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Dott.ssa Cristina Congedo – Dott.ssa Michela Pensavalli 26 febbraio 2015

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Dott.ssa Cristina Congedo – Dott.ssa Michela Pensavalli

26 febbraio 2015

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La tecnologia sta rivoluzionando comportamenti e pensieri, di giovani e meno giovani che la utilizzano come un’estensione della loro mente.

I più giovani, «nativi digitali» sanno interagire con gli strumenti tecnologici fin dai primi anni di vita, ed è per questo che talvolta hanno difficoltà a comprendere le implicazioni quotidiane legate alla realtà virtuale.

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Teoria del “tutto e subito”

SMS

WHATSAPP

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STACCARE LA SPINA?

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1. NOIA

CHE BISOGNI INTERCETTA LA RETE?

RICERCA DI EMOZIONI

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I comportamenti infantili ed adolescenziali risentono fortemente della

propensione cognitivo-affettiva all’immediatezza e all’istantaneità

peculiari di questa fase della vita.

Nella sua spasmodica ricerca di emozioni e sensazioni nuove, il giovane

fa spesso esperienza di un bisogno e di un desiderio non

procrastinabili; l’impulsività, che lo spinge a raggiungere la massima

gratificazione possibile nel tempo più breve, è un aspetto strutturale

della sua vita psichica.

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La generazione dell’istante…

La instant generation appare così fortemente attratta da tutte le

esperienze e sensazioni giocate sulla rapidità e sulla velocità.

Il feeling naturale che i giovani d’oggi sviluppano nei confronti

delle tecnologie della comunicazione – che rappresentano degli

straordinari acceleratori delle esperienze e delle relazioni – è un

chiaro elemento significativo di questa tendenza a vivere tutta

l’onnipotente fascinazione dell’istantaneità e della celerità.

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Conseguenti nuovi modelli dell’affettività

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Esprimere le proprie emozioni… sui blog

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La virtualizzazione delle emozioni

Digitando le lettere, la persona digita se stessa, le sue

emozioni.

Affinché la scrittura nella rete sia di maggior impatto emotivo

ci avvaliamo di segni grafici - o icone - che, legate al tipo di

emozione che vogliono manifestare, prendono il nome di

emoticons.

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Dimostrare i propri sentimenti… su Facebook

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Non esiste nulla di più veloce e di liquido della

connessione.

Cadono le barriere di definizione tra concetto di

pubblico e privato.

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2. AMBIGUITA’/VELOCITA’

3. NARCISISMO

CHE BISOGNI INTERCETTA LA RETE?

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VITA DA NATIVI DIGITALI

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Ma chi sono i nativi digitali? Quali caratteristiche hanno nel modo di

comunicare e di vivere le emozioni?

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NUOVI MODI DI APPRENDERE

MULTITASKING

APPRENDIMENTO PERCETTIVO

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NUOVI ASSETTI COGNITIVI E AFFETTIVI

- TECNOMEDIAZIONE DELLA RELAZIONE

- TECNOPROTESI

- VELOCITA’ NEI PROCESSI COGNITIVI

- BISOGNO DI EMOZIONI FORTI

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Immigrati digitali che raccolgono la sfida…

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LA TECNOLOGIA E’ UN MONDO DA ABITARE

Non l’uso ma la qualità

Dominare e non lasciarsi dominare

Evitare di scambiare lo strumento con il messaggio

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Numerosi rinforzi positivi Permette di superare le barriere spazio – temporali

Certezza di essere ascoltati

Vantaggio di rimanere anonimi

Maggiore libertà di espressione: nelle chat ci si racconta non necessariamente per quello che si è, ma come si vorrebbe essere o si desidererebbe essere visti dagli altri

Incontrare nuove persone

Uscire dalla solitudine…

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Un aiuto in caso di dubbi

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Un’idea a scopo benefico

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Superare un dolore… condividendolo…

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Il mondo in un videogioco

Il videogioco è in assoluto l’intrattenimento preferito da giovani e adulti.

L’utilizzo del videogioco ha molti effetti positivi sullo sviluppo del

bambino: è un modo per entrare in contatto con aspetti creativi e giocosi

della propria personalità, un mezzo di distrazione e di sperimentazione.

Aiuta i tuoi figli a comprendere il senso del videogioco e regolamenta

insieme a lui i tempi di connessione e di uso del joystick!

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Videogiocare responsabilmente:

• la stimolazione mentale contribuisce a combattere demenza e sindrome di

Alzheimer;

• alcuni giochi mentalmente stimolanti sembra che aiutino la concentrazione

e stimolino il cervello.

• un uso moderato migliora i riflessi, riduce i tempi di reazione muscolare e

aumenta la capacità di concentrazione visiva.

Videogiocare: rischi ed opportunità

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Aspetti negativi:

• chi guarda molta violenza in tv e sui videogame sviluppa

comportamenti aggressivi e potrebbe riprodurre nella vita reale ciò

che fa nel gioco.

Occorre prestare attenzione a ciò che si sceglie per trascorrere il proprio

tempo libero videogiocando (ci sono giochi neutri, giochi violenti e

giochi che stimolano la creatività e la capacità di risolvere problemi) .

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Che significa…

Avatar

Immersività

Mental Clock

Netiquette

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GLI ABITANTI DELLA SOCIETA’ LIQUIDA MODERNA

L’esordio del III millennio sembra essere caratterizzato dalla più epocale crisi della relazione interpersonale (Cantelmi, 2000 -2003 -2007)

Le relazioni interpersonali sono sostituite da reti telematiche, NetWorks (Hilmann, 2000)

Dalla relazione alla connettività (Callieri 2000), alle relazioni virtuali (Cantelmi – Talli, 2007) e alla tecnomediazione della relazione

(Cantelmi - La Barbera 2004)

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LA DIPENDENZA DALLA RETE Come è noto l’insorgere della dipendenza, sia

quella indotta da sostanze che da comportamenti, è subordinato a molteplici cause, le quali non scaturiscono tutte dalla medesima situazione, bensì da fattori diversi, la cui interazione, come in un pericoloso cocktail, può appunto generare il disturbo:

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Quando i problemi e le responsabilità quotidiane diventano troppo opprimenti, la rete può essere una valida alternativa alla realtà, per “staccare la spina con il cervello”, per non pensare più a nulla se non a meravigliosi paradisi artificiali. Un ambiente virtuale dove stimolare la fantasia e l'immaginazione, ma anche dove rappresentare, come in una sorta di teatro online, il senso di esclusione, di confusione e di perdita del contatto con il reale.

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LA RETE: il “luogo delle promesse non mantenute”

Ma Internet tende a promettere molto di più. Con le sue

straordinarie potenzialità tecnologiche e con la sua

semplicità di utilizzo può illuderci di poter ottenere

tutto e subito, magari con un semplice click. E’ lo

spazio ideale dove trasformare i propri sogni in realtà,

dove definire e incarnare l’ideale di sè.

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LA DIPENDENZA

RETOMANE per FUGA

RETOMANE per AZIONE

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LA FUGA

Il retomane per fuga è quello che meglio si adatta allo stereotipo

di Internet dipendente, dato che utilizza la rete principalmente

per scappare dai propri vissuti depressivi. Presenta nella vita

reale difficoltà o problematiche oggettive ed un sostanziale senso

d’impotenza e di estraneità sociale.

Quando si collega alla rete lo fa esclusivamente per anestitizzarsi

dal dolore reale, senza manifestare alcuna aspettativa di successo

o di cambiamento personale (la rete come analgesico). Non crede

di poter cambiare la propria condizione psicologica, ha solo

bisogno della rete per eccitarsi e stordirsi sempre di più.

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LA FUGA

Nei casi di intossicazione acuta il retomane per

fuga arriva a sostituire progressivamente la vita

reale con la dimensione virtuale, andando così

incontro a drammatici fenomeni psicopatologici

di tipo dissociativo e/o autistico.

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L’AZIONE

Il retomane per azione, invece, impiega

Internet per conseguire uno scopo che va oltre

l’eccitazione fine a se stessa. Il cyberspazio

diviene per loro un enorme serbatoio di

stimoli ma soprattutto lo spazio ideale per

concretizzare le loro elevate aspettative di

riuscita.

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L’AZIONE

Gli ambiti di azione possono essere quantomai

disparati, dalle relazioni sociali online che

possono estendersi al di là della dimensione

virtuale al gioco d’azzardo online, percepito come

un enorme occasione di successo economico.

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L’AZIONE

Nei casi di intossicazione acuta il retomane per

azione arriva a produrre ed inseguire degli

obiettivi così ambiziosi e disancorati dalla realtà

da sconfinare nella mania.

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LA DIPENDENZA DALLA RETE

Sia il retomane per fuga che per azione utilizzano

la rete per eccitarsi, ma il primo, come già detto,

lo fa per scappare dai propri problemi, il secondo

per raggiungere il successo o un cambiamento.

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LA DIPENDENZA DALLA RETE

Per quanto invece concerne la predisposizione

alla IAD, non possiamo che ravvisare una diversa

costellazione psicologica a seconda del tipo di

retomania considerata. Nel caso della retomania

di evasione sarebbero maggiormente esposte alla

sindrome le personalità caratterizzate da tratti di

tipo depressivo e/o tendenti a difficoltà sociali.

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LA DIPENDENZA DALLA RETE

Nel caso, invece, della retomania

denominata “d’azione” le personalità

maggiormente vulnerabili sarebbero

quelle caratterizzate da disturbo di

personalità (narcisistico, ossessivo, ecc.)

e/o con aspetti depressivi (compensati)

o maniacali.

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LO STUDIO DEL DOTT. YEE

Nick Yee, uno psicologo della Stanford University, ha cercato di riassumere in 10 fattori la miriade di motivazioni di chi gioca ai giochi online (i cosidetti MMOG), consentendoci così non solo di avere una descrizione esaustiva di queste motivazioni, ma anche di capire le preferenze che diversi giocatori possono avere per un gioco o per l’altro, le modalità con cui giocano, i comportamenti dentro al gioco, e la relazione fra alcune variabili demografiche e motivazioni del giocatore.

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COMPONENTE SUCCESSO

Avanzamento: il desiderio di accumulare potere, progredire rapidamente e accumulare punti o simbologie di status e potenza.

Funzionamento: l’interesse ad analizzare le regole sottese e il sistema per ottimizzare la performance del personaggio.

Competizione: l’interesse a sfidare e a competere con gli altri.

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COMPONETE SOCIALE

Socializzazione: avere un interesse ad aiutare e a chattare con altri giocatori.

Relazione: il desidero di formare relazioni significative a lungo termine con gli altri.

Lavoro di gruppo: derivare soddisfazione da essere parte di uno sforzo di gruppo.

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COMPONENTE IMMERSIONE

Scoperta: trovare e conoscere cose di cui la maggior parte degli altri giocatori non sa.

Gioco di ruolo: creare un personaggio con una storia passata e interagire con altri giocatori per creare una storia improvvisata.

Customizzazione: avere un interesse a modulare l’aspetto del proprio personaggio

Fuga: usare l’ambiente virtuale per evitare di pensare ai problemi della vita reale.

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Dipendenza da internet. Come riconoscerla?

La dipendenza da internet è un fenomeno che si può verificare e si può riconoscere attraverso sintomi più o meno visibili:

Sintomi visibili

1) Elevato tempo di permanenza on line, non giustificato da motivi di lavoro o di studio;

2) manifestazioni sintomatiche offline (ad es. nervosismo, irritabilità, depressione);

3) conseguenze negative dovute all’uso eccessivo di Internet (ad es. isolamento sociale, scarso

rendimento lavorativo).

Sintomi invisibili

1) Irrefrenabile impulso a collegarsi ad Internet;

2) ripetuti tentativi di controllare, ridurre o interrompere l’uso di Internet;

3) frequenti menzogne relative all’uso eccessivo di Internet;

4) ricorrenti pensieri e/o fantasie relativi ad Internet.

Se più di tre sintomi si verificano in un tempo che sia più lungo di due o tre mesi è bene consultare uno specialista!

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Qualche suggerimento per prevenire una vera

intossicazione da tecnologia

Un aspetto preventivo per quanto concerne le figure di genitori ed insegnanti è

fondamentale:

Un contatto troppo precoce, intenso e prolungato con la realtà mediatica, rende

difficile l’individuazione della linea di confine tra uomo e macchina.

I tempi di connessione dovrebbero aggirarsi intorno alle due ore al giorno!

Il bambino capisce intuitivamente come interagire con la tecnologia, ma ha

bisogno degli adulti che veicolino il suo utilizzo! Evitiamo di lasciarli soli, anche se

spesso un cellulare può essere un ottimo baby-sitter!

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Cercare il recupero della relazione: la rete è come un ponte che unisce e non un gabbia che intrappola. Superare la paura del conflitto che si sottomette al narcisismo.

Entrare in relazione con il limite dell’altro – recupero dell’autenticità: cercare di accettare che vi siano dei limiti in noi e in chi amiamo. Abbandono dell’ideale perfezionista ambiguo.

Educare alla bellezza: educare all’arte, all’osservazione cercando di dare significato ai particolari.

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Internet può sembrare un paradiso artificiale, una scorciatoia, una via di fuga, di compensazione, anche un teatro ove sperimentarsi, apprendere aspetti del nostro modo di essere, di esistere al mondo.

La relazione off line è certamente più impegnativa, spesso rischiosa, noiosa, scopre fragilità e limiti.

La sfida più grande oggi, è quella di non fermarsi all’immagine, di non confezionare comportamenti, modi di essere perfetti ma avere il coraggio di mostrarci per ciò che siamo, comunque siamo.

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Bibliografia di riferimento

Cantelmi T., “Tecnoliquidità – La psicologia ai tempi di internet. La mente tecno liquida”, edizioni S. Paolo settembre 2013.

Cantelmi T., Putti S., Talli M., “@Psychotherapy”, EUR, Roma 2001 Cantelmi T., Talli M., D’Andrea A., Del Miglio C., “La mente in Internet”, Piccin

Editore, Padova 2000 Cantelmi T., Giardina Grifo L., “La mente virtuale”, San Paolo Edizioni, 2003 Cantelmi T., Orlando F., “Psicologia del trading on line”, Centro Scientifico

Editore, 2002 Cantelmi T., M.B. Toro, Talli M., “Avatar”, Edizioni Magi, 2010 Parsi MR, Cantelmi T., “L’immaginario prigioniero”, Mondatori, 2009. Padrini P., “Facebook, internet e i digital media. Una guida per genitori ed

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