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COMUNE DI BRESCIA Provincia di Brescia RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO “EX GENIO CIVILE” PER REALIZZAZIONE NUOVO ALBERGO PROGETTO DEI REQUISITI ACUSTICI PASSIVI D.P.C.M. 05/12/1997 Committente: Spett. ABnormA Architetture Egr. Arch. Giuseppe Marrelli viale Venezia, 65 Brescia, Italia Tel. +39 030 5057270 Consulenza Acustica: STUDIO TREBESCHI Via al Castello, 1 BRESCIA (BS) [email protected] Milano, 25 maggio 2018

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COMUNE DI BRESCIA Provincia di Brescia

RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO “EX GENIO CIVILE” PER REALIZZAZIONE NUOVO ALBERGO

PROGETTO DEI REQUISITI ACUSTICI PASSIVI

D.P.C.M. 05/12/1997

Committente:

Spett. ABnormA Architetture

Egr. Arch. Giuseppe Marrelli viale Venezia, 65

Brescia, Italia

Tel. +39 030 5057270

Consulenza Acustica: STUDIO TREBESCHI

Via al Castello, 1 BRESCIA (BS)

[email protected]

Milano, 25 maggio 2018

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SOMMARIO

SOMMARIO ...................................................................................................................................................... 2

1 QUADRO LEGISLATIVO E NORMATIVO .................................................................................................. 4

2 IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE .................................................................................................. 6

3. IL PROGETTO ACUSTICO ........................................................................................................................ 8

3.1 POTERE FONOISOLANTE ................................................................................................................ 8 3.1.1 PARETI VERTICALI ................................................................................................................... 9 3.1.2 SOLAI ...................................................................................................................................... 15 3.1.3 Verifica requisito ...................................................................................................................... 17

3.2 ISOLAMENTO ACUSTICO AL CALPESTIO TRA AMBIENTI .............................................................. 21 3.2.1 SOLAI ............................................................................................................................................. 21 3.2.2 SCALE INTERNE ............................................................................................................................ 27

3.3 ISOLAMENTO ACUSTICO DI FACCIATA ......................................................................................... 28 3.4 IMPIANTI ......................................................................................................................................... 36

3.4.1 Impianti a funzionamento continuo ................................................................................................... 36 3.4.1 Impianti a funzionamento discontinuo ............................................................................................... 40

4 CONCLUSIONI ........................................................................................................................................ 46

ALLEGATO A: PLANIMETRIE DI PROGETTO ............................................................................................... 47

ALLEGATO B: SCHEDE TECNICHE .............................................................................................................. 53

ALLEGATO C: NOMINA DI TECNICO COMPETENTE .................................................................................... 69

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PREMESSA

A seguito dell’incarico da parte dell’arch. Marrelli dello studio ABnormA Architetture è stato predisposto il

presente documento che contiene le prescrizioni progettuali necessarie all’ottimizzazione delle prestazioni

acustiche del nuovo albergo che sarà ricavato dalla ristrutturazione della sede dell’Ex Genio Civile che ha

sede in Piazza Cremona nel Comune di Brescia (BS), con riferimento ai requisiti passivi acustici.

La legge e la normativa impongono infatti che per l’edilizia residenziale e commerciale siano soddisfatte alte

prestazioni di isolamento acustico tra ambienti e le facciate, sia per rumori aerei che per rumori impattivi,

nonché impone che il rumore prodotto dagli impianti a corredo degli edifici sia contenuto entro valori di comfort

adeguato.

La presente valutazione si rivolge esclusivamente alla progettazione dei requisiti acustici passivi delle cinque

unità immobiliari destinate all’attività residenziale e dei tre adibite ad attività commerciale.

Il presente lavoro si pone l’obiettivo di ottimizzare le scelte progettuali e di cantiere relative alle partizioni

verticali e orizzontali, nonché alle tubazioni idro-sanitarie, necessarie a garantire l’adeguato isolamento

acustico tra le due unità abitative confinanti.

La consulenza richiesta si pone, inoltre, come supporto e come riferimento per la direzione lavori, in modo da

garantire la corretta posa in opera dei componenti edilizi.

La progettazione acustica è redatta ai sensi del DPCM 05/12/1997 “Determinazione dei requisiti acustici

passivi degli edifici”, della serie di norme UNI EN 12354 “Valutazione delle prestazioni acustiche di edifici a

partire dalle prestazioni di prodotti” e delle UNI/TR 11175:2005 “Guida alle nuove serie UNI EN 12354 per la

previsione delle prestazioni acustiche degli edifici. Applicazione alla tipologia costruttiva nazionale”.

L’esperienza insegna come spesso vi siano discordanze anche di alcuni dB tra i valori teorici di isolamento

acustico e i valori misurati in sito sui manufatti realizzati. Queste differenze sono prevalentemente da attribuire

alle normali procedure di posa in cantiere, le quali, se non esattamente conformi a quelle ipotizzate in sede di

progetto, possono creare ponti acustici dagli esiti molto incerti e di difficile valutazione in sede teorico-

progettuale.

La direzione dei lavori deve quindi vigilare che siano garantite tutte le migliori condizioni di posa dei materiali,

secondo le schede tecniche degli stessi e l’indicazione dei vari progettisti coinvolti, nonché, naturalmente,

secondo le prescrizioni qua impartite.

Si fa inoltre presente che le formule analitiche usate nei calcoli previsionali derivano da relazioni ottenute da

modelli matematici estrapolati su base empirica, tali da comportare risultati finali con valori che possono

differire (anche in condizioni di buona e corretta posa in opera) di qualche dB rispetto al calcolo teorico.

Tutti i materiali devono essere accompagnati da certificati di laboratorio accreditati e per essi si fa sempre

l’ipotesi di un corretto stoccaggio in cantiere, corretta posa e resistenza meccanica durevole nel tempo.

La direzione dei lavori rimane in ultima analisi responsabile delle fasi esecutive e della buona riuscita e del

soddisfacimento dei requisiti acustici.

La presente relazione deve essere letta interamente.

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1 QUADRO LEGISLATIVO E NORMATIVO

In Italia il DPCM 05/12/97 è il riferimento legislativo che ha guidato la progettazione e la costruzione degli

edifici e dei loro componenti (partizioni e impianti) per quanto concerne l’isolamento da rumore delle unità

immobiliari. Nel decreto vengono presi in esame i requisiti di isolamento al rumore trasmesso per via aerea e

per via strutturale (calpestio) e sono stabiliti i limiti del rumore emesso dagli impianti.

Tali requisiti riguardano le partizioni di separazione tra diverse unità immobiliari, pertanto non possono

ritenersi validi per ambienti interni che appartengono alla medesima unità, e sono definiti “passivi” perché

intrinseci agli elementi strutturali e di partizione dell’edificio stesso.

In Tabella n. 1 si riporta l’elenco dei requisiti acustici passivi e le relative norme tecniche di riferimento per la

progettazione e la misura in opera.

Tabella n. 1: Elenco e definizione dei requisiti acustici passivi stabiliti dal DPCM 05/12/1997

Requisito Definizione Scopo Norma tecnica di previsione

Norma tecnica di misura in opera

R’w Potere fonoisolante apparente di elementi di separazione tra ambienti di U.I. diverse

Isolamento acustico per via aerea tra ambienti UNI 12354-1 ISO 16283-1:2014

ISO 717-1

D2m,nT,w Isolamento acustico standardizzato di facciata

Isolamento acustico di facciata dell’edificio UNI 12354-3 ISO 16283-2:2014

ISO 717-1

L’n,w Livello di rumore di calpestio di solai normalizzato

Rumore di calpestio tra ambienti UNI 12354-2 ISO116283-3:2016

ISO 717-2

LASmax Livello massimo di pressione sonora pesata A con costante di tempo slow

Rumore di impianti a funzionamento discontinuo

UNI 12354-5 ISO 16032:2005 ISO 10052:2010

LAeq Livello continuo equivalente di pressione sonora pesata A

Rumore di impianti a funzionamento continuo UNI 12354-5 UNI 8199:1998

Tr Tempo di riverberazione Comfort interno UNI 11367 Serie ISO 140

La Tabella n. 2 riassume le categorie edilizie di competenza del decreto (ovvero tutta l’edilizia con l’esclusione

degli edifici artigianali e industriali, per i quali si deve fare riferimento ad altri decreti attuativi della legge

quadro n.447).

Tabella n. 2: Tabella A del DPCM 05/12/1997: classificazioni degli ambienti abitativi (Art. 2)

- categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili; - categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili; - categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili; - categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili; - categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili; - categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili; - categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.

A partire dalla classificazione in categorie di edificio, vengono definiti i limiti che i requisiti acustici passivi

devono garantire (Tabella n. 3).

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Tabella n. 3: Tabella B del DPCM 05/12/1997: requisiti acustici passivi

Categorie di edificio Parametri R’w (*) D2m,nT,w L’n,w LASmax LAeq

1. D 55 45 58 35 25 2. A, C 50 40 63 35 35 3. E 50 48 58 35 25 4. B, F, G 50 42 55 35 35

(*) Valori di RW riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari e due unità commerciali.

Per la progettazione dei requisiti acustici passivi prenderanno come obbiettivo di progettazione i valori indicati dal

D.P.C.M 05/12/1997.

Per valutare in sede previsionale la resa acustica delle tipologie costruttive e quindi stimare la rispondenza delle

scelte ai limiti previsti per il requisito in osservazione si può fare riferimento alla normativa UNI previste in materia.

A riferimento si assumono le Normative UNI EN 12354 Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni

acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti, e precisamente:

- parte 1: Isolamento dal rumore per via aerea tra ambienti

- parte 2: Isolamento acustico al calpestio tra ambienti

- parte 3: Isolamento acustico contro il rumore proveniente dall'esterno per via aerea

Una valida integrazione è offerta dal documento del Gruppo di lavoro della Commissione Acustica UNI UNI TR

11175 che ha per oggetto le linee guida per il calcolo e la verifica di progetto – prestazioni acustiche degli edifici.

Considerando le indicazioni delle norme e del documento di linea guida si opera con analisi delle tipologie

costruttive tipiche italiane e di conseguenza si giunge alla stima del requisito acustico della partizione

considerata.

Per la considerazione dei dati di potere fonoisolante dei componenti costruttivi si fa riferimento a:

- dati forniti dai costruttori;

- dati di misure in opera su partizioni similari;

- dati di misure di laboratorio riportate in banca dati costituita da misure eseguite presso varie strutture.

Il DPCM stabilisce espressamente che i requisiti siano soddisfatti “in opera” e quindi l’unico modo per accertarsi

della rispondenza alla norma è fare un collaudo acustico con prove a campione ad edificio ultimato. L’unico

processo in grado di fornire risultati certi è quindi quello composto da: progettazione, corretta posa in opera e

collaudo. Si chiarisce che se la posa in opera dei materiali non è fatta secondo le prescrizioni del progetto

acustico e come indicato nelle schede dei materiali, la prestazione acustica sarà di vari dB distante dal requisito

richiesto. Ne consegue che per tutti i parametri acustici non è possibile garantire che l’edificio potrà soddisfare

completamente i parametri da DPCM 5/12/1997.

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2 IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE

Il progetto prevede la ristrutturazione dell’edificio “Ex Genio Civile” per la realizzazione di un nuovo albergo nel

Comune di Brescia (BS). L’edificio appartiene ad un’unica proprietà e si sviluppa su quattro piani fuori terra,

destinati ad edilizia ricettiva di cui uno è un piano seminterrato. In Allegato A, sono riportate le planimetrie e le

sezioni di progetto.

Data la forma particolare dell’edificio “a punta di freccia” l’accesso principale al nuovo albergo si trova punta

dell’edificio affacciante viale XX angolo YY nella corte interna che si crea con le ali lateraIi dell’immobile vi è

un piccolo parcheggio e l’accesso secondario.

Il progetto di costruzione prevede le seguenti caratteristiche:

- Struttura portante è costituita da un telaio in cemento armato

- L’edificio è dotato di un vano scala principale con l’ascensore in posizione centrale e di un vano scala

nell’ala di destra. Nel cortile interno all’ala di sinistra verrà realizzata una scala esterna in carpenteria.

- La sopraelevazione per una porzione di edificio del terzo piano

- Le altezza interpiano differiscono per ogni piano

- Tutte le pareti perimetrali in muratura piena e i solai sono realizzati in laterocemento

La copertura del corpo principale viene mantenuto a falda; le porzioni in ampliamento saranno piane

- I divisori interni sono realizzati mediante sistemi a secco

- Disposizione di un impianto di aerazione: il condizionamento dell’aria è garantito da un’unità di

trattamento, mentre il ricambio dell’aria è affidato a delle bocchette di mandata e ripresa, condotti di

aerazione saranno nascosti alla vista, disposti al di sopra di un controsoffitto.

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Figura n. 1: Planimetria del piano rialzato

Figura n. 2: Sezioni intero corpo di fabbrica

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3. IL PROGETTO ACUSTICO

I materiali da impiegare in cantiere devono essere sempre accompagnati da un certificato di prova effettuata

presso un ente abilitato, che ne attesti le proprietà acustiche.

L’uso di materiali simili a quelli descritti nei certificati può dare risultati analoghi a quelli attesi, anche se tale

risultato non è sempre garantito.

La norma tende a considerare valido un certificato di laboratorio e tende a porre in secondo piano un

certificato di prova in opera di un materiale (per evidenti incertezze e imprecisione nella descrizione delle

modalità di prova, dei materiali impiegati ecc.).

Tuttavia, per definire le giuste stratigrafie di progetto, è necessario fare riferimento anche all’esperienza

propria, ma soprattutto fare riferimento ad esperienze ormai consolidate (quali materiali e tecniche costruttive

in uso in altri stati, dove le problematiche acustiche sono oggetto di analisi da ben più tempo che in Italia).

Stabilità dimensionale, geometrica e di resistenza dei materiali impiegati deve essere garantita dai produttori e

vagliata dalla D.L.

3.1 POTERE FONOISOLANTE

Il decreto prescrive che l’isolamento aereo tra due unità immobiliari distinte sia di almeno 50 dB.

Ciò significa realizzare una partizione divisoria (parete o solaio) in grado di isolare di almeno 50 dB i due

ambienti nei confronti dei rumori che si trasmettono per via aerea (a meno di contributi dovuti a fattori

ambientali, quali volume dei locali, riverbero negli stessi ecc.).

La trasmissione del rumore da un locale a quello adiacente avviene in larga parte attraverso l’elemento

divisorio (parete o solaio) ed in parte minore (ma assolutamente non trascurabile) attraverso gli elementi

laterali (pareti laterali, pavimento e soffitto, ecc.).

Per soddisfare i requisiti di isolamento si devono quindi realizzare pareti divisorie ad hoc e progettare tutti i

nodi di collegamento tra le pareti divisorie e gli elementi laterali in modo da ridurre per quanto possibile le

trasmissioni per fiancheggiamento.

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3.1.1 PARETI VERTICALI

ME 1 PARETE PERIMETRALE IN MATTONI PIENI Parete esistente costituita da muratura in mattoni pieni intonacata all’interno e coibentata termicamente

mediante l’applicazione di un cappotto da 140 mm in EPS.

Tabella n. 4: Progetto della parete perimetrale in mattoni pieni con cappotto

Parete perimetrale Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2]

Rw [dB]

Intonaco 25 1800 45

59

Mattoni pieni 550 2000 1100

Intonaco 25 1800 45

Isolamento a cappotto in EPS 140 20 3

Rasatura 7 1650 12

Totale: 747 1160

La valutazione del potere fonoisolante è stata calcolata secondo la relazione del rapporto tecnico UNI TR

11175 con la formula italiana valida partizioni orizzontali e verticali (singole e doppie) con m’ > 80 kg/m2.

Nel caso di pareti doppie l’intercapedine deve essere priva di materiale fonoassorbente e di spessore uguale

o minore di 5 cm:

Rw = 20 * log (m’) – 2 dB

Alla relazione sopra descritta è stato aggiunto un fattore cautelativo pari a – 2 dB come proposto dalla UNI TR

11175:

Rw = 20 * Log (1160) – 2 = 59,3 dB → 59 dB

ME 2 PARETE PERIMETRALE IN MATTONI E PIETRA Parete esistente costituita da muratura in mattoni e pietra intonacata all’interno e coibentata termicamente

mediante l’applicazione di un cappotto da 140 mm in EPS.

Tabella n. 5: Progetto della parete perimetrale in mattoni e pietra con cappotto

Parete perimetrale Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2]

Rw [dB]

Intonaco 25 1800 45

59

Mattoni pieni 550 2000 1100

Intonaco 25 1800 45

Isolamento a cappotto in EPS 140 20 3

Rasatura 7 1650 12

Totale: 747 1160

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La valutazione del potere fonoisolante è stata calcolata secondo la relazione del rapporto tecnico UNI TR

11175 con la formula italiana valida partizioni orizzontali e verticali (singole e doppie) con m’ > 80 kg/m2.

Nel caso di pareti doppie l’intercapedine deve essere priva di materiale fonoassorbente e di spessore uguale

o minore di 5 cm:

Rw = 20 * log (m’) – 2 dB

Alla relazione sopra descritta è stato aggiunto un fattore cautelativo pari a – 2 dB come proposto dalla UNI TR

11175:

Rw = 20 * Log (1160) – 2 = 59,3 dB → 59 dB

ME 3 PARETE PERIMETRALE NUOVO LATERIZIO Parete esistente costituita da muratura in blocco forato da 30 cm intonacato 15 mm per parte e coibentato

termicamente mediante l’applicazione di un cappotto da 140 mm in EPS.

Tabella n. 6: Progetto della parete perimetrale in blocchi di laterizio con cappotto

Parete perimetrale Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2] Rw

[dB]

Intonaco 15 1800 27

45

Blocco forato 300 690 206

Intonaco 15 1800 27

Isolamento a cappotto in EPS 140 20 3

Rasatura 7 1650 12

Totale: 447 248

La valutazione del potere fonoisolante è stata calcolata secondo la relazione del rapporto tecnico UNI TR

11175 con la formula italiana valida partizioni orizzontali e verticali (singole e doppie) con m’ > 80 kg/m2.

Nel caso di pareti doppie l’intercapedine deve essere priva di materiale fonoassorbente e di spessore uguale

o minore di 5 cm:

Rw = 20 * log (m’) – 2 dB

Alla relazione sopra descritta è stato aggiunto un fattore cautelativo pari a – 2 dB come proposto dalla UNI TR

11175:

Rw = 20 * Log (248) – 2 = 45,9 dB → 45 dB

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MI 1 PARETE DIVISORIA INTERNA ESISTENTE CON CONTROPARETE Divisorio costituito da mattone semipieno da 12 cm intonacato 10 mm per parte e coibentato termicamente

mediante la posa di una contro-parete autoportante rivestita con una lastra di gesso rivestito. All’interno del

profilo sarà inserito un pannello da 80 mm in lana di roccia d = 70 kg/m3.

Tabella n. 7: Progetto della parete divisoria in mattone semipieno con controparete “divisorio NR laterizio”

Parete interna Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2]

Rw [dB]

Cartongesso 13 900 11,70

58 (-2/-8)

Camera d’aria 20 - -

Lana di roccia 80 70 4,2

intonaco 10 1800 18

Mattone semipieno 120 1500 181

intonaco 10 1800 27

Totale: 254 215

A tale parete composta è possibile assegnare un valore di isolamento Rw = 58 dB, valore preso dal certificato

di prova n. 208454/2006 realizzata dalla società Knauf presso l’Istituto Giordano di Bellaria con una

stratigrafia similare. La parete era costituita da un semipieno da 80 mm e la controparete autoportante t da un

montante da 50x50 mm rivestita esternamente da una lastra in gesso rivestito da 12,5 mm ed interposta lana

di roccia da 40 mm e densità 70 kg/m3. Pur avendo un forato di spessore maggiore ma un montante di

dimensioni maggiori e una lana di roccia doppia si adotterà lo stesso valore del certificato.

Nel caso la lastra standard vengo sostituita con la lastra idro il potere fonoisolante può essere uguale in

quanto il peso della lastra è uguale.

MI 2 PARETE DIVISORIA INTERNA ESISTENTE CON CONTROPARETE Parete esistente costituita da muratura in mattoni e pietra intonacata all’interno e coibentata termicamente

mediante la posa di una controparete autoportante rivestita con una lastra di gesso rivestito. All’interno del

profilo sarà inserito un pannello da 80 mm in lana di roccia d = 70 kg/m3.

Tabella n. 8: Progetto della parete interna esistente “divisorio NR mattoni-pietra con controparete”

Parete interna Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2] Rw

[dB]

Cartongesso 13 900 11,70

59

Camera d’aria 20 - -

Lana di roccia 80 70 4,2

Intonaco 25 1800 45

Mattoni pieni 550 2000 1100

Intonaco 25 1800 45

Totale: 714 1161

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Pur essendo applicata una controparete interna, essa non sarà conteggiata da un punto di vista acustico in

quanto su una parete in muratura di tale massa l’incremento è pressoché nullo.

La valutazione del potere fonoisolante è stata calcolata secondo la relazione del rapporto tecnico UNI TR

11175 con la formula italiana valida partizioni orizzontali e verticali (singole e doppie) con m’ > 80 kg/m2.

Nel caso di pareti doppie l’intercapedine deve essere priva di materiale fonoassorbente e di spessore uguale

o minore di 5 cm:

Rw = 20 * log (m’) – 2 dB

Alla relazione sopra descritta è stato aggiunto un fattore cautelativo pari a – 2 dB come proposto dalla UNI TR

11175:

Rw = 20 * Log (1161) – 2 = 59,3 dB → 59 dB

MI 3 PARETE CONTROTERRA CON CONTROPARETE ISOLATA Parete contro terra esistente costituita da muratura in mattoni e pietra intonacata all’interno e coibentata

termicamente mediante la posa di una controparete autoportante rivestita con una lastra di gesso rivestito.

All’interno del profilo sarà inserito un pannello da 80 mm in lana di roccia d = 70 kg/m3.

Tabella n. 9: Progetto della parete controterra con controparete isolata

Parete contro terra Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2] Rw

[dB]

Cartongesso 13 900 11,70

59

Camera d’aria 20 - -

Lana di roccia 80 70 4,2

Intonaco 25 1800 45

Mattoni e sassi 550 2000 1100

Intonaco 25 1800 45

Totale: 714 1161

Pur essendo applicata una controparete interna, essa non sarà conteggiata da un punto di vista acustico in

quanto su una parete in muratura di tale massa l’incremento è pressoché nullo.

La valutazione del potere fonoisolante è stata calcolata secondo la relazione del rapporto tecnico UNI TR

11175 con la formula italiana valida partizioni orizzontali e verticali (singole e doppie) con m’ > 80 kg/m2.

Nel caso di pareti doppie l’intercapedine deve essere priva di materiale fonoassorbente e di spessore uguale

o minore di 5 cm:

Rw = 20 * log (m’) – 2 dB

Alla relazione sopra descritta è stato aggiunto un fattore cautelativo pari a – 2 dB come proposto dalla UNI TR

11175:

Rw = 20 * Log (1161) – 2 = 59,3 dB → 59 dB

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MI 4 PARETE DIVISORIA TRA LE CAMERE CON IL PASSAGGIO DI IMPIANTI Parete a secco realizzata con doppia orditura metallica rivestita esternamente con doppia lastra, costitute da

uno strato di gesso fibra da 12,5 mm (lastra arancione) e uno strato di gesso rivestito standard da 12,5 mm

(lastra azzurra) a vista. Ad uno dei due profili sarà avvitata all’interno dell’intercapedine una lastra in gesso

fibra da 12,5 mm. All’interno di entrambi i profili sarà inserito un pannello da 40 mm in lana di roccia d = 70

kg/m3.

Tabella n. 10: Progetto della parete divisoria delle camere con il passaggio degli impianti

Parete tra camera e camera Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2]

Rw [dB]

Cartongesso 12,5 900 11,70

63 (-4/-11)

Gesso fibra 12,5 1150 13,50

Lana di roccia 40 70 2,8

Camera d’aria 10 - -

Gesso fibra 12,5 1150 13,50

Camera d’aria 10 - -

Lana di roccia 40 70 2,8

Camera d’aria 12,5 - -

Gesso fibra 12,5 1150 13,50

Cartongesso 12,5 900 11,70

Totale: 175 69,5

A tale parete composta è possibile assegnare un valore di isolamento Rw = 63 dB, valore preso dal certificato

di prova n. 260386 / 2009 realizzata dalla società Knauf presso l’Istituto Giordano di Bellaria con la medesima

stratigrafia. Durante la prova sono state posate le scatolette elettriche contrapposte.

Nel caso la lastra standard vengo sostituita con la lastra idro il potere fonoisolante può essere uguale in

quanto il peso della lastra è uguale.

MI 5 PARETE DIVISORIA TRA LE CAMERE IN ASSENZA DI PASSAGGIO DI IMPIANTI Parete a secco realizzata con orditura metallica singola rivestita esternamente con una doppia lastra, costitute

da uno strato di gesso fibra da 12,5 mm (lastra arancione) e uno strato di gesso rivestito standard da 12,5 mm

a vista (lastra azzurra). All’interno del profilo sarà inserito un pannello da 60 mm in lana di roccia d = 70 kg/m3.

Tabella n. 11: Progetto della parete divisoria delle camere in assenza di passaggio degli impianti

Parete tra camera e camera Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2] Rw [dB]

Cartongesso 12,5 900 11,70

54 (-5/-13)

Gesso fibra 12,5 1150 13,50

Lana di roccia 60 70 4,2

Camera d’aria 15 - -

Gesso fibra 12,5 1150 13,50

Cartongesso 12,5 900 11,70

Totale: 125 54,6

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A tale parete composta è possibile assegnare un valore di isolamento Rw = 54 dB, valore preso dal certificato

di prova n. 329508 / 2015 realizzata dalla società Knauf presso l’Istituto Giordano di Bellaria con la medesima

stratigrafia dove le lastre erano tutte e 4 di tipo Standard. Il cambio delle lastre standard con le lastre in gesso

fibra, di densità superiore porta a migliorare l’isolamento della parete. Pur avendo due lastre più performanti si

adotterà lo stesso valore del certificato.

Nel caso la lastra standard vengo sostituita con la lastra idro il potere fonoisolante può essere uguale in

quanto il peso della lastra è uguale.

MI 6 TRAMEZZA INTERNA DELLA CAMERA

Parete a secco realizzata con orditura metallica singola rivestita esternamente con una doppia lastra in gesso

rivestito standard da 12,5 mm a vista (lastra azzurra). All’interno del profilo sarà inserito un pannello da 60 mm

in lana di roccia d = 70 kg/m3.

Tabella n. 12: Progetto della parete divisoria delle camere in assenza di passaggio degli impianti

Tramezza interno camera Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2] Rw [dB]

Cartongesso 12,5 900 11,70

54 (-5/-13)

Gesso fibra 12,5 1150 11,70

Lana di roccia 60 70 4,2

Camera d’aria 15 - -

Gesso fibra 12,5 1150 11,70

Cartongesso 12,5 900 11,70

Totale: 125 51,0

A tale parete composta è possibile assegnare un valore di isolamento Rw = 54 dB, valore preso dal certificato

di prova n. 329508 / 2015 realizzata dalla società Knauf presso l’Istituto Giordano di Bellaria con la medesima

stratigrafia

Nel caso la lastra standard vengo sostituita con la lastra idro il potere fonoisolante può essere uguale in

quanto il peso della lastra è uguale.

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3.1.2 SOLAI

S 01 PAVIMENTO SU VESPAIO

Tabella n. 13: Progetto del pavimento su vespaio

Pavimento su vespaio Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2] Rw [dB]

Piastrelle 10 900 23

47

Sottofondo termoisolante 100 315 31,50

EPS 80 35 2,8

CLS 100 2400 240

Totale: 290 297

La valutazione del potere fonoisolante è stata calcolata secondo la relazione del rapporto tecnico UNI TR

11175 con la formula italiana valida partizioni orizzontali e verticali (singole e doppie) con m’ > 80 kg/m2.

Nel caso di pareti doppie l’intercapedine deve essere priva di materiale fonoassorbente e di spessore uguale

o minore di 5 cm:

Rw = 20 * log (m’) – 2 dB

Alla relazione sopra descritta è stato aggiunto un fattore cautelativo pari a – 2 dB come proposto dalla UNI TR

11175:

Rw = 20 * Log (297) – 2 = 47,5 dB → 47 dB

S 02 PAVIMENTO ISOLATO INTRADOSSO

Tabella n. 14: Progetto del pavimento isolante all’intradosso

Pavimento su vespaio Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2]

Rw [dB]

Piastrelle 10 900 23

51

CLS 70 2400 168

Solaio laterizio 340 650 2,8

Intonaco 20 1800 36

Isolamento a cappotto in EPS 100 20 2

Rasatura 7 1650 12

Totale: 547 461

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La valutazione del potere fonoisolante è stata calcolata secondo la relazione del rapporto tecnico UNI TR

11175 con la formula italiana valida partizioni orizzontali e verticali (singole e doppie) con m’ > 80 kg/m2.

Nel caso di pareti doppie l’intercapedine deve essere priva di materiale fonoassorbente e di spessore uguale

o minore di 5 cm:

Rw = 20 * log (m’) – 2 dB

Alla relazione sopra descritta è stato aggiunto un fattore cautelativo pari a – 2 dB come proposto dalla UNI TR

11175:

Rw = 20 * Log (461) – 2 = 51,3 dB → 51 dB

S 03 SOLAIO INTERPIANO

Tabella n. 15: Progetto del pavimento isolante all’intradosso

Solaio interpiano Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2]

Rw [dB]

Piastrelle 10 900 23

52

Sottofondo termoisolante 100 315 31,50

Tappetino anticalpestio 10

CLS 70 2400 168

Solaio laterizio 340 650 2,8

Intonaco 10 1800 36

Totale: 440 447

Il solaio interpiano dovrà avere tassativamente un potere fonoisolante pari a Rw = 52 dB. Tale valore deve

essere definito da un certificato di laboratorio che ne attesti la veridicità.

S 04 COPERTURA IN LEGNO

Tabella n. 16: Progetto della parete divisoria interna esistente

Copertura in legno Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2] Rw

[dB]

Membrana 1 700 0,7

50

Abete 25 450 11,25

Celenit N 20 530 10,6

Celenit FL 120 160 19,2

Celenit N 30 530 12,9

Abete 25 450 11,25

Abete 25 450 11,25

Totale: 222 66

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Il solaio interpiano dovrà avere tassativamente un potere fonoisolante pari a Rw = 50 dB. Tale valore deve

essere definito da un certificato di laboratorio che ne attesti la veridicità.

S 05 COPERTURA PIANA

Tabella n. 17: Progetto del solaio di copertura piano

Copertura piana Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2] Rw

[dB]

Impermeabilizzazione 8 1100 9

48

XPS 140 35 4,90

Freno a vapore - - -

Blocco in laterizio 300 1050 315

intonaco 10 1800 18

Totale: 459 329

La valutazione del potere fonoisolante è stata calcolata secondo la relazione del rapporto tecnico UNI TR

11175 con la formula italiana valida partizioni orizzontali e verticali (singole e doppie) con m’ > 80 kg/m2.

Nel caso di pareti doppie l’intercapedine deve essere priva di materiale fonoassorbente e di spessore uguale

o minore di 5 cm:

Rw = 20 * log (m’) – 2 dB

Alla relazione sopra descritta è stato aggiunto un fattore cautelativo pari a – 2 dB come proposto dalla UNI TR

11175:

Rw = 20 * Log (329) – 2 = 48,3 dB → 48 dB

3.1.3 VERIFICA REQUISITO

Si procede di seguito alla verifica del potere fonoisolante delle pareti di separazione eseguita secondo la

procedura prevista dalla norma UNI 12354-1.

A favore di sicurezza si considera come dato di partenza della parete l’indice di potere fonoisolante più basso,

che corrisponde alla stratigrafia di spessore ridotto. Si assume che tutte le pareti di separazione dell’edificio

abbiano lo stesso potere fonoisolante.

La trasmissione del rumore da un ambiente all’altro può avvenire direttamente attraverso la parete di

separazione e indirettamente attraverso le partizioni orizzontali e verticali laterali che delimitano i due

ambienti. Per ciascun percorso di propagazione viene calcolato il corrispondente indice di valutazione del

potere fonoisolante (RDd,w per il percorso diretto e RFf,w per i percorsi laterali), in funzione dell’indice di potere

fonoisolante dell’elemento di separazione (RS,w) e di ciascuna partizione laterale (RF,f,w), dell’incremento di tale

indice dovuto alla presenza di strati addizionali quali contropareti e pavimenti galleggianti (ΔR), dell’indice di

riduzione delle vibrazioni (K), della superficie della parete di separazione (S) e della lunghezza del giunto tra

tale parete e le partizioni laterali (l).

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Noti questi parametri si può procedere al calcolo dell’indice di potere fonoisolante apparente tra i due

ambienti: “combinando” tra loro i tredici percorsi di rumore con la seguente relazione matematica:

A favore di sicurezza sono state assunte le seguenti ipotesi di calcolo:

- l’indice di potere fonoisolante del solaio è stato considerato pari a 52 dB, calcolato con le formule a

disposizione in letteratura;

- l’indice di riduzione delle vibrazioni ai giunti Kij è stato valutato considerando la massa per unità di area

degli elementi connessi al giunto; le relazioni definite per la valutazione di Kij sono indicate quale

funzione della grandezza M definita come segue:

E le relazioni sono definite in base alla tipologia di nodo come dimostrato di seguito:

Nodo a croce

Nodo a T

- non è stato considerato il contributo benefico all’isolamento acustico laterale che può fornire la presenza

del controsoffitto nelle stanze in quanto assente.

Si riporta di seguito l’elenco delle grandezze fisiche e delle relative unità di misura utilizzate nel calcolo:

- S: superficie della parete oggetto di verifica [m2];

- m’: massa superficiale [kg/m2];

- M: rapporto di masse;

- R: potere fonoisolante [dB];

- ΔR: incremento di potere fonoisolante [dB];

- s’: rigidità dinamica [MN/m3];

- Kij: indice di riduzione delle vibrazioni ai giunti [dB]; - f0: frequenza di risonanza [Hz].

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Camere tipo per la valutazione del potere fonoisolante delle pareti

Figura n. 3: Pianta del piano tipo con la disposizione delle pareti

Di seguito si riporta la verifica del sistema costituito dalla parete divisoria MI 05 e MI 04 sita al piano tipo,

rispettivamente con spessore pari a 12,5 cm e 17,5 cm. Nelle situazioni più ricorrenti, i percorsi di

trasmissione sono tredici, di cui uno diretto (attraverso il divisorio in esame) e dodici di trasmissione laterale

(tre per ogni lato della parete). Nella figura seguente vengono raffigurati il percorso diretto (Dd) e i tre percorsi

per i quattro lati dell’elemento divisorio (Ff, Fd, Df) dove:

D := indica l’elemento divisorio lato locale sorgente

d := indica l’elemento divisorio lato locale ricevente

F := indica la struttura laterale lato locale sorgente

f := indica la struttura laterale lato locale ricevente

Contestualmente la verifica è stata condotta anche per il sistema costituito da due camere tipo aventi come

elemento separatore il solaio intermedio precedentemente identificato con la sigla S03 con spessore pari a 44

cm.

In Figura n. 1Figura n. 1 sono indicati i percorsi di propagazione del rumore: diretto (blu) e laterale (rossi)

PLANIMETRIA SEZIONE Figura n. 4: Schema dei percorsi di propagazione del rumore tra i due ambienti tipo

Camera 1 Camera 2 Camera 3

F1 f1

F2 f2

D d

f4

f3

F4

F3

d D

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ESITO VALUTAZIONE ISOLAMENTO DAL RUMORE PER VIA AEREA TRA AMBIENTI

PARETE NO IMPIANTI 15,75 54 53 50 Verificato

PARETE CON IMPIANTI 15,75 63 61 50 Verificato

SOLAIO 14,98 52 52 50 Verificato

ESITO VERIFICA

DIMENSIONI EL. SEPARATORE [mq]

ELEMENTO SEPARATORE

ELEMENTO ACUSTICO EMITTENTE

ELEMENTO ACUSTICO RICEVENTE

Rw EL. SEPARATORE [dB]

R'w [dB] LIMITE MIN DI LEGGE [dB]

Camera 1 Tipo P1

Camera 3 Tipo

Camera 1 Tipo Camera 2 Tipo

Camera 2 Tipo

Camera 1 Tipo P2

Prescrizioni per la posa in opera La parete deve essere mantenuta integra e non può essere forata per passaggio di impianti, o altro, pena

l’abbattimento della prestazione di isolamento acustico. Nel calcolo teorico si assume infatti che la parete sia

sempre completa, senza fori, buchi, assottigliamenti e perfettamente realizzata. In corrispondenza di bagni e

cucine o dove sono presenti impianti, devono essere realizzate contropareti e cavedi, tali da garantire che il

pacchetto acustico rimanga integro. Ove nelle contropareti siano alloggiati impianti che possono dare origine a

vibrazioni, è necessario porre in opera adeguati elementi smorzanti. Tutti gli impianti devono essere messi in

cavedio o in lesene che si aggiungono alla parete divisoria tra unità, in modo che quest’ultima rimanga

integra.

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3.2 ISOLAMENTO ACUSTICO AL CALPESTIO TRA AMBIENTI

L’indice di isolamento al calpestio rappresenta il livello di rumore presente nell’ambiente da isolare, per effetto

della macchina calpestatrice normalizzata posta nell’ambiente limitrofo (il più spesso soprastante).

Il rumore da calpestio è molto diverso da quello aereo visto in precedenza (per il quale si deve garantire un

determinato R’w) in quanto si trasmette esclusivamente per via strutturale. La sua diffusione avviene cioè

tramite le vibrazioni che un impatto genera nella struttura del fabbricato, con la conseguenza che il rumore da

impatto può essere sentito anche molto lontano dalla sorgente.

Il rumore impattivo si trasmette in tutte le direzioni, quindi anche in orizzontale ed in verticale.

Per garantire l’isolamento al calpestio vi sono due alternative:

- usare pavimentazioni smorzanti (quali moquette, ecc.);

- realizzare dei sistemi massa – molla – massa per la dissipazione delle vibrazioni. Nel caso di pavimenti

tradizionali, al di sotto della caldana di allettamento del pavimento ed al di sotto dei pannelli del

riscaldamento a pavimento deve essere posato un materiale resiliente, che desolidarizza il piano di

calpestio dal resto delle strutture.

In questo caso specifico entrambe le abitazioni non hanno le superfici di pavimentazione sovrastanti in

comune. Il requisito dell’isolamento al rumore di calpestio non è da verificare per quanto concerne il DPCM

05/12/1997.

Si indicheranno le soluzioni tecniche da adottare per evitare che il rumore di calpestio possa propagare

lateralmente:

3.2.1 SOLAI

Descrizione del solaio L’intervento prevede la realizzazione di una soletta in latero-cemento da 34 cm. Al fine di interrompere il

contatto strutturale tra la soletta e il pavimento si prescrive la disposizione di un materassino resiliente

secondo la stratigrafia indicata in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.8.

SO 3 SOLAIO INTERPIANO

Tabella n. 18: Progetto del pavimento isolante all’intradosso

Solaio interpiano Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2]

Rw [dB]

Piastrelle 10 900 23

52

Sottofondo termoisolante 100 315 31,50

Tappetino anticalpestio 15

CLS 70 2400 168

Solaio laterizio 340 650 2,8

Intonaco 10 1800 36

Totale: 440 447

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Il solaio interpiano dovrà avere tassativamente un potere fonoisolante pari a Rw = 52 dB. Tale valore deve

essere definito da un certificato di laboratorio che ne attesti la veridicità.

Verifica requisito Si procede di seguito alla verifica dell’isolamento acustico al calpestio eseguita secondo la procedura prevista

dalla norma UNI 12354-2, limitato agli ambienti sovrapposti ed ai pavimenti omogenei di uso comune.

Questa viene svolta in riferimento al solaio tra piano primo e piano terra e per il caso tra due ambienti attigui il

solaio tra piano interrato e piano terra. In figura 4 Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.sono

indicati i percorsi di propagazione del rumore.

Figura n. 5: Schema dei percorsi di propagazione del rumore di calpestio per un locale adiacente

L’indice L’n,w viene calcolato con la seguente relazione

dove:

Ln,d,w := il livello della pressione sonora da calpestio dovuta alla trasmissione diretta [dB]

Ln,ij,w:= il livello della pressione sonora da calpestio dovuta alla trasmissione per fiancheggiamento [dB]

ESITO VALUTAZIONE ISOLAMENTO ACSTICO AL CALPESTIO TRA AMBIENTI

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39,2 63 Verificato

39,2 63 Verificato

39,2 63 Verificato

39,2 63 Verificato

L'n,w [dB]

LIMITE MAX DI LEGGE [dB]

ESITO VERIFICA

Camera 1 - P3 Camera 1 - P2 Ambienti sovrapposti

ELEMENTO ACUSTICO EMITTENTE

ELEMENTO ACUSTICO RICEVENTE DESCRIZIONE

Camera 1 Camera 2 Ambienti adiacenti

Camera 1 - P2 Camera 1 - P1 Ambienti sovrapposti

Camera 1 - P1Camera 1 - P

RIALZATO Ambienti sovrapposti

Prescrizioni per la posa in opera Per la corretta realizzazione del pavimento galleggiante il pannello resiliente deve essere risvoltato a parete

per impedire contatti laterali di fiancheggiamento.

Il battiscopa deve essere incollato a parete e desolidarizzato dal pavimento.

Nel caso dei bagni (e di cucine per l’edilizia residenziale) si deve sempre prima realizzare il pavimento e

successivamente il rivestimento verticale, staccando quest’ultimo dal pavimento, interponendovi del silicone o

risvoltando il materassino resiliente.

I sottofondi dei pavimenti devono essere interrotti in prossimità delle soglie di ingresso ai diversi ambienti così

come verso i vani scala e verso balconi e terrazze; queste ultime devono essere realizzate in modo da essere

anch’esse dotate di anticalpestio, sì da impedire rumori da impatti quando vi è permanenza all’esterno.

Per effetto dell’uso di materiali elastici per l’anticalpestio, ci si deve attendere nel tempo un cedimento del

pavimento, con abbassamento anche di qualche millimetro.

Superiormente al materiale resiliente deve essere sempre posato del cellophane a protezione meccanica

durante il getto, ma anche per impedire che la boiacca possa penetrare negli interstizi dello strato resiliente

inficiandone l’elasticità.

Si raccomanda un corretto calcolo da parte del tecnico strutturista per verificare la necessità del quantitativo di

armatura con rete zincata da posizionare nel massetto sottopavimento.

A seguire alcuni consigli pratici di cantiere per la corretta realizzazione della vasca anticalpestio.

Livellare il solaio prima della posa del

materiale isolante

Evitare diminuzioni di spessore del massetto

di calpestio

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Applicare lo strato resiliente anche sui bordi

del piano di calpestio

Evitare discontinuità dello strato resiliente

Evitare assottigliamenti dello strato resiliente

Evitare fessurazioni e rotture nel massetto

provocate da irregolarità e presenza di

impianti nel supporto

Evitare che il passaggio di tubazioni crei dei

ponti acustici tra massetto di calpestio e

strutture dell’edificio

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Evitare collegamenti causa di ponti acustici

Figura n. 6:: Consigli per la corretta posa della vasca anticalpestio

A riferimento si possono anche considerare le varie prescrizioni inserite nella recente UNI 11516/2013

“Indicazioni di posa in opera dei sistemi di pavimentazione galleggiante per l’isolamento acustico”, ove

compaiono le seguenti immagini in Figura n. 7:

Figura n. 7:Esempio di posa della banda perimetrale in un appartamento. Nel caso vi siano elementi verticali emergenti

dallo strato di supporto, quali impianti tecnologici, pilastri, anche questi devono essere rivestiti con materiali resiliente.

Nel caso in cui la banda di isolamento perimetrale comporti delle sovrapposizioni con il materiale resiliente si

deve verificare che il successivo getto del massetto soprastante abbia gli spessori minimi indicati a progetto

anche in corrispondenza della sovrapposizione. Si deve porre particolare attenzione nella realizzazione della

disconnessione mediante la banda di isolamento perimetrale in corrispondenza delle porte di ingresso alle

unità immobiliari, delle porte finestre verso i balconi, dei giunti strutturali, dei pilastri.

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Figura n. 8: Corretta posa della banda laterale (a sinistra):

non devono essere presenti vuoti in corrispondenza di angoli o spigoli

Per il riscaldamento a pavimento deve essere curata la completa desolidarizzazione tra massetto e

partizioni anche in corrispondenza del collettore delle tubazioni (Figura n. 8). Si deve:

1. Rivestire le tubazioni con materiale isolante resiliente e/o utilizzare tubi coibentati,

2. Risvoltare la banda di isolamento perimetrale all’interno dello scasso del collettore nella parete,

3. Desolidarizzare le scatole che contengono i collettori dalle pareti retrostanti con uno strato di materiale

resiliente,

4. Ripristinare la banda di isolamento perimetrale nel caso in cui venga attraversata dai tubi del

riscaldamento,

5. Collegare i tubi di risalita con le pareti retrostanti con collari elastici.

Nel caso in cui il getto del massetto in corrispondenza del collettore sia più alto del livello del pavimento

occorre incrementare, in corrispondenza del collettore stesso, l’altezza della banda di isolamento perimetrale.

Figura n. 9: Posa della banda perimetrale in corrispondenza del collettore

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3.2.2 SCALE INTERNE

Per le due scale interne alle due unità abitative si prescrive l’uso di blocchi tipo Schoeck, per svincolare i

rampanti dal resto della struttura. La cosa importante è che le strutture delle scale (anche quelle interne alle

unità abitative) siano completamente indipendenti e staccate dalle pareti divisorie. Ogni contatto rigido con le

strutture dell’edificio e le scale deve essere eliminato. Come per la pavimentazione normale, tra alzata e

pedata e verso il battiscopa di deve utilizzare un materiale siliconico di chiusura tra le piastrelle (Figura n. 10).

Figura n. 10: Elementi di sconnessione della scala rispetto alla struttura e fughe (in bianco) con materiale siliconico

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3.3 ISOLAMENTO ACUSTICO DI FACCIATA

Per facciata si intende la parete perimetrale che l’osservatore vede guardando dall’interno della stanza verso

l’esterno. La facciata è composta dalle pareti, dai serramenti, da eventuali cassonetti, da eventuali fori (quelli

per le cucine nel caso di residenze prive di fornelli ad induzione), dalle porzioni di pareti eventualmente

assottigliate per fare posto ai caloriferi (nel presente progetto si esclude categoricamente la presenza di tali

assottigliamenti), dalla copertura della stanza (se trattasi di sottotetto), dal pavimento della stanza (per locali a

sbalzo), ecc.

La prestazione teorica di facciata è ottenuta da una media pesata sull’area delle prestazioni dei singoli

elementi che la compongono (a meno di fattori legati alla forma della facciata stessa, alle trasmissioni laterali

ed alle caratteristiche acustiche degli ambienti di misura).

Dal momento che le prestazioni acustiche sono espresse in dB (misura di livello espresso in scala

logaritmica), l’isolamento acustico è sempre condizionato dall’elemento debole che compone la facciata, in

modo relativamente indipendentemente dalla sua dimensione. Molta attenzione deve quindi essere posta in

fase progettuale agli elementi deboli, quali essenzialmente i serramenti (eventuali cassonetti delle tapparelle

con o meno le bocchette per l’aerazione, ecc.) e anche ad eventuali fori di aerazione per le cucine.

L’edificio in esame è adibito a destinazione d’uso alberghiera, destinazione per la quale il decreto impone

come indice di isolamento acustico di facciata rispettivamente 40 dB.

Descrizione della facciata delle unità abitative La facciata dell’edificio si compone di una parte opaca, costituita da muro in mattoni pieni da 55 cm rivestito

con cappotto esterno (polistirene espanso sinterizzato) e completato con uno strato di intonaco civile in

sabbia-cemento sul lato interno, mentre sul lato esterno la parete è completata con uno strato di rasatura.

L’edificio inoltre è caratterizzato da una copertura in legno a vista pertanto sarà da considersi per il calcolo

dell’isolamento di facciata.

ME 1PARETE PERIMETRALE IN MATTONI PIENI Parete esistente costituita da muratura in mattoni pieni intonacata all’interno e coibentata termicamente

mediante l’applicazione di un cappotto da 140 mm in EPS.

Tabella n. 19: Progetto della parete perimetrale in mattoni pieni con cappotto

Parete perimetrale Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2]

Rw [dB]

Intonaco 25 1800 45

59

Mattoni pieni 550 2000 1100

Intonaco 25 1800 45

Isolamento a cappotto in EPS 140 20 3

Rasatura 7 1650 12

Totale: 747 1160

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La valutazione del potere fonoisolante è stata calcolata secondo la relazione del rapporto tecnico UNI TR

11175 con la formula italiana valida partizioni orizzontali e verticali (singole e doppie) con m’ > 80 kg/m2.

Nel caso di pareti doppie l’intercapedine deve essere priva di materiale fonoassorbente e di spessore uguale

o minore di 5 cm:

Rw = 20 * log (m’) – 2 dB

Alla relazione sopra descritta è stato aggiunto un fattore cautelativo pari a – 2 dB come proposto dalla UNI TR

11175:

Rw = 20 * Log (1160) – 2 = 59,3 dB → 59 dB

I serramenti previsti di grande dimensioni in diverse zone dell’edificio rappresentano l’elemento debole dal

punto di vista acustico. Le proprietà fonoisolanti dei serramenti verranno di seguito definite a partire dalle

prestazioni acustiche della parete opaca (per le quali si rimanda al paragrafo 3.1.) e dal valore di isolamento

acustico di facciata imposto dal decreto.

SO 4 COPERTURA IN LEGNO

Tabella n. 20: Progetto della parete divisoria interna esistente

Copertura in legno Materiale Spessore [mm]

Densità [kg/m3]

Massa superficiale

[kg/m2]

Rw [dB]

Membrana 1 700 0,7

50

Abete 25 450 11,25

Celenit N 20 530 10,6

Celenit FL 120 160 19,2

Celenit N 30 530 12,9

Abete 25 450 11,25

Abete 25 450 11,25

Totale: 222 66

Il solaio interpiano dovrà avere tassativamente un potere fonoisolante pari a Rw = 50 dB. Tale valore deve

essere definito da un certificato di laboratorio che ne attesti la veridicità.

Verifica requisito Si procede di seguito alla verifica dell’isolamento acustico di facciata eseguita secondo la procedura prevista

dalla norma UNI 12354-3. La verifica riguarda sia la facciata della camera tipo ad ogni singolo piano, che della

camera posta nell’angolo, come indicato in Figura n. 11:

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Facciata F1: camera 1 tipo posta al piano rialzato

Facciata F2: camera 1 tipo posta al piano primo

Facciata F3: camera 1 tipo posta al piano secondo

Facciata F4: camera 1 tipo posta al piano terzo

Facciata F5: camera angolo posta al piano rialzato

Facciata F6: camera angolo posta al piano primo

Facciata F7: camera angolo posta al piano secondo

Facciata F8: camera angolo posta al piano terzo

Figura n. 11: Planimetria del piano tipo della camera identificata con il numero 1 e della camera ad angolo

L’isolamento acustico di facciata è definito in funzione del potere fonoisolante della stessa (R’), del suo

coefficiente di forma (ΔLforma), della sua area superficiale (S) e del volume dell’ambiente ricevente (V).

Il potere fonoisolante della facciata viene determinato pesando il potere fonoisolante di ciascun elemento

componente (per la facciata in esame: solaio, parete opaca e serramenti) rispetto alla sua superficie e alla

superficie totale della facciata. Partendo dalla definizione analitica dell’indice di isolamento di facciata fornito

dalla norma (D2m,nT,w) è possibile risalire al potere fonoisolante che la stessa deve possedere (R’). Noto il

potere fonoisolante dell’intera facciata e della parete opaca (Rw,po) si può quindi ricavare il potere fonoisolante

del serramento (Rw,serr).

Si riporta di seguito l’elenco delle grandezze fisiche e delle relative unità di misura utilizzate nel calcolo:

F1 F5

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Data la dimensione dei serramenti nelle unità il potere fonoisolante che questi devono avere è pari a Rw = 40

dB.

ESITO ISOLAM. ACUSTICO CONTRO IL RUMORE PROVENIENTE DALL’ESTERNO PER VIA AEREA CAMERA 1 – PIANO RIALZATO Tipologia di parete: ME 01 Larghezza di facciata [m] 3,67area del locale [mq] 14,94Altezza min. del locale [m] 3,75Volume del locale [m3] 56,03Superficie di facciata [m2] 13,76Caratteristiche Acustiche di Facciata

cappotto = 0,0Trasm. Lat.= 2,0

DLfs = 0,0R'w = 44,4

risultato dB

Limite di legge D.P.C.M 5/12/1997 40 dB

VERIFICATO CAMERA 1 – PIANO TERRA Tipologia di parete: ME 01 Caratteristiche Geometriche di FacciataLarghezza di facciata [m] 3,67area del locale [mq] 14,94Altezza min. del locale [m] 4,20Volume del locale [m3] 62,75Superficie di facciata [m2] 15,41Caratteristiche Acustiche di Facciata

cappotto = 0,0Trasm. Lat.= 2,0

DLfs = 0,0R'w = 44,8

risultato D2m,nTw = 44,1 dB

Limite di legge D.P.C.M 5/12/1997 40 dB

VERIFICATO

D2m,nTw = 43,7

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CAMERA 1 – PIANO SECONDO Tipologia di parete: ME 01 Caratteristiche Geometriche di FacciataLarghezza di facciata [m] 3,67area del locale [mq] 14,94Altezza min. del locale [m] 3,00Volume del locale [m3] 44,82Superficie di facciata [m2] 11,01Caratteristiche Acustiche di Facciata

cappotto = 0,0Trasm. Lat.= 2,0

DLfs = 0,0R'w = 43,7

risultato dB

Limite di legge D.P.C.M 5/12/1997 40 dB

VERIFICATO CAMERA 1 – PIANO TERZO Tipologia di parete: ME 01 Caratteristiche Geometriche di FacciataLarghezza di facciata [m] 3,67area del locale [mq] 14,94Altezza min. del locale [m] 2,55Volume del locale [m3] 38,10Superficie di facciata [m2] 23,12Caratteristiche Acustiche di Facciata

cappotto = 0,0Trasm. Lat.= 2,0

DLfs = 0,0R'w = 46,8

risultato D2m,nTw = 42,2 dB

Limite di legge D.P.C.M 5/12/1997 40 dB

VERIFICATO

D2m,nTw = 43,0

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CAMERA ANGOLO – PIANO RIALZATO Tipologia di parete: ME 01 Caratteristiche Geometriche di FacciataLarghezza di facciata [m] 4,57area del locale [mq] 10,03Altezza min. del locale [m] 3,75Volume del locale [m3] 37,61Superficie di facciata [m2] 17,14Caratteristiche Acustiche di Facciata

cappotto = 0,0Trasm. Lat.= 2,0

DLfs = 0,0R'w = 50,0

risultato dB

Limite di legge D.P.C.M 5/12/1997 40 dB

VERIFICATO CAMERA ANGOLO – PIANO TERRA Tipologia di parete: ME 01 Caratteristiche Geometriche di FacciataLarghezza di facciata [m] 4,57area del locale [mq] 10,03Altezza min. del locale [m] 4,20Volume del locale [m3] 42,13Superficie di facciata [m2] 19,19Caratteristiche Acustiche di Facciata

cappotto = 0,0Trasm. Lat.= 2,0

DLfs = 0,0R'w = 45,7

risultato D2m,nTw = 42,3 dB

Limite di legge D.P.C.M 5/12/1997 40 dB

VERIFICATO

D2m,nTw = 46,6

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CAMERA ANGOLO – PIANO SECONDO Tipologia di parete: ME 01 Caratteristiche Geometriche di FacciataLarghezza di facciata [m] 4,57area del locale [mq] 10,03Altezza min. del locale [m] 3,00Volume del locale [m3] 30,09Superficie di facciata [m2] 13,71Caratteristiche Acustiche di Facciata

cappotto = 0,0Trasm. Lat.= 2,0

DLfs = 0,0R'w = 45,0

risultato dB

Limite di legge D.P.C.M 5/12/1997 40 dB

VERIFICATO CAMERA ANGOLO – PIANO TERZO Tipologia di parete: ME 01 Caratteristiche Geometriche di FacciataLarghezza di facciata [m] 4,57area del locale [mq] 10,03Altezza min. del locale [m] 2,55Volume del locale [m3] 25,58Superficie di facciata [m2] 20,66Caratteristiche Acustiche di Facciata

cappotto = 0,0Trasm. Lat.= 2,0

DLfs = 0,0R'w = 47,1

risultato D2m,nTw = 41,3 dB

Limite di legge D.P.C.M 5/12/1997 40 dB

VERIFICATO

D2m,nTw = 41,7

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Prescrizioni per la posa in opera Al fine di garantire la prestazione acustica, i serramenti devono essere certificati in classe IV in base alle

classificazioni UNI 12207; In caso di serramento con classificazione inferiore, la prestazione di isolamento può

essere penalizzata fino ad oltre 7 dB. Essi devono essere dotati di vetrocamera ad elevato potere fonoisolante

(generalmente vetri doppi con almeno una delle due lastre di tipo stratificato).

Il certificato di isolamento del serramento monoblocco, quindi compreso dell’eventuale cassonetto, deve

garantire almeno i 40 dB di isolamento di laboratorio Rw. Si precisa che in opera devono essere garantite

condizioni di posa del serramento conformi a quelle utilizzata per la prova di laboratorio, pena il non valore e

l’uso del serramento con risultati totalmente incerti.

Si pone l’attenzione sul fatto che qui si intende serramento tutto ciò che “chiude” il buco lasciato dalla

muratura, compreso il falso.

In fase esecutiva la D.L. deve garantire che non siano presenti ponti acustici laterali.

Se le cucine non sono ad induzione si devono prevedere silenziatori per i buchi dell’aerazione.

È vietato l’uso di schiume nella posa dei falsi: per le sigillature devono essere usate malta o gomme o silicone

a basso modulo elastico o guarnizioni espandenti, tipo Illmod che forniscano garanzia di durabilità nel tempo.

La posa del falso e del serramento deve seguire le indicazioni fornite in Figura n. 12, adeguate alla

conformazione geometrica del caso specifico e alle prestazioni acustiche.

Nel caso specifico della facciata di ingresso alle due unità abitative il portoncino (comprensivo dei serramenti

laterali) dovrà possedere un indice di potere fonoisolante pari almeno a 40 dB.

Figura n. 12: Modalità di posa acustica del falso del serramento

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3.4 IMPIANTI

L’isolamento da impianti viene distinto per impianti a funzionamento continuo (ventilazioni, trattamento aria,

riscaldamento a pavimento ecc.) e per quelli a funzionamento discontinuo (ascensori, scarichi wc, ecc.).

Per gli impianti a ciclo discontinuo il valore di rumore consentito è il massimo percepibile con costante di

acquisizione slow (LASmax), mentre per quelli continui il riferimento è il livello equivalente dell’intera misura

(LAeq), entrambi con ponderazione A.

L’isolamento deve essere garantito nei confronti dei locali nei quali non è posta la sorgente di rumore. In

particolare, per gli edifici adibiti ad attività residenziale, il decreto prescrive che:

- LASmax ≤ 35 dB(A) per gli impianti a funzionamento discontinuo;

- LAeq ≤ 35 dB(A) per gli impianti a funzionamento continuo.

L’idoneità degli impianti e la conseguente verifica delle prescrizioni legislative è competenza dell’impiantista.

3.4.1 IMPIANTI A FUNZIONAMENTO CONTINUO

Il trattamento dell’aria, la cui portata si attesta a 7500 m3/h sarà gestita da un’unita tipo Daikin AHU7500 DX-

H-R posata in un locale tecnico nel piano seminterrato che mediante due condotte verticali in corrispondenza

del vano scala / ascensore distribuisce l’aria a tutte le camere tramite una colonna principale nel controsoffitto

del corridoio.

L’unità di trattamento dell’aria necessita di essere silenziata sia nelle condotte di espulsione ed aspirazione al

fine di rispettare i valori limite di emissione della classe di zonizzazione acustica del comune di Brescia che

nelle mandate e riprese al fine di avere una rumorosità all’interno delle camere di 25 dB(A). Per la valutazione

dei silenziatori per lo scambio d’aria verso l’esterno si rimanda alla valutazione di impatto acustico che non è

oggetto di questa relazione.

Figura n. 13: Schema verticale dello sviluppo delle condotte UTA

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Figura n. 14: Posizione dell’UTS nel piano seminterrato

Figura n. 15: Schema sviluppo delle condotte nel piano tipo a partire dalle colonne centrali.

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Il Silenziatore TROX di tipo XSA200-100-4-PF/1200x900x2000 è realizzato con elementi del telaio in lamiera

d'acciaio zincato. Lana di roccia non combustibile con marchio di qualità RAL-GZ 388 secondo DIN 4102,

classificazione materiali A2; biodegradabile entro l'ambito del TRGS 905 e della Direttiva UE 97/69/CE. Peso del

vano > 30 kg/m3 è spesa 200 mm e distanziata 100mm. La condotta ha le seguenti dimensioni: 1200X900x2000

mm.

Le macchine andranno isolate anche da un punto vibrazionale.

La verifica sarà effettuata al primo ambiente vivibile che è servito dall’impianto di trattamento dell’aria; rispettato il

valore per questo, comporta che lo sia anche per le camere a seguire.

Si ricorda che ogni tratto terminale delle condotte in corrispondenza della griglia di mandata e di ripresa presente

all’interno di ogni camera dovrà essere realizzata con tubazione flessibile tipo Sonodec per la lunghezza minima

di 1000 mm per evitare i fenomeni di cross talk tra una camera e l’altra.

Le ipotesi di calcolo sono le seguenti:

- propagazione all’interno dei locali assumendo un comportamento di tipo riverberante;

- contributo nullo delle griglie e delle bocchette (giustificato da una velocità dell’aria molto bassa);

- per i calcoli relativi all’attenuazione del rumore nei canali si utilizzano i riferimenti tratti da Ian Sharland

“L’Attenuazione del Rumore – Manuale di Acustica Applicata” ed. Woods Italiana – prima edizione italiana

1980;

- contributo di rumore da vibrazione dei canali nullo in quanto si prescrive l’inserimento di elementi elastici

tra le unità ventilanti ed i canali, elementi elastici al passaggio di murature e supporti dei canali con

antivibranti;

- contenimento delle vibrazioni offerto da sistemi inerziali su molle delle unità AHU; non si prevede il

trattamento alle vibrazioni per i filtri chimici, essendo elementi passivi.

Tabella n. 21: Dati acustico della UTA prescelta

Tabella n. 22: Livello di pressione per mandata e ripresa

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Livello di potenza sonora MANDATA (condotta azzurra)[Hz] 63,0 125,0 250,0 500,0 1000,0 2000,0 4000,0 8000,0 OVERALL[dB] 61,0 70,0 61,0 60,0 61,0 58,0 57,0 37,0 72,0 Lw, mandata

[dB(A)] 34,8 53,9 52,4 56,8 61,0 59,2 58,0 35,9 65,6 Lw, mandata[dB] 4,8 12,8 22,4 47,2 40,0 40,0 31,2 19,2 Silenziatore[dB] 10,2 17,9 37,8 32,0 32,0 25,0 15,4 Sonodec

[dB(A)] 30,0 28,3 17,2 -3,2 8,2 8,8 18,8 11,1 32,6 LwA mandata sil. Livello di potenza sonora RIPRESA (condotta verde)

[Hz] 63,0 125,0 250,0 500,0 1000,0 2000,0 4000,0 8000,0 OVERALL[dB] 59,0 67,0 58,0 58,0 59,0 56,0 57,0 34,0 69,4 Lw, ripresa

[dB(A)] 32,8 50,9 49,4 54,8 59,0 57,2 58,0 32,9 63,9 Lw, ripresa[dB] 4,8 12,8 22,4 47,2 40,0 40,0 31,2 19,2 Silenziatore[dB] 12,8 12,8 12,8 12,8 10,4 8,0 5,6 Sonodec

[dB(A)] 28,0 25,3 14,2 -5,2 6,2 6,8 18,8 8,1 30,4 LwA ripresa sil.

Nel cortile interno sono presenti 4 pompe di calore. Per la valutazione della schermatura di queste macchine

verso l’esterno si rimanda alla valutazione di impatto acustico che non è oggetto di questa relazione.

Figura n. 16: Pompe di calore piano seminterrato

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Figura n. 17: Pompe di calore piano rialzato

3.4.1 IMPIANTI A FUNZIONAMENTO DISCONTINUO

La definizione in sede progettuale di tutte le specifiche relative all’isolamento da impianti è quasi impossibile,

in quanto in fase di cantiere si realizzano molto spesso modifiche o varianti che rischiano di compromettere

qualunque ipotesi progettuale fatta.

È sufficiente che nella posa delle tubazioni vi siano accavallamenti di canali, passacavi o scarichi che non

erano stati preventivati per inficiare tutte le considerazioni progettuali a monte.

Ci si limita in questa sede a segnalare che deve essere sempre garantito il pacchetto acustico e quindi che se

non ci sono le sufficienti stratigrafie derivanti da spaccature, forometrie, tracce ecc., ove necessario si devono

realizzare lesene con materiali isolanti o anche fonoassorbenti.

La presenza di impianti e di locali con impianti (bagni su pareti divisorie) impone l’installazione di una

controparete e lo studio di particolari esecutivi, tali da garantire che ci siano sufficienti isolamenti, vedi il

particolare di Figura n. 18.

Figura n. 18: Particolare di controparete per l’alloggio dell’impiantistica in un locale bagno

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Si consiglia l’uso di sanitari appoggiati a terra (sulla soletta del bagno desolidarizzata come visto in

precedenza) e con cassetta del wc esterna. In caso alternativo devono essere previsti elementi elastici da

posare tra sanitario e muro e tra sanitario e pavimento, come il materassino anticalpestio o apposite protezioni

antiurto acustiche in polietilene ad espansione irraggiante a cellule chiuse, come indicato in Figura n. 19 e

Figura n. 20

L’anticalpestio deve essere posto anche sotto piatto doccia e vasca, nel caso di appoggio di vasca o piatto

doccia su piedini, si devono usare una lastrina in metallo e impronta con gommini, come in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata..

Devono essere sempre evitati tutti i contatti rigidi tra gli impianti e gli elementi strutturali o di finitura, ovvero si

devono utilizzare sempre i materiali elastici di rivestimento in polietilene per le tubazioni e per gli impianti in

genere. In particolare, si devono limitare al minimo le tubazioni orizzontali.

Si devono usare tubazioni con alto potere fonoisolante (anche per le ventilazioni delle cucine e dei bagni) e

rivestirle completamente con calza resiliente e isolante (calza che non sia di 3 mm, ma almeno da 6 mm).

Per la tipologia di tubazione si deve sentire l’idraulico fornitore, e si possono usare tubazioni, Valsir Silere o

Bampi Polokal 3S.

Figura n. 19: Esempi di protezione antiurto acustica per sanitari sospesi e per piatti doccia

[fonte: catalogo Otval]

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PIANTA SEZIONE

Figura n. 20: Esempi Fissaggio sanitario sospeso su struttura a secco: pianta e sezione

Figura n. 21: Destra: appoggi elastici della vasca da bagno.

Sinistra: materiale siliconico tra pavimento, rivestimento verticale e vasca

Gli scarichi devono esser completamente rivestiti, compresi tutti i tratti orizzontali nell’alleggerito dai sanitari

fino alla colonna. Le colonne verticali possono essere posate in cavedio o in traccia, l’importante è che sia

garantita la desolidarizzazione tra tubazioni e strutture. Ove siano presenti cavedi questi devono essere

interamente riempiti con lana minerale a bassa densità.

Nei casi di cavedi non a contatto con le pareti perimetrali, devono essere realizzati elementi strutturali

indipendenti, tali da garantire che non vi sia contatto tra i pendini delle tubazioni con le pareti e le strutture del

cartongesso o dei laterizi delle pareti doppie dello strato sul lato degli ambienti di vita. Ad esempio possono

essere usate strutture con putrelle e colonne in acciaio da vincolare alle strutture portante dell’edificio.

Elemento elastico desolidarizzante

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Le colonne devono essere vincolate agli elementi strutturali con pendini dotati di gommini smorzanti, vedi

Figura n. 22.

Si ribadisce che deve essere eliminato qualunque contatto rigido tra le tubazioni (siano esse scarichi,

ventilazioni, aerazioni o altro) e la struttura.

Le tubazioni devono essere sostenute da pendini con antivibranti e non si devono appoggiare o sostenere

direttamente alle strutture senza interporre materiali resilienti.

Gli elementi ai quali sono agganciati i pendini antivibranti non possono essere i laterizi di isolamento, che

sono pieni nel caso di colonne dentro all’edificio, quindi si deve realizzare in quel caso un paramento murario

in più o in alternativa devono essere usati montanti in acciaio ai quali vincolare i pendini delle tubazioni.

Nei casi in cui non sia possibile staffare i pendini alla parete perimetrale è necessario predisporre una

struttura aggiuntiva (ad esempio con profili in acciaio) che deve correre da solaio a solaio.

La chiusura del cavedio andrà realizzata con una doppia controparete autoportante distanziate 10 mm tra di

loro.

La prima controparete andrà realizzata con un’orditura da 50x50x0,6 mm, rivestita con una doppia lastra tipo

GKB da 12,5 mm e interponendo un pannello in lana minerale da 40 mm.

La seconda controparete, quella a vista, andrà realizzata con un’orditura da 50x50x0,6 mm (o maggiorate se

devono essere sospesi dei sanitari sospesi), rivestita con una doppia lastra tipo Diamant da 12,5 mm e

interponendo un pannello in lana minerale da 40 mm (60 mm se si utilizza il profilo da 75x50).

Le tubazioni saranno fissate con elementi antivibranti. Il cavedio andrà riempito di lana minerale.

PIANTA SEZIONE

Figura n. 22: Particolare fissaggio sanitario impianti nel cavedio tecnico realizzato coni sistemi a secco

1° controparete 2° controparete

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Figura n. 23: Valore di isolamento della controparete autoportante per la chiusura di un cavedio tecnico

Si ribadisce che tutta l’impiantistica (comprese caldaie, corpi con valvole, ecc.) deve essere appesa con

materiali antivibranti.

Tutte le tubazioni (anche di adduzione) devono essere rivestite con materiale resiliente e dotate ove

necessario di valvole anti colpo di ariete.

Le rubinetterie devono essere selezionate tra quelle a bassa rumorosità, ovvero del gruppo acustico 1

secondo le norme UNI EN 817 e UNI EN 200.

Eventuali impianti (caldaie, scambiatori, ecc.) devono essere posati, se necessario, su piastre antivibranti

con ulteriore uso di pannelli in lana minerale per eliminare tutti i contatti tra i cassoni e le strutture.

Analogo isolamento alle vibrazioni deve essere predisposto per le canne fumarie e per tutti gli elementi che

possono essere oggetto di vibrazione o di trasmissione delle vibrazioni.

Ad esempio, allo stacco tra centrali e tubazioni, devono essere sempre usati giunti con antivibrante, così

come devono essere sempre predisposti antivibranti al passaggio delle tubazioni nelle strutture.

Nel caso di impianti con circolazione ad aria, devono essere evitati fenomeni di cross-talk utilizzando tubazioni

silenziate o silenziatori, per i quali è necessario uno studio ad hoc per valutare le perdite di carico indotte al

sistema.

Gli impianti che possono essere fonte di vibrazioni devono essere posati su basamento inerziale con

elastomeri o schiume tipo Regufoam e comunque da progettare in fase esecutiva a cura dell’impiantista.

Le tubazioni devono sempre essere dotate di giunto antivibrante e staffaggi antivibranti e valvole di stacco ai

piani con antivibranti.

La canna fumaria deve essere predisposta in modo che non trasmetta le vibrazioni ai piani superiori e lo

sbocco deve essere fatto in modo tale da non indirizzare il rumore verso i ricettori vicini.

Anche nel caso di tubi verticali in traccia, la tubazione deve essere completamente rivestita di materiale

resiliente (calza elastica) e poi si deve posizionare lana minerale a riempimento ed infine tra la tubazione e

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qualunque ambiente deve essere posato almeno una controparete a secco da 10 cm per la distanza di

almeno 1 metro.

Tutte le curve nei raccordi delle tubazioni devono essere a 45°, in particolare nei pozzetti a piede colonna per

evitare rumore da impatto del getto d’acqua sul cambio di direzione della tubazione.

Tutti i contatti rigidi della braga di innesto, della colonna, ecc. devono essere evitati.

Va evitato di fermare la colonna con malta (anche al piede della stessa) e di riempire i vuoti con la schiuma

poliuretanica!

Per quanto concerne l’ascensore, si ipotizza di posare il motore in camera ad hoc, con basamento inerziale

realizzato con soletta in c.a. posata su antivibranti.

In caso contrario deve essere concordato con il fornitore dell’ascensore il corretto sistema di smorzamento

delle vibrazioni.

Nel caso in esame l’ascensore è di uso comune della sola abitazione A2. Nel caso si voglia garantire un

sufficiente isolamento acustico è necessario limitare la trasmissione per via aerea attraverso il vano

ascensore disponendo una bussola davanti all’ingresso dell’ascensore. Le porte dell’ascensore non

possiedono alcun tipo di certificato che ne attesti le proprietà fonoisolanti.

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4 CONCLUSIONI

Con i materiali e le specifiche tecniche indicati nella presente relazione, con una attenta direzione dei lavori e

con una procedura di collaudo passo-passo nell’avanzamento dei lavori, si prevede che il fabbricato oggetto

dell’intervento di ristrutturazione edilizia, sito in Piazzetta Cremona, nel Comune di Brescia (BS), possano

garantire un buon livello di comfort acustico e il soddisfacimento delle prescrizioni del DPCM 5/12/’97 e dei

valori restrittivi imposti dal progettista in merito ai requisiti passivi acustici degli edifici.

La presente relazione si compone di 69 pagine comprensive di 3 allegati.

Milano, 25 maggio 2017

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ALLEGATO A: PLANIMETRIE DI PROGETTO

PIANO RIALZATO

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PIANO PRIMO

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PIANO SECONDO

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PIANO TERZO

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COPERTURA

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SEZIONE A – A E SEZIONE B – B

SEZIONE C – C E SEZIONE D – D

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ALLEGATO B: SCHEDE TECNICHE

MATERASSINO ACUSTICO

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SILENZIATORE

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CONTROPARETE AUTOPORTANTE W626 PER CAVEDI IMPIANTISTICI

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FASCIA TAGLIAMURO

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LANA DI VETRO

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ALLEGATO C: NOMINA DI TECNICO COMPETENTE