DSA: diritti e doveri nella -...

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"DSA: diritti e doveri nella legislazione vigente“ POLO INCLUSIONE CORSO DI FORMAZIONE 9/03/2017, ore 17/19 Teatro IIS Natta Rivoli Dott.ssa Viviana Rossi

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"DSA: diritti e doveri nella

legislazione vigente“

POLO INCLUSIONE

CORSO DI FORMAZIONE 9/03/2017, ore 17/19

Teatro IIS Natta Rivoli

Dott.ssa Viviana Rossi

Parleremo di :

• NORMATIVA GENERALE

• NORMATIVA SPECIFICA

• CHI FA COSA QUANDO

• DGR 16/2014

• PDP REGIONALE

Comma 2.

« … al fine di agevolare l'attuazione del diritto allo studio e la promozione della piena formazione della personalità degli alunni, la programmazione educativa può comprendere attività scolastiche integrative organizzate per

gruppi di alunni della classe oppure di classi diverse anche allo scopo di realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni . …

Comma 4

"L'insegnante o gli insegnanti di classe sono tenuti a compilare ed a tenere aggiornata una scheda personale

dell'alunno contenente le notizie sul medesimo e sulla sua partecipazione alla vita della scuola nonché le osservazioni

sistematiche sul suo processo di apprendimento e sui livelli di maturazione

raggiunti. …."

E ancora …

Comma 9 - «Il Consiglio di Classe … è tenuto a compilare e

a tenere aggiornata una scheda personale dell'alunno contenente … le osservazioni sistematiche sul suo processo di apprendimento e sul livello di maturazione raggiunto …

Gli insegnanti della classe illustreranno ai genitori dell'alunno … i giudizi analitici e la valutazione sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno,

unitamente alle iniziative eventualmente programmate in favore dell'alunno ….»

" Altro elemento determinante per il successo dell'integrazione, secondo esperienze ormai acquisite,

è la precisa individuazione delle condizioni soggettive del bambino, degli handicaps veri e propri e degli impedimenti che ne condizionano lo sviluppo e, di conseguenza, dei suoi specifici bisogni educativi .

Terza condizione è l'esistenza di insegnanti …

capaci di rispondere ai bisogni educativi degli alunni con interventi calibrati sulle

condizioni personali di ciascuno"

Nella …

Legge n. 517/1977 "NORME SULLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI E

SULL'ABOLIZIONE

DEGLI ESAMI DI RIPARAZIONE NONCHÉ ALTRE NORME DI MODIFICA

DELL'ORDINAMENTO SCOLASTICO"

e

C.M. 199/1979 – FORME PARTICOLARI DI

SOSTEGNO A FAVORE DEGLI ALUNNI PORTATORI DI

HANDICAP

LA NORMATIVA DELLA SCUOLA

… diritti e doveri per tutti!

PERSONALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO …

DIDATTICA INCLUSIVA : concetti NON nuovi

a cominciare dalla COSTITUZIONE ITALIANA del 1948 (art. 3, 34, 38)

• Legge 517/1977 - integrazione e sostegno a favore degli alunni portatori di handicap della scuola elementare e media dell'obbligo, …

• Legge 241/1990 "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi". TRASPARENZA

• Legge 104/1992 - Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione delle persone in situazione di handicap - PEI

• REGOLAMENTO AUTONOMIA SCOLASTICA (DPR 275/1999) e Legge 59/99

• Legge Moratti 53/2003 e D.lgs 59/2004

• Legge 169/2008 ritorno ai voti numerici

• DPR 122/09 Regolamento della valutazione • LINEE GUIDA INTEGRAZIONE, 2009

• DM n. 9 del 27/01/2010 – Nuovo obbligo istruzione con format nazionale certificazione competenze biennio superiori

• Legge n.10 del 26/02/2011 che definisce il SNV in tutte le sue componenti e parla di AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO

… EPPURE NON TUTTI RAGGIUNGONO IL SUCCESSO FORMATIVO!

COME STA la SCUOLA in ITALIA?

UNICEF – 2013

Benessere educativo dell’istruzione in ITALIA al 21° secolo.

Nel primo anno delle superiori il 20% degli

studenti viene bocciato, un altro 12% nel secondo anno.

L'interruzione degli studi dopo i 15 anni è

preoccupante, soprattutto al Sud e tra i figli dei migranti.

Per quanto riguarda la condizione generale del benessere, l'Italia si colloca regolarmente nella metà inferiore della classifica

Si passa dal tasso del 98,7% di quattordicenni

scolarizzati al 75,3% dei diciottenni.

Quindi: una progressiva perdita di alunni nel passaggio tra il biennio e il triennio della SS2°,

ma ancor più tra SS1° e SS2°: un vero e

proprio “muro” davanti al quale molti

studenti lasciano la scuola oppure si scontrano con la ripetenza.

(dati del MIUR, Servizio Statistico).

MURO che genera spesso abbandono

sommerso

↓ DISPERSIONE SCOLASTICA

DISPERSIONE SCOLASTICA = • NON SOLO abbandono scolastico (cioè

giovani che lasciano anzitempo la scuola, spesso ancora nella fascia dell’obbligo).

• MA ANCHE irregolarità delle frequenze, non ammissioni, ritardi scolastici, interruzioni … e tutte le altre circostanze in cui i

ragazzi escono prematuramente dal sistema scolastico e formativo.

• PER NON PARLARE di “promozione ai minimi termini”

E in tutto questo disagio rientrano

DSA e altri BES

Svantaggio culturale

ADHD

Stranieri Dispersione scolastica

DISABILITÀ

Svantaggio socio-economico

Disagio DISTURBI SPECIFICI DI

APPRENDIMENTO

LA NORMATIVA C’È! ED È UN’OTTIMA NORMATIVA,

CHE TUTELA GLI ALUNNI/STUDENTI DALL’INFANZIA ALL’UNIVERSITÀ!

Da queste norme scaturiscono

DIRITTI e DOVERI

per TUTTI: DOCENTI, DIRIGENTI SCOLASTICI, REFERENTI,

ma anche STUDENTI e FAMIGLIE

NON SOLO NORMATIVA SPECIFICA,

ma anche

NORMATIVA GENERALE

Riferimenti normativi RECENTI

• LEGGE 170/2010 sui Disturbi Specifici dell’ Apprendimento (DSA) Decreto attuativo n. 5669 e Linee guida del 12/07/2011 (PDP)

• ACCORDO STATO-REGIONI del 25/07/2012 sui protocolli su "Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei diagnostica dei disturbi specifici di apprendimento (DSA)“

• DIRETTIVA MIUR sui Bisogni Educativi Speciali (BES) del 27/12/2012

• C.M. n. 8 del 06/03/2013, con le Indicazioni Operative della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 «Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica».

• NOTA 1551/13 che spiega il PAI (Piano Annuale per l’Inclusività )

• DECRETO INTERMINISTERIALE (MIUR-MS) del 17/04/2013 con il quale si adottano le "Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA"

• C.M. del 22/11/2013 «Strumenti di intervento per alunni con BES a.s. 2013/2014. Chiarimenti».

La NORMATIVA GENERALE dà

indicazioni precise alle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, suggerendo comportamenti didattici, strategie metodologiche, mezzi compensativi, misure dispensative e valutative adeguati.

Riferimenti normativi RECENTI • DPR n. 80/2013 che dà l’avvio al SNV (Sistema Nazionale di

Valutazione) e prevede un Piano di Miglioramento dell’istituzione scolastica (PdN)

• Direttiva MIUR n. 11 18.09.2014 che detta le priorità strategiche del SNV per gli anni scolastici 2014/15/16/17

• Nota 5983 del 25/06/2015 “Orientamenti generali del SNV” che spiega la compilazione del RAV attraverso un format

• LEGGE 107/2015, “LA BUONA SCUOLA”

• Nota 7904 del 1/09/2015 - Pubblicazione Rapporto Autovalutazione e primi orientamenti Piano di Miglioramento (PdM)

• DM 850/2015, che descrive il percorso formativo/ professionale dell’anno di prova (Bilancio competenze)

• DELEGHE DELLA LEGGE 107/2015 bozze uscite gennaio 2017

Fondamentale il ruolo assegnato ai DOCENTI, che non dovranno dimenticare in nessun modo che la consegna educativa loro

affidata è proprio quella di “non abbandonare nessuno” e, di conseguenza, dovranno ricercare soluzioni organizzative e didattiche valide, utilizzando tutti gli strumenti di flessibilità offerti

già dal DPR 275/99, il Regolamento dell’Autonomia, considerato tuttora la norma che ha dato una svolta epocale alla scuola.

TUTTO SCRITTO nei …

PTOF PAI RAV

PdM …

i documenti normativi che le istituzioni scolastiche

sono tenute a redigere

e che fotografano la scuola .

COSA CI CHIEDE di fare L’EUROPA entro il 2020?

STRATEGIA EUROPA 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva

Obiettivi istruzione:

• riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di sotto del 10%

• aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria

• diciannovenni che si immatricolano negli ultimi 3 anni in continua diminuzione

• riforma dei programmi di studi, affinché ciascuno

possa acquisire COMPETENZE ESSENZIALI.

COSA CI CHIEDONO I NOSTRI STUDENTI?

.

ABBATTERE IL

MURO

DIDATTICA INCLUSIVA per TUTTI

scritta nel PTOF … nel PAI … nel RAV

attraverso il GLI …

… realizzata nella quotidianità

NON PIÙ PROGRAMMI, ma INDICAZIONI NAZIONALI e LINEE GUIDA - Indicazioni nazionali per i licei: DPR 89/2010 - Linee guida per gli istituti professionali: DPR 87/2010 e Direttiva n. 5 del 16/01/12

- Linee guida per gli istituti tecnici: DPR 88/2010 e Direttiva n. 4 del 16/01/12

- Linee guida infanzia e primo ciclo 2012

CAMBIA LO SCENARIO CAMBIANO LE PAROLE

• DALLE MATERIE ALLE DISCIPLINE • DAL PROGRAMMA AL CURRICOLO • DALLE CONOSCENZE ALLE COMPETENZE • DA UNA DIDATTICA TRASMISSIVA A UNA

DIDATTICA LABORATORIALE G. Pozzo, 2013

… dall’INTEGRAZIONE ALL’INCLUSIONE!

Obiettivo di TUTTI i riferimenti normativi

finora citati è …

la presa in carico globale ed inclusiva

di TUTTI gli alunni. Ciò comporta una

PERSONALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO

ed un

riconoscimento delle differenze individuali per arrivare ad un effettivo accesso agli apprendimenti.

PERSONALIZZAZIONE non significa dare a tutti le stesse cose, ma dare a ciascuno ciò di cui

ha bisogno!

Personalizzare per …

… dare a ciascuno ciò che gli serve per essere al

meglio se stesso e “declinare” l’intervento educativo sulle sue esigenze,

cioè rispettando:

• i suoi tempi di sviluppo

• i suoi stili di apprendimento

• i suoi metodi di studio

• le sue attitudini

• le sue potenzialità

OCCORRE

UN

CAMBIAMENTO

NELLA

DIDATTICA

DIMENSIONE EUROPEA

CAMBIO DI PARADIGMA

Non solo CONOSCENZE e ABILITÀ,

ma anche COMPETENZE

Ecco le otto COMPETENZE CHIAVE per la cittadinanza e l’apprendimento permanente

1. COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA

2. COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

3. COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA

4. COMPETENZA DIGITALE

5. IMPARARE AD IMPARARE

6. COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

7. SPIRITO DI INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA

8. CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE.

Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 18.12.2006

La realtà scolastica ormai è molto complessa!

NUOVE DOMANDE

NUOVE ESIGENZE

SARÒ UN

BES?

NON ESISTONO “ALLIEVI BES”

NON ESISTE UNA DIAGNOSI DI BES

Ci sono solo bambini/ ragazzi con

Bisogni Educativi Speciali (e, in fondo, ci sono sempre stati!)

Parlare di BES (disabilità, DSA o altro) in ambito scolastico richiede un approccio attento alle

differenze di funzionamento educativo e apprenditivo degli allievi,

che in quanto differenze appartengono a ciascun allievo!

PERCHÉ SI PARLA DI B.E.S. ?

Perché c’è una normativa ben precisa:

• Unesco 2000 (Educazione per tutti entro il 2015)

• Direttiva 27 dicembre 2012 • Circolare Min. n. 8 del 6 marzo 2013 • Nota USR Piemonte del 19 aprile 2013 • Nota 21 agosto 2013 Emilia Romagna

…che ci fa capire che è ora di attuare una

SCUOLA INCLUSIVA

TRE GRANDI SOTTOCATEGORIE:

1. DISABILITÀ

2. DISTURBI EVOLUTIVI

SPECIFICI (tra cui i DSA)

3. SVANTAGGIO

SOCIOECONOMICO -

LINGUISTICO - CULTURALE

Direttiva Profumo del 27/12/12

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI “Comprendono i deficit del linguaggio, delle abilità

non verbali, della coordinazione motoria,

ricomprendendo – per la comune origine nell’età

evolutiva – anche quelli dell’attenzione e

dell’iperattività, mentre il funzionamento

intellettivo limite può essere considerato un caso

di confine fra la disabilità e il disturbo specifico.”

… ORA CHE LA LEGGE SI

RIVOLGE

NON SOLO AGLI ALLIEVI CON

DSA,

MA A TUTTI

GLI STUDENTI CON BES …

OCCORRE PREPARARE

UN PDP … PER

TUTTI?

La SCUOLA può intervenire nella

personalizzazione in tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i bisogni e la convenienza; pertanto la rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento non dovrebbe indurre all’attivazione di un percorso specifico con la conseguente

compilazione di un Piano Didattico Personalizzato.

Nota del MIUR n. 2563 del 22 novembre 2013

TUTTO SCRITTO NEL PDP … che deve

CONTEMPLARE TUTTE QUESTE AZIONI

Strumenti compensativi

Modalità didattiche

personalizzate

Misure dispensative

Forme di verifica e

valutazione

Attività di recupero

Individualizzato

PDP

D.M. n. 5669 del 12 luglio 2011

– Misure educative e didattiche – richiama le Istituzioni scolastiche ad “(...) attuare i necessari interventi pedagogico-didattici (...) attivando percorsi di didattica individualizzata e personalizzata (…) adottando proposte di insegnamento che tengano conto delle abilità possedute e potenzino anche le funzioni non coinvolte nel disturbo”.

D.M. n. 5669 art.4

Al comma 4 si ricorda di assicurare l’impiego degli opportuni STRUMENTI COMPENSATIVI

(curando l’acquisizione delle competenze per un efficiente utilizzo degli stessi)

mentre al comma 5 dello stesso articolo si richiama la ratio delle MISURE DISPENSATIVE, che si propongono di evitare situazioni di affaticamento e disagio in compiti direttamente coinvolti dal

disturbo, senza peraltro ridurre il livello degli obiettivi di apprendimento.

IN PIEMONTE UN

PDP UNICO PER TUTTI GLI ALUNNI CON BES?

IL PDP COME PROGETTAZIONE E

NON SOLO COME CHEK LIST

DI INDICATORI

UN PDP NON SOLO COME ELENCO DI STRUMENTI

COMPENSATIVI E DISPENSATIVI, MA COME STRUMENTO

CHE ESLICITI

GLI INTERVENTI EDUCATIVI

LE STRATEGIE INCLUSIVE

GLI OBIETTIVI DISCIPLINARI PERSONALIZZATI (SE

NECESSARI)

I PARAMETRI DI VALUTAZIONE.

P.D.P.

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

Per allievi con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA-Legge 170/2010)

Per allievi con altri Bisogni Educativi Speciali (BES-Dir. Min. 27/12/2012; C.M. n. 8 del 6/03/2013)

Istituto____________________________

A.S. ______________

Alunno/a: __________________________ Classe: ______________ Coordinatore di classe/Team: _________________________ Referente/i DSA/BES____________________________________________ ____________________________________________________________ Coordinatore GLI________________________________________________

Viviana Rossi 53

Indice

SEZIONE A (comune a tutti gli allievi con DSA e altri BES)

Dati Anagrafici e Informazioni Essenziali di Presentazione dell’Allievo .......... 3

SEZIONE B - PARTE I (allievi con DSA)

Descrizione delle abilità e dei comportamenti ................................................ 3

SEZIONE B - PARTE II (Allievi con altri BES Non DSA)………………………7

SEZIONE C - (comune a tutti gli allievi con DSA e altri BES)

C.1 Osservazione di Ulteriori Aspetti Significativi ........................................... 3

C. 2 Patto Educativo………………………………………………………………3

SEZIONE D: (comune a tutti gli allievi con DSA e altri BES)

n.b. I docenti potranno scegliere quale tabella utilizzare tra la D.1 e la D.2

D.1: INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI

Tabella Strategie di personalizzazione/individualizzazione 3

D.2: INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI

Tabella Strategie di Personalizzazione/Individualizzazione su “Base ICF” ... 3

SEZIONE E: (comune a tutti gli allievi con DSA e altri BES)

Quadro riassuntivo degli strumenti compensativi e delle misure

dispensative - parametri e criteri per la verifica/valutazione .............................. 3

INDICAZIONI GENERALI PER LA VERIFICA/VALUTAZIONE ............................ 3

Viviana Rossi 54

SEZIONE A (comune a tutti gli allievi con DSA e altri BES)

Dati Anagrafici e Informazioni Essenziali di Presentazione dell’Allievo

Cognome e nome allievo/a:________________________________________

Luogo di nascita: __________________________Data____/ ____/ _______

Lingua madre: _________________________________________________

Eventuale bilinguismo: ___________________________________________

1) INDIVIDUAZIONE DELLA SITUAZIONE DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

DA PARTE DI:

SERVIZIO SANITARIO - Diagnosi / Relazione multi professionale:

________________________________

(o diagnosi rilasciata da privati, in attesa di ratifica e certificazione da parte del Servizio Sanitario

Nazionale)

Codice ICD10:________________________________________________

Redatta da: ________________________________in data ___ /___ / ____

Aggiornamenti diagnostici: _________________________________________

Altre relazioni cliniche: ____________________________________________

Interventi riabilitativi: ____________________________________________

ALTRO SERVIZIO - Documentazione presentata alla scuola________

Redatta da: ________________________________in data ___ /___ / ____

(relazione da allegare)

CONSIGLIO DI CLASSE/TEAM DOCENTI - Relazione_________________

Redatta da: ________________________________in data ___ /___ / ____

(relazione da allegare)

2) INFORMAZIONI GENERALI FORNITE DALLA FAMIGLIA / ENTI AFFIDATARI

(ad esempio percorso scolastico pregresso, ripetenze …)

____________________________________________________________________

____________________________________________________________________

____________________________________________________________________

Viviana Rossi 55

I sistemi integrativi centrali risultano brillanti. L'intelligenza

presenta valori nettamente superiori alla norma.

Diagnosi (o diagnosi rilasciata da privati, in attesa di ratifica e

certificazione da parte del Servizio Sanitario Nazionale)

Disturbo specifico di apprendimento per la lettura, la scrittura

e qualche screzio in matematica. Codice ICD10:______________________________________

Redatta da: ________________________________in data ___ /___ /

______

Aggiornamenti diagnostici:

__________________________________________

Altre relazioni cliniche:

______________________________________________

Interventi riabilitativi:

________________________________________________

Informazioni generali fornite dalla famiglia (ad esempio percorso

scolastico pregresso, ripetenze …)

POSSIBILITÀ DI COMPARARE GLI

ELEMENTI TRATTI DALLA DIAGNOSI

CON LE OSSERVAZIONI EFFETTUATE

DAGLI INSEGNANTI NELLE ATTIVITÀ

DIDATTICHE QUOTIDIANE.

DIAGNOSI

SPECIALISTICA

(dati rilevabili, se presenti, nella diagnosi)

OSSERVAZIONE IN CLASSE

(dati rilevati direttamente dagli insegnanti)

LETTURA LETTURA

Nella lettura la velocità presenta

un valore al di sotto della

seconda deviazione standard

per le parole, le non parole e

anche per il brano.

VELOCITÀ

X Molto lenta

Lenta

Scorrevole

Sul versante dell'accuratezza F.

compie un grande numero di

errori posizionandosi al di sotto

del V° centile.

CORRETTEZZA

Adeguata

X Non adeguata (ad esempio

confonde/inverte/sostituisce

omette lettere o sillabe

La comprensione e la decodifica

del testo risultano per la

paziente spesso difficoltose e la

costringono a dover leggere più

volte un brano prima di

comprenderlo a pieno, anche se

la prestazione è nella media.

COMPRENSIO

NE

Scarsa

Essenziale

X Globale

Completa-analitica

SCRITTURA SCRITTURA

Nella scrittura l’alunno ha una prestazione al di sotto del V° centile con numerosi errori ortografici e fonologici.

SOTTO

DETTATURA

Corretta

x Poco corretta

Scorretta

TIPOLOGIA ERRORI

X Fonologici

X Non fonologici

X Fonetici

Lo scritto spesso non presenta coesione, coerenza e pertinenza dei contenuti.

PRODUZION

E

AUTONOMA

ADERENZA CONSEGNA

Spes

so

X Talvolta Mai

CORRETTA STRUTTURA

MORFO-SINTATTICA

Spes

so

X Talvolta Mai

CORRETTA STRUTTURA TESTUALE (narrativo, descrittivo,

regolativo …)

Spes

so

X Talvolta Mai

CORRETTEZZA ORTOGRAFICA

Adeg

uata

X Parziale Non adeguata

Con attività di autocorrezione ortografica utilizzate, con costanza, a casa e a scuola ha avuto notevoli miglioramenti

L’alunno ha una

difficoltà di

pianificazione che nella

matematica si evidenzia

nell’ alterata gestione

del problem solving

Capacità di

problem

solving

adeguata parzial

e non adeguata

Ha difficoltà a leggere il

testo - comprenderlo e

trovare l'algoritmo

risolutivo).

Comprensione

del testo di un

problema

adeguata parziale non adeguata

È POSSIBILE DARE SPAZIO ANCHE

ALL’OSSERVAZIONE DI ULTERIORI ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI

SIGNIFICATIVI.

MOTIVAZIONE

Partecipazione al dialogo educativo Molto

Adeguata Adeguata

Poco

Adeguata

Non

adeguata

Consapevolezza delle proprie difficoltà Molto

Adeguata Adeguata

Poco

Adeguata

Non

adeguata

Consapevolezza dei propri punti di forza Molto

Adeguata Adeguata

Poco

Adeguata

Non

adeguata

Autostima Molto

Adeguata Adeguata

Poco

Adeguata

Non

adeguata

ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI RISCONTRABILI A

SCUOLA Regolarità frequenza scolastica

Molto

Adeguata Adeguata

Poco

Adeguata

Non

adeguata

Accettazione e rispetto delle regole Molto

Adeguata Adeguata

Poco

Adeguata

Non

adeguata

Rispetto degli impegni Molto

Adeguata Adeguata

Poco

Adeguata

Non

adeguata

Accettazione consapevole degli strumenti

compensativi e delle misure dispensative Molto

Adeguata Adeguata

Poco

Adeguata

Non

adeguata

Autonomia nel lavoro Molto

Adeguata Adeguata

Poco

Adeguata

Non

adeguata

SEZIONE C C.1 Osservazione di ulteriori aspetti significativi

DISCIPLINA

AMBITO

DISCIPLINARE

Descrizione delle

abilità/capacità da

potenziare

(sceglierne una o due, in

ordine di priorità)

Codice ICF (attività e

partecipazione): d …

Livello di problema al

Tempo1:

0 - 1 - 2 - 3 -4 (indicare

qualificatore)

STRUMENTI

COMPENSATIVI

(vedi quadro

riassuntivo)

MISURE

DISPENSATIVE

(vedi quadro

riassuntivo)

STRATEGIE

DIDATTICHE

INCLUSIVE

MODALITÀ DI

VERIFICA E

CRITERI DI

VALUTAZIONE

OBIETTIVI

DISCIPLINARI

PERSONALIZZATI

(se necessario):

da individuare in

relazione ai livelli

essenziali attesi per le

competenze in uscita

ALTRO Descrizione

delle

performance

raggiunte

(Che cosa

l’allievo è

capace di fare

dopo

l’esperienza

facilitante

di

/potenziamento)

Codice ICF

(attività e

partecipazione)

: d …

Livello di

problema al

Tempo 2:

0 -1 - 2 -3 -4

(indicare

qualificatore)

nel linguaggio ICF: gestione, introduzione o rimozione di Fattori ambientali contestuali che, nella situazione

descritta, costituiscono una facilitazione o una barriera per l’allievo

MATERIA

………………

Codice ICF (attività e

partecipazione): d…

-----------------------------------

-----------------------------------

--------

Livello di problema

al Tempo1:

(qualificatore)

0 - 1 - 2 - 3 - 4

Codice ICF

(attività e

partecipazione)

: d…

…………………

….

_____________

_____________

_____________

___________

Livello di

problema

al Tempo 2:

(qualificatore)

0 -1 - 2 -3 -4

D.2: INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI - Strategie di Personalizzazione/Individualizzazione su “Base ICF” In base alla programmazione curricolare di classe e alle informazioni sul

funzionamento dell’allievo ottenute dalla lettura dei documenti e dalla compilazione del PDP, sin qui, ciascun docente disciplinare avrà cura di individuare una o due abilità/capacità che riterrà opportuno provare a potenziare, sulla base delle priorità legate ai principi formativi della materia. Dovrà quindi specificare le misure dispensative, gli strumenti compensativi e le strategie didattiche – funzionali al miglioramento delle performance nelle attività e nella partecipazione - e indicare le modalità di verifica e i criteri di valutazione ritenuti idonei (tutti aspetti che possono essere facilitatori/ostacoli per l’allievo nel contesto di apprendimento). Ciascun docente potrà quindi compilare una o più caselle, a seconda del numero di abilità e/o capacità scelte, sulle quali lavorerà in modo mirato per il loro potenziamento o compensazione. Le misure dispensative andranno pensate in relazione agli elementi “barriera” all’apprendimento più che agli obiettivi dell’apprendimento.

DISCIPLINA o

AMBITO

DISCIPLINARE

MISURE

DISPENSATIVE

STRUMENTI

COMPENSATIVI STRATEGIE

DIDATTICHE

INCLUSIVE

OBIETTIVI DISCIPLINARI

PERSONALIZZATI

se necessari

(conoscenze/competenze)

PARAMETRI

DI VALUTAZIONE

MATERIA

……………….

COMPETENZE

Firma docente:

……………….

MATERIA

COMPETENZE

…………

Firma docente:

………………

Viviana Rossi 64

SEZIONE D: INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI D.1: STRATEGIE DI PERSONALIZZAZIONE/INDIVIDUALIZZAZIONE TAB. MISURE DISPENSATIVE, STRUMENTI COMPENSATIVI, STRATEGIE DIDATTICHE

(vedi quadro riassuntivo - sezione E)

Pronuncia difficoltosa

Difficoltà di acquisizione degli automatismi

grammaticali di base

Difficoltà nella scrittura

Difficoltà acquisizione nuovo lessico

Notevoli differenze tra comprensione del

testo scritto e orale

Notevoli differenze tra produzione scritta e

orale

Altro:

APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE

DISCIPLINA o

AMBITO

DISCIPLINARE

MISURE

DISPENSATIVE

STRUMENTI

COMPENSATIVI

STRATEGIE

DIDATTICHE

INCLUSIVE

OBIETTIVI

DISCIPLINARI

PERSONALIZZATI

se necessari

(conoscenze/

competenze)

PARAMETRI

DI VALUTAZIONE

MATERIA

Italiano

Firma docente:

……………….

Dispensa

dalla

scrittura

sotto

dettatura di

testi e/o

appunti

Utilizzo di

programmi

di video-

scrittura

con

correttore

ortografico

Valutazione,

nelle prove

scritte, del

contenuto e

non della

forma

(punteggiatur

a, errori

ortografici)

SEZIONE D: INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI STRATEGIE DI PERSONALIZZAZIONE/INDIVIDUALIZZAZIONE TAB. MISURE DISPENSATIVE, STRUMENTI COMPENSATIVI, STRATEGIE DIDATTICHE

(vedi quadro riassuntivo - sezione E)

LA POSSIBILITÀ DI INSERIRE

FACILMENTE GLI STRUMENTI

COMPENSATIVI E LE MISURE

DISPENSATIVE SCELTE E

DI INDICARE I CRITERI DI

VALUTAZIONE UTILIZZATI.

SEZIONE E: Quadro riassuntivo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative -

parametri e criteri per la verifica/valutazione

[1] Si ricorda che per molti allievi la scelta della dispensa da un obiettivo di apprendimento deve rappresentare l’ultima opzione.

Dispensa dalla lettura ad alta voce in classe

Dispensa dall’uso dei quattro caratteri di scrittura nelle prime fasi dell’apprendimento Dispensa dall’uso del corsivo e dello stampato minuscolo

Dispensa dalla scrittura sotto dettatura di testi e/o appunti Dispensa dal ricopiare testi o espressioni matematiche dalla lavagna Dispensa dallo studio mnemonico delle tabelline, delle forme verbali, delle poesie Dispensa dall’utilizzo di tempi standard Riduzione delle consegne senza modificare gli obiettivi Dispensa da un eccessivo carico di compiti con riadattamento e riduzione delle pagine da studiare, senza modificare gli

obiettivi Dispensa dalla sovrapposizione di compiti, interrogazioni e verifiche di più materie Dispensa parziale dallo studio della lingua straniera in forma scritta, che verrà valutata in percentuale minore rispetto all’orale

non considerando errori ortografici e di spelling Integrazione dei libri di testo con appunti su supporto registrato, digitalizzato o cartaceo stampato sintesi vocale, mappe,

schemi, formulari Accordo sulle modalità e i tempi delle verifiche scritte con possibilità di utilizzare supporti multimediali

Accordo sui tempi e sulle modalità delle interrogazioni Nelle verifiche, riduzione e adattamento del numero degli esercizi senza modificare gli obiettivi Nelle verifiche scritte, utilizzo di domande a risposta multipla e (con possibilità di completamento e/o arricchimento con una

discussione orale); riduzione al minimo delle domande a risposte aperte; predisposizione di verifiche scalari

Lettura delle consegne degli esercizi e/o fornitura, durante le verifiche, di prove su supporto digitalizzato leggibili dalla sintesi

vocale Parziale sostituzione o completamento delle verifiche scritte con prove orali consentendo l’uso di schemi riadattati e/o mappe

durante l’interrogazione Controllo, da parte dei docenti, della gestione del diario (corretta trascrizione di compiti/avvisi)

Altro

STRUMENTI COMPENSATIVI

(legge 170/10 e linee guida 12/07/11)

Utilizzo di computer e tablet (possibilmente con stampante)

Utilizzo di programmi di video-scrittura con correttore ortografico (possibilmente vocale) e con tecnologie di sintesi vocale (anche per le lingue straniere)

Utilizzo di risorse audio (file audio digitali, audiolibri…).

Utilizzo del registratore digitale o di altri strumenti di registrazione per uso personale

Utilizzo di ausili per il calcolo (tavola pitagorica, linee dei numeri…) ed eventualmente

della calcolatrice con foglio di calcolo (possibilmente calcolatrice vocale)

Utilizzo di schemi, tabelle, mappe e diagrammi di flusso come supporto durante compiti

e verifiche scritte

Utilizzo di formulari e di schemi e/o mappe delle varie discipline scientifiche come

supporto durante compiti e verifiche scritte

Utilizzo di mappe e schemi durante le interrogazioni, eventualmente anche su supporto

digitalizzato (presentazioni multimediali), per facilitare il recupero delle informazioni

Utilizzo di dizionari digitali (cd rom, risorse on line)

Utilizzo di software didattici e compensativi (free e/o commerciali)

Altro__________________________________________________________________

_____

STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NELLO STUDIO

Sottolinea, identifica parole

chiave … Efficace Da potenziare

Costruisce schemi, mappe

o diagrammi Efficace Da potenziare

Utilizza strumenti

informatici (computer,

correttore ortografico,

software …)

Efficace Da potenziare

Usa strategie di

memorizzazione (immagini,

colori, riquadrature …) Efficace Da potenziare

Altro

…………………………………

…………………………………

…………………………………

……………………………….

PROPOSTE DI ADEGUAMENTI-ARRICCHIMENTI DELLA DIDATTICA “PER LA CLASSE” IN RELAZIONE AGLI STRUMENTI/STRATEGIE INTRODOTTI PER L’ALLIEVO CON BES(6)

Strumenti/strategie di potenziamento-compensazione scelti per l’allievo

Proposte di modifiche per la classe

LA FAMIGLIA CONDIVIDE LE LINEE

ELABORATE NEL PDP

LA FAMIGLIA È CONTROPARTE ATTIVA E PARTECIPATIVA NELLA REDAZIONE DEL

PDP. I GENITORI DEVONO:

essere messi a conoscenza del contenuto (situazione

scolastica di partenza ed in divenire, azioni metodologiche e didattiche, risorse

da impegnare, scelta strumenti compensativi e misure dispensative, modalità di

verifica, …)

sottoscrivere la presa visione e la relativa accettazione

2016 NUOVO MODELLO DI PDP

“Le modifiche apportate al modello proposto per l’anno scolastico 2015-16 non modificano il suo impianto

generale e sostanziale e, soprattutto, rimane invariata la cornice concettuale assunta: l’attenzione e la

valorizzazione delle “differenze” degli allievi attraverso uno sguardo pedagogico complesso e un approccio didattico (e valutativo) personalizzato e inclusivo.”

Responsabile Paola Damiani tel.011 - 5163605

E-mail [email protected]

Tra le variazioni, si segnala:

TABELLA ALLIEVI per i BES TRANSITORI AMMALATI

1) L’introduzione di una tabella per gli allievi con bisogni educativi transitori determinati da una situazione di malattia (pag. 9), finalizzata a favorire la raccolta e il passaggio di informazioni “utili” tra i diversi soggetti e contesti (scolastici, sanitari, ospedalieri, familiari …)

Allievi con BES

determinati da una

situazione di malattia

Informazioni significative

STUDENTE SCUOLA DI

APPARTENENZA

DELLA SCUOLA

IN OSPEDALE SANITARI

Va volentieri a

scuola?

SI

NO

ABBASTANZA

Va volentieri a scuola? SI

NO

ABBASTANZA

E’ interessato allo

studio?

SI

NO Informazioni sulle

terapie in atto

...…………………

…………

Da quanto tempo

non frequenta la

scuola?

...………………………

………………………

Da quanto tempo non

frequenta la scuola?

...………………………

…………………..

Comportamenti o

episodi particolari da

segnalare

Si

No

Quali?

Aspetti del piano

terapeutico rilevanti

per la progettazione

educativa e didattica

...……………………

………………

E’ interessato allo

studio?

SI

NO

ABBASTANZA

Frequenta

regolarmente?

SI

NO Quali sono le

maggiori difficoltà

che incontra in

relazione alla

malattia?

…………………………

…………………..

Che cosa potrebbe

essere di aiuto, da

parte della scuola?

...…………………

…………

Comportamenti o

episodi particolari da

segnalare

Si

No

Quali?

Come è il profitto

scolastico?

Buono

Sufficiente

Scarso

Quali sono i suoi

punti di forza?

Quali gli interessi?

...………………………

…………….

Altro:

...…………………

…………

Quali sono le maggiori

difficoltà che incontra

in relazione alla

malattia?

…………………………

……………………

E’ interessato allo

studio?

Si

No Comportamenti o

episodi particolari da

segnalare

Si

No

Quali?

…………………………

……

Quali sono i suoi

punti di forza?

Quali gli interessi?

…………………………

……………………

Comportamenti o

episodi particolari da

segnalare

Si

No

Quali?

…………………………

……

I genitori sono

collaborativi?

In che senso?

…………………………

……………

E’ un migrante di

passaggio?

Si

No I genitori sono

collaborativi?

In che senso?

…………………………

……………

Sono in atto buone

sinergie con la

struttura sanitaria di

riferimento?

…………………………

……………

Che cosa è

importante sapere?

…………………………

……………………

Prima della malattia,

aveva difficoltà

particolari?

Si

No

Quali?

…………………………

……

Che cosa potrebbe

essere di aiuto?

…………………………

…………………..

E’ stata attivata

l’istruzione

domiciliare?

Per quante

ore/settinana?

Si

No

Ore……………

Quali sono i suoi punti

di forza? E quali gli

interessi?

…………………………

…………………..

Altro:

…………………………

…………………..

Altro

…………………………

……………………

Come sono le relazioni

con i compagni?

…………………………

…………………..

E’ abituato/a a studiare con qualche compagno?

Si

No

Chi?

………………..

Altro: …………………………

SEZIONE DEDICATA ALLA FAMIGLIA

2) L’ introduzione di una sezione dedicata alla famiglia (pag. 11), per la valorizzazione del contributo che le conoscenze e le competenze dei familiari possono fornire alla progettazione personalizzata, secondo il modello della “Pedagogia dei genitori” (Zucchi e Moletto, 2013).

INFORMAZIONI GENERALI FORNITE DALL’ALUNNO/STUDENTE: MI PRESENTO

(Da compilare insieme agli allievi più grandi)

Interessi, difficoltà, attività in cui mi sento capace, punti di forza, aspettative, richieste… Che cosa mi è di aiuto? Che cosa mi è difficile?...

………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………….…………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ______________________________________________________________________________

INFORMAZIONI GENERALI FORNITE DALLA FAMIGLIA

Interessi, difficoltà, punti di forza, aspettative, richieste, elementi di conoscenza utili…

………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………

COMPETENZE CHIAVE e COMPETENZE DISCIPLINARI

3) L’ articolazione degli obiettivi di apprendimento da individuare da parte dei singoli docenti (o del team, in caso di progettazione interdisciplinare) in termini di competenze chiave e competenze disciplinari (pagg. 13-17), come previsto dai framework nazionali ed europei della didattica per competenze.

DISCIPLINA o AMBITO

DISCIPLINARE

STRATEGIE

DIDATTICHE

INCLUSIVE

(didattica laboratoriale;

cooperative learning;

uso delle tecnologie;

peer tutoring; …)

STRUMENTI

COMPENSATIVI

MISURE

DISPENSATIV

E

OBIETTIVI

DISCIPLINARI

PERSONALIZZATI

se necessari

(conoscenze, abilità,

attitudini,

atteggiamenti)

STRATEGIE E

CRITERI

DI VALUTAZIONE

(da raccordare con la

tabella riepilogativa di

pag. 17)

MATERIA

……………………………

Competenza chiave

……………………………

……………………………

Competenza

Disciplinare (obiettivi di

apprendimento)

………………………….…

……………………………

Firma docente:

…………………………

MATERIA

…………………………….

Competenza chiave

……………………………

……………………………

Competenza

Disciplinare (obiettivi di

apprendimento)

………………………….…

……………………………

…………

Firma docente:

……………………………

SEZIONE D: INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI D.1: STRATEGIE DI PERSONALIZZAZIONE/INDIVIDUALIZZAZIONE

Tab. 3: PROPOSTE DI ADEGUAMENTI-ARRICCHIMENTI DELLA DIDATTICA “DI CLASSE” IN RELAZIONE AGLI

STRUMENTI/STRATEGIE INTRODOTTE PER L’ALLIEVO CON BES

Strumento/strategia

scelti per l’allievo

(Introduzione di

facilitatori)

Modifiche per la classe

(descrivere sinteticamente come si intende modificare/adeguare la didattica per tutti)

Cooperative

learning in alcune

occasioni

Creazione di gruppi di lavoro assemblati per diverse capacità.

Creazione di un clima di collaborazione reciproca.

[1] Si ricorda che molti strumenti compensativi non costituiscono un ausilio “eccezionale” o alternativo a

quelli utilizzati nella didattica ordinaria per tutta la classe; al contrario, essi possono rappresentare un’

occasione di arricchimento e differenziazione della stimolazione didattica a favore di tutta la classe

(come ad esempio per quanto riguarda l’uso delle mappe concettuali o di altri organizzatori concettuali e

di supporti informatici ).

Si consiglia di esplicitare/documentare i miglioramenti della didattica per tutti in tal senso, attraverso la

compilazione della tabella sopra riportata. Tali indicazioni potranno essere utilizzate anche per la compilazione dei

PAI (Piano Annuale per l’inclusione)

AZIONI SUL CONTESTO CLASSE (Verso una didattica inclusiva)

QUINDI, in sintesi,

che cosa è richiesto alla scuola, in ogni ordine

e grado?

ACCOGLIENZA NON SOLO

1) ACCETTAZIONE profonda, empatia,

capacità di capire il disagio dello studente

… … ma anche 2) SCELTE OPERATIVE ben precise

RICONOSCERE … ACCOGLIERE le "diversità“ …

LAVORARE e VALUTARE IN MODO DIVERSO !

TUTTO SCRITTO NEL PAI

La normativa sui BES chiede la

costruzione di un PAI

PIANO ANNUALE per l’INCLUSIONE

DAL

PTOF … al PAI attraverso

il GLI … per una

didattica

inclusiva

per tutti

GLI (Gruppo di Lavoro)

La piena operatività della C.M. sui BES viene realizzata con la costituzione del

Gruppo di Lavoro per l’inclusione e con l’adozione del

Piano Annuale per l’Inclusività (PAI).

Dovrebbe essere composto dal DS, dalla

Funzione strumentale e/o Referente DSA,

da docenti sostegno, rappresentanti dell’

AEC (Assistenza Educativa Culturale),

assistenti alla comunicazione, docenti

curriculari, coordinatori, genitori, esperti

sanitari, esterni convenzionati.

Il GLH di istituto diventa

Gruppo di lavoro per l’inclusione

(GLI)

• Rilevazione dei BES presenti nella scuola

• Documentazione degli interventi didattico-educativi già attuati

positivamente che diventano le buone prassi della Scuola.

• Focus/confronto su casi, consulenza e supporto ai colleghi su

strategie/metodologie di gestione delle classi

• Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di

inclusività

• Elaborazione di una proposta di Piano Annuale per

l’Inclusività (PAI)

• Approvazione del Piano da parte del Collegio Docenti

• Adattamento del Piano alle nuove situazioni

• Assegnazione definitiva risorse funzionali

Compiti del GLI e della scuola

MA è RICHIESTO ANCHE …

…. di attuare interventi idonei al riconoscimento dei casi di DSA! In tal senso, muovendo dalla considerazione che i

DSA si manifestano normalmente mediante stili di apprendimento e altre caratteristiche cognitive sintomatiche, assegna alla capacità di osservazione degli insegnanti un ruolo fondamentale nell’individuazione precoce dei potenziali disturbi specifici dell’apprendimento e nella

valutazione delle successive strategie da attuare.

Ecco perché la scuola deve diventare

l’OSSERVATORIO per eccellenza,

dove è possibile individuare precocemente le difficoltà.

Non si chiede agli insegnanti di fare diagnosi,

ma di OSSERVARE

prestazioni atipiche stili di apprendimento

e di SEGNALARE i problemi ai

genitori

LEGGE 170 del 8/10/2010 Art. 3

È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita

comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA

degli studenti, sulla base dei protocolli regionali, di cui all'articolo 7, comma 1. L'ESITO DI TALI ATTIVITÀ NON COSTITUISCE, COMUNQUE,

UNA DIAGNOSI DI DSA.

INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI SINTOMI di DSA

17 aprile 2013

DECRETO INTERMINISTERIALE PER LE ATTIVITÀ DI INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DSA

Le Regioni e gli Uffici Scolastici Regionali dovranno firmare a breve protocolli di intesa per regolamentare modalità e tempi delle rilevazioni che potranno essere avviate già a partire dal prossimo anno scolastico. Tali attività hanno il fine di individuare casi sospetti o a rischio di DSA sin dai primi anni del percorso scolare.

Infatti, secondo i protocolli scientifici, la dislessia si può certificare soltanto a partire dalla fine della seconda classe elementare, mentre la discalculia può essere diagnostica alla fine della terza classe.

Vi è così un periodo critico nel quale potrebbe non esservi consapevolezza della presenza del disturbo di apprendimento.

Risulta invece estremamente importante per l'azione educativa e didattica conoscere per tempo l'esistenza del disturbo, così da poter attivare in via preventiva tutte le misure previste dalla normativa sui DSA.

(Firmato dai ministri Profumo e Balduzzi)

Nelle LINEE GUIDA per i DSA forte è il richiamo

alla pratica dell’osservazione in classe, che richiede però la capacità dei docenti di sapere individuare non solo le prestazioni atipiche , ma anche gli stili di apprendimento dei propri allievi, per poter costruire

percorsi didattici personalizzati e individualizzati documentati.

Si richiamano anche, esplicitamente , le competenze psicopedagogiche che devono possedere tutti gli insegnanti

e il valore di un intervento didattico adeguato, quale condizione discriminante ed essenziale, in quanto

“il disturbo è conclamato quando il bambino ha già superato il periodo di apprendimento della letto-scrittura e i primi rudimenti

del calcolo (dopo stimolazione didattica)”.

POSSIBILI SOLUZIONI

1) PER I DSA: in PIEMONTE un gruppo inter-istituzionale USR e

Regione Piemonte ha elaborato una scheda di segnalazione alla famiglia da presentare all’ASL, al fine di facilitare il percorso di certificazione e contenere la tempistica entro i 6 mesi. Tale scheda permette di delineare le potenzialità e difficoltà dello studente ed è uno strumento previsto anche dall’Accordo Stato Regioni del 25/07/12.

2) PER GLI ALTRI BES: In presenza di elementi potenzialmente sintomatici la scuola può effettuare richiesta formale alla famiglia di contattare una struttura sanitaria.

OBIETTIVO: garantire il successo formativo e l’inclusione di TUTTI GLI STUDENTI, tutelando anche la scuola nelle eventuali situazioni di

conflittualità.

./…

Per ciò che concerne i BES relativi all’area dello

SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO, LINGUISTICO e CULTURALE la CM 8 del 6/03/2013 fa riferimento per l’individuazione a elementi oggettivi, come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali.

Ma… «Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche;

ciò al fine di evitare contenzioso».

SOLUZIONE DEL PIEMONTE D.G.R. n. 16 - 7072

con i suoi ALLEGATI

Schede di collaborazione tra istituzioni scolastiche/formative e famiglie, descrittive

delle azioni didattico-pedagogiche e delle abilità scolastiche

RECEPITO L’ACCORDO STATO/REGIONI: DIAGNOSI ENTRO 6 MESI

La D.G.R. 16 recepisce l’Accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012 e definisce un percorso

finalizzato al completamento dell’iter diagnostico di DSA entro 6 mesi, attraverso la sottoscrizione congiunta da parte di scuola e

famiglia di una scheda descrittiva delle abilità scolastiche, utile ad attestare gli interventi posti

in essere da parte della scuola.

DGR n. 16 (Allegato 2 e Allegato 3)

I docenti possono trarre vantaggio dalla predisposizione di strumenti operativi come le schede allegate alla DGR 16:

Allegato 2 e Allegato 3!

Si tratta di strumenti didattico-pedagogici che i docenti possono utilizzare sia per migliorare i processi di comunicazione e collaborazione tra la scuola e la famiglia degli allievi con DSA o sospetto DSA, sia per migliorare i processi di apprendimento per gli alunni con difficoltà scolastiche (intervenendo didatticamente in modo adeguato e mirato per abilitare e potenziare le conoscenze e le abilità essenziali degli alunni individuati).

Il questionario non è uno strumento diagnostico, ma consente di porre un primo sospetto dell'esistenza di un DSA ed agevola l'invio del ragazzo ai centri specializzati per la diagnosi.

DGR 16 - PARTE A 1. INDICARE PRIORITARIAMENTE LE ATTIVITÀ DIDATTICHE GIÀ SVOLTE

PER IL POTENZIAMENTO DELLE ABILITÀ SCOLASTICHE

Osservazioni sul percorso scolastico del bambino nelle varie attività svolte

Particolare attenzione alle attività di

RECUPERO e POTENZIAMENTO messe in atto per capire se la difficoltà era o meno recuperabile.

PARTE A 1. INDICARE PRIORITARIAMENTE LE ATTIVITÀ DIDATTICHE GIÀ SVOLTE PER IL POTENZIAMENTO DELLE ABILITÀ SCOLASTICHE (vedi Linee Guida DSA del MIUR)

AMBITI DI OSSERVAZIONE POTENZIAMENTO (effettuato a scuola) ESITI Descrizione delle performance raggiunte (Che cosa l’allievo è capace di fare dopo l’esperienza facilitante di potenziamento)

LINGUA: NO SI’ ESITI • corrispondenza biunivoca segno suono

• sintesi sillabica, riconoscimento di sillabe/fonemi

• consapevolezza fonologica

• rafforzamento dei prerequisiti esecutivi (capacità grafo-motorie)

• e dei prerequisiti costruttivi della lingua scritta (fasi di concettualizzazione: dal concreto all’astratto)

ESEMPIO 1. INDICARE PRIORITARIAMENTE LE ATTIVITÀ DIDATTICHE GIÀ SVOLTE PER IL POTENZIAMENTO DELLE ABILITÀ SCOLASTICHE (vedi Linee Guida DSA del MIUR)

INDICARE SE SONO STATI UTILIZZATI STRUMENTI DIDATTICI E TECNOLOGICI FUNZIONALI ALL’APPRENDIMENTO

• tabelline

• formulari

• mappe

• calcolatrice

• personal computer

• etc_____________

Indicare quali si sono rivelati funzionali: ………………………………………………………………………………

INDICARE SE SONO STATI SPERIMENTATI ACCORGIMENTI FUNZIONALI ALL’APPRENDIMENTO

dare più tempo per l’esecuzione dei lavori

alleggerire il carico di lavoro (ad esempio suddividendolo in unità di apprendimento più piccole)

evitare alcune prestazioni (es: lettura a voce alta)

attivare strategie di apprendimento cooperativo, lavori di gruppo, supporto tra pari,…

altro……………………………………………………………………………………………………………..

Indicare quali si sono rivelati funzionali: …………………………………………………………………….

ALLEGATO 3

(PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO/SECONDO GRADO ,PER LE ISTITUZIONI FORMATIVE DEL

SISTEMA IeFP) Regione Piemonte Ufficio Scolastico Regionale

Per il Piemonte

SCHEDA DI COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI SCOLASTICHE, ISTITUZIONI FORMATIVE DEL

SISTEMA IeFP E FAMIGLIA, DESCRITTIVA DELLE AZIONI DIDATTICO-PEDAGOGICHE E DELLE ABILITA’

SCOLASTICHE

A COSA SERVE L’ALLEGATO 3?

È UNO STRUMENTO CHE GARANTISCE LA COLLABORAZIONE SCUOLA/FAMIGLIA E VIENE USATO DAI DOCENTI delle

• SCUOLE di I grado

• SCUOLE di II grado

• SCUOLE PROFESSIONALI

a) Se l’alunno è già certificato DSA,

- la scheda è uno strumento di raccordo tra ordini di scuola, che mette in evidenza il percorso pedagogico – didattico e delle abilità acquisite nell’ordine di scuola precedente

- serve per richiedere il rinnovo della certificazione DSA , che deve avvenire non prima di tre anni dalla precedente

- è uno strumento di comunicazione tra scuola e famiglia

b) Nel caso di un allievo con DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE, frequentante la scuola secondaria o le Istituzioni Formative del Sistema IeFP, la scheda costituisce uno strumento didattico-pedagogico per favorire i processi di apprendimento e di partecipazione e per rendere maggiormente funzionale la comunicazione tra la scuola e la famiglia (come indicato dall’ Art. 2 comma 1 del DM 5669/2011 e D.M. 297 del 17/04/2013).

PARTE A

1. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVO-DIDATTICI ATTIVATI DALLA SCUOLA

Quadro riassuntivo degli strumenti compensativi, delle misure dispensative, delle strategie metodologiche e didattiche attivate per l’allievo/a.

Selezionare e barrare le azioni svolte per favorire l'apprendimento dell'allievo/a nelle diverse materie scolastiche, indicandone l'esito: (F) FACILITANTE/ (O) OSTACOLANTE

ECCO ALCUNI ESEMPI:

STRUMENTI COMPENSATIVI/

MISURE DISPENSATIVE ITALIANO STORIA INGLESE FRANCESE GEOGRAFIA

MATE

MATI

CA

………. ESITO

Limitare o evitare la

lettura ad alta voce

all’alunno

Fornire la lettura ad alta

voce del testo da parte

del tutor, le consegne

degli esercizi anche

durante le verifiche

Utilizzare testi ridotti

non per contenuto, ma

per quantità di pagine

STRATEGIE METODOLOGICHE

E DIDATTICHE ITALIANO STORIA INGLESE FRANCESE GEOGRAF MATEMA

…….

. ESITO

Favorire il linguaggio iconico.

Evitare l’approccio globale.

Prediligere il metodo

fonologico, ortografico,

lessicale.

Consentire l’uso del carattere

stampato maiuscolo.

Evitare la scrittura sotto

dettatura, anche durante le

verifiche.

Proporre contenuti essenziali

e fornire chiare tracce degli

argomenti di studio oggetto

delle verifiche.

MODALITÀ DI VERIFICA E

VALUTAZIONE ITALIANO STORIA INGLESE FRANCESE GEOGRAF MATEMA

…….

. ESIT

O

Privilegiare nelle verifiche

scritte ed orali concetti e

terminologie utilizzate nelle

spiegazioni

Concordare Interrogazioni

orali programmate, senza

spostare le date

Evitare la sovrapposizione di

interrogazioni e verifiche (una

sola interrogazione o verifica

al giorno)

Concordare la tipologia

prevalente delle verifiche

scritte (scelta multipla, V o F/,

aperte,…)

Valutare nelle prove scritte il

contenuto e non la forma

(punteggiatura, lessico, errori

ortografici, di calcolo in

matematica)

CHE COSA DEVE FARE LA FAMIGLIA?

• Collaborare con la scuola nell’azione di recupero (condividere l’uso degli strumenti, delle metodologie, …)

• Presentare l’ALLEGATO 2 all’ASL per il percorso diagnostico

E LE LINGUE STRANIERE per gli alunni con

DSA?

L2 DISPENSA..ESONERO..?? CONCETTI DIVERSI, contenuti nella Legge 170/2010:

DISPENSA dalle prove scritte, temporanea o permanente

ESONERO dallo studio della disciplina = NON VIENE

RILASCIATO IL DIPLOMA

ATTENZIONE!

Si devono realizzare 3 condizioni:

1. indicazioni contenute nella DIAGNOSI

2. richiesta scritta della FAMIGLIA

3. ratifica del CONSIGLIO di CLASSE

Paola E. Fantoni, “Quando la dislessia entra in classe”,

DISPENSA O ESONERO Differenza tra:

DISPENSA (che può anche rivestire carattere temporaneo) ESONERO.

In caso di DISPENSA, in sede di esami di Stato,

conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, modalità e contenuti delle prove orali – sostitutive delle prove scritte - saranno stabiliti dalle Commissioni, sulla base della documentazione fornita dai consigli di classe.

I candidati con DSA che superano l’esame di Stato conseguono il titolo valido per l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado, ovvero all’Università.

ESONERO L’ESONERO (concesso solo in casi di particolare gravità del disturbo di

apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie) prevede che gli alunni con DSA abbiano necessità di seguire un Percorso Didattico Differenziato.

PERÒ!!! «In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito

un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico

relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto,

finalizzate solo al rilascio dell'ATTESTAZIONE, di cui all'art.13 del D.P.R. n. 323/1998.»

Faq 3 Riguardo alle prove scritte di lingua straniera

all'Esame (scuola secondaria di I grado): per gli alunni con BES (non DSA) con gravi lacune e difficoltà oggettive a sostenere la prova scritta nelle tipologie comprensione a domande aperte, elaborazione di un dialogo con traccia in italiano o lettera ad un amico, è possibile prevedere una prova di comprensione scritta di tipo strutturato (con quesiti a crocette o completamento di spazi con singole parole) a partire da un testo

semplificato rispetto a quello dei compagni.

Si, se hanno PDP

FAQ 4 sui NAI (Neo Arrivati in Italia)

Uno studente straniero (arrivo in Italia dicembre

2015) , inserito nella classe seconda della scuola secondaria di I grado e, in quell'anno, non ha studiato la lingua francese ma ha fatto potenziamento di lingua italiana, può sostenere l'esame scritto di francese con una prova

differenziata (lettera) mentre i compagni dovranno scegliere tra le prove decise dal dipartimento di lingua francese (dialogo e comprensione)?

CERTO, può anche spiegarla in italiano ….

FAQ 5

Uno studente straniero inserito in una classe terza nel secondo quadrimestre (1/3/2017), che non ha mai studiato francese, è obbligato a sostenere l'esame scritto della materia?

Come possiamo calibrare le indicazioni date sulla realtà dei bisogni degli alunni stranieri non italofoni NAI?

Come declinare le indicazioni ministeriali in considerazione delle specificità dei bisogni degli alunni NAI, facendo tesoro delle esperienze realizzate negli anni in molte scuole?

più fasi di intervento

Individuando obiettivi e approcci didattici in relazione ai diversi livelli di competenza linguistica del Quadro Comune Europeo, è opportuno attivare dispositivi di supporto adeguati alle sfide che l’alunno deve affrontare e prevedere più fasi di intervento.

PRIMA FASE

Nella prima fase di avvio, la cui durata può variare a seconda delle caratteristiche degli alunni, sarebbe opportuno che lo studente potesse frequentare un laboratorio linguistico per alcune ore settimanali o che avesse comunque la possibilità di avere un intervento sistematico e continuativo.

http://www.giuntiscuola.it/sesamo/cultura-e-societa/punti-di-vista/gli-

alunni-stranieri-sono-bes/

Personalizzazione e individualizzazione

• Naturalmente in classe avrà bisogno di interventi individualizzati che gli permettano comunque di stare nel curricolo comune.

• Nella fase “ponte” possono funzionare moduli laboratoriali, vale a dire blocchi di interventi su tematiche e argomenti specifici (linguistici e/o disciplinari) e la partecipazione ad attività (nel pomeriggio) dove possa essere seguito per i compiti e lo studio.

terza fase

Si tratta di dispositivi che valgono anche nella terza fase, quando l’alunno è in grado di comunicare, leggere e scrivere in italiano. L’individualizzazione dell’insegnamento in questa fase si baserà sull’attenzione alle difficoltà della lingua scritta e dello studio, avendo cura di non dare nulla per scontato nella comprensione dei significati.

NAI

E fondamentale privilegiare la valutazione formativa, che considera e misura i

progressi formativi tenendo conto della situazione di partenza, della motivazione, dell'impegno e, soprattutto, delle potenzialità di apprendimento dimostrate.

A PROPOSITO DI VALUTAZIONE …

ALLA SCUOLA è RICHIESTO di

RICONOSCERE ACCOGLIERE LE "DIVERSITÀ“ ………

VALUTARE IN MODO DIVERSO !

E dell' aprile 2016 l’ultima SENTENZA del TAR che riammette uno studente dislessico di un liceo di Bologna bocciato in prima superiore

“perché non studiava abbastanza”.

La sentenza ha dato ragione ai genitori, che accusavano la scuola di

non aver fatto abbastanza

per il figlio, ma soprattutto di

non aver applicato la normativa vigente sui DSA.

La scuola, infatti, …

…"pur in possesso di una diagnosi di disturbi specifici dell'apprendimento già nel dicembre 2014, e nonostante

abbia predisposto apposito piano didattico personalizzato, non ha poi dato concreta attuazione ad esso".

Dopo 6 anni dall'uscita della

legge 170/2010 , che ha riconosciuto , anche in Italia, “l’esistenza dei DSA”,

ci sono scuole che faticano a rispettare

il diritto allo studio di questi ragazzi e non considerano quanto sia penoso sentirsi dare del lavativo o svogliato, quando invece per loro è proprio impossibile “fare di più” e,

soprattutto, "nello stesso modo dei compagni”.

COME SI VALUTANO GLI STUDENTI CON DSA/BES?

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER I DSA

D.P.R. n° 122 del 22 giugno 2009 REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE Art. 10 Valutazione degli alunni con DSA “ Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede d’esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...”

D.M.12 luglio 2011 sui DSA Articolo 6 Forme di verifica e di valutazione •“… Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove -

riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.»

Quali gli obiettivi della

valutazione?

135

IL SIGNIFICATO DELLA VALUTAZIONE NEL PROCESSO DI

FORMAZIONE A SCUOLA per TUTTI GLI ALLIEVI:

Art 1 – DPR 22 giugno 2009, n. 122

La valutazione è espressione dell'autonomia professionale propria

della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che

collegiale, nonché dell'autonomia didattica delle istituzioni

scolastiche.

La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento,

il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli

alunni.

La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e

attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di

ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni

medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al

successo formativo, anche in coerenza con l'obiettivo

dell'apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona»

IN PRATICA …

La VALUTAZIONE dovrebbe essere

informativa e formativa.

Servire all’alunno a capire cosa sa

e cosa può migliorare per raggiungere

il successo formativo,

… e al docente a regolare il suo insegnamento affinché sia efficace per tutti i suoi allievi.

QUINDI, È PARTE INTEGRANTE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO.

OCCORRE

UN CAMBIAMENTO

NELLA VALUTAZIONE

LE FUNZIONI DELLA VALUTAZIONE (Franca DA RE)

• A CHE COSA SERVE

• A CHI SERVE

Controllo situazione iniziale

Risultati insoddisfacenti

recupero Risultati soddisfacenti

Controllo risultati

Controllo “in itinere”

Risultati insoddisfacenti

recupero

Controllo risultati

Risultati soddisfacenti

Controllo finale

TIPI DI VALUTAZIONE E FUNZIONE (Franca DA RE)

A CHE COSA SERVE VALUTARE? TIPI FUNZIONI

UN USO CORRETTO DELLA VALUTAZIONE INIZIALE E DELLA VALUTAZIONE FORMATIVA E’ GARANZIA PER OTTENERE RISULTATI FINALI SODDISFACENTI

VALUTAZIONE INIZIALE DIAGNOSTICA

ACCERTARE SITUAZIONE

INIZIALE

VALUTAZIONE FORMATIVA IN ITINERE

ANALITICA DIAGNOSTICA

INDIVIDUARE DIFFICOLTA’

VALUTAZIONE SOMMATIVA

FINALE

ACCERTARE RAGGIUNGIMENTO

APPRENDIMENTI FINALI

Valutare gli alunni … con BES

“... non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”

(Don Milani, «Lettera ad una professoressa»)

142

DSA - Art 10 DPR 22 giugno 2009, n. 122

Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA)

adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli

apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame

conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche

situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento

dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati,

nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione

vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi

e dispensativi ritenuti più idonei.

143

MISURE educative e didattiche

ART 4 – DM n.5669 del 12 luglio 2011

Le Istituzioni scolastiche, tenendo conto delle indicazioni contenute

nelle allegate Linee guida, provvedono ad attuare i necessari

interventi pedagogico-didattici per il successo formativo degli alunni

e degli alunni studenti con DSA, attivando

a) PERCORSI DI DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E

PERSONALIZZATA

e ricorrendo a

b) STRUMENTI COMPENSATIVI e MISURE DISPENSATIVE

(da indicare nel PDP)

144

FORME DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE

PREVISTE PER GLI ALUNNI CON DSA

La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le

modalità di differenziazione a secondo della disciplina e del tipo di compito,

discriminando fra ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le conoscenze

effettivamente acquisite.

La legge n. 170/2010 dispone che le Istituzioni scolastiche garantiscano:

“l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata con forme efficaci e flessibili di

lavoro scolastico.”

Va precisato che i termini

INDIVIDUALIZZAZIONE

PERSONALIZZAZIONE

non sono SINONIMI, ma la loro sinergia costituisce l’insieme di condizioni metodologiche

e operative per facilitare lo studente con DSA e portarlo a raggiungere gli obiettivi di

apprendimento previsti nel “suo” PDP

145

dalle Linee Guida (allegato al D.M. 5669 del 12 luglio 2011)

DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA

Consiste nelle attività di recupero

individuale, che può svolgere lo studente per

migliorare determinate abilità o per acquisire

specifiche competenze

146

DIDATTICA PERSONALIZZATA

La DIDATTICA PERSONALIZZATA si

caratterizza per l’impiego di una pluralità di

metodologie e di strategie didattiche aventi tutte

lo scopo di promuovere e stimolare le

potenzialità e il successo formativo di

ciascun allievo.

PDP PEI PIANO EDUCATIVO

INDIVIDUALIZZATO

si differenzia

dalla programmazione di classe

nei contenuti e

nelle competenze specifiche

(Legge 104\92)

PIANO DIDATTICO

PERSONALIZZATO

diversifica

LE METODOLOGIE,

I TEMPI,

GLI STRUMENTI nell’attuazione della

programmazione comune della classe

C.M. n 4099 del 05/10/2004 - n. 4674 del 10/05/2007 per studenti dislessici - art_10_dpr_122_giugno 09.doc – Circ. MIUR 28.5.2009.

DM sui BES 27/12/12 – CM n 8 del 6/03/13

DOVE SCRIVIAMO

TUTTO QUESTO?

NEL PTOF NEL PDP NEL PAI NEL RAV

150

Gli insegnanti privilegiano la

valutazione formativa, necessaria

per orientare ed adeguare le

scelte educative.

La valutazione si configura come attività

sistematica di osservazione iniziale, in

itinere e finale di medio e lungo periodo.

La valutazione finale di lungo periodo

costituisce il momento in cui si opera la

valutazione sommativa e

certificativa ai fini del passaggio

dell’alunno alla classe successiva o al

successivo grado dell’istruzione

obbligatoria. L’autovalutazione, cioè

la riflessione dei bambini sui propri

apprendimenti, comportamenti e abilità,

viene considerata fondamentale per la

presa di coscienza del livello di

maturazione raggiunto.

SECONDO LA NORMATIVA

“ La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso

l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli

alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo

formativo”. (DPR 122/2009)

IN PRATICA …

La VALUTAZIONE dovrebbe essere

informativa e formativa. Servire all’alunno a capire cosa sa e cosa può migliorare per raggiungere il successo formativo,

… e al docente a regolare il suo insegnamento affinché sia efficace per tutti i suoi allievi.

QUINDI, È PARTE INTEGRANTE DEL

PROCESSO DI APPRENDIMENTO.

COME SI VALUTANO GLI STUDENTI CON BES?

Il tema delle “VERIFICHE E VALUTAZIONI” nei confronti degli alunni con DSA/BES

è fonte di profonde riflessioni.

Le norme ministeriali dichiarano che

la “valutazione” dello studente con DSA

dovrà essere “adeguata”, centrata sull’alunno specifico e sui suoi

progressi.

“Forme adeguate di verifica e di

valutazione.” (L G, pag 28)

La Legge 170/2010

… assicura che …

“agli studenti con DSA sono garantite,

durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria,

adeguate forme di verifica e di valutazione,

ANCHE PER QUANTO CONCERNE

GLI ESAMI di STATO …”.

VALUTAZIONE Una misura non sempre attuata è quella della “DISPENSA DALLA VALUTAZIONE DELLA CORRETTEZZA DELLA SCRITTURA”, che richiede di considerare, appunto, nella valutazione delle prove scritte, solo il contenuto della prova e non la forma, ortografica e sintattica, della stessa (art.4.3.2. Linee guida).

Per cui può succedere il caso di docenti che correggano i compiti sottolineando e conteggiando tutti gli errori ortografici e sintattici commessi dall’alunno, penalizzandolo così per imprecisioni ed errori che, nella maggior parte dei casi, sono espressione del disturbo e non di scarsa conoscenza o di cattiva volontà.

VALUTAZIONE

In sede di VALUTAZIONE DELLE PROVE, il mancato rispetto da parte dei docenti dell’indicazione di valorizzare i successi e di non stigmatizzare gli insuccessi , come si evince dall’art.5 delle LG: “Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli alunni o degli studenti con DSA a una scarsa percezione di

autoefficacia e di autostima.”.

E GLI ESAMI?

ESAMI di STATO PRIMO CICLO … dal PDP (ottobre) al VERBALE DEI PRELIMINARI DI ESAME (maggio)

Secondo la C.M. n. 48/2012

riconfermata annualmente dalla

Nota prot. n. 3587 n. del 3 giugno 2014

ALUNNI CON ALTRI BES Nota prot. n. 3587 n. del 3 giugno 2014 – Esami I ciclo

• La Commissione - sulla base di quanto previsto dalla Direttiva 27.12.2012, dalla CM n. 8 del 6 marzo 2013 e dalle successive note del 27 giugno 2013 e del 22 novembre 2013 - esaminati gli elementi forniti dai Consigli di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con BES, per i quali sia stato redatto apposito PDP e, in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell'ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.

• A tal fine i Consigli di classe trasmetteranno alla Commissione d'esame i PDP.

• In ogni caso, per siffatte tipologie, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, sia scritto che orale, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a quanto previsto per gli alunni con DSA

IN OGNI CASO …

il Consiglio di Classe

(e i Dipartimenti disciplinari)

nel predisporre le PROVE D’ESAME (formulazione e somministrazione)

presteranno attenzione al PEI e al PDP dei vari studenti con BES e a quanto

nell’istituto è stato concordato in merito ai BES e scritto nel PTOF.

… e anche: • al PATTO EDUCATIVO concordato tra scuola e

famiglia (accompagnamento nelle attività di studio) strumenti da utilizzare nel lavoro a casa e a scuola; attività scolastiche individualizzate/

personalizzate)

• agli INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI PROGRAMMATI nelle varie discipline, con l’indicazione (per ciascuna materia) delle misure dispensative e degli strumenti compensativi

• alle SCELTE OPERATE DAI VARI DIPARTIMENTI DISCIPLINARI per le prove scritte e per la conduzione del

colloquio pluridisciplinare a seguito della delibera del Collegio dei DocentI

ALUNNI CON ALTRI BES Il Consiglio di classe dovrebbe compilare una scheda di

presentazione dell’allievo così strutturata

Presentazione dell’alunno: indicare le sue difficoltà , le relazioni all’interno del gruppo classe e le caratteristiche del suo processo di apprendimento

Metodologie didattiche: descrivere le metodologie messe in atto dal consiglio di classe e gli interventi di personalizzazione; elencare gli strumenti compensativi.

Strumenti e criteri di verifica: elencare le tipologie di verifica effettuate e i criteri per la valutazione delle verifiche.

Indicazioni per le prove degli esami di stato: descrivere le tipologie di prima, seconda e terza prova svolte e allegare i testi. Indicare i tempi, le modalità e le griglie di valutazione per ciascuna delle tre prove e per il colloquio.

Le PROVE EQUIPOLLENTI devono poter accertare il possesso di competenze, conoscenze e capacità idonee per il

rilascio del diploma. (DPR 122/2009, art.9 DISABILITà)

Per prove equipollenti si intende quanto segue:

La prova inviata dal MIUR è svolta con "mezzi diversi": ad esempio, computer, macchina da scrivere, per mezzo della dettatura all’insegnante di sostegno, ecc.

La prova inviata dal MIUR è svolta in "modalità diverse": ad esempio, la prova è "tradotta" in quesiti con alcune possibili risposte chiuse, cioè in prove strutturate o in griglie.

La prova è proposta dalla Commissione di esame e ha contenuti culturali e/o tecnici e/o professionali differenti da quelli proposti dal MIUR, ma deve essere comunque tale da poter verificare la preparazione culturale e professionale del candidato. Essa deve inoltre essere omogenea con il percorso svolto dal candidato e deve poter essere realizzata dal candidato con le stesse le modalità, tempi e assistenza utilizzati nelle prove di verifica fatte durante l’anno scolastico

Per quanto riguarda il colloquio, esso si può realizzare mediante prove scritte, test, o qualsiasi altra strumentazione o tecnologia o attraverso un operatore che medi tra il candidato e l’esaminatore.

ALUNNI STRANIERI

• La normativa vigente (DPR 394/1999, art. 45; DPR n.122/2009 Regolamento sulla valutazione scolastica) prevede che gli alunni con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti

all’obbligo d’istruzione, siano valutati nelle forma e nei modi previsti per i cittadini italiani.

• La normativa consente, comunque, una valutazione che tenga conto dei livelli di partenza, del percorso di apprendimento dei singoli (quindi anche della storia scolastica pregressa) e del raggiungimento delle competenze e dei traguardi di apprendimento «essenziali».

• La normativa d’esame NON consente di differenziare formalmente le prove per gli studenti stranieri, ma solo per quelli con BES certificati o comunque

forniti di un PDP.

• La prova nazionale e la relativa griglia di correzione sono le stesse previste per tutti i candidati.

2014 - Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri

«Gli alunni con cittadinanza non italiana necessitano anzitutto di interventi didattici di natura transitoria relativi all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale si deve ricorrere alla formalizzazione di un vero e proprio PDP (v. nota ministeriale del 22 novembre 2013).

Si fa in questo caso riferimento soprattutto agli alunni neo-arrivati ultratredicenni provenienti da paesi di lingua non latina»

ALUNNI STRANIERI NEO ARRIVATI

I Consigli di Classe possono decidere di

adottare un PDP che dovrà essere

accluso alla documentazione d’esame.

Resta inteso che la dispensa dalle prove scritte di lingua straniera non si determina se non nei casi di DSA.

ESAME PRIMO CICLO

❖ Per l'esame al termine del primo ciclo, nel caso di notevoli difficoltà comunicative, è possibile prevedere la presenza di docenti o mediatori linguistici competenti nella lingua d'origine degli studenti per facilitare la comprensione.

❖ Nel colloquio orale possono essere valorizzati contenuti relativi alla cultura e alla lingua del Paese d'origine.

Nel caso di studenti stranieri inseriti nell’ultimo anno del ciclo …

il Consiglio di classe delibera l’ammissione all’esame tenendo

conto delle peculiarità del percorso personale (altri BES) e dei progressi

compiuti, avvertendo che il processo di apprendimento dell’italiano L2 non puo considerarsi concluso.

Prove d’esame E’ opportuno contemperare le prove dell’esame di licenza con il

possesso delle competenze essenziali. Le prove scritte ed orali per l'allievo straniero si configurano come prove in L2, pertanto è opportuno:

❖ Prevedere nella terna almeno una prova riferita a contenuti conosciuti dall’alunno

❖ Facilitare l’elaborazione della prova con indicazioni adeguate, sia scritte (immagini, schemi, domande guida) che orali

❖ Consentire nel corso di tutte le prove la consultazione del dizionario bilingue

❖ Concordare per il colloquio argomenti a piacere, pianificati in anticipo, con contenuti affrontati nel suo percorso scolastico personale (Nel corso delle prove prevedere,se inserito nel PTOF d’Istituto, la presenza di un mediatore linguistico)

FLESSIBILITÀ NELLE PROVE D’ESAME

Si consiglia di osservare le seguenti indicazioni nella stesura delle tracce:

❖ a ventaglio (diverse modalità e tipologie di prove);

❖ a gradini (diversi livelli di raggiungimento delle competenza essenziali);

❖ a contenuto facilitato e conosciuto dall'allievo … che individuino il livello di sufficienza e i livelli successivi.

ESAMI di STATO SECONDO CICLO … dal PDP (ottobre) al DOCUMENTO FINALE (maggio) con ALLEGATO

Secondo l’Ordinanza ministeriale che esce ogni anno verso maggio

O. m n. 252 del 19-04-2016

MIUR. ESAMI DI STATO 2015/2016 – MODALITA’ ORGANIZZATIVE E SVOLGIMENTO. STUDENTI CON DSA O

CON BES

Ordinanza ministeriale n. 252 del 19-04-2016 Scarica l’O.M. http://www.istruzione.it/allegati/2016/om252_16.pdf

Cosa contiene il DOCUMENTO del 15 MAGGIO?

«Nel documento del 15 maggio vanno raccolte tutte le informazioni utili a ricostruire il percorso didattico dello studente nel corso del quinquennio, per permettere alla Commissione d’esame di comprendere e legittimare le modifiche proposte al normale svolgimento dell’Esame da parte del Consiglio di Classe». (Graziella Roda, USR EMILIA ROMAGNA, nota prot. 1425 del 3 febbraio 2009)

AL DOCUMENTO del 15 MAGGIO dovrà essere allegata la seguente documentazione: • certificazione di diagnosi; • piano didattico personalizzato; • simulazioni delle prove d’esame; • mappe concettuali e formulari utilizzati

durante le prove d’esame; • griglie di valutazione per le prove scritte e per

il colloquio.

OCCORRE PRECISARE BENE CHE, ANCHE IN SEDE DI ESAME,… • sono necessari tempi più lunghi per lo svolgimento delle

prove; • è necessario che un commissario legga all’alunno il testo della

prova; • è necessario l’uso di registrazioni vocali; • è necessaria una strumentazione per l’ascolto; • possono essere utilizzati gli strumenti compensativi elencati

nel PDP dell’alunno ed usati in corso d’anno; • possono essere utilizzati misure/strumenti dispensativi

elencati nel PDP e usati un corso d’anno; • è necessaria una valutazione personalizzata secondo apposite

griglie; • è necessario l’uso di particolari font per la redazione della

prova da somministrare, concordati con lo studente; • è fondamentale l’uso di strumentazione informatica durante

tutte le prove d’esame.

“La Commissione d’esame, sulla base di quanto previsto

dall’articolo …… - considerati gli elementi forniti dal Consiglio di classe, terrà in debita considerazione

le specifiche situazioni soggettive,

adeguatamente certificate, relative ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA), in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.

A tal fine il Consiglio di classe inserisce nel documento del 15 maggio di cui al DPR n.323 del 1998 il Piano Didattico Personalizzato o altra documentazione predisposta ai sensi dell’articolo 5 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011.

Sulla base di tale documentazione e di tutti gli elementi forniti dal Consiglio di classe, le Commissioni predispongono adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali.

La Commissione può provvedere di curare

con particolare attenzione la

predisposizione della terza prova scritta.

“I candidati con DSA possono usufruire di dispositivi per l’ascolto dei testi della prova registrati in formati “mp3”. Per la piena comprensione del testo delle prove scritte, la Commissione può prevedere di individuare un proprio componente che possa leggere i testi delle prove scritte. Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la Commissione può provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico. In particolare, si segnala l’opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte, di curare con particolare

attenzione la predisposizione della TERZA PROVA SCRITTA, con particolare riferimento all’accertamento delle competenze nella lingua straniera, di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma. Al candidato potrà essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell’esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove.”

PER GLI STUDENTI CON ALTRI BES Al punto 4 del medesimo art. 18 si legge:

La Commissione d’esame (…) esaminati gli elementi forniti dal Consiglio di classe, tiene in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con BES , per i quali sia stato redatto apposito PDP, in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal fine il Consiglio di classe trasmette alla Commissione d’esame il PDP.

In ogni caso, per siffatte tipologie, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a quanto previsto per alunni e studenti con DSA.”

DSA e UNIVERSITÀ

Linee Guida CNUDD per l’ accesso all’università e

l’assistenza dei ragazzi con DSA (e/o con altri BES certificati) durante il

loro percorso formativo (10 luglio 2014)

UNO STUDENTE CON DSA … puo aver diritto, ad esempio, all’interno del servizio di tutorato specialistico, in base alla sua situazione specifica, a diversi ambiti d’intervento come:

- l’accompagnamento da parte di uno studente alla pari nelle attività legate all’apprendimento (ad esempio: sostegno nella fruizione delle lezioni, aiuto nello studio, reperimento di materiali di studio, quali appunti, libri, bibliografie, ecc.);

- il sostegno allo studio individuale da parte di un tutor con competenze specifiche (da individuare preferibilmente tra studenti senior, tirocinanti, dottorandi, assegnisti o docenti) per il superamento di esami o per la stesura dell’elaborato finale;

- l’affiancamento di una figura specializzata di supporto alla comunicazione.

E LE PROVE INVALSI?

Ma qual è il ruolo dell‘INVALSI?

Misurare gli apprendimenti per fornire a ogni scuola

uno strumento di diagnosi per migliorare il proprio

lavoro

INVALSI NOTA SULLO SVOLGIMENTO DELLE PROVE PER ALUNNI CON BES

La nota si riferisce solo alle prove Invalsi delle classi II e V primaria e classe II scuola secondaria II grado. Qualunque sia la tipologia di BES essa andrà segnalata sulla maschera elettronica.

La segnalazione del BES consentirà di considerare i risultati degli alunni interessati nel rispetto della massima inclusione, e al contempo permetterà alle scuole di disporre di dati informativi e articolati.

Le scuole interessate potranno richiedere all'Invalsi l'invio dei risultati individuali degli allievi con BES, solo se i predetti allievi hanno sostenuto le prove formulate dall'Invalsi e non quelle eventualmente personalizzate dalla scuola.

Nei livelli scolastici in cui le prove Invalsi si svolgono in un solo giorno è possibile prevedere per gli allievi con BES una scansione temporale differente.

Per le scuole che ne facciano richiesta all'atto della registrazione, l'Invalsi mette a disposizione anche per questo anno scolastico le prove in formato audio per l'ascolto individuale in cuffia delle prove lette da un donatore di voce.

NOTA SULLO SVOLGIMENTO DELLE PROVE INVALSI

per gli alunni con BES

Rilevazioni Nazionali Si ricorda che le prove svolte nelle seguenti classi non hanno il compito di valutare i singoli studenti ma il sistema scuola nel suo insieme - classi II e V primaria - classe III secondaria di primo grado (Prova Nazionale) - classe II secondaria di secondo grado

La partecipazione degli alunni con BES alle Prove Invalsi

è sintetizzata nella tabella seguente

Sì a calcolatrice, ma non quella dei cellulari!

Gli strumenti consentiti Durante lo svolgimento della prova di matematica nella classe II della scuola secondaria di secondo grado è consentito l’uso dei seguenti strumenti1: 1. Righello (*). 2. Squadra. 3. Compasso. 4. Goniometro. 5. Calcolatrice (*). E consentito l’uso di qualsiasi tipo di calcolatrice a condizione che essa NON sia quella dei telefoni cellulari e che NON sia collegabile né alla rete internet né a qualsiasi altro strumento (ad esempio, tramite bluetooth, wireless, ecc.). 1 Gli strumenti contrassegnati da un asterisco sono fortemente consigliati per un adeguato svolgimento della prova.

PROVE INVALSI SCUOLE SUPERIORI – FORMULARIO DI MATEMATICA

Il formulario, accluso alla prova di matematica della classe II della scuola secondaria di secondo grado, contiene le principali formule tra le quali gli allievi possono trovare quelle che serviranno loro come eventuale aiuto per rispondere ad alcuni quesiti della prova. Esse vanno dal teorema di Pitagora, alle aree di varie figure nonché dei volumi .

192

Le PROVE INVALSI: importante il ruolo del DS!

Per gli studenti con DSA è necessario che ogni scuola, attraverso il suo DS, valuti la specificità di ogni situazione al fine di individuare la soluzione che meglio si adatti allo specifico disturbo dell’apprendimento di ciascun allievo.

Sono ammessi strumenti dispensativi e misure compensative, se previsti, con la sola condizione che questi non modifichino le modalità di effettuazione delle prove per gli altri allievi della classe. Non è pertanto possibile la lettura ad alta voce della prova, né la presenza in aula dell’insegnante di sostegno (se previsto).

Se ritenuto opportuno dal DS, è consentito che gli allievi con DSA svolgano le prove in un locale differente da quello utilizzato per gli altri allievi della classe. Solo in questo caso, è anche possibile la lettura ad alta voce della prova e la presenza dell’insegnante di sostegno, se previsto.

Sempre se ritenuto opportuno dal DS, per gli allievi con DSA è possibile prevedere un tempo aggiuntivo (fino al massimo di 30 minuti per ciascuna prova) per lo svolgimento delle prove. In tal caso, la scuola dovrà adottare tutte le misure organizzative idonee per garantire il regolare e ordinato svolgimento delle prove, senza alcuna modifica dei tempi standard di somministrazione per gli altri allievi della classe. È possibile utilizzare, se ritenuto opportuno, le prove in formato elettronico o in formato audio, che devono essere state richieste dalla scuola all’atto dell’iscrizione al SNV.

Se, a giudizio del DS, le prove standardizzate non sono ritenute adatte a un allievo con DSA in ragione della natura e della specificità del disturbo stesso, è possibile dispensare lo studente dal sostenimento delle prove, avendo cura di impegnarlo nei giorni delle prove in un’altra attività ritenuta più idonea. (da manuale somministrazione Prove nazionali Invalsi)

FAQ 1 1) Riguardo la Prova nazionale Invalsi prevista nell'ambito

dell'Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione: a proposito dell'utilizzo degli strumenti compensativi per gli alunni BES, le disposizioni paiono chiare per alunni con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992 e per gli alunni DSA certificati ai sensi della legge 170/2010. Vorremmo avere chiare disposizioni e riferimenti di legge per tutti gli altri BES (ADHD, borderline cognitivi...), svantaggio socioculturale e stranieri (NAI

ossia Neo Arrivati in Italia) alunni per i quali è stato predisposto un adeguato PDP: si possono concedere a tali alunni ad es. calcolatrice, le tabelle dei verbi, tabelle dei complementi, tabelle delle regole geometriche... durante lo

svolgimento delle prove Invalsi? SI

Faq 2

Abbiamo presente la "Nota sullo svolgimento delle prove Invalsi 2015-2016 per gli allievi con bisogni educativi speciali" che però riguarda la procedura per la prova della scuola Primaria e la classe seconda della scuola secondaria di II grado. Essa però, a piè pagina, precisa "Per la Prova nazionale prevista nell'ambito dell'Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, si invia a quanto previsto dalla normativa vigente". Quindi?

Leggere

CM 48/2012 confermata dalla nota MIUR 3 giugno 2014

(Prot.n.3587) e ALLEGATO TECNICO –Prova Nazionale Invalsi

Nota MIUR 3 giugno 2014 (Prot.n.3587) ALLEGATO TECNICO –Prova Nazionale Invalsi

• Gli alunni con certificazione di DSA possono sostenere la prova con l’ausilio degli strumenti compensativi utilizzati in corso d’anno e con un tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sottocommissione, di norma, di 30 minuti.

• Gli alunni con disabilità visiva sostengono la prova con l’ausilio delle strumentazioni in uso e con un tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sottocommissione, di norma, di 30 minuti.

• Ove ai candidati che ne hanno titolo e necessità siano assegnati tempi più ampi per rispondere ai quesiti del primo fascicolo (italiano), agli altri candidati potrà essere, comunque, proposto lo svolgimento relativo al secondo fascicolo (matematica) dopo il previsto intervallo di 15 minuti.

Consensus conference, 2007 196

La scuola ha il ruolo principale

“…La segnalazione da parte degli insegnanti vede come primo interlocutore la famiglia per un successivo invio ai servizi sanitari per l’età evolutiva eventualmente mediato dal pediatra….”

www.dislessiainrete.org

Una grande responsabilità degli operatori della scuola per il futuro dei ragazzi

… e non solo di quelli con BES!

197

Qualsiasi obiettivo si può

raggiungere solo se si

lavora insieme!

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

Viviana Rossi 198