Droga: ogni sostanza dotata di azione farmacologica psicoattiva, la ...
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Droga: ogni sostanza dotata di azione farmacologica psicoattiva, la cui
assunzione provoca alterazioni dell’umore e dell’attività mentale.
Una classificazione sociologica:
Sostanze prescritte
dai mediciSostanze dopanti
Alcool eTabaccoDroghe, nel linguaggio
comune
Legali Illegali
Strumentali o
terapeutiche
Ricreative
Droghe (sostanze illegali e ricreative): tra le caratteristiche di alcune di
queste sostanze si segnalano la dipendenza e la tolleranza, i cui gradi
variano molto al variare del tipo di sostanza.
- Dipendenza fisica: in cui la mancanza della droga (astinenza), genera
malessere fisico
- Dipendenza psicologica: il consumatore è spinto a cercare la droga dal
bisogno di ripetere l’esperienza piacevole.
- Tolleranza: il fenomeno per il quale l’effetto dell’assunzione tende a
decrescere nel corso del tempo costringendo il consumatore ad
aumentare le dosi di sostanza per raggiungere lo stesso effetto.
La diffusione del consumo: il consumo delle sostanze illecite non è
affatto un fenomeno recente anche se non è facile sapere la dimensione
della loro diffusione nel secolo passato.
- Società pre-moderne: esisteva un consumo rituale e culturalmente
codificato di alcune sostanze che prescriveva in maniera rigida dosi,
circostanze e categorie degli individui ammessi
- Nel 1800: l’uso delle droghe era prevalentemente terapeutico e, a volte,
voluttario
- Anni Settanta: un uso controculturale e ricreativo ma destinato a una
ristretta cerchia di letterati, artisti, ecc.
N.B. I livelli di consumo variano a seconda del tipo di sostanza; e in genere più
aumenta la disapprovazione sociale, più il consumo diminuisce e viceversa.
Dal punto di vista dell’evoluzione del consumo, questa è stata tutt’altro che lineare ma
ha subito un andamento irregolare con fasi di crescita e altre di declino.
Le caratteristiche dei consumatori: sono almeno cinque i fattori che
influenzano la probabilità che un individuo provi o faccia uso di droga.
1. Genere: la percentuale di consumatori è più bassa tra le donne, che
iniziano più tardi a fare uso di droghe e ne consumano anche meno. Le
differenze tra maschi e femmine tende e ridursi in coincidenza con il
mutare di comportamenti e delle condizioni di vita della donna.
La riduzione è
particolarmente visibile nel
consumo di tabacco
Le differenze tuttavia tendono ad annullarsi nel caso del consumo di
psicofarmaci, e arrivano a cambiarsi di segno nelle classi di età più
giovani, dove la percentuale di consumatrici supera quella dei
consumatori
2. Età: nel caso delle droghe legali il consumo può cominciare verso gli
undici e i quindici anni (tabacco e alcool), crescendo nell’adolescenza e
raggiungendo le punte massime tra i 18 e i 34 anni.
Le droghe illegali invece sono prevalentemente consumate dai giovani. A
differenza delle precedenti, questo tipo di consumo tende a decrescere con
l’avanzare dell’età.
10-15; 15-20; 20-25; 25-30; 30-35; 35-40; 40-45; 45-50
Co
ns
um
o s
os
tan
ze
ille
ga
li Gli studiosi sono propensi
nell’attribuire la riduzione o
l’abbandono dei consumi
all’assunzione di ruoli adulti e
con l’esposizione all’operare di
meccanismi di controllo sociale
3. Generazione: i cambiamenti nell’uso delle droghe sono dovuti anche
ai mutamenti generazionali. Nel momento in cui il consumo diventa un
fenomeno subculturale, ossia legato alla formazione di gruppi di
consumatori che condividono oltre al consumo anche uno stile di vita,
esso sarà fortemente influenzato dalle variazioni di questi stili di vita.
Fino alla fine degli anni Settanta il consumo di droghe fu legato alla
cultura underground in cui confluirono il messaggio della contestazione
americana alla guerra nel Vietnam, la nuova sinistra italiana, l’apertura
verso stili di vita alternativi.
OPPOSIZIONE CONCETTUALE
Droghe buone Droghe cattive
Hashish, marijuana, Lsd: erano
considerate coerenti con il
bisogno di apertura della mente
e di socialità/espansione
Anfetamina, eroina, cocaina:
erano considerate
autodistruttive e coerenti con
una condotta di vita
disimpegnata e apatica.
4. I consumi precedenti: in genere, l’uso delle droghe lecite precede
quello delle droghe illecite. Esistono 4 fasi di coinvolgimento:
Fase Abirra o vino
Fase Bsigarette o superalcolici
Fase Cmarijuana o derivati della cannabis
Fase Ddroghe illecite pesanti (per le donne, psicofarmaci )
La sequenza è gerarchica e sovente chi si trova in una certa tappa quasi
sicuramente è passato per le precedenti
N.B. I sostenitori delle escalation theory sono convinti che chi transita da una tappa
debba necessariamente passare alla successiva. Altri studi dimostrano invece che
questo non è sempre vero dato data che spesso nel passaggio da una tappa all’altra il
numero dei consumatori decresce.
5. Luogo di residenza: la variabile territoriale influenza il consumo di
droghe, che risultata essere più elevato nelle grandi città e negli
hinterland che non nei piccoli centri.
Uno studio condotto su 12 paesi dell’UE ha confermato la relazione tra
urbanizzazione e consumo ma anche dimostrato che le differenze sono
più forti per le droghe pesanti che non per i derivati della cannabis (anche
se a partire dagli anni Novanta questa tendenza sembra essere superata)
I mercati e la loro organizzazione:
- importatori: acquistano direttamente dai produttori per portare sui
mercati locali quantità superiori ai 10 kg di merce
- grossisti: acquistano dagli importatori quantitativi da 2/3 kg fino a 10 kg
(per questo motivi sono anche conosciuti come Kilo-connection) e la suddividono in
pacchetti inferiori a un kg per la rivendita ai distributori intermedi, che a
loro volta rivendono pacchetti da circa un etto agli spacciatori a peso o da
appartamento. Questi ultimi riforniscono di lotti da circa 10 grammi
l’uno gli spacciatori da strada o direttamente ai consumatori o agli
spacciatori-consumatori
Gli spacciatori strada (l’unico strato visibile) si dividono in tre categorie:
- quelli propriamente detti
- i network dealers, che acquistano partite di droga per rivenderle
direttamente a membri di circoli privati
- i fornitori di gruppo che raccolgono denaro all’interno di cerchie amicali
per l’acquisto collettivo di droga.
I luoghi di spaccio:
Parchi
Esterno locali pubblici
Palazzi con piccoli
appartamenti
Case abbandonate
Reti personali
Ideale per il
reclutamentoMedia efficienza Insufficiente
Le politiche di controllo: le ricerche archeologiche hanno dimostrato
che prima ancora dell’uso del metallo, le più antiche civiltà consumavano
droga. Ciò sta a significare che l’uso della droga è sempre stato
socialmente e culturalmente approvato e definito.
ALCOOL
Tranne per alcune società che si sono prefissate di limitarne il consumo o
di proibirlo del tutto, in tutte le altre il consumo rientra nelle pratiche
quotidiane, legato ad attività rituali o alimentari.
Nei paesi a cultura asciutta, le attività del bere e del lavorare sono
tenute separate, così pure anche dai pasti; ed esistono delle situazioni in
cui è lecito bere e altre dove bere è illegale. In questi paesi il bere è
un’attività straordinaria, le bevande utilizzate sono quasi sempre i
superalcolici e il consumo è tendenzialmente smodato.
ALCOOL
Nei paesi a cultura bagnata, invece, la bevanda centrale è il vino;
l’abuso può essere frequente ma più raramente smodato.
In entrambi questi tipi di paesi il consumo di alcool non è vietato ma in ogni
caso è sottomesso a forme di controllo. Nei primi, il controllo è formale e con
forti spinte repressive; nei secondi i controlli sono più informali e basati
sulla tradizione.
DROGHE
Proibizionismo: si propone di vietare la produzione, la vendita,
l’acquisto, la detenzione e il consumo di sostanze psicotrope.
Antiproibizionismo: propongono di abolire tali divieti
DROGHE
Il Proibizionismo è sostenuto da posizioni che enfatizzano la Salute
pubblica, la legalità e il rapporto tra costi e benefici
L’antiproibizionismo si distingue tra liberalizzazione (il caso
dell’oppio in USA e UK), legalizzazione (il caso del tabacco e
dell’alcool) e depenalizzazione (il caso italiano dove il consumo è
depenalizzato e la detenzione per uso personale soggetta a sanzioni
amministrative)
N.B. Sul rapporto tra proibizionismo e consumo si veda il Volstead Act
Il Volstead Act diede inizio al periodo del proibizionismo negli Stati Uniti, ed in
particolare a Chicago questo fece la fortuna di molti gangsters, che, grazie al traffico
di liquori ed alla gestione degli speakesies, fecero enormi fortune. Gli speakesies
erano locali illegali nei quali si vendevano alcolici e si ballava e suonava per tutta la
notte, fino al mattino. Speakesy sta per spioncino, ed infatti la loro particolarità era
proprio quella (essendo locali clandestini), di avere un portone anonimo con uno
spioncino dal quale si poteva vedere chi bussava, ed eventualmente aprire. Non era
certo questo espediente però che garantiva a questi locali ed ai loro proprietari
l'impunità, piuttosto la disinvolta amministrazione dell'allora sindaco di Chicago
William Hale Thompson (Big Bill). In questi anni imperversava a Chicago il boss della
malavita Johnny Torrio, che però lascerà posto e fama al ben più noto Al Capone.
Quest'ultimo ebbe alle sue dipendenze, nel periodo suo più florido, il 60% dei
poliziotti cittadini, oltre che commettere numerosi crimini, tra i quali rapine ai convogli
che trasportavano alcolici, e vari assassinii: dopo quattordici anni di proibizionismo,
nella sola Chicago, si contarono ben 703 assassinii, e più di diecimila speakesies.
Questo ambiente, pur non essendo particolarmente piacevole, fu però abbastanza
florido per i musicisti di Jazz, che venivano reclutati dai gangsters per intrattenere la
clientela degli speakesies, ed ai quali spesso venivano elargite laute mance affinché
tenessero la bocca chiusa sui fattacci che accadevano nei locali.
Le politiche della droga e la salute
Prevenzione primaria: un insieme di provvedimenti intesi a scoraggiare
l’uso delle droghe e rivolti alle categorie delle popolazione più a rischio
(giovani, studenti)
Prevenzione secondaria: insieme di provvedimenti rivolti alla
popolazione dei consumatori per evitare che essa passi dal consumo
occasionale a quello abituale
Riabilitazione: insieme di programmi rivolti ai dipendenti da sostanze
Relazioni tra stupefacenti e devianza
Reati predatori: per lungo tempo si è creduto che furti e rapine fossero
ascrivibili ai tossicodipendenti spinti dalla necessità di procurarsi il denaro
per l’acquisto della droga. Tuttavia, le ricerche hanno dimostrato che la
sequenza tra i due eventi non è scontata: a volte l’attività predatoria precede
il consumo di droga, altre volte no.
Reati violenti: tra tutte le sostanze è l’alcool a favorire fenomeni di
violenza e non la droga (tranne nel caso del crack). Gli studi dimostrano
una stretta correlazione tra i tassi di omicidio, di suicidio e di incidenti
stradali e il consumo procapite di alcool.