Dossier Metti Giotto fuori DALLA CLASSE - italianostra.org · né tantomeno la mettiamo nel...
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N° e data : 30049 - 12/12/2013
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Dossier GIOVANI & ARTE /PASTICCIO A SCUOLA
Metti Giotto fuori DALLA CLASSE
Più della metà degli studenti non sente parlare di storia dell ' arte . Anche nei licei , poche ore . Colpa della
riforma Gelmini . Che ha cancellato l ' insegnamento
Qualche
ora di geografia è rientrata , per il rotto della cuffia . Ma per la storia dell
'
arte no , non c' è stato niente da fare . Nonostante una campagna virale degli insegnanti e di Italia
Nostra che ha superato le 16 mila firme ,
testimoniai eccellenti e lo stesso ministro della Cultura Massimo Bray schierato a favore
,
la mobilitazione per riportare in forze l
'
insegnamento della storia dell '
arte nelle scuole italiane è rimasta per ora a bocca asciutta . O meglio , con l
'
acquolina di una promessa per il futuro , scritta in un ordine del giorno del parlamento che impegna il governo a darsi da fare per riportare e potenziare le ore di storia dell '
arte nelle scuole italiane , in particolare alle superiori
, laddove è passato tre anni fa lo schiacciasassi della riforma Gelmini . Ma per
Lo storico dell ' arte Flavio Caroli ha bisogno di poche presentazioni : grazie alla trasmissione "
Che tempo che fa " è diventato un volto noto della tv
, con quasi tre milioni di spettatori abituali . Secondo il professore non ci sono dubbi : « Il fatto che in Italia non si insegni più storia dell
' arte è un' assurdità ». Anche perché
ai giovani di Matisse e Van Gogh importa ancora .
Anzi , interessa sempre di più.
Ha ragione quindi chi sostiene che le ore di lezione andrebbero reintrodotte , dopo i tagli della riforma Gelmini? « loho insegnato per anni storia dell ' arte e ho sempre pensato che due ore
, alle
superiori ,fossero poche . Averle
66 Li sprezzo i 12 dicembre 2013
attuare quella promessa , servirà trovare i soldi . Nell
'
attesa ,gli studenti del Paese con la metà del patrimonio artistico del mondo occidentale continueranno a frequentarlo e studiarlo ben poco ,
almeno tra i banchi e sui libri di testo.
ulteriormente ridotte è una contraddizione ,
una follia . Chi l '
ha fatto non conosce il suo Paese ».
C' è da aspettarsi che ai ragazzi dell ' arte importi poco , visto che è scomparsa dai programmi. « Per quanto mi riguarda non è così . L ' interesse
,da quello
che vedo , tende al contrario
ad aumentare .Per presentare il mio ultimo libro
,
"
Ilvolto dell
'
Occidente "
, sono stato in
tour in tutta Italia . A Cortina ,
quest' estate ,c' erano 400
persone ad ascoltarmi , per la maggior parte giovani e
DIROBERTA CARLINI
In Italia non chiediamo a un aspirante tecnico grafico di conoscere un minimo di storia dell '
arte ; né tantomeno la mettiamo nel curriculum dei ragazzi e delle ragazze degli istituti professionali alberghieri ,
quelli che dovrebbero accogliere i turisti
Ma Boccioni tira più di Lady Gaga COLLOQUIO CON FLAVIO CAROLI DI FRANCESCA SIRONI
studenti . A Pordenonelegge , solo due mesi
fa , migliaia di ragazzi sono rimasti in fila tre ore per sentirmi parlare di Van Gogh ,
Boccioni ,Matisse . E così a Vigevano o a
Tortona . Anche in Università :
mai come in questo periodo ho incontrato il desiderio di approfondire l
' arte ».
I dati indicano per? che questo fermento non arriva nei musei. «? perché sono luoghi spesso sordi e bui
, non comunicativi ,
distanti dalle esigenze dei giovani . A diciott' anniun ragazzo ha bisogno di capire
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oin visita nel nostro Paese . Non è richiesto di studiare l '
abc dell '
arte neanche nell '
indirizzo Moda dei professionali , per re di un altro asset italiano un po'
conosciuto all '
estero . Con tutta evidenza chi ha 6 Wrifatto i quadri orari della scuola superio
il senso del proprio passato , della vita. Ma nella maggior parte delle gallerie l
' impressione è quella di esser di fronte
a una rassegna di cose morte , più che
di immagini di vita ».
CI sono dei responsabili dl questa disaffezione
, oltre alla scuola? « In parte gli stessi storici dell ' arte : si sono
chiusi in un atteggiamento accademico , in una cultura di nicchia che non interferisce con quella generale . Così oggi è comune citare Machiavelli per spiegare l
' attualità ma non si parla ugualmente di Tiziano o di Lorenzo Lotto , che hanno creato l '
immagine
di quel potere . L ' arte invece oggi pu? e deve entrare nel presente ».
reha pensato che i ragazzi e le ragazze che vanno a imparare "
un mestiere " non abbiano alcun bisogno di sapere di Giotto e
Bernini . Al contrario di quel che succedeva prima dell ' era Gelmini : per restare alla storia dell '
arte nei professionali , c' erano
ASINISTRA : IL MINISTRO MASSIMO BRAY . IN BASSO :
MARIA STELLA GELMINI
dalle 2 alle 4 ore a settimana per tutti e cinque gli anni nei corsi di grafica ,
in quelli di moda e di turismo , e negli ultimi due anni dell ' indirizzo alberghiero / turistico. Adesso ,
zero . Mentre sono rimaste due ore
a settimana di storia dell '
arte nel triennio dell
' istituto tecnico turistico - non un' eliminazione completa dunque , ma una riduzione : prima in questi istituti l ' arte c' era
per tutti e cinque gli anni . Per farla breve :
la storia dell '
arte non fa parte della formazione di più della metà degli adolescenti italiani - gli iscritti a istituti professionali e
tecnici . « Così mostriamo di considerarli studenti di serie B »
, commenta Marco Panini
, presidente di Italia Nostra ,
associazione che è stata tra le più attive nella promozione dell ' appelloper la storia dell
' artenelle scuole : « Certo che serve l
'
inglese , serve l ' informatica ,servono gli
insegnamenti specifici dell ' indirizzo : ma ogni nazione al mondo si preoccupa di formare tutti i suoi cittadini alla conoscenza di quel che più caratterizza la storia e l
' identità del proprio paese » . Tutti , non
solo i liceali. Ma anche passando ai licei , si vede che
l
'
arte ha perso colpi . Ovviamente , gli
studenti dell ' artistico continuano ad avere le loro tre ore a settimana di storia dell ' arte ,
per tutto il quinquennio ; non c' è più per? a
loro disposizione l ' indirizzo di studio sui beni culturali ,
con le relative ore di catalogazione e restauro . E in ogni caso , la formazione artistica riguarda un' esigua minoranza di ragazzi : erano il 3 ,9per cento degli iscritti alle scuole superiori , nell ' ultimoanno . Solo altri due licei hanno adesso storia dell '
arte per tutto il corso di studi , e
sono il nuovo liceo musicale ( 0,4 per cento di studenti
) , e lo scientifico , che ha invece
tantissimi studenti ( il 22 ,8 degli scritti nel 2013
) ,ma dove l '
insegnamento della storia dell
' arte è legato a quello del disegno tecnico - ed è infatti affidato agli architetti e non ai laureati in lettere . Gli studenti del linguistico e del liceo delle scienze umane hanno invece storia dell '
arte solo dal terzo al quinto anno ; e lo stesso succede al classico ,
che resta il tempio della cultura umanistica ma che ha poca arte tra i suoi pilastri : sulla carta
, non è cambiato molto rispetto a
prima ; ma nei fatti la riduzione è stata sensibile , poiché sono state abolite tutte le sperimentazioni che , soprattutto in molti licei classici , avevano potenziato la formazione artistica già nel ginnasio .
12 dicembre 2013 I ?remi I 67
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Iltaglio del monte ore artistico ha avuto una ricaduta evidente sull ' ultimo concorso della scuola : non è stata messa in palio alcuna cattedra di storia dell '
arte , dato che di quegli insegnanti , dopo la cura Gelmini , c' è
esubero in tutte le province italiane . In fila nelle graduatorie degli aspiranti professori di storia dell ' arte ci sono 2.441 precari per la sola cattedra di arte , 5.847 che possono insegnare arte e disegno.
La protesta per la dieta artistica delle scuole italiane è partita subito dopo l
'
approvazione della riforma Gelmini ; ma si è confusa nel coro delle mobilitazioni contro le tante ore tagliate : geografi e informatici ,
insegnanti di inglese e francesisti . Finché quest' anno l '
appello delle arti sembrava aver sfondato nelle stanze del palazzo : per il rapidissimo successo della petizione a cui hanno aderito i più importanti studiosi del patrimonio culturale ( tra i quali Salvatore Settis , Cesare De Seta , Adriano La Regina )
e alti dirigenti del ministero , come Anna Maria Buzzi
, e di musei , a partire dal direttore degli Uffizi
; infine , per il sostegno esplicito dello stesso ministro della Cultura Massimo Bray . Senonché , quando tutto ci? è arrivato in Parlamento al momento della discussione del decreto istruzione
, si sono dovuti fare due conti , e si è visto che trovare la copertura finanziaria per cambiare i quadri orari delle nostre scuole non era facile . Un esempio : per inserire una o due ore di arte a settimana nei tecnici del turismo , in alcuni indirizzi dei professionali e nei primi due anni dei licei , servono a regime 571 prof in più e 86 milioni l
'
anno . O almeno , così si legge in un emendamento preparato da Celeste Costantino ,
deputata di Sel . Ma , tra la povertà di fondi cronica , e la paura di aprire il vaso di Pandora dei quadri orari ( in fila , per tornare all '
era pre-Gelmini , ci sono parecchie materie e con valide ragioni ), si è scelto alla fine di rinviare il problema ,con l '
approvazione di un ordine del giorno , che sembra surreale :il Parlamento si sente in dovere di ricordare al Governo che abbiamo 3.400 musei , circa 2.100 aree e parchi archeologici , 43 siti Unesco , i quali hanno un indice di ritorno economico 16 volte inferiore a quello degli Stati Uniti ,4 a quello franceso , 7 volte sotto quello inglese
; e che dunque la conoscenza della storia dell '
arte , oltre a formare meglio i ragazzi ,
potrebbe avere anche una qualche ricaduta economica . ?
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