durante il dì le stelle non si vedono perché la luce del...

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1 Salve a tutti, comincia oggi la nostra avventura alla scoperta del cielo. Ci avviamo alla scoperta delle stelle. Si, proprio le stelle che si vedono ogni volta che fa buio, se è sereno, come puntolini luminosi distribuiti nel cielo notturno. Intanto durante il dì le stelle non si vedono perché la luce del Sole quando entra nella nostra atmosfera incontra le particelle che la diffondono, le fa cioè diventare molto lucenti. Immagina la nostra atmosfera, che è composta da tantissime particelle diventa luminosissima e le stelle lontane, lontane... non si vedono più. Anche quando c’è la Luna piena, ad esempio, sembrano scomparire molte stelle dalla volta celeste. Ma concentriamoci su quel che si può vedere di notte. Innanzitutto le stelle che si vedono non sono poi tantissime, anche se tanti modi di dire ci invitano a pensare che le stelle visibili siano milioni o addirittura un numero “infinito”. Ad occhio nudo puoi vedere distintamente circa 4-5000 stelle in una notte bella, trasparente e scura, magari in un luogo distante dalle luci artificiali. In città il numero di stelle visibili è molto minore, proprio per la presenza di luci artificiali: in una piazza molto illuminata, di una grande città ma anche di un piccolo paese, il numero di stelle visibili si riduce in modo drastico, arriva a poche decine. Ma spesso basta poco per tornare a vedere un bel cielo, è sufficiente scostarsi da fonti di luce molto forti.

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Salve a tutti, comincia oggi la nostra

avventura alla scoperta del cielo.

Ci avviamo alla scoperta delle stelle.

Si, proprio le stelle che si vedono ogni volta che fa buio, se è sereno,

come puntolini luminosi distribuiti nel cielo notturno.

Intanto durante il dì le stelle non si vedono perché la luce del Sole

quando entra nella nostra atmosfera incontra le particelle che la

diffondono, le fa cioè diventare molto lucenti. Immagina la nostra

atmosfera, che è composta da tantissime particelle diventa

luminosissima e le stelle lontane, lontane... non si vedono più. Anche

quando c’è la Luna piena, ad esempio, sembrano scomparire molte

stelle dalla volta celeste.

Ma concentriamoci su quel che si può vedere di notte.

• Innanzitutto le stelle che si vedono non sono poi tantissime,

anche se tanti modi di dire ci invitano a pensare che le stelle visibili

siano milioni o addirittura un numero “infinito”. Ad occhio nudo puoi

vedere distintamente circa 4-5000 stelle in una notte bella,

trasparente e scura, magari in un luogo distante dalle luci artificiali. In

città il numero di stelle visibili è molto minore, proprio per la presenza di

luci artificiali: in una piazza molto illuminata, di una grande città ma

anche di un piccolo paese, il numero di stelle visibili si riduce in modo

drastico, arriva a poche decine. Ma spesso basta poco per tornare a

vedere un bel cielo, è sufficiente scostarsi da fonti di luce molto forti.

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Un cielo stellato così come lo puoi

vedere con i tuoi occhi

Il cielo visto da un potente telescopio

molto lontano dalle città

Ma che cosa vediamo noi effettivamente? Il cielo che vediamo è

davvero quello reale? Per esagerare potremmo dire che quel che

vediamo è un cielo “sbagliato” rispetto a quello reale. Vediamo

perché.

• La luce che ci arriva dalle stelle, infatti, quando entra

nell’atmosfera, può venire deviata nella sua traiettoria. L’atmosfera si

comporta, in qualche modo, come l’acqua all’interno di un

recipiente, un acquario per esempio o una boccia per i pesci rossi,

che altera la posizione in cui noi vediamo gli oggetti. Questo effetto è

più o meno grande a seconda della posizione delle stelle in cielo.

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Esperimento

Puoi fare una piccola esperienza con una

torcia luminosa piccola ed una boccia

d’acqua, o l’acquario. Fatti aiutare da un

compagno o qualcuno di casa, tu stai da

una parte della boccia d’acqua, dall’altra

parte il tuo compagno muoverà la torcia a

destra e sinistra e in alto e in basso.

Che cosa vedi?

La posizione reale della torcia luminosa è quella che vi appare?

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Occorre adesso considerare il punto più importante: la distanza delle

stelle. La luce che ci proviene da esse viaggia alla maggiore velocità

possibile in natura: 300.000 km al secondo. E’ molto difficile da

immaginare quanto va veloce!. A questa velocità si può andare da

Palermo a Torino in 1/300 di secondo! Ricorda che la luce emessa dal

Sole in circa 8 minuti. Noi insomma vediamo il sole “vecchio” di 8

minuti. Per arrivare fino al pianeta nano Plutone, la luce solare

impiega circa 5 ore e mezzo .

Le stelle sono tutte molto ma molto più distanti dei corpi del Sistema

Solare, anche la più distante cometa della nube di Oort dista da noi

molto meno della più vicina stella, Proxima della costellazione del

Centauro. La luce che parte da Proxima del Centauro impiega ben 4

anni per arrivare a noi. Ma tutte le altre sono molto più distanti e, fra

quelle che vediamo ad occhio nudo, ce ne sono alcune talmente

distanti che la loro luce impiega diecine di migliaia di anni per arrivare

fino a noi. Le stelle quindi potrebbero, ora, essere diverse da quelle

che vediamo, ma noi non lo possiamo sapere.

Quel che vediamo quindi, quando alziamo gli occhi al cielo, è un

cielo di stelle la cui posizione viene alterata da vari effetti e che sono

in uno stato “vecchio”, di un tempo che può variare dai pochi anni

alle molte migliaia. E non possiamo farci nulla.

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Forse queste considerazioni ti faranno guardare il cielo in modo un po’

diverso, comunque rifletti su una particolarità dell’Astronomia rispetto

alle altre scienze. L’Astronomia è una scienza osservativa, ma non

sperimentale. Forse detto così può sembrare un discorso un po’

filosofico e di poco conto, ma non lo è affatto ed è molto importante.

Supponi di essere un chimico e volere studiare come si scioglie una

sostanza solida in un liquido.

Esperimento

Prendi, ad esempio, un contenitore pieno a metà di acqua versiamo

una certa quantità di sale nell’acqua. Cosa puoi verificare? Continua

a versare sale nell’acqua, ad un certo punto il sale non si scioglierà

più.

Ma per capire bene come funziona puoi continuare l’esperimento usa

acqua più fredda o acqua più calda. Puoi anche cambiare liquido o

sostanza da sciogliere.

Puoi cioè , crearti una serie di esperienze che permettano di variare le

condizioni in cui il fenomeno avviene e, soprattutto, ripetere

l’esperienza tutte le volte che vuoi.

Dopo che hai raccolto tutti i dati sperimentali, puoi poi ragionare e

cercare di ricavare una legge generale che descriva come una

sostanza solida si sciolga in un liquido.

Anche se esposto in questo modo risulta un po’ semplificato, questo è

il modo di procedere delle scienze sperimentali: sperimentare,

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misurare e dalle misure cercare di arrivare alla comprensione del

fenomeno osservato e ad una legge che lo descriva.

Per l’Astronomia non è proprio così. Non puoi “sperimentare”,

intervenendo sul fenomeno, come hai fatto prima con acqua e sale.

Non puoi infatti fare una stella in laboratorio, renderla più calda o più

grande. Come ne usciamo? Come facciamo allora ad applicare il

metodo sperimentale della scienza al caso del cielo?

Tutto quello che possiamo fare è “osservare” i corpi ed i fenomeni

celesti e, da questi, ottenere i dati di cui abbiamo bisogno per capire

come sono fatti e quali fenomeni accadono in cielo.

La luce che vediamo ci dà infatti due diversi tipi di informazione:

osservando quanta luce ci arriva da una determinata stella possiamo

comprendere dove essa è situata e quanto distante è da noi. Ma

della luce possiamo anche fare una analisi quantitativa.

Quotidianamente osserviamo che la luce del Sole è composta di vari

componenti che, miscelati, ci danno una apparenza complessiva di

colore bianco. Ma basta un arcobaleno, o il riflesso della luce

sull’acqua in determinate condizioni o il suo passaggio attraverso

qualche vetro spesso per far apparire i “colori” di cui la luce solare è

composta.

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La analisi della luce, delle sue componenti, ci racconta molto del

corpo da cui proviene ed in particolare quali elementi chimici sono

coinvolti nel fenomeno che ha portato all’ emissione di quella luce.

Prova a costruire il semplice spettroscopio descritto nell’allegato ed

eseguire le varie esperienze per verificare quel che abbiamo appena

detto.

L’analisi della luce che ci arriva, passando attraverso opportuni

strumenti, ci permette anche di capire di cosa sono composte le stelle

e quali sono le condizioni fisiche in cui si trovano.

Ricorda che se vuoi

avere altre informazioni,

vedere più immagini o

anche rivolgere una

domanda direttamente

ad un astronomo puoi

recarti sul sito Web

www.scopriticielo.it.

Entra nel sito e clicca sul tuo Osservatorio, quello di Monte Rosa.