E -3 5 7 E SCRITTI/serate di IS... · Tutte le religioni sulla ... dopo t-utti i' fondatori di...

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�- 3 5 7 I D E A S P I R I T U A L I S T A Stralci stenografici. Lezione n. 357 del 1 7 . 1 1 . 1 957 Ho voluto e voglio vede�e le ragioni concrete, che hanno in tutti i te mpi , e in tutti i luoghi, sotto tutti i cl i mi ispito e guidato i fondatori di religioni ( int e s e c ome organizzazioni soc ial i) la parte cismatica delle religioni stesse la lascio d e l ib er at ent e in disparte e altret tant o d� liberatente mi interesso ora di quella parte strettente attinente alla materia. Riassumo un po', specialmente p co- l or o che s on o mancati e per i nuovi. Tutte le religioni lla terra sono fondate da uomini. Ancorchè questa frase possa s e� brare u tale e d emo litr ice, voi dovet e acc ettarla perchè co� risponde alla più r ig ida realtà storica di quella st or ia che n on c on osce misteri nè cis mi; la storia riconosce fondatori di r�ligioni uomini identici a voi, con le vostre virtù e con i vostri dife t ti, c on la vostra capacità di eroismo e con le vostre miser ie e d eb ol ezze.Che que sti u omini ab biano attinto ad un qualco sa di extra umo la loro c onos c enza e che essi l 'abbiano mat ur ata in una fermentosa ricerca, quest o alla st� r ia n on int er e s sa . La s t or ia è fatta di date che dobbiamo accettar e. Nessun angelo, nesn Dio è sceso vis ibilment e dal c ie l o l - la terra per dire ad un gppo di u omini fat e que st o piutt o - sto che que st'altro. Se un Dio , se un gelo quest o ha fatt o, questo Dio o questo angelo si è inc ar nat o in un u o mo nat o da genitori mortali. E' s ol o accettando le verità che possio giungere alla verità e non dob biamo aver paura delle ver it à ., p er ch è s ol t ant o esse ci metteranno in condizione di giuere in p o s s e s s o della ver ità . Appunto perchè le religioni son o formate d a uomini, le religioni han tutte un carattere pe cu - l iare uman o che è s ing olmente espresso da precetti, da ri- ti liturgici e da tradizioni l it ur g ich e . Ora dobb iamo chie - derci onestamente se tutti questi precetti, que sti riti, qu� ste tradizioni hno un fondent o logico, ragio nevole. e se soprat tutto hanno o no un fondamento equo e polivalente per tutti i tempi e per tutti i popoli. Questo è il nostro lavo ro . Solo se femo volentieri questo lavoro, solo se noi . c er - cheremo realmente di rinnarci attraverso l'umiltà di que - sto lavoro, noi potremo pervenire poi ai gradini periori. Finora, n oi abb i o esaminato alcuni aspetti m olto semplicistici dei precetti; abbiamo esamit o i precetti ch e r i ar d ao l 'alimentazione, i d igiuni, l 'amm is s io ne o la pr o bizione di dati al im e nt i e le ragioni che milita no p er que st o o p er qu e st 'al tr o precett o, ragioni che ab biamo visto essen - zialmente climatiche . Se in regioni calde, pticolarmente fa vorite dal clima, un pugno di riso e ftta spontaneent e - prodotta dalla terra posson o permettere all'u omo non s ol o di vivere, ma anche di star be ne, l o g ic am e nt e fr a i gh ia c c i del p ol o noi dobbiamo accette tt'al tra liment a..ione . Nara

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�- 3 5 7 I D E A S P I R I T U A L I S T A

Stral c i st eno grafic i . Lezione n. 357 del 1 7 . 1 1 . 1 957

Ho v o lut o e vogl io v e d e �e l e ragioni c oncr e t e , che hanno in tut t i i te mpi , e in tutti i luoghi, sotto t ut t i i cli mi ispi:ràt o e guidat o i fondatori d i r el igioni ( int e s e c ome organizzazioni soc ial i) la par t e c ar ismat ica d el l e r el igioni st e ss e la l a s c io delib erat ament e in d isparte e altr ettant o d� l iber atamente mi intere s s o ora d i quella part e strettamen t e att inent e alla mat er ia . Ria s sumo u n po', sp e c ialmente p er c o ­l oro che son o mancati e per i nuov i. Tutte l e r el igioni sulla terra sono fondate da uomini. Anc orchè que st a frase p o s sa s e � brar e '\:ru tale e d emo litr ice , v o i d ovet e acc ettarla perchè c o � r isp ond e alla p iù r igida r ealtà st orica d i quella st or ia che n on c onosc e m ist er i nè c ar is mi; la st oria r ic ono sc e fondat ori d i r �l igio ni u o mini identic i a voi, con le v o stre v irt ù e con i vostri d ifett i, c on la v o s tra c apac ità d i er o ismo e c on l e vo stre mis er ie e d eb ol e zze .Che que s t i u omini abb iano att into ad un qualco sa d i extra umano la l or o c onos c en za e che e s s i l 'abbiano mat ur ata in una ferm ento sa r ic erca, que s t o alla st � r ia non int er e s sa.

La s t or ia è fatta di d at e che d o bbiamo acc ettare . Ne s sun angel o, ne s sun Dio è s c e s o vis ibilment e dal c ie l o sul ­la t erra per dir e ad un gruppo d i u omini fat e que sto piutt o -st o che que st 'altro. Se un D io , s e un ange l o que st o ha fatt o, que s t o D io o que s to ang el o s i è inc arnat o in un u o mo nato da genit or i mortal i. E' s olo acc ettand o l e verità c he p o s s iamo giungere alla v er ità e non d ob biamo aver paura d elle ver it à ., p er chè s ol tant o e ss e c i met t er anno in c ond izione d i giu ngere in p o s s e s s o d ell a ver ità . Appunto perchè l e r el igio ni sono formate da uomini, le rel igioni han tutt e un carat t ere pecu­l iare uman o che è s ingolarment e e s pr e s s o da pre c et t i, da r i­t i l iturgic i e da tradizioni lit ur giche . Ora d obb iamo chie -d er c i o ne stam ente s e tutti qu e st i pr ec etti, que st i r it i, qu� s t e trad izio ni hanno un fond ament o l ogico, ragio nevo l e . e s e s oprattutto hanno o n o u n fondamen t o equo e polival ente per tut t i i t empi e per tutt i i popoli. Que sto è il no stro lavo ro . Sol o s e far emo volent ier i que sto lav oro , s ol o s e no i . c er -cherem o re almente di rinnovarc i attraver s o l 'umiltà di que -st o lavor o, noi p otremo p erven ire p o i ai grad ini super iori.

Finora, noi abb iam o e saminato alcuni a spetti molto s emplic ist ic i d e i pre c ett i ; abb iamo e samina to i pr e c et t i che r iguarda.no l 'al imenta zione , i d igiuni , l 'ammis s io ne o la pr o,! b izione d i dat i al iment i e l e ragioni che mil itano p er que st o o p er que st 'altro pre c ett o , rag io ni che abb iamo v isto e s sen -zialment e cl imat iche . Se in r egioni c alde, p art ic olarm ent e fa v or it e dal cl ima, un pugno di r is o e frut ta sp ontane ament e

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prod o tta dalla t erra p o s s ono p ermett er e all 'u omo non s ol o di viv ere , ma anche d i star b ene , l o gic ament e fra i ghiacc i del p ol o noi do bbiamo ac c et t are tut t 'al tra A-l iment a.?".ione . Natura1,

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mente , il f ondatore di qual si a si r eligi one , appunt o perchè uo mo nat o da genit ori mortali , ha d o vut o fatalment e rend er si con t o delle e si g enze climatiche della sua terra e d e l su o popo lo: Oo sì , vi sono pr e c etti pe culi ari di un popol o che sar ebb er o a s su rdi tr �sportati in altro p opolo . Aggiungiam o che i pre c et t i ri guardant i l' alimentazione tant o pi ù s ono s everi per i po p oli dalla vi ta fàcile quant o più sono larghi e tolleranti -p er · i popoli dalla vi ta di ffi c i l e .

Logi camente , p opoli in una fasc i a climati c a buona , che hanno la p o s si bili tà t ut t i i gi orni di a s si curare al l oro or gani smo qu el certo numer o di cal ori e , saranno �r e c etti s ti c � me nte tenuti ad una regola e ad una morali tà dell 'alimentazi� ne che non p o s sono c ertamente riguardare popoli d ove il pro -bl ema dell'alimentazi one è c onti nu o . Non si può p orre sullo st esso piano il pa store e il contadino e uropeo od o ri ental e con gli abit ant i d ell e i s ole di Franc e sc o Giu s eppe ; i primi mangiano tut ti i gi orni , mentre i sec ondi mangian o solo quan­d o ia caccia è l oro propi zia .

Nei t empi di abb ondanza , e s si mangeranno a s azi età ed oltre per ac cumu lar e le ri s erve di gras s O che permet t eran­no l oro di sopravvive re nei peri odi di car e stia. Insi st o su que sto c onc e t t o per chè vi r endi at e c ont o che il pr e c ett o ri -sp ond e a ne c e s si t à bi ofi siol ogi che . Ev:Ldent ement e , nel clima d el .la Pal e stina e d ell 'Arabi a ed anche del Congo la c arne di mai ale e le b evande spi rit o s e po s s ono rappre s entare effett iv � mente un. eleme nt o di mort e ; al s et tant e si mo p arallel o , l e c o ­s e cambiano e co .sì non si pu ò veder e una pre c ettazi one c at . -t ol ica valida per ogni popolo e per ogni clima . Ec c o p erchè i pr ec etti s uno mut evoli e so no "ab li bid .o " d ell e varie organi � zaz i oni reli giose , mentre i c on sigli sono immut abili . In un

·parti colar e peri od o , la chi e sa pu ò abr o gare talune re stri z i o­ni , mentre in altri può inasprirl e ; per ò , l 'ad e sione o meno a qu e ste :pre scri zioni , a q,u e s t e f ormulG pr e c e tti s t iche , sono i n� r enti all o stato di sal i;tte. individual e e soc 5.ale , c i o è non s � no inerenti all 'at t e ggiament o cari smat ic o . Prat i camente , c o -lui c he mangi a carne il venerdì non è che commetta un'ere si a o un ' ap o stasi a ; per ò ; pu ò fare a meno d i mangi arla il venerdì s e l 'ha mangiata tut ti gli altri giorni del la s ettimana e sa-

· rebb e a s surdo e ridi c olo astenersi da mangi ar carne per man -gi arla esclu s ivament e il gi orno pr oibit o ; ci ò c orri spondereb ­b e ad infantili tà p si chi c a e ad immat ur ità spiritual e . Se c i ò fac e s se non creda d i f are di spett o agli altri ; i l di spetto l o fa a se ste s s o ! Notat e b ene che i pre c etti hanno di mira il bene fi si ol ogi c o , alla ba se c 'è la pre occupazi on9 del b ene fi ·

. s i o logic o . del l 'individu o . Il Cri st o di chi ara chiar ament e : " i l ·mi o r egno non è di qu e st o mond o " . Prima d el Cri st o e d anche

do po t-utti i ' f o nd at ori di religi oni hanno f atto c ompr end ere che la t er ra al tr o non è che transi t o , pas saggi o . Come mai al lora la pre o c cupazione religi o sa di a s si cur ar e il b ene s s ere d ell 'indivi duo ? Perchè s ol o l 'i ndividu o , biologi c amente e fi ­si ol ogi cament e sano , ri sp ond e a quei requi siti di c onti nui tà di v i t a v ir tu o sa che effe ttivament e giustific ano e potenz iano qualunque r eli gi one . Se voi gettate uno s g uardo su tutt e le

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r el igi oni o almeno sulle r e li gi o ni monot ei sti che :più vicine ; ebrai . .smo, buddi smo, cri stiane simo, i slami smo , v oi c onstatat e f ac ilmente che l e masse rGligìo s e sì :pos s ono agevolment e di -stinguer e i n quattro cat egori e: 1) una massa che 'aderi s c e ai :prec et t i i n una normali tà di c o stumi ; 2) una ma s sa di i ndif -f er ent i e di c onformi sti , i quali aderi s c ono ai :pre c ett�- ·qua,!?; d o l oro fa c omodo e dimenti can o i pre c e tti stes si ,quand o al trettant o fa lor o c omodo; 3) una mas sa, che aderisce ai :pre -c etti i n f orma super sti zi o sa; :pensand o ad e sempi o : "ho man gi at o carne di v ener dì p erci ò mi s ono andat i male r,li affari 11

qu e s t i s ono gli individui ch e b e st ernniano Dio , ma c,c c endono la cand elina e sant'Ant oni o; 4) vi è poi i n tut t e le religi o ­ni u n e s i guo numer o di ari stocratici ed anche d i f anat i c i , pU,!?; t a e strema che non supera i l di eci p er c ent o . P o chiHsimi dun­qu e gli e s s eri ader ent i c osci ent eme nt e al c onc e t to mi sti c o-r� li gi o s o ; tut ta qu e s t o amalgama è ne c e s saria a stab:i.lire una sp e c i e di c onti nuità fra l o stat o gre z z o e brut o dE·lla s ou ci età e l o s tato ari s t oi c o . Una reli gio ne s o s t enuta solo d a.§ ri stocrati ci e fanati c i sareb b e ri stretta e d e sigua e non S§· r ebbe mai religione di massa . Indubbi ament e, la r e l i gicne è fat ta per gli uomini e non gli u omini per la r e ligi one . Pr e o.s:. cupazione f ondamental e di ogni fondatore di r e ligione è quel­la di poter stab i lire una seri e di norme att e a diventar e c o­stume, moral e c orr ent e .

Que sta mor ale corr ent e ha due sco pi : as si curare la sanit à fi si c a e , per c on seguen z a, p si chi c a dell ' indivi duo ; p or _, t ar e gradualment e l ' i ndividu o st e s so ad una evoluzi one animi--c a; qui ndi, quant o abbiamo gi à e saminat o ri sp e c chi a la realtà di que sta spi nt a v er s o l'Gvolu z i o ne che noi abbiamo potuto v� d er e nei pre c e tt i :p iù c omuni c he. riguardano l'aliment azione, la puli zi a d el c orp o; le abluz i o ni 9 i l bat t e simo e c c . , la pr� ghi era in c omune e l e invocazioni che trasf ormano la massa di indifferent i in mas sa di fedeli. Cerchiamo ora di salir e l en­t ament e ai g radi sup eri ori . Tutt e le r eligioni già nominat e pr evedo no uno speci a;_e ritual e di p enite nza, di e spiazi o ne VE_ l ontaria delle c o lp e , di c o sc i ente vol ontaria mortifi c azi one d e gli i st i nt i e delle pa s sioni. P ensat e che le de scrizi oni d elle peni t enz e dei santi c attoli ci , dei sant i c ri stiani , an­c orchè portat e al ma s simo del l ' e sasp erazione , sono ris i bili a c onfront o delle p enit enze che si infliggon o buddi sti, ebrei e . mus sulmani ! Uno de gli asp etti più sc onc er tanti delle r eli­gioni è quello :penitenziale ; vi s ar ebbe ù.a domandar si se un malvagi o ge ni o, al contempo sadi c o e masochi sta, non abbi a pre si edut o alla f ormulazi one di que sti ri +uali . P er ò , vogli o subit o chiari r e che s e i pre c et t i c o stitu i s c on o norma e rego . -la al le moll e z z e della vita , la penitenza e d i ri t 1 . .:tali p e ni-t e nz iali inc omi nci ano ad entrare nei c onsi gli ; qui ndi1 mentr e i di giuni quar e simali , l ' astinenza dal l e carn:L di taluni ani­mali non s ono peni t enza , ma ri s p ondono a norme i gi eni che , i di giuni c ominci ano ad e ss er e :peni t e nza quand o s o no er�ra qua­re.simal i . Vogliamo p or ci una domanda: a qual e ne c e s si ta s ov -vi e ne, a ch e c o s a r i sp ond e l'i s t int o (:perchè è un i stL,1to ) :pe ni t enziale che p ermea di s.è tutte le religi oni? Logi cament e -;

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sarebbe assurdo .il s empli c e p ensi er o che un qual si asi Di o, sp� ci e se è int e s o c ome c ono sc enza e c ome c osci enza superi o re p o s sa c ompi ac er si di so ffer enze e di t orture noi non p o s si a­mo . ad erire alla s emplicis ti ca afferma zi one che la s offerenza attrae la c ompia c en za di . Di o . E ' a s sur d o ! S arebb e c ome s e una spl endida statua od un q uadr o magni fi c o, per c ompi ac ere all o arti sta che li ha e ffettuati , s i c o pri s ser o d i croste e di li vidur e e qu e s t o sar ebb e il peggi or modo di c orri sp ond ere al-1' i nt ere s s e d el l 'arti sta . La p èni tenza non d eve a s s olutament e ri spond er e ad una ne c e s si tà extra fi si ca , ma deve fatalme nt e ri spond ere ad una ne c e s si tà fi si c a ; c i oè , ad u n c erto punt o , gli u omini si s ono r e·si c ont o che gli zuc cher i ni s ervono sì a re nd ere ami c o il c avallo , ma non aiutano a cavalcarlo . Ora , nella traver sat a d i un d e s ert o , un cavall o amic o è una b elli �

.sima c o sa, ma è totalmente i nutile s e il mede simo non pre sta l a sua gr oppa per aiutarti ad attraver sare il d e serto . L ' uomo si è c i oè r e so c ont o che la sua natura b e llui na è d ominata da una sola c o sa ; dalla s o fferenza . Tanto più otterrai dal tuo co rp o , quant o più negherai ad e s s o ; qui ndi , s e tu vorrai rea­li zzare c ome ment e , c ome c onos c e nza , c o me virtù , tu d ovrai t � nere il tuo c orp o castigato e s oggi ogat o ; e c c o c ome na sce il co nc ett o e la ne c e s si tà della peni t ènza . Va b ene che .è inut i l e la flagellazi o ne del tuo" c orp o se non flagelli l 'orgogli o del l o spirit o tu o ; per ò , vi è un net t o taglio che s epara il "pr e c etto" b i o fi si ol ogic o dal "c onsi gli o" di ev oluzi one indi ­vidual e . Il pr e c etto b i o fi si ol ogi c o riguarda.la s oc ietà , la mas sa , ma il pr e c e t t o di p enit enza ri guarda l ' i ndivi d uo e la peni t enza ha soprattutto lo s c o p o della formazi one del c arat­t er e . Chiunque abbia e speri enza di educazi o ne gi ovanile , sa -per c onosc enza - quant o faci lment e sia p os sibile fare l eva su1 la parte migl i or e del gi ovane . ins egnand ogli o c onsi gli and ogli . la pia pratica d e l fi orett o , i l quale ha l o sc op o · di abi t uare alle rinunci e , trasportando la s ensazi one di piac ere (di per s <;; s t e s s o s .teri l e ) in una c onqui sta, di per se ste s sa stabile . I gi ovani che si s ono abituati a que sta prati c a p otranno diven t are succe s sivamente degli at ei , non ha imp ortanza ; per ò , il ­

l or o c aratt er e si sarà format o al l o spir i t o di s acri ficio che permett erà l or o di affront are qual si asi situazi one e di u sc i E ne vi t t ori o si .

Il fior et t o ri guarda l e p as si oni più vi olente , que l ­l e primordiali d ell 'organi smo . Uno d e i fi or etti che può s em -brare puerile - ma che ha imp ortanza carat t er i st i c a e si ngo­l ar e - è prati c at o i n tutti i c onv enti di str etta o s s ervanza (e quand o parlo d i c onve nti d i stretta os servanz a , non mi ri ­fe ri sc o so ltant o a quell i cri stiano c attolici , ma anche a quelli budd .i s ti e mus sul mani ) i l fi or etto è qu e s t o: il monac o o la monac a, anc or chè abbia set e vi ol enti s sima , non b eve s e non h a prima chi e st o il perme s so al superi or e o alla superi o ­ra . Ho d et to ch e pu ò e s s ere pu erile o ri sibile , ma c erc at e di ved er e i nve c e quale forza d 'animo oc c orra p er ne gar ci un bi c ­c hi er d 'acqua r e c l amata dall 'organi smo e que sto i n una sot t o ­mi s si o ne all 'altrui volontà ! Gli u omini , tanto pro nt i a p orta re i nnanzi il l or o i o , natur alment e non p o s s ono c omprend ere

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11 immensa s:piri tuale :portata eh.e è in questo sacrificio. Ora, .questo fioretto non riguarda il cor:po, ma la :personalità,:per­ohè non si tratta di avere il :permesso di far qualcosa di ra! finato o di :piacevole; si tratta di ottenere il :permesso di obbedire ad una richiesta fisiologica. Dovete anche tener :pr� sente che, in genere, in questi conventi ci sono lunghe ore da :passare in cella e in meditazione; in cella vi è acqua e il monaco e la monaca sanno che non la devono bere so non ne hanno :prima il :permesso. Il cor�o :può chiedere quello che vu� le, ma le ore di meditazione non :possono essere interrotte e c·osì il monaco e la monaca si dimenticano d'aver sete. Voi di rete che tutto ciò è :puerile e ridicolo - sì! - ma sono le o� se :puerili e ridicole che hanno costituito la creazione, a e�. minciare dalla :piccola ameba che· ha originato la vita organi!_ zata. Così in alto. come in basso, così nella materia come ne,! lo spirito. Dal :pro:pio cavallo, il cavaliere esige tutto ciò che il cavallo :può dare e se il cavaliere è im:pegnato in una strenua lotta riguardante la :possibilità della vita o della morte dello stesso, non ha riguardo :per il cavallo. Quando il cavallo ha "il morso in bocca n on :può andare :pascolando nella valle, ma deve :percorrere la via :polverosa. Così il saggio cavalca il suo c orpo e così la via della :penitenza diventa la via della padronanza di se stessi. Indubbiamente l'arida. c.ontem:plazione filosofica della :padronanza'. di se stesso ha :potuto creare l'aristocrazia degli stoici, ma non :potrebba servire ad un popolo, perchè un popolo è oom:posto di.pochi o� valieri e di molti cavalli. Allora si è voluto mutare almeno il cavallo in centauro e quindi si è dato alla penitenza, al­la padronanza, al dominio, un valore .espiatorio, un valore e­sorativo e si è voluto legare il fattore :penitenziale con il fattore "misericordia divina" e si è voluto dimostrare come qualmente, attraverso la penitenza, si ottengano grazie e be­nedizioni.

Effettiva.mente, attraverso la :penitenza che cosa succede? L'uomo da servo diventa· padrone, ospita o non è osp! tato, dà ordini e non ne riceve. I grandi penitenti :possono chiamare la pioggia o la siccità. Perchè? Perchè attraverso· il dominio del loro corpo sono arri vati a domi·nare le leggi e così come ottengono che il loro c or:po serva a loro, ottengono pure che a loro servano gii angeli. Certo in quest'epoca mis� randa, in cui gli . uomini sembra che non sa:p:piano :più che cosa inventare per liberarsi dalla :pi� piccola· sofferenza, :parlare di penitenza, di sacrificio e di rinuncia, di fioretti può e� sere assurdo; :però - se invece di tanti "traquillanti" gli u� mini . imparassero a :prendere un po 1. duramente la loro carne e il loro sangue; se invece di non voler soffrire volessero im­parare a rendersi ragione del perchè di ogni sofferenza, cre­do che molte cose migliorarebbero sulla faccia della terra e credo anche che gli uomini sarebbero :più felici!

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D . - La comunipne d·ei s anti - q ue sto somm o magazzino eterico mi :pare che assuma i l suo :poter e dalla ment e " una" o che p er que sto non possa e s s ere monopoli o di una sola reli gi.Q. ne.

R. � Anzitutto , il Cre d o andr ebbe modi ficato in qU�· ato s enso : comuni one · delle c o se s ante e non dei Santi , infatti :prima era co sì e solo : dopo è diventata "c omunio ne dei santi" che $Ono - a lor o volta - dei ·:canali .L ' originale concetto era :precisamente quello della c.omuni o ne nelle co se sante . Nell o stes so cre d o d obbiamo rilevare la differenza s o stanziale fra "ri surre zione dei morti" e "ri surr ezione della carne " . S ombra che sia un ' unic a co sa , invece no; la re surre zione della carne l'abbiamo di continu o , perchè di continuo si nasce e si muor e mentre ci tro ver emmo imbaraz zati se doz zine di mi liar di di corpi ris or ge s sero. Nella "comunione delle co se sante" - c am­biata d opo in "comunione de i santi" - vi è un unico deposito di cui tutti frui scono . Fuori d al piano leggendario e d anche del b igotti smo , ci si può prat icamente i ns erire i n una devo .­zi one che non umilia. e non avvi li sce , che· esalta e p o tenzia le azioni sacerd otali che so no. �ncluse in ogni u omo . San Pie­tro di ce: voi si ete "il regale sacerdozio" .

Dal primitivo impulso eri stico all ' attuale cristia­ne simo vi è una differ enza enorme , s o stanzi ale .• · Se o s servate , la::funz ione sacerd otale è s oprattutto quella del "pater fami­lia" e sta soomparénd o ; "pater f amilia" non è solo colui che con i l concor s o della d onna ha mes so al mondo un figlio , ma può e s s er e anc h e uno scapolo , secondo' la conce zi one di cui :parmialq . Ripeto : i l pastore pro testante ed il r abb ino s ono mae stri ; sacerd ote è colui che comunica le co se sante , colui che ha azione magica , anche l ' a s so luzi one da parte del sacer­dote è azi o ne magica carismatica. Il maestro è sul :piano ra -zi onale logico . Molti sacramenti della chiesa cattolica o om:pa iono in altre religioni c he non han nulla a che fare col cri­s�.iane simo ; per sino nella ste s s a religi one i sraoli tica c'era là confessione. Il p opolo andava a confessar si davanti al ca­:pro e spiatorio e que sto ca:Pr o veniva scacci ato , abband onato nel d e s erto •

. Forme d i conf<rnsi oni si s ono trovate fra gli incas , i maja e nel buddi smo e sis teva come e siste ade s s o ·nel catto� lic e simo . La chie sa cristiana non ha inventato la corife s si one e neppure i .sacramenti; li ha pre si' li ha trasformati. e ha dato· lor o una impr onta . • C ome obbli go , la c onfe s si one risale al concilio di Nicea , ma era per ò già una u sanza .· Anche la p si canalisi è una confessione ; e praticamente , all o psicanalista­

s i dice più che al prete. C on lo :p sicanalis ta si sfogano gli istinti , le· ragio ni ance strali del diencefalo , s i r omp ono i fr eni inib itori ; è i l metter si nella co ndi z ione dell ' ubriaco che parla s enz a aver parte intellettiva e c o sciente. Nell ' a -zione di confe s sione con il sacer d ote si ha invece una vera e pr opria azione di "transfer" . Difatti , quand o i l sacerdote pr onuncia la formula sacramentale : ti a s solvo nel nome del P�· dre , del Figli o e d ello Spirito S anto , egli prende in s e tut-

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ti i peccati. Nell'azione degli psicanalisti non si ha il tran sfer, benchè loro tengano a dimostrare che ci sia; con loro avviene solo uno svuotamento delle sinapsi. La differenza è sostanziale: nella confessione con lo psicanalista· vi è una trasposizione passionale, mentre nella confessione religiosa il transfer è la distruzione della passione,

· Nella conf'essione religiosa sei tu che·. devi rendere conto a te stesso. Il più delle volte si attribuisce·�a colpa al prete dell'immiserimento dell'atto carismatico, ma è molto più colpa dei fedeli, i quali, sì, vanno a confessarsi ,m� gi...;: rano intorno all'ostacolo senza affrontarlo, Il prete, con do­mande che il fedele ritiene quasi inutili, vorrebbe provocare l'esplosione e sormontare l'ostacolo, ma il fedele non rivela tutto. Naturalmente, l'arte - perchè è arte - del confessare non è di tutti nè per tutti. Nella confessione ci si deve re_B dere conto del peccato ed il sacerdote è lì per aiutarci a rendercene conto. L'azione del sacerdote è triplice: vittima, maestro e medico. Come vittima,.prende i peccati; come mae stro spiega perchè il peccato è tale; come medie.o, deve dare i rimedi per non peccare. l1a confessione è: esposizione di ciò che riteniamo colpa, insegnament.o sulla colpa, cura del­la colpa.

D. - Dalla tua espos1z10� appare evidente che que-sto mandato delle religioni di indirizzare ad abitudini di vita che agevolano anche il corpo ha avuto tempi floridi. Noi, nell'attuale società, ci troviamo di fronte a fortissime per­centuali della popolazione che sono educate da principi laici sovente encomiabili e sovente invece attingenti ad altre for­mule in contrasto; da che cosa è stata portata qu·esta dispar_! tà? Dall'orgoglio di saper far meglio?

R . - Questa disparità sta divenendo generalizzata dalla risultanza della presunzione spirituale del secolo di­c�annovesimo; il milleottocento scoprì la scienza e credette. di aver scoperto la formula per rendere felici gli uomini ; sco prì quindi il laicismo ed il socialismo - non è che io me la prenda con il socialismo; non me la prendo con nessuna formu­la umana: - inJico il male dov'è; cioè, si vuol portare gli uomini indietro, proibendo di portarli avanti. -Voglio fare un parallelo: al milleottocento oppongo 11 ottoc.ento dopo Cristo. Questo fu un secolo terribile per tutte le formule religiose ed il cristianesimo ebbe un colpo spaventoso, dilaniato da apostasie e da eresie senza numero; i barbari scendevano a va langhe, il paganesimo· colpito a morte, la filosofia languiva-; l'ebraismo era senza forza propulsiva e l'islamismo avanzava all'orizzonte; tuttavia,

·pur bestemmiandolo, pur combattendo­

lo, tutti questi popoli credevano in.un Dio e ogni popolo vo­leva che il suo Dio fosse il trionfatore; la forza dello spi­rito umano era tutt.a galvanizzata in un piano extra umano,so­prattutto extra fisico. E' per questo che i popoli poteronQ sopravvivere, ed ogni popolo poté stabilire il suo principio etico come particolare visione della vita. Il milleottocento con l'illuminazione, che non illuminava più nulla, e con 11

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materialismo laico scoprì la sci.enza; 11 illuminazione a gas , la pila elettrica,. il vapore, il telefono, combattè Dio con barzellette e storielline, ma non fu capace di creare un movi mento sp1.ri tuale, sia pure di opposizione ad una pa.rticolare­linea religiosa; si sognò il sole dell 11:\vvenire, teoria como­da, tranquil�a e beata; si sognò un mondd dove tutti gli uomi ni avessero un tetto ed un pane, dove il lavoro venisse ri -dotto al 'più semplice espressione e vi fosse un infinito num� ro ·di ore da colmare in beati ozi e onorati divertimenti.

I postulati dcl mille ottocento si .sono realizzati e però oggi una spaventosa noia aduggia tutta l'umanità, spa­ventosa noia che non è lo "spleen" inglese, ·ma è proprio la vera noia schizofrenica dell' uomo che non sa più colmare il vuoto della SU.a giornata e corre pazzamente non sa dove nè in contro' a che cosa. Mai come oggi ha possibilità di divertimen to e mai come oggi 11 uomo muore di. noia! Non dimen tichiamo il concetto di· divertimento, che. s�gnifica "di. vergere = cambi.a­re". Ora, logicamente ciò che gli uomini intendono come dive!_ timento non- cambia nulla. Per quanto gli uomini vadano al ci­nema, a teatro, si mettano davanti alla televisione, ascolti� no la radio essi non si "divertono" se "nulla cambia". Nello stesso cinema .vi sqno gli stessi pr.oblemi, la stessa esisten­za che circonda; non vi è balzo in altre dimensioni all'infuo ri, balzo che solo può dare la religione. Logicamente,quando­noi parlial!lo di "religione 11, parlia.µio di qualcosa che sia vi­vo e vivamente. sentito. Noi im·putiamo il laicismo, ma possia­mo imputare anche il clericalismo. O'ggi la religione è morta anche per colpa dei religiosi, pe:rchè oggi non si agitano più problemi religioni. Voglio citare le parole di ieri dei vesce vo qella chiesa presbiteriana di Londra: "Non è difficile fare dei convertiti; è difficile scoprire che il convertito abbia un cervello che non sia un uovo lesso". Effettivamente, questo vescovo presbiteriano, non cattolico, ha centrato il punto ma_§

·simo del problema·; si passa da una religione all'altra, da· una esperienza mistica all'altra, cerc.ando qualcosa ch e contemperi la nostra noia; però,· non si cerca una esperienza di autoco · ·­ecienz� e di responsabilità.

Ecco perchè è necessario tornare alla penitenza, pe!_· chè solo attraverso questa l' uomo riuscirà a vivere la sua espe rienza spirituale ed a scoprire il suo Dio. Quando ci si s erve della Bibbia come tranquillante non si è risolto il nostro pr·o blema; bisogna servirsene come coscienza :per compiere .il pro-:. prio dovere e solo allora si r.isolverà. il proprio problema !Sto. parlando in un popolo. cristiano cattolico e mi dispiace di ci­tare le parole di un presbiteriano, ma se fossero anche di un· b uddista o �i un ebreo, le citerei ugualmente perch� esse ri -specchiano la. tragedia dell' ora presente.

I. S.