Dossier - BPM - La gestione dei processi nell'ambito del Business Process Management

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Gruppo Editoriale Duke Italia 07/05/2007 – I marchi registrati nominati in questo dossier sono di esclusiva proprietà dei relativi titolari. Le opinioni espresse dagli Autori o dagli Sponsor di questo dossier sono a livello personale e non corrispondono necessariamente a quelle della redazione Duke. La pubblicazione di Dossier contenenti notizie di prodotto non implica in alcun caso una raccomandazione all’acquisto né il rilascio di valutazioni o garanzie da parte della redazione Duke. NETWORKING La gestione dei processi nell’ambito del Business Process Management Il BPM, con i documenti “leggeri” della gestione documentale rende l’Azienda agile e veloce nei suoi processi chiave di generazione del valore. Gli esempi di Qualità e Innovazione Prodotto. di Fabrizio Mazzolari * I CAMBIAMENTI DEL MERCATO Il business si è trasferito da ambienti statici e prevedibili ad ambienti dinamici ed altamente competitivi; la qualità ha ora una nuova dimensione: il tempo. I servizi devono quindi essere ripensati a partire dai bisogni dei clienti, dalla loro esigenza di equità, efficienza, trasparenza e rapidità, nel rispetto dell'attuale quadro normativo. Le aziende sono, inoltre, spinte sempre di più a lavorare in quella che sta diventando rapidamente conosciuta come modalità a latenza zero”. I clienti, i partner e gli stessi uffici interni stanno chiedendo l'accesso e la visibilità in tempo reale dei processi che, giorno per giorno, portano avanti l'azienda. L'accesso istantaneo alle informazioni critiche crea, infatti, un ambiente più adatto per reagire ai cambiamenti. In tutto il mondo, poi, le organizzazioni di ogni dimensione ed in ogni settore stanno controllando con grande attenzione loro budget operativi. Le società leader cercano vie innovative per ridurre i costi. Le soluzioni BPM consentono proprio di funzionare in tempo reale, sostituire i processi manuali e generare le nuove efficienze nell'impresa; più avanti discuteremo a titolo di esempio le opportunità nei processi di Assicurazione Qualità e di Sviluppo Nuovi Prodotti. COSÈ IL BPM E QUALI FUNZIONALITÀ CHIAVE DEVE AVERE UNA BUONA SOLUZIONE DI GESTIONE PROCESSI DOCUMENTALE Tutte le aziende lavorano per processi. Che questi processi siano documentati su fogli elettronici, su note in Post-It ® , o nelle teste degli impiegati, sono i processi che fanno andare avanti l’azienda giorno per giorno. L'obiettivo del BPM è non solo di gestire i processi con la tecnologia, ma anche creare una cultura in azienda che incoraggi la condivisione delle informazioni. Il BPM promuove l’idea che un’azienda va avanti grazie alle informazioni che sono memorizzate, condivise e distribuite fra gli impiegati. I termini “processo” e “sistema di workflow” sono spesso ed erroneamente considerati la stessa cosa. PROCESSO E FUNZIONI - Generalmente le aziende sono organizzate attraverso applicazioni gestionali che lavorano per funzioni: contabilità, acquisti, vendite… In realtà l’azienda lavora per processi e non per funzione. Sono i processi a creare valore. Sono i processi ad incidere sulla soddisfazione del cliente. L’organizzazione genera valore attraverso i suoi processi e non mediante le sue funzioni.

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Gruppo Editoriale Duke Italia incoraggi la condivisione delle informazioni. Il BPM promuove l’idea che un’azienda va avanti grazie alle informazioni che sono memorizzate, condivise e distribuite fra gli impiegati. I termini “processo” e “sistema di workflow” sono spesso ed erroneamente considerati la stessa cosa. C OS ’ È IL BPM E QUALI F UNZIONALITÀ C HIAVE DEVE AVERE UNA B UONA S OLUZIONE DI G ESTIONE P ROCESSI D OCUMENTALE di Fabrizio Mazzolari *

Transcript of Dossier - BPM - La gestione dei processi nell'ambito del Business Process Management

Gruppo Editoriale Duke Italia 07/05/2007 – I marchi registrati nominati in questo dossier sono di esclusiva proprietà dei relativi titolari. Le opinioni espresse dagli Autori o dagli Sponsor di questo dossier sono a livello personale e non corrispondono necessariamente a quelle della redazione Duke. La pubblicazione di Dossier contenenti notizie di prodotto non implica in alcun caso una raccomandazione all’acquisto né il rilascio di valutazioni o garanzie da parte della redazione Duke.

NETWORKING

La gestione dei processi nell’ambito del Business Process Management Il BPM, con i documenti “leggeri” della gestione documentale rende l’Azienda agile e veloce nei suoi processi chiave di generazione del valore. Gli esempi di Qualità e Innovazione Prodotto. di Fabrizio Mazzolari * I CAMBIAMENTI DEL MERCATO

Il business si è trasferito da ambienti statici e prevedibili ad ambienti dinamici ed altamente competitivi; la qualità ha ora una nuova dimensione: il tempo.

I servizi devono quindi essere ripensati a partire dai bisogni dei clienti, dalla loro esigenza di equità, efficienza, trasparenza e rapidità, nel rispetto dell'attuale quadro normativo.

Le aziende sono, inoltre, spinte sempre di più a lavorare in quella che sta diventando rapidamente conosciuta come “modalità a latenza zero”. I clienti, i partner e gli stessi uffici interni stanno chiedendo l'accesso e la visibilità in tempo reale dei processi che, giorno per giorno, portano avanti l'azienda. L'accesso istantaneo alle informazioni critiche crea, infatti, un ambiente più adatto per reagire ai cambiamenti.

In tutto il mondo, poi, le organizzazioni di ogni dimensione ed in ogni settore stanno controllando con grande attenzione loro budget operativi. Le società leader cercano vie innovative per ridurre i costi.

Le soluzioni BPM consentono proprio di funzionare in tempo reale, sostituire i processi manuali e generare le nuove efficienze nell'impresa; più avanti discuteremo a titolo di esempio le opportunità nei processi di Assicurazione Qualità e di Sviluppo Nuovi Prodotti. COS’È IL BPM E QUALI FUNZIONALITÀ CHIAVE DEVE AVERE UNA BUONA SOLUZIONE DI GESTIONE PROCESSI DOCUMENTALE

Tutte le aziende lavorano per processi. Che questi processi siano documentati su fogli elettronici, su note in Post-It®, o nelle teste degli impiegati, sono i processi che fanno andare avanti l’azienda giorno per giorno.

L'obiettivo del BPM è non solo di gestire i processi con la tecnologia, ma anche creare una cultura in azienda che

incoraggi la condivisione delle informazioni. Il BPM promuove l’idea che un’azienda va avanti grazie alle informazioni che sono memorizzate, condivise e distribuite fra gli impiegati.

I termini “processo” e “sistema di workflow” sono spesso ed erroneamente considerati la stessa cosa.

PROCESSO E FUNZIONI - Generalmente le aziende sono organizzate attraverso applicazioni gestionali che lavorano per funzioni: contabilità, acquisti, vendite… In realtà l’azienda lavora per processi e non per funzione. Sono i processi a creare valore. Sono i processi ad incidere sulla soddisfazione del cliente. L’organizzazione genera valore attraverso i suoi processi e non mediante le sue funzioni.

- Un processo è una sequenza delle attività strutturate effettuate in sequenza, o parallelamente, da due o più individui per raggiungere un obiettivo comune.

- Un sistema di workflow tipicamente automatizza le attività manuali nel processo.

Quindi definita la schematizzazione di un processo, un sistema di workflow è una caratteristica di una soluzione di BPM.

Le altre caratteristiche sono la modellazione dei processi, la connettività e il reporting.

Un BPM supporta la modellazione e la manipolazione dei processi, assieme alla loro misurazione, tracciabilità e miglioramento.

Le funzionalità ad alto livello tipiche di una soluzione completa di BPM sono:

1. Definizione dei processi, o modellazione, traccia e definisce i processi;

2. Esecuzione dei processi, attività critica, che richiede un database con le regole dei processi ed un motore, in grado di iniziarli, eseguirli e controllarli automaticamente;

3. Monitoraggio dei processi, permette ai responsabili di vedere i colli di bottiglia potenziali e di controllare l’avanzamento del lavoro;

4. Integrazione, la disponibilità di più connettori che colleghino logicamente le varie applicazioni commerciali/gestionali dell'organizzazione; e

5. Interfacciamento utenti, per consentire alle persone d’interagire facilmente con il motore dei processi.

Per la Definizione dei processi, o modellazione servono dei “tool grafici” che ne consentono una rappresentazione visuale molto intuitiva, fatta di simboli che vengono poi uniti mediante linee che specificano il collegamento fra le attività e la loro sequenza nel processo.

La “Possibilità di definire dei ruoli e dei gruppi di

persone” senza che a questi vengano effettivamente assegnate delle persone fisiche, permette di descrivere i processi assegnando gruppi e ruoli, che possono essere "riempiti" più tardi.

La “Facilità di personalizzazione”, per adeguare lo strumento ai processi aziendali e non viceversa, si traduce immediatamente in una notevole riduzione dei costi.

La “Facilità di aggiornamento”, può voler dire diverse cose: modifica ed aggiornamento di un'attività (variazione di uno qualunque degli elementi collegati, come un formato di documento, il ruolo preposto all'attività, ...) oppure la modifica e l’aggiornamento di un processo (variazione della sequenza delle attività, introduzione di nuovi parametri, ...)

Per l’Esecuzione dei processi la “gestione dei documenti” è una delle componenti più importanti delle applicazioni di Workflow, dato che buona parte delle informazioni per la gestione del processo, o generate dalle attività del processo, vengono rappresentate sotto forma di documenti.

Si devono poter gestire diverse forme di documenti, ad esempio: documenti acquisiti tramite scanner e disponibili come immagini; documenti acquisiti tramite scanner e successivamente trasformati in testo mediante software OCR/ICR; documenti realizzati con applicazioni su personal computer o workstation (applicazioni di office automation, CAD, ...); documenti con componenti multimediali; form elettronici.

È poi molto importante disporre di funzioni come la “Crittografia”, per quelle informazioni che richiedono riservatezza, la “Firma Elettronica”, utilizzata anche per autorizzare l’avanzamento del processo, e la “Conservazione Sostitutiva” che sintetizza le nuove leggi e norme che permettono di sigillare i documenti aziendali dando loro validità giuridica e fiscale.

È indispensabile, infine, avere una serie di “trigger, link ad altri applicativi e dispositivi di allerta” che consentano

l’esecuzione il più possibile automatizzata dei processi. Per il Monitoraggio dei processi l’applicazione deve

coordinare i processi mantenendo un continuo controllo su quanto avviene, sia automaticamente che richiedendo l’intervento del responsabile di processo. Queste informazioni e azioni di monitoraggio devono poi essere archiviate nel database per eventuali futuri controlli. Il sistema di monitoraggio deve consentire di individuare e eliminare situazioni quali colli di bottiglia, blocchi, eccezioni rispetto al processo come mappato.

I tempi di avanzamento sono tracciati a monte e a valle di ciascuna attività e/o blocchi di attività prestabilite. Ogni responsabile è dunque in grado di definire l’indice di performance di un qualsiasi processo o sub-processo con estrema libertà.

Per l’Integrazione l’applicazione deve consentire di integrare le diverse applicazioni, database e sistemi di Input/Output che supportano i processi aziendali. Tipicamente deve essere in grado di integrarsi con sistemi gestionali basati su diverse piattaforme, sia dal punto di vista del trasferimento dati che dal punto di vista di ricevere o inviare “disposizioni” che facciano partire delle attività di processo. Deve poi essere in grado di utilizzare i documenti elettronici generati sia dal gestionale che dagli strumenti produttività individuale e dai CAD e di ricevere in ingresso e mandare in uscita dati da diversi dispositivi per l’I/O quali ad esempio scanner, lettori di codici a barre, stampanti, etc.

Per l’Interfacciamento utenti l'applicazione deve permettere la realizzazione di interfacce personalizzate per ogni singolo ruolo. Per quanto possibile, gli interventi di aggiornamento di un processo dovrebbero essere trasparenti per l'utente.

UN ESEMPIO DI COME DOVREBBE FUNZIONARE, IN UN BPM REALE, UN GESTORE DI PROCESSO DOCUMENTALE

Definire e modellare i processi, attraverso un editor grafico visuale, è semplicissimo. Si parte sempre da un organigramma (anche se per i processi più semplici non è obbligatorio). In questo modo si stabiliscono con estrema precisione autorizzazioni ed eventuali criteri d’accesso alle informazioni.

Processi complessi possono essere costruiti assemblando processi più semplici.

Si gestisce poi un calendario aziendale per determinare delle date di prevista chiusura di ogni singola attività. Questi sono campi di data base e possono essere utilizzati per calcolare statistiche e indici di prestazione del processo.

Il processo è disegnato utilizzando tre elementi fondamentali: attività, link e punti decisionali.

Le attività sono il lavoro che ogni singola persona deve fare nell'ambito del processo.

I link dicono come le attività devono essere collegate ed i punti decisionali permettono di prendere nell'ambito del processo strade diverse in funzione del valore di alcuni parametri. Tali parametri possono essere caricati manualmente, rispondendo a precise domande nel corso del processo, oppure esportati/importati da un qualsiasi data base o programma applicativo.

I processi, che stabiliscono chi fa che cosa, come e quando (specificando le attività che costituiscono ciascun passo, nel loro fluire), si portano dietro le informazioni contenute nei documenti elettronici smaterializzati e leggeri. Per ogni singolo elemento del documento è possibile specificare numerose proprietà ad esempio lo stato dello stesso (bozza e quindi non soggetto a revisione, approvato, respinto...) ed anche stabilire chi è autorizzato a visualizzarne o modificarne lo specifico contenuto. Tutte queste operazioni sono effettuate attraverso editor grafici

visuali di semplice utilizzo. L’Esecuzione dei Processi diventa, poi, guidata. Non si

deve più consultare continuamente il sistema o cercare i documenti e i dati che servono. È il sistema che dice quali sono le attività da fare e presenta documenti e dati che servono per svolgere le attività del processo.

Il BPM risponde, dunque, al fabbisogno organizzativo oggi più pressante nelle aziende: modellare i processi e condividerli all'interno dell'organizzazione.

Anche Il Monitoraggio e l’Avanzamento sono controllati

dal Workflow. Ci sono delle funzioni di timer per ricordare le attività scadute, o prima che scadano, e dei messaggi di allarme (invasivi e non) per segnalare le eventuali anomalie e il livello di severità. Pilotando anche eventuali azioni automatiche di ritorno.

L’Integrazione col resto dei sistemi aziendali è poi semplice, avvicinando allo zero, o eliminando del tutto, le attività di sviluppo software. Si possono integrare consolidandole le procedure gestionali, CAD, Office™, ... insomma le migliori prassi in uso in azienda.

Infine, l’interfaccia parla il linguaggio del lavoro quotidiano. Non richiede l'acquisizione di competenze informatiche complesse consente ad ogni utente di accedere al sistema con un suo menu personalizzato.

Un aspetto fondamentale che merita di essere

evidenziato è quello della Navigabilità Integrata dei Documenti (NID). In un buon BPM tale navigabilità si traduce in NID sul Gestionale: direttamente sul gestionale in uso in azienda si possono eseguire tutte le operazioni tipiche sul documento (acquisizione, scannerizzazione,

SCRIVERE SOFTWARE DISEGNANDO OGGETTI GRAFICI - Facile come il lego: tre mattoni fondamentali per costruire qualsiasi processo aziendale ( attività o task, collegamenti o link, e punti decisionali o decision point). Si disegna l’organizzazione usando il linguaggio di lavoro quotidiano. Connette / assembla processi per costruire processi più complessi. Integra i processi alle applicazioni (gestionali e non) in uso. Controlla e monitorizza i processi: aiuta a capire dove sono i colli di bottiglia e permette dinamicamente di ridisegnare i processi mentre sono in esecuzione.

revisione, …); NID sul Processo : direttamente sul processo in corso si eseguono tutte le operazioni tipiche sul documento di cui sopra, …; NID di Processo : capacità di collegare in automatico tutti i documenti associati in quel processo e, dove necessario, associare anche documenti di processi diversi, ma pertinenti, in una navigazione davvero pervasiva e immediata. UN PRIMO ESEMPIO: IL PROCESSO QUALITÀ

L'attuazione di uno o più Sistemi di Gestione della Qualità può essere determinante per il successo di un'azienda o di una organizzazione.

Questi dovrebbero essere progettati per raggiungere gli obiettivi e permettere il continuo miglioramento, secondo l'ormai noto schema che definisce la norma ISO 9001:2000 e indica la strada per il miglioramento continuo.

La disposizione concreta di Procedure Gestionali e del Manuale Qualità richiede un particolare approccio. Una delle difficoltà che si devono affrontare per conformarsi ai requisiti delle norme della serie UNI EN ISO 9000 è la corretta impostazione della documentazione del Sistema Generale per la Qualità (SGQ): non solo per eliminare non conformità propedeutiche alla certificazione, ma, soprattutto, per evitare che un approccio distorto comporti un aumento dell'attività "burocratica" con ripercussioni sui costi e sull'efficienza dell’organizzazione.

La congruenza dei contenuti del Manuale Qualità e delle Procedure gestionali, e la corretta gestione della documentazione, sono fondamentali requisiti per dimostrare che il SGQ è un reale e concreto strumento di competitività aziendale.

Ci sono delle funzionalità tipiche che fanno di un BPM la base sulla quale, e con la quale, costruire il Sistema Generale per la Qualità come la “Casella personale” e la “Movimentazione” che sono il fulcro della distribuzione e movimentazione delle informazioni. La movimentazione

delle informazioni avviene attraverso funzioni di messaggistica all'interno delle quali leggere, valutare, rispondere, inoltrare, ecc..

Per ogni documento è possibile vedere la movimentazione a cui è stato sottoposto. Inoltre nella casella personale verranno elencate tutte le attività da svolgere legate ad un processo di workflow.

Il “Profilo personalizzabile dei documenti” rende, poi, possibile associare ad ogni documento una serie di informazioni che lo caratterizzano. I campi che compongono il profilo del documento possono essere personalizzati dall'amministratore per tipologia di documento. Tutti i campi definiti nel profilo del documento sono chiavi di ricerca.

Ogni operazione svolta sui documenti è tracciata e registrata su un file di “log”, così sarà sempre possibile stabilire chi ha fatto cosa.

Le “Revisioni”, se impostate, manterranno lo storico di tutte le modifiche, sempre consultabili, ai documenti e garantiranno che tutti lavorino sempre sulla versione aggiornata/approvata.

La “gestione delle Associazioni” e delle relazioni logiche tra documenti, consentono di legare tra loro diversi documenti, ed averne una rapida reperibilità, per gestire ad esempio gli effetti del cambiamento di un documento su tutti quelli collegati.

I “Modelli” standardizzano la creazione di documenti e rendono il BPM il punto di partenza per la generazione controllata delle informazioni aziendali.

Le “Liste di distribuzione” per tipologia di documento, e/o legate al documento, consentono di inviare in modo automatico il documento, per fax o mail, a I destinatari interni. Per i destinatari interni è gestita automaticamente la presa in carico all'atto della consultazione della mail di

distribuzione, funzionalità questa particolarmente utile nella distribuzione di documenti di qualità.

Con il “disegnatore di flowchart” ed i “wizard” si definiscono le azioni, i tempi, le persone che devono/possono vedere un documento, da chi deve essere "firmato" e a chi deve essere distribuito. Tutto il flusso, ovviamente, è tenuto sotto controllo e si possono attivare automaticamente delle azioni (invio e-mail di notifica, segnalazioni) al verificarsi di determinate condizioni (ritardi, non conformità, ecc.).

È possibile in qualsiasi momento per l’utente finale, o esecutore di attività nell’ambito del workflow di processo, comprendere quali e quante attività sono in ritardo.

Per contro il responsabile del processo è in grado di comprendere dove sono fermi i processi, quali sono le attività in ritardo, gli utenti coinvolti nei ritardi ed il carico di lavoro di questi ultimi. Per eccezione sia ha una visibilità immediata dei colli di bottiglia e si possono ridistribuire dinamicamente i carichi di lavoro, anche ridisegnando parte dei processi in ritardo (mentre questi sono in esecuzione). UN SECONDO ESEMPIO: IL PROCESSO D’INNOVAZIONE PRODOTTO

Per crescere le aziende stanno puntando sull'innovazione di prodotto. I prodotti innovativi che sono in sintonia con i bisogni dei clienti portano maggiori vendite e a prezzi più elevati. Inoltre il contenuto di “intelligenza” di ogni nuovo prodotto lanciato, che è tipicamente costituito da informazioni, sta crescendo rapidamente passando in Europa dall’8% del valore di 20 anni fa al 22% di oggi. Tuttavia, l'ambiente dell'innovazione di prodotto è cambiato fondamentalmente. La globalizzazione ha portato più concorrenza, requisiti normativi più intensi e reti più complesse di fornitori, clienti, progettisti e centri di ricerca.

Dato poi che i tempi sono sempre più brevi, per accelerare e migliorare lo sviluppo di prodotto, le aziende

più innovative stanno coinvolgendo i reparti interessati sempre più all’inizio del progetto, stanno lavorando con esperti in vari luoghi quali università, incubatori, centri di trasferimento tecnologico, parchi tecnologici, ecc. e stanno includendo l'input dai fornitori, dai clienti e da altre parti

esterne. Per fare questo efficacemente ci vogliono forti capacità

di comunicazione e condivisione dei documenti, collaborazione, controllo di progetto e amministrazione dei

dati. Tutte cose garantite da un BPM. Il prodotto attraverserà tipicamente un certo numero di

fasi di ingegnerizzazione durante le quali sarà valutato da diverse persone. Arriveranno anche input dai fornitori, dalla produzione, dagli acquisti, dai responsabili delle varie normative pertinenti e da altri reparti, fino a definire il prodotto completamente, validarlo e renderlo pronto per il lancio.

Il tutto con un elevato scambio di documenti, memo, autorizzazioni, ….

Il volume della documentazione di progetto può poi svilupparsi molto: oltre alle specifiche del prodotto, le aziende leader tracciano le esigenze di mercato, i risultati dei test, le indagini di vendita, i documenti di progetto, modelli di CAD 3D o 2D, gli schemi elettrici, i dati di progetto, le revisioni, le approvazioni e una miriade di altre forme di informazione.

La maggior parte di queste informazioni ingloba le conoscenze importanti sul prodotto, lo scopo del progetto e la storia di quanto appreso durante il processo di sviluppo del prodotto.

Se si presenta un problema con il prodotto, poter rivedere le fasi del processo di progettazione può fornire informazioni vitali. O se deve essere sviluppato un prodotto simile, il prodotto attuale può essere usato come punto di partenza per il nuovo. Essere innovatori non significa sempre generare nuove idee.I prodotti con difetti, se la conoscenza è catturata bene, possono essere anche loro oggetto di innovazione sono anche loro importanti.

C’è una grande quantità di valore e di proprietà intellettuale sviluppati nel processo di progettazione. Queste informazioni, tuttavia, sono spesso difficili da riutilizzare perché sono in gran parte non strutturate.

Se queste informazioni sono prontamente reperibili ed immediatamente accessibili da parte di altri progettisti,

IL WORKFLOW VISUALE E DINAMICO - L’utente è preso per mano e aiutato nello svolgimento delle attività lavorative. È il processo che attraverso il workflow automatizza il lavoro e spinge le attività, le informazioni e i documenti necessari direttamente sulla scrivania elettronica (desk top) di chi deve eseguire il lavoro. Il responsabile di processo vede in ogni momento a colpo d’occhio dove il processo è fermo. Lavora per eccezioni ed è subito in grado di generare azioni correttive e/o di modificare il disegno di quel processo in corso d’opera se la situazione lo richiede.

allora sono utili e favoriranno la riutilizzazione delle idee e dei concetti. La riutilizzazione è molto interessante perché genera nuovo valore da un investimento precedente. A volte alcuni prodotti non arrivano neanche alla produzione, ma il processo di progettazione ha generato informazioni importanti che possono essere riutilizzate.

Infine, proprio perché l'innovazione di prodotto coinvolge tipicamente dati importanti e la proprietà intellettuale, le piattaforme di collaborazione devono garantire la sicurezza delle informazioni condivise dentro e fuori l’organizzazione. Cosa che come abbiamo detto fa ogni buon BPM tramite crittografia, controllo dei diritti di accesso e modifica, tracciamento della storia del documento e dei Log, ecc..

Oltre che nello sviluppo iniziale il BPM può essere di grande aiuto nel gestire il cambiamento del prodotto.

In un prodotto, o in una serie complessa di prodotti, un cambiamento ha tipicamente effetti a cascata su altri prodotti. Anche per i prodotti semplici, un cambiamento nella progettazione può richiedere un cambiamento della documentazione tecnica relativa, delle istruzioni di lavoro, della documentazione/manuali per i clienti, o di altri deliverable a valle basate sui dati di progettazione.

Dopo che un prodotto è progettato, le informazioni di progetto possono essere, infine, usate per generare le illustrazioni, la documentazione tecnica, la documentazione di marketing, le istruzioni di utilizzo e altri derivati. Questi derivati estendono la documentazione di prodotto verso altri utilizzi quali le vendite o il servizio post-vendita.

Quando il progetto cambia, però, l'analisi degli effetti si deve estendere anche ai questi documenti derivati di cui sopra: Se c’è il collegamento fra la documentazione di progetto e la documentazione derivata, allora è facile individuare quali documenti debbano essere aggiornati e aggiornarli velocemente e senza dimenticanze.

Ci sono infine le informazioni per determinare l'effetto sul business del cambiamento (scarti, obsolescenze, costi,

ordini in corso, pianificazione produzione, disponibilità nuovi componenti, ecc.) che risiedono nell'ERP e sono critiche ai fini delle decisioni su come e quando introdurre un cambiamento di prodotto, ma che non sono oggetto di questo articolo focalizzato sul BPM.

CONCLUSIONI In breve, Il BPM permette alle organizzazioni di tutte le

dimensioni di ridurre i costi, migliorare il servizio e aderire alle normative efficacemente migliorando i processi che, quotidianamente, mandano avanti l’azienda.

Consentendo tra l’altro, di fare alcune cose fondamentali come

gestire e condividere i documenti che contengono le informazioni con cui l’organizzazione lavora

automatizzare una quota di attività prima svolte manualmente;

mappare in modo facile i processi più importanti per poi coordinare e tracciare azioni, tempi e informazioni nei processi e nei documenti;

integrare facilmente le altre applicazioni che l’organizzazione utilizza (contabili, gestionali, ERP, etc.) e consentire di rendere “leggeri” anche i documenti relativi ai rapporti con terzi e le P.A., se vi è conformità con la normativa italiana per la gestione dei documenti e del protocollo informatico (applicazioni delle P.A..), la firma digitale, l’archiviazione sostitutiva e la posta elettronica certificata.

Come abbiamo visto negli esempi due processi importanti per il presente e il futuro delle nostre organizzazioni quali l’Assicurazione Qualità e l’Innovazione di Prodotto possono essere resi più veloci, precisi e formulati in maniera molto efficace con l’ausilio delle funzionalità di un BPM.

Non c’è limite al tipo di processi automatizzabili e migliorabili in azienda.

L’utilizzo del documento elettronico e del workflow visuale, oltre a velocizzare e snellire i processi originali (ossia le consuetudini o prassi in uso), permette in molti casi di semplificare ed innovare gli stessi. Anzi proprio questo ultimo rappresenta l’aspetto più rilevante dell’utilizzo di una buona soluzione di workflow visuale integrato nativamente (ma deve essere integrato nativamente) con un gestore documentale avanzato.

Permettere non solo dunque di velocizzare e automatizzare, ma soprattutto di semplificare e migliorare i processi aziendali già in uso con nuovi processi a più elevate prestazioni.

L’uso della tecnologia del workflow visuale rappresenta per ogni azienda un’occasione ghiotta, unica ed economica di riflessione sull’importanza della corretta gestione delle relazioni organizzative e sulla necessità di condivisione dell’obiettivo per guidare e coordinare l’azione di tutti i ruoli coinvolti nella produzione ed erogazione del servizio espresso da un preciso processo di business.

Dimostrare che un investimento abbia un reale ritorno non è facile. Il ROI è un tema di cui si dibatte anche a livello universitario, ma la risposta è ancora assolutamente poco scientifica.

Certo è che fino ad ieri le aziende hanno saputo tenere sotto controllo lo sviluppo dei progetti con grande difficoltà, con tempi e costi che si dilatavano all’infinito.

Oggi i manager hanno bisogno di progetti veloci, di risultati in breve tempo, di tempi e costi certi.

Sicuramente l’utilizzo di questi strumenti BPM hanno abbassato drasticamente il break-even point dell’investimento. Oggi possiamo affermare che molto spesso tale ritorno è abbondantemente sotto i 12 mesi.

Disporre delle informazioni giuste al momento giusto e migliorare i processi ha un costo, ma gestire in azienda processi farraginosi e pesanti e non disporre delle informazioni che servono nei tempi richiesti ha certamente un costo superiore.

Il ‘’costo dell’ignoranza informatica‘’ e/o il ‘’costo del non fare’’ sono certamente superiori a quelli di una buona soluzione di Business Process Management.

* L’Ing. Fabrizio Mazzolari è Direttore Marketing AbleTech – Produttore di ARXivar

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