DoSSIeR TeCNoLoGIe -...

18
Alfonso Rubinacci TECNOLOGIE DOSSIER T uttoscuola è convinta della necessità di una profonda tra- sformazione del sistema educativo basata non su grandi disegni di nuove riforme , e su nuove leggi. Il problema della “riforma” del sistema educativo non è una questione di migliori o di più efficaci policies, quanto piuttosto di una scuo- la che non accetta più sfide, quasi allergica al cambiamento. Tuttoscuola vuole concorrere alla creazione di un ambiente favorevole all’innovazione, con la consapevolezza che la realtà scolastica è molto più complessa delle facili polemiche, ma per fortuna è anche più ricca. Il corollario di questo convincimento è che dunque, dob- biamo prestare una nuova attenzione ai contesti scolastici, alle reti di collaborazione, alla partecipazione civile, dove la contrapposizione si trasforma in “competizione cooperativa”. Il percorso di documentazione e ricerca, avviato da tempo da Tuttoscuola, su significative esperienze di istituzioni sco- lastiche, alcune delle quali non coinvolte nei finanziamenti del Progetto Nazionale Scuola Digitale (PNSD), si propone di fornire materiale di studio, di confronto e di valutazione sull’impatto che la tecnologia ha nei processi d’insegnamento/ apprendimento. Nei contesti territoriali ci sono importanti esperienze e innovazioni, che bisogna mettere insieme, offrendo loro la possibilità di confrontarsi e dialogare a distanza. La scuola Esperienze a confronto: risultati e notazioni

Transcript of DoSSIeR TeCNoLoGIe -...

Alfonso Rubinacci

TeCNoLoGIeDOSSIER

Tuttoscuola è convinta della necessità di una profonda tra-sformazione del sistema educativo basata non su grandi disegni di nuove riforme , e su nuove leggi. Il problema

della “riforma” del sistema educativo non è una questione di migliori o di più efficaci policies, quanto piuttosto di una scuo-la che non accetta più sfide, quasi allergica al cambiamento.

Tuttoscuola vuole concorrere alla creazione di un ambiente favorevole all’innovazione, con la consapevolezza che la realtà scolastica è molto più complessa delle facili polemiche, ma per fortuna è anche più ricca.

Il corollario di questo convincimento è che dunque, dob-biamo prestare una nuova attenzione ai contesti scolastici,

alle reti di collaborazione, alla partecipazione civile, dove la contrapposizione si trasforma in “competizione cooperativa”.

Il percorso di documentazione e ricerca, avviato da tempo da Tuttoscuola, su significative esperienze di istituzioni sco-lastiche, alcune delle quali non coinvolte nei finanziamenti del Progetto Nazionale Scuola Digitale (PNSD), si propone di fornire materiale di studio, di confronto e di valutazione sull’impatto che la tecnologia ha nei processi d’insegnamento/apprendimento.

Nei contesti territoriali ci sono importanti esperienze e innovazioni, che bisogna mettere insieme, offrendo loro la possibilità di confrontarsi e dialogare a distanza. La scuola

esperienze a confronto: risultati e notazioni

28 TuTToscuolA n. 534

SpecialeTE

cNol

oGIE

digitale, che non è qualcosa di astruso o che riguarda solo alcuni, deve entrare nella vita di quanti a diverso titolo e ruolo operano nel-la scuola e per la scuola. Mettere in rete, in contatto tutte le isti-tuzioni scolastiche ha un effetto diretto e tangibile sulla qualità della innovazione tecnologia della scuola.

In Piemonte l’implementa-zione delle azioni cla@ssi 2.0 e [email protected] ha determinato un am-pliamento consistente della rete di scuole che possono impiegare le tecnologie. Complessivamente so-no 238 cl@ssi 2.0 e 2 scuol@ 2.0. Il numero dei docenti coinvolti nell’azione cl@ssi 2.0 è di 3157, di cui il 17% della scuola primaria, il 41% della scuola secondaria di primo grado, il 42% della scuola secondaria superiore.

“L’obiettivo principale dell’uf-f icio scolastico regionale del Piemonte - osserva il direttore ge-nerale Giuliana Pupazzoni - è di operare in continuità per offrire a un numero sempre maggiore di classi di utilizzare le tecnologie individuali nelle discipline di stu-dio curriculare Gli insegnanti, veri protagonisti dell’innovazio-ne, con convinzione, si sono messi in gioco. Ad essi si aggiunge il ruolo dei dirigenti scolastici che ha favorito l’uso e la diffusione delle tecnologie, reperendo fon-di e riconoscendo il lavoro degli insegnanti”.

“L’utilizzo delle TIC nella di-dattica, continua il direttore gene-rale Maria Luisa Altomonte, è un processo diffuso e “democratico” interessa tutte le discipline, e non come si potrebbe pensare unica-mente quelle tecnico-scientifiche. Software, prodotti multimediali e applicazioni sono disponibili e vengono quotidianamente utiliz-zati per l’italiano, la matematica, la tecnologia o la storia; assai vivace è la diffusione di buone pratiche “autoprodotte” da grup-pi di docenti”.

Intervista Prof.ssa Tiziana Calandri, dirigente scolastica Itis “Majorana” di Grugliasco

“una esperienza positiva”

L’ITIS “ettore MAJoRANA” di Grugliasco dal 2011 è Scuol@ 2.0. offre due indirizzi: elettronica ed elettrotecnica, Informatica e Telecomunicazioni, più un corso serale triennale per la specializzazione di elettronica. Il trend di iscrizioni è positivo:dalle iniziali 8 classi prime sono arrivate a 10 quest’ anno. La profssa Tiziana Calandri, dirigente sco-lastica dell’istituto “Majorana”, con tono pacato, arricchito da un sorriso rassicurante, nel corso del piacevole colloquio, spiega che il progetto rap-presenta una grande possibilità per gli studenti ma anche per i docenti. Le nuove tecnologie sono lo strumento per rispondere all’esigenza del cambiamento.

Professoressa Calandri, il modo di vivere delle persone è mutato e gli studenti hanno nuove opportunità di apprendimento. In che modo la scuola si sta muo-vendo per rispondere al cambiamento? Ho sempre creduto nel valore dell’attività di laboratorio, in cui l’esperienza concreta deve essere interpretata come contesto in cui l’agire stimola l’elaborazione di un pensiero e la costruzione di un processo di generaliz-zazione e di astrazione.Il mio passato, non lontano, di docente di chimica, conferma come la scelta del tipo di esperienza sia fondamentale per il successo formativo; didattica del fare, non solo per il raggiungimento di un risultato pratico (qualitativo o quantitativo) ma come lo strumento più adatto per raggiungere un obiettivo che trascende dall’evento e coinvolge un vero e proprio processo cognitivo.L’impiego delle risorse digitali si inserisce naturalmente in questa visione laboratoriale della scuola, conferendo spazi e strumenti ad ampio respiro, offrendo nuove opportunità in tutti i campi disciplinari.L’Itis Majorana partendo da questi presupposti, ha deciso di trasformare la scuola anche come ambiente: non più aule per ogni singola classe e laborato-ri separati per ogni disciplina, ma solo ambienti attrezzati, aule laboratorio specifiche per ogni materia.Tutte le aule vengono attrezzate con lavagne interattive multimediali, hanno la disponibilità di connessione wifi e sono dotate di un numero di dispositivi mobili (tablet o netbook) per i lavori di gruppo.Gli studenti, in base all’orario, ruotano nelle classi attrezzate per seguire le lezioni specifiche, mentre i docenti rimangono nelle aule del loro dipartimen-to, condividendo luoghi, strumenti e materiali, favorendo così il consolida-mento della comunità di apprendimento. Le aule sono personalizzate con gli strumenti tecnologici specifici per la ma-teria e offrono indiscutibili vantaggi organizzativi che migliorano il conte-sto di apprendimento e di insegnamento, rendendolo autonomo dal punto di vista delle attrezzature digitali, flessibile e adattabile ad ogni metodologia utilizzata, disponendo e orientando arredi e dispositivi in funzione delle di-verse esigenze (dalla lezione frontale al lavoro di gruppo).La vera opportunità di cambiamento, nella scuola, risiede sempre in un’inno-vazione didattica: sperimentare una didattica organizzata su aule destinate ai dipartimenti, e non alle classi, permette di conferire quella dimensione laboratoriale e operativa anche alle discipline considerate teoriche che pos-sono, talvolta, risultare oggi penalizzate dall’assenza di laboratori dedicati.

L’innovazione tecnologica costituisce solo una moda passeggera o avrà

29TuTToSCuoLA n. 534

SpecialeTECNOLOGIE

In Sicilia le istituzioni scolasti-che hanno usufruito nell’ultimo quinquennio di interventi diver-sificati e continui per la diffusio-ne delle TIC nella didattica sia attraverso l’accesso ad azioni e finanziamenti del MIUR che me-diante la partecipazione ai bandi delle azioni sostenute finanzia-riamente dal Fondo Sociale Euro-peo. A livello nazionale la Sicilia è la terza regione per numero di LIM acquisite con il piano “LIM in classe” con 3545 lavagne inte-rattive, divenute strumento quo-tidiano per l’attività didattica di migliaia di studenti. ll piano di diffusione delle LIM, ha raggiun-to 77.990 studenti e impegnato in attività di formazione in servizio ben 8464 docenti (Scuola Prima-ria 1.298 LIM, 28.556 studenti e 1.789 docenti; scuola secondaria di I grado rispettivamente 1.727, 37.994, 5.706; scuola secondaria di II grado, 520, 11.440 e 969). Il progetto Cl@ssi 2.0 coinvolge 34 classi di eccellenza (10 di prima-ria, 12 di secondaria di I grado e 12 di II grado) con 730 studenti e 240 docenti.

Il presente dossier documen-ta, sia pure in modo succinto, le esperienze di quotidiana pratica didattica innovativa legata alla tecnologia attraverso il racconto dei dirigenti scolastici, docenti, studenti e genitori dell’istituto “Majorana” di Grugliasco (Tori-no) e della scuola media di Rosso di San Secondo (Caltanissetta).

Le interviste riassumono le vi-cende che hanno portato all’at-tuale configurazione dell’utilizzo delle tecnologie in queste isti-tuzioni che, avendo ricadute sul modello di organizzazione sco-lastica, richiedono organici inter-venti di adeguamento alle nuove esigenze.

In questa prospettiva la tecno-logia non costituisce una nuova disciplina, non ha un valore per se stessa, ma è essa strumento per creare un nuovo ambiente di

conseguenze profonde nel delineare il nuovo volto della scuola in Italia? L’innovazione tecnologica, nel mondo reale, è vissuta da tutti (studenti, fami-glie e anche docenti) come normale quotidianità: tablet e smartphone porta-tili hanno oggi una potenza di applicazione superiore a quella dei server di pochi anni fa; documenti, foto, musica e video vivono in gran parte su sup-porti digitali; l’intrattenimento, il lavoro, la politica, la finanza e le relazioni sociali sono in gran parte veicolati da strumenti di comunicazione digitale. oramai è chiaro che l’innovazione tecnologica non è una moda passeggera. La scuola, talvolta diffidente verso le “nuove tecnologie”, deve interpretarla come uno strumento utilizzato, con intelligenza, per favorire la personaliz-zazione dei percorsi didattici che consentono di raggiungere il successo for-mativo dei ragazzi, sia con attività in presenza, sia con attività predisposte su apposite piattaforme on line. e’ uno strumento che non ha valore per se stesso, ma per gli obiettivi che permette di raggiungere e che richiede, per questo, la collaborazione di docenti disponibili ad aggiornare le proprie stra-tegie educative. La finalità della scuola rimane quella della formazione di cittadini dotati di spirito critico e di competenze.Dal punto di vista amministrativo, l’utilizzo di registri elettronici facilita la comunicazione con le famiglie e permette una notevole semplificazione sui processi burocratici di svolgimento delle attività di scrutinio e di formula-zione delle valutazioni intermedie, di elaborazione statistiche dei dati con possibili studi di processo.

Come le aziende produttrici di hardware e software dovrebbero aiutare diri-genti e insegnanti nello sviluppo digitale delle scuole? Quali secondo lei sono le priorità? Come dovrebbero organizzare il rapporto con le scuole? La collaborazione tra aziende e scuola sta migliorando, ma è chiaro che le necessità del mondo dell’istruzione sono diverse per ogni realtà, che cambia con le coordinate geografiche, con il tipo di scuola e, talvolta, all’interno di una stessa scuola. La strada da percorrere non può essere che quella di una stretta collaborazione tra scuola e aziende, per l’elaborazione di un prodotto estremamente flessibile e adattabile ai contesti dinamici. La scuola non deve essere un terreno di conquista per le aziende, ma un’opportunità per fare ricerca e sviluppo. uno dei problemi maggiori delle scuole è quello economico, pertanto risulta difficile una sperimentazione di qualsiasi tipo di soluzione che non sia gratuita e di facile gestione. Per fortuna, per le scuole, esiste una discreta offerta di software didattico gratuito di qualità, ma per l’hardware e per i software professionali le aziende potrebbero puntare con decisione a investire sulle scuole e sugli studenti. offrire i migliori strumenti tecno-logici agli studenti delle scuole è una forma di investimento e può rivelarsi un’ottima azione pubblicitaria. Nel nostro Istituto siamo abbonati al servi-zio DreamSpark di Microsoft che offre, a fronte di un costo molto contenuto, le licenze gratuite per i software di sviluppo e i sistemi operativi a tutti gli studenti e docenti. Per aiutare tutte le scuole del territorio in questa fase di adeguamento e innovazione tecnologica l’Itis Majorana opera da anni come centro di servizio, animazione e sperimentazione della rete Dschola, che è un’associazione di scuole con competenze tecniche di riferimento, che svolge la sua attività principalmente sul territorio piemontese.

Quanti docenti si sono attivati, quante classi, e in quali discipline osserva l’u-so più frequente delle tecnologie? Siamo un istituto tecnico e tutte le discipline utilizzano le nuove tecnologie. I docenti più attivi sono ovviamente quelli delle materie legate all’informa-tica, ma quest’anno tutti i docenti hanno utilizzato, ad esempio, il registro elettronico e la lavagna interattiva multimediale per la didattica. Gli am-bienti di apprendimento confermano un utilizzo distribuito dei dispositivi multimediali: dal laboratorio nuovo dell’articolazione robotica, dell’indirizzo di elettronica, attrezzato con strumentazioni più sofisticate ai laboratori di lingua inglese, per arrivare ai laboratori di fisica e di chimica.

Come avviene la gestione tecnica delle infrastrutture? Quali e quante figure

30 TuTToscuolA n. 534

SpecialeTE

cNol

oGIE

apprendimento in cui gli studenti trovano condizioni per lavorare insieme, per ricercare informa-zioni, per essere protagonisti del loro apprendimento, per entrare nel mondo del lavoro in modo consapevole.

Il racconto delle due esperien-ze, come di quelle precedenti già pubblicate da Tuttoscuola, con-ferma che le nuove tecnologie cambiano il modo di fare scuola, determinano il superamento della lezione frontale, impongono una ristrutturazione anche degli spazi e dei tempi scolastici. In questo modo la scuola viene trasformata da ambiente per l’insegnamento centrato sull’aula, in ambiente per apprendimento basato su uno spazio potenziato dalla rete e dal complesso delle dotazioni tecno-logiche e dei materiali didattici in essa contenuti.

Alcuni studenti sottolineano che l’innovazione tecnologica, uti-le e motivante, facilita la parteci-pazione attiva alla lezione, mentre i genitori ritengono che i nuovi linguaggi e i diversi ambienti di apprendimento hanno una ricadu-ta positiva sui livelli di apprendi-mento dei figli.

“La vera opportunità di cam-biamento - spiega la dirigente sco-lastica Tiziana Calandri dell’Itis di Grugliasco – risiede sempre in un’innovazione didattica: speri-mentare una didattica organizzata su aule destinate ai dipartimen-ti, e non alle classi, permette di conferire quella dimensione labo-ratoriale e operativa anche alle discipline considerate teoriche che possono, talvolta, risultare oggi penalizzate dall’assenza di laboratori educativi. Nelle aule dedicate ai dipartimenti sono fa-cilitati la raccolta, l’organizzazio-ne e la condivisione di materiali didattici tra gli insegnanti e dei risultati dei lavori degli studenti”.

Ciò richiede la collaborazione dei docenti disponibili ad aggior-nare le proprie strategie educative

sono dedicate? Quali sono attualmente le problematiche? Quali sono, al con-trario, gli aspetti tecnici che funzionano bene nella sua scuola?La gestione delle dotazioni dei singoli laboratori è seguita dai tecnici di labo-ratorio, coordinati dal responsabile di Rete e dai referenti di Laboratorio. un team di tecnici più esperto esegue i lavori di manutenzione e aggiornamento dei dispositivi di rete cablata, wireless e delle LIM con il coordinamento del responsabile di Rete e del docente distaccato sull’Ufficio Tecnico. Non abbia-mo contratti di manutenzione, le postazioni fisse vengono gestite con una par-ticolare configurazione software che richiede poca manutenzione.L’istituto è da anni un modello tecnologico di riferimento per tutte le scuole piemontesi, rete interna, connessione internet, server farm e wireless campus funzionano bene. L’obiettivo immediato è di aumentare il numero di persone competenti nella gestione della rete e delle postazioni, oltre che per ovvi moti-vi di comodità pratiche, per estendere il patrimonio di competenze.uno dei grandi problemi che stiamo affrontando, con l’ausilio di personale esperto esterno, è quello della conservazione dei dati multimediali, e mi rife-risco a pagelle, registri elettronici. Si è costituita una rete tra istituti che sono più avanti di altri nell’uso delle tecnologie e si sta sperimentando un possibile processo di archiviazione esterno.

Il rapporto tra studenti e dispositivi digitali qual è al momento: 1:1, 2:1?Le dotazioni della scuola sono 2:1 (per la maggior parte postazioni fisse suddi-vise in 20 laboratori), ma gli studenti possono portare i loro dispositivi mobili e usufruire del wireless campus.Dotare tutti gli studenti di un terminale (netbook o tablet) mediante appositi finanziamenti come quelli delle classi 2.0 è un percorso che anche noi abbia-mo sperimentato per una classe, ma che ci è sembrato poco sostenibile nel lungo periodo e per tutti gli allievi. Sta aumentando il numero degli studenti che vengono a scuola dotati di com-puter o di tablet e che sfruttano il collegamento alla rete wireless della scuola ( con un rigoroso sistema di controlli e di filtri) Partendo da una situazione favorevole di rapporto studenti/pc di 2:1 si è scelto di agevolare l’introduzione nelle classi del dispositivo personale dello studen-te fornendo, alle aule delle materie che non dispongono di laboratori (come Italiano e storia), una dotazione di Netbook per l’utilizzo individuale o a grup-pi. In pratica il passaggio da 2:1 a 1:1 è graduale e non obbligatorio per le famiglie, gli studenti che non dispongono di un proprio dispositivo possono usare i numerosi pc dei laboratori e i netbook di riserva presenti nelle aule, utilizzati tra l’altro anche dai ragazzi con disturbi specifici di apprendimento. I docenti, in funzione dell’adozione del registro elettronico avvenuta quest’an-no, sono stati già dotati di un netbook personale utilizzabile sia a casa che a scuola. Tutti ricaricano i computer portatili a casa e si presentano a scuola senza alimentatori e fili volanti.

Su quali tecnologie, visto anche i rapidi avanzamenti, la sua scuola ha deciso di acquistare o punterà da qui a breve?Proprio perché le tecnologie sono in continua evoluzione è strategico per una scuola evitare le tecnologie obsolete, per questo motivo tutte le LIM nel nostro istituto sono dotate di tecnologia Touch .Dal 2008 il nostro istituto è dotato di rete wireless e il nostro schedario sta diventando la rete; i materiali, organizzati nel “cloud”, sono accessibili sia da casa, sia da scuola con qualsiasi dispositivo. Per quanto riguarda i pc, come già anticipato, disponiamo di un elevato numero di postazione fisse e di un discreto numero di portatili dislocati nei vari ambienti,ma non riteniamo sostenibile l’acquisto da parte della scuola, di un dispositivo per ogni studen-te. Per i laboratori più tradizionali la tecnologia oggi offre potenti strumenti di acquisizione e analisi dei dati che un tempo erano disponibili solo nei la-boratori e centri di ricerca più avanzati: sono sensori didattici per gestire gli esperimenti di chimica, fisica, biologia, elettronica ed elettrotecnica, che dialogano direttamente con il pc, permettendo una veloce e corretta registra-zione dei dati sperimentali e una loro rielaborazione.

31TuTToSCuoLA n. 534

SpecialeTECNOLOGIE

che, come sottolinea in modo ri-corrente il ministro Carrozza “… devono essere messi in grado di utilizzare tutti gli strumenti e es-sere formati. Piuttosto che anda-re nelle scuole, dobbiamo andare negli insegnanti, su loro dobbia-mo investire e fare un grande sforzo formativo soprattutto do-po che sono stati presi” (Radio Anch’io del 10 luglio 2013).

“Il fatto stesso – incalza il diri-gente scolastico Enzo Cusimano della scuola media di Rosso di San Secondo– di utilizzare la tec-nologia e di utilizzarla bene im-pone non solo un aggiornamento delle conoscenze, dell’hardwa-re, degli applicativi in uso, ma una modifica radicale del ruolo tradizionale del docente: da di-spensatore di contenuti a quello di facilitatore che guida gli allievi all’acquisizione personale e criti-ca delle conoscenze”.

Le parole dei protagonisti dell’i-stituto piemontese e di quello sici-liano ancora una volta mettono in luce due piani di considerazioni.

Il primo si riferisce alla convin-zione, frutto di studi e di realiz-zazioni sulle grandi potenzialità delle tecnologie nella didattica con le ricadute che hanno su tutti gli aspetti organizzativi, fisici e relazionali della complessa realtà di ogni scuola. Il secondo, che può risultare sorprendente solo per chi non conosce bene la “scuola”, è l’enorme energia e vitalità delle comunità scolastiche, capaci di generare innovazione e ottenere risultati migliori condividendo visione del futuro ed esperienze.

Due parti importanti che Tut-toscuola vuole aiutare a far ca-pire e che dovrebbero essere il punto di partenza per nuove po-litiche dell’istruzione nel nostro paese proprio perché capaci di scardinare vecchi preconcetti, resistenze e sfiducia nella red-ditività degli investimenti nella scuola.

Se dovesse fare un bilancio dove posizionerebbe la sua scuola? Orientata alla rete Internet? Orientata alle applicazioni al fine di supportare gli apprendi-menti curricolari (software didattici)? Sebbene i software didattici e, soprattutto, quelli professionali siano il punto forte di tutte le scuole tecniche, la nostra scuola è molto orientata alla rete internet dove è possibile reperire qualsiasi tipo di documentazione tecnica aggiornata utile per le materie di indirizzo.

Qual è la sua opinione in merito ai libri digitali? Quale orientamento prevale nella sua scuola: acquistare materiali editoriali pre-definiti o auto-produrre materiali e metterli in condivisione? Quali dovrebbero essere le buone pratiche da favorire?I libri di testo digitali rappresentano l’evoluzione naturale dei libri di testo e molte case editrici sono già in grado di fornire ottimi testi cartacei dotati di supporto multimediale. Proprio questo Istituto ha organizzato, nel 2010, un importante seminario nazionale dove le principali case editrici presentavano i loro prototipi di libro digitale mostrandoli in azione su LIM e Tablet. Il mio lungo trascorso di docente mi ha insegnato che non esiste il libro di testo ideale per qualsiasi classe, ma che si integra, si sostituisce, si taglia secondo le esigenze della classe e, a volte, del singolo all’interno della classe. ecco per-ché credo fortemente nella valenza formativa del “libro” costruito dal docente stesso a seguito di un’analisi della situazione della classe, delle competenze da raggiungere e del percorso da seguire. L’elaborazione di un testo dinamico permette di variare sulla base delle esigenze didattiche e formative degli stu-denti, i contenuti da insegnare e le competenze da consolidare. Tale attività, possibile con l’ausilio delle nuove tecnologie, valorizza la funzione del docente e rende visibile l’individualizzazione del percorso formativo.

Con quali modalità formative le tecnologie possono diventare delle risorse importanti nella crescita professionale dei docenti?Il nostro piano formativo è partito con una formazione per tutti i docen-ti sull’utilizzo delle Lavagne interattive (LIM) e sull’uso delle piattaforme elearning. Ogni dipartimento gestisce le richieste di formazione specifica su software didattici e scientifici adatti alle diverse discipline mentre la figura strumentale per l’aggiornamento coordina e organizza corsi sulle modalità più attuali di insegnamento e apprendimento (cooperative lear-ning, costruzione della conoscenza, competenze, rapporti con studenti e genitori e così via ). Su questi stessi argomenti il nostro istituto organizza periodicamente seminari ed eventi aperti a tutte le scuole, come l’Italian Scratch festival che organizziamo tutti gli anni in collaborazione con l’As-sociazione Dschola.

32 TuTToscuolA n. 534

SpecialeTE

cNol

oGIE

Le tecnologie in classe, le tec-nologie di rete e i dispositi-vi mobili quali opportunità

di apprendimento offrono ai suoi studenti?

L’impiego delle strumentazio-ni e delle risorse digitali offre a tutti i campi disciplinari nuove opportunità:- flessibilità del supporto, con la

possibilità di impostare tutte le attività di elaborazione in prospet-tiva anche propedeutica;

- dimensione multimediale, con la possibilità di incrementare e integrare quantitativamente e qualitativamente i canali per l’in-segnamento e l’apprendimento;

- ipertestualità dei percorsi, con la possibilità di rappresentarsi e pra-tica la complessità e la dinamicità dei percorsi di costruzione della conoscenza;

- accesso alla rete Internet, con la possibilità di avere in aula “ac-cesso al mondo”, con particolare riferimento alle proiezioni degli enti e delle istituzioni - nazionali ed esteri - che producono cultura nel campo di riferimento della di-sciplina e in quelli contigui;

- praticare la media education, con la possibilità di sollecitare un ac-cesso consapevole e critico alle risorse di rete;

- accedere alla documentazione tec-nica presente in rete spesso più ag-giornata e completa delle edizioni cartacee.Introdurre questi valori aggiunti

nella didattica quotidiana, attrez-zando ogni aula e coinvolgendo tutti gli insegnanti e tutti gli studenti co-stituisce di per sé un’innovazione culturale strategica e strutturale e nel contempo potenzia tutte le pra-tiche didattiche e formative che si siano rivelate efficaci con gli attuali

dispositivi e le attuali risorse. Non richiede insomma alcuna accelera-zione ed alcuna forzatura metodolo-gica ed è quindi alla portata di tutti gli insegnanti.

Nello specifico abbiamo scelto so-lamente LIM dotate di tecnologia

Touch o Multitouch, abbinate a si-stemi operativi rigorosamente Mul-titouch. In questo modo le LIM sono utilizzabili con la medesima inter-faccia e gestualità già utilizzata uni-versalmente su tablet e smartphone.

I computer portatili degli studenti e dei docenti possono interagire di-rettamente con le LIM proiettando il loro ambiente di lavoro sulla LIM

Intervista al prof Dario Zucchini, docente responsabile del progetto

“Alla portata di tutti i docenti”di Paola Torre

33TuTToSCuoLA n. 534

SpecialeTECNOLOGIE

mediante la rete wireless. Questo consente agli studenti di chiedere il controllo remoto della LIM e al docente di passare il “gessetto” ad uno studente dotato di netbook per proiettare a tutta la classe il proprio desktop. Spesso si teorizza che il computer personale dello studente comporta maggiori rischi di isola-mento in classe mentre, con semplici soluzioni tecniche come questa, le tecnologie possono davvero ren-dere le lezioni più coinvolgenti e inclusive.

Da anni il servizio di connettività wireless realizzato al DopoScuola In Rete consente agli studenti ed ai do-centi di utilizzare i propri terminali portatili per connettersi alla rete da qualsiasi classe, laboratorio e anche negli spazi comuni della scuola. Ad oggi l’Istituto ospita più di 900 utenti sulla propria rete wireless e gli stu-denti possono accedere con qualsiasi dispositivo personale (smartphone con schermo maggiore di 5 pollici, tablet, netbook, notebook e console/mp3). Il servizio wireless campus viene anche utilizzato per il registro elettronico e per i telefoni cordless degli operatori scolastici.

La scelta di includere anche gli smartphone con schermo maggiore di 5 pollici all’interno del wireless campus è una azione strategica ed educativa per attrarre lo stesso stru-mento che gli studenti usano per co-municare nelle proprie reti sociali anche per lo svolgimento di compiti di studio e apprendimento. La pos-sibilità di estendere il tempo scuola mediante la piattaforma elearning consente agli studenti di accedere ai materiali delle lezioni e ai propri documenti sia da scuola che da casa e rivoluziona il modo di studiare a casa mettendo in contatto docenti e studenti anche quando non sono fisicamente e temporalmente vicini. (http://moodle.itismajo.it )

In linea con il paradigma del web 2.0, dove i contenuti sono generati dagli utenti, gli studenti possono do-cumentare e pubblicare direttamente sul sito web dell’Istituto le proprie

34 TuTToscuolA n. 534

SpecialeTE

cNol

oGIE

grazie all’assistenza e la formazio-ne, garantite sul territorio dal nostro Istituto e dalle altre scuole dell’Asso-ciazione Dschola.

L a q u a n t i t à d i d o t a -z i o n e t e c n o l o g i c h e qu a l e ruolo può svolgere nel migliora-mento della scuola e dei processi di insegnamento/apprendimento?

Nel nostro istituto la quantità di dotazioni tecnologiche è notevole:

all’Associazione Dschola e a un fi-nanziamento della Fondazione CRT la piattaforma web sperimentata dall’ITIS Majorana è stata trasfor-mata in un servizio utilizzabile gratuitamente da tutte le scuole del Piemonte (http://share.dschola.it). Ad oggi sono di più di 200 siti web scola-stici ospitati sul nostro server Share.Dschola, un progetto che ha saputo mettere a frutto sia il finanziamento ricevuto che le competenze, anche

esperienze e ricerche. Il sito web, realizzato utilizzando tecnologie intranet appositamente pensate per agevolare la partecipazione degli studenti e l’apprendimento coopera-tivo mediato dal web, consente un modello organizzativo basato sulla “redazione distribuita”, dove più per-sone (docenti, studenti, amministra-tivi, collaboratori esterni) possono lavorare contemporaneamente sul sito sia da casa sia da scuola. Grazie

Michele studente del 4° anno

luca studente del 2° anno

Come le tecnologie usate nella tua scuola hanno arricchito il tuo studio? Le tecnologie nella mia scuola sono riuscite ad ottimizzare il mio lavoro, basti pensare al wireless, un ottimo mezzo per la ricerca di contenuti sul web; grazie al wireless le persone che necessitano di andare su internet non sono bloccati in un aula, bensì si possono muovere in tutta la scuola continuando a navigare. Quest’anno siamo passati anche al registro elettronico dove vengono segnati: voti, compiti, avvisi e assenze; essendo accessibile anche fuori da scuola ci aiu-ta a tenerci informati sulla classe e sul nostro andamento scolastico. La scuola offre anche la possibilità di usare nel pomeriggio un laboratorio con accesso ad internet per poter studiare e preparare ricerche.

Come le tecnologie hanno cambiato, nella tua scuola, la lezione tradizionale? Con l’avanzamento delle nuove tecnologie molti pesi come i libri possono essere solo un ricordo. Noi studenti abbiamo la possibilità di portare il nostro computer portatile e/o tablet a scuola migliorando l’esperienza scolastica con contenuti multimediali, per questo motivo si è anche introdotta la LIM (Lavagna Interatti-va Multimediale) in ogni classe.

Nella tua scuola in quali situazioni le tecnologie sono dei distrattori? In quali sono un valido aiuto?Mentirei dicendo che tutte le tecnologie sono un valido aiuto, la scuola ha cerca-to di limitare l’utilizzo di tecnologie che distraggono dall’apprendimento come i cellulari/smartphone con schermo minore di 5 pollici bloccando la possibilità di registrarli al wireless della scuola. Gli altri dispositivi sono facilmente reg-istrabili potendo usufruire dopo la registrazione di una rete wireless connessa a una fibra ottica da un 1Gb/s.

Come le tecnologie usate nella tua scuola hanno arricchito il tuo studio? Le tecnologie informatiche hanno velocizzato l’apprendimento dandoci la possi-bilità di effettuare anche ricerche in modo rapido e potendo consultare più fonti talvolta scritte anche da nostri coetanei

Come le tecnologie hanno cambiato, nella tua scuola, la lezione tradizionale? Nella nostra scuola abbiamo tantissimi laboratori; ricordo che, in prima, duran-te l’ora di storia venivamo portati in un laboratorio informatico per creare degli schemi utili durante le interrogazioni con programmi di facile utilizzo, inoltre, grazie alla LIM di cui è dotato il laboratorio di chimica, rendono più compren-sibili le spiegazioni mostrandoci dei video o appunti di esperimenti già fatti.

Nella tua scuola in quali situazioni le tecnologie sono dei distrattori? In quali sono un valido aiuto?una tecnologia che distrae gli studenti non solo nella nostra scuola ma penso in tutte è il telefono cellulare in quanto vengano ormai usati più per i numerosi giochi disponibili on-line piuttosto che per chiamate e messaggi.

la PaRola a due studenti

35TuTToSCuoLA n. 534

SpecialeTECNOLOGIE

ergonomia e manutenzione sono fat-tori importanti spesso lasciati al caso se non al completo abbandono. In una situazione tipo l’ora di lezione in laboratorio dura in realtà pochi minuti (15-20 al massimo) tutto il resto del tempo il docente lo passa a ripristinare PC bloccati e mano-messi, a ricollegare stampanti, ad aggiornare quello che serve e a fare partire, in qualche modo, la lezione recuperando l’attenzione persa nelle

quasi 500 computer fissi distribuiti in 20 laboratori e una rete wireless che ospita 900 utenti ci hanno da sempre messo ai primi posti nel rap-porto pc/studente a livello europeo.

Ma la quantità, nelle scuole, non è sempre sinonimo di qualità: i labora-tori, il software e le connessioni de-vono essere affidabili e gli ambienti usabili ed accoglienti. Chi è stato in una scuola ed ha usato un labora-torio sa benissimo che affidabilità,

operazioni sistemistiche preliminari. E se, la tecnologia, non è acco-

gliente ed affidabile i docenti evi-tano prudentemente di utilizzarla, lasciando ai soli appassionati teme-rari l’utilizzo delle TIC. Per miglio-rare i processi di apprendimento di tutta la scuola la tecnologia deve, prima di tutto, funzionare molto be-ne ed essere sostenibile.

Si tratta di soluzioni squisitamen-te tecniche fondamentali per tra-sformare le tecnologie da possibile causa di distrazione a valido alleato nei processi di apprendimento. Per consentire anche alle altre scuole di beneficiare di queste innovazioni il Know-how necessario per la ma-nutenzione zero è stato pubblicato sul sito dell’associazione Dschola (www.associazionedschola.it/zero), così come il filtro internet è scari-cabile gratuitamente dal seguente indirizzo (www.associazionedscho-la.it/asso)

Come pensa l’integrazione delle tecnologie nella didattica della sua disciplina?

La materia che insegno è l’infor-matica e, quindi, l’integrazione è massima. Ma tutto l’Istituto, avendo le specializzazioni di informatica, telecomunicazioni, elettronica, au-tomazione e robotica è da sempre molto integrato con le tecnologie. Nel nostro caso la tecnologia non è solamente uno strumento trasversale e pervasivo ma l’asse portante delle nostre discipline. Discipline che, per poter essere adeguatamente inse-gnate ed apprese, richiedono neces-sariamente l’utilizzo intensivo dei laboratori e delle migliori tecnologie informatiche ed elettroniche.

Quello che andiamo a trasmettere, in laboratorio, ai nostri studenti non è “come si usa” ma è “come è co-struito” e “come si programma”. In pratica ci sforziamo di farli passare dall’altra parte dello schermo: non più semplici utenti delle tecnologie - dove sono già per loro natura bravis-simi - ma autori e protagonisti delle tecnologie che loro stessi usano.

anGela MadRe di un RaGazzo di 5°

i genitori e la tecnologia

Come suo figlio parla dell’uso delle tecnologie all’ITIS Majorana? Mio figlio è soddisfatto di tutta la tecnologia che il Majorana ha adottato negli ultimi anni, in special modo del registro elettronico che gli ha dato la possibilità di conoscere in tempo reale la sua situazione didattica.Anche il wireless campus e il sito internet gli sono stati molto utili, specialmente nell’uso, quando era possibile, delle lim.

Come le tecnologie possono aiutare i genitori a seguire meglio i figli nello studio?Grazie a queste tecnologie noi genitori abbiamo la possibilità di seguire i no-stri figli in modo più diretto, molti professori hanno dato la possibilità ai propri alunni di avere materiale didattico tramite contatti con l’uso di internet.I nostri figli non hanno avuto la possibilità di mentire né sui voti né sulle assen-ze e in special modo sul loro comportamento tenuto nelle ore di lezione, tante volte noi genitori non sapevamo quante note collezionavano i nostri figli, questo ci ha dato la possibilità di poter correggere leggermente i nostri figli.Sono contenta di tutto il cambiamento che sta avvenendo in questo istituto e spero che l’uso delle lim sia possibile per tutti gli studenti, penso che questa tecnologia crei molto più interesse da parte degli studenti.

36 TuTToscuolA n. 534

SpecialeTE

cNol

oGIE

Direttore Pupazzoni, il pro-getto di diffusione di classi digitali 2.0 e di scuola 2.0 a

che punto è? Quali le principali caratteristiche?

L’Accordo “Scuola Digitale” del 18 settembre 2012, firmato dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, la Regione Pie-monte e il Ministero per l’Istru-zione, l’Università e la Ricerca, prevede l’implementazione del-le azioni [email protected], [email protected] e scuole di montagna.

Le scuole statali che hanno par-tecipato all’azione [email protected] sono state in tutto 223: il 68,5% appar-tiene al primo ciclo e la restante parte è costituita da istituti tec-nici e in numero inferiore licei. L’84% delle scuole ha partecipato al bando candidando due classi e il numero di classi candidate all’a-zione [email protected] è 411. Per quanto riguarda l’azione [email protected] , han-no inoltrato la loro candidatura 17 Istituzioni scolastiche, il 76,4% delle quali sono scuole secondarie di secondo grado.

Sono già state pubblicate le graduatorie regionali sia per le scuole statali e paritarie sia per le Agenzie Formative. Con i fondi del MIUR saranno finanziate 36 classi di scuola primaria, 36 classi di scuola secondaria di I grado, 48 classi di scuola secondaria di sec-ondo grado dislocate su tutto il ter-ritorio regionale e una [email protected], mentre con i fondi regionali 34 [email protected] di scuole secondarie di secondo grado paritarie e 28 [email protected] delle Agenzie formative.

Complessivamente, consideran-do anche le classi per le quali si è già conclusa la sperimentazione, il Piemonte conta 238 [email protected] e 2

scuole2.0.L’Ufficio Scolastico Regionale

per il Piemonte, al fine di offrire

a un numero maggiore di classi l’opportunità di sperimentare il progetto [email protected], ha stipulato

Intervista a Giuliana Pupazzoni, Direttore Generale reggente dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

“Si migliora il fare scuola”

AzioniNumero di classi

finanziate e sperimentate

[email protected] statali (Accordo Scuola Digitale) 120

[email protected] di scuole secondarie di secondo grado paritarie (Accordo Scuola Digitale) 34

[email protected] delle Agenzie Formative (Accordo Scuola Digitale) 28

[email protected] che hanno concluso il percorso sperimentale 28

[email protected] del progetto regionale finanziati dall’Ufficio Scolastico Regionale 28

Totale 238

Giuliana Pupazzoni, Direttore Gene-rale dell’ufficio scolastico regionale della Liguria, è da marzo 2013 inca-ricata anche della reggenza di quello per il Piemonte. L’interlocuzione con il Direttore Pu-pazzoni, è finalizzata a raccoglie-re elementi conoscitivi sul contesto operativo e organizzativo della in-novazione tecnologica nella scuola piemontese, sulle valutazioni relative ai risultati raggiunti e sulle difficoltà incontrate, nonché sulle speranze che il progetto “scuola digitale” alimenta. La dssa Pupazzoni, fortemente convinta che la cooperazione interistituzionale è strategica in una moderna governance, ha costantemente promosso i rapporti e le collaborazioni con le Regioni ed il sistema delle autonomie locali nonché con i rappresentanti del mondo produttivo, delle Associa-zioni sindacali e sociali e professionali. Una dimensione che assume concretezza anche nel processo di implementazione del nuovo modello di scuola digitale.

37TuTToSCuoLA n. 534

SpecialeTECNOLOGIE

un Protocollo d’Intesa con la Re-gione Piemonte, il Comune di Torino e il Comune di Verbania finanziando altre 28 classi. La caratteristica principale del pro-getto è il supporto offerto da al-cune scuole secondarie di secondo grado piemontesi, i Centri SAS (Centri di Supporto, Animazione e Sperimentazione), a tutte le 28 classi sperimentali. Infatti i Centri SAS hanno supportato le scuole sia nella fase di progettazione del-la pila software che nella fase di realizzazione dell’infrastruttura informatica delle scuole; inoltre hanno formato i docenti coinvol-ti nel progetto. Inoltre, sono stati realizzati interventi on-site fina-lizzati allo studio della copertura wireless, agli aggiornamenti delle connessioni di rete, all’attivazione di un filtro per la navigazione pro-tetta e all’installazione di sistemi di condivisione dei lavori in rete. In sintesi, la caratteristica del no-stro progetto è “Le scuole per le scuole”.

Quanti docenti sono coinvolti, quante classi, e in quali discipli-ne osserva l’uso più frequente? Ad oggi qual è la percentuale di copertura nello sviluppo digita-le della scuola del Piemonte?

Il numero di docenti coinvolti nell’azione [email protected], è 3.157, di cui il 17% è assegnato alle clas-si di scuola primaria, il 41% alle scuole secondarie di primo grado e il 42% alle scuole secondarie di secondo grado (Fig.1).

L’obiettivo che si vuole raggiun-gere è coinvolgere tutti i docenti che lavorano sulla classe, utiliz-zando le tecnologie individuali e collettive in più discipline di stu-dio curriculari e non solo in attivi-tà progettuali ed extracurricolari.

Il rapporto tra studenti e di-spositivi digitali qual è al mo-mento: 1:1, 2:1, ecc?

Dal monitoraggio effettuato dal Gruppo di Coordinamento Regio-nale sulle [email protected] sperimentali è emerso che quasi tutte le classi hanno acquistato dei notebook o dei notepad per tutti gli studenti, al fine di favorire quel network di interazioni e contenuti, tra ragazzi e insegnanti, riconosciuto come uno dei presupposti principali del

1 Cultura digitale e trasformazione degli attori e dei contesti didattici. Un percorso di ricerca a partire dall’esperienza del pro-getto [email protected] in Piemonte, G. Taddeo e S. Tirocchi – componenti del Gruppo di coordinamento regionale.

rinnovamento della didattica in classe. Il loro utilizzo da parte del-le scuole è diversificato, alcune di loro per permettere una sorta di regia da parte dei docenti hanno preferito creare dei circuiti chiu-si attraverso delle infrastrutture di rete, altre invece hanno fornito ai ragazzi strumenti più leggeri e mobili permettendogli di portare a casa il “proprio” notebook e di uti-lizzarlo in maniera personalizzata.

Rispetto ad altre aree territoriali italiane e nel confronto con le na-zioni europee più avanzate dove possiamo posizionare il sistema scolastico piemontese rispetto alla diffusione e l’uso di tecnologie?

Rispetto al contesto nazionale, dalle elaborazioni dei dati sulle iscrizioni a.s. 2013/2014 effettuate dal MIUR, che mettono in rela-zione le preferenze dei ragazzi in uscita dalla scuola secondaria di I grado con le caratteristiche del tessuto produttivo delle singole re-gioni e incrociano le percentuali rilevate con gli ambiti settoriali e di specializzazione dei Cluster Tecnologici, risulta che tra le re-gioni specializzate nelle ICT/Tec-nologie per Smart Communities il Piemonte presenta il 19.7% di coerenza tra le scelte e le caratte-ristiche territoriali contro il 16,6% del valore nazionale.

Inoltre, permane il fil rouge in relazione alle importanti iniziative e alla visibilità a livello europeo della rete “Robotica a scuola”: si tratta di una rete di 16 istituti se-condari di II grado del Piemonte, che ha come obiettivo la creazio-ne di competenze trasversali che consentano di affrontare la sfida globale e di offrire un’opportu-nità formativa tale da riuscire a competere in un mercato del la-voro allargato, transnazionale, i cui confini sono determinati dalle opportunità e rischi derivanti dal-la concorrenza.

Negli ultimi due anni le scuole della rete hanno avuto l’opportu-nità di cimentarsi con successo in

Fig. 1 Percentuale di docenti assegnati alle classi che hanno concorso all'azione [email protected] per ordine di scuola

17%

41%

42%

Scuola PrimariaScuola secondaria di I gradoScuola secondaria di II grado

Fig. 1 Percentuale di docenti assegnati alle classi che hanno concorso all'azione [email protected] per ordine di scuola

17%

41%

42%

Scuola PrimariaScuola secondaria di I gradoScuola secondaria di II grado

Fig. 1 - Percentuale di docenti assegnati alle classi che hanno concor-so all’azione [email protected] per ordine di scuola

38 TuTToscuolA n. 534

SpecialeTE

cNol

oGIE

delle scuole, dell’insegnamento e i risultati di apprendimento degli studenti?

La mia percezione, suffragata dalle esperienze raccontate dai docenti delle [email protected] durante i momenti formativi e di incontro organizzati dall’Ufficio, è di un netto miglioramento della qualità del “fare scuola”. L’apprendimen-to così come la didattica sono oggi oggetto di profondi cambiamenti che sono legati alla rivoluzione digitale, ma anche all’affermarsi di nuove metodologie didattiche e di nuove forme di apprendimento. Cambia il contesto dell’insegna-mento in aula, da frontale e no-zionistico a interattivo e sociale. Nascono nuove didattiche che fa-voriscono la creatività, la ricerca e la scoperta, la sperimentazio-ne ma soprattutto la creatività, il coinvolgimento e la motivazio-ne degli studenti, con un nuovo ruolo, tutto da inventare, degli insegnanti.

L’arrivo del tablet e la sua ado-zione anche all’interno di mol-te realtà scolastiche ha impresso una accelerazione forte verso una evoluzione della scuola in senso digitale.

si sono messi in gioco. Il loro ruolo, in particolare, è stato fon-damentale per mettere in atto pro-cessi di cambiamento radicali, che hanno investito le dinamiche di in-segnamento e di apprendimento. Il tempo per apprendere e aggiornar-si dal punto di vista tecnologico, la capacità di mettersi in discussione e aprirsi al cambiamento, la capa-cità di ascoltare e imparare dagli alunni, la disponibilità a una rela-zione continua e innovativa nella pratica didattica con nuovi conte-nuti fanno dell’insegnante il vero protagonista dell’innovazione. Ad essi si aggiunge il ruolo dei diri-genti scolastici, infatti i risultati migliori sono stati ottenuti nelle classi dove il dirigente ha favorito e incentivato l’uso e la diffusione delle tecnologie reperendo altri fondi e riconoscendo il lavoro dei docenti. Infine l’ultimo elemen-to chiave, da non sottovalutare, è il ruolo dei genitori sempre più coinvolti e partecipi nel processo di crescita e di formazione dei fi-gli e favorevoli adozione di nuovi strumenti di apprendimento.

A suo avviso le tecnologie hanno migl iorato la qualità

una competizione internazionale, “Zero Robotics”, che ha consen-tito di testare il valore aggiunto delle competenze trasmesse de-gli attuali percorsi curricolari. Per ciò che concerne i risultati di sistema raggiunti e il contributo della rete “Robotica a scuola” si riscontra dai dati relativi alle iscri-zioni 2013/2014 un aumento del 6% degli iscritti rispetto allo scor-so anno scolastico. Tale aumento si inserisce in un trend crescen-te, già verificato con le iscrizioni del 2012/2013 (+8%): questi dati confermano che le scuole che ri-escono a creare un percorso curri-colare che, attraverso gli strumenti dell’autonomia e della flessibilità, certifichi competenze culturali avanzate e competenze innovati-ve pre-professionalizzanti, riesco-no ad essere attrattive in questa fondamentale fase della vita dello studente e in questo particolare momento storico-economico.

Quali fattori ad oggi han-no contribuito alla diffusione nelle scuole piemontesi delle tecnologie?

I protagonisti principali sono gli insegnanti che, con convinzione,

39TuTToSCuoLA n. 534

SpecialeTECNOLOGIELa scuola media “Rosso di San

Secondo”, frequentata da 565 alunni, si caratterizza per uno

spirito innovatore che investe i me-todi pedagogici e l’organizzazione dello spazio e del tempo alle esigen-ze di apprendimento dei ragazzi. Il dirigente scolastico Enzo Cusi-mano, determinato e convinto sul-la necessità di contenere il divario, fino a superarlo, tra esiti formativi e esigenze del contesto sociale è forte-mente impegnato a realizzare il pas-saggio a nuove strategie didattiche per cambiare il rapporto tra attività di ricerca e processo di trasferimen-to dei contenuti.

Professore Enzo Cusimano, quale può essere la frase simbolo della sua attività professionale di dirigente scolastico?

Non mi sono mai soffermato, prima d’ora, a pensare ad un frase o slogan che in un qualche modo sintetizzi ed esprima la mia attività di dirigente. Escludendo i termini di efficacia ed efficienza, che seb-bene debbano, a mio avviso, carat-terizzare l’attività di ogni dirigente, sono stati in tutti questi anni tanto abusati da sembrare quasi banali, potrei affermare che quasi tutta la mia attività di Preside, mi consenta di utilizzare questa notazione, si è svolta all’insegna del rispetto della persona, dell’innovazione e della ricerca della condivisione. In ogni caso credo che sarebbe più interes-sante chiedere come ci vedono gli altri e non come ci fa vedere il no-stro ego.

Come le aziende produttrici di

hardware e software dovrebbe-ro aiutare dirigenti e insegnanti

nello sviluppo digitale delle scuole? Quali secondo lei sono le priorità? Come dovrebbero orga-nizzare il rapporto con le scuole?

Quasi tutte le aziende del settore, anche in risposta all’input del MIUR con il Piano Nazionale “Scuola Di-gitale”, in questi ultimi anni stanno producendo hardware e software di notevole qualità con l’obiettivo di facilitare l’utilizzo del digitale nella didattica, le manifestazioni ABCD “Le aziende incontrano le cl@ssi2” tenutesi in questi due ultimi anni al-la Fiera di Genova ne sono un esem-pio. In quelle occasioni aziende e scuole hanno avuto modo di con-frontarsi e di stabilire contatti per eventuali collaborazioni. La priorità delle priorità è però la formazione dei docenti, dopo aver fatto le scuole 2.0 bisogna fare i docenti 2.0 e non è cosa da poco. Le aziende produttrici di software didattici e quelle che si occupano di editoria digitale debbo-no mantenere un rapporto di stretta collaborazione con le scuole, solo così è possibile tarare prodotti sem-pre aderenti ai bisogni delle scuole.

Quanti docenti si sono attivati, quante classi, e in quali discipline osserva l’uso più frequente delle tecnologie?

Questa scuola ha avviato un pro-prio percorso circa l’utilizzo delle nuove tecnologie molti anni addie-tro, siamo stati forse la prima scuola in Italia a dotarsi di registro elettro-nico e di servizi di messaggeria, nel corsi di questi anni grazie a FSE e FESR la scuola ha potuto arricchi-re la propria dotazione tecnologi-ca pertanto le tecnologie vengono utilizzate quotidianamente da tut-ti i docenti ed in tutte le classi. E’

però da precisare che l’utilizzo più intenso riguarda docenti ed alunni delle ex classi 2.0, in pratica 8 classi su 24. Da settembre prossimo con i fondi del progetto [email protected] tutte le classi entreranno a regime. Nessuna materia è esclusa dall’ utilizzo delle tecnologie ma è naturale che alcune discipline come Ed. Fisica e Musi-cale, in cui viene privilegiata l’ope-ratività, l’utilizzo delle tecnologie informatiche risulta ridotto rispetto a materie come matematica, inglese o italiano.

Come avviene la gestione tec-nica delle infrastrutture? Quali e quante figure sono dedicate? Quali sono attualmente le proble-matiche? Quali sono, al contrario, gli aspetti tecnici che funzionano bene nella sua scuola?

Nelle scuole del primo ciclo non vi sono le figure tecniche previste per le secondarie (aiutanti Tecni-ci ed assistenti di laboratorio) ed ogni scuola si arrangia come può, solo per una fortunata combina-zione questa scuola può avvalersi della collaborazione di un docente di informatica, esonerato dall’ in-segnamento per motivi di salute, e destinato alla gestione della rete e delle infrastrutture, senza di lui difficilmente potremmo mantenere gli attuali standard di efficienza. Se il MIUR vorrà promuovere la dif-fusione delle tecnologie in tutte le scuole dovrà dotare anche quelle del primo ciclo di figure professionali specifiche. Quasi tutte le problema-tiche sono legate alla possibilità di poter utilizzare una linea ADSL a banda larga perché i comuni, ai qua-li per competenza toccherebbe in-tervenire, (tutte le utenze sono a loro

Intervista al professor Enzo Cusimano, Dirigente Scolastico scuola media di Rosso di San Secondo

“un sapere molto più vasto”

40 TuTToscuolA n. 534

SpecialeTE

cNol

oGIE

arricchiti dagli alunni. Si costruisce così, giorno dopo giorno, lavoran-do in concerto docenti ed alunni, il libro di testo. Da quest’anno la “Rosso di San Secondo” parteci-pa al progetto “book in progress” all’interno di una rete di scuole del primo ciclo. Le scuole che aderisco-no alla rete metteranno insieme le loro migliori professionalità con l’ obiettivo di produrre libri digitali, ovviamente interattivi ed originali, e se tutto procederà come previsto per settembre 2014 dovremmo avere a disposizione i primi prodotti da con-dividere con tutte le scuole aderenti alla rete e non solo.

Le tecnologie in classe, le tec-

nologie di rete e i dispositivi mobili quali opportunità di ap-prendimento offrono ai suoi studenti?

Da un punto di vista semplice-mente quantitativo consentono l’ acquisizione di un sapere molto più vasto, qualitativamente permettono all’ alunno di essere soggetto attivo del percorso apprenditivo, trasfor-mandolo da consumatore a produt-tore di saperi.

Per quali materie possono esse-re più utili le tecnologie?

Per tutte le materie, ma non per tutti gli insegnanti, soprattutto per quelli, in genere i più anziani ma non sempre, che avendo scoperto la verità assoluta non sono disposti a mettersi in gioco.

Con quali modalità formative le tecnologie possono diventare delle risorse importanti nella crescita professionale dei docenti?

Il fatto stesso di utilizzarle e di utilizzarle bene impone non solo un aggiornamento delle conoscenze, dell’hardware, degli applicativi in uso, ma una modifica radicale del ruolo tradizionale del docente: da dispensatore di contenuti a quello di facilitatore che guida gli allievi all’acquisizione personale e critica delle conoscenze.

che si muovono in ambiente Apple.

Se dovesse fare un bilancio dove posizionerebbe la sua scuo-la? Orientata alla rete Internet? Orientata alle applicazioni al fine di supportare gli apprendimenti curricolari (software didattici)?

Una [email protected] che vuole per sua natura abbattere le barriere del-lo spazio del tempo (possibilità di apprendimento da qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento), non può non essere orientata alla rete Inter-net così come altrettanto importanti sono gli strumenti (le App) che si utilizzano a supporto dell’apprendi-mento. Per quanto concerne le appli-cazioni la scuola da alcuni anni si è orientata verso i prodotti Apple. La scelta è stata determinata non solo dalla qualità dei prodotti, ma anche dalla vastissima quantità di App del settore education che noi già in parte conosciamo ed utilizziamo.

Qual è la sua opinione in merito ai libri digitali? Quale orienta-mento prevale nella sua scuola: acquistare materiali editoriali pre-definiti o auto-produrre ma-teriali e metterli in condivisione?

Se per libro digitale si intende la mera trasformazione del cartaceo in formato pdf allora la mia opi-nione è estremamente negativa, ma se, viceversa, si intendono prodot-ti interattivi che attraverso Link permettono approfondimenti allo-ra non c’è libro cartaceo che possa competere con loro. Basso costo, peso irrisorio, contenuti interattivi e possibilità di renderli vastissimi accedendo via internet ai vari set-tori della conoscenza, ne fanno uno strumento difficilmente superabile. La scuola da due anni, tranne alcune eccezioni, non adotta libri di testo preferendo produrre in proprio dei micro contenuti “pillole di sapere”, alcuni del tutto originali altri meno. I contenuti inseriti in piattaforma (il cloud di telecom) dai docenti vengo-no, sotto la loro guida, sviluppati e

carico) se ne guardano bene. Dicono per motivi di bilancio. Ad ogni buon conto considerato che anche il Co-mune di Caltanissetta, nonostante le reiterate e motivate richieste di intervento nulla ha fatto in proposi-to, (la scuola aveva anche proposto di dividere le spese), abbiamo de-ciso di dotarci di una connessione satellitare. Fra gli aspetti tecnici che meglio funzionano è sicuramente da rimarcare il supporto dato dal docente distaccato, grazie a lui riu-sciamo a contenere le spese per la gestione delle macchine in quanto facciamo in proprio la manutenzio-ne necessaria ed abbiamo, tranne eccezionali imprevisti, attrezzature in piena efficienza.

Il rapporto tra studenti e dispo-sitivi digitali qual è al momento: 1:1, 2:1,?

Il rapporto nella nostra scuola è di 2 a 1

Su quali tecnologie, visto anche i rapidi avanzamenti, la sua scuola ha deciso di acquistare o punterà da qui a breve?

Come ho già detto la scuola da molti anni utilizza le tecnologie in ambito didattico (LIM, Computer, vi-deoproiettori piattaforme didattiche, tablet), così come abbiamo utilizzato e confrontato gli ambienti Microsoft, Apple, Android. Alla luce della no-stra esperienza e dei nostri bisogni i prossimi acquisti riguarderanno:- il rifacimento del cablaggio in-

terno con cavi in fibra ottica supportato dalla copertura totale della scuola attraverso una rete WiFi

- l’acquisto di banchi che possono essere configurati in modo tale da permettere disposizioni diver-se a seconda delle necessità. Il concetto di “fluidità” (i contenuti fluidi ) cui punta la [email protected] non riguarda solo la didattica ma anche lo spazio e gli arredi.

- l’acquisto per tutti, docenti ed alunni, per raggiungere il rap-porto 1:1, di computer e tablet

41TuTToSCuoLA n. 534

SpecialeTECNOLOGIE

Intervista alla professoressa Lea Merlino, responsabile del progetto

“Ma servono didattiche nuove”di Paola TorreProf.ssa Merl ino come la

presenza di tecnologia nel-la sua scuola ha o sta mo-di f icando l’insegnamento e l’esperienza educativa degl i studenti?

Nella società odierna st r u-menti quali il PC, l’i Pad o il tablet, sono diventat i di uso quotidiano nella vita di ciascu-no di noi e, in modo particolare dei ragazzi, per cui ritengo che anche nell’azione didattica non si possa prescindere da essi.

Ma la rivoluzione digitale nel-la scuola si può attuare solo se oltre a Internet e ai tablet, nel-le classi, si attueranno da parte degli insegnanti metodologie didattiche nuove, abilitate dalle stesse tecnologie. Il docente de-ve allontanarsi da una didattica basata sul testo e avvicinarsi sempre più a una didat t ica a tutto tondo che affronti gli ar-gomenti e le tematiche da diver-se angolature, che tenga conto delle intelligenze multiple e che quindi valorizzi quanto più pos-sibile le differenti abilità e ca-pacità dei singoli alunni.

Le tecnologie in classe, le tecnologie di rete e i dispositi-vi mobili quali opportunità di apprendimento offrono ai suoi studenti?

La vecchia lezione frontale, t rasmissiva ed enciclopedica non va più bene, è necessario rendere attivi gli studenti. In-fatti una didattica della scoper-ta e della r icerca è molto più motivante di uno studio passivo e libresco, sia per gli studen-ti che per gli insegnanti. E le nuove tecnologie ci permetto-no di fare ciò, di sostituire le fredde e noiose lezioni frontali con stimolanti attività a cui gli

allievi partecipano in modo atti-vo commentando filmati o espe-rimenti, comunicando in lingua straniera con compagni di altre nazioni o svolgendo lavori di ricerca in gruppo socializzando e imparando a collaborare tra di loro. Attività che inducono ad accostarsi allo studio anche gli alunni poco motivati.

La quant ità d i dotaz ione tecnologiche quale ruolo può svolgere nel migl ioramento della scuola e dei processi di insegnamento/apprendimento?

E’ necessario inoltre smentire il concetto, diffuso a volte an-che tra i genitori, che con questo tipo di didattica si usi l’infor-matica f ine a se stessa, senza affrontare i contenuti. E questo non è vero: i contenuti classici vengono sempre affrontati ma semplicemente, da un’ottica di-versa. Si inizia la lezione col fare r icerca insieme in modo da far sì che siano gli studenti stessi a realizzare i contenuti, a partire dalle mappe (mentali e concettuali) che sono utilissime per il nuovo metodo di studio.

Inolt re sa rebbe oppor t uno cambiare anche le condizioni logistiche e organizzative de-gli spazi, servono ampie aule efficienti dotate della strumen-tazione informatica necessaria ( ma in questo noi ci possiamo ritenere fortunati avendo tutte le aule fornite di LIM e compu-ter) e sono richieste a noi inse-gnanti competenze sempre più specifiche,ma d’altra parte è ve-ro che è giusto rendere i ragazzi partecipi della loro formazione grazie anche ai lavori di ricerca volti a completare in modo per-sonale i contenuti proposti.

42 TuTToscuolA n. 534

SpecialeTE

cNol

oGIE

Fabio GiaMbRa studente dell’istituto

loRedana PaRdo GenitoRe di un alunno dell’istituto

FRancesca GRazia GenitoRe di un alunno dell’istituto

Come le tecnologie usate nella tua scuola hanno arricchito il tuo studio?Le tecnologie mi permettono di approfondire gli argomenti spiegati dai professori con ricerche a scuola e a casa. In tempo reale posso collegarmi ad internet e scaricare materiale per le lezioni.

Come le tecnologie hanno cambiato nella tua scuola la lezione tradizionale?Per alcune materie non portiamo più i libri, ma utilizziamo l’I Pad con i testi digitali. Sono avvantaggiato dal fatto che gli argomenti, spesso, sono presentati in power point e risultano più semplici da capire e da studiare.

Come suo figlio parla dell’uso delle tecnologie alla Scuola Media di Rosso di San Secondo?Mio figlio, parla con entusiasmo dell’uso degli strumenti tecnologici nello svolgimento delle lezioni e nello studio domestico poiché, sulla base della sua esperienza, rendono meno pesante il lavoro scolastico sia in classe, dove la lezione frontale è spesso sostituita da ricerche in gruppo condotte su Internet, dalla proiezione di filmati e da giochi didattici interattivi, sia a casa dove lo studio sui libri cartacei è sostituito dallo studio su libri digitali e dalla consultazione di vari siti che gli consentono di arricchire in modo partecipativo e critico i contenuti.

Come le tecnologie possono aiutare i genitori a seguire meglio i figli nello studio?Da genitore ritengo che uno strumento insostituibile sia il registro elettronico che ci consente di controllare quotidianamente l’iter scolastico dei nostri figli e di contribuire in sinergia con l’istituzione scolastica, al conseguimento dei risultati sperati . Nello studio domestico l’uso degli strumenti tecnologici,mi consente, seguendo da vicino e costantemente mio figlio nello svolgimento dei compiti,di guidarlo verso un uso personale e critico di tali strumenti che diventano quindi funzionali al processo formativo.

Come suo figlio parla dell’uso delle tecnologie alla Scuola Media “Rosso di San Secondo”? L’opinione di mio figlio è positiva; di certo l’utilizzo delle tecnologie ha modificato il metodo di lavoro sia a scuola sia casa, soprattutto in alcune discipline dove le lezioni sono presentate in formato multimediale.

Come le tecnologie possono aiutare i genitori a seguire meglio i figli nello studio?Riguardo a questa domanda mi viene in mente subito il registro elettronico, in uso in alcune scuole come la nostra, che permette ai genitori di avere il polso della situazione didattica e disciplinare dei propri figli. Non penso che le tecnologie possano migliorare il modo di seguire i figli nello studio, questo lo si può fare al di là degli strumenti di studio utilizzati dai ragazzi.

i genitori e la tecnologia

aMico caRlo studente dell’istitutoCome le tecnologie usate nella tua scuola hanno arricchito il tuo studio?Nella mia scuola studiamo grazie all’ausilio di molti strumenti tecnologici: la L.I.M.,il registro elettronico,la piattaforma Telecom e l’I Pad. Tutto ciò è stato stimolante e proficuo per il nostro studio perché grazie alla L.I.M. abbiamo avuto l’opportunità di esercitarci giocando e di vedere e commentare immagini e filmati molto interessanti. L’utilizzo della piattaforma, inoltre, ci ha consentito di contribuire attivamente allo svolgimento delle lezioni con frequenti ricerche, che ciascuno di noi ha caricato come contributi personali valutati dagli insegnanti, e di poter rivedere tutti gli argomenti studiati nel corso dell’anno scolastico.

Come le tecnologie hanno cambiato nella tua scuola la lezione tradizionale?L’uso degli strumenti tecnologici nella mia scuola ha reso le lezioni meno noiose,infatti con l’utilizzo costante della L.I.M. abbiamo seguito con maggiore interesse le spiegazioni degli insegnanti e abbiamo compreso meglio gli argomenti propo-sti grazie alla proiezione di avvincenti filmati e abbiamo fatto spesso dei giochi interattivi,specialmente di matematica e di grammatica. Inoltre con l’ausilio delle nuove tecnologie abbiamo potuto realizzare, nell’ambito del progetto eTwin-ning , un gemellaggio con una scuola finlandese che ci ha consentito di imparare l’inglese usandolo come reale mezzo di comunicazione,di compiere una sorta di viaggio virtuale in Finlandia e di conoscere usi e abitudini di vita diverse dalle nostre. L’I Pad ci ha consentito anche di lavorare in classe in piccoli gruppi aiutandoci a socializzare e a collaborare tra di noi e ci ha evitato di appesantire i nostri zaini con i libri.

la PaRola a due studenti

43TuTToSCuoLA n. 534

SpecialeTECNOLOGIE

Rispetto ad altre aree territo-riali italiane e nel confronto con le nazioni europee più avanza-te dove possiamo posizionare il sistema scolastico siciliano ri-spetto alla diffusione e l’uso di tecnologie?

Le scuole siciliane hanno bene-ficiato nell’ultimo quinquennio di interventi diversificati e continui per la diffusione delle TIC nella didattica sia attraverso l’acces-so ad azioni e finanziamenti del MIUR che nel 2008 ha avviato il piano “Scuola digitale”, che me-diante la partecipazione ai bandi delle azioni sostenute dal Fondo Sociale Europeo e dirette alle co-siddette “Regioni obiettivo”. Que-sti interventi hanno permesso di incrementare significativamente le dotazioni delle scuole e le com-petenze dei docenti siciliani. A li-vello nazionale la Sicilia è la terza regione per numero di LIM acqui-site con il piano “LIM in classe” con 3545 lavagne interattive che , nello spirito del piano “Scuola di-gitale”, sono divenute strumento quotidiano per l’attività didatti-ca di migliaia di studenti. Basti pensare che solamente il piano di diffusione delle LIM, ha raggiun-to 77.990 studenti e impegnato in attività di formazione in servizio ben 8464 docenti (Scuola Prima-ria 1.298 LIM, 28.556 studenti e 1.789 docenti; scuola secondaria di I grado rispettivamente 1.727, 37.994, 5.706; scuola secondaria di II grado, 520, 11.440 e 969).

L’altro progetto inerente le nuo-ve tecnologie e fortemente voluto dal Ministero, denominato Cl@ssi 2.0 , ha visto il coinvolgimento di 34 classi di eccellenza (10 di primaria, 12 di secondaria di I grado e 12 di II grado) con 730

studenti e 240 docenti; fra queste istituzioni scolastiche troviamo la secondaria di I grado “Rosso di San Secondo” di Caltanissetta che è stata selezionata per la parteci-pazione al progetto di eccellenza “Scuola 2.0”

Quale il rapporto studenti e dispositivi digitali? In quali di-scipline l’uso più frequente delle tecnologie?

Ritengo che la rivoluzione digi-

tale che si chiede alla scuola, non si debba ridurre - come tutti ormai hanno compreso - nel sostituire il cartaceo con il multimediale in una pura e semplice replica delle lezioni frontali di tipo trasmissivo, ma nell’ esplorare metodologie di-dattiche e potenzialità che riguar-dino tutti gli aspetti dei processi di insegnamento/apprendimento.

Penso alla grande opportunità di costruire forum e comunità di rete che, in orario pomeridiano, permettano di continuare il lavoro svolto in classe su piattaforme che consentano la condivisione dello

svolgimento dei lavori assegnati per casa o della preparazione del-le lezioni.

Penso anche a tutte le forme alternative alla documentazione cartacea che permettono non solo un risparmio sui costi, ma anche una progressione ed una evoluzio-ne continua nell’aggiornamento e nell’innovazione dei materiali di-dattici, come è il caso del progetto “book in progress”, ideato dall’I-TIS “Majorana” di Brindisi e che

vede la partecipazione di quat-tro scuole siciliane fra le quali il “Rosso di San Secondo”

I nuovi prodotti multimediali permettono, quindi, lo sviluppo di comunità di pratica in forme e con una diffusione che non era mi-nimamente pensabile sino a pochi anni addietro.

Tuttavia mi sento di dover dare un’ avvertenza sull’uso responsa-bile della Rete come fonte di infor-mazioni. Troppo spesso si è indotti a ritenere veritiero ciò che non lo è per assoluta carenza di presuppo-sti scientifici e per autorevolezza

La Sicilia terza regione per le LIM

Intervista a Maria Luisa Altomonte, Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia

L a d o t t s s a M a r i a L u i s a Al tomonte ,d i re t tore generale dell’USR per la Sicilia dal 1° Ago-sto 2011 vanta una lunga esperienza nell’amministrazione scolastica in diversi uffici del centro-nord (Ver-celli, Reggio Emilia, Bologna). Il suo impegno professionale è volto a ga-rantire il supporto necessario ai processi di cambiamento, a dare significatività all’operare delle scuole e degli uffici per trasformare nel più breve tempo possibile gli spazi di apprendimento

44 TuTToscuolA n. 534

SpecialeTE

cNol

oGIE

risultati di apprendimento degli studenti?

Indubbiamente è in atto una modificazione epocale delle me-todologie di insegnamento/appren-dimento anche se gli studi sulle ricadute nell’incremento dei livelli di apprendimento sono molto re-centi; occorre anche considerare che gli strumenti digitali e le rela-tive applicazioni sono in continuo e direi impetuoso divenire. Siamo passati dai computer da tavolo, al-le postazioni mobili, ai notebook, ai netbook, agli e-book per giun-gere agli Ipad. Ognuno di questi passaggi tecnologici, se da un lato ha avuto ed ha come protagonisti le menti flessibili e naturalmente “predisposte” dei nativi digitali, dall’altro - occorre non dimen-ticarlo - deve essere gestito da docenti mediatori didattici, la cui maggioranza, in Italia, si attesta in una fascia d’età compresa fra i 50 e i 60 anni e cioè quanto di più lon-tano dall’anagrafica del “nativo di-gitale”. Si tratta quindi di processi lenti, nei quali è più facile ed im-mediato incrementare le dotazioni di hardware delle scuole che non sollecitare la passione per l’inno-vazione nei nostri insegnanti.

anche all’attenzione dei lettori di questa rivista all’interno del Dos-sier sulla scuola siciliana presenta-to nel numero di gennaio.

Quali fattori ad oggi hanno contribuito alla diffusione nelle scuole siciliane delle tecnologie?

Oltre alle azioni di diffusione delle nuove tecnologie che ho già illustrato, i finanziamenti del FSE PON e POR per circa 70 milio-ni negli anni 2010 e 2011, hanno permesso di incrementare le do-tazioni tecnologiche e i laboratori multimediali per le scuole siciliane dei diversi gradi e di acquisire la-boratori e strumenti per l’appren-dimento delle competenze di base nelle istituzioni scolastiche. Men-tre il PON ha messo a disposizione delle scuole siciliane nel 2012 ben 9.185.824 euro per la realizzazione di ambienti dedicati per facilitare e promuovere la formazione per-manente dei docenti attraverso l’arricchimento delle dotazioni tecnologiche e scientifiche e per la ricerca didattica.

A suo avviso le tecnologie hanno migliorato la qualità del-le scuole, dell’insegnamento e i

stessa delle fonti. La questione del web search è fondamentale per in-dirizzare gli studenti ad orientarsi nella mole smisurata di informa-zioni che offre la Rete con un si-stema di web questions che se non viene opportunamente guidato, si rivela un formidabile boomerang anche nella ricerca delle informa-zioni più semplici. Bisogna cioè insegnare ai nostri studenti un uso responsabile e attento delle infi-nite risorse che internet mette a disposizione sulla via, non sempre lineare, della conoscenza.

Per rispondere alla seconda par-te della sua domanda, da quanto mi risulta, l’utilizzo delle TIC nel-la didattica è un processo diffuso e “democratico” interessa tutte le discipline e non come si potrebbe pensare unicamente quelle tecni-co-scientifiche. Software, prodotti multimediali e applicazioni sono disponibili e vengono quotidia-namente utilizzati per l’italiano, la matematica, la tecnologia o la storia;assai vivace è la diffusione di buone pratiche “autoprodotte” da gruppi di docenti, come ad esempio l’esperienza “Navi nella Rete “ della scuola di Marettimo (TP) che di recente è stata posta