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Dov’eravamo rimasti?

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Dov’eravamo rimasti?

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Progettare per competenzePer sviluppare una competenza occorre:• promuovere l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità relative in modo che esse siano disponibili in maniera significativa, stabile e fruibile• lavorare sulla motivazione (= percezione di avere la capacità di raggiungere un obiettivo e/o svolgere un compito X [per] valore soggettivo attribuito a tale obiettivo e/o compito)Alcune pratiche in particolare favoriscono lo sviluppo di competenze, tra queste:• l’apprendistato cognitivo e le comunità di pratica (e/o di apprendimento)• il lavorare per progetti individuali e collettivi• il realizzare prodotti di vario tipo sia individualmente sia collettivamente

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Superare gli steccati disciplinari

«le discipline non esistono: esistono soltanto problemi»Giorgio Pasquali

«L’insegnamento attuale fornisce una conoscenza monotematica e decontestualizzata, molto efficace nei settori specifici, ma incapace di cogliere i fenomeni nella loro caratteristica fondamentale e complessa.La scuola rigidamente divisa e compartimentata nella cultura umanistica, nelle scienze dell’uomo e nella cultura scientifica, è il residuo di un paradigma scientifico obsoleto …La concorrenzialità dei saperi nella scuola attuale non è una concorrenzialità dialogica e complementare, è, invece, un antagonismo escludente, che porta alla lotta tra i paradigmi nel tentativo di far prevalere il proprio sugli altri.». (E. Morin)

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La scuola: un inferno?

L’isolamento delle singole materie, il monadismo tematico che rende sordi a tutto il resto fanno della scuola un vero e proprio “inferno”. Se è vero che l’inferno

“è un luogo dove nulla si connette con nulla”, Vartan Gregorian

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Il quadro europeo delle qualifiche (EQF)Aprile 2008. Parlamento europeo e Consiglio adottano la Raccomandazione relativa alla costituzione di un Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF). Ai sensi della Raccomandazione, gli Stati membri sono invitati: • ad utilizzare il quadro europeo delle qualifiche come strumento di riferimento per confrontare i livelli delle qualifiche dei diversi sistemi; • a rapportare i propri sistemi nazionali al quadro europeo entro il 2010, se del caso sviluppando quadri nazionali di riferimento, laddove non ancora previsti; • a stabilire entro il 2012 le misure necessarie a far sì che tutti i nuovi certificati di qualifica, i diplomi ed i documenti Europass rilasciati dalle autorità competenti contengano un chiaro riferimento all’appropriato livello dell’EQF; • ad adottare un approccio basato sui risultati dell’apprendimento del definire e nel descrivere le qualifiche ed a promuovere la validazione dell’apprendimento non formale ed informale.

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Caratteristiche e rilevanza dell’EQF

I motivi della rilevanza dell’EQF sono 4:• illustra in modo univoco i risultati dell’apprendimento;• pone al centro dell’apprendimento le competenze;• propone una relazione “attiva” tra competenze, abilità e conoscenze;• valorizza allo stesso tempo i risultati di apprendimento formali, non formali ed informali.

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Competenze e risultati attesiElemento chiave del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) è la specifica dei risultati di apprendimento relativi ai diversi livelli e analizzati in conoscenze, abilità e competenze.Ragionare in termini di esiti di apprendimento significa• porre davvero l’accento su ciò che lo studente deve fare e non (solo) sull’analisi di ciò che l’insegnante deve proporsi• essere in grado di spiegare agli studenti “a cosa serve” quel che stanno apprendendo, senza rimandi a un lontano futuro• mettersi in condizione di certificare le competenze o almeno le abilità e le conoscenze che ne costituiscono segmenti• farsi capire dagli interlocutori esterni

Dall’indicazione degli obiettivi all’individuazione degli apprendimenti

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Il problema dei licei

Documenti ministeriali e raccomandazioni europee (come la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008) insistono su un’impostazione educativa che va nella direzione della didattica e della valutazione per competenze.

Documenti come Regolamento dei Licei 2010 e Indicazioni nazionali per i Licei 2010 sono organizzati secondo criteri e logiche differenti, per discipline o per curricoli di studio.

Esempio di profilo di Istituto Tecnico Indirizzo “Amministrazione Finanza e Marketing”

Il Diplomato in Amministrazione, Finanza e Marketing ha competenze generali nel campo dei macrofenomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi e processi aziendali (organizzazione, pianificazione, programmazione, amministrazione, finanza e controllo), degli strumenti di marketing, dei prodotti assicurativo-finanziari e dell’economia sociale. Integra le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire sia all’innovazione sia al miglioramento organizzativo e tecnologico dell’impresa inserita nel contesto internazionale. Attraverso il percorso generale, è in grado di: – rilevare le operazioni gestionali utilizzando metodi, strumenti, tecniche contabili ed extracontabili in linea con i principi nazionali ed internazionali; – redigere e interpretare i documenti amministrativi e finanziari aziendali; – gestire adempimenti di natura fiscale; – collaborare alle trattative contrattuali riferite alle diverse aree funzionali dell’azienda; – svolgere attività di marketing; – collaborare all’organizzazione, alla gestione e al controllo dei processi aziendali; – utilizzare tecnologie e software applicativi per la gestione integrata di amministrazione, finanza e marketing.

Profilo Liceo Classico Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, dovranno: • aver raggiunto una conoscenza approfondita delle linee di sviluppo della nostra civiltà nei suoi diversi aspetti (linguistico, letterario, artistico, storico, istituzionale, filosofico, scientifico), anche attraverso lo studio diretto di opere, documenti ed autori significativi ed essere in grado di riconoscere il valore della tradizione come possibilità di comprensione critica del presente; • avere acquisito la conoscenza delle lingue classiche necessaria per la comprensione dei testi greci e latini, attraverso lo studio organico delle loro strutture linguistiche (morfosintattiche, lessicali, semantiche) e degli strumenti necessari alla loro analisi stilistica e retorica, anche al fine di raggiungere la piena padronanza della lingua italiana; • aver maturato, tanto nella pratica della traduzione quanto nello studio della filosofia e delle discipline scientifiche, una buona capacità di argomentare, di interpretare testi complessi e di risolvere diverse tipologie di problemi; • saper riflettere criticamente sulle forme del sapere e sulle reciproche relazioni e saper collocare il pensiero scientifico anche all’interno di una dimensione umanistica.

Profilo Liceo Scientifico Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, dovranno: • aver acquisito una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico-storicofilosofico e scientifico; comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in una dimensione storica, e i nessi tra i metodi di conoscenza propri della matematica e delle scienze sperimentali e quelli propri dell’indagine di tipo umanistico; • saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione filosofica; • comprendere le strutture portanti dei procedimenti argomentativi e dimostrativi della matematica, anche attraverso la padronanza del linguaggio logico-formale; usarle in particolare nell’individuare e risolvere problemi di varia natura;

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Dalla programmazione alla progettazioneDa sequenze tradizionali diinsegnamento fondate su una

serie di stimoli–lezione seguite da verifiche mirate al riscontro dei medesimi contenuti,

all’identificazione di una competenza, intesa come capacità complessa dell’alunno di “usare” una serie di conoscenze per un compito autentico

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Progettazione a ritroso

Esiti di apprendimento

Prove - griglie di misurazione (correlazione tra le abilità della competenza,

gli item o richieste della prove e i punteggi)

Progettazione del percorso formativo

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ARGOMENTI CHE MERITANO FAMILIARITÀ

ARGOMENTI IMPORTANTI DA CONOSCERE E PER FARE

COMPRENSIONE DUREVOLE

(PERMANENTE)

1. Identificare i risultati desideratiElaborare una tassonomia degli argomenti:• Cosa gli studenti dovrebbero essere in grado di conoscere,

comprendere e fare?• Cosa è meritevole di essere compreso in profondità?• Quali comprensioni solide e durevoli si desiderano?

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Filtri che guidano le scelte e domande correlate

• Rilevanza sociale dell’argomento:Fino a che punto l’idea, il tema, il processo rappresentano una “grande idea” dotata di valore durevole al di là della scuola?

• Rilevanza del contenuto:Fino a che punto l’idea, il tema, il processo appartengono al nucleo centrale della materia di studio?

• Difficoltà di apprendimento o comprensione dell’argomento:Fino a che punto l’idea, il tema, il processo richiedono di essere chiariti?

• Rapporto tra argomento e esperienza personale dello studente:Fino a che punto l’idea, il tema, il processo costituiscono un potenziale per coinvolgere gli studenti?

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2. Determinare evidenze di accettabilità

• Come sapremo se gli studenti hanno raggiunto i risultati desiderati e soddisfatto gli standard?

• Cosa accetteremo come evidenze della comprensione e della padronanza elevata degli studenti?

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ProcedureFissati gli esiti di apprendimento, il processo di progettazione si

focalizza sulla modalità di accertamento degli stessi, ossia su:• tipologia di prove • sistema di misurazione del possesso delle competenze.

Solo compiti autentici sono in grado di rivelare la comprensione profonda, cioè la competenza. Si tratta quindi di:

•definire il compito di prestazione autentica che dovrà mettere in evidenza il raggiungimento degli obiettivi da parte degli studenti (competenze);

•definire i criteri di qualità del compito di prestazione;•definire una rubrica di valutazione del compito di prestazione

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3. Pianificare esperienze e attività d’istruzione

• Di quali conoscenze e abilità fondamentali avranno bisogno gli studenti per realizzare efficacemente ciò che è richiesto?

• Quali attività forniranno le conoscenze e abilità necessarie?• Cosa sarà necessario, alla luce degli scopi, insegnare e

sostenere e quale il modo migliore di insegnarlo?• Quali sono i materiali più adatti a realizzare gli scopi?

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Procedure

Determinati (con riferimento alle indicazioni europee e nazionali) gli esiti di apprendimento e individuate le prove in grado di attestarne il conseguimento, si struttura il percorso didattico.

Si impostano le varie lezioni dell'unità (lavori di gruppo, lezioni tradizionali, studio di materiali, esercitazioni, test) in modo tale che vengano viste come una risposta alle domande che la classe si è fatta in partenza e come dei momenti di acquisizione di quelle conoscenze e abilità identificate all'interno della rubrica di valutazione. Si costruiscono moduli che coinvolgano aree formative differenti, organizzati intorno a un compito unitario di realtà, al fine di realizzare esperienze di apprendimento che superino la parcellizzazione dei saperi e permettano allo studente di fronteggiare situazioni complesse.

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www.piazzadellecompetenze.net

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Il dipartimento - Struttura

• NON equivale al gruppo disciplinare esistente da sempre nelle scuole, anche se si pone in stretta relazione con i gruppi di materia

• Nel biennio riferimento agli assi; nel triennio all’indirizzo, evitando però di adottare la distinzione tradizionale tra le materie “di base” e le altre

• Poiché mette in relazione le competenze d’asse e di specializzazione con le abilità e le conoscenze disciplinari, è formato dal team di docenti che opera per l’acquisizione da parte degli studenti di un’area di competenze omogenea

Il punto di debolezza rappresentato dalla numerosità dei partecipanti può essere superato con- l’individuazione (concordata con il Dirigente, attraverso modalità diverse) di un referente responsabile- la costruzione di un gruppo di coordinamento per indicare le modalità di lavoro, raccordare i risultati e renderli fruibili.

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Il dipartimento - ruolo

  Individua e propone i compiti attraverso cui i contenuti disciplinari diventano strumenti “utili” per acquisire una competenza e risolvere un problema reale• collabora con il CTS (o il CS) per la definizione del profilo in uscita (per esempio le opzioni: per i licei non sarebbe male interloquire con gli sbocchi universitari…) e sulla individuazione degli obiettivi formativi possibili

• dialoga con il CTS e con l’Ufficio Tecnico sulla strumentazione tecnologica• monitora il processo di attuazione dell’innovazione promovendo azioni di ricerca e sviluppo relative ai compiti del Dipartimento e predispone le relative azioni di miglioramento

• formula proposte di formazione per il supporto all’innovazione• definisce le competenze che possono essere conseguite in percorsi di alternanza scuola-lavoro.

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Il dipartimento - avvertenze

• Gli insegnanti non debbono sentire il carico di lavoro come insopportabile, i carichi di lavoro debbono essere ripartiti in maniera equa e trasparente

• La documentazione del lavoro è indispensabile ma “la carta” non deve essere aggiuntiva o “altra” rispetto a quella utile per il lavoro: no agli eccessi di proceduralizzazione

• Va lasciato tempo alla verifica in itinere e quindi la necessaria flessibilità per dare spazio alla correzione degli errori ma anche agli sviluppi inattesi

• Vanno attentamente calibrate le risorse, economiche, professionali, culturali, di disponibilità effettivamente spendibili, individuando i progetti fondamentali e privilegiando quelli che modificano la didattica ordinaria.

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Il Comitato (Tecnico) Scientifico

Il CS può diventare il punto di partenza per azioni di innovazione collegate alla Riforma, specialmente se si instaura un rapporto di reciproco riconoscimento e collaborazione tra CS, dipartimenti e Organi Collegiali.Deve esserne ben curata la Progettazione, in modo da:• Definire cosa e come si vuole raggiungere con il CS• Coniugare gli aspetti formali con quelli non formali• Individuare i livelli di comunicazione interna ed esterna• Raccogliere e dare senso a informazioni provenienti dall’interno e dall’esterno• Individuare un sistema di alleanze istituzionali.

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Valorizzare la cultura del lavoro

Non subordinazione, ma attenzione verso il mondo dell’economia e del lavoro Contrastare la deriva che ha portato dalla “fierezza del mestiere” alla svalorizzazione, fino alla “scomparsa”, almeno a livello di immaginario collettivo, della figura dell’operaio. Se Leibniz sosteneva che “la cultura libera dal lavoro”, Spinoza replicava che “ogni uomo dotto che non sappia anche un mestiere diventa un furfante”.

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Una proposta minima

Ansaldo Energia 07/09/11

Perché non portare una classe 5a visitare l’Ansaldo?

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Ulteriori informazioni

Per• ulteriori informazioni• slide degli interventi• altro materialeVedi:• cartella con materiale allegato (sito Liceo)• sito dell’Ufficio scolastico regionale:

www.istruzioneliguria.it

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Grazie per l’attenzione

“Se si cambiano solo i programmi che figurano nei documenti, senza scalfire quelli che sono nelle teste, l’approccio per competenze non ha nessun futuro”

P. Perrenoud, Costruire competenze a partire dalla scuola, Roma, 2003