E-Book · Nella pianta dei piedi e delle mani vi sono moltissime ghiandole sudoripare e sebacee...

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E-Book LA NATURA PASSA ANCHE DALLA PELLE! I pediluvi e i maniluvi del benessere Redatto da Bloom Sisters Sagl, marzo 2015 Fonti: “Quello delle erbe consiglia” E. Valli; “Le piante della Felicità” Maurice Mességué

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E-Book LA NATURA PASSA ANCHE DALLA PELLE!

I pediluvi e i maniluvi del benessere

Redatto da Bloom Sisters Sagl, marzo 2015

Fonti: “Quello delle erbe consiglia” E. Valli; “Le piante della

Felicità” Maurice Mességué

INTRODUZIONE

I pediluvi e i maniluvi rappresentano di per sé dei veri e propri trattamenti per la salute. Questa terapia potrebbe sembrare di poco valore ma è invece di un’efficacia straordinaria!

I principi attivi delle piante e delle erbe, per la loro stessa composizione, possono

essere assorbiti dalla pelle. Si tratta del fenomeno di osmosi; termine scientifico

usato per descrivere il movimento delle particelle attraverso la membrana cellulare,

da una concentrazione più alta ad una più bassa.

In effetti la pelle è permeabile ai grassi, agli alcoli, agli eteri e agli esteri, ai sali

minerali e agli ioni, cioè ai principali componenti delle piante.

Nella pianta dei piedi e delle mani vi sono moltissime ghiandole sudoripare e sebacee che, una volta dilatate, permettono da un lato una penetrazione più facile delle sostanze e dall’altro una migliore eliminazione delle tossine. Inoltre, mani e piedi sono ricchi di capillari che, oltre ad essere più permeabili delle vene e delle arterie, segnano il punto di partenza della circolazione venosa di ritorno.

I pediluvi e i maniluvi favoriscono l’aumento del microcircolo, dunque una migliore circolazione, e la diuresi; inoltre liberano dalle tossine permettendo in parte l’eliminazione dei radicali liberi.

Vediamo un esempio pratico, di facile attuazione, per verificare la legge osmotica:

Mettete dell’acqua in un catino, prendete un tubo dal diametro assai inferiore al recipiente, chiudetelo da un lato con una membrana semipermeabile come per esempio il cuoio. Poi immergetelo nel catino dalla parte del cuoio. Vedrete che l’acqua non passa immediatamente attraverso il cuoio. Ora versate nel tubo acqua fortemente salata fino a che raggiunga lo stesso livello di quella nel recipiente. Secondo la legge dei vasi comunicanti il livello dell’acqua non dovrebbe cambiare, ma secondo la legge osmotica sì e vedrete che il livello del liquido contenuto nel tubo sale.

COSA SIGNIFICA FARE UN PEDILUVIO?

Fare un pediluvio vuol dire immergere in un catino di acqua (alla quale viene

aggiunto un macerato di erbe) i piedi, questi vengono lasciati “a mollo” per un

periodo di tempo che può variare e che permette ai principi attivi delle piante di

entrare in circolo nel nostro corpo.

LA PREPARAZIONE PER UNA CURA DI 15 GIORNI

Far bollire 6 litri di acqua, in un recipiente scoperto per pochi minuti, al fine di

eliminare eventuale cloro presente nell’acqua.

Lasciar raffreddare, poi aggiungere le necessarie erbe indicate nelle ricette.

Se le erbe sono fresche se ne aggiunge un cucchiaio da minestra (triturate), mentre

se sono secche ne basta un cucchiaino da tè.

Dopo 5 ore filtrare il tutto. Quello che otteniamo è una preparazione di pediluvi che

corrisponde a 3 cicli di 5 giorni.

MODALITÀ D’USO DELLA PREPARAZIONE

Prendere 2 litri del prodotto ottenuto e metterlo in un sacchetto di plastica per

pediluvi (il resto conservarlo in vetro). Depositarlo ben chiuso in un catino.

Al mattino prima di colazione ed alla sera prima di cena, si riscaldi il contenuto del

sacchetto nel seguente modo: far passare dell’acqua calda riempiendo il catino fino

a che il liquido contenuto nel sacchetto arrivi ad una temperatura di 38°-40° (un po’

come fosse a bagnomaria). Raggiunta la temperatura immergere le mani o i piedi

per 8-10 minuti. Terminato questo tempo asciugare bene mani o piedi, togliere

l’acqua dal catino e chiudere molto bene il sacchetto.

Dopo 5 giorni buttare il liquido contenuto nel sacchetto e ricominciare con altri 2

litri e dopo altri 5 con la rimanenza.

Chi ha varici o le donne durante il periodo mestruale, immergere solo le mani. Nel 1°

caso, per evitare pericolose dilatazioni e nel 2°, per non aumentare troppo il flusso.

I risultati hanno del miracoloso. Effetti negativi nessuno!

Scegliere questo metodo di cura è davvero interessante per le seguenti ragioni:

- Per la facile preparazione

- Per l’assoluta innocuità della cura

- Per il minimo bisogno di vegetali (che possono essere freschi o secchi)

- Per la facilità di esecuzione della cura

- Per i risultati quasi sempre stupefacenti

CONSIGLI PER LA RACCOLTA DELLE ERBE

Dove? Evitare le zone adiacenti ad autostrade, fabbriche inquinanti, scarichi. I luoghi incolti, i contorni degli orti, le scarpate e ovviamente gli alti pascoli sono il paradiso del raccoglitore.

Quando? Per l’uso immediato SEMPRE! Per i fiori QUANDO SONO APPENA SBOCCIATI. Per le parti aeree per la conservazione DA ALCUNI GIORNI PRIMA DELLA LUNA NERA AD ALCUNI GIORNI DOPO. Per le radici e per le scorze DAL CADERE DELLE FOGLIE FINO AL PERIODO DI GERMOGLIAZIONE. Gli orari ideali sono dopo qualche ora di sole e la sera al tramonto. Le erbe devono essere ben asciutte ma non calde.

Come? Usare forbici e coltelli raccogliendo qua e là, senza mai distruggere e mondandole immediatamente. Riporre in sacchetti di carta, retini o cestelli. È sconsigliato usare sacchetti in plastica, ma se è l’unica cosa che avete arieggiare i sacchetti con dei buchi e tenerli aperti durante il trasporto

COME CONSERVARE LE ERBE

Essicazione Triturare grossolanamente le erbe, stenderle su graticci o fogli di carta o da pacco. Se il periodo in cui sono state raccolte è stato piovoso, esporle dapprima una mezzora al sole e rivoltarle un paio di volte poi metterle in un posto arieggiato e ombroso fino a quando sono secche.

Conservazione Conservare in vasi di vetro ermeticamente chiusi, non esposti a luce diretta. Si può anche conservare in scatole metalliche però dentro a sacchetti di carta. Ogni contenitore deve riportare su un’etichetta il nome dell’erba il posto e la data di raccolta e possibilmente anche i vari usi. Un consiglio: le erbe si conservano meglio se sopra di esse

si mette una presa di lichene (cetraria islandica)

RICETTARIO

Nota importante: queste ricette sono da intendere come un valido

supporto, che non sostituisce né altri rimedi né il parere di un medico!

Acidità gastrica

Manifestazioni: eruttazioni, espulsioni verso la bocca, di piccole quantità di sostanze acide. Avviene quasi sempre dopo i pasti. Erbe: Biancospino (crataegus oxycantha) Genziana (gentiana luthea) Menta (una qualsiasi varietà) Erba di San Giovanni (hypericum perforatum) Malva (fiori o foglie)

Surgelazione Erbe che mal sopportano l’essicazione possono essere surgelate a cubetti, dopo essere state frullate con un po’ d’acqua. Una volta che i cubetti sono congelati metterli in sacchetti da surgelazione etichettati (con nome, ecc.)

Edema

Manifestazioni: si presenta come una tumefazione molle e mobile, oppure può essere diffuso (si tratta di un accumulo di siero). La pelle è gonfia e tesa. Se si preme con un dito rimane l’impronta per un po’.

Erbe: Olmaria (filipendula ulmaria), fiori Nocciolo (corylus avellana), foglie Noce (achillea millefolium), foglie Rosmarino (rosmarinus officinale) Salvia (salvia officinalis), foglie

Cattiva circolazione

Manifestazioni: formicolii agli arti, membra fredde particolarmente la notte, vertigini, malessere generale, ecc.

Erbe: Biancospino (crataegus oxycantha), fiori e foglie Ginestra (cystus scoparius), fiori e ramoscelli Achillea millefoglie (achillea millefolium), fiori Erba di San Giovanni (hypericum perforatum) Nocciolo (corylus avellana), amenti, foglie o corteccia Vigna rossa (vigna vitis), foglie Pervinca (vinca minor), foglie Aglio (allium sativum)

Emicrania di origine nervosa

Manifestazioni: dolore vivo al capo, fotosensibilità, nausea

Erbe: Biancospino (crataegus oxycantha) Ginestrino (lotus corniculatus) Lattuga velenosa (lactuca virosa) Camomilla romana (anthemis nobilis) Cariofillata (tutti i geum)

Emicrania oftalmica

Manifestazioni: dolore vivo al capo, fotosensibilità, nausea

Erbe: Eufrasia (euphrasia officinalis) Pervinca (vinca minor) Celidonia (chelidonium majus) Violetta (viola odorata) Cariofillata (tutti i geum)

Emicrania di origine digestiva o epatica

Manifestazioni: dolore vivo al capo, fotosensibilità, nausea Erbe: Anemone (anemone epatica) Asperella (asperula odorata) Genziana (gentiana luthea) Convolvolo (convolous sepium) Celidonia (chelidonium majus) Melissa (melissa officinalis)

Emicrania da disturbi ovarici

Manifestazioni: dolore vivo al capo, fotosensibilità, nausea

Erbe: Ortica bianca (lamium album) Melissa (melissa officinalis) Cariofillata (tutti i geum) Celidonia (chelidonium majus) Menta (tutte le mente)

Esaurimento nervoso

Manifestazioni: stato di ansie e paure associate che portano la persona ad una prostrazione psicofisica permanente.

Erbe: Biancospino (crataegus oxycantha) Olmaria (filipendula ulmaria) Salvia (salvia officinale) Borragine (borago officinalis) Viola tricolore (viola tricolor)

Insonnia

Manifestazioni: impossibilità a dormire regolarmente

Erbe: Biancospino (crataegus oxycantha) Tiglio (tilia europea) Ginestrino (lotus corniculatus) Menta (mentha) Nei casi disperati aggiungere Lattuga velenosa (lactuca virosa) Valeriana (valeriana officinalis)

Stitichezza

Manifestazioni: evacuazione delle feci perennemente ritardata Erbe: Dente di leone (taraxacum officinale), foglie e radici Viola tricolore (viola tricolor) Convolvolo (convolous sepium) Malva (malva officinalis) Altea (althaea officinalis)

CONCLUSIONI

Speriamo di aver accattivato in voi la voglia di utilizzare questi rimedi poco

conosciuti, ma molto efficaci e che possiate godere dei doni della natura e delle

piante qui presentate.

Barbara Lupi

Bloom Sisters Sagl