E-book: Il dipinto animato. IV A Plesso Gandhi

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Il dipinto animato Racconto liberamente ispirato al libro della Prof.ssa Maria Antonietta Spadaro : Palermo, ogni favola è un giocoPietro Vittorietti Edizioni

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Direzione Didattica Monti Iblei E-Book realizzato dagli alunni della Classi Quarte nell’ambito del Progetto “Leggere Palermo”. A.S. 2015 -2016

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Il dipinto animato

 

 

Racconto liberamente ispirato al libro

della Prof.ssa Maria Antonietta Spadaro:

“Palermo, ogni favola è un gioco”

Pietro Vittorietti Edizioni 

 

 

 

Indice

Il racconto…………………………………………………………………….. Pag.03

Informazioni utili……………………………………………………………...Pag.17

Scheda descrittiva monumento……………………………………………...Pag.18

Credits………………………………………………………………………....Pag.22 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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A Palermo intorno al 1400, all’interno di un austero edificio,fu costruito un

grande ospedale dove venivano curati molti malati e in città si parlava

molto di un grande dipinto che si trovava in una parete del portico del

cortile dell’ospedale.

 

 

 

 

 

 

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Una ragazza di nome Oliva accompagnava spesso la mamma in

quell’ospedale perché si occupava degli ammalati ma la madre le aveva

proibito di guardare quel dipinto. Un giorno alcuni compagni di gioco,

incuriositi dal divieto di guardare il dipinto che mostrava la morte su un

cavallo scheletrico, le chiesero come potessero entrare in ospedale per

vederlo, così studiarono un piano: si sarebbero nascosti dentro i sacchi di

iuta che stavano nel carretto di frutta e verdura che ogni giorno riforniva

l’ospedale.  

 

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Il giorno seguente distrassero i contadini e si nascosero nel carretto e

si appostarono in un angolo e rimasero a guardare il dipinto in tutta la sua

spettrale spettacolarità.Cercarono di capire in silenzio il senso di quella

scena e ricordavano che un giorno il prete durante la messa disse che la

morte arrivava per tutti , infatti erano ritratti anche vescovi e sovrani e

solo chi in vita si comportava generosamente avrebbe avuto in premio il

paradiso.

 

 

 

 

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Ad un tratto il cavallo sembrò fare un balzo verso i ragazzi e la

Morte,con una voce che metteva i brividi,rivolse la parola ai ragazzi,

intanto anche la fontana cominciò a zampillare , i cagnolini iniziarono ad

abbaiare e i cani più grossi ringhiavano verso i poveri malati,i cadaveri

rotolavano , le dame e i cavalieri cominciavano a muoversi e l’arpa e il liuto

iniziarono a suonare .

 

 

 

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La Morte allora rivolse una domanda ai ragazzi:Può la Morte amare

questo tripudio di vita?E spiegò che la vita è un dono talmente prezioso che

nn va sprecato con l’ arroganza,l’ avarizia e la crudeltà,quindi la morte non

può fare altro che punire questi uomini ;i peggiori andranno all’inferno e

solo chi è stato generoso con il suo prossimo andrà in paradiso .

E i poveri malati? chiese Oliva

“Loro hanno avuto l’inferno sulla Terra: avranno dei premi”rispose la

Morte e andò via.  

 

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All’improvviso si sentirono delle urla , erano stati scoperti, la

mamma li rimproverò e li mise in punizione.

L’indomani i ragazzi si ritrovarono insieme e si raccontarono il sogno che

avevano fatto.

Scoprirono che il sogno era lo stesso e non lo raccontarono a nessuno e

capirono quanto fosse stato saggio il discorso della morta.

Tornarono a vedere il dipinto da adulti quando accompagnarono i propri

figli per narrare loro il significato di questo maestoso ed inquietante

dipinto.

 

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L’affresco del trionfo della morte fu realizzato nel secolo XV nel

cortile di Palazzo Sclafani, allora sede dell’Ospedale Grande di Palermo.

Oggi è esposto alla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Informazioni Utili  

Dove si trova 

 

 

 

Chi contattare per visitarlo Palazzo Abatellis 

 

 

 

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Scheda descrittiva de Il Trionfo della Morte

 

Denominazione: Fontana Pretoria o Fontana delle Vergogne 

Tipologia: Fontana 

Località: Palermo ­ Piazza Pretoria 

Epoca / Data di costruzione: Rinascimentale/1554 d.C. 

Architetto: Francesco Camilliani 

Committente: Don Luigi Toledo 

Descrizione dell’edificio (ESTERNO/INTERNO): 

La fontana ha un impianto ellittico con vasche concentriche disposte su tre livelli.                         

E' un tripudio di divinità, ninfe, mostri, teste di animali, allegorie, rampe di scale,                           

balaustre, giochi di acqua che la vivacizzano e la movimentano, mantenendo                     

l'equilibrio della composizione. La prima vasca è divisa in quattro settori ed ospita                         

davanti a ciascuna di esse una vasca più piccola "sorvegliata" da una delle allegorie                           

dei quattro fiumi palermitani: Gabriele, Maredolce, Papireto ed Oreto. Tra le                     

statue si riconosce quella della dea Cerere, protettrice della Sicilia, con in mano                         

delle spighe di grano ed una cornucopia. La cancellata esterna in ferro battuto che                           

la circonda è opera di Giovan Battista Filippo Basile. 

 

 

 

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Direzione Didattica Monti Iblei 

 

E­Book realizzato dagli alunni della classe IV B del Plesso Fava 

nell’ambito del Progetto “Leggere Palermo”. 

 

 a.s.2015 ­2016 

 Insegnanti 

 Roberta Bodanza ­ Antonio Chinnici ­ Gemma Giannola  

 

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