Dossier tecnico 9 - L’interfaccia operatore

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Dossier sicurezza macchine L’interfaccia operatore Le segnalazioni standard e di sicurezza 9

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Dossiersicurezza macchine

L’interfaccia operatoreLe segnalazioni standarde di sicurezza

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Scopo del documento è di fornire una guida alla corretta applicazione della DirettivaMacchine; per ciascun punto, quando necessario, vengono fornite delle precisazioniche ne facilitano l’interpretazione o dei rimandi agli articoli della/e norma/e applicabili.

Si tratta comunque di libere scelte Schneider, prevalentemente concentrate sui casi cheprevedano applicabilità di propri prodotti, che non possono essere considerate a valenzalegale. Per una completa analisi dei requisiti della norma e dell’esigenza della macchinapotrebbe essere necessaria la consultazione dell’edizione ufficiale di essa

L’interfacciaoperatore:le segnalazionistandarde di sicurezza

1. Introduzione, analisi generale edirettiva macchine 2

2. Riferimenti giuridici 5

2.1. La direttiva macchine 5

2.2. Il D.Lgs 493/96 Prescrizioniper la segnaletica di sicurezza 6

3. Riferimenti normativi 10

3.1. Esigenze generali.EN 292-1 e 292-2 10

3.2. Interfaccia operatore esegnalazioni nell’equipaggiamentoelettrico. EN 60204-1 11

3.3. Codifica dei dispositivi e degliattuatori. EN 60073 15

3.4. Caratteristiche dellesegnalazioni.Norme complementari 20

4. L’offerta Schneider Electric 22

5. Appendice 27

Dossier Sicurezza Macchine n °9Redatto a cura della

Attività Controllo Industriale

Questa pubblicazione fa parte della collana "Dossier Sicurezza Macchine" coordinatadai Servizi Tecnici Centrali di Schneider Electric S.p.A.

I Dossier Sicurezza rappresentano un agile strumento di lavoro frutto del patrimoniodi esperienze e competenze aziendali.

La collezione ha lo scopo di fornire informazioni più approfondite ed essere unvalido strumento di riferimento nei campi specifici delle apparecchiatureelettromeccaniche, dell'elettronica industriale, del trasporto e della distribuzionedell'energia elettrica.

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

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Nell’insieme costituito da uomo emacchina gli elementi che locompongono devono interagire tra loronel migliore dei modi, e con sinergia.Fra l’uomo e la macchina ci sarà unnotevole scambio d’informazioni,messaggi, azioni situazioni operativeed infortunistiche ed il loro “transito” èrappresentato dall’interfaccia (fig.1) chenon è costituito solo da elementi fisicibidirezionali e/o dalle protezioni postetra l’uomo e gli organi della macchina,ma anche da quelli astratti, conseguitiper via deduttiva dall’uomo e dalcomputer (se è nella macchina).Bisogna accennare, prima di affrontarel’aspetto tecnologico della questione, alconcetto di comunicazione. Le originidella comunicazione risalgono aglialbori del mondo animale, ed èpossibile definirla come quellasituazione di scambio d’informazioniche provoca nelle entità emittenti ericevente una modifica dello status. Lacomunicazione nel mondo animale, equindi anche umano, è realizzata convari mezzi: visivi, sonori, chimici (odori),tattili. La comprensione reciproca siottiene grazie a basi genetiche –istintive -, negli organismi più semplici,o in conseguenza d’apprendimento diun codice comune; le basi geneticheanzidette non sono però totalmentesoppresse dall’apprendimento, vedasiad esempio l’istintiva reazione di allertain conseguenza di un violento rumoreinatteso. I vari mezzi di comunicazionesono spesso usati in contemporaneatra loro (ad es. il gesto della manomentre si invita una persona adaccomodarsi) per esigenze dichiarezza, ed è questa un’istintivaapplicazione del concetto diridondanza, duplicazione dei messaggiper ”essere sicuri di raggiungere ildestinatario”. Non bisogna dimenticareche nel mondo animale, e nel mondoumano delle origini (o al giorno d’oggiin particolari situazioni), uno deiprincipale scopi della comunicazioneconsiste nell’allarme in caso di pericoloper attacco di predatori. Lacomunicazione è quindi, concludendoquesto breve cenno, un sofisticatissimosistema, usato dall’umanità con taleconsuetudine da far dimenticare la suacomplessità.È quindi evidente che il progettista haun compito molto delicato, deve faremolta attenzione nello studio dellamacchina perché dovrà essere idoneaa convivere e collaborare concaratteristiche e limiti fisici, sensoriali epsicologici dell’uomo oltre con i suoi

aspetti soggettivi, ambientali e sociali.È come se dovesse crearle un’anima equindi, come avviene nei rapportiinterpersonali, più l’anima sarà affine aquella dell’utente, più si creerà feeling,comprensione e complicità tra loro. Lamacchina, insieme con la sua anima,agirà bene con l’uomo se sarà in gradodi attirare la giusta attenzione, senzacioè cadere agli estremi, la noia da unlato (che si raggiunge conl’automazione eccessiva) e lo stress(che è la conseguenza di un’eccessivae prolungata concentrazione).Quindi,per avere una macchina a misurad’uomo, il progettista dovrà partire dallaconoscenza delle prestazioni umane,nel suo significato più ampio e quindisia percettivo che attivo, e raggiungerela tecnologia per la sceltadell’interfaccia fisica (pulsanti, tastiere,selettori, lampadine, monitor ecc. ) ecognitiva (il programma del computer).L’uomo agirà verso la macchinausando moltissime sue parti, riparimobili, organi di comando, elementiinterni che dovranno essere sostituiti,corretti, riparati, apparecchiatureelettriche ed elettroniche di comando econtrollo. Gli organi di comandopossono essere attuatori meccanici(pulsanti, leve) tastiere, attuatori virtualiche appaiono sui “touch - screen”.La fig. 2 è la rappresentazioneschematica generale di una macchinacosì come riportata dalla EN 292/1, incui sono presenti componenti interni epunti d’interfaccia con l’uomo incorrispondenza dei dispositivi disegnalazione, degli organi di comando,dei ripari di protezione e dei dispositividi sicurezza. Interagendo con lamacchina, l’uomo deve recepireinformazioni inequivocabili ed i suoi

canali disponibili sono quelli sensoriali;visivo, acustico, tattile.Le informazioni possono presentarsi informa attiva o passiva1, con i colori e leloro variazioni, i lampeggiamenti, con icontrasti, con cartelli dalle varie forme,con le marcature e le etichettature(visivo), con i cambi di frequenza e/o diintensità di livello sonoro, con vari tipi disuono e con il silenzio (acustico), convibrazioni, rugosità, rilievi, forme, scattie varianti di posizione (tattile) ecc. chestudieremo man mano nel corso deltesto. Per poter avereun’interpretazione omogenea delleinformazioni, si sono dovuti creare deicodici a cui far riferimento. Ovviamentesia il progettista che l’utente devonoconoscere esattamente i codici, devonofar riferimento ad una stessa normativatecnica. I principi di codifica, puresistendo normative2 a cui essereconformi, verranno concordati in fase diprogetto tra costruttore ed utilizzatore,per poter permettere una certauniformità fra le apparecchiaturepresenti in uno stesso impianto e/oreparto e/o stabilimento.

1. Introduzione. Analisi generale e Direttiva Macchine

1 Abitualmente, quando si parla disegnalazioni e/o “d’interfaccia operatore” siè soliti pensare a pulsanti, display ed altristrumenti simili. Non è così per il normatore,che include nel concetto, giustamente, tuttociò che costituisce una forma dicomunicazione tra la macchina e l’uomo,incluse quindi ad es. le etichette o leistruzioni per l’uso.

2 L’argomeno viene trattato da un numeroconsiderevole di norme. In questodocumento per ovvie ragioni ne trattiamosolo alcune, ma in appendici è riportato unsintetico elenco riepilogativo delle principalinorme di riferimento.

Figura 1

Informazioni.

Azioni.

Interfaccia.

Macchina.

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Figura 2

PARTEOPERATIVA

ORGANI DI TRASMISSIONE

ORGANI LAVORATORI

PROTEZIONI

AZIONATORI DELLA MACCHINA(motori, cilindri)

SENSORI

DISPOSITIVI DI SICUREZZA

IMMAGAZZINAMENTO ED

ELABORAZIONE DATI

LOGICA O ANALOGICA

ORGANI DI COMANDO DELLAPOTENZA

(contattori, valvole, variatori divelocità, ecc.)

COMANDI MANUALI

(ATTUATORI)

DISPOSITIVI DI COMANDO

SEGNALETICA

VISUALIZZATORI

AVVERTIMENTI

SISTEMADI COMANDO

Interfacciaoperatore-macchina

Interfacciaoperatore-macchina

Interfacciaoperatore-macchina

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

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Infatti l’uniformità è un’importantecaratteristica antinfortunistica e ognideroga può minacciare quanto è statoorganizzato come misura di sicurezza. Icodici devono essere conosciuti erecepiti da tutti gli utenti e devonoessere spiegati nella documentazioneabbinata all’apparecchiatura, senzadare nulla per scontato.Nella comunicazione umana il colore èuno dei mezzi più efficaci per attirarel’attenzione e per i segnali visivivengono utilizzati il ROSSO, VERDE,GIALLO, BIANCO, BLU, GRIGIO,NERO, i cui significati e modalitàvedremo in seguito. Ad integrazione delcolore nel determinare il messaggio, siaggiungono la forma e la dimensione diciò che è rappresentato visivamente. Ilbinomio colore – forma porta ad unalettura immediata del messaggio, “acolpo d’occhio”.I cartelli che variano di colore e forma aseconda di ciò che voglionocomunicare possono contenere deipittogrammi (quelli relativi ai segnali disicurezza sono normalizzati a livellointernazionale) che possono essereoggetti, detti icone, oppure simboli,indicazioni di uno stato o condizioneparticolare, raffigurazione di un gesto odi un evento da evitare o vietare. Imessaggi visivi svolgeranno bene laloro funzione se potranno essere letti inogni loro parte senza malintesi; ladimensione quindi è un elemento

fondamentale. Molte norme dannoistruzioni sulle misure minime che ilcartello deve avere per poter essereletto dalle varie distanze; in lineagenerale si va da un cerchio didiametro di 25 mm o quadrato da 50 x50, per una visione da 50 cm. a 600mm di diametro o 450 x 450 perdistanze dell’ordine dei 25 mt. Nelletarghette abbinate ai segnali i caratteridevono avere un’altezza di almeno 6,5mm nel caso che la distanza di letturasia di 2 mt circa e sale a 12,5 e 20 mmper distanze rispettivamente di 4 e 6 mt.

I segnali acustici3 possono essere diavvertimento o di sfollamentod’emergenza; perché possano esserericonoscibili devono essere udibili,discriminabili ed inequivocabili.

I segnali tattili sono i meno usati e laloro codifica può avvenire per la formadell’oggetto, per la rugosità, per il rilievodato alla sagoma o per la posizione diun oggetto relativamente ad un altro.

Una segnalazione, ottica od acustica,specie se di allarme o di anomalia,deve perdurare per il lasso di tempoche possa garantirne la ricezione. Tuttociò che può minacciare il correttofunzionamento della macchina odell’impianto deve essere memorizzatonel dispositivo d’allarme, affinchèvenga mantenuta attiva la segnalazioneanche quando viene a mancare lacausa che l’ha azionato.

3 Esiste una normalizzazione internazionaledei segnali d’allarme, secondo sequenzeISA, che abbina segnali ottici ed acustici.

Quando scatta l’allarme lasegnalazione è visiva ed acustica. Laricezione da parte dell’operatore deveessere confermata, cioè l’operatoredeve premere l’apposito tasto, enormalmente si spegne il segnaleacustico e quello ottico mantiene lamemoria dell’evento. A questo punto lesequenze variano a seconda di ciò chefa il segnale ottico, che può o menopermanere al venire meno della causadell’allarme, oppure può divenirepulsante da continuo o viceversa o,ancora, variare il ritmo della pulsazione.I dispositivi di segnalazione inerenti lasicurezza devono poter esserecontrollati rapidamente eperiodicamente da personalespecializzato, che può esserel’operatore stesso, o avvenireautomaticamente.Nelle segnalazioni bisogna altresìconsiderare anche tutte le informazioninon presenti direttamente sullamacchina, ma che raggiungonol’operatore tramite il manualed’istruzioni. Anch’esso è un’interfacciatra le caratteristiche della macchina el’utente, meno immediato certamente,ma senza dubbio (se correttamentecreato) molto più dettagliato di unasemplice lampada spia.

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2.1. La direttiva macchineÈ risaputo che “i sistemi di comandodevono essere progettati e costruiti inmodo da essere tanto sicuri ed affidabilida evitare qualsiasi situazionepericolosa”. Il punto 1.2.2 all.1 dellaD.M. stabilisce che “i dispositivi dicomando devono essere chiaramentevisibili, individuabili ed eventualmentecontrassegnati da una marcaturaadatta”, facendo riferimento ai simboligrafici normalizzati nella UNI-ISO 7000,oppure di forma e colori convenzionali.Devono essere “disposti in modo dagarantire una manovra sicura, univocae rapida” e quindi posti in posizionifacilmente e velocemente raggiungibilie che non vi siano ambiguitànell’azione comandata (p.e. lo stessoeffetto può essere raggiunto azionandodue dispositivi diversi) e “progettati inmodo tale che il movimento deldispositivo di comando sia coerentecon l’azione del comando” usando peresempio comandi intuitivi e adottandosensi di manovra normalizzati. Salvoche per alcuni casi, come per esempioun arresto d’emergenza e una consolled’apprendimento per i robot, i dispositividi comando devono essere “situati fuoridelle zone pericolose”; devono essere “sistemati in modo che la loro manovranon causi rischi supplementari,progettati e protetti in modo chel’azione comandata, se comporta unrischio, non possa aver luogo senzauna manovra intenzionale, e fabbricatiin modo da resistere agli sforziprevedibili” (con particolare attenzioneall’arresto d’emergenza ). Se ildispositivo di comando non haun’azione univoca, l’azione comandatadovrà essere chiaramente visualizzataed eventualmente confermata.La macchina deve essere dotata didispositivi di segnalazione edindicazioni che l’operatore, non solodeve conoscere per poterla farfunzionare in modo sicuro, ma chedeve essere in grado di vedere dalproprio posto di comando soprattutto sesi possono verificare situazioni critichea causa di sovrapressioni,sovratemperature, sovraccarichi, ecc.Inoltre, se ad esempio la macchina è digrandi dimensioni e non ècompletamente segregata, oppure se èprevista la possibilità di accessoall’area pericolosa, l’operatore dalposto di comando principale, devepotersi accertare che non vi sianopersone esposte nelle zone a rischio; incaso contrario occorrerà predisporre

dei segnali di avvertimento sonori e/ovisivi che precederanno ogni messa inmarcia, affinché la persona espostaabbia tempo e mezzi per impedirerapidamente l’avviamento dellamacchina stessa (aspetto previstoanche dal punto 3.6.7 della EN 292-2).Il punto 1.5.4 all.1 della D.M. prende inconsiderazione i rischi dovuti a errori dimontaggio e rimontaggio di alcuni pezzie prescrive che devono essere evitatigrazie ad una progettazione mirataoppure mediante “indicazioni figurantisui pezzi e/o sul carter” compresi quellimobili se “occorre conoscere il sensodel moto per evitare rischi” come adesempio il senso di rotazione di unmotore di una pompa.Raccomandazioni supplementaripossono essere previste nelle istruzioniper l’uso. “Se l’origine dei rischi puòessere dovuta ad un collegamentodifettoso, la progettazione o leindicazioni figuranti sulle tabulazioni e/osulle morsettiere devono rendereimpossibili i raccordi errati di fluidi,compresi quelli dei conduttori elettrici”.Errori di montaggio potranno essereevitati anche usando connettori elettricidi forma diversa a seconda del livello ditensione, diametri diversi degliallacciamenti secondo la pressionepresente, tubazioni di diversi colori aseconda della loro destinazione (tipi digas, fluidi, ecc.). Per l’identificazionedei conduttori elettrici possono essereusati nero, marrone rosso, arancio,giallo, verde, blu, viola, grigio, bianco,rosa, turchese. I cavi unipolari isolatidovrebbero essere codificati mediante icolori come segue;■ Nero: circuiti di potenza in c.a. e c.c.■ Rosso: circuiti di comando in c.a.■ Blu: circuiti di comando in c.c.■ Arancio: circuiti di comandod’interblocco alimentati da unasorgente di potenza esterna.Per dettagli sull’identificazione deimorsetti e/o dell’estremità deiconduttori possono essere utili gliesempi riportati nella EN 60445.Al punto 1.7 all.1 della D.M. siprendono in esame le segnalazioni, eviene stabilito che per guidare unamacchina le informazioni necessarie“devono essere chiare e facilmentecomprensibili. Non devono essere inquantità tale da accavallarsi nellamente dell’operatore” se ilfunzionamento difettoso di unamacchina che funziona senzasorveglianza mette a repentaglio lasicurezza delle persone esposte, la

macchina deve essere dotata di idoneisegnali luminosi e/o sonori. I dispositivid’allarme installati sulle macchinedovranno essere percepiti con facilità esicurezza, senza cioè generare dubbi oambiguità e l’operatore dovrà poterneverificare la costante efficienza. LaD.M. prescrive anche la conformità adeventuali disposizioni di legge relative acolori e segnali di sicurezza (citiamo atitolo d’esempio la Direttiva 92/58/CEEsui segnali di sicurezza).Se malgrado l’adozione delle variedisposizioni all’uopo, permanessero deirischi, residui o potenziali, non evidenti(ad es. spurgo di circuito idraulico,sorgenti radioattive, ecc.) il fabbricanteè tenuto a costituire delle avvertenze,che devono utilizzare preferibilmentedei simboli comprensibili a tutti e/oessere redatte in una delle lingue delpaese di utilizzazione, corredata surichiesta dalle lingue conosciute daglioperatori.La macchina deve essere corredatadell’etichetta d’identificazione con i datistandard (serie, tipo, n° serie,identificazione del fabbricante,marcatura CE ed anno di costruzione)ed inoltre, se viene utilizzata inatmosfera potenzialmente esplosiva, leapposite indicazioni. Così pure, infunzione delle caratteristiche, sullamacchina devono esservi le indicazioniindispensabili alla sicurezza d’esercizio(frequenza massima di rotazione dideterminati organi, dimensioni massimedegli utensili impiegabili, masse,ecc.).In particolare, sulle parti chepotrebbero essere movimentate,durante l’utilizzo, con mezzi disollevamento, bisogna indicarechiaramente la massa.Al punto 1.7.4 della D.M. è previsto chele macchine siano accompagnate dalleistruzioni per l’uso che contengano,oltre alle indicazioni già dette perl’etichetta (esclusa la serie), dati perfacilitare la manutenzione – ad es.indirizzi utili a tal fine -, le condizionid’utilizzazione, indicazioni sullepostazioni di lavoro che gli operatoripossono occupare, le istruzioni pereseguire senza rischio varie procedure,come ad es.:■ La messa in servizio■ Il trasporto■ L’installazione■ Manutenzione e riparazione■ Istruzioni per l’addestramento

■ Le caratteristiche essenziali degliutensili che possono essere usati

2. Riferimenti giuridici

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

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■ Se necessario devono essere messein risalto anche le controindicazioni diutilizzazione.La D.M. illustra innumerevoli altreprescrizioni al riguardo, la cuitrattazione dettagliata necessiterebbedi molto spazio; ci limitiamo quindi arammentare che va posta attenzionealla lingua in cui vengono redatte, aquali schemi o altri documenti vengonoallegati e a tutte le altre informazioniche possono contribuire a stabilire quelcorretto rapporto tra uomo e macchinadi cui accennato in apertura, tenendonella massima attenzione il livello diformazione del probabile operatore.

2.2. Il D.Lgs 493/96Prescrizioni per lasegnaletica di sicurezzaIl D.Lgs 493/96 disciplina la segnaleticadi sicurezza e di salute sul luogo dilavoro, nei settori d’attività privati epubblici ad esclusione della segnaleticausata per regolare il traffico ferroviario,stradale, fluviale, marittimo ed aereo.Tali segnalazioni potremo quinditrovarle sulle macchine o in prossimitàdi esse o negli impianti di grandidimensioni. L’art. 1 del suddetto D.Lgsdefinisce la segnaletica di sicurezzaquella segnaletica “che riferita ad unoggetto ad una attività o ad unasituazione determinata fornisceun’indicazione od una prescrizioneconcernente la sicurezza o la salute sulluogo di lavoro, e che utilizza, aseconda dei casi, un cartello, un colore,un segnale luminoso od acustico, unacomunicazione verbale o gestuale. Isegnali di sicurezza possono essere didivieto, di avvertimento, di prescrizione,di salvataggio o di soccorso (che indical’uscita di sicurezza o comeraggiungere i mezzi di soccorso) e diinformazione. Per colore di sicurezza siintende “un colore al quale è statoassegnato un significato determinato”mentre per cartello “un segnale che,mediante combinazioni di una formageometrica, di colori e di un simbolo odi un pittogramma, fornisceun’indicazione determinata, la cuivisibilità è garantita da unailluminazione di intensità sufficiente” acui si possono aggiungere cartellisupplementari per fornire indicazionicomplementari al principale. Ancoraall’art. 1 troviamo altre definizioni:quella del simbolo o pittogramma, cheè “un’immagine che rappresenta unasituazione o che prescrive undeterminato comportamento, impiegatosu un cartello o su una superficie

luminosa”, il segnale luminoso, che è“un segnale emesso da un dispositivocostituito da materiale trasparente osemi-trasparente, che è illuminatodall’interno o dal retro in modo daapparire esso stesso come unasuperficie luminosa”, e il segnaleacustico, che è “un segnale sonoro incodice emesso e diffuso da un appositodispositivo, senza impiego di voceumana o di sintesi vocale”. Infine lacomunicazione verbale, “un messaggioverbale predeterminato, con impiego divoce umana o di sintesi vocale”, e ilsegnale gestuale che è “un movimentoo posizione delle braccia o delle maniin forma convenzionale per guidarepersone che effettuano manovreimplicanti un rischio o un pericoloattuale per i lavoratori”.La segnalazione di sicurezza ha loscopo di attirare l’attenzione in modorapido e di facile comprensione suoggetti o situazioni che possanoprovocare pericoli senza ovviamentesostituirsi ma aggiungendosi allenecessarie misure di protezione.L’art. 2 ne sancisce l’obbligo per ildatore di lavoro, nell’art. 4 vengonoillustrati gli adempimenti in materia diinformazione e istruzione, e nell’art.8 lesanzioni per gli inadempienti.Nell’allegato I°4 troviamo le prescrizionigenerali per la segnaletica di sicurezza,

le sue diverse utilizzazioni,intercambiabilità o complementarità. Aseconda dei casi d’utilizzo lasegnalazione potrà essere occasionaleo permanente e, a parità d’efficacia, sipotrà godere di una certa libertà discelta fra i vari tipi di segnali nella lorointercambiabilità e complementarietà.Le combinazioni complementariammesse sono: segnali luminosi eacustici, luminosi e verbali, gestuali everbali. Da sottolineare che, nella guidadi persone nello svolgimento dimanovre implicanti un rischio, l’impiegodi segnali gestuali o comunicazioniverbali sono concesse solo comeoccasionali. La tabella che segueriporta i colori di sicurezza con il lorosignificato, scopo e modalità d’uso.

4 I successivi allegati, da II° a IX°,definiscono i requisiti specifici cui devonoessere conformi le varie tipologie di segnali;ne elenchiamo solo l’oggetto di ciascuno,non essendo pertinente all’oggetto delpresente dossier la trattazione dettagliata ditutti. L’all. II° tratta dei cartelli segnaletici, ilIII° le segnalazioni su contenitori e tubazioni,il IV° le attrezzature antincendio, il V° gliostacoli, il VI° i segnali luminosi, il VIII° lacomunicazione verbale ed il IX° lacomunicazione gestuale. In questa sedeaccenneremo soltanto agli all. II°, VI° e VII°.

Tabella 1

Colore Significato o scopo Indicazioni e precisazioni

ROSSO Segnali di divieto Atteggiamenti pericolosi

Pericolo – allarme Alt, arresto, dispositivi d’interruzione

d’emergenza. Sgombero.

Materiali ed attrezzature Identificazione ed ubicazione

antincendio

GIALLO O Segnali di avvertimento Attenzione, cautela. Verifica.

GIALLO-ARANCIO

AZZURRO Segnali di prescrizione Comportamento o azione specifica

obbligo di portare un mezzo di

sicurezza personale

VERDE Segnali di salvataggio Porte, uscite, percorsi, materiali,

o di soccorso postazioni, locali

Situazione di sicurezza Ritorno alla normalità

Nota: Questa codifica colori è valida anche per i segnali luminosi, ed il giallo ogiallo arancio possono essere usati per l’identificazione dei recipienticontenenti sostanze o preparati pericolosi.

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La segnaletica deve corrispondere alleindicazioni del punto 5 dell’all.I°, cioè lasua “efficacia non deve esserecompromessa da:1) Presenza di altra segnaletica o dialtra fonte emittente dello stesso tipo,che turbino la visibilità o l’udibilità; ciòcomporta in particolare la necessità di :■ Evitare di disporre un numeroeccessivo di cartelli troppo vicini gli uniagli altri

■ Non utilizzare contemporaneamentedue segnali luminosi che possanoconfondersi

■ Non utilizzare un segnale luminosonelle vicinanze di un’altra emissioneluminosa poco distinta

■ Non utilizzare contemporaneamentedue segnali sonori

■ Non utilizzare un segnale sonoro se ilrumore di fondo è troppo intenso2) Cattiva progettazione, numeroinsufficiente, ubicazione irrazionale,cattivo stato, o cattivo funzionamentodei mezzi o dei dispositivi disegnalazione”.I mezzi ed i dispositivi segnaleticidevono mantenere le loro proprietà epertanto devono essere puliti,manutentati, riparati e sostituiti quandonecessario. Il loro numero e la loroubicazione sarà in funzione dei rischi edelle dimensioni dell’area da coprire.Per le segnalazioni il cui funzionamentoè legato ad una fonte di energia, deveessere prevista un’alimentazione diemergenza nell’eventualità diun’interruzione di tale energia, trannenei casi in cui il rischio venga meno conl’interruzione stessa.Il segnale luminoso o sonoro deveavere la stessa durata dell’azione di cuiindica l’avviamento e deve esserereinserito immediatamente dopo ogniutilizzazione.Nel caso che gli operatori interessatipresentassero riduzione delle capacitàuditive o visive (ad esempio perl’impiego di protezioni individuali)devono essere adottate misuresupplementari o sostitutive adeguate.L’allegato II° riporta le prescrizionigenerali per i cartelli segnaletici,caratteristiche intrinseche, condizionid’impiego e modalità d’uso. “Forma ecolori dei cartelli da impiegare sonodefiniti al punto 3, in funzione del lorooggetto specifico (cartelli di divieto, diavvertimento, di prescrizione, disalvataggio e per le attrezzatureantincendio.” I pittogrammi devonoessere semplici e di facilecomprensione; potranno essereleggermente diversi da quelli riportati al

punto 3 purchè ne mantengano ilsignificato e non creino ambiguità. Imateriali impiegati devono resistere alleintemperie, agli urti e alle aggressionida fattori ambientali. Dimensioni,proprietà colorimetriche e fotometrichedevono garantire una buona visibilità ecomprensione; fino ad una distanza di50 m. la formula per calcolare ledimensioni è la seguente – A>L2 /2000– ove A è la superficie del cartello in m2

ed L è la distanza in metri alla quale ilcartello deve essere riconoscibile. Perle altre proprietà bisogna fareriferimento alla specifica normativaUNI. La sistemazione dei cartelli devetenere conto di eventuali ostacoli, adaltezza ed in posizione appropriatarispetto all’angolo di visuale,all’ingresso dell’area interessata, incaso di rischio generico, ovvero nelleimmediate adiacenze dell’oggettopericoloso, in un luogo ben illuminato,accessibile e visibile. Se l’illuminazionenaturale fosse insufficiente può essereopportuno utilizzare colori fosforescenti,materiali riflettenti o illuminazioneartificiale (tenendo conto delleprescrizioni in materia dal D.Lgs. 626/94. Ricordiamo che i cartelli vannorimossi, qualora decada la ragionedella loro persenza. Il punto 3, primacitato, illustra e definisce lecaratteristiche dei vari cartelli; la tabellaseguente ne sintetizza i principali punti.Per i segnali luminosi (all.VI°) èprescritto che la luce emessa deveessere adeguata all’ambiente, allecondizioni d’uso, non deve essere néabbagliante né troppo fioca. Lasuperfice luminosa del segnale puòriportare un simbolo su un fondodeterminato, nel qual caso il simbolo

dovrà essere conforme a quantoriportato nell’all. II°, oppure essere dicolore uniforme, ed in questo casodeve corrispondere alla tabella 1(dall’all. I°, punto 4). La segnalazioneluminosa può essere continua ointermittente: se un dispositivo puòemettere entambi i segnali quellointermittente sarà impiegato perindicare, rispetto a quello continuo, unlivello più elevato di pericolo o unamaggiore urgenza dell’intervento odell’azione richiesta. La durata diciascun lampo e la frequenza dilampeggiamento di un segnaleluminoso andranno calcolate in mododa garantire una buona percezione delmessaggio e da evitare confusioni conaltri segnali luminosi o con unocontinuo. Se il segnale luminosointermittente integra o sostituisce unsegnale acustico i codici dei segnalidovranno essere identici. Qualora in cuiil segnale luminoso sia utilizzato incaso di pericolo grave il dispositivoemittente dovrà essere munito dicomandi speciali o di lampadaausiliaria.Per i segnali acustici l’all.VII° prevedeche il livello sonoro sia nettamentesuperiore al rumore di fondo, al fine diessere udibile, senza essere peròeccessivo o doloroso. La durata degliimpulsi, o la separazione tra impulsi eserie di impulsi, deve renderlofacilmente riconoscibile e distinguerlonettamente da altri segnali acustici odal rumore di fondo. Analogamente aquanto detto per i segnali luminosi, seun dispositivo può emettere segnali afrequenza costante e variabile,quest’ultima sarà utilizzata per indicareun livello di pericolo più elevato.

Tabella 2

Cartelli di divieto Forma rotonda Pittogramma nero su fondo

bianco, bordo e banda rossi

Cartelli di avvertimento Forma triangolare Pittogramma nero su fondo giallo,

bordo nero

Cartelli di prescrizione Forma rotonda Pittogramma bianco su fondo

azzurro

Cartelli di salvataggio Forma quadrata Pittogramma bianco su fondo

o rettangolare verde

Cartelli per le attrezzature Forma quadrata Pittogramma bianco

o rettangolare antincendio su fondo rosso

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

SCHNEIDER Dossier Sicurezza Macchine n° 9

Cartelli di divieto

Vietato fumare Vietato fumareo usare fiamme libere

Vietato ai pedoni Divieto di spegnerecon acqua

Acqua non potabile Divieto di accessoalle persone

non autorizzate

Vietato ai carrelli Non toccaredi movimentazione

Cartelli di avvertimento

Materiale infammabile Materiale esplosivoo alta temperatura

Sostanze velenose Sostanze corrosive Materiali radioattivi Carichi sospesi

Carrelli Tensionedi movimentazione elettrica pericolosa

Pericolo generico Cadutacon dislivello

Rischio biologico Bassa temperatura

Sostanze nocive Raggi lasere irritanti

Materiale comburente Radiazioninon ionizzanti

Campo magnetico Pericolo di inciampointenso

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9SCHNEIDER Dossier Sicurezza Macchine n° 9

Cartelli di prescrizione

Protezione obblig. Protezione obblig.degli occhi delle vie respiratorie

Protezione obblig. Casco di protezionedell’udito obbligatoria

Calzature di sicurezza Guanti di protezioneobbligatoria obbligatoria

Protezione obblig. Protezione individualedel corpo obblig. contro le cadute

Obbligo generico Protezione obblig.(con eventuale del viso

cartello individuale)

Passaggio obblig.per i pedoni

Cartelli di salvataggio

Percorso/Uscita di emergenza Direzione da seguire (segnali di informazioneaddizionali ai pannelli che seguono)

Pronto soccorso Barelle Doccia di sicurezza Lavaggiodegli occhi

Telefono per salvataggioe pronto soccorso

Cartelli per le attrezzature antincendio

Lancia antincendio Scala Estintore Telefono per gliinterventi antincendio

Direzione da seguire (segnali di informazione addizionali ai pannelli che seguono)

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

SCHNEIDER Dossier Sicurezza Macchine n° 9

3.1. Esigenze generali.EN 292-1 e 292-2Prima di entrare nell’esame di dettagliodelle caratteristiche delle segnalazionioccorre affrontare alcuni aspettifunzionali delle macchine, molto spessotrascurati, soprattutto in relazioneall’argomento di questo dossier;parliamo di ergonomia e di istruzioniper l’uso e della relazione tra loro e conl’interfaccia uomo - macchina.Al punto 4.9 della EN 292-1 vengonosottolineati i pericoli provocatidall’inosservanza dei principiergonomici in fase di progettazionedella macchina, causando unosbagliato abbinamento uomo –macchina, manifestato da effettifisiologici (risultanti p.es. da posizionierrate, sforzi ripetitivi o eccessivi),effetti psicofisiologici (causati daeccessivo o scarso impegno mentale,tensione, ecc.) derivanti dallaconduzione, sorveglianza omanutenzione di una macchina entro ilimiti d’uso previsti, errori umani. Peruso previsto della macchina si intendequello per cui è stata destinata, fruttodella sua progettazione, costruzione efunzione, in conformità con leindicazioni fornite dal fabbricante enell’implicito rispetto delle istruzionitecniche del manuale d’uso, prendendoin considerazione però anche un usoscorretto5 ragionevolmente prevedibile.La progettazione di una macchina devequindi prevederene lo studio in tutte lefasi della sua “vita” (costruzione,trasporto e messa in servizio, uso conrelativa manutenzione, pulizia, ricercadei guasti, funzionamento, messa fuoriservizio, smantellamento ed eventualeeliminazione) nonché la preparazionedelle istruzioni tecniche relative a tuttele fasi di vita anzidette (esclusa lacostruzione)6. Secondo il tipo di rischio,del momento in cui le istruzionipotrebbero essere consultatedall’operatore e del progetto dellamacchina, bisognerà valutare se sianecessario che le istruzioni possanoessere riportate in tutto o in parte nella/sulla macchina stessa e/o neidocumenti di corredo (in particolare nelmanuale d’istruzioni) e/o quali altrimezzi, segnali o avvertimenti vadanoscelti. Queste istruzioni non possonoperò essere impiegate per compensaredelle carenze di progettazione.In fase di progetto bisogna quindideterminare, nel modo più completopossibile, i diversi modi d’uso dellamacchina e le diverse procedured’intervento degli operatori, al fine di

poter associare a ciascun modo eprocedura le adeguate misure disicurezza. Bisognerà logicamenteinformare ed avvertire gli utilizzatori suipericoli residui e prescrivere i metodi dilavoro adeguatamente sicuri. Già infase di progettazione bisogneràrispettare i principi ergonomici, peraumentare la sicurezza, l’affidabilità e ilbuon rendimento della macchina;anche nel progetto base, stabilendo lefunzioni dell’operatore e della macchina(grado di automazione) si deve tenereconto di tali principi. Di conseguenza,per evitare disagi, sforzi, danni fisici omentali, occorrerà considerare ledimensioni del corpo (con le varianti daPaese a Paese) degli sforzi , delleposizioni assunte, del genere dimovimenti e della loro ampiezza, dellafrequenza delle azioni cicliche7.Tutti gli elementi dell’interfaccia uomo –macchina, quali gli organi di comandoed i dispositivi di segnalazione o divisualizzazione dei dati, devono essereprogettati in modo che sia possibile unainterazione chiara ed inequivocabile tral’operatore e la macchina.I comandi manuali devono essereprogettati, collocati e identificati inmodo che siano visibili, identificabili eadeguatamente contrassegnati (comegià visto che prescrive la D.M. al punto1.2.2.; vedi ns. cap.2.1), ed il lorofunzionamento non possa causarerischi aggiuntivi. Bisogna curare che laloro disposizione, corsa e resistenzaall’azionamento siano compatibili conl’azione da svolgere, tenedo conto deiprincipi ergonomici, e prevedendo ilpossibile uso di mezzi di protezionepersonale quali guanti, scarpe, ecc.; laposizione dei pulsanti ed il movimentodelle leve e/o volantini devono altresìessere coerenti con l’effetto. Sel’organo di comando è atto a svolgerepiù funzioni differenti, cioè la suaazione non è univoca (ad esempio unatastiera), bisogna visualizzare l’azionecomandata e, se necessario, renderlasoggetta a conferma. Oltre ai principiergonomici, in fase di progettazionevanno rispettati anche i principi disicurezza, che per molti aspetti sonoanaloghi ai primi; di specifico a ciòvediamo che i comandi manuali devonoessere collocati fuori dalle zonepericolose, fatta eccezione per alcuniorgani, quali pulsanti per arrestod’emergenza, pulsantiered’apprendimento, ecc , cheall’occorenza sono collocati all’internodella zona pericolosa. La lorocollocazione dovrebbe renderepossibile, in fase di azionamento (in

particolare i comandi d’avviamento), lavisione dell’elemento comandato.Vicino ad ogni comando di avviamentobisogna collocare un comandod’arresto; se si impiega un pulsante “adimpulso” per il comando marcia/arresto(in pratica quando il movimento si avviacon il tasto premuto e si arresta alrilascio) bisogna prevedere uncomando d’arresto separato, se ad unguasto del comando, quando rilasciato,sussista un rischio conseguente. Seun’avvio, comportante dei pericoli, èpossibile con più organi di comandobisogna realizzare il circuito in modoche, in un determinato momento, siaattivo un solo comando.I dispositivi di segnalazione, i quadrantied i visualizzatori devono essereprogettati e collocati in modo che sianoadatti alle caratteristiche percettiveumane e leggibili dalla postazione dicomando8.

3. Riferimenti normativi

5 Nella valutazione dei rischi in relazione alprevedibile uso scorretto occorrerebbeprendere in considerazione una“trascuratezza normale” (quindi non undeliberato proposito), le reazioi istintive dellepersone esposte in caso di guasti odisfunzioni, il comportamento prevedibile dialcune persone (bambini o disabili) per certemacchine (soprattutto non professionali), ilcomportamento cge deriva dalla “linea diminor resistenza” durante lo svolgimento diun compito (che porta gli operatori adutilizzare modi d’uso o tecniche d’interventopericolosi a causa delle difficoltà tecniche).

6 Nella preparazione delle istruzioni nondevono essere inclusi usi della macchinache possono ragionevolmente risultarepossibili in relazione alla sua destinazione edescrizione; esse dovranno contenere gliopportuni avvertimenti sul rischio intrinsecoconseguente ad un uso della macchina inmodi diversi da quelli descritti nelleistruzioni.

7 A tal proposito ricordiamo brevemente cheè opportuno evitare all’operatore di doverassumere posizioni e/o movimenti faticosi,adattare le macchine (sopratutto portatili)allo sforzo, alle caratteristiche di movimentoe anatomiche umane. Non vanno trascurati ilrumore, le vibrazioni, gli effetti termici,l’illuminazione (con particolare attenzione alieffetti stroboscopici) e va evitato il legare ilritmo di lavoro ad una successioneautomatica di cicli.

8 Da questa posizione l’operatore devepotersi assicurare dell’assenza di persone inzone pericolose; in caso contrario l’avviodalla macchina deve essere preceduto dasegnalazione visiva e acustica ed unapersona esposta deve avere i mezzi perpoter arrestare la macchina.

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L’informazione visualizzata deve poteressere adeguatamente rilevata,identificata ed interpretata; bisognaquindi attentamente valutare la suadurata, la chiarezza e comprensibilità, eche il messaggio sia inequivocabile. Gliavvertimenti o altri messaggi importantidevono essere comunicati con frasinormalizzate.Il punto 5.3 della EN 292-2 in sostanzaribadisce quanto già visto nell’esamedel D.Lgs 493/96; i segnali luminosi (edacustici) devono essere inequivocabili,emessi prima che si verifichi il pericoloe chiaramente percepibili e riconoscibilidall’operatore. A ciò aggiunge che idispositivi devono essere collocati inmodo da rendere agevole il lorocontrollo e che nel manuale d’istruzionidevono esservi le prescrizioni relative aregolari controlli. Si raccomanda aiprogettisti di porre attenzione al rischioderivante dalla “saturazionesensoriale”, provocata dall’emissionetroppo frequente di segnali, conconseguente neutralizzazione degliavvertimenti. È consigliabile consultarsispesso con l’utilizzatore, anche perconoscere il contesto in cui la macchinava ad inserirsi.Relativamente alle marcature,pittogrammi e avvertimenti scritti ilpunto 5.4 della EN 292-2, riprende ilpunto 1.7.all.1 della D.M., precisandoche, per permettere un uso sicuro, sullamacchina bisogna indicare ancheinformazioni come massima velocitàdelle parti rotanti, massimo diametrodegli utensili, frequenza delle verifiche,ecc; le informazioni riportatedirettamente sulla macchinadovrebbero essere indelebili, erimanere leggibili per tutta la durata divita prevista della macchina.Per le prescrizioni relative al manualed’istruzioni si riconfermano leindicazioni della D.M. già viste; per lastesura è consigliabile usare caratterileggibili, a colori o in grassetto per gliavvertimenti di sicurezza. La lingua dausare è quella/e ufficiale/i del paese didestinazione; se si usano più lingue,ogni testo deve essere ben distintodegli altri, pur restando un tutt’uno traloro e con le illustrazioni. È infatticonsigliabile corredarlo con illustrazioniesemplificative, seguendo la sequenzadelle operazioni, completate da dettagliscritti che identifichino la collocazionedei comandi manuali. Per facilitare lacomprensione può essere utilepresentare le informazioni in formatabulare con i prospetti adiacenti ai testirelativi.Si consiglia l’uso di colori anche per icomponenti che richiedono rapidaidentificazione.

Il punto 5.5.3 illustra alcunisuggerimenti per la stesura delleistruzioni; cardine di tutto è una correttaapplicazione delle regole fondamentalidella comunicazione, vistinell’introduzione. Le istruzioni dovrannoriferirsi dichiaratamente al modellospecifico di macchina. Dovrebberoessere preparate seguendo il processodi comunicazione “vedere – pensare –usare”, in modo da ottenere il massimoeffetto e seguire la sequenza delleoperazioni; bisognerebbe anticipare ledomande “come?” e “perché?” e fornirele risposte. Dovrebbero essere semplicie concise, chiare ed espresse in terminicoerenti, fornendo la spiegazione deitermini tecnici meno conosciuti. Se lamacchina è prevista per uso nonprofessionale le istruzioni dovrannoessere facilmente capibili da utenti nonprofessionali, che dovranno essereinformati, già alla vendita dall’imballo oda indicazioni sulla macchina, se sonorichiesti mezzi personali di protezione.Le istruzioni devono essere durevoli eresistere all’uso frequente da partedell’utilizzatore; può essere opportunoscrivere “da conservare per futuririferimenti”.

3.2. Interfaccia operatoree segnalazioninell’equipaggiamentoelettrico. EN 60204-1La norma EN 60204-1:1998 si applicaalla realizzazione di equipaggiamentielettrici (con tensioni nominali nonsuperiore a 1000 VAC o 1500VDC econ frequenze nominali non superiori a200Hz) ed elettronici e di sistemi permacchine non portatili, inclusi i gruppidi macchine che lavorano in modocoordinato. L’equipaggiamentoconsiderato inizia dal punto diconnessione dell’alimentazioneall’equipaggiamento elettrico dellamacchina. Include specificatamente,senza però esservi limitata, gliequipaggiamenti elettrici dellemacchine definite come “insieme diparti o componenti di cui almeno unomobile, collegate tra loro, conappropriati attuatori, circuiti di comandoe di potenza della macchina ecc.,unititra loro per una applicazione bendeterminata, in particolare per latrasformazione, il trattamento, lamovimentazione o l’imballaggio di unmateriale”. La definizione si applicaanche agli insiemi di macchine dispostee comandate in modo da avere unfunzionamento solidale, perraggiungere uno stesso risultato, eall’equipaggiamento intercambiabileche modifica la funzione della

macchina, commercializzato allo scopodi essere montato dall’operatore stessosu una macchina, o su macchinediverse, escludendo il caso in cui sitratti di ricambi od utensili9.Per il comando e controllo delfunzionamento della macchina si usa il“circuito di comando”; in esso troviamole apparecchiature di comando, cioè gliapparecchi di manovra combinati conapparecchi di comando, misura,protezione e regolazione, con lerelative interconnessioni elettriche e gliaccessori involucri e strutture disupporto. Gli apparecchi di comandosono quei dispositivi utilizzati percomandare il funzionamento dellamacchina, per es. sensori di posizione,interruttori di comando manuali, relè,vavole a comando elettromagneticoecc.L’attuatore, secondo la definizione alpunto 3.1, è quella parte delmeccanismo dell’apparecchio dicomando cui viene applicata la forzaesterna di manovra, può presentarsisotto forma di maniglia, pomello,pulsante, rullo, pistone, ecc.; alcuni nonrichiedono l’applicazione di una forzama solamente un’azione10.Il punto 10 tratta dell’interfaccia conl’operatore e dei dispositivi di comandomontati sulla macchina, e riporta leprescrizioni per i dispositivi montatiall’esterno (anche se solo in parte)degli involucri di comando e/o controllo.Per la scelta, il montaggio,l’identificazione e la codifica bisognariferirsi alle EN 60073 ed EN 60447.Nei limiti del possibile, si ribadisce, idispositivi di comando dovranno esserefacilmente accessibili sia per ilfunzionamento che per lamanutenzione e montati in maniera darendere minima la possibilità didanneggiamento causato da eventiquali ad es. la movimentazione dimateriali. Correttamente installati,l’interfaccia operatore ed i dispositivi dicomando devono essere in grado disopportare le sollecitazioni generatedall’uso cui sono destinate.

9 Precauzioni supplementari e speciali,deducibili in genere dalle specifiche norme,possono essere applicate agliequipaggiamenti elettrici di alcunemacchine; p.e. se vengono usate in ariaaperta, oppure se trattano materialeesplosivo od in atmosfere potezialmenteesplosive, macchine o sistemi per cucire oper sollevamento, ecc.

10 L’attuatore di macchina, invece, è l’organodi potenza utilizzato per realizzare ilmovimento della macchina.

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

SCHNEIDER Dossier Sicurezza Macchine n° 9

Le postazioni portatili o pensili ed i lorodispositivi di comando devono esserescelti e predisposti in maniera daridurre il rischio di funzionamenti nonintenzionali (a causa ad es. di caduteod urti). Il grado di protezione deveassicurare la protezione contro glieffetti di liquidi, vapori o gas aggressiviche si trovano nell’ambiente circostantela macchina, od in essa usati, edimpedire l’ingresso di agenticontaminanti come trucioli, polveri oaltro11. Nell’installazione bisogna curareche si trovino ad almeno 0,6 m sopra ilpiano di sevizio e siano facilmenteraggiungibili da un operatore che sitrovi nella sua normale posizione dilavoro, minimizzando la possibilità diuna manovra non intenzionale edevitando di porre l’operatore in unasituazione pericolosa mentre limanovra. Rammentiamo anche isensori di posizione (p.e. finecorsa,interruttori di prossimità): sono quellaparte che in un certo modo prolunga inostri sensi, rilevando gli stati dellamacchina e trasmettendoli al circuito equindi ai visualizzatori; essi devonoessere disposti in modo che non

subiscano danni nell’eventualità dioltrecorsa e, se impiegati in circuitiaventi funzioni relative alla sicurezza,devono funzionare ad apertura positiva.Il colore dei pulsanti deve rispettare ilcodice della tabella 3 seguente (trattadalla EN 60204-1: 1998-04).È evidente che per l’avviamento i colorisono il bianco, il grigio, il nero conprefenza per il bianco, è ammesso ilverde e vietato il rosso. Il colore per ipulsanti d’arresto o interruzioned’emergenza è il rosso. Per l’arrestonormale i colori da impiegare sono ilnero, il grigio ed il bianco conpreferenza per il nero; il verde è vietato,ed il rosso è ammesso solo se nonviene usato vicino ad un arrestod’emergenza. Il bianco, il grigio ed ilnero sono impiegati anche per ipulsanti che provocanoalternativamente l’avviamento el’arresto e per i pulsanti cosiddetti ad“azione mantenuta” (provocano cioèl’avvio quando sono premuti e l’arrestoquando sono rilasciati); per entrambisono vietati il rosso, il giallo ed il verde.I pulsanti di ripristino possono essere di

colore blu o bianco o grigio o nero, mase sono usati anche come arresto/disinserzione non và usato il blu. Èvietato il verde.Le funzioni dei dispositivi di comando,degli indicatori visivi e dei visualizzatori(in particolare se relativi alla sicurezza)impiegati nelle interfacce devonoessere marcati in maniera duratura, osui medesimi o in loro prossimità; talemarcatura può essere oggetto diaccordo tra fornitoredell’equipaggiamento e utilizzatore(p.es. per omogeneità con altremacchine già in uso). Va data lapreferenza all’uso di segni graficinormalizzati, riportati nella EN 60417.

11 Il grado di protezione minimo contro icontatti diretti è IPXXD, secondo la EN60529.

Tabella 3

Colore Significato Spiega zione Esempi d’applicazione

ROSSO Emergenza Azionare in caso di Arresto d’emergenza. Inizio della funzione

condizione pericolosa d’emergenza

o emergenza

GIALLO Anormale Azionare in caso Intervento per sopprimere una condizione

di condizione anormale anormale. Intervento per riavviare un ciclo

automatico interrotto.

VERDE Normale Azionare per avviare

una condizione normale

BLU Obbligatorio Azionare in caso di Funzione di ripristino

condizione che richiede

un’azione obbligatoria

BIANCO Avvio (preferenziale)

Arresto

Non viene attribuito Per l’avvio generale

GRIGIO nessun significato delle funzioni ad eccezione Avvio

specifico dell’arresto d’emergenza Arresto

(vedere anche la nota)

NERO Avvio

Arresto (preferenziale)

Nota: Quando viene usato un mezzo supplementare di codifica (p.es. forma, posizione, struttura) per l’identificazione degliattuatori a pulsante, lo stesso colore Bianco, Grigio o Nero può essere usato per varie funzioni (p.es. Bianco per gliattuatori di avvio e arresto).

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Per i pulsanti in particolare èraccomandato che siano marcati inprossimità, o meglio sopra essi stessi,con i segni grafici della tabella 4.

Torniamo ad occuparci degli indicatoriluminosi. A cosa servono? Dal punto10.3.1 definiamo che per determinatemanovre:■ Segnalano – attirano l’attenzionedell’operatore o indicano una manovrada eseguire. Per questo scopoabitualmente si usano i colori rosso,giallo, verde e blu■ Confermano – convalidano uncomando o una condizione ola fine diun periodo di transizione ocambiamento. Si impieganoabitualmente i colori blu e bianco ed, inalcuni casi, il verde.La tabella 5 seguente, relativa ai coloridegli indicatori luminosi e al lorosignificato rispetto alle condizioni dellamacchina è il riferimento cui devonoessere conformi le colorazioni degliindicatori luminosi (salvo accordi diversitra fornitore ed utilizzatore). I coloripossono avere significati diversi (comevedremo dalla EN 60073) purchè nelrispetto di uno dei seguenti principi:

■ La sicurezza delle persone edell’ambiente circostante

■ Lo stato dell’equipaggiamentoelettrico

Potrebbe rendersi necessarioevidenziare maggiormente il segnale,oppure anche solo per ulteriore

distinzione, utilizzando delle luciintermittenti; si potrà così attirarel’attenzione, richiedere un’azioneimmediata, oppure indicare unadiscordanza tra il comando dato e lostato reale dell’apparecchiatura oppureancora per indicare un cambiamento incorso, usando l’intermittenza durante lafase transitoria.È ribadita la raccomandazioneall’impiego della frequenza più elevataper l’informazione avente prioritàsuperiore; i valori d’intermittenza e irapporti impulso/pausa li vedremoanch’essi più avanti nella trattazionedella EN 60073.La colorazione degli attuatori deipulsanti luminosi deve essere conformealle precedenti tabelle 3 e 5; potrebberosorgere dei dubbi sull’assegnazione dicertune condizioni, nel qual caso èpreferibile optare per il bianco. Quellodell’arresto d’emergenza il rosso nondeve dipendere dall’illuminazione dellasua lampadina.

Anche per i visualizzatori, cioè le unitàdi visualizzazione, gli indicatorid’allarme, va curata la scelta e laposizione per garantirne la visibilitàdalla postazione di lavoro; se ricopronofunzioni d’avvertimento èraccomandato che siano intermittenti orotanti e accompagnati daun’avvisatore acustico.Il montaggio di potenziometri,commutatori e dei dispositivi dicomando in genere dotati di unelemento rotante deve essere tale percui sia impedita la rotazione della partefissa, senza fare affidamento sulla solaresistenza d’attrito.Al punto 10.6, per gli attuatoriimpiegati nelle funzioni d’avviamento,si ribadisce l’esigenza di ridurre ilrischio di manovre non intenzionali,curando attentamente la scelta el’installazione dei dispositivi adoperati;nonostante ciò è permesso usare deipulsanti a fungo per i dispositivi dicomando a due mani.

Avviamento o Arresto o Pulsanti che provocano Pulsanti che provocanoinserzione disinserzione alternativamente avviamento un’avviamento o una

e arresto o inserzione e inserzione quando sonodisinserzione premuti ed un’arresto

o una disinserzionequando sono rilasciati

Tabella 4

Tabella 5

Colore Significato Spiega zione Azione dell’operatore

ROSSO Emergenza Condizioni pericolose Arresto immediata per trattare una

condizione pericolosa (p.es. azionando

l’arresto d’emergenza)

GIALLO Anormale Condizione anormale Controllo e/o intervento

Condizione critica imminente (p.es. ristabilendo la funzione desiderata)

VERDE Normale Condizione normale Facoltativa

BLU Obbligatorio Indicazione di una Azione obbligatoria

condizione che richiede

un’azione dell’operatore

BIANCO Neutro Altre condizioni: può essere Controllo

usato ogni volta che si ha un

dubbio sull’impiego dei colori

rosso, giallo, verde, blu.

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

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Per la specifica importanza neiconfronti della sicurezza ai dispositivi,agli attuatori ed ai circuiti relativi allefunzioni d’emergenza va dedicataparticolare attenzione. Per l’arresto el’interruzione d’emergenza sonoutilizzabili vari tipi di dispositivi;interruttori con comando a pulsante,interruttori azionati dalla trazione di unacorda e, limitatamente all’arrestod’emergenza, interruttori con comandoa pedale senza protezioni meccaniche.Tali dispositivi devono essere del tipoad autoritenuta meccanica e contatti adapertura positiva. Inoltre,esclusivamente per l’interruzioned’emergenza, l’interruttore concomando a pulsante può essereracchiuso in un involucro con vetrofrangibile. La caratteristicafondamentale dell’arresto d’emergenzaè la sua rapida raggiungibilità; idispositivi devono quindi esserefacilmente accessibili, collocati in ognipostazione di comando dell’operatoreed in altri punti operativi dove potrebberisultare utile; unica eccezione icomandi senza fili, nei quali deveessere sempre previsto un dispositivod’arresto che permetta un rapidointervento per prevenire situazionipericolose, ma tale dispositivo non puòessere marcato o etichettato comearresto d’emergenza, anche nel caso lasua funzione lo fosse. L’attuatore deldispositivo deve essere di colore rosso,e l’eventuale sfondo sarà giallo; sel’attuatore è un interruttore a pulsantedeve essere a palmo o a testa di fungo.I circuiti d’arresto e d’interruzioned’emergenza possono essereripristinati solo quando tutti i dispositivieventualmente azionati sono statiriarmati. Anche i dispositivi disezionamento dell’alimentazionepossono essere azionati localmente perfungere da dispositivo di arresto ointerruzione d’emergenza se facilmenteaccessibili all’operatore e sono del tipodescritto in 5.3.2 a),b), o c)12. In talcaso i colori devono essere conformialle prescrizioni prima citate. Lacollocazione dei dispositivid’interruzione d’emergenza è legataalla necessità dell’applicazione chericoprono. Di solito sono collocatiseparatamente dalle postazioni dicomando dell’operatore, ma, nei casi incui vi risultasse necessarial’installazione, tale postazione non sarànecessariamente equipaggiata diarresto d’emergenza dal momento chela funzione d’interruzione provocaun’arresto d’emergenza di Categoria“0”.Le indicazioni generali sulla marcatura,segnalazioni di avvertimento e

designazioni di riferimento sonoesposte nel punto 17.L’equipaggiamento elettrico deveriportare il marchio o altra forma diidentificazione del fornitore e, senecessario, marchi di certificazione; lesuddette targhette per l’identificazionee/o per i dati, le marcature, e i segnalid’avvertimento devono avere unaresistenza sufficiente a sopportare lecondizioni ambientali. Tutti i contenitori,per i quali non sia evidente la presenzaall’interno di dispositivi elettrici,dovranno essere marcati in manieraben visibile su porta o coperchio, conuna saetta nera su fondo giallo inseritain un cartello triangolare a bordo nero;questo segnale può essere omessosolo nel caso di involucro equipaggiatodi dispositivo di sezionamentodell’alimentazione, postazione dicomando, interfaccia operatore-macchina o un singolo dispositivo con ilsuo specifico involucro (ad es. unfinecorsa).

Oltre alle indicazioni già dette,l’equipaggiamento elettrico di comandodi una macchina deve riportarel’indicazione della tensione nominale,numero fasi e frequenza (se in AC), lacorrente a pieno carico per ognialimentazione13 ed il potere diinterruzione di cortocircuito deldispositivo di protezione contro lesovracorrenti (se fornito come parteintegrante dell’equipaggiamento dellamacchina).

Tutte le designazioni impiegate suicomponenti, dispositivi di comando econtrollo, involucri, ecc. devono essereriportate in maniera chiara sulladocumentazione tecnica, impiegando imedesimi segni grafici e designazioni(è possibile un raggruppamento indeterminati casi per ragioni di spazio);può essere utile fornire anche loschema relativo alla morsetteria diconnessione dell’interfaccia. Taleobbligo non sussiste nel caso in cui lamacchina abbia un solo motore, conuna o più pulsantiere e varie spie disegnalazione. Le caratteristichefunzionali dei dispositivi di comando,che non fossero evidenti dalla lororappresentazione simbolica, vannodescritte e incluse nello schema, a latodel segno grafico o in una nota a piè dipagina.Qualche cenno ancora sulladocumentazione, relativamente allecondizioni d’impiego; così comeprescritto dalla EN 292 per la macchinanella sua totalità, anche perl’equipaggiamento elettrico bisognaindicare le condizioni normali difunzionamento, comprese le

caratteristiche dell’alimentazioneelettrica, informazioni sumovimentazione immazzinaggio etrasporto, se necessario datisull’ambiente in cui collocarlo, nonchésull’uso non appropriatodell’apparecchiatura. Le corretteprocedure di messa in opera edimpiego vanno descritte in un ‘’manualedi funzionamento’’, che indicherà lemisure di sicurezza ed i modi impropridi funzionamento prevedibili. Nelmanuale di manutenzione, inconclusione, vanno indicate leprocedure corrette per la taratura, leispezioni ed i controlli preventivi; i‘’regolari controlli’’ di cui si dicevaprima, nei requisiti generali dalla EN292.

12 Al punto 5.3.2 sono definiti i cinque tipi didispositivi di sezionamento; i tipi impiegabili,cioè a), b), o c) sono gli interruttori, gliinterruttori-sezionatori e gli interruttoriautomatici. Sono esclusi i sistemi presa-spina.

13 Il valore riportato non può essere inferiorealla somma delle correnti a pieno carico ditutte le utenze che possono essere infunzione contemporaneamente.

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3.3. Codifica dei dispositivie degli attuatori. EN 60073Nella EN 60073 sono stabilite le “regolegenerali per attribuire un unicosignificato ad alcuni colori e ai mezzisupplementari per i dispositivi indicatorie per gli attuatori in modo da:

■ Aumentare la sicurezza dellepersone, dei beni e/o dell’ambiente,realizzando la sorveglianza ed ilcomando sicuri dell’apparecchiatura,

■ Facilitare la sorveglianza ed ilcomando adeguati e la manutenzionedell’apparecchiatura,

■ Facilitare il riconoscimento rapidodelle condizioni di comando e laposizione degli attuatori.”La norma è di applicazione generale,nelle circostanze suddette, da casisemplici (come spie luminose disegnalazione, pulsanti, indicatorimeccanici, LED o display) fino astazioni di controllo estese conmolteplici dispositivi.I principi generali di codifica devonoessere stabiliti nel progetto del sistemae devono essere omogenei con quelliusati per altre apparecchiature dellostesso impianto o processo; i codicidevono inoltre essere spiegati nelladocumentazione che accompagnal’apparecchiatura o l’impianto. Lecodifiche che impiegano le tonalitàcromatiche e/o le intermittenze devonoessere usate con significati omogenei eper informazioni prioritarie. Possonoessere impiegati mezzi supplementarie/o informazioni scritte sulleapparecchiature; ciò è obbligatorioqualora tra gli operatori vi è chi nondistingue bene i colori e nel caso che ilsignificato dei colori sia in relazione conla sicurezza di persone o ambiente.Nelle tabelle seguenti troviamo leindicazioni sulle caratteristiche dellacodifica con colori ed i mezzisupplementari associabili:

Tabella 6: codifica con colori

Codifica

Mezzi Caratteristiche

• Tonalità

Colori• Saturazione

• Luminosità

• Contrasto

Tabella 7: codifica con mezzi complementari

Codifica

Mezzi Caratteristiche

supplemenari

CODICI VISIBILI

Forma • Figure (alfanumeriche, pittogramma, linee, simboli grafici)

• Forma (tipo di carattere, dimensione, ampiezza linea)

• Struttura (tipo della linea, ombreggiatura, punteggiatura)

Posizione • Ubicazione (assoluta, relativa)

• Orientamento (con o senza sistema di riferimento)

Durata Cambio delle caratteristiche

• Alternanza del colore (intermittenza)

• Alternanza della forma (intermittenza)

• Alternanza della posizione (intermittenza)

CODICI UDIBILI

Tipo di suono • Tonalità

• Rumori

• Messaggio parlato

Frequenza • Frequenza selezionata

Durata Cambio delle caratteristiche

• Alternanza di composizione delle frequenze

• Alternanza della pressione acustica

• Durata totale

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

SCHNEIDER Dossier Sicurezza Macchine n° 9

Il colore attira facilmente l’attenzione eper questo ad alcuni è stato attribuitoun particolare significato ma èindispensabile all’uomo che possaessere chiaramente identificabile edistinguibile, ed inoltre alcuni colorisono riservati solo ad applicazioniinerenti la sicurezza. La norma EN60073 si occupa in particolare deidispositivi indicatori e degli attuatori chehanno soltanto i seguenti colori:ROSSO, GIALLO, VERDE, BLU,

Per il BIANCO è possibile usare i LEDgialli o le lampade a scarica (neon), senon c’è rischio di confusione perl’operatore; vanno evitati dubbi ingenere per l’operatore (ad esempio sesi usano LED bianchi, gialli e verdi e nesono presenti almeno due)16. “Se idispositivi indicatori connessi inparallelo sono montati in posti differentioppure la stessa fonte d’informazionepuò avere differenti significati, perquesti dispositivi indicatori possonoessere utilizzati colori differenti”17.Il colore deve ovviamente essere sceltoin funzione di ciò che si vuolecomunicare; il significato sarà attribuitosecondo la priorità che si darà ai varicriteri di sorveglianza e cioè sicurezzadelle persone e dell’ambiente,condizioni di processo, statodell’apparecchiatura. Qalunque criteriosi impieghi, la scelta deve rispettare letabelle 1, 3 e 5 senza creare incertezzenei significati. Tutto ciò è valido ancheper i display (per comunicazioni chericadano nei casi previsti dalla norma),con particolare attenzione al contrastocon i colori adiacenti e con il fondo; incaso di indicazioni relative allasicurezza i colori devono essere

particolarmente brillanti, saturi econtrastanti, mentre possono esserepiù tenui e meno saturi per leindicazioni a basso livello di priorità.

Si può prendere in considerazioneanche l’uso di colonne o torretteluminose per segnalare lo stato dellamacchina; in tal caso la codifica saràsempre uniformata a quanto già visto.Talvolta esse vengono usate persegnalazioni riferite esclusivamente alpersonale di manutenzione, ad es. perinformare sulla possibilità o meno diaccedere a determinate aree. Èimportante non abbinare i due sistemisulla medesima macchina o peggiosulla medesima colonna.

Abbiamo già esaminato, nella EN60204, l’impiego delle segnalazioni aluce intermittente; sono ammesse duefrequenze d’intermittenza, dette f 1 e f2, e l’informazione con la prioritàmaggiore dovrà essere associata allamassima frequenza usata. Le fasce difrequenza utilizzabili sono da 0,4 a 0,8Hz per f 1 (intermittenza lenta) e da 1,4a 2,8 Hz per f 2 (intermittenzanormale). Se si impiega una solafrequenza questa sarà f 2; se vengono

Tabella 8SIGNIFICATO

Colore Sicurezza delle persone Condizioni di processo Stato dell’apparecchiatura

o dell’ambiente

ROSSO Pericolo Condizioni di processo Arresto immediata per trattare una

condizione pericolosa (p.es. azionando

l’arresto d’emergenza)

GIALLO Attenzione Emergenza Nessun significato particolare

VERDE Sicurezza Anormale Nessun significato particolare

BLU Obbligatorio Normale Nessun significato particolare

BIANCO

GRIGIO Non è attribuito alcun significato specifico

NERO

14 Un discorso a parte riguarda i displayalfanumerici o gli indicatori di testo. In essivengono visualizzate una o più righecontenenti dei messaggi predeterminati percomunicare allarmi, segnalazioni,diagnostica di stato ecc. Non possono dareindicazioni cromatiche e hanno dei limitinella quantità di messaggi visualizzabili incontemporanea e ciò ne rende difficilel’impiego nella segnalazione di emergenze.Sono molto piu adatti per segnalazionirelative a valori di misura, in fase dipredisposizione di un ciclo macchina oppurenella visualizzazione di valori predeterminatio variabili rilevati dai sensori.

15 Le definizioni esatte sono sulle ISO 3864e CIE No. 2-2 (TC 1.6)1975

16 A tal proposito vedere nelle proposteSchneider Electric i nuovi “Protected LED®”,che sgombrano il campo da dubbi, con unatecnologia sconosciuta all’epoca dellastesura della EN 60073 (1993).

17 Nota 3 alla tab.3 del punto 4.3.1. Ilconcetto verrà ripreso e chiarito più avanti.

NERO, GRIGIO, BIANCO (il NERO èimpiegato anche per i dispositiviindicatori come display14 o indicatorimeccanici). Il primo mezzo di codifica èla tonalità cromatica cui si associanosaturazione luminosità e contrasto. Sela codifica è affidata al solo colore èraccomandato che le sue coordinatenon superino i limiti15 durante la vitaprevista del componente; bisognaanche tener conto del fatto che il colorepercepito è il risultato della

combinazione tra luce emessa e luceincidente. Non proponiamo un’analisidelle tabelle relative all’impiego deicolori ed al loro significato, in quantosostanzialmente analoghe a quantodescritto nelle precedenti tabelle 1, 3 e5, ma esaminiamo i principi generaliriguardo la codifica dell’informazione,cominciando dalla tabella seguente(riferimento normativo EN 60073pag.19, punto 4.3.1, tabella 3):

impiegate due frequenze il rapporto traesse, per una buona distinzione, deveessere compreso tra 1/2,5 e 1/5(l’ideale è 1 /4 cioè ad es. 0,5 e 2 Hz).

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Anche il rapporto impulso/pausainfluenza la percezione; la normaprescrive per f 1 che l’impulso sia piùlungo della pausa e l’inverso per f 2ma, pur accentando l’eventuale

eguaglianza cioè 1/1, non vannosuperati i rapporti 2/1 oppure 1/ 2. Sel’intermittenza è impiegata nei dispaly èpreferibile far lampeggiare lo sfondoanziché la scritta.

Abbiamo visto in precedenza, tab.7, imezzi supplementari di codifica e leragioni del loro impiego; la tabellaseguente ne illustra alcuni esempi.

Mezzi

Forma

Tipi

Cifra

Configurazione

Struttura

Alfabeti relativi

Caratteri alfanumerici(lettere numeriche)(lettere maiuscole)(lettere minuscole)(lettere greche ecc.)

Forme geometriche

Simboli grafici

Pittogrammi

Linee

Serie di caratteri

Distorsioni lineari(caratteri obliqui,proporzionealtezza/larghezza)

Dimensione delcarattere

Spessore del tratto

Tipi delle linee(punteggiatura, righeecc.)

Tratteggi, punteggiatura,ombreggiatura ecc. nellarappresentazione a duedimensioni

Numero massimodi elementi

raccomandati

100

20-40

20-40

20-40

4

2

2

3

3

3

3

Osservazioni

Nota 1

Nota 2

Nota 2

Graduazionelogaritmicaconsigliata

Graduazionelogaritmicaconsigliata

Codifica

(segue Tabella)

Esempi

123ABCabcαβγ

% min

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

SCHNEIDER Dossier Sicurezza Macchine n° 9

Mezzi

Forma

Tempo

Tipi

Posizione

Orientamento

Cambio di formanel tempo

Cambio di colorenel tempo (solointermittenza)

Cambio di posizionenel tempo

Alfabeti relativi

Posizione assoluta

Posizione relativa aun’altra informazione

Orientamento deicaratteri senza sistemidi riferimento

Orientamento deicaratteri con un sistemadi riferimento

Cambio di confermanel tempo

Frequenza(periodo diintermittenza)

Rapporto impulso:pausa

Rapporto di variazione

Trasferimento

Numero massimodi elementi

raccomandati

9

8

8

24

3

3

3

2

Esempi

Alta, sinistra,bassa, destra

Dall’alto in bassoda sinistra a destra

Lento, rapido, continuo,pulsante

0,5 Hz; 2 Hz

1:1; 2:1; 1:2

Continuo, pulsante

Continuo, a scatti

Osservazioni

Possibilità diutilizzare piùelementi, per es. 60in caso di orologi

Vedi 4.4

Note: 1) I significati delle forme geometriche di sicurezza sono indicati in Tab. 3 della Norma ISO 3864.2) I simboli grafici ed i pittogrammi sono riportati nelle Pubblicazioni IEC 417 e 617 e nella Norma ISO 7000.

Codifica

(seguito Tabella)

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19SCHNEIDER Dossier Sicurezza Macchine n° 9

I dispositivi indicatori possono dareinformazioni in merito ad uno statodella macchina che necessita diun’azione oppure segnalarel’esecuzione od il risultato di un’azione;il significato dei colori secondo la EN60073, come già detto, non loesaminiamo perchè è, in sostanza,analogo a quanto visto per leprecedenti norme pur con qualcheampliamento; in sintesi vi si dettaglianole modalità che permettono l’impiegodei medesimi colori per funzioni di voltain volta relative alla sicurezza piuttostoche allo stato del processo in corso.Particolari prescrizioni troviamo per gliindicatori meccanici, in termini dimarcatura e colori. Le marcaturedevono adoperare simboli graficinormalizzati, in assenza dei qualipotremo adottare parole odabbreviazioni. I colori degli indicatorimeccanici con simboli grafici o parole,non avendo attribuito un particolaresignificato, possono servire a creare uncontrasto tra simbolo e parole e/ofondo, al fine di migliorare la leggibilità.I colori consigliati sono il fondoBIANCO con lettere NERE per tutte leposizioni di un’interruttore, escluso“l’APERTO” per cui usare il fondoNERO con lettere BIANCHE. Se negliindicatori meccanici sono usati solocolori, senza quindi parole o simboli, lacodifica sarà analoga ai dispositivitrattati in precedenza.Anche per la codifica colori degliattuatori, nella EN 60073 troviamo leregole viste in precedenza con soloqualche precisazione che riportiamo;per gli attuatori che agisconoalternativamente come MARCIA eARRESTO è prescritto l’uso di BIANCOo GRIGIO o NERO, ed è escluso ilVERDE ed il GIALLO. Il ROSSO èimpiegabile se nell’attuatore allafunzione ARRESTO è associata lafunzione Arresto d’emergenza. Glistessi tre colori sono preferiti per quegliattuatori che provocano un’azionequando sono premuti e l’arrestanoquando sono rilasciati. Se gli attuatorisono identificati anche da mezzisupplementari di codifica (forma,posizione), possono avere il medesimocolore (solo tra BIANCO, GRIGIO eNERO) per funzioni differenti (adesempio BIANCO sia perl’AVVIAMENTO che per l’ARRESTO).Per il ripristino (ad es. utilizzati con irelè di protezione) è previsto l’impiego,oltre che del BLU, anche di BIANCO,GRIGIO o NERO purchè tali attuatorinon provochino anche l’arresto o ladisinserzione.

Gli attuatori luminosi vengono distinti aseconda dei colori che presentano nellaloro parte luminosa e cioè:■ Tipo A: attuatori aventi lo stessocolore sia spenti che illuminati.

■ Tipo B: attuatori che hanno un solocolore di illuminazione, che è differenteda quello spento ed entrambi i colorihanno significato.■ Tipo C: attuatori che hanno più di uncolore di illuminazione, per esempio perindicare condizioni differenti, ma per iquali il colore di spento non hasignificato.Il colore deve essere conforme ai casiprecedenti, quindi alle tabelle già viste,e se vi è incertezza sul colore daassegnare è preferibile optare per ilbianco. Per la funzione di Arresto/Disinserzione di emergenza il colorerosso deve essere dato dall’attuatorestesso e non dall’illuminazione dellalampada.Vediamo le modalità d’impiego dei tipiprima citati:Per gli attuatori di tipo A) e B).■ SEGNALAZIONE. L’illuminazionedell’attuatore indica all’operatore chepuò o deve manovrare l’attuatoreilluminato, oppure, in alcuneapplicazioni, che deve prima eseguireuna determinata operazione ed inseguito manovrare l’attuatore. Laconferma della ricezione, odell’esecuzione dell’ordine datomanovrando l’attuatore, averrà tramitelo spegnimento della luce o con uncambio di colore o con tipi di codificasupplementari; si può ad esempiosfruttare il cambio della frequenza dilampeggio od il passaggio dalampeggio a luce fissa e/o viceversa.La sequenza degli eventi sarà quindi“accensione dell’attuatore – manovradell’operatore”. I colori perquest’impiego sono BIANCO, GIALLO,VERDE, BLU.

■ CONFERMA. Manovrandoun’attuatore spento esso si accendeper confermare la ricezione ol’esecuzione dell’ordine; lo stato diacceso si manterrà fino a ricezione diun’ordine contrario. La sequenza inquesto caso è quindi “manovrasull’attuatore, seguita da accensionedello stesso”. In questa applicazione illampeggio può segnalare la fase diesecuzione dell’ordine, passando aluce fissa, o spegnendosi, ad ordineeseguito. Per questo impiego vannoprevisti i colori BIANCO, GIALLO,VERDE e BLU.

Attuatori di tipo C).■ Possono essere utilizzati in entrambele modalità prima descritte, ma devefarsi la massima attenzionenell’esaminare l’applicazione, ondeevitare ogni possibile confusione.Impiegando i dispositivi per le duemodalità si può, infatti, provocarequalche errore, e ciò va evitato ad es.differenziando nettamente gli attuatori oimpiegando altri mezzi di codifica; ingenere la norma considera pocosoddisfacente l’uso degli attuatori perindicare la richiesta di un’azione,preferendo un’indicazione separata e ilcontributo di più informazioni.Se è un video a costituire l’interfaccia,gli attuatori non saranno piùfisicamente presenti su pulsantiere etastiera ma saranno virtuali, a colori, sulvideo stesso ed il loro azionamentoavverrà per contatto del dito incorrispondenza del pulsante virtuale.Il punto 6.3 prende in esame gliattuatori su video display a colori, per iquali la codifica del colore di fondodeve essere conforme alla normastessa. Inoltre, nel caso di operazionid’emergenza, occorre fare in modo cheall’operatore, dal suo posto di lavoro odi manovra, siano visibili e attuabili inun tempo specificato.

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

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di usare luci ‘’bitonali’’ come leanaloghe sirene oppure, in analogia aicinque colori impiegati nelle lampade,usare cinque tonalità. Di conseguenza,anche se esiste una certa analogia trale variazioni dello spettro luminoso equello sonoro, ci sono comunque deigrossi limiti nell’impiego pratico e quindila similitudine fisica tra i segnali sonorie luminosi si dovrà basare sullavariazione di durata come per i caratteridel codice Morse.La norma esamina le caratteristichequalitative dei segnali in rapportoall’impiego e la tabella che segue(sintesi della tab.1 della EN 981:1996)riassume i criteri.

3.4. Caratteristichedelle segnalazioni.Norme complementariIn questo capitolo esaminiamo in formapiù o meno sintetica alcune normecomplementari sulla questione inoggetto; come già visto, l’argomento èben più complesso di come puòapparire a prima vista, poiché ilcosiddetto ‘’fattore umano’’ influenzamoltissimo gli effetti che un messaggiopuò avere. La codifica, l’emissione, lapercezione, la decodifica el’interpretazione sono una sintesi di ciòche accade a qualunque messaggio,senza citare le parti che precedono eseguono, e cioè il bisogno che genera ilmessaggio ed l’azione che ne vienegenerata. È evidente quindi l’esigenza,nell’ambito della sicurezza dellemacchine, di stabilire delle regole cheriducano il più possibile il rischio diverificarsi eventi che annullino inqualche modo il messaggio.La EN 981 ha lo scopo di fornire imezzi per ridurre i rischi dovuti ad unacattiva interpretazione delle indicazionidi pericolo, sia visuali che acustiche,con un sistema di segnali di pericolo e

di informazione specifici che tengonoanche conto delle priorità dell’urgenza.Buona parte delle indicazioni ivicontenute sono rivolte ai costruttori dicomponenti, ma è beneche siano noteanche a chi costruisce macchine,poiché è possibile anche ad es.trasformare una segnalazione fissa inuna lampeggiante.I segnali acustici e visivi devono essererapidamente riconoscibili ed efficaci intutte le condizioni ambientali previsteper il loro utlizzo e a tal fine occorretener presente che il suoriconoscimento è influenzato da fattorifisici e psico-fisici. Occorre ridurre oeliminare i falsi allarmi, per evitare cheil segnale manchi di credibilità. Perl’intensità del segnale si rimanda alleEN 457 (sonori) ed EN 842 (luminosi)18.Il segnale deve essere inequivocabileanche in varie e difficili condizioniambientali che possano perturbare ilprocesso di riconoscimento; le variantinecessarie saranno ottenute convariazioni dell’intensità o dello spettrodella luce o del suono. Un essereumano normalmente non puòmemorizzare molti ‘’campioni temporalidi segnale’’, né è ragionevole pensare

Tabella 9

Categoria delSegnali acustici

messaggio Carattere per la fase Configurazione temporaleSegnali luminosi

attiva

PERICOLO Bitonale Continuo o alternanza di attivo-disattivo Rosso

Azione urgente Salva Alternanza di attivo-disattivo

Tonalità alterne Continuo o alternanza di attivo-disattivo

PRUDENZA Un solo suono a spettro Alternanza di attivo e disattivo Giallo

Azione qualora costante, durata minima

0,3 sec.

PRESCRIZIONE Due o tre suoni Continuo o alternanza di attivo e disattivo Blu

azione necessaria diversi a spettro costante

ANNUNCIO/ Suoneria a due toni Acuto-grave non ripetuto (seguito da istruzioni) Normalmente

INFORMAZIONE nessun segnale

Istruzione luminoso. Se

pubblica necessario due

lampi gialli.

FINE ALLARME Suono a spettro costante Continuo, almeno 30 sec., successivo ad un segnale Verde

Pericolo cassato d’allarme precedente.

Nota: il sincronismo tra suono e luce non è indispensabile, ma può migliorare la percezione.

18 Vedremo dopo qualche cenno sulla EN457. La EN 842 descrive le esigenzegenerali dei segnali visivi dal punto di vistasostanzialmente progettuale. Non èapplicabile a visualizzatori di dati epittogrammi.

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Per le situazioni più pericolose siuseranno quindi segnali acustici convariazioni di frequenza (bitonali oalternanti); i segnali luminosi conintermittenze estremamente corte ma dialta intensità (lampi) giuocano un ruoloimportante nell’avvertimento, nei limitidei criteri della EN 842. La riduzionedella durata della luce riduce anche lasua brillantezza, effetto riscontrabileanche negli impulsi sonori inferiori a 0,2sec; esse sono comunque talvoltapreferibili per ragioni tecniche. Nellanorma altre due tabelle dettagliano leparticolarità dei segnali acustici eluminosi, illustrando le frequenzecaratteristiche dei suoni prima illustratie la relazione tra colore e messaggio;quest’ultimo punto è analogo insostanza alle norme già esaminate.I principi ergonomici di progettazionedei dispositivi di segnalazione ecomando sono trattati dai pr EN 894-1;2;3:1992. Nella parte 1 sono stabiliti iprincipi generali di interazione tral’uomo e i dispositivi di segnalazione egli organi di servizio, per garantirnel’efficacia e per ridurre il più possibile irischi d’errore umano, particolarmenteimportante se implicate salute e

sicurezza. La parte 2 (dispositivi disegnalazione) stabilisce le prescrizioniergonomiche e dà raccomandazionisulla selezione, progettazione edinstallazione dei dispositivi segnaleticivisivi, sonori e tattili onde evitare rischiergonomici legati all’uso. Le macchineprese in considerazion sono quelledestinate sia all’uso professionale cheprivato. La parte 3 fornisce una guidarelativa alla selezione, progettazione edinstallazione degli organi di comando,in modo tale da risultare idonei alleesigenze degli operatori. Anch’essa èapplicabile agli organi usati in ambitoprofessionale e/o privato, là dove lamanipolazione di un’organo di serviziopuò causare danni alla salute o allasicurezza, sia in dipendenza diretta o inconseguenza di errore umano.La EN 457 fissa le regole per i segnaliacustici di pericolo, le esigenzegenerali, la progettazione e le prove.Essa è rivolta, come anche la EN 842,ai costruttori di segnali acustici dipericolo, ai progettisti di macchine ed achi è coinvolto nella stesura dellenorme di tipo C. Oltre allecaratterizzazioni generali dei segnali sidefiniscono alcuni valori base che ne

stabiliscono la riconoscibilità e cioèl’udibilità, la discriminabilità el’inequivocabilità;

■ L’udibilità, che è garantita da unapressione acustica di almeno 65dB, oda un valore superiore al rumoreambiente di almeno 15 dB. Bisognaperaltro considerare le possibili reazionidi paura se l’aumento della pressioneacustica raggiunge o supera i 30 dB in0,5 sec. Se inoltre il livello del rumoreambiente è già oltre i 110 dB ènecessario usare anche segnalazioniluminose.

■ La discriminabilità, che vienepermessa dall’impiego di frequenzecomprese tra 300 e 3000 Hz, con lamassima energia intorno a 1500 Hz,per consentire la maggiorericonoscibilità anche a persone conproblemi di udito. Per i segnali dipericolo è preferibile usare un segnalepulsante, con una frequenza tra 0,2 e 5Hz.

■ L’inequivocabilità dipende dallachiara differenziazione del segnale dicui in oggetto su altri segnali, e dal fattoche la sua tonalità è nota alle personeche devono ricevere il messaggio.

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

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Nei capitoli precedenti sono stateanalizzate le prescrizioni legislativedella direttiva macchine ed i requisitinormativi delle segnalazioni standard edi sicurezza, sottolineando l’importanzadi queste funzioni per la prevenzionedei pericoli e degli incidenti negliambienti di lavoro.Riprendiamo il punto 1.2.2 all.1 dellaD.M. nel quale viene stabilito che “idispositivi di comando devono esserechiaramente visibili, individuabili edeventualmente contrassegnati da unamarcatura adatta”.I progettisti Schneider hanno tradottotale disposizione di legge in unagamma di prodotti completa di unità dicomando e di segnalazionedenominata Harmony, che si presentacon un design moderno ed ergonomicoe permette di dimezzare i tempi dimontaggio e cablaggiodell’apparecchiatura.

Gli elementi importanti nel dialogouomo-macchina sono i segnalatori e ipulsanti luminosi, che devonotrasmettere le informazioni a livellovisivo con precisione, evitando tuttequelle situazioni potenzialmente ingrado di dare origine ad interpretazionierrate. Fondamentale, quindi, per idelicati compiti che questi dispositividevono svolgere, la tecnologiaimpiegata per generare la luce.A questo punto non ci resta che “farluce” sulla gamma Harmony…Le lampade spia possono essereequipaggiate anche da un nuovosistema brevettato Protected Led® ,che risponde ai requisiti previsti dalD.Lgs 493/96 all. VI°, in quanto laluminosità della sorgente risultaadeguata ai diversi ambienti di lavoro.In ottemperanza alla medesima legge ein riferimento all. I°, abbiamo realizzatoi quattro colori previsti (tabella 1 pag. 6

rosso, giallo o giallo-arancio, azzurro,verde) in modo da soddisfare leprescrizioni generali per la segnaleticadi sicurezza. In tecnologia led esisteanche la colorazione bianca, per cui lagamma colori completa in aggiunta allenumerose gemme colorate sostituibili,consente di rispondere alla prescrizionedella EN 60073 ed EN 60204.

4. L’offerta Schneider Electric.

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Per ciò che concerne i componentiluminosi, la gamma si compone anchedi lampade ad incandescenza BA9S;risulta quindi interessante mettere aconfronto le due sorgenti luminose:Il Protected Led® è disponibile incinque colori differenti, mentre per lelampade ad incandescenza bisognaaccontentarsi della luce bianca allaquale si applicano le gemme colorate,provocando però una riduzione della

La serie XB4-B, costituita da pulsanti elampade spia diametro 22 con ghierametallica cromata, si differenzia per lasua robustezza e può essere fornitacon una serie di capsule sostituibilicolorate. Sono disponibili seicolorazioni diverse con o senzamarcatura della capsula (in base alletabelle della EN 60204-1 riportate inquesto dossier alle pag.13) perrendere chiaro ed inequivocabile ilcomando del dispositivo. Il grado diprotezione è IP65 per cui i settorid’impiego sono molteplici.

La serie XB5-A , formata da pulsanti elampade spia diametro 22 con ghiera inplastica, si differenzia per il doppioisolamento e l’ottima resistenza agliagenti chimici. Ne consegue che la suacorretta applicazione è diretta adambienti particolarmente aggressivi,

per esempio il settore alimentare,chimico ecc… Grado di protezione IP65e ampia disponibilità perl’identificazione del dispositivo.

Per entrambe le tipologie di pulsanterial’offerta è molto ampia, volendo citarealcuni elementi aggiuntivi di cui sicompone, troviamo: selettori luminosi enon (solo per quest’ultimo tre tipidiversi: leva corta, leva lunga e achiave), pulsanti doppi luminosi e non,pulsanti con testa circolare e quadrata,pulsanti a fungo per arrestod’emergenza, pulsanti idonei allamarcia e all’arresto etc…

Completano la gamma le pulsantierecomponibili della serie XAL:

- XAL\K : pulsantiera in resina concoperchio giallo e fungo rosso perarresto d’emergenza, come prescrittodalla EN 418,

qualità della luce a causa del filtraggiodi alcune lunghezze d’onda. L’intensitàluminosa del led è superiore ed anchepiù stabile, al variare della tensione dialimentazione, di quella della lampada.A parità di luce emessa il led protettoconsente un bassissimo consumo (15mA) garantendo una continuità diservizio con una durata fino a 100.000ore di funzionamento contro le 6.000ore della lampada ad incandescenza. Il

led è protetto contro picchi di tensione,inversioni di polarità ed è immune alleperturbazioni elettromagnetiche. Inoltreil Protected Led® presenta: ingombroridotto, versione sia a luce fissa chelampeggiante e alimentazione diretta24Vac/dc, 48..120Vac e 230Vac.

- XAL\D: pulsantiera in resina con 2funzioni, esempio marcia-arresto o 3pulsanti, quindi adatta per comandaremovimenti up\down ed arresto.

Per tutta la gamma Harmony èpossibile inserire direttamente sullagemma colorata una serie di etichetteaggiuntive con o senza testo. Inalternativa è possibile inserire tra ilpannello di sostegno e la testa delpulsante un porta etichetteantirotazione, sul quale viene inseritauna scritta standard o personalizzata. Iltesto è disponibile nelle principali lingueinternazionali ed eventualmentepersonalizzabile tramite il software SYSLABEL.

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

SCHNEIDER Dossier Sicurezza Macchine n° 9

Il software SYS LABEL permette dipersonalizzare il pannello operatorecreando delle etichette predisposte pertutti i dispositivi di dialogo esegnalazione. Il software viene fornitocon una libreria di simboli graficiconformi alle norme armonizzate di

riferimento; è comunque possibilecreare dei simboli particolari peresempio il logo aziendale associandotesto e grafica nel formato BMP eWMF. Il software permette di tradurre iltesto desiderato direttamente in 13lingue, selezionando semplicemente la

lingua desiderata. Le etichette sarannopoi stampate direttamente su fogli A4pretagliati ed autoadesivi per essereinserite nel pannello frontale del quadrodi comando. Una pellicola trasparenteproteggerà le etichette dagli agentiesterni.

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Mediante l’ausilio del software SYS-LABEL, si riesce ad attribuire la corretacodifica per tutti i dispositivi checostituiscono l’interfaccia tra l’operatoree la macchina, rispettando leprescrizioni normative della EN 60073,EN 60447 ed EN60417, quest’ultimariguarda l’utilizzo di segni grafici(avviamento, arresto, etc) normalizzati.PROFIL è, invece, una soluzione facilee pratica per i quadri di medie e piccoledimensioni; si presenta sotto forma diplacche preforate in tre versioni a 4, 8 o12 fori. Il pannellino è ricoperto da unfilm plastico di colore grigiopersonalizzabile a richiesta egarantisce un grado di protezione IP65. Esistono due tipologie diconnessione tradizionale conconnettore Phoenix oppure su bus ASI.

Le colonne luminose singole ecomponibili XVB (sostituiscono le XVA)sono elementi di segnalazione otticae\o sonora utilizzati in particolare persegnalare a 360° e a distanza i diversistati o sequenze di una macchina o diun impianto. L’elemento luminoso disegnalazione può essere: fisso,lampeggiante e a tubo a scarica “flash”.In molte applicazioni si presental’esigenza di dover diversificare la fasedi lavoro, a tal proposito nella normaEN60073 viene ribadito l’impiego di unafrequenza più elevata perl’informazione avente priorità superiore,per cui gli aspetti fondamentali sono ivalori d’intermittenza e i rapportiimpulso/pausa. L’elemento sonoro chepuò equipaggiare le colonne XVB, èdotato di uno switch che permette divariare la frequenza del suono. Siaggiunge a talr categoria dicomponenti, il dispositivo a lucerotante, XVR, fornibile in cinque coloricon lampadina alogena (70W) o adincandescenza (25W).

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L’interfaccia operatore:le segnalazioni standard e di sicurezza

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Inoltre per la segnalazione di pericoli edavvertimenti la gamma dei dispositivisonori si completa con la sirena XVS,capace di emettere 106dB.Tali prodotti rispondono alla EN 292-2,che in sostanza ribadisce i prinicipicitati nel D.Lgs 493/96, ovvero vengonofissate le regole generali per attribuireun significato univoco ai dispositivi disegnalazione luminosi ed acustici. Perciò che riguarda l’intensità e lavariazione del segnale, i dispositivisonori sono conformi alla EN457,mentre quelli luminosi alla EN842.

Mafelec, azienda che si è specializzatanelle tastiere a membrana nel settoredei componenti per l’interfaccia uomo-macchina, è entrata a far parte delgruppo Schneider nel 1998. Le tastierea membrana sono personalizzabili congrafiche e colori in base alle esigenzedel cliente rispondendo completamentealla EN 60073 ed EN 60447 per quantoriguarda la codifica, il montaggio el’identificazione degli apparecchi dicomando.I vantaggi principali sono l’elevataresistenza agli agenti esterni comeacqua, polvere, abrasivi, urti, raggi UV,olii e grassi; un’ottimo grado di tenutastagna ed insensibilità alle vibrazioni.La tastiera è ricoperta da un filmplastico frontale realizzato in poliestereo in policarbonato ed i circuiti internisono in oro o argento con contattiintegrati o con microswitch.Le tastiere a membrana sonoapplicabili in tutti i settori: macchineutensili, imballaggio e movimentazione,apparecchiature di pesatura e misura,elettro-medicale, robotica eapparecchiature terziario e domestico(distributori automatici, montacarichi,fitness, bancario, ecc…).

Page 29: Dossier tecnico 9 - L’interfaccia operatore

27SCHNEIDER Dossier Sicurezza Macchine n° 9

5. Appendice.Elenco delle norme in cui è esaminata l’interfaccia uomo macchina.

Norma Anno Titolo

EN 292-1;2 1992 Sicurezza del macchinario concetti fondamentali.

EN 60073 1993 Codifica dei dispositivi indicatori e degli attuatori con colori e mezzi supplementari.

EN 60047 1995 Interfaccia uomo macchina. Principi di manovra.

EN 61310-1;2;3 1996 Indicazione, marcatura e manovra.

IEC 417 1993 Simboli grafici da utilizzare per gli equipaggiamenti.

EN 457 1993 Segnali acustici di pericolo

ISO 7000 1989 Simboli grafici per gli equipaggiamenti

EN 60204-1 1998 Equipaggiamento elettrico delle macchine

EN 981 1996 Sistemi di segnalazione acustica e visiva di pericolo ed informazione

pr EN 894-1;2;3 1992 Principi ergonomici per la concezione dei dispositivi di segnalazione e comando.

EN 842 1996 Segnali visivi di pericolo

ISO 3461-1 1988 Principi di creazione simboli grafici

ISO 3864 1984 Colori e simboli di sicurezza

ISO 4196 1984 Simboli grafici. Uso delle frecce

Page 30: Dossier tecnico 9 - L’interfaccia operatore

In ragione dell’evoluzione delle Norme e dei materiali, le caratteristiche riportatenei testi e nelle illustrazioni del presente documento si potranno ritenereimpegnative solo dopo conferma da parte di Schneider Electric.

1-0101-5B

Schneider Electric S.p.A. 20041 AGRATE (MI) ItaliaTel. (039) 6558111Tfax (039) 6056900Telex 301535 MAGGAL Iwww.schneider.it

LEES DT C 308 A I

L’organizzazione commerciale Schneider 2001

Area Nord Ovest Direzione di Area Via Orbetello, 140 - 10148 TORINOTel. (011) 2281211 Tfax 2281311 - 2281385

Ufficio Vendite C.so della Libertà, 71/A - 14053 CANELLI (AT)di Canelli Tel. (0141) 834084 Tfax 834596

Ufficio Vendite (NetSpace)di Novara Tel. (0321) 467 520 Tfax 458 955

Ufficio Vendite Viale Brigata Bisagno, 2/9 - 16129 GENOVAdi Genova Tel. (010) 5702585 Tfax 5704358

Area Lombardia Direzione di Area Centro Direzionale Colleoni Palazzo SirioViale Colleoni, 7 - 20041 AGRATE BRIANZA (MI)Tel. (039) 6572111 (s.p.) Telex 301535 MAGGAL ITfax 6056450

Ufficio Vendite Crystal Palace 16° pianodi Brescia Via Cefalonia, 70 - 25124 BRESCIA

Tel. (030) 2445911 Tfax 2425358

Area Nord Est Direzione di Area Centro Direzionale Padova 1Via Savelli, 120 - 35129 PADOVATel. (049) 8062811 Tfax 8062850

Area Emilia Romagna Direzione di Area Viale P. Togliatti, 25 - 40133 BOLOGNAMarche Tel. (051) 6163511 Tfax 5163530

Ufficio Vendite (NetSpace)di Reggio Emilia Tel. (0522) 382900 Tfax 382055

Ufficio Vendite Via Gagarin, 208 - 61100 PESAROdi Pesaro Tel. (0721) 400554 Tfax 400361

Area Toscana Umbria Direzione di Area Via Pratese, 167 - 50145 FIRENZETel. (055) 3026711 Tfax 3026725

Area Centro Sud Direzione di Area Via Silvio D’Amico, 40 - 00145 ROMATel. (06) 549251 Telex 620083 MAGGAL ITfax 5411863 - 5401479

Ufficio Vendite S.P. Circumvallazione Esterna di Napolidi Napoli 80020 CASAVATORE (NA)

Tel. (081) 7365155 Telex 301535 MAGGAL ITfax 7365050 - 7371345

Ufficio Vendite Via Martiri di Cefalonia, 6 - 95123 CATANIAdi Catania Tel. (095) 483999 Tfax 471574