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1 Novembre 2012

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Il nome Donnafugata, letteralmente "donna in fuga", fa riferimento alla storia della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone che ai primi dell'800 - fuggita da Napoli per l'arrivo delle truppe napoleoniche - si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Questa vicenda ha ispirato il logo aziendale, ovvero l'effige della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia. Fu lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel romanzo Il Gattopardo, ad indicare con il nome di Donnafugata quei possedimenti di campagna del Principe di Salina che accolsero la regina in fuga e che oggi ospitano i vigneti aziendali.Il nome e il logo aziendale sono un omaggio alla storia e alla letteratura siciliana, in cui si intrecciano i destini di una regina in fuga e il celebre romanzo Il Gattopardo.

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Edizione 11/2012

Novembre 2012

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Produrre Vini di Qualità,rispettando l’ambiente e valorizzando il territorio

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Donnafugata

4 Chi siamo Giacomo Rallo, Gabriella, Josè, Antonio 6 Qualità estrema e cura dei particolari 7 Vigneti e cantine 8 Contessa Entellina 10 L’azienda agricola e i ritmi di campagna 11 Focus su territori e vitigni 12 Pantelleria 14 L’azienda agricola e i ritmi di campagna 15 Il processo produttivo del Ben Ryè 16 Marsala Le antiche cantine di famiglia 18 La barriccaia sotterranea 19 Visitare Donnafugata

Vini di qualità e Sostenibilità

21 Energia pulita e risparmio energetico Il fotovoltaico per sfruttare l’energia solare 22 Vendemmia notturna

23 Agricoltura sostenibile a Contessa Entellina La salvaguardia dei terreni attraverso il monitoraggio ambientale Un campo sperimentale per i vitigni autoctoni

24 Agricoltura sostenibile a Pantelleria Viticoltura eroica Il campo sperimentale per la valorizzazione dello Zibibbo Il giardino pantesco in dono al FAI 25 La vigna centenaria un esempio di biodiversità 26 Architettura sostenibile a Pantelleria La cantina di Khamma I muretti a secco e la salvaguardia del paesaggio

27 Archeologia, Arte, Letteratura Scavi archeologici sulla Rocca di Entella Il restauro di una tavola del XV sec. Premio Letterario Tomasi di Lampedusa 28 Vino, Musica e Solidarietà Donnafugata Music&Wine Live 29 2 CD live con raccolta fondi per il territorio

Le etichette

32 I Bianchi e i territori 48 I Rossi e i territori 60 I Vini naturali dolci e il territorio 66 Le Grappe 68 Milleanni Olio extra vergine di oliva 70 Come trovarci, contatti

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Donnafugata nasce in Sicilia dall’iniziativa di una famiglia che conta oltre 160 anni di esperienza nel vino di qualità. Giacomo Rallo e la moglie Gabriella, con i figli Josè e Antonio portano avanti un progetto imprenditoriale che punta alla cura dei particolari e mette l’uomo al servizio della natura per produrre vini sempre più rispondenti alle potenzialità del territorio. L’avventura di Donnafugata prende avvio nel 1983 dalle storiche cantine della famiglia Rallo a Marsala e nelle vigne di Contessa Entellina, nel cuore della Sicilia occidentale; nel 1989 Donnafugata giunge sull’isola di Pantelleria dove inizia a produrre vini naturali dolci. Il nome Donnafugata, letteralmente “donna in fuga”, fa riferimento alla storia della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone che ai primi dell’800 - fuggita da Napoli per l’arrivo delle truppe napo-leoniche - si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Questa vicenda ha ispirato il logo aziendale, ovvero l’effige della testa di donna con i capel-li al vento che campeggia su ogni bottiglia. Fu lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel romanzo Il Gattopar-do, ad indicare con il nome Donnafugata quei possedimenti di campagna del Principe di Salina che accolsero la regina in fuga e che oggi ospitano i vigneti aziendali.

Chi siamoImmaginazione, conoscenza e radici profonde. I vini di Donnafugata interpretano la Sicilia e ne raccontano con passione l’universo sensoriale.

Antonio RalloCon precisione, competenza tecnica ed equilibrio. Sovrintende alle vendite ed alla pro-duzione. La passione per la natura anima una professionalità orientata alla qualità. Proverbia-le la cura con cui segue la vigna e la cantina avvalendosi di un team di validissimi tecnici. Esperienza e autorevolezza le ritroviamo anche nella direzione della rete commerciale in Italia e all’estero. Ambasciatore serio e credibile della Sicilia più evoluta, da giugno 2011 è Presidente di Assovini Sicilia.

Gabriella Anca RalloFantasia, bellezza, femminilità le ritroviamo nelle etichette che ha ispirato e curato. Solarità e capacità di rielaborare elementi della cultura e dell’architettura mediterranea si riflettono nello stile unico delle cantine e dei luoghi di acco-glienza. Sue le sperimentazioni con i vitigni in-ternazionali ed una conduzione moderna del vi-gneto. Artefice di una rivoluzione in anni in cui le donne impegnate in agricoltura nell’isola erano davvero una rarità assoluta. Il coraggio di vivere come si pensa.

José RalloIl volto e la voce di Donnafugata. Premio Bel-lisario 2002, guida il marketing, il controllo di gestione ed il sistema di qualità. Ha la natura-lezza nel saper comunicare e la determinazio-ne nel portare avanti progetti in cui l’azienda si impegna con responsabilità per lo sviluppo eco-compatibile e culturale del proprio terri-torio. Presiede il Comitato Territoriale Sicilia del gruppo bancario europeo Unicredit dal 2008 al 2010. Musica e canto, un’altra sua grande pas-sione spesso rivolta a progetti di solidarietà.

Giacomo RalloEsperienza internazionale, costanza, ma an-che intuito nel prevedere gli orientamenti del mercato del vino di qualità. Fondatore di Donna-fugata, punta a sviluppare un progetto produtti-vo e culturale che valorizzi l’identità del proprio territorio assimilando il meglio della tecnica e della enologia mondiale. Una passione che gli è valsa, nel 2006, il massimo riconoscimento isti-tuzionale: il titolo di Cavaliere del lavoro, dalle mani del Presidente della Repubblica.

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Donnafugata Vigneti e Cantine

MarsalaCantine Storichedi famiglia (1851)Affinamento e imbottigliamento

Contessa EntellinaCantina di vinificazione260 ettari di vignetiUve bianche: Ansonica, Catarratto, Grecanico, Chardonnay, Sauvignon Blanc, ViognierUve rosse: Nero d’Avola, Alicante Bouchet, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Syrah, Tannat

PantelleriaCantina di vinificazione: Contrada Khamma 68 ettari di vignetiUve bianche: Zibibbo(Moscato di Pantelleria)

Qualità Estrema L’eccellenza nel vino di qualità non conosce traguardi. Si conquista giorno dopo giorno attraverso la cura dei particolari: nel vigneto, in cantina. Uno stile che rende riconoscibile l’azienda ed i propri vini.

Un progetto di squadra Lo staff è composto da tecnici competenti e affiatati (agronomo, enologo, responsabile del controllo qualità, cantinieri e responsa-bili del vigneto) che accompagnano le fasi del processo produttivo affinché la natura faccia al meglio il suo corso.

Viticoltura mirataDopo aver scelto l’abbinamento vitigno-territorio, la viticoltura mi-rata “legge” con attenzione e sensibilità la vigna nella sua interazio-ne con l’ambiente per portare l’uva al suo apice qualitativo. I frequenti assaggi delle uve sul campo consentono di individuare il momento ideale della vendemmia per ogni singolo vigneto.

Enologia di precisioneI processi di cantina prevedono l’uso di tecnologie rispettose dell’integrità di uve, mosti e vini. Lo staff tecnico, con degustazioni continue, verifica gli obiettivi sensoriali, la rispondenza al frutto e al territorio. Intervenendo sui processi in corso, in vigna ed in cantina, ridefinisce anno dopo anno i confini della qualità.

Certificazioni di qualità Nel Dicembre 2000 Donnafugata inizia il suo cammino con la cer-tificazione ai sensi della norma UNI EN ISO 9001/2008 e la predi-sposizione del Manuale della Qualità. Nel 2004 definisce la propria “Politica Ambientale”, si certifica ai sensi della norma UNI EN ISO 14001/2004 e completa il percorso EMAS. Nel 2011 estende il Sistema Gestione Qualità Ambiente anche alla coltivazione dei vigneti prevedendo l’adozione del GAP (Good Agricoltural Practice); nel 2012 l’azienda consegue la certificazioneISO 22000 per la Sicurezza Alimentare, che garantisce il consu-matore finale circa la sicurezza agro-alimentare del prodotto “dalla vigna alla tavola”.

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ContessaEntellinaLa cantina di Contessa Entellina si tro-va nel cuore della Sicilia Occidentale dove i vigneti sono parte integrante del paesaggio. Subito dopo la raccolta le uve provenienti da 7 contrade diver-se vengono avviate separatamente alla vinificazione. Nei vigneti azienda-li Donnafugata coltiva una pluralità di vitigni sia autoctoni che internazionali al fine di valorizzare le peculiarità del-le diverse contrade (suolo, altitudine, esposizione) e produrre vini complessi e ricchi di personalità.

Approfondimenti pagine 21-23

Energia pulita e risparmio energeticoIl fotovoltaico per sfruttare l’energia solareLa vendemmia notturna Agricoltura sostenibileLa salvaguardia dei terreni con il monitorag-gio ambientale. Un campo sperimentale per i vitigni autoctoni

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Vigneti in produzione 260 haTerritori Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita BelìceCru aziendali Vigna di GabriLocalizzazione Sicilia Sud-OccidentaleLongitudine 13.04° Est, Latitudine 37.73° Nord Altitudini Da 200 a 600 m s.l.m.Orografi a Collinare I suoli Franco-argillosi a reazione sub-alcalina (pH da 7,5 a 8). Calcare totale da 20 a 35%. Ricchi in elementi nutritivi K, Mg,Ca, Fe, Mn, Zn Il clima Inverni miti e poco piovosi. Estati calde, secche e ventilate ideali per produrre uve sane. Le forti escursioni termiche estive tra giorno e notte (fi no a 24,8°C) favoriscono la produzione di uve ricche di aromi e perfettamente mature. Piovosità media annuale, ultimi dieci anni, 676 mmLe vigne Sistema di allevamento a controspalliera, con pali in legno e fi li in acciaioDensità di impianto Da 4.500 a 6.000 piante per ettaroRese per ettaro Variano da 40 a 85 q.li/ha corrispon-denti nelle diverse combinazioni d’impianto, ad una variazione di produzione da 0,8 a 1,7 Kg per piantaLa forma di potatura Le piante sono potate a cor-done speronato, lasciando da 6 a 10 gemme ognunaI ritmi di campagna In Novembre alle prime piog-

ge si esegue l’erpicatura (lavorazione superfi ciale) dei terreni. Ai primi di Dicembre si comincia a pota-re; a seguire si interrano i concimi organici. In Gen-naio si eseguono le eventuali ultime concimazioni ed una seconda erpicatura. Marzo è il mese del germogliamento e delle prime potature verdi che seguiranno in Aprile. Dalla seconda metà di Giu-gno al mese di Luglio si defi niscono i carichi pro-duttivi per pianta con i diradamenti; si eseguono le ultime erpicatureI diradamenti Per l’ottenimento di uve ricche in aromi e perfettamente mature, all’invaiatura e cioè 40-50 giorni prima della raccolta, si tolgono parte dei grappoliLe raccolte Nella seconda decade di Agosto co-mincia la vendemmia con lo Chardonnay. Nella terza decade di Agosto si raccolgono il Viognier, il Sauvignon Blanc ed il Merlot. Alla fi ne di Agosto o nei primi giorni di Settembre si raccoglie il Syrah. Settembre è il mese dei rossi Nero d’Avola, Caber-net Sauvignon, Alicante Bouchet, Petit Verdot, Tan-nat e dei bianchi Ansonica, Catarratto e Grecanico.Cantine di vinifi cazione Contrada Duchessa nel Comune di Contessa EntellinaContessa Entellina La Denominazione di Origine è stata istituita nel 1994

Contessa EntellinaL’azienda agricola e i ritmi di campagna

Contessa Entellina - MazzaporroSuolo Franco-argilloso a reazione sub-alcalina (pH 7,6)Calcare totale 25%Altitudine 250 m s.l.m. Esposizione 30% pianeggiante, 70% W

Vini caratterizzati da sapidità, struttura, longevità. Territorio che esalta le note varietali

Ansonica, Catarratto, Chardonnay, Sauvignon Blanc Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon, Syrah

Contessa Entellina - Duchessa Suolo argilloso a reazione sub-alcalina (pH 7,7)Calcare totale 20%Altitudine 200 m s.l.m. Esposizione 100% W

Vini caratterizzati da sapidità ed eleganza

Chardonnay Cabernet Sauvignon

Contessa Entellina - Miccina Suolo Franco-argilloso a reazione sub-alcalina (pH 7,5)Calcare totale 30%Altitudine 352 m s.l.mEsposizione quasi tutto pianeggiante

Vini caratterizzati da buona freschezza, un discreto corpo e note varietali

Ansonica, Grecanico, Viognier, Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon, Merlot

Contessa Entellina - Casale BiancoSuolo Franco-argilloso a reazione sub-alcalina (pH 7,7)Calcare totale > 35%Altitudine 370 m s.l.m.Esposizione 70% W (Cabernet, Syrah e NdA) 30% S (Merlot)

Vigneti con basse rese; vini di grande corpo ed eleganza atti a lunghi affi namenti

Catarratto Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah

Contessa Entellina - Arcera Suolo Franco-argilloso a reazione sub-alcalina (pH 7,6)Calcare totale > 35%Altitudine 360 m s.l.mEsposizione 50% SW (Arcera bassa) 50% NW (Arcera alta)

Vini freschi e delicati di media struttura

Ansonica

Sambuca di Sicilia - Pandolfi naSuolo argilloso-limoso a reazione sub-alcalina (pH 8)Calcare totale 35%Altitudine 300 m s.l.m.Esposizione 20% pianeggiante, 80% su una collinetta che ha più esposizioni

Vini con grande corpo, eleganza e complessità

Chardonnay Alicante Bouchet, Cabernet Sauvignon, Merlot,

Petit Verdot, Tannat

Santa Margherita Belìce - PredicatoreSuolo argilloso a reazione sub-alcalina (pH 8)Calcare totale 25%Altitudine 300 m s.l.m.Esposizione 30% pianeggiante, 70% E

Vigneti giovani con grande potenziale futuro; vini di buon corpo con notevole fi nezza ed eleganza

Chardonnay, Viognier Nero d’Avola, Merlot, Tannat

Focus su territori e vitigni

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Mulini

Mueggen

GhirlandaSerraglia

Barone

Favarotta Punta Karace

Bukkuram

Gibbiuna

Martingana

Monastero

NOmaestrale

SEscirocco

Khamma

I fondi di Donnafugata a Pantelleria sono dislocati in 12 diverse contrade

PantelleriaIsola di natura vulcanica tra la Sicilia e l’Africa, è un raro esempio di viticoltura eroica. Il paesaggio trasuda la fatica del contadino nel costruire terrazzamenti e mu-retti a secco e nel coltivare la vigna plasmata dal vento. I vigneti aziendali sono dislocati in 12 contrade diver-se per suolo, altitudine, esposizione ed età delle piante (superiore anche ai 100 anni). Nella cantina di Kham-ma, esempio di architettura sostenibile, le singole parti-te di uva vengono lavorate separatamente valorizzando la pluralità dei contesti viticoli.

Approfondimenti pagine 24-26

DonnafugataVigneti e Cantina

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Vigneti in produzione 68 ha Contrade Barone, Khamma, Mulini, Mueggen, Ghirlanda, Serraglia, Gibbiuna, MonasteroMartingana, Bukkuram, Favarotta, Punta KaraceLocalizzazione Canale di SiciliaLongitudine 11.70° Est, Latitudine 36.50° Nord Altitudini Da 20 a 400 m s.l.m.Orografia Colline terrazzate in piano I suoli Sabbiosi di origine lavica, variano da sub-acidi a neutri (pH da 6,5 a 7). Suoli profondi e fertilissimi. Ben dotati in Fosforo, Potassio e ZincoIl clima Inverni miti e poco piovosi (450 mm anno). Estati ventilate. Il vento è importante per la qualità delle uve sulla pianta e sui graticci, fun-gendo da “anticrittogamico naturale”. L’annata particolarmente ventosa, può ridurre di molto la produzioneLe vigne Le viti sono allevate manualmente all’in-terno di conche ad alberello pantesco basso, co-stituito da due a quattro branche e caratterizzato da forte espansione orizzontale. Età delle vigne fino a 100 anniDensità di impianto da 2.500 a 3.600 piante ettaroRese 40-60 q.li/ha; 1,6-2 kg per piantaLa forma di potatura Tipica molto corta.

Le piante portano su ogni branca 1 o 2 speroni da 1 a 2 gemme ognuno. Le gemme a pianta ri-sultano mediamente comprese tra 6 e 10Le uve bianche Il principe dei vitigni aromatici siciliani: il Moscato d’Alessandria detto anche Zibibbo I ritmi di campagna Da metà Novembre: pre-potatura lasciando circa 20 gemme a pianta per fortificare il legno di pota. Novembre-Dicembre: si interrano i concimi, esclusivamente a base orga-nica. Gennaio-Febbraio: zappettature dei terreni e si “speronano” i tralci completando la potatura invernale. Marzo: germogliamento e primi danni del vento; scerbature delle conche (pulizia dalle erbacce). Tra fine Aprile e inizio Maggio: cimature manuali dei germogli per migliorare l’allegagione (evoluzione del fiore in frutto)Le raccolte A metà di Agosto nelle diverse contrade dell’isola inizia la raccolta selettiva dei migliori grappoli da stendere al sole per l’appas-simento. Da Settembre si apre la vendemmia di tutte le uve destinate ai mosti per la produzione del Kabir e del Ben Ryé. Per il Lighea, le uve più adatte (per maturazione e carica aromatica) si vendemmiano nella seconda metà di agostoCantine di vinificazione Contrada Khamma

PantelleriaL’azienda agricola e i ritmi di campagna

Il processo produttivo del Ben Ryé

Un esempio di Qualità Estrema Il Ben Ryé è il frutto di un pedoclima unico, di un lavoro faticoso e attento e di un limitato apporto tecnologico. Il processo pro-duttivo dura 3-4 mesi ed inizia dopo il 15 Agosto con la raccolta dello Zibibbo per l’appassimento sui graticci. Un processo naturale, al sole e al vento, che dura 3-4 settimane e ha come obiettivo la concentrazione di zuccheri e di aromi. In Settembre, da una seconda raccolta, viene prodotto del mo-sto da uva fresca al quale viene aggiunta, in più volte durante la fermentazione, l’uva passa sgrappolata a mano (circa 70 kg ogni 100 litri di mosto). Durante la macerazione l’uva passa cede gli zuccheri, la fre-schezza e tutti i propri aromi al mosto. La fermentazione si con-clude verso la metà di Novembre, quando il Ben Ryé raggiunge il suo proverbiale equilibrio. Segue l’affinamento in vasca e poi in bottiglia che complessivamente dura 10-12 mesi.

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MarsalaLe antiche cantine di famiglia, costruite nel 1851 a Marsala, sono un esempio vivo di archeologia industriale. Con-servano l’impianto tipico del “baglio” mediterraneo con l’ampia corte interna punteggiata di agrumi e di ulivi e le ca-priate in legno, opera di antichi maestri d’ascia. Oggi ospitano una realtà pro-duttiva dinamica fi nalizzata all’eccellen-za. Qui confl uiscono i prodotti ottenuti a Contessa Entellina e Pantelleria per i processi di affi namento (in acciaio, cemento, legno) ed imbottigliamento. I processi di cantina prevedono l’uti-lizzo di tecnologie semplici e sempre più rispettose delle qualità intrinseche di mosti e vini. Considerata l’importan-za del controllo della temperatura in ogni fase del processo produttivo, gli ambienti sono termocondizionati e coi-bentati per ottenere il massimo rispar-mio energetico. In linea con le politiche ambientali dell’azienda si inquadra an-che la barriccaia sotterranea scavata nella roccia di tufo.

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La barriccaia in numeri

1.600 mq superficie disponibile 7,00 m sotto terra 15-16°C temperatura all’interno 80-85% tasso di umidità 30 differenti tipologie di legni utilizzati per gli affinamenti 4 I vini che affinano qui: Chiarandà, Angheli, Tancredi, Mille e una Notte

Un esempio di architettura sostenibile A Marsala, dal 2007, è in funzione la nuova barriccaia sotterranea che permette un forte risparmio energetico grazie alle peculiarità della roccia di tufo nella quale è in-teramente scavata. La temperatura è costante, le disper-sioni termiche sono ridotte al minimo ed anche l’umidità si mantiene naturalmente ad un livello ideale così come risulta dal sistema elettronico posto al controllo di questi parame-tri. Qui affinano: Angheli, Tancredi, Mille e una Notte ed in parte il Chiarandà. Le barriques (da 225 lt) possono differire per fabbricante, zona di provenienza del legno, metodi e intensità della tostatura. Sono in uso anche i tonneaux da 500 lt. Le scelte sono orientate al massimo rispetto delle caratteristiche varietali dei singoli vini.

La barriccaia sotterranea

Donnafugata accoglie con passione l’enoturista che visita le cantine storiche a Marsala o le tenute di Contessa En-tellina e di Pantelleria. Propone visite guidate, degustazioni professionali, ricercati abbinamenti a piatti della cucina si-ciliana e originali esperienze multisensoriali vino-musica, in una cornice di grande suggestione e relax. Da non perdere gli appuntamenti annuali di Cantine Aperte l’ultima dome-nica di maggio e Calici di Stelle il 10 di agosto quando la tenuta di Contessa Entellina si prepara alla vendemmia notturna ed apre al pubblico per un momento di grande fascino. A novembre, San Martino festa per brindare alla qualità dell’annata appena conclusa con speciale antepri-ma dei vini della vendemmia in abbinamento ai cibi della tradizione. Donnafugata si rivolge ad enoturisti qualificati, italiani e stranieri, per i quali l’esperienza del vino e del cibo di qualità rappresenti sia un motivo di viaggio che uno stile di vita. Ogni anno visitano Donnafugata oltre 11.000 enotu-risti provenienti da 30 paesi stranieri tra cui spiccano Stati Uniti, Svizzera, Germania e Giappone.

Donnafugata dedica all’enoturismo un team di persone spe-cializzate nell’accoglienza, conoscitori del vino e multilingue. È possibile prenotare la visita alle cantine inviando una e-mail a [email protected], telefonando al +39 0923 724245 - 263 oppure dal sito www.donnafugata.it alla sezione “Visitare Donnafugata” che illustra anche i ser-vizi disponibili.

Visitare Donnafugata

Le Cantine di Marsala, aperte tutto l’anno, distano 120 km da Palermo e 15 km dall’aeroporto di Trapani-Birgi. Le tenute di Contessa Entellina e Pantelleria sono visitabili soltanto d’estate su appuntamento. La tenuta di Contessa Entellina dista 60 km da Palermo e 80 Km da Marsala. L’isola di Pantelleria è raggiungibile in aereo e via mare.

Come raggiungerci

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Donnafugata si impegna con responsabilità per lo sviluppo eco-compatibile e culturale del proprio territorio. Un modo di fare impresa che guarda lontano.

• Energia pulita e risparmio energetico• Vendemmia notturna• Agricoltura sostenibile • Architettura sostenibile • Archeologia, Arte, Letteratura, Musica e Solidarietà

La qualità dell’ambiente, a Donnafugata, è considerata un fattore produttivo al pari di tanti altri: terra, clima, vitigno, scelte colturali. Per questo Donnafugata è stata tra le pri-me aziende vitivinicole in Italia ad adottare la scelta del fotovoltaico, con 3 impianti che permettono di risparmia-re emissioni per circa 106.000 Kg di CO2 all’anno. Una “sensibilità” che ha avuto come riconoscimento l’ammis-sione al Kyoto Club: l’organizzazione italiana che riunisce chi applica il Protocollo sulla riduzione dell’emissione dei gas serra. Dal 2011, assieme all’Istituto Grandi Marchi e

, Donnafugata partecipa ad un’inziativa che prevede di compensare le emissioni di CO2 attraverso la piantumazione di un bosco di sughere in Sardegna.

Al Premio Nazionale per la Responsabilità Sociale delle Imprese del 2005 a Rovigo, Josè Rallo riceve la targa del Presidente della Repubblica

Vini di Qualità e Sostenibilità

Contessa Entellina - Fotovoltaico 2002 Inaugurazione impianto da 18 Kw2009 Realizzazione di un impianto da 50 kw79.000 kwH Produzione media annua totale dei due impianti70% Fabbisogno energetico coperto dai due impianti a Contessa Entellina

Marsala - Fotovoltaico2009 Realizzazione di un impianto da 50 kw69.000 kwH Produzione media annua dell’impianto

Risparmio emissioni CO2

70% Risparmio energetico nella refrigerazione delle uve vendemmiando di notte106.000 kg Risparmio di emissioni di CO2 annuo grazie ai tre impianti fotovoltaici2011 Piantumazione bosco sughere per compensazione emissioni

Energia pulita, risparmio energetico

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Un esempio di Qualità Estrema Nell’agosto del 1998 viene sperimentata a Contessa Entellina la vendemmia notturna delle uve Chardonnay: una scelta tecnica, pre-miante dal punto di vista enologico ed ambien-tale, che sfrutta la grande escursione termica fra il giorno e la notte tipica di queste zone. Nella seconda decade di agosto, quando la temperatura può raggiungere anche 35°C, le uve vengono raccolte di notte (16-18°C) evi-tando fermentazioni indesiderate durante il tra-sporto e ottenendo un risparmio energetico del 70% nel raffreddamento a 10°C delle uve prima della pressatura quando maggiori sono i rischi di volatilizzazione degli aromi.

Curiosità: spesso il taglio dello Chardonnay a Donnafugata coincide con il taglio del primo grappolo dell’emisfero boreale.

Vendemmia notturna

La notte del 10 Agosto 2012 è stata trasmessa in streaming la raccolta dello Chardonnay al chiaro di luna. Una innovativa Social Wine Experience, in diretta dalla Sicilia, che ha connesso i winelovers di tutto il mondo con José e Antonio

Agosto 2004. Claudia Cardinale ha l’onore del primo taglio

La salvaguardia dei terreni attraverso il monitoraggio ambientaleDal 2007 Donnafugata, unica azienda in Sicilia, fa parte del progetto sperimentale di Agriveltha il cui obiettivo è prevedere l’insorgenza delle condizioni favorevoli allo sviluppo di alcune malattie della vite (peronospora e oidio), così da intervenire soltanto quando è effettivamente necessario. Attraverso una centralina installata nei vigneti a Contessa Entellina è possibile monitorare diversi parametri climatici ed ambientali come la quantità delle precipitazioni, la temperatura del suolo e dell’aria, l’irraggiamento solare, l’umidità atmosferica relativa, la velocità e la direzione del vento, la bagnatura fogliare, etc. Uno studio volto a ridurre al minimo i trattamenti fi tosanitari con prodotti di qualsiasi natura e l’impatto ambientale dei loro residui sul suolo.

Un campo sperimentale per i vitigni autoctoni Dal 2009 Donnafugata ha messo a disposizione del progetto regionale “Innovazione e Valorizza-zione dei vitigni autoctoni siciliani” mezzo ettaro di terreno nel comune di Santa Margherita Belice (Predicatore). Si tratta di un campo sperimentale in cui sono state impiantate 19 differenti varietà autoctone, per un totale di 30 biotipi. Tra questi ci sono 4 biotipi di Nero d’Avola, 3 di Catarratto, 2 di Ansonica, ed 1 per ognuna delle “varietà-reliquie” Nocera, Vitrarolo ed Alzano, quasi totalmente scomparse. Il progetto coinvolge un gruppo di aziende dislocate in diverse zone della Sicilia ed ha lo scopo di individuare e selezionare per ogni territorio, i vitigni che possono dare il migliore risultato enologico.

Agricoltura sostenibile a Contessa Entellina

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Viticoltura eroica Il clima arido e ventoso, la vigna ad alberello molto basso, i piccoli terrazzamenti, la manutenzione dei mu-retti a secco e dei frangivento richiedono molto lavoro e fanno crescere i costi di produzione. A Pantelleria l’impiego di manodopera è 3 volte superiore a quello richiesto tra i vigneti aziendali di Contessa Entelli-na. E nel caso del Ben Ryé Passito di Pantelleria, si aggiungono anche i costi dell’appassimento dell’uva fresca su graticci e della sgrappolatura manuale dell’uva passa. La viticoltura a Pantelleria rappresenta una forma di tutela del paesaggio, valore inestimabile per l’economia dell’isola. Dal 2008 Donnafu-gata è membro del CERVIM che promuove i valori della viticoltura eroica di montagna e delle isole minori.

Un campo sperimentale per la valorizzazione dello ZibibboNel 2010 Donnafugata realizza, con la supervisione del Prof. Scienza, un campo sperimentale di 33 biotipi di Zibibbo (Moscato d’Alessandria) provenienti da Spagna, Francia, Grecia e Italia meridio-nale. Il campo conta 2.117 viti (circa 64 piante per clone) che coprono 0,60 ettari di terreno in con-trada Barone, ad un’altezza di circa 400 metri s.l.m. La ricerca riguarderà sia l’uva fresca che quella appassita, nonché i vini ottenuti da microvinificazioni. Grazie a questa sperimentazione si potranno individuare ulteriori cloni di Zibibbo capaci di valorizzare il potenziale viticolo di Pantelleria.

Il giardino pantesco in dono al FAI 2008 - Donnafugata dona al FAI Fondo Ambiente Italiano, uno dei pochi esemplari restaurati e visita-bili di giardino pantesco. La pianta circolare, le dimensioni e la pietra lavica a secco creano il micro-clima ideale per coltivare e proteggere da vento e siccità un arancio secolare della varietà Portogallo,

Agricoltura sostenibile a Pantelleria preziosa fabbrica di vitamine. Un sistema agrono-mico autosufficiente dal punto di vista idrico, a cui ispirarsi per il futuro.

La vigna centenaria un esempio di biodiversità Nel 1999 a Khamma, Donnafugata recupera una vigna di Zibib-bo di 7 ha con piante a piede franco (non innestate) che supe-rano i 100 anni di età. Più sano e longevo delle piante innestate, lo Zibibbo di Khamma resiste molto bene alla siccità, al calcare ed alla salinità; il suo equilibrio vegeto-produttivo è più armo-nico e la qualità delle sue uve è eccezionale. Il legno vecchio è una grande “riserva” di zuccheri che, all’invaiatura del grappolo, passano al legno nuovo per giungere agli acini e contribuire alla concentrazione di una ricchissima carica aromatica. Queste viti centenarie hanno reso il Ben Ryé Passito di Pantelleria ancora più complesso ed elegante. Questi esemplari cresciuti in terre-ni sabbiosi di origine vulcanica, dove la virulenza della fillosse-ra (insetto che attacca le radici della vite) risulta molto ridotta, rappresentano un “reperto storico” ed un formidabile patrimo-nio di biodiversità così come dimostrato dal Prof. Mario Fregoni dell’Università Cattolica di Piacenza.

spessore muro: 1,30 metri

altezza muroesterno: dai 2,70 ai 4 metri

altezza muro interno: 3 metri

diametro interno 8,4 metri

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La cantina di Khamma sorge in un anfiteatro naturale di 13 ha costituito da terrazze coltivate a vigne-to che salgono verso il monte Gibele (836 m) e che declinano verso il mare. Pensata e costruita nel pieno rispetto dell’architettura e del paesaggio dell’isola, la cantina è composta da due unità distinte. La parte adibita alla vinificazione è rivestita all’esterno in pietra lavica tagliata a mano (1.000 mq) e il “palazzotto” pantesco, a due piani, ha i soffitti a volta tipici dei dammusi ed ospita l’enoteca e la foresteria. Il progetto è firmato dall’architetto Gabriella Giuntoli che da anni realizza e ripristina i più bei dammusi dell’isola.

I muretti a secco e la salvaguardia del paesaggio Donnafugata è impegnata nel recupero manua-le dei muretti a secco (11 km negli ultimi 3 anni) utili al contenimento del terreno e alla protezione del vigneto. Inoltre, questi muretti in pietra lavica consentono l’insediamento di specie animali e vegetali quali il corbezzolo, il mirto, la fillirea e l’eri-ca (1.000 mq di macchia mediterranea ripristinata).

Architettura sostenibile a Pantelleria

2006, inaugurazione della cantina di Khamma

Scavi archeologici sulla Rocca di Entella Dal 2000 Donnafugata supporta la Scuola Normale di Pisa negli scavi archeologici sul sito elimo di Rocca di Entella - l’antica Anthilia - nei pressi dei vigneti aziendali. È agli Elimi che viene attribuita l’introduzione in questa zona della coltiva-zione della vite, testimoniata dal conio di monete d’epoca ro-mana con l’effige del grappolo d’uva e da numerosi reperti trovati sulla Rocca. Per fare luce sui questa ci-viltà Donnafugata annualmente ero-ga una Borsa di Studio intitolata allo studioso Giuseppe Nenci. Anthilia è oggi il nome del vino bianco di Don-nafugata più diffuso nel mondo.

Restauro di una tavola del XV sec. La splendida Madonna con Bambino e angeli reggicortina, opera del XV sec. tra le più importanti del Museo Regionale Pepoli di Trapani, richiedeva un urgente restauro conserva-tivo. Grazie al contributo di Donnafugata, l’intervento è stato compiuto in pochi mesi, restituendo alla tavola il suo antico splendore.

Premio Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa Dal 2003 al 2008 Donnafugata ha supportato il Premio Letterario dedicato all’autore del Gattopardo, il famoso ro-manzo da cui l’azienda ha tratto ispirazione per il suo nome. 1. 2003 Abraham Yehoshua 2. 2004 Tahar Ben Jelloun. Madrina del premio Claudia Cardinale 3. 2005 Claudio Magris 4. 2006 Anita Desai 5. 2006 Il Premio Oscar Nicola Piovani ospite d’onore.

Archeologia, Arte, Letteratura

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Insieme al marito Vincenzo Favara, José Rallo coltiva un grande amore per la musica e il canto.

Dal 1999 Donnafugata ospita i concerti di Pat Metheny, Man-hattan Transfer e John Sco-fi eld nelle cantine di Marsala e ispira la partitura in chiave jazz delle musiche del Gattopardo scritta da Salvatore Bonafede. Nel 2002 nasce Donnafugata Music&Wine Live in collabora-zione con una band di amici appassionati di jazz e musica brasiliana. José Rallo, produt-trice e voce solista, propone dal palco un’esperienza multisen-soriale che abbina ad ogni vino un brano musicale il cui anda-mento ritmico accompagna le sensazioni della degustazione. Memorabili i concerti del 2004 al Blue Note di Milano, del 2005 al Blue Note di New York e di Pe-chino e Shangai nel 2006.

Donnafugata Music&Wine Live 2 CD live per la raccolta di fondi a favore del territorio

Nel 2004 viene registrato il primo CD live, distribuito nelle enoteche e nei ristoranti italiani, per la raccolta fondi (120 mila euro) a favore del reparto di cardiochirurgia pediatrica del Civico di Paler-mo. Nel 2007 il secondo CD Live vede anche la presenza di 15 fi ati e due grandi nomi del Jazz mondiale: Eliot Zigmund e Bill Moring. Questa raccolta fondi supporta un progetto di micro-credito condiviso con Banca Etica ed una rete di organizzazioni no profi t. Non è stato facile, ma la riuscita dei singoli progetti fi nanziati, potrà fare da volano a nuove iniziative di auto-imprenditorialità.

Registrato alla Casa della Musica di Trieste il 14 e 16 febbraio 2004. Presentato al Blue Note di Milano l’11 ottobre 2004

Registrato a Palermo nel febbraio 2007 grazie alla collaborazione della fondazione The Brass Group ed i 15 fi ati dell’Orchestra Jazz Siciliana

Vino, Musica e Solidarietà

Degustazioni in jazz sul web

Novità del 2011 sono i 7 mini-clip da poco più di 1 minuto registrati da José Rallo per un assaggio “virtuale”. Una ballad jazz per il Mille e una Notte, una bossanova per il Chiarandà, un samba per il Ben Ryé. Ad ogni vino il suo ritmo! Nuovo il sound: alla voce di José si ac-compagnano violoncello e clarinetto. Ascoltali su www.donnafugata.it o su YouTube cercando “Wine Tasting in Jazz-Ben Ryè.fl v”.

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DonnafugataWine

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Immaginazione, conoscenza e radici profonde. I vini di Donnafugata interpretano la Sicilia e ne raccontano con passione l’universo sensoriale.

32 I Bianchi e i territori 34 Damarino 36 Anthìlia 38 Polena 40 Lighea 42 La Fuga 44 Vigna di Gabri 46 Chiarandà

48 I Rossi e i territori 50 Sherazade 52 Sedàra 54 Angheli 56 Tancredi 58 Mille e una Notte

60 I Vini naturali dolci e il territorio Lo Zibibbo 62 Kabir 64 Ben Ryé 66 Le Grappe 66 Grappa Mille e una Notte 67 Grappa Ben Ryé

68 Milleanni Olio Extra Vergine di Oliva

Le etichette

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Interpretare al meglio la vigna e l’annata in ciascuno dei propri territori, questo l’impegno di Donnafugata per conferire ad ogni vino una personalità unica e riconosci-bile. Grazie ad una viticoltura disegnata per trarre il mas-simo vantaggio dal tipico clima mediterraneo, i Bianchi di Donnafugata si distinguono per freschezza, finezza, mineralità e complessità aromatica. Con terreni che van-no dall’argilloso al calcareo, fino a quelli di Pantelleria, sabbiosi di origine vulcanica, nascono il fresco Dama-rino, l’Anthìlia classico e floreale, l’avvolgente Polena, l’aromatico Lighea, La Fuga ricco di frutta esotica, il Vigna di Gabri elegante e minerale, il Chiarandà com-plesso e longevo.

I Bianchi e i territori

TerritoriContessa Entellina (Mazzaporro, Duchessa, Miccina, Casale Bianco, Arcera), Sambuca di Sicilia (Pandolfina), Santa Margherita Belìce (Predicatore), Pantelleria.

UveAnsonica, Catarratto, Grecanico, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Viognier, Zibibbo (Moscato d’Alessandria).

Abbinamento Vitigni e Territori a pagina 11

Gabriella sorride orgogliosa del suo nuovo ruolo

sul campo: assaggiare le uve di famiglia in pre-raccolta

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Bianco - Sicilia IGPCompagno ideale di tutti i giorni,

ve lo consigliamo anche per un aperitivo tra amici

Zone di produzione Sicilia Sud-Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina.Uve Ansonica prevalente; il blend si compelta con altri vitigni autoctoni trai quali Catarratto e Grecanico. Annata 2011Vigneto Allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato. Densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 85 q.li/ha. Terreno di medio impasto.Vinifi cazione Le uve vengono sottoposte a pigiatura soffi ce. Il mosto fermenta a temperatura controllata.

Il vino viene messo in commercio dopo un affi namento in bottiglia di almeno 2 mesi.

Gradazione alcolica 12% vol.Descrizione Vino ricco di profumi fl oreali e fruttati dati

dall’accostamento delle diverse varietà utilizzate. Al palato è secco, di moderato grado alcolico, equilibrato e dotato

di gradevolissima freschezza. Da godere nell’arco di 2-3 anni.Abbinamenti Per queste sue doti è adatto ad accompagnare

antipasti, caldi o freddi, primi piatti della cucina di mare. Perfetto su pesci bolliti.

Come servirlo In calici di media ampiezza senza svasatura, aprire al momento, ottimo a 9-11°C.

Damarino

Dedica

Lo stappi, lo versi, lo annusi... la frutta, i fi ori... Lo guardi dondolarsi pigramente nel bicchiere, paglierino, trasparente, delicato si increspa, come le onde del mare... È un navigare tra profumi e sapori conosciuti quando l’aroma si sprigiona, una raffi ca di vento improvvisa ti sorprende e questo ti attrae, ti intriga, ti porta alla sfi da contro il vento... Chiudi gli occhi, lo assaggi... è un attimo. Il gusto, secco, fresco, appagante, ed improvvisamente, nel suo equilibrio, i sensi ritrovano la pace.

Chiara Calligaris

Ricetta d’autore

Gamberetti di nassa al profumo di limoneSalvo La RosaRistorante “La Siciliana” - Catania

per 4 persone - 800 g di gamberetti freschi di nassa, olio extravergine d’oliva, prezzemolo, pepe, sale, succo di 2 limo-ni freschi di raccolto.

Sgusciare i gamberetti senza lavarli, condirli un’ora prima di servirli con sale, pepe e il prezzemolo tritato. Aggiungere l’olio e lasciarli riposare. Cinque minuti prima di servirli com-pletare il condimento aggiungendo il succo di limone.

Sull’etichetta

Damarino, in linea con l’immagine dell’etichetta, si fa più “birichino ed ammiccante” rispetto al Damaskino di cui rappresenta l’evoluzione. Un tralcio di vite ed il suo grappolo, disegnati sul volto di una donna, a simbolo della sua femminilità. Un’etichetta nata dal gioco di un artista, sorprendente quanto il vino. A Donnafugata la scelta di una nuova etichetta è un atto di amore che nasce dal desiderio di sorprendere il consumatore e di far splendere sull’etichetta stessa le qualità organolettiche del vino. I tanti volti di donna sulle etichette di Donnafugata raccontano infatti le emozioni che un vino è capace di dare.

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Zona di produzione Sicilia Sud-Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina.

Uve Catarratto, varietà prevalente, secondo le annate il blend si completa con altri vitigni autoctoni e internazionali. Annata 2011Vigneto Allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato. Densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 85 q.li/ha. Terreno di medio impasto.Vinificazione Le uve vengono sottoposte a pigiatura soffice. Il mosto fermenta a temperatura controllata. Il vino viene messo in commercio dopo un affinamento

in bottiglia di almeno 2 mesi.Gradazione alcolica 12,5% vol.

Descrizione Fresco e di buona complessità si caratterizza per struttura, mineralità, sentori di frutta a polpa bianca

(pera, pesca bianca) ed un leggero aroma di pompelmo. Un bianco di particolare armonia. Da godere nell’arco di 3-4 anni.

Abbinamenti Perfetto se abbinato a pesce leggermente affumicato, crostacei, alici e primi piatti anche al forno.

Ottimo su insalata di tonno, involtini di melanzane e cozze ripiene. Come servirlo In calici a tulipano di media ampiezza e media altezza,

può essere stappato al momento, ottimo a 9-11°C.

AnthìliaBianco - Sicilia IGP

Ideale compagno quotidiano, lo consigliamo come protagonista di pranzi

e cene estive in compagnia degli amici

Dedica

La forza della verità, di essere nel giusto, è un’energia trainante che ti avvolge, ti circonda in un alone magico e speciale. La verità è quella delle giuste azioni, dei fatti concreti, mirati non al mero guadagno, ma altresì a fondere l’amicizia al lavoro, la qualità alla vita. Questa è la sensazione che ricevi quando li conosci e comprendi i loro vini. Ti avvolgono in un abbraccio sincero e caloroso. Così è Anthìlia, immediato, autentico, elegante e nello stesso tempo traboccante di una propria personalità. I vitigni che lo compongono sono assolutamente autoctoni, cosicché il vino si identifica con lo splendido territorio siciliano, fondendo il giallo del sole al verde della natura, i fiori bianchi alla frutta matura. Una volta dentro di noi ci inonda con intriganti ritmi jazz, si plasma, si ancora ai nostri sentimenti … per non lasciarci più. Daniela Scrobogna

Ricetta d’autore

Busiata trapanese al tonno e foglie di capperiPeppe Giuffrè “Giardino Eden” - Trapani

per 4 personne - 500 g di busiati, 500 g di tonno, 100 g di polpa di pomodoro, vino bianco, foglie di capperi, cannella, aglio, cipolla, foglie di menta e mollica tostata.

Tagliare a dadini una ruota di tonno fresco. Far rosolare in un tegame i dadini di tonno con olio di oliva, aglio, menta e foglie di capperi. Non appena rosolato tirare il composto fuori dal tegame e deporlo a parte in un tegamino. Nello stesso olio di frittura far rosolare 1/2 cipolla finemente trita-ta. Aggiungere la polpa di pomodoro, il tonno rosolato, un bicchiere di vino bianco e 3 bicchieri di acqua. Aromatizza-re con altre 4 foglie di capperi, un pizzico di cannella, una punta di coltello di pepe e far cuocere per circa 45 minuti (senza far asciugare del tutto il sugo di cottura). Cuocere la pasta e versarla nel tegame di cottura del tonno, saltare per pochissimi secondi e servire decorando con mollica tostata e foglie di capperi.

Sull’etichetta

L’etichetta è il volto di una donna, misterioso e sfuggente come la civiltà degli Elimi. Anthìlia è il nome dato in epoca romana alla città di Entella in cima alla Rocca. Anthìlia oggi è il nome di un vino che si identifica nel territorio antico da cui trae origine. È il primo vino ad essere stato concepito a Donnafugata e resta ancora oggi nel cuore di tanti estimatori.

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PolenaBianco - Catarratto e Viognier Sicilia IGP

Compagno ideale per festa tra amici, ve lo consigliamo anche per accompagnare barbecue estivi in riva al mare

Zona di produzione Sicilia Sud-Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina.

Uve Catarratto e Viognier.Annata 2011Vigneto Allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato; densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 75 q.li/ha; terreno di medio impasto.Vinifi cazione Le uve - quelle del Viognier raccolte ad agosto e del Catarratto a Settembre - vengono sottoposte a pigiatura soffi ce. Il mosto fermenta

a temperatura controllata. Il vino viene messo in commercio dopo un affi namento in bottiglia di almeno 3 mesi.

Gradazione alcolica 12,5% vol.Descrizione Vino che si offre al colore con tonalità giallo

oro - verde, molto luminose. Al naso è molto avvolgente, con spiccate note di frutti tropicali (ananas, mango).

In bocca è molto rotondo, accompagnato da ottima sapiditàe freschezza. Da godere nell’arco di 3-4 anni.

Abbinamenti Da abbinare con antipasti caldi e freddi della cucina di mare, crostacei, primi piatti a base di verdure.

Come servirlo In calici a tulipano di media ampiezza e media altezza, può essere stappato al momento, ottimo a 9-11°C.

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Bianco - Catarratto e Viognier Sicilia IGPCompagno ideale per festa tra amici, ve lo consigliamo

anche per accompagnare barbecue estivi in riva al mare

Zona di produzioneTenuta di Contessa Entellina.

Uve Catarratto e Viognier.Annata Vigneto speronato; densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 75 q.li/ha; terreno di medio impasto.Vinifi cazionead agosto e del Catarratto a Settembre - vengono sottoposte a pigiatura soffi ce. Il mosto fermenta

a temperatura controllata. Il vino viene messo in commercio dopo un affi namento in bottiglia di almeno 3 mesi.

Gradazione alcolica Descrizione

oro - verde, molto luminose. Al naso è molto avvolgente, con spiccate note di frutti tropicali (ananas, mango).

In bocca è molto rotondo, accompagnato da ottima sapiditàe freschezza. Da godere nell’arco di 3-4 anni.

Abbinamenti Da abbinare con antipasti caldi e freddi della cucina di mare, crostacei, primi piatti a base di verdure.

Come servirlo In calici a tulipano di media ampiezza e media altezza, può essere stappato al momento, ottimo a 9-11°C.

Dedica

Il tuo profi lo gentile ed elegante affascina al primo impatto. Il tuo sguardo profondo, ricco della storia della tua Gente,guarda avanti, al mondo moderno che ti attende. La tua fi gura sa di giochi complessi, mossi come sono dalle corde dell’antico che giocano con quelle del moderno.La terra, il sole, il vento sono la tua culla. Le mani di chi ti ha allevato e formato, hanno scolpito per te un fi sico leggiadro e potente,longilineo ma muscoloso. Come quello di un atleta dell’anticaGrecia scolpito nella materia dall’anonima mano di un artista dell’antichità. In una sintesi tutta moderna. Quanto di meglio la cultura della Gente di Sicilia sa esprimere. Esprimendo modernità assoluta con sapere antico

Corrado Assenza

Ricetta d’autore

Seppie Nere con fi letti di triglie alla LivorneseLuciano Zazzeri Ristorante La Pineta - Marina di Bibbona (Livorno)

per 4 persone - 1 kg di seppie fresche, 6 triglie di scoglio, 1 rametto di salvia, una ventina di pomodorini ciliegia, poco aglio e peperoncino, poco concentrato di pomodoro, vino bianco (Polena).

Si puliscono le seppie lavandole pochissimo e lasciando da parte le sacche del nero; poi si tagliano a piccoli pezzi e si mettono a cuocere in una casseruola con olio aglio pepe-roncino sale, salvia e uno spruzzo di vino bianco (Polena). A fuoco vivo poi aggiungere un cucchiaio di concentrato, sale, pepe e qualche foglia di salvia e a metà cottura aggiungere il nero di seppia far cuocere fi no a che le seppie non sono tenere. Aspettando la cottura, si puliscono le triglie, si fi let-tano e si tolgono le lische, si condiscono con sale, pepe, salvia e poco aglio, e si mettono in forno in una teglia con poco olio per 4/5 minuti.Si tagliano i pomodorini in 4, si fan-no andare in padella con olio e salvia, si uniscono i fi letti di triglia per pochi minuti. Infi ne si dispongono le seppie in un piatto semifondo, adagiandovi sopra 3 fi letti incrociati per ogni porzione, disponendo i pomodorini a guarnizione con una foglia di salvia fresca.

Sull’etichetta

Regina incontrastata delle decorazioni marinare, la Polena svetta sulla prua delle navi. Sui galeoni del XVI e XVII secolo, queste sculture lignee rappresen-tavano principalmente fi gure femminili ben auguranti per la navigazione. Una “magica” prua che accompagnava i marinai, alla scoperta del mondo. Polena, un volto di donna, evocativo e ricco di fascino; un nuovo vino per accompa-gnarvi alla scoperta di nuove sensazioni. Prima annata: 2006.

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Lighea

Zona di produzione Sicilia Sud-Occidentale, Isola di Pantelleria. Uve Zibibbo (Moscato d’Alessandria).

Annata 2011Vigneto Allevamento ad alberello pantesco molto basso,

potatura tipica molto corta; densità d’impiantoda 2.500 a 3.600 ceppi per ettaro. Produzione di circa 60 q.li/ha; terreno sabbioso di origine lavica, ricco di minerali. Vinificazione Le uve sono raccolte a fine agosto, nelle contrade più fresche e con vigneti più giovani. Dopo la pigiatura soffice delle uve, il mosto fermenta a temperatura controllata. Il vino viene messo in commercio

dopo almeno tre mesi di affinamento in bottiglia.Gradazione alcolica 12,5% vol.

Descrizione Versione dry dello Zibibbo è un bianco aromatico dal cuore mediterraneo. Di colore giallo paglierino

brillante con riflessi verdognoli; al naso la sua luminosità diventa uva, pera, melone; al frutto si abbraccia il fiore ed è mandorlo

e rosmarino. Splendidamente carezzevole ammalia con le note tipiche dello Zibibbo, polpose e persistenti. Da godere nell’arco

di 4-5 anni.Abbinamenti È indicato con tutto il pesce azzurro, pasta

al forno in bianco, frittura di pesce.Come servirlo In calici a tulipano di media grandezza,

può essere stappato al momento, ottimo a 9-11°C.

Dedica

Vino affascinante, emblematico della terra in cui nasce, al contempo tradizionale e moderno, così come la Sicilia è l’insieme di culture e civiltà differenti. Nicola Picone

Ricetta d’autore

Filetto di piccolo spada di lenza ligure ai sapori del sud con fagioli bianchi di Sorana alla nepetella Aimo Moroni Ristorante “Il luogo di Aimo e Nadia” - Milano

per 4 persone - 600 g di pesce spada ligure, 1 cucchiaio di capperi di Pantelleria, 1 cucchiaio di origano, 1 presa di erbine piccanti e peperoncino, 6 cucchiai di olio extravergi-ne di oliva, 6 olive verdi Nocellara del Belice, 200 g di fagioli Cannellini secchi di Sorana lessati, 6 pomodori col pinnolo o zatterini a filetti, 1 scalogno tritato, 1/2 bicchiere di fumetto o brodo di pesce.

In una padella calda fare appassire lo scalogno con 4 cuc-chiai di olio e quindi aggiungere lo spada, aggiustare di sale e cuocere per 2 minuti per parte. Aggiungere l’origano, le olive, i capperi, le erbine piccanti e i fagioli, bagnare con il fumetto e fare evaporare. Aggiungere i filetti di pomodoro, il prezzemolo e servire in piatti caldi con l’olio rimasto.

Sull’etichetta

“Dai disordinati capelli color di sole l’acqua del mare colava sugli occhi verdi apertissimi” … così Giusep-pe Tomasi di Lampedusa descrive Lighea, l’ammaliante sirena perso-naggio centrale di un suo raccon-to che ha dato spunto ad un vino complesso ed innovativo e ad una etichetta altrettanto originale. “Non è stato facile - racconta Gabriella - stampare quest’etichetta e con-servare le mille sfumature dei colori originali del bozzetto”. Prima annata: 1990.

Bianco - Zibibbo Sicilia IGPSolare e luminoso è un vino ideale per un aperitivo

con gli amici, ve lo suggeriamo come complice per il primo appuntamento

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La FugaBianco - Chardonnay

Contessa Entellina DOPVino molto versatile, risulta perfetto in tutte le occasioni:

dal barbecue tra amici al party più formale

Zona di produzione Sicilia Sud-Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina.

Uve Chardonnay. Annata 2011Vigneto Allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato. Densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 65 q.li/ha. Terreno di medio impasto.Le uve, raccolte di notte, nella seconda decade di Agosto, vengono sottoposte a pigiatura soffi ce. Vinifi cazione Svolta la fermentazione alcolica a temperatura controllata, il vino affi na in vasca per alcuni mesi e almeno

tre mesi in bottiglia prima di essere commercializzato.Gradazione alcolica 13% vol.

Descrizione Vino di notevole spessore olfattivo e gustativo. I profumi si aprono su note di frutta esotica (ananas, mela,

banana) in un contesto elegantemente minerale. Bocca splendida, equilibrata, di grande spessore.

Da godere nell’arco di 5-6 anni. Abbinamenti Perfetto come vino da tutto pasto,

può senz’altro abbinarsi con crostacei, primi piatti elaborati e tonno in varie preparazioni.

Come servirlo In calici slanciati e di buona ampiezza, può essere stappato al momento, ottimo a 10-12°C.

Dedica

Grazie all’amicizia che mi lega alla famiglia Rallo, ho avuto l’invito a partecipare alla affascinante e coreografi ca vendemmia notturna di Contessa Entellina. La meraviglia è vedere con quanta cura queste persone raccolgono i grappoli d’uva e li mettono nei carri di acciaio che appena com-pletati con veloce “Fuga” vanno dal vigneto alla vicina cantina, pronti per la pigiatura al fi ne di avere il massimo dal mosto fi ore che conserverà tutti i profumi e gli aromi e dal quale uscirà quel grande Chardonnay con denominazione “La Fuga”. Questo delizioso vino avrà abbi-namenti vari, minestre, pesci ed anche carni bianche, a mio avviso. Con grande stima vi abbraccio.

Luigi Cotti

Ricetta d’autore

Panzanella di pomodoro con scampi di Fano, salsa di patate e tartufo neroRistorante “Symposium” - Cartoceto (Pesaro)

per 4 persone - 2 fette di pane bianco senza sale marchi-giano di Chiaserna, 8 pendolini rossi, 8 foglie di basilico, 1 spicchio d’aglio senz’anima, 1 dl di extravergine di Carto-ceto, 1 rametto di timo limonato, 1 tartufi no nero, 1 patata bollita sbucciata, 8 foglie di spinaci fresche, 1 dl di brodo di crostacei (realizzato con la testa degli scampi), 4 scampi dei barchetti di Fano (g 150 ca. cadauno), sale e pepe.

Rosolare a fuoco lento in padella con extravergine l’aglio tri-tato, aggiungere i pendolini rossi a dadini, il basilico julienne, il pane ammollato e strizzato, salare e pepare, lasciare in caldo. Sgusciare gli scampi, estrarre la polpa, rosolala su ambo i lati con extravergine e foglioline di timo, in padella antiaderente calda, per 1/2 minuto. Lasciare al caldo. Far bollire testa e coda 3 minuti, serviranno per completare il piatto, ed il liquido per la salsa. Far frullare il brodo ottenuto sopra, con la patata bollita e le foglie di spinaci, poco olio, sale e pepe, fi no a raggiungere una consistenza fi lante.Preparazione del piatto: Stendere a specchio la salsa nel piatto caldo, mettere la panzanella all’interno di un cerchietto per dargli forma, adagiarvi sopra la polpa di scampo, guar-nire con testa e coda di scampo, un rametto di timo fi orito e julienne di tartufo nero.

Sull’etichetta

Gabriella pensava di “fuggire” e di iniziare una nuova vita, passando dalle lettere alla terra. Gabriella è una donna che non conosce sosta, sempre con il vento fra i capelli. Ga-briella ha inventato La Fuga: un’eti-chetta che esprime non soltanto movimento, ma solarità e terra. Questo vino nasce con la DOC Contessa Entellina nel 1994.

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Bianco - Contessa Entellina DOPAlleato ideale per fare colpo, ve lo consigliamo

anche in situazioni eleganti e formali

Zona di produzione Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina.

Uve Ottenuto in prevalenza da Ansonica, il blend si completa con Chardonnay, Viognier, Sauvignon Blanc e Catarratto.Annata 2011Vigneto Allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato. Densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 60 q.li/ha. Terreno di medio impasto.Vinifi cazione Le uve vengono sottoposte a pigiatura soffi ce.

Il mosto fermenta a temperatura controllata in acciaio. Il vino matura per il 85% in vasca e per il 15% in barriques di

rovere francese di secondo passaggio, e affi na almeno tre mesi prima di essere commercializzato.

Gradazione alcolica 13% vol.Descrizione Nel 25° anniversario il Vigna di Gabri 2011 si conferma

un vino di grande personalità ed eleganza. L’integrità dei profumi varietali si ritrova nel bouquet ampio e complesso, dove spiccano note

di frutta a polpa gialla e gentili sentori agrumati, uniti ad aromi di fi ori di acacia. In bocca è fragrante e persistente, con una piacevole vena

minerale. Buona potenzialità di invecchiamento. Longevità di 8-10 anni. Abbinamenti Primi piatti della cucina di mare. Pesce al forno

e alla brace, carne bianca salsata, sformati e souffl é.Ideale con il baccalà al pomodoro, le verdure, i funghi porcini arrosto.

Come servirlo In calici a tulipano di media ampiezza, senza svasatura, di buona altezza, apertura al momento, ottimo a 10-12°C.

Dedica

È uno di quei vini che fanno parte del mio spontaneo piacere e del mio naturale bisogno di ritrovare. È uno di quei vini che ad ogni incontro non solo affascina, convince, appaga, ma colora il racconto organolettico con innumerevoli “pennellate”che dipingono nella mente un terroir. Ho avuto la fortuna di frequentare più volte questo magico angolo di Sicilia e ritrovo in ogni sorso di Vigna di Gabri il dolce tratto mediterraneo che si respira realmente e sempre attorno a Donnafugata, fatto di terra assolata, di aria salmastra,di erbe odorose, del calore umano della famiglia Rallo.Un’uva, una terra, una famiglia, che ritrovo sempre con l’emozione della prima volta.

Eddy Furlan

Ricetta d’autore

Terrina di coniglio, insalata di sedano e olive nereGualtiero Marchesi Ristorante “L’Albereta” - Erbusco (Brescia)

per 4 persone - 6 cosce di coniglio, 100 g di lardo vergine, 5 dl di vino bianco secco, 2 scalogni, 2 rametti di timo, sale e pepe.

Disossare e snervare le cosce di coniglio. Lasciarle marinare per una giornata nel vino bianco con lo scalogno tagliato a fet-tine ed il timo. Bardare le pareti interne di una terrina di 15x10 cm con il lardo tagliato a fettine sottilissime. Sgocciolare la carne dalla marinatura, asciugarla, salarla e peparla. Disporla nella terrina e far cuocere per circa 40 minuti a 220°C. A cot-tura ultimata, pressare la carne nella terrina sovrapponendole un peso omogeneo. Far raffreddare in frigorifero per 26 ore. Servire la terrina tagliata a fette accompagnandola con una piccola insalata composta da 15 g di insalata riccia e scarola pulita, 4 olive nere tagliate in quarti e 10 g di julienne di sedano sbianchito (il tutto condito con una salsa citronette).

Sull’etichetta

“Vigna di Gabri” non è un nome di fantasia, perché il vino porta il nome di Ga-briella che lo ha voluto e lo ha cresciuto credendo nell’avvolgente fragranza dei profumi dell’Ansonica. L’etichetta del 25°anniversario festeggia il legame forte tra Gabriella, la sua terra e l’Ansonica uno fra i più antichi vitigni autoctoni a bacca bianca della Sicilia. Prima annata: 1987.

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Chiarandà

Bianco - Chardonnay Contessa Entellina DOPPer occasioni importanti e formali, ve lo consigliamo

per accompagnare un momento speciale, come il vostro pranzo di nozze

Zona di produzione Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina.Uve Chardonnay. Annata 2009Vigneto Allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato. Densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 40 q.li/ha. Terreno di medio impasto tendente all’argilloso.Vinifi cazione Le uve raccolte in Agosto, vengono sottoposte

a pigiatura soffi ce. Il mosto fermenta a temperatura controllata e affi na per 5-6 mesi sui lieviti, parte in rovere (barriques

e tonneaux di Borgogna) e parte in piccole vasche di cemento. Il vino passa almeno altri 24 mesi in bottiglia prima della

commercializzazione.Gradazione alcolica 13% vol.

Descrizione Vino di personalità ed eleganza, riesce a unire potenza e soavità. Profumi di frutta gialla matura, sovrana la mela

gialla, e poi note di pesca e vaniglia dolce fuse al burro di arachidi.Al gusto mostra rotondità e sfericità avvolgenti. Vino dall’importante

struttura che risulta perfettamente bilanciata da acidità e sapidità. Grande potenziale di invecchiamento, oltre 10 anni.

Abbinamenti Perfetto con pesce affumicato, primi piatti della cucina siciliana, pasta alla Norma, sformati di funghi, carni bianche salsate

ed elaborate. Formaggi semistagionati. Come servirlo In ampi calici di buona altezza. Ottimo a 11-13°C.

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Bianco - Chardonnay Contessa Entellina DOPPer occasioni importanti e formali, ve lo consigliamo

Zona di produzioneTenuta di Contessa Entellina.Uve Chardonnay. Annata Vignetosperonato. Densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 40 q.li/ha. Terreno di medio impasto tendente all’argilloso.Vinifi cazione

a pigiatura soffi ce. Il mosto fermenta a temperatura controllata e affi na per 5-6 mesi sui lieviti, parte in rovere (barriques

e tonneaux di Borgogna) e parte in piccole vasche di cemento. Il vino passa almeno altri 24 mesi in bottiglia prima della

commercializzazione.Gradazione alcolica

Descrizionepotenza e soavità. Profumi di frutta gialla matura, sovrana la mela

gialla, e poi note di pesca e vaniglia dolce fuse al burro di arachidi.Al gusto mostra rotondità e sfericità avvolgenti. Vino dall’importante

struttura che risulta perfettamente bilanciata da acidità e sapidità. Grande potenziale di invecchiamento, oltre 10 anni.

Abbinamenti siciliana, pasta alla Norma, sformati di funghi, carni bianche salsate

ed elaborate. Formaggi semistagionati. Come servirlo

Chiarandà

Dedica

Il Chiarandà mi entusiasma per la sua incredibile forza e profondità, e tuttavia anche per la grazia e l’eleganza. Il suo bouquet fl oreale ed aromatico si accorda molto bene alla mia cucina moderna, che pure combina tanti profumi e prodotti diversi. Sarebbe il vino che porterei sull’isola solitaria.

Bernhard Bühlmann

Ricetta d’autore

Gnocchi ripieni di pesce alla pescatoraRistorante “L’Approdo” - Vibo Valentia

per 12 persone - Per gli gnocchi:1 kg di patate a pasta bianca, 300 g di farina tipo “00”, 100 g di parmigiano grattugiato, 1 uovo, sale q.b. - Per il ripieno: 600 g di nasello, 1 sedano, 1 spicchio d’aglio, 1 carota, 1 patata lessata, parmigiano q. b., sale e pepe nero q.b. - Per la salsa: 2 kg di vongole, olio di oliva extravergine q.b., 300 g di pomodorini Pachino, prezze-molo, olio, sale q.b., 1 spicchio di aglio, vino bianco secco.

Per gli gnocchi: mettere sul fuoco una casseruola, salare e bollire le patate per circa mezz’ora. Dopo questo lasso di tem-po, pelare le patate ancora calde e schiacciare con lo schiac-ciapatate. Su un tavolo da lavoro incorporare alle patate la farina e lasciare raffreddare il composto. Per il ripieno: mettere sul fuoco una casseruola con il sedano, le carote, l’aglio ed il sale. Portare ad ebollizione ed aggiun-gervi il nasello. Far cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti. Scolare il tutto, farlo raffreddare. Privare la polpa del nasello dalle lische e tritare aggiungendo il formaggio, il sale ed il pepe mescolando bene. Per la salsa: in una pentola soffriggere aglio e olio. Farlo ro-solare e aggiungere le vongole. Spumare con del vino bianco secco e lasciare per circa 10 minuti. Togliere dal fuoco e sgu-sciare le vongole lasciandole nel brodo di cottura. In una pa-della, soffriggere aglio e olio aggiungendo i pomodorini tagliati a dadini e lasciar cuocere per circa 5 minuti. Unire le vongole, il sale ed il prezzemolo. Trasferirsi sul composto per gli gnocchi e aggiungere l’uovo, il formaggio ed il sale. Impastare il tutto, stendere il composto fi no a fare uno strato di pasta di circa 1/2 cm. Tagliare dei quadratini di circa 7 cm e porre all’interno di essi il ripieno, avvolgendoli in modo da creare un rotolino. Quindi farli cuocere per circa 5 minuti. Una volta cotti unire la salsa precedentemente preparata e amalgamare bene il tutto. Servire in tavola caldi.

Sull’etichetta

Nasce nel 1992 come Chiarandà del Merlo dal nome dei due vigneti in cui si producono le uve Ansoni-ca e Chardonnay. Dopo 10 anni il nome si semplifi ca in Chiarandà e l’etichetta si arricchisce di una pre-senza femminile che ne racconta la complessità e la raffi natezza.

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Ferdinando è felice del suo nuovo incarico: il controllo di qualità delle uve di famiglia appena raccolte

Natura del suolo, esposizione, altitudine, andamento climatico e vitigno sono le principali variabili in gioco per ottenere vini che esprimano in modo autentico l’appartenenza ad un territorio. Da una profonda co-noscenza dell’interazione fra questi elementi e dalla ricerca della massima espressione del “frutto”, attra-verso il contenimento delle rese, l’assaggio delle uve in pre-raccolta o la vinificazione separata delle singole partite, nascono i Rossi di Donnafugata: lo Sherazade polposo di frutta, il Sedàra molto versatile, l’Angheli morbido di spezie, l’aristocratico Tancredi, il Mille e una Notte complesso, elegante e longevo.

I Rossi e i territori

TerritoriContessa Entellina (Mazzaporro, Duchessa, Miccina, Casale Bianco), Sambuca di Sicilia (Pandolfina), Santa Margherita Belìce (Predicatore).

UveNero d’Avola, Alicante Bouchet, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Syrah, Tannat.

Abbinamento Vitigni e Territori a pagina 11

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Zona di produzione Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina. Uve Nero d’Avola.Annata 2011Vigneto allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato; densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 75 q.li/ha; terreno di medio impasto.Vinificazione Il Nero d’Avola viene raccolto in Settembre. Le uve vengono vinificate in acciaio, con macerazione sulle bucce per circa 8 giorni, alla temperatura di 24-26°C.

A fermentazione malolattica svolta, il vino affina circa 2 mesi in vasca e poi in bottiglia per almeno altri 3 mesi.

Gradazione alcolica 13% vol.Descrizione Al colore è rosso rubino con riflessi violacei.

Al naso è frutta di bosco e ciliegia, con un tocco di balsamico. L’assaggio vregala un frutto integro ed un tannino morbido con

un gradevole finale speziato. Da godere nell’arco di 3-4 anni.Abbinamenti Ideale per accompagnare piatti di pasta al sugo

di pomodoro, pesce alla brace, salumi e formaggi poco stagionati, è anche da provare abbinato alla pizza.

Come servirlo In calici di media grandezza, può essere stappato al momento. Ottimo fresco, a 14°C.

Rosso - Nero d’Avola Sicilia IGPIdeale per un aperitivo con gli amici o per una cena

informale. Bevilo leggermente freddo

Dedica

Bella, sorridente, attenta, simpatica, dirompente, informata, creativa, canta benissimo sprigionando energia e passione. È Josè Rallo e il suo nuovo vino è proprio come lei. Si chiama Sherazade, fantastico vino di Donnafugata, da me sempre più amata. Oliviero Toscani - fotografo

Ricetta d’autore

Ravioli pizzicati di “falsomagro”* con il suo sugoPino Cuttaia Ristorante “La Madia” - Licata (Agrigento)

per 6 persone - Per la sfoglia: 250 g. di farina di grano duro, 2 uova intere, 4 tuorli. Per il ripieno: 400 g. di carne di vitella, 50 g. di salsiccia di maiale, 50 g. di mortadella, 4 uova sode, 1 cipollotto fresco, 1 ciuffo di prezzemolo, 50 g. di formaggio Ragusano, un bicchiere di vino bianco. Per la salsa: 500 g. di pomodoro fresco, 50 g. di cipolla, basilico, olio, sale e pepe.

Sdraiare la fetta di vitella e sopra mettervi la salsiccia sfilac-ciata, la mortadella, un battutino di cipollotto, prezzemolo, ragusano e infine l’uovo sodo. Creare un rotolo e legarlo con uno spago. Nel frattempo soffriggere la cipolla e aggiungere il basilico; mettere il “falsomagro” nel tegame, sfumarlo con il vino bianco, aggiungere il pomodoro passato, un pò d’ac-qua e completare la cottura. Quando sarà già cotto, ma-cinarlo con un cutter tenendo da parte il suo sugo. Tirare la sfoglia mettendo il macinato di “falsomagro” tenendo la distanza fra una farcitura e l’altra; chiudere la sfoglia e pizzi-carla con pollice e indice in modo da “saldarla”; tagliare con la rondella i ravioli. Cuocere i ravioli 5 minuti, unire il sugo e amalgamare il tutto. Da servire ben caldi.

* Il “falsomagro” è l’arrosto tipico siciliano; un piatto molto popolare, usato nei giorni di festa. Per l’abbondanza della sua farcitura - tutt’altro che magra - è detto appunto “fal-somagro”.

Sull’etichetta

Sherazade, simbolico personag-gio femminile e protagonista delle “Mille e una Notte”, con voce pol-posa di frutto, avvolta di drappi di spezie, racconta anche a voi le fa-vole del capolavoro della lettera-tura orientale. Sherazade, etichet-ta intensamente mediterranea, in pieno stile Donnafugata, si offre per un assaggio indimenticabile. Prima annata: 2006.

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Sedàra

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Rosso - Sicilia IGPPerfetto per tutti i giorni, ve lo consigliamo

anche per occasioni conviviali, come una festa tra amici o un barbecue

Zona di produzione Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina. Uve Nero d’Avola, vitigno prevalente, in blend con una selezione di altre uve. Annata 2010Vigneto Allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato. Densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 85 q.li/ha. Terreno di medio impasto.Vinifi cazione Le uve vengono vinifi cate in acciaio, con macerazione sulle bucce per circa 10 giorni,

alla temperatura di 26-30°C. A fermentazione malolattica svolta, il vino affi na circa 9 mesi in vasi vinari di cemento.

Segue l’affi namento in bottiglia per almeno altri 3 mesi.Gradazione alcolica 13,5 % vol.

Descrizione Il rosso rubino si completa con sfumature granato molto vive. L’impatto olfattivo è intenso, volto su sensazioni

di tabacco, spezie e note minerali. Bocca equilibrata che riporta al palato la frutta rossa, precisamente la mora e la marasca.

Chiude con buona persistenza. Da godere nell’arco di 4-5 anni.Abbinamenti Da abbinare a primi piatti con sughi di carne, paste

al forno elaborate e carni rosse. Da provare su tonno appena scottato. Come servirlo In calici di media grandezza, può essere stappato

al momento, ottimo a 16-18°C.

Dedica

La vita è solcata da «innamora-menti» e ognuno di essi traccia nuovi inaspettati corsi al nostro destino. Era l’estate del 1997 quando assaggiai, a Panarea, un vino rosso che mi procurò un senso di gioia, di calore e soprattutto il desiderio di sco-prire il territorio da cui proveniva. Dopo tanti viaggi nel mondo del vino, non riuscivo a credere che fosse lì, nel centro del mediterraneo, la chiave di tutto. Il profumo intenso di polpa di frutto di un Mediterraneo antico e della nostra giovinezza, il sapore così pieno, avvolgente, morbido e inebriante... Ho continuato a berlo in quei giorni di Panarea ed ogni volta il Sedàra stazionava a lungo, nel palato, nel cuore e nella memoria. Oggi mi sento a casa mia quando sono a Donnafugata e sogno di continuare in modo più eterno, il mio incontro con l’isola del sole.

Gelasio Gaetani Lovatelli

Ricetta d’autore

Suprema di piccione caramellato con miele di castagne e pistacchiAndreas Zangler Ristorante “Casa Grugno” - Taormina (Messina)

per 4 persone - 4 piccioni da 350 g disossati, 80 g di miele di castagne, 50 g di pistacchi di Bronte, 150 g di fagioli bianchi, verdure, olio d’oliva extravergine, timo, sale, pepe.

In una padella antiaderente, scottare a fuoco alto i petti di piccione dalla parte della pelle, girarli e condirli con sale, pepe e timo, pennellarli con miele e disporvi sopra i pistac-chi. Cuocere in forno per 11 minuti a 120°C. Bollire i fagioli precedentemente ammollati in acqua salata per 35 minuti, scolarli e condirli con dell’olio d’oliva extravergine. Adagiare il piccione su un piatto con i fagioli e le verdure, guarnire con un rametto di timo e un fi lo di miele.

Sull’etichetta

Dal nome di famiglia di Angelica, l’affascinante Claudia Car-dinale del fi lm “Il Gattopardo” diretto da Luchino Visconti, questo vino ne porta nel cuore la concretezza e la soavità. L’etichetta rimanda alle cantine di Contessa Entellina ed alla terra dove affondano le radici di questo vino.

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AngheliRosso - Merlot e Cabernet Sauvignon

Sicilia IGPIdeale compagno per una grigliata, un addio al celibato

o una cena tra amici in baita in montagna

Zona di produzione Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina.

Uve Merlot e Cabernet Sauvignon.Annata 2008Vigneto Allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato. Densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 60 q.li/ha. Terreno di medio impasto, prevalentemente argilloso.Vinificazione La vendemmia del Merlot si svolge nell’ultima decade di Agosto, quella del Nero d’Avola nella prima decade di Settembre. Le uve vengono vinificate in acciaio, con macerazione sulle bucce per circa 11-13 giorni, alla

temperatura di 28°C. A fermentazione malolattica svolta, il vino matura parte in barriques e parte in tonneaux di rovere francese

di secondo passaggio e poi 2 anni in bottiglia.Gradazione alcolica 13% vol.

Descrizione Grande impatto cromatico per questo vino di speciale personalità ed eleganza. Si presenta di color rosso

rubino; al naso propone note balsamiche, di violetta e tabacco dolce. Un vino di buona struttura e tannini setosi che accarezzano

il palato con sensazioni morbide e fruttate (amarena). Lunghissima la persistenza gusto-olfattiva. Longevità di oltre 8 anni.

Abbinamenti Con carni rosse alla griglia, al forno, arrosto; capretto e agnello. Formaggi semistagionati, funghi porcini, coniglio e polpettone.

Come servirlo Se servito in bicchieri ampi e panciuti può essere stappato al momento, altrimenti un paio d’ore prima. Ottimo a 16-18°C.

Dedica

Profumo di donna. Morbido, che sa d’essenze preziose e leggere. E purtuttavia persistente, come di chi ha carattere. Storia. E radici. Bell’impegno, chiamare un vino con un nome di donna. Un pensiero gentile, certamente. Anche se, maliziosamente, può sorgere un dubbio: se non sia pure una scelta un pò ruffiana, per provare a sedurre con giochi d’evocazione verbale. La verità sta nel bicchiere. La qualità delle uve e i risultati della lavorazione smentiscono le ipotesi maliziose: il Nero d’Avola e il Merlot, d’altronde, hanno caratteri forti e non sentono il bisogno d’alcuna furbizia di marketing. Dicono che i siciliani, più che amare la loro storia, ne apprezzino soprattutto il fatto che sia un gioco al passato. Poco, insomma, qui, si inclinerebbe al futuro (d’altronde, nel dialetto, il tempo futuro non c’è). Il vino smentisce le sterili tentazioni di conservazione. Perché ha un cuore antico, è vero. Ma il suo successo attuale ha tutti i segni delle sfide raccolte con la moder-nità, i mercati, ’innovazione, i tempi che cambiano. Benvenuta, giovane Angheli. Antonio Calabrò

Ricetta d’autore

Spalla di Suino Nero dei Nebrodi ai pistacchi di BronteRistorante “L’ Antica Filanda” - Galati Mamertino (Messina)

Da un maialino nero dei Nebrodi, del peso non superiore ai 45 kg, prendere una spalla e disossarla, lasciando attaccato lo stinco. Dopo una marinatura in vino rosso, salarla, peparla e farcirla con del formaggio primo sale pecorino, carote e pistacchi di Bronte a chicchi. Dopo averla legata con dello spago da cucina, avvolgerla in della carta da forno e dispor-la in una teglia su un trito grossolano di carote, sedano e cipolla, e irrorarla del vino di marinatura. Infornarla ad una temperatura non superiore a 80°C per circa 6 ore (a seconda del peso della carne stessa). A cottura ultimata, setacciare le verdure del fondo di cottura, addensarle e usarle come salsa sulla quale servire la spalla di maiale affettata (è ancora più scenografico affettare la carne in tavola).

Con questo piatto consigliamo Angheli poichè i tannini nobili del Merlot vanno a sposarsi con il gusto vellutato del pistac-chio, e la potenza del Nero d’Avola sposa con il gusto forte di queste carni di Suino Nero dei Nebrodi. Ricordiamo che in-sieme alla Cinta Senese, la Casertana, la Bruna Romana, la Calabrese, il Suino Nero dei Nebrodi è una delle cinque razze autoctone di maiali esistenti in Italia.

Sull’etichetta

“… le dame i cavalieri, l’arme e gli amori …”. Sarà l’Angeli-ca dell’Orlando furioso quella che fugge sul cavallo ritratto in etichetta? Sono tante le “donne in fuga” di Donnafuga-ta, ognuna di queste ha un passato di storia e di tradizione, ma ha sicuramente un futuro di morbidezza e seduzione. Prima annata: 1997.

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Tancredi

Zona di produzione Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina. Uve Cabernet Sauvignon e Nero d’Avola; il blend si completa con Tannat e altre uve.Annata 2008 Vigneto Allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato. Densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 50 q.li/ha. Terreno di medio impasto.Vinificazione Le uve vendemmiate in Settembre vengono

vinificate in acciaio, con macerazione sulle bucce per circa 12 giorni, alla temperatura di 26-30°C.

A fermentazione malolattica svolta, il vino passa in barriquesdi rovere francese nuove e di secondo passaggio,

per circa 4 mesi e poi affina in bottiglia per circa 24 mesi.Gradazione alcolica 13% vol.

Descrizione Il Cabernet Sauvignon conferisce grande finezza e longevità, con tannini che si rivelano importanti e vellutati.

Il Nero d’Avola spicca al naso con note fruttate (ciliegia e marasca) e speziate. Il Tannat rafforza la componente fruttata ed apporta

una grande struttura polifenolica ricca di tannini nobili.Ottima la struttura gustativa, ampia e avvolgente, con notevole

persistenza. Vino con potenzialità di invecchiamento di oltre 10 anni.Abbinamenti Troverà il suo giusto abbinamento con grandi piatti di

carne rossa al forno o brasati, cacciagione e formaggi semistagionati. Come servirlo In ampi calici con larga imboccatura e buona altezza,

può essere stappato un paio d’ore prima. Ottimo a 18°C.

Rosso - Sicilia IGTPerfetto sottofondo dei momenti di relax,

mentre si legge un libro o si ascolta musica. Lo consigliamo anche per i pranzi di lavoro

Dedica

Non so pensare alla Sicilia, senza provare un senso di grande rispetto, quasi di timore, verso una terra di una travolgente bellezza, erede di una grandissi-ma e controversa storia, ricca di valori archeologici senza pari. Una terra che è tutta all’insegna delle contraddizioni. In una versione altamente drammatica “Tancredi” di Gioacchino Rossini riassume tutto questo. Qui intrigo e amore, eroismo ed arte della politica vengono a fondersi, sempre in un registro forte, sintesi di ragioni vere, grandi e spesso eroiche. Questo impasto di sensazioni ed emozioni, le provo di fronte ad una bottiglia di Tancredi, allorché il gioco dell’immaginazione è peraltro rafforzato dall’amicizia verso chi questo vino produce. Un consiglio: lo si beva con il rispetto che provo quando penso alla Sicilia; quel rispetto che ogni vino di qualità merita. Piero Barucci

Ricetta d’autore In boite di filetto “Tancredi”Cesare Chiari Ristorante “Bitone” - Bologna

per 4 persone - 400 g di filetto di manzo in un solo pezzo, 50 g di gorgonzola dolce, 1 dl di vino rosso “Tancredi”, 1 foglia d’alloro, sale q.b.

Rosolare il filetto infarinato in una casseruola di rame per 5 minuti, togliere la carne e mettere in casseruola il vino e ridur-re della metà. Aggiungere un pò di brodo, una noce di burro, la foglia d’alloro e creare una salsa. Rimettere in casseruo-la il filetto ricoperto dal gorgonzola e fare fondere coprendo con un coperchio per 3 minuti. Servire come uno “Chateau-briand” ricoperto dalla sua salsa.

Sull’etichetta

Se vi ricordate di Alain Delon nel famoso film che Visconti trasse da “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedu-sa, questo vino ne rappresenta al meglio l’eleganza e l’ambi-zione “rivoluzionaria”. L’etichetta rimanda alle cantine di Con-tessa Entellina, ma le pone su una nuvola quasi fossero un miraggio. … “Viaggio a Donnafugata” musicava Nino Rota per Visconti. Prima annata: 1990.

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Zona di produzione Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina.

Uve Nero d’Avola e piccole percentuali di altre varietà.Annata 2007Vigneto Allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato. Densità d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 40 q.li/ha. Terreno di medio impasto.Vinificazione Le uve, raccolte in Settembre, vengono vinificate in acciaio, con macerazione sulle bucce per circa 12 giorni, alla temperatura di 26-30°C. A fermentazione malolattica svolta, il vino passa in barriques di rovere francese prevalentemente nuove per 15-16 mesi,

e poi affina in bottiglia almeno 30 mesi.Gradazione alcolica 13% vol.

Descrizione Nobile versione del Nero d’Avola, dall’impenetrabile rosso rubino. L’avvolgenza olfattiva ci abbraccia

con sentori fruttati, dolci e maturi, note balsamiche e floreali di violetta su lieve accento di tabacco in chiusura.

Vino che mostra grande struttura al gusto e notevole personalità. L’alcol si fonde nel morbido tannino in un convincente equilibrio.

La rispondenza gusto-olfattiva è lunga e perfetta. Vino con potenziale di invecchiamento di oltre 10 anni.

Abbinamenti Con piatti elaborati di carni rosse, maiale e agnello. Da provare anche su piatti saporiti di pesce al forno o stufato

e su formaggi semi stagionati.Come servirlo In ampi calici, può essere stappato un paio di ore prima.

Ottimo a 18°C.

Rosso - Contessa Entellina DOCOmaggio ideale per i vostri amici wine lovers, vi consigliamo il Mille e una Notte come protagonista di una cena elegante

e dei vostri momenti più speciali ed importanti

Dedica

Quando bevo il “Mille e una Notte” mi sorridono i ricordi. Sarà che sono un passionale macellaio toscano, ma ti devo dire che sono grato a voi, al Gattopardo, al vostro vino, alla Sicilia per l’atmosfera che ho respirata da Voi. Mi porto dentro Donnafugata: mi apre la strada dei ricordi una sensuale danzatrice araba, del giorno di poi rivivo il sapore delle mie bistecche acceso da un vasto profumato fuoco di legno d’olivo siciliano, sapore di carne che ancora più si accendeva trasportato in gara con il nettare di quel vino. Come vedi è tutto un rosso scenario………. e odoro il traslucido rubino e pecco e vivo mentre bevo un bicchiere di quel vino che scende in me come “la buganvillea che straripa oltre il cancello la sua cascata di seta episcopale……..”. Dario Cecchini

Ricetta d’autore

Rognoncino di vitello alla diavolaEzio Santin - “Antica Osteria del Ponte” - Abbiategrasso (Milano)

per 4 persone - 4 rognoncini di vitello (se fossero un pò grossi bastano 2 da dividere in 4), 50 g di burro, 2 cucchiai di olio di oliva, 6 cucchiai di aceto di vino rosso, 2 cucchiai di zucchero semolato, 4 cucchiai di fon-do di vitello, sale e pepe, 2 bei cucchiai di senape francese, 2 cucchiai di pane bianco grattugiato.Mettete una padella sul fuoco con lo zucchero e 2 cucchiai di aceto, lasciatevela fino a quando si sarà fatto un bel caramello bruno. Toglie-te la padella dal fuoco e aggiungetevi il rimanente aceto, rimettete sul fuoco e stemperando bene il caramello fate ridurre di metà. Per ultimo aggiungete il fondo di vitello e sistemate di sale e pepe (abbondante) tenendo da parte fino alla cottura dei rognoni. In una padella di rame mettete l’olio e 40 g di burro, mettetela al fuoco e appena i grassi co-minciano a friggere mettete a cuocere, sempre a fuoco vivo, i rognoni interi ma che prima avrete ben pulito di nervi e grasso. Cuocete 6 mi-nuti per parte salando e pepando. A cottura, togliete i rognoni dalla pa-della e metteteli in un piatto fondo caldo dove avrete messo la senape. Rigirateli bene nella senape soprattutto nella parte superiore e sempre tenendoli con la parte carnosa rivolta in alto, cospargete di pane grat-tugiato e metteteli per qualche minuto sotto una salamandra o grill del forno. Nel frattempo rimettete sul fuoco la salsa e al primo accenno di bollore spegnete e legatela con il rimanente burro. Stendete su 4 piatti caldissimi un velo di salsa e sopra di essa sistemate i rognoni accom-pagnando il piatto con un legume a piacere e servite subito.

Sull’etichetta

Il palazzo illustrato è quello dove si rifugiò la regina Maria Carolina in fuga da Napoli e fu la casa preferita dello scrittore Tomasi di Lampedusa a Santa Margherita Belice. Gabriella Anca Rallo ne cattura l’immagine e la incastona in un cielo da “Mille e una Notte” pieno di stelle e ricco di promesse.Il carattere forte e passionale ha ispirato il maitre chocolatier Ernst Knam nella creazione della praline al “Mille e una Notte e peperoncino”. Prima annata: 1995.

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Gabriella e José in vigna a Pantelleria, tra cielo e mare

Il successo dei vini naturali dolci è senza dubbio fa-vorito dalla loro piacevolezza, dal moderato grado alcolico e dalla loro versatilità negli abbinamenti e nelle occasioni di consumo. Il Kabir e il Ben Ryé prodotti a Pantelleria, isola vulcanica nel cuore del Mediterraneo, sono il frutto di una viticoltura eroi-ca fatta di terrazzamenti coltivati ad alberello. Dalla profonda conoscenza del territorio e delle diverse caratteristiche dei vigneti presenti in 12 contrade, si ottengono uve Zibibbo fresche, surmature o da appassire al sole ed al vento. Il Kabir ci incanta per la freschezza aromatica ed il Ben Ryé ci seduce con la sua straordinaria complessità. Donnafuga-ta propone così alcuni tra i più solari ed eleganti vini naturali dolci del mondo, degni rivali dei migliori Sauternes, dei blasonati Tokaj e dei più accreditati Eiswein. Grandi vini da meditazione.

Il Ben Ryé vincitore della Gran Medaglia d’Oro alla Selezione del Sindaco, viene omaggiato al Presidente Ciampi da Paolo Saturnini, Presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino.

Lo Zibibbo (Moscato d’Alessandria) prende nome da zibibb, parola araba che sta per uva passa; e proprio dalle coste del Nord Africa, centinaia di anni fa questo vitigno è stato portato a Pantelleria dagli Arabi. Nel clima caldo, siccitoso e ventoso di quest’isola di origine vulcanica, lo Zibibbo, allevato ad alberello, trova le condizioni ideali per concentrare un patrimonio di zuccheri e sviluppare un insieme di note olfattive che non hanno eguali.

Contrade a Pantelleria Khamma, Mulini, Mueggen, Ghirlanda, Barone, Monastero, Serraglia, Gibbiuna, Martingana, Bukkuram, Favarotta, Punta Karace

I Vini naturali dolci e il territorio

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KabirBianco Naturale Dolce

Moscato di Pantelleria DOPPiacevole, dal tenore alcolico contenuto, è un perfetto

vino da dessert per un party tra amici. Da gustare anche come insolito calice di aperitivo, d’estate in terrazza

Zona di produzione Sicilia Sud Occidentale, Isola di Pantelleria.Uve Zibibbo (Moscato d’Alessandria).

Annata 2011Gradazione alcolica 11,5-12,5% vol.Vigneto Allevamento ad alberello pantesco molto basso, potatura tipica molto corta; densità d’impianto da 2.500 a 3.600 ceppi per ettaro. Produzione di circa 40 q.li/ha; terreno sabbioso di origine lavica, ricco di minerali.Vinificazione Nella prima decade di Settembre si raccolgono le uve molto mature, dall’inconfondibile colore

dorato, che vengono sottoposte a pressatura soffice e vinificate in acciaio. Il mosto fermenta a temperatura

controllata. Il vino viene messo in commercio dopo un affinamento in bottiglia di almeno 4 mesi.

Gradazione alcolica 11,5% vol.Descrizione Elegante ed equilibrata interpretazione dello Zibibbo

si contraddistingue per una aromaticità molto raffinata in cui si evidenziano note fruttate (agrumi e frutta a polpa gialla) e floreali (fiori

di arancio e rosa) tipiche dello Zibibbo. In bocca è fresco e sapido, di una dolcezza moderata e una lunga persistenza: un vino di grande

impatto e immediata piacevolezza.Da godere nell’arco di 5-6 anni.Abbinamenti Le sue caratteristiche lo rendono perfetto con formaggi

saporiti, crostate di frutta a polpa bianca, macedonie di frutta e dolci da forno con scorze d’agrumi. Da provare su bottarga, grandi pesci affumicati,

ma non marinati. Formaggi caprini, anche leggermente aromatizzati.Come servirlo In piccoli calici a tulipano, con leggera svasatura,

aprire al momento e servire a 12°C.

Sull’etichetta

Dall’arabo “Il Grande”, così battez-zato perché all’ombra del ben più possente Ben Ryé, questo delica-tissimo Moscato continua a sor-prendere e ad incantare.

Dedica

Ho guardato all’inizio la bottiglia di vetro e quell’isola sull’etichetta. Ho pensato: è certamente un buon Moscato di Pantelleria, Donnafugata non tradisce. Poi l’ho stappato ed è stato come spremere nella mia mano un grappolo d’uva di Zibibbo, caldo e maturo per il sole e il vento di laggiù; l’ho assaggiato e mi sono innamorato. Ora che ne scrivo non ho biso-gno di averlo nel bicchiere, il suo ricordo è talmente limpido nella mia intima libreria dei sapori e dei profumi. Ricordo d’aver cercato un biscotto, un dolce di frutta per creare “l’unione per-fetta”, per arrivare a immagini di Mediterraneo, di sole e di mistero d’Oriente. Penso alla terra e a quella sapienza di chi, come Donnafugata, sa trarne frutti come il Kabir. Ernst Knam

Ricetta d’autore

Cannelloni di cioccolato su ragù di frutti di bosco Heinz BeckRistorante “La Pergola” - Roma

per 10 persone - La mousse al cioccolato: 90 g di burro, 15 g di zucchero a velo, 4 tuorli, 45 ml di liquore di ciliegie, 200 g di cioccolato bianco, 400 ml di panna.Far diventare schiumosi burro e zucchero a velo, aggiungere il tuorlo e dopo, aggiungere la cioccolata sciolta. Riscaldare leggermente il liquore alle ciliegie, aggiungere la schiuma di burro e zucchero a velo ed infine introdurre la panna montata. Mettere il tutto in fresco per 4 ore.

I cannelloni: 150 g di cioccolato fondente.Far sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente. Tagliare una velina di plastica a forma rettangolare e cospargerla con la cioccolata, arrotolare e mettere in frigo per 3 ore. Togliere la velina di plastica e riempire i cannelloni di cioccolato con la mousse al cioccolato.

Il ragù dei frutti di bosco: 150 g di fragoline di bosco, 150 g di lamponi, 150 g di mirtilli, 150 g di Johannisbeeren, 150 g di fragole. I frutti di bosco dovranno essere marinati in salsa di fragole e Grand Marnier.Presentazione del piatto In mezzo al piatto verrà messo il ragù dei frutti di bosco e sopra verrano posizionati due cannelloni.

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Zona di produzione Sicilia Sud Occidentale, Isola di Pantelleria. Uve Zibibbo (Moscato d’Alessandria).

Annata 2010Vigneto Allevamento ad alberello pantesco molto basso,

potatura tipica molto corta; densità d’impianto da 2.500 a 3.600 ceppi per ettaro. Produzione di circa 40 q.li/ha; terreno sabbioso di origine lavica, ricco di minerali.Vinificazione Le uve provengono da 11 contrade con diverse epoche di maturazione. La vendemmia inizia dopo il 15 agosto con le uve destinate all’appassimento naturale (al sole e al vento per 20-30 giorni). A settembre si raccolgono le uve nelle contrade meno precoci, e si lavorano “fresche” per ottenere il mosto. Al mosto in fermentazione si aggiunge - a più riprese

- l’uva passa sgrappolata a mano. Durante la macerazione l’uva passa rilascia il suo straordinario patrimonio di suadente

dolcezza, freschezza e personalissima aromaticità. In seguito il vino affina in vasca almeno 4 mesi e 6 mesi in bottiglia.

Gradazione alcolica 14,5% vol. Descrizione annata 2007 Vino che denota la sua straordinaria

personalità e profondità fin dal colore, che si presenta giallo ambrato lucente. Dopo le prime intense note di albicocca e pesca, i profumi

si rincorrono tra meandri di sensazioni dolci di fichi secchi e miele, erbe aromatiche, note minerali. Al gusto impressiona per la notevole

complessità data dall’avvenuta fusione tra dolcezza, sapidità e morbidezza. Lunghezza finale con ritorno armonico dei profumi.

Longevità superiore ai 10 anni. Abbinamenti Con formaggi erborinati o stagionati, con dolci a base

di ricotta. Con il cioccolato e in particolare con i “DeBondt Ryé”. Come servirlo In calici a tulipano di media grandezza, con leggera

svasatura, può essere stappato al momento. Ottimo a 14°C.

Ben RyéBianco Naturale Dolce - Passito di Pantelleria DOC

Straordinario vino da meditazione, per chi legge o ascolta musica. Ideale coronamento di una cena formale

o dolce conclusione di un appuntamento romantico

Dedica

Oh Ben Ryé, prelibato succo degli dei. Trai la tua forza dalla preziosa terra di Pantelleria, ma sei forgiato nel grembo del dio Sole, più e più volte accarezzato amorevolmente dal dio Eolo, e ninnato dalle onde del dio Nettuno. Tu sei nato per inebriar le genti col tuo incantevole profumo di Zibibbo, per deliziare i palati di chi ha il privilegio di assaporarti. Oh Ben Ryé, Tu sei e sarai sempre unico e irripetibile, come tutte le cose originali, belle e buone. Marco Columbro

Sull’etichetta

Dall’arabo “Figlio del vento” perché il vento che soffia fra i grappoli è un costante a Pantelleria. Ed il vento dell’isola porta con sé un carico di profumi così intensi da poterli toc-care. Prima annata: 1989. Una nuo-va etichetta d’autore celebra la 20° vendemmia del Ben Ryè. L’imma-gine racconta l’amore, la cura e la fatica della viticoltura eroica su un’i-sola unica e affascinante. Un ritratto dolce ed avvolgente che ne svela l’essenza.

Ricetta d’autore

Faraona del Vicariato di Quistello con uva, arance e mostarda di pereRomano e Francesco Tamani Ristorante “Ambasciata” - Quistello (Mantova)

Per 6 persone - Faraona giovane, 6 arance (tenere una per decorazione), 1 grappolo piccolo di uva bianca, 1 grappolo piccolo di uva nera, 2 limoni, 2 scalogni, 100 g di uva sul-tanina, 80 g di burro ammorbidito, sale e olio q.b. - per il brodo. 1 carota, 1 gambo di sedano piccolo, 1 cipollina, sale e acqua q.b.v Pulire la faraona da piume e interiora, metterla in una pento-la dove sarà messa acqua in quantità sufficiente a coprirla, aggiungere una presa di sale, 1 carota, il sedano e la cipolla. Far cuocere per circa 10/15 minuti (la faraona deve essere poco cotta). Nel frattempo, avete mondato e tritato lo scalo-gno. In una casseruola far sciogliere il burro, aggiungere l’o-lio, lo scalogno e l’uva sultanina. Lasciare appassire un mo-mento il tutto, aggiungere la faraona tagliata in quarti. Fare rosolare, salare ed aggiungere il succo di 3 arance e i limoni, continuare la cottura per 25/30 minuti. A cottura ultimata ag-giungere gli acini puliti d’uva e lasciare in casseruola ancora un momento. Spento il fuoco, adagiare la faraona su piatto di portata caldo e decorare con fettine d’arancia. Irrorare con Ben Ryé Passito di Pantelleria di Donnafugata.

Mostarda: kg 1 di pere dure “Kaiser” pelate e tagliate a fette, 400 g di zucchero semolato, 4 limoni spremuti. Mettere tutto a macerare per 24 ore, indi dividere le pere in padella e cuocere fino a caramellare. Raffreddare e aggiun-gere gocce di senape a piacimento.

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Tipologia Grappa maturata in piccoli carati di rovere.Vinacce Da uve Zibibbo utilizzate per la produzione del Ben Ryé sull’isola di Pantelleria.Distillazione Le vinacce di Zibibbo sono state distillate in alambicco discontinuo a bagnomaria.Gradazione alcolica 42% vol.Descrizione Dopo un lungo affi namento in piccoli carati, si presenta di colore oro antico e di estrema limpidezza; all’assaggio risulta di una dolcezza pronunciata non eccessiva. La prima percezione olfattiva è la nota caratteristica agrumata e poi il complesso aromatico si apre in mille sfaccettature di frutta fresca e candita (cedro, pesca, albicocca e frutta esotica) che si fonde con un delicato profumo di vaniglia.Abbinamenti Si accompagna con piacevolezza a frutta e pasticceria secca; a piccolissimi sorsi, da provare con formaggi stagionati e piccanti.Come servirla In piccoli tulipani che si aprono sull’orlo. Da servire a 12-16°C

GrappaMille e una Notte

GrappaBen Ryé

Tipologia Grappa affi nata in piccoli carati di rovere.Vinacce Da pregiate uve rosse utilizzate per la produzione del Mille e una NotteDistillazione Le vinacce ricche di umori caratteristici, sono state distillate in alambicco discontinuo a bagnomaria. Gradazione alcolica 42% vol.Descrizione Di colore dorato intenso; l’aroma risulta subito gradevole e coinvolgente; morbida al palato, dal carattere aristocratico e suadente. L’affi namento in barriques ha conferito un complesso aromatico straordinariamente ampio, lasciando emergere note di frutta secca e tostata, frutta cotta e sciroppata fi no alla marasca matura, che si alternano a note di miele e vaniglia.Abbinamenti A fi ne pasto, si accompagna molto bene a dolci a base di cioccolato e frutta tostata in genere.Come servirla In piccoli tulipani che si aprono sull’orlo. Da servire a 12-16°C.

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MilleanniMillenaria è la coltivazione dell’ulivo in Sicilia. Nel paesaggio, i robusti tronchi ritorti, vecchi di secoli ed ancora produttivi, si ergono imponenti tra i giovani ulivi. Qui nasce Milleanni, tra profumi e fragranze senza tempo, mentre il vento gioca tra le fronde di una nuova fi gura femminile di Donnafugata. Una donna-ulivo simbolo di serenità e benessere.

Zona di produzione Valle del Belìce, cuore della Sicilia Occidentale.Cultivar Nocellara del Belìce, Biancolilla e Cerasuola.Metodo di raccolta Manuale per brucatura e meccanica con scuotitori ed ausilio di reti.Metodo di estrazione Molitura entro le 24 ore dalla raccolta, estrazione continua a freddo.Colore Verde con rifl essi dorati alla maturità.Odore Profumi fruttati piuttosto intensi con gradevole nota di oliva verde e sfumature di agrumi, vivacizzati da sentori vegetali di erbe aromatiche, pomodoro e cardo. Sapore Ingresso dolce e lievemente piccante con piacevole percezione amara. Sapido, di buona densità e persistenza. Armonico, fresco, gradevolmente erbaceo. Al retrogusto, note di mandorla, pinolo e agrumi. Uso consigliato Olio versatile che eccelle a crudo su carni, pesci anche delicati, e piatti a base di verdure. Formato L 0,50

Olio Extra Vergine di Oliva

Milleanni

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Caltanissetta

 A29  

SS 115

SS 115

SS 115

A29

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  189 - Palermo-Agrigentod

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lermo Sciacca SS 624

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A29

A29

115

Km 60

uscita Gallitello

Selinunte

Castelvetrano

Mazzara del Vallo

Contessa Entellina

Punta Raisi

BirgiSegesta

Erice

Sambucadi Sicilia

S. M.del Belice

Trapani

Levanzo

Favignana

San Vito lo Capo

R.N.O. dello Zingaro

Marettimo

Isole Egadi

Palermo

Pantelleria

Montagna Grande

Khamma

Scauri

Sciacca

Marsala

Mozia

MarsalaMarsalaMarsala

DonnafugataVigneti e Cantina

DonnafugataVigneti e Cantina

DonnafugataCantine Storiche

Donnafugata e dintorni Vigneti e CantineContessa Entellina - Scorrimento Veloce Palermo Sciacca km 60 - S.S. 624Pantelleria - Contrada Khamma fuori

Cantine storiche Via S. Lipari, 18 - 91025 Marsala - Sicilia

ContattiCommerciale Centro Nord tel +39 0923 724 215 [email protected] Commerciale Centro Sud tel +39 0923 724 203 [email protected] Estero tel +39 0923 724 277 [email protected] e Marketing Italia tel +39 0923 724 206 [email protected] Estero tel +39 0923 724 244 [email protected] tel. +39 0923 724245/263 [email protected] Amministrazione e Commerciale tel +39 0923 721130Fax Commerciale estero tel +39 0923 724299 Fax Marketing ed Enoturismo tel +39 0923 722042

Vuoi sapere dove trovare i nostri vini? Trovi tutte le informazioni nel sito www.donnafugata.it

Numeri e Siti UtiliMovimento del Turismo del Vino tel +39 075 9889529 www.movimentoturismovino.itStrade del vino d’Italia www.strade-del-vino-italia.itStrada del vino di Marsala tel +39 0923 713489 www.stradavinomarsala.itAssociazione Città del Vino tel +39 0577 353144 www.cittadelvino.comTourist information TP www.trapaniwelcome.itTourist information Sicilia www.siciliano.itAssociazione Proloco Pantelleria tel +39 0923 911838 www.pantelleria.it Municipo Contessa Entellina tel +39 0918302147 www.comunedicontessaentellina.it

foto: Richard Conde, Carla Curatolo, Mauro d’Agati, Massimo d’Aleo, Giuseppe Farina, Vincenzo Favara, Enrica Frigerio, Fabio Gambina (pag. 22, 44)

Giovanni Giattino, Candido Giglio, Adrian Hamilton, Piero Lazzari, Herbert Lehmann, Walter Leonardi, Rocco Lettieri, Matteo Enrico Linares, Pasquale Modica, Zoltan Nagy, Anna Pakula, Letterio Pomara, André Ribeirinho, Anna Ruini, Fabio Savagnone, Pucci Scafi di, Shobha, Hans Peter Siffert, Antonio Siragusa, Chirs Warde Jones.

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www.donnafugata.itVivere il vino

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Edizione 11/2012

Novembre 2012

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Un esempio di Qualità Estrema Nell’agosto del 1998 viene sperimentata a Contessa Entellina la vendemmia notturna delle uve Chardonnay: una scelta tecnica, pre-miante dal punto di vista enologico ed ambien-tale, che sfrutta la grande escursione termica fra il giorno e la notte tipica di queste zone. Nella seconda decade di agosto, quando la temperatura può raggiungere anche 35°C, le uve vengono raccolte di notte (16-18°C) evi-tando fermentazioni indesiderate durante il tra-sporto e ottenendo un risparmio energetico del 70% nel raffreddamento a 10°C delle uve prima della pressatura quando maggiori sono i rischi di volatilizzazione degli aromi.

Curiosità: spesso il taglio dello Chardonnay a Donnafugata coincide con il taglio del primo grappolo dell’emisfero boreale.

Vendemmia notturna

La notte del 10 Agosto 2012 è stata trasmessa in strea-ming la raccolta dello Chardonnay al chiaro di luna. Oltre 1500 Winelovers da tutto il mondo si sono collegati con José e Antonio Rallo, in diretta dalla Sicilia.

Agosto 2004. Claudia Cardinale ha l’onore del primo taglio

La salvaguardia dei terreni attraverso il monitoraggio ambientaleDal 2007 Donnafugata, unica azienda in Sicilia, fa parte del progetto sperimentale di Agriveltha il cui obiettivo è prevedere l’insorgenza delle condizioni favorevoli allo sviluppo di alcune malattie della vite (peronospora e oidio), così da intervenire soltanto quando è effettivamente necessario. Attraverso una centralina installata nei vigneti a Contessa Entellina è possibile monitorare diversi parametri climatici ed ambientali come la quantità delle precipitazioni, la temperatura del suolo e dell’aria, l’irraggiamento solare, l’umidità atmosferica relativa, la velocità e la direzione del vento, la bagnatura fogliare, etc. Uno studio volto a ridurre al minimo i trattamenti fitosanitari con prodotti di qualsiasi natura e l’impatto ambientale dei loro residui sul suolo.

Un campo sperimentale per i vitigni autoctoni Dal 2009 Donnafugata ha messo a disposizione del progetto regionale “Innovazione e Valorizza-zione dei vitigni autoctoni siciliani” mezzo ettaro di terreno nel comune di Santa Margherita Belice (Predicatore). Si tratta di un campo sperimentale in cui sono state impiantate 19 differenti varietà autoctone, per un totale di 30 biotipi. Tra questi ci sono 4 biotipi di Nero d’Avola, 3 di Catarratto, 2 di Ansonica, ed 1 per ognuna delle “varietà-reliquie” Nocera, Vitrarolo ed Alzano, quasi totalmente scomparse. Il progetto coinvolge un gruppo di aziende dislocate in diverse zone della Sicilia ed ha lo scopo di individuare e selezionare per ogni territorio, i vitigni che possono dare il migliore risultato enologico.

Agricoltura sostenibile a Contessa Entellina

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Qualità Estrema L’eccellenza nel vino di qualità non conosce traguardi. Si conquista giorno dopo giorno attraverso la cura dei particolari: nel vigneto, in cantina. Uno stile che rende riconoscibile l’azienda ed i propri vini.

Un progetto di squadra Lo staff è composto da tecnici competenti e affiatati (agronomo, enologo, responsabile del controllo qualità, cantinieri e responsa-bili del vigneto) che accompagnano le fasi del processo produttivo affinché la natura faccia al meglio il suo corso.

Viticoltura mirataDopo aver scelto l’abbinamento vitigno-territorio, la viticoltura mi-rata “legge” con attenzione e sensibilità la vigna nella sua interazio-ne con l’ambiente per portare l’uva al suo apice qualitativo. I frequenti assaggi delle uve sul campo consentono di individuare il momento ideale della vendemmia per ogni singolo vigneto.

Enologia di precisioneI processi di cantina prevedono l’uso di tecnologie rispettose dell’integrità di uve, mosti e vini. Lo staff tecnico, con degustazioni continue, verifica gli obiettivi sensoriali, la rispondenza al frutto e al territorio. Intervenendo sui processi in corso, in vigna ed in cantina, ridefinisce anno dopo anno i confini della qualità.

Certificazioni di qualità Nel Dicembre 2000 Donnafugata inizia il suo cammino con la cer-tificazione ai sensi della norma UNI EN ISO 9001/2008 e la predi-sposizione del Manuale della Qualità. Nel 2004 definisce la propria “Politica Ambientale”, si certifica ai sensi della norma UNI EN ISO 14001/2004 e completa il percorso EMAS. Nel 2011 ha esteso il Sistema Gestione Qualità Ambiente anche alla coltivazione dei vigneti prevedendo l’adozione del GAP (Good Agricoltural Practice); nel 2012 l’azienda ha conseguito la certifi-cazione ISO 22000 per la Sicurezza Alimentare, che garantisce il consumatore finale circa la sicurezza agro-alimentare del prodotto “dalla vigna alla tavola”.

Donnafugata Vigneti e Cantine

MarsalaCantine Storichedi famiglia (1851)Affinamento e imbottigliamento

Contessa EntellinaCantina di vinificazione260 ettari di vignetiUve bianche: Ansonica, Catarratto, Grecanico, Chardonnay, Sauvignon Blanc, ViognierUve rosse: Nero d’Avola, Alicante Bouchet, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Syrah, Tannat

PantelleriaCantina di vinificazione: Contrada Khamma 68 ettari di vignetiUve bianche: Zibibbo(Moscato di Pantelleria)