Dret e Ledros Marzo 2012

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MARZO 2012 Anno numero 3 Pag.ina 1 dret e ledrôs Scomençant di chi IGA ora ASP La QuieteMarzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello. Quando marzo si fa avanti il merlo fa nozze coi suoi canti. La luna marzolina fa nascer l’insalatina. Marzo tinge, aprile dipinge. Marzo asciutto gran per tutto. Neve marzolina dura da sera a mattina. Affresco di ignoto XV sec. Chiesetta di S.Pietro Magredis di Povoletto (UD) Tons di Març, nêf di Mai. Tal mês di Març ogni gjaline e fâs il so sfuaç. Di Autun e in Març, la gnot e il dî si spart. In Març ogni stecut il so butulut. Març al rive come un ribel, ma al scjampe come un agnel. Tal jentrâ e tal jessi, Marz al à di fâsi sintî. Març sì, març no, tenzimi il cûl ma il mostaçs no! Tantis rosadis di Març, tantis ploiis di Avrîl.

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Dret e Ledros Marzo 2012

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Page 1: Dret e Ledros Marzo 2012

MARZO 2012

Anno 9° numero 3

Pag.ina 1

dret e ledrôs Scomençant di chi

IGA ora ASP “La Quiete”

Marzo pazzerello,

guarda il sole e prendi

l’ombrello.

Quando marzo si fa avanti

il merlo fa nozze coi suoi canti.

La luna marzolina

fa nascer l’insalatina.

Marzo tinge,

aprile dipinge.

Marzo asciutto

gran per tutto.

Neve marzolina

dura da sera a mattina.

Affresco di ignoto XV sec. Chiesetta di S.Pietro Magredis di Povoletto (UD)

Tons di Març, nêf di Mai.

Tal mês di Març

ogni gjaline e fâs il so sfuaç.

Di Autun e in Març, la gnot e il dî si spart.

In Març ogni stecut il so butulut.

Març al rive come un ribel,

ma al scjampe come un agnel.

Tal jentrâ e tal jessi, Marz al à di fâsi sintî.

Març sì, març no,

tenzimi il cûl ma il mostaçs no!

Tantis rosadis di Març, tantis ploiis di Avrîl.

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Che dice la pioggerellina

di Marzo?

Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina

sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dell’orto, sul fico e sul moro ornati di gèmmule d’oro?

Passata è l’uggiosa invernata, passata, passata!

Di fuor dalla nuvola nera, di fuor dalla nuvola bigia

Che in cielo si pigia, domani uscira’ Primavera

guarnita di gemme e di gale, di lucido sole,

di fresche viole, di primule rosse, di battiti d’ale,

di nidi, di gridi,

di rondini ed anche di stelle di mandorlo, bianche...

5 PER MILLE A fine settembre 2011, ci sono stati accreditati dall’Agenzia delle Entrate, € 1.057,25 con cui abbiamo potuto effettuare il supporto ai

pasti del progetto “Aiuto alla persona” , durante le festività natalizie. Si coglie l’occasione, quindi, di ringraziare coloro che hanno destinato il 5 ‰

dell’imposta di reddito a sostegno della nostra associazione, che è iscritta al Registro Regionale delle Associazioni di volontariato onlus. Chiediamo a quanti desiderano contribuire a supporto delle attività del Comitato Parenti Ospiti IGA-ONLUS, di farlo anche nella denuncia dei redditi per il 2011 segnalando, al momento della compilazione ,

il codice fiscale n° 94062430304 .

Quanto destinato alla nostra associazione, sarà usato esclusivamente per il sostegno

degli ospiti in difficoltà.

Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina

sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dell’orto, sul fico e sul moro ornati di gèmmule d’oro?

Ciò canta, ciò dice: e il cuor che l’ascolta è felice.

Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina

sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi

dell’ orto.

Angiolo Silvio Novaro

Poesie dei nostri tempi

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Diciannove marzo: ecco lis feminis indaffarate a

preparare dolci dagli ingredienti semplici, i cui profumi avrebbero profuma-to non solo la casa… LIS FRITULIS DI SANT JOSEF :

“Si prepara una pasta con uova, zucchero, scorza grattugiata di limone, sale e la quantità di farina necessaria ad ottenere un morbido composto, che si mescola sino a quando si riempie di bolle d’aria. Si fa riposare per tutta la notte e, il giorno seguente, dopo averlo ben mescolato ancora, lo si frigge, versandolo a cucchiaiate, nello strutto bollente”.

A san Giuseppe, la primavera è vicina e, tant fimp fa, il sant lu si clamave… Sant Josef fertaion. Il 19 marzo, allora giorno festivo, rappresentava l’inizio delle merende nei cam-pi con la frittata. Le galline, infatti, avevano ripreso a deporre le uova:

Tal mês di Març, ogni gjaline e fâs il so sfuarç.

I ricordi dei nonni fanno riaffiorare anche il tipico dolce che interrompeva il digiuno e l’astinenza di Quaresima, la TORTE DI MIEZE CUARESIME: “Mescolare per bene otto cucchiai colmi di farina, sette di zucchero, quat-tro di mandorle pestate, la scorza grattugiata ed il succo di un limone, sei tuorli d’uovo ed un pizzico di sale. Incorporare delicatamente i sei albumi sbattuti a neve e versare il composto ot-tenuto in due stampi uguali, ben imburrati ed infarinati. Metterle nel forno già caldo (200 gradi), per una ventina di minuti. Sovrapporre i due dolci mettendo tra essi, un po’ di marmellata di frutta o, se preferite, crema. Cospargere di mandorle tostate e pestate”. Sensazioni, profumi presenti inte cusine di une volte, luogo in cui a marzo, gli ingredienti sposavano magicamente la sacralità della Quaresima con il profano del piacere del cibo. E si sentono già gli odori dei tipici dolci pasquali…

Marzo: San Giuseppe frittellaio,

è un dì per metà festaio.

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ma ora non

lo è più.

La riforma

del calendario liturgico (1969), infatti, stabilì di commemorare i santi

nel giorno della loro morte. Anche la ricorrenza di San Benedetto fu

spostata all’ 11 luglio, giorno in cui morì. Per la nostra memoria, però,

Benedetto è legato sempre al 21 di questo mese!

Il 21 Marzo era il giorno di San Benedetto,

la rondine sotto il tetto,

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