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Progetto VARESE IN RETE PER LE PARI OPPORTUNITÀ - II EDIZIONE DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE C P F TICINO - MALPENSA ottobre 2004

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Progetto VARESE IN RETE PER LE PARI OPPORTUNITÀ - II EDIZIONE

DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE

C PF

TICINO - MALPENSA

ottobre 2004

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Progetto

VARESE IN RETE PER LE PARI OPPORTUNITA’- II EDIZIONE

DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI

VARESE

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&RRUGLQDPHQWR��Daniela Feliziani

Manuela Samek Lodovici

*UXSSR�GL�ODYRUR��Sabina Mazzucchelli

Elena Zarini

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15

1.1 LA PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL MERCATO DEL LAVORO 15

1.2 L’OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI VARESE 17

1.3 DONNE E DISOCCUPAZIONE 21

1.4 LA FLESSIBILITA’ DEL MERCATO DEL LAVORO 24

1.4.1 I contratti atipici 24

1.4.2 Il lavoro interinale 27

1.4.3 I principali indicatori di flessibilità 28

1.4.4 Il lavoro parasubordinato 29

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32�

2.1 LA SCUOLA SUPERIORE 33

2.2 FORMAZIONE PROFESSIONALE E PRESENZA DELLE GIOVANI IN PERCORSI

FORMATIVI TECNICI INDUSTRIALI 35

2.3 L’ UNIVERSITA’ 36

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38

3.1 LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE DA PARTE DELLE IMPRESE 38

3.2 LE CARATTERISTICHE DELLE ASSUNZIONI PREVISTE 39

3.3 LE DIFFERENZE DI GENERE 43

3.3.1 Le professioni tecniche 46

3.4 CONCLUSIONI 48

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4.1 LA METODOLOGIA DELL’ INDAGINE E LA COSTRUZIONE DEL CAMPIONE 50

4.1.1 La Composizione del campione 52

4.2 LA PRESENZA DELLE DONNE NELLE PROFESSIONI TECNICHE NEI

SETTORI ANALIZZATI 52

4.3 LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI PER LE FIGURE TECNICHE 54

4.4 LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE DI PERSONALE TECNICO E LE

OPPORTUNITA’ DI INSERIMENTO DI PERSONALE FEMMINILE 57

4.5 LA VALUTAZIONE DELL’ OFFERTA FORMATIVA E LA FORMAZIONE

AZIENDALE PER LE FIGURE TECNICHE 61

4.6 GLI STEREOTIPI LEGATI AL GENERE E LE POLITICHE ATTIVE PER ACCRESCERE

LA PRESENZA FEMMINILE TRA I TECNICI 64

4.6.1 Gli stereotipi legati al genere 64

4.6.2 Le politiche attive 69

4.7 CONCLUSIONI 72

BIBLIOGRAFIA 74

APPENDICE 76

ALLEGATO 1: Questionario utilizzato 77

ALLEGATO 2: Figure tecniche analizzate per settore 87

ALLEGATO 3: Tabelle 89

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Questa ricerca rappresenta il proseguimento di un lavoro iniziato nel 2002 nell’ ambito del

progetto Varese in rete1 che ha lo scopo di analizzare le caratteristiche della presenza

femminile nel mercato del lavoro della provincia di Varese, al fine di individuare spazi ed

opportunità di inserimento occupazionale nei prossimi anni.

La ricerca è partita da alcune constatazioni circa la presenza femminile nel mercato del

lavoro provinciale. La provincia di Varese, pur mostrando tassi di partecipazione e di

occupazione femminili più favorevoli rispetto alla media lombarda e nazionale, continua a

presentare un’ occupazione femminile ancora molto inferiore a quella maschile e a quella

media europea e molto concentrata in alcuni settori (soprattutto nei servizi e nel settore

tessile) ed in alcune mansioni (mansioni impiegatizie di tipo amministrativo, esecutivo e a

bassa qualificazione, nonostante la scolarità femminile sia più elevata di quella maschile),

confermando una tendenza alla segregazione occupazionale. Quando occupate, le donne sono

inoltre sovra-rappresentate nelle forme atipiche di lavoro: lavoro a tempo determinato, lavoro

part-time, lavoro parasubordinato.

In questa provincia ad elevata specializzazione manifatturiera si rileva, d’ altro canto, una

crescente richiesta di figure professionali collocabili nella fascia dei tecnici. Si tratta di

professioni qualificate, strategiche per l’ azienda, con buone possibilità di sviluppo

professionale e di carriera e tipicamente ricoperte da personale maschile. La promozione

dell’ occupazione femminile in questi settori e mansioni rappresenta dunque un’ importante

opportunità sia per ridurre i problemi di carenza di personale delle imprese manifatturiere, che

per facilitare l’ aumento dell’ occupazione femminile. Si tratta infatti di professioni che, per

condizioni di lavoro e competenze professionali, possono essere facilmente ricoperte da

personale femminile, ma per cui sia la domanda che l’ offerta di lavoro femminile sono ancora

molto scarse.

Questo rapporto aggiorna ed integra l’ analisi presentata nel Rapporto 2003: viene

aggiornata al 2003 l’ analisi della posizione femminile nel mercato del lavoro provinciale e

delle scelte scolastiche e formative delle ragazze in provincia di Varese; l’ analisi qualitativa

1 Feliziani D., Samek Lodovici M. (a cura di), “Il lavoro femminile in provincia di Varese: grado di segregazione e prospettive occupazionali”, Progetto VARESE IN RETE PER LE PARI OPPORTUNITA’ – I ed., febbraio 2003.

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sulla domanda di tecnici svolta nel precedente rapporto2 viene integrata con una indagine

quantitativa presso un campione di imprese manifatturiere3.

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In termini operativi la ricerca è stata declinata nelle seguenti attività, ciascuna delle quali

ha comportato l’ utilizzo di specifici strumenti di indagine:

1. Aggiornamento dell’ analisi della posizione femminile nel mercato del lavoro

provinciale e delle scelte scolastiche e formative delle giovani donne attraverso l’ analisi

integrata delle fonti di dati statistici e amministrativi disponibili a livello provinciale.

2. Analisi quantitativa della domanda di lavoro e della presenza femminile in

professioni tecniche nel settore manifatturiero attraverso un’ indagine telefonica presso un

campione di imprese volta a valutare le opportunità di occupazione femminile, le

difficoltà organizzative legate alla presenza di donne in tali posizioni e le principali

motivazioni che determinano la sottorappresentazione femminile.

L’ ’ indagine telefonica ha coinvolto 299 imprese manifatturiere� con un’ occupazione

equivalente al 16,5% degli occupati alle dipendenze nell’ industria manifatturiera della

provincia di Varese.

La scelta del campione di imprese da intervistare è stata improntata ai seguenti criteri:

9 identificazione di un LQVLHPH� GL� VHWWRUL� PDQLIDWWXULHUL� D� EDVVD� RFFXSD]LRQH�IHPPLQLOH, ma rilevanti per il tessuto produttivo provinciale per le dimensioni

occupazionali o per le prospettive di crescita. I settori individuati sono quello chimico,

quello meccanico e dei mezzi di trasporto, quello delle macchine elettriche ed

elettroniche, quello degli oggetti e minuteria in metallo e quello del legno e mobili. Le

imprese intervistate occupano il 31% degli addetti dei settori di riferimento.

9 Le soglie dimensionali delle imprese intervistate sono state definite tenendo

conto sia delle caratteristiche del sistema produttivo locale(caratterizzato dalla

prevalenza di imprese artigiane e di piccole dimensioni) sia dalla necessità di

considerare realtà con una strutturazione aziendale complessa. Quindi le classi

2 L’ analisi qualitativa aveva comportato, nella precedente edizione, la realizzazione di interviste ai responsabili del personale di 17 imprese di dimensioni medio-grandi, operanti nei settori più rilevanti per l’ economia provinciale 3 Questa parte ha preso spunto da una simile indagine condotta nelle province di Lecco e Como, cfr. IRS, Provincia di Como, Provincia di Lecco, Enaip Lombardia, 'RQQH�H�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH��2SSRUWXQLWj�H�YLQFROL�GL�DFFHVVR�SHU�OH�GRQQH�DOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQWHUPHGLH�QHL�SURFHVVL�SURGXWWLYL�H�GL�SURJHWWD]LRQH, 2003

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dimensionali utilizzate prendono in considerazione sia le aziende di grandi dimensioni

(oltre i 100 addetti) sia le piccole e le piccolissime aziende (fino a 20 addetti),

nonostante in quest’ ultima categoria si rilevino sovrapposizioni tra le varie figure

tecniche e spesso tali funzioni si concentrino nella figura del titolare.

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L’ aggiornamento al 2003 dell’ analisi dei dati disponibili a livello provinciale, presentata

nel primo capitolo, conferma le criticità segnalate nello scorso rapporto in relazione alla

posizione femminile nel mercato del lavoro ed ai fabbisogni professionali delle imprese, pur

in un contesto caratterizzato da un’ occupazione femminile relativamente elevata in rapporto al

dato regionale e nazionale.

In primo luogo si conferma come il progressivo invecchiamento della popolazione, in

presenza di un mercato del lavoro in condizioni di piena occupazione, possa accrescere il

rischio di tensioni e vincoli dal lato dell’ offerta di lavoro: a meno di un significativo aumento

del tasso di partecipazione delle donne e della popolazione “anziana”, la domanda di lavoro

del sistema produttivo locale potrà essere coperta solo da aumenti dell’ offerta di lavoro

esterna. D’ altro canto i margini per significativi aumenti nei tassi di partecipazione ci sono e

vanno realizzati attraverso l’ adozione di politiche appropriate: il tasso di partecipazione

femminile4 in provincia di Varese si attesta infatti nel 2003 al 56,6%, rispetto ad una media

europea (Europa a 15) del 61,3%. Se in provincia si raggiungesse la media europea, l’ offerta

di lavoro femminile dovrebbe crescere di oltre 13000 unità.

Le caratteristiche dell’ offerta e della domanda di lavoro continuano però ad evidenziare la

presenza di segregazione occupazionale femminile e di condizioni di PLVPDWFK�tra domanda

ed offerta di lavoro femminile, che vanno affrontate per evitare che la maggiore

partecipazione si rifletta solo in un aumento della disoccupazione femminile. E’ infatti

preoccupante che nel 2003, mentre tra gli uomini l’ occupazione ha continuato ad aumentare,

tra le donne il tasso di occupazione è diminuito. Nel 2003 il gap di genere nei tassi di

occupazione invece di ridursi è quindi aumentato rispetto all’ anno precedente (da 18,9 punti

percentuali a 22,4 punti).

4 Il tasso di partecipazione femminile è calcolato come rapporto tra forza lavoro e popolazione in età lavorativa (15-64)

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I problemi di PLVPDWFK non sono solo legati alle differenze nelle caratteristiche della

domanda e dell’ offerta di lavoro, ma anche alle presenza di atteggiamenti culturali e stereotipi

di genere che impediscono di cogliere i segnali di cambiamento del mercato.

L’ offerta di lavoro femminile presenta maggiori livelli di istruzione rispetto a quella

maschile: la percentuale di diplomate e laureate sull’ offerta di lavoro totale è pari al 58,2%

rispetto al 53,6% dei maschi. Il sistema produttivo provinciale, soprattutto nel settore

manifatturiero che assorbe larga parte dell’ occupazione provinciale, richiede però in larga

misura figure operaie qualificate e specializzate, con una esperienza di lavoro in produzione

piuttosto che con titoli di studio elevati5. Sono queste le professioni più richieste (il 39,6%

delle previsioni di assunzione riguarda conduttori di impianti e operai specializzati, rispetto al

32,2% lombardo) e per cui le imprese lamentano le maggiori difficoltà di reperimento.

Negli anni recenti sta tuttavia emergendo, soprattutto tra le imprese di dimensioni medie e

grandi, la richiesta di professioni tecniche che nel 2003 sono arrivate a rappresentare il 16,2%

delle assunzioni previste dalle imprese, con punte del 18,4% nell’ industria manifatturiera e

del 23,4% nei servizi. Le professioni tecniche più richieste riguardano i tecnici finanziari e

delle vendite (29,5% delle assunzioni tecniche previste), tecnici delle scienze fisiche,

chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui

le imprese richiedono nella maggioranza dei casi un diploma di tipo tecnico e, nel caso dei

tecnici delle scienze fisiche, chimiche e di ingegneria, una laurea, oltre che una certa

esperienza di lavoro.

Il problema è che i percorsi formativi scelti dalle ragazze non sono quelli più adatti a

rispondere ai fabbisogni delle imprese. L’ analisi delle iscrizioni alle scuole superiori, ai corsi

di formazione professionale e alle sedi universitarie in provincia, descritta nel secondo

capitolo del rapporto, evidenzia infatti che le ragazze continuano in larga misura ad iscriversi

agli Istituti tecnici e professionali commerciali e aziendali (44,5% rispetto al 18,8% dei

ragazzi), ai Licei (41% rispetto al 28.5% maschile), e agli Istituti magistrali (6,8% rispetto

allo 0,7%). Solo il 7,6% delle ragazze si è iscritta nell’ anno accademico 2002 –2003 agli

Istituti professionali e tecnici industriali, che formano i profili professionali più richiesti dalle

imprese manifatturiere locali e che sono frequentati in prevalenza (52%) da ragazzi6. Anche la

partecipazione a corsi di formazione professionale e all’ Università evidenzia percorsi molto

differenziati per genere: continuano ad essere molto poche le ragazze iscritte ai corsi che

5 I dati considerati provengono dall’ Indagine Excelsior “Previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il 2003” realizzata dalla Camera di Commercio di Varese, Ministero del Lavoro e Unioncamere. 6 I dati dell’ O.P.I della Provincia di Varese si riferiscono agli iscritti alle scuole superiori nell’ a.s. 2002-2003.

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formano profili tecnici di produzione e di sviluppo prodotti per l’ industria manifatturiera e

quelle iscritte ad ingegneria logistica e della produzione.

D’ altro canto, il livello ancora elevato di segregazione occupazionale per genere,

scoraggia la scelta di percorsi di studio diversi da quelli tradizionali per le ragazze.

Gli indici di segregazione settoriale (calcolati sugli avviamenti) continuano infatti ad

evidenziare una elevata concentrazione femminile nei servizi alle persone (soprattutto

istruzione e sanità) e nei servizi alle imprese. Sono invece relativamente poche le donne

occupate nell’ industria manifatturiera. Tra l’ altro nel 2003 a fronte di un aumento

dell’ occupazione maschile nell’ industria manifatturiera, si è registrata una riduzione di quella

femminile con la conseguenza che nella disoccupazione femminile aumenta il peso delle

donne adulte che hanno perso un lavoro operaio.

Una crescente segregazione femminile si riscontra anche per professione e per tipologia

contrattuale. Le previsioni di assunzione per professione evidenziano che l’ occupazione

femminile si concentra (59% del totale delle assunzioni femminili previste) tra gli addetti alle

vendite, gli addetti a reception e call-center, camerieri e assimilati, personale non qualificato

addetto ai servizi di pulizia, addetti alla grande distribuzione.

Gli avviamenti femminili sono inoltre sempre più concentrati nel lavoro a tempo

determinato (che rappresenta ben il 77,6% degli avviamenti totali per le donne, rispetto al

71,7% degli uomini) e nel part-time (28.8% rispetto al 9.8% maschile). Anche le previsioni

di assunzione rilevate da Excelsior vedono una preponderanza femminile nelle assunzioni

part-time (il 41% delle assunzioni previste di donne è a part-time, rispetto al solo 2,4% delle

assunzioni previste di uomini) e a tempo determinato (30% delle assunzioni femminili

previste, rispetto al 25% delle assunzioni maschili). Continua a diminuire la quota di contratti

a termine trasformati in contratti a tempo indeterminato, che nel 2003 è solo il 7% per le

donne. Le donne continuano inoltre ad essere sovra-rappresentate tra i lavoratori para

subordinati, soprattutto nelle classi di età più giovani.

In questo contesto, per approfondire l’ analisi dei vincoli e delle opportunità occupazionali

delle donne in professioni tradizionalmente maschili, come quelle tecniche dell’ industria

manifatturiera, l’ analisi qualitativa condotta nel primo anno di attività del progetto Varese in

rete è stata integrata con una indagine quantitativa su un campione di imprese di alcuni settori

manifatturieri particolarmente significativi a livello provinciale per la dimensione

occupazione e/o le prospettive di crescita.

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L’ indagine telefonica ha sostanzialmente confermato quanto emerso nella precedente

edizione del progetto dalle interviste dirette ai responsabili del personale di 17 grandi imprese

industriali e dei servizi operanti in provincia.

Viene infatti confermato il basso tasso di femminilizzazione complessivo

dell’ occupazione nelle imprese intervistate (solo il 24,2 dell’ occupazione complessiva è

femminile), con tassi particolarmente bassi tra i titolari (11,8%), i dirigenti e i direttori (6%),

gli specialisti (14,6%) e gli operai specializzati e qualificati (17,5%). La presenza femminile è

vicina alla media per i tecnici (25,1%) e il personale non qualificato (25,6%) e molto

superiore solo tra gli impiegati amministrativi (54,2%). I tassi di femminilizzazione si

abbassano notevolmente nelle imprese della meccanica e mezzi di trasporto (14,8%) e degli

oggetti e minuterie in metallo (18,9%). La presenza femminile aumenta in tutti i gruppi

professionali considerati nelle imprese di maggiori dimensioni (oltre i 250 addetti) e nell’ area

amministrativa, commerciale e della logistica/acquisti. E’ invece particolarmente bassa nella

progettazione, nella manutenzione e nella produzione.

I tassi di femminilizzazione delle professioni tecniche sono relativamente elevati nel

chimico (dove il 40,5% dei tecnici sono donne) e nel legno-mobili (29,1%), e invece

particolarmente bassi nel meccanico (15,5) e nel settore degli oggetti e minuterie di metallo

(18,5%). Emerge una sorta di specializzazione di genere tra i tecnici nei diversi settori

considerati: nel legno e nel meccanico le donne sono soprattutto presenti tra i WHFQLFL� GHOOH�YHQGLWH�� � nel chimico� WUD� L� WHFQLFL� GHO� PDUNHWLQJ�� SXEEOLFLWj� H� SXEEOLFKH� UHOD]LRQL� H� QHOOD�SURJUDPPD]LRQH; nell’ elettronico- elettrotecnico le donne sono presenti soprattutto tra i

WHFQLFL�GHOOD�SURGX]LRQH. In tutti i settori considerati, eccetto il meccanico, la percentuale più

bassa di donne si rileva tra i tecnici della progettazione.

Le previsioni di assunzione di personale tecnico nelle imprese intervistate non sono

particolarmente elevate, anche perché si tratta di posizioni professionali con una elevata

stabilità di impiego, e la quota di assunzioni femminili previste per queste figure è ancora più

bassa. Le maggiori difficoltà di reperimento sembrano riguardare soprattutto i tecnici

specialisti di settore e i tecnici dei processi, programmazione e qualità, ma per queste figure le

imprese intervistate non pensano di ricorrere all’ assunzione di personale femminile. Le

imprese vedono invece opportunità di inserimento di personale femminile tra le figure

tecniche più trasversali, come i tecnici delle vendite e i disegnatori cad-cam.

Questi risultati sono sicuramente dovuti alla carenza di offerta di lavoro femminile in

questi ambiti professionali (non a caso il 46% delle imprese intervistate ritiene che siano

professioni per cui le donne non si propongono, con punte del 67% nell’ elettronica), ma anche

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ad alcuni stereotipi di genere, oltre che alle effettive difficoltà delle donne a conciliare

professione e lavoro di cura in un contesto in cui il lavoro di cura è sostanzialmente a loro

carico e le politiche di conciliazione sono ancora poco sviluppate. Se infatti confrontiamo le

dichiarazioni circa le opportunità di inserimento femminile nelle professioni tecniche delle

imprese che già occupano donne tecnico e di quelle che non le hanno, si rilevano differenze

significative di atteggiamento: in tutti i settori le imprese che già occupano donne nelle

professioni tecniche vedono molte più opportunità di inserimento femminile in queste

professioni di quanto facciano le imprese senza donne tecnico, anche nelle figure tecniche di

produzione e progettazione, oltre che nelle vendite e nel cad-cam. Dunque finchè le imprese

non sperimentano la presenza di donne in professioni tecniche tradizionalmente maschili,

continueranno a sottostimare le opportunità di inserimento femminile.

Una forte differenza tra imprese che occupano donne tecnico e imprese che non hanno

donne in queste professioni emerge in modo evidente anche in relazione alla percezione di

differenze di genere nel lavoro e dei problemi che questa presenza può comportare, oltre che

delle politiche che più possono aiutare ad aumentare la presenza femminile in queste

professioni.

Secondo le imprese intervistate nelle decisioni di assunzione di tecnici sono indispensabili

soprattutto le conoscenze informatiche (46% delle imprese), l’ esperienza pregressa nel settore

(45%) e nella mansione (42%), oltre che un titolo di studio medio-alto (41,7%). Anche la

conoscenza dei macchinari e delle tecnologie, oltre che di una lingua straniera e buone

capacità organizzative e di autonomia nel lavoro sono ritenute rilevanti da circa un terzo delle

imprese intervistate. L’ esperienza pregressa nel settore e nella mansione possono

rappresentare degli ostacoli all’ entrata di donne in queste professioni: finchè le donne sono

poco presenti, difficilmente potranno avere questi requisiti. E non è un caso che questi

requisiti siano considerati indispensabili soprattutto in quei settori e per quelle figure tecniche

in cui le donne sono ancora poco rappresentate (settore meccanico, tecnici di ingegneria

meccanica, di macchine a controllo numerico, altri tecnici di processo) e dalle imprese che

non occupano tecnici donne, mentre nei settori e nelle figure tecniche dove le donne sono più

rappresentate e nelle imprese che occupano già donne tecnico hanno più peso requisiti

“trasversali”, legati al titolo di studio, alle conoscenze informatiche e delle lingue, rispetto a

quelli legati al “mestiere”, cioè all’ esperienza nel settore e nella mansione.

/H� YDOXWD]LRQL� GHOOH� LPSUHVH� VXOOH� GLIIHUHQ]H� GL� JHQHUH� QHOOD� SUHVWD]LRQH� ODYRUDWLYD��segnalano l’ importanza di alcuni stereotipi di genere e come essi possano venire

ridimensionati se le imprese provano ad assumere donne. In genere le donne sono considerate

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più attente agli aspetti relazionali, più creative, più attente all’ aggiornamento delle proprie

competenze, ma gli impegni famigliari ne condizionano la disponibilità nelle trasferte e nella

gestione di picchi di lavoro. Gli uomini sono considerati più competenti dal punto di vista

tecnico. Tuttavia se confrontiamo le risposte delle imprese che già occupano delle donne nelle

professioni tecniche, con quelle delle imprese che non hanno donne tra i tecnici, emerge una

interessante articolazione delle risposte. Il vincolo rappresentato dai carichi famigliari si

ridimensiona tra le imprese con tecnici donne, ad indicazione che si possono trovare strumenti

di flessibilità che non penalizzano le donne: ad esempio rispetto ad un 46% delle imprese che

non hanno tecnici donne solo il 32% delle imprese con tecnici donne ritiene che i loro

impegni famigliari rendano difficile gestire picchi di lavoro, e solo il 29% delle imprese con

tecnici donne ritiene che queste siano poco disponibili ad effettuare straordinari, rispetto al

41% delle imprese senza tecnici donne. Anche la percezione di differenze di genere nelle

competenze tecniche cambia: mentre il 45% delle imprese che QRQ�KDQQR�DVVXQWR�GRQQH nelle

professioni tecniche ritiene che gli uomini abbiano più competenze tecniche delle donne, tale

percentuale si abbassa al 36% WUD�OH�LPSUHVH�FKH�LPSLHJDQR�GRQQH in queste professioni. Tra

le imprese che occupano donne tecnico, aumenta inoltre la percentuale di imprese che

dichiarano che sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne

(dal 54% delle imprese senza donne al 67% di quelle che occupano donne nelle professioni

tecniche), e di quelle che ritengono che le donne potrebbero essere più valorizzate in queste

professioni (da circa il 46% a circa il 54%); diminuiscono le imprese che ritengono che le

donne siano generalmente meno qualificate degli uomini per queste professioni (dal 28% al

14%) e che la loro performance lavorativa sia inferiore a quella maschile ( dal 22% al 8%). Le

differenze di percezione sono particolarmente elevate proprio in quei settori dove la presenza

femminile nelle professioni tecniche è meno diffusa: ad esempio nel settore degli oggetti e

della minuteria in metallo la percezione che i tecnici di ingegneria meccanica possano essere

indistintamente uomini e donne passa dal 61% delle imprese senza tecnici donne all’ 83% di

quelle che occupano tecnici donne.

Oltre ai problemi legati agli LPSHJQL�IDPLJOLDUL nella gestione dei picchi di produzione e

alle necessità di VRVWLWX]LRQH� GL� SHUVRQDOH� LQ� PDWHUQLWj� (soprattutto nelle piccole e medie

imprese), non si segnalano particolari problemi in termini di organizzazione interna o di

rapporti con colleghi/clienti/fornitori, anche se permangono elevate differenze di percezione

tra le imprese che hanno tecnici donne e imprese che non ne hanno.

Il questionario ha consentito di approfondire anche i fabbisogni formativi e la valutazione

delle imprese intervistate circa l’ offerta formativa provinciale per le professioni tecniche.

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Le interviste confermano che per accedere alle professioni tecniche nei settori considerati

è necessario avere almeno un diploma di scuola superiore. La laurea è richiesta soprattutto nel

settore chimico e nel meccanico per gli ingegneri. L’ offerta formativa provinciale è valutata

positivamente dalla maggioranza delle imprese intervistate (il 66,5% la giudica buona o

discreta), soprattutto per i tecnici specialistici di settore (70,3%). E’ invece inferiore la

soddisfazione per la formazione dei disegnatori cad-cam (62,3%) e dei tecnici delle vendite

(63,8%). Le imprese di piccole dimensioni sono quelle meno soddisfatte dell’ offerta

formativa (solo il 60,7% delle imprese fino a 20 addetti da un giudizio buono o discreto).

Come atteso, la formazione aziendale è soprattutto diffusa tra le grandi imprese (63%) e nel

settore chimico, mentre le piccole fanno soprattutto formazione on the job.

Solo il 49% delle imprese intervistate ritiene rilevante intervenire attivamente per

aumentare la presenza femminile nelle professioni tecniche, con punte del 68% nel settore del

legno e un minimo del 29% nel settore degli oggetti e minuterie in metallo. La necessità di un

intervento specifico è più sentita dalle imprese che già occupano donne nelle professioni

tecniche (59% rispetto al 43% delle imprese che non hanno tecnici donne). Tra gli interventi

ritenuti più rilevanti ci sono le SROLWLFKH�GL�FRQFLOLD]LRQH sia pubbliche (il 28% delle imprese

le ritiene rilevanti) che aziendali (26% delle imprese). Queste percentuali aumentano tra le

imprese che occupano tecnici donne (raggiungendo il 33% e 30% rispettivamente) e tra le

imprese elettroniche (32%) e del legno (42%). Un quarto delle imprese intervistate ritiene

rilevante anche intervenire con politiche di riqualificazione delle donne che hanno intrapreso

percorsi formativi di tipo tecnico (percentuale che raggiunge il 39,5% tra le imprese del

legno-mobile). Le politiche di orientamento e di riorganizzazione degli orari di lavoro sono

considerate rilevanti da un quinto delle imprese intervistate (con punte rispettivamente del

37% e 26% nel legno), mentre incentivi e riorganizzazione interna del lavoro sono considerate

rilevanti solo dal 19% e dal 17% delle imprese intervistate.

�• &RQFOXVLRQL�H�LPSOLFD]LRQL�SHU�OH�SROLWLFKH�

Non era tra gli obiettivi di questo lavoro un’ analisi dettagliata delle politiche per

promuovere l’ occupazione femminile nelle professioni tecniche industriali. Si vogliono qui

riprendere le considerazioni riportate nello scorso rapporto, che risultano ancora valide.

L’ indagine quantitativa ha infatti confermato una ancora elevata diffusione di stereotipi di

genere in merito alle possibilità di inserimento femminile nelle professioni tecniche

industriali; stereotipi che non riguardano solo le imprese, ma anche le stesse ragazze e le loro

famiglie.

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14

Rimangono dunque necessarie le azioni di sensibilizzazione, di informazione e di

orientamento che erano state auspicate, al fine di promuovere una nuova immagine del lavoro

industriale (che con le nuove tecnologie, presenta condizioni di lavoro sempre meno

disagiate) e delle potenzialità dell’ offerta di lavoro femminile soprattutto per le professioni di

tipo tecnico. Queste azioni devono coinvolgere tutti gli attori del sistema locale: le imprese e

le loro rappresentanze, il sistema scolastico e formativo, le ragazze e le famiglie. Le azioni di

promozione e orientamento possono inizialmente far leva sui casi di successo (che sono ormai

numerosi) e sulla creazione di reti più strette ed integrate tra sistema scolastico e formativo e

sistema delle imprese.

Queste attività di orientamento e di promozione devono però andare di pari passo con

politiche di sostegno all’ inserimento delle donne in professioni tecniche attraverso l’ offerta di

servizi di conciliazione per consentire alle donne con famigliari a carico l’ entrata e la

continuità nel lavoro, di servizi di consulenza alle imprese per facilitare l’ introduzione di

forme più innovative di gestione e sviluppo delle risorse umane e degli orari di lavoro che

facilitino la presenza femminile anche in mansioni tradizionalmente maschili, di formazione e

riqualificazione professionale. Le politiche di conciliazione possono essere sia pubbliche che

aziendali, come riconosciuto dalle stesse imprese intervistate. Anche le parti sociali possono

avere un ruolo rilevante a questo proposito favorendo la sperimentazione di azioni positive e

di riformulazione degli orari di lavoro, oltre che l’ offerta di servizi aziendali di buona qualità

e diffuse sul territorio.

I cambiamenti culturali richiedono tempo per diffondersi, ma le crescenti difficoltà delle

imprese nel reperimento di manodopera maschile e l’ innovazione tecnologica, faciliteranno

l’ inserimento delle donne in queste professioni contribuendo alla rimozione degli stereotipi

attraverso l’ aumento del numero di imprese che “ sperimenteranno” dal vivo l’ inserimento

femminile in posizioni tradizionalmente maschili.

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15

&$3,72/2���,/�0(5&$72�'(/�/$9252�,1�3529,1&,$�',�9$5(6(�,1�81$�35263(77,9$�

',�*(1(5(�

In questo capitolo si traccia un quadro completo della realtà del mercato del lavoro in

provincia di Varese con riferimento agli anni 2001-2003, con particolare attenzione alle

differenze di genere, in termini di partecipazione, andamento e struttura dell’ occupazione e

disoccupazione. L’ analisi sarà possibile grazie all’ integrazione della pluralità di fonti

statistiche a livello provinciale, che comprendono l’ Indagine sulle Forze di Lavoro Istat, i dati

dei Centri per l’ Impiego, l’ Indagine Excelsior e i dati Inps.

1.1�LA PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL MERCATO DEL LAVORO

Le forze di lavoro, comprendenti sia gli occupati sia le persone in cerca di occupazione,

sono aumentate sia in provincia di Varese ( da 371 mila nel 2001 a 389 mila nel 2003) sia in

Lombardia (da 4.112 mila nel 2001 a 4.215 mila nel 2003). Dobbiamo però rilevare che

l’ incremento maggiore in provincia di Varese si è avuto nel 2002, con una variazione

percentuale di +4.3%, mentre per il 2003 la variazione è solo di +0.5%. Nel corso del 2003 si

registra perciò un forte rallentamento nella crescita della forza lavoro. Anche in Lombardia si

rileva un andamento crescente, con una variazione percentuale per il 2002 di +1.7% e per il

2003 +0.8%. La partecipazione al mercato del lavoro varesino è cresciuta dal 2001 al 2003

più che in Lombardia (variazione percentuale in provincia di Varese +4.9%; in Lombardia

+2.5%).

La crescita è in larga misura determinata dalla maggiore partecipazione femminile al mercato

del lavoro (Tab. 1.1), soprattutto per quanto riguarda il 2002. L’ aumento dell’ offerta di lavoro

da parte delle donne è una tendenza confermata a livello nazionale ed europeo e risulta legata

a cambiamenti socio-culturali intervenuti nell’ ultimo decennio e a politiche espressamente

volte a favorire la partecipazione femminile al lavoro. Da un lato, infatti, si è indebolito il

modello tradizionale di divisione del lavoro all’ interno della famiglia ed è cambiata la

concezione del lavoro, che non è solo un mezzo per guadagnarsi da vivere ma anche una

forma di realizzazione personale e di riconoscimento sociale, stimolando pertanto molte

donne a proporsi sul mercato del lavoro. Dall’ altro lato, considerando il fenomeno

dell’ invecchiamento della popolazione, a livello nazionale ed europeo viene dato sempre più

risalto al ruolo che potrebbero avere le donne nel far fronte alle richieste delle imprese e come

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16

risorsa per sostenere il sistema pensionistico, cosicché, attraverso politiche specifiche, si

stimola l’ ingresso della componente femminile nel mondo del lavoro. Proprio per queste

ragioni il Consiglio Europeo di Lisbona nel marzo del 2000 ha indicato come obiettivo, da

raggiungere entro il 2010, un tasso di occupazione femminile per la media dei paesi europei

del 60%.

In provincia di Varese la forza lavoro femminile nel 2002 è aumentata dell’ 8.4% rispetto al

2001, contro una crescita della forza lavoro maschile solo dell’ 1.4%. Purtroppo nel 2003 la

partecipazione femminile è diminuita del 3.0%. La variazione percentuale della forza lavoro

femminile provinciale nel triennio 2001-2003 resta comunque maggiore di quella regionale

(Varese 5.2% vs. Lombardia 3.5%), anche se in Lombardia il rallentamento della crescita non

assume segno negativo in nessun anno (variazione percentuale donne 2001-2002 +2.6%,

2002-2003 +0.8%).

La quota di donne in età lavorativa che non partecipa al mercato del lavoro resta comunque

alta in provincia di Varese come in Lombardia. Rappresentano in entrambi i casi circa il 60%

del totale delle non forze lavoro (dalle 129 mila unità del 2001 alle 125 mila unità del 2003).

In termini di valori assoluti, comunque, diminuisce il numero delle donne in età lavorativa

non attive: per il 2002 si registra una variazione di –6.2% (Lombardia –3.1%). Questo trend

continua per il 2003 a livello regionale (-0.9%), in provincia di Varese invece la quota di

donne in età lavorativa che non fa parte delle forze lavoro sale di 3.3 punti percentuali.

Complessivamente le donne continuano a proporsi più che nel passato, riuscendo ad occupare

molti dei posti che si vengono a creare, ma appare evidente che esiste uno spazio di manovra

per le politiche volte all’ incremento della partecipazione femminile al lavoro e al pieno

utilizzo di risorse umane altrimenti inattive.

Analizzando i WDVVL� GL� DWWLYLWj F femminili (grafico 1.1) in provincia di Varese, possiamo

vedere la costanza del trend di crescita, nonostante la flessione dell’ ultimo anno, con valori

che continuano ad attestarsi al di sopra della media lombarda. Anche calcolando il tasso di

partecipazione femminile come rapporto tra forze lavoro e popolazione in età lavorativa (15-

64 anni) i valori registrati in provincia di Varese sono maggiori della media lombarda (56.6%

Varese, 55.5% Lombardia). Nonostante il tasso di partecipazione femminile provinciale sia

superiore a quello regionale, rimane lontano dal dato europeo (61.3% UE a 15 Paesi).

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17

G�H I�J K LNM�O�P O�Q�R1S�I!T�U!R6V MS!U!W3V I�XNX1MS%K�I6V V K Y�K V Z"J U!TTK R!K W U

39,2

40,2

39,4

4040,3

42 42

40,1

42,5

45,3

43,8

38,338,5 38,6

39

39,9

38,9

40,340,6

41,3

42,342,6

38

39

40

41

42

43

44

45

46

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003

tasso attività VA tasso attività Lom.

Fonte: ns elaborazioni su dati Istat, Forze di Lavoro

Nonostante si sia passati in provincia di Varese da un tasso di attività femminile del 45.3%

nel 2002 ad un tasso del 43.8% nel 2003, con una perdita di 1.5 punti percentuali, permane la

caratterizzazione femminile del mercato del lavoro varesino. Tale diminuzione è legata in

larga misura alla riduzione dell’ occupazione femminile che passa dalle 159 mila unità del

2002, alle 155 mila unità del 2003, ed all’ aumento delle donne in età lavorativa che restano

inattive (121 mila unità nel 2002, 125 mila unità nel 2003).

Considerando la serie storica dal 1993, negli anni 1995, 2000 e 2003 i tassi di attività

femminile fanno registrare una sostanziale battuta d’ arresto rispetto alla tendenza strutturale

di crescita del decennio di riferimento. Il trend lombardo risulta a questo proposito più

continuo. In provincia di Varese i valori annui dei tassi di attività paiono disomogenei e legati

ad accadimenti specifici della provincia8.

1.2�L’OCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI VARESE

Analizzando i dati ISTAT sull’ occupazione rileviamo che il trend del numero degli

occupati in provincia di Varese continua ad essere positivo, anche se nel 2003 si registra un

brusco rallentamento: si passa dal +6% del 2001-2002 al +0.5% del 2002-2003 (Tab. 1.1). Per

7 Il tasso di attività è calcolato come rapporto tra le forze lavoro e la popolazione di almeno 15 anni. 8 E’ necessario tenere presente che i dati Istat a livello provinciale derivano da un campione più ristretto e quindi risentono maggiormente delle variazioni congiunturali, evidenziando picchi più accentuati.

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18

quanto riguarda l’ occupazione femminile si rileva addirittura un –2.5% nel 2002-2003 a

fronte di un +11.2% nel 2001-2002. In termini di valori assoluti le donne passano dalle 144

mila unità occupate del 2001, alle 159 mila unità del 2002, ed alle 155 mila unità del 2003. La

variazione percentuale delle donne occupate nel biennio 2001-2003 è comunque positiva con

un +8.4%.

Il WDVVR�GL�RFFXSD]LRQH [ femminile continua ad aumentare e ad essere al di sopra della media

lombarda: nel 2002 è del 43% mentre quello in Lombardia è del 39.9%; nel 2003 è del 41.5%

mentre in Lombardia è del 40.4% (Tab. 1.2). Solo nel 2000 i tassi di occupazione femminile

provinciale sono inferiori a quelli della Lombardia (Varese 36.8% vs. Lombardia 37.9%)

(grafico 1.2).

Confrontando i tassi di occupazione femminili con quelli relativi alla popolazione maschile

notiamo che nel 2002 il gender gap10 si è molto abbassato rispetto al 2001, passando dal

22.2% al 18.9%. Nel 2003 invece torna a salire ed a superare la percentuale fatta registrare nel

2001, arrivando al 22.4%. Anche in questo caso il gender gap in provincia di Varese è

inferiore a quello lombardo, tranne che per l’ anno 2000, segno che le differenze di genere in

termini occupazionali risultano più contenute in provincia di Varese.

9 Il tasso di occupazione è calcolato come rapporto tra occupati e popolazione di almeno 15 anni. 10 Il gender gap è calcolato come differenza tra il tasso di occupazione maschile e il tasso di occupazione femminile.

\-]_^.`ba c%dfe%g h ijDk�^>lnm>jDo_d kpm>q o_^.r.rDd k�a dpc%cDs�t>^�u%a d�jDm` ava q

3 4 ,9 3 4 ,93 5 ,1

3 5 ,5 3 5 ,5

3 6 ,4

3 7 ,4

3 7 ,9

3 9

3 9 ,9

4 0 ,4

3 5

3 5 ,6 3 5 ,7

3 6 ,5

3 5 ,6

3 6 ,9

3 8 ,5

3 6 ,8

3 9 ,2

4 3

4 1 ,5

3 4

3 5

3 6

3 7

3 8

3 9

4 0

4 1

4 2

4 3

4 4

1 9 9 3 1 9 9 4 1 9 9 5 1 9 9 6 1 9 9 7 1 9 9 8 1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 2 0 2 2 0 0 3

L o m b a rd ia V a re s e

F o n te : n s e la b ora z io n i s u d a ti Is ta t, F o rz e d iL a vo ro

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19

Nel decennio 1993-2003 in Lombardia il gender gap passa dal 28.8% al 23.1%, perdendo 5.7

punti percentuali. In provincia di Varese passa dal 25.4% al 22.4%, perdendo 3 punti

percentuali (grafico 1.3).

G�H I�J K LNM�ONP w�Q�RNS�I!T�U!R6V MS�U1W�G�U!RNS�U!H%G�I!xRNU!K3V I�XNX�K6S.K6M�LNL1y�x1I�z�K M%R1U

25,4

26,7

25,4

23,1

25,8

24,3

23,2

26

22,2

18,9

22,4

28,8

27,527,2

26,4 26,2

25,5

24,824,4

23,7

23,1 23,1

18

20

22

24

26

28

30

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003

Varese Lombardia

Fonte: ns elaborazioni su dati Istat, Forze di Lavoro

Analizzando in modo più dettagliato i dati relativi all’ occupazione femminile nel biennio

2001-2003 si evidenzia che in provincia di Varese i tassi di occupazione più elevati si

registrano per la fascia d’ età tra i 25 ed i 29 anni. In questa coorte nel 2001 abbiamo un tasso

di occupazione del 71.2%, nel 2002 dell’ 80.2% e nel 2003 del 77.9%. I valori più bassi sono

quelli relativi alle giovani donne tra i 15 e i 24 anni. In questo caso si passa da un tasso di

occupazione del 24.5% del 2001, al 33% del 2002 ed al 36% del 2003. Questa è l’ unica coorte

in cui i tassi di occupazione, sebbene bassi, non subiscono una flessione nel 2003, ma anzi

crescono ed ottengono una performance migliore anche rispetto a quella lombarda (33.8%). In

questo senso la situazione per questa coorte appare ribaltata rispetto al 2001, quando il dato

provinciale era di circa 10 punti percentuali inferiore a quello regionale. L’ aumento del tasso

di occupazione in questa fascia d’ età può essere collegato a due fenomeni: il numero di

occupati può aumentare perché coloro che cercano lavoro trovano un’ occupazione, oppure

perché i giovani si immettono presto sul mercato del lavoro e non proseguono gli studi. La

coorte 30-64 anni continua ad essere quella con un differenziale tra tasso d’ occupazione

maschile e femminile maggiore (Tab. 1.2). Considerando la popolazione in età lavorativa sia

in provincia di Varese che in Lombardia, il tasso di occupazione femminile è ancora lontano

dagli obiettivi fissati dall’ Unione Europea per il 2010.

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20

I dati per WLSRORJLD� G¶LPSLHJR mostrano un aumento delle donne che hanno un lavoro

indipendente: si passa dal 17.4% del 2001 al 18.7% del 2003. Questo aumento è

probabilmente dovuto all’ utilizzo di contratti parasubordinati, utilizzati soprattutto nel

terziario, settore che ha una incidenza maggiore sull’ occupazione femminile. Il settore dei

servizi occupa il 68.4% delle donne. In calo rispetto al 2001 la popolazione femminile che in

provincia di Varese è impiegata nell’ industria (Tab. 1.3). In base ai dati Istat le donne

occupate nel settore industriale passano dalle 46 mila unità del 2001 alle 49 mila unità del

2002 ed alle 48 mila unità del 2003, facendo registrare così una variazione per il biennio

2001-2003 del 4.3%.

Nei servizi le donne occupate sono 97 mila nel 2001, 109 mila nel 2002 e 106 mila nel 2003,

facendo registrare una variazione complessiva per gli anni 2001-2003 del 9.3% (Tab. 1.4).

Questo andamento viene confermato dai dati provenienti dai Centri per l’ Impiego della

provincia di Varese. Infatti, confrontando i flussi annuali per settore degli avviamenti ,

rileviamo che per quando riguarda l’ occupazione femminile diminuiscono rispetto al 2001 le

donne avviate nel settore industriale (21.1% nel 2001, 16.4% nel 2003). Aumentano gli

avviamenti nelle altre attività, passando dal 78.1% del 2001 all’ 82.9% del 2003 (Tab. 1.5).

Continua quindi il processo di deindustrializzazione che ha caratterizzato l’ economia varesina

nell’ ultimo decennio11 e si conferma la forte presenza femminile nel terziario. Elaborando i

flussi annuali degli avviamenti e delle cessazioni per qualifica professionale, provenienti dai

Centri per l’ Impiego, rileviamo che vi sono saldi positivi per tutte le figure professionali

indicate. Il peso maggiore sulla composizione del saldo, sia per gli uomini sia per le donne,

l’ hanno gli operai non qualificati, seguiti dagli operai qualificati e dagli impiegati. Per

quest’ ultima qualifica professionale gli avviamenti femminili superano quelli maschili. In

tutte le altre qualifiche, compreso l’ apprendistato, gli avviamenti maschili sono maggiori di

quelli femminili.

11 Nel 1991 le donne avviate nel settore industriale rappresentavano quasi il 43% degli avviamenti per la componente femminile.

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1.3�DONNE E DISOCCUPAZIONE

Il numero di persone in cerca di occupazione nell’ ultimo decennio ha subito una

drastica riduzione sia a livello provinciale sia regionale. Considerando nello specifico la

disoccupazione femminile, il trend positivo appare con chiarezza se si osserva il tasso di

disoccupazione femminile (grafico 1.4), principale indicatore del grado di tensione di un

mercato del lavoro. La dinamica del tasso di disoccupazione femminile della provincia di

Varese evidenzia una riduzione più accentuata, seppur con un andamento discontinuo12,

rispetto alla media lombarda.

Dopo il picco del 1994 (Varese 11.4% e Lombardia 9.5%), registrato come effetto della crisi

dei primi anni novanta, il tasso di disoccupazione femminile comincia a diminuire subendo

una battuta d’ arresto in provincia di Varese negli anni 1997 e 1998, scontando l’ aumento del

grado di partecipazione al mercato del lavoro. La maggior offerta di manodopera in questi due

anni, mentre ha trovato una corrispondente domanda per gli uomini (il cui tasso di

disoccupazione si è ridotto rispetto al 1996 raggiungendo il 3%), è risultata in parte

insoddisfatta per le donne (che registrano un tasso di disoccupazione in crescita fino al livello

del 12.1%)13. Negli anni successivi, però, la manodopera femminile è stata assorbita dal

12 Ricordiamo che è’ necessario tenere presente che i dati Istat a livello provinciale derivano da un campione più ristretto e quindi risentono maggiormente delle variazioni congiunturali, evidenziando picchi più accentuati. 13 LIUC, /¶HYROX]LRQH�UHFHQWH�GHO�0HUFDWR�GHO�/DYRUR�LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Varese.

{�| }N~�� �1���N� ��������}.��.�1� �-���%��� }1�1���-�D�N�D� �.�.�1�.�.�!}N�!� �D�!��~ �.����� �%� � �

8,9

9,59,2 9,1

8,9 8,9

7,4

6,7

5,5 5,6

5,2

10,8

11,4

9,4

8,6

11,6

12,2

8,58,3

7,8

5,2 5,25

6

7

8

9

10

11

12

13

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003

Lombardia Varese

Fonte: ns elaborazioni su dati Istat, Forze di Lavoro

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mercato del lavoro varesino e il tasso di disoccupazione ha subito un notevole

ridimensionamento. Partendo da valori più elevati rispetto alla media lombarda (di oltre due

punti percentuali), Varese riesce a colmare la distanza e, addirittura, ad evidenziare nel 2002

un tasso di disoccupazione femminile inferiore, seppur di poco, al dato regionale (5.2%

Varese vs. 5.6% Lombardia)14. Nel 2003 i tassi di disoccupazione femminile provinciale e

regionale si attestano entrambi sul 5.2%. In provincia di Varese, tuttavia, si registra un

potenziale elemento di criticità legato al calo dell’ attività delle donne in età lavorativa. Dal

2002 al 2003 le donne in età lavorativa inattive crescono da 121 mila unità a 125 mila unità

(+3.3%). Tale aumento potrebbe essere causato da un effetto di scoraggiamento sulla

componente femminile del mercato del lavoro. A Varese il tasso di disoccupazione

femminile, seppure in diminuzione, risulta più che doppio rispetto a quello maschile (5.2% vs.

2.1%) ed evidenzia un gender gap ancora elevato (3.1 punti percentuali e la situazione appare

peggiorata rispetto all’ anno 2002 quando il gender gap era di 2.7 punti percentuali) (Tab. 1.6).

Nel panorama lombardo la situazione del mercato del lavoro femminile varesino appare

migliore solo rispetto alle province di Milano (5.7%) e Lodi (7.9%), che hanno tassi di

disoccupazione più alti. La provincia di Varese, pur attestando il suo tasso di disoccupazione

allo stesso livello della media lombarda è solo settima, sulle nove province. Meglio della

provincia di Varese fanno le province di Cremona, Como, Sondrio, Bergamo, Mantova,

Lecco (grafico 1.5).

�"� �6� � �N���N� �������N�1��%�6�%� �1���N�1 �¡1��¢�� �%£1¤"� ¤1¥¥�� £�� ¦ ¤�¡1¤!�D¡�� �1§�� £1�!� �

2,5

3,6

4,2

4,3

4,4

4,6

5,2

5,2

5,7

7,9

11,6

0 2 4 6 8 10 12 14

Lecco

Mantova

Bergamo

Sondrio

Como

Cremona

Varese

Lombardia

Milano

Lodi

Italia

Tasso disocc.

Fonte: ns. elaborazioni su dati Istat

14 Il tasso di disoccupazione totale che per il 2003 in provincia di Varese è del 3.4%, mentre in Lombardia è del 3.6%.

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Tuttavia, la situazione appare migliorata rispetto al 2001, quando il tasso di disoccupazione

femminile varesino era il peggiore di tutta la regione.

Le difficoltà che le donne incontrano nell’ inserimento lavorativo si registrano anche

analizzando i dati delle persone iscritte ai Centri per l’ Impiego della provincia di Varese: il

67.5% degli iscritti a dicembre 2003 sono donne, percentualmente in diminuzione rispetto al

70.7% delle iscrizioni femminili registrate nel 2001 (Tab. 1.7).

Quanto osservato a livello aggregato può essere precisato con maggior dettaglio. Sono ancora

molti i giovani che incontrano ostacoli all’ ingresso nel mondo del lavoro, nonostante i tassi di

disoccupazione per la fascia d’ età 15-24 anni e 15-29 anni siano diminuiti rispetto al 2001

(rispettivamente 10.7% e 7% nel 2003 vs. 17.5% e 12% nel 2001). Per le donne, nelle stesse

fasce d’ età, si registrano tassi ancora più alti (12.9% e 9% nel 2003 vs. 20.9% e 15.6% nel

2001). A livello regionale i tassi di disoccupazione per queste due coorti sono aumentati nel

biennio 2001-2003, si ha quindi una inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti,

quando la disoccupazione giovanile aveva un peso maggiore in provincia di Varese (Tab.

1.6).

Gli iscritti nei Centri per l’ Impiego con meno di 25 anni, sia uomini sia donne, sono

percentualmente diminuiti. Per quanto riguarda invece la coorte 25-29 anni sono diminuite le

donne, passando dal 10.8% al 10%. Diminuiscono i disoccupati in cerca di prima

occupazione: sono il 13.3% degli uomini (nel 2001 erano il 15.7%) ed il 14.6% delle donne

(nel 2001 erano il 17.5%). Aumenta il peso delle disoccupate iscritte come operaie non

qualificate, passando dal 40.4% del 2001 al 43% del 2003. Cresce leggermente anche il peso

dei disoccupati, sia uomini sia donne, iscritti come operai qualificati, mentre diminuiscono gli

iscritti come impiegati (Tab. 1.8).

Un elemento di ulteriore criticità è generalmente rappresentato dalla presenza di una quota

consistente di disoccupati di lungo periodo, ovvero di disoccupati da più di 24 mesi. La

persistenza per lunghi periodi nello stato di disoccupazione può provocare la degenerazione

delle conoscenze e delle competenze professionali, ma anche la creazione di pregiudizi da

parte dei possibili datori di lavoro rendendo problematico l’ inserimento lavorativo. Il

perdurare della disoccupazione, inoltre, provoca nell’ individuo un effetto di scoraggiamento e

un graduale allontanamento dal mercato del lavoro che rende ancora più bassa la probabilità

di trovare una occupazione. In provincia di Varese la situazione su questo fronte appare

migliorata: sul totale degli iscritti i disoccupati di lunga durata rappresentano il 42.4% (52.5%

nel 2001). Purtroppo il peso delle donne è molto elevato, rappresentando il 75.4% sul totale

dei disoccupati di lunga durata.

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24

1.4�LA FLESSIBILITA’ DEL MERCATO DEL LAVORO NELLA PROVINCIA DI

VARESE

Dalla seconda metà degli anni Novanta e, specificatamente a partire dal 1997 con

l’ introduzione del pacchetto Treu, in Italia si è assistito ad una crescita sostenuta di forme di

lavoro atipico, ovvero di contratti di lavoro diversi dal contratto di lavoro dipendente a tempo

indeterminato e a orario pieno. La diffusione del lavoro non standard ha prodotto benefici

sulla crescita dell’ occupazione ma, in alcuni casi, si è esasperato l’ elemento della flessibilità

avvicinandosi a situazioni di precarietà del lavoro. Per un migliore approfondimento in tema

di flessibilità si analizzerà il grado di diffusione del lavoro atipico nella provincia di Varese,

con riferimento alle differenze di genere, e si utilizzeranno alcuni indicatori per misurare il

grado di flessibilizzazione del mercato del lavoro varesino.

La richiesta di una maggiore flessibilità del mercato del lavoro da parte del sistema produttivo

lombardo e varesino emerge chiaramente dai dati dell’ indagine Excelsior sui fabbisogni

professionali delle imprese. La quota di assunzioni previste con contratto a tempo

indeterminato si è ridotta a Varese in misura superiore alla media lombarda, passando dal

58.7% previsto per l’ anno 2002 (61.3% Lombardia) al 53.2% nelle previsioni per l’ anno in

corso (58.3% Lombardia) e lasciando spazio per assunzioni con contratti atipici. Solo per le

previsioni di assunzioni del 2003 è prevista una differenziazione di genere, quindi non è

possibile un confronto fra le previsioni di assunzioni di figure femminili in provincia di

Varese del 2002 e quelle del 2003. Per l’ anno in corso, la quota prevista di contratti a tempo

indeterminato per le figure femminili è stata del 41.2% (Tab. 1.9).

������,�CONTRATTI ATIPICI

Tra le varie tipologie contrattuali a Varese sembra essere cresciuta la rilevanza assunta

dai contratti a tempo determinato, che supera la media regionale: ¼ delle assunzioni previste

dalle imprese per il 2003 prevede l’ applicazione di un contratto a tempo determinato15. Tale

tipologia risulta potenzialmente più utilizzata nel caso di assunzioni di personale femminile

soprattutto adulto (29.9% delle assunzioni di figure femminili vs. il 25.2% di quelle maschili),

rilevando la presenza di fenomeni di segregazione femminile nei contratti atipici. Nella fascia

15 Occorre ribadire molta cautela nella lettura di tali valori, in quanto si tratta di dati previstivi, che non sempre presuppongono una distinzione per sesso.

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d’ età oltre i 35 anni, per la figura femminile l’ incidenza del tempo determinato sulle

assunzioni sembra essere molto elevata e pari al 77.8%, contro il 12% dei maschi. Nelle coorti

sino a 25 anni e da 26 a 35 anni il divario resta evidente, seppure di minore entità: nella corte

sino ai 25 anni la quota di contratti a tempo determinato per le donne è del 16.6%, contro il

10% per la figura maschile; per la coorte da 26 anni a 35 anni la percentuale prevista per le

donne è del 29.9%, per gli uomini è del 22.6% (Tab. 1.9).

In riferimento al settore (Tab. 1.10) si rilevano quote consistenti di assunzioni previste a

tempo determinato nelle figure femminili nell’ industria (62.7%), ma anche nel commercio

(25.0%) e nei servizi (18.6%).

Tra i contratti atipici troviamo i contratti a causa mista, ovvero il contratto di formazione

lavoro e l’ apprendistato, che hanno la duplice caratteristica di configurare un rapporto di

lavoro a tempo determinato e di prevedere un’ attività di formazione/addestramento per il

giovane. Il peso dell’ apprendistato sulle assunzioni previste cresce rispetto alle previsioni

dello scorso anno (9.7% vs. 7.2%). Anche per l’ apprendistato ed il CFL si rileva un utilizzo

più elevato per l’ assunzione prevista di figure femminili. Per quanto riguarda il contratto di

apprendistato, esso è utilizzato per il 19.4% delle assunzioni previste di figure femminili e nel

10.5% delle assunzioni di figure maschili. Per le donne il settore in cui il contratto di

apprendistato è più utilizzato è quello dei servizi (29.9%).

Il contratto di formazione lavoro è utilizzato nel 9.4% delle assunzioni previste di figure

femminili e nel 7.7% delle assunzioni previste di figure maschili. Il settore in cui è più

utilizzato per le assunzioni di donne è il commercio (30.2%).

Una forma contrattuale che assume una notevole rilevanza in un’ analisi di genere è il SDUW�WLPH. In Italia questa forma contrattuale risulta meno diffusa rispetto ad altri paesi europei: nel

nostro paese i contratti a tempo parziale sono solo il 9% contro il 18% della media europea, il

25% della Gran Bretagna e il 42% dell’ Olanda, paesi nei quali, peraltro, l’ occupazione

femminile risulta superiore a quella registrata in Italia. L’ evidenza empirica, infatti, dimostra

che esiste una relazione positiva tra livello di occupazione femminile e grado di diffusione del

part-time16. E’ proprio per favorire l’ occupazione femminile che in Italia diversi

provvedimenti (pacchetto Treu, decreti di febbraio e aprile 2000 che recepivano la normativa

comunitaria e Legge Biagi) hanno cercato di incentivare l’ uso del part-time e di forme di

orario flessibili, contribuendo effettivamente ad incrementare, anche se in misura

insufficiente, l’ uso del tempo parziale nel nostro paese.

16 Samek M., Semenza R. (2001).

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In provincia di Varese la quota di avviamenti part-time sul totale degli avviamenti registrati

dai Centri per l’ Impiego per le donne fa registrare un incremento passando dal 27.3% del

2001 al 28.8% del 2003 (grafico 1.6)

¨�© ª�« ¬ ­�®�¯N° ±�²�³N®1´ ª�µ%¬6ª6¶6¶�¬ ª!·�¸!¹�´ ¬Nº1ª1© ´ » ´ ¬ ·�¸"¼�³�½�´ ®N´ ª1½ ¸�µ�¸N¾.½ ¬�ª6¶�¶�¬ ª!·�¸!¹6´_¬�© ¸N¾%¬ ¼�´ © ª6´ ¬6µ�ª!¬6¿�¸1¹�´ © ¬Nº1¸!©½ À Á ·º�¬ ¸N¾�®� ¶1ª!½ °6ÃÄ °

Provincia di Varese.

8,4

9,8

10

9,7

26,7

27,3

26,6

28,8

16,4

17,1

17,2

17,6

0 5 10 15 20 25 30 35

2000

2001

2002

2003

M F Tot

Fonte: ns. elaborazioni su dati dei Centri per l’Impiego

L’ incremento dell’ uso del tempo parziale viene rilevato anche dall’ analisi delle previsioni di

assunzione delle imprese. In base ai dati Excelsior, infatti, il tempo parziale è salito dal 9.2%

sulle assunzioni previste per il 2002 al 13% per il 2003 (13.9% Lombardia). Il tempo parziale

si conferma una forma di lavoro tipicamente femminile. Su 100 donne che le imprese varesine

prevedono di assumere, ben 41 verranno assunte, preferibilmente, con un part-time, mentre

solamente a 2.4 uomini su 100 verrà applicato tale contratto. Nelle previsioni delle aziende, i

settori in cui si prevede un largo utilizzo del part time per le donne, sono i servizi (58.2%

Varese vs. 48% Lombardia) e il commercio (39% Varese vs. 43.4% Lombardia). Nel settore

industriale l’ utilizzo è alquanto ridotto, soprattutto in provincia di Varese (2.8% Varese vs.

5.7% Lombardia) (Tab. 1.11 e 1.12). Le differenze tra settori possono spiegarsi con le diverse

modalità di organizzazione del lavoro. Nelle imprese del settore terziario, infatti, è previsto

spesso l’ utilizzo di forme di flessibilità temporale. Il gender gap e le differenze tra settore

risultano analoghe per l’ aggregato lombardo.

Esaminando le previsioni delle assunzioni in provincia di Varese in base alla fascia d’ età,

rileviamo che il contratto part-time per le donne è utilizzato principalmente fino ai 35 anni

(48.3% coorte fino ai 25 anni, 47.5% coorte da 26 anni a 35 anni). Oltre ai 35 anni la

percentuale si abbassa notevolmente (14.8%). In base a questi dati sembrerebbe che le

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imprese varesine non considerino il part - time una forma di incentivo all’ inserimento

lavorativo di donne mature con carichi familiari. In Lombardia per la stessa coorte la

previsione di assunzione è invece del 47.1%.

����� IL LAVORO INTERINALE

Un’ altra forma di lavoro atipico che ricopre un ruolo importante nell’ analisi della

flessibilità del mercato del lavoro, nonostante una flessione in atto dal 2002, è il lavoro

interinale17.

Dai dati dell’ Assessorato al lavoro della Provincia di Varese, la quota di donne sul totale dei

contratti interinali attivati nel territorio è del 42.5%. Il 42.8% di queste donne hanno la licenza

media ed il 32.3% non ha nessun titolo o solo la licenza elementare. Ciò dipende dal fatto che

il lavoro interinale risulta più diffuso nel settore industriale e per mansioni di tipo operaio. Da

rilevare, però, è una quota non trascurabile di donne in possesso di diploma (22%), in

particolare giovani donne (30% dai 15-24 anni e 27% dai 24-29 anni) che, presumibilmente,

utilizzano il lavoro interinale come canale d’ accesso al mondo del lavoro (Tab. 1.13; 1.14;

1.15).

In base ad una analisi di genere rileviamo che in provincia di Varese le aziende che nel 2002

hanno utilizzato lavoratori interinali donne appartengono ai principali settori industriali che

caratterizzano la struttura produttiva varesina: gomma e materie plastiche (10.7%); tessile

(7.3%); fabbricazione macchine e apparecchi elettrici (5.9%) e commercio al dettaglio (5.7%).

Sia per gli uomini sia per le donne la percentuale maggiore di contratti interinali ha durata

massima di 15 giorni (38.8% donne, 36% uomini), seguono quelli con una durata compresa

tra 16 e 30 giorni (21% donne, 19.9% uomini) e quelli tra un mese e due mesi (20% circa per

uomini e donne). Solo il 2.5% dei contratti per le donne e il 3% per gli uomini superava i sei

mesi di durata. Secondo Confinterim la percentuale di persone assunte al termine della

missione sarebbe del 32% (primo semestre 2002), mentre secondo l’ Istat il 40% delle persone

con contratto a termine full-time ad un anno di distanza (aprile 2001 – aprile 2002) è assunto

con contratto a tempo indeterminato18; i contratti di lavoro interinale, quindi, in termini di

stabilizzazione del rapporto di lavoro sono meno rilevanti rispetto ai contratti a tempo

determinato.

17 www.provincia.varese.it, /D�)OHVVLELOL]]D]LRQH�GHO�0HUFDWR�GHO�/DYRUR�LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH� Provincia di Varese, Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale. Å_Æ

Ires��7HU]R�UDSSRUWR�VXO�ODYRUR�DWLSLFR��YHUVR�OD�VWDELOL]]D]LRQH�GHO�SUHFDULDWR", Ires, 2003.

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In relazione all’ età, si evidenzia che in provincia di Varese i contratti di lavoro interinale

coinvolgono le donne prevalentemente nella fascia d’ età dai 30 ai 39 anni (33.6% vs. 29.5%

uomini). Il 22.2% dei contratti ha coinvolto ragazze fino ai 24 anni (30.8% uomini)e il 26.6%

giovani dai 25 ai 29 anni (22.6% uomini). La giovane età di questa tipologia di lavoratori non

deve però necessariamente far pensare che il lavoro interinale costituisca per questi lavoratori

una modalità di ingresso nel mondo del lavoro. Considerando, infatti, il basso livello di

istruzione di questi lavoratori è presumibile che alcuni di questi siano presenti sul mercato del

lavoro già da alcuni anni e che questo tipo di inserimento lavorativo costituisca un ripiego,

sicuramente preferibile alla disoccupazione. Inoltre, va evidenziato il fatto che il 33.6% degli

avviamenti con l’ interinale ha interessato lavoratrici tra i 30 e 39 anni, e ciò fa presupporre

l’ esistenza di una componente debole del mercato del lavoro, con bassi livelli di istruzione e

non più giovanissima, che rimane segregata in modalità di lavoro precarie.

����� I PRINCIPALI INDICATORI DI FLESSIBILITA’

A livello provinciale le statistiche amministrative dei Centri per l’ Impiego permettono

di effettuare una radiografia del grado di flessibilità raggiunta dal mercato del lavoro

dipendente concentrando l’ attenzione sulla stipulazione di contratti di lavoro non direttamente

riconducibili al contratto a tempo indeterminato e costruendo alcuni indicatori sintetici (Tab.

1.16 e 1.17). Se si considera il tasso di flessibilizzazione del mercato del lavoro rispetto al

lavoro a tempo determinato, ottenuto come quota di avviamenti a tempo determinato sul totale

degli avviamenti, si osserva come sia passati dal 71% del 2001 al 74.2% del 2003. La

flessibilizzazione, in termini di contratti a tempo determinato, riguarda in misura superiore le

donne, passando dal 72.4% del 2001 al 77.6% del 2003, mentre per gli uomini si passa dal

70.1% del 2001 al 71.7% del 200319.

Anche il tasso di flessibilizzazione rispetto al lavoro part - time, calcolato come rapporto

percentuale tra avviamenti a tempo parziale e totale degli avviamenti, risulta in crescita

passando dal 17.1% del 2001 al 17.9% del 2003. Le differenze di genere risultano evidenti,

riconfermando che l’ uso del part-time riguarda soprattutto le donne (9.8% uomini nel 2001 e

nel 2003 vs. 27.3% nel 2001 e 28.8% nel 2003 per le donne).

La diffusione dei contratti atipici ha sicuramente reso meno rigido il mercato del lavoro ed ha

favorito l’ ingresso delle fasce deboli nel mercato del lavoro; d’ altro canto c’ è il rischio che la

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flessibilità possa sfociare in situazioni di precarietà che, pur essendo preferibili allo stato di

disoccupazione, pongono il lavoratore in condizioni di elevata instabilità ed incertezza

lavorativa. Un indice di instabilità occupazionale è stato costruito come rapporto tra gli

avviamenti senza cancellazione, ovvero le tipologie di assunzione che impegnano i lavoratori

per meno di venti ore la settimana o per meno di quattro mesi l'anno, e il totale avviamenti.

Questo indicatore nel 2001 riguarda oltre la metà dei contratti di lavoro stipulati nell’ anno e

nel 2003 arriva al 58%. Come per la flessibilità, anche l’ instabilità interessa più le donne

(56.2% nel 2001, 64% nel 2003) che gli uomini (49.6% nel 2001; 53.6% nel 2003).

L’ utilizzo di forme di lavoro instabile per le donne risulta più diffuso nel terziario e passa dal

64.7% del 2001 al 70.9% del 2003. Relativamente al livello di qualifica delle lavoratrici,

coinvolge soprattutto personale non qualificato (Tab. 1.17).

L’ incremento del livello di precarietà si registra anche analizzando l’ andamento

dell’ incidenza delle trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo

indeterminato sul totale degli avviamenti: tale incidenza si riduce progressivamente e il valore

per le figure femminili nel 2001 del 10%, risulta nel 2003 del 7% (Tab. 1.16).

Nel corso del biennio 2001-2003, dunque, anche il mercato del lavoro di Varese ha

conosciuto un progressivo ampliarsi della flessibilità attraverso lo svilupparsi di forme

atipiche di stipulazione dei contratti e, in alcuni casi, la flessibilità è sfociata in precarietà

lavorativa. L’ aumentata flessibilità nonché la maggiore instabilità hanno interessato

soprattutto le fasce di popolazione attiva tradizionalmente più deboli, ovvero le donne con

bassi titoli di studio.

����� IL LAVORO PARASUBORDINATO

L’ universo dei collaboratori coordinati e continuativi ha rappresentato una quota

considerevole dei lavoratori atipici nel mercato del lavoro italiano, anche se negli ultimi anni

questa tendenza si sta stabilizzando. Tale universo risulta costituito da diverse tipologie di

lavoratori e risulta caratterizzato da una forte eterogeneità professionale e sociale che rende

difficile inquadrare, anche dal punto di vista giuridico e previdenziale, i collaboratori come

lavoratori dipendenti piuttosto che come lavoratori autonomi. Il rapporto di collaborazione

coordinata e continuativa, infatti, si colloca in una zona intermedia in quanto spesso coniuga

19 Bisogna, comunque, tenere in considerazione l’ incidenza dei contratti di lavoro interinale.

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caratteristiche formali del lavoro indipendente con tratti sostanziali propri del lavoro

autonomo.

Gli iscritti alla Gestione Separata Inps si dividono in tre categorie: coloro che esercitano arti e

professioni in modo abituale, anche se non esclusivo (liberi professionisti, titolari di partita

I.V.A.), coloro che svolgono attività di collaborazione coordinata e continuativa

(collaboratori) e i collaboratori/professionisti iscritti ad un albo o ad un ordine professionale.

La gestione ha iniziato ad operare nel 1996 e prevede per gli iscritti aliquote relativamente

basse rispetto a quelle in vigore per le altre gestioni assicurative dell’ Inps, in particolare per i

lavoratori dipendenti20.

I dati relativi al numero di iscrizioni dal 2001 al 2002 (Tab. 1.18) per la provincia di Varese

mostrano un incremento dei lavoratori parasubordinati dell’ 11.1%, in linea con il dato

lombardo.

Il lavoro parasubordinato è cresciuto in misura percentualmente più rilevante per la

componente femminile (+12% rispetto al 2001). Per gli uomini la crescita è del 10.5%.

Variazioni percentuali superiori per gli uomini si registrano solo tra i

collaboratori/professionisti con +20.1% contro il +16.7% delle donne. Il lavoro

parasubordinato cresce in misura percentualmente più rilevante per la componente femminile

che nel 2002 arriva a costituire il 45.3% dei lavoratori con tale tipologia contrattuale.

Ricordiamo che la quota di donne complessivamente occupate in provincia di Varese

raggiunge un valore inferiore (42.6% nel 2002) e, dunque, il grado di femminilizzazione per il

segmento dei lavoratori parasubordinati risulta più evidente. L’ elevato coinvolgimento

femminile, tipico di questa forma di impiego21, risulta più evidente a Varese rispetto alla

media lombarda (44.4%).

Tra i lavoratori parasubordinati il peso maggiore è quello dei collaboratori che nel 2002

costituiscono il 90% del totale, con peso più consistente per le donne (92.4%). I liberi

professionisti, che costituiscono il segmento più forte di questo universo, sono più numerosi

tra gli uomini con una quota del 10% sul totale, mentre le donne professioniste sono solo il

5.8%. I collaboratori/professionisti costituiscono una quota residuale (2.2%). Analoga la

situazione in Lombardia (Tab. 1.18 e 1.19).

Sulla base delle fasce d’ età si evidenzia una composizione differente tra uomini e donne. Le

prime tre fasce d’ età che presentano il peso maggiore per le donne sono 30-39, 40-49, 25-29

20 Le aliquote attuali sono: 10% per i soggetti già iscritti a gestione previdenziale obbligatoria e per i titolari di pensioni ai superstiti; 12.5% per i soggetti titolari di pensione diretta; 14% per i soggetti privi di altra copertura previdenziale obbligatoria e non pensionati. Con l’ introduzione del lavoro a progetto è però previsto l’ aumento dell’ aliquota fino al 19%. 21 Ires, 7HU]R�UDSSRUWR�VXO�ODYRUR�DWLSLFR��YHUVR�OD�VWDELOL]]D]LRQH�GHO�SUHFDULDWR", Ires, 2003.

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mentre gli uomini risultano mediamente più anziani in quanto sono concentrati nelle fasce 30-

39, 40-49, 50-59. Il calcolo dei tassi di femminilizzazione22 (Tab. 1.20) per fasce d’ età indica,

infatti, una elevata presenza di donne, superiore anche alla presenza maschile, per le classi

fino ai 29 anni, un sostanziale equilibrio tra i sessi per la fascia centrale dai 30 ai 39 anni e

una prevalenza di uomini nelle classi più mature, in particolare nel caso degli over 60enni. Le

medesime differenze di genere si evidenziano per la Lombardia. Sembra, dunque, che il

lavoro parasubordinato svolga funzioni diverse in relazione al genere: per gli uomini è in

misura minore un canale di ingresso nel mercato del lavoro e in misura superiore una forma di

prolungamento della vita lavorativa ed è sempre più utilizzato per consulenze che richiedono

qualifiche elevate e specialistiche che, naturalmente, sono direttamente correlate all’ età

(professionisti, collaboratori/professionisti), mentre per le donne costituisce una modalità di

accesso al mercato del lavoro e spesso anche un modo per rimanerci, segregandole nella

fascia più debole di questa tipologia contrattuale.

22 Il tasso di femminilizzazione è calcolato come rapporto percentuale tra numero di donne iscritte per una determinata tipologia d’ iscrizione e fascia d’ età e il numero totale di iscritti nella medesima tipologia e per la stessa fascia d’ età.

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&$3����/(�6&(/7(�6&2/$67,&+(�(�)250$7,9(�'(//(�*,29$1,�'211(�

Gli obiettivi di questo capitolo sono duplici: da una parte esso risponde ad una

necessaria esigenza conoscitiva rispetto al tema in oggetto; dall’ altra, collegando l’ analisi

della domanda di lavoro con quella dell’ offerta, mette in evidenza il necessario raccordo tra

fabbisogni occupazionali e fabbisogni formativi, individuando eventuali discrepanze o

sintonie.

Il ricorso ad una analisi di tipo quantitativo si è reso necessario nei confronti dei dati relativi

agli iscritti alle scuole superiori, opportunamente disaggregati per sesso, al fine di rendere

possibile la ricostruzione dei percorsi scolastici femminili e maschili, e per evidenziare il peso

dei tassi di femminilizzazione dei diversi istituti. Tale ricostruzione, essendo svolta su tutte le

scuole superiori e non solamente su quelle tecniche, permette di evidenziare non solo la reale

consistenza della presenza femminile (evidenziando quali tra questi percorsi appaiono essere i

più scelti), ma anche eventuali discrepanze e, quindi, possibili spazi di intervento per le

Amministrazioni coinvolte, in relazione ai fabbisogni formativi da sviluppare.

La stessa ricostruzione effettuata per le scuole superiori è stata poi effettuata anche per quanto

riguarda il sistema formativo indagando quali sono i percorsi di formazione professionale

maggiormente scelti dalle giovani donne e verificando, anche in questo caso, la presenza

femminile in quei percorsi che possono avere come sbocco lavorativo le professioni tecniche

intermedie di riferimento della ricerca.

L’ analisi delle differenze di genere sulle scelte scolastiche si rivela interessante considerando

che l’ aumento della scolarizzazione ha prodotto un innalzamento del livello di istruzione della

popolazione giovane ed adulta italiana. Si osserva, infatti, un aumento generale della quota di

persone con il diploma di scuola media superiore ed un calo di quanti al massimo hanno la

licenza elementare. Tale processo è ancora più evidente per le donne, al punto che, nelle

generazioni più giovani, la percentuale femminile di persone con titolo di studio elevato è

superiore a quella maschile23.

Considerando il grado di istruzione della forza lavoro in provincia di Varese (Tab. 2.1),

evidenziamo la diminuzione del peso percentuale delle persone senza titolo/licenza

elementare e con la media inferiore sul totale complessivo (nel 1997 rispettivamente 14.3% e

34.6% vs. 10.6% e 34.1% del 2001). Considerando la forza lavoro femminile si passa dal

14.8% di senza titolo/licenza elementare del 1997 all’ 11% del 2001, e dal 31.5% di licenza

23 Istat, $QQXDULR�VWDWLVWLFR�LWDOLDQR�������Istat, 2003.

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media inferiore del 1997 al 30.8% del 2001. Facendo riferimento all’ anno 2001 le donne con

diploma di scuola media superiore sono il 46.4% sul totale delle femmine, mentre gli uomini

sono il 41.4% del totale dei maschi. Nel 2001 la percentuale di laureati maschi e femmine è

pressoché uguale (11.9% maschi, 11.8% femmine). Dal 1997 al 2001 i laureati totali sono

passati dal 10.9% all’ 11.8%.

��� LA SCUOLA SUPERIORE

Per le elaborazioni che seguiranno ci siamo riferiti ai dati sulle iscrizioni dei giovani

alle scuole superiori messi a disposizione dall’ Osservatorio Permanente dell’ Istruzione della

provincia di Varese, che rappresenta la fonte più ricca ed importante rispetto a questi temi.

Nell’ anno scolastico 2001-2002 gli studenti iscritti alle scuole secondarie superiori in

provincia di Varese sono 34.778, nell’ anno scolastico 2002-2003 sono 34.996 (Tab. 2.2). Le

femmine iscritte continuano ad essere più dei maschi, ma sono in calo rispetto al 2001-2002

(51.04% nel 2001-2002; 50.4% nel 2002-2003) Per quanto riguarda la distribuzione degli

iscritti per distretto e per genere (Tab. 2.5), anche per l’ anno 2002-2003 la presenza femminile

è maggiore rispetto a quella maschile in sei distretti su nove (Cittiglio, Varese, Viggiù, Sesto

Calende, Tradate, Busto A.).

Aumentano gli studenti che frequentano scuole serali (975 vs. 934); di questi il 20,8% sono

femmine, il 79.2% sono maschi. La percentuale di femmine che si iscrivono a scuole serali è

in diminuzione rispetto al 2001-2002 (23.2%), permane perciò la difficoltà del mondo

femminile a reinserirsi in un percorso di studi dopo un precedente abbandono scolastico.

L’ indice di ripetenza continua a differenziarsi notevolmente per genere. Nell’ anno scolastico

2002-2003 il 9.4% (8,4% nel 2001-2002) degli studenti maschi iscritti ripete il corso seguito

nel precedente anno scolastico, mentre per le femmine questa percentuale è del 5.2% (5.5%

nel 2001-2002). Un’ altra informazione ricavabile dai dati relativi alle iscrizioni è sulla

regolarità del percorso di studi: il 25.8% (26.3% nel 2001-2002) degli studenti presenta un

ritardo di almeno un anno rispetto al normale andamento degli studi previsto per la loro classe

d’ età. L’ indice di ritardo per le femmine è in calo rispetto al 2001-2002 (20.8%) e per l’ anno

scolastico 2002-2003 si attesta sul 19.3%; l’ indice di ritardo per i maschi è del 32.4% (32%

nel 2001-2002).

Analizzando la distribuzione degli iscritti alle scuole superiori per genere negli anni scolastici

2001-2002 e 2002-2003 nelle differenti classi di corso i dati segnalano una maggiore

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dispersione scolastica maschile. Osserviamo che percentualmente le iscrizioni maschili

diminuiscono al crescere dell’ anno di frequenza, mentre le femmine tendono ad aumentare al

procedere dell’ anno del percorso di studi (Tab. 2.3).

*UDILFR�����4XRWD�GL�UDJD]]H�VXJOL�LVFULWWL�DOOH�VFXROH�VXSHULRUL�SHU�WLSRORJLD�VFRODVWLFD��Provincia di Varese.

51,0

89,6

46,2

85,7

78,573,0

89,7

8,2

21,1

57,5

18,3

78,9

50,4

91,3

46,2

81,979,2

73,6

88,4

7,5

19,3

56,6

19,0

76,1

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Ist. prof.servizicom. eturistici

Ist. prof.industria eartigianato

Ist.Tecnicocomm.

Ist.tecicogeometri

Ist tecnicoind.

Ist.Tecnico

peritiaziendali

Liceoartistico

Liceoclassico

Liceolinguistico

Liceoscientifico

Magistrali TOT

2001-02 2002-03

Ç�È�É�Ê Ë�ÌbÍ6Î Ï�Ð6ÑDÒ�Ó�Ê Ô�Õ�ÖN× Ø�Ö�Ù È3Ú Ô É�Û Ô Ó>ÒbÔ6Ü�ÓbÙ Ë�Ý_Ë

Leggendo i dati sulle iscrizioni alle scuole medie superiori presenti in provincia di Varese in

base alla tipologia scolastica (Tab. 2.4; grafico 2.1) notiamo che come per l’ anno scolastico

2001-2002 il Liceo Scientifico è il più frequentato (20.3% degli iscritti), con una presenza

femminile del 46.2%. In calo la presenza femminile negli Istituti Tecnici Industriali, già molto

bassa, che passa rispettivamente dall’ 8.2% del 2001-2002 al 7.5% del 2002-2003. Negli

Istituti Professionali per l’ Industria e l’ Artigianato, invece, la presenza femminile aumenta

leggermente, passando dal 18.3% dell’ anno scolastico 2001-2002 al 19% dell’ anno scolastico

2002-2003.

Per l’ anno scolastico 2002-2003 la distribuzione delle iscrizioni femminili sul totale delle

femmine iscritte per tipologia scolastica vede il 18.6% nei Licei Scientifici (46.2% delle

femmine sul totale degli iscritti per questa tipologia scolastica); 15.6% negli Istituti Tecnici

commerciali (56.6% delle femmine sul totale degli iscritti a questa tipologia scolastica);

15.1% negli Istituti Professionali per il Commercio (76.1% di femmine sul totale); 13.8%

negli Istituti Tecnici per Periti Aziendali (88.4% di femmine sul totale); 11.9% nei Licei

Classici (79.2% di femmine sul totale) (grafico 2.1).

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35

2.2 FORMAZIONE PROFESSIONALE E PRESENZA DELLE GIOVANI IN

PERCORSI FORMATIVI TECNICI INDUSTRIALI

Un canale formativo rilevante per i giovani e le giovani è la formazione professionale.

Ci proponiamo quindi di analizzare la situazione relativa ai corsi di formazione professionale

in provincia di Varese, facendo riferimento in particolare ai dati degli allievi usciti dai corsi di

1° livello (post-obbligo) e di 2° livello (post-qualifica e post-diploma) sia del piano

provinciale che del Fondo Sociale Europeo (Obiettivo 2 e 3) dell’ anno 2001, ultimo anno di

cui si dispone di dati disaggregati per genere24.

Nell’ anno 2001 sono stati effettuati 65 corsi di 1° livello (post-obbligo) per un totale di 852

allievi formati di cui 531 donne (62.3%). Per quanto riguarda i corsi di 2° livello (post-

qualifica e post-diploma) sono stati organizzati 54 corsi per un totale di 755 allievi formati di

cui 455 donne (60.3%) (Tab. 2.6). Rispetto al 199925 cresce la percentuale di partecipazione

femminile totale (57.8% nel 199926 vs. 61.4% nel 2001)27.

Il tasso di femminilizzazione è ovviamente molto alto nei settori già con un’ alta presenza

femminile (Amministrazione Lavori d’ Ufficio, Comunicazione Visiva e Audiovisiva,

Commercio, Artigianato artistico, Servizi Socio-educativi, Turismo, Abbigliamento Pelle

Moda, Acconciatura Estetica). Considerando i settori tradizionalmente maschili, per quanto

riguarda i corsi di 1° livello, notiamo una presenza femminile del 5.9% nel corso per

Montatore Manutentore Meccanico (settore Meccanica Metallurgia). Nel settore Poligrafia-

Carta-Cartotecnica si registra un incremento della presenza femminile rispetto al 1999: corso

per Operatore Cartotecnico e Legatore 35.7% (8.3% nel 1999); Operatore di Prestampa

57.1%, Stampatore Offset 13.9% (Tab.2.7).

Esaminando i corsi di 2° livello (Tab. 2.8) si rileva una presenza femminile:

• 36.4% nel corso per Tecnico Esperto nella Produzione e Organizzazione Telelavoro

(settore Informatica);

• 25% nel corso per Analista Programmatore (settore Informatica);

• 18.8% nel corso per tecnico di Sviluppo Software e Gestione Sistemi Informatici (settore

Informatica);

24Dati provenienti dal Settore Politiche del Lavoro e Formazione Professionale della Provincia di Varese. L’ universo di riferimento si riferisce agli utenti non occupati. 25 Anno di riferimento per i corsi di Formazione Professionale della prima edizione del progetto “ Varese in rete per le pari opportunità” , Febbraio 2003. 26 Cfr. Tav. A1 in Appendice alla prima edizione di “ Varese in rete per le pari opportunità” , Febbraio 2003. 27 Questo tipo di percorso formativo può rappresentare per le ragazze una buona opportunità per reinserirsi in un percorso di studi dopo un precedente abbandono scolastico.

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• 15,8% nel corso per Tecnico Informatico Industriale (settore Elettricità-elettronica);

• 15.4% nel corso per Operatore Addetto alla Riammissione al Servizio di Aeromobili

(settore Trasporti e Spedizioni);

• 12.5% nel corso per Progettazione CAD per Stampi Materie Plastiche (settore Meccanica

Metallurgia);

• 2.9% nel corso per Tecnico di Automazione Industriale.

Dopo 12 mesi dal termine dei corsi, è stato possibile risalire alla condizione professionale

dell’ 89.5% (882) delle 986 donne uscite. Il 78.8% delle intervistate è occupato (tasso di

occupazione totale 78.3%), il 6.7% è studente, l’ 11.3% è in cerca di lavoro; il 3.2% non cerca

lavoro. Nei settori prevalentemente maschili il tasso di occupazione per le donne è del 100%

nei settori Elettricità-elettronica (76.2% tasso di occupazione totale) e Meccanica-metallurgia

(83.8% tasso di occupazione totale); dell’ 80.8% nel settore Trasporti e Spedizioni (81.4%

tasso di occupazione totale); del 75% nel settore Informatica (80% tasso di occupazione

totale) (Tab. 2.9).

2.3 L’UNIVERSITA’

Dovendo analizzare l’ offerta di formazione universitaria si è deciso di prendere in

considerazione i dati provenienti dall’ Università dell’ Insubria (sedi di Varese e Como), dal

Politecnico di Milano e dall’ Università Carlo Cattaneo di Castellanza. Le università

considerate non comprendono nel loro insieme tutti i possibili corsi di laurea ed inoltre risulta

difficile seguire le scelte di localizzazione geografica della sede prescelta al momento

dell’ iscrizione o della laurea.

Nonostante la loro incompletezza, i risultati permettono di fare delle considerazioni sulla

partecipazione femminile all’ Università e sulle scelte del tipo di studi intrapresi. Nell’ analisi

si sono considerati i dati relativi ai laureati con il “ vecchio ordinamento” residenti in

provincia di Varese dal 1997 al 2002 e gli iscritti nell’ anno accademico 2002-2003

dell’ Università dell’ Insubria e dell’ Università Liuc di Castellanza vecchio ordinamento,

nuovo ordinamento e corsi di laurea specialistica a ciclo unico del nuovo ordinamento.

Considerando la serie storica dei laureati notiamo per l’ Università dell’ Insubria un trend

decrescente di laureate in Economia e in Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Per la

facoltà di Medicina si registra invece un trend crescente. Al politecnico di Milano,

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tradizionalmente frequentato da uomini, le laureate sono 12.8% nel 1997 e 16.6% nel 2002.

Seppure in crescita, la presenza di donne laureate in questo ateneo resta bassa, in media il

tasso di femminilizzazione totale è del 14.2%.

All’ Università Liuc di Castellanza le laureate in Ingegneria gestionale sono in media il 7.6%.

Poche anche le donne che conseguono il Master in merchant banking (22.2%). Nei Master

organizzati nei settori legati all’ informatica ed alle nuove tecnologie nessuna donna ha

conseguito il diploma, confermando la segregazione che ancora esiste riguardo a certe materie

e professioni (Tab. 2.10).

Riferendoci all’ anno accademico 2002-2003 ed agli atenei presenti sul territorio provinciale28,

la percentuale di donne iscritte ai corsi di laurea è del 46.5%. Se facciamo riferimento alle

iscritte del vecchio ordinamento la percentuale scende al 42.8%. Sul totale delle donne

nessuna è iscritta alla facoltà di Ingegneria gestionale (Università Liuc); il 18.8% è iscritta a

Medicina e chirurgia; il 12.9% a Scienze biologiche e lo 0.4% a Scienze naturali (Università

dell’ Insubria). Le iscritte a corsi di laurea del nuovo ordinamento sono il 45.6% del totale. Il

2.5% delle donne è iscritto a Ingegneria gestionale (Università LIUC) ed il 2.9% è iscritto alla

facoltà di Informatica (Università dell’ Insubria). I tassi di femminilizzazione dei due corsi di

laurea sono rispettivamente del 13% e del 12%. Un tasso di femminilizzazione piuttosto alto

(63.5%) si registra dei corsi di laurea specialistica a ciclo unico del nuovo ordinamento, che

comprendono i corsi di laurea di Medicina (tasso di femminilizzazione 65.8%) e Odontoiatria

(tasso di femminilizzazione 28,6%) (Tab. 2.11).

Da questa analisi appare evidente come la partecipazione femminile a facoltà di natura tecnico

- scientifica (ingegneria ed informatica) sia ancora scarsa e resti appannaggio degli studenti di

genere maschile. Continua invece ad essere alta la presenza femminile nei corsi di laurea

inerenti al settore sanitario.

28 Università dell’ Insubria e Università Liuc di Castellanza, per i quali non è stato possibile disaggregare i dati delle iscritte in base alla residenza.

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38

&$3�����/$�'20$1'$�',�/$9252�

3.1 LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE DA PARTE DELLE IMPRESE

Confrontando i dati dell’ indagine Excelsior29 realizzata a fine anno 2001 per indagare i

fabbisogni professionali delle imprese al 2002, con i dati dell’ indagine realizzata a fine anno

2002 per i fabbisogni al 2003, per la provincia di Varese notiamo un saldo occupazionale

previsto di segno positivo pari a 2.772 unità, contro il saldo occupazionale previsto per il

2002 pari a 3.494 unità. Tali valori corrispondono ad una prevista crescita degli occupati

dipendenti dell’ 1.4% per il 2003, in calo rispetto all’ 1.8% del 2002, ed inferiori anche rispetto

alle aspettative di nuove assunzioni a livello regionale, con un saldo pari all’ 1.7%. Si segnala

quindi un rallentamento della crescita occupazionale (Tab. 3.1).

Gli andamenti tuttavia differiscono in funzione dei diversi settori di attività economica delle

imprese e delle dimensioni aziendali:

• Nell’ industria si registra un tasso di variazione dello 0.8% rispetto all’ 1.3% del

2002. Tale valore è inferiore anche al dato regionale come lo era nel 2002.

Scendendo nell’ analisi per comparti, nel settore WHVVLOH, che occupa in

prevalenza donne, si rileva un miglioramento con un saldo positivo di 54 unità,

rispetto a quello negativo del 2002 di -59 unità. Il tasso di crescita nel

comparto delle FRVWUX]LRQL, che nel 2002 era il più elevato con il 6.8%, per il

2003 è previsto in calo, con un –0.3%. Il settore con il miglior tasso di crescita

è quello del OHJQR�H�PRELOL con un 1.6%, in calo comunque rispetto al 2002. In

calo rispetto al 2002 anche il comparto industriale HVWUDWWLYR�� FKLPLFD� H�JRPPD�con�un tasso dell’ 1.2%. In ripresa l’ industria PHFFDQLFD��HOHWWULFD�HG�HOHWWURQLFD con lo 0.9%.

• Per quanto riguarda i servizi, a prevalente occupazione femminile, anche per

questo anno si prevede un tasso di incremento dei dipendenti superiore al

valore complessivo e pari a +2.7%, leggermente migliore a quello fatto

registrare nel 2002 pari a +2.5%. Nel settore dei servizi non si registrano

29 Sistema promosso dall’ Unione delle Camere di Commercio e dal Ministero del Lavoro, è basato sia su dati derivanti dagli archivi amministrativi delle Camere di Commercio sia su indagini periodiche presso le imprese. Il suo principale limite è dato dal fatto che si basa sulle dichiarazioni delle imprese circa le assunzioni future per tipo di professione e dipende quindi in modo cruciale dalla loro capacità di previsione. Questi dati non tengono conto che, nel periodo considerato, alcune imprese nasceranno ed altre cesseranno l’ attività. In genere si rileva

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previsioni negative per l’ occupazione dipendente per nessun comparto. I

WUDVSRUWL� H� DWWLYLWj� SRVWDOL che nel 2002 perdevano 215 unità, per il 2003

fanno registrare un saldo positivo di 50 unità. Nonostante una minore crescita

percentuale di tutti i comparti, grazie alla ripresa dei trasporti, il tasso previsto

per il 2003 migliora rispetto a quello del 2002 di 0.2 punti percentuali.

Passando ad esaminare i dati per GLPHQVLRQH� D]LHQGDOH, a Varese, come in Lombardia, la

piccolissima impresa (fino a 9 dipendenti) è quella che appare più dinamica, anche se si rileva

un rallentamento rispetto al 2002. Il dato lombardo sul totale delle assunzioni previste passa

dal 7.1% al 4.7%, quello della provincia di Varese dal 6.1% al 3.6%. I tassi restano pressoché

invariati per medie e grandi imprese.

Dai dati Excelsior emerge quindi che in provincia di Varese il volume della domanda di

lavoro prevista dalle imprese nel 2003 presenta saldi positivi che risultano, in particolare, più

rilevanti in termini percentuali per il comparto delle imprese di piccole dimensioni e per i

servizi, ma in calo rispetto alle previsioni del 2002. Si tratta di andamenti che restano peggiori

di quelli che si rilevano a livello regionale, nonostante la flessione dei tassi lombardi.

3.2 LE CARATTERISTICHE DELLE ASSUNZIONI PREVISTE

Excelsior non si limita a fornire previsioni quantitative ma offre informazioni anche in

relazione alla qualità della forza lavoro che potrà essere assorbita dal sistema produttivo

locale. Risulta quindi particolarmente interessante analizzare nel dettaglio le caratteristiche

delle assunzioni previste in termini di: livello di inquadramento, professione, titolo di studio

richiesto, necessità di una precedente esperienza lavorativa, necessità di conoscenze

specifiche, quali quelle linguistiche e informatiche.

I dipendenti che, in base agli operatori interpellati, sarebbero dovuti essere assunti nel corso

del 2003 nelle imprese della provincia di Varese ammonterebbero a 10.070 unità, con un

miglioramento dal 2002 di 383 unità.

una sovrastima del saldo tra entrate e uscite previste e una sottostima delle uscite e dei fabbisogni di lavoro stagionale.

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40

Þ�ß à�á â ã6ä�åNæ ç�è>é6é1ê1ë6ì6â ä�ë1â6í1ß î3ï1â é�ð î�ñ1àNò ò î�â ó�í1ß î�é�î�í�îNß!ô�ß àNë�ñ�â3ô�ß ê1í1í1â6í1ß äNá î�é6é1â ä�ë�àNò â�î�ô1îNë�îNß î"õ ï�àNò æ3à�é�é�ä�ò ê�ð â ö æ÷.ø ù�ú�û ü�ýbû þ�ÿ3û��Nþ�ø ������������

1

13

247

548

811

102

123

158

11

73

313

277

407

1483

1324

299

15

228

1076

382

965

146

800

240

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

Dirigenti e professionisti

Profes. Intellet. Scientif. e di elevataspecializ.

Profes. tecniche

Profes. esecutive relativeall’amminis. e alla gestione

Profes. relative alle vendite ed aiservizi per le famiglie

Operai specializzati

Conduttori impianti

Personale non qualificatoFemmine Maschi Indifferenti

Fonte: Sistema Informativo Excelsior, 2003

Per ciò che concerne i OLYHOOL�GL�LQTXDGUDPHQWR�(Tab. 3.2 e 3.3), dalle previsioni formulate

dalle imprese del territorio si rileva che in valore assoluto, rispetto al 2002, le assunzioni sono

in crescita per tutti i livelli (grafico 3.1). Nel settore industriale delle 4.368 assunzioni previste

il 44.67% (1951 unità) riguarderanno conduttori di impianti, operatori macchinari e operai di

montaggio industriale, il 27.04% (1181 unità) operai specializzati e il 18.4% (804 unità)

riguarderanno le professioni tecniche. Si attestano così previsioni percentuali migliori rispetto

a quelle regionali dove, per le stesse figure professionali, abbiamo per i conduttori di

macchine il 35.6%, e per le professioni tecniche il 16.95%. Nel settore delle costruzioni le

assunzioni si concentrano negli operai specializzati con il 55.2% delle 525 assunzioni totali.

Nel settore del commercio il 65.3% delle 1992 assunzioni previste è concentrato nelle

professioni relative alle vendite ed ai servizi per le famiglie. Nei servizi le percentuali più alte

si rilevano nelle professioni tecniche con il 23.45%, nelle professioni esecutive relative

all’ amministrazione e alla gestione con il 24.7% e nelle professioni relative alle vendite ed ai

servizi per le famiglie con il 26.8%. Sul totale delle assunzioni previste il dato provinciale è

sostanzialmente simile a quello regionale per le varie qualifiche professionali, tranne che per

il personale non qualificato dove la percentuale provinciale è del 6.9% mentre quella

regionale è dell’ 11.9%.

Rispetto alle previsioni del 2002 le professioni tecniche, che sono tra quelle a maggior

contenuto di conoscenza e con un livello di qualificazione medio - alto, fanno registrare

performance migliori per il 2003. Si passa da un totale di 1184 unità a 1636 unità per il 2003,

di cui 804 nel settore industriale. Scendendo nel dettaglio (Tab. 3.15a e 3.15b) vediamo che i

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comparti del settore industriale con il maggior numero di assunzioni nelle professioni tecniche

sono: le industrie meccaniche, elettroniche e dei mezzi di trasporto con l’ 11.4% (187 unità

assunte sul totale delle 1636 assunzioni previste nelle professioni tecniche); le industrie del

legno, mobile ed altri prodotti personali e per la casa con il 7.7% (126 unità); le industrie

chimiche e farmaceutiche con il 7.4% (121 unità).

Per quanto riguarda la FODVVH�GLPHQVLRQDOH� (Tab. 3.4), circa la metà delle assunzioni delle

imprese sotto i 50 dipendenti riguarderanno le professioni operative della produzione

industriale, con percentuali superiori alla media lombarda, il 30% circa riguarderanno le

professioni operative di vendita e servizi, il 14% circa riguarderanno le professioni

specialistiche e tecniche, entrambe inferiori al dato lombardo. Le assunzioni nelle aziende con

più di 50 dipendenti riguarderanno per il 29.8% le professioni operative di produzione

industriale, per il 39,8% le professioni operative di vendita e servizi e per il 25.4% le

professioni tecniche e specialistiche, in linea con la previsione a livello regionale.

Analizzando il OLYHOOR�GHOOH�TXDOLILFKH�ULFKLHVWH (grafico 3.1 ),� l’ incidenza del segmento più

basso, il personale non qualificato, passa dal 11.9% del 2002 al 6.9% del 2003; Aumentano le

assunzioni previste di conduttori di impianti (22.3% 2003 vs. 16.4% 2002), mentre

diminuiscono quelle di operai specializzati (17.3% 2003 vs. 25.3% 2002) (Tab. 3.5).

Conformi con l’ andamento registrato negli ultimi anni la contrazione dei segmenti più elevati

(dirigenti e direttori 0.3% sia per il 2002 sia per il 2003; professioni ad elevata

specializzazione 3.1% 2003 vs. 3.5% 2002) e l’ aumento delle professioni esecutive relative

all’ amministrazione (12% 2003 vs. 9.7% 2002), alle vendite e servizi (21.9% 2003 vs. 20.7%

2002) e delle professioni tecniche (16.3% 2003 vs. 12.2% 2002).

In termini di figure professionali richieste, le previsioni di assunzioni per il 2003 delle

imprese lombarde non si discostano da quelle della provincia di Varese, tranne che per la

richiesta di tecnici, come nel 2002.

La TXDOLILFD� GL� IRUPD]LRQH� SURIHVVLRQDOH è richiesta nel 24.6% dei casi (18.3% in

Lombardia), il diploma di scuola media superiore nel 29% dei casi (contro il 30.1% della

Lombardia), e la laurea nell’ 8.3% dei casi (9.8% in Lombardia), dato in crescita rispetto al 6%

del 2002. In particolare in provincia di Varese le assunzioni di laureati avrebbero dovuto

costituire il 6.1% del totale nell’ industria (4.6% nel 2002) e il 10.3% nei servizi (7.6% nel

2002), previsioni migliori rispetto alla precedente indagine anche per quanto concerne i dati

regionali (Tab. 3.6).

Rispetto al peso del WLWROR�GL�VWXGLR all’ interno dei diversi comparti si rileva come il personale

laureato sia richiesto in particolar modo nell’ istruzione e sanità private (il 74.9% delle 521

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assunzioni totali nel settore), nel credito e assicurazioni (30.1%), nelle industrie chimiche e

farmaceutiche (26.3%), nelle industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto (21.5%).

Rispetto alla qualifica professionale degli 833 laureati previsti in provincia di Varese ben 614

sono nelle professioni tecniche (quindi con laurea di tipo tecnico) e rappresentano il 73.7%

del totale. Di questi il 20.1% saranno assunti nelle industrie meccaniche, elettroniche e dei

mezzi di trasporto, il 15.2% nelle industrie chimiche e farmaceutiche, il 13.3%

nell’ informatica e telecomunicazioni (Tab. 3.7 e 3.8).

Complessivamente si registrano GLIILFROWj� GL� UHSHULPHQWR (tab. 3.9), nel 41.8% delle

assunzioni previste, contro il 37.2% del 2002. Difficoltà che resta inferiore di 1.7 punti

rispetto alla percentuale della Lombardia. Le difficoltà maggiori riguardano la ridotta

presenza/forte concorrenza tra le imprese per la figura professionale (Varese 43.2%,

Lombardia 47.4%), e la mancanza della necessaria qualificazione/esperienza (Varese 31%,

Lombardia 33.2%) (grafico 3.2).

�� ��� � ������ ���������� "!# �$ $ �"!%� � � � ��%$ & '�!(�� �) �� � *+ �,�& �-,� �$ $ "������#,.�� �%,#�)�� /#� ��& ��Varese e Lombardia, 2003.

31,0

11,4

43,2

1,0

13,5

33,2

8,0

47,4

1,0

10,4

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Mancanza della necessariaqualificazione, esperienza

Mancanza di strutture formative

Ridotta presenza, forte concorrenza trale imprese per questa figura

professionale

Retribuzione elevata

Altro

Varese Lombardia

Fonte: Sistema I nformat ivo Excelsior , 2003

Il settore che riscontra i maggiori problemi nel reperimento del personale è quello delle

industrie di oggetti e minuterie in metallo che sulle 532 unità da assumere prevede di avere

difficoltà nell’ 84.8% dei casi. La motivazione va ricercata nel 45.5% dei casi nella ridotta

presenza/forte concorrenza tra le imprese per questa figura professionale e nel 36.1% dei casi

nella mancanza della necessaria qualificazione/esperienza. Un altro comparto che prevede di

avere difficoltà nel 50.3% dei casi sulle 807 assunzioni previste è quello delle industrie di

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macchinari industriali ed elettrodomestici. La causa principale è la ridotta presenza/forte

concorrenza tra le imprese per la figura professionale.

8Q¶HVSHULHQ]D�SUHJUHVVD (Tab. 3.10) è richiesta al 69.5% dei futuri lavoratori, a fronte del

45.8% del 2002. Nelle previsioni di assunzione del 2003, tra le professioni intermedie la

qualifica in cui è richiesta maggiormente l’ esperienza pregressa è nelle figure tecniche

(82.3%).

La percentuale di nuovi assunti per i quali le imprese della provincia di Varese prevedono

l’ esigenza di XOWHULRUH� IRUPD]LRQH� (Tab. 3.11)� è del 44% (46.6% nel 2002), a fronte del

57.8% della Lombardia. Nella maggioranza dei casi si tratta di formazione con corsi interni.

La qualifica professionale che richiede la percentuale più alta di formazione aggiuntiva è

quella delle professioni tecniche con il 74.1%, di cui il 64.9% con corsi interni.

Con riferimento all necessità di FRQRVFHQ]H�VSHFLILFKH, la conoscenza delle lingue, come nel

2002, non rappresenta un elemento particolarmente richiesto con un 17.3% sul totale delle

assunzioni previste. Il dato regionale resta più alto anche nella previsione per il 2003 con il

23.6%. Come è prevedibile l’ importanza della conoscenza delle lingue cresce con il crescere

della qualifica professionale (il 77.8% dei dirigenti e direttori, il 73.6% degli assunti nelle

professioni intellettuali e scientifiche di elevata specializzazione, il 41.4% degli assunti nelle

professioni tecniche) e del titolo di studio (40.1% dei laureati e 37.7% dei diplomati) (Tab.

3.12).

Le conoscenze informatiche appaiono più importanti rispetto alla previsione del 2002

passando dal 31% al 40.8%, avvicinandosi quindi al dato lombardo (41.4%). Anche qui la

quota di personale con conoscenze informatiche risulta crescere con l’ aumentare della

formazione scolastica e della qualifica professionale. La percentuale più alta, oltre che per i

dirigenti, si rileva per le professioni tecniche (72.1% conoscenza da utilizzatore).

3.3 LE DIFFERENZE DI GENERE

Su tutto il territorio nazionale nei settori industriali e dei servizi ogni 100 nuovi posti

di lavoro che le imprese intendono creare nel 2003, la quota di assunzioni femminili previste è

compresa tra un minimo di 20.3 ed un massimo di 56, mentre quella degli uomini va da un

minimo di 43.7 ad un massimo di 79.730.

30 www.unioncamere.it, 'RQQH�DO�ODYRUR��SRFKH�RSHUDLH��PROWH�LQVHJQDQWL��VSHFLDOL]]DWH��FUHDWLYH, Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura, 2003.

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Sul totale delle assunzioni previste in provincia di Varese solo il 19.9% è riservato alle donne

(20.5% in Lombardia). Nel 41.7% dei casi si prevede l’ assunzione di figure maschili, mentre

la quota degli indifferenti è del 38.3% (Tab. 3.13).

Dai dati Excelsior risulta che in provincia di Varese è in crescita la richiesta di ILJXUH�SURIHVVLRQDOL (Tab. 3.14 e 3.15) collocabili nella fascia dei tecnici intermedi (dalle 1184 unità

del 2002 alle 1636 del 2003). Si tratta di professioni qualificate, strategiche per l’ azienda, con

buone possibilità di sviluppo professionale e di carriera e tipicamente ricoperte da personale

maschile. I settori dove si aprono degli spazi per le donne con questo tipo di professionalità

sono l’ industria del tessile e dell’ abbigliamento, tradizionalmente fortemente femminilizzata,

con il 34.8% sul totale delle assunzioni di personale femminile previsto nelle professioni

tecniche; il commercio con il 10.5%; il settore dei servizi avanzati alle imprese con il 25.5%.

Seppur con percentuali più basse, sono interessanti gli spazi creatisi per le donne nel settore

delle industrie delle macchine e apparecchi elettronici ed elettrici (6.1%) e delle industrie

meccaniche, elettroniche e dei mezzi di trasporto (4.9% donne, 11.6% indifferenti).

Rispetto al 2002 cresce il numero di assunzioni totali tra le professioni esecutive relative

all’ amministrazione dove si passa da 935 unità a 1207. La percentuale più alta di donne

assunte in questa qualifica professionale è nel settore dei servizi avanzati alla imprese con il

67.9%.

In crescita anche le assunzioni nelle professioni relative alla vendita ed ai servizi per la

famiglia che attrae personale femminile nel settore del commercio (57.5% sul totale donne) e

alberghiero, ristorazione e servizi turistici (33.5% sul totale donne).

Per qualifiche più basse cresce la richiesta totale di conduttori di impianti (da 1589 unità a

2247) mentre diminuisce negli operai specializzati e nel personale non qualificato. Per

l’ occupazione femminile continuano ad essere preponderanti il settore dei servizi e delle

imprese del settore tessile: il 69.6% del totale delle assunzioni femminili di personale non

qualificato è nel settore dei servizi operative delle imprese; il 48% circa del totale delle

assunzioni femminili degli operai specializzati e dei conduttori di impianti è nel settore tessile

e dell’ abbigliamento.

Con riferimento al WLWROR�GL�VWXGLR (Tab. 3.13) si rileva che la richiesta di laureate sul totale

delle donne assunte è solo dell’ 1.1% (2.5% il dato lombardo). Più alte rispetto alla Lombardia

le percentuali di assunzioni tra le diplomate (35.4% a Varese, 29.9% Lombardia) e tra le

donne con attestato di qualifica professionale (24.5% Varese, 20.2% Lombardia). Inferiore

rispetto al dato regionale le assunzioni di donne con la sola licenza di scuola media (38.9%

Varese, 47.4% Lombardia). Per quanto riguarda le differenze di genere, in provincia di Varese

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le assunzioni di donne previste con livello di istruzione più basso (licenza di scuola media e

qualifica professionale) sono il 63.4% del totale, gli uomini sono il 78%. Le donne con

diploma superiore sono il 35.4% gli uomini il 19.2%. A livello regionale invece non si

registrano significative differenze tra uomini e donne31.

Sul totale delle assunzioni femminili solo il 41.2% prevederà un contratto a tempo

indeterminato, a fronte di una media sulle assunzioni totali del 53.2%. Il restante 58.8%

riguarderà WLSRORJLH� FRQWUDWWXDOL più flessibili: contratto a tempo determinato, contratto di

apprendistato e di altro tipo avranno il peso maggiore sulle assunzioni femminili.

La quota percentuale di assunzioni part-time sul totale delle assunzioni previste sale in

provincia di Varese dal 9.2% del 2002 al 13% del 2003 (Lombardia 13.9%). Nonostante il

part-time possa rappresentare una opportunità per l’ inserimento nel lavoro di fasce secondarie

dell’ offerta di lavoro, a Varese come in Lombardia e nel resto d’ Italia, la quota percentuale

sul totale delle assunzioni previste resta molto bassa, sebbene in crescita rispetto al 2002, e il

dato stupisce se si pensa al fatto che non sembra esistere, su questo tipo di contratto, un

confronto tra le parti sociali come quello verificatosi per altri istituti. Questa tipologia

contrattuale ha una incidenza significativa nelle differenze di genere essendo utilizzato in

provincia di Varese nel 41.1% delle assunzioni femminili previste contro il 2.4% delle

assunzioni di figure maschili. Ancora poco utilizzato nel settore industriale (2.8% delle figure

femminili a Varese, 5.7% in Lombardia), raggiunge percentuali prossime al 60% delle

assunzioni previste di figure femminili nel terziario32 (vedi cap.1 Tab. 1.9 1.11 e 1.12).

Tra le figure professionali femminili più richieste, in termini di assunzioni previste troviamo

addetti alle vendite: commessi e cassieri di negozio con 409 assunzioni previste, addetti alla

reception, alle informazioni e al call center con 281 unità, camerieri, operatori di mensa e

assimilati con 255 unità, personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia con 134 unità.

Nelle prime quindici professioni femminili più richieste è possibile notare la prevalenza quasi

assoluta del settore terziario, con la sola eccezione, al quattordicesimo posto (26 unità) delle

addette alle macchine per la tessitura e la lavorazione a maglia, confermando la segregazione

occupazionale femminile nei servizi e nell’ industria tessile. La professione più richiesta sia

per le donne sia per il totale delle assunzioni è quella di addetto alle vendite (Tab.3.16).

31 In questo caso non sono state prese in considerazione i valori percentuali delle assunzioni “ indifferenti” . 32 Occorre considerare che il lavoro part-time è spesso scelto dalle fasce più deboli della forza lavoro e per molti diventa una scelta obbligata, ci si trova di fronte cioè a part-timers involontari, ovvero di coloro che sono occupati a tempo parziale ma desidererebbero un impiego a tempo pieno (vedi cap. 1).

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3.3.1 LE PROFESSIONI TECNICHE

Negli ultimi decenni le professioni tecniche specializzate hanno visto innalzare il loro

livello di conoscenze e competenze a seguito dell’ evoluzione delle metodologie di lavoro e

degli strumenti utilizzati. Le donne hanno sempre avuto buone prospettive di inserimento in

quest’ area, soprattutto in certi campi, come quello paramedico e farmaceutico, mentre in altri

più specialistici la loro presenza risulta ancora poco significativa.

Il gruppo professionale dei tecnici con il 16.2% (1636 unità) appare in ripresa rispetto al 2002

(12.2% corrispondenti a 1182 unità), anche se non vengono raggiunti i livelli del 1999-2000

(17.7%) (Tab. 3.15), ed in linea con il dato lombardo (16.2%). La richiesta di tecnici in

provincia di Varese risulta percentualmente più rilevante rispetto al contesto lombardo nel

settore industriale (18.41% Varese vs. 16.95 Lombardia), in quanto ancora caratterizzata da

un tessuto produttivo in larga misura industriale.

Scendendo nel dettaglio dei singoli profili per i Tecnici informatici ed affini, gli Operatori di

apparecchiature ottiche ed elettroniche, per i Controllori e tecnici navali e del traffico aereo,

per i Tecnici e ispettori della sicurezza e della qualità, per i Tecnici delle scienze biologiche e

alimentari, per i Tecnici paramedici, per gli Infermieri professionali ed ostetriche, per gli

Assistenti didattici di scuola elementare, materna, asili nido ed affini, per gli Insegnanti di

sostegno specializzati e per gli Istruttori tecnici ed altri insegnanti specializzati la situazione

rispetto al 2002 sostanzialmente non cambia (Tab. 3.17).

Per le figure tecniche significative in termini di previsioni di assunzioni si analizzeranno le

differenze di genere in base alle caratteristiche richieste. La rilevanza dei dati emersi verrà poi

approfondita nella seconda parte di questo lavoro attraverso l’ analisi dei risultati delle

interviste effettuate al campione di industrie sul territorio provinciale

Le qualifiche professionali analizzate sono: i tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria, i

tecnici finanziari e delle vendite ed i tecnici amministrativi (Tab. 3.18; 3.19; 3.20). La quota

prevista per le figure femminili è del 16.3%.

I 7HFQLFL�GHOOH�VFLHQ]H�ILVLFKH�H�GL�LQJHJQHULD rappresentano il 23.9% (391 unità) del totale

delle assunzioni previste nelle professioni tecniche. Sono richiesti soprattutto nelle industrie

meccaniche, elettroniche e dei mezzi di trasporto (132 unità), nell’ industria di macchinari

industriali ed elettrodomestici (72 unità), nell’ industria della gomma e delle materie plastiche

(59 unità) e nell’ industria di oggetti e minuterie in metallo (33 unità). Sono di difficile

reperimento solo nel 25.1% dei casi. Le difficoltà maggiori le incontrano le industrie della

produzione metalli, leghe ed elementi metallici, le industrie chimiche e farmaceutiche, le

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industrie di macchinari industriali ed elettrodomestici ed il settore dei servizi avanzati.

Rispetto alla dimensione aziendale, si rilevano opportunità di inserimento per le figure

femminili nelle aziende con meno di 9 dipendenti ed in quelle con più di 250 dipendenti. Sul

totale delle previsioni di assunzioni per i tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria la quota

di figure femminili è solo del 5.1%. Al 51.2% di questi tecnici è richiesto un diploma di tipo

tecnico - industriale, al 31.5% una laurea di tipo tecnico ingegneristico ed all’ 11.5% un

diploma non specificato. Nel 62.7% dei casi è prevista una formazione ulteriore con corsi

interni all’ azienda e nel 59.1% dei casi è richiesta una esperienza pregressa.

I 7HFQLFL� ILQDQ]LDUL� GHOOH� YHQGLWH� rappresentano il 29.5% (482 unità) del totale delle

assunzioni previste nelle professioni tecniche. Sono richiesti soprattutto nell’ industria del

legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa (118 unità), nell’ industria tessile e

dell’ abbigliamento (83 unità), nel commercio (71 unità), nelle industrie chimiche e

farmaceutiche (56 unità) e nelle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (36

unità). Sono di difficile reperimento nel 44.2% dei casi. Le difficoltà maggiori le incontrano

le industrie tessili e dell’ abbigliamento, il commercio, le industrie meccaniche, elettroniche e

mezzi di trasporto, le industrie chimiche e farmaceutiche e le industrie di oggetti e minuterie

metallo. La quota di donne prevista per questa figura professionale è del 25.1%, superiore

quindi a quella degli uomini (17.8%), e le quote più alte sul totale delle donne sono previste

nelle aziende sotto i 9 dipendenti ed in quelle tra 50-249 dipendenti. Solo nelle aziende con

più di 250 dipendenti la quota di donne è inferiore a quella di uomini (uomini 44 unità, donne

15 unità). Il titolo di studio è nel 50% dei casi un diploma di scuola media superiore non

specificato e nel 25.3% dei casi un diploma amministrativo - commerciale. E’ prevista una

formazione ulteriore con corsi interni all’ azienda nel 78% dei casi ed è richiesta una

esperienza pregressa nell’ 84.9% dei casi.

I 7HFQLFL� DPPLQLVWUDWLYL� rappresentano il 16.3% (266 unità) del totale delle assunzioni

previste nelle professioni tecniche e la quota di donne è del 16.9% a fronte del 12.8% di

uomini. Le previsioni di assunzioni di questa figura professionale si concentrano nei servizi e

le possibilità migliori di inserimento per le donne sono nelle aziende sotto i 50 dipendenti.

Tranne che per le aziende fino a 9 dipendenti la quota di assunzioni femminili prevista è

inferiore a quella degli uomini. Nell’ 81.2% dei casi è richiesto un diploma di tipo

amministrativo - commerciale e nel 12.8% dei casi una laurea di tipo economico – giuridico -

sociale. Non è prevista una ulteriore formazione all’ interno dell’ azienda nel 55.6% dei casi,

ma è preferibile un’ esperienza pregressa nel 93.2% dei casi (nel 52.6% dei casi deve essere

nello stesso settore) (grafico 3.3).

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48

3.4�CONCLUSIONI

Quest’ anno i dati Excelsior prevedono una disaggregazione di genere, fornendo un quadro

della domanda attuale di professionalità delle imprese del settore privato in provincia di

Varese più preciso. Nell’ analisi proposta si sono usati dati il più disaggregati possibile, frutto

di estrazioni ad hoc, e relativi alle professioni, in modo da far emergere in quali settori e per

quali professioni si aprono spazi occupazionali.

L’ analisi mostra una previsione di impiego di unità prevalentemente maschili e con bassa

istruzione, soprattutto tra gli uomini. L’ unico settore in cui la quota femminile è superiore a

quello maschile è quella dei servizi. In considerazione del ruolo quasi esclusivo svolto dal

terziario nel determinare la crescita dell’ occupazione femminile negli anni più recenti, le

tendenze riscontrate a livello generale sono da considerarsi uno specchio dell’ evoluzione

quantitativa e qualitativa intervenuta all’ interno del comparto.

Dall’ analisi degli andamenti settoriali emerge il ruolo prioritario svolto dal commercio, dal

turismo e dai servizi alle imprese e alle famiglie nella crescita dell’ occupazione femminile. I

dati mostrano che esiste e perdura, tuttavia, una marcata asimmetria nella situazione

lavorativa di uomini e donne nel mercato del lavoro provinciale: l’ occupazione femminile

continua ad essere concentrata in alcuni settori (terziario e industria tessile) ed in alcune

mansioni (addette alla vendita).

0�1 23 4 56+78 7:9�2;�;�4�<(4=3 >?�?�4 @�4 A 4 B=B�2B4 6(@�>:<�>�A A >�2;�;�C�@B�4 6#@�4D�1 >�E�4 ;F >�<�2A A >:2�B�4 >�@<�>�@�>�A A >"D�1 6�3 >;�;�4 6(@�4F >�5�@�4 5�G�>�D�4 H+1 4 A >�E2@F 4D>�1#5A 2;�;�>:<#4 ?�>@�;�4 6(@2A >�8

9,7

0,0

1,5

5,0

5,1

47,7

35,8

51,9

6,0

25,1

15,0

42,4

5,9

2,6

16,9

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0

1 - 9 Dip.

10 - 49 Dip.

50 - 249 Dip.

>= 250 Dip.

Totale %

Tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria Tecnici finanziari e delle vendite Tecnici amministrativi

Fonte: ns. elaborazioni su dati Sistema Informativo Excelsior, 2003

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49

Nonostante nel corso degli ultimi anni le donne siano state capaci di cogliere le nuove

opportunità di lavoro derivanti da una domanda più rispondente alle loro esigenze e siano

riuscite a proporsi sempre più frequentemente nel mercato del lavoro, permangono difficoltà

di inserimento in settori e professioni tipicamente maschili. Le professioni tecniche

specializzate potrebbero offrire buone prospettive di inserimento alle donne, che hanno visto

innalzare il loro livello di conoscenze e competenze arrivando ad avere percentualmente

livelli di istruzione superiori a quelli degli uomini. Grazie alle interviste dirette alle imprese

campione si cercherà di quantificare l’ entità della presenza femminile nelle professioni

tecniche intermedie. Inoltre, si evidenzieranno le principali difficoltà organizzative legate alla

presenza di donne in tali posizioni e le valutazioni delle imprese su eventuali differenze di

genere nei modi di lavorare, al fine di individuare le principali motivazioni che determinano la

sotto - rappresentazione femminile in tali professioni.

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50

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Ognuno di noi si trova a vivere in un mondo diversificato e polifonico che ha subito

per lungo tempo un processo di radicale incertezza ed in questa fase, in cui sono compresenti

regole e ruoli del passato accanto a modelli organizzativi e sociali del futuro, i processi

sociali, organizzativi ed economici si sono sviluppati ad un ritmo sempre più veloce, tale da

rendere inadeguati i nostri parametri di riferimento per la comprensione e l’ adozione di

misure di intervento. Per questo si rende necessaria una sempre maggiore trasparenza del

mercato del lavoro, in termini di conoscenza di sbocchi professionali e delle figure

professionali che grazie all’ innovazione tecnologica vanno moltiplicandosi. Tutto ciò al di là

degli stereotipi di genere che ancora pervadono la cultura delle aziende, del mondo della

scuola e delle donne stesse, in materia di partecipazione femminile al mercato del lavoro.

L’ obiettivo principale del lavoro di ricerca “ Donne e professioni tecniche in provincia di

Varese” è quello di individuare segmenti/profili professionali e/o settori industriali con

maggiori potenzialità di assorbimento di figure femminili e di verificare le cause, nonché i

possibili interventi, della bassa presenza femminile in determinati settori/professioni. A tale

scopo sono state effettuate 299 interviste ad imprese operanti nel settore industriale della

provincia di Varese.

4.1 LA METODOLOGIA DELL’INDAGINE E LA COSTRUZIONE DEL CAMPIONE

Le aziende intervistate fanno parte dei settori economici selezionati utilizzando i dati del

Sistema Informativo Excelsior (vedi cap. 3), in base ai seguenti criteri:

• peso del settore all’ interno del sistema produttivo provinciale in termini di

occupazione dipendente;

• maggiore crescita degli occupati, pur con peso meno rilevante all’ interno del

sistema produttivo;

• bassa presenza femminile nel settore.

I settori così individuati sono: industrie chimiche, industrie meccaniche e dei mezzi di

trasporto, industrie delle macchine elettriche ed elettroniche, industrie di oggetti e minuteria

in metallo, industrie del legno e dei mobili.

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L’ indagine si è concentrata su una nicchia specifica, quella dei tecnici intermedi, che si

prevede possa offrire buone opportunità occupazionali anche per le donne. Si tratta di

professioni qualificate, con buone possibilità di sviluppo professionale e di carriera e

attualmente ricoperte soprattutto da personale maschile. La promozione dell’ occupazione

femminile in queste mansioni può rappresentare un’ importante opportunità sia per ridurre i

problemi di carenza di personale delle imprese manifatturiere di questa provincia, sia per

facilitare l’ aumento dell’ occupazione femminile. Sono professioni che, come condizioni di

lavoro e competenze professionali, possono essere facilmente ricoperte da personale

femminile, ma per cui sia la domanda che l’ offerta di lavoro femminile sono ancora molto

scarse.

Per ciascun settore sono state individuate, sulla base dei dati del Sistema Informativo

Excelsior, delle figure di tecnici con una forte specificità settoriale e figure di tecnici più

trasversali richieste nei diversi comparti (Allegato 1).

Le soglie dimensionali delle imprese intervistate sono state definite tenendo conto sia delle

caratteristiche del sistema produttivo locale (caratterizzato dalle prevalenza di imprese

artigiane e di piccole dimensioni) sia della necessità di considerare realtà con una

strutturazione aziendale complessa. Quindi le classi dimensionali utilizzate prendono in

considerazione sia le aziende di grande dimensione (oltre i 100 addetti), sia le piccole e

piccolissime aziende (fino a 20 addetti), nonostante in quest’ ultima categoria si rilevino

sovrapposizioni tra le varie figure tecniche e spesso tali funzioni si concentrino nella figura

del titolare. La ricostruzione dell’ universo di riferimento è stata effettuata attraverso il

reperimento degli elenchi di imprese attive nei settori di riferimento e nelle classi

dimensionali di interesse iscritte al Registro delle Camere di Commercio provinciale.

Le imprese intervistate occupano 20.262 addetti, pari al 31.3% dei dipendenti dei settori

analizzati (64.616) e il 16.5% dei dipendenti dell’ industria della provincia di Varese

(122.746).

Il questionario utilizzato focalizza l’ attenzione su diversi aspetti (Allegato 2):

• Presenza femminile tra i tecnici;

• Tipologie contrattuali per le professioni tecniche;

• Previsioni di assunzione e reclutamento di figure tecniche;

• La formazione per le figure tecniche;

• Politiche per incentivare la presenza femminile tra i tecnici.

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52

4.1.1 LA COMPOSIZIONE DEL CAMPIONE

Il campione è composto da 299 aziende di cui 141 fino a 20 addetti (47,2%); 106 da 21

a 100 addetti (35.4%), 52 oltre i 100 addetti (17.4%).

La ripartizione delle diverse classi dimensionali all’ interno dei vari settori è presentata

nella tab. 4.1.

Le industrie chimiche fino a 20 addetti occupano il 5.9% degli addetti del settore, il

17.6% degli addetti sono impiegati nelle imprese tra 21 e 100 addetti, e il 76.5% degli addetti

sono impiegati nelle aziende oltre i 100 addetti. Le industrie elettroniche/elettrotecniche

impiegano nelle aziende fino a 20 addetti il 6.4% dei lavoratori, il 15% dei lavoratori è

impiegato nelle aziende tra 21 e 100 addetti, il 78.6% dei lavoratori è impiegato nelle aziende

con oltre 100 addetti. Le industrie del legno impiegano in 41.3% degli addetti nelle aziende

fino a 20 impiegati ed il 58.7% nelle aziende tra 21 e 100 addetti. Le industrie di oggetti e

minuteria in metallo fino a 20 addetti occupano il 2.4% dei lavoratori, le aziende tra 21 e 100

addetti occupano il 22.2% dei lavoratori, e le aziende oltre 100 addetti ne occupano il 75.4%.

Le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto fino a 20 addetti occupano l’ 8.6% dei

lavoratori, il 35.4% dei lavoratori è occupato nelle aziende tra 21 e 100 addetti, ed il 56% dei

lavoratori è occupato nelle aziende oltre 100 addetti (Tab. 4.2).

4.2 LA PRESENZA DELLE DONNE NELLE PROFESSIONI TECNICHE NEI

SETTORI ANALIZZATI

L’ incidenza dell’ occupazione femminile su quella totale nelle imprese intervistate

conferma l’ esiguità della presenza di lavoro femminile nell’ industria della provincia.

Complessivamente le donne costituiscono una quota pari al 24.2% del totale degli addetti, con

punte più elevate nel settore elettronico/elettrotecnico (34.8%) e nelle industrie chimiche

(30.2%) e livelli molto bassi nelle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto (14.8%)

nonché nell’ industria degli oggetti e minuteria in metallo (18.9%).

Le donne sono occupate prevalentemente come impiegate amministrative (54.2%), mentre

risultano poche le donne che ricoprono cariche elevate di dirigenti o direttori (6.0%). Le

donne titolari di impresa sono l’ 11.8%. Tra i tecnici ¼ sono donne, con valori più elevati nel

settore chimico (40.5%). Esaminando la qualifica professionale delle donne in base alla classe

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dimensionale delle imprese campione rileviamo che la percentuale più alta di donne impiegate

come tecnico si registra nelle aziende con più di 250 addetti (33.0%), seguita dalle aziende

che impiegano tra 21 e 50 addetti (21.3%) (Tab. 4.3 e 4.4).

A livello di area funzionale, quella amministrativa è, come noto, quella che occupa la quota

più elevata di donne, seguita dall’ area commerciale. Bassa, invece, la presenza femminile

nell’ area della manutenzione (1.0%), della progettazione (10.4%) e della produzione (17.2%).

Una quota di donne non trascurabile, tuttavia, si rileva nell’ area della produzione nel settore

elettronico/elettrotecnico (30.8%) e chimico (26.0%). In base alla classe dimensionale si

rileva un tasso di femminilizzazione del 37.5% nell’ area produzione nelle aziende con più di

250 addetti. Nell’ area manutenzione si registra una presenza femminile, seppur scarsa (4.9%)

nelle aziende fino a 20 addetti. Nell’ area progettazione si rilevano percentuali sopra il 10%

nelle aziende che impiegano da 21 a 50 addetti e da 101 a 250 addetti (Tab. 4.5 e 4.6).

I dati fin qui analizzati riguardano il numero degli addetti e la relativa quota di donne,

considerando invece il numero di imprese che impiegano personale femminile, delle 299

imprese intervistate solo 104 (il 34.8%) occupano personale tecnico femminile. Analizzando

in dettaglio la presenza di donne tra i tecnici intermedi nelle imprese intervistate suddivise in

base al settore emerge che tecnici donna sono impiegati nel 56.9% delle 58 aziende

dell’ industria chimica; nel 36.8% delle 38 aziende dell’ industria del legno e mobili; nel 30.8%

delle 107 aziende dell’ industria meccanica e dei mezzi di trasporto; nel 28.3% delle 60

aziende dell’ industria elettronica/elettrotecnica; nel 19.4% delle 36 aziende dell’ industria di

oggetti e minuteria in metallo (Tab. 4.7).

In base alla classificazione dimensionale delle imprese campione emerge che il 24.1% delle

141 aziende fino a 20 addetti impiega figure femminili tra i tecnici; il 34.9% delle 106

aziende tra i 21 e tra i 100 addetti occupa tecnici donna; il 63.5% delle 52 aziende con oltre

100 addetti impiega donne nelle professioni tecniche intermedie (Tab. 4.8). Dunque, la

presenza di figure femminili tra i tecnici intermedi aumenta all’ aumentare della dimensione

aziendale.

Entrando nelle specificità settoriali ed analizzando la presenza di donne tra i tecnici si

evidenzia che:

• nelle industrie chimiche si rileva una presenza di donne elevata tra i tecnici del

marketing e delle pubbliche relazioni (67.5%) e, in misura inferiore, tra gli altri

tecnici dei processi, programmazione e qualità (32.6%; area programmazione

40.0%) (Tab. 4.9);

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• nel settore elettronico/elettrotecnico si rileva una presenza superiore alla media tra

i tecnici dell’ area produzione (30.4%) e programmazione (20.7%), e tra i tecnici

delle vendite (17.3%) (Tab. 4.10);

• nelle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto la presenza di donne è bassa tra

i tecnici della produzione (1.9%), mentre risulta elevata tra i tecnici delle vendite

(23.7%) (Tab. 4.11);

• bassa la quota di donne tra i tecnici della produzione anche nel settore oggetti e

minuteria in metallo, dove si rileva la presenza di donne nell’ area qualità (9.8%) e,

di nuovo, tra i tecnici delle vendite (9.3%) (tab. 4.12);

• nelle industrie del legno e del mobile, infine, si evidenzia, oltre alla presenza di

donne nell’ area vendite (36.8%), una quota di donne non trascurabile tra i

disegnatori Cad-Cam (25.6%) (Tab. 4.13).

4.3 LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI PER LE FIGURE TECNICHE

La tipologia contrattuale predominante per le figure tecniche intermedie è quella del

contratto a tempo indeterminato. Il 95.8% dei contratti dei tecnici di settore33 sono a tempo

indeterminato; il 92.5% dei contratti per gli altri tecnici dei processi, programmazione e

qualità; l’ 81.7% dei contratti dei tecnici delle vendite ed il 92.1% dei contratti dei disegnatori

Cad-Cam.

L’ utilizzo di contratti a tempo indeterminato aumenta con l’ aumentare delle dimensione

aziendale, infatti nella piccola impresa (fino a 20 addetti) si registra una quota di questa

tipologia contrattuale inferiore di quella nelle aziende oltre i 100 addetti, per tutte le figure

professionali analizzate. Per i tecnici di settore i contratti a tempo indeterminato nelle imprese

fino a 20 addetti sono il 78.8%, nelle imprese tra 21 e100 addetti sono il 96% e nelle imprese

con oltre 100 addetti sono il 98.3%; i contratti a tempo indeterminato per gli altri tecnici nelle

imprese fino a 20 addetti sono il 68.8%, nelle imprese fra 21 e 100 addetti sono il 90.9% e

nelle imprese oltre i 100 addetti sono il 99.2%; i contratti a tempo indeterminato dei

disegnatori Cad-Cam nelle aziende fino a 20 addetti sono il 76.9%, nelle aziende tra 21 e 100

addetti sono l’ 87.7% e nelle aziende con oltre 100 addetti sono il 95.7% (Tab. 4.14). I tecnici

delle vendite sono i più soggetti a collaborazioni esterne, soprattutto nelle imprese fino a 20

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addetti (33%) e nelle imprese tra 21 e 100 addetti (30.1%). Le imprese oltre 100 addetti

utilizzano il contratto di collaborazione meno, anche per questo tipo di figura (6.2%) (grafico

4.1). Per quanto concerne le figure tecniche specialistiche di ogni settore appare evidente che

esse hanno un carattere di stabilità, essendo professionalità difficilmente sostituibili, ed il

contratto più utilizzato è quello a tempo indeterminato.

Analizzando i valori percentuali di imprese che esternalizzano le funzioni tecniche sul totale

delle imprese intervistate, tale situazione viene confermata. Delle 299 imprese campione il

12% dichiara di affidare a personale esterno le funzioni tecniche di vendita. Il 12.1% delle

imprese fino a 20 dipendenti affida a consulenti esterni le funzioni tecniche specialistiche del

settore ed il 9.9% delle aziende affidano all’ esterno le funzioni tecniche della vendita.

Aumentando la dimensione aziendale diminuisce il numero delle aziende che esternalizzano

le funzioni dei tecnici di settore (7.5% delle aziende tra 21 e100 addetti, 3.8% delle aziende

oltre 100 addetti) ed aumenta il numero delle imprese che invece esternalizzano i tecnici di

vendita (14.2% delle aziende tra 21 e 100 addetti, 13.5% delle aziende oltre 100 addetti) (Tab.

4.15).

In base al settore le imprese che esternalizzano le figure tecniche della vendita sono il 26.3%

nel settore del legno; il 17.2% nel settore chimico, l’ 11.7% nel settore

elettronico/elettrotecnico, il 6.5% nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto; il 5.6% nel

33 I tecnici di settore comprendono: tecnici delle scienze chimico fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di ingegneria meccanica, tecnici delle macchine a controllo numerico.

*UDILFR�����&ROODERUD]LRQL�HVWHUQH�SHU�ILJXUD�WHFQLFD�H�FODVVH�GLPHQVLRQDOH9DORUL�SHUFHQWXDOL

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5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

Totale Fino a 20 Tra 21 e 100 Oltre 100

tecnici di settore altri tecnici tecnici delle vendite disegnatori cad-cam

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settore degli oggetti e minuteria in metallo. Nell’ industria del legno e nell’ industria meccanica

e dei mezzi di trasporto si rilevano percentuali rispettivamente del 13.2% e del 10.3% di

imprese che esternalizzano anche i disegnatori Cad-Cam. Per quanto riguarda i tecnici

specialistici di ciascun settore, invece, le imprese che esternalizzano sono nulle nei settori del

legno e degli oggetti in minuteria in metallo; sono il 5.2% nel settore chimico; sono il 10% nel

settore elettronico/elettrotecnico. Nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto le imprese

esternalizzano maggiormente i rapporti di lavoro dei tecnici specialistici (16.8% tecnici di

ingegneria meccanica, 10.3% altri tecnici), che non quelli dei tecnici delle vendite (6.5%)

(Tab. 4.16).

La tendenza generale che emerge prevede l’ esternalizzazione di figure prevalentemente legate

alle professioni tecniche di vendita, dove esistono tipologie contrattuali ad hoc (es. agente di

commercio).

Con la recente introduzione di nuove tipologie contrattuali (es. job sharing o lavoro ripartito)

previste dalla riforma Biagi, che introducono una maggiore flessibilità nei rapporti di lavoro,

si aprono interessanti possibilità per gli inserimenti di personale femminile, soprattutto in certi

settori (es. terziario). Nel comparto industriale queste opportunità potrebbero essere ridotte, a

causa della permanenza di stereotipi di genere, che verranno analizzati nei prossimi paragrafi,

riguardanti l’ organizzazione interna di orari e lavoro. In generale, le aziende intervistate non

ritengono che le riforme contrattuali previste dalla Legge Biagi favoriscano l’ occupazione

nelle professioni tecniche. Il basso numero di risposte sul totale delle interviste induce a

pensare che il contenuto della legge sia ancora poco conosciuto. Per quanto riguarda le

imprese che hanno risposto, i settori che ritengono positiva l’ introduzione di nuove tipologie

contrattuali sono l’ industria chimica ed elettronica/elettrotecnica, soprattutto per le figure

tecniche specialistiche di settore, e l’ industria del legno e mobili, che è rappresentata

esclusivamente dalla piccola e media impresa e quindi più sensibile a forme contrattuali

flessibili. Infatti, considerando la classe dimensionale, sono proprio le imprese fino a 20

dipendenti a pensare che le nuove forme contrattuali possano favorire l’ occupazione nelle

figure tecniche intermedie (Tab. 4.17 e 4.18).

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4.4 LE PREVISIONI DI ASSUNZIONE DI PERSONALE TECNICO E LE

OPPORTUNITA’ DI INSERIMENTO DI PERSONALE FEMMINILE

�In generale, le prospettive di assunzione di personale tecnico nelle imprese intervistate

si rilevano piuttosto basse e le differenze di previsioni di assunzione settoriali riflettono i tassi

di femminilizzazione. In valori assoluti il settore che offre migliori prospettive di assunzione è

il chimico con 42 unità ed una quota di personale femminile del 19% (sui 1016 tecnici totali

impiegati nel settore, le donne sono il 40.5%) (Tab. 4.19). Si evidenziano anche in altri settori

alcune nicchie per l’ inserimento di personale femminile tra i tecnici delle vendite, tra i

disegnatori Cad-Cam, tra i tecnici dell’ area qualità e dell’ area progettazione.

Analizzando i tassi di femminilizzazione sulle previsioni di assunzione di tecnici per classe

dimensionale possiamo dire che nelle aziende fino a 20 addetti le donne trovano degli spazi

tra i tecnici delle vendite (33.3%), i tecnici di settore (20.0%) ed i disegnatori Cad-Cam

(16.7%); nelle aziende tra i 21 e i 100 addetti tra i tecnici delle vendite (25.0%) e i tecnici di

settore (11.1%); nelle aziende oltre i 100 addetti solo tra i tecnici di settore (11.4%) (Tab.

4.20).

Per quanto riguarda il reperimento di figure tecniche, le aziende intervistate incontrano

difficoltà nel reperire tecnici di settore (47,2%) e altri tecnici (50.8%). In media le aziende

con oltre 100 addetti hanno difficoltà nel 46.6% dei casi, le aziende fino a 20 addetti nel

46.1% e le aziende tra i 21 e i 100 nel 40.4% dei casi (Tab. 4.21).

Incrociando i dati emerge che non vi è corrispondenza tra le previsioni di assunzione di donne

e la difficoltà di reperimento: le aziende che hanno difficoltà a reperire figure professionali

tecniche non pensano alla possibilità di assumere donne.

Finora si sono considerate le previsioni di assunzione, cioè cosa prevedono di fare le imprese

in termini di assunzioni di personale. Considereremo ora cosa pensano le imprese in relazione

alle opportunità di inserimento di personale femminile tra i tecnici intermedi. Prendendo in

esame il contesto generale del mercato del lavoro, le imprese dichiarano di vedere buone

possibilità di inserimento per le donne nelle professioni tecniche. Le aziende fino a 20 addetti

vedono opportunità nei tecnici di settore (12.8%), nei disegnatori Cad - Cam (22.7%) e nei

tecnici delle vendite (28.4%). Le imprese tra 21 e 100 addetti vedono opportunità nei tecnici

delle vendite (26.4%) e nei disegnatori Cad - Cam (25.5%). Le aziende oltre i 100 addetti

vedono opportunità negli altri tecnici di processo, programmazione e qualità (15.4%) e nei

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tecnici delle vendite (36.5%) (Tab. 4.22). Nonostante le imprese vedano delle opportunità per

le donne delle professioni tecniche specialistiche di settore, dove è quasi esclusiva la presenza

di figure maschili, gli spazi maggiori sono previsti in professioni dove le donne sono già

presenti, anche se in misura inferiore agli uomini.

Facendo sempre riferimento alle opportunità di inserimento di personale femminile rileviamo

che le imprese che hanno tecnici donna, dunque hanno già sperimentato la presenza di

personale femminile in queste professioni, vedono maggiori possibilità di inserimento di

donne tra i tecnici, rispetto alle aziende che non hanno donne tecnico in queste posizioni. Le

migliori opportunità di inserimento, secondo le imprese intervistate con donne tecnico,

riguardano, di nuovo, i tecnici delle vendite, i disegnatori Cad - Cam ed i tecnici di settore. Le

maggiori differenze tra imprese con donne tecnico e imprese senza donne tecnico si

riscontrano per le figure tecniche specialistiche: le aziende che già sperimentano la presenza

femminile in queste professioni vedono più opportunità per le donne rispetto alle aziende che

non hanno donne tra i tecnici specialistici di settore.

Analizzando i dati a livello settoriale, per quanto riguarda le industrie chimiche il 54.5% delle

aziende intervistate che già impiegano tecnici donna, vede possibilità di inserimento di figure

femminili nell’ area qualità tra i tecnici delle scienze chimiche e fisiche ed il 30.3% vede

possibilità tra i tecnici delle vendite. Le percentuali scendono rispettivamente al 20.0% ed al

12.0% per le aziende che non impiegano donne negli stessi ambiti. Tra le industrie

elettroniche/elettrotecniche con tecnici donna, il 29.4% vede possibilità di inserimento

nell’ area produzione (2.3% senza tecnici donna ), il 23.5% tra i tecnici delle vendite (20.9%

senza tecnici donna), ed il 23.5% vede possibilità di inserimento nell’ area progettazione

(2.3% senza tecnici donna). Tra le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto il 54.5%

delle aziende che impiega personale femminile tra i tecnici, vede opportunità per le donne tra

i disegnatori Cad - Cam (21.6% senza tecnici donna) ed il 45.5% ne vede tra i tecnici delle

vendite (16.2% senza tecnici donna). Tra le industrie di oggetti e minuteria in metallo il

28.6% delle aziende con tecnici donna vede opportunità tra i tecnici delle vendite (24.1%

senza donne tecnico), nell’ area progettazione (13.8% senza tecnici donna), e tra i tecnici di

macchine a controllo numerico e di sistemi industriali (3.4% senza tecnici donna). Il 42.9%

delle aziende con tecnici donna vede possibilità di inserimento nell’ area qualità (24.1% senza

tecnici donna ). Nelle industrie del legno e mobili il 64.3% delle aziende con donne tecnico

vede possibilità di inserimento tra i disegnatori Cad - Cam e i tecnici delle vendite (Tab.

4.23).

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Risulta importante sottolineare due risultati:

• Sembra esistere una correlazione tra presenza femminile nelle professioni

tecniche e previsioni di assunzione. Le imprese, dunque, prevedono di

assumere donne nelle professioni tecniche nelle quali hanno già sperimentato

la presenza femminile.

• Non sembra sussistere una correlazione tra difficoltà di reperimento di figure

tecniche e possibilità di ricorrere a personale femminile.

Una prima riflessione che emerge, dunque, è relativa al fatto che finché le imprese non

sperimenteranno la presenza di donne in professioni tecniche tipicamente maschili

continueranno a vedere opportunità di inserimento di personale femminile solo nelle mansioni

dove le donne sono già presenti.

Una seconda riflessione riguarda la necessità di indagare sui fattori che maggiormente

influenzano e/o condizionano l’ assunzione di personale tecnico. La conoscenza di tali fattori

si rende necessaria per meglio combattere la diffidenza delle imprese verso l’ assunzione di

personale femminile in posizioni professionali tecniche intermedie.

Le principali barriere all’ inserimento di donne in professioni tecniche tradizionalmente svolte

da uomini non sembrano essere legate all’ insufficienza della loro preparazione. Sono invece

legate al fatto che in tutti i settori analizzati, con l’ eccezione del chimico, l’ esperienza nella

professione viene considerata un elemento indispensabile ai fini dell’ assunzione di personale

tecnico. Sulle 223 aziende che hanno risposto alla domanda il 45.3% ritiene indispensabile

l’ esperienza pregressa nel settore ed il 42.2% nella mansione. Si crea così un circolo vizioso:

per avere accesso a professioni tecniche tipicamente maschili è indispensabile l’ esperienza

professionale, nel contempo, le donne, proprio perché sono poco presenti in tali professioni,

difficilmente hanno esperienza specifica nella mansione e, in tal modo, si compromette la

possibilità di entrata di personale femminile in spazi tecnici tradizionalmente maschili.

Soprattutto nelle aziende fino a 20 addetti l’ esperienza è considerata indispensabile (51.1%

nel settore e 50% nella mansione). Nelle aziende tra 21 e 100 addetti è considerata

indispensabile l’ esperienza nel settore (41.7%), ma anche il titolo di studio medio/alto e le

conoscenze informatiche (47.6%). Nelle imprese con oltre 100 addetti sono indispensabili le

conoscenze informatiche (55.1%), la conoscenza delle lingue straniere (53.1%) ed il titolo di

studio medio/alto (49%). Con l’ aumentare della dimensione, per le aziende diventano quindi

indispensabili per l’ assunzione competenze legate alla formazione piuttosto che all’ esperienza

(Tab. 4.24).

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Prendendo in esame le differenze tra le risposte delle aziende che impiegano donne tecnico e

le aziende che non ne impiegano, notiamo che le differenze maggiori riguardano sempre

competenze legate alla formazione e all’ esperienza: le conoscenze informatiche (54.1% con

tecnici donna vs. 41.3% senza tecnici donna), il titolo di studio medio/alto (51.8% con tecnici

donna vs. 35.5% senza tecnici donna), e la conoscenza di lingue straniere (41.2% con tecnici

donna vs. 29% senza tecnici donna) sono considerate indispensabile dalle imprese con donne

tecnico in percentuale superiore alle aziende senza donne tecnico; per le aziende senza donne

tecnico, invece, sono indispensabili la conoscenza dei macchinari (43.5% senza donne tecnico

vs. 25.9% con donne tecnico), l’ esperienza pregressa nella mansione (44.9% senza donne

tecnico vs. 37.7% con donne tecnico) e nel settore (47.1% senza donne tecnico vs. 42.4% con

donne tecnico) (Tab. 4.25).

Considerando il dettaglio settoriale, rileviamo che nel settore chimico, caratterizzato da una

presenza femminile tra i tecnici superiore alla media, tra i fattori indispensabili per

l’ assunzione ritroviamo il titolo di studio medio/alto (il 58% delle aziende lo ritiene un fattore

indispensabile per i tecnici delle scienze chimico fisiche, il 41.2% delle aziende per gli altri

tecnici, il 33.3% delle aziende per i tecnici delle vendite), la conoscenze della lingua straniera

(media del 42.2% delle aziende per tutte le figure professionali) e dell’ informatica (media del

50.6% delle aziende per tutte le figure professionali), che possono essere acquisite nel circuito

della formazione/istruzione anche da donne, mentre l’ esperienza pregressa non risulta

fondamentale (media del 14% delle imprese per tutte le figure) (Tab. 4.26a).

Nel settore elettronico/elettrotecnico il titolo di studio medio/alto è importante soprattutto per

i tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica (42.5%) e per i tecnici delle vendite (50%).

L’ esperienza pregressa nel settore e la conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie

specifiche del settore sono importanti per tutte le figure professionali (rispettivamente media

del 55% e del 47.5%) (Tab. 4.26b).

Nel settore degli oggetti e minuteria in metallo per i tecnici di ingegneria meccanica sono

ritenuti indispensabili il titolo di studio medio/alto (43.3%), l’ esperienza pregressa nel settore

(43.3%), la conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche (43.3%) e le

conoscenze informatiche (46.7%). Per i tecnici di macchine a controllo numerico e dei sistemi

industriali sono ritenuti importanti l’ esperienza pregressa nel settore (47.8%), l’ esperienza

pregressa nella mansione e la conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche

(39.1%). Per i disegnatori Cad - Cam e i tecnici delle vendite sono ritenuti indispensabili le

conoscenza informatiche (rispettivamente 44.8% e 50%), il titolo di studio medio/alto

(rispettivamente 34.5% e 40%), l’ esperienza pregressa nel settore (rispettivamente 31% e

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40%). Per i tecnici delle vendite sono importanti anche l’ autonomia nel lavoro, le capacità di

comunicazione e la conoscenza delle lingue (40%) (Tab. 4.26c).

Nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto per tutte le figure risultano indispensabili

l’ esperienza pregressa nel settore (media del 56.2%) e nella mansione (media del 57.2%). Per

i tecnici specialistici del settore risultano poi indispensabili la conoscenza di strumenti,

macchinari e tecnologie specifiche, l’ autonomia nel lavoro e la capacità organizzativa, mentre

per i tecnici delle vendite risultano importanti l’ autonomia nel lavoro (52.1%) e la capacità

organizzativa (54.2%) (Tab. 4.26d).

Nel settore del legno e dei mobili per tutte le figure sono indispensabili l’ esperienza pregressa

nel settore (media nel 65.2%) e nella mansione (media del 58.6%). Per i disegnatori Cad -

Cam sono indispensabili anche le conoscenze informatiche (56.5%); per i tecnici delle vendite

le conoscenze informatiche e la capacità di iniziativa (46.9%); per i tecnici di macchine a

controllo numerico e dei sistemi industriali l’ autonomia nel lavoro (42.9%) (Tab. 4.26e).

Dall’ analisi settoriale risulta evidente che nei comparti industriali dove sono più elevati i tassi

di femminilizzazione contano soprattutto fattori legati alla formazione, mentre in quelli dove

la presenza femminile è molto scarsa contano maggiormente i fattori legati all’ esperienza e

alla conoscenza del “ mestiere” .

4.5 LA VALUTAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA E LA FORMAZIONE

AZIENDALE PER LE FIGURE TECNICHE

Il titolo di studio più richiesto per l’ assunzione di figure professionali tecniche

intermedie da parte delle imprese campione, è il diploma di scuola media superiore.

Emergono delle differenziazioni nei diversi settori per quanto riguarda la richiesta di altri

titoli di studio, dovuti alla prevalenza di piccole e medie imprese in alcuni settori, e quindi ad

una strutturazione industriale più semplice. Nel settore chimico, dopo il diploma, il titolo di

studio percentualmente più richiesto per tutte le figure è la laurea. Nei settori

elettronico/elettrotecnico, meccanico e degli oggetti e minuteria in metallo per i tecnici

specialistici di settore il secondo titolo di studio più richiesto è la laurea, per le altre figure è la

qualifica professionale. Nei settori del legno il secondo titolo di studio più richiesto e la

qualifica professionale per tutte le figure tecniche (Tab. 4.27).

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In media, il 66.5% delle imprese ritengono buona o discreta le competenze delle figure

tecniche presenti in azienda34. La valutazione risulta migliore per le figure tecniche

specialistiche (70.3% per i tecnici di settore, 69.7% per gi altri tecnici), rispetto ai tecnici delle

vendite e ai disegnatori Cad - Cam (rispettivamente 63.8% e 62.3%).

In media, il 74.7% delle aziende tra 21 e 100 addetti valutano buona o discreta la formazione

delle figure tecniche. La media scende al 64% per le aziende oltre 100 addetti, ed al 60.7%

per le aziende fino a 20 addetti (Tab. 4.28).

Considerando i differenti settori, le industrie chimiche valutano in maniera più positiva la

formazione dei tecnici delle scienze chimico fisiche e dei tecnici di marketing

(rispettivamente 76.3% e 77%) rispetto agli altri tecnici di processo ed ai tecnici delle vendite

(rispettivamente 69% e 68.2%). Le industrie elettroniche/elettrotecniche meglio la formazione

dei tecnici delle vendite (76.9%) rispetto a quella dei tecnici di ingegneria

elettronica/elettrotecnica (67.6%). Le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto valutano

meglio la preparazione dei tecnici di ingegneria meccanica (78.2%) rispetto a quella degli altri

tecnici di processo (69.4%). Le industrie di oggetti e minuteria in metallo e del legno e mobili

hanno valutazioni mediamente più basse degli altri settori riguardo a tutte le figure

professionali. In particolar modo meno della metà delle industrie del legno e mobile valutano

buona o discreta la preparazione dei tecnici (Tab. 4.29).

Ci si dovrebbe aspettare che i comparti industriali che non sono soddisfatti della preparazione

dei propri tecnici, abbiano una maggiore tendenza a fare formazione interna all’ azienda. Ciò

non sembra essere vero, in particolare per le piccole imprese: in media solo il 25.1% delle

aziende fino a 20 addetti, ovvero quelle meno soddisfatte della preparazione dei tecnici, fanno

formazione aziendale, la percentuale sale al 37.5% per le aziende tra 21 e 100 addetti, ed è del

63.3% per le aziende oltre 100 addetti. E’ necessario puntualizzare che tradizionalmente le

piccole imprese temono uno spreco di risorse, formando personale che potrebbe impiegare le

competenze acquisite altrove. Considerando tutte le figure tecniche la percentuale di imprese

che offrono formazione aziendale aumenta con l’ aumentare della classe dimensionale (grafico

4.2).

34 La maggior parte delle aziende che non hanno la figura tecnica specifica non hanno risposto alla domanda.

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63

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50

60

70

80

Tecnici di settore Altri tecnici Tecnici delle vendite Disegnatori cad-cam Media

Fino a 20 Tra 21 e 100 Oltre 100

Il dato è confermato dall’ analisi settoriale: meno della metà delle imprese dell’ industria del

legno e dei mobile, composta da aziende fino a 20 addetti e tra 21 e 100 addetti, offrono

formazione aziendale.

Il settore che offre più formazione per tutte le figure tecniche è l’ industria chimica. In misura

minore è prevista attività di formazione anche nelle industrie di oggetti e minuteria in metallo,

in particolare per i disegnatori Cad - Cam (55.2%) e per i tecnici delle macchine a controllo

numerico e sistemi industriali (54.2%). Seguono l’ industria elettronica/elettrotecnica che

forma principalmente i tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica (50%) e l’ industria

meccanica e dei mezzi di trasporto che, invece, forma principalmente i tecnici delle vendite

(53.1%) (Tab. 4.30).

La tipologia di formazione preferita dalle aziende intervistate è quella di corsi interni, seguita

da quella “ on-the-job” (Tab. 4.31). Nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto, invece,

oltre ai corsi interni sono previsti corsi esterni (Tab. 4.32).

Le aziende con oltre 100 addetti fanno mediamente più ore di formazione (51 ore medie, 45.4

ore medie nelle aziende tra 21 e 100 addetti, 42.8 ore medie nelle aziende fino a 20 addetti)

(grafico 4.3). Considerando invece il settore, quello che offre più ore di formazione ai tecnici

è l’ industria di oggetti e minuteria in metallo (Tab. 4.33).

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64

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Tecnici di settore Altri tecnici Tecnici delle vendite Disegnatori cad-cam Media

Fino a 20 Tra 21 e 100 Oltre 100

4.6 GLI STEREOTIPI LEGATI AL GENERE E LE POLITICHE ATTIVE PER

ACCRESCERE LA PRESENZA FEMMINILE TRA I TECNICI

4.6.1 GLI STEREOTIPI LEGATI AL GENERE

Una parte del questionario era diretta a verificare l’ esistenza, nell’ opinione degli

imprenditori, di stereotipi di genere in relazione all’ approccio al lavoro, alle attitudini e

competenze tradizionalmente riconosciute a uomini e donne, alle problematiche relative alla

presenza femminile in determinate professioni. Gli stereotipi di genere che emergono dalle

interviste sono piuttosto disomogenei essendo diversi per ogni settore. Riferendoci ai soli

tecnici specialistici35 sul totale delle imprese intervistate, le percentuali più elevate sono

raccolte dalle opinioni secondo cui si tratta di professioni che possono essere svolte

indistintamente da uomini e donne (58.6%); sono professioni in cui le donne potrebbero

essere più valorizzate (49.1%); sono professioni per le quali le donne non si propongono

(46.4%). Secondo le imprese le principali conseguenze legate alla presenza di donne nelle

professioni tecniche sono la scarsa disponibilità ad effettuare trasferte e spostamenti (42.8%),

la difficoltà di sostituzione in caso di maternità trattandosi di competenze specifiche (41.4%)

35 Come tecnici specialistici si intendono: i tecnici delle scienze chimico fisiche, i tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, i tecnici di ingegneria meccanica, i tecnici di macchine a controllo numerico e dei sistemi industriali del settore legno.

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e la difficoltà di gestione dei picchi di lavoro creata dagli impegni famigliari (40.5%). Le

differenze di genere maggiormente percepite nel modo di lavorare riguardano la maggiore

creatività delle donne (43.7%) e la migliore capacità di comunicazione (41.4%), ma per le

imprese gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche

specifiche per queste professioni (41.4%) (Tab. 4.34).

Se analizziamo le opinioni sulle differenze di genere tra i tecnici specialistici in base alla

classificazione dimensionale rileviamo che nelle piccole aziende, dove la presenza di figure

professionali tecniche femminili è percentualmente più bassa, gli stereotipi, negativi e

positivi, sono più forti. Le imprese di piccole dimensioni ritengono più difficoltoso

l’ inserimento di personale femminile: il 19.8% delle aziende fino a 20 addetti ritiene che la

presenza di donne in queste professioni richiede modifiche nell’ organizzazione interna, la

percentuale scende leggermente per le aziende tra i 21 e i 100 addetti (18.1%) ed è dell’ 8.3%

per le imprese con oltre 100 dipendenti; diminuisce all’ aumentare della dimensione aziendale

la percentuale di imprese che ritengono che la presenza di donne in professioni tipicamente

maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi maschi (si passa dal 17.6% delle

aziende fino a 20 addetti al 12.5% delle aziende con oltre 100 addetti). Le aziende di piccole

dimensioni hanno anche più perplessità circa le competenze tecniche delle donne: il 45.1%

delle aziende fino a 20 addetti ritiene che gli uomini hanno una conoscenza maggiore degli

strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni, la percentuale scende al 39.8%

delle aziende tra 21 e 100 addetti e al 37.5% nelle aziende con oltre 100 addetti; il 31.9%

delle aziende fino a 20 dipendenti ritiene che le donne candidate per le professioni tecniche

risultano generalmente meno qualificate, la percentuale è del 16.9% per le aziende tra 21 e

100 addetti e del 16.7% per le aziende con oltre 100 addetti.

Tuttavia le piccole imprese riconoscono che le donne potrebbero essere più valorizzate nelle

professioni tecniche(52.8% delle aziende fino a 20 dipendenti), mentre le grandi aziende

ritengono di valorizzarle già a sufficienza (solo il 37.5% delle aziende con oltre 100

dipendenti ritiene che le donne potrebbero essere più valorizzate).

Nelle piccole aziende sono più forti anche gli stereotipi positivi che riguardano le competenze

trasversali del personale femminile: le donne hanno migliori capacità di comunicazione

(48.4% fino a 20 addetti, 38.8% tra 21 e 100 addetti e 33.3% con oltre 100 addetti) e sono più

creative (46.2% fino a 20 addetti, 45.8% tra 21 e 100 addetti e 35.4% con oltre 100 addetti)

(Tab. 4.34).

Sempre considerando i tecnici specialistici, scendendo nel dettaglio settoriale rileviamo che

nell’ industria chimica le opinioni riguardanti i tecnici delle scienze chimiche e fisiche con

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percentuali più alte sono: si tratta di professioni che possono essere svolte da uomini e donne

indistintamente (69.2%); sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate

(51,9%); le donne sono più creative (34.6%); le donne hanno capacità di comunicazione

migliori (32.7%) (Tab. 4.35a). Nell’ industria elettronica/elettrotecnica le opinioni riguardanti

i tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica che emergono maggiormente sono: si tratta di

professioni che possono essere svolte da uomini e donne indistintamente (56.4%); gli impegni

familiari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro (51.3%); sono

figure professionali con competenze specifiche difficilmente sostituibili in caso di maternità

(48.7%); sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate (46.2%) (Tab.

4.35b). Nell’ industria meccanica e dei mezzi di trasporto per i tecnici di ingegneria meccanica

gli stereotipi con la percentuale più alta sono: le donne sono poco disponibili a spostamenti e

trasferte (54.3%); gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche

specifiche per queste professioni (50.6%), gli impegni familiari delle donne creano

inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro (50.6%); le donne sono poco disponibili ad

effettuare ore di lavoro straordinario (50.6%) (Tab. 4.35c). Nell’ industria degli oggetti e

minuteria in metallo gli stereotipi più forti che riguardano i tecnici di ingegneria meccanica

sono: le donne hanno capacità di comunicazione migliori (55.2%); le donne sono più creative

(55.2%); le donne sono più attente all’ aggiornamento delle proprie competenze (51.7%); sono

figure professionali molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità

(48.3%); sono professioni per le quali le donne non si propongono (48.3%) (Tab. 4.35d).

Nell’ industria del legno e mobili gli stereotipi con la percentuale più alta tra i tecnici di

macchine a controllo numerico e dei sistemi industriali sono: le donne sono più creative

(61.9%); le donne sono più attente all’ aggiornamento delle proprie competenze (61.9%); sono

professioni che possono essere svolte sia da uomini sia da donne (61.9%); sono professioni in

cui le donne potrebbero essere più valorizzate (61.9%) (Tab. 4.35e).

Per quanto concerne figure tecniche più trasversali come i tecnici delle vendite, in tutti i

settori si registrano percentuali mediamente del 50% riguardo agli stereotipi secondo cui le

donne hanno migliori capacità di comunicazione e sono più creative ma hanno difficoltà ad

effettuare trasferte e spostamenti (si discosta il settore chimico con percentuali del 30% circa).

Non è rilevante invece l’ opinione secondo cui la presenza di donne in questo tipo di

professione renda complessi i rapporti cliente/venditore (media inferiore al 10%).

Elevata la percezione che le donne non si propongono nel settore elettronico/elettrotecnico

(media del 60% per tutte le figure tecniche), nel settore oggetti e minuteria in metallo (52% in

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media per tutte le figure tecniche), nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto (41.8% in

media per tutte le figure tecniche) (Tab. 4.35a-b-c-d-e).

Una analisi più dettagliata relativa agli stereotipi di genere è possibile attraverso il confronto

tra le risposte date dalle imprese che impiegano donne nelle figure tecniche e le imprese che

non occupano donne in queste posizioni. Il dato che emerge chiaramente è che sussistono

delle differenze di atteggiamento nei confronti della presenza femminile in professioni

tecniche e di percezione delle differenze di genere in ambito lavorativo molto forti tra imprese

che occupano donne in posizione di tecnici intermedi e imprese che non hanno donne in tali

professioni.

Per quanto riguarda la totalità dei tecnici specialistici, le differenze maggiori tra le risposte

riguardano il fatto che gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione

dei picchi di lavoro (45.7% vs. 32.1%); che le donne candidate in queste professioni risultano

meno qualificate (28.3% vs. 14.3%); che la performance lavorativa delle donne è inferiore a

quella degli uomini (21.7% vs. 8.3%); che gli uomini hanno una capacità di iniziativa

maggiore (18.1% vs. 4.8%).

Percentuali elevate di risposte riguardano il fatto che si tratti di professioni che possono essere

svolte sia da donne sia da uomini. In questo caso le imprese con donne tecnico hanno una

percezione positiva degli stereotipi superiore alle imprese senza donne in queste posizioni

(66.7% vs. 53.6%). Lo stesso vale per l’ opinione secondo cui sono professioni in cui le donne

potrebbero essere più valorizzate (53.6% delle aziende con tecnici donna vs. 46.4% delle

aziende senza tecnici donna). Consensi elevati sono raccolti anche dall’ opinione in base alla

quale le donne non si propongono, ma in questo caso è più forte nelle aziende senza donne

tecnico (48.6% delle aziende senza tecnici donna vs. 42.9% delle aziende con tecnico donna),

e la scarsa presenza di donne in percorsi di formazione in ambito tecnico (vedi cap.2),

conferma l’ opinione delle aziende (Tab. 4.36).

Scendendo nel dettaglio settoriale, le differenze risultano più elevate nelle industrie degli

oggetti e minuteria in metallo e nelle industrie del legno e mobile, a bassa presenza femminile

tra i tecnici, mentre sono più contenute nelle industrie chimiche, dove le donne sono più

presenti sia nelle mansioni tecniche che in generale. La varianza, che indica la dispersione dei

valori attorno alla media, per le industrie di oggetti e minuteria in metallo è 110.8 e per le

industrie di legno e mobili è 131.8, mentre per l’ industria chimica è solo 38.7 (Tab. 4.37).

Questi valori mostrano quanto sia più ampia la differenza nelle risposte delle imprese con

tecnici donna e senza tecnici donna, nei vari settori.

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Riferendoci alle figure tecniche specialistiche di ogni settore, l’ industria degli oggetti e

minuteria in metallo risulta il settore più critico, in quanto si rilevano sia un tasso di

femminilizzazione sia una previsione di assunzione di donne bassi, e dove la differenza di

opinione maggiore tra imprese senza figure femminili nelle professioni tecniche e imprese

con tecnici donna riguarda la disponibilità delle donne ad effettuare ore di lavoro straordinario

(47.8% senza tecnici donne vs. 0.0% con tecnici donna). Inoltre in tale settore emergono

principalmente gli stereotipi negativi legati a competenze trasversali relativi alle migliori

capacità di gestione e coordinamento del personale degli uomini (50.0% delle aziende con

tecnici donna vs. 17.4% delle aziende senza tecnici donna). Nessuna delle aziende

dell’ industria di oggetti e minuteria in metallo con tecnici donna ritiene che le donne hanno

capacità di gestione di situazioni complesse migliori, mentre lo pensano il 34.8% delle

aziende senza tecnici donna (Tab. 4.38a). Sembra, quindi, che in questo settore, anche nelle

aziende che hanno sperimentato la presenza di donne in questo tipo di figura professionale,

permangano forti stereotipi negativi. E’ però necessario precisare che delle 36 imprese del

settore degli oggetti e minuteria in metallo intervistate, solo 7 imprese hanno personale

tecnico femminile.

Nel settore del legno e dei mobili36 la differenza più ampia tra la percezione delle aziende

senza figure femminili nelle posizioni tecniche intermedie e quelle con figure femminili in tali

professioni si rileva sullo stereotipo riguardante la migliore conoscenza degli uomini degli

strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni (57.1% vs. 11.1%), a seguire

l’ opinione secondo cui le donne candidate risultano generalmente meno qualificate (50.0% vs.

22.2%). Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa e sono più abili nell’ utilizzo

delle tecnologie informatiche per il 35.7% delle aziende senza donne tecnico, mentre solo per

l’ 11.1% delle aziende con donne tecnico (Tab. 4.38b).

Considerando i tecnici delle scienze chimico fisiche dell’ industria chimica, il 78.1% delle

aziende con tecnici donna ed il 55.0% delle aziende senza tecnici donna ritengono che si tratti

di professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne; il 40.6% delle

aziende con donne tecnico ed il 25.0% di quelle senza pensa che le donne siano più creative;

il 18.7% delle aziende con donne tecnico ed il 35.0% di quelle senza ritengono che le donne

non si propongono in queste professioni; nessuna delle aziende con donne tecnico ed il 15.0%

36 Per quanto riguarda l’ industria del legno e dei mobili si è deciso di prendere in considerazione come tecnici specialistici di settore i disegnatori Cad - Cam, per la numerosità superiore di risposte raccolte in sede di intervista da questa figura rispetto alle altre.

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di quelle senza ritengono che la performance lavorativa delle donne sia inferiore a quella degli

uomini (Tab. 4.38c).

Per i tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica dell’ industria elettronica/elettrotecnica le

differenze maggiori riguardano: la migliore capacità di comunicazione delle donne (48.0%

delle aziende senza tecnici donna vs. 14.3% delle aziende con tecnici donna); la maggiore

possibilità di una valorizzazione delle donne in queste professioni (56% delle aziende senza

tecnici donna vs. 28.6% delle aziende con tecnici donna); la non facile sostituzione in caso di

maternità perché trattasi di competenze molto specifiche (56% delle aziende senza tecnici

donna vs. 35.7% delle aziende con tecnici donna); la poca disponibilità delle donne a

spostamenti e trasferte (48% delle aziende senza tecnici donna vs. 28.6% delle aziende con

tecnici donna) (Tab. 4.38d).

Per i tecnici di ingegneria meccanica dell’ industria meccanica e dei mezzi di trasporto le

differenze maggiori riguardano: l’ attenzione maggiore delle donne all’ aggiornamento delle

loro competenze (30.9% delle aziende senza tecnici donna vs. 57.7% delle aziende con tecnici

donna); la possibilità di una maggiore valorizzazione delle donne (38.2% delle aziende senza

tecnici donna vs. 57.7% delle aziende con tecnici donna); le donne non si propongono (41.8%

delle aziende senza tecnici donna vs. 61.5% delle aziende con tecnici donna) (Tab. 4.38e).

Il quadro che emerge dall’ indagine quantitativa denota, quindi, la permanenza di stereotipi

legati al genere, sia positivi sia negativi, nell’ ambito di settori industriali e figure professionali

tradizionalmente caratterizzati da una prevalenza di uomini. Tuttavia si rilevano differenze di

percezione tra aziende che occupano figure femminili in tali posizioni tecniche intermedie ed

imprese che non occupano donne in queste posizioni. Quindi, in funzione all’ abbattimento di

stereotipi legati al genere, risulta fondamentale far sperimentare alle imprese la presenza di

donne in ambiti tipicamente maschili.

4.6.2 LE POLITICHE ATTIVE

Il 48.8% delle 299 imprese campione ritiene rilevante l’ intervento attivo al fine di

aumentare la presenza femminile nelle professioni tecniche. Prendendo in considerazione i

comparti industriali considerati, rileviamo che le aziende del legno e mobile sono le più

favorevoli a tale intervento (67.6%), mentre le aziende del settore oggetti e minuteria in

metallo che rispondono in maniera affermativa sono solo il 28.6%.

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Le imprese di medie dimensioni (tra i 21 e i 100 addetti) sono percentualmente le imprese più

favorevoli alle politiche attive sulle pari opportunità nelle professioni tecniche (52.5%),

seguite da quelle fino a 20 addetti (48.2%) e dalle imprese con oltre 100 addetti (42.6%).

Analizzando i cinque settori oggetto dell’ indagine, rileviamo che solo il 25% delle industrie

chimiche con oltre 100 addetti è favorevole all’ intervento attivo (40% fino a 20 addetti,

70.6% tra 21 e 100). Le aziende più favorevoli all’ intervento nel settore

elettronico/elettrotecnico sono invece proprio quelle con oltre 100 addetti (80%; 52.9% tra 21

e 100 addetti; 41.9% fino a 20). Nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto le aziende fino

a 20 dipendenti sono le più favorevoli all’ intervento attivo per aumentare la presenza

femminile (49%; 48.8% tra 21 e 100 addetti; 45.5% oltre 100 addetti). Il settore di oggetti e

minuteria in metallo è il più critico: sono favorevoli all’ intervento il 23.1% delle aziende tra

21 e 100 dipendenti, il 28.6% delle aziende con oltre 100 addetti, il 37.5% delle aziende fino a

20 addetti. In questo settore sono le piccole imprese a dare il consenso più ampio. Le aziende

del settore del legno sono mediamente le più favorevoli (72.7% tra 21 e 100 addetti, 65.4%

fino a 20 addetti) (Tab. 4.39).

Se consideriamo le differenze tra imprese con tecnici e senza tecnici donne si evidenzia il

fatto che le imprese che occupano donne nelle mansioni tecniche sono favorevoli a politiche

attive, mentre nelle imprese senza tecnici donne emerge spesso una chiusura nei confronti

degli interventi per accrescere la presenza di personale femminile. Sul totale dei settori

indagati si dichiara favorevole all’ intervento il 43.5% delle aziende senza tecnici donna, ed il

59.4% delle aziende che già occupano donne nelle professioni tecniche. In un settore critico

per la presenza femminile nelle figure tecniche come quello degli oggetti e minuteria in

metallo, le aziende che già occupano donne in tali posizioni sono favorevoli ad interventi di

politiche attive per il 57.1%, mentre le aziende che non occupano donne rispondono in

maniera affermativa solo per il 21.4%. Anche nel settore meccanico e dei mezzi di trasporto si

rilevano notevoli differenze tra imprese che impiegano donne in questo tipo di figure e

imprese che non ne occupano: si dichiara favorevole all’ intervento il 63.3% delle imprese con

donne tecnico ed il 42.5% delle imprese senza donne tecnico. Nel settore

elettronico/elettrotecnico sono favorevoli all’ intervento il 62.5% delle aziende con donne

tecnico ed il 47.6% delle aziende senza donne tecnico. Nel settore del legno e mobili e nel

settore chimico le differenze sono molto più contenute ( settore legno 71.4% con donne

tecnico vs. 65.2% senza donne tecnico; settore chimico 48.3% con donne tecnico vs. 44%

senza donne tecnico) (Tab. 4.40).

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Alle aziende oggetto dell’ indagine sono stati sottoposti una serie di possibili interventi

esemplificativi di cui dovevano valutare l’ importanza. Il risultato è una graduatoria del grado

di rilevanza dei diversi interventi per accrescere la presenza femminile nelle professioni

tecniche. Le politiche che vengono considerate importanti per il sostegno all’ occupazione

femminile sono soprattutto quelle legate alla conciliazione tra lavoro e famiglia (politiche

pubbliche 27.8%, politiche aziendali 26.4%), alla formazione (25.4%) e agli orari di lavoro

(24.1%).

Considerando il grado di rilevanza degli interventi in base alla classe dimensionale, emerge

che le aziende di grosse dimensione (oltre 100 addetti) ritengono importante la formazione

per accrescere il livello di qualificazione delle donne che hanno intrapreso percorsi formativi

di carattere tecnico (28.9%) e la promozione di politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro

di cura e familiare delle donne (27%). Le aziende tra 21 e 100 addetti ritengono importante la

promozione di politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro di cura e familiare (29.3%), la

promozione di politiche di conciliazione aziendali e la revisione della gestione interna

dell’ orario di lavoro (25.5%). Le aziende fino a 20 addetti ritengono rilevante la promozione

di politiche di conciliazione aziendali (28.4%) e pubbliche (27%), e la promozione all’ interno

dell’ azienda di percorsi formativi tecnici per il personale femminile (27%) (Tab. 4.41).

Scendendo nel dettaglio settoriale, le industrie chimiche ritengono importanti politiche

pubbliche per la conciliazione tra lavoro e famiglia (27.6%), politiche che promuovano la

diffusione di nuove tipologie contrattuali (es. job sharing o lavoro ripartito) (25.9%), politiche

che promuovano la diffusione di innovazioni tecnologiche che rendano più automatizzati i

processi produttivi (24.1%). Le industrie elettroniche/elettrotecniche ritengono rilevante la

promozione di politiche pubbliche e aziendali di conciliazione tra lavoro e famiglia (31.7%).

Per le industrie del legno sono importanti interventi pubblici ed aziendali di conciliazione tra

lavoro e famiglia (42.1%), e interventi di formazione per accrescere la qualifica delle donne

che esercitano questo tipo di professioni (39.5%) e di orientamento delle ragazze verso

professioni tecniche non tipicamente femminili (36.8%). Le industrie di oggetti e minuteria in

metallo ritengono importante la formazione per accrescere il livello di qualifica delle donne

(27.8%), la promozione di politiche aziendali di conciliazione tra lavoro e famiglia (25%) e la

diffusione di nuove tipologie contrattuali (25%). Le industrie meccaniche e dei mezzi di

trasporto ritengono importante rivedere la gestione interna dell’ orario di lavoro (23.4%) e

dell’ organizzazione interna del lavoro (22.4%); la promozione di politiche pubbliche di

conciliazione tra lavoro e famiglia (22.4%). Per tutti i settori considerati non sembra

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72

particolarmente rilevante l’ istituzione di incentivi all’ assunzione di donne in professioni

tecniche non tipicamente femminili (Tab. 4.42).

Considerando le differenze di opinione tra aziende che occupano personale femminile nelle

professioni tecniche e aziende che non impiegano donne in questo tipo di professioni, si rileva

che le imprese che già impiegano donne sono più favorevoli alla promozione di politiche

pubbliche di conciliazione tra lavoro e famiglia (32.7% con donne tecnico vs. 25.1% senza

donne tecnico), ritengono più importante la diffusione di nuove tipologia contrattuali (27.9%

con donne tecnico vs. 22.1% senza donne tecnico), sono più favorevoli all’ istituzione di

incentivi all’ assunzione di donne rispetto alle aziende che non ne impiegano (23.1% vs.

16.4%), ritengono più rilevante rivedere l’ organizzazione interna del lavoro (22.1% con

donne tecnico vs. 14.4% senza donne tecnico).

4.7 CONCLUSIONI

Il quadro che emerge dall’ analisi quantitativa svolta, indica una bassa presenza di

donne nei settori analizzati (24.2%), con punte più elevate nel settore

elettronico/elettrotecnico (34.8%) e nelle industrie chimiche (30.2%). Le donne, nelle aziende

campione, sono occupate prevalentemente come impiegate amministrative, mentre risultano

poche le donne che ricoprono cariche elevate di dirigenti o direttori. Tra i tecnici ¼ sono

donne, con valori più elevati nel settore chimico (40.5%). L’ area amministrativa occupa la

quota più elevata di donne, seguita dall’ area commerciale.

La previsione di assunzione di personale femminile delle aziende intervistate è piuttosto

bassa. Si evidenziano, comunque, nicchie per l’ inserimento di donne tra i tecnici delle

vendite, tra i disegnatori Cad – Cam e tra i tecnici dell’ area qualità.

Nonostante emerga una certa difficoltà di reperimento di figure tecniche da parte delle

imprese intervistate, non sembra esserci una correlazione tra questa difficoltà e la possibilità

di ricorrere a personale femminile.

Si rileva, invece, una correlazione tra presenza femminile nelle professioni tecniche e

previsione di assunzione: le aziende che già sperimentano la presenza di donne tecnico sono

più propense ad ulteriori inserimenti di personale femminile.

Per quanto riguarda i fattori che influenzano e/o condizionano l’ assunzione, si evidenzia

l’ importanza dell’ esperienza professionale ai fini dell’ assunzione di personale tecnico in tutti i

settori analizzati. L’ influenza di tale fattore è, però, inversamente proporzionale all’ aumentare

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73

della dimensione aziendale. Per le aziende di grandi dimensioni, infatti, ai fini dell’ assunzione

di personale hanno un’ incidenza superiore i requisiti di istruzione e formazione.

L’ indagine svolta, oltre a rappresentare uno studio delle potenziali difficoltà organizzative

legate all’ inserimento di donne in ambiti maschili, ha tra i suoi obiettivi quello di identificare

le principali motivazioni che determinano la sotto - rappresentazione femminile nelle

professioni tecniche, con particolare attenzione alla presenza di stereotipi di genere nelle

opinioni dei datori di lavoro, e di individuare quali politiche attive le imprese ritengano più

utili ad accrescere la presenza femminile tra i tecnici.

In relazione alla presenza di stereotipi, dall’ indagine emerge il permanere di differenze

elevate di atteggiamento nei confronti della presenza femminile in professioni tecniche e di

percezione delle differenze di genere in ambito lavorativo tra imprese che occupano donne in

posizione di tecnici intermedi e imprese che non hanno donne in tali professioni.

Le differenze risultano più elevate nelle industrie degli oggetti e minuteria in metallo, a bassa

presenza femminile tra i tecnici, mentre sono più contenute nelle industrie chimiche, dove

sono più presenti le donne nelle mansioni tecniche.

Le politiche che vengono considerate importanti per il sostegno all’ occupazione femminile

sono, in generale, quelle legate alla conciliazione tra lavoro e famiglia, agli orari di lavoro e

alla formazione. Le imprese che occupano donne nelle mansioni tecniche sono più favorevoli

a politiche attive per accrescere la presenza di donne. Sembra anche esserci una disponibilità

delle imprese verso politiche di conciliazione aziendali, oltre che pubbliche. Sembra, invece,

che non venga data particolare rilevanza all’ istituzione di incentivi economici all’ assunzione

di donne in professioni tecniche non tipicamente femminili.

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74

%,%/,2*5$),$��

Addis Elisabetta, (FRQRPLD�H�GLIIHUHQ]H�GL�JHQHUH��Clueb, Bologna, 1997. �

Amministrazione Provinciale di Varese – Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale, ,O�0HUFDWR�GHO�/DYRUR�LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH��5HSRUW�������Settore Politiche per il Lavoro e Formazione Professionale – Osservatorio Mercato del Lavoro, Varese, 2004. Amministrazione Provinciale di Varese – Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale, /D�FRQGL]LRQH� � SURIHVVLRQDOH�GHJOL� H[�DOOLHYL� GHL� FRUVL�GL� IRUPD]LRQH�SURIHVVLRQDOH�SHU� QRQ�RFFXSDWL� LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH��&RUVL�FRQFOXVL�QHO������ Settore Politiche per il Lavoro e Formazione Professionale – Sezione Politiche Formative, Varese, 2003. Amministrazione Provinciale di Varese – Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale, /D� IOHVVLELOL]]D]LRQH�GHO�PHUFDWR� GHO� ODYRUR� LQ�3URYLQFLD� GL�9DUHVH��Settore Politiche per il Lavoro e Formazione Professionale – Osservatorio Mercato del Lavoro, Varese, 2003. Feliziani D., Samek Lodovici M. (a cura di), ,O� ODYRUR� IHPPLQLOH� LQ� 3URYLQFLD� GL� 9DUHVH��JUDGR�GL� VHJUHJD]LRQH�H�SURVSHWWLYH�RFFXSD]LRQDOL��Amministrazione Provinciale di Varese, Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale, Progetto “ Varese in rete per le Pari Opportunità” , Varese, 2003. CENSIS, /¶LPSDWWR� GHOOD� IOHVVLELOLWj� VXL� SHUFRUVL� GL� FDUULHUD� GHOOH� GRQQH�� Programma d’ azione comunitario per le pari opportunità fra uomini e donne, Centro Studi Investimenti Sociali, Commissione Europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le pari Opportunità, Franco Angeli, Milano, 2000. CITE, /DYRUR�FKH�FDPELD��SRWHQ]LDOLWj�H�GLIILFROWj�LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH��CITE – Regione Lombardia, Varese, 1998. Di Pietro P., Piccardo C., Simeone F., 2OWUH�OD�SDULWj��OR�VYLOXSSR�GHOOH�GRQQH�QHOOH�LPSUHVH��Guerini, Milano, 2000. Fellini I., Oliva D., Pesce F., Samek Lodovici M., 8Q�VLVWHPD�GL�PRQLWRUDJJLR�H�YDOXWD]LRQH�LQ� XQ¶RWWLFD� GL� JHQHUH�� PDQXDOH� SHU� O¶XVR�� IRS, Provincia di Bolzano, Unione Europea, Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, 2002. Fontana Renato, ,O�ODYRUR�GL�JHQHUH��OH�GRQQH�WUD�YHFFKLD�H�QXRYD�HFRQRPLD��Carocci, Roma, 2002. Frey L., &RPSDUDEOH�ZRUWK�H�VHJUHJD]LRQH�GHO�ODYRUR�IHPPLQLOH��Quaderni di Economia del Lavoro, n. 29, Franco Angeli, Milano, 1987. IRES, 7HU]R�UDSSRUWR�VXO�ODYRUR�DWLSLFR��YHUVR�OD�VWDELOL]]D]LRQH�GHO�SUHFDULDWR"��Ires, 2003. IRS, 'RQQH� H� SURIHVVLRQL� WHFQLFKH�� 2SSRUWXQLWj� H� YLQFROL� GL� DFFHVVR� SHU� OH� GRQQH� DOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQWHUPHGLH�QHL�SURFHVVL�SURGXWWLYL�H�GL��SURJHWWD]LRQH��Amministrazione Provinciale di Como, Amministrazione Provinciale di Lecco, Cantù, 2001.

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75

ISTAT, )RU]H�GL�/DYRUR��0HGLD������ Istat, Roma, 2004. ISTAT, $QQXDULR�VWDWLVWLFR�LWDOLDQR�������Istat, Roma, 2004. LIUC-IRS, 'RPDQGD� H� RIIHUWD� GL� IRUPD]LRQH� LQ� 3URYLQFLD� GL� 9DUHVH� in “ Rapporto sull’ economia della provincia di Varese” , Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Varese, 1998. Mapelli. B., /H� DVSHWWDWLYH� GHOOH� JLRYDQL� WUD� VFXROD� H� ODYRUR�� VLJQLILFDWR� H� DQDOLVL� GHOOD�ULFHUFD��intervento al Convegno “ Giovani donne: quale futuro” , 11 aprile 2002, promosso da Provincia di Varese – Consulta femminile. Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, ,�QXPHUL�GHOOH�GRQQH��/R�VYLOXSSR�GHO�PHUFDWR�GHO�ODYRUR��FDUDWWHUL��GLQDPLFKH��VFHQDUL��a cura di Battistoni Lea, Roma, 2003. Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, ,�QXPHUL�GHOOH�GRQQH�QHO�PHUFDWR�GHO�ODYRUR��Ripartizione Lavoro – Ufficio Mercato del Lavoro – Osservatorio del Mercato del Lavoro, Bolzano, 2003. Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, 'RQQH� DO�ODYRUR��SRFKH�RSHUDLH��PROWH�LQVHJQDQWL��VSHFLDOL]]DWH��FUHDWLYH��www.unioncamere.it, 2003. Samek Lodovici M., Semenza R., /H�IRUPH�GHO�ODYRUR��/¶RFFXSD]LRQH�QRQ�VWDQGDUG��,WDOLD�H�/RPEDUGLD�D�FRQIURQWR�QHO�FRQWHVWR�HXURSHR��Franco Angeli, Milano, 2001.

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76

$33(1',&(�

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77

$//(*$72���

48(67,21$5,2�87,/,==$72�

NB: a partire dalla domanda 3 i questionari sono stati differenziati per settore considerando le figure

tecniche specifiche per ognuno.

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78

,1'8675,(�&+,0,&+(�� 3 tvuxw�y ,� , z-{�|�}-|�{-~�tv�"|��z-y�{-y��"�"y���uv����y�����|��z�|+w�y���z�|����y � ��� 4XDO�q�LO�QXPHUR�GL�DGGHWWL�DWWXDOPHQWH�RFFXSDWL�QHOOD�YRVWUD�D]LHQGD�QHOOH�VHJXHQWL�SURIHVVLRQL"�� Totale Di cui donne 1 Totale addetti 2. Titolari 3. Dirigenti e direttori 4. Specialisti (professioni intellettuali, scientifiche ad elevata specializzazione) 5. Impiegati tecnici (professioni intermedie) 6. Impiegati amministrativi 7. Operai specializzati e qualificati 8. Personale non qualificato ��� ,Q�TXDOL�GHOOH�VHJXHQWL�DUHH�VRQR�SUHVHQWL�L�YRVWUL�DWWXDOL�DGGHWWL�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH"�� si no Totale Donne Area amministrativa Area commerciale Area qualità Area progettazione Area logistica/acquisti Area manutenzione Area produzione 7RWDOH�DGGHWWL��BBBBBBBBBBB� �GL�FXL�GRQQH��BBBBBBBBBBB� ����������1HOOR�VSHFLILFR��DYHWH�DGGHWWL��LQWHUQL��QHOOH�VHJXHQWL�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH"�� Si No Totale Donne Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��(V��3URJHWWLVWD�VHWWRUH�FKLPLFR���

'L�FXL�� DUHD� SURGX]LRQH� �(V��7HFQLFR� GL� ODERUDWRULR�� UHVSRQVDELOH� SURGX]LRQH�� WHFQLFR�GHOOD�SURGX]LRQH��DQDOLVWD�PDWHULDOL��LQIRUPDWRUH�WHFQLFR��SUHSDUDWRUH�FKLPLFR��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��7HFQLFR�GL�FRQWUROOR�TXDOLWj��

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��(V��DQDOLVWD�GL�SURFHVVR��WHFQLFR�VYLOXSSR�DSSOLFD]LRQH�H�SURFHVVL��

'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��(V��WHFQLFR�FRQWUROOR�WHPSL�H�PHWRGL��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��(V��WHFQLFR�VLVWHPL�GL�TXDOLWj��

Tecnici delle vendite (Es. Agenti di vendita, rappresentanti di commercio, tecnici e responsabili commerciali e delle vendite, tecnici e responsabili della distribuzione commerciale)

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni (Es. addetto marketing, addetto pubbliche relazioni, product manager, tecnico pubblicitario)

Altro (specificare)

7RWDOH�DGGHWWL�LQWHUQL��BBBBBBBBBBB� �GL�FXL�GRQQH��BBBBBBBBBBB� �

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�����1HO�FDVR�LQ�FXL�WDOL�ILJXUH�WHFQLFKH�QRQ�IRVVHUR�SUHVHQWL�LQ�D]LHQGD��TXDOL�GHOOH�VHJXHQWL�IXQ]LRQL�VRQR�DIILGDWH�DOO¶HVWHUQR"��� SI NO Totale Donne Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��

'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

�7RWDOH�DGGHWWL�HVWHUQL��BBBBBBBBBBB� �GL�FXL�GRQQH��BBBBBBBBBBB� � �3 tvuxw�y ,,� w�|����������x|�y�����zvw:u�txw�w:~�tv�"|"��y�u��"y���u-����y����%|��z�|�w:y��+z�|��+��y � �� &RQ� TXDOH� WLSRORJLD� FRQWUDWWXDOH� VRQR� SUHVHQWL� LQ� D]LHQGD� OH� VHJXHQWL� ILJXUH� WHFQLFKH"� �LQGLFDUH� LO�QXPHUR�SHU�RJQL�WLSRORJLD�FRQWUDWWXDOH��±�HYHQWXDOPHQWH�OD�SHUFHQWXDOH�� Tempo

indeterminato

CFL Apprendistato

Tempo determinato

(escluso interinale)

Lavoro interinale

Collaborazioni esterne (co.co.co, consulenti

…) Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��

'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

���

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����5LWLHQH�FKH�OH�QXRYH�WLSRORJLH�FRQWUDWWXDOL�LQWURGRWWH�FRQ�OD�/HJJH�%LDJL�SRVVDQR�IDYRULUH�O¶RFFXSD]LRQH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQGLFDWH"�� SI NO Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��

'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

����� �6H� VL� DOOD� ��� 4XDOH� QXRYD� WLSRORJLD� FRQWUDWWXDOH� SRWUHEEH� HVVHUH� DSSOLFDWD� DOOH� VHJXHQWL� ILJXUH�

WHFQLFKH"�� Job-on-call

(lavoro a chiamata)

Job sharing (lavoro

ripartito)

Staff leasing Nuovo apprendistato

Contratto di inserimento

Lavoro a progetto

Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��

'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

�������

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tvuvw:y ,,,� ��u�y"}-|��%|��z�|:{�|:tx����~�z-�"|��z-y�y�u-y+����~vw�tv��y�zxw"��{�|"��|��~�u-y�w�y���z�|��+��y � ���4XDQWL�DGGHWWL�SUHYHGHWH�GL�DVVXPHUH�QHO�FRUVR�GHO������QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQGLFDWH"� Totale Di cui

donne Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH�

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj�

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��

'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

���6RQR�SURIHVVLRQL�GL�GLIILFLOH�UHSHULPHQWR"� SI NO Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH�

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj�

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��

'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

����,Q�TXDOL�ILJXUH�SURIHVVLRQDOL�WHFQLFKH�YHGH�PDJJLRUL�RSSRUWXQLWj�GL�LQVHULPHQWR�GL�SHUVRQDOH�IHPPLQLOH��PDVVLPR���ULVSRVWH�"�Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

'L�FXL��DUHD�SURJHWWD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�SURGX]LRQH�

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj�

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

'L�FXL��DUHD�SURFHVVL��

'L�FXL��DUHD�SURJUDPPD]LRQH��

'L�FXL��DUHD�TXDOLWj��

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

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����4XDOL� VRQR� L� IDWWRUL� FKH� FRQGL]LRQDQR�LQIOXHQ]DQR� O¶DVVXQ]LRQH� GL� SHUVRQDOH� WHFQLFR"� �� LQLQIOXHQWH��� JUDGLWR��� LQGLVSHQVDELOH���

Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

Altri tecnici di processo, programmazione qualità

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

Titolo di studio medio/alto (diploma/laurea)

1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Corsi di specializzazione post-diploma

1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Corsi di specializzazione post-laurea 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Esperienza pregressa nel settore 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Esperienza pregressa nella mansione 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore

1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Conoscenza lingua straniera 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Conoscenze informatiche 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Disponibilità a lavorare su turni 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Flessibilità nell’ orario di lavoro 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario

1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Disponibilità a spostamenti e trasferte 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Buon grado di autonomia nel lavoro 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Buone capacità organizzative 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Buone capacità di comunicazione 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse

1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Buone capacità di gestione e coordinamento del personale

1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Buone doti di creatività 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

Buone capacità di iniziativa 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

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��� ,Q�ULIHULPHQWR�DOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�LQGLFDWH�q�G¶DFFRUGR�FRQ�OH�VHJXHQWL�DIIHUPD]LRQL"� Tecnici

delle scienze fisiche e chimiche

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità, pubbliche relazioni

Altro (specificare

)

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Sono professioni per la quali le donne non si propongono

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’ organizzazione interna

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Gli uomini sono meno efficienti nell’ organizzazione

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Le donne sono più creative Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Le donne sono più attente all’ aggiornamento delle proprie competenze

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Gli uomini sono più flessibili Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Gli uomini sono più abili nell’ utilizzo delle tecnologie informatiche

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate

Si No

Si No

Si No

Si No

Si No

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3 tvuxw�y ,9� / t�����u-��tv�"|��xz�y���y�u���y���|��~-u-y�w:y���z�|��+��y � ����4XDOH�WLWROR�GL�VWXGLR�q�QHFHVVDULR�SHU�DFFHGHUH�DOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQGLFDWH"�� Licenza

media Qualifica

professionale

Diploma Spec.post-diploma

Diploma universitari

o

Laurea Specializzazione post-

lauream Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

�����&RPH�YDOXWD�OD�TXDOLWj�GHOO¶RIIHUWD�IRUPDWLYD�GHOO¶DUHD�LQ�PHULWR�DOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�LQGLFDWH"�� Qualità dell’ offerta formativa Buona Discreta Sufficiente Insufficiente

Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

������ &RPH� YDOXWD� O¶LPSDWWR� GHOO¶DWWLYLWj� GL� IRUPD]LRQH� SRVW�GLSORPD� H�R� SRVW�ODXUHDP� LQ� UHOD]LRQH� DOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�LQGLFDWH��VFDUVR ���PHGLR ���ULOHYDQWH ��"��

Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

Altri tecnici di processo, programmazione qualità

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

In generale 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

In particolare riguardo a:

)RUPD]LRQH�HURJDWD�GDL�&)3� 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

)RUPD]LRQH�FRQ�FRUVL�,�)�7�6�� 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

)RUPD]LRQH�FRQ�FRUVL�)6(� 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

)RUPD]LRQH�HURJDWD�GD�XQLYHUVLWj�GHOOD�SURYLQFLD�

1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

)RUPD]LRQH�HURJDWD�GD�XQLYHUVLWj�DO�GL�IXRUL�GHOOD�SURYLQFLD�

1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3

��

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85

����(¶�SUHYLVWD�DWWLYLWj�GL�IRUPD]LRQH�SHU�OH�ILJXUH�WHFQLFKH�LQGLFDWH"�� SI NO

Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

�������6H�Vu�DOOD�����4XDOH�WLSR�GL�IRUPD]LRQH�q�SUHYLVWD"�� Formazione

on-the-job Corsi interni Corsi esterni

Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

��������6H�Vu�DOOD�����4XDQWH�RUH�GL�IRUPD]LRQH�VRQR�SUHYLVWH"�� Numero di ore

Tecnici delle scienze chimiche e fisiche

Altri tecnici dei processi, programmazione, qualità

Tecnici delle vendite

Tecnici di marketing, pubblicità e pubbliche relazioni

Altro (specificare)

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Orientare le ragazze verso professioni tecniche non tipicamente femminili

Promuovere, all’ interno dell’ azienda, presso il personale femminile percorsi formativi tecnici non tipicamente femminili

Accrescere il livello di qualificazione delle donne che hanno intrapreso percorsi formativi di carattere tecnico

Istituire incentivi all’ assunzione di donne in professioni tecniche non tipicamente femminili

Rivedere l’ organizzazione interna del lavoro

Rivedere la gestione interna dell’ orario di lavoro (es. rivedere la gestione dei turni di lavoro, orari flessibili, etc….)

Promuovere la diffusione di innovazioni tecnologiche che rendano più automatizzati i processi produttivi

Promuovere la diffusione di nuove tipologie contrattuali che garantiscano la presenza della figura professionale in azienda e la gestione degli impegni familiari (es. MRE�VKDULQJ o lavoro ripartito)

Promuovere politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne

Promuovere politiche aziendali volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne

Altro (specificare)

� ����(YHQWXDOL�FRPPHQWL�R�QRWH�VXO�WHPD� ' ����������� � ¶ �¢¡�£�¤�¥ �� � Ragione Sociale----------------------------------------------------------------------------------------------------

Settore di attività---------------------------------------------------------------------------------------------------

Codice ATECO---------------------------------------------------------------------------------------------------

N. di dipendenti---------------------------------------------------------------------------------------------------

Indirizzo-----------------------------------------------------Tel----------------------------------------------------

Intervistato--------------------------------------------------Ruolo ricoperto------------------------------------

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FIGURE TECNICHE ANALIZZATE PER SETTORE

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,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�GHO�PRELOH��

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/DYRUDWRUL�SDUDVXERUGLQDWL��SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�Tasso di femminilizzazione totale = numero di donne iscritte / numero totale di iscritti *100

� �� �� � �� �� � �� �� � �� � � �� � � � �� � � � �� � ��

9DUHVHCollaboratori 52,1 61,3 59,6 51,9 44,7 37,5 25,7 46,6Professionisti 0,0 46,2 39,3 39,3 32,9 24,4 15,3 32,6Collaboratori/Professionisti * 41,7 48,0 43,8 32,2 27,1 17,4 37,27RWDOH ���� ���� ���� ���� ���� ���� ���� ����

/RPEDUGLDCollaboratori 53,6 61,0 58,6 50,6 43,5 37,4 25,8 45,6Professionisti 47,6 34,8 38,9 38,5 33,3 27,8 16,9 32,8Collaboratori/Professionisti 0,0 32,5 42,9 41,9 33,0 28,5 17,4 35,57RWDOH ���� ���� ���� ���� ���� ���� ���� ����

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* Valore non calcolabile poiché il totale degli iscritti per questa tipologia e questa fascia d'età è 0

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7$%�����/DYRUDWRUL�SDUDVXERUGLQDWL��WLSRORJLD�GLVFUL]LRQHComposizione percentuale degli iscritti nel 2001-2002 per sesso e tipologia d’iscrizione

���� ����Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

9DUHVHCollaboratori 87,2 92,4 89,5 87,5 92,4 89,7Professionisti 10,5 5,9 8,4 10,0 5,8 8,1Collaboratori/Professionisti 2,3 1,7 2,1 2,5 1,8 2,27RWDOH ����� ����� ����� ����� ����� �����

/RPEDUGLD�Collaboratori 87,5 92,1 89,5 87,8 92,3 89,8Professionisti 10 6,1 8,3 9,5 5,8 7,9Collaboratori/Professionisti 2,5 1,8 2,2 2,7 1,8 2,37RWDOH ����� ����� ����� ����� ����� �����-/.1032 4351687:9141; <1=3.1> <:?A@ .10B@:7DCFEB<B2 @1G 68HJI

7$%�����/DYRUDWRUL�SDUDVXERUGLQDWL�SHU�IDVFH�GHWj���������3URYLQFLD�GL�9DUHVH�H�/RPEDUGLD�Composizione percentuale degli iscritti nel 2002 per sesso, tipologia d'iscrizione ed età

��� ����� ����� ����� ����� ����� ! �� 7RWDOH9DUHVHCollaboratori 0,5 4,5 11,3 26,6 20,2 20,1 16,8 100,0Professionisti 0,1 2,0 9,3 30,6 24,2 19,7 14,1 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,2 10,8 35,8 25,9 16,9 9,5 100,07RWDOH�PDVFKL ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� ����� Collaboratori 0,6 8,2 19,2 33,0 18,7 13,8 6,6 100,0Professionisti 0,0 3,6 12,4 40,9 24,6 13,1 5,3 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,4 16,8 47,1 20,7 10,6 3,4 100,07RWDOH�IHPPLQH ��� ��� ���� ���� ���� ���� ��� ����� Collaboratori 0,5 6,2 15,0 29,6 19,5 17,2 12,0 100,0Professionisti 0,1 2,6 10,3 33,9 24,4 17,6 11,2 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,3 13,0 40,0 24,0 14,6 7,2 100,07RWDOH�PDVFKL���IHPPLQH ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� �����/RPEDUGLD � � � � � � � �Collaboratori 0,4 4,3 11,3 26,7 20,6 19,6 17,2 100,0Professionisti 0,0 1,8 8,6 31,2 25,2 19,0 14,2 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,4 9,8 35,2 24,2 18,1 11,2 100,07RWDOH�PDVFKL ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� ����� Collaboratori 0,5 8,0 19,0 32,5 18,9 13,9 7,1 100,0Professionisti 0,1 2,0 11,2 40,0 25,8 15,0 5,9 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,3 13,5 46,1 21,7 13,1 4,3 100,07RWDOH�IHPPLQH ��� ��� ���� ���� ���� ���� ��� ����� Collaboratori 0,5 6,0 14,8 29,3 19,8 17,0 12,6 100,0Professionisti 0,1 1,9 9,4 34,1 25,4 17,7 11,5 100,0Collaboratori/Professionisti 0,0 1,4 11,1 39,1 23,3 16,3 8,8 100,07RWDOH�PDVFKL���IHPPLQH ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� �����

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/DYRUDWRUL�SDUDVXERUGLQDWL���3URYLQFLD�GL�9DUHVH�H�/RPEDUGLD

���� ����9DU��LQ�YDORUH�

DVVROXWR 9DULD]LRQH��9DUHVH0DVFKLcollaboratori 18.900 20.950 2.050 10,8professionisti 2.276 2.395 119 5,2collaboratori/professionisti 502 603 101 20,1WRWDOH ������ ������ ����� ����)HPPLQHcollaboratori 16.335 18.291 1.956 12,0professionisti 1.047 1.157 110 10,5collaboratori/professionisti 306 357 51 16,7WRWDOH ������ ������ ����� ����0DVFKL�)HPPLQHcollaboratori 35.235 39.241 4.006 11,4professionisti 3.323 3.552 229 6,9collaboratori/professionisti 808 960 152 18,8WRWDOH ������ ������ ����� ����/RPEDUGLD0DVFKLcollaboratori 229.405 253.725 24.320 10,6professionisti 26.203 27.486 1.283 4,9collaboratori/professionisti 6.674 7.739 1.065 16,0WRWDOH ������� ������� ������ ����)HPPLQHcollaboratori 189.364 212.777 23.413 12,4professionisti 12.463 13.414 951 7,6collaboratori/professionisti 3.716 4.257 541 14,6WRWDOH ������� ������� ������ ����0DVFKL�)HPPLQHcollaboratori 418.769 466.502 47.733 11,4professionisti 38.666 40.900 2.234 5,8collaboratori/professionisti 10.390 11.996 1.606 15,5WRWDOH ������� ������� ������ ����K/L1M3N O3P:M3LBQDN R OFO1S T1U3L1R T:VAW L1MBW:QDXFYBTBN W1Z M:[/Q

Totale degli iscritti per sesso e tipologia di iscrizione, variazione 2001/02 in valore assoluto e percentuale.

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7DVVR�GL�LQVWDELOLWj�RFFXSD]LRQDOH�SHU�VHWWRUH�H�TXDOLILFD���3URYLQFLD�GL�9DUHVH����������

���� ����Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

$JULFROWXUD ���� ���� ���� ���� ���� ����Apprendisti 0,0 20,0 4,0 0,0 16,7 4,2Operai qualificati 19,0 24,0 19,4 23,5 29,0 23,9Operai non qualificati 23,3 19,4 22,7 34,7 34,3 34,6Impiegati 6,7 26,7 16,7 12,5 14,3 13,0,QGXVWULD ���� ���� ���� ���� ���� ����Apprendisti 1,4 1,7 1,5 1,6 3,9 2,2Operai qualificati 18,4 26,4 20,5 21,1 30,9 23,2Operai non qualificati 23,1 34,0 26,1 25,8 40,6 29,6Impiegati 8,8 23,9 15,5 8,0 22,0 14,1$OWUH�$WWLYLWj ���� ���� ���� ���� 70,9 ����Apprendisti 4,2 5,3 4,9 4,0 8,0 6,5Operai qualificati 67,1 69,8 68,3 71,2 77,2 74,1Operai non qualificati 80,5 77,4 79,2 79,6 81,4 80,4Impiegati 56,1 58,1 57,2 60,2 59,4 59,8$PP��6WDWR�H�HQWL�SXEEOLFL ���� ���� ���� ���� ���� ����Apprendisti 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0Operai qualificati 35,7 20,8 26,3 50,0 57,7 51,7Operai non qualificati 40,0 19,4 22,0 100,0 38,1 40,0Impiegati 81,8 61,1 66,0 58,8 82,9 85,47RWDOH ���� ���� ���� ���� ���� ����Apprendisti 2,3 4,1 3,1 2,5 7,0 4,6Operai qualificati 50,6 62,0 55,1 55,8 72,1 62,6Operai non qualificati 58,7 66,4 61,5 60,8 73,3 65,6Impiegati 43,5 51,8 47,9 45,8 52,6 49,5

\/]1^3_ `3a1b8c:d1`1e f1g3]1h f:iAj ]1^Bj:cDkFlBfB_ j:mnh ]po�j ^3qrj fFl1jts3f1h `BcD`vunwx`B_ _ ]1h `Fmy]1e j _ j qrz3`FlB`1e:{BfpoA]1h ]F`F\/]1h |vf:iAj ]1^3`Fmnh ]B} `BcDcrj ]1^3f1e `

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3URYLQFLD�GL�9DUHVH���,QGLFL�UHODWLYL�DO�FROORFDPHQWR�

~B�B�/� ~B�B�B�Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

,QGLFH�GL�LQVWDELOLWj�RFFXSD]LRQDOH� 49,6 56,2 52,4 53,6 64,0 58,0(avviamenti senza cancellazione/totale avviamenti *100) ,QFLGHQ]D�SDUW�WLPH 9,8 27,3 17,1 9,8 28,8 17,9(avviamenti part-time/totale avviamenti*100),QFLGHQ]D�FRQWUDWWL�D�WHPSR�GHWHUPLQDWR 70,1 72,4 71,0 71,7 77,6 74,2(avviamenti con contratto tempo determinato/totale avviamenti*100)7UDVIRUPD]LRQL�WHPSR�GHW��LQ�WHPSR�LQGHWHUPLQDWR 9,5 10,0 9,7 6,7 7,0 6,8(contratti trasformati da tempo det. in indeterminato/tot. avviamenti*100)

�/�1�3� �3�:�3�B�D� � �F�1� �1�3�1� �:�A� �1�B�:�D�F�B�B� �:�B�1�3�y�1�3� � �A�/�1�/� � � ���p� �1�3�

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Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. TotaleNon indicato 1,1 1,7 1,3 1,6 1,3 1,4 1,1 1,7 1,4 1,7 1,5 1,6 2,6 1,0 1,9 1,3 0,0 1,1 1,3 1,5 1,41 - 15 gg 40,8 46,1 42,7 34,2 37,3 35,6 32,8 34,1 33,4 33,9 38,5 36,0 32,7 41,4 36,4 36,8 50,0 39,1 36,0 38,8 37,216 - 30 gg 19,0 19,2 19,0 20,0 21,8 20,8 20,8 22,7 21,7 20,7 19,9 20,3 19,1 17,4 18,4 18,4 37,5 21,7 19,9 21,0 20,431 - 60 gg 20,1 18,7 19,6 22,6 19,2 21,1 23,2 20,7 22,0 21,3 20,6 20,9 20,6 21,3 20,9 17,1 6,3 15,2 21,6 19,8 20,961 - 90 gg 8,4 7,1 8,0 9,6 9,0 9,3 9,0 8,6 8,9 9,1 10,9 9,9 9,2 8,7 9,0 9,2 0,0 7,6 9,0 8,7 8,891 - 120 gg 5,1 3,9 4,7 6,4 5,3 5,9 6,8 5,3 6,1 6,0 4,1 5,1 5,9 4,3 5,2 5,3 6,3 5,4 6,0 4,7 5,5121 - 150 gg 1,8 1,2 1,6 1,7 1,8 1,7 1,6 2,2 1,9 2,6 1,5 2,1 2,1 1,6 1,9 0,0 0,0 0,0 1,8 1,7 1,8151 - 180 gg 1,3 0,6 1,1 1,2 1,3 1,2 1,3 1,5 1,4 1,5 1,1 1,3 2,9 0,4 1,8 5,3 0,0 4,3 1,4 1,1 1,3oltre 181 gg 2,5 1,6 2,2 2,8 3,0 2,9 3,4 3,1 3,3 3,3 1,9 2,6 5,0 3,9 4,5 6,6 0,0 5,4 3,0 2,5 2,8º» ¼½ ¾¿ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ

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Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. Totale Maschi Fem. TotaleNessun titolo/Elementare 35,6 28,4 33,1 46,1 29,8 38,6 54,3 30,3 43,4 57,6 41,4 50,0 65,7 65,1 65,4 77,6 37,5 70,7 46,8 32,3 40,6Licenza Media 47,8 40,8 45,3 36,0 38,8 37,3 36,5 47,3 41,4 32,2 47,4 39,3 25,3 27,0 26,0 22,4 62,5 29,3 39,4 42,8 40,8Qualificato 0,1 0,0 0,1 0,4 0,3 0,4 0,2 0,2 0,2 0,1 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2 0,1 0,2Ist. Professionale 0,1 0,2 0,2 0,2 0,5 0,4 0,1 0,3 0,2 0,0 0,8 0,4 0,0 1,8 0,8 0,0 0,0 0,0 0,1 0,4 0,3Post diploma 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4 0,2 0,1 0,3 0,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2 0,1Diplomati 16,2 30,0 21,1 16,0 27,1 21,1 7,7 19,5 13,1 9,1 9,0 9,1 8,6 5,9 7,5 0,0 0,0 0,0 12,7 22,3 16,8Laurea breve 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0Laurea 0,1 0,6 0,2 1,3 3,0 2,1 1,1 2,1 1,5 0,9 1,3 1,1 0,5 0,2 0,3 0,0 0,0 0,0 0,7 1,8 1,2Non indicato 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0º» ¼½ ¾¿ âãä å » ¾ »æ æ ½ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁº» ¼½ ¾¿ âãä çä è ½ éÁàê ë ë ë ÁàÁ ë ë ì ë ì ì ëí é ëî ï é é ì é À ë À ë í À í é À é ë í í é ë é î Áàé ÁàÀ Áàë ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ ÀÁ ÁàÁ

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Page 98: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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6HWWRUH�D]LHQGD�XWLOL]]DWULFH 0DVFKL )HPPLQH 7RWDOHFabbricazione articoli in gomma e materie plastiche 14,7 10,7 18,6Fabbr. e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 9,6 5,0 10,9Industrie tessili 5,5 7,3 9,0Fabbr. di macchine e apparecchi meccanici, compresi installazione, montaggio, riparazione e manutenzione 6,5 4,1 7,9Commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e motocicli; riparazioni di beni personali e per la casa 3,7 5,7 6,5Fabbricazione di macchine e apparecchi elettrici 2,8 5,9 5,9Commercio all’ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi 3,0 4,3 5,1Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche 3,2 1,5 3,6Altre attività professionali e imprenditoriali 1,5 3,1 3,2Alberghi e ristoranti 1,1 2,9 2,7

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Page 99: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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,QFLGHQ]D�GHO�SDUW�WLPH�SHU�VHWWRUH�H�JHQHUH�VXOOH�DVVXQ]LRQL�SUHYLVWH�SHU�LO������3URYLQFLD�GL�9DUHVH�H�/RPEDUGLD4XRWH���GHOOH�DVVXQ]LRQL�SDUW�WLPH�VXO�WRWDOH�GHOOH�DVVXQ]LRQL�SUHYLVWH�SHU�VHWWRUH�H�JHQHUH

)LJXUD�IHPPLQLOH

)LJXUD�PDVFKLOH ,QGLIIHUHQWH 7RWDOH

9DUHVHIndustria 2,8 1,5 1,7 1,7Costruzioni 0,0 0,0 100,0 5,3Commercio 39,0 6,5 17,9 20,0Servizi 58,2 3,3 12,4 25,37RWDOH�SDUW�WLPH ���� ��� ��� ����

/RPEDUGLDIndustria 5,7 1,0 1,7 1,9Costruzioni 8,9 2,7 5,7 3,0Commercio 43,4 7,6 20,2 22,6Servizi 48,0 2,3 15,5 20,7Studi professionali 20,4 0,0 5,7 17,97RWDOH�SDUW�WLPH ���� ��� ���� ������� �� ����������� ������� ����� �� ����! #"���� ��$% �� �� �&!��'(��� �()+*�� �� �!� ��� �#"�����,��.-���� ��/101� �!� ��'(�(� �2 ��� '(��� � -��#314�&!��� �5� ��� /.6�7�7�8

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1RQ�ULOHYDQWH 7RWDOH

9DUHVHFigura femminile 48,3 47,5 14,8 25,3 41,1Figura maschile 4,0 1,9 2,0 1,7 2,4Indifferente 18,6 6,8 0,0 6,0 9,8

7RWDOH�SDUW�WLPH ���� ���� ��� ��� ����

/RPEDUGLDFigura femminile 26,1 38,7 47,1 41,0 36,5Figura maschile 4,1 2,1 2,4 1,7 2,5Indifferente 16,0 9,2 2,5 17,2 13,3

7RWDOH�SDUW�WLPH ���� ���� ���� ���� ������� �� ����������� ������� ����� �� ����! #"���� ��$% �� �� �&!��'(��� �()+*�� �� �!� ��� �#"�����,��.-���� ��/101� �!� ��'(�(� �2 ��� '(��� � -��#314�&!��� �5� ��� /.6�7�7�8

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)LJXUD�IHPPLQLOH

)LJXUD�PDVFKLOH ,QGLIIHUHQWH 7RWDOH

Industria 29,5 52,3 55,9 51,4Costruzioni 0,0 48,5 0,0 45,9Commercio 34,1 62,9 52,0 50,7Servizi 49,8 64,8 61,8 58,67RWDOH�WHPSR�LQGHWHUPLQDWR ���� ���� ���� ����Industria 62,7 27,0 29,5 31,5Costruzioni 0,0 45,1 100,0 48,0Commercio 25,0 5,4 16,9 15,4Servizi 18,6 22,6 13,6 17,27RWDOH�WHPSR�GHWHUPLQDWR ���� ���� ���� ����Industria 3,0 9,1 11,6 9,4Costruzioni 0,0 0,0 0,0 0,0Commercio 30,2 10,7 25,5 22,1Servizi 1,4 6,0 18,1 9,97RWDOH�&)/ ��� ��� ���� ����Industria 4,8 10,0 1,1 6,3Costruzioni 0,0 6,4 0,0 6,1Commercio 10,7 21,0 5,4 11,8Servizi 29,9 5,8 6,1 13,87RWDOH�DSSUHQGLVWDWR ���� ���� ��� ���Industria 0,0 1,6 1,8 1,5Costruzioni 0,0 0,0 0,0 0,0Commercio 0,0 0,0 0,1 0,1Servizi 0,3 0,8 0,4 0,57RWDOH�DOWUL�FRQWUDWWL ��� ��� ��� ���Industria 100,0 100,0 100,0 100,0Costruzioni 100,0 100,0 100,0 100,0Commercio 100,0 100,0 100,0 100,0Servizi 100,0 100,0 100,0 100,07RWDOH�DVVXQ]LRQL�SUHYLVWH 100,0 100,0 100,0 100,0

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Figura femminile 28,7 60,2 22,2 27,3 41,2Figura maschile 37,6 66,7 84,0 56,6 55,6Indifferente 41,1 68,8 65,4 55,0 56,9�pk%x�lpw {tx�{%���%k�i j%�p{�x�{py���i j+l�x�k���lpy {��+{ u1�+� � s1s+� m s1u+� � o1�+� � o1u+� m�pk%x�lpw {tx�{%���%k�i j%�p{�x�{py���i j+l�x�k��%k����+lpy���i l u1�+� s s1m+� � �1s+� � s1�+� s o1�+� u

Figura femminile 16,6 29,9 77,8 41,4 29,9Figura maschile 10,0 22,6 12,0 39,9 25,2Indifferente 22,0 10,8 8,6 37,3 21,4�pk%x�lpw {tx�{%���%k��p{�x�{py���i j+l�x�k���lpy {��+{ �.s+� � �.�+� � m%��� o u1�+� u m.�p� ��pk%x�lpw {tx�{%���%k��p{�x�{py���i j+l�x�k��%k����+lpy���i l �.o+� s �.�+� � �.�+� � m1u+� m �.�+� o

Figura femminile 16,2 7,2 0,0 5,9 9,4Figura maschile 13,5 9,2 4,0 1,8 7,7Indifferente 25,4 19,2 6,2 5,7 16,9�pk%x�lpw {n�#�q����lpy {��+{ �.�+� � �.m+� � �p� � u+� � �1��� s�pk%x�lpw {n�#�q���%k����+lpy���i l m1�+� � �.s+� m u+� � o+� � �.u+� u

Figura femminile 38,6 2,3 0,0 25,5 19,4Figura maschile 37,5 0,3 0,0 1,1 10,5Indifferente 10,7 0,6 0,0 1,9 3,9�pk%x�lpw {�lp�q�qy {pj%��i �1xzi���lpy {��+{ m1�+� m �+� � �+� � o+� � �+� ��pk%x�lpw {�lp�q�qy {pj%��i �1xzi1�%k����+lpy���i l m.�p� � ��� o �+� � m+� � �+� �

Figura femminile 0,0 0,4 0,0 0,0 0,1Figura maschile 1,4 1,2 0,0 0,5 1,0Indifferente 0,9 0,6 19,8 0,1 0,9�pk%x�lpw {�lpw xzy}i.�1k�j1xzy l�x xzi���lpy {��+{ �+� � �+� � �.�+� � �+� u �+� ��pk%x�lpw {�lpw xzy}i.�1k�j1xzy l�x xzi1�%k����+lpy���i l ��� � ��� u m+� m ��� � ��� o

Figura femminile 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Figura maschile 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Indifferente 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0�pk%x�lpw {�l��1�q�qj1�1i k�jqi1�qy {�~pi �1x�{t��lpy {��+{ �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� ��pk%x�lpw {�l��1�q�qj1�1i k�jqi1�qy {�~pi �1x�{g�%k����+lpy���i l �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� � �.�1�+� �

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Page 102: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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3URYLQFLD�GL�9DUHVH���,VFULWWL�DL�&HQWUL�SHU�O,PSLHJR����������Dati di stock a fine anno relativi alla prima classe per settore

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleAGRICOLTURA 0,7 0,2 0,3 0,9 0,2 0,4INDUSTRIA 49,6 32,6 37,6 44,9 25,7 31,9ALTRE ATTIVITA’ 17,1 23,3 21,5 18,2 27,7 24,7NON CLASSIF. IN ALCUN SETTORE 32,6 43,9 40,6 35,9 46,4 43,0ÜpÝÞÜ+ß#àqáÖâ ã�ä#åæâ Ü%Ü�â+çéè�ê�ë�ì�í ì�î1î+ï ����� ����� ����� ����� ����� �����ÜpÝÞÜ+ß#àqáÖâ ã�ä#åæâ Ü%Ü�â+çéè�ê�ð ê ñ+ï ���� ���� ����� ���� ���� �����

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3URYLQFLD�GL�9DUHVH���,VFULWWL�DL�&HQWUL�SHU�O,PSLHJR������������Dati di stock a fine anno relativi alla prima classe per tipologia e qualifica

�����FRPSRVL]LRQH��Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

7RWDOH 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,07LSRORJLDDisoccupati 84,3 82,5 83,0 86,7 85,4 85,8In cerca di prima occupazione 15,7 17,5 17,0 13,3 14,6 14,24XDOLILFDOperai qualif. 28,4 21,6 23,6 30,0 22,2 24,7Operai non qualif. 38,8 40,4 39,9 38,8 43,0 41,6Impiegati 32,8 38,0 36,5 31,3 34,8 33,7)DVFH�GHWjMeno di 25 anni 26,3 16,6 19,5 20,8 13,4 15,8Tra 25 e 29 anni 9,6 10,8 10,5 10,6 10,0 10,2Maggiori di 30 anni 64,0 72,5 70,1 68,7 76,6 74,0

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Page 103: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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3URYLQFLD�GL�9DUHVH���$YYLDPHQWL����������Flusso annuale per settore

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine TotaleAgricoltura 1,7 0,4 1,1 1,7 0,4 1,1Industria 35,1 21,1 29,3 32,4 16,4 25,6Altre attività 63,2 78,1 69,4 65,9 82,9 73,2Amm. Stato, enti pubblici 0,1 0,4 0,2 0,03 0,3 0,1Totali 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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9DUHVH )HPPLQH 20,9 15,6 5,3 7,9 7,87RWDOH 17,5 12 3,3 5,2 5,20DVFKL 8,8 6,1 1,5 2,5 2,5

/RPEDUGLD )HPPLQH 11.04 7,9 4,6 5,5 5,57RWDOH 10 6,9 2,7 3,7 3,7

����� ����� ����� ����� 7RWDOH0DVFKL 9,4 5,3 1,8 2,5 2,5

9DUHVH )HPPLQH 14,6 6,8 4,7 5,2 5,27RWDOH 12,2 6,1 3 3,7 3,70DVFKL 9,4 6,1 1,6 2,6 2,5

/RPEDUGLD )HPPLQH 13,7 9,5 4,3 5,7 5,67RWDOH 11,4 7,6 2,7 3,8 3,8

����� ����� ����� ����� 7RWDOH0DVFKL 8,5 5,3 1,3 2,2 2,1

9DUHVH )HPPLQH 12,9 9 4 5,2 5,27RWDOH 10,7 7 2,4 3,4 3,40DVFKL 9,4 6,2 1,5 2,5 2,5

/RPEDUGLD )HPPLQH 12,8 8,9 3,9 5,2 5,27RWDOH 10,9 7,5 2,5 3,6 3,6

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83 39,7 43 29,9 126 35,7| w�u(a s {(zY] w�`�] 24 11,5 3 2,1 27 7,6t�} a s w2 1 0 0 2 0,6q ~?e7�Kg �7g V�r X�[�m V V�n r�n�m X W�V�Z [�X�m n

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Val. assoluto Peso %

Val. assoluto Peso %

Val. assoluto Peso %N�O�P Q�R S T�WYX W�U�U W�[�V W�U�U Z�n�Z W�U�U

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Val. assoluto Peso %

Val. assoluto Peso %

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\�] ^�_�`�\�_�`�a ]162 73,3 126 81,3 288 76,8] `�\�] ^�_�\�_�`�a ]59 26,7 29 18,7 87 23,2bdcfehg ihjfk�N�lhe7b X W(m � W U�m r X W(m W

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4,6 8,4 6,3 2,5 -2,3 0,3 7,3 5,9 6,7] `�\�] ^�_�\�_�`�a ]-3,4 20,0 3,6 5,4 -3,3 1,2 1,7 16,0 4,8bdcfehg ihjfk�N�lhe7b U�m U U�m U U�m U U�m U U�m U © T�U�m U U�m U U�m U © T�U�m U

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3,6 7,0 4,8 2,3 -4,3 0,0 6,0 2,3 4,8| w�u(a s {(zY] w�`�] 12,5 0,0 11,1 7,4 33,3 10,0 20,8 33,3 22,2t�} a s w-50,0 0,0 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0q ~?e7�Kg �7g © W(m U W�T�m X [�m n Z�m T © T�m � U�m U T�m W V�m Z [�m n

| w�xxy_�s | ] w 18,5 -4,2 5,9 3,1 -4,3 1,9 22,2 -8,3 7,8t�} a s w-8,7 17,8 5,6 3,2 -2,3 -0,7 -5,8 15,1 4,9

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29,5 87,9 79,4 73 61,9Çf´ À ¾�µ?¾ ÛhÜ�ÝÖÝÖÚ Þ?Ü33 80,2 55,3 54,9 43ß%à?á Õ�â Ü

31,2 84 67,4 64 52,1ÔÖÕ�×�Ø�Ù7Ú40,7 85,1 79,2 74,2 63ÉA¸KÊÌË?´ À�·d¶ ´ ÛhÜ�ÝÖÝÖÚ Þ?Ü34,5 74 51,8 51,8 39,9ß%à?á Õ�â Ü37,7 79,7 65,6 63,1 51,1

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Provincia di Varese e Lombardia

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OCCUPATI 209 143 352 214 159 373 221 155 375

IN CERCA DI OCCUPAZIONE 7 12 19 5 9 14 5 8 13

FORZE DI LAVORO 216 155 371 219 168 387 226 163 389

TOTALE NON FORZE LAVORO 124 210 334 126 202 328 120 210 329

- in età lavorativa 74 129 203 72 121 193 64 125 188

- in età non lavorativa 50 81 131 54 82 136 56 85 141TOTALE POPOLAZIONE PRESENTE 340 365 706 346 370 715 345 372 718*��$+-,�! � "$� !

Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale

OCCUPATI 2.374 1.585 3.959 2.399 1.624 4.023 2.418 1.645 4.064

IN CERCA DI OCCUPAZIONE 61 92 153 62 97 159 62 90 152

FORZE DI LAVORO 2.435 1.677 4.112 2.461 1.721 4.182 2.480 1.735 4.215

TOTALE NON FORZE LAVORO 1.353 2.383 3.736 1.345 2.350 3.695 1.325 2.336 3.662

- in età lavorativa 771 1.448 2.220 757 1.403 2.159 732 1.390 2.121

- in età non lavorativa 582 934 1.516 589 947 1.535 594 947 1.540TOTALE POPOLAZIONE PRESENTE 3.788 4.060 7.848 3.806 4.071 7.877 3.806 4.071 7.877

��� ����� ��� � !#"$�&%�! � ')(�'Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale

OCCUPATI 2,4 11,2 6,0 3,3 -2,5 0,5 5,7 8,4 6,5

IN CERCA DI OCCUPAZIONE -28,6 -25,0 -26,3 0,0 -11,1 -7,1 -28,6 -33,3 -31,6

FORZE DI LAVORO 1,4 8,4 4,3 3,2 -3,0 0,5 4,6 5,2 4,9

TOTALE NON FORZE LAVORO 1,6 -3,8 -1,8 -4,8 4,0 0,3 -3,2 0,0 -1,5

- in età lavorativa -2,7 -6,2 -4,9 -11,1 3,3 -2,6 -13,5 -3,1 -7,4

- in età non lavorativa 8,0 1,2 3,8 3,7 3,7 3,7 12,0 4,9 7,6TOTALE POPOLAZIONE PRESENTE 1,8 1,4 1,3 -0,3 0,5 0,4 1,5 1,9 1,7*��$+-,�! � "$� !

Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale

OCCUPATI 1,1 2,5 1,6 0,8 1,3 1,0 1,9 3,8 2,7

IN CERCA DI OCCUPAZIONE 1,6 5,4 3,9 0,0 -7,2 -4,4 1,6 -2,2 -0,7

FORZE DI LAVORO 1,1 2,6 1,7 0,8 0,8 0,8 1,8 3,5 2,5

TOTALE NON FORZE LAVORO -0,6 -1,4 -1,1 -1,5 -0,6 -0,9 -2,1 -2,0 -2,0

- in età lavorativa -1,8 -3,1 -2,7 -3,3 -0,9 -1,8 -5,1 -4,0 -4,5

- in età non lavorativa 1,2 1,4 1,3 0,8 0,0 0,3 2,1 1,4 1,6TOTALE POPOLAZIONE PRESENTE 0,5 0,3 0,4 0,0 0,0 0,0 0,5 0,3 0,4

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Anno accademico 2002-2003

Totale iscritti (v.a)

Femmine (v.a.)

Femmine % TFT� ��� �������� ����� �������������������� ������� ��� !���"���!#$� ���% %&& �''�( ' )���( *+�, - �/. + � 0���� � , !�� ���� ��� # 1�2�3��4�5�# ��� � ��!67��. 8 � 2

Economia aziendale 912 264 27,6 28,9Giurisprudenza 309 135 14,1 43,7Ingegneria gestionale - - - -, !�� ���� ��� # 1������ � 9 - !����0��:� ��3�;<���������=8>��� �5���Economia e commercio 528 249 26,1 47,2Medicina e chirurgia 300 180 18,8 60,0Scienze biologiche 170 123 12,9 72,4Scienze naturali 10 4 0,4 40,0� ��� �������� ����� ������ - � � ���� � �?�������=!�������������� ��� !���"���!#$� @ &�)�A �B��* �''�( ' )�&�( B+�, - �/. + � 0���� � , !�� ���� ��� # 1�2�3��4�5�# ��� � ��!67��. 8 � 2Ingegneria gestionale 308 40 2,5 13,0Economia aziendale 508 140 8,7 27,6Giurisprudenza 166 69 4,3 41,6, !�� ���� ��� # 1������ � 9 - !����0��:� ��3�;<���������=8>��� �5���Biotecnologie 59 35 2,2 59,3Scienze biologiche 254 160 9,9 63,0Scienze della comunicazione 200 131 8,1 65,5Economia e amministrazione delle imprese 463 234 14,5 50,5Informatica 393 47 2,9 12,0Analisi e gestione delle risorse naturali 131 57 3,5 43,5Economia e commercio 310 151 9,3 48,7Infermiere (6) 327 255 15,8 78,0Ostetrica/o 30 30 1,9 100,0Educatore professionale (4) 24 19 1,2 79,2Fisioterapista (5) 131 77 4,8 58,8Igienista dentale 28 20 1,2 71,4Tecnico sanitario di laboratorio biomedico 22 15 0,9 68,2Tecnico sanitario di radiologia 28 11 0,7 39,3Biologia sanitaria 165 127 7,8 77,0� ��� �������� ����� ��C��D������ ��� � �#E� �5�F����� ��� �G��!�� ��?�������=!�������������� � � BA% ) @ �'' B @, !�� ���� ��� # 1������ � 9 - !����0��:� ��3�;<���������=8>��� �5���Medicina e chirurgia 637 419 97,2 65,8Odontoiatria e protesi dentaria 42 12 2,8 28,6� ��# ��� ������ ��� B�)�&& @ ''�) )�B�( &H=IKJML N�OKJMIKPQL R N<NQS TKUMIKR TQV$W IKJKWQX�Y<X�T�L WQZ<[ \5]_^ Z`W JKW PQL NKR I<X�NQS S a [ PQL R YQV$W IKJMNQbcX�NQS S a \�JKW d:NKR P:W L e<N<X�NQS S T<]5W fENKR fET g

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QWDUH���� - - - - - 12,8 6,3 49,4 - - - - -���� 60,0 61,3 - 100,0 91,3 16,5 0,0 37,5 - - - - -���� 42,3 60,5 50,0 66,7 75,0 11,2 0,0 31,2 - - - - -���� 43,3 60,7 66,7 0,0 75,0 13,5 15,4 35,5 - - - - -���� 49,5 66,2 40,9 0,0 84,3 14,4 23,1 43,0 - - - 20,0 -���� 48,2 66,7 50,0 0,0 71,8 16,6 0,0 32,1 100,0 6,9 75,0 25,0 100,07RWDOH ���� ���� ���� ���� ���� ���� ��� ���� ����� ��� ���� ���� �����

Note: i dati dei laureati per il 2002 sono da considerarsi fino a luglio.lm n opq nm r os p p tu vm s uw xm n x ry zu o x {m s n x o x zu t t|} n x~ p s r x o� z p t t|� n ry v s xuQ� zu t t|} n x~ p s r x o� � xy � p zu t� m t x op � n x �m z x� x tu nm �

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7$%����

Settore formativo

UNIVERSO INTERVISTATI Studente Non occupatoin cercadi lavoro

Non cerca lavoro

��� � � ���� �� � �� � ����� � � � ��

��� � � ���� �� � �� � ���� � �� ��Abbigliamento pelle moda 57 54 18 5 1 55,6 55,6Acconciatura-estetica 125 100 1 8 1 90,0 90,2Agricoltura 3 1 100,0 77,8Alberghiero-alimentazione 40 37 2 12 62,2 72,3Amministrazione lavori d’ufficio 163 148 10 13 4 81,8 79,2Artigianato artistico 19 13 2 84,6 84,2Chimica 7 7 1 85,7 87,5Commercio 34 33 1 6 78,8 75,0Comunicazioni visive e audiovisive 54 48 2 6 1 81,3 81,6Disabili 11 11 2 3 3 27,3 32,1Edilizia 5 5 1 80,0 78,8Elettricità-elettronica 5 4 100,0 76,2Industria alimentare 8 8 100,0 93,8Informatica 61 56 7 7 75,0 80,0Meccanica metallurgia 1 1 100,0 83,8Poligrafia-carta-cartotecnica 35 34 2 9 1 64,7 70,6Servizi socio-educativi 293 272 8 25 15 82,4 82,5Trasporti e spedizioni 40 26 3 1 1 80,8 81,4Turismo 25 24 2 2 1 79,2 75,0�� �� �� �� � �  ¡ � 986 882 59 100 28

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Nota: Tasso di Occupazione: Occupati / Intervistati * 100 ¬­ ® ¯°± ²³ ¯´µ ¶­ · ° ® ´ ° ® ¯´ ²³ ¸ ¹ ° ¯ ¯­ ¶° º­ ¸ ´ ¯´» ¼ ° ² ° ¸½ ³ ·­ ¶­ ° ¬­ ¶¾ ³¿ ´­ ® ° º ¶­ À°Á Á ´­ ® ³ ¸ °Q º ¶­ · ´ ®» ´ ³ ² ´Ã ³ ¶°Á °

&RQGL]LRQH�SURIHVVLRQDOH�IHPPLQH�H�WDVVL�GL�RFFXSD]LRQH�WRWDOL�H�IHPPLQH�SHU�VHWWRUH�IRUPDWLYR��$OOLHYL�XVFLWL�GDL�FRUVL�SURIHVVLRQDOL�QHO�������GDWL�ULIHULWL�DJOL�XWHQWL�QRQ�RFFXSDWL����,QWHUYLVWH�D����PHVL�GDO�WHUPLQH�GHL�FRUVL��

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Ä�Å�Æ�Ç�È ÉÅ�Ê Ê Ë Ì5Í�ËÎÏ�Ð�Ë ÑEË�Ò�Ó�Ë�ÐÔ�Õ Ï�Ë�Ò�Ë=Ö$Ô�Õ$×�Ó5ØË Ô�Ù�ÌhÚ�Õ Ô�Ö Ì5ÏÏ�Ë Ô�Ù�Ó�Ê ÌhÙ�Ì�Ê�ÇÛÛ�Ü_Ý Ò�Ó5ÑEËÕ:Ë Ö Ì�Õ:Ë ÑEË7Ó�Þ�Ê ËÎÑ Ì�ÙÑEËÙ�Ô�ÙkÔ�ÐÐ�Î�Ú�Ó5ÑEË ß$È2° livello per settore formativo, corso e sesso.à�á7â7â7ã<ä�á

CORSO å æ â7ã`âèç�é=á â7ã`âèç�é=áêèë ìèëç�í�í�î ï<éèî ç å á5ðâ7ãhñ5á5é=é=á å ã<ò�ç

DISEGNATORE DI MODA 100,0 100,0 7MODELLISTA INDUSTRIALE 100,0 100,0 28ç�ó�ó�ã<ðó�î ç�â5ô�ä�ç�õ á7à5â5á7â�î óçESTETISTA (Specializzazione) 100,0 100,0 30ç å<å î ð�î à5â5ä�çö�î ã<ð�á÷é�ç5ø�ã<ä�î�ò�ù ô æ=æ î ó�î ãGESTIONE DELLE IMPRESE CHE OPERANO NEI MERCATI INTERNAZIONALI ú û=ü�ýKþ ÿ ��� û�� ü����

25,0 75,0 100,012

TECNICO DI AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DEL PERSONALE 28,6 71,4 100,0 21ESPERTO DI AMMINISTRAZIONE AZIENDALE 11,1 88,9 100,0 9TECNICHE DI GESTIONE NELLE SPEDIZIONI E TRASPORTI 29,4 70,6 100,0 17TECNICHE DI GESTIONE DEL PERSONALE 17,6 82,4 100,0 17ESPERTO DI CONTABILITA’ ANALITICA E CONTROLLO DI GESTIONE 23,5 76,5 100,0 17ç å<å î ð�î à5â5ä�çö�î ã<ð�á÷é�ç5ø�ã<ä�î�ò�ù ô æ=æ î ó�î ã�� ����������ASSISTENTE AI SERVIZI DI COMUNICAZIONE E SEGRETERIA 100,0 100,0 18TECNICHE DI CONTABILITA’ GENERALE E FISCALE 100,0 100,0 10TECNICHE DI ASSISTENZA NEI SERVIZI COMMERCIALI 33,3 66,7 100,0 12TECNICHE DI CONTABILITA’ DI BASE CON UTILIZZO SOFTWARE GESTIONALE (serale) 46,7 53,3 100,0 15

TECNICHE DI ASSISTENZA FISCALE 22,2 77,8 100,0 18UTILIZZATORE SOFTWARE GESTIONALI 50,0 50,0 100,0 8ç�äâ�î ï�î ç�ð�ç�â7ãCç�äâ�î à5â�î ó�ãTECNICHE DI INCASSATURA PER ORAFI (serale) 72,7 27,3 100,0 11TECNICHE DI RESTAURO D’ARTE 11,1 88,9 100,0 9TECNICO DI CONSERVAZIONE E DI RESTAURO D’ARTE 100,0 100,0 8ó���î å î óçTECNICO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELLA QUALITA’ DELLE TRASFORMAZIONI ALIMENTARI 22,2 77,8 100,0 9ó�ã å<å á5äó�î ãTECNICHE DI MARKETING E COMUNICAZIONE 28,6 71,4 100,0 7ó�ã å ô�ð�î óçö�î ã<ð�î:ø�î àî ø�á÷á4ç�ô�ò�î ã�ø�î àî ø�áESPERTO DI TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE 36,4 63,6 100,0 11TECNICO DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA 22,2 77,8 100,0 18TECNICO DI GRAFICA E COMUNICAZIONE 35,0 65,0 100,0 40TECNICO DI SVILUPPO DI APPLICAZIONI GRAFICHE MULTIMEDIALI 61,1 38,9 100,0 18á5ò�î éèî ö�î çPROGETTAZIONE EDILE CON TECNICHE INFORMATICHE MULTIMEDIALI 90,9 9,1 100,0 11TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE EDILE E ARCHITETTONICA 66,7 33,3 100,0 12á5é=á7â7â5ä�î ó�î âèç�ù õ á5é=á7â7â5äã<ð�î óçTECNICO DI AUTOMAZIONE INDUSTRIALE 97,1 2,9 100,0 34TECNICO DI MANUTENZIONE DI IMPIANTI ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE INDUSTRIALI 100,0 100,0

17

TECNICO INFORMATICO INDUSTRIALE 84,2 15,8 100,0 19î ð�ò�ôà5â5ä�î ç÷ç�éèî å á5ðâèç�ä�áIGIENE E QUALITA’ NELLA PRODUZIONE ALIMENTARE 52,9 47,1 100,0 17î ð æ ã<ä å ç�â�î óçANALISTA PROGRAMMATORE 75,0 25,0 100,0 16TECNICHE DI COMUNICAZIONE INFORMATICHE E TELEMATICHE 40,0 60,0 100,0 10TECNICHE DI COMUNICAZIONE MASS-MEDIALE 100,0 100,0 11TECNICO DI SVILUPPO SOFTWARE E GESTIONE SISTEMI INFORMATICI 81,3 18,8 100,0 16TECNICO ESPERTO NELLA PRODUZIONE E ORGANIZZAZIONE TELELAVORO 63,6 36,4 100,0 11UTILIZZO PACCHETTI APPLICATIVI 22,2 77,8 100,0 27UTILIZZO SOFTWARE GESTIONALE 20,0 80,0 100,0 15å á7ó�óç�ð�î óç å á7âèç�é=é=ô�äï�î çCONDUZIONE E PROGRAMMAZIONE DI MACCHINE UTENSILI A CONTROLLO NUMERICO (serale) 100,0 100,0

18

PROGETTAZIONE CAD PER STAMPI MATERIE PLASTICHE 87,5 12,5 100,0 8ñ7ã<éèî ï<ä�ç æ î ç�õ óç�äâèç�õ óç�äâ7ã`â5á7ó�ð�î óçTECNICO DI GRAFICA EDITORIALE 35,0 65,0 100,0 20à�á5ä�ø�î ö�îQà5ã`ó�î ã�õ á5ò�ôóç�â�î ø�îANIMATORE SOCIALE 28,6 71,4 100,0 21â5ä�ç�à�ñ7ã<äâ�î�á à�ñ5á5ò�î ö�î ã<ð�îFORMAZIONE PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO DI BORDO

ú û=ü�ýKþ ÿ ��� û�� ü����30,9 69,1 100,0 55

OPERATORE ADDETTO ALLA RIAMMISSIONE AL SERVIZIO DI AEROMOBILI 84,6 15,4 100,0 13â5ô�ä�î à å ãACCOMPAGNATORE TURISTICO 11,1 88,9 100,0 9OPERATRICE PER IL RILANCIO DELLE RISORSE TURISTICHE

ú û=ü�ýKþ ÿ ��� û�� ü����100,0 100,0 9

TECNICO DI COMMERCIALIZZAZIONE DEI SERVIZI TURISTICI 50,0 50,0 100,0 16â ã�â4çCé á ��� � � ����� � � ����� � ������ ü��cþ �!��cü�ýKþ " # �� ��$cü�" ��%&� ü��� <ý�'#���Mþ �)(*" ü�+&� ��,-� �#����./��" �ý� 0/1 Mþ þ ü�" `û=ü�� � þ � ,)2� #�� ��)� ��+Eü�" ü# 43 ü�" ����%&� ü��� `û/" ü�3 �ýQý)� ü������

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1° livello per settore formativo, corso e sesso.

57698*8;:�<=6CORSO > ? 8;:#8�@=A*6 8;:#8�@=A*6

B�C D�C@=E=E=F G�A*F @ > 6IH�8;:KJI6IA*A*6 > :�LI@OPERATORE D’ABBIGLIAMENTO 100,0 100,0 22@7M=M=:�H7M4F @�89N=<I@7O 695I896989F M�@ACCONCIATORE FEMMINILE E MASCHILE 3,6 96,4 100,0 56ESTETISTA - 100,0 100,0 41@7G�<=F M=:�AP89N=<I@OPERATORE IN FLORO-ORTO-FRUTTICOLTURA, VIVAISMO E GIARDINAGGIO

75,0 25,0 100,0 12@=A*E=6I<7G�Q=F 6I<7:RO @=A*F > 6IH�8�@ISTF :�H=6AIUTO CUOCO 60,0 40,0 100,0 45OPERATORE SALA BAR 65,5 34,5 100,0 29PANIFICATORE PASTICCERE 53,8 46,2 100,0 26@ >U> F H=F 5I89<I@ISTF :�H=6VAW@IX7:�<=FWL7Y N ?*? F M4F :OPERATORE D’UFFICIO 35,7 64,3 100,0 14ADDETTO ALLA CONTABILITA’ INFORMATIZZATA 8,3 91,7 100,0 12OPERATORE D’UFFICIO ADDETTO ALLA CONTABILITA’ GENERALE (serale)

16,7 83,3 100,0 12M=: >U> 6I<7M4F :OPERATORE ADDETTO ALLA DISTRIBUZIONE COMMERCIALE 5,3 94,7 100,0 19OPERATORE ADDETTO ALLA GESTIONE PUNTO VENDITA - 100,0 100,0 11L=F 5T@=E=F A*FADDETTO AI SERVIZI MENSA, MANUTENZIONE STABILI 55,6 44,4 100,0 9FORMAZIONE AL LAVORO ALLIEVI DISABILI 68,2 31,8 100,0 226IL=F A*F STF @INSTALLATORE MANUTENTORE DI IMPIANTI TERMOIDRAULICI 100,0 - 100,0 116IA*698*89<=F M4F 8�@7Y O 6IA*698*89<7:�H=F M�@

-ELETTRAUTO 100,0 - 100,0 5INSTALLATORE MANUTENTORE DI IMPIANTI ELETTRICI IN BASSA TENSIONE

100,0 - 100,0 14

MONTATORE MANUTENTORE DI SISTEMI ELETTRICI 94,1 5,9 100,0 17MONTATORE MANUTENTORE DI SISTEMI ELETTROMECCANICI 100,0 - 100,0 10> 6TM=M�@=H=F M�@ > 698�@=A*A*N=<7G�F @ADDETTO ALLE LAVORAZIONI DI BASE PER LA MANUTENZIONE DI AUTOVEICOLI

100,0 - 100,0 9

MANUTENTORE RIPARATORE DI AUTOVEICOLI 100,0 - 100,0 12MANUTENTORE RIPARATORE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI, ELETTRAUTO

100,0 - 100,0 17

MONTATORE MANUTENTORE MECCANICO 100,0 - 100,0 16OPERATORE ALLE MACCHINE UTENSILI 100,0 - 100,0 18OPERATORE ALLE MACCHINE UTENSILI - COSTRUZIONE STAMPI PER MATERIE PLASTICHE

100,0 - 100,0 20

TECNICHE DI SALDATURA 100,0 - 100,0 10JT:�A*F G�<I@ ? F @7O M�@=<�8�@7O M�@=<�8;:#896TM4H=F M�@OPERATORE CARTOTECNICO E LEGATORE 64,3 35,7 100,0 14OPERATORE DI PRESTAMPA 42,9 57,1 100,0 21STAMPATORE OFFSET 86,1 13,9 100,0 36576I<IX=F STF�5�:RM4F :RO 6IL=N7M�@�89F X=FAUSILIARIO SOCIO-ASSISTENZIALE 4,8 95,2 100,0 2928Z:[8\@]A^6 _W`Pa ` bWc a _ d�eWe a e fWg c

h*i/jPk lPm�jPiWn�k o lUl/p q/rPi/o q�s�t i/jPlUn�uUvWqWk t�wTo i�xyt jPz�t qUv/t;{Pq/o lWn�l�|;}9lWk k i/o l�~*i/p t k t z��PlUvWl/p�p q�x�i/o iUlU� i/o ��q�s�t i/jPl�~�o iW� lWn�n�t i/jPq/p l

@=A*A*F 6;X=FWN�5�M4F 89F

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Totale v.a. Femmine v.a.

Maschi v.a. Totale % Femmine % Maschi %

�I� �T� � � �� �� �� �� �� �� � � � �� � �� 

Piano provinciale 85 1.238 698 540 100,0 56,4 43,6FSE Ob. 3 4 53 43 10 100,0 81,1 18,9FSE Ob. 2 1 11 4 7 100,0 36,4 63,6Finanziamento diretto provinciale 1 2 1 1 100,0 50,0 50,0¡ ¢ ¡£ ¤¥ ¦§ §=¨ ©ª « ¬ « ­ ® ® ¯ § ª ª=° ª ® ¬° ± « ±° ¯

� ² � �³ � � � �´ � � �´ � � �´ �µ � � � ´ �� � ² �� � � � � �

Corsi privati riconosciuti 24 223 191 32 100,0 85,7 14,3

� ² � �³ � � � �´ � � ¶�

Obiettivo 3 3 67 47 20 100,0 70,1 29,9Obiettivo 2 1 13 2 11 100,0 15,4 84,6¡ ¢ ¡£ ¤¥ « ¯ª « ¦ ©§ § ª ª=° ª ­§ ° © © ¯° ¯

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(*) Compreso Centro di Formazione Professionale ed Inserimento Lavorativo della Provincia di Varese

N.� � � � � �

corsi

Totale v.a Femmine v.a.

Maschi v.a. Totale % Femmine % M aschi %

1 Post-obbligo 65 852 531 321 100,0 62,3 37,72 Post-qualifica e post-diploma 54 755 455 300 100,0 60,3 39,7

Nota: i dati si riferiscono agli allievi usciti dai corsi di formazione professionale nel 2001 non occupati anche se frequentanti corsi serali

����Allievi Formati

Allievi Formati

ÃÄÅ ÆÇÈ Å ÄÉ ÆÊ Ç Ç ËÌ Í Ä Ê ÌÎ Ï ÄÅ ÏÉ Ð ÑÌ Æ ÏÒ Ê ÄÓ ÇÅ Ï ÇÅ ÆÇ ÑÌ Ë Ô Ç Æ ÆÄ Ê Ç Õ Ä Ë Ï Æ ÏÖ × Ç Ñ Ç ËØ Ì Ó Ä Ê Ä Ç ÃÄ ÊÙ ÌÎ Ï ÄÅ Ç Õ Ê Ä ÚÇÉ É Ï ÄÅ Ì Ë ÇyÛ Õ Ê ÄÓ ÏÅ Ö ÏÌ Ñ ÏÜ Ì Ê ÇÉ Ç

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,VFULWWL�DL�FRUVL�GLXUQL�GHOOH�VFXROH�VHFRQGDULH�VXSHULRUL�SHU�GLVWUHWWR�Anno scolastico 2002-2003. Valori assoluti e percentuali.

'LVWUHWWR 7RWDOH�Y�D�)HPPLQH�

�Y���Luino 1561 46 9 22 17 55Cittiglio 1216 58 6 24 25 57Varese 9092 52 7 26 47 24Viggiù 597 56 4 15 2 85Sesto Calende 989 52 9 21 44 37Gallarate 4824 48 9 25 17 54Tradate 3277 56 6 18 53 34Busto Arsizio 6978 52 6 24 43 26Saronno 5487 48 8 24 26 537RWDOH ����� �� � �� �� ��Ý*Þ/ßPà áPâ�ã=ä�å9æPç/è áWé�áUêPëWë/ì

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femmine % 76,1 19,0 56,6 19,3 7,5 88,4 73,6 79,2 81,9 46,2 91,3 50,4maschi % 23,9 81,0 43,4 80,7 92,5 11,6 26,4 20,8 18,1 53,8 8,7 49,6Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0õö ö � ÷ õö ö õ

femmine % 78,9 18,3 57,5 21,1 8,2 89,7 73,0 78,5 85,7 46,2 89,6 51,0maschi % 21,1 81,7 42,5 78,9 91,8 10,3 27,0 21,5 14,3 53,8 10,4 49,0Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

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Maschi 4,8 16,9 12,2 6,1 29,0 1,8 2,3 3,2 1,0 22,0 0,7 100,0Femmine 15,1 3,9 15,6 1,4 2,3 13,8 6,2 11,9 4,3 18,6 6,8 100,0Totale 10,0 10,4 13,9 3,8 15,6 7,9 4,3 7,6 2,6 20,3 3,8 100,0õö ö � ÷ õö ö õ

Maschi 4,3 17,7 12,4 6,2 29,1 1,7 2,4 3,3 0,7 21,4 0,9 100,0Femmine 15,2 3,7 15,7 1,6 2,3 14,1 6,3 11,6 4,3 17,9 7,4 100,0Totale 9,9 10,6 14,3 3,8 15,5 7,9 4,4 7,4 2,5 19,5 4,1 100,0

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'LVWULEX]LRQH�GHJOL�LVFULWWL�DOOH�VFXROH�VXSHULRUL�SHU�JHQHUH��9DORUL�SHUFHQWXDOL�Anni scolastici 2001-2002 e 2002-2003. Provincia di Varese.

��������� ��DQQR ��DQQR ��DQQR ��DQQR ��DQQRfemmine 49,1 50,8 50,2 52,1 54,1maschi 50,9 49,2 49,8 47,9 45,9���������femmine 48,3 50,2 51,6 51,1 51,9maschi 51,7 49,8 48,4 48,9 48,1

���! #" $#%& #�(')" * $+$!, -!.#�!* -&/10 �! (0&')2+3(-(" 0&3($!, , 4 576 896 : 6 ;=<>* �>?�0 #@A0 -+3!0CB#-!* $(')$&;>D#E(E!F

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*UDGR�LVWUX]LRQH�GHOOD�IRU]D�ODYRUR�SHU�VHVVR��3URYLQFLD�GL�9DUHVH������H������Valori assoluti in migliaia e valori percentuali.

0DVFKL Y�D� Y�� Y�D� Y��senza titolo/ licenza elementare 29 14 22,2 10,3media inferiore 77 36,8 78,9 36,5diploma superiore 81 38,7 89,4 41,4laurea 22 10,5 25,7 11,9totale 209 100,0 216,1 100,0)HPPLQHsenza titolo/ licenza elementare 22 14,8 17,1 11,0media inferiore 47 31,5 47,8 30,8diploma superiore 63 42,3 72,1 46,4laurea 17 11,4 18,3 11,8totale 149 100,0 155,3 100,0WRWDOH�FRPSOHVVLYRsenza titolo/ licenza elementare 51 14,3 39,3 10,6media inferiore 124 34,6 126,7 34,1diploma superiore 144 40,2 161,4 43,5laurea 39 10,9 44 11,8totale 358 100,0 371,4 100,0

7$%����

,VFULWWL�DOOH�VFXROH�VXSHULRUL�LQ�3URYLQFLD�GL�9DUHVH��DQQL�VFRODVWLFL�����������H�����������Valori assoluti e valori percentuali.

��������� 0DVFKL )HPPLQH 7RWDOH7RW��,VFULWWL�Y�D�� 17028 17750 34778% 48,96 51,04 106HUDOL�Y�D� 717 217 934% su totali serali 76,8 23,2 100% su totale del genere 4,2 1,2 2,75LSHWHQWL�Y�D� 1423 985 2408% su totale ripetenti 59 41 100% su tot. Del genere 8,4 5,5 6,95LWDUGR�Y�D� 5449 3691 9140% su tot in rit. 59,6 40,4 100% su tot del genere 32 20,8 26,3��������� 0DVFKL )HPPLQH 7RWDOH7RW��,VFULWWL�Y�D�� 17357 17639 34996% 49,6 50,4 1006HUDOL�Y�D� 772 203 975% su totali serali 79,2 20,8 100% su totale del genere 4,4 1,2 2,85LSHWHQWL�Y�D� 1631 916 2547% su totale ripetenti 64,0 36,0 100% su tot. Del genere 9,4 5,2 1005LWDUGR�Y�D� 5619 3413 9031% su tot in rit. 62,2 37,8 100% su tot del genere 32,4 19,3 25,8G�H!I#J K#L&I#H(M)J N K+K!O P!Q#H!N P&R1S H!I(S&M)T+U(P(J S&U(K!O O V W7X Y9X Z X [!\>N H>]�S I#^AS P+U!SC_#P!N K(M)K&[>`#a(a!b

���� ����

G�H!I#J K#L&I#H(M)J N K+K!O P!Q#H!N P&R1S H!I(S&M)T+U(P(J S&U(K!O O V ced d S ^AS HgfhJ P(J S M)J S ^)H+ijK!k(S H!I#K+l(H!mnQ#P!N U!S P&[(o9I(I#T(P!N S [>G�H!N RAK+U!S&l(P>]1H!N Hqp1r(r#s)tup1r(rCvwK+`#a(a(a&t`#a(ahp1X

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Valori percentuali e assoluti. Provincia di Varese, 2003.

Tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria

Tecnici finanziari e delle

venditeTecnici

amministrativiFormazione professionale 4,6 3,3 0,0Diploma - gruppo agrario-alimentare 0,0 0,4 0,0Diploma - gruppo amministrativo-commerciale 0,0 25,3 81,2Diploma - gruppo tecnico-artistico 0,8 0,2 0,0Diploma - gruppo tecnico-industriale 51,2 7,5 0,0Diploma - gruppo turistico-alberghiero 0,0 0,6 0,0Diploma non specificato 11,5 50,0 1,1Laurea - gruppo economico-giuridico-sociale 0,0 6,6 12,8Laurea - gruppo linguistico-letterario e artistico 0,0 0,0 0,8Laurea - gruppo medico e paramedico 0,3 0,0 0,0Laurea - gruppo scientifico 0,3 4,1 0,0Laurea - gruppo tecnico-ingegneristico 31,5 1,0 0,0Laurea non specificata 0,0 0,8 4,1���� ���� ������� ������������������ ����� �

100,0 100,0 100,0���� ���� ������� �����!��"�"���� �� ��391 482 266

#%$'&)( *,+'&)$'-.( / *0*'1 2'3)$'/ 2.465 $'&,57-.809,2,( 50:&,5 $'&);72'<0*'/ *>=%?�5 &,5 -.( *'/ $09,*'17@)2BA6$'/ $.CED%5 -.( *'<02>5 &,F $'/ <02,( 5 A6$>G%H';7*'1 -75 $'/ CBI)J,J'K

��������� L�M

Provincia di Varese, 2003.

specifica nello stesso

settore generica di

lavoro Tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria 21,2 28,4 9,5Tecnici finanziari e delle vendite 34,9 46,7 3,3Tecnici amministrativi 39,8 52,6 0,8

con corsi interni con corsi

esterni Affianc.Tecnici delle scienze fisiche e di ingegneria 62,7 4,9 13,6Tecnici finanziari e delle vendite 78,0 3,1 0,6Tecnici amministrativi 32,0 10,9 1,5

#%$'&)( *,+'&)$'-.( / *0*'1 2'3)$'/ 2.465 $'&,57-.809,2,( 50:&,5 $'&);72'<0*'/ *>=%?�5 &,5 -.( *'/ $09,*'17@)2BA6$'/ $.CED%5 -.( *'<02>5 &,F $'/ <02,( 5 A6$>G%H';7*'1 -75 $'/ CBI)J,J'K

NO"O����� P ����QR�

S����6TU��Q�P �����

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NO"O����� P ����QR��� ��������� P �����O����^�����"�"��!���O� ���� P �����_Y����6TU��Q�P ����������� � ���O����OP "OP ���OPVO` ��"�"O�O��Q�P �����������0� ��O����Y���"�"OP ���OP% ������OP ��X����OP Z!"OP ^��OP Y P ���� P �����

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7$%�����

'LIILFROWj�GL�UHSHULPHQWR�SHU�OH�ILJXUH�WHFQLFKH�SL��ULFKLHVWH�SHU�VHWWRUH�Previsioni di assunzioni. Provincia di Varese, 2003.

aRbEc%dRe c%e,f%bRg g bih%c%e bRd)j,bc%kRe lme cBnpoqe he c%kBb

aRbEc%dRe c%e.oqe dBrRd)jEe rRsqe'bf%bRg g bitBbRdEf�e u b aRbEc%dRe c%e'r%l�lme dRe hBuqs r)uqe tRe

Produzione metalli, leghe ed elementi metallici 100,0 0,0 0,0Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia 22,2 66,7 33,3Industrie oggetti e minuteria in metallo 3,0 96,0 0,0Industrie chimiche e farmaceutiche 40,7 53,6 0,0Industrie della gomma e delle materie plastiche 66,7 60,0 44,4Industrie alimentari 0,0 0,0 0,0Industrie del cuoio e delle calzature 0,0 0,0 0,0Industrie tessili e dell’abbigliamento 15,4 75,9 0,0Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa 66,7 4,2 0,0Industrie della carta 66,7 100,0 0,0Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto 3,8 63,9 13,3Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici 0,0 100,0 0,0Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici 23,6 23,1 100,0Costruzioni 0,0 0,0 0,0Commercio 50,0 46,5 0,0Alberghi, ristoranti e servizi turistici 0,0 45,5 0,0Trasporti e attività postali 0,0 75,0 25,0Informatica e telecomunicazioni 100,0 0,0 27,0Servizi avanzati alle imprese 95,2 0,0 9,7Credito e assicurazioni 0,0 9,1 0,0Servizi operativi alle imprese 100,0 100,0 0,0Istruzione e sanità private 0,0 0,0 33,3Altri servizi alle persone 0,0 20,0 100,0anEu rRg b vBwEx y zBz%x v y'{Ex |

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Valori assoluti e percentuali. Provincia di Varese, 2003.

Tecnici delle scienze

fisiche e di ingegneria

Tecnici informatici e

affini

Operatori di apparec. ottiche ed

elettroniche

Controllori e tecnici navali e del traffico

aereo

Tecnici e ispettori della sicurezza e della qualità

Tecnici delle scienze

biologiche, alimentari e

affiniTecnici

paramedici

Infermieri professionali ed ostetriche

Assist. didattici: scuola

elementare e affini

Assist. didattici: scuola

materna, asili nido e

affini

Insegnanti di sostegno specializ.

Istruttori tecnici e altri insegnanti specializ.

Tecnici finanziari e

delle vendite

Tecnici amministrativ

i

Produzione metalli, leghe ed elementi metallici 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3

Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia 9 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 9

Industrie oggetti e minuteria in metallo 33 8 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 25 0

Industrie chimiche e farmaceutiche 59 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 56 5

Industrie della gomma e delle materie plastiche 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 9

Industrie alimentari 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 5

Industrie del cuoio e delle calzature 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Industrie tessili e dell'abbigliamento 13 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 83 6

Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa 3 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 118 0

Industrie della carta 3 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0

Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto 132 3 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 36 15

Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici 21 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11 19

Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici 72 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 13 1

Costruzioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Commercio 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 71 8

Alberghi, ristoranti e servizi turistici 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 11 2

Trasporti e attività postali 0 0 0 13 0 0 0 0 0 0 0 0 4 4

Informatica e telecomunicazioni 11 14 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 37

Servizi avanzati alle imprese 21 0 0 0 0 0 41 0 0 0 0 0 4 72

Credito e assicurazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 22 15

Servizi operativi alle imprese 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 36

Istruzione e sanità private 0 0 4 0 0 0 5 66 0 2 307 0 3 3

Altri servizi alle persone 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 17¶· ¸¹ º» ¼¹ º ·½ » ¹¾ ¾ · º¿ ¸· ÀÁ ÀÃ Ä Â À  ŠÄÆ Ç Ç Å Ã À Å Æ Ä ÄÈ Ã Ã Ç Ç

¶· ¸¹ º» ¼¹ º ·½ » É»½ Ê»Ë ¸¿ ¹ º» à À Ì Á Ã Ì Å Å Ì Ã Å Ì È Å ÌÂ Å Ì Å Ã Ì Á ÄÌ Å Å Ì Å Å ÌÂ Â È Ì È Å Ì Ã Ã Á Ì Í Â Ç Ì À

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7$%�����

/H�SURIHVVLRQL�SL��ULFKLHVWH��LQ�WHUPLQL�GL�DVVXQ]LRQL�SUHYLVWH��Previsioni di assunzione totali e femmine. Provincia di Varese, 2003.

$VVXQ]LRQL�IHPPLQLOL�

SUHYLVWH��Y�D��7RWDOH�DVVXQ]LRQL�IHPPLQLOL�SUHYLVWH ����6XEWRWDOH�GHOOH�SULPH����SURIHVVLRQL� ����

1 Addetti alle vendite: commessi e cassieri di negozio 4092 Addetti alla reception, alle informazioni e al call center 2813 Camerieri, operatori di mensa e assimilati 2554 Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia 1345 Addetti alle vendite: grande distribuzione 1036 Impiegati addetti a compiti di segreteria 907 Tecnici e responsabili commerciali e delle vendite 878 Impiegati d’ufficio non qualificati 839 Impiegati amministrativi e addetti alla contabilità 6010 Tecnici della contabilità e assimilati 4411 Assistenti sanitari 4312 Sarti, cappellai e assimilati 3613 Operatori di sportello e altri impiegati in banche e assicurazioni 2714 Addetti alle macchine per la tessitura e la lavorazione a maglia 2615 Tecnici e responsabili della distribuzione commerciale 25

7RWDOH�DVVXQ]LRQL�

SUHYLVWH��Y�D��7RWDOH�DVVXQ]LRQL�SUHYLVWH �����6XEWRWDOH�GHOOH�SULPH����SURIHVVLRQL ����

1 Addetti alle vendite: commessi e cassieri di negozio 10402 Camerieri, operatori di mensa e assimilati 4513 Assemblatori di macchinari meccanici 3734 Addetti alle macchine per la tessitura e la lavorazione a maglia 3195 Addetti alle vendite: grande distribuzione 3166 Insegnanti di sostegno specializzati 3077 Addetti alla reception, alle informazioni e al call center 3028 Addetti alla costruzione di utensili e prodotti metallici 2879 Impiegati addetti alla gestione del magazzino 26310 Addetti all'edilizia: muratori 26311 Tecnici della contabilità e assimilati 24812 Impiegati amministrativi e addetti alla contabilità 23313 Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia 23014 Tecnici e responsabili commerciali e delle vendite 22815 Conducenti di autocarri pesanti e camion 226

éRê)ëEì íEî,ëEêBï'ì ð í�í)ñ ò)óEê)ð ò,ô7õ ê)ëBõ,ï'ö�÷BòBì õEø�ëBõ ê)ëEù'ò)úií)ð íiû�ü0õ ëBõ ï'ì í)ð ê�÷Bí)ñ,ýBò%þ7ê)ð ê,ÿ��õ ï'ì í)úiòiõ ë�� ê)ð úiòBì õ þ7ê����Bù'í)ñ ï.õ ê)ð ÿ�����

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Valori assoluti e percentuali. Provincia di Varese, 2003.

&' () *+' , ,) (- .+ /0 12 34

/0 1 F M Ind.

/0 1 F M Ind.

/0 1 F M Ind.

/0 1 F M Ind.

/0 1 F M Ind.

/0 1 F M Ind.

/0 1 F M Ind.

/0 1 F M Ind.

Produzione metalli, leghe ed elementi metallici

5

0 0 1

5

0 1 0

6

0 3 6

7

0 4 1

8

0 0 0

9 5

0 80 1

: 5

0 21 0

5

0 1 0

5 5 6

Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia

8

0 0 0

7

0 0 5

:;

2 5 16

6

1 3 5

8

0 0 0

: 5

0 19 2

;<

0 33 3

: 9

0 17 11

5 : :

Industrie oggetti e minuteria in metallo

8

0 0 0

;

0 3 0

< <

0 60 6

: 7

0 0 25

8

0 0 0

; 7 9

0 335 23=;

0 64 9

=

0 0 7

7; :

Industrie chimiche e farmaceutiche

>

0 0 4

; >

1 3 30

5 : 5

2 48 71

5 5

3 4 4

5

0 0 1

: >

0 24 05 8 9

0 87 21

5 :

0 11 1

; 5 7

Industrie della gomma e delle materie plastiche

5

0 0 1

>

1 0 3

5 =

2 3 12

5 ;

2 1 10

8

0 0 0

; 5

16 15 05 9 >

16 156 12

:<

0 0 26

: =<

Industrie alimentari

8

0 0 0

8

0 0 0

5 8

0 3 7

6

2 0 7

> 5

29 12 0

5 ;

1 1 11

6

0 4 5

9

0 5 3

6 8

Industrie del cuoio e delle calzature

8

0 0 0

8

0 0 0

8

0 0 0

5

0 0 1

8

0 0 0

: 8

17 1 2

6

0 0 9

8

0 0 0

; 8

Industrie tessili e dell’abbigliamento

:

1 0 1

;

0 2 1

5 8 :

86 5 11

5<

5 10 1

7

5 0 0

5 ; :

49 54 29

7 6 5

60 237 294

5 5

1 0 10

9< :

Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa

8

0 0 0

:

0 1 1

5 :<

3 10 113

=

2 4 1

8

0 0 0

5 ; 8

2 116 12

= 7

0 56 19

<

0 1 5

; ><

Industrie della carta

<

0 4 2

>

0 4 0

7

1 2 2

5

0 0 1

8

0 0 0

>0 3 1

< <

24 28 14

9

8 0 0

6 >

Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto

>

0 4 0

5 9

0 3 15

5 9 =

12 50 125

: 5

10 8 3

>

4 0 0

5 ; :14 76 42

5 ; 6

21 80 38

;

0 0 3

7 8 9

Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici

5

0 0 1

7

0 1 4

7 :

15 11 26

7

0 0 5

8

0 0 05 5 5

0 100 11

= 7

0 51 24

5 9

11 7 0

:< =

Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici

;

0 1 2

5 >

0 5 9

9<

1 23 62

5 5

1 9 1

8

0 0 05 : >

0 122 2

7< 7

2 234 329

>

1 3 0

9 8 =

Costruzioni

8

0 0 0

; 8

0 30 0

8

0 0 0

: 9

0 0 28

8

0 0 0

: 6 8

0 290 0

; 7

0 35 0

5 > :

0 142 0

7 : 7

Commercio

:

0 0 2

9 9

10 6 72

9 7

26 10 49

: 7 9

31 156 71

5 ; 8 8

466 204 610

: 8 9

0 205 3

5 6

0 19 0

; :

0 28 4

5 6 6 :

Alberghi, ristoranti e servizi turistici

8

0 0 0

8

0 0 0

5 ;

2 1 10

7 7

33 0 22

7 = 8

272 67 231

8

0 0 0

8

0 0 0

< =

0 7 60

= 8 7

Trasporti e attività postali

5

0 1 0

8

0 0 0

: 5

0 10 11

5 7<

57 76 23

>

0 0 4

5 5

0 7 4

5 9 5

0 158 23

=;

8 50 15

> > =

Informatica e telecomunicazioni

8

0 0 0

=<

0 13 63

< >

10 43 11

> 7

0 1 44

80 0 0

5 5

0 11 0

8

0 0 0

8

0 0 0

5 6<

Servizi avanzati alle imprese

5

0 1 0

6

0 0 9

5 7;

63 0 90

> 5 6

372 0 478

0 0 0

<

3 3 0

: 8

0 20 0

5 7

12 0 3

< :;

Credito e assicurazioni

5

0 0 1

7

0 1 4

; =

10 0 27

< 7

17 1 478

0 0 0

8

0 0 0

8

0 0 0

7

5 0 0

5 5 ;

Servizi operativi alle imprese

8

0 0 0

8

0 0 0

>;

8 7 28

5 5

2 0 9< 9

0 52 16

; 8

0 27 3

8

0 0 0

5 = 6

110 10 59

; ; 5

Istruzione e sanità private

8

0 0 0

6

1 0 8

; 6 >

3 19 372

; >

9 0 25

7<24 0 32

8

0 0 0

8

0 0 0

: 9

2 12 14

7 : 5

Altri servizi alle persone

8

0 0 0

>

0 0 4

: :

1 0 21

:

1 0 1

5 7 >

11 72 71

:

0 2 0

> 5

0 41 0

: >

0 5 19

: > 6

/0 12 34 ?2@ 4A 4 : =

1 11 15

; 5 >

13 73 228

5< ;<

247 313 1076

5 : 8 =

548 277 382

: : 8;

811 407 965

5 =; 6

102 1491 146

: : > =

123 1324 800

< 6 =

158 299 240

5 8 8 = 8

&' () *+B C *D CE .- ' ( +

Produzione metalli, leghe ed elementi metallici

;GF =

0,0 0,0 6,7

8F ; 0,0 1,4 0,0

8F < 0,0 1,0 0,6

8F >0,0 1,4 0,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

>F =

0,0 5,4 0,7

8F 6

0,0 1,6 0,0

8F 5

0,0 0,3 0,0

5F :

Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia

8F 8

0,0 0,0 0,0

5F < 0,0 0,0 2,2

5F >

0,8 1,6 1,5

8F =0,2 1,1 1,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

5F :

0,0 1,3 1,4

5F < 0,0 2,5 0,4

>F 8

0,0 5,7 4,6

5F :

Industrie oggetti e minuteria in metallo

8F 8

0,0 0,0 0,0

5F 8

0,0 4,1 0,0

>F 8

0,0 19,2 0,6:F 5

0,0 0,0 6,5

8F 8

0,0 0,0 0,0

: 8F =

0,0 22,6 15,8

;GF :

0,0 4,8 1,1

5F 8

0,0 0,0 2,9

7F ;

Industrie chimiche e farmaceutiche

5 >F 9

0,0 0,0 26,7

5 8F 9

7,7 4,1 13,2

=F >

0,8 15,3 6,68F 6

0,5 1,4 1,0

8F 8

0,0 0,0 0,1

5F >

0,0 1,6 0,0

>F 9

0,0 6,6 2,6

5F =

0,0 3,7 0,4

;GF 5

Industrie della gomma e delle materie plastiche

;GF =

0,0 0,0 6,7

5F ; 7,7 0,0 1,3

5F 8

0,8 1,0 1,1

5F 5

0,4 0,4 2,6

8F 8

0,0 0,0 0,0

5F 9

15,7 1,0 0,0

9F :

13,0 11,8 1,5

;GF =

0,0 0,0 10,8

:F =

Industrie alimentari

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F < 0,0 1,0 0,7

8F =

0,4 0,0 1,8

5F 6

3,6 2,9 0,0

8F 9

1,0 0,1 7,5

8F >

0,0 0,3 0,6

5F 5

0,0 1,7 1,3

8F 6

Industrie del cuoio e delle calzature

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 5

0,0 0,0 0,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

5F :

16,7 0,1 1,4

8F >

0,0 0,0 1,1

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F ;

Industrie tessili e dell'abbigliamento

=F >

100,0 0,0 6,7

5F 8

0,0 2,7 0,4

< F :

34,8 1,6 1,0

5F ; 0,9 3,6 0,3

8F :

0,6 0,0 0,0

=F < 48,0 3,6 19,9

:< F ; 48,8 17,9 36,8

5F < 0,6 0,0 4,2

9F <

Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F < 0,0 1,4 0,4

=F =1,2 3,2 10,5

8F < 0,4 1,4 0,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

=F 7

2,0 7,8 8,2

;GF ; 0,0 4,2 2,4

8F 6

0,0 0,3 2,1

;GF >

Industrie della carta

: :F :

0,0 36,4 13,3

5F ; 0,0 5,5 0,0

8F ; 0,4 0,6 0,2

8F 5

0,0 0,0 0,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F :

0,0 0,2 0,7

:F 6

19,5 2,1 1,8

5F 5

5,1 0,0 0,0

8F 6

Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto

5 >F 9

0,0 36,4 0,0

7F =

0,0 4,1 6,65 5F >

4,9 16,0 11,6

5F =

1,8 2,9 0,8

8F :

0,5 0,0 0,0

=F < 13,7 5,1 28,8

< F :

17,1 6,0 4,8

8F >

0,0 0,0 1,3

7F 8

Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici

;GF =

0,0 0,0 6,7

5F < 0,0 1,4 1,8;GF :

6,1 3,5 2,4

8F >

0,0 0,0 1,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

< F >

0,0 6,7 7,5

;GF ; 0,0 3,9 3,0

:F < 7,0 2,3 0,0

:F =

Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici

5 5F 5

0,0 9,1 13,3

>F 7

0,0 6,8 3,9

7F ; 0,4 7,3 5,8

8F 6

0,2 3,2 0,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

=F :

0,0 8,2 1,4

: 7F 5

1,6 17,7 41,1

8F < 0,6 1,0 0,0

9F 8

Costruzioni

8F 8

0,0 0,0 0,0

6F < 0,0 41,1 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

:F ; 0,0 0,0 7,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

5< F 9

0,0 19,6 0,0

5F < 0,0 2,6 0,0

: 8F >

0,0 47,5 0,0

7F :

Commercio

=F >

0,0 0,0 13,3

: 9F 8

76,9 8,2 31,6

7F :

10,5 3,2 4,6

: 5F >

5,7 56,3 18,6

7 6F 8

57,5 50,1 63,2

= >F :

0,0 76,0 2,1

8F 9

0,0 1,4 0,0

>F < 0,0 9,4 1,7

5 6F 9

Alberghi, ristoranti e servizi turistici

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 9

0,8 0,3 0,9

>F < 6,0 0,0 5,8

: 7F 6

33,5 16,5 23,9

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

6F < 0,0 2,3 25,0

=F 8

Trasporti e attività postali

;GF =

0,0 9,1 0,0

8F 80,0 0,0 0,0

5F ; 0,0 3,2 1,0

5 :F 6

10,4 27,4 6,0

8F :

0,0 0,0 0,4

8F < 0,0 0,5 2,7

9F 5

0,0 11,9 2,9

5 8F 7

5,1 16,7 6,3

>F >

Informatica e telecomunicazioni

8F 8

0,0 0,0 0,0

: >F :0,0 17,8 27,6

;GF 6

4,0 13,7 1,0

;GF =

0,0 0,4 11,5

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F < 0,0 0,7 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

5F 6

Servizi avanzati alle imprese

;GF =

0,0 9,1 0,0:F 6

0,0 0,0 3,9

6F >

25,5 0,0 8,4

; >F =

67,9 0,0 12,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

; =F =

2,9 37,5 0,0

8F 6

0,0 1,5 0,0

:F :

7,6 0,0 1,3

< F :

Credito e assicurazioni

;GF =

0,0 0,0 6,75F < 0,0 1,4 1,8

:F ; 4,0 0,0 2,5

7F >

3,1 0,4 12,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F =

3,2 0,0 0,0

5F 5

Servizi operativi alle imprese

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

:F < 3,2 2,2 2,6

8F 6

0,4 0,0 2,4

;GF 5

0,0 12,8 1,7

5F =

0,0 1,8 2,1

8F 8

0,0 0,0 0,0

: 7F =

69,6 3,3 24,6

;GF ;

Istruzione e sanità private

8F 8

0,0 0,0 0,0

:F 6

7,7 0,0 3,5

: >F 5

1,2 6,1 34,6

:F 9

1,6 0,0 6,5

:F 7

3,0 0,0 3,3

8F 8

0,0 0,0 0,0

8F 8

0,0 0,0 0,0

>F 8

1,3 4,0 5,8

7F :

Altri servizi alle persone

8F 8

0,0 0,0 0,0

5F ; 0,0 0,0 1,8

5F ; 0,4 0,0 2,0

8F :

0,2 0,0 0,3

=F 8

1,4 17,7 7,4

8F 5

0,0 0,1 0,0

5F 9

0,0 3,1 0,0

;GF >

0,0 1,7 7,9

:F 7

/0 12 34 ?2@ 4A 4 5 8 8F 8

100,0 100,0 100,0

5 8 8F 8

100,0 100,0 100,0

5 8 8F 8

100,0 100,0 100,0

5 8 8F 8

100,0 100,0 100,0

5 8 8F 8

100,0 100,0 100,0

5 8 8F 8

100,0 100,0 100,0

5 8 8F 8

100,0 100,0 100,0

5 8 8F 8

100,0 100,0 100,0

5 8 8F 8

HIJ KLM J IN KO L L PQ R I O QS T IJ TN U VQ K T - J T IJ WQX L O LY Z TJ TN KL O I VL P ( Q[ I O I\ , TN KLX Q TJ ]I OX Q K T[ I C^ W L PN T I O\ _` `a

b@ 0 c4A A d 0e d@ 4 3 2 1 df 4 2 3 34

f 4e g d 14 4 g 2 dA 4 @ f dh di 4 @34 c2 j dk 3 d4 li 4 @ 2 dA i 4m d 2 3 dh h 2 1 d

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Page 122: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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Valori percentuali. Provincia di Varese e Lombardia, 2003.

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Produzione metalli, leghe ed elementi metallici 0,8 0,8 7,6 4,2 0,0 68,1 17,6 0,8 100,0Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia 0,0 4,1 18,9 7,4 0,0 17,2 29,5 23,0 100,0Industrie oggetti e minuteria in metallo 0,0 0,6 12,4 4,7 0,0 67,3 13,7 1,3 100,0Industrie chimiche e farmaceutiche 1,3 10,8 38,4 3,5 0,3 7,6 34,3 3,8 100,0Industrie della gomma e delle materie plastiche 0,4 1,4 6,2 4,7 0,0 11,2 66,7 9,4 100,0Industrie alimentari 0,0 0,0 11,1 10,0 45,6 14,4 10,0 8,9 100,0Industrie del cuoio e delle calzature 0,0 0,0 0,0 3,3 0,0 66,7 30,0 0,0 100,0Industrie tessili e dell’abbigliamento 0,2 0,3 11,8 1,9 0,6 15,3 68,6 1,3 100,0Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa 0,0 0,6 36,4 2,0 0,0 37,6 21,7 1,7 100,0Industrie della carta 6,4 4,3 5,3 1,1 0,0 4,3 70,2 8,5 100,0Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto 0,8 3,5 36,8 4,1 0,8 26,0 27,4 0,6 100,0Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici 0,4 1,9 19,5 1,9 0,0 41,6 28,1 6,7 100,0Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici 0,4 1,7 10,7 1,4 0,0 15,4 70,0 0,5 100,0Costruzioni 0,0 5,7 0,0 5,3 0,0 55,2 6,7 27,0 100,0Commercio 0,1 4,4 4,3 13,0 65,3 10,4 1,0 1,6 100,0Alberghi, ristoranti e servizi turistici 0,0 0,0 1,8 7,8 80,9 0,0 0,0 9,5 100,0Trasporti e attività postali 0,2 0,0 4,7 34,9 0,9 2,5 40,5 16,3 100,0Informatica e telecomunicazioni 0,0 38,8 32,7 23,0 0,0 5,6 0,0 0,0 100,0Servizi avanzati alle imprese 0,2 1,4 24,6 67,3 0,0 1,0 3,2 2,4 100,0Credito e assicurazioni 0,9 4,4 32,7 57,5 0,0 0,0 0,0 4,4 100,0Servizi operativi alle imprese 0,0 0,0 13,0 3,3 20,5 9,1 0,0 54,1 100,0Istruzione e sanità private 0,0 1,7 75,6 6,5 10,7 0,0 0,0 5,4 100,0Altri servizi alle persone 0,0 1,6 8,8 0,8 61,8 0,8 16,5 9,6 100,0­ � � ¢ � � ® ¢� �� � ¯« ° °« ± ±² « ³ ± ³« ¯ ³ ±« ´ ±µ « ° ³ ³« ° ² « ´ ± ¯ ¯« ¯

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Page 123: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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3UHYLVLRQL�GL�DVVXQ]LRQH�SHU�WLWROR�GL�VWXGLR�H�VHVVR��Valori percentuali. Provincia di Varese e Lombardia, 2003.

Figura femminile

Figura maschile Indifferente Totale v.a.

Licenza scuola media 38,9 46,4 28,8 3837Qualifica professionale 24,5 31,6 16,8 2462Diploma superiore 35,4 19,2 36,4 2918Laurea 1,1 2,8 18,0 8337RWDOH�9DUHVH ����� ����� ����� ������7RWDOH�9DUHVH ���� ���� ���� �����ÙÛÚ�ÜÞÝ Ü ß�àLicenza scuola media 47,4 48,4 33,1 56540Qualifica professionale 20,2 25,2 10,9 24652Diploma superiore 29,9 22,0 37,5 40499Laurea 2,5 4,4 18,4 132167RWDOH�/RPEDUGLD ����� ����� ����� �������7RWDOH�/RPEDUGLD ���� ���� ���� �����ÙÛÚ�ÜÞÝ Ü ß�à

Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003

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corsi interni

con corsi esterni

con affiancam. utilizzat. program.

Non richiesta

Dirigenti e direttori 37,0 51,9 11,1 0,0 77,8 92,6 7,4 0,0 27

Professioni intellettuali scientifiche e di elevata specializzazione 38,5 48,1 8,9 4,5 73,6 44,3 52,5 3,2 314

Professioni tecniche 25,9 64,9 5,4 3,8 41,4 72,1 3,8 24,1 1636

Professioni esecutive relative all’amministrazione e alla gestione 60,6 15,3 16,7 7,3 23,8 66,4 0,1 33,5 1207

Professioni relative alle vendite ed ai servizi per le famiglie 37,6 47,9 10,2 4,3 15,7 28,4 0,0 71,6 2203

Lavoratori specializzati nell’agricoltura e nella pesca 37,5 62,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 8

Operai specializzati 59,6 20,6 6,9 12,8 3,2 33,4 0,8 65,8 1731

Conduttori impianti, operatori macchinari e operai montaggio industr. 45,9 34,8 6,0 13,4 3,2 21,4 0,7 77,9 2247

Personale non qualificato 64,7 19,5 9,9 5,9 7,3 3,2 0,0 96,8 697áâ ãä åæ ç äè æ éæ ê ë�ì í îï ì ð ñ�ì ë ñ�ì ð ò ï ì î î ñ�ì î ð�ì ë ó ô�ì ð ò í íï í

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ULFKLHVWD

5LFKLHVWD�FRQRVF��/LQJXD 7RWDOH�Y�D�

corsi interni corsi esternicon

affiancam. utilizzat. program. Non richiestaLicenza media (scuola dell’obbligo) 59,5 21,8 8,0 10,7 4,9 12,3 0,4 87,3 3837

Totale Qualifica Professionale 42,7 39,3 9,9 8,0 4,8 38,8 0,6 60,6 2482

Totale diploma 37,1 46,7 8,9 7,2 37,7 69,2 5,6 25,3 2918

Totale laurea 24,6 68,5 6,6 0,2 40,1 47,9 8,4 43,7 833

7RWDOH�9DUHVH ê ë�ì í îï ì ð ñ�ì ë ñ�ì ð ò ï ì î î ñ�ì î ð�ì ë ó ô�ì ð ò í íï í

7RWDOH�/RPEDUGLD ê ð�ì ð î ô�ì ò ò ò ì ò ï ì ó ð î�ì ë îï ì î êì ð ó ñ�ì ë ò î ó ê ó ô

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Page 125: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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5LKLHVWD�GL�HVSHULHQ]D�SUHJUHVVD�SHU�JUXSSL�SURIHVVLRQDOL��3UHYLVLRQL�GL�DVVXQ]LRQH��Valori percentuali. Provincia di Varese e Lombardia, 2003.

(VSHULHQ]D�VSHFLILFD

(VSHULHQ]D�QHOOR�VWHVVR�

VHWWRUH

*HQHULFD�HVSHULHQ]D�GL�ODYRUR

(VSHULHQ]D��ULFKLHVWD

(VSHULHQ]D�QRQ�ULFKLHVWD

Dirigenti e direttori 40,7 48,1 3,7 92,6 7,4Professioni intellettuali scientifiche e di elevata specializzazione 52,9 25,2 5,1 83,1 16,9Professioni tecniche 44,0 34,4 3,9 82,3 17,7Professioni esecutive relative all’amministrazione e alla gestione 7,4 40,7 23,9 71,9 28,1Professioni relative alle vendite ed ai servizi per le famiglie 11,1 25,0 23,9 60,0 40,0Lavoratori specializzati nell’agricoltura e nella pesca 0,0 62,5 0,0 62,5 37,5Operai specializzati 25,4 43,3 15,5 84,2 15,8Conduttori impianti, operatori macchinari e operai montaggio industr. 7,9 27,5 28,9 64,3 35,7Personale non qualificato 0,0 7,3 30,7 38,0 62,07RWDOH ���� ���� ���� ���� ����

Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003

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7RWDOH100,0100,0100,0100,0100,0100,0100,0100,0100,0�����

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&DXVH�GHOOD�GLIILFROWj�GL�UHSHULPHQWR�SHU�VHWWRUH��3UHYLVLRQL�GL�DVVXQ]LRQL��Valori percentuali. Provincia di Varese e Lombardia, 2003

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Produzione metalli, leghe ed elementi metallici 56,3 43,7 14,3 2,5 21,8 0,0 5,0 119Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia 75,4 24,6 1,6 0,0 21,3 0,0 1,6 122Industrie oggetti e minuteria in metallo 15,2 84,8 36,1 1,9 45,5 1,3 0,0 532Industrie chimiche e farmaceutiche 56,5 43,5 7,3 3,8 23,8 1,3 7,3 315Industrie della gomma e delle materie plastiche 56,9 43,1 14,1 4,3 21,4 0,0 3,3 276Industrie alimentari 62,2 37,8 27,8 0,0 5,6 0,0 4,4 90Industrie del cuoio e delle calzature 70,0 30,0 23,3 6,7 0,0 0,0 0,0 30Industrie tessili e dell’abbigliamento 37,5 62,5 24,0 13,2 23,4 0,0 1,9 862Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa 63,9 36,1 19,1 2,6 13,9 0,0 0,6 346Industrie della carta 81,9 18,1 5,3 2,1 8,5 0,0 2,1 94Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto 64,6 35,4 10,8 3,7 19,5 0,0 1,4 508Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici 68,9 31,1 17,2 3,7 8,2 0,0 1,9 267Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici 49,7 50,3 5,0 0,5 32,8 2,7 9,3 807Costruzioni 64,2 35,8 13,5 0,0 16,2 0,0 6,1 525Commercio 61,1 38,9 10,3 8,3 14,3 0,0 6,0 1992Alberghi, ristoranti e servizi turistici 55,2 44,8 3,3 0,0 15,3 0,0 26,2 705Trasporti e attività postali 69,8 30,2 16,6 0,4 9,2 1,1 2,9 447Informatica e telecomunicazioni 67,9 32,1 23,0 0,0 4,1 0,0 5,1 196Servizi avanzati alle imprese 88,1 11,9 0,6 4,3 5,8 0,2 1,0 623Credito e assicurazioni 81,4 18,6 13,3 0,0 4,4 0,0 0,9 113Servizi operativi alle imprese 41,7 58,3 10,6 0,0 32,3 0,0 15,4 331Istruzione e sanità private 82,1 17,9 2,9 5,0 9,6 0,4 0,0 521Altri servizi alle persone 30,5 69,5 37,8 24,9 6,8 0,0 0,0 249� � � �� �� �� �� !� " # $� ! $% � & #� ! $ !� $ &� # � ' $ & & ' &

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Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003

Page 128: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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$VVXQ]LRQL�SUHYLVWH�SHU�VHWWRUH�H�WLWROR�GL�VWXGLR�Valori percentuali. Provincia di Varese e Lombardia, 2003.

totale

di cui laurea tecnica

Produzione metalli, leghe ed elementi metallici 40,3 43,7 15,1 0,8 0,0 119Altre industrie estrattive, petrolifere e produzione di energia 42,6 21,3 28,7 7,4 3,3 122Industrie oggetti e minuteria in metallo 17,3 56,4 26,1 0,2 0,2 532Industrie chimiche e farmaceutiche 22,2 25,4 26,0 26,3 15,2 315Industrie della gomma e delle materie plastiche 73,6 7,2 17,8 1,4 0,7 276Industrie alimentari 66,7 1,1 32,2 0,0 0,0 90Industrie del cuoio e delle calzature 40,0 56,7 3,3 0,0 0,0 30Industrie tessili e dell’abbigliamento 77,7 8,2 12,9 1,2 0,6 862Industrie legno, mobile e altri prodotti personali e per la casa 38,2 19,1 42,5 0,3 0,0 346Industrie della carta 74,5 7,4 6,4 11,7 5,3 94Altre industrie meccaniche, elettroniche e mezzi di trasporto 19,7 26,0 32,9 21,5 20,1 508Industrie macchine e apparecchi elettrici ed elettronici 12,4 40,8 40,4 6,4 4,5 267Industrie macchinari industriali ed elttrodomestici 12,0 63,8 21,4 2,7 1,9 807Costruzioni 82,5 11,8 0,0 5,7 5,7 525Commercio 36,4 29,9 32,2 1,5 0,0 1992Alberghi, ristoranti e servizi turistici 47,9 13,9 38,2 0,0 0,0 705Trasporti e attività postali 50,8 26,0 22,6 0,7 0,0 447Informatica e telecomunicazioni 0,0 10,2 75,0 14,8 13,3 196Servizi avanzati alle imprese 6,1 13,5 76,1 4,3 0,0 623Credito e assicurazioni 4,4 0,9 64,6 30,1 1,8 113Servizi operativi alle imprese 78,9 0,6 20,2 0,3 0,0 331Istruzione e sanità private 5,4 10,6 9,2 74,9 0,6 521Altri servizi alle persone 57,0 20,9 13,3 8,8 0,0 2497RWDOH�9DUHVH ���� ���� ���� ��� ��� ������7RWDOH�/RPEDUGLD ���� ���� ���� ��� ��� �������Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003

727$/(�Y�D�

/DXUHD/LFHQ]D�PHGLD��VFXROD�

GHOOREEOLJR�TXDOLILFD�

SURIHVVLRQDOH'LSORPD�VXSHULRUH

Page 129: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

7$%����

$VVXQ]LRQL�SUHYLVWH�SHU�WLWROR�GL�VWXGLR�H�JUXSSL�SURIHVVLRQDOL���Valori assoluti e percentuali.Provincia di Varese e Lombardia 2003.

Dirigenti e direttori

Professioni intellettuali

scientifiche e di elevata

specializzazione

Professioni tecniche

Professioni esecutive relative

all’amministrazione e alla gestione

Professioni relative alle

vendite ed ai servizi per le

famiglieOperai

specializzati

Conduttori impianti, operatori

macchinari e operai

montaggio industr.

Personale non qualificato 7RWDOH��

YDORUL�DVVROXWL

Licenza scuola media 0 0 0 9 1021 853 1328 626 3837Qualifica professionale 0 2 41 442 486 604 836 71 2482Diploma superiore 8 131 981 737 696 282 83 0 2918Laurea 19 181 614 19 0 0 0 0 8337RWDOH�9DUHVH �� ��� ���� ���� ���� ���� ���� ��� �����7RWDOH�/RPEDUGLD ��� ���� ����� ����� ����� ����� ����� ����� ������YDORUL�SHUFHQWXDOL

Licenza scuola media 0 0 0 0,2 26,6 22,2 34,6 16,3 100Qualifica professionale 0,0 0,1 1,7 17,8 19,6 24,3 33,7 2,9 100,0Diploma superiore 0,3 4,5 33,6 25,3 23,9 9,7 2,8 0,0 100,0Laurea 2,3 21,7 73,7 2,3 0,0 0,0 0,0 0,0 100,07RWDOH�9DUHVH ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� ��� �����7RWDOH�/RPEDUGLD ��� ��� ���� ���� ���� ���� ���� ���� �����

Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003

Page 130: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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7LWROR�GL�VWXGLR�VHJQDODWR�GDOOH�LPSUHVH��$VVXQ]LRQL�SUHYLVWH�SHU�LO������ Varese e Lombardia. Valori percentuali.

727$/($6681=,21,�����9DUHVH /RPEDUGLD��� ���

727$/( ����� �����Titolo universitario 8,3 9,8Titolo secondario 29,0 30,1Qualifica professionale 24,6 18,3Scuola dell’obbligo 38,1 41,8

GL�FXL�,1'8675,$ ����� �����Titolo universitario 6,1 9,1Titolo secondario 21,8 26,3Qualifica professionale 29,8 23Scuola dell’obbligo 42,3 41,6

GL�FXL�6(59,=, ����� �����Titolo universitario 10,3 14,3Titolo secondario 35,8 31,8Qualifica professionale 19,8 10,7Scuola dell’obbligo 34,1 43,2

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Page 131: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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Valori assoluti e percentuali.

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1-9 dipendenti 3.321 14,3 9,4 27,7 48,610-49 dipendenti 1.712 14,8 8,4 29,0 47,850 dipendenti e oltre 5.037 25,4 5,0 39,8 29,8

4 ����,�4 � @�A "�� � A " B @ % " C�% $ ��$�% @ ��D�% "21*6E�:F*HG�-�.� "�$�"�� I�C�� "�$�% � C�% " ��$�% I ��$�% D,�*6<'���E�:�4 � B#��D�� ��D�I "�BJ% C C�% D ��$�% � "�I�% �KMLONOP QSRMTJNVU LONOWYXOZQO[ Q\#] U NVU ^YP QO[ L_OQV`VaOXcb LO[ LVd#ecU ^YP QOZX/f NOg LO[ ZXOP U b LhMiOWYQV` ^7U LO[ dcjSkOkVlIl segno (--) indica un valore statisticamente non significativo. I totali comprendono comunque i dati non esposti.

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G�� ��� r� *+����,�-;qE1*6s�-�..14 *62�4 A C�$�I B#$�$

B conduttori impianti e macchinari 2520 32,2" prof. Intermedie-tecnici 1490 19,1� operai specializzati 1410 18,1� Prof. Vendite e servizi per le

fam. 1120 14,3D prof. Esecutive di

amm./gestione 547 7@ Prof. Intellettuali, scien. A elev.

Spec. 361 4,6A personale non qualificato 314 4C dirigenti, direttori e responsabili 47 0,6

G�� ��� r� *+����,�-;qE1*6s�-�..14 *62�4 I @ C A B#$�$B operai specializzati 2450 25,3" Prof. Vendite e servizi per le

fam. 2006 20,7

� conduttori impianti e macchinari 1589 16,4� prof. Intermedie-tecnici 1184 12,2D personale non qualificato 1153 11,9@ prof. Esecutive di

amm./gestione 935 9,7A Prof. Intellettuali, scien. A elev.

Spec. 340 3,5C dirigenti, direttori e responsabili 30 0,3

G�� ��� r� *+����,�-;qE1*6s�-�..14 *62�4 B#$�$ A $ B#$�$

B conduttori impianti e macchinari 2247 22,3" Prof. Vendite e servizi per le

fam. 2203 21,9� operai specializzati 1739 17,3� prof. Intermedie-tecnici 1636 16,3D prof. Esecutive di

amm./gestione 1207 12@ personale non qualificato 697 6,9A Prof. Intellettuali, scien. A elev.

Spec. 314 3,1C dirigenti, direttori e responsabili 27 0,3KMLONOP QSRONOLO^YP [ QQV` XOtOLO[ XVu U LONVUY^Vv5_OXOP UOeMU ^YP QOZX/f NOg LO[ ZXOP U b LhMiOWYQV` ^7U LO[ dcjSkOkVl�TJNVU LONOWYXOZQO[ QO\ ] U NVU ^YP QO[ L_OQV`VaOXcb LO[ L

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�� � � �� � � �� � � � � �� � � � � � � � � � �� � � �� � ��� �� � � � �� � � �� � � � � � � � � � �� � � � � Valori assoluti. Varese e Lombardia.

Dirigenti e direttori

Professioni intellettuali

scientifiche e di elevata

specializzazione Professioni tecniche

Professioni esecutive relative

all’amministrazione e alla gestione

Professioni relative alle vendite ed ai

servizi per le famiglie Operai specializzati

Conduttori impianti, operatori macchinari e operai montaggio

industr.Personale non

qualificato Totale��� �� �

Industria 22 93 804 134 51 1181 1951 132 4368Costruzioni 0 30 0 28 0 290 35 142 525Commercio 2 88 85 258 1300 208 19 32 1992Servizi 3 103 747 787 852 60 242 391 3185Totale 27 314 1636 1207 2203 1739 2247 697 10070� ! "�� #$ �

Industria 275 2100 6788 2538 423 11331 14258 2323 40036Costruzioni 11 219 1114 448 0 8193 517 1259 11761Commercio 95 598 3518 2707 14547 2010 443 887 24805Servizi 324 4805 9463 8333 15889 4024 2685 11648 57171Studi professionali 0 11 1090 458 0 127 0 0 1686Totale 705 7733 21973 14484 30859 25685 17903 16117 135459

Fonte: nostre elaborazioni su dati Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2003

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�� � � �� � � �� � � � � �� � � � � � � � � � �� � � �� � ��� �� � � � �� � � �� � � � � � � � � � �� � � � � Valori percentuali. Varese e Lombardia.

Dirigenti e direttori

Professioni intellettuali

scientifiche e di elevata

specializzazione Professioni tecniche

Professioni esecutive relative

all’amministrazione e alla gestione

Professioni relative alle vendite ed ai

servizi per le famiglie Operai specializzati

Conduttori impianti, operatori macchinari e operai montaggio

industr.Personale non

qualificato Totale��� �� �

Industria 0,50 2,13 18,41 3,07 1,17 27,04 44,67 3,02 100,00Costruzioni 0,00 5,71 0,00 5,33 0,00 55,24 6,67 27,05 100,00Commercio 0,10 4,42 4,27 12,95 65,26 10,44 0,95 1,61 100,00Servizi 0,09 3,23 23,45 24,71 26,75 1,88 7,60 12,28 100,00Totale 0,27 3,12 16,25 11,99 21,88 17,27 22,31 6,92 100,00� ! "�� #$ �

Industria 0,69 5,25 16,95 6,34 1,06 28,30 35,61 5,80 100,00Costruzioni 0,09 1,86 9,47 3,81 0,00 69,66 4,40 10,70 100,00Commercio 0,38 2,41 14,18 10,91 58,65 8,10 1,79 3,58 100,00Servizi 0,57 8,40 16,55 14,58 27,79 7,04 4,70 20,37 100,00Studi professionali 0,00 0,65 64,65 27,16 0,00 7,53 0,00 0,00 100,00Totale 0,52 5,71 16,22 10,69 22,78 18,96 13,22 11,90 100,00

%&' ()* ' &+ (, ) ) -. / & , .0 1&' 1+ 2 3. ( 1 4' 1&' 5 . 6 ) , )7 8 1' 1+ () , & 3) -9 .: & , &<; = 1+ () 6 . >' ?& , 6 . ( 1: & @A 5 ) -+ 1& ,; BC CD

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7$%�����

*UDGXDWRULD�GHO�JUDGR�GL�ULOHYDQ]D�GL�GLYHUVL�LQWHUYHQWL�SHU�DFFUHVFHUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH'LIIHUHQ]H�WUD�D]LHQGH�FRQ�WHFQLFL�GRQQH�H�VHQ]D�WHFQLFL�GRQQHValore percentuale delle aziende che considerano l’importanza dell’intervento come "elevata"

7RWDOH

6HQ]D�WHFQLFL�GRQQH

&RQ�WHFQLFL�GRQQH 'LII��

7RWDOH�LPSUHVH�LQWHUYLVWDWH��Y�D� 299 195 104 _Promuovere politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 27,8 25,1 32,7 -7,6Promuovere politiche aziendali volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 26,4 24,6 29,8 -5,2Accrescere il livello di qualificazione delle donne che hanno intrapreso percorsi formativi di carattere tecnico 25,4 24,1 27,9 -3,8Promuovere la diffusione di nuove tipologie contrattuali che garantiscano la presenza della figura professionale in azienda e la gestione degli impegni familiari (es. job sharing o lavoro ripartito) 24,1 22,1 27,9 -5,8Orientare le ragazze verso professioni tecniche non tipicamente femminili 21,4 21,0 22,1 -1,1Promuovere la diffusione di innovazioni tecnologiche che rendano più automatizzati i processi produttivi 20,7 19,5 23,1 -3,6Promuovere, all'interno dell'azienda, presso il personale femminile percorsi formativi tecnici non tipicamente femminili 20,4 19,0 23,1 -4,1Rivedere la gestione interna dell'orario di lavoro (es. rivedere la gestione dei turni di lavoro, orari flessibili, etc….) 20,1 19,0 22,1 -3,1Istituire incentivi all'assunzione di donne in professioni tecniche non tipicamente femminili 18,7 16,4 23,1 -6,7Rivedere l'organizzazione interna del lavoro 17,1 14,4 22,1 -7,8

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*UDGXDWRULD�GHO�JUDGR�GL�ULOHYDQ]D�GL�GLYHUVL�LQWHUYHQWL�SHU�DFFUHVFHUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH

Valori percentuali delle aziende che considerano l’importanza dell’intervento come "elevata"

7RWDOH,QGXVWULH�&KLPLFKH

,QGXVWULH�(OHWWURQLFKH�(OHWWURWHFQLF

KH

,QGXVWULH�GHO�/HJQR�H�GHO�

0RELOH

,QGXVWULH�2JJHWWL�H�

0LQXWHULD�LQ�0HWDOOR

,QGXVWULH�0HFFDQLFKH�H�0H]]L�GL�7UDVSRUWR

7RWDOH�LPSUHVH�LQWHUYLVWDWH�Y�D� 299 58 60 38 36 1077RWDOH�LPSUHVH�LQWHUYLVWDWH 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0Promuovere politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 27,8 27,6 31,7 42,1 22,2 22,4Promuovere politiche aziendali volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 26,4 22,4 31,7 42,1 25,0 20,6Accrescere il livello di qualificazione delle donne che hanno intrapreso percorsi formativi di carattere tecnico 25,4 20,7 26,7 39,5 27,8 21,5Promuovere la diffusione di nuove tipologie contrattuali che garantiscano la presenza della figura professionale in azienda e la gestione degli impegni familiari (es. job sharing o lavoro ripartito) 24,1 25,9 25,0 31,6 25,0 19,6Orientare le ragazze verso professioni tecniche non tipicamente femminili 21,4 12,1 23,3 36,8 19,4 20,6Promuovere la diffusione di innovazioni tecnologiche che rendano più automatizzati i processi produttivi 20,7 24,1 13,3 34,2 16,7 19,6Promuovere, all’interno dell’azienda, presso il personale femminile percorsi formativi tecnici non tipicamente femminili 20,4 13,8 23,3 28,9 13,9 21,5Rivedere la gestione interna dell’orario di lavoro (es. rivedere la gestione dei turni di lavoro, orari flessibili, etc….) 20,1 10,3 18,3 26,3 22,2 23,4Istituire incentivi all'assunzione di donne in professioni tecniche non tipicamente femminili 18,7 12,1 21,7 31,6 11,1 18,7Rivedere l'organizzazione interna del lavoro 17,1 5,2 20,0 21,1 11,1 22,4

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7$%�����

Valori percentuali delle aziende che considerano l’importanza dell’intervento come "elevata"

727$/( )LQR�D����7UD����H�

��� 2OWUH����Istituire incentivi all’assunzione di donne in professioni tecniche non tipicamente femminili 18,7 20,6 14,2 23,1Rivedere l’organizzazione interna del lavoro 17,1 14,9 19,8 17,3

Accrescere il livello di qualificazione delle donne che hanno intrapreso percorsi formativi di carattere tecnico 25,4 24,8 24,5 28,9Rivedere la gestione interna dell’orario di lavoro (es. rivedere la gestione dei turni di lavoro, orari flessibili, etc….) 20,1 16,3 25,5 19,2Promuovere politiche pubbliche volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 27,8 27 29,3 27Promuovere, all'interno dell'azienda, presso il personale femminile percorsi formativi tecnici non tipicamente femminili 20,4 27 14,2 15,4Promuovere politiche aziendali volte a sostenere il lavoro di cura e famigliare delle donne 26,4 28,4 25,5 23,1Promuovere la diffusione di innovazioni tecnologiche che rendano più automatizzati i processi produttivi 20,7 22 22,6 13,5Promuovere la diffusione di nuove tipologie contrattuali che garantiscano la presenza della figura professionale in azienda e la gestione degli impegni familiari (es. job sharing o lavoro ripartito) 24,1 22,7 20,8 21,2Orientare le ragazze verso professioni tecniche non tipicamente femminili 21,4 23,4 21,7 15,4

5LOHYDQ]D�GL�GLYHUVL�LQWHUYHQWL�SHU�DFFUHVFHUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOH

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Valore percentuale di risposte affermative

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��� 2OWUH�����,QGXVWULH�FKLPLFKH 46,3 40,0 70,6 25,0,QGXVWULH�HOHWWURQLFKH�HOHWWURWHFQLFKH 51,7 41,9 52,9 80,0,QG�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR 48,5 49,0 48,8 45,5,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR 28,6 37,5 23,1 28,6,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�PRELOH 67,6 65,4 72,7 -7RWDOH 48,8 48,2 52,5 42,6

7$%�����

Valore percentuale di risposte affermative

6HQ]D�WHFQLFL�GRQQH

&RQ�WHFQLFL�GRQQH 7RWDOH

,QGXVWULH�FKLPLFKH 44,0 48,3 46,3,QGXVWULH�HOHWWURQLFKH�HOHWWURWHFQLFKH 47,6 62,5 51,7,QG�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR 42,5 63,3 48,5,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR 21,4 57,1 28,6,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�PRELOH 65,2 71,4 67,67RWDOH�GHL�VHWWRUL 43,5 59,4 48,8

5LOHYDQ]D�GHOOLQWHUYHQWR�DWWLYR�DO�ILQH�GL�DXPHQWDUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH

5LOHYDQ]D�GHOOLQWHUYHQWR�DWWLYR�DO�ILQH�GL�DXPHQWDUH�OD�SUHVHQ]D�IHPPLQLOH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH'LIIHUHQ]H�GL�DWWHJJLDPHQWL�GHOOH�D]LHQGH�FRQ�WHFQLFL�GRQQH�H�VHQ]D�WHFQLFL�GRQQH

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Totale interviste v.a. 74 33Missing 49 7Totale risposte v.a. 55 26

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 16,4 15,4 1,0

Sono professioni per la quali le donne non si propongono41,8 61,5 -19,7

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 34,6 26,9 7,7La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 27,3 38,5 -11,2La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 23,6 11,5 12,1La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 25,5 23,1 2,4Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 49,0 53,9 -4,9Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 45,5 46,2 -0,7Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 52,7 46,2 6,5

Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario50,9 50,0 0,9

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte49,1 65,4 -16,3

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato32,7 38,5 -5,8

Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione21,8 3,9 17,9

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori38,2 46,2 -8,0

Le donne sono più creative43,6 57,7 -14,1

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 20,0 15,4 4,6Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 21,8 7,7 14,1

Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze30,9 57,7 -26,8

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa18,2 11,5 6,7

Gli uomini sono più flessibili29,1 11,5 17,6

Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche40,0 42,3 -2,3

Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 49,1 50,0 -0,9

Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate38,2 57,7 -19,5

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Totale interviste v.a. 43 17Missing 18 3Totale risposte v.a. 25 14

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 4,0 7,1 -3,1

Sono professioni per la quali le donne non si propongono72,0 57,1 14,9

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 24,0 7,1 16,9La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 12,0 0,0 12,0La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 12,0 7,1 4,9La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 16,0 7,1 8,9Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 44,0 35,7 8,3Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 56,0 35,7 20,3Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 52,0 50,0 2,0

Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario32,0 14,3 17,7

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte48,0 28,6 19,4

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato28,0 14,3 13,7

Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione0,0 0,0 0,0

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori48,0 14,3 33,7

Le donne sono più creative32,0 21,4 10,6

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 32,0 21,4 10,6

Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori8,0 7,1 0,9

Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze32,0 28,6 3,4

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa16,0 0,0 16,0

Gli uomini sono più flessibili28,0 14,3 13,7

Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche32,0 21,4 10,6

Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne56,0 57,1 -1,1

Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate56,0 28,6 27,4

4 (�5 -�6 %�3 , %�5 5 % 6 + 7�8 - 7�) %�(�1 1 % 6 9 (�)�+ :�%7�;�5!) - ) (�5 % , %�5 5 % 6 + 7�8 - 7�) %

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Totale interviste v.a. 25 33Missing 5 1Totale risposte v.a. 20 32

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 10,0 0,0 10,0

Sono professioni per la quali le donne non si propongono35,0 18,7 16,3

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 15,0 6,2 8,8La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 0,0 3,1 -3,1La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 5,0 6,2 -1,2La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 15,0 0,0 15,0Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 20,0 18,7 1,3Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 15,0 25,0 -10,0Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 20,0 18,7 1,3

Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario25,0 25,0 0,0

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte25,0 25,0 0,0

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato10,0 6,2 3,8

Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione15,0 6,2 8,8

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori30,0 34,4 -4,4

Le donne sono più creative25,0 40,6 -15,6

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 15,0 6,2 8,8

Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori15,0 3,1 11,9

Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze30,0 25,0 5,0

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa15,0 3,1 11,9

Gli uomini sono più flessibili20,0 21,9 -1,9

Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche10,0 12,5 -2,5

Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne55,0 78,1 -23,1

Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate50,0 53,1 -3,1

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Totale interviste v.a. 24 14Missing 10 5Totale risposte v.a. 14 9

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 0,0 0,0 0,0

Sono professioni per la quali le donne non si propongono50,0 33,3 16,7

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 50,0 22,2 27,8La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 28,6 22,2 6,4La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 14,3 11,1 3,2La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 21,4 11,1 10,3Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 57,1 11,1 46Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 28,6 44,4 -15,8Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 42,3 22,2 20,1

Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario28,6 11,1 17,5

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte57,1 33,3 23,8

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato50,0 33,3 16,7

Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione7,1 11,1 -4,0

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori71,4 66,7 4,7

Le donne sono più creative71,4 66,7 4,7

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 28,6 0,0 28,6

Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori21,4 22,2 -0,8

Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze64,3 55,6 8,7

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa35,7 11,1 24,6

Gli uomini sono più flessibili50,0 55,6 -5,6

Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche35,7 11,1 24,6

Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne64,3 66,7 -2,4

Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate57,1 66,7 -9,6

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Totale interviste v.a. 29 7Missing 6 1Totale risposte v.a. 23 6

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 4,4 16,7 -12,3

Sono professioni per la quali le donne non si propongono47,8 50,0 -2,2

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 8,7 0,0 8,7La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 4,4 0,0 4,4La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 30,4 16,7 13,8La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 21,7 0,0 21,7Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 47,8 66,7 -18,8Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 52,2 33,3 18,8Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 47,8 16,7 31,2

Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario47,8 0,0 47,8

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte47,8 33,3 14,5

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato43,5 16,7 26,8

Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione17,4 33,3 -15,9

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori52,2 66,7 -14,5

Le donne sono più creative52,2 66,7 -14,5

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 34,8 0,0 34,8

Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori17,4 50,0 -32,6

Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze56,5 33,3 23,2

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa8,7 0,0 8,7

Gli uomini sono più flessibili39,1 50,0 -10,9

Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche17,4 33,3 -15,9

Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne60,9 83,3 -22,4

Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate47,8 66,7 -18,9

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Analisi settoriale

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La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 9,0 10,1 7,1 3,0Sono professioni per la quali le donne non si propongono 46,4 48,6 42,9 5,7Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 23,0 28,3 14,3 14,0La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 16,7 18,1 14,3 3,8La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 15,3 19,6 8,3 11,3La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 16,7 21,7 8,3 13,4Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 41,4 44,9 35,7 9,2Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 41,4 44,2 36,9 7,3Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 40,5 45,7 32,1 13,6Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 36,0 40,6 28,6 12,0Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte 42,8 44,9 39,3 5,6Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato 27,0 31,2 20,2 11,0Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione 12,6 15,9 7,1 8,8Le donne hanno capacità di comunicazione migliori 41,4 44,2 36,9 7,3Le donne sono più creative 43,7 42,8 45,2 -2,4Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 18,8 24,6 11,9 12,7Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 14,0 17,4 8,3 9,1Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 38,7 39,1 38,1 1,0Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa 13,1 18,1 4,8 13,3Gli uomini sono più flessibili 26,6 30,4 20,2 10,2Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 27,9 29,7 25,0 4,7Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 58,6 53,6 66,7 -13,1Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 49,1 46,4 53,6 -7,2

Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a controllo numerico del settore legno e mobili.

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Totale risposte v.a. 21 23 31

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 23,8 0,0 0,0

Sono professioni per la quali le donne non si propongono4,8 43,5 32,3

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 52,4 39,1 29,0La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 33,3 26,1 19,4La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 14,3 13,0 9,7La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 19,1 17,4 9,7Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 47,6 39,1 35,5Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 52,4 34,8 32,3Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 33,3 34,8 29,0Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 23,8 21,7 22,6

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte42,9 47,8 41,9

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato38,1 43,5 41,9

Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione19,1 8,7 12,9

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori57,1 69,6 58,1

Le donne sono più creative61,9 69,6 74,2

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 23,8 17,4 25,8Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 14,3 21,7 25,8Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 61,9 60,9 64,5

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa28,6 26,1 25,8

Gli uomini sono più flessibili38,1 52,2 51,6

Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 28,6 26,1 32,3Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 61,9 65,2 71,0Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 61,9 60,9 64,5

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Totale risposte v.a. 29 22 29 18

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 6,9 9,1 3,5 16,7

Sono professioni per la quali le donne non si propongono48,3 59,1 44,8 55,6

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 6,9 9,1 10,3 5,6La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 3,5 4,6 3,5 5,6La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 27,6 13,6 20,7 16,7La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 17,2 9,1 10,3 11,1Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 51,7 59,1 51,7 61,1Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 48,3 45,5 41,4 44,4Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 41,4 36,4 37,9 44,4Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 37,9 31,8 31,0 38,9

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte44,8 40,9 37,9 55,6

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato37,9 40,9 34,5 44,4

Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione20,7 9,1 6,9 16,7

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori55,2 50,0 48,3 55,6

Le donne sono più creative55,2 45,5 41,4 50,0

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 27,6 22,7 20,7 16,7Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 24,1 36,4 27,6 38,9Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 51,7 45,5 44,8 66,7

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa6,9 18,2 13,8 11,1

Gli uomini sono più flessibili41,4 40,9 34,5 44,4

Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 20,7 27,3 17,2 22,2Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 65,5 50,0 51,7 55,6Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 51,7 40,9 44,8 55,6

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Totale risposte v.a. 81 67 67 48

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 16,1 11,9 7,5 14,6

Sono professioni per la quali le donne non si propongono48,2 41,8 37,3 39,6

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 32,1 25,4 22,4 25,0La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 30,9 23,9 19,4 29,2La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 19,8 16,4 13,4 20,8La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 24,7 21,0 16,4 20,8Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 50,6 44,8 37,3 39,6Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 45,7 40,3 34,3 41,7Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 50,6 47,8 34,3 33,3Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 50,6 43,3 37,3 45,8

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte54,3 52,2 43,3 50,0

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato34,6 29,9 22,4 20,8

Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione16,1 16,4 7,5 14,6

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori40,7 35,8 34,3 43,8

Le donne sono più creative48,2 49,3 32,8 52,1

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 18,5 17,9 11,9 16,7Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 17,3 20,9 13,4 8,3Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 39,5 34,3 32,8 39,6

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa16,1 14,9 13,4 10,4

Gli uomini sono più flessibili23,5 28,4 26,9 18,8

Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 40,7 38,8 26,9 33,3Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 49,4 56,7 64,2 62,5Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 44,4 40,3 35,8 50,0

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Totale risposte v.a. 39 42 30 25

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 5,1 7,1 6,7 8,0

Sono professioni per la quali le donne non si propongono66,7 57,1 56,7 60,0

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 18,0 23,8 16,7 28,0La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 7,7 9,5 16,7 8,0La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 10,3 11,9 13,3 16,0La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 12,8 21,4 16,7 16,0Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 41,0 40,5 43,3 44,0Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 48,7 42,9 36,7 48,0Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 51,3 52,4 53,3 60,0Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 25,6 33,3 30,0 40,0

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte41,0 40,5 36,7 52,0

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato23,1 28,6 26,7 28,0

Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione0,0 4,8 3,3 4,0

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori35,9 35,7 43,3 40,0

Le donne sono più creative28,2 28,6 30,0 44,0

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 28,2 33,3 26,7 28,0Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 7,7 11,9 10,0 16,0Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 30,8 26,2 26,7 36,0

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa10,3 16,7 13,3 24,0

Gli uomini sono più flessibili23,1 21,4 23,3 20,0

Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 28,2 28,6 26,7 32,0Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 56,4 52,4 53,3 52,0Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 46,2 40,5 43,3 52,0

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Totale risposte v.a. 52 33 33 15

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 3,8 3,0 6,1 6,7

Sono professioni per la quali le donne non si propongono25,0 27,3 21,2 6,7

Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 9,6 9,1 9,1 13,3La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 1,9 3,0 6,1 6,7La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 5,8 9,1 9,1 6,7La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 5,8 3,0 6,1 0,0Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 19,2 24,3 18,2 13,3Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 21,2 27,3 24,2 20,0Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 19,2 15,2 21,2 13,3Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 25,0 27,3 21,2 6,7

Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte25,0 30,3 30,3 6,7

Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato7,7 9,1 6,1 6,7

Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione9,6 9,1 9,1 13,3

Le donne hanno capacità di comunicazione migliori32,7 30,3 27,3 26,7

Le donne sono più creative34,6 36,4 33,3 46,7

Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 9,6 12,1 9,1 0,0Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 7,7 9,1 9,1 6,7Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 26,9 27,3 39,4 33,3

Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa7,7 9,1 9,1 6,7

Gli uomini sono più flessibili21,2 18,2 21,2 20,0

Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 11,6 18,2 9,1 13,3Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 69,2 69,7 75,8 73,3Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 51,9 51,5 51,5 46,7

]�Y8J W,U E?^_I"E8J J E`UNH K%V W K T E?Y�M M E8U QPY�TNH X E K%a J$T W�T Y8J EPI"E8J J E`UNH K%V W K T E

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7$%�����'LIIHUHQ]H�GL�JHQHUH�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�VSHFLDOLVWLFKH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOHValore % delle risposte affermative sul totale delle risposte

7RWDOH )LQR�D����7UD����H�

��� 2OWUH�L����b%c�d e8f g`hNi j%k�c�j(d gAl"m e"m n(n(n o8p q(r s�q

La presenza di donne in professioni tipicamente maschili può rendere complessi i rapporti con i clienti/fornitori 9,0 12,1 7,2 6,3Sono professioni per la quali le donne non si propongono 46,4 42,9 49,4 47,9Le donne candidate per queste professioni risultano generalmente meno qualificate 23,0 31,9 16,9 16,7La presenza delle donne in queste professioni richiede modifiche nell’organizzazione interna 16,7 19,8 18,1 8,3La presenza delle donne in professioni tipicamente maschili può rendere più complessi i rapporti con i colleghi 15,3 17,6 14,5 12,5La performance lavorativa delle donne in queste professioni è inferiore a quella degli uomini 16,7 22,0 12,1 14,6Gli uomini hanno una maggiore conoscenza degli strumenti e delle tecniche specifiche per queste professioni 41,4 45,1 39,8 37,5Sono figure professionali con competenze molto specifiche e quindi non facilmente sostituibili in caso di maternità 41,4 41,8 45,8 33,3Gli impegni famigliari delle donne creano inconvenienti nella gestione dei picchi di lavoro 40,5 44,0 45,8 25,0Le donne sono poco disponibili ad effettuare ore di lavoro straordinario 36,0 39,6 39,8 22,9Le donne sono poco disponibili a spostamenti e trasferte 42,8 42,9 47,0 35,4Gli uomini hanno un grado di autonomia più elevato 27,0 26,4 33,7 16,7Gli uomini sono meno efficienti nell’organizzazione 12,6 14,3 10,8 12,5Le donne hanno capacità di comunicazione migliori 41,4 48,4 38,6 33,3Le donne sono più creative 43,7 46,2 45,8 35,4Le donne hanno capacità di gestione di situazioni problematiche e complesse migliori 18,8 18,7 24,1 14,6Gli uomini hanno capacità di gestione e coordinamento del personale migliori 14,0 16,5 12,1 12,5Le donne sono più attente all’aggiornamento delle proprie competenze 38,7 36,3 45,8 31,3Gli uomini hanno una maggiore capacità di iniziativa 13,1 18,7 9,6 8,3Gli uomini sono più flessibili 26,6 24,2 27,7 29,2Gli uomini sono più abili nell’utilizzo delle tecnologie informatiche 27,9 25,3 31,3 27,1Sono professioni che possono essere svolte indistintamente da uomini e donne 58,6 59,3 57,8 58,3Sono professioni in cui le donne potrebbero essere più valorizzate 49,1 52,8 51,8 37,5

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7$%�����

2UH�GL�IRUPD]LRQH�D]LHQGDOH�SHU�ILJXUD�WHFQLFD�H�VHWWRUHMedia delle ore di formazione aziendale prevista

T.delle scienze chimiche e fisiche T.di marketing T.delle vendite

Altri tecnici dei processi

30,3 30,0 31,3 30,5

T.di ingegneria elettronica/elettrotecnica Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

Altri tecnici dei processi

29,9 29,7 26,7 28,8

T.delle m.c.n e sistemi industriali Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

51,5 66,4 67,3

T.di ingegneria meccanica Disegnatori Cad-Cam T.delle venditeT.delle m.c.n e

sistemi

85,6 73,0 97,0 29,1

T.di ingegneria meccanica Disegnatori Cad-Cam T.delle venditeAltri tecnici dei

processi

65,0 45,3 43,5 51,5

,QGXVWULH�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR

,QGXVWULH�FKLPLFKH

,QGXVWULH�HOHWWURQLFKH�HOHWWURWHFQLFKH

,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�PRELOL

,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR

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7$%�����7LSRORJLD�GL�IRUPD]LRQH�D]LHQGDOH�SUHYLVWD�SHU�ILJXUD�WHFQLFD�H�VHWWRUHValori percentuali

T.delle scienze

chimiche e fisiche

Altri tecnici dei processi

T.delle vendite

T.di marketing, pubblicità e

pub.rel.

T.di ing. elettronica/elettrotecnica

Altri tecnici dei processi

Disegnatori Cad-Cam

T.delle vendite

On-the-job 32,3 26,1 41,2 20,0 21,1 17,7 25,0 11,1

Corsi interni 41,9 43,5 41,2 30,0 52,6 58,8 66,7 66,7

Corsi esterni 9,7 8,7 - 30,0 15,8 5,9 - 22,2

Tutti 16,1 21,7 17,7 - 10,5 11,8 - -

Non so/non indica - - - 20,0 - 5,9 8,3 -

T.di ing. meccanica

T. m.c.n e sistemi ind.

Disegnatori Cad-Cam

T.delle vendite

T. ing. meccanica

Altri tecnici dei processi

Disegnatori Cad-Cam

T.delle vendite

On-the-job 14,3 23,1 25,0 40,0 23,5 21,9 7,7 23,1

Corsi interni 57,1 46,2 56,3 40,0 44,1 53,1 65,4 53,9

Corsi esterni 7,1 15,4 6,3 - 29,4 21,9 23,1 19,2

Tutti 21,4 7,7 12,5 10,0 3 3,1 3,9 3,9

Non so/non indica - 7,7 - 10,0 - - - -

T. m.c.n e sistemi ind.

Disegnatori Cad-Cam

T.delle vendite

On-the-job 50,0 33,3 53,8

Corsi interni 37,5 44,5 46,2

Corsi esterni 12,5 22,2 -

Tutti - - -

Non so/non indica - - -

,QGXVWULD�OHJQR�H�PRELOL

,QGXVWULD�FKLPLFD ,QGXVWULD�HOHWWURQLFD�HOHWWURWHFQLFD

,QGXVWULD�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR ,QGXVWULD�PHFFDQLFD�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR

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7$%�����)RUPD]LRQH�D]LHQGDOH�SHU�VHWWRUH�H�ILJXUD�WHFQLFDValore percentuale delle imprese che fanno formazione

T.delle scienze chimiche e fisiche

T.di marketing, pubblicità e T.delle vendite

Altri tecnici dei processi

60,8 55,6 50,0 65,7

T.di ingegneria elettronica/elettrot

Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

Altri tecnici dei processi

50,0 44,4 37,5 39,5

T.di ingegneria meccanica

Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

Altri tecnici dei processi

41,5 38,8 53,1 48,5

T.di ingegneria meccanica

Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

T.delle m.c.n e sistemi industriali

50,0 55,2 47,6 54,2

T.delle m.c.n e sistemi industriali

Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

40,0 39,1 44,8

7$%�����7LSRORJLD�GL�IRUPD]LRQH�SUHYLVWD�SHU�ILJXUD�WHFQLFD�H�FODVVH�GLPHQVLRQDOHValori percentuali

7RWDOH )LQR�D���� 7UD����H���� 2OWUH�L����7HFQLFL�GL�VHWWRUHOn-the-job 26,4 26,7 30,2 21,2Corsi interni 46,3 43,3 41,9 54,6Corsi esterni 17,0 30,0 16,3 6,1Tutti 10,4 0,0 11,6 18,2$OWUL�WHFQLFL�On-the-job 22,4 30,0 22,6 17,7Corsi interni 50,6 40,0 48,4 58,2Corsi esterni 14,1 30,0 12,9 5,9Tutti 10,6 0,0 12,9 14,7Non sa/non indica 2,4 0,0 3,2 2,97HFQLFL�GHOOH�YHQGLWHOn-the-job 3,3 34,8 36,0 29,6Corsi interni 49,3 43,5 44,0 59,3Corsi esterni 9,3 17,4 8,0 3,7Tutti 5,3 0,0 8,0 7,4Non sa/non indica 2,7 4,4 4,0 0,0'LVHJQDWRUL�FDG�FDPOn-the-job 19,1 33,3 11,5 15,8Corsi interni 60,3 55,6 57,7 68,4Corsi esterni 14,3 11,1 19,2 10,5Tutti 4,8 0,0 11,5 0,0Non sa/non indica 1,6 0,0 0,0 5,3Nota.: i tecnici di marketing non sono stati indicati poiché hanno risposto troppe poche imprese e i valori risultavano poco significativi e molto differenti dalle altre indicazioni

,QGXVWULD�OHJQR�H�PRELOL

,QGXVWULD�FKLPLFD

,QGXVWULD�HOHWWURQLFD�HOHWWURWHFQLFD

,QGXVWULD�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR

,QGXVWULD�PHFFDQLFD�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR

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7$%�����

9DOXWD]LRQH�GHOORIIHUWD�IRUPDWLYD�GL�ILJXUH�WHFQLFKH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOHLivello di soddisfazione della qualità dell'offerta formativa (percentuale valutazione buona o discreta)

727$/( ),12��$���� '$����$���� 2/75(����7HFQLFL�GL�VHWWRUH 70,3 66,2 77,1 67,4

$OWUL�WHFQLFL� 69,7 67,2 75,9 65,1

7HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 63,8 55,0 74,5 64,7

'LVHJQDWRUL�FDG�FDP 62,3 54,5 71,2 58,6

0HGLD� 66,5 60,7 74,7 64,0

7$%�����9DOXWD]LRQH�GHOORIIHUWD�IRUPDWLYD�SHU�VHWWRUH�H�ILJXUD�WHFQLFDLivello di soddisfazione della qualità dell'offerta formativa (percentuale valutazione buona o discreta)

T.delle scienze chimiche e fisiche T.di marketing T.delle vendite

Altri tecnici dei processi

76,3 77,0 68,2 69,0

T.di ingegneria elettronica/elettrotecnica

Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

Altri tecnici dei processi

67,6 71,5 76,9 73,8

T.di ingegneria meccanica

Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

T.delle m.c.n e sistemi industriali

65,4 55,5 64,7 63,7

T.di ingegneria meccanica

Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

Altri tecnici dei processi

78,2 71,9 71,7 69,4

T.delle m.c.n e sistemi industriali

Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

40,0 33,3 36,6

Nota: i tecnici di marketing non sono stati indicati poiché hanno risposto troppe poche imprese e i valori risultavano poco significativi e molto differenti dalle altre indicazioni

,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�PRELOL

,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR

,QGXVWULH�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR

,QGXVWULH�FKLPLFKH

,QGXVWULH�HOHWWURQLFKH�HOHWWURWHFQLFKH

Page 154: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

7$%�����

7LWROR�GL�VWXGLR�ULFKLHVWR�QHOOH�SURIHVVLRQL�WHFQLFKH�LQWHUPHGLH�SHU�WXWWL�L�VHWWRUL�Valori percentuali

t,u[v"w"x y8z�{&yw"|8x }Rx w"|(y?y~ x v%x w"|(y

��� �N�Nx[t,u��"y8x� � �8w�y�v(v%x �� � �8�,� �"}`u&y�,� �8� x � �

t,u��"y8� � y� y8z��,x � y

t,u��,x}P�8�N�[y��Nx z���8�8�8� � x w"x � �?y�8�8� u(��y8� ��{(u

t,u��,x(x z��%uy8� y�� �N� �,z8x w����y8� y�� �N� ���N� ��� yw"z8x w��

��� �N�Nx[t,u��"y8x� � �8w�y�v(v%x �� � �8�,� �"}`u&y�,� �8� x � �

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t,u��"y8� � y� y8z��,x � y

t%��� �8� y`x z�� y8� � x v(� y �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� � �[�(��� ��%x w�y8z�{&��}Py��,x �

2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0� � �8� x ~ x w�� � � � ~ y�v(v%x �,z(�8� y 2,0 8,3 3,0 0,0 2,5 8,9 6,5 13,8��x � � �%}P� 64,0 72,2 75,8 80,0 62,5 86,7 87,1 75,9� � y�w�u � ��v(� � �,x � � �%}P� 0,0 0,0 3,0 0,0 2,5 0,0 3,2 0,0��x � � �%}P� � z8x � y8� v%x � �8�Nx � 4,0 5,6 6,1 0,0 2,5 2,2 3,2 6,9��� � � y(� 28,0 13,9 12,1 20,0 30,0 2,2 0,0 3,4� � y�w�u � ��v(� � � � � � y(�"} 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

t,u��,x(x z��%u}Py�w(w��8z8x w��

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t,u��"y8� � y� y8z��,x � y

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3,3 4,2 3,4 0,0 0,0 1,5 0,0 3,9� � �8� x ~ x w�� � � � ~ y�v(v%x �,z(�8� y 13,3 16,7 17,2 9,5 3,7 4,5 4,5 5,9��x � � �%}P� 33,3 70,8 72,4 81,0 57,3 72,7 86,4 82,4� � y�w�u � ��v(� � �,x � � �%}P� 13,3 8,3 6,9 4,8 4,9 4,5 3,0 3,9��x � � �%}P� � z8x � y8� v%x � �8�Nx � 13,3 0,0 0,0 4,8 6,1 7,6 3,0 2,0��� � � y(� 20,0 0,0 0,0 0,0 28,0 9,1 3,0 2,0� � y�w�u � ��v(� � � � � � y(�"} 3,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

t8y�w"z8x w"x}`u w�u z

��x v�y��,z(��� �,�Nx� ���� � ���

t,u��"y8� � y� y8z��,x � y

t%��� �8� y`x z�� y8� � x v(� y 100,0 100,0 100,0�%x w�y8z�{&��}Py��,x �13,6 0,0 9,4

� � �8� x ~ x w�� � � � ~ y�v(v%x �,z(�8� y 27,3 24,0 18,8��x � � �%}P� 45,5 52,0 56,3� � y�w�u � ��v(� � �,x � � �%}P� 13,6 24,0 6,3��x � � �%}P� � z8x � y8� v%x � �8�Nx � 0,0 0,0 0,0��� � � y(� 0,0 0,0 9,4� � y�w�u � ��v(� � � � � � y(�"} 0,0 0,0 0,0

,QGXVWULD�0HFFDQLFD�H�GHL�0H]]L�GL�7UDVSRUWR

,QGXVWULD�/HJQR�H�0RELOL�

,QGXVWULD�&KLPLFD ,QGXVWULD�(OHWWURQLFD�(OHWWURWHFQLFD

,QGXVWULD�2JJHWWL�H�0LQXWHULD�0HWDOOR

Page 155: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

���`����  ¡�¢,£¤�¥,¦N¦¨§�©«ª%¬�­�£�ª ®�¯«° ±�£®�²8¥®�§�³ ¬�§�®�´�ª ²�ª §�®�¥®�§µ° ¶ ¥,·�·�±�®�²�ª §�®�£�´�ª�¸�£©N·�§�®�¥° £¹¦�£�¬�®�ª ¬�§

Valori percentuali di aziende che indicano il fattore come "indispensabile"

º £,¦N¦¨§�©�£�° £�»�®�§�£½¼�§�¾�ª ° ª

¦�£�¬�®�ª ¬�ª,¼�  ¬�  ®�£´�ª"·�ª ·�¦�£�¼�ªª ®�´�±�·�¦«©«ª ¥° ª

´�ª ·�£�»�®�¥,¦¨§�©«ª%¿=�`À?Á¿=�`Â

¦�£�¬�®�ª ¬�ª%´£° ° £Ã £®�´�ª ¦�£

��§�¦�¥° £�©«ª ·�¸�§�·�¦�£ à   ¥  21 23 32Titolo di studio medio/alto (diploma/laurea) 14,3% 34,8% 21,9%Corsi di specializzazione post-diploma 19,0% 17,4% 12,5%Corsi di specializzazione post-laurea 14,3% 8,7% 9,4%Esperienza pregressa nel settore 57,1% 69,6% 68,8%Esperienza pregressa nella mansione 52,4% 60,9% 62,5%Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore 28,6% 34,8% 25,0%Conoscenza lingua straniera 23,8% 21,7% 31,3%Conoscenze informatiche 38,1% 56,5% 46,9%Disponibilità a lavorare su turni - - -Flessibilità nell’orario di lavoro 9,5% 13,0% 9,4%Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 19,0% 21,7% 18,8%Disponibilità a spostamenti e trasferte 4,8% 13,0% 18,8%Buon grado di autonomia nel lavoro 42,9% 47,8% 43,8%Buone capacità organizzative 33,3% 47,8% 43,8%Buone capacità di comunicazione 28,6% 43,5% 43,8%Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 28,6% 39,1% 34,4%Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 28,6% 34,8% 28,1%Buone doti di creatività 33,3% 39,1% 37,5%Buone capacità di iniziativa 33,3% 52,2% 46,9%

Page 156: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

Ä�Å`Æ_Ç�È É�Ê�ËÌ�Í�ÎNΨÏ�ЫÑ%ËÒ�ÓÔÑ Õ�Ö«× Ø�Ó�Õ�Ù%Í�ÕÏ�Ú Ë�Ï�ÕÛ�Ñ Ù�Ñ Ï�Õ�Í�ÕÏ>× Ü Í�Ý�Ý�Ø�Õ�Ù�Ñ Ï�Õ�Ó½Û�Ñ�Þ�Ó�ÐNÝÏ�Õ�Í�× ÓßÎ�Ó�ËÕ�Ñ Ë�Ï

Valori percentuali di aziende che indicano i fattori come "indispensabile"

à Ó�ÎNΨÏ�Ð�Ó½Ï�á�á�Ó�ÎNΫÑ8Ó�âµÑ Õ�Ø�Î�Ó�Ð«Ñ Í�â�Ó�Î�Í�× × Ï

Î�Ó�ËÕ�Ñ ËÑ%Û�ÑÑ Õá�Ó�á�Õ�Ó�Ð«Ñ Íâ�Ó�Ë�Ë�Í�Õ�Ñ Ë�Í

Î�Ó�ËÕ�Ñ ËÑ,âµÈ ËÈ ÕÓ½Û�Ñ"Ý�Ñ Ý�Î�ÓâµÑÑ ÕÛ�Ø�Ý�Î«Ð«Ñ Í�× Ñ

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Titolo di studio medio/alto (diploma/laurea) 43,3% 30,4% 34,5% 40,0%Corsi di specializzazione post-diploma 16,7% 8,7% 20,7% 20,0%Corsi di specializzazione post-laurea 10,0% 8,7% 10,3% 15,0%Esperienza pregressa nel settore 43,3% 47,8% 31,0% 40,0%Esperienza pregressa nella mansione 33,3% 39,1% 27,6% 35,0%Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore 43,3% 39,1% 27,6% 35,0%Conoscenza lingua straniera 26,7% 17,4% 24,1% 40,0%Conoscenze informatiche 46,7% 30,4% 44,8% 50,0%Disponibilità a lavorare su turni 10,0% 26,1% 10,3% 15,0%Flessibilità nell’orario di lavoro 16,7% 17,4% 13,8% 25,0%Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 23,3% 30,4% 24,1% 35,0%Disponibilità a spostamenti e trasferte 13,3% 8,7% 10,3% 30,0%Buon grado di autonomia nel lavoro 30,0% 30,4% 24,1% 40,0%Buone capacità organizzative 16,7% 13,0% 10,3% 20,0%Buone capacità di comunicazione 23,3% 17,4% 17,2% 40,0%Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 20,0% 13,0% 13,8% 20,0%Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 16,7% 13,0% 10,3% 15,0%Buone doti di creatività 13,3% 4,3% 10,3% 10,0%Buone capacità di iniziativa 16,7% 8,7% 10,3% 15,0%

Ä�Å`Æ_Ç�È É�Ê�ÛÌ�Í�ÎNΨÏ�ЫÑ%ËÒ�ÓÔÑ Õ�Ö«× Ø�Ó�Õ�Ù%Í�ÕÏ�Ú Ë�Ï�ÕÛ�Ñ Ù�Ñ Ï�Õ�Í�ÕÏ>× Ü Í�Ý�Ý�Ø�Õ�Ù�Ñ Ï�Õ�Ó½Û�Ñ�Þ�Ó�ÐNÝÏ�Õ�Í�× ÓßÎ�Ó�ËÕ�Ñ Ë�Ï

Valori percentuali di aziende che indicano il fattore come "indispensabile"

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Titolo di studio medio/alto (diploma/laurea) 37,8% 42,6% 26,9% 39,6%Corsi di specializzazione post-diploma 26,8% 25,0% 28,4% 29,2%Corsi di specializzazione post-laurea 14,6% 16,2% 11,9% 16,7%Esperienza pregressa nel settore 59,8% 57,4% 49,3% 58,3%Esperienza pregressa nella mansione 61,0% 54,4% 50,7% 62,5%Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore 46,3% 42,6% 32,8% 39,6%Conoscenza lingua straniera 35,4% 35,3% 32,8% 35,4%Conoscenze informatiche 43,9% 42,6% 38,8% 41,7%Disponibilità a lavorare su turni 15,9% 7,4% 17,9% 8,3%Flessibilità nell’orario di lavoro 22,0% 22,1% 22,4% 20,8%Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 20,7% 27,9% 22,4% 25,0%Disponibilità a spostamenti e trasferte 23,2% 26,5% 23,9% 29,2%Buon grado di autonomia nel lavoro 42,7% 45,6% 31,3% 52,1%Buone capacità organizzative 46,3% 44,1% 38,8% 54,2%Buone capacità di comunicazione 39,0% 39,7% 28,4% 41,7%Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 30,5% 27,9% 23,9% 27,1%Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 35,4% 29,4% 25,4% 29,2%Buone doti di creatività 23,2% 25,0% 19,4% 14,6%Buone capacità di iniziativa 40,2% 36,8% 32,8% 35,4%

Page 157: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

è�é`ê_ë�ì í�î�ïð�ï�ñNñ¨ò�ó«ô%õö�÷Ôô ø�ù«ú û�÷�ø�ü%ï�øò�ý õ�ò�øþ�ô ü�ô ò�ø�ï�øò>ú ÿ ï�����û�ø�ü�ô ò�ø�÷½þ�ô���÷�ó��ò�ø�ï�ú ÷ßñ�÷�õø�ô õ�òValori percentuali di aziende che indicano il fattore come "indispensabile"

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ñ�÷�õø�ô õô%þ�÷�ú ú ÷�õô ÷�ø�ü%÷½õö�ô �µô õ�ò

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è�òñ�ï�ú ÷Ôó«ô ���ò���ñ�÷ � ì ï 50 34 33 14Titolo di studio medio/alto (laurea,diploma) 58,0% 41,2% 33,3% 14,3%Corsi di specializzazione post diploma 6,0% 8,8% 6,1% 14,3%Corsi di specializzazione post-laurea 4,0% 5,9% 3,0% 7,1%Esperienza pregressa nel settore 12,0% 11,8% 18,2% 14,3%Esperienza pregressa nella mansione 12,0% 11,8% 18,2% 14,3%Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore 10,0% 8,8% 3,0% 7,1%Conoscenza lingua straniera 42,0% 32,4% 51,5% 42,9%Conoscenze informatiche 54,0% 52,9% 45,5% 50,0%Disponibilità a lavorare su turni 20,0% 14,7% 6,1% 7,1%Flessibilità nell’orario di lavoro 26,0% 26,5% 21,2% 28,6%Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 16,0% 11,8% 15,2% 21,4%Disponibilità a spostamenti e trasferte 22,0% 23,5% 48,5% 21,4%Buon grado di autonomia nel lavoro 8,0% 8,8% 9,1% 7,1%Buone capacità organizzative 12,0% 14,7% 15,2% 21,4%Buone capacità di comunicazione 14,0% 14,7% 30,3% 42,9%Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 4,0% 2,9% 6,1% 7,1%Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 4,0% 5,9% 6,1% -Buone doti di creatività 2,0% 2,9% 3,0% 14,3%Buone capacità di iniziativa 4,0% 2,9% 6,1% 14,3%

è�é`ê_ë�ì í�î� ð�ï�ñNñ¨ò�ó«ô%õö�÷Ôô ø�ù«ú û�÷�ø�ü%ï�øò�ý õ�ò�øþ�ô ü�ô ò�ø�ï�øò>ú ÿ ï�����û�ø�ü�ô ò�ø�÷½þ�ô���÷�ó��ò�ø�ï�ú ÷ßñ�÷�õø�ô õ�òValori percentuali di aziende che indicano il fattore come "indispensabile"

� ÷�ñNñ¨ò�ó�÷ ÷�ú ÷�ñNñ«ó¨ò�ø�ô õ�ò�ý ÷�ú ÷�ñNñ«ó¨òñ�÷�õø�ô õ�ò

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è�òñ�ï�ú ÷Ôó«ô ���ò���ñ�÷ � ì ï 40 42 30 24Titolo di studio medio/alto (laurea,diploma) 42,5% 35,7% 36,7% 50,0%Corsi di specializzazione post diploma 17,5% 19,0% 16,7% 25,0%Corsi di specializzazione post-laurea 15,0% 21,4% 16,7% 16,7%Esperienza pregressa nel settore 52,5% 52,4% 56,7% 58,3%Esperienza pregressa nella mansione 42,5% 40,5% 46,7% 50,0%Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche del settore 50,0% 50,0% 40,0% 50,0%Conoscenza lingua straniera 30,0% 19,0% 20,0% 25,0%Conoscenze informatiche 45,0% 35,7% 36,7% 37,5%Disponibilità a lavorare su turni 22,5% 11,9% 13,3% 12,5%Flessibilità nell’orario di lavoro 22,5% 16,7% 16,7% 20,8%Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 17,5% 21,4% 20,0% 20,8%Disponibilità a spostamenti e trasferte 20,0% 19,0% 16,7% 25,0%Buon grado di autonomia nel lavoro 27,5% 28,6% 26,7% 37,5%Buone capacità organizzative - 35,7% 26,7% 50,0%Buone capacità di comunicazione 25,0% 23,8% 20,0% 41,7%Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 25,0% 16,7% 13,3% 25,0%Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 17,5% 14,3% 10,0% 16,7%Buone doti di creatività 12,5% 9,5% 10,0% 12,5%Buone capacità di iniziativa 25,0% 21,4% 16,7% 37,5%

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7RWDOH�ULVSRVWH�Y�D�� ��� ��� �� BTitolo di studio medio/alto (laurea,diploma) 41,7 35,5 51,8 -16,3Corsi di specializzazione post diploma 18,4 16,7 21,2 -4,5Corsi di specializzazione post-laurea 11,7 9,4 15,3 -5,9Esperienza pregressa nel settore 45,3 47,1 42,4 4,7Esperienza pregressa nella mansione 42,2 44,9 37,7 7,2Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche 36,8 43,5 25,9 17,6Conoscenza lingua straniera 33,6 29,0 41,2 -12,2Conoscenze informatiche 46,2 41,3 54,1 -12,8Disponibilità a lavorare su turni 15,7 14,5 17,7 -3,2Flessibilità nell’orario di lavoro 21,1 21,0 21,2 -0,2Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 19,3 19,6 18,8 0,8Disponibilità a spostamenti e trasferte 19,3 15,9 24,7 -8,8Buon grado di autonomia nel lavoro 30,4 31,2 29,4 1,8Buone capacità organizzative 31,8 31,9 31,8 0,1Buone capacità di comunicazione 27,8 26,1 30,6 -4,5Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 22,0 25,4 16,5 8,9Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 22,0 21,0 23,5 -2,5Buone doti di creatività 16,1 18,1 12,9 5,2Buone capacità di iniziativa 25,7 26,1 24,7 1,4

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Nei tecnici specialistici sono compresi: Tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria meccanica, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di m.c.n. del settore legno.

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7RWDOH�ULVSRVWH�Y�D�� ��� �� �� ��Titolo di studio medio/alto (laurea,diploma) 41,7 32,1 47,6 49,0Corsi di specializzazione post diploma 18,4 17,8 16,7 22,6Corsi di specializzazione post-laurea 11,7 10,0 9,5 18,4Esperienza pregressa nel settore 45,3 51,1 41,7 40,8Esperienza pregressa nella mansione 42,2 50,0 39,3 32,6Conoscenza di macchinari, strumenti e tecnologie specifiche 36,8 44,4 35,7 24,5Conoscenza lingua straniera 33,6 31,1 25,0 53,1Conoscenze informatiche 46,2 40,0 47,6 55,1Disponibilità a lavorare su turni 15,7 15,6 13,1 20,4Flessibilità nell’orario di lavoro 21,1 16,7 22,6 26,5Disponibilità ad effettuare ore di lavoro straordinario 19,3 17,9 22,6 16,3Disponibilità a spostamenti e trasferte 19,3 11,1 25,0 24,5Buon grado di autonomia nel lavoro 30,4 37,8 31,0 16,4Buone capacità organizzative 31,8 52,2 31,0 14,3Buone capacità di comunicazione 27,8 31,1 29,8 18,4Buone capacità di gestione di situazioni problematiche complesse 22,0 32,2 19,1 8,2Buone capacità di gestione e coordinamento del personale 22,0 27,8 17,8 18,4Buone doti di creatività 16,1 16,7 17,9 12,2Buone capacità di iniziativa 25,7 32,2 25,0 14,3

Nei tecnici specialistici sono compresi: Tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria meccanica, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di m.c.n. del settore legno.

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Valori percentuali calcolati sul totale delle interviste effettuate. La somma delle percentuali può essere superiore a 100 poiché potevano essere indicate più risposte

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Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a controllo numerico del settore legno e mobili.

Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.

Valori percentuali calcolati sul totale delle interviste effettuate. La somma delle percentuali può essere superiore a 100 poiché potevano essere indicate più risposte

Page 162: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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7DVVL�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�VXOOH�SUHYLVLRQL�GL�DVVXQ]LRQH�GL�WHFQLFL�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOH�

Tot TFT Tot TFT Tot TFT Tot TFT7HFQLFL�GL�VHWWRUH 73 13,7 20 20,0 9 11,1 44 11,4$OWUL�WHFQLFL� 17 0,0 7 0,0 1 0,0 9 0,07HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 17 11,8 3 33,3 4 25,0 10 0,07HFQLFL�GL�PDUNHWLQJ 2 0,0 0 _ 0 _ 2 0,0'LVHJQDWRUL�FDG�FDP 14 7,1 6 16,7 5 0,0 3 0,07RWDOH� 123 36 19 68

7$%�����

'LIILFROWj�GL�UHSHULPHQWR�GL�ILJXUH�WHFQLFKH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOH

3HUFHQWXDOH�GL�ULVSRVWH�DIIHUPDWLYH�

7RWDOH )LQR�D���� 7UD����H���� 2OWUH�L����7HFQLFL�GL�VHWWRUH 47,2 51,6 43,9 45,2$OWUL�WHFQLFL� 50,8 54,9 38,8 63,37HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 43,7 46,4 40,4 43,37HFQLFL�GL�PDUNHWLQJ 33,3 28,6 50,0 33,3'LVHJQDWRUL�FDG�FDP 40,4 49,2 28,8 47,80HGLD� 43,1 46,1 40,4 46,6

2OWUH�L����7RWDOH )LQR�D���� 7UD����H����

Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a

controllo numerico del settore legno e mobili.Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.

Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a

controllo numerico del settore legno e mobili.Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.

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h����/�I� �/�%������� � � ��� �47,1 52,4 45,7 41,9iO� ������� ���/�I� �/�40,4 40,0 44,4 35,7h����/�I� �/�%�/�I� � �\�!�I����� � �40,6 42,9 45,5 27,3��� �������!� � �����%� ���I� � �/�40,2 48,5 37,2 33,3�-����� �42,1 46,0 43,2 34,6

Nota: la percentuale di missing per questa risposta è particolarmente elevata.

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p�q r s�q t�u v w x q�y z�r z {C|I} {�u q�w!~ ~ q r ��w!u z �Cq

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� �I� � ¡!� ���I�50 - - - -��� �������!� � �����%�����I� ���/�- 39,1 34,8 38,9 70,0�-����� �

45,65 43,45 35,2 42,675 64,1

Nota: la percentuale di missing per questa risposta è particolarmente elevata.

hIiOjlkIm n%§¨�� � �I� ��� ���I�%����� �!��£I� ¡!� ���I�%���%�I���I�!��� ��¢I� ��© � �!��� ���I��� ���/�I� �/�!��¢!�I��� �%�!�!�%k

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� ����m �4�I� ��� �/�!�42 8 19,0� ����m���� � � ����� �/�!�������I� � � ��� ���I� �/�!�37 3 8,1� ����m�¤!��������������¥I� � �25 1 4,0� ����m ���I�/� � ��������� �I£ � �I��� ��� �

�,� � �I� � �38 0 0,0� ����m!�-���!� �I�I� �/�!�����,� ¡�¡!�%���

��� � ��¢���� � �5 3 60,0

Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di

ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a controllo numerico del settore legno e mobili.

Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.

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Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica, tecnici di

ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a controllo numerico del settore legno e mobili.

Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.

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v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

7HFQLFL�GL�VHWWRUH 27 9,0 17 12,1 8 7,5 2 3,8

$OWUL�WHFQLFL� 22 7,4 12 8,5 9 8,5 1 1,9

7HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 36 12,0 14 9,9 15 14,2 7 13,5

7HFQLFL�GL�PDUNHWLQJ 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0

'LVHJQDWRUL�FDG�FDP 22 7,4 10 7,1 10 9,4 2 3,8

7RWDOH�LQWHUYLVWH 299 141 106 52

7$%�����,PSUHVH�FKH�HVWHUQDOL]]DQR�OH�IXQ]LRQL�WHFQLFKH�LQGLFDWH�SHU�VHWWRUH± ²�³ ´�µ ¶:¼�º�µ ½Lº�¾ ¹ ¸%²�³ ¶�¿�¶L¶ ÀÁ¼!µ º%·Lº-½C º-º%·L¹ º�µ ¾ ²�³ ¶ ÃÃC²�¾ ´�³ º-Ä ¸�¾�Ã:¶ ´�¾%¶�¹ º%½C¾%¶ ½C º-·L¸�³�¹ ´%¹ ²�³ º-¿%º�³ ³ º�¶ ÀÁ¼!µ º%·Lº�¶ ¾ ¹ º�µ »¶ ·L¹ ²%¹ º

T.delle scienze chimiche e fisiche

5,2

T.di ingegneria elettronica/elettrotecnica

10,0

T.di ingegneria meccanica

0,0

T.di ingegneria meccanica

16,8

T.delle m.c.n e sistemi industriali

0,0

10,3

,QGXVWULH�PHFFDQLFKH�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR5,6

Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite Altri tecnici dei processi

T.delle vendite

13,2 26,3

Disegnatori Cad-Cam T.delle vendite

Disegnatori Cad-Cam

5,6 5,6

10,3 6,5

T.delle m.c.n e sistemi industriali

,QGXVWULH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR

T.delle vendite Altri tecnici dei processi

Altri tecnici dei processi

1,7

,QGXVWULH�HOHWWURQLFKH�HOHWWURWHFQLFKH

6,7 11,7 13,3

Disegnatori Cad-Cam

,PSUHVH�FKH�HVWHUQDOL]]DQR�OH�IXQ]LRQL�WHFQLFKH�LQGLFDWH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOH

7RWDOH )LQR�D���� 7UD����H���� 2OWUH�L����

,QGXVWULH�GHO�OHJQR�H�PRELOL

Nota: nei tecnici di settore sono compresi: tecnici delle scienze chimiche e fisiche, tecnici di ingegneria elettronica/elettrotecnica,

tecnici di ingegneria meccanica e tecnici delle maccchine a controllo numerico del settore legno e mobili.

Nota: in altri tecnici sono compresi gli altri tecnici dei processi, programmazione e qualità e i tecnici di macchine a controllo numerico del settore oggetti e minuteria in metallo.

,QGXVWULH�FKLPLFKH

T.di marketing

0,0

T.delle vendite

17,2

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7$%�����

7LSRORJLH�FRQWUDWWXDOL�GHOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOH

9DORUL�SHUFHQWXDOL

7RWDOH )LQR�D����7UD����H�

��� 2OWUH����7RWDOH�FRQWUDWWL�WHFQLFL�GL�VHWWRUH ����� ����� ����� �����Tempo indeterminato 95,8 78,8 96,0 98,3Collaborazioni esterne 2,7 19,5 2,9 0,0Altri contratti 1,5 1,7 1,1 1,77RWDOH�FRQWUDWWL�DOWUL�WHFQLFL� ����� ����� ����� �����Tempo indeterminato 92,5 68,8 90,9 99,2Collaborazioni esterne 6,8 29,2 9,1 0,0Altri contratti 0,6 2,1 0,0 0,87RWDOH�FRQWUDWWL�WHFQLFL�GHOOH�YHQGLWH ����� ����� ����� �����Tempo indeterminato 81,7 62,8 69,9 93,8Collaborazioni esterne 17,6 33,0 30,1 6,2Altri contratti 0,7 4,3 0,0 0,07RWDOH�FRQWUDWWLGLVHJQDWRUL�FDG�FDP ����� ����� ����� �����Tempo indeterminato 92,1 76,9 87,7 95,7Collaborazioni esterne 7,2 23,1 11,0 4,3Altri contratti 0,7 0,0 1,2 0,0

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7$%%�����

Y�D� � Y�D� �,PSLHJDWL�WHFQLFL��SURIHVVLRQL�LQWHUPHGLH� 1033 100,0 160 100,0 15,57HFQLFL�GL�LQJHJQHULD�PHFFDQLFD 343 17,9 28 17,5 8,2DUHD�SURJHWWD]LRQH ��� ���� �� ���� ����DUHD�SURGX]LRQH ��� ��� � ��� ���DUHD�TXDOLWj �� ��� � ��� ���$OWUL�WHFQLFL�GHL�SURFHVVL��SURJUDPPD]LRQH��TXDOLWj 166 8,7 13 8,1 7,8DUHD�SURFHVVL �� ��� � ��� ����DUHD�SURJUDPPD]LRQH �� ��� � ��� ����DUHD�TXDOLWj �� ��� � ��� ����'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLOLDWL 191 10,0 13 8,1 6,87HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 131 6,8 31 19,4 23,7

7$%�����

Y�D� � Y�D� �,PSLHJDWL�WHFQLFL��SURIHVVLRQL�LQWHUPHGLH� 807 100,0 149 100,0 18,57HFQLFL�GL�LQJHJQHULD�PHFFDQLFD 190 23,5 6 4,0 3,2DUHD�SURJHWWD]LRQH �� ��� � ��� ���DUHD�SURGX]LRQH �� ���� � ��� ���DUHD�TXDOLWj �� ��� � ��� ���7HFQLFR�GL�P�F�Q�H�VLVWHPL�LQGXVWULDOL 76 9,4 4 2,7 5,3'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLOLDWL 136 16,9 7 4,7 5,17HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 86 10,7 8 5,4 9,3

7$%�����

6HWWRUH�OHJQR�H�PRELOL��7DVVR�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�GHOOH�ILJXUH�WHFQLFKH

Y�D� � Y�D� �7RWDOH�WHFQLFL 156 100,0 46 100,0 29,57HFQLFR�GL�P�F�Q��H�VLVWHPL�LQGXVWULDOL 38 24,4 2 4,3 5,3'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLODWL 39 25,0 10 21,7 25,67HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 38 24,4 14 30,4 36,8

'RQQH 7)7

6HWWRUH�RJJHWWL�H�PLQXWHULD�LQ�PHWDOOR��7DVVR�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�GHOOH�ILJXUH�WHFQLFKH

6HWWRUH�PHFFDQLFR�H�GHL�PH]]L�GL�WUDVSRUWR��7DVVR�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�GHOOH�ILJXUH�WHFQLFKH

7RWDOH 'RQQH 7)7

727� 'RQQH 7)7

727�

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7$%����

6HWWRUH�FKLPLFR��7DVVR�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�GHOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�

Y�D� � Y�D� �7RWDOH�WHFQLFL� 1016 100,0 411 100,0 40,57HFQLFL�GHOOH�VFLHQ]H�FKLPLFKH�H�ILVLFKH 374 36,8 102 24,8 27,3DUHD�SURJHWWD]LRQH �� ��� �� ��� ����DUHD�SURGX]LRQH ��� ���� �� ���� ����DUHD�TXDOLWj ��� ���� �� ���� ����$OWUL�WHFQLFL�GHL�SURFHVVL��SURJUDPPD]LRQH��TXDOLWj 46 4,5 15 3,6 32,6DUHD�SURFHVVL �� ��� �� ��� ����DUHD�SURJUDPPD]LRQH �� ��� � ��� ����DUHD�TXDOLWj �� ��� � ��� ����7HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 104 10,2 30 7,3 28,87HFQLFL�GL�PDUNHWLQJ��SXEEOLFLWj�H�SXEEOLFKH�UHOD]LRQL 40 3,9 27 6,6 67,5

7$%�����

6HWWRUH�HOHWWWURQLFR�HOHWWURWHFQLFR��7DVVR�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�GHOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�

Y�D� � Y�D� �7RWDOH�WHFQLFL 1319 100,0 320 100,0 24,37HFQLFL�GL�LQJHJQHULD�HOHWWURQLFD�HOHWWURWHFQLFD 505 38,3 92 28,8 18,2DUHD�SURJHWWD]LRQH ��� ���� �� ��� ���DUHD�SURGX]LRQH ��� ���� �� ���� ����DUHD�TXDOLWj �� ��� � ��� ����$OWUL�WHFQLFL�GHL�SURFHVVL��SURJUDPPD]LRQH��TXDOLWj 188 14,3 26 8,1 13,8DUHD�SURFHVVL �� ��� � ��� ���DUHD�SURJUDPPD]LRQH �� ��� �� ��� ����DUHD�TXDOLWj �� ��� � ��� ����'LVHJQDWRUL�&$'�&$0�H�DVVLPLOLDWL 102 7,7 6 1,9 5,97HFQLFL�GHOOH�YHQGLWH 150 11,4 26 8,1 17,3

7RWDOH 'RQQH 7)7

7RWDOH 'RQQH 7)7

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7$%����

3UHVHQ]D�IHPPLQLOH�WUD�L�WHFQLFL�QHOOH�LPSUHVH�FDPSLRQH�SHU�VHWWRUH�

Y�D� 6HQ]D��WHFQLFL�� &RQ�WHFQLFL��GRQQD GRQQD 7RWDOH

�195 104 299

7RWDOH65,2 34,8 100,025 33 58

,QG��&KLPLFKH43,1 56,9 100,043 17 60

,QG��(OHWWULFKH�HG�HOHWWURQLFKH71,7 28,3 100,024 14 38

,QG��/HJQR�H�0RELOL63,2 36,8 100,029 7 36

,QG��2JJHWWL�H�PLQXWHULH�LQ�PHWDOOR80,6 19,4 100,074 33 107

,QG��0HFFDQLFKH�H�PH]]L�GL�WUDVSRUWR69,2 30,8 100,0

7$%����

3UHVHQ]D�IHPPLQLOH�WUD�L�WHFQLFL�QHOOH�LPSUHVH�FDPSLRQH�SHU�FODVVH�GLPHQVLRQDOH�

9DORUL�DVVROXWL6HQ]D�WHFQLFL��

GRQQD&RQ�WHFQLFL�

GRQQD 7RWDOH7RWDOH ��� ��� ���Fino a 20 107 34 141Tra 20 e 100 69 37 106Oltre i 100 19 33 52

9DORUL�SHUFHQWXDOL7RWDOH ���� ���� �����Fino a 20 75,9 24,1 100,0Tra 20 e 100 65,1 34,9 100,0Oltre i 100 36,5 63,5 100,0

Nota: La distinzione tra imprese con e senza tecnici donne si riferisce alla presenza o meno di donne tra i tecnici specifici di ciascun settore (domanda 3 del questionario)

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7DVVL�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�SHU�VHWWRUH�H�DUHD�IXQ]LRQDOH

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ÈÉ É ÊË ÊÌ ÍÆ È Í ÊÎ È ÅÆÇ ÈÏ ÐÉ É Ç Æ Ï Ê È ÑÇ ÅÆÇ ÈÒ Ó È Ñ Ê Í Ô

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Ú Ð Í È ÑÇ Û Ü!Ý Þ ßà Ý á â Ü!Ý Þ â á!Ý Û ã ÛÝ á â Ý á âä Ý ã

Ind. Chimiche 59,3 52,9 37,5 29,7 21,4 1,4 26,0

Ind. Elettriche ed elettroniche 43,7 28,4 18,1 7,5 26,8 1,0 30,8

Ind. Legno e Mobili 63,0 42,4 5,9 27,3 36,8 8,3 3,6

Ind. Oggetti e minuterie in metallo 49,6 29,6 11,4 3,2 31,8 0,0 3,4

Ind. Meccaniche e mezzi di trasporto 49,6 28,5 5,5 9,7 14,5 0,0 3,5

TFT=D/T*100

7$%����

7DVVL�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�GHOOH�ILJXUH�WHFQLFKH�SHU�DUHD�IXQ]LRQDOH�H�FODVVH�GLPHQVLRQDOH

ÅÆÇ È

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Ú Ð Í È ÑÇ Û Ü!Ý Þ ßà Ý á â Ü!Ý Þ â á!Ý Û ã ÛÝ á â Ý á âä Ý ã

Fino a 20 64,6 37,8 22,2 7,7 24,1 4,9 12,4

Da 21 a 50 60,0 28,7 22,4 17,8 27,8 0,0 4,4

Da 51 a 100 51,3 25,7 27,3 8,0 18,4 0,0 5,6

Da 101 a 250 44,3 33,8 11,8 8,5 18,2 1,1 5,2

Oltre 250 44,2 43,3 20,9 10,7 30,7 0,0 37,5

TFT=D/T*100

Il tasso di femminilizzazione totale (TFT) è calcolato come rapporto percentuale tra il numero di addetti donne in una specifica professione e in determinato settore (D) e il numero totale di addetti nella stessa professione e nel medesimo settore (T)

Il tasso di femminilizzazione totale (TFT) è calcolato come rapporto percentuale tra il numero di addetti donne in una specifica professione e in determinato settore (D) e il numero totale di addetti nella stessa professione e nel medesimo settore (T)

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7DVVL�GL�IHPPLQLOL]]D]LRQH�SHU�JUXSSL�GL�SURIHVVLRQH

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Ind. Chimiche 30,2 10,3 9,0 21,8 40,5 54,4 19,7 16,7Ind. Elettriche ed elettroniche 34,8 11,1 2,8 29,1 24,3 53,7 26,1 37,7Ind. Legno e Mobili 22,1 16,9 0,0 0,0 29,5 79,5 12,7 15,4Ind. Oggetti e minuterie in metallo 18,9 9,0 9,0 5,6 18,5 54,6 15,2 15,2Ind. Meccaniche e mezzi di trasporto 14,8 11,5 4,3 1,3 15,5 51,6 11,6 14,8

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Da 21 a 50 22,8 17,6 3,6 9,3 21,3 64,8 11,6 28,2Da 50 a 100 21,6 4,3 8,9 5,0 18,0 59,6 18,8 17,7Da 101 a 250 20,3 3,1 3,1 7,8 19,0 45,0 14,5 19,5Oltre 250 28,6 3,6 12,0 24,8 33,0 57,2 23,2 33,2

TFT=D/T*100

Il tasso di femminilizzazione totale (TFT) è calcolato come rapporto percentuale tra il numero di addetti donne in una specifica professione e in determinato settore (D) e il numero totale di addetti nella stessa professione e nel medesimo settore (T)

Il tasso di femminilizzazione totale (TFT) è calcolato come rapporto percentuale tra il numero di addetti donne in una specifica professione e in determinato settore (D) e il numero totale di addetti nella stessa professione e nel medesimo settore (T)

Page 171: DONNE E PROFESSIONI TECNICHE IN PROVINCIA DI VARESE...chimiche e di ingegneria (23,9%) e insegnanti di sostegno (18,8%). Si tratta di figure per cui le imprese richiedono nella maggioranza

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43,1 51,7 71,1 22,2 46,7 47,214 11 9 4 29 67

24,1 18,3 23,7 11,1 27,1 22,44 6 2 10 17 39

6,9 10,0 5,3 27,8 15,9 13,012 7 9 9 37

20,7 11,7 0,0 25,0 8,4 12,43 5 5 2 15

5,2 8,3 0,0 13,9 1,9 5,058 60 38 36 107 299

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5,9 6,4 41,3 2,4 8,6 7,2489 329 261 171 959 2209

11,4 6,4 42,1 4,2 15,6 10,9268 435 103 736 1213 2755

6,2 8,5 16,6 18,0 19,8 13,62198 1296 1425 1364 6283

51,1 25,4 0,0 34,8 22,2 31,01097 2721 1664 2073 7555

25,5 53,3 0,0 40,7 33,8 37,34304 5106 620 4093 6139 20262

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