PSC. ateo 2

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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO (Allegato XV e art. 100 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.) OGGETTO: ACCORDO QUADRO PER L’ESECUZIONE DI LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA SUL PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO DI COMPETENZA O IN USO AL MUNICIPIO ROMA VII - TRIENNIO 2018-2020 – ATEO 2 Roma 22/06/2018 – Rev. 0 IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE: Arch. Daniela Ranno __________________ L’IMPRESA APPALTATRICE __________________ IL COMMITTENTE PER LA VALUTAZIONE: IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Alberto de Angelis __________________

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PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

(Allegato XV e art. 100 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.)

OGGETTO: ACCORDO QUADRO PER L’ESECUZIONE DI LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA SUL PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO DI COMPETENZA O IN USO AL MUNICIPIO ROMA VII - TRIENNIO 2018-2020 – ATEO 2

Roma 22/06/2018 – Rev. 0 IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE: Arch. Daniela Ranno

__________________ L’IMPRESA APPALTATRICE __________________ IL COMMITTENTE PER LA VALUTAZIONE: IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Alberto de Angelis

__________________

COMMITTENTE ROMA CAPITALE – MUNICIPIO ROMA VII

INDIRIZZO DEL CANTIERE Edifici scolastici ubicati all’interno del territorio del Municipio Roma VII – ATEO 2 OGGETTO DELL’APPALTO

MANUTENZIONE ORDINARIA SU PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO DI COMPETENZA O IN USO AL MUNICIPIO ROMA VII – TRIENNIO 2018-2020.

COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE:

Arch. Daniela Ranno

COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE:

……………………………….

PROGETTISTA E DIRETTORE LAVORI:

Ing. Alberto de Angelis

RESPONSABILE DEI LAVORI:

Il Responsabile del Procedimento Ing. Alberto de Angelis

___________________________________________________________________________ ACCORDO QUADRO PER L’ESECUZIONE DI LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA SUL PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO DI COMPETENZA O IN USO AL MUNICIPIO ROMA VII - TRIENNIO 2018-2020– ATEO 2 . - Pag. 2

1 OGGETTO

Il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) è il documento redatto per illustrare il sistema di prevenzione e protezione da adottare, nonché le risorse necessarie, per l’esecuzione dei lavori previsti a progetto al fine di realizzare le adeguate ed idonee condizioni di lavoro a tutela della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori.

Il presente piano si riferisce all’appalto dei lavori di MANUTENZIONE ORDINARIA SU PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO DI COMPETENZA O IN USO AL MUNICIPIO ROMA VII – TRIENNIO 2018-2020 – ATEO 2. Il piano è stato emesso in ottemperanza a quanto previsto nel Titolo IV del D.Lgs 09 aprile 2008 n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n° 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”, in particolare in attuazione di quanto previsto all’art. 91.

Il presente PSC dovrà essere diffuso ed illustrato a tutti i soggetti (impresa affidataria, imprese esecutrici e lavoratori autonomi) interessati a vario titolo nella realizzazione dei lavori.

2 FINALITA’ E SCOPI

Il motivo principale per cui si è reso indispensabile preparare il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento è rappresentato dalla necessità di predisporre, in linea con gli obblighi di legge, un’organizzazione capace di garantire idonei ed adeguati comportamenti di tutti gli interessati ai lavori, in modo da assicurare condizioni e livelli di affidabilità adeguati di lavoro e di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Alla predisposizione del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento si é pervenuti attraverso:

la pianificazione e la programmazione dettagliata dei lavori e delle attività oggetto dell’appalto;

l’identificazione dettagliata dei rischi connessi con le singole attività ed operazioni da svolgersi per realizzare le opere previste a contratto;

l’analisi dettagliata dei rischi che le varie operazioni da eseguire potenzialmente presentano;

il riscontro della possibilità di interferenza di alcune operazioni con altre da svolgere nella stessa area di lavoro dalla medesima impresa o da altre imprese, nonché interferenza con altre attività esterne e soggetti estranei alla attività oggetto del PSC, nonché interferenza con altre opere già esistenti nelle aree di lavoro;

l’individuazione dei provvedimenti e delle misure di prevenzione e sicurezza da adottare per eliminare i rischi esistenti, nonché quelli risultanti dalla eventuale presenza simultanea o successiva dei lavoratori dell’impresa, ovvero di altri lavoratori di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi (previa espressa autorizzazione);

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l’individuazione dei mezzi e dispositivi di protezione collettiva e/o individuale necessari; l’individuazione dei provvedimenti e delle misure di igiene da adottare a tutela della

integrità fisica dei lavoratori; l’individuazione dei provvedimenti da adottare per il pronto intervento in caso di

infortunio singolo o plurimo; l’individuazione dei provvedimenti da adottare per il pronto intervento in caso di

incendio e per gli interventi di evacuazione in caso di emergenza; la stima e la valutazione dei costi della sicurezza.

3 PRESENTAZIONE DEI LAVORI

3.1 DATI GENERALI DEI LAVORI E DEL CANTIERE

Indirizzo del cantiere: Edifici scolastici ubicati all’interno del territorio del Municipio Roma VII – ATEO 2:

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La particolarità dei contratti di lavori di manutenzione ordinaria è, per quanto concerne la sicurezza,

quella di non permettere una stesura univoca e definitiva di un Piano di Sicurezza e Coordinamento

così come previsto dal D.Lgs. 81/08, poiché gli interventi da realizzare non riguardano un singolo

cantiere temporaneo o mobile ubicato in un luogo ben preciso ma riguardano più edifici scolastici

all’interno di un ambito territoriale omogeneo definito ATEO 2, i quali possono avere durante il

periodo di validità dell’appalto anche più cantieri temporanei o mobili a seconda dell’intervento

richiesto.

In relazione a quanto sopra riportato questo Piano di Sicurezza e Coordinamento è stato strutturato

per risultare uno strumento flessibile e modellabile alle varie situazioni ed esigenze che si

riscontrassero durante tutti gli interventi; esso pertanto consiste in un documento generale nel quale

si prenderanno in considerazione le tipologie di lavorazioni convenzionali per il tipo di appalto.

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Data presunta di inizio dei lavori: ………………

Data presunta di fine dei lavori: ……………...

Durata presunta dei lavori: 1095 giorni naturali consecutivi- 783 giorni lavorativi

Importo presunto dei lavori: € 950.000,00

Costi della sicurezza (oneri specifici): € 38.000,00

Entità presunta dei lavori: 1289 uomini-giorno

Numero medio lavoratori presenti giornalmente nel cantiere: 2 lavoratori

Numero massimo dei lavoratori presenti giornalmente nel cantiere: 3 lavoratori.

3.1.1 ENTITA’ DEL CANTIERE IN UOMINI / GIORNO La determinazione degli uomini/giorno nonché della presenza media e massima dei lavoratori nel cantiere è stata determinata nel seguente modo: durata presunta dei lavori (DLAV) (giornate lavorative): 783

Costo orario manodopera desunto dal prezzario DEI

Operaio III liv. (ex specializzato) = €/ ora 28,63

Operaio II liv. (ex qualificato) = €/ora 26,63

Costo medio operaio (CMO)= €/ora 27,63

Importo lavori (IL) € 950.000,00

Media incidenza manodopera (INC) 30%

Costo manodopera (CMAN)= IL x INC = € 285.000,00

Costo giornaliero operaio (CGO) = CMO x 8 = € 221,04

Uomini giorno (UG) = CMAN : CGO = 1.289

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3.1.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI E’ COLLOCATA L’AREA DI CANTIERE

Gli interventi dell’appalto in oggetto riguardano la manutenzione ordinaria di edifici scolastici

collocati in aree di competenza o in uso al Municipio VII, ed essendo tale patrimonio scolastico molto

numeroso e variegato nella consistenza e nella localizzazione, verranno predisposti di volta in volta

dei verbali di coordinamento e/o aggiornamento ad integrazione delle procedure del PSC ogni volta

che quello generale non dovesse soddisfare i requisiti necessari ad eseguire le lavorazioni in

sicurezza.

Dovrà essere allegata la planimetria dell’area oggetto dell’intervento in cui sarà evidenziato il

Layout di cantiere con la localizzazione degli impianti, delle macchine, delle attrezzature, delle aree

di stoccaggio, dei servizi, ecc.; nel quale verranno riportate le eventuali disposizioni di sicurezza del

Coordinatore in fase di esecuzione che dovranno essere recepite dai Piani Operativi delle imprese

esecutrici ed eventualmente modificate ed integrate.

La redazione del Layout di cantiere terrà conto dell’analisi e della valutazione dei rischi in

riferimento all’area ed all’organizzazione del cantiere, alle lavorazioni e alle loro interferenze; le

relative misure di sicurezza saranno definite nello specifico per ciascun tipo di intervento.

3.1.3 DESCRIZIONE DELL’OPERA CON RIFERIMENTO ALLE SCELTE PROGETTUALI, ARCHITETTONICHE, STRUTTURALI E TECNOLOGICHE

La tipologia di lavorazioni che si eseguiranno saranno quelle relative alla manutenzione ordinaria.

In generale per manutenzione ordinaria si intende la combinazione di tutte le azioni tecniche,

amministrative e gestionali, previste durante il ciclo di vita di un’entità, destinate a mantenerla o

riportarla in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta.

Gli interventi di manutenzione ordinaria oggetto dell’appalto, nello specifico, riguardano le opere

di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad

integrare o mantenere in efficienza impianti tecnologici esistenti, dove per finiture si intendono gli

elementi tecnici non aventi funzioni strutturali.

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3.1.4 DATI IDRICO - GEOLOGICI

Considerato che l’appalto in oggetto non prevede interventi nel sottosuolo di notevole entità, le

caratteristiche idrogeologiche del sito non sono rilevanti.

Nell'eventualità siano presenti rischi di carattere idrogeologico sarà necessario redigere un verbale

di aggiornamento ad integrazione del PSC.

3.1.5 ATTIVITÀ LAVORATIVE IN CANTIERE Le attività da svolgere sono sinteticamente le seguenti:

Allestimento del cantiere

Realizzazione di recinzioni ed accessi

Allestimento servizi di cantiere

Allestimento deposito materiali

Impianti tecnici di cantiere

Demolizioni e bonifiche.

Rimozione e ricostruzione pavimenti interni.

Rimozione e ricostruzione rivestimenti ed intonaci interni

Revisione o sostituzione infissi interni o esterni

Costruzioni e esecuzioni

Rifacimento intonaci, rivestiture e coloriture di prospetti esterni;

Riparazione, rinnovamento o sostituzione delle finiture delle costruzioni (quali canali

di gronda, pluviali, manti di copertura dei tetti);

Installazione, per ragioni di sicurezza, di grate nel vano finestra a filo muro

Interventi finalizzati a integrare e mantenere in efficienza gli impianti tecnologici

esistenti.

Opere finali

Smobilitazione, smaltimento reflui e ripristino aree cantiere

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4. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Nella redazione del presente documento si è fatto riferimento alle normative regolamentari e legislative vigenti i materia di sicurezza ed igiene del lavoro.

Di seguito si riportano alcune delle suddette norme, da non ritenersi elenco esaustivo:

D.P.R. 302/56 ‘Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di quelle

generali emanate con D.P.R. 27/4/55 n° 547’;

Art. 64 del D.P.R. 303/56 ‘Norme generali per l’igiene del Lavoro’;

D.M. 10/03/1998, contenente i criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione

delle emergenze nei luoghi di lavoro;

D.Lgs. 65/03 e D.Lgs. 52/97 in materia di sostanze pericolose;

D.M. 388/03, regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale;

L. 123/07 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al

Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia.”

D.M. 37/08 ‘Norme per la sicurezza degli impianti’;

D.Lgs 81/08 “Decreto legislativo di attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n.

123, in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”

Circolare n. 30 del 03.11.06 - Art. 36-quater, D.Lgs. n. 626/94 e s.m.i. – Obblighi del datore

di lavoro relativi all'impiego dei ponteggi – Chiarimenti concernenti i ponteggi su ruote

(trabattelli) ed altre attrezzature per l'esecuzione di lavori temporanei in quota in

relazione agli obblighi di redazione del piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.)

e di formazione.

Norme C.E.I.;

Norme UNI.

5. PIANO DELLA COMMITTENZA ………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………….

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6. PRINCIPALI SOGGETTI COINVOLTI

6.1 STRUTTURA ED ORGANIZZAZIONE

Sono di seguito individuate le varie figure, sempre ovviamente in materia di sicurezza, e ne sono definiti compiti e responsabilità.

6.1.1 COMMITTENTE

FUNZIONE NOMINATIVO ENTE o organizzazione

Committente Arch. Marco Domizi ROMA CAPITALE

Municipio Roma VII

Responsabile dei Lavori

Ing. Alberto de Angelis “

Progettista e Direttore dei lavori

Ing. Alberto de Angelis “

Coordinatore Sicurezza in fase di Progettazione

Arch. Daniela Ranno “

Coordinatore Sicurezza in fase di Esecuzione

----------------- “

6.1.2 IMPRESA AFFIDATARIA

L’impresa affidataria, definita dall’art. 89 c. 1 lett. i) del D.Lgs 81/08 è l’impresa titolare del contratto d’appalto con il committente che, nell’esecuzione dell’opera appaltata, può avvalersi di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi, come previsto dall’art. 97 del D.Lgs 81/08 ha l’obbligo di vigilare sulla sicurezza dei lavori affidati e sull’applicazione delle prescrizioni previste nel presente Piano di Sicurezza e Coordinamento.

Inoltre deve:

a) coordinare gli interventi di cui agli art. 95 e 96 del D.Lgs 81/08; b) verificare la congruenza dei POS delle imprese esecutrici rispetto al proprio, prima della

trasmissione dei suddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore per l’esecuzione.

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Per l’adempimento di cui alla lettera b) è riportato in allegato 6.1.2.I un apposito form che potrà essere utilizzato dall’impresa affidataria per la verifica del POS il quale dovrà essere trasmesso al CSE unitamente al POS del subappaltatore.

6.1.3 IMPRESE ESECUTRICI Ogni impresa esecutrice dovrà inserire nel rispettivo Piano Operativo di Sicurezza, i cui contenuti minimi devono essere conformi all’allegato XV del D.Lgs 81/08, il proprio organigramma in materia di sicurezza, riportante per ognuna delle figure sottoindicate il nominativo delle persone che andranno a ricoprire le diverse funzioni.

RUOLO

Datore di lavoro

Direttore tecnico di cantiere/capo cantiere

Capo cantiere / Assistente di cantiere

Responsabile del servizio PPS

Medico Competente

Rappresentante dei lavoratori

Il POS dovrà essere consegnato all’impresa affidataria la quale, previa verifica di congruenza dello stesso rispetto al proprio, lo trasmetterà al CSE per la verifica di idoneità (come previsto dall’art. 92 c. 1 lett. b) del D.Lgs 81/08).

I lavori hanno inizio solo dopo l’esito positivo delle suddette verifiche che saranno effettuate tempestivamente e comunque non oltre 15 giorni dall’avvenuta ricezione.

Il Datore di lavoro dell’impresa esecutrice, svolge tutte le attribuzioni di legge in materia di prevenzione, protezione e sicurezza.

Ogni impresa esecutrice presente in cantiere avrà tra il proprio personale una squadra di addetti alla gestione delle situazioni di emergenza il cui numero sarà tale da assicurare la copertura continua delle varie fasi lavorative, sia contemporanee che su più turni di lavoro, ove questa ultima ipotesi ricorra.

Tale personale dovrà aver ricevuto una formazione particolare.

I compiti degli addetti, nei limiti delle loro capacità, sono in sintesi:

Gestione di eventi imprevisti causati da fattori legati alle attività lavorative, quali crolli, incendi, ecc.

Attività di primo soccorso ad eventuali infortunati, nell’attesa dell’arrivo di un medico. ___________________________________________________________________________ ACCORDO QUADRO PER L’ESECUZIONE DI LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA SUL PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO DI COMPETENZA O IN USO AL MUNICIPIO ROMA VII - TRIENNIO 2018-2020 – ATEO 2 . - Pag. 12

6.1.4 LAVORATORI AUTONOMI

Eventuali lavoratori autonomi che esercitassero direttamente le proprie attività nel cantiere sono tenuti a:

attuare quanto previsto nel presente piano di sicurezza e coordinamento; utilizzare le attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni del titolo III del D.Lgs

81/08; utilizzare i dispositivi di protezione individuale conformemente a quanto previsto dal titolo

III del D.Lgs 81/08;

adeguarsi alle indicazioni fornite dal coordinatore per l'esecuzione dei lavori, ai fini della sicurezza.

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7. DOCUMENTI AZIENDALI DELLA SICUREZZA PRESENTI IN CANTIERE

I principali documenti aziendali di igiene e sicurezza che dovranno essere tenuti a cura di ciascuna impresa esecutrice a disposizione presso l’area di cantiere, unitamente al PSC (e suoi allegati) e al POS, sono i seguenti:

Accettazione del PSC / Dichiarazione per ricevuta del PSC (vedi allegato 7.1.I)

Applicazione contrattuale e contributiva e iscrizione alla REA

Denuncia all’INAIL / INPS per l’apertura delle perizie di assicurazione del personale contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali

Dichiarazione Unica di Regolarità Contributiva (DURC)

Nomina del Direttore Tecnico di cantiere

Nomina del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

Nomina del Medico Competente

Elezione del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza

Consegna del PSC al Rappresentante dei Lavoratori

Nomina degli addetti alle emergenze

Attestato corso antincendio ex DM 10-3-1998 degli addetti alle emergenze

Attestato corso primo soccorso ex DM 388/03 degli addetti alle emergenze

Dichiarazione di ricevuta informazione sui rischi presenti in cantiere da parte di ogni lavoratore presente

Attestati di formazione o attestazione per il preposto e gli addetti al montaggio, smontaggio e trasformazione del ponteggio (art. 136 c. 6 del D.Lgs 81/08)

Dichiarazione di presa in consegna dei Dispositivi di Protezione Individuale da parte di ogni lavoratore presente

Libro unico del lavoro

Registro infortuni

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Attestato di idoneità alla mansione di ogni lavoratore presente

Registro vaccinazioni antitetanica, ove applicabile

Libretti di istruzioni dei macchinari ed attrezzature di lavoro, ove applicabile

Schede manutenzione macchinari, impianti ed attrezzature

Scheda verifica funi e brache (trimestrale) per gli apparecchi di sollevamento

Collaudi e verifiche periodiche per attrezzature soggette (ove presenti)

Schede di sicurezza sostanze pericolose o nocive esistenti

Scheda verifica periodica estintori portatili

Dichiarazione di conformità impianti elettrici di cantiere

Indagine fonometrica ai sensi del Titolo VIII Capo II del D.Lgs 81/08

Libretto ponteggio, disegno esecutivo e progetto (ove necessario), libretti trabattelli (ove presenti)

PiMUS – Piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio (art. 136 c. 1 del D.Lgs 81/08)

Quanto sopra fatta salva tutta la documentazione acquisita dal Committente in fase di scelta/affidamento dell’appalto in accordo al precetto di cui all’art. 90 comma 9 del D.Lgs 81/08.

I datori di Lavoro, per quanto previsto dall’art. 18 comma 1 lett. u) del D.Lgs 81/08, devono munire il personale occupato di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. I lavoratori sono tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento.

Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi.

Di tale obbligo, nei casi in cui siano presenti contemporaneamente nel cantiere più datori di lavoro o lavoratori autonomi, ne risponde solidalmente anche il committente.

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8. PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE DEI LAVORI

8.1 LIVELLI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI

La programmazione dei lavori si articola su tre diversi livelli di dettaglio, come di seguito descritto:

LIVELLO DETTAGLIO DOCUMENTO PRODOTTO

1° livello Fasi lavorative (o macrofasi) Cronoprogramma dei lavori

2° livello Sottofasi lavorative Cronoprogramma di dettaglio

3° livello Fasi elementari Programma operativo di dettaglio (POD)

Il programma lavori relativo al 1° e al 2° livello sono a cura del progettista incaricato dal Committente insieme al CSP.

In particolare il cronoprogramma di secondo livello, ovvero di dettaglio, viene emesso a cura del Coordinatore per la progettazione, come previsto dall’allegato XV punto 2.1.2 lett. i) del D.Lgs 81/08, in accordo con il progettista dell’opera.

Sarà compito delle imprese esecutrici redigere e trasmettere al committente e al coordinatore per l’esecuzione un Programma Operativo Dettagliato (POD) delle varie sottofasi lavorative e fasi elementari in base al quale verrà redatto il POS (livello 3).

8.2 CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI E DI DETTAGLIO

Data la particolare tipologia di lavorazioni, le modalità di intervento non consentono l’elaborazione di un cronoprogramma dei lavori e di dettaglio.

Per gli elaborati grafici, si farà riferimento a quelli che saranno prodotti di volta in volta per gli interventi specifici, quali verbali di coordinamento e/o aggiornamento.

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9. NOTIFICA PRELIMINARE

Il committente, prima dell’inizio dei lavori, trasmetterà alla A.S.L. di zona e alla Direzione Provinciale del Lavoro, in quanto organi di vigilanza territorialmente competenti, la notifica preliminare riportata nel modulo in allegato 9.I, a mezzo raccomandata A/R, su propria carta intestata.

Eventuali aggiornamenti dei dati contenuti nella notifica saranno trasmessi agli stessi organi competenti, secondo le modalità della prima notifica.

Copia della notifica sarà affissa, a cura delle imprese affidatarie dei lavori, in maniera visibile presso il cantiere e custodita come documentazione di cantiere a disposizione degli organi di vigilanza territorialmente competenti.

10. ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLE EMERGENZE

A cura dell'impresa esecutrice principale e dei datori di lavoro delle imprese esecutrici, prima dell’inizio dei lavori i lavoratori dovranno essere portati a conoscenza delle modalità di pronto intervento, degli obblighi e competenze degli specifici addetti e del comportamento da tenere singolarmente in caso si verifichi un incidente; dovrà inoltre essere assegnato specificatamente il compito di chiamata telefonica in caso di emergenza sanitaria

Al fine di gestire in modo adeguato le situazioni di emergenza verificabili presso il cantiere, sono stati identificati i numeri di telefono di riferimento:

Carabinieri tel. 112

Polizia tel. 113

Vigili del fuoco tel. 115

Pronto soccorso tel. 118

L’Ospedale con Pronto Soccorso più vicino all’area di cantiere è il POLICLINICO TOR VERGATA, viale Oxford n° 81 - Roma – tel. 06.20.90.1, distante circa 5 km,

Allo scopo di informare i lavoratori, sarà cura del datore di lavoro delle imprese esecutrici rendere disponibile nel cantiere copie delle predette documentazioni, per tutta la durata dei lavori.

Inoltre i lavoratori devono avere disponibili adeguati mezzi di comunicazione per la segnalazione rapida in caso di emergenza, e devono essere informati che, in caso di malore o infortunio, potrà essere chiesto l’intervento degli Addetti al Primo soccorso presenti, i quali valuteranno la necessità di un eventuale ricorso a personale del Servizio sanitario urgente (ARES 118).

Le imprese esecutrici, dovranno avere a disposizione, in prossimità delle aree di lavoro o nel locale spogliatoio, una cassetta di pronto soccorso oppure pacchetto di medicazione, per un primo intervento in caso di infortunio, allestiti secondo le indicazioni del DM 15 luglio 2003, n. 388.

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Questi dovranno essere installati in posti facilmente accessibili e segnalati. Data la logistica del cantiere, si ritiene che il locale adibito a spogliatoio sia il luogo più adatto.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di nominare “addetti alle emergenze di primo soccorso” in numero sufficiente ed idoneamente formati come previsto dall’art. 3 del DM 15 luglio 2003, n. 388.

Inoltre il cantiere dovrà essere dotato di idonee attrezzature atte a recuperare, in tutte le lavorazioni possibili, i lavoratori che dovessero essere soggetti ad infortunio.

10.1 PREVENZIONE INCENDI

I lavoratori dovranno avere a disposizione nella zona di lavoro almeno 1 estintore portatile a polvere omologato, conforme al D.M. 20.12.1982 (norme relative agli estintori soggetti ad approvazione ministeriale), debitamente posizionato per evitare intralcio ai lavori e opportunamente segnalato con apposita cartellonistica di colore rosso.

Si deve prevedere la presenza di idoneo estintore durante le lavorazioni con fiamme libere (ad es. posa della guaina di impermeabilizzazione).

Un altro estintore omologato, dovrà essere posizionato in corrispondenza di tutti i luoghi adibiti a deposito/magazzino (in particolare quello dove saranno sistemati i materiali infiammabili).

Riassumendo, quindi, nel cantiere dovranno essere presenti 2 estintori che saranno verificati da ditte qualificate, almeno ogni sei mesi, e debitamente segnalati.

L’appaltatore, così come i datori di lavoro subappaltatori, dovrà aver designato, tra i propri lavoratori un numero adeguato di addetti alla gestione dell’emergenza incendio, adeguatamente formati.

Nello specifico cantiere, in considerazione dell’ubicazione, dei materiali combustibili e infiammabili utilizzati e della tipologia delle lavorazioni si ritiene che possa essere attribuito un livello di rischio incendio BASSO. A fronte di tale valutazione gli addetti dovranno effettuare un corso di 4 ore come previsto dal D.M. 10 marzo 1998.

Il Preposto di cantiere dovrà verificare a fine turno di lavoro che:

tutti i materiali combustibili e infiammabili siano tenuti lontano da possibili sorgenti d’innesco (lampade, cavi elettrici, prese elettriche);

dopo eventuali lavori a caldo non siano presenti braci o materiale incandescente a contatto con materiale combustibile;

i materiali infiammabili (solventi, ecc.) siano chiusi all’interno dei rispettivi recipienti e posizionati in idoneo armadio metallico;

i rifiuti siano stati smaltiti; sia tolta tensione al quadro elettrico di cantiere.

I controlli di cui sopra dovranno essere verbalizzati in appositi moduli a disposizione del CSE.

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11. ORGANIZZAZIONE, ALLESTIMENTO ED IMPIANTI DI CANTIERE

11.1 CARTELLO DI CANTIERE

In corrispondenza della zona di cantiere (come specificato nel layout di cantiere) dovrà essere posizionato, a cura dell’impresa affidataria, il cartello di cantiere riportante al minimo:

Committente Progettisti Direttore lavori Coordinatore per l’esecuzione Data di inizio lavori Data di fine lavori Importo complessivo dei lavori Entità in uomini/giorno del cantiere Impresa Affidataria/Esecutrice Imprese subappaltatrici (eventuali) Numero e data del contratto di appalto Direttore Tecnico della ditta affidataria Preposto alla sicurezza della ditta affidataria

L’impresa affidataria avrà cura di mantenere sempre aggiornati e leggibili i dati riportati sul cartello.

11.2 AREE DI CANTIERE, RECINZIONI, ACCESSI, VIABILITÀ E ZONE DI CARICO E SCARICO

Le aree di cantiere saranno sempre relative ad interventi di manutenzione ordinaria, all'interno di

edifici destinati ad uso scolastico.

Gli interventi si dovranno eseguire in presenza di persone non addette ai lavori, pertanto si

dovranno prendere le necessarie precauzioni per evitare che questi possano entrare a contatto con

le aree di cantiere, sarà necessario quindi predisporre tutte le necessarie opere di sicurezza, percorsi

protetti, suddivisione delle aree di intervento da quelle di passaggio, ecc.

Si dovrà prestare attenzione al transito in ingresso ed in uscita al cantiere, al livello dei rumori emessi

e delle polveri prodotte, predisponendo le necessarie precauzioni.

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11.3 IMPIANTO ELETTRICO

Vista la variabilità della natura e dell’ubicazione degli interventi, è previsto che l’impresa affidataria usufruisca della reta elettrica dell’edificio in cui viene realizzato l’intervento o, in mancanza di questa, che utilizzi un generatore elettrico proprio.

L’impresa esecutrice delle opere di cantierizzazione dovrà realizzare l’impianto elettrico e di messa a terra conformemente alla regola dell’arte e alle norme tecniche in materia (CEI 64-8, CEI 64-17, CEI 17-13/4) fornendo le certificazioni attestanti la conformità (DM 37/08).

Dal quadro generale ciascuna impresa esecutrice realizzerà un proprio sotto quadro di cantiere per l’alimentazione delle proprie attrezzature.

Nello stendere eventuali linee elettriche integrative, fisse o mobili, dovranno essere tenuti presenti i pericoli da contatto e da passaggio, pertanto i conduttori dovranno avere caratteristiche tali da resistere alle abrasioni ed agli urti.

Le linee principali porteranno ai quadri di distribuzione di cantiere contenenti le prese per l’alimentazione delle macchine, delle attrezzature e degli impianti presenti in cantiere e i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti e contro i contatti indiretti.

Ai quadri di distribuzione resi operativi dall’impresa appaltatrice, si collegheranno anche le imprese subappaltatrici chiamate a svolgere parte dei lavori previsti nell’appalto. Ciascuna impresa subappaltatrice che intenderà collegarsi ai quadri di cantiere dovrà collegare agli stessi un suo “sotto-quadro” (ASC) e prelevare energia elettrica direttamente da questo.

Per le prolunghe di alimentazione saranno ammesse solo prese incorporate in avvolgicavo oppure prese mobili conformi alla norma CEI 23-12; in ogni caso, per motivi di sicurezza, dovrà essere limitato al minimo l’utilizzo delle prolunghe.

Si ricorda, inoltre, l’assoluto divieto di connessione agli apparecchi utilizzatori con altri sistemi diversi dalla presa a spina o dalle morsettiere con serraggio a vite (tipo anti tranciamento).

I quadri elettrici dovranno essere posizionati, se non del tipo “a parete”, con apposito supporto su un piano orizzontale e dovranno esser muniti, per consentirne lo spostamento, di punti di fissaggio o di presa.

Le linee di alimentazione e distribuzione, anche se per i cantieri edili non sussiste l’obbligo del progetto dell’impianto elettrico, dovranno essere dimensionate con particolare attenzione alla caduta di tensione e alla portata nominale del cavo in riferimento al carico da alimentare. Inoltre, l’installazione dovrà essere effettuata in modo tale da eliminare il rischio di sollecitazione sulle connessioni dei conduttori e il rischio di danneggiamento meccanico.

Per le apparecchiature di tipo “trasportabile”, “mobile” o “portatile”, potranno essere utilizzati solo cavi con conduttore flessibile tipo H07RN-F o equivalente purché in grado di assicurare l’adeguata resistenza all’acqua e all’abrasione. Per le apparecchiature di tipo “fisso”, invece, è possibile utilizzare altre tipologie di cavi che non necessitano, visto l’uso, le stesse caratteristiche (H07V-K, H07V-R, ecc.).

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L’impresa appaltatrice assicurerà l’utilizzo dell’impianto elettrico in conformità alle norme di legge e di buona tecnica vigenti; qualunque modifica significativa all’impianto dovrà essere autorizzata dal responsabile di cantiere dell’impresa appaltatrice in quanto sarà necessaria l’emissione di una nuova dichiarazione di conformità, per la parte di impianto modificata/sostituita, da parte di soggetti abilitati.

Il materiale e le attrezzature elettriche utilizzate dalle imprese esecutrici, così come detto precedentemente, dovranno essere conformi alla normativa vigente ed alle norme CEI applicabili; nel caso in cui il coordinatore per l’esecuzione verificasse l’utilizzo di materiale non conforme, vieterà immediatamente l’utilizzo delle attrezzature e dei materiali elettrici fino a che l’impresa inadempiente non abbia sanato la situazione pericolosa.

11.4 IMPIANTO DI MESSA A TERRA E PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE

L’impianto elettrico a servizio del cantiere dovrà essere collegato a terra, così come eventuali masse metalliche e la struttura metallica delle attrezzature elettriche, mediante impianto dedicato opportunamente collegato a terra, coordinato con quello esistente, in modo da costituire un unico sistema equipotenziale.

Si fa presente quanto segue :

l’impianto di terra non può essere messo in servizio prima della verifica eseguita dall’installatore, che deve rilasciare la dichiarazione di conformità;

entro trenta giorni dalla messa in servizio, il Datore di lavoro invia la dichiarazione di conformità all’ISPESL ed all’ASL o all’ARPA territorialmente competenti;

il Datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell’impianto, nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni due anni, rivolgendosi all’ASL o all’ARPA o ad eventuali organismi individuati dal Ministero delle attività produttive. Il verbale rilasciato dal verificatore, deve essere conservato dal Datore di lavoro ed esibito a richiesta degli organi di vigilanza;

Per la tipologia di cantiere non risulta necessario installare impianti di protezione contro le scariche atmosferiche.

11.5 ILLUMINAZIONE DELLE AREE DI SERVIZIO E DI LAVORO

Le lavorazioni si svolgeranno nelle ore diurne od in zone all’aperto, quindi si prevede una illuminazione naturale delle aree di cantiere. Qualora siano richieste lavorazioni nelle ore con scarsa illuminazione naturale, si seguiranno le sotto descritte disposizioni generali. Dove e fino a quando possibile, con la garanzia di poter operare in sicurezza, sarà utilizzata l’illuminazione naturale.

Mentre per le fasi lavorative in luoghi con insufficiente illuminazione (piano seminterrato), ovvero che richiedono estrema precisione di intervento, l’illuminazione sarà effettuata a cura dall’appaltatore mediante l’utilizzo di fari o lampade elettriche portatili di adeguata potenza collegati al quadro di cantiere e che dovranno avere le caratteristiche di sicurezza indicate nel seguito.

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I cavi saranno sistemati in maniera tale da non subire danneggiamenti per causa meccanica, non dovranno costituire intralcio per la movimentazione delle persone e dei mezzi e, preferibilmente, non dovranno essere posizionati a terra. La scelta del cavo e dei materiali sarà fatta tenendo conto delle azioni meccaniche e termiche alle quali il cavo stesso potrà essere sottoposto durante la posa o nelle successive condizioni di funzionamento.

I portalampade saranno costruiti in maniera tale che il montaggio e lo smontaggio delle lampade possa essere fatto senza toccare parti in tensione e, a lampada montata, non vi sia possibilità di contatto con le parti in tensione scoperte. E’inoltre curato che i portalampade utilizzati in luoghi umidi, abbiano le parti esterne costruite in materiale isolante non igroscopico, oltre che a soddisfare i requisiti precedentemente esposti.

11.6 IMPIANTO IDRICO

Sarà possibile per i lavoratori, l’utilizzo di acqua potabile situata nelle immediate vicinanze dell’area di cantiere, attraverso la rete di acqua potabile del complesso oggetto di manutenzione. Se nelle immediate vicinanze dell’area di cantiere non sarà possibile accedere a prese d’acqua per il cantiere, sarà cura dell’impresa esecutrice provvedere con proprio servizio di autobotti all’approvvigionamento dell’acqua per il cantiere.

11.7 LOCALI DI CANTIERE (SPOGLIATOI E SERVIZI IGIENICI)

I servizi igienici necessari alle maestranze saranno individuati e riservati, per il tempo necessario all’interno dell’edificio oggetto di intervento.

Qualora ciò non fosse possibile in quanto interferente con le attività educative, l’impresa dovrà installare idoneo WC chimico.

Tutti i locali rispondono a quanto previsto nell’allegato XIII al D.Lgs 81/08.

Sarà anche riservato un ambiente o un’area idonea alla consumazione dei pasti ed al cambio degli operai, all’interno dell’edificio oggetto di intervento.

Qualora ciò non fosse possibile, in quanto interferente con le attività educative, l’impresa dovrà allestire in cantiere apposita baracca ad uso refettorio.

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11.8 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

L'organizzazione del cantiere sarà da predisporre nei verbali di aggiornamento che verranno redatti

ad integrazione del PSC per ogni singolo intervento. Si dovranno tenere in considerazione tutti gli

aspetti legati alla sicurezza dei luoghi di lavoro e dei cantieri temporanei e mobili, in particolare si

dovrà tenere conto di tutte quelle situazioni particolari che ogni sito presenta, facendo in modo tale

da eliminare i pericoli o nel caso peggiore di ridurre al minimo i rischi. Si dovranno valutare tutte le

possibili interferenze, l'eventualità di presenza di altri cantieri, le modalità di accesso al cantiere, i

percorsi e tutto le misure di sicurezza da adottare.

11.9 SEGNALETICA GENERALE PREVISTA NELLE AREE DI CANTIERE

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11.10 ATTIVITA’ DI CANTIERE

11.10.1 ALLESTIMENTO E SMOBILIZZO DEL CANTIERE

La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:

a) Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi

b) Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere

c) Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere

d) Realizzazione di impianto elettrico del cantiere

e) Realizzazione di impianto idrico del cantiere

f) Smobilizzo del cantiere

a) Allestimento depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi (fase) Allestimento di depositi per materiali e attrezzature, zone scoperte per lo stoccaggio dei materiali e

zone per l'istallazione di impianti fissi di cantiere.

Macchine utilizzate: Autocarro; Autogrù.

Lavoratori impegnati: Addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per

gli impianti fissi;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti

fissi;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco;

b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Andatoie e Passerelle; 2) Attrezzi manuali; 3) Ponteggio mobile

o trabattello; 4) Scala doppia; 5) Scala semplice; 6) Sega circolare; 7) Smerigliatrice angolare

(flessibile); 8) Trapano elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Cesoiamenti, stritolamenti;

Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello.

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b) Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere (fase)

Allestimento di servizi igienico-sanitari in strutture prefabbricate appositamente approntate.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogrù.

Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; 4) occhiali di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Ponteggio mobile

o trabattello; d) Scala doppia; e) Scala semplice; f) Sega circolare; g) Smerigliatrice angolare

(flessibile); h) Trapano elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Cesoiamenti, stritolamenti;

Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello.

c) Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere (fase)

Realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere.

Lavoratori impegnati: Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti dielettrici; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; 4) cinture di

sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: Elettrocuzione;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Scala semplice; 3) Trapano elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta dall'alto; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.

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d) Realizzazione di impianto elettrico del cantiere (fase)

Realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere mediante la posa in opera quadri, interruttori di

protezione, cavi, prese e spine.

Lavoratori impegnati: Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti dielettrici; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile;

4) cinture di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: Elettrocuzione;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Ponteggio mobile o trabattello; 3) Scala

doppia; 4) Scala semplice; 5) Trapano elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione;

Inalazione polveri, fibre.

e) Realizzazione di impianto idrico del cantiere (fase)

Realizzazione dell'impianto idrico del cantiere, mediante la posa in opera di tubazioni e dei relativi

accessori.

Lavoratori impegnati: Addetto alla realizzazione di impianto idrico del cantiere;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto idrico del cantiere;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco; 2) guanti;

3) occhiali protettivi; 4) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile;

e) occhiali o visiera di sicurezza; f) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: R.O.A. (operazioni di saldatura);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Cannello per saldatura ossiacetilenica;

3) Scala semplice; 4) Trapano elettrico;

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Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi,

esplosioni; Caduta dall'alto; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.

f) Smobilizzo del cantiere (fase)

Smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti

gli impianti di cantiere, delle opere provvisionali e di protezione e della recinzione posta in opera

all'insediamento del cantiere stesso.

Macchine utilizzate: Autocarro; Autogrù.

Lavoratori impegnati: Addetto allo smobilizzo del cantiere;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto allo smobilizzo del cantiere;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco;

b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Argano a bandiera; 2) Attrezzi manuali; 3) Scala semplice;

d) Trapano elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri,fibre.

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12. LE LAVORAZIONI

12.1 DISFACIMENTI E DISMISSIONI E RIMOZIONI

La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:

a) Rimozione di cls ammalorato di pilastri, travi, pareti

b) Rimozione di controsoffittature, intonaci e rivestimenti interni

c) Rimozione di impianti

d) Rimozione di intonaci e rivestimenti esterni

e) Rimozione di massetto

f) Rimozione di pavimenti esterni

c) Rimozione di pavimenti interni

d) Rimozione di serramenti esterni

e) Rimozione di serramenti interni

12.1.1 DISFACIMENTI E RIMOZIONI (fase)

a) Rimozione di cls ammalorato di pilastri, travi, pareti (sottofase)

Rimozione del calcestruzzo ammalorato di elementi strutturali fino allo scoprimento dei ferri di

armatura e loro pulizia da ossidi.

Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta.

Lavoratori impegnati: Addetto alla rimozione di cls ammalorato di pilastri, travi, pareti;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di cls ammalorato di balconi e logge;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) casco; 3) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; 4) occhiali; 5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Inalazione polveri,

fibre; 3) Vibrazioni; 4) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Argano a bandiera; 2) Attrezzi manuali; 3) Martello demolitore

elettrico; 4) Ponteggio metallico fisso; 5) Ponteggio mobile o trabattello;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre;

Scivolamenti, cadute a livello.

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b) Rimozione di controsoffittature, intonaci e rivestimenti interni (sottofase)

Rimozione di controsoffittature, intonaci e rivestimenti interni. Durante la fase lavorativa si prevede

il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente

recuperabili.

Lavoratori impegnati: Addetto alla rimozione di controsoffittature, intonaci e rivestimenti interni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di controsoffittature, intonaci e rivestimenti interni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) casco; 3) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; 4) occhiali;

5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Inalazione polveri, fibre; 2) Vibrazioni; 3) M.M.C.

(sollevamento e trasporto); 4) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Argano a bandiera; 2) Argano a cavalletto; 3) Attrezzi manuali;

4) Martello demolitore elettrico; 5) Ponte su cavalletti;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre;

Scivolamenti, cadute a livello.

c) Rimozione di impianti (sottofase)

Rimozione di impianti di distribuzione interni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del

materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Lavoratori impegnati: Addetto alla rimozione di impianti;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di impianti;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) casco; 3) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; 4) occhiali; 5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Vibrazioni; 2) Rumore

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Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri,fibre.

d) Rimozione di intonaci e rivestimenti esterni (sottofase)

Rimozione intonaci e rivestimenti esterni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del

materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Lavoratori impegnati: Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) casco; 3) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; 4) occhiali;

5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Inalazione polveri,

fibre; 3) Vibrazioni; 4) M.M.C. (sollevamento e trasporto); 5) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Argano a bandiera; 2) Attrezzi manuali; d) Ponteggio metallico

fisso;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre;

Scivolamenti, cadute a livello.

e) Rimozione di massetto (sottofase)

Rimozione di massetto per sottofondo di pavimenti, per l'ottenimento di pendenze, ecc. Durante la

fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei

materiali eventualmente recuperabili.

Lavoratori impegnati: Addetto alla rimozione di massetto;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di massetto;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) casco; 3) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; 4 occhiali; 5) otoprotettori.

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Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; b) Inalazione polveri,

fibre; c) Vibrazioni; d) M.M.C. (sollevamento e trasporto); e) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Argano a bandiera; 2) Argano a cavalletto; 3) Attrezzi manuali;

4) Martello demolitore elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri,fibre.

f) Rimozione di pavimenti esterni (sottofase)

Rimozione di pavimenti esterni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di

risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Lavoratori impegnati: Addetto alla rimozione di pavimenti esterni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di pavimenti esterni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) casco; 3) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; 4) occhiali;

5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Vibrazioni;

3) M.M.C. (sollevamento e trasporto); 4) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Martello demolitore elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.

g) Rimozione di pavimenti interni (sottofase)

Rimozione di pavimenti interni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di

risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

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Lavoratori impegnati: Addetto alla rimozione di pavimenti interni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di pavimenti interni;

___________________________________________________________________________ ACCORDO QUADRO PER L’ESECUZIONE DI LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA SUL PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO DI COMPETENZA O IN USO AL MUNICIPIO ROMA VII - TRIENNIO 2018-2020 – ATEO 2 . - Pag. 31

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) casco; 3) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; 4) occhiali;

5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 2) Inalazione polveri,

fibre; 3) Vibrazioni; 4) M.M.C. (sollevamento e trasporto); 5) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Argano a bandiera; 2) Argano a cavalletto; 3) Attrezzi manuali;

4) Martello demolitore elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri,fibre.

h) Rimozione di serramenti esterni (sottofase)

Rimozione di serramenti esterni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di

risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Lavoratori impegnati: Addetto alla rimozione di serramenti esterni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di serramenti esterni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) occhiali protettivi; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile;

4) mascherina antipolvere.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Caduta dall'alto; 2) M.M.C. (sollevamento e trasporto);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Ponteggio metallico fisso;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello.

i) Rimozione di serramenti interni (sottofase)

Rimozione di serramenti interni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di

risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Lavoratori impegnati: Addetto alla rimozione di serramenti interni;

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Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di serramenti interni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) occhiali protettivi; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile;

4) mascherina antipolvere.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) M.M.C. (sollevamento e trasporto);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Scala semplice;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta dall'alto.

12.2 IMPIANTI

La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:

a) Realizzazione di impianto elettrico interno

b) Realizzazione di impianto idrico-sanitario e del gas

a) Realizzazione di impianto elettrico interno (fase)

Realizzazione dell'impianto elettrico a partire dal quadro di alloggio o di zona, consistente nella

posa in opera di canalette, cassette di derivazione, morsetti e relativi accessori, punti luce, prese,

quadri di protezione e comando, impianto di messa a terra.

Lavoratori impegnati: Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti isolanti;

2) occhiali protettivi; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Vibrazioni; 2) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Scala doppia; 3) Scala semplice; 4)

Scanalatrice per muri ed intonaci; 5) Trapano elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta dall'alto; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.

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b) Realizzazione di impianto idrico-sanitario e del gas (fase)

Realizzazione delle canalizzazioni relative agli impianti idrico e posa delle rubinetterie e degli

apparecchi sanitari.

Lavoratori impegnati: Addetto alla realizzazione di impianto idrico-sanitario e del gas;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto idrico-sanitario e del gas;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti; 3) occhiali protettivi; 4) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile;

5) occhiali o visiera di sicurezza; 6) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Vibrazioni; 2) Rumore; 3) R.O.A. (operazioni di saldatura);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Cannello per saldatura ossiacetilenica;

3) Scala semplice; 4) Trapano elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Caduta dall'alto; Elettrocuzione; Inalazione polveri,

fibre.

12.3 OPERE EDILI IN GENERE

La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:

a) Getto in calcestruzzo per opere non strutturali

b) Lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali

c) Posa di recinzioni e cancellate

a) Getto in calcestruzzo per opere non strutturali (fase)

Esecuzione di getti in calcestruzzo per la realizzazione di opere non strutturali.

Lavoratori impegnati: Addetto al getto in calcestruzzo per opere non strutturali;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto al getto in calcestruzzo per opere non strutturali;

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Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) M.M.C. (sollevamento e trasporto); 2) Chimico; 3) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Andatoie e Passerelle; 2) Attrezzi manuali; 3) Betoniera a

bicchiere;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Cesoiamenti, stritolamenti;

Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre.

b) Lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali (fase)

Lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) e posa nelle casserature di tondini di ferro per armature

di opere non strutturali.

Lavoratori impegnati: Addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; 4) cintura di sicurezza;

5) occhiali o schermi facciali paraschegge.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: Punture, tagli, abrasioni;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Scala semplice; 3) Trancia-piega ferri;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta dall'alto; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello.

c) Posa di recinzioni e cancellate (fase)

Posa su fondazione in cls precedentemente realizzata di recinzioni e cancellate in ferro.

Lavoratori impegnati: Addetto alla posa di recinzioni e cancellate;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

DPI: addetto alla posa di recinzioni e cancellate; ___________________________________________________________________________ ACCORDO QUADRO PER L’ESECUZIONE DI LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA SUL PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO DI COMPETENZA O IN USO AL MUNICIPIO ROMA VII - TRIENNIO 2018-2020 – ATEO 2 . - Pag. 35

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) casco; 3) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; 4) occhiali;

5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) M.M.C. (sollevamento e trasporto); 2) R.O.A. (operazioni di

saldatura);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Saldatrice elettrica; 3) Scala semplice;

4) Smerigliatrice angolare (flessibile); e) Trapano elettrico;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Caduta dall'alto; Inalazione polveri,

fibre.

12.4 OPERE IN FACCIATA

La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi:

a) Formazione intonaci esterni (tradizionali)

b) Posa di rivestimenti esterni

c) Posa di serramenti esterni

d) Realizzazione di tompagnature

e) Tinteggiatura di superfici esterne

a) Formazione intonaci esterni (tradizionali) (fase)

Formazione di intonaci esterni eseguita a mano.

Lavoratori impegnati: Addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali);

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla formazione intonaci esterni (tradizionali);

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

1) guanti; 3 calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; 4) maschera

respiratoria a filtri; 5) occhiali.

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Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

2) Rumore; 4) Chimico; 5) M.M.C. (elevata frequenza);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Impastatrice; 3) Ponteggio metallico fisso;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Caduta dall'alto;

Scivolamenti, cadute a livello.

b) Posa di rivestimenti esterni (fase)

Posa di rivestimenti esterni, realizzata con elementi ceramici ed adesivi speciali.

Lavoratori impegnati: Addetto alla posa di rivestimenti esterni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla posa di rivestimenti esterni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti; 3) occhiali protettivi; 4) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e

puntale d'acciaio; 5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Chimico; 4) M.M.C. (elevata frequenza);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Ponteggio metallico fisso;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello.

c) Posa di serramenti esterni (fase)

Posa di serramenti esterni.

Lavoratori impegnati: Addetto alla posa di serramenti esterni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla posa di serramenti esterni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) occhiali protettivi; 3 calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile;

4) mascherina antipolvere.

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Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Ponteggio metallico fisso;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello.

d) Realizzazione di tompagnature (fase)

Realizzazione di tompagnature.

Lavoratori impegnati: Addetto alla realizzazione di tompagnature;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione di tompagnature;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti; 3) occhiali protettivi; 4) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e

puntale d'acciaio; 5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Chimico; 4) M.M.C. (sollevamento e trasporto); 5) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Betoniera a bicchiere; 3) Ponteggio metallico

fisso; 4) Ponte su cavalletti; 5) Taglierina elettrica;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi;

Inalazione polveri, fibre; Caduta dall'alto; Scivolamenti, cadute a livello.

e) Tinteggiatura di superfici esterne (fase)

Tinteggiatura di pareti esterne.

Lavoratori impegnati: Addetto alla tinteggiatura di superfici esterne;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla tinteggiatura di superfici esterne;

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Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

1) guanti; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina con

filtro antipolvere; e) indumenti protettivi (tute); f) cintura di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Chimico; 4) M.M.C. (elevata frequenza);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Ponteggio metallico fisso; 3) Ponte su

cavalletti;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello.

12.5 OPERE INTERNE

La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sotto fasi:

a) Formazione di massetto per pavimenti interni

b) Formazione intonaci interni (tradizionali)

c) Posa di pavimenti per interni

d) Posa di rivestimenti interni

e) Posa di serramenti interni

f) Realizzazione di contro pareti e controsoffitti

g) Realizzazione di divisori interni

h) Tinteggiatura di superfici interne

a) Formazione di massetto per pavimenti interni (fase)

Formazione di massetto in calcestruzzo semplice o alleggerito come sottofondo per pavimenti.

Lavoratori impegnati: Addetto alla formazione di massetto per pavimenti interni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla formazione di massetto per pavimenti interni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) casco; 3) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; 4) occhiali.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: Chimico;

___________________________________________________________________________ ACCORDO QUADRO PER L’ESECUZIONE DI LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA SUL PATRIMONIO EDILIZIO SCOLASTICO DI COMPETENZA O IN USO AL MUNICIPIO ROMA VII - TRIENNIO 2018-2020 – ATEO 2 . - Pag. 39

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:1) Attrezzi manuali; 2) Impastatrice

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.

b) Formazione intonaci interni (tradizionali) (fase)

Formazione di intonacatura interna su superfici sia verticali che orizzontali, realizzata a mano.

Lavoratori impegnati: Addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali);

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali);

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; 4) maschera respiratoria

a filtri; 5) occhiali.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Chimico; 2) M.M.C. (elevata frequenza);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Impastatrice; 3) Ponte su cavalletti;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti,

cadute a livello.

c) Posa di pavimenti per interni (fase)

Posa di pavimenti interni realizzati con elementi ceramici in genere.

Lavoratori impegnati: Addetto alla posa di pavimenti per interni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla posa di pavimenti per interni;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione

individuale: 1) casco; 2) guanti; 3) occhiali protettivi; 4) calzature di sicurezza con suola

antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; 5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Vibrazioni; 2) Chimico; 3) M.M.C. (elevata frequenza);

4) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Taglierina elettrica;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

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d) Posa di rivestimenti interni (fase)

Posa di rivestimenti interni realizzati con elementi ceramici in genere, e malta a base cementizia o

adesivi.

Lavoratori impegnati: Addetto alla posa di rivestimenti interni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla posa di rivestimenti interni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti; 3) occhiali protettivi; 4) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e

puntale d'acciaio; 5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: Chimico;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Ponte su cavalletti; 3) Taglierina elettrica;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Scivolamenti, cadute a livello.

e) Posa di serramenti interni (fase)

Posa di serramenti interni.

Lavoratori impegnati: Addetto alla posa di serramenti interni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla posa di serramenti interni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) guanti;

2) occhiali protettivi; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile;

4) mascherina antipolvere.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: M.M.C. (sollevamento e trasporto);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

f) Realizzazione di contropareti e controsoffitti (fase)

Realizzazione di pareti, contropareti e/o controsoffitti.

Lavoratori impegnati: Addetto alla realizzazione di contropareti e controsoffitti;

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Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione di contropareti e controsoffitti;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti; 3) occhiali protettivi; 4) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e

puntale d'acciaio; 5) otoprotettori.

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Ponte su cavalletti; 3) Scala semplice;

4) Taglierina elettrica;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Scivolamenti, cadute a livello; Caduta dall'alto.

g) Realizzazione di divisori interni (fase)

Realizzazione di pareti divisorie interne.

Lavoratori impegnati: Addetto alla realizzazione di divisori interni;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione di divisori interni;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti; 3) occhiali protettivi; 4) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e

puntale d'acciaio; 5) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Chimico; 2) M.M.C. (sollevamento e trasporto); 3) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Betoniera a bicchiere; 3) Ponte su

cavalletti; 4) Scala semplice; 5) Taglierina elettrica;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti,

cadute a livello; Caduta dall'alto.

h) Tinteggiatura di superfici interne (fase)

Tinteggiatura di superfici pareti e/o soffitti interni, previa preparazione di dette superfici eseguita

a mano, con attrezzi meccanici o con l'ausilio di solventi chimici (sverniciatori).

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Lavoratori impegnati: Addetto alla tinteggiatura di superfici interne;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla tinteggiatura di superfici interne;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: 1) casco;

2) guanti; 3) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; 4) mascherina con filtro

antipolvere; 5) indumenti protettivi (tute); 6) cintura di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: 1) Chimico; 2) M.M.C. (elevata frequenza);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: 1) Attrezzi manuali; 2) Ponte su cavalletti; 3) Scala semplice;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni;

Scivolamenti, cadute a livello; Caduta dall'alto.

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13 ATTREZZATURE E MACCHINE UTILIZZATE NELLE LAVORAZIONI

13.1 ATTREZZATURE UTIIZZATE NELLE LAVORAZIONI 13.1.1 ELENCO DEGLI ATTREZZI:

1) Andatoie e Passerelle;

2) Argano a bandiera;

3) Argano a cavalletto;

4) Attrezzi manuali;

5) Betoniera a bicchiere;

6) Cannello per saldatura ossiacetilenica;

7) Impastatrice;

8) Livellatrice ad elica;

9) Martello demolitore elettrico;

10) Ponte su cavalletti;

11) Ponteggio metallico fisso;

12) Ponteggio mobile o trabattello;

13) Saldatrice elettrica;

14) Scala doppia;

15) Scala semplice;

16) Scanalatrice per muri ed intonaci;

17) Sega circolare;

18) Smerigliatrice angolare (flessibile);

19) Taglia muri;

20) Taglierina elettrica;

21) Trancia-piega ferri;

22) Trapano elettrico.

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13.1.1 Andatoie e Passerelle

Le andatoie e le passerelle sono opere provvisionali predisposte per consentire il collegamento di

posti di lavoro collocati a quote differenti o separati da vuoti, come nel caso di scavi in trincea o

ponteggi.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

A) Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Istruzioni per gli addetti:

1) verificare la stabilità e la completezza delle passerelle o andatoie, con particolare riguardo alle

tavole che compongono il piano di calpestio ed ai parapetti;

2) verificare la completezza e l'efficacia della protezione verso il vuoto (parapetto con arresto al

piede);

3) non sovraccaricare passerelle o andatoie con carichi eccessivi;

4) verificare di non dover movimentare manualmente carichi superiori a quelli consentiti;

5) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 130.

B) DPI: utilizzatore andatoie e passarelle;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione

individuale: a) calzature di sicurezza; b) guanti; c) indumenti protettivi.

13.1.2 Argano a bandiera

L'argano è un apparecchio di sollevamento utilizzato prevalentemente nei cantieri urbani di

recupero e piccola ristrutturazione per il sollevamento al piano di lavoro dei materiali e degli

attrezzi.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Punture, tagli, abrasioni; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: Argano a bandiera: misure preventive e

protettive;

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Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare la presenza dei parapetti completi sul perimetro del posto di manovra;

2) verificare la presenza degli staffoni e della tavola fermapiede da 30 cm nella parte frontale

dell'elevatore; 3) verificare l'integrità della struttura portante l'argano;

4) con ancoraggio: verificare l'efficienza del puntone di fissaggio;

5) verificare l'efficienza della sicura del gancio e dei morsetti fermafune con redancia;

6) verificare l'integrità delle parti elettriche visibili;

7) verificare l'efficienza dell'interruttore di linea presso l'elevatore;

8) verificare la funzionalità della pulsantiera;

9) verificare l'efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico;

10) transennare a terra l'area di tiro.

Durante l'uso:

1) mantenere abbassati gli staffoni;

2) usare la cintura di sicurezza in momentanea assenza degli staffoni;

3) usare i contenitori adatti al materiale da sollevare;

4) verificare la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta chiusura della sicura del gancio;

5) non utilizzare la fune dell'elevatore per imbracare carichi;

6) segnalare eventuali guasti;

7) per l'operatore a terra: non sostare sotto il carico.

Dopo l'uso:

1) scollegare elettricamente l'elevatore;

2) ritrarre l'elevatore all'interno del solaio.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo

III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore argano a bandiera;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco;

b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi; e) attrezzatura anticaduta.

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13.1.3 Argano a cavalletto

L'argano è un apparecchio di sollevamento utilizzato prevalentemente nei cantieri urbani di

recupero e piccola ristrutturazione per il sollevamento al piano di lavoro dei materiali e degli

attrezzi.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Punture, tagli, abrasioni; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: Argano a cavalletto: misure preventive e

protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare la presenza dei parapetti completi sul perimetro del posto di manovra;

2) verificare la presenza degli staffoni e della tavola fermapiede da 30 cm nella parte frontale

dell'elevatore; 3) verificare l'integrità della struttura portante l'argano;

4) con ancoraggio: verificare l'efficienza del puntone di fissaggio;

5) verificare l'efficienza della sicura del gancio e dei morsetti fermafune con redancia;

6) verificare l'integrità delle parti elettriche visibili;

7) verificare l'efficienza dell'interruttore di linea presso l'elevatore;

8) verificare la funzionalità della pulsantiera;

9) verificare l'efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico;

10) transennare a terra l'area di tiro.

Durante l'uso:

1) mantenere abbassati gli staffoni;

2) usare la cintura di sicurezza in momentanea assenza degli staffoni;

3) usare i contenitori adatti al materiale da sollevare;

4) verificare la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta chiusura della sicura del gancio;

5) non utilizzare la fune dell'elevatore per imbracare carichi;

6) segnalare eventuali guasti;

7) pe l'operatore a terra: non sostare sotto il carico.

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Dopo l'uso:

1) scollegare elettricamente l'elevatore;

2) ritrarre l'elevatore all'interno del solaio.

Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9

aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore argano a cavalletto;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco;

b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi; e) attrezzatura anti caduta.

13.1.4 Attrezzi manuali

Gli attrezzi manuali, presenti in tutte le fasi lavorative, sono sostanzialmente costituiti da una parte

destinata all'impugnatura ed un'altra, variamente conformata, alla specifica funzione svolta.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Punture, tagli, abrasioni;

2) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Attrezzi manuali: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) controllare che l'utensile non sia deteriorato;

2) sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature;

3) verificare il corretto fissaggio del manico;

4) selezionare il tipo di utensile adeguato all'impiego;

5) per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature.

Durante l'uso:

1) impugnare saldamente l'utensile;

2) assumere una posizione corretta e stabile;

3) distanziare adeguatamente gli altri lavoratori;

4) non utilizzare in maniera impropria l'utensile;

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5) non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall'alto;

6) utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia.

Dopo l'uso:

1) pulire accuratamente l'utensile;

2) riporre correttamente gli utensili;

3) controllare lo stato d'uso dell'utensile.

Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore attrezzi manuali;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco;

b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti.

13.1.5 Betoniera a bicchiere

La betoniera a bicchiere è un'attrezzatura destinata al confezionamento di malta. Solitamente viene

utilizzata per il confezionamento di malta per murature ed intonaci e per la produzione di piccole

quantità di calcestruzzi.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

2) Cesoiamenti, stritolamenti;

3) Elettrocuzione;

4) Getti, schizzi;

5) Inalazione polveri, fibre;

6) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Betoniera a bicchiere: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare la presenza ed efficienza delle protezioni: al bicchiere, alla corona, agli organi di

trasmissione, agli organi di manovra;

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2) verificare l'efficienza dei dispositivi di arresto di emergenza;

3) verificare la presenza e l'efficienza della protezione sovrastante il posto di manovra (tettoia);

4) verificare l'integrità dei collegamenti elettrici e di messa a terra per la parte visibile ed il corretto

funzionamento degli interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e manovra.

Durante l'uso:

1) e' vietato manomettere le protezioni;

2) e' vietato eseguire operazioni di lubrificazione, pulizia, manutenzione o riparazione sugli organi

in movimento;

3) nelle betoniere a caricamento automatico accertarsi del fermo macchina prima di eseguire

interventi sui sistemi di caricamento o nei pressi di questi;

4) nelle betoniere a caricamento manuale le operazioni di carico non devono comportare la

movimentazione di carichi troppo pesanti e/o in condizioni disagiate. Pertanto è necessario

utilizzare le opportune attrezzature manuali quali pale o secchie.

Dopo l'uso:

1) assicurarsi di aver tolto tensione ai singoli comandi ed all'interruttore generale di alimentazione

al quadro; 2) lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia alla fine

dell'uso e l'eventuale lubrificazione;

3) ricontrollare la presenza e l'efficienza di tutti i dispositivi di protezione (in quanto alla ripresa

del lavoro la macchina potrebbe essere riutilizzata da altra persona).

Riferimenti Normativi:

Circolare Ministero del Lavoro n.103/80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile

2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore betoniera a bicchiere;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco;

b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschere; e) otoprotettori; f) guanti; g) indumenti

protettivi.

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13.1.6 Cannello per saldatura ossiacetilenica

Il cannello per saldatura ossiacetilenica è impiegato essenzialmente per operazioni di saldatura o

taglio di parti metalliche.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Inalazione fumi, gas, vapori; 2) Incendi, esplosioni;

3) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Cannello per saldatura ossiacetilenica: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare l'assenza di gas o materiale infiammabile nell'ambiente o su tubazioni e/o serbatoi sui

quali si effettuano gli interventi;

2) verificare la stabilità e il vincolo delle bombole sul carrello porta bombole;

3) verificare l'integrità dei tubi in gomma e le connessioni tra le bombole ed il cannello;

4) controllare i dispositivi di sicurezza contro il ritorno di fiamma, in prossimità dell'impugnatura,

dopo i riduttori di pressione e in particolare nelle tubazioni lunghe più di 5 m;

5) verificare la funzionalità dei riduttori di pressione e dei manometri;

6) in caso di lavorazione in ambienti confinati predisporre un adeguato sistema di aspirazione fumi

e/o di ventilazione.

Durante l'uso:

1) trasportare le bombole con l'apposito carrello;

2) evitare di utilizzare la fiamma libera in corrispondenza delle bombole e delle tubazioni del gas;

3) non lasciare le bombole esposte ai raggi solari o ad altre fonti di calore;

4) nelle pause di lavoro spegnere la fiamma e chiudere l'afflusso del gas;

5) tenere un estintore sul posto di lavoro;

6) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Dopo l'uso:

1) spegnere la fiamma chiudendo le valvole d'afflusso del gas;

2) riporre le bombole nel deposito di cantiere.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, All. 6.

2) DPI: utilizzatore cannello per saldatura ossiacetilenica;

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Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale:

a) calzature di sicurezza;

b) occhiali;

c) maschera;

d) otoprotettori;

e) guanti;

f) grembiule per saldatore;

g) indumenti protettivi.

13.1.7 Impastatrice

L'impastatrice è un'attrezzatura da cantiere destinata alla preparazione a ciclo continuo di malta.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

2) Elettrocuzione; 3) Inalazione polveri, fibre; 4) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Impastatrice: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare l'integrità delle parti elettriche;

2) verificare la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione (pulegge, cinghie);

3) verificare l'efficienza dell'interruttore di comando e del pulsante di emergenza;

4) verificare l'efficienza della griglia di protezione dell'organo lavoratore e del dispositivo di blocco

del moto per il sollevamento accidentale della stessa;

5) verificare la presenza della tettoia di protezione del posto di lavoro (dove necessario).

Durante l'uso:

1) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione;

2) non manomettere il dispositivo di blocco delle griglie;

3) non rimuovere il carter di protezione della puleggia.

Dopo l 'uso:

1) scollegare elettricamente la macchina;

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2) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a

motore fermo;

3) curare la pulizia della macchina;

4) segnalare eventuali guasti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo

III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore impastatrice;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco;

b) calzature di sicurezza; c) otoprotettori; d) maschere; e) guanti; f) indumenti protettivi.

13.1.8 Livellatrice ad elica

La livellatrice ad elica è un'attrezzatura utilizzata nelle operazioni di finitura delle pavimentazioni

in calcestruzzo.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Cesoiamenti, stritolamenti;

2) Inalazione fumi, gas, vapori;

3) Incendi, esplosioni;

Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni a seguito di lavorazioni in presenza o in prossimità di

materiali, sostanze o prodotti infiammabili.

4) Scivolamenti, cadute a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Livellatrice ad elica: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare l'efficienza dei comandi;

2) controllare l'efficienza della protezione delle pale;

3) controllare il corretto fissaggio del carter degli organi di trasmissione;

4) per macchine alimentate elettricamente verificare l'integrità dei collegamenti, del cavo e della

spina.

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Durante l'uso:

1) utilizzare la macchina in condizioni di stabilità adeguata evitando zone inclinate o aperture nel

suolo;

2) non utilizzare la macchina in ambienti chiusi e poco ventilati;

3) non lasciare la macchina in moto senza sorveglianza;

4) durante il rifornimento di carburante spegnere il motore e non fumare;

5) segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti.

Dopo l 'uso:

1) chiudere il rubinetto della benzina;

2) nel caso di macchina elettrica disinserire la spina;

3) lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia e l'eventuale

manutenzione;

4) eseguire gli interventi di revisione e manutenzione a motore spento.

Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9

aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore livellatrice ad elica;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale:

a) guanti; b) calzature di sicurezza; c) otoprotettori; d) indumenti protettivi.

13.1.9 Martello demolitore elettrico

Il martello demolitore è un'attrezzatura la cui utilizzazione risulta necessaria ogni qualvolta si

presenti l'esigenza di un elevato numero di colpi ed una battuta potente.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Inalazione polveri, fibre;

3) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Martello demolitore elettrico: misure preventive e protettive;

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Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare che l'utensile sia del tipo a doppio isolamento (220 V), o alimentato a bassissima tensione

di sicurezza (50V), comunque non collegato a terra;

2) verificare l'integrità del cavo e della spina di alimentazione;

3) verificare il funzionamento dell'interruttore;

4) segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato;

5) utilizzare la punta adeguata al materiale da demolire.

Durante l'uso:

1) impugnare saldamente l'utensile con le due mani tramite le apposite maniglie;

2) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata;

3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione;

4) staccare il collegamento elettrico durante le pause di lavoro.

Dopo l'uso:

1) scollegare elettricamente l'utensile;

2) controllare l'integrità del cavo d'alimentazione;

3) pulire l'utensile;

4) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9

aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore martello demolitore elettrico;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale:

a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschera; e) otoprotettori; f) guanti

antivibrazioni; g) indumenti protettivi.

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13.1.10 Ponte su cavalletti

Il ponte su cavalletti è un'opera provvisionale costituita da un impalcato di assi in legno sostenuto

da cavalletti.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Scivolamenti, cadute a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Istruzioni per gli addetti:

1) verificare la planarità del ponte. Se il caso, spessorare con zeppe in legno e non con mattoni o

blocchi di cemento;

2) verificare le condizioni generali del ponte, con particolare riguardo all'integrità dei cavalletti ed

alla completezza del piano di lavoro; all'integrità, al blocco ed all'accostamento delle tavole;

3) non modificare la corretta composizione del ponte rimuovendo cavalletti o tavole né utilizzare le

componenti - specie i cavalletti se metallici - in modo improprio;

4) non sovraccaricare il ponte con carichi non previsti o eccessivi ma caricarli con i soli materiali ed

attrezzi necessari per la lavorazione in corso;

5) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze o mancanza delle attrezzature

per poter operare come indicato.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 124; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 139; D.Lgs.

9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 2.2.2..

2) DPI: utilizzatore ponte su cavalletti;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale:

a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti.

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13.1.11 Ponteggio metallico fisso

Il ponteggio metallico fisso è un'opera provvisionale realizzata per eseguire lavori di ingegneria

civile, quali nuove costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Caduta dall'alto;

2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Scivolamenti, cadute a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Ponteggio metallico fisso: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Istruzioni per gli addetti:

1) verificare che il ponteggio venga conservato in buone condizioni di manutenzione, che la

protezione contro gli agenti nocivi esterni sia efficace e che il marchio del costruttore si mantenga

rintracciabile e decifrabile;

2) verificare la stabilità e integrità di tutti gli elementi del ponteggio ad intervalli periodici, dopo

violente perturbazioni atmosferiche o prolungate interruzioni delle attività;

3) procedere ad un controllo più accurato quando si interviene in un cantiere già avviato, con il

ponteggio già installato o in fase di completamento;

4) accedere ai vari piani del ponteggio in modo agevole e sicuro, utilizzando le apposite scale a mano

sfalsate ad ogni piano, vincolate e protette verso il lato esterno;

5) non salire o scendere lungo gli elementi del ponteggio;

6) evitare di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio;

7) evitare di gettare dall'alto materiali di qualsiasi genere o elementi metallici del ponteggio;

8) abbandonare il ponteggio in presenza di forte vento;

9) controllare che in cantiere siano conservate tutte le documentazioni tecniche necessarie e richieste

relative all'installazione del ponteggio metallico;

10) verificare che gli elementi del ponteggio ancora ritenuti idonei al reimpiego siano tenuti separati

dal materiale non più utilizzabile;

11) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato.

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Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione IV; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione

V; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 2.; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 3..

2) DPI: utilizzatore ponteggio metallico fisso;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale:

a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) attrezzatura anticaduta.

13.1.12 Ponteggio mobile o trabattello

Il ponteggio mobile su ruote o trabattello è un'opera provvisionale utilizzata per eseguire lavori di

ingegneria civile, quali nuove costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai

2 metri ma che non comportino grande impegno temporale.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Caduta dall'alto;

2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Istruzioni per gli addetti:

1) verificare che il ponte su ruote sia realmente tale e non rientri nel regime imposto dall’

autorizzazione ministeriale;

2) rispettare con scrupolo le prescrizioni e le indicazioni fornite dal costruttore;

3) verificare il buon stato di elementi, incastri, collegamenti;

4) montare il ponte in tutte le parti, con tutte le componenti;

5) accertare la perfetta planarità e verticalità della struttura e, se il caso, ripartire il carico del ponte

sul terreno con tavoloni;

6) verificare l'efficacia del blocco ruote;

7) usare i ripiani in dotazione e non impalcati di fortuna;

8) predisporre sempre sotto il piano di lavoro un regolare sottoponte a non più di m 2,50;

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9) verificare che non si trovino linee elettriche aeree a distanza inferiore alle distanze di sicurezza

consentite (tali distanze di sicurezza variano in base alla tensione della linea elettrica in questione, e

sono: mt 3, per tensioni fino a 1 kV, mt 3.5, per tensioni pari a 10 kV e pari a 15 kV, mt 5, per tensioni

pari a 132 kV e mt 7, per tensioni pari a 220 kV e pari a 380 kV);

10) non installare sul ponte apparecchi di sollevamento;

11) non effettuare spostamenti con persone sopra.

Riferimenti Normativi: D.M. 22 maggio 1992 n.466; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II,

Sezione VI.

2) DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco;

b) calzature di sicurezza; c) guanti.

13.1.13 Saldatrice elettrica

La saldatrice elettrica è un utensile ad arco o a resistenza per l'effettuazione di saldature elettriche.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Inalazione fumi, gas, vapori;

3) Incendi, esplosioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Saldatrice elettrica: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare l'integrità dei cavi e della spina di alimentazione;

2) verificare l'integrità della pinza porta elettrodo;

3) non effettuare operazioni di saldatura in presenza di materiali infiammabili;

4) in caso di lavorazione in ambienti confinati, predisporre un adeguato sistema di aspirazione

fumi e/o di ventilazione.

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Durante l'uso:

1) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione;

2) allontanare il personale non addetto alle operazioni di saldatura;

3) nelle pause di lavoro interrompere l'alimentazione elettrica.

Dopo l'uso:

1) staccare il collegamento elettrico della macchina;

2) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III,

Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore saldatrice elettrica;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale:

a) casco; b) calzature di sicurezza; c)maschere per saldatore; d) guanti; e) grembiule da

saldatore; f) indumenti protettivi.

13.1.14 Scala doppia

La scala doppia è adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo

a quote non altrimenti

raggiungibili.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Caduta dall'alto;

2) Cesoiamenti, stritolamenti;

3) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Scala doppia: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Organizzative:

Caratteristiche di sicurezza:

1) le scale doppie devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono

quindi essere in ferro, alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere

dimensioni appropriate all'uso;

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2) le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti

in ferro applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m devono avere anche un tirante

intermedio;

3) le scale doppie non devono superare l'altezza di 5 m;

4) le scale doppie devono essere provviste di catena o dispositivo analogo che impedisca l'apertura

della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza.

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) è vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti;

2) le scale devono essere utilizzate solo su terreno stabile e in piano;

3) il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai

passaggi.

Durante l'uso:

1) durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala;

2) la scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da

trasportare;

3) la salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala.

Dopo l'uso:

1) controllare periodicamente lo stato di conservazione delle scale provvedendo alla manutenzione

necessaria; 2) le scale non utilizzate devono essere conservate in un luogo riparato dalle intemperie

e, possibilmente, sospese ad appositi ganci;

3) segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli

incastri, fessurazioni, carenza dei dispositivi di arresto.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 113.

2) DPI: utilizzatore scala doppia;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale:

a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti.

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13.1.15 Scala semplice

La scala semplice è adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo

a quote non altrimenti raggiungibili.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Scala semplice: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Organizzative:

Caratteristiche di sicurezza:

1) le scale a mano devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono

quindi essere in ferro, alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere

dimensioni appropriate all'uso;

2) le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti

in ferro applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m devono avere anche un tirante

intermedio; 3) in tutti i casi le scale devono essere provviste di dispositivi antisdrucciolo alle

estremità inferiori dei due montanti e di elementi di trattenuta o di appoggi antisdrucciolevoli alle

estremità superiori.

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) la scala deve sporgere a sufficienza oltre il piano di accesso (è consigliabile che tale sporgenza sia

di almeno 1 m), curando la corrispondenza del piolo con lo stesso (è possibile far proseguire un solo

montante efficacemente fissato);

2) le scale usate per l'accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione

dell'altra;

3) le scale poste sul filo esterno di una costruzione od opere provvisionali (ponteggi) devono essere

dotate di corrimano e parapetto;

4) la scala deve distare dalla verticale di appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza;

5) è vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti;

6) le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione;

7) il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai

passaggi.

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Durante l'uso:

1) le scale non vincolate devono essere trattenute al piede da altra persona;

2) durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala;

3) evitare l'uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo;

4) la scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da

trasportare;

5) quando vengono eseguiti lavori in quota, utilizzando scale ad elementi innestati, una persona

deve esercitare da terra una continua vigilanza sulla scala;

6) la salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala.

Dopo l'uso:

1) controllare periodicamente lo stato di conservazione delle scale provvedendo alla manutenzione

necessaria; 2)le scale non utilizzate devono essere conservate in un luogo riparato dalle intemperie

e, possibilmente, sospese ad appositi ganci;

3) segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli

incastri, fessurazioni, carenza dei dispositivi antiscivolo e di arresto.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 113.

2) DPI: utilizzatore scala semplice;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale:

a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti.

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13.1.16 Scanalatrice per muri ed intonaci

La scanalatrice per muri ed intonaci è un utensile utilizzato per la realizzazione di impianti sotto

traccia.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Punture, tagli, abrasioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Scanalatrice per muri ed intonaci: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare che l'utensile sia del tipo a doppio isolamento (220V);

2) verificare la presenza del carter di protezione;

3) verificare l'integrità del cavo e delle spine di alimentazione;

4) controllare il regolare fissaggio della fresa o dei dischi;

5) segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato.

Durante l'uso:

1) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata;

2) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione;

3) evitare turni di lavoro prolungati e continui;

4) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro.

Dopo l'uso:

1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile;

2) controllare l'integrità del cavo e della spina;

3) pulire l'utensile;

4) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III,

Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore scanalatrice per muri ed intonaci;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione

individuale: a)casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschera; e) oto-protettori; f) guanti

antivibrazioni; g) indumenti protettivi.

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13.1.17 Sega circolare

La sega circolare, quasi sempre presente nei cantieri, viene utilizzata per il taglio del legname da

carpenteria e/o per quello usato nelle diverse lavorazioni.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Inalazione polveri, fibre;

3) Punture, tagli, abrasioni;

4) Scivolamenti, cadute a livello;

5) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Sega circolare: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare la presenza ed efficienza della cuffia di protezione registrabile o a caduta libera sul

banco di lavoro in modo tale che risulti libera la sola parte attiva del disco necessaria per effettuare

la lavorazione;

2) verificare la presenza ed efficienza del coltello divisore in acciaio posto dietro la lama e registrato

a non più di 3 mm. dalla dentatura del disco (il suo scopo è quello di tenere aperto il taglio, quando

si taglia legname per lungo, al fine di evitare il possibile rifiuto del pezzo o l'eccessivo attrito delle

parti tagliate contro le facciate del disco);

3) verificare la presenza e l'efficienza degli schermi ai due lati del disco nella parte sottostante il

banco di lavoro, in modo tale che sia evitato il contatto di tale parte di lama per azioni accidentali

(come ad esempio potrebbe accadere durante l'azionamento dell'interruttore di manovra);

4) verificare la presenza ed efficienza degli spingitoi di legno per aiutarsi nel taglio di piccoli pezzi

(se ben conformati ed utilizzati evitano di portare le mani troppo vicino al disco o comunque sulla

sua traiettoria);

5) verificare la stabilità della macchina (le vibrazioni eccessive possono provocare lo sbandamento

del pezzo in lavorazione o delle mani che trattengono il pezzo);

6) verificare la pulizia dell'area circostante la macchina, in particolare di quella corrispondente al

posto di lavoro (eventuale materiale depositato può provocare inciampi o scivolamenti);

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7) verificare la pulizia della superficie del banco di lavoro (eventuale materiale depositato può

costituire intralcio durante l'uso e distrarre l'addetto dall'operazione di taglio);

8) verificare l'integrità dei collegamenti elettrici e di terra dei fusibili e delle coperture delle parti

sotto tensione (scatole morsettiere - interruttori);

9) verificare il buon funzionamento dell'interruttore di manovra;

10) verificare la disposizione del cavo di alimentazione (non deve intralciare le manovre, non deve

essere soggetto ad urti o danneggiamenti con il materiale lavorato o da lavorare, non deve intralciare

i passaggi).

Durante l'uso:

1) registrare la cuffia di protezione in modo tale che l'imbocco venga a sfiorare il pezzo in lavorazione

o verificare che sia libera di alzarsi al passaggio del pezzo in lavorazione e di abbassarsi sul banco

di lavoro, per quelle basculanti;

2) per tagli di piccoli pezzi e, comunque, per quei tagli in cui le mani si verrebbero a trovare in

prossimità del disco o sulla sua traiettoria, è indispensabile utilizzare spingitoi;

3) non distrarsi durante il taglio del pezzo;

4) normalmente la cuffia di protezione è anche un idoneo dispositivo atto a trattenere le schegge; 5)

usare gli occhiali, se nella lavorazione specifica la cuffia di protezione risultasse insufficiente a

trattenere le schegge.

Dopo l'uso:

1) la macchina potrebbe venire utilizzata da altra persona, quindi deve essere lasciata in perfetta

efficienza; 2) lasciare il banco di lavoro libero da materiali; 3) lasciare la zona circostante pulita con

particolare riferimento a quella corrispondente al posto di lavoro;

4) verificare l'efficienza delle protezioni;

5) segnalare le eventuali anomalie al responsabile del cantiere.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III,

Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore sega circolare;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione

individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) otoprotettori; e) guanti.

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13.1.18 Smerigliatrice angolare (flessibile)

La smerigliatrice angolare, più conosciuta come mola a disco o flessibile o flex, è un utensile portatile che

reca un disco ruotante la cui funzione è quella di tagliare, smussare, lisciare superfici.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione; 2) Inalazione polveri, fibre; 3) Punture, tagli, abrasioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare che l'utensile sia a doppio isolamento (220 V);

2) controllare che il disco sia idoneo al lavoro da eseguire;

3) controllare il fissaggio del disco;

4) verificare l'integrità delle protezioni del disco e del cavo di alimentazione;

5) verificare il funzionamento dell'interruttore.

Durante l'uso:

1) impugnare saldamente l'utensile per le due maniglie;

2) eseguire il lavoro in posizione stabile;

3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione;

4) non manomettere la protezione del disco;

5) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro;

6) verificare l'integrità del cavo e della spina di alimentazione.

Dopo l'uso:

1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile;

2) controllare l'integrità del disco e del cavo di alimentazione

3) pulire l'utensile; 4) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III,

Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. 2) DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile);

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione

individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschera; e) otoprotettori;

f) guanti antivibrazioni; g) indumenti protettivi.

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13.1.19 Tagliamuri

Il tagliamuri è un'attrezzatura carrellata o meno, adatta per tagliare muri in tufo, mattoni o blocchetti

in calcestruzzo, per risanamento di fabbricati dall'umidità di risalita.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Elettrocuzione; 2) Getti, schizzi; 3) Punture, tagli, abrasioni;

4) Scivolamenti, cadute a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: Tagliamuri: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) Assicurati del corretto funzionamento dei dispositivi di comando (pulsanti e dispositivi di arresto)

accertandoti, in special modo, dell'efficienza del dispositivo "a uomo presente";

2) Accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti, evitando

assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni;

3) Assicurati che l'elemento su cui operare non sia in tensione o attraversato da impianti tecnologici attivi;

4) Assicurati della corretta tensione e dell'integrità della catena;

5) Accertati che vi sia lubrificante per la catena in quantità sufficiente;

6) Provvedi a delimitare la zona di lavoro, impedendo a chiunque il transito o la sosta;

7) Segnala l'area di lavoro esposta a livello di rumorosità elevato.

Durante l'uso:

1) Verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di lavoro e i passaggi,

e non siano esposti a danneggiamenti meccanici da parte del materiale da lavorare e lavorato;

2) Durante le pause di lavoro, ricordati di interrompere l'alimentazione elettrica;

3) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che

dovessero evidenziarsi durante il lavoro.

Dopo l'uso:

1) Assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico;

2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel

libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione elettrica.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III,

Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6. DPI: utilizzatore tagliamuri;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione

individuale: a)calzature di sicurezza; b) occhiali; c) otoprotettori; d) guanti; e) maschera.

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13.1.20 Taglierina elettrica

La taglierina elettrica è un elettroutensile per il taglio di taglio di laterizi o piastrelle di ceramica.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Punture, tagli, abrasioni;

2) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Taglierina elettrica: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) controllare che l'utensile non sia deteriorato;

2) sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature;

3) verificare il corretto fissaggio del manico;

4) selezionare il tipo di utensile adeguato all'impiego;

5) per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature.

Durante l'uso:

1) impugnare saldamente l'utensile;

2) assumere una posizione corretta e stabile;

3) distanziare adeguatamente gli altri lavoratori;

4) non utilizzare in maniera impropria l'utensile;

5) non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall'alto;

6) utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia.

Dopo l'uso:

1) pulire accuratamente l'utensile;

2) riporre correttamente gli utensili;

3) controllare lo stato d'uso dell'utensile.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III,

Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore taglierina elettrica;

3) Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di

protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti

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13.1.21 Trancia-piega ferri

La trancia-piega ferri è un'attrezzatura utilizzata per sagomare i ferri di armatura, e le relative staffe,

dei getti di conglomerato cementizio armato.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Cesoiamenti, stritolamenti;

2) Elettrocuzione;

3) Punture, tagli, abrasioni;

4) Scivolamenti, cadute a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Trancia-piegaferri: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) Accertati dell'integrità dei collegamenti e dei conduttori elettrici e di messa a terra visibili;

assicurati dell'integrità delle protezioni e dei ripari alle morsettiere e del buon funzionamento degli

interruttori elettrici di azionamento e di manovra;

2) Controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante il posto di manovra (tettoia);

3) Accertati della stabilità della macchina;

4) Accertati dell'adeguatezza dell'area di lavoro circostante il banco di lavorazione;

5) Assicurati dell'efficienza del pedale di comando e dell'interruttore;

6) Prendi visione della posizione del comando per l'arresto d'emergenza e verificane l'efficienza;

7) Accertati della presenza e dell'efficienza delle protezioni da contatto accidentale relative agli

organi di manovra e agli altri organi di trasmissione del moto (pulegge, cinghie, ingranaggi, ecc.) e

del buon funzionamento dei pulsanti e dei dispositivi di arresto.

Durante l'uso:

1) Verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di lavoro e i

passaggi, e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici da parte del materiale da lavorare e

lavorato;

2) Presta particolare attenzione nel mantenere ad adeguata distanza le mani dagli organi lavoratori;

3) Qualora debbano essere eseguite lavorazioni o tagli su piccoli pezzi, utilizza le apposite

attrezzature speciali per trattenere e movimentare il pezzo in prossimità degli organi lavoratori;

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4) Evita di tagliare più tondini o barre contemporaneamente;

5) Mantieni sgombro da materiali il banco di lavoro;

6) Evita assolutamente di rimuovere i dispositivi di protezione;

7) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che

dovessero evidenziarsi durante il lavoro.

Dopo l'uso:

1) Verifica di aver aperto tutti i circuiti elettrici della macchina (interrotto ogni operatività) e

l'interruttore generale di alimentazione al quadro;

2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto

indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che la macchina sia spenta e non riavviabile da

terzi accidentalmente;

3) Pulisci la macchina da eventuali residui di materiale e, in particolare, verifica che il materiale

lavorato o da lavorare non sia accidentalmente venuto ad interferire sui conduttori di alimentazione

e/o messa a terra.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III,

Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore trancia-piega ferri;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione

individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi.

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13.1.22 Trapano elettrico

Il trapano è un utensile di uso comune adoperato per praticare fori sia in strutture murarie che in

qualsiasi materiale.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Inalazione polveri, fibre;

3) Punture, tagli, abrasioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Trapano elettrico: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare che l'utensile sia a doppio isolamento (220V), o alimentato a bassissima tensione di

sicurezza (50V), comunque non collegato elettricamente a terra;

2) verificare l'integrità e l'isolamento dei cavi e della spina di alimentazione;

3) verificare il funzionamento dell'interruttore;

4) controllare il regolare fissaggio della punta.

Durante l'uso:

1) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata;

2) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro;

3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione.

Dopo l'uso:

1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile;

2) pulire accuratamente l'utensile;

3) segnalare eventuali malfunzionamenti.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III,

Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: utilizzatore trapano elettrico;

Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione

individuale: a) calzature di sicurezza; b) maschera; c) otoprotettori; d) guanti.

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13.2 MACCHINE UTILIZZATE NELLE LAVORAZIONI

Elenco delle macchine:

1) Autocarro;

2) Autogrù.

13.2.1 Autocarro

L'autocarro è un mezzo d'opera utilizzato per il trasporto di mezzi, materiali da costruzione,

materiali di risulta ecc.

Rischi generati dall'uso della Macchina:

1) Cesoiamenti, stritolamenti;

2) Getti, schizzi;

3) Inalazione polveri, fibre;

4) Incendi, esplosioni;

5) Investimento, ribaltamento;

6) Rumore;

Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio

(schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di

valutazione specifico.

Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro.

Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni:

a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;

b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano

il minor rumore possibile;

c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la

limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro

appropriati, con sufficienti periodi di riposo;

d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro,

del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro;

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e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione

al rumore dei lavoratori;

f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali

schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti;

g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di

smorzamento o di isolamento;

h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello

compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.

7) Urti, colpi, impatti, compressioni;

8) Vibrazioni; Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti

l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione

specifico.

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere

eliminati alla fonte o ridotti al minimo.

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:

1) Autocarro: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare accuratamente l'efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere;

2) verificare l'efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi;

3) garantire la visibilità del posto di guida;

4) controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo;

5) verificare la presenza in cabina di un estintore.

Durante l'uso:

1) segnalare l'operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere;

2) non trasportare persone all'interno del cassone;

3) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità

dei posti di lavoro;

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4) richiedere l'aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la

visibilità è incompleta;

5) non azionare il ribaltabile con il mezzo in posizione inclinata;

6) non superare la portata massima;

7) non superare l'ingombro massimo;

8) posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa

subire spostamenti durante il trasporto;

9) non caricare materiale sfuso oltre l'altezza delle sponde;

10) assicurarsi della corretta chiusura delle sponde;

11) durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare;

12) segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti.

Dopo l'uso:

1) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare

riguardo per pneumatici e freni, segnalando eventuali anomalie;

2) pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: operatore autocarro;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco;

b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi.

13.2.2 Autogrù

L'autogrù è un mezzo d'opera dotato di braccio allungabile per la movimentazione, il sollevamento

e il posizionamento di materiali, di componenti di macchine, di attrezzature, di parti d'opera ecc.

Rischi generati dall'uso della Macchina:

1) Cesoiamenti, stritolamenti;

2) Elettrocuzione;

3) Getti, schizzi;

4) Incendi, esplosioni;

5) Investimento, ribaltamento;

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6) Punture, tagli, abrasioni;

7) Rumore; Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del

rischio (schede di valutazione, dpi, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle

seguenti indicazioni:

a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;

b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano

il minor rumore possibile;

c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la

limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro

appropriati, con sufficienti periodi di riposo;

d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro,

del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro;

e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione

al rumore dei lavoratori;

f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali

schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti;

g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di

smorzamento o di isolamento;

h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello

compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.

8) Urti, colpi, impatti, compressioni;

9) Vibrazioni; Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi

del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere

eliminati alla fonte o ridotti al minimo.

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Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:

1) Autogrù: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Esecutive:

Prima dell'uso:

1) verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con le

manovre;

2) controllare i percorsi e le aree di manovra, approntando gli eventuali rafforzamenti;

3) verificare l'efficienza dei comandi;

4) ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli stabilizzatori;

5) verificare che la macchina sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio

pedonale o delimitare la zona d'intervento;

6) verificare la presenza in cabina di un estintore.

Durante l'uso:

1) segnalare l'operatività del mezzo col girofaro;

2) preavvisare l'inizio delle manovre con apposita segnalazione acustica;

3) attenersi alle segnalazioni per procedere con le manovre;

4) evitare, nella movimentazione del carico, posti di lavoro e/o di passaggio;

5) eseguire le operazioni di sollevamento e scarico con le funi in posizione verticale;

6) illuminare a sufficienza le zone per il lavoro notturno;

7) segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose;

8) non compiere su organi in movimento operazioni di manutenzione;

9) mantenere i comandi puliti da grasso e olio;

10) eseguire il rifornimento di carburante a motore spento e non fumare.

Dopo l'uso:

1) non lasciare nessun carico sospeso;

2) posizionare correttamente la macchina raccogliendo il braccio telescopico ed azionando il freno

di stazionamento;

3) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a

motori spenti;

4) nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della macchina.

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Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.

2) DPI: operatore autogrù;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco;

b) calzature di sicurezza; c) otoprotettori; d) guanti; e) indumenti protettivi.

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13.3 POTENZA SONORA ATTREZZATURE E MACCHINE

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14 VALUTAZIONE DEI RISCHI E CONSEGUENTI MISURE DA ADOTTARE 14.1 ELENCO DEI RISCHI:

1) Caduta dall'alto;

2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Chimico;

4) Elettrocuzione;

5) Inalazione polveri, fibre;

6) M.M.C. (elevata frequenza);

7) M.M.C. (sollevamento e trasporto);

8) M.M.C. (spinta e traino);

9) Punture, tagli, abrasioni;

10) R.O.A. (operazioni di saldatura);

11) Rumore;

12) Vibrazioni.

14.1.1 RISCHIO: "Caduta dall'alto"

Descrizione del Rischio:

Lesioni a causa di cadute dall'alto per perdita di stabilità dell'equilibrio dei lavoratori, in assenza di

adeguate misure di prevenzione, da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Demolizione di tompagnature; Rimozione di serramenti esterni; Applicazione

esterna di pannelli isolanti su superfici verticali; Formazione intonaci esterni (tradizionali); Posa di

rivestimenti esterni; Posa di serramenti esterni; Realizzazione di tompagnature; Tinteggiatura di

superfici esterne;

Prescrizioni Esecutive:

Nei lavori in quota, ogni qualvolta non siano attuabili le misure di prevenzione e protezione

collettiva, si devono utilizzare dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto.

In particolare sono da prendere in considerazione specifici sistemi di sicurezza che consentono una

maggior mobilità del lavoratore quali: avvolgitori/svolgitori automatici di fune di trattenuta; sistema

a guida fissa e ancoraggio scorrevole, altri sistemi analoghi.

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14.1.2 RISCHIO: "Caduta di materiale dall'alto o a livello"

Descrizione del Rischio:

Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di

materiali o per caduta degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni

mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli

impianti fissi; Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere; Smobilizzo del cantiere;

Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali; Formazione intonaci esterni

(tradizionali); Posa di rivestimenti esterni; Posa di serramenti esterni; Realizzazione di

tompagnature; Tinteggiatura di superfici esterne;

Prescrizioni Esecutive:

Gli addetti all'imbracatura devono seguire le seguenti indicazioni:

a) verificare che il carico sia stato imbracato correttamente;

b) accompagnare inizialmente il carico fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o

materiali eventualmente presenti;

c) allontanarsi dalla traiettoria del carico durante la fase di sollevamento;

d) non sostare in attesa sotto la traiettoria del carico;

e) avvicinarsi al carico in arrivo per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli

presenti; f)accertarsi della stabilità del carico prima di sganciarlo;

g) accompagnare il gancio fuori dalla zona impegnata da attrezzature

o materiali durante la manovra di richiamo.

b) Nelle lavorazioni: Rimozione di cls ammalorato di pilastri, travi, pareti; Rimozione di intonaci e

rivestimenti esterni; Rimozione di massetto; Rimozione di pavimenti esterni; Rimozione di

pavimenti interni;

Prescrizioni Organizzative:

Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall'alto, ma deve essere trasportato oppure

convogliato in appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di m

2 dal livello del piano di raccolta.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 153; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 152.

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14.1.3 RISCHIO: Chimico Descrizione del Rischio:

Attività in cui sono impiegati agenti chimici, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento,

compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il

trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa.

Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento

di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Getto in calcestruzzo per opere non strutturali; Realizzazione di pavimento

industriale; Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici verticali; Formazione intonaci

esterni (tradizionali); Posa di rivestimenti esterni; Realizzazione di tompagnature; Tinteggiatura di

superfici esterne; Formazione di massetto per pavimenti interni; Formazione intonaci interni

(tradizionali); Posa di pavimenti per interni; Posa di rivestimenti interni;

Realizzazione di divisori interni; Tinteggiatura di superfici interne;

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. A seguito di valutazione dei rischi, al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo,

i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi, devono essere adottate adeguate misure generali di

protezione e prevenzione:

a) la progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro deve essere effettuata

nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori;

b) le attrezzature di lavoro fornite devono essere idonee per l'attività specifica e mantenute

adeguatamente; c) il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica deve essere quello minimo

in funzione della necessità della lavorazione;

d) la durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi deve essere ridotta al minimo;

e) devono essere fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento

delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori;

f) le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, devono essere ridotte al minimo, in funzione delle

necessità di lavorazione;

g) devono essere adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la

sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti

chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti.

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14.1.4 RISCHIO: "Elettrocuzione"

Descrizione del Rischio:

Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o

folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere; Realizzazione di

impianto elettrico del cantiere;

Prescrizioni Organizzative:

I lavori su impianti o apparecchiature elettriche devono essere effettuati solo da imprese singole o

associate (elettricisti) abilitate che dovranno rilasciare, prima della messa in esercizio dell'impianto,

la "dichiarazione di conformità".

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 82; D.M. 22 gennaio 2008 n.37.

14.1.5 RISCHIO: "Inalazione polveri, fibre"

Descrizione del Rischio:

Lesioni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore derivanti dall'esposizione

per l'impiego diretto di materiali in grana minuta, in polvere o in fibrosi e/o derivanti da lavorazioni

o operazioni che ne comportano l'emissione.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Demolizione di pareti divisorie; Demolizione di tompagnature; Taglio di

muratura a tutto spessore; Taglio parziale dello spessore di muratura; Rimozione di cls ammalorato

di pilastri, travi, pareti; Rimozione di controsoffittature, intonaci e rivestimenti interni; Rimozione

di intonaci e rivestimenti esterni; Rimozione di massetto; Rimozione di pavimenti interni;

Prescrizioni Organizzative:

Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere,

irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta e curando che lo stoccaggio e

l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente.

Riferimenti Normativi: D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 96; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 153.

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14.1.6 RISCHIO: M.M.C. (elevata frequenza)

Descrizione del Rischio:

Attività comportante movimentazione manuale di carichi leggeri mediante movimenti ripetitivi ad

elevata frequenza degli arti superiori (mani, polsi, braccia, spalle). Per tutti i dettagli inerenti l'analisi

del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Formazione intonaci esterni (tradizionali); Posa di rivestimenti esterni;

Tinteggiatura di superfici esterne; Formazione intonaci interni (tradizionali); Posa di pavimenti per

interni; Tinteggiatura di superfici interne;

Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle

seguenti indicazioni: i compiti dovranno essere tali da evitare prolungate sequenze di movimenti

ripetitivi degli arti superiori (spalle, braccia, polsi e mani).

14.1.7 RISCHIO: M.M.C. (sollevamento e trasporto)

Descrizione del Rischio:

Attività comportante movimentazione manuale di carichi con operazioni di trasporto o sostegno

comprese le azioni di sollevare e deporre i carichi. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio

(schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Rimozione di controsoffittature, intonaci e rivestimenti interni; Rimozione di

intonaci e rivestimenti esterni; Rimozione di massetto; Rimozione di pavimenti esterni; Rimozione

di pavimenti interni; Rimozione di serramenti esterni; Rimozione di serramenti interni; Getto in

calcestruzzo per opere non strutturali; Posa di recinzioni e cancellate; Realizzazione di

tompagnature; Posa di serramenti interni; Realizzazione di divisori interni;

Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle

seguenti indicazioni:

a) l'ambiente di lavoro (temperatura, umidità e ventilazione) deve presentare condizioni

microclimatiche adeguate;

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b) gli spazi dedicati alla movimentazione devono essere adeguati; c) il sollevamento dei carichi deve

essere eseguito sempre con due mani e da una sola persona;

d) il carico da sollevare non deve essere estremamente freddo, caldo o contaminato;

e) le altre attività di movimentazione manuale devono essere minimali;

f) deve esserci adeguata frizione tra piedi e pavimento;

g) i gesti di sollevamento devono essere eseguiti in modo non brusco.

14.1.8 RISCHIO: M.M.C. (spinta e traino)

Descrizione del Rischio:

Attività comportante movimentazione manuale di carichi con azioni di spinta e traino. Per tutti i

dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di

valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Taglio parziale dello spessore di muratura;

Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle

seguenti indicazioni:

a) la movimentazione dei carichi deve avvenire a basse accelerazioni e velocità, i punti di presa del

carico devono trovarsi ad un'altezza da terra adeguata;

b) il carico deve essere dotato di adeguati punti di presa, deve essere stabile e la visione attorno ad

esso buona;

c) le ruote dei carrelli devono essere adeguate al carico e dotate di freni, il pavimento non deve creare

problemi per il corretto funzionamento delle ruote;

d) l'ambiente di lavoro: spazi per la movimentazione e postura, rampe o piste, clima,

illuminazione, devono essere adeguate;

e) il tipo di lavoro svolto non deve richiedere una particolare capacità e formazione per i lavoratori;

f) l'abbigliamento e le attrezzature di protezione non devono ostacolare la postura e i movimenti dei

lavoratori; g) le attrezzature per la movimentazione e la pavimentazione devono essere tenuti in

buona condizione, i lavoratori devono avere un'adeguata conoscenza delle procedure di

manutenzione.

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14.1.9 RISCHIO: "Punture, tagli, abrasioni"

Descrizione del Rischio:

Lesioni per punture, tagli, abrasioni di parte del corpo per contatto accidentale dell'operatore con

elementi taglienti o pungenti o comunque capaci di procurare lesioni.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Lavorazione e posa ferri di armatura per opere non strutturali;

Prescrizioni Esecutive:

I ferri d'attesa sporgenti vanno adeguatamente segnalati e protetti.

14.1.10 RISCHIO R.O.A. (operazioni di saldatura)

Descrizione del Rischio:

Attività di saldatura comportante un rischio di esposizione a Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA)

nel campo dei raggi ultravioletti, infrarossi e radiazioni visibili. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi

del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al

documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Realizzazione di impianto idrico del cantiere; Realizzazione della rete idrica e

degli attacchi per impianto antincendio; Realizzazione di impianto idrico-sanitario e del gas; Posa

di recinzioni e cancellate;

Misure tecniche e organizzative:

Misure tecniche, organizzative e procedurali. Al fine di ridurre l'esposizione a radiazioni ottiche

artificiali devono essere adottate le seguenti misure:

a) durante le operazioni di saldatura devono essere adottati metodi di lavoro che comportano una

minore esposizione alle radiazioni ottiche;

b) devono essere applicate adeguate misure tecniche per ridurre l’emissione delle

radiazioni ottiche, incluso, quando necessario, l’uso di dispositivi di sicurezza, schermatura o

analoghi meccanismi di protezione della salute;

c) devono essere predisposti opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature per le

operazioni di saldatura, dei luoghi di lavoro e delle postazioni di lavoro;

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d) i luoghi e le postazioni di lavoro devono essere progettati al fine di ridurre l’esposizione alle

radiazioni ottiche prodotte dalle operazioni di saldatura;

e) la durata delle operazioni di saldatura deve essere ridotta al minimo possibile;

f) i lavoratori devono avere la disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale dalle

radiazioni ottiche prodotte durante le operazioni di saldatura;

g) i lavoratori devono avere la disponibilità delle istruzioni del fabbricante delle attrezzature

utilizzate nelle operazioni di saldatura;

h) le aree in cui si effettuano operazioni di saldatura devono essere indicate con un’apposita

segnaletica e l’accesso alle stesse deve essere limitato.

14.1.11 RISCHIO: Rumore

Descrizione del Rischio:

Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio

(schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di

valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Rimozione di cls ammalorato di pilastri, travi, pareti; Rimozione di

controsoffittature, intonaci e rivestimenti interni; Rimozione di impianti; Rimozione di intonaci e

rivestimenti esterni; Rimozione di massetto; Rimozione di pavimenti esterni; Rimozione di

pavimenti interni; Realizzazione della rete e dei sistemi di controllo per impianto antincendio;

Realizzazione della rete idrica e degli attacchi per impianto

antincendio; Realizzazione delle canalizzazioni per aria condizionata; Realizzazione di impianto

elettrico interno; Realizzazione di impianto idrico-sanitario e del gas; Realizzazione di impianto

radiotelevisivo; Realizzazione di impianto telefonico e citofonico; Getto in calcestruzzo per opere

non strutturali; Realizzazione di pavimento industriale; Realizzazione di tompagnature;

Realizzazione di divisori interni;

Fascia di appartenenza.

Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".

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Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro.

Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni:

a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;

b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il

minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del

lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari

di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo;

d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro,

del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro;

e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al

rumore dei lavoratori;

f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali

schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti;

g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di

smorzamento o di isolamento;

h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello

compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo

b) Nelle lavorazioni: Formazione intonaci esterni (tradizionali);

Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e

135 dB(C)".

Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro.

Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni:

a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;

b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano

il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione

del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione

di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo;

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d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del

luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro;

e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al

rumore dei lavoratori;

f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali

schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti;

g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di

smorzamento o di isolamento;

h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile

con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.

c) Nelle lavorazioni: Posa di pavimenti per interni;

Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Compreso tra i valori inferiori e superiori di

azione: 80/85 dB(A) e

135/137 dB(C)".

Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro.

Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni:

a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;

b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano

il minor rumore possibile;

c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la

limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro

appropriati, con sufficienti periodi di riposo;

d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro,

del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro;

e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione

al rumore dei lavoratori;

f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali

schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti;

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g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di

smorzamento o di isolamento;

h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile

con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.

14.1.12 RISCHIO: Vibrazioni

Descrizione del Rischio:

Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio

(schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Rimozione di cls ammalorato di pilastri, travi, pareti; Rimozione di

controsoffittature, intonaci e rivestimenti interni; Rimozione di impianti; Rimozione di intonaci e

rivestimenti esterni; Rimozione di massetto; Rimozione di pavimenti esterni; Rimozione di

pavimenti interni; Realizzazione della rete e dei sistemi di controllo per impianto antincendio;

Realizzazione della rete idrica e degli attacchi per impianto antincendio; Realizzazione delle

canalizzazioni per aria condizionata; Realizzazione di impianto elettrico interno; Realizzazione di

impianto idrico-sanitario e del gas; Realizzazione di impianto telefonico e citofonico; Realizzazione

di pavimento industriale;

Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"; Corpo Intero (WBV):

"Non presente".

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere

eliminati alla fonte o ridotti al minimo.

Organizzazione del lavoro.

Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni:

a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni

meccaniche;

b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata

al minimo necessario per le esigenze della lavorazione;

c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere;

d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere.

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Attrezzature di lavoro.

Le attrezzature di lavoro impiegate devono:

a) essere adeguate al lavoro da svolgere;

b) essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici;

c) produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere;

d) essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione.

Dispositivi di protezione individuale:

Indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità, guanti che attenuano la vibrazione trasmessa

al sistema mano-braccio, maniglie che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio.

b) Nelle lavorazioni: Posa di pavimenti per interni;

Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Inferiore a 2,5 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non

presente".

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere

eliminati alla fonte o ridotti al minimo.

14.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI AGGIUNTIVI DELLE FASI LAVORATIVE – MATRICE DEI RISCHI AGGIUNTIVI A MONTE DELL’APPLICAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Una volta determinate le fasi lavorative e definita l’organizzazione del cantiere , e quindi l’andamento temporale e le ipotetiche modalità di esecuzione delle singole fasi di lavoro, è possibile passare all’individuazione e alla valutazione dei rischi aggiuntivi, rispetto a quelli specifici propri dell’attività delle imprese esecutrici e lavoratori autonomi, come previsto dall’allegato XV, punto 2.2.3 al D.Lgs 81/08.

Si precisa che i rischi propri e le relative misure di prevenzione e protezione delle singole fasi di lavoro dovranno essere valutati all’interno del POS che ciascuna impresa dovrà predisporre tenendo in considerazione quanto riportato nel presente capitolo.

La valutazione dei rischi aggiuntivi porta a valutare l’entità del rischio in termini di probabilità di accadimento (P) e gravità del danno causabile (D) e condizionata dall’avvenuta formazione (F) e/o

informazione (I), secondo la formula: IF

DPR

Considerando P e D variabile da 1 a 4, e ponendo I x F = 1, avremo che R potrà assumere i valori compresi tra 1 e 16 come si evince dal grafico di seguito riportato.

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Per comodità di valutazione considereremo il valore R variabile da 1 a 4 in base all’entità del rischio (scala dei rischi) e precisamente:

R=1 rischio basso (valore da 1 a 2) - rischio in grado di causare infortunio di lieve entità, con inabilità temporanea di pochi giorni; è da ritenersi tale un rischio che ha bassa probabilità di accadimento, in quanto le misure di prevenzione esistenti sono giudicate idonee a garantire un livello sufficiente di sicurezza per il lavoratore esposto ovvero perché l’entità del danno causabile in caso di incidente è bassa;

R=2 rischio medio (valore da 3 a 4) - rischio in grado di causare infortunio di media entità,

con inabilità temporanea di diverse settimane; è da ritenersi tale un rischio che ha una certa probabilità di accadimento, in quanto è stata rilevata una carenza nelle misure di prevenzione, ovvero l’entità del danno causabile in caso di incidente è giudicato serio a causa della carenza delle misure di protezione;

R= 3 rischio elevato (valore da 6 a 8) - rischio in grado di causare infortunio di elevata entità

con inabilità permanente; è da ritenersi tale un rischio che ha elevata probabilità di accadimento in quanto vi è una evidente carenza di misure preventive ovvero perché l’entità del danno causabile è comunque elevato in quanto vi è una carenza di misure protettive;

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14.3 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE RELATIVE AI RISCHI AGGIUNTIVI DELLE FASI LAVORATIVE

Per i rischi propri e le misure riferiti alle singole fasi di lavoro e/o sottofasi di lavoro si rimanda ai POS delle imprese esecutrici.

14.4 MISURE PREVENTIVE DI TIPO GENERALE (ORGANIZZATIVE, GESTIONALI, TECNICHE E PROTETTIVE)

Vengono indicate le misure generali comportamentali di prevenzione e protezione da adottare, da parte di tutti i lavoratori:

Controllare la propria area di lavoro e capire quali problemi o rischi possono esservi. Prendere tutte le precauzioni necessarie perché lo svolgimento della propria attività non

costituisca pericolo, oltre che per sé anche per l’attività degli altri lavoratori impegnati in prossimità della propria area.

Nessuno deve operare in condizioni di pericolo senza aver preso le idonee contromisure. Tutti devono conoscere le istruzioni da seguire per i casi di emergenza (antincendio, infortunio

grave, ecc.). Nessuno deve indossare durante il lavoro braccialetti, anelli, collane, cravatte, sciarpe o altri

indumenti svolazzanti. Usare sempre ed in continuazione tutti i dispositivi protettivi personali previsti per i rischi

derivanti dalla propria attività. Mantenere sgombra e ordinata la propria area di lavoro. E’ indispensabile raccogliere e

sistemare le attrezzature ed i materiali usati per il proprio lavoro in modo che non intralcino l’operatività altrui o la propria in un momento successivo.

Rispettare gli obblighi e i divieti imposti dai cartelli di sicurezza distribuiti nelle varie aree di lavoro.

Benzina e gasolio non devono venire usati per effettuare pulizie o lavaggi. Non usare mai aria compressa per pulirsi gli abiti da lavoro dalla polvere, tracce di sporco,

ecc. Non effettuare lavorazioni in prossimità di impianti elettrici ad alta tensione senza aver prima

disattivato l’impianto ed osservato le apposite procedure. Deve essere evitata il più possibile la movimentazione manuale dei carichi, utilizzando mezzi

meccanici per il sollevamento ed il trasporto. Quando ciò non è possibile i carichi devono essere movimentati in un numero adeguato di lavoratori e rispettando le specifiche istruzioni di lavoro per evitare danni, in particolare dorso lombari.

Piccole ferite o altri traumi di leggera entità non vanno trascurati; il lavoratore è tenuto ad avvertire immediatamente il proprio caposquadra per sottoporsi alle prime cure con le adeguate dotazioni presenti nelle cassette di pronto soccorso, per poi essere eventualmente avviato al più vicino Pronto Soccorso.

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Non distrarsi o fare scherzi tra colleghi durante il lavoro, che potrebbero provocare condizioni di rischio e causare infortuni.

Seguire tutte le norme di sicurezza vigenti per l’esecuzione della propria attività; usare attrezzature con le appropriate ed integre dotazioni di sicurezza previste.

Segnalare sempre qualsiasi infortunio di cui si viene a conoscenza, occorso nell’ambito del cantiere, al capo squadra o ad altro superiore.

E’ vietato bere alcolici durante il lavoro. E’ vietato fumare nell’ambiente di lavoro. Non usare acqua per lo spegnimento degli incendi in prossimità dei conduttori elettrici,

macchine ed apparecchi elettrici sotto tensione. Si dovranno segnalare immediatamente al Direttore Tecnico di cantiere, ed al Preposto, le

deficienze dei dispositivi e dei mezzi di sicurezza e di protezione, nonché le altre eventuali condizioni di rischio o pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza e nell’ambito delle loro competenze e possibilità, per eliminare o ridurre dette deficienze o pericoli.

Non si dovranno rimuovere o modificare i dispositivi e gli altri mezzi di prevenzione, protezione e sicurezza senza averne ottenuta espressa autorizzazione.

Non si dovranno compiere di propria iniziativa operazioni e manovre che non siano di propria competenza e che possano compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori.

14.5 RISCHI LEGATI ALLE INTERFERENZE DELLE LAVORAZIONI

Il procedimento di analisi dei rischi interferenti passa attraverso l’analisi delle fasi concomitanti ovvero fasi di lavoro che si svolgono nello stesso periodo di tempo.

Tali fasi concomitanti, generalmente sono individuate nel cronoprogramma di dettaglio mediante le lettere dell’alfabeto latino.

Si precisa che tale valutazione a livello progettuale potrà subire delle modifiche in base ad eventuali variazioni di tempi e fasi che dovessero rendersi necessari in corso d’opera per esigenze operative. Tali variazioni dovranno essere avallate dal CSE previa verifica di eventuali rischi di interferenza non valutati nel presente PSC a fronte dei quali saranno definite le misure di prevenzione specifiche.

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14.6 PRESENZA DI FATTORI CHE POSSONO COMPORTARE RISCHI PER IL CANTIERE

Linee aeree

Misure Preventive e Protettive generali: 1) Linee aeree: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative:

Deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi interessati dai lavori al fine di individuare la

presenza di linee elettriche aeree individuando idonee precauzioni atte ad evitare possibili contatti

diretti o indiretti con elementi in tensione. Nel caso di presenza di linee elettriche aeree in tensione

non possono essere eseguiti lavori non elettrici a distanza inferiore a: mt 3, per tensioni fino a 1 kV;

mt 3.5, per tensioni superiori a 1 kV fino a 30 kV; mt 5, per tensioni superiori a 30 kV fino a 132 kV;

mt 7, per tensioni superiori a 132 kV.

Nell'impossibilità di rispettare tale limite è necessario, previa segnalazione all'esercente delle linee

elettriche, provvedere, prima dell'inizio dei lavori, a mettere in atto adeguate protezioni atte ad

evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse quali:

a) barriere di protezione per evitare contatti laterali con le linee;

b) sbarramenti sul terreno e portali limitatori di altezza per il passaggio sotto la linea dei mezzi

d'opera;

c) ripari in materiale isolante quali cappellotti per isolatori e guaine per i conduttori.

Rischi specifici: 2) Elettrocuzione;

Alberi

Misure Preventive e Protettive generali:

1) Alberi: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative:

Per i lavori in prossimità di alberi, ma che non interessano direttamente queste ultimo, il possibile

rischio d'urto da parte di mezzi d'opera (gru, autocarri, ecc), deve essere evitato mediante opportune

segnalazioni o opere provvisionali e di protezione.

Le misure si possono differenziare sostanzialmente per quanto concerne la loro progettazione, che

deve tener conto dei vincoli specifici richiesti dalla presenza del particolare fattore ambientale.

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Rischi specifici:

1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

2) Investimento, ribaltamento;

3) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Manufatti interferenti o sui quali intervenire

Misure Preventive e Protettive generali:

1) Manufatti: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative:

Per i lavori in prossimità di manufatti, ma che non interessano direttamente queste ultimo, il

possibile rischio d'urto da parte di mezzi d'opera (gru, autocarri, ecc), deve essere evitato mediante

opportune segnalazioni o opere provvisionali e di protezione.

Le misure si possono differenziare sostanzialmente per quanto concerne la loro progettazione, che

deve tener conto dei vincoli specifici richiesti dalla presenza del particolare fattore ambientale.

Rischi specifici:

1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

2) Investimento, ribaltamento;

3) Urti, colpi, impatti, compressioni;

14.7 PRESENZA DI FATTORI ESTERNI CHE POSSONO COMPORTARE RISCHI PER IL CANTIERE

Strade

Misure Preventive e Protettive generali:

1) Strade: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative: Per i lavori in prossimità di strade i rischi derivanti dal traffico circostante

devono essere evitati con l'adozione delle adeguate procedure previste dal codice della strada.

Particolare attenzione deve essere posta nella scelta, tenuto conto del tipo di strada e delle situazioni

di traffico locali, della tipologia e modalità di delimitazione del cantiere, della segnaletica più

opportuna, del tipo di illuminazione (di notte e in caso di scarsa visibilità), della dimensione delle

deviazioni e del tipo di manovre da compiere.

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Riferimenti Normativi:

D.P.R. 16 dicembre 1992 n.495, Art.30; D.P.R. 16 dicembre 1992 n.495, Art.31; D.P.R. 16 dicembre

1992 n.495, Art.40; D.Lgs. 9

aprile 2008 n. 81, Allegato 6, Punto 1.

Rischi specifici:

3) Investimento;

14.8 RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE COMPORTANO PER L’AREA CIRCOSTANTE

Siccome tutte e le aree di cantiere sono in prossimità di aree a cui hanno, di solito, accesso molti cittadini, dovrà essere posta massima attenzione alla recinzione per impedire l’accesso alle aree di cantiere agli estranei.

Abitazioni – Scuole – Ospedali- Case di riposo

Misure Preventive e Protettive generali:

1) Rumore e polveri: misure organizzative;

Prescrizioni Organizzative:

In relazione alle specifiche attività svolte devono essere previste ed adottati tutti i provvedimenti

necessari ad evitare o ridurre al minimo l'emissione di rumore e polveri.

Al fine di limitare l'inquinamento acustico si può sia prevedere di ridurre l'orario di utilizzo delle

macchine e degli impianti più rumorosi sia installare barriere contro la diffusione del rumore.

Qualora le attività svolte comportino elevata rumorosità devono essere autorizzate dal Sindaco.

Nelle lavorazioni che comportano la formazione di polveri devono essere adottati sistemi di

abbattimento e di contenimento il più possibile vicino alla fonte

Nelle attività edili è sufficiente inumidire il materiale polverulento, segregare l'area di lavorazione

per contenere l'abbattimento delle polveri nei lavori di sabbiatura, per il caricamento di silos, l'aria

di spostamento deve essere raccolta e convogliata ad un impianto di depolverizzazione, ecc.

Rischi specifici:

1) Rumore;

2) Polveri;

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14.9 RISCHI LEGATI ALL’UTILIZZO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA

Nel cantiere in oggetto si prevede l’utilizzo in comune del ponteggio e dell’impianto elettrico.

I rischi derivanti dall’uso in comune del ponteggio sono legati all’eventuale utilizzo improprio e manomissione dello stesso per eseguire determinate attività da parte di un’impresa esecutrice. Tali interventi possono indurre rischi alle altre imprese utilizzatrici.

L’impianto elettrico, qualora non utilizzato correttamente può anch’esso indurre dei rischi alle altre imprese utilizzatrici.

Si rimanda al paragrafo successivo per le misure di prevenzione e protezione

14.10 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER L’UTILIZZO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA

Per quanto riguarda il ponteggio sarà cura di tutte le imprese esecutrici applicare quanto previsto nel PiMUS per la parte relativa all’Uso del ponteggio. Tale documento, infatti, dovrà esse consegnato dall’impresa che installa il ponteggio, tramite all’impresa affidataria, a tutte le imprese che usufruiranno del ponteggio.

Per quanto riguarda le verifiche periodiche sarà cura dell’impresa affidataria provvedere all’esecuzione e verbalizzazione delle stesse.

Per quanto riguarda l’impianto elettrico, oltre alle misure riportate nel paragrafo specifico si prescrive che sia l’impresa affidataria a gestire le attività di manutenzione periodica dell’impianto elettrico e a verificare il rispetto delle prescrizioni riportate nel paragrafo suddetto.

Come indicato in precedenza sarà il Coordinatore per l’esecuzione a gestire in sicurezza i rischi di interferenza conseguenti all’eventuale presenza contemporanea nell’area di cantiere di soggetti appartenenti a più imprese.

L’utilizzo di attrezzature di lavoro, impianti, ecc. in comune fra più ditte, dovrà essere preventivamente comunicato, dall’impresa primaria, al coordinatore per l’esecuzione, in modo che si possa procedere alla valutazione dei rischi derivanti da tale uso promiscuo e alla conseguente determinazione di tutte le misure di prevenzione e protezione da adottare.

14.11 PROCEDURE DI SICUREZZA COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC

In considerazione della tipologia dei lavori da effettuare non si ritiene necessario prevedere procedure complementari e di dettaglio al presente PSC.

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14.12 PROCEDURE DI INFORMAZIONE, COORDINAMENTO E COOPERAZIONE TRA I DATORI DI LAVORO

Sarà cura del Coordinatore per l’Esecuzione convocare le parti interessate e coordinare i lavori attraverso un protocollo d’intesa ovvero una procedura di intervento che regoli i rapporti tra i datori di lavoro ed il Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori edili allo scopo di prevenire e proteggere i lavoratori o assimilati lavoratori da qualsiasi probabile rischio.

Quanto sopra può essere svolto con l’ausilio dei Responsabili per la sicurezza delle rispettive imprese.

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15 LA STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA

15.1 GENERALITÀ

Nel presente capitolo vengono indicati i criteri attraverso i quali saranno stimati i costi della sicurezza necessari alla realizzazione ed applicazione di quanto previsto nel Piano di Sicurezza e coordinamento.

Il riepilogo dei costi per la sicurezza è riportato al successivo paragrafo 13.10.

Nei paragrafi che seguono ed in accordo all’allegato XV del D.Lgs 81/08 sono dettagliati i criteri di valutazione secondo la ripartizione di cui al suddetto allegato.

In relazione ai singoli elementi e voci di costo, la valutazione è redatta in via analitica per singole voci, definita a corpo od a misura, e riferita ad elenchi prezzi standard o specializzati (dati ricavati dai bollettini delle CCIAA di Milano, prezziari delle opere pubbliche, dalle prestazioni della categoria ed ordini professionali) e facendo riferimento alla Determinazione dell’A.V. dei LL.PP. 26/07/2006 n. 4.

15.2 COSTI DEGLI APPRESTAMENTI PREVISTI NEL PSC

In questo paragrafo vengono considerati i costi della sicurezza relativi agli apprestamenti previsti nel Piano di Sicurezza e Coordinamento.

Nello specifico, nella voce apprestamenti, di cui viene di seguito riportato il dettaglio, sono da comprendersi “le opere provvisionali necessarie ai fini della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nel cantiere in oggetto”.

Le opere provvisionali possono essere definite come “le opere e/o strutture di supporto specifiche, atte ad accedere ad un posto di lavoro, a realizzare un’opera, a proteggere un posto di lavoro che vengono rimosse o smontate ad ultimazione del lavoro”.

Le opere provvisionali, così come sopra definite, sono comunque opere che, ancorché finalizzate a garantire ed assicurare la necessaria sicurezza nello svolgere le attività di lavoro in cantiere, costituiscono parte integrante e sostanziale dei lavori da svolgere, si raccomanda al Committente, in sede di definizione dell’importo totale dei lavori, di porre particolare attenzione al fatto che i costi di seguito indicati possono essere ricompresi all’interno delle voci di capitolato o computo metrico e quindi già riconosciuti dall’impresa esecutrici.

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Gli apprestamenti comprendono:

- Ponteggi - Trabattelli o ponti su ruote - Ponti su cavalletti - Impalcati - Parapetti - Andatoie - Passerelle - Armature delle pareti degli scavi - Gabinetti - Locali per lavori - Spogliatoi - Refettori - Locali di ricovero e di riposo - Dormitori - Camere di medicazione - Infermerie - Recinzioni di cantiere

I costi degli apprestamenti stimati in via analitica si compongono delle seguenti voci:

- costo della manodopera per il montaggio e l’allestimento dell’opera provvisionale; - costo della manodopera per lo smontaggio, ripiegamento ed allontanamento dell’opera

provvisionale; - costo per il nolo o ammortamento dei materiali che costituiscono l’opera provvisionale

in relazione ai tempi previsti di utilizzo; - costo per la esecuzione di eventuali lavori accessori necessari alla corretta installazione

dell’opera stessa (es. livellamento e/o consolidamento del terreno, etc..); - costo per la realizzazione dei lavori necessari al rispetto di norme di sicurezza specifiche

(es. collegamento a terra delle strutture metalliche, installazione di reti per il contenimento della caduta di oggetti dall’alto, installazione di impianto di illuminazione notturna, etc.).

15.3 COSTI DELLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E DEI DPI PER LE LAVORAZIONI INTERFERENTI

In questo paragrafo vengono considerati i costi della sicurezza relativi alla realizzazione, applicazione e controllo delle misure preventive e protettive e dei DPI previsti nel Piano di Sicurezza e Coordinamento per le lavorazioni interferenti.

Nella dizione di misure preventive e protettive sono ricompresi “gli apprestamenti, le attrezzature, le infrastrutture, i mezzi e servizi di protezione collettiva, atti a prevenire il manifestarsi di situazioni di pericolo, a proteggere i lavoratori da rischio di infortunio ed a tutelare la loro salute” per le sole attività interferenti.

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Sia le misure come sopra definite, sia i DPI i cui costi vengono stimati in questo paragrafo sono solo e soltanto quelli previsti e definiti in seguito ai rischi derivanti da lavorazioni interferenti, ovvero da tutte quelle lavorazioni (o fasi di lavoro) che, svolgendosi in contemporanea, evidenziano interferenze che creano rischi indotti l’una verso l’altra per i quali le misure già definite e previste non sono ritenute comunque sufficienti.

Nello specifico è oggetto del presente paragrafo la stima dei costi delle misure e dei DPI di cui al precedente paragrafo 11.8.

Nella stima analitica di detti costi sono inclusi:

- i costi relativi alla manodopera per la realizzazione e/o installazione, rimozione e/o allontanamento di apprestamenti, infrastrutture, impianti;

- i costi di nolo o ammortamento di attrezzature e/o materiali in relazione alla durata del cantiere;

- i costi di ammortamento dei DPI necessari in relazione al numero di lavoratori ed alla durata della o delle fasi di lavoro interessate;

- i costi del personale per le attività di servizi, nonché per il controllo e la verifica in merito alla corretta applicazione delle misure definite;

- i costi per la manutenzione delle attrezzature, impianti ed infrastrutture, utilizzate nelle fasi di lavoro interessate ed identificate quali attività interferenti

I costi di cui al presente paragrafo derivano da considerazioni e logiche prettamente legate alla sicurezza e in considerazione di rischi indotti tra fasi di lavoro contemporanee ed interferenti. Dette logiche non afferiscono sicuramente la circoscritta sfera progettuale dell’opera e pertanto solitamente non sono valutate in sede di progetto e, tantomeno, contemplate all’interno di capitolati e computi estimativi.

E’ compito del progettista dell’opera, in sede di definizione delle tipologia dei lavori, identificare e indicare come valutare correttamente se e quali costi sono da computare e riconoscere alle imprese esecutrici.

15.4 COSTI DEGLI IMPIANTI DI TERRA E PROTEZIONE, DEGLI IMPIANTI ANTINCENDIO, ETC.

In questo paragrafo sono stati considerati i costi della sicurezza relativi alle realizzazione dei soli impianti di sicurezza da installare presso le aree del cantiere base:

a) impianto di messa a terra; b) impianto di protezione contro le scariche atmosferiche;

Per ciascuno degli impianti previsti e con diretto riferimento alla specifiche tecniche definite nonché alla durata del cantiere, la stima analitica dei relativi costi di seguito riportata contiene:

- i costi della manodopera per la installazione, comprensivo anche dei costi della progettazione, e smantellamento dell’impianto;

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- i costi di nolo o ammortamento dei materiali, componenti, attrezzature che costituiscono l’impianto;

- i costi di acquisto dei materiali a perdere necessari alla installazione, manutenzione e conduzione dell’impianto stesso;

- i costi del personale necessario per la manutenzione, controllo, verifica periodica dell’impianto;

- tutti i costi accessori e autorizzativi necessari a realizzare l’impianto a regola d’arte e nel rispetto di tutte le leggi e norme tecniche applicabili.

15.5 COSTI DEI MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA

In questo paragrafo vengono considerati i costi della sicurezza relativi alla acquisizione dei mezzi e dei servizi di protezione collettiva necessari ed identificati nel Piano di Sicurezza e Coordinamento.

Per mezzi e servizi di protezione collettiva si intendono tutte le attrezzature, impianti, e servizi destinati alla prevenzione e protezione collettiva, ovvero di tutti i lavoratori presenti in cantiere o gruppi di essi.

Non sono pertanto ricompresi in questa sezione gli apprestamenti, le misure di prevenzione e i DPI necessari per le fasi lavorative e per le lavorazioni interferenti, gli impianti specifici.

Sono pertanto oggetto di stima in questo paragrafo:

- segnaletica di sicurezza; - avvisatori acustici; - attrezzature di primo soccorso; - mezzi estinguenti

La stima dei suddetti costi prevedrà:

- costi di nolo o ammortamento di mezzi, attrezzature, materiali base e consumo; - costi del personale utilizzato temporaneamente ad attività specifiche per la sicurezza

(preposti, addetti ai servizi, lavoratori); - costi di sede generali dell’impresa attribuiti pro-quota al cantiere in relazione alla durata

dello stesso.

15.6 COSTI DELLE PROCEDURE PREVISTE NEL PSC PER SPECIFICI MOTIVI DI SICUREZZA

In questo paragrafo vengono considerati i costi della sicurezza necessari alla applicazione delle procedure di sicurezza definite e contenute nel Piano di Sicurezza e Coordinamento per specifici motivi di sicurezza.

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Dette procedure di sicurezza, generalmente di tipo organizzativo e/o tecnico, prescrivono le modalità ed i criteri per la effettuazione di lavorazioni particolari che, a causa della loro natura, della loro pericolosità, o della sovrapposizione ed interferenza con altre lavorazioni o fasi di lavoro, possono costituire causa di rischio specifico per singoli lavoratori o gruppi di essi.

Fatti salvi i costi relativi alle eventuali apparecchiature, apprestamenti, mezzi, impianti necessari (già computati nei rispettivi paragrafi del presente capitolo), in questo paragrafo sono stimati i soli costi relativi all’impegno del personale destinato alla definizione, applicazione, controllo, verifica delle procedure, ovvero gli extra costi (sempre relativi all’impegno del personale) laddove l’applicazione delle procedure di sicurezza previste è onere aggiuntivo per le imprese esecutrici a causa di particolari accorgimenti ed aspetti operativi richiesti (es.: maggiore turnazione del personale, esecuzione di lavorazioni in orari particolari, etc..).

Il Committente, in sede di definizione dell’importo totale dei lavori, dovrà valutare correttamente se e in quale misura i costi di cui alla presente voce siano stati già computati, o meno, in sede di redazione del computo metrico estimativo dell’appalto.

15.7 COSTI DEGLI EVENTUALI INTERVENTI PER LO SFASAMENTO SPAZIALE O TEMPORALE DELLE LAVORAZIONI INTERFERENTI

In questo paragrafo vengono considerati i costi della sicurezza relativi agli interventi per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti, così come identificati e definiti nella specifica sezione del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento.

In linea generale, la stima dei costi in questo caso viene effettuata sulla base di:

- extracosto del personale per le lavorazioni effettuate fuori dal normale orario di lavoro; - oneri ed aggravi per l’impresa eventualmente dovuti allo slittamento dei tempi ove

prevista la posticipazione e/o slittamento nell’esecuzione di determinate attività o fasi di lavoro;

- extracosti ed oneri aggiuntivi per l’impresa ove lo sfasamento spaziale dell’esecuzione di determinate attività preveda la necessità di realizzare specifiche opere, apprestamenti, etc..

15.8 COSTI DELLE MISURE DI COORDINAMENTO PER USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, ETC. DI PROTEZIONE COLLETTIVA

In questo paragrafo vengono considerati i costi della sicurezza necessari per la attuazione, in sede di operatività di cantiere, di tutte le azioni di coordinamento previste nel PSC.

Tali azioni di coordinamento (ad eccezione di quelle di cui al precedente par. 13.3 riferite alle lavorazioni interferenti), espletate essenzialmente attraverso la effettuazione di specifiche

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riunioni, saranno finalizzate ad assicurare che l’uso comune (a più imprese) di:

- apprestamenti - attrezzature - infrastrutture - impianti - mezzi - servizi

finalizzati alla prevenzione e protezione collettiva avvenga in maniera controllata, sicura, efficace e nel rispetto delle leggi e norme vigenti.

I costi che vengono stimati in questo paragrafo sono costituti da:

- costi del personale interno dell’impresa destinato alla effettuazione partecipazione alle riunioni di coordinamento;

- eventuali extracosti di tipo tecnico per le imprese (acquisti/nolo/ammortamento di materiali, attrezzature, etc..) necessari per espletare le azioni di coordinamento richieste;

- eventuali costi di tipo indiretto per le imprese ove le azioni di coordinamento comportino lo slittamento, spostamento, modifica, etc.., di attività di cantiere e/o fasi di lavoro, etc..

15.9 CONTABILIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI COSTI DELLA SICUREZZA

In linea generale e fatte salve specifiche clausole contrattuali, gli importi relativi ai costi della sicurezza come risultanti dalla stima effettuata, inclusi nell’importo totale dei lavori e non assoggettati a ribasso, saranno liquidati all’impresa esecutrice che li sostiene in base allo stato di avanzamento lavori, sulla base dello stesso meccanismo previsto contrattualmente per la liquidazione degli altri importi contrattuali.

La direzione lavori avrà cura di predisporne la liquidazione, sentito il coordinatore per l’esecuzione e valutate le voci dei costi sostenuti, sulla base dei costi stimati dal coordinatore in fase di progettazione.

15.10 COSTI DELLA SICUREZZA NELLE VARIANTI IN CORSO D’OPERA

In caso di lavori che si rendessero necessari a seguito di varianti in corso d’opera concordate tra l’impresa ed il Committente, il Coordinatore per la Esecuzione dei lavori in sede di aggiornamento del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà definire le misure di prevenzione, protezione e sicurezza necessarie alla esecuzione dei lavori aggiuntivi, ivi incluse eventuali problematiche dovute a sovrapposizioni ed interferenze, il tutto confrontato con quanto inizialmente previsto dal coordinatore della sicurezza in fase di progettazione. In tale ambito saranno anche valutati i relativi costi con i medesimi criteri e principi di cui al presente capitolo.

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Detti costi, non soggetti a ribasso, saranno inclusi nel costo totale dei lavori di variante e saranno liquidati all’impresa esecutrice che li sostiene, a cura del direttore dei lavori, in accordo a quanto definito al precedente par. 13.9.

15.11 COSTI TOTALI PER LA SICUREZZA

Nell’allegato “A” vengono riportati i costi totali per la sicurezza stimati in accordo ai criteri di cui ai paragrafi precedenti utilizzando i costi per la sicurezza inseriti nel prezziario della Regione Lazio 2012, e indagini di mercato.

Riepilogando, i costi per la sicurezza CS relativi all’allegato XV del D.Lgs 81/08 ammontano ad un totale di:

CSS = € 38000,00

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16 ATTIVITA’ DI COORDINAMENTO

Il Coordinatore per l’esecuzione ha tra i suoi compiti quello di organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione.

Il Coordinatore in fase di esecuzione durante lo svolgimento dei propri compiti si rapporterà esclusivamente con il responsabile di cantiere dell’impresa affidataria od il suo sostituto.

Nel caso in cui l’impresa affidataria faccia ricorso al lavoro di altre imprese o lavoratori autonomi, dovrà provvedere al coordinamento delle stesse secondo quanto previsto dal presente piano di sicurezza e coordinamento.

Nell’ambito di questo coordinamento, è compito dell’impresa affidataria trasmettere alle imprese fornitrici e subappaltatrici, la documentazione della sicurezza, comprese tutte le decisioni prese durante le riunioni per la sicurezza ed i sopralluoghi svolti dal responsabile dell’impresa assieme al Coordinatore per l’esecuzione.

L’impresa affidataria dovrà documentare, al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, l’adempimento a queste prescrizioni mediante la presentazione delle ricevute di consegna del PSC e di verbali di riunione firmate dai sui subappaltatori e/o fornitori. Il coordinatore in fase di esecuzione si riserva il diritto di verificare presso le imprese ed i lavoratori autonomi presenti in cantiere che queste informazioni siano effettivamente giunte loro da parte della ditta affidataria. Il coordinatore durante l’esecuzione dei lavori al fine del loro coordinamento, convocherà delle riunioni periodiche a cui dovranno partecipare i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza delle imprese esecutrici impegnate in quel momento in cantiere.

16.1 RIUNIONI PRELIMINARI

Si tratta delle riunioni, convocate dal Coordinatore per l’esecuzione al fine di acquisire tutti gli elementi e documentazioni richieste alle imprese esecutrici.

Al termine degli incontri vengono redatti “Verbali di riunione preliminare”.

16.2 VERIFICHE E SORVEGLIANZE

Il Coordinatore per l’esecuzione effettuerà delle sorveglianze in cantiere durante lo svolgimento delle attività al fine di verificare l’attuazione di quanto previsto nel presente PSC, nei POS delle imprese e nella normativa vigente.

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Tali sopralluoghi, con cadenza stabilita dal CSE, saranno documentati tramite un apposito “Verbale di sopralluogo in fase esecutiva”.

16.3 RIUNIONI DI COORDINAMENTO IN FASE DI ESECUZIONE

Saranno tenute presso il cantiere delle riunioni di coordinamento tra i datori di lavoro delle imprese presenti (o persone incaricate specificatamente, delegate per iscritto) e i lavoratori autonomi.

Le riunioni tra datori di lavoro saranno di norma convocate dal coordinatore per l’esecuzione; la presenza è obbligatoria.

Verranno svolte quando necessario delle riunioni tra i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) delle imprese finalizzate al miglioramento della sicurezza in cantiere.

Il verbale di tali riunioni dovrà essere trasmesso al coordinatore per l’esecuzione.

16.4 DISPOSIZIONI OPERATIVE

Il Coordinatore per l’esecuzione, ove necessario, potrà emettere, per iscritto, delle disposizioni operative che sono da ritenersi tassative. Il mancato rispetto di tali disposizioni, che potranno essere di vario tipo, comporterà la segnalazione al Committente per le decisioni del caso.

16.5 GESTIONE DELLE INTERFERENZE DI LAVORO IN CORSO D’OPERA Le imprese esecutrici, sulla base delle prescrizioni fornite dal CSE, si impegnano a revisionare il proprio POS ogni qualvolta si renda necessario in relazione all’esecuzione dei lavori ed ogni qualvolta una fase di lavoro a rischio specifico legata all’attività lavorativa, non è adeguatamente prevista.

Il coordinatore della sicurezza

in fase di progettazione

………………………………………

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INDICE

1. Oggetto……………………………………………………………………………………………………………………………….3

2. Finalità e scopi ..…………………………………………………………………………………………………………………. 3

3. Presentazione dei lavori .………………………………………………………………………………………………………4

3.1 Dati generali dei lavori e del cantiere .………………………….………………………………………………….4

3.1.1 Entità del cantiere in uomini/giorno………………………………...………………………….-7

3.1.2 Descrizione del contesto in cui è collocata l’area di cantiere…………...…………………….8

3.1.3 Descrizione dell’opera con riferimento alle scelte progettuali architettoniche,

strutturali e tecnologiche...................…………………………………………………………8

3.1.4 Dati idrico-geologici………….………………………………………………………………………………….9

3.1.5 Attività lavorative in cantiere…….…………………….………………………………………………….9

4. Normativa di riferimento. ………..…………………………………………………………………………………………10

5. Piano della Committenza. ………..…………………………………………………………………………………………10

6. Principali soggetti coinvolti ……..…………………………………………………………………………………………11

6.1 Struttura ed organizzazione..............……………………………...…………………………………….. 11

6.1.1 Committente………………................……………………………...………………………….. 11

6.1.2 Impresa affidataria….……................……………………………...……………………………11

6.1.3 Imprese esecutrici….……................……………………………...……………………………. 12

6.1.4 Lavoratori autonomi……................……………………………...……………………………. 13

7. Documenti aziendali della Sicurezza presenti in cantiere ………….…………………………………………14

8. Programmazione e pianificazione dei lavori ………….…………………………………………………………….16

8.1 Cronoprogramma dei lavori e di dettaglio....……………………………...…………………………. 16

9. Notifica Preliminare …………………………………………….……………………………………………………………..17

10. Organizzazione e gestione delle emergenze ………….……………………………………………………………..17

10.1 Prevenzione incendi……………………………………………………...………………………….18

11. Organizzazione, allestimento ed impianti di cantiere…………………………………………………………..19

11.1 Cartello di cantiere…..…………………………………………………...………………………….19

11.2 Aree di cantiere, recinzione, accessi, viabilità e zone di carico e scarico….………………….19

11.3 Impianto elettrico……………………………………………………………….………………….20

11.4 Impianto di messa a terra e protezione contro le scariche atmosferiche ....………………….21

11.5 Illuminazione delle aree di servizio e di lavoro…………………………. ....………………….21

11.6 Impianto idrico…………………………………...…………………………. ....………………….22

11.7 Locali di cantiere (spogliatoi e servizi igienici) ..…………………………. ….……………….22

11.8 Organizzazione del cantiere…………………… ..…………………………. ….……………….23

11.9 Segnaletica generale prevista nelle aree di cantiere………………………. ….……………….23

11.10 Attività di cantiere……………………………………………………………. ….……………….24

11.10.1 Allestimento e smobilizzo del cantiere…………………………...……………………………24

12. Le lavorazioni …………………………………………..……………………………………………………………28

12.1 Disfacimenti e dismissioni e rimozioni ……………………………………. ….……………….28

12.1.1 Disfacimenti e rimozioni (fase) .......……………………………...………………………….. 28

12.2 Impianti ………………………………………………………………………..….……………….33

12.3 Opere edili in genere ….……………………………………………………..….………………..34

12.4 Opere in facciata…….….……………………………………………………..….………………..36

12.5 Opere interne……….….……………………………………………………..….………………...39

13. Attrezzature e Macchine utilizzate nelle lavorazioni.……………………………………………………………44

13.1 Attrezzature utilizzate nelle lavorazioni …….……………………………. ….……………….44

13.1.1 Andatoie e passerelle…………........……………………………...…………………………… 45

13.1.2 Argano a bandiera….…………........……………………………...…………………………… 45

13.1.3 Argano a cavalletto....…………........……………………………...…………………………… 47

13.1.4 Attrezzi manuali…....…………........……………………………...…………………………… 48

13.1.5 Betoniera a bicchiere..…………........……………………………...…………………………… 49

13.1.6 Cannello per saldatura ossiacetilenica…………………………...…………………………… 51

13.1.7 Impastatrice………………………………………………………...…………………………… 52

13.1.8 Livellatrice ad elica ……………………………………………...……………………………… 53

13.1.9 Martello demolitore elettrico…………………………………...……………………………... 54

13.1.10 Ponte su cavalletti………………………………………………...…………………………….. 56

13.1.11 Ponteggio metallico fisso………………………………………...…………………………….. 57

13.1.12 Ponteggio mobile o trabattello...………………………………...…………………………….. 58

13.1.13 Saldatrice elettrica……………....………………………………...…………………………….. 59

13.1.14 Scala doppia…….……………....………………………………...…………………………….. 60

13.1.15 Scala semplice….……………....………………………………...……………………………... 62

13.1.16 Scanalatrice per muri ed intonaci……………………………...……………………………... 64

13.1.17 Sega circolare…………………….……………………………...…………………………….... 65

13.1.18 Smerigliatrice angolare ………….……………………………...……………………………... 67

13.1.19 Tagliamuri……………. ………….……………………………...……………………………... 68

13.1.20 Taglierina elettrica ..…. ………….……………………………...……………………………... 69

13.1.21 Trancia piega ferri ..…. ………….……………………………...……………………………... 70

13.1.22 Trapano elettrico.. ..…. ………….……………………………...……………………………... 72

13.2 Macchine utilizzate nelle lavorazioni….. …….……………………………. ….……………….73

13.2.1 Autocarro………......…. ………….……………………………...……………………………... 73

13.2.2 Autogrù...………......…. ………….……………………………...……………………………... 75

13.3 Potenza sonora attrezzature e macchine. …….……………………………. ….……………….79

14. Valutazione dei rischi e conseguenti misure da adottare….……………………………………………………80

14.1 Elenco dei Rischi….…….……………………………………………………….………………….80

14.1.1 Rischio Caduta dall’alto.......…. ....……………………………...……………………………... 80

14.1.2 Rischio Caduta di materiale dall’alto o a livello ..…………...………………………………. 81

14.1.3 Rischio Chimico ………………………………………………...………………………………. 82

14.1.4 Rischio elettrocuzione………………………………………...…………………………………. 83

14.1.5 Rischio Inalazione polveri, fibre…………………………...……………………………………. 83

14.1.6 Rischio MMC (elevata frequenza)….……………………...……………………………………. 84

14.1.7 Rischio MMC (sollevamento e trasporto)………………...……………………………………. 84

14.1.8 Rischio MMC (spinta e traino)………….…………………...…………………………………. 85

14.1.9 Rischio punture, tagli, abrasioni.……….…………………...…………………………………. 86

14.1.10 Rischio R.O.A. (operazioni di saldatura)…………………...…………………………………. 86

14.1.11 Rischio Rumore…………………...……………………………………………………………………… 87

14.1.12 Rischio Vibrazioni ...……………...……………………………………………………………………… 90

14.2 Valutazione dei rischi aggiuntivi delle fasi lavorative…..………………….…………………..91

14.3 Misure di prevenzione e protezione relative ai rischi aggiuntivi delle fasi lavorative ….93

14.4 Misure preventive di tipo generale…………………….…..………………….………………….93

14.5 Rischi legati alle interferenze delle lavorazioni…...….…..………………….………………….94

14.6 Presenza dei fattori che possono comportare rischi per il cantiere..……….………………….95

14.7 Presenza dei fattori esterni che possono comportare rischi per il cantiere..………………….96

14.8 Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l’area circostante…..………………….97

14.9 Rischi legati all’utilizzo comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e

servizi di protezione collettiva……………………………………………………………………98

14.10 Misure di prevenzione e protezione per l’utilizzo comune di apprestamenti, attrezzature

infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva…………..……………………………………..98

14.11 Procedure di sicurezza complementari e di dettaglio al PSC………….…..…………………..98

14.12 Procedure di informazione, coordinamento e cooperazione tra i datori di lavoro……….99

15. La stima dei costi della Sicurezza ...……………………..….……………………………………………………102

15.1 Generalità ………………………………………………..…..………………….…………………102

15.2 Costi degli apprestamenti previsti nel PSC ……...…..…..………………….…………………102

15.3 Costi delle misure preventive e protettive e dei DPI per le lavorazioni interferenti...…103

15.4 Costi degli impianti di terra e protezione, degli impianti antincendio etc…………....…104

15.5 Costi dei mezzi e servizi di protezione collettiva…………………………..…………....…105

15.6 Costi delle procedure previste nel PSC per specifici motivi di sicurezza………………………..105

15.7 Costi eventuali interventi per sfasamento spaziale/temporale lavorazioni interferenti 105

15.8 Costi misure di coordinamento per uso comune apprestamenti, attrezzature protezione

collettiva…………………………………………………………………………………………... 106

15.9 Contabilizzazione e liquidazione dei costi della sicurezza……………………………… 107

15.10 Costi della sicurezza nelle varianti in corso d’opera……...……………………………… 107

15.11 Costi totali per la sicurezza .………………………………...……………………………… 108

16. Attività di coordinamento………....……………………..….……………………………………………………109

16.1 Riunioni preliminari……... .………………………………...……………………………… 109

16.2 Verifiche e sorveglianze…...………………………………...……………………………… 109

16.3 Riunioni di coordinamento in fase di esecuzione…………………………………………110

16.4 Disposizioni operative…...………………………………...……………………………….. 110

16.5 Gestione delle interferenze di lavoro in corso d’opera...……………………………….. 110

17. ALLEGATI………....……………………..….……………………………………………………………………….

- Costi della Sicurezza

- Verbale di verifica dell’idoneità del POS - Elenco delle imprese esecutrici e lavoratori autonomi che operano in cantiere

- Accettazione del PSC da parte di imprese o lavoratori autonomi

- Notifica preliminare