Don camillo e peppone sosia

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Don Camillo con la perpetua. In reat sono Mario Montapponi e sua mogi Rosa, sposati da oltre quarant'anr Mario Montapponi, 63 anni, uomo simp tico e cordiale, è, tra l'altro, un originali simo e somigliantissimo don Camig bige* Mak *i holm' nvolto anche un gruppo di giovani che con una vera macchina da presa - Gli prestano volentieri a'fare da comparse rii arriva gente da ogni parte allori nquiiniú Gino Cervi e Feroandel Mario Montapponi, don Camino, con alcuni giovani amici. co etliole Mario Montapponi è anche il campanaro r della chiesa del paese. i Don Camillo e Peppone, cioè Mario Montapponi e Giancarlo Marti- nangeli, in una delle loro scenette. due amici (a sinistra Mario Montap- poni, a destra Giancarlo Martinange- li) come appaiono in abiti... civili. Fernandel nella versione ci- nematografica più conosciu- ta), sia per vincere la noia di un tempo dove non succede mai niente, sia per tenere ap- punto vicini i più giovani. Don Camillo e Peppone, AMO , ottobre domenica non verrebbe per o, sorri- partecipare alla festa conti- li, gran muove. o trasci- nua che lui medesimo pro- organiz- Mario è un bel tipo, con le e altre una caratteristica che lo ren- mo alla de ancora più - simpatico di io Mon- quello che è già per sua natu- d Abba- ra: è spiccicato tale e quale t di Osi- all'attore francese Fernandel. a Anco- Visita (and° si istruttiva per dav- abitanti, Ricorda infatti l'attore come grande siamo abituati a vederlo nelle tanto lo vesti di don Camino, lo straor- ono an- dinario prete che al cinema le senza litiga per la gioia di grandi e sarebbe piccini con il sindaco comuni- gente la sta Peppone. «È un modo per far rima- nere qui i ragazzi, per ren- derli attivi e contemporanea- mente fornire loro un diverti- mento sano. Li faccio parte- cipare a un bel gioco, che risulta anche istruttivo e chis- sà,,magari anche educativo». E lui, Mario, che parla e racconta. Dice che si è messo a fare il don Camillo, dopo essersi trovato un Peppone somigliantissimo a Gino Cer- vi (l'attore che affiancava impersonato qui ad Abbadia dal rappresentante di com- mercio Giancarlo Martinan- geli. 43 anni, sono soliti infat- , ti dar vita a scenette sulla / pubblica piazza avendo come comparse gli altri abitanti. Li- . tigano. gridano, si insultano, si scambiano sorrisi e grandi pacche sulla schiena. Intanto un gruppo di ragazzi con la cinepresa filma tutto quello che avviene, quindi pre- para un vero e proprio spetta- colo che viene rivisto durante una grande mangiata. Si man- gia, si beve, si canta, si trascor- rono insomma in allegria le ore dedicate al riposo e alle rela- zioni sociali tra i componenti della comunità. A questo punto bisogna pe- rò dire che ad Abbadia sono davvero speciali e che una visita a questo paesino può essere molto istruttiva. Qui hanno fatto tutto da soli per quanto riguarda il cosiddetto tempo libero: dal campetto per il pallone al circolo dove ritrovarsi la sera per quattro chiacchiere, una partita a car- te o semplicemente per guar- dare la Tv. «Qui non c'era niente» spie- ga ancora il nostro Mario-don Camillo stando nella piccola piazza di fianco alla chiesa, non molto distante dal monu- mento ai caduti delle due guerre, anch'esso eretto di- rettamente dagli abitanti del- la frazione. «Né negozi, uffici o bar. È vero che Osimo dista solo 4 chilometri e che c'è un servizio di autobus, ma per noi si trattava di trovare un posto dove riunirci e stare in- sieme». Crudeltà della guerra È successo così che uno ha contribuito addirittura metten- do a disposizione il locale, mentre altri si occupano a tur- no e gratuitamente della ge- stione del bar, che per ovvi motivi funziona solo la sera. Da alcuni anni non c'è nean- che più il parroco fisso e lui, don Camino, ha campo libero. Scherzi a parte, Mario Montapponi è una di qu figure che se non ci foss bisognerebbe inventarle. sorride e dice di aver fi tutto quello che ha fatto amore dei giovani, per sc figgere anche nel ricordo I un ragazzo allora e soffrì tissimo) le crudeltà e le stezze della guerra. Padre di due figli, nomi un nipote che ha già 20 ai il don Camillo di Abbadi; che il lavoro intrapreso t anni fa per far rinascere la frazione non è ancora fin Oggi ci sono altre guerre combattere, altri mostri sconfiggere a vantaggio giovani, e le difficoltà sono affatte cadute. Ma suo sorriso è sicuro di p( andare avanti insieme a t gli altri. Roberto Asi IV 1111111110 Don Camillo e Peppone col regista Gian- carlo Rocchi (a destra) e l'esperto in elettronica Silvano Gambini (a sinistra).

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Don Camillo con la perpetua. In reat sono Mario Montapponi e sua mogi Rosa, sposati da oltre quarant'anr

Mario Montapponi, 63 anni, uomo simp tico e cordiale, è, tra l'altro, un originali simo e somigliantissimo don Camig

bige* Mak *i holm'

nvolto anche un gruppo di giovani che con una vera macchina da presa - Gli prestano volentieri a'fare da comparse

rii arriva gente da ogni parte

allori nquiiniú Gino Cervi e Feroandel

Mario Montapponi, don Camino, con alcuni giovani amici.

co etliole

Mario Montapponi è anche il campanaro r della chiesa del paese. i

Don Camillo e Peppone,

cioè Mario Montapponi e Giancarlo

Marti- nangeli,

in una delle loro scenette.

due amici (a sinistra Mario Montap-poni, a destra Giancarlo Martinange-li) come appaiono in abiti... civili.

Fernandel nella versione ci-nematografica più conosciu-ta), sia per vincere la noia di un tempo dove non succede mai niente, sia per tenere ap-punto vicini i più giovani.

Don Camillo e Peppone,

AMO

, ottobre domenica non verrebbe per

o, sorri- partecipare alla festa conti-

li, gran muove.

o trasci- nua che lui medesimo pro-

organiz- Mario è un bel tipo, con

le e altre una caratteristica che lo ren-

mo alla de ancora più - simpatico di io Mon- quello che è già per sua natu-

d Abba- ra: è spiccicato tale e quale

t di Osi- all'attore francese Fernandel. a Anco-

Visita

(and° si istruttiva per dav-

abitanti, Ricorda infatti l'attore come

grande siamo abituati a vederlo nelle

tanto lo vesti di don Camino, lo straor-

ono an- dinario prete che al cinema

le senza litiga per la gioia di grandi e

sarebbe piccini con il sindaco comuni-

gente la sta Peppone.

«È un modo per far rima-nere qui i ragazzi, per ren-derli attivi e contemporanea-mente fornire loro un diverti-mento sano. Li faccio parte-cipare a un bel gioco, che risulta anche istruttivo e chis-

sà,,magari anche educativo». E lui, Mario, che parla e

racconta. Dice che si è messo a fare il don Camillo, dopo essersi trovato un Peppone somigliantissimo a Gino Cer-vi (l'attore che affiancava

impersonato qui ad Abbadia dal rappresentante di com-mercio Giancarlo Martinan-geli. 43 anni, sono soliti infat-

, ti dar vita a scenette sulla / pubblica piazza avendo come

comparse gli altri abitanti. Li- .

tigano. gridano, si insultano, si scambiano sorrisi e grandi pacche sulla schiena.

Intanto un gruppo di ragazzi con la cinepresa filma tutto quello che avviene, quindi pre-para un vero e proprio spetta-

colo che viene rivisto durante una grande mangiata. Si man-gia, si beve, si canta, si trascor-rono insomma in allegria le ore dedicate al riposo e alle rela-zioni sociali tra i componenti della comunità.

A questo punto bisogna pe-rò dire che ad Abbadia sono davvero speciali e che una visita a questo paesino può essere molto istruttiva. Qui hanno fatto tutto da soli per quanto riguarda il cosiddetto tempo libero: dal campetto per il pallone al circolo dove ritrovarsi la sera per quattro chiacchiere, una partita a car-te o semplicemente per guar-dare la Tv.

«Qui non c'era niente» spie-ga ancora il nostro Mario-don Camillo stando nella piccola piazza di fianco alla chiesa, non molto distante dal monu-

mento ai caduti delle due guerre, anch'esso eretto di-rettamente dagli abitanti del-la frazione. «Né negozi, uffici o bar. È vero che Osimo dista solo 4 chilometri e che c'è un servizio di autobus, ma per noi si trattava di trovare un posto dove riunirci e stare in-sieme».

Crudeltà della guerra

È successo così che uno ha contribuito addirittura metten-do a disposizione il locale, mentre altri si occupano a tur-no e gratuitamente della ge-stione del bar, che per ovvi motivi funziona solo la sera. Da alcuni anni non c'è nean-che più il parroco fisso e lui, don Camino, ha campo libero.

Scherzi a parte, Mario

Montapponi è una di qu figure che se non ci foss bisognerebbe inventarle. sorride e dice di aver fi tutto quello che ha fatto amore dei giovani, per sc figgere anche nel ricordo I un ragazzo allora e soffrì tissimo) le crudeltà e le stezze della guerra.

Padre di due figli, nomi un nipote che ha già 20 ai il don Camillo di Abbadi; che il lavoro intrapreso t anni fa per far rinascere la frazione non è ancora fin Oggi ci sono altre guerre combattere, altri mostri sconfiggere a vantaggio giovani, e le difficoltà sono affatte cadute. Ma suo sorriso è sicuro di p( andare avanti insieme a t gli altri.

Roberto Asi

IV 1111111110 Don Camillo e Peppone col regista Gian- carlo Rocchi (a destra) e l'esperto in elettronica Silvano Gambini (a sinistra).