Dracula - Skylab Studios · 1. DIARIO DI JONATHAN HARKER (Stenografato). 3 maggio, Bistrita....

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Transcript of Dracula - Skylab Studios · 1. DIARIO DI JONATHAN HARKER (Stenografato). 3 maggio, Bistrita....

  • DraculadiBramStoker

  • Prefazione

    “Esistonocreatureparticolari,chiamatevampiri.Qualcunodinoihaprovedellaloroesistenza.

    Nonostantenoinonabbiamoassolutacertezzariguardoallanostratristeesperienza,

    gliinsegnamentieletestimonianzedelpassatosonoprovasufficiente

    perpersoneconocchibenaperti.”

    DraculaèunromanzoepistolaredelloscrittoreirlandeseBramStoker,pubblicatonel1897,doposetteannidiapprofonditistudisullaculturadeiBalcani.Lamodernitàdellafinedell’Ottocentosinotanonsoloneicontenutimaanchenellastrutturanarrativa,chenonsfruttasoltantonellaformaepistolareleclassichelettere,maanchetelegrammiearticolidigiornale.

    Draculaèunodegliultimiesempidiromanzogotico:leatmosferecupecreatedaStokerfannodacorniceadeventiincuiilterroreelaminacciaassillanoipersonaggi,inuncrescendodiemozionicheconduceallascopertadell’orrorerappresentatodallafiguradelvampiro,ilconteDracula.IlpersonaggiodiDraculaèliberamenteispiratoallafiguradiVladDracul,nobiletransilvanovissutonel1400,chiamato“l’Impalatore”perilmodoincuipunivaiprigionieridellaguerracombattutacontroiturchi.

    Tuttohainizioil3maggio1890conilviaggiodiaffariinTransilvaniadell’avvocatoingleseJonathanHarker,pressoilcastellodell’anzianoemisteriosoConteDracula.L’incontroinizialeconilnobiletransilvanonondestaalcunsospettoalgiovaneinglese,chevedesoloungentileeanzianonobileconildesiderioditrasferirsiinInghilterra.Conilpassaredeigiornialcuniparticolaridiventanoterrificanti,finoallascopertadelterribilesegretodelConte:eglièin

  • realtàunterribilemostrochesinutredelsanguedeiviventi.

    IlConteDraculaèunVampiro.

  • 1.DIARIODIJONATHANHARKER

    (Stenografato).

    3maggio,Bistrita.

    LasciataMonacoalle20,35deiprimomaggio,giuntoaViennailmattinodopopresto; saremmo dovuti arrivare alle 6,46,ma il treno aveva un'ora di ritardo.Standoalpocochehopotutovedernedal trenoepercorrendonebrevementelestrade,Budapestmisembraunabellissimacittà.Non ho osato allontanarmi troppo dalla stazione, poiché, giunti in ritardo,saremmo però ripartiti quanto più possibile in orario. Ne ho ricavatol'impressione che, abbandonato l'Occidente, stessimo entrando nell'Oriente, einfatti anche il più occidentale degli splendidi ponti sul Danubio, che qui èmaestosamente ampio e profondo, ci richiamava alle tradizioni delladominazioneturca.Siamopartitiquasiinperfettoorario,esiamogiuntiabuiofattoaKlausenburg,dovehopernottatoall'albergoRoyale.Apranzo,omeglioacena,mi è stato servito pollo cucinato con pepe rosso, buonissimo, ma che mi hamessounagransete (Ric.: farsidare la ricettaperMina).Nehoparlatocon ilcameriere,ilqualemihaspiegatochesichiama"paprikahendl",eche,essendounpiattonazionale,avreipotutogustarloovunqueneiCarpazi.Hotrovatoassaiutilelamiainfarinaturaditedesco;inverità,nonsocomepotreicavarmelasenzadiessa.PoichéaLondra avevoavutounpo' di tempoadisposizione,mi ero recato alBritish Museum, nella cui biblioteca avevo compulsato libri e mappe sullaTransilvania: mi era balenata l'idea che avrebbe potuto essermi utile qualcheinformazione sulpaese,vistochedovevoentrare in rapporti conunnobiledelluogo.Hoscopertoche ildistrettodaquesti indicatosi trovaai limitiorientalidel paese, proprio alla convergenza di tre stati, Transilvania, Moldavia eBucovina, al centro della regione carpatica, una delle più selvagge e menoconosciute di Europa. Non sono riuscito a scovare su nessuna mappa o testol'esatta localizzazione di Castel Dracula poiché non esistono carte di questopaeseparagonabiliallenostre,editedall'UfficioTopograficoMilitare;comunqueho costatato cheBistrita, la città di guarnigione indicata dalConteDracula, èpiuttostonota.Riportoquialcuniappuntidamepresiinquell'occasioneechemiservirannodapromemoriaquandoracconteròdelmio

  • viaggioaMina.In Transilvania vivono quattro nazionalità diverse: al sud, Sassoni, cui simescolanoiValacchidiscendentideiDaci;Magiariaovest,eSzekelyaorienteeanord.Storecandomitraquestiultimi,iqualisiaffermanodiscendentidaAttilaedagliUnni.Epuòesserebenissimo,perchéquandoiMagiariconquistaronoilpaese nell'undicesimo secolo, vi trovarono già stanziati gliUnni.A quanto holetto,nonv'èsuperstizionealmondochenonsiannidinel ferrodicavallodeiCarpazi,quasifosseilcentrodiunasortadivorticedell'immaginazione;secosìfosse, ilmiosoggiornopuòrivelarsimoltointeressante.(Ric.:devochiederealConteinformazionisuquestegenti).

    Nonhoavutounbuonsonno,benchéillettofosseabbastanzacomodo,acausadiognisortadistranisogni.Uncanehaululatotuttanottesottolamiafinestra,eforse anche questo ha avuto effetto; o può darsi sia stata colpa della paprika,tantochehobevutotuttal'acquadellacaraffasenzariuscireaestinguerelasete.Misonoaddormentatoversomattino,emisonosvegliatoauninsistentebussareall'uscio,sicchépensodiaverdormitosodo.Percolazione,ancorapaprika,unaspeciedisemolinodigranturcochechiamano"mamaliga",emelanzaneripienedicarnetrita,unpiattoeccellentecheèdetto"impletata"(Ric.:farsidareanchequestaricetta).Hodovutosbrigarmiperchéiltrenopartivapocoprimadelleottoo meglio avrebbe dovuto, visto che, arrivato di corsa in stazione alle sette emezza,miètoccatoaspettareincarrozzaperpiùdiun'oraprimadellapartenza.Hol'impressioneche,piùsivaaest,menopuntualisiano i treni.ChissàcomefunzionerannoinCina?

    Per tutto ilgiornomièparsochesiandassequasibighellonandoperunpaesericcodibellezzediognisorta.Ditantointantosiscorgevanovillaggiocastelliincimaaerticolliqualisivedonoinantichimessali;avolteprocedevamolungofiumietorrentiche,standoailarghiarginidipietrasuentrambelerive,devonoesseresoggettiaviolentepiene.Occorremoltaacqua,e rapinosa,perspogliaredella vegetazione, come qui, la riva di un fiume. A ogni stazione, gruppi digente,avolteverefolle,incostumid'ognisorta.AlcunieranotaliequaliicontadinisudanoioquellichehovistoattraversandoFranciae Germania, con corte giacche, cappelli rotondi e calzoni di stoffa tessuta incasa;ma ve n'erano altri assai pittoreschi. Le donne parevano graziose finchénon le si vedeva da vicino quando ci si accorgeva che erano troppo larghe difianchi.Tutteavevanograndimanichebianchediquestooqueltipo,elamaggiorpartedi esse portavano cinture a bustino ornate di strisce di non so che

  • tessuto,svolazzanticomeitutùdelleballerinesottolequaliperò,com'èovvio,portavano gonnelle. Più strani di tutti erano gli slovacchi, di aspetto piùbarbarico degli altri, con larghi cappelli da mandriani, ampi calzoni biancosporco,camiciedi linobiancoedenormicinturonidicuoioaltiuna trentinadicentimetrieornatidiborchied'ottone.Portavanostivaloniincuieranoficcatiicalzoni, lunghe chiomeebaffonineri.Sonomoltopittoreschi,manient'affattotranquillizzanti. Visti su un palcoscenico, li si scambierebbe senz'altro perun'anticabandadibrigantiorientali,anchese,aquantomihandetto, sonodeltuttoinnocuiepiuttostotimidi.Il crepuscolo trapassavanellanottequandosiamoarrivatiaBistrita, cheèunavecchiacittàmoltointeressante.Postacom'èquasisulconfine-ilPassoBorgoporta infattidaessa inBucovina -,haavutounpassatoassai turbolentodi cuiconserva indubbie tracce. Cinquant'anni fa si è verificata una serie di grandiincendi che, per cinque volte di seguito, hanno prodotto terribili devastazioni.All'iniziodeldiciassettesimosecololacittàhasubitounassedioditresettimane,e ha perduto tredicimila anime, agli stermini della guerra vera e propriasommandosifameedepidemia.Il Conte Dracula mi aveva indirizzato alla locanda Golden Krone, che si èrivelato in tutto e per tutto vecchio stile, e conmia gran gioia perché, com'èovvio, vorrei conoscere più a fondo possibile le usanze del paese. Eroevidentementeattesoperchésullasogliasonostatoaccoltodaunadonnaanzianadall'ariacordiale,conindossoilsolitocostumecontadino:camiciabiancaconunlungo grembiule doppio, davanti e dietro, di stoffa colorata e quasi troppoattillatoperesseremodesto.Almioavvicinarsi,ladonnahafattolariverenzaehachiesto:"Voi"Herr" inglese?""Sì"horisposto"sonoJonathanHarker". Leihasorrisoehadettoqualcosaaunuomoanzianoinmanichedicamiciabiancache l'aveva seguita, il quale è scomparso per riapparire subito dopo con unalettera:"Caroamico,benvenuto nei Carpazi. Vi attendo con ansia. Dormite bene questa notte.DomattinaalletreparteladiligenzaperlaBucovina,sullaqualeèstatofissatoun posto per voi. Al Passo Borgo sarete atteso dalla mia carrozza che vicondurràdame. Spero che il viaggiodaLondra sia statobuono, e che vi siapiacevoleilsoggiornonelmiobelpaese.IlvostroamicoDracula.

    4maggio.

  • HoscopertocheilmiolocandiereharicevutounaletteradelConteconl'incaricodiprenotarmiilmigliorpostosulladiligenza;maquandohocercatodisapernedipiù,èparsoreticenteehafintodinoncapireilmiotedesco,cosachepotrebbeanchenonesservera,perchéfinoaquelmomentol'avevacompreso,ebene;perlomeno,rispondevaallemiedomandeesattamentecomesecosìfosse.Eglielamoglie, la donna anziana che mi aveva accolto, si scambiavano occhiate chedireiimpaurite.Haborbottatocheildenaroerastatospeditoperlettera,echeeratuttoquantosapeva.QuandoglihochiestoseconoscevailConteDracula,esepotevadirmiqualcosadelcastellodiquesti,sialuichelamogliesisonosegnatie,affermandodiessereall'oscuroditutto,sisonosemplicementerifiutatidiaprirbocca. L'ora della partenza era così prossima che non ho avuto il tempo diinterrogarealtri;tuttoèassaimisteriosoenient'affattorassicurante.Proprioprimachelasciassil'albergo,ladonnaèvenutaincameramiaehapresoablaterareconcitatamente:"Dovetevoiandare?Oh,giovane"Herr",dovetevoiproprioandare?"Era in uno stato di agitazione tale che sembrava aver dimenticato quel po' ditedesco che sapeva, al punto che lo mischiava a un'altra lingua che ignoravocompletamente: sono riuscito a seguirla solo chiedendole più e più volte diripetere.Quandohodettochedovevopartiresubito,cheavevoimportantiaffaridasbrigare,hainsistito:"Mavoisapetequalegiornoèoggi?"Lehorispostocheerailquattrodimaggio.Leihascossolatesta,epoi:"Oh,sì!Ioso,iosobene!Masapetevoichegiornoèquesto?"Horeplicatochenoncapivoachecosasiriferisse,elei:"ÈvigiliadigiornodiSanGiorgio.Enonsapetevoicheamezzanotteinpuntoforzemalefiche dimondo hanno pieno potere?Voi non sapete dove andate, eversochecosa?"Apparivaincosìpalesiangustiechehocercatodiconfortarla,mainvano,eallafinesiègettatainginocchio,implorandomidinonpartire,diaspettarealmenoungiornoodue.Eraunasituazioneridicolaetuttavianonmisentivo affatto a mio agio. Comunque, avevo impegni precisi e non potevotollerare intralci.Ho fatto quindi per sollevarla, dicendole, con tutta la serietàpossibile,chelaringraziavomachenonpotevorinviareilmioappuntamento,echedovevoandare.Leiallorasièrimessainpiedi,asciugandosigliocchi,esiètolta una crocetta che portava al collo, porgendomela. Non sapevo che fareperché, essendo anglicano, mi era stato insegnato a considerare oggetti similipocomenocheidolatrici,ed'altrapartemisembravaassaipocogentileopporreun rifiuto a una donna anziana animatada così buone intenzioni e nello statod'animo in cui trovava. Suppongo che essa mi abbia letto il dubbio in viso,perchémihamessoalcollo il rosariocuieraappesalacrocetta,dicendo:"Per

  • amore di vostra madre" e se n'è andata. Sto scrivendo queste righe mentreaspettoladiligenzache,naturalmente,èinritardo;elacrocel'hoancoraalcollo.Nonsoseèperviadellepauredellalocandiera,dellemolte,lugubritradizionidiquesti luoghi,oaddiritturadellacrocetta, fatto stachemi sento inquietocomenonmai.SequestoquadernodovessepervenireaMinaprimacheiotornidalei,chelerechiilmioaddio.Eccoladiligenza!

    5maggio.

    Alcastello.Ilpalloredelmattinoètrascorso,eilsoleèaltosullontanoorizzontecheapparefrastagliato,nonsosedaalberioalture:ècosìremoto,che lecosegrandiepiccolerisultanoindistinguibili.Vogliadidormirenonneho,epoichéèinutilechemenestiasenzafarniente,sveglioeinattesadiunachiamata,tantovalechescrivafinchéilsonnononarriva.Cisonomoltecosestranedaregistraree, per tema che chi le legge possa pensare che io abbia cenato troppocopiosamenteprimadilasciareBistrita,eccodicheèconsistitoilmiopasto:homangiatoquellachechiamano"bisteccadelladro"-pezzettidipancetta,cipollae bue, insaporiti con pepe rosso, infilzati su spiedini e arrostiti sulla brace,proprio come si fa a Londra con la carne dimanzo! Il vino era unMediaschbianco, che lascia uno strano ma niente affatto sgradevole pizzicorino sullalingua.Ne ho bevuti solo un paio di bicchieri, e basta.Quando sono salito invettura, il cocchierenoneraancoramontato in serpee l'hovisto chiacchierarecon la locandiera.Stavanoevidentementeparlandodime,poichédiquando inquando mi sogguardavano, e alcuni di coloro che stavano seduti sulla pancafuori dall'uscio - quella che qui indicano con un termine che significa"portaparola"-sisonoavvicinatiadascoltare,perpoisquadrarmi,perlopiùconariacompassionevole.Sentivoripeterepiùepiùvoltecerteparole,straneparole,perché del gruppo facevano parte individui divarie nazionalità. E allora, zittozitto,hocavatodallasaccadaviaggioildizionariopoliglottaevelehocercate.Devoammetterechenonmisonopiaciuteaffatto,perchétraesseerano"Ordog","Satana", "pokol", "inferno", "stregoica", "strega", "vrolok" e "vloslak",entrambiaventilostessosignificato:l'unoinslovaccoel'altroinserbo,voglionodirequalcosacomelupomannaroovampiro.(Ric.:devoparlareconilContediquestesuperstizioni.)Almomentodellapartenza,quanti formavanocapannelloall'usciodellalocanda-enelfrattempoeradivenutounapiccolafolla-sisonotutti segnati, puntandomi contro due dita. Solo con una certa difficoltà sonoriuscito a convincere uno dei miei compagni di viaggio a spiegarmene ilsignificato; dapprima quegli non voleva aprir bocca, ma poi, saputo che eroinglese,hadettotrattarsidiunincantesimooscongiurocontroilmalocchio.Non

  • eraunacosamoltolusinghierapermechemiaccingevoapartireversounluogosconosciuto,perincontrarmiconunosconosciuto;masembravanotuttigentedibuoncuore,ecosìrattristatiepartecipi,chenonpotevononessernecommosso.Nonscorderòmail'ultimaimmaginedelcortiledellalocandaconlasuafolladifigurepittorescheintenteasegnarsialriparodell'ampioportale,sullosfondodelfitto fogliame di oleandri e aranci raccolti in verdi vasi al centro. Poi ilcocchiere,icuiampicalzonicandidi-"gotza",lichiamano-coprivanol'interosedile,hafattoschioccarelafrustasullegroppedeiquattrocavallini,eilviaggiohaavutoinizio.Grazieallabellezzadelpaesaggiocheattraversavamo,hobenprestodimenticatoogniultraterrenapaura,benchéforse,seavessiconosciutolalingua,omegliolelingueparlatedaimieicompagnidiviaggio,nonmisarebberiuscitoaltrettantofacile.Davantianoi,unaterraverdeeondulata,copertadiforesteeboschi,ediquando in quando erti colli coronati da folteti o da fattorie con il nudo retroaguzzoprospicientelastrada.Ovunque,unarigogliosissimafiorituradialberidafrutto -meli,pruni,peri,ciliegi;e,passando,vedevo l'erbafrescaai loropiedicosparsadipetali.

    Addentrandosi tra quei verdi colli, e sbucandone, la strada serpeggiava perquesta che chiamano "Mittel Land" ora sparendo alla vista dietro una svoltaerbosaoranascostadallecime irregolaridellepinetechesvettavanosuipendiicomelinguedifiamma.Lastradaerairregolare,puresembravamovolarvisopraconfretta febbrile.Nonmi rendevoconto,allora,delperchédi tanta furia,maeraevidentecheilcocchierevolevagiungereaBorgoPrund,cioèaPassoBorgo,senzaportempoinmezzo.Mièstatodettochecodestastradaèottimad'estate,machenonèstataancorariassestatadopoleneviinvernali.Daquestopuntodivista, dunque, differirebbedalmodo in cui generalmente sono tenute le stradedei Carpazi, per tradizione assai trascurate. In antico, gli "hospadar" sirifiutavano di ripararle per tema che i turchi pensassero che le stesseroapprestando all'arrivo di truppe straniere, in tal modo affrettando una guerrasempreinprocintodiscoppiare.

    Oltreleverdicollineondulatedella"MittelLand"silevavanoimponentipendiciboscosefinoaimaestosidirupideiCarpaziveriepropri.Torreggiavanoadestraeasinistra,elalucedelsolepomeridiano,investendoleinpieno,facevarisaltaretutti gli splendidi colori di codesta bella catena, l'azzurro cupo e il violaall'ombradeipicchi,ilverdeeilbrunolàdoverocceederbasiconfondevano,eunaprospettivaillimitatadiroccefrastagliateecresteaguzze,chesiperdevainlontananza, dove picchi innevati si drizzavano maestosi. Qua e là, imponenti

  • crepaccispaccavanoimonti,e inessi ilsoleormaideclinantedi tanto in tantorivelava ilbiancoschiumarediunacascata.Unodeimieicompagnidiviaggiomihatoccatoilbracciomentre,aggiratalabasediunacollina,comparival'altacimaincappucciatadineved'unmonteche,perviadelletortuositàdelcammino,sembravastarcipropriodifaccia.

    "Guardate!"Istenszek""-iltronodiDio-,esièsegnatoconreverenza.Eviaevias'andavaperlanostralunghissimastradatuttacurve,eilsolesemprepiù scendeva alle nostre spalle, mentre le ombre della sera cominciavano adaddensarsiall'intorno,resetantopiùcupedalfattochelacimainnevata,ancoracolpitadall'astroaltramontoparevaardered'unrosadelicato.Ogni tantosorpassavamocechieslovacchinei loropittoreschicostumima,honotato,per lopiùaffettidagozzo.Aibordidellastrada,sivedevanonumerosecrocie,transitando,imieicompagninonmancavanomaidisegnarsi.Diquandoin quando, davanti a una cappelletta sostava in ginocchio un contadino, unacontadina, cheneppurevolgevano il capoalnostropassaggio, talmenteassortinellapreghieradanonavereocchinéorecchieperilmondoesterno.Molteeranolecosepermeinsolite:peresempio, lebichedi fieno tra i ramideglialberi,equa e là bellissimi ciuffi di betulle resinose i cui bianchi tronchi splendevanocomeargentotrailverdedelicatodelfogliame.Avoltesuperavamouncarroapianale - il tipico veicolo dei contadini - con la sua lunga spina dorsaleserpentina, fatta apposta per adeguarsi alle irregolarità della strada. E sopra,contadini che tornavano a casa, i cechi con pelli di pecora bianche, coloratequelledeglislovacchi,equestiimpugnanti,amo'dilance,ilunghissimimanicidelleloroscuri.Colcalaredell'oscuritàhacominciatoafareungranfreddo,eilbuioavanzantesembravasommergereinunasolafoscacaliginelemacchiecupedegli alberi, querce, faggi e pini, sebbene nelle vallate che si insinuavanoprofondamente tra i contrafforti delle colline, nelmentre chesi saliva verso ilpasso singoli, neri abeti si stagliassero su residue chiazze di neve.Talvolta, làdove la strada tagliava per pinete che nell'oscurità sembravano sul punto dipiombarciaddosso,igrandibanchidifoschia,quaelàinsinuantisifraitronchi,producevanoun effetto singolare, lugubre e solenne, risuscitatore di pensieri esinistre fantasie già evocati dalla sera incipiente, allorché il sole al tramontoaveva conferito strano spicco alle nuvole che nei Carpazi sembranoincessantemente sfilare per le valli. A volte le salite erano così erte che,nonostante la fretta del nostro conducente, i cavalli dovevano andare al passo.Hopropostodiscenderedalladiligenzaeseguirlaapiedi,comesifadanoi,mailcocchierenonhavolutosaperne."No,no"diceva"quinonpossibileandareapiedi; cani troppo pericolosi" soggiungendo poi - e doveva essere chissà che

  • granbattuta,perchéhavoltolosguardoingiro,acogliereilsorrisod'intesadeglialtri-"eneavetepoibasta,dicosesimili,primachevoiandarealetto."l'unicasosta che si è concesso, è stata quella, rapidissima, per accendere i fanali.Quandosièfattobuio,ipasseggerisonoparsiinpredaanotevoleagitazione,econtinuavanoaparlareconilconducente,unodopol'altro,quasiasollecitarloadandare più in fretta.Equegli frustava spietatamente i cavalli con la sua lungasferza, e con aspre grida li incitava a ulteriori sforzi. Poi, nel buio ho scortoqualcosacomeunachiazzadilucegrigiadavantianoi,quasinelcolles'aprisseunvarco.Maggioresièfattal'agitazionedeipasseggeri;lasgangheratacarrozzaondeggiavasuimollonidicuoio,rollandocomeunaimbarcazionesballottatadaunmareintempesta.Dovevotenermi.La strada s'è fatta più piana, e pareva che adesso volassimo. Poi, imonti sonparsi avvicinarcisi da ogni lato, guardandoci arcigni; stavamo per entrare inPasso Borgo. Uno a uno, parecchi passeggeri m'hanno offerto doni,insistendoperché li accettassi conunapartecipazioneallaqualenon sidavanodinieghi; ed erano oggetti di specie varia e singolare, ciascuno però dato consemplicebuonafede,accompagnatodaunaparolagentile,daunabenedizione,econ quello strano miscuglio di gesti esprimenti paura, che già avevo notatodavanti alla locanda di Bistrita - il segno di croce, lo scongiuro contro ilmalocchio. E a un certo punto, mentre s'andava di carriera, ecco il cocchiereprotendersi in avanti, e d'ambo i lati i passeggeri, sporgendosi dalla carrozza,spiareansiosinelbuio.Era evidente che stava per succedere, o ci s'attendeva, qualcosa di assaiemozionante, ma, per quanto ne chiedessi a ogni mio compagno di viaggio,nessuno ha voluto fornirmi la benchéminima spiegazione. Uno stato d'animoche è durato per un certo tempo; e finalmente eccoci all'imboccatura orientaledel Passo. Sul nostro capo, nubi nere, trascorrenti, e, nell'aria, la sensazionegreve,opprimente,cheprecedeiltuono.Sisarebbedettochelacatenamontanaseparasse due diverse atmosfere, e che ora noi fossimo entrati in quellatempestosa. Anch'io adesso scrutavo fuori dalla carrozza, alla ricerca dellavetturachedovevaportarmidalConte.Dimomentoinmomento,m'aspettavodiscorgere nel buio il barlume dei fanali; ma tutto era tenebra. Unica luce, ilriflessotremolantedeilumidelladiligenza,enelsuoaloneilvaporedeinostricavallispronatisenzarequiesilevavainnuvolabianca.Orasiscorgevalastradasterratastendersibiancadifronteanoi,masudiessanessunatracciadiveicolo.Ipasseggerisisonoritratticonunsospirodisollievocheèparsosuonarebeffaalmio disappunto. Già mi chiedevo che cosa mi convenisse fare, allorché ilconducente, data un'occhiata all'orologio, ha detto agli altri qualcosa che hoafferratoastento,tantosommessoeappenaudibileneerastatoiltono;

  • mièparsochefosse:"Siamoinanticipodiun'ora".Poi,volgendosiame,inuntedescopeggioredelmio:"Nessunacarrozzaqui.Il"Herr"sivedechenonèaspettato.LuivieneconnoiavantiinBucovina,eritornadomanioilgiornodopodomani;meglioilgiornodopo domani". Mentre così diceva, i cavalli si sono dati a nitrire, sbuffare escalpitare nervosi, sì che il cocchiere ha dovuto tirare fortemente sulle redini.Poi,trauncorodigridadapartedeicontadini,tuttiintentiafarsigransegnidicroce,uncalessetiratodaquattrocavalliciharaggiunto,visièaffiancato,sièarrestatoaccantoalladiligenza.Hopotutovedere,allumedeinostrifanali,comeiragginesonocadutisudiessi,cheicavallieranonericomecarbone,ederanosplendidi animali. A guidarli era un uomo d'alta statura, con una lunga barbascuraeungrancappellonero,chesembravavolernecelareilvolto.Hoscortoappenailluccichiod'unpaiodiocchiassaibrillanti,chesonoparsirossiallalucedellelampade,comesirivolgevaanoidicendoalcocchiere:"Sieteinanticipo,questasera,amicomio".L'altrohabalbettatoinrisposta:"Il"Herr"ingleseavevafretta"alchelosconosciuto:"Ed è per questo, suppongo, che volevate condurlo in Bucovina. Non poteteingannarmi, caro amico; so troppe cose, io, e i miei cavalli sono veloci".Parlando ha sorriso, e i fanali hanno rivelato una bocca dal taglio duro, conlabbraassairosseedentiaguzzi,bianchicomeavorio.Unodeimieicompagnihasussurratoaunaltroquelversodella"Lenore"diBurgerchedice:

    "DenndieTotenwitenschnell"(Poichéimorticavalcanolesti).

    Lostranoconducenteevidentementehauditoleparoleperchéhavoltogliocchicon il balenio di un sorriso, e il passeggero ha girato il viso, in pari tempopuntandodueditaesegnandosi."Datemiilbagagliodell'"Herr"",haingiuntoilnero conducente; e, con eccessiva alacrità, le mie valige sono state passate epostesulcalesse.Poisonodiscesodal latodelladiligenzavicinissimoalqualestava il calesse, aiutato dal nero conducente la cui mano mi ha afferrato ilbraccio in una stretta d'acciaio: doveva avere una forza prodigiosa. Senza unaparola, ha scosso le redini, i cavalli hanno compiuto un giro, e ci siamosprofondatinell'oscuritàdelpasso.Volgendo lo sguardo all'indietro, ho scorto il vapore salire dalle rozze delladiligenza,resovisibiledallalucedeifanalie,suquellosfondo,lefiguredeimieicompagnidiviaggiointentiasegnarsiesegnarsi;epoiillorococchierehafattoschioccare la frusta dando una voce alle bestie, e via sono corsi verso laBucovina.

  • Come sono scomparsi nel buio, ho provato uno strano brivido, una penosasensazione di solitudine; ma un mantello mi è stato gettato sulle spalle, unacopertasulleginocchia,eilconducentehadetto,inunottimotedesco:"Lanotteèfresca,"meinHerr",eilContemiopadronemihaordinatodiavercuradivoi.C'èunabottigliadislivovitz(lagrappadiprugnetipicadellazona)sottoilsedile,qualoraneabbiatebisogno."Nonnehobevuto,maeracomunqueconfortantesaperecheeralì.Misentivosbalestratoenonpocoimpaurito.Pensoche,vi fosse stataun'alternativa,ne avrei approfittato, anzichéproseguire quelviaggionotturnoversol'ignoto.Ilcalessefilavadirittoeveloce,quindiungirocompletoeabbiamoimboccatoun'altrastradadiritta.Ho avuto l'impressione che percorressimo semplicemente, più e più volte, lastessacarreggiata,eallorahopresomentalmentenotadicertipuntisalienti,ehocostatatocheerapropriocosì.Volentieriavreichiestoalconducentechecosatuttoquestosignificasse,maadire ilvero temevodi farlo,pensandochenellasituazioneincuimitrovavo,nessunaprotestasarebbevalsaadalcunché,qualoravi fosse effettivamente l'intento di tirarla in lungo.A un certo punto, tuttavia,curiosocom'erodisaperequantotempofossepassato,hoaccesounfiammifero,eallasuafiammellahodatoun'occhiataall'orologio;mancavanopochiminutiamezzanotte, e alla costatazionehoavutoun sobbalzo: suppongoche la diffusasuperstizione circa la mezzanotte avesse trovato alimento nelle mie recentiesperienze.Ehoattesoconuntrepidantesensodimalessere.Poi un cane ha cominciato a ululare chissà dove, in una fattoria lontana - unlungo,angosciatolamento,comedipaura.Eilsuonoèstatoripresodaunaltrocane, e poi da un altro e da un altro ancora, finché, portato dal vento che oraspiravatenueattraversoilpasso,hapresoilviaunselvaggiocorodilatrati,chesembrava provenire da ogni parte della regione, quale almeno la miaimmaginazione la concepivanella tenebranotturna.Alprimoululato, i cavallihanno cominciato a impennarsi e arretrare, ma il conducente ha rivolto loroparole calmanti, e le bestie si sono acquetate, pur tremando e sudando comedopounafugacausatadaun'improvvisapaura.Poi,remoto,daimontiainostrifianchihapresoilviaunululatopiùsonoroepiùaspro-quellodilupi-chehacolpitoallostessomodoicavallieme,perchéhoprovato l'impulso di balzare dal calesse emettermi a correre,mentre le bestietornavanoarinculare,impennandosipazzamente,sìcheilconducentehadovutofarricorsoatuttalasuagrandeforzaperimpedirlorodiscattarviaimbizzarriti.Nelgirodibreviistanti,tuttavia,ilmioorecchiosièabituatoalsuono,eicavallisisonotranquillizzatialpuntocheilconducentehapotutoscenderedicassettaeportarsidifronteaessi,carezzandolieplacandoli,esussurrandoqualcosaalloroorecchio, comehouditoche fannogli addomesticatoridi cavalli; straordinario

  • l'effetto: sotto le sue carezze, quelli sono tornati affatto mansueti, purcontinuando a tremare. Il conducente è risalito a cassetta e, scosse le redini, èripartitoagranvelocità.Questavolta,dopoessersispintosinoall'altraestremitàdelpasso,d'untrattohaimboccatounastrettacarreggiatachesidipartivabruscaalladestra.Benpresto,eccociattorniatidaalberi,cheincertipuntiformavanoarcosopralacarreggiata, sì che passavamo come attraverso una galleria; o ancora grandi,arcignerupicisovrastavanominacciosed'amboilati.Sebbenefossimoalriparo,potevoudireilventolevarsiegemereefischiaretralerocce,eiramideglialbericozzareassiemementresifilava.Latemperaturacontinuavaacalareecalare,eunaneve fine, polverosa, hapreso a cadere, sicchébenprestonoi e quanto cicircondava siamo stati coperti da una coltre bianca. Il vento penetrante tuttoraportaval'ulularedeicani,sebbenequestosifacessepiùfiocoamanoamanochesiprocedeva.Più vicino, sempre più vicino, risuonava il latrare dei lupi, quasi checonvergessero su di noi da ogni parte. Sono stato colto da una terribile paura,condivisa dai cavalli. Ma il cocchiere non era minimamente turbato; luicontinuavaavolgereilcapoadestraeasinistra.sebbeneiononscorgessinullanell'oscurità.Improvvisamente, laggiù, a mano manca, ho visto una debole, tremolantefiammella bluastra.Nello stesso istante, anche il cocchiere l'ha vista, e subitohabloccato i cavalli e,balzatoa terra, è scomparsonella tenebra.Non sapevochefare,tantopiùchel'ululatodeilupis'avvicinava,s'avvicinava;mamentremelochiedevo, riecco il cocchiere che, senza una parola, si è rimesso in serpe eabbiamocontinuatolacorsa.Pensodiessermiaddormentatoediavercontinuatoasognarel'episodio,perchéèsembratoripetersiall'infinito,eora,aripensarci,ècome una sorta di spaventevole incubo. A un certo punto, la fiammella ècomparsacosìvicinaallastrada,chepersinonell'oscuritàcircostantehopotutonotare i gesti del conducente. Il quale è corso ratto al punto da cui la lucebluastra si era sprigionata - e doveva essere tenuissima, poiché non sembravaaffatto illuminare la zona circostante - e, raccolto qualchesasso, li ha dispostisecondounsuocertodisegno.Unavolta,sièverificatoancheunostranoeffettoottico: interponendosi tra me e la fiamma, non l'ha nascosta, tant'è che hocontinuato a vederne lo spettrale lucore. Ne sono rimasto sbalordito ma,essendositrattatodiuneffettosolomomentaneo,nehoconclusocheimieiocchidebbanoavermi ingannatoa furiadi figgersinelbuio.Poi,perqualche tempo,nessunafiammaazzurrastra,enoisiamocorsivelocinell'oscurità,conl'ululatodeilupiattornoanoi,quasiciaccompagnasseroinmobilecerchio.Allafine,c'èstatounmomentocheilconducentesièaddentratonellacampagna

  • più di quanto avesse fatto prima, e durante la sua assenza i cavalli hannocominciatoatremarepiùchemaieasbuffareeanitriredipaura.Nonriuscivoaindividuarnecausaalcuna,essendoche levocidei lupisieranoaffatto taciute;maproprioinquellalaluna,veleggiantetranerenuvole,ècomparsadadietrolacresta frastagliatadiun roccionestrapiombante, irtodipini, ealla sua lucehovisto tutt'attorno una cerchia di lupi, bianche zanne, rosse lingue penzolanti,lunghemembra scarne, pelame irsuto.Erano centovolte più terribili nel torvosilenzio in cui erano immersi, che non prima, ululanti.Quanto ame,mi sonosentitocomeparalizzatodallapaura.Soloallorchéaccadacheunuomositrovifacciaafacciaconsiffattiorrori,puòeglicapirnelaveraentità.All'improvviso, i lupi hanno ripreso a ululare, quasi che la luna avesse avutochissàcheeffettosudiessi.Icavallisisonoimbizzarritirinculando,guardandosiattornoalladisperata,conocchiroteantiinmodopietosoavedersi;ma ilviventeanellodi terrore licircuivadaogniparte,enon restava lorocherimanervi assediati. Ho dato una voce al conducente perché tornasse,sembrandomi unica nostra risorsa tentare di rompere il cerchio, in modo dapermetterglidiriavvicinarsiallacarrozza.Gridavo,battevoilfiancodelcalesse,sperando col rumore di spaventare i lupi e allontanarli da quella parte, sì dadarglimododisaltaresulpredellino.Comesiagiunto,loignoro,masodiaverneudito la voce levarsi in tono di imperioso comando e, volgendo lo sguardo aquellavolta,l'hovistorittosullacarreggiata.Comehaagitatolelunghebraccia,quasi a rimuovere qualche invisibile ostacolo, ecco i lupi arretrare, arretraresemprepiù.Einquelprecisoistante,unnuvolonehanascostoilvoltodellaluna,ripiombandocinell'oscurità.Quando sono tornato a vederci, il cocchiere stava risalendo in serpe, e i lupierano scomparsi. Era, tutto questo, talmente bizzarro e sinistro, che mi sonosentito invadere da una paura tale, che non osavo parlare né muovermi.Correvamo per la strada e il tempo sembrava interminabile, e ora eravamonell'oscurità quasi completa, poiché le nuvole trascorrenti celavano la luna. Sicontinuavaadascendere,conbruschedisceseditantointanto,manelcomplessosempreinsalita.D'untratto,misonoresocontocheilcocchierestavaportandoil calessenelcortilediungrancastello in rovina,dallecuialte,negre finestrenon traspariva raggiodi luce, e i cuimerli crollanti si disegnavano frastagliaticontroilcielorischiaratodallaluna.

  • 2.DIARIODIJONATHANHARKER(Continuazione).

    5maggio.

    Sì,devoaverdormito,perché,se fossistatodel tuttosveglio,nonavreipotutonon notare l'approccio a un luogo così singolare. Nella semioscurità, la corteparevadinotevolidimensioni,esiccomeparecchianditibuisenedipartivanodasottograndiarchiatuttosesto,forsesembravapiùspaziosadiquantononfosseinrealtà.Ancoranonhoavutomododivederladigiorno.Fermatosi il calesse, il cocchiereneèbalzatoa terra,porgendomi lamanoperaiutarmi a scendere, e una volta ancora mi sono meravigliato della suaprodigiosa forza: unamano che sembrava in realtà unamorsa d'acciaio che, asuo capriccio, avrebbe potuto stritolare la mia. Poi ha preso il mio bagagliomettendolo a terra ai miei piedi, di fronte a un grande portone, antico eguarnitodigrosseborchiediferro,incastonatoinunportaleaggettantedipietramassiccia. Potevo vedere, nonostante la poca luce, che il portale era tagliatoin un solo pezzo, ma che i rilievi erano assai consunti dal tempo e dalleintemperie.Mentremenestavolì,ilcocchiereèrimontatoacassettaehascossoleredini; icavallisonoripartiti,e ilveicoloequant'altrosonoscomparsi inunbuioandito.Sonorimastoinsilenziodov'ero,nonsapendochefare.Nonvieratraccianédicampanellonédipicchiotto,ederaimprobabilechelamiavoceriuscisseafarsiudiredilàdaquellearcignemuraedaquellenegreaperturedifinestre.Il tempo che sono rimasto in attesa mi è parso interminabile, e mi sentivoassediatodadubbi epaure.Ache razzadi luogoeromai approdato, e tra chegente? Che tetra avventura era quella in cui mi ero imbarcato? Dovevoconsiderarlo un episodio corrente nella vita dell'impiegato di uno studiolegalespeditoadelucidareaunostranierol'acquistodiunaproprietàaLondra?Impiegato di uno studio legale! A Mina la definizione non garberebbe.Procuratore legale, piuttosto, perché, proprio sul punto di lasciare Londra,m'ègiuntacomunicazionecheavevosuperatol'esame;eorasonounprocuratorelegale a pieno diritto! Ho cominciato a fregarmi gli occhi e a pizzicottarmi,pervedereseerodavverosveglio.Misembrava,tuttoquesto,unorridoincubo,emi aspettavo di risvegliarmi d'un tratto e di ritrovarmi a casa, l'albaintrufolandosiperlefinestre,cometantevoltem'eraaccadutodopoungiornodiintenso lavoro.Ma la mia carne ha reagito alla prova dei pizzicotti, e i mieiocchi, impossibile ingannarli. Ero proprio sveglio, e tra i Carpazi, e altro non

  • mirestavachepazientareeattenderel'arrivodeimattino.Ero appena giunto a questa conclusione, quando ho udito un passo pesantevenireallamiavoltadi làdalgranportonee,attraverso le fessure,è filtrato ilraggio di una luce che s'avvicinava. Poi, lo strepito dì catene, il clangore dipesanti catenacci tirati. Una chiave ha girato con l'acuto stridore di un lungodisuso,eilgrandebattentesièspalancato.

    Dentro, stava un vecchio alto, accuratamente sbarbato a parte i lunghi baffibianchi, e nerovestito da capo a piedi, senza una sola macchia di colore intutta lapersona. Inmano reggevaunavetusta lucernad'argento, lacui fiammaardevasenzatubodivetronéglobodisorta,proiettandolunghe,oscillantiombrecome palpitava nello spiffero dell'uscio aperto. Con la destra, il vecchiom'harivolto un cortese cenno d'invito, dicendo in un ottimo inglese, ancorchédisingolarecadenza:

    "Benvenutonellamiacasa!Entrateliberoefranco!"Nonhaaccennatoavenirmiincontromaèrimastoimmobile,comeunastatua,quasi che il gesto di benvenuto l'avesse pietrificato. Tuttavia, non appena hovarcatolasoglia,sièmossod'unsubitoe,stendendolamano,haafferratolamiacon un vigore tale da farmi sobbalzare, risultato nient'affatto sminuitodal sembrare essa fredda come ghiaccio - più lamano di unmorto che di unvivo.Eharipetuto:"Benvenutonellamiacasa!Entrateliberoefranco.Andatevenepoisanoesalvo,elasciatealcunchédellafelicitàchearrecate!".Laforzadellastrettadimanoeratalmentesimileaquelladelcocchiere,dicuinonavevoscortoilvolto,cheperun istante mi ha assalito il dubbio che si trattasse della stessa persona. ondeaccertarmene,hochiesto:"Il Conte Dracula?" Quegli ha abbozzato un compito inchino, rispondendo:"SonoDracula,evidò ilbenvenuto,signorHarker, incasamia.Entrate; l'arianotturnaèfredda,eavretebisognodimangiareediriposarvi".Cosìdicendo,hacollocato la lucerna su un braccio portalampada e, uscito, ha preso il miobagaglio che ha portato dentro prima che potessi impedirglielo. E alle mieprotestehareplicato:"Orsù,signore,sietemioospite.Ètardi,elamiaservitùsiègiàritirata.Lasciatechemioccupiiostessodivoi".Hainsistitoperportare ilmiobagaglio lungo il corridoioepoi superunoscalonea spirale, elungo un altro ampio corridoio, sul cui pavimento di pietra i nostri passiecheggiavano cupi. In fondo a questo, ha aperto un uscio pesante, emi sonorallegrato alla vista di una stanza bene illuminata in cui era unatavola apparecchiata con la cena, e nell'immenso camino della quale

  • fiammeggiavaesplendevaungranfuocodiceppirincalzatidifresco.

    IlContesièfermato,haposatolemievaligie,hachiusol'uscio,haattraversatola stanza, ha aperto un'altra porta che dava in una piccola camera ottagonaleilluminatadaunasolalampada,inapparenzasenzafinestradisorta.Attraversataanche questa, ha aperto una seconda porta, facendomi cenno di entrare. Unavista che mi ha rallegrato: una grande camera da letto bene illuminata eriscaldatadaunaltrofuocodilegnaquestoperòaccesosolodirecente,perchéiceppinoneranoconsumati-chemandavauncavoruggitosuperl'ampiacappa.Il Conte ha portato dentro il mio bagaglio e si è ritirato, dicendo, prima dirichiudere l'uscio: "Avrete bisogno, dopo il vostro viaggio, di rinfrescarvi e dirassettarvi. Spero che troverete tutto quanto vi occorre. Quando siete pronto,favoritenell'altrastanza,dovetroveretelacenachev'aspetta".

    Laluceeilcalore,unitialcortesebenvenutodelConte,sembravanoaverfugatoognimiodubbioepaura;ecosì,ritrovatoilmiosolitoequilibrio,hoscopertodiessereletteralmentemortodifame;e,fattaunafrettolosatoletta,sonotornatodilà.La cena era già servita. Ilmio anfitrione, in piedi a un angolo del grandecamino, appoggiandosi alla spalletta, con un aggraziato cenno della manomihaindicatolatavola,dicendo:

    "Accomodatevi, vi prego, e mangiate a vostro piacimento. Vorrete scusarmi,spero, se non vi faccio compagnia;ma ho pranzato, e non cenomai". Gli hoporto la lettera sigillata che il signor Hawkinsmi aveva affidato, ed egli l'haapertaelettacongrandeattenzione;quindi,concattivantesorriso,mel'hatesaperchélaleggessiamiavolta.Almenounpassoinessam'hadatounbrividodipiacere: "Mi rincresce molto che un attacco di gotta, malattia di cuicronicamente soffro, per qualche tempomi vieti del tutto ogni viaggio; possoperòdirmilietodimandareunvalidosostituto, incuiripongoassolutafiducia.Eglièungiovane,pienodienergiaeditalento,ecapacedigrandissimafedeltà.È discreto e riservato, ed è almio servizio che ha raggiunto lamaggiore età.Sarà a vostra completa disposizione durante il suo soggiorno costì, eseguendoognivostraistruzione."IlContemièpoivenutoaccanto,alevareilcoperchiodiunpiatto,esubitomisonotrovatoallepreseconuneccellentepolloarrosto.Questo,insiemeadelformaggio,un'insalataeunabottigliadivecchioTokay,dicuihobevutoduebicchieri,èstatalamiacena.Mentrelaconsumavo,ilContemi ha rivolto molte domande circa il mio viaggio e, a mano a mano, io gliandavo riferendo lemie esperienze.Nel frattempo avevo terminato il pasto e,

  • obbedendoaldesideriodell'anfitrione, avevoavvicinatouna seggiola al fuoco,accendendomiunsigarooffertomidalConte,cheperòhachiestoscusadinonfumareasuavolta.Oraavevomododiosservarlobeneedicostatarecheavevaunafisionomiadaitrattiassaisalienti.Ilvoltoeragrifagno,assaiaccentuatamentetale,sporgentel'arcodelnasosottileconlenariciparticolarmentedilatate;lafronteeraalta,acupola,eicapellieranoradiattornoalletempie,maaltroveabbondanti.Assaifoltelesopracciglia,quasiunite alla radice del naso, cespugliose tanto che i peli sembravanoattorcigliarvisi.Labocca,perqueltantochemiriuscivadivederlasottoibaffifolti, era dura, d'un taglio alquanto crudele, con bianchi denti segnatamenteaguzzi, i quali sporgevano su labbra la cui rossapienezza rivelavaunavitalitàstupefacenteinunuomocosìattempato.Quantoalresto,orecchiepallide,assaiappuntiteall'estremitàsuperiore;mentomarcatoedeciso,guancesodeancorchéaffilate. L'effetto complessivo era di uno straordinario pallore. Finora avevonotato solo il dorsodelle suemaniposate sulleginocchia, alla lucedel fuoco:sembravano piuttosto bianche e fini; ma, trovandomele adesso propriosott'occhio,hocostatatocheeranoinvecepiuttostogrossolane-larghe,conditatozze.Stranoadirsi,pelicrescevanoinmezzoalpalmo.Leunghieeranolungheedibellaforma,eassaiappuntite.ComeilContesièchinatoversodimeelesuemanimihannosfiorato,nonhopotutoreprimereunbrivido.Puòdarsicheilsuoalitofossefetido,certoècheun'orribilesensazionedinauseamihainvasoe,per quanto facessi, mi è stato impossibile celarla. Il Conte, evidentementeaccortosene, si è ritratto; e, con una sorta di tetro sorriso,chegli hamesso inmostra più che mai i denti prominenti, è tornato a sedersi dall'altra parte delcamino. Per un po', entrambi abbiamo taciuto; e, volgendo lo sguardo allafinestra, ho scorto la prima, pallida striscia dell'alba nascente. Uno stranosilenziosembravaposaresuognicosa;ma,tendendol'orecchio,houdito,comeseprovenissedal fondovalle, l'ulularedimolti lupi.GliocchidelContehannoavutounlampo,edeglihadetto:

    "Ascoltateli,ifiglidellanotte.Chemusicafanno,eh?"Coltasulmioviso,cosìsuppongo,un'espressionechegliriuscivastrana,hasoggiunto:"Ah,signore,voicittadini non potere far vostri i sentimenti del cacciatore". Quindi,levandosi: "Ma dovete essere stanco. La vostra camera da letto è pronta, edomanipotretedormirequantovorrete.Iodovròassentarmisinoalpomeriggio;e così,dormitebenee sognipropizi!"E, conuncortese inchino,mihaapertol'usciodellostanzinoottagonale,eiosonoentratonellamiacamera...

    Sonoimmersoinunmarediinterrogativi.Dubito;temo;pensocosestrane,che

  • nonoso confessare allo stessomio cuore.Diomi protegga, non fosse che perl'amoredicolorochemisonocari!

    7maggio.

    Èdinuovomattinapresto,mahoriposatoenelleultimeventiquattr'oremisonorinfrancato. Ho dormito fino a tardi, ieri, svegliandomi spontaneamente.Vestitomi, sono andato nella stanza dove avevo cenato e dove ho trovatoapparecchiataunacolazionefredda,ilcaffètenutoalcaldoinunacuccumapostasul focolare.Sulla tavola,unbiglietto: "Devoassentarmiperqualcheora.Nonaspettatemi.D."Misonosedutoehopresoamangiaredigusto.Finitoilpasto,hocercatouncampanelloconcuiinformareidomesticicheavevoterminato,madi campanelli neppure uno. Indubbiamente, in questa casa vi sono lacunecuriose, stando almenoalle straordinarie testimonianzedi ricchezzaonde sonocircondato. Il vasellame è d'oro, e così bellamente lavorato chedeve essere diimmenso valore. I tendaggi, i rivestimenti delle seggiole e dei divani e ilbaldacchino del mio letto sono delle stoffe più preziose e più belle, chedovevano essere di costo favoloso quando sono state fatte, perché vecchie disecoli ancorché inottimo stato.Hovistoqualcosadi simile aHamptonCourt,solochelìitessutieranolisi,logori,tarmati.Ed'altrocanto,nonunospecchioinnessuna delle stanze; non ce n'è neanche uno piccolo, per la toletta, sul miotavolo,ehodovutotirarfuoridallavaligia lospecchiettodabarbaperpotermiradereepettinare.Finora,nonhovistoalcundomestico,eattornoalcastellononhouditounrumore,eccezionfattaperl'ulularedilupi.Dopoaverfinitoilpasto-nonsosechiamarlocolazioneopranzo,perchédovevanoessereormailecinqueoleseidisera-misonoguardatoingiroallaricercadiqualcosadaleggere,nonvolendo andarmene per il castello senza averne prima chiesto il permesso alConte. Nulla, assolutamente nulla nella stanza: né libro né giornale, nél'occorrenteperscrivere;eallorahoapertounaltrouscio,edeccomiinunasortadibiblioteca.Laportadirimpettol'hotentata:èchiusa.

    In biblioteca ho trovato, con vera delizia, una gran quantità di libri inglesi,scaffali e scaffali, anzi, e riviste e giornali rilegati in volumi. Periodici equotidiani inglesi stavano sparpagliati anche su un tavolo al centro, ancorchénessuno di data molto recente. Quanto ai libri, del genere più vario - storia,geografia,politica,economiapolitica,botanica,geologia,giurisprudenza-,tutti,attinentiall'Inghilterraeallavita,costumieusanzeinglesi.Ven'eranopersinodiconsultazione,qualilaGuidadiLondra,ilibri"Rossi"e"Azzurri",l'AlmanaccoWhitaker, gli annuari dell'esercito e dellamarina e - il cuoremi si è aperto -

  • l'AnnuariodiGiurisprudenza.Mentre osservavo i libri, l'uscio è girato sui cardini, è entrato ilConte,mi hasalutatocordialmente,hadettochesperavacheavessi riposatobene lanotte,ehasoggiunto:"Sono lieto che abbiate trovato la biblioteca perché sono certo che contieneparecchio di interesse per voi. Questi compagni" - e ha posato la mano sualcunidei libri - "sono stati cari amiciperme, eperparecchi anni, dacchéhoconcepito l'idea di andare a Londra, mi hanno regalato molte, molte orepiacevoli. Tramite essi, sono giunto a conoscere la vostra grande Inghilterra;econoscerlaequivaleadamarla.Nonvedol'oradipercorrerelestradeaffollatedella vostra smisurataLondra, di trovarmi nel pieno del turbine e del tumultodi umanità, di condividerne la vita, il divenire, lamorte, e tutto ciò che la faqualeè.Purtroppo,però,finoralavostralingualaconoscosoloattraversolibri.Èavoi,amicomio,chemirivolgopersapereselaparloecome"."MaConte"horeplicato"voiconosceteeparlatel'ingleseallaperfezione!"Sièinchinatocongravità."Viringrazio,amicomio,perilvostroanchetroppolusinghieroapprezzamento,matemodiessereancoramoltoindietrolungolastradacheintendopercorrere.Vero,conoscolagrammaticaeivocaboli,manonsocomepronunciarli.""Dicoilvero"horibattuto"lavostrapronunciaèeccellente.""Suvvia,suvvia"hafattolui."Be',soche,semitrovassinellavostraLondra,adaggirarmici e parlare, punti o pochimi scambierebbero per uno straniero.Maquestononmibasta.Quiiosonounnobile,un"boyar";lagentedelpopolomiconosce,iosonoilsignore.Maunostranierointerrastranieranonloèaffatto;lagentenonloconosce,enonconoscereequivaleanonrispettare.Mipiaceesserecomeglialtri,permodochenessuno,alvedermi,sifermiperlastradaocessidiparlareudendolamiavoceecommenti:"Ahah,unostraniero".Sonostatocosìalungosignore,chevorreiesserloancora,oper lomenochenessunaltroabbiapotestàsudime.Voisietevenutodame,nonsoltantoinvestediagentedelmioamico Peter Hawkins di Exeter, onde darmi tutte le delucidazioni sulla mianuova proprietà a Londra: confido che restiate con me per un pezzo, sì che,parlando con voi, io possa farmio l'accento inglese; e gradirei chemi facesterilevareglierrorichecommettoparlando,ancheiminimi.Midispiacediessermidovutoassentaretantoalungoquest'oggi,maconfidochevoisapreteperdonarechihatanteincombenzedigranmomentoperlemani."

    Naturalmente,hofattodelmiomegliopermostrarglilamiabuonadisposizione,eglihochiestosepotevoentrareamiopiacimentoinquellastanza,elui:"Macerto", e poi ha soggiunto: "Potete andare ovunque vi piaccia nel castello,

  • eccezionfattaperlestanzelacuiportasiachiusaachiave.Lì,naturalmentenonentrerete. Ci sono buoni motivi perché le cose stiano così e, se voi potestevederleconimieiocchi,sesapestequellochesoio,forsecapirestemeglio."Horeplicatocheneerocerto,eilContehaproseguito:"SiamoinTransilvania.ElaTransilvania non è l'Inghilterra. Le nostre costumanze non sono le vostre, emolte cosepotrannoapparirvi fuori del comune.Ordunque,daquantom'avetegià detto delle vostre esperienze, una idea di quali cose strane si tratti, giàl'avete".

    Questo ci ha portati a discorrere ancora a lungo; ed era evidente che ilContedesiderava parlare, non fosse che per il gusto della conversazione, e gli horivolto molte domande riguardo a eventi già accadutimi o ai quali avevoassistito. A volte egli sfuggiva o cambiava l'argomento, fingendo di noncapire;disolito,però,rispondevaconlamassimafranchezzaaquantogliandavochiedendo. A mano a mano, mi sono fatto più audace, e l'ho sondato sualcune delle stranezze della notte precedente, a esempio perché il cocchierecorrevaversoipuntidoveavevavistolefiammeazzurre,eilContealloramihaspiegato essere credenza popolare che, in una certa notte dell'anno - perl'esattezza,propriolascorsa,quandosiritienecheglispiritimalignipossanofarequantoloroaggrada-unafiammaazzurrasiscorgalàdovesonosepoltitesori."Echetesorisianostatinascosti"haproseguito"nellaregionedavoiattraversatalanottescorsa,difficilmentepuòessermessoindubbio,trattandosidiluoghineiqualidurantesecoliValacchi,SassonieTurchisisonobattuti,esipuò ben dire che non ci sia metro di terreno in tutta questa regione che nonsia stato fecondato dal sangue di uomini, patrioti o invasori. In tempi andati,c'erano periodi turbolenti in cui gli austriaci o gli ungheresi piombavano aorde,e i patrioti salivano ad affrontarli - uomini e donne, i vecchi e persino ibambini-,esiappostavanosulleroccesovrastantiipassi,sìdafarpiombareloroaddosso lo sterminio sotto forma di valanghe artificiali. E quando l'invasoretrionfava, trovava ben poco, perché tutto quanto v'era era stato messo alsicuronelsuoloamico.""Ma come si spiega" ho chiesto io "che sia rimasto così a lungo celato, dalmomento che ve n'è un sicuro indizio, purché gli uomini si prendano la brigadi tenere gli occhi aperti?" Il Conte ha sorriso e, scostandoglisi le labbra ascoprirelegengive,ilunghi,acuminaticaninihannoacquistatostranorisalto;harisposto: "Perché il nostro contadino in fondo in fondo è un vile e unosciocco! Quelle fiamme appaiono solo durante quell'unica notte; e in essa,nessunuomodiquestaterra,sepuòevitarlo,metteràpiedefuoridalsuouscio.Epoi,carosignore,ancheselofacessenonsaprebbechepesciprendere.Lostesso

  • contadinodi cuim'avete parlato, quello cheha segnato il luogodella fiamma,nonsaprebbe,allalucedelgiorno,dovecercare,neppuresefossequelloilsuomestiere specifico. Neanche voi, pronto a giurarlo, sareste in grado diritrovarequeipunti"."Quiaveteragione"horeplicato."Iononsapreipiùdiunmortodovecercare."Eaquestopunto,siamopassatiadaltriargomenti."Forza"mihadettoallafine"raccontatemidiLondraedellacasachemiaveteprocurato."Borbottandounascusaperlamianegligenza,sonoandatoincameramiaaprendere lecartedallasacca.Mentre leriordinavo,houditonellastanzavicinaunacciottoliodipiattieposate,eattraversandolahonotatochelatavolaerastataapparecchiataelalampadaaccesa,poichéormaierabuio.Lelampadeeranoacceseanchenellostudioobibliotecache fosse,eviho trovato ilconteadagiato sul divano, intento a leggere, guarda caso, una guida Bradshaw ininglese.Almioapparire,hasgomberato il tavolodi libriedicarte,eabbiamopresoadiscuterepiani,cifreeprogettid'ognispecie.Dituttos'interessava,emiha bombardato di domande circa il sito e i dintorni. Era chiaro che avevastudiatoinprecedenzatuttoquantoerariuscitoaprocurarsiinmeritoallazona,tant'ècheinfindeicontinesapevapiùdime.Gliel'hofattonotare,elui:"Be',amicomio,manonègiustochesiacosì?Quandomeneandròlaggiù,saròsolo,eilmioamicoHarkerJonathan-perdonatemi,mifaccioprenderelamanodall'abitudine delmio paese di anteporre il cognome al nome -, volevo dire ilmioamicoJonathanHarkernonsaràalmiofiancoacorreggermieadaiutarmi.Sarà ad Exeter, a miglia e miglia di distanza, probabilmente alle prese condocumentilegali,insiemeconl'altromioamico,PeterHawkins.Eccoperché!"

    Abbiamo esaminato a fondo l'atto di acquisto della casa di Purfleet. Gli hoespostoifatti,glihofattofirmareinecessaridocumenti,ehoscrittounaletteraindirizzata al signor Hawkins con cui accompagnare i documenti stessi; e aquestopunto, ilContehavolutosaperecomeabbiafattoascovareunsitoa luicosìcongeniale.Gliholettogliappuntidamepresiall'epoca,echequiriporto:

    "A Purfleet, in una strada secondaria, ho trovato una casa che sembravarispondere ai requisiti richiesti, e sulla quale faceva bella mostra un logorocartello da cui s'apprendeva che era in vendita. È circondata da un altomurodi antica costruzione, fatto di grosse pietre e che damolti anni non ha subitoriparazionidi sorta. I cancelli sbarrati sonodi pesante, vecchiaquercia e ferrosmangiatodallaruggine."LaproprietàèdettaCarfax,senzadubbiocorruzionedell'antico"QuatreFace",essendochelacasahaquattrolaticorrispondentiaipunticardinali.Laproprietà

  • comportaunaventinadiacri,edèinteramentecircondatadalmuroanzidetto.Visorgonomoltialberi,chequielàrendonoilluogotetro,evisitrovaunostagnoolaghettochesia,profondoebuio,evidentementealimentatodaqualchesorgente,poichél'acquaèlimpidaedefluisceinabbondantirivoli.Lacasa, molto vasta, risale a periodi assai antichi, direi addirittura al medioevoperchéunapartediessaèdipietradienormespessore,consolopochefinestrealteemunitedipesanti inferriate,chesembrerebbe il residuodiunmastio;haaccantounavecchiacappellaochiesetta.Nonhopotutoentrarvi,nonavendolachiavedellaportapercuivisiaccededirettamentedallacasa,manehoripresofotografiedavaripunti.Lacasaèfruttodiunaseriedidisordinateaddizioni,manon mi resta che indovinare l'entità della superficie coperta, che deve esseregrandissima.Accanto, solo poche case, una delle quali, assai vasta, riattata direcenteetrasformatainmanicomio,chetuttavianonèvisibiledall'internodellaproprietà."Quandohofinito,ilContehacommentato:"Sonolietodisaperecheègrandeevasta.Iostessosonodiunaanticafamiglia,evivere inunacasanuovami riuscirebbe insopportabile.Unedificiononpuòesserresoabitabileinungiorno;einfondo,quantipochineoccorronoperfareunsecolo!Micompiaccioanchecheci siaun'anticacappella.NoinobilidellaTransilvanianonamiamopensareche lenostreossadebbanogiacere tramortiqualsiasi.Noncerconéallegrianégioia,eneppurelaluminosavoluttàdelsoleele acque scintillanti che piacciono ai giovani e agli spensierati. Giovane nonsonopiù;eilmiocuore,dopotantiannidiluttoperidefunti,nonèinclineallagaiezza.Epoi,lemuradelmiocastellosonodiroccate;moltesonoleombre,eilventosoffiagelidotramerliebifore.Amol'ombrael'oscurità,edesiderorestaresoloconimieipensierinonappenaposso".Nonsoperché,lesueparoleeilsuoaspetto non sembravano in accordo, o forse era perché l'espressione del voltorendevamaligno,saturninoilsuosorriso.

    A questo punto, con una scusa, se ne è andato, pregandomi di riordinare idocumenti.Èrimastoassenteperqualchetempo,eiohopresoaesaminareilibriagliscaffali.Unoeraunatlante,chesìeapertoallamappadell'Inghilterra,comese fosse stato usatomolto a lungo.Esaminandolo, ho notato in certi punti deicerchietti, e uno di essi era alla periferia di Londra, verso est,evidentementedovesitrovavalanuovaproprietà;altriduesegnavanoExetereWhitby,sullacostadelloYorkshire.

    Eratrascorsaquasiun'oraquandofinalmenteilConteètornato.

  • "Ahah" ha commentato "ancora sui vostri libri? Benone, ma non dovrestelavorare di continuo. Venite, m'è parso che la vostra cena sia pronta."Mi hapreso per il braccio e siamo passati nella stanza accanto, dove ho trovato uneccellentepastoadattendermiintavola.Ilconteanchequestavoltasièscusato,dicendomicheavevamangiatofuoricasa,macomelaseraprimasièsedutoe,mentrecenavo,abbiamochiacchierato.Finitodimangiare,semprecomelaseraprimahoaccesounsigaroeilcontesiètrattenutoconmeparlandodelpiùedelmeno,ponendomidomandesuogniargomentopensabile,equestoperoreeore.Avevo l'impressione che fosse ormai molto tardi, ma non ho detto nulla,sentendomiindoverediassecondareinognimodoidesiderideimioanfitrione.Néavevosonno,perchélalungadormitadelgiornoprimamiavevaritemprato;ed'altrocanto,nonriuscivoareprimerelasensazionediquelbrividochegiungeall'approssimarsi dell'alba e che, in certo qual modo, è paragonabile alcambiamentodimarea.Dicono che coloro i quali sono in punto dimorte, perlo più rendano l'anima nel momenti di transizione, all'alba e al mutare dellamarea;echiunqueabbiasperimentato,quandosiastanco,ecomeincollatoalsuoposto, quella trasformazione che ha luogo nell'atmosfera non faticherà acredermi.D'un tratto abbiamo sentito il canto di un gallo giungere a noi, coninnaturaleacutezza,nellamattutinaarialimpida,eilConteDracula,balzandoinpiedi,haesclamato:

    "Eche,è tornato ilmattino!Comesono indiscretoa farvi restarealzatocosìalungo. Dovreste rendere meno interessante la vostra conversazione sul mionuovoegiàamatopaese,l'Inghilterra,permodocheiononabbiaadimenticarmidicomevolailtempo"e,conunbreveinchino,seneèandatoinfretta.Io sono tornato in camera mia e ho scostato le tende, ma c'era ben poco davedere:lafinestradavasulcortile,enull'altrovedevo,senonilgrigiodiuncielocheandavarapidamentedorandosi.Hochiusoalloralecortineehoscrittoquesteannotazioni.

    8maggio.

    Accingendomiascriverequestodiario,temevocheriuscissetroppoprolisso;oraperò sono lieto di essermi soffermato fin dall'inizio suiparticolari, perché v'èqualcosadicosì strano, inquesto luogoe inquantovi si trova,chenonpossononsentirmiadisagio.Vorreiessereviadiqui,alsicuro,vorreinonessercimaivenuto.Puòdarsicheiorisentadiquest'insolitavitanotturna;mafossetuttoqui!Se avessi qualcuno con cui parlare, mi riuscirebbe tollerabile, ma non c'ènessuno.NonhocheilConteconcuiconversare,e...be',temodiesserel'unica

  • creaturaviventeinquestacasa.Misiapermessodiessereprosaicoquantoifattistessi:miaiuteràasopportarli,nél'immaginazioneprenderàilsopravventosudime.Secosìaccadesse,sareiperduto.Vogliodiresubitoqualèlamiasituazione-oqualemisembrachesia.

    Coricatomi,hodormitosolopocheoree,conlasensazionedinonpoterdormiredell'altro, mi sono alzato. Avevo appeso lo specchietto alla finestra e hocominciatoaradermi.Ed'untratto,misonosentitounamanosullaspallaehoudito la voce del Conte che mi diceva: "Buongiorno". Ho sussultato,stupito com'ero di non averlo visto, dal momento che lo specchio rifletteval'interastanzaallemiespalle.Nelsobbalzo,m'erofattounpiccolotagliomanonl'honotatosubito.Dopoaver ripostoalsalutodelConte,hogirato lospecchioper rendermicontodicomenon loavessinotato.Maquestavolta, impossibilel'errore:mistavavicino,lovedevodasopralaspalla,manellospecchioeglinonsirifletteva!Scorgevol'interastanzadietrodime,mainessanonv'eratracciadicreatura umana, a parte me. Era sorprendente e, aggiungendosi a tante altrestranezze,nonfacevacheaccrescerequellavagasensazionedidisagiocheavevosempreprovato inpresenzadelConte;eproprio inquellamisonoaccortochedalla ferita era uscita qualche goccia di sangue, e che questo mi colava sulmento. Ho deposto il rasoio, volgendomi a mezzo alla ricerca di un cerotto.ComeilContehascortoilmiovolto,ecconegliocchiaccendersidiunasortadidemoniacofurore,eccolofareungesto,comeperafferrarmiallagola.Misonoritratto, e la sua mano ha sfiorato il rosario cui è appeso il crocifisso. Unsubitaneo mutamento si è verificato in lui: il furore è scomparsocon tantarapidità,dafarmidubitarechecifossestato.

    "Attento"mi ha detto "attento a non tagliarvi!Èpiù pericolosodi quanto noncrediate,inquestopaese."Quindi,datodipiglioallospecchio,hasoggiunto:"Equestodannatooggettochehacombinato ilmisfatto.Èun luridostrumentodiumanavanità.Via!".E,aprendolapesantefinestraconunostrattonesolodellamano possente, ha lanciato fuori lo specchio che si è andato a frantumarsi inmillepezzilaggiù,sulselciatodelcortile.Quindi,senzaaggiungereverbo,sen'èandato. È una faccenda molto irritante, perché non socome farò a radermi, amenodinonservirmidellacassadelmioorologioodelfondodellascodellaperilsapone,cheperfortunaèdimetallo.Quandosonoentrato in saladapranzo, lacolazioneerapronta;madelConte,nessunatraccia.Homangiatodasolo.Strano,mafinoranonhovistoilContenémangiarenébere.Dev'essereunuomoassaisingolare!Dopocolazione,misonodedicatoaunapiccolaesplorazionedelcastello.Sonouscitosulpianerottoloe

  • hotrovatounastanzacheguardaasud.Unpanoramastupendo,chedalpuntoincuimi trovavopotevo scorgere in tutta la suamagnificenza. Il castello si ergepropriosull'orlodiunorridoprecipizio:unapietragettatadallafinestracadrebbepermillepiediprimaditoccarfondo!Findovegiungelosguardo,null'altrocheunmarediverdicimed'alberi, interrottodiquandoinquandodaunaprofondafenditura,ov'èunabisso.Quaèlà,siscorgonoargenteifili,esonoifiumicheserpeggianoinimegoleperleforeste.Ma non sono dell'umore più adatto a descrivere la bellezza. Ché, ammirato ilpanorama,hoproseguitonellemieesplorazioni:porte,porte,portedappertutto,etuttechiuseesbarrate.Nellemuradelcastello,eccezionfattaperlefinestre,nonesistonovied'uscitapraticabili.Ilcastelloèunveroepropriocarcere,eionesonoprigioniero!

  • 3.DIARIODIJONATHANHARKER(Continuazione).

    Quandohocostatatodiessereprigioniero,sonostatopresodaun'iraselvaggia.Misonoprecipitatosuegiùperlescale,tentandoogniuscio,guardandofuoridaogni finestra che trovassi; ma, ben presto, ogni mio sentimento è statosoverchiato dalla consapevolezza della mia impotenza. Riandando a quelmomentoadessoaqualcheoradidistanza,ritengodiesserestatofuordisenno,perchémisonocomportatosuppergiùcomeuntopointrappola.Pure,unavoltaconvintomidellamiaimpotenza,misonosedutotranquillamente-serenocomesenullamifosseaccaduto-ehocominciatoarifletteresuldafarsi.Continuoafarlo,etuttoranonsonogiuntoaunasoluzione.Diun'unicacosasoncerto,edècheèperfettamenteinutileparlarnealConte.Questisabenechesonoprigioniero;anzi,siccomeneèluiilresponsabile,eavràisuoibuonimotiviperfarlo,nonfarebbeche ingannarmidell'altroseglienechiedessi ragione.Aquelchenecapisco,nonmirestachetenerepermequantosoelemiepaure,estarecon gli occhi bene aperti. Non me lo nascondo: o sono fuorviato, come unbimbo, dai miei stessi timori, oppuremi trovo in una situazione disperata; e,qualorasiavalidaquestasecondaipotesi,hobisogno,eancorpiùavròbisogno,dituttalamialuciditàperuscirne.Ero appena giunto a questa conclusione, quando ho udito chiudersi il granportoned'ingresso, ehocapitoche ilConteera rientrato.Nonèvenuto subitoinbiblioteca,eallorainpuntadipiedisontornatoincameramiael'hotrovatointento a rifarmi il letto. Cosa strana, certo, ma non faceva che confermarequantoavevofinoaquelmomentopensato:chenoncisonodomesticiincasa.Quando, più tardi, dalla fessura tra porta e stipite l'ho visto intento adapparecchiarelatavolainsaladapranzo,nehoavutolariprovaché,sesidedicaeglistessoaquesteminuteincombenze,ècertochenonc'ènessunaltrochesene occupi.Questomi ha dato un brivido perché, se nessun altri è presente alcastello,evidentementeilcocchieredelcalessechemicihaportatoerailContein persona. Terribile pensiero! Se le cose stanno così, che significache abbiapotutodominareilupi,comehafatto,semplicementeprotendendoinsilenziolamano? E come si spiega che tutta la gente di Bistrita e i passeggeri delladiligenza temessero tantoperme?E che cosavuol dire il donodel crocifisso,dell'aglio,dellarosaselvatica,delpezzodifrassino?Benedettasiaquellabuona,buonissimadonnachem'hamessoilrosarioalcollo!perché,ogniqualvoltalotocco,mièdiconfortoemidàforza.Èstranocheun

  • oggettochemièstatoinsegnatoaconsiderarecondiffidenza,comealcunchédiidolatrico,possaessereditantoaiutoinmomentidisolitudineeturbamento.C'èqualcosa, nell'essenza stessa dell'oggetto, o questo è soltanto un veicolo, untangibileausiliochefatornareagallaricordiamabili,confortanti?Ungiornool'altro,sesaràpossibile,devorifletteresulproblemaetentaredivenirneacapo.Nelfrattempo,devoscopriretuttoquelchepossosulConteDracula,postocheciò possa aiutarmi a capire. Questa notte, se conduco abilmente laconversazione,puòdarsichemiparlidisé.Devoperòstaremoltoattentoanonrisvegliarneisospetti.Mezzanotte.HoavutounalungaconversazioneconilConte.Glihopostoalcunedomande sulla storia della Transilvania, e l'argomento lo hainteressatomoltissimo.Parlandodicoseepersone,masoprattuttodibattaglie,lofaceva come se ne fosse stato sempre testimone oculare. Me l'ha spiegatodicendomiche,perun"boyar",l'orgogliodellacasataedelnomeèilsuostessoorgoglio,chelalorogloriaèlasuagloria,illorofatoilsuofato.Parlandodellasuacasata,dicevasempre"noi",quasicolplurale"majestatis",comeunsovrano.Mipiacerebberiuscireatrascrivereesattamentetuttociòchehadetto:permeèstatoestremamenteaffascinante.Mi sembracheci siadentro l'intera storiadelpaese.Parlando, ilContesièeccitato,ehapresoapasseggiaresuegiùper lastanza, tirandosi i lunghi baffi bianchi e dando di piglio a quanto glicapitavasottomano,quasiavolerlostritolareconquellasuaforzaterribile.Èunacosa, ha detto, che desideromettere su carta con lamaggior fedeltà possibile,poiché riassume, in certo qual modo, la storia della sua stirpe: "Noi Szekelyabbiamoildirittodiessereorgogliosi,perchénellenostrevenescorreilsanguedimolterazzevalorosechehannocombattuto,comeleoni,perlasignoria.Qui,nel calderone delle razze europee, le tribù ugre hanno portato dall'Islanda lospirito combattivo conferito loro daThor e daOdino, e di cui i loro guerrierifuribondihandatoprova,contantaselvaggiafuria,sullerivedeimari,nonsolod'Europa, ma anche d'Asia e d'Africa, al punto da far credere alle genti chefosserocalatiilupimannaristessi.Equi,quandogiunsero,trovaronogliUnni,ilcui guerresco furore aveva spazzato la terra come vivida fiamma, tanto che ipopoli agonizzanti pensarono che nelle vene di quelli scorresse il sangue diquelle antiche streghe che, scacciate dalla Scizia, si erano accoppiate con idemonideldeserto.Imbecilli,imbecilli!Qualedemone,qualestregapuòesseregrandecomeAttila,ilcuisanguescorreinquestemievene?".Enelpronunciarloha levato alte le braccia. "È forse da stupirsi che fossimo una razza diconquistatori, che ne fossimo fieri, che allorché i Magiari, i Longobardi, gliAvari,iBulgarioiTurchisiriversavanoamigliaiasullenostrefrontiere,noilirespingessimo? È forse strano che quandoArpad e le sue legioni invasero la

  • patriamagiaratrovassenoiqui,aguardiadelconfine,echequisisiacompiutol'Honfoglalas?Equandolamareaungaradilagòversoest,gliSzekelyvenneroproclamaticonsanguineidaiMagiarivittoriosi, eanoiper secoli fuaffidata laguardiaalla frontieracon la terradeiTurchi,machedico: laguardia ineternoperché,comeaffermanoiTurchistessi,"l'acquadormemailnemicoveglia".Chipiù lietamente di noi, in tutte leQuattro Nazioni, accolse la "spadainsanguinata", e chi più veloce di noi volò alrichiamo del re, quando vennevendicatalagrandeontadellamianazione,lavergognadiCassovia,allorchéglistendardideiValacchiedeiMagiarisiumiliaronoallaMezzaluna?Echièstato,senonunvoivodadellamiarazza,chevarcòilDanubioesconfisseiTurchisulloro stesso "suolo"? Era un Dracula! E fu gran vergogna che il suo indegnofratello,eglicaduto,vendesseilsuopopoloalTurco,riducendoloall'ontadellaschiavitù!EnonèstatoforsequelprimoDraculaaispirarequell'altrodellasuarazzache,inetàsuccessiva,piùepiùvolteguidòlesueforzedilàdalGrandeFiume, in terra turchesca; e che, respinto, tornò ancora, e ancora, e ancora,sebbene gli toccasse riparare quasi solo dal campo insanguinato dove le suetruppe erano state massacrate, poiché sapeva che lui, e soltanto lui, alla fineavrebbe trionfato? Dicevano che pensasse unicamente a se stesso. Bah, chevalgonodei contadini senzauncapo?Eche scopoavrebbe laguerra senzauncervello e un cuore che la guidino? E ancora, quando, dopo la battaglia diMohács,ci liberammodelgiogomagiaro,noidel sanguedeiDraculaeravamotrailoroduci,chéilnostrospiritononpotevaaccettarechenonfossimoliberi.Ah, giovin signore, gliSzekely - e iDracula sono il sanguedel loro cuore, laloromente, la lorospada -possonovantareunpassatocheschiumedella terracomegliAbsburgoeiRomanovnonpossononeppuresognare!

    I giorni guerreschi sono finiti. Il sangue è una cosa troppo preziosa, in questitempi di disonorevole pace; e le glorie delle grandi razze sonounanarrazioneormaiconclusa".

    Eraquasimattino,adesso,esiamoandatialetto.(N.B.:questodiarioassomigliaterribilmenteall'iniziodelle"Milleeunanotte",perchétuttodeveinterrompersialcantodelgallooppureallastoriadiAmletoedellospettrodisuopadre).

    12maggio.

    Misiaconcessodiiniziareconfatti-fattinudiecrudi,verificaticonlibriecifrealla mano e a proposito dei quali non può sussistere dubbio. Non devoconfonderliconesperienzechesifondanosullamiasolaosservazioneosulmio

  • ricordo. Ieri sera, quando il Conte è venuto da me, ha cominciato a pormidomande su questioni legali e sul modo di condurre certe transazioni. Avevotrascorsoun'uggiosagiornatasuilibrie,alpuroscopodidistrarrelamente,sonoriandatoamateriesullequalihopassatoimieibraviesamiallaLincolnsInn.LedomandedelConteseguivanouncertometodo,ecercheròdunqueditrascriverlenelloroordine,esserealcorrentedelqualepotrebbeancherivelarmisiutile,nonsocomenéquando.Tantopercominciare,mihachiestoseinInghilterrasipuòavereunoopiùlegali.Lamiarispostaèsuonatache,chilodesideri,puòaverneancheunadozzina,machenonsarebbesaggioavernepiùdiunoperunacertatransazione, dal momento che a uno solo alla volta è lecito intervenire e uncambiamento indubbiamente danneggerebbe i propri interessi. Ne è sembratoaffattoconvinto,ehaproseguitodomandandomiseostavanodifficoltàd'ordinepraticoall'assumerneunochesioccupasse,aesempio,degliaspettibancari,eunaltrodispedizioni,nelcasofossenecessariounausilio locale in luogodistantedallaresidenzadelprocuratoreincaricatodelleoperazionibancarie.L'hopregatodispiegarsimeglio,ondenoncorrereilrischiodimetterlofuoristrada,elui:"Vifaròunesempio.Ilnostrocomuneamico,ilsignorPeterHawkins,all'ombradella vostra bella cattedrale di Exeter, che è lontana da Londra, acquista, perconto mio e per vostro tramite, una residenza a Londra. Benone! Ora,concedetemididirvifrancamente,ondenontroviatestranocheabbiasollecitatogli uffici di una persona così lontana da Londra anziché di qualcuno che virisieda,cheeromossodall'intentodievitarecheinteressilocalipregiudicasseroo intralciassero i miei desideri; e siccome un procuratore residente a Londrapotrebbefors'ancheaverescopisuoipersonaliodiamicidafavorire,eccocheilmioagenteme lo soncercato tanto lontano:unagente le cui fatiche fosseroamio esclusivo beneficio. Ora, supponiamo che io, che di affari ne ho tanti,desiderispediremerci,diciamo,aNewcastleoaDurham,aHarwichoaDover:ebbene,nonsareiagevolatosepotessiaffidare l'incaricoaunagente inunodiquestiporti?"Glihorispostochesenzadubbiosarebbecosì,eched'altrapartenoi procuratori abbiamo un sistema di reciproci collegamenti, ragion per cuiqualsiasioperazionepuòessereeseguitainlocosuistruzionidiqualsiasilegale.Così il cliente, affidandosi alle mani di un'unica persona, può contare su unserviziocompletosenz'altrepreoccupazioni."Ma" ha replicato ilConte "potrei essere anche libero di agire personalmente.Nonècosì?""Certamente"èstata lamia risposta,ehosoggiuntoche"moltiuominid'affarispesso lo fanno, qualora non vogliano che l'insieme delle loro transazioni sianotoadaltri.""Bene!"hacommentatoilConte,epoièpassatoainterrogarmisuimezziattia

  • compiere consegne e alle pratiche necessarie, nonché sulle difficoltà d'ognigenerechepotrebberoinsorgere,macontrolequalisiapossibilepremunirsi.Glihodelucidatotuttiquestiaspettimegliochepotevo,eindubbiamentemihadatol'impressione che sarebbe stato un procuratore abilissimo, nulla essendoci chenonprendesseinconsiderazioneononprevedesse.Peressereunuomochenonha mai messo piede in Inghilterra, e che evidentemente non ha una grandeesperienza d'affari, devo dire che dimostra un'intelligenza e un acumestraordinari.Soddisfatta la suacuriositàcirca iproblemi intavolati, edopocheglihoconvalidato lemierispostenei limitidelpossibile,con il ricorsoai libridisponibili,all'improvvisoeccoloalzarsiinpiediedomandare:"AvetescrittodinuovoalnostroamicoPeterHawkinsoaqualcunaltro,dopoquellaprimalettera?"Èstatocolcuorealquantopesantechehorispostodino,non avendo avuto sino a quel momento l'occasione di spedire missive achicchessia."E allora, scrivete adesso,mio giovane amico"mi ha esortato posandomi unagrevemanosullaspalla."Scrivetealnostroamicooachivoleteeditegli,senonvidispiace,chevitratterreteconmeancoraperunmese.""Voletecherestiquacosìalungo?"hodomandato,ealpensieromisonsentitogelareilcuore."Lodesideromoltissimo,enonammetteròdinieghi.Quandoilvostroprincipale,datore di lavoro o quel che volete, mi ha annunciato che avrebbe mandatoqualcunoalsuoposto,erasottintesochesolodellemieesigenzesidovessetenerconto.Nonhopostolimiti.Nonèforsecosì?"Chepotevofare,senonchinareilcapo insegnodiassenso?Ero lìper faregli interessidel signorHawkins,noncerto imiei,ederaa lui,noname,chedovevopensare;epoimentreparlava,negli occhi e nell'atteggiamento del Conte Dracula c'era alcunché che miricordavaessereiounprigionieroeche,anchevolendolo,nonavevoscelta.Nelmiocenno,ilContehalettolasuavittoria,ilsuopredominionelturbamentodelmiovolto,einfattinonhaesitatounistanteafarneuso,siapureconqueisuoimodicortesi,irresistibili:"Viprego,miobuonamico,dinonparlare,nellevostrelettere,dinull'altroched'affari.Senzadubbio,ivostriamicisarannolietidiapprenderechestatebeneechedesideratetornareacasaarivederli.Nonècosì?"E,dicendolo,mihaportotre fogli di carta e altrettante buste. Erano di quelle sottilissime, destinateall'estero, e a guardarle per poi volgere gli occhi a lui e notarne il sorrisotranquillo e i lunghi canini acuminati sporgenti sul rosso labbro inferiore, hocapito,conlastessachiarezzachesel'avessedetto,didoverstareattentoaciòche scrivevo, perché non avrebbemancato di leggerlo. Ho deciso pertanto discrivere, al momento, solo di cose ufficiali, ma segretamente di rivelare per

  • iscrittoognicosaalsignorHawkins,eancheaMina,allaqualepotevofarloinstenografia,informacioèilleggibileperilConte.Scrittelemieduelettere,mene sono rimasto tranquillamente a sedere leggendo un libro mentre il Conteprendevaappunticompulsando,perfarlo,certilibricheavevasul tavolo.Quindihapreso lemieduemissive, lehauniteallesue,ha ripostoilserviziodascrittoio,dopodiché,nonappenal'uscioglisièchiusoallespalle,misonochinatoaguardarelelettere,chestavanocapovoltesultavolo.Enonhoprovato rimorso alcuno perché, date le circostanze, ho sentito di dovermidifendereconognimezzo.UnadellelettereeraindirizzataaSamuelF.Billingtonalnumero7delCrescent,Whitby,un'altraaHerrLeutner,Varna;laterzaalladittaCoutts&Co.,Londra,elaquartaaisignoriClopstock&Billreuth,banchieri,Budapest.Lasecondaelaquarta non erano sigillate. Stavo per sfilarle dalla busta, quando ho visto lamanigliadellaportamuoversi.Misonlasciatoricaderenellapoltrona,appenaintempo a rimettere lemissive al loro posto e a riprendere il libro prima che ilConte, tenendoinmanoun'altralettera,rientrassenellastanza.Hapresoquellesultavolo,lehaaccuratamentesigillate,quindimihadetto:

    "Sperochevorreteperdonarmi,maquestaserahomoltefaccendedasbrigareinprivato. Spero che troverete tutto quanto fa al caso vostro." Sull'uscio si èvoltato, e dopo una breve pausa ha soggiunto: "Mi sia concesso di darvi unconsiglio,miogiovaneamico,anzidiavvertirviintuttaserietàche,selasciastequeste stanze, non avreste la possibilità di dormire in nessun'altra parte delcastello.Èvetusto,contienemoltememorieeriservabruttisogniacolorochesimettonoadormiremossidaimprudenza.Inguardia,dunque!Seoraoinunaltromomentovicogliesseilsonno,olosentistearrivare,affrettateviatornarenellavostra camera o in queste stanze, dove dormirete in pace. Ma se fosteimprudente,allora..."Haconclusoildiscorsoinmododafarmirabbrividire:conilgestodichisilavalemani.Hocapitoperfettamente;avevoununicodubbio,ecioè se imiei sogni sarebbero stati più terribili dell'orrenda, innaturale rete dicupezzaemisterochesembraserrarmisiattorno.Piùtardi.Confermoleultimeparolescritte,maadessononhodubbi.

    Nonavròpiùpauradidormiredovechesia,purchélontanodalui.Homessoilcrocifissoacapodelmioletto,epensochecosì ilmioripososaràsenzabruttisogni; e ve lo lascerò.Quando ilConte se n'è andato, sono tornato in cameramia.Dilìapoco,nonudendoalcunrumore,sonouscitoehoimboccatolascaladipietracheportavaalpuntodacuipotevospaziareconlosguardoversosud.Daquell'ampiadistesa,perquantomifosseinaccessibile,mivenivaunsensodi

  • libertàselaparagonavoall'angustaoscuritàdelcortile.Ed'altrocantodistoglierelo sguardo da questo mi faceva sentire vieppiù in un carcere, e mi dava ildesiderio di una boccata d'aria fresca sia pure notturna. Comincio ad avere lasensazione che questo vegliare nottetempoproduca effetti negativi su dime: imieinervistannoandandoapezzi.Sussultoallavistadellamiastessaombra,esonotormentatodaognisortadiorribilifantasie.Diosaseinquestomaledettocastello non esistono motivi di terrore! Spingevo lo sguardo per la splendidadistesabagnatadalmorbidoraggioargenteodellalunasìchesembravagiorno,enelladolcelucelealturedistantieracomesesistemperassero,eleombredellevallateedellegoleapparivanodinerovelluto.Bastava la bellezza a ridarmi animo, c'era pace e conforto in ogni respiro chetraevo. Mentre mi sporgevo dalla finestra, il mio sguardo è stato attratto daqualcosa che si muoveva un piano sotto al mio e verso sinistra, là dovepensavo che, stando alla disposizione delle stanze, si dovessero trovare lefinestre di quella del Conte. La finestra alla quale mi affacciavo era alta eprofonda, con il davanzale di pietra che, per quanto logorato dal tempo, eraancora intero;da lungo tempoperòmancavanogli infissi.Tenendomial riparodellostipite,hoguardatoconmaggiorattenzione.

    QuellacheavevoscortoeralatestadelContechesisporgevadallafinestra.Nonne vedevo il volto, ma lo riconoscevo dal collo e dal movimento di spalleebraccia.Ecomunque,nonavreipotutosbagliarmisullemanicheavevoavutotante occasioni di studiare. Dapprima ne sono stato interessato e alquantodivertito, poiché è straordinario come un prigioniero possa distrarsi con unnonnulla.Ma questamia prima impressione si è tramutata in ripugnanza e interrore,allorchéhovistol'uomotuttoquantouscirelentamentedallafinestra,e

    prendere a strisciare giù per il muro del castello, al di sopra dellospaventevoleabisso,a "faccia ingiù", ilmantelloapertoaguisadiduegrandiali.Dapprimanonsonoriuscitoacredereaimieiocchi.Hopensatochefosseunmiraggio prodotto dalla luce della luna, un bizzarro gioco di ombre; ma hocontinuatoaguardare:nonm'ingannavo.Vedevo leditadellemaniedeipiediaggrapparsi ai margini delle pietre, messi a nudo dagli anni che avevanoasportato la malta, e così il Conte, servendosi di ogni aggetto e irregolarità,muovevaversoilbassoconnotevolerapidità,esattamentecomeunalucertolasuun muro. Che razza d'uomo è questi, o che specie di creatura è sottosembianzeumane?Ilterrorediquestoluogoorribilemisovrasta;sonoinpredaallapaura,aunapauraschiacciante,epermenonc'èscampo;sonoaccerchiatodaterroriaiqualinonosoneppurepensare...

  • 15maggio.

    HovistoancorailConteuscireamo'dilucertola.Sidirigevaversoilbasso,indiagonale, a un centinaio di piedi sotto di me, e parecchio a sinistra. Èscomparso inunforoofinestra.Nonappena la testaèpenetrataall'interno,misonosportodipiùpervederemeglio,ma invano: ladistanzaeraeccessivaperpermettereunaperfettavisuale.Orasapevocheaveva lasciato ilcastello,emisono proposto di approfittare dell'occasione per esplorarlo più di quanto nonavessi osato fino a quelmomento. Sono tornato in cameramia, ho preso unalampada, ho tentato tutte le porte: tutte sbarrate, come m'aspettavo, e conchiavistelli relativamente nuovi. Ma ho sceso la scala di pietra, giungendoall'atrio nel quale ho messo piede al momento del mio arrivo, e ho costatatoche potevo far scorrere chiavistelli e catenacci senza troppa fatica; però ilportoneeraanchechiusoachiave,equestamancava!DevetrovarsinellastanzadelConte;devoandareavedere,misondetto, sepercaso l'uscioneèaperto,impadronirmeneefuggire.Eintanto,hocontinuatoilmioattentoesamediscaleecorridoi,tentandotutteleportechesudiessidavano.Unpaiodistanzevicinoall'atrioeranoaperte,mainessenull'altrochevecchimobili,impolveratie tarlati. Finalmente, in cima alla scala, ho trovato una porta che,sebbenesembrassechiusa,hacedutoleggermenteallamiapressione.Hospintocon piùforza, costatandochenonera sbarrata e che la resistenzaderivavadalfattocheicardiniavevanoceduto,sicchéilpesanteusciogravavasulpavimento.Era un'occasione che forse non si sarebbe ripresentata e, raccogliendo le mieforze,sonoriuscitoadaprirlatantodapoterentrare.Mitrovavoadessoinun'aladel castello più a destra del gruppo di stanze che conoscevo, un piano più inbasso.

    Dalle finestre, potevo costatare che quell'appartamento era situato nell'ala suddel castello; le finestre dell'ultima camera guardavano tanto a ovest quanto ameridione, entrambe sovrastanti un grande precipizio. Il castello si ergesullosperonediunagranderoccia,sìdaesseredeltuttoimprendibiledatrelati,e grandi finestre s'aprivano qui, fuori tiro da catapulte, archi o colubrine, epertanto qui si poteva godere di luce e comodità impossibili in posizioni cheandasserovigilate.Aovestunagrandevalle,equindi,lontani,immensimassiccifrastagliati,piccodopopicco,nude roccemacchiatedi frassini edumeti lecuiradicisiaggrappanoallefessure,alcrepacci,allecavitàtralepietre.Eraquella,evidentemente, l'ala del castello abitata in tempi andati dalle donne, e infattil'arredamentoavevaun'ariapiùcomodachenellealtre.Lefinestreeranopriveditende,elagiallalucedellaluna,filtrandodallevetratediamantine,permettevadi

  • riconoscere persino i colori, in pari tempo vellutando lo strato di polvere chetutto copriva e in partemascherava i danni del tempo e del tarlo.La lampadaserviva a ben poco, nella chiara luce lunare, ma ero lieto di averla con me,perchéinquelluogoregnavaunasolingatetragginechemigelavailcuoreemifacevatremarelevene.Pure,sempremegliochestarmenesolonellestanzecheero giunto a odiare per via della presenza del Conte, e dopo qualche sforzointesoa ferrarmi inervi,hoavvertitounadolcecalma invadermi.Eccomiqui,sedutoauntavolinodiquerciaalqualeforse,intempiandati,unabelladamaeraintentaavergare,conmolteesitazioniemillerossori,unasgrammaticataletterad'amore, e intento a mia volta a stenografare nel mio diario tutto quanto èaccadutodaquandol'hochiusol'ultimavolta.Siamoneldiciannovesimosecolo,oggigiorno,edèunsecoloimplacabile.Pure,seisensinonm'ingannano,quelliandatiavevanoeconservanopoteri loropropri,chela"modernità"nonbastaauccidere.

    Piùtardi,mattinodel16maggio.

    Dio preservi il mio equilibrio mentale, perché a tanto son giunto! Quantoall'incolumità e alla garanzia di incolumità,son cose del passato. Finché restoqui,c'èdasperaresoloinunacosa,edèdinonimpazzire,segiànonlosono.Esepazzononsono,indubbiamentec'èdaperdereilsennoapensareche,dituttele luridecosechesicelano inquesto luogoodioso, ilConteèperme lamenospaventosa;chesolodaluipossoaspettarmisalvezza,maquestosoltantofinchéservo ai suoi scopi. Gran Dio! Dio misericordioso! Dammi la calma, perchéappena fuoridaquesta stradasta inagguato la follia.Comincioavedere sottounanuovalucecosechemiavevanolasciatoperplesso.Finoaquestomomento,non avevo capito appieno quel che intendeva Shakespeare quando fa dire adAmleto:

    "Mytablets!Quick,mytablets!'tismeetthatIputitdown"ecc.1

    perchéora,conlasensazionecheilmiocervellosenesiaandatoaspassoocheilcolpotoccatomidebbasegnarelafinedelmioequilibrio,miaggrappoaldiarioper trovar requie. L'abitudine di registrare tutto con accuratezza non puònonavereuneffettolenitivo.

    Il misterioso avvertimento del Conte, sul momento mi aveva spaventato; ma

  • adesso,seciripenso,piùancoramispaventa,perchésignificacheinfuturoeglieserciteràunmaleficopoteresudime.Avròpauradidubitarediqualsiasicosamidirà!

    Dopoaververgatoildiarioeaverloaccuratamenteripostointascainsiemeconlapenna,misonosentitoassonnato.Miè tornato,sì,allamente l'avvertimentodelConte,mapiaceval'ideadidisobbedirgli.Ilsonnosiimpadronivadime,inuna con la pigrizia che gli funge da lacché. La morbida luce della luna eradistensiva, e l'ampio panorama mi dava un senso di confortante libertà. Hodecisodinonfarritornonellestanzevisitatedallatetraggine,madidormirelàdove, in tempi andati, damegentili sene stavanoa cantare e a condurre dolcivite,icuorigentilirattristatidallalontananzadeilorouomini impegnati in lontane, spietate guerre.Ho cavato un gran divanoda unangolo, in modo che, standovi disteso, potessi ammirare l'amabile panoramaaestea sud,e senzapensareaffattoallapolvere,aessadel tutto indifferente,misonoaccintoadormire.Pensodiessermiaddormentato;anzi lo spero,ma temodino,perché tuttociòcheèaccadutoerastraordinariamentereale,cosìrealeche,astarmenesedutoquiora, nella grande, chiara luce del sole mattutino, non riesco assolutamente aconvincermichedisonnosisiatrattato.Non ero solo. La stanza era la stessa, immutata sotto ogni riguardo dacché viavevomessopiede;scorgevosulpavimento,allumedellaluna,leormedeimieipassilàdoveavevodisturbatoillungoaccumulodipolvere.Difronteame,nelraggio dell'astro notturno, erano tre donne giovani, dame nell'abbigliamento enel tratto.Alprimovederle,hocredutodisognareperché,sebbeneavessero laluna alle spalle, non proiettavano ombra alcuna sul pavimento. Mi si sonoaccostate,guardandomiperunpo',quindisussurrandotra loro. Due erano brune, con nasi aquilini come quello del Conte, e grandiocchiscuri,penetranti,chesembravanoquasirossinellucoregiallopallidodellaluna.Laterzaerabiondacomepiùnonsipuòessere,congrandimassedicapellid'oroondulati,eocchicomepallidizaffiri.Avevol'impressione,nonsoperché,di conoscerne il volto, e che fosse correlato aunonirico timore,manon sonoriuscitoaricordare,almomento,ildoveeilcome.Tutteetreavevanocandididenti smaglianti che scintillavano come perle sulle labbra rosse e voluttuose.Provavo,peresse,qualcosachemimettevaadisagio,unabramaeinparitempouna paura mortale. Avvertivo in cuor mio un perverso, ardente desiderio diesserebaciatodaquellerosselabbra.

    Nonèbenecheioloscriva;maèlaverità.Letrebisbigliavanotraloro,equindi

  • tutt'e tresi sonomessea ridereuna risataargentina,musicale,maasprada farsembrarechemaisuonosimilepotesseusciredamolliboccheumane.Eracomel'intollerabile, tinnante dolcezza di un'armonica a bicchieri suonata da un'abilemano.Lafanciullabiondahascossoilcapoconcivetteria,elealtreduel'hannoincoraggiata.

    Ha detto una: "Avanti, sei la prima. Dopo tocca a noi. Hai il diritto dicominciare".El'altra:"Ègiovanee forte;cisonobaciper tuttenoi". Iomenestavo immobile,sogguardandodisotto lepalpebre, inun tormentodideliziosaattesa.Lafanciullabiondasièaccostataesièchinatasudimetantochesentivoilsuoalitosfiorarmi.Dolce,era,inuncertosensodolcecomeilmiele,emihacomunicatolostessobrividodellasuavoce,maconqualcosadiacresottesoalladolcezza,alcunchédioltraggiosamenteacre,comeodordisangue.

    Non osavo sollevare le palpebre ma guardavo e vedevo perfettamente. Laragazza si è inginocchiata e si è protesa su di me, con avidità, sì. C'era unamanifesta voluttà che era insieme elettrizzante e repulsiva, e mentre piegavail collo si è leccata le labbra proprio come un animale, e al lume di luna hovedutoscintillare le labbra umide e scarlatte, e la lingua rossa lambire i dentibianchieappuntiti.Giù,semprepiùgiùscendevailsuocapo,elelabbrasisonoallontanate dalla mia bocca e dal mio mento, sì che parevano prossime adavventarmisi alla gola. Poi si è arrestata, e ho udito il risucchio della linguacheleccavadentielabbra,ehopotutoavvertireilfiatocaldosulcollo.Elapellemisièaccapponatacomequandounamanoci siaccostaper farci il solletico,vicina,semprepiùvicina.

    Quindiiltoccodellelabbraduttili,frementi,sullapellesensibilissimadellagola,eildurocontattodiduedentiacuminati,chesfioranoappenaesifermano.Hochiuso gli occhi in un'estasi di languore, e ho atteso, atteso col cuore chemibattevaforte.Maproprioinquell'istante,un'altrasensazionemihaattraversato,rapidacomeilbaleno.EroconsapevoledellapresenzadelConte,delsuoesserelì,inpredaaunatempestad'ira.Gliocchimisisonoriapertiinvolontariamente,ehovistolasuafortemanoafferrareilfragilecollodelladonnabiondae,congigantesca possanza, tirarla indietro, e gli occhi azzurri della fanciulla eranostravoltidall'ira,identibianchidigrignanti,lebelleguanceardentidicollera.MailConte!Maiavreiimmaginatounasimilerabbiaefurore,neppuretraidiavolidell'inferno.Avevagliocchiletteralmentefiammeggianti,elalucerossainessiera immonda, come se le fiamme dell'abisso ardessero dietro le sue pupille.Avevailvoltomortalmentepallido,eitrattineeranotesicomecavid'acciaio,le

  • foltesopracciglia,chesoprailnasos'univano,sembravanooraunapesantebarradimetalloincandescente.Conunviolentostrattonehascagliatoladonnalontanoda sé, e alle altre due ha indirizzato un gesto di ripulsa: lo stesso, imperiosomovimento che gl'avevo visto fare di fronte ai lupi. Con voce che, sebbenebassa, anzi quasi un sussurro, sembrava squarciare l'aria e rimbombare nellastanza,hadetto:"Comeosatetoccarlo,voialtre?Comeosatemettergligliocchiaddosso, quand'io ve l'ho proibito? Indietro, vi dico!Quest'uomo appartiene ame! Attente a non tentare di avvicinarlo, o avrete a che fare con me". Lafanciullabiondaconunarisatadiribaldacivetteria,haribattuto:"Tu,tuchemaihaiamato,chesei incapacediamare!"Lealtresisonounitea lei inunarisataprivadigaiezza,dura,inanimata,chehaecheggiatonellastanza,eall'udirlamisono sentitopocomenoche svenire: la si sarebbedettaun'allegriadademoni.PoiilContesièvoltoe,dopoavermiscrutatoattentamente,hadettoinunlievesussurro:

    "Sì, anch'io soamare, evoi stesseneavete avuto la riprova inpassato.Nonèforse così? Be', vi prometto che, quando l'avrò finita con lui, potrete baciarloavolontà.Maoravia,via!Devosvegliarlo,perchéc'èdellavorodacompiere"."Epernoiniente,questanotte?"ha chiestounadelle tre conunabassa risata,indicando la sacca che il Conte aveva gettato sul pavimento e che sisommuovevacomesecontenessealcunchédivivente.Pertuttarisposta,eglihaannuito,ealloraunadelledonneèbalzataadaprirla.Se le orecchie nonmi hanno ingannato, c'è stato un ansito e un breve vagito,come di un bambino semisoffocato. Le donne si sono assiepate attorno allasacca,mentreioeroimpietritodall'orrore;maquandohoriapertogliocchieranoscomparse, e con esse l'orrido involto. Non c'era uscio vicino a esse, néavrebbero potuto passarmi accanto senza che me ne avvedessi. Eranosemplicementeparsesvanireneiraggidellalunaeusciredallafinestra,perchéper un istante ne ho scorto, lì fuori, le vaghe figure nebulose, prim