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DP. 4 PROPOSTE DI VARIANTE ALLA TAV. 1 DEL P.T.C.P. “TUTELA DEI SISTEMI AMBIENTALI E DELLE RISORSE NATURALI STORICO-CULTURALI”. TEMI: FASCIA DI TUTELA FLUVIALE, FASCIA DI PERTINENZA FLUVIALE E PROPOSTE DI VARIANTE ALLE CORRISPONDENTI CLASSIFICAZIONI DI VINCOLO DI P.T.P.R. E DI P.S.A.I.

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DP. 4 PROPOSTE DI VARIANTE ALLA TAV. 1 DEL P.T.C.P. “TUTELA DEI SISTEMI AMBIENTALI E DELLE RISORSE

NATURALI STORICO-CULTURALI”. TEMI: FASCIA DI TUTELA FLUVIALE, FASCIA DI PERTINENZA FLUVIALE

E PROPOSTE DI VARIANTE ALLE CORRISPONDENTICLASSIFICAZIONI DI VINCOLO DI P.T.P.R. E DI P.S.A.I.

Comune di Sasso Marconi P.S.C.

CAIRE 1

Comune di Sasso Marconi

DOCUMENTO PRELIMINARE AL PSC DP.4

PROPOSTE DI VARIANTE ALLA TAV. 1 DEL

PTCP “TUTELA DEI SISTEMI AMBIENTALI E DELLE RISORSE NATURALI STORICO-

CULTURALI”

Temi: Fascia di tutela fluviale, fascia di pertinenza fluviale

e proposte di variante alle corrispondenti classificazioni di vincolo di P.T.P.R. e P.S.A.I.

Amministrazione Comunale Sindaco: Marilena Fabbri Assessore all’Urbanistica: Andrea Mantovani Responsabile Area Servizi alla Collettività e al Territorio: arch. Anna Maria Tudisco (anni 2003-2005), ing. Andrea Negroni (anno 2006)

Progettisti Arch. Ugo Baldini e arch. Raffaello Bevivino della Cooperativa Architetti e Ingegneri – Urbanistica di Reggio Emilia

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CAIRE 2

PROPOSTA DI VARIANTI AL P.T.C.P., P.T.P.R. e P.S.A.I. Contestualmente all’approvazione del Documento Preliminare al PSC, il Comune di Sasso Marconi propone quattro varianti alla Tav. 1 del PTCP della Provincia di Bologna approvato con delibera del C.P n. 19 del 30/03/2004. Le medesime individuazioni sono da intendersi anche quali proposte di variante agli elaborati degli strumenti di pianificazione sovraordinata al PTCP (in particolare il P.T.P.R) o settoriale (in particolare il P.S.A.I.) da cui conseguono e nella misura in cui le relative classificazioni ne sono interessate. Le varianti proposte, come più oltre meglio specificato, sono le seguenti: Variante 1- Porzione di fascia di pertinenza fluviale (art. 4.4 del PTCP) al confine con il comune di Casalecchio, compresa tra l’autostrada A1 e il limite di fascia ad ovest, posta in sinistra Reno per un’estensione di circa 12 Ha. Variante 2- Porzione di fascia di tutela fluviale (art. 4.3 del PTCP) in adiacenza all’ambito produttivo sovracomunale di Borgonuovo – Pontecchio, compresa tra l’autostrada A1 e il limite di fascia ad ovest, posta in sinistra Reno per un’estensione di circa 9,6 Ha. Variante 3- Porzione di fascia di pertinenza fluviale (art. 4.4 del PTCP) che interessa l’abitato di Fontana, compresa tra la ferrovia e il limite di fascia ad ovest, posta in sinistra Reno per un’estensione di circa 14 Ha. Variante 4- Porzione di fascia di tutela fluviale (art. 4.4 del PTCP) comprendente gli abitati di Capra e di Cinquecerri, compresa tra l’autostrada A1 e il limite di fascia ad est in destra Setta, per un’estensione di circa 19 Ha.

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CAIRE 3

INDIVIDUAZIONE DELLE PROPOSTE DI VARIANTI VARIANTE 1-

Descrizione dell’area L’area, al confine con il comune di Casalecchio, interessata da fascia di pertinenza fluviale, è compresa tra l’autostrada A1 e la ferrovia ed è limitata a sud dal canale di Pontecchio: l’area denominata ex Montebugnoli è oggetto di attività estrattiva e attualmente è priva di qualsiasi funzione. Dal punto di vista percettivo e morfologico l’area non è più in relazione con l’ambito fluviale a motivo della importante cesura costituita dall’autostrada e dalla nuova porrettana ad essa parallela con il connesso sistema di svincoli e sovrappassi, mentre dal punto di vista urbanistico l’area è ormai estranea al contesto agricolo ed è indubbiamente contigua e servibile sia all’area produttiva sia all’area urbana di Borgonuovo.

Motivazioni urbanistiche della proposta di variante Per l’area qui in esame il Documento Preliminare del PSC ha formulato ipotesi di funzionalizzazione sia all’ambito urbano sia all’ambito produttivo, in rapporto anche alla caratterizzazione che assumerà nel PSC stesso il confinante (ad ovest) ambito denominato Alfa Wassermann. Le soluzioni alternative che interessano quest’ultimo potrebbero infatti riguardare: a) una più forte caratterizzazione terziaria e a servizi di rango urbano e

territoriale in relazione anche alle dinamiche di evoluzione di assetto urbanistico del contiguo ambito del comune di Casalecchio ;

b) la rifunzionalizzazione ad usi di rango metropolitano, che necessitino di delocalizzazione rispetto al congestionamento delle aree urbane centrali, in superfici territoriali di medio-grande estensione, con elevata accessibilità al sistema stradale territoriale principale, connessa ai nodi del sistema del trasporto pubblico, in condizioni di contesto ambientale ricco di opportunità (quali quelli legati ad esempio alla residenza universitaria);

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c) l’integrazione con le funzioni del vicino costruendo parco fluviale del Reno, prevedendo ad esempio l’inserimento di attività ludiche, sportive, ricettive, ecc.

L’area oggetto di variante, in questo contesto rappresenta uno spazio di integrazione rilevante per la localizzazione di strutture meno appetibili nell’area principale (Alfa Wassermann) dotata di maggior centralità rispetto al sistema viario e alle aree urbane. VARIANTE 2-

Descrizione dell’area L’area è adiacente all’ambito produttivo sovracomunale di Borgonuovo – Pontecchio. La fascia di tutela interessata dalla proposta di variante ha forma approssimativamente triangolare con uno sviluppo longitudinale di circa 650 m. ed un’ampiezza massima di 200 m. E’ confinata ad ovest dalla nuova strada di servizio all’area industriale realizzata come opera connessa alla variante di valico, ad est dagli insediamenti industriali esistenti e a nord dal laghetto residuale della Cartiera del Maglio. Per una descrizione più completa del contesto territoriale si rimanda all’elaborato “QCAP.1- Gli insediamenti produttivi. Relazione”. Dal punto di vista percettivo e morfologico l’area non è più in relazione con l’ambito fluviale a motivo della importante cesura costituita dall’autostrada e dalla nuova porrettana ad essa parallela con il connesso sistema di svincoli e sovrappassi. Dal punto di vista urbanistico l’area è ormai parte del contesto ambientale dell’area produttiva in quanto compresa tra questa e la viabilità che la serve longitudinalmente. Elemento di naturalità residuale è costituito dalla vegetazione di sponda del canale artificiale del Maglio di cui nel PSC si prescriverà la conservazione e valorizzazione

Motivazioni urbanistiche della proposta di variante

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L’area industriale di Borgonuovo e Pontecchio è definita come ambito produttivo di rilievo sovracomunale sostanzialmente volto alla conferma dell’insediamento esistente, al suo completamento e alla realizzazione di processi di adeguamento funzionale e ambientale e di eventuale offerta di opportunità insediative per attività presenti nel territorio comunale o dei comuni contermini che necessitino di trasferirsi per inadeguatezza del sedime e del contesto ambientale attuali. Per tale ambito produttivo è di prossima formalizzazione l’Accordo territoriale Comune Provincia previsto dal PTCP con il quale sono definiti tra l’altro gli obiettivi di riqualificazione ambientale ed ecologica. Nel territorio comunale di Sasso Marconi sono presenti le seguenti ulteriori zone produttive: - nel centro abitato di Borgonuovo è presente una zona a carattere misto artigianale, commerciale, residenziale per la quale il PSC prevede con riferimento alla parte di insediamenti più obsoleti, frammentati, con problematiche logistiche e ambientali, la riconversione ad usi residenziali e compatibili, tramite l’attivazione di uno strumento di progetto unitario di riqualificazione. Le restanti porzioni della zona mantengono il carattere artigianale e commerciale senza sostanziali possibilità di incremento; - nel centro abitato di Sasso Marconi, ove il PSC non prevede ulteriori sviluppi in ragione della contiguità con i tessuti residenziali urbani ed ove anzi si rendono necessari importanti interventi di delocalizzazione con conseguente trasformazione funzionale delle aree per usi urbani, in parte a servizi pubblici in parte a residenza; - insediamenti isolati nei centri minori o in territorio rurale, in riferimento ai quali il PSC non prevede possibilità di ulteriore crescita. Conseguentemente le possibilità di miglioramento logistico funzionale di attività esistenti che siano in condizioni urbanistiche ambientali critiche e il conseguente o parziale trasferimento o la rilocalizzazione sono possibili solo nell’ambito produttivo di rilievo sovracomunale di Borgonuovo Pontecchio, la cui capacità insediativa residua di PRG però è estremamente limitata (è riconducibile all’area della Grandi Lavori di poco più di 5 Ha e

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ad un’area limitrofa, già destinata dal PRG a verde pubblico non attuato di circa 1,5 Ha). Nel Documento Preliminare del PSC si individuano ai fini rilocalizzativi di aziende esistenti due aree a completamento dell’ambito produttivo di rilievo sovracomunale comprese entro i confini naturali e artificiali dell’ambito stesso. L’area di più modesta estensione (poco più di due Ha) è interessata da un vincolo ai sensi della L. 1089/1939 “Tutela delle cose di interesse artistico e storico” generato in rapporto alla visuale della Villa di G. Marconi, vincolo per il quale in sede di Conferenza di Pianificazione viene richiesta una revisione sia della delimitazione sia delle disposizioni di tutela afferenti gli interventi di natura edilizia. L’area più estesa e quindi qualificata ad ospitare interventi di rilocalizzazione di strutture significative è l’area oggetto della presente proposta di variante al PTCP.

Elementi di valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale Si riporta un estratto della relazione di Valsat del Documento Preliminare al PSC relativo a quest’ambito. “A- EQUILIBRIO ECOLOGICO E BIODIVERSITA’

Interventi di trasformazione funzionale che comportino un incremento delle aree edificate, soprattutto se a destinazione industriale, determinano inevitabilmente riduzione quali-quantitative degli indicatori ecologici che può però essere compensata dalla realizzazione di appositi progetti di valorizzazione ambientale e paesaggistica dell’intero ambito coinvolto. E’ quindi necessario un approfondimento specifico della conoscenza dei luoghi interessati che porti all’inquadramento degli ambiti (e del loro intorno) dal punto di vista paesaggistico (morfologia, vegetazione, formazioni vegetali, reticolo idrografico minore, regimazione delle acque, ecc.), con la descrizione della vegetazione esistente nell'area (formazioni e specie). L’eventuale trasformazione funzionale dovrà altresì evitare alterazioni alla morfologia del suolo; dovrà proporre il riassetto degli spazi aperti considerando l’inserimento paesaggistico dell'intervento, la previsione di nuovi elementi di "vegetazione paranaturale" da mettere in connessione con il contesto – nell’ambito del progetto di Rete ecologica comunale -, la sistemazione e riqualificazione ambientale dell'eventuale reticolo idrografico minore, la regimazione delle acque superficiali. In modo specifico andranno inoltre affrontati i seguenti punti: 1. Corridoio ecologico lungo il rio dell’Asino (tratto compreso tra la strada Porrettana ed il fiume

Reno), secondo il progetto di Rete Ecologica Locale; 2. Corridoio ecologico lungo il rio D’Acasio (tratto compreso tra la strada Porrettana ed il fiume

Reno), secondo il progetto di Rete Ecologica Locale; 3. Riqualificazione paesaggistica dell’area I Maggio e in particolare della zona in affaccio verso

l’autostrada, attraverso uno specifico impianto di vegetazione strutturata quale siepe alberata di spessore adeguato;

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4. Interventi di mitigazione dell’impatto paesaggistico dell’area FIAC, in particolare lungo i lati sud e ovest, attraverso interventi di realizzazione di fasce arboreo-arbustive (secondo le indicazioni del progetto di Rete Ecologica Locale), al fine di tentare una ricucitura del rapporto paesistico preesistente tra il borgo di Colle Ameno e Palazzo de’ Rossi, interrottosi anche a causa della realizzazione degli impianti FIAC;

5. Valutazione puntuale del valore attuale e potenziale delle zone umide attualmente presenti a sud della Cartiera, al fine di individuare per una parte di esse il ruolo di “dotazione ecologica” da tutelare e valorizzare, quale “stepping stone” - ecologico e paesaggistico – all’interno dell’ambito produttivo;

6. Redigere un progetto complessivo di valorizzazione paesaggistica del Canale del Maglio nel tratto all’interno del comparto, anche in relazione al progetto di Rete Ecologica Comunale;

7. Nei casi di prossimità tra insediamenti residenziali e produttivi, questi ultimi dovranno essere dotati di un’apposita “fascia di rispetto e protezione” degli abitati; tale fascia dovrà essere adeguatamente sistemata con arbusti ed alberature, per poter funzionare quale filtro visivo ed elemento di mitigazione dell’inquinamento atmosferico ed acustico; tali fasce dovranno essere poste in continuità l’una con l’altra, in modo da determinare un elemento di connettività ecologica con il territorio circostante.

B - QUANTITÀ, QUALITÀ, DINAMICHE DELLE ACQUE DI SUPERFICIE

L’ambito produttivo di rilievo sovracomunale è sempre esterno alla fascia del tirante idraulico corrispondente a piene con tempi di ritorno di 200 anni. ma un’ampia porzione dell’area è interna alla fascia di tutela ed a quella di pertinenza. Non sono segnalate situazioni di particolare pericolosità idraulica. Su incarico della proprietà interessata è stata redatta dallo Studio Viel una specifica relazione relativa alle caratteristiche morfologiche e idrauliche dell’area, relazione che si allega al presente documento. C - QUANTITÀ, QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE L’area è interna alla fascia di tutela fluviale, ed alla zona a vulnerabilità elevata del PTCP. La soggiacenza della falda estrapolata da pozzi non vicini pare inferiore o eguale a 2 metri dal piano campagna. Quest’ultimo dato, se confermato dalle necessarie ricerche specifiche, inibisce la possibilità di realizzare vani interrati, in tutti i casi sono sconsigliati serbatoi e altre strutture di stoccaggio sotterranee.”

VARIANTE 3-

Descrizione dell’area L’area corrisponde al territorio occupato dal centro urbano di Fontana e da una sua modesta propaggine a sud. Nell’insieme è delimitata dalla ferrovia o dal confine fisico dell’abitato verso est, dalla strada statale n. 64 a nord e a ovest e da un insediamento corrispondente ad un impianto di distribuzione di gas per autotrazione a sud.

Motivazioni urbanistiche della proposta di variante

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Si tratta quindi di un ambito quasi totalmente urbanizzato, un centro con una popolazione di circa 600 abitanti, che, considerati i limiti fisici sopra descritti, ha come unica possibilità di definire aree di ampliamento quella di reperirle in direzione sud: l’espansione individuata dal Documento Preliminare del PSC è peraltro estremamente limitata: si tratta di 20500 mq di cui 7500 in cessione extrastandard con destinazione a verde pubblico. La capacità insediativa stimata è di venti alloggi

Elementi di valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale Si riporta un estratto della relazione di Valsat del Documento Preliminare al PSC relativo a quest’ambito attinente i temi della quantità e qualità delle acque sotterranee. “L’ambito è collocato nel fondovalle Reno, tra la ferrovia e la frazione di “Fontana”, entro le fasce di pertinenza ed a vulnerabilità idrogeologica “elevata” indicate dal PTCP. La presenza di falda con soggiacenza di poco superiore a 2 metri è testimoniata da alcuni pozzi rilevati nella stessa unità idrogeologica dell’area di progetto. Queste quote, se confermate da specifiche indagini sull’area (vedi proposta di normativa allegata alla relazione geologica al PSC), inibiscono la possibilità di realizzare vani interrati e strutture profonde senza interferire con l’acquifero saturo, o senza aumentarne eccessivamente la vulnerabilità idrogeologica. La tutela idrogeologica sia qualitativa, sia quantitativa può essere garantita, ma anche migliorata rispetto la condizione attuale attraverso opportuni accorgimenti costruttivi da considerare già in fase preliminare della progettazione” VARIANTE 4-

Descrizione dell’area L’area inclusa entro la fascia di tutela fluviale, interessa i terreni compresi tra il nuovo tracciato autostradale, lo svincolo del nuovo casello e la strada provinciale Val di Setta. Vi sono compresi gli abitati di Capra e di Cinquecerri (parte), oltre ad alcune case sparse lungo il nastro stradale e a un insediamento di accumulo e distribuzione di gas liquido di cui è previsto il trasferimento. La morfologia e l’assetto dell’area risulta oggi fortemente modificato dalle opere realizzate per le nuove infrastrutture e per i cantieri di lavoro. Dal punto di vista percettivo e morfologico l’area non è più in relazione con l’ambito fluviale a motivo della importante cesura costituita dall’autostrada, qui passante in rilevato, e dal sistema di svincoli e opere connesse al

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sistema di scambio tra l’autostrada e la viabilità ordinaria, mentre dal punto di vista urbanistico l’area è estranea al contesto agricolo ed è indubbiamente contigua e servibile sia per dotazioni di riqualificazione ambientale e urbanistica dei centri sia per la realizzazione di attrezzature (ricettive e commerciali) connesse con lo snodo stradale.

Motivazioni urbanistiche della proposta di variante Il Documento Preliminare del PSC assoggetta questo ambito ad un progetto di mitigazione degli impatti, di riqualificazione e valorizzazione di una porzione di territorio attualmente fortemente degradato. Più in generale si pone la necessità di ripensare in termini complessivi (anche ambientali, idrogeologici, paesaggistici) il sistema delle aree comprese tra il fiume e le prime pendici collinari. Il Piano prevede la formazione di uno studio e di un progetto di riqualificazione di questa parte di territorio comunale con l’obiettivo di dare funzionalità e specificità ai singoli ambienti, nell’ottica del recupero paesaggistico e del miglioramento della qualità insediativa. Fra le nuove funzioni compatibili è prevista la possibilità di insediamento di una struttura alberghiera e di modeste attrezzature terziarie, commerciali e di servizio connesse alla funzionalità del nodo stradale.

Elementi di valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale Si riporta un estratto della relazione di Valsat del Documento Preliminare al PSC relativo a quest’ambito “A- EQUILIBRIO ECOLOGICO E BIODIVERSITA’

Il nuovo svincolo autostradale a Cinquecerri e la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A1, genereranno un fortissimo impatto – ecologico e paesaggistico – sul fiume Setta e sul territorio che da esso sale verso il Contrafforte Pliocenico, oltre a generare una rilevante dequalificazione degli ambiti urbani della frazione. Diventa quindi necessario un “progetto di mitigazione dell’impatto” che, data la consistenza delle opere da realizzare e la complessità del territorio, dovrebbe essere più efficacemente concepito quale “progetto di riqualificazione ambientale ed urbanistica” del destra Setta in territorio di Sasso Marconi, in cui sia previsto un apposito studio naturalistico e paesaggistico dell’asta fluviale, con relative proposte di riqualificazione.

B - QUANTITÀ, QUALITÀ, DINAMICHE DELLE ACQUE DI SUPERFICIE L’intero sistema idraulico locale del Setta viene profondamente modificato dal nuovo svincolo autostradale, i terrapieni interrompono la continuità tra fondovalle ed alveo. Il nuovo assetto che l’autostrada nel suo insieme determina lungo il T. Setta dovrà essere indagato anche dal punto di

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vista idraulico con simulazione di varie situazioni di piena, anche per verificarne i riflessi sul F. Reno.”

– estratto del PTCP vigente –

– proposta di variante al PTCP

perimetro dell'area

oggetto di variante

individuazione dell'area

oggetto di variante

Variante 1

– estratto del PTCP vigente –

proposta variante al PTCP

perimetro dell'area

oggetto di variante

individuazione dell'area

oggetto di variante

Variante 2

– estratto del PTCP vigente –

proposta variante al PTCP

perimetro dell'area

oggetto di variante

individuazione dell'area

oggetto di variante

Variante 3

-- estratto del PTCP vigente –

– proposta variante al PTCP

perimetro dell'area

oggetto di variante

individuazione dell'area

oggetto di variante

Variante 4