Domenica delle Palme C 2013

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lemme per dare compimento al mistero della Pasqua. Egli è il messia atteso nei se- coli e finalmente sulla croce si rivela a noi come Signore dell’amore e della vita. Ac- compagniamo con fede ardente il Figlio di Dio nel suo ingresso a Gerusalemme. Dopo l’esortazione, il sacerdote dice a mani giun- te la seguente orazione: Cel. Dio onnipotente ed eterno, benedici questi rami [di ulivo], e concedi a noi tuoi fedeli, che accompagniamo esultanti il Cristo, nostro Re e Signore, di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen E, senza nulla dire, asperge i rami con l’acqua benedetta. Segue la proclamazione del Vangelo dell’ingresso del Signore. VANGELO Dal Vangelo secondo Luca (19,28-40) Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 28 Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. 29 Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Osanna al Figlio di Davide. Benedetto colui che viene nel nome del Signore: è il Re d’Israele. Osanna nell’alto dei cieli. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Il sacerdote saluta il popolo con queste parole: Cel. Il Dio della speranza, che ha consacrato il suo unico Figlio Gesù Cristo, nella poten- za dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito Il sacerdote rivolge al popolo una breve esortazio- ne, per illustrare il significato del rito e per invi- tarlo a una partecipazione attiva e consapevole. Lo può fare con queste parole o con altre simili: Carissimi, Cristo Gesù entra in Gerusa- « G esù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme». Essere cristiani significa considerare la via di Gesù Cristo come la via giusta per l’essere uomini, come quella via che conduce alla meta, a un’umanità pienamente realizzata e autentica. Sì! L’essere cristiani è un cammino, o meglio: un pellegrinaggio, un andare insieme a Gesù Cristo. Un andare in quella direzione che egli ci ha indi- cato e ci indica. Di quale direzione si tratta? Come trovarla? La frase del Vangelo offre due indicazioni al riguardo. In primo luogo dice che si tratta di un’ascesa. Ciò ha innan- zitutto un significato molto concreto. Gerico, dove ha avuto inizio l’ultima parte del pellegrinaggio di Gesù, si trova a 250 metri sotto il livello del mare, mentre Gerusalemme – la meta del cammino – sta a 740-780 metri sul livello del mare: un’ascesa di quasi mille metri. Questa via esteriore è soprattutto un’immagine del movimento interiore dell’esi- stenza, che si compie nella sequela di Cristo: è un’ascesa alla vera altezza dell’essere uomini. Ecco il secondo significato: l’uomo può scegliere una via comoda e scansare ogni fatica. Può anche scendere verso il basso, il volgare. Può sprofondare nella palude della menzogna e della disonestà. Gesù cammina avanti a noi, e va verso l’alto. Egli ci conduce verso ciò che è grande, puro, ci conduce verso l’aria salubre delle altezze: verso la vita secondo verità; verso il coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti; verso la pazienza che sop- porta e sostiene l’altro. COMMEMORAZIONE DELL’INGRESSO DEL SIGNORE IN GERUSALEMME All’ora stabilita, i fedeli si radunano in una chiesa succursale o in altro luogo adatto con in mano i rami di ulivo o di palma. Il sacerdote e i ministri si recano al luogo dove si è radunato il popolo. Intanto, si canta l’antifona seguente o un altro canto adatto: PRIMA FORMA: Processione DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE (rosso) 24 MARZO 2013 GIORNATA DI PREGHIERA PER I MISSIONARI MARTIRI

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Sussidi liturgici

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lemme per dare compimento al misterodella Pasqua. Egli è il messia atteso nei se-coli e finalmente sulla croce si rivela a noicome Signore dell’amore e della vita. Ac-compagniamo con fede ardente il Figlio diDio nel suo ingresso a Gerusalemme.Dopo l’esortazione, il sacerdote dice a mani giun-te la seguente orazione:Cel. Dio onnipotente ed eterno, benedici ✠questi rami [di ulivo], e concedi a noi tuoifedeli, che accompagniamo esultanti ilCristo, nostro Re e Signore, di giungere conlui alla Gerusalemme del cielo. Egli vive eregna nei secoli dei secoli. Ass. AmenE, senza nulla dire, asperge i rami con l’acquabenedetta. Segue la proclamazione del Vangelodell’ingresso del Signore.

VANGELODal Vangelo secondo Luca

(19,28-40)Ass. Gloria a te, o Signore

In quel tempo, 28Gesù camminava davanti atutti salendo verso Gerusalemme. 29Quandofu vicino a Bètfage e a Betània, presso ilmonte detto degli Ulivi, inviò due discepoli

ANTIFONA D’INGRESSO in piediOsanna al Figlio di Davide. Benedettocolui che viene nel nome del Signore: è ilRe d’Israele. Osanna nell’alto dei cieli.Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e delloSpirito Santo. Ass. AmenIl sacerdote saluta il popolo con queste parole:

Cel. Il Dio della speranza, che ha consacratoil suo unico Figlio Gesù Cristo, nella poten-za dello Spirito Santo, sia con tutti voi.Ass. E con il tuo spiritoIl sacerdote rivolge al popolo una breve esortazio-ne, per illustrare il significato del rito e per invi-tarlo a una partecipazione attiva e consapevole.Lo può fare con queste parole o con altre simili:

Carissimi, Cristo Gesù entra in Gerusa-

«Gesù camminava davanti a tutti salendo versoGerusalemme». Essere cristiani significa considerarela via di Gesù Cristo come la via giusta per l’essere

uomini, come quella via che conduce alla meta, a un’umanitàpienamente realizzata e autentica. Sì! L’essere cristiani è uncammino, o meglio: un pellegrinaggio, un andare insieme aGesù Cristo. Un andare in quella direzione che egli ci ha indi-cato e ci indica. Di quale direzione si tratta? Come trovarla? La frase del Vangelo offre due indicazioni al riguardo. In primo luogo dice che si tratta di un’ascesa. Ciò ha innan-zitutto un significato molto concreto. Gerico, dove ha avutoinizio l’ultima parte del pellegrinaggio di Gesù, si trova a 250 metri sotto il livello del mare, mentreGerusalemme – la meta del cammino – sta a 740-780 metri sul livello del mare: un’ascesa diquasi mille metri. Questa via esteriore è soprattutto un’immagine del movimento interiore dell’esi-stenza, che si compie nella sequela di Cristo: è un’ascesa alla vera altezza dell’essere uomini. Ecco il secondo significato: l’uomo può scegliere una via comoda e scansare ogni fatica. Puòanche scendere verso il basso, il volgare. Può sprofondare nella palude della menzogna e delladisonestà. Gesù cammina avanti a noi, e va verso l’alto. Egli ci conduce verso ciò che è grande,puro, ci conduce verso l’aria salubre delle altezze: verso la vita secondo verità; verso il coraggioche non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti; verso la pazienza che sop-porta e sostiene l’altro.

COMMEMORAZIONE DELL’INGRESSODEL SIGNORE IN GERUSALEMME

All’ora stabilita, i fedeli si radunano in una chiesasuccursale o in altro luogo adatto con in mano irami di ulivo o di palma. Il sacerdote e i ministri sirecano al luogo dove si è radunato il popolo.Intanto, si canta l’antifona seguente o un altrocanto adatto:

PRIMA FORMA: Processione

DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE (rosso) 24 MARZO 2013GIORNATA DI PREGHIERA PER I MISSIONARI MARTIRI

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Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi nonpronunzia menzogna, chi non giura a dannodel suo prossimo.Egli otterrà benedizione dal Signore, giusti-zia da Dio sua salvezza. Ecco la generazioneche lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio diGiacobbe.Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi,porte antiche, ed entri il re della gloria.Chi è questo re della gloria? Il Signore fortee potente, il Signore potente in battaglia.Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi,porte antiche, ed entri il re della gloria.Chi è questo re della gloria? Il Signore deglieserciti è il re della gloria.Mentre la processione entra in chiesa, si canta ilseguente responsorio, o un altro canto che si rife-risce all’ingresso del Signore.

RESPONSORIOMentre il Cristo entrava nella città santa, lafolla degli Ebrei, preannunziando la risurre-zione del Signore della vita, agitava rami dipalma e acclamava: Osanna nell’alto deicieli.Quando fu annunziato che Gesù veniva aGerusalemme, il popolo uscì per andargliincontro; agitava rami di palma e acclama-va: Osanna nell’alto dei cieli.Se non è possibile fare la processione fuori dellachiesa, l’entrata del Signore si celebra all’internodella chiesa, con un ingresso solenne prima dellaMessa principale. È la seconda forma. Vengonocantate sempre le antifone e degli inni dopo ilVangelo, quando il sacerdote si reca processional-mente in presbiterio.La terza forma è l’ingresso in modo semplice.Mentre il sacerdote si reca all’altare, si eseguel’antifona d’ingresso con il salmo, o un altrocanto. La messa viene celebrata come di consueto.

ANTIFONA D’INGRESSO in piediSei giorni prima della solenne celebrazio-ne della Pasqua, quando il Signore entròin Gerusalemme, gli andarono incontro ifanciulli: portavano in mano rami dipalma, e acclamavano a gran voce:Osanna nell’alto dei cieli: Gloria a te chevieni, pieno di bontà e di misericordia. Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi,porte antiche, ed entri il re della gloria.Chi è questo re della gloria? Il Signoredegli eserciti è il re della gloria. Osannanell’alto dei cieli: Gloria a te che vieni,pieno di bontà e di misericordia.

dicendo: 30«Andate nel villaggio di fronte;entrando, troverete un puledro legato, sulquale non è mai salito nessuno. Slegatelo econducetelo qui. 31E se qualcuno vi doman-da: “Perché lo slegate?”, risponderete così:“Il Signore ne ha bisogno”».32Gli inviati andarono e trovarono comeaveva loro detto. 33Mentre slegavano il pule-dro, i proprietari dissero loro: «Perché slega-te il puledro?». 34Essi risposero: «Il Signorene ha bisogno».35Lo condussero allora da Gesù; e gettati iloro mantelli sul puledro, vi fecero salireGesù. 36Mentre egli avanzava, stendevano iloro mantelli sulla strada. 37Era ormai vicinoalla discesa del monte degli Ulivi, quandotutta la folla dei discepoli, pieni di gioia,cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti iprodigi che avevano veduto, dicendo:38«Benedetto colui che viene, il re, nel nomedel Signore.Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».39Alcuni farisei tra la folla gli dissero:«Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». 40Maegli rispose: «Io vi dico che, se questi tace-ranno, grideranno le pietre».Parola del Signore. Ass. Lode a te, o CristoDopo il Vangelo si può fare, secondo le circo-stanze, una breve omelia. Per dare l’avvio allaprocessione, il celebrante, o un altro ministro,può fare un’esortazione con queste parole o conaltre simili:

Cel. Imitiamo, fratelli carissimi, le folle diGerusalemme, che acclamavano Gesù, Re eSignore, e avviamoci in pace.Ha, quindi, inizio la processione verso la chiesa,nella quale si celebra la Messa. Durante la pro-cessione, il coro e il popolo eseguono i cantiseguenti o altri adatti alla celebrazione:

ANTIFONALe folle degli Ebrei, portando rami d’uli-vo, andavano incontro al Signore e accla-mavano a gran voce: Osanna nell’alto deicieli.Questa antifona si può, eventualmente, alternarecon le strofe del Salmo 23.

SALMO 23Del Signore è la terra e quanto contiene, l’u-niverso e i suoi abitanti. È lui che l’ha fondata sui mari e sui fiumil’ha stabilita.Chi salirà il monte del Signore? Chi starànel suo luogo santo?

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Il sacerdote, giunto all’altare, fa la debita riveren-za, lo bacia ed eventualmente lo incensa. Si recapoi alla sede tralasciando i riti di introduzione econclude la processione con l’orazione (o colletta)della Messa.

COLLETTACel. Dio onnipotente ed eterno, che hai datocome modello agli uomini il Cristo tuoFiglio, nostro Salvatore, fatto uomo e umi-liato fino alla morte di croce, fa’ che abbia-mo sempre presente il grande insegnamentodella sua passione, per partecipare alla glo-ria della risurrezione. Egli è Dio e vive eregna con te... Ass. Amen

La prima lettura riprende il terzo canto del Servosofferente. Durante l’esilio dei Giudei, il profetaaveva già proposto un reale capovolgimentodell’idea del salvatore atteso. All’immagine delre potente che si afferma con la forza, avevasostituito quella del servo, investito dalla Paroladivina, che accetta di prendere su di sé il maledel mondo. Ma questo messaggio non era statocompreso.La seconda lettura contiene un inno compostodai primi cristiani per glorificare il Cristo. È unadelle prime testimonianze della fede della Chiesanella signoria di Gesù. Egli è fra noi l’espressio-ne stessa di Dio. Tutta la sua vita è stata un donod’amore. La sua risurrezione dimostra il trionfo diquesto amore. Ormai il suo nome è al di sopradi ogni nome.Il Vangelo narra della passione di Cristo, ponen-do al centro due atteggiamenti fondamentali delMaestro: il servizio e la misericordia. Sono senti-menti che contrastano sia con la mentalità deidiscepoli sia con le autorità civili e religiosed’Israele. La dolcezza dell’accusato di fronte agliaccusatori crea una forte differenza. Sulla croce,Gesù perdona al ladrone pentito. Dopo la cro-cifissione, un militare pagano grida quella veritàderisa precedentemente dal tribunale giudaico:«Veramente quest’uomo era giusto».

PRIMA LETTURA SedutiDal libro del profeta Isaìa (50,4-7)4Il Signore Dio mi ha dato una lingua dadiscepolo, perché io sappia indirizzare unaparola allo sfiduciato. Ogni mattina fa atten-to il mio orecchio perché io ascolti come idiscepoli. 5Il Signore Dio mi ha aperto l’o-recchio e io non ho opposto resistenza, nonmi sono tirato indietro. 6Ho presentato il miodorso ai flagellatori, le mie guance a coloroche mi strappavano la barba; non ho sottrat-to la faccia agli insulti e agli sputi. 7Il Signo-

re Dio mi assiste, per questo non resto sver-gognato, per questo rendo la mia faccia duracome pietra, sapendo di non restare confuso.Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioSALMO RESPONSORIALE (Sal 21)Rit. Dio mio, Dio mio,

perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,storcono le labbra, scuotono il capo: «Sirivolga al Signore; lui lo liberi, lo porti insalvo, se davvero lo ama». Rit.Un branco di cani mi circonda, mi accerchiauna banda di malfattori; hanno scavato lemie mani e i miei piedi. Posso contare tuttele mie ossa. Rit.Si dividono le mie vesti, sulla mia tunicagettano la sorte. Ma tu, Signore, non starelontano, mia forza, vieni presto in mioaiuto. Rit.Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, tiloderò in mezzo all’assemblea. Lodate ilSignore, voi suoi fedeli, gli dia gloria tutta ladiscendenza di Giacobbe, lo tema tutta ladiscendenza d’Israele. Rit.SECONDA LETTURADalla lettera di san Paolo apostoloai Filippési (2,6-11)Cristo Gesù, 6pur essendo nella condizionedi Dio, non ritenne un privilegio l’esserecome Dio, 7ma svuotò se stesso assumendouna condizione di servo, diventando simileagli uomini. Dall’aspetto riconosciuto comeuomo, 8umiliò se stesso facendosi obbedien-te fino alla morte e a una morte di croce. 9Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nomeche è al di sopra di ogni nome, 10perché nelnome di Gesù ogni ginocchio si pieghi neicieli, sulla terra e sotto terra, 11e ogni linguaproclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloriadi Dio Padre.Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioCANTO AL VANGELO in piediLode e onore a te, Signore Gesù!Per noi Cristo si è fatto obbediente fino allamorte e a una morte di croce. Per questo Diolo esaltò e gli donò il nome che è al di sopradi ogni nome.Lode e onore a te, Signore Gesù!

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come il Padre mio l’ha preparato per me,30perché mangiate e beviate alla miamensa nel mio regno. E siederete in tronoa giudicare le dodici tribù di Israele.31Simone, Simone, ecco: Satana vi hacercati per vagliarvi come il grano; 32maio ho pregato per te, perché la tua fedenon venga meno. E tu, una volta conver-tito, conferma i tuoi fratelli».

C 33E Pietro gli disse: P «Signore, con te sono pronto ad andare

anche in prigione e alla morte». C 34Gli rispose: ✠ «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà

prima che tu, per tre volte, abbia negatodi conoscermi».

C 35Poi disse loro: ✠ «Quando vi ho mandato senza borsa, né

sacca, né sandali, vi è forse mancatoqualcosa?».

C Risposero: P «Nulla». C 36Ed egli soggiunse: ✠ «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così

chi ha una sacca; chi non ha spada, vendail mantello e ne compri una. 37Perché io vidico: deve compiersi in me questa paroladella Scrittura: “E fu annoverato tra gliempi”. Infatti tutto quello che mi riguardavolge al suo compimento».

C 38Ed essi dissero: P «Signore, ecco qui due spade». C Ma egli disse: ✠ «Basta!».C 39Uscì e andò, come al solito, al monte

degli Ulivi; anche i discepoli lo seguiro-no. 40Giunto sul luogo, disse loro:

✠ «Pregate, per non entrare in tentazione». C 41Poi si allontanò da loro circa un tiro di

sasso, cadde in ginocchio e pregava di-cendo:

✠ 42«Padre, se vuoi, allontana da me questocalice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma latua volontà».

C 43Gli apparve allora un angelo dal cieloper confortarlo. 44Entrato nella lotta, pre-gava più intensamente, e il suo sudorediventò come gocce di sangue che cado-no a terra. 45Poi, rialzatosi dalla preghie-ra, andò dai discepoli e li trovò che dor-mivano per la tristezza. 46E disse loro:

✠ «Perché dormite? Alzatevi e pregate, pernon entrare in tentazione».

C 47Mentre ancora egli parlava, ecco giunge-re una folla; colui che si chiamava Giuda,

Alla lettura della Passione del Signore non sipremette né il saluto, né il segno di croce sullibro, né l’incenso; non si usano le candele.Il diacono o, in sua assenza, il sacerdote, procla-ma la narrazione della Passione del Signore; lapossono proclamare anche dei lettori, riservan-do, se è possibile, al sacerdote la parte delCristo. C=cronista; P=popolo e altri personag-gi; ✠=Cristo).

VANGELOPassione di nostro SignoreGesù Cristo secondo Luca

(22,14-23,56)C 14Quando venne l’ora, [Gesù] prese posto

a tavola e gli apostoli con lui, 15e disseloro:

✠ «Ho tanto desiderato mangiare questaPasqua con voi, prima della mia passio-ne, 16perché io vi dico: non la mangeròpiù, finché essa non si compia nel regnodi Dio».

C 17E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: ✠ «Prendetelo e fatelo passare tra voi, 18per-

ché io vi dico: da questo momento nonberrò più del frutto della vite, finché nonverrà il regno di Dio».

C 19Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzòe lo diede loro dicendo:

✠ «Questo è il mio corpo, che è dato per voi;fate questo in memoria di me».

C 20E, dopo aver cenato, fece lo stesso con ilcalice dicendo:

✠ «Questo calice è la nuova alleanza nel miosangue, che è versato per voi». 21«Maecco, la mano di colui che mi tradisce ècon me, sulla tavola. 22Il Figlio dell’uomose ne va, secondo quanto è stabilito, maguai a quell’uomo dal quale egli vienetradito!».

C 23Allora essi cominciarono a domandarsil’un l’altro chi di loro avrebbe fatto que-sto. 24E nacque tra loro anche una discus-sione: chi di loro fosse da considerare piùgrande. 25Egli disse:

✠ «I re delle nazioni le governano, e coloroche hanno potere su di esse sono chiama-ti benefattori. 26Voi però non fate così; machi tra voi è più grande diventi come ilpiù giovane, e chi governa come coluiche serve. 27Infatti chi è più grande, chista a tavola o chi serve? Non è forse coluiche sta a tavola? Eppure io sto in mezzoa voi come colui che serve. 28Voi sietequelli che avete perseverato con me nellemie prove 29e io preparo per voi un regno,

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uno dei Dodici, li pecedeva e si avvicinòa Gesù per baciarlo. 48Gesù gli disse:

✠ «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figliodell’uomo?».

C 49Allora quelli che erano con lui, vedendociò che stava per accadere, dissero:

P «Signore, dobbiamo colpire con la spada?».C 50E uno di loro colpì il servo del sommo

sacerdote e gli staccò l’orecchio destro.51Ma Gesù intervenne dicendo:

✠ «Lasciate! Basta così!». C E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. 52Poi

Gesù disse a coloro che erano venuti con-tro di lui, capi dei sacerdoti, capi delleguardie del tempio e anziani:

✠ «Come se fossi un ladro siete venuti conspade e bastoni. 53Ogni giorno ero convoi nel tempio e non avete mai messo lemani su di me; ma questa è l’ora vostra eil potere delle tenebre».

C 54Dopo averlo catturato, lo condussero viae lo fecero entrare nella casa del sommosacerdote. Pietro lo seguiva da lontano.55Avevano acceso un fuoco in mezzo alcortile e si erano seduti attorno; anchePietro sedette in mezzo a loro. 56Una gio-vane serva lo vide seduto vicino al fuocoe, guardandolo attentamente, disse:

P «Anche questi era con lui». C 57Ma egli negò dicendo: P «O donna, non lo conosco!». C Poco dopo un altro lo vide e disse: P «Anche tu sei uno di loro!». C 58Ma Pietro rispose: P «O uomo, non lo sono!». C 59Passata circa un’ora, un altro insisteva: P «In verità, anche questi era con lui; infatti

è Galileo». C 60Ma Pietro disse: P «O uomo, non so quello che dici». C E in quell’istante, mentre ancora parlava,

un gallo cantò. 61Allora il Signore si voltò,e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro siricordò della parola che il Signore gliaveva detto: «Prima che il gallo canti,oggi mi rinnegherai tre volte».62E, uscito fuori, pianse amaramente.63E intanto gli uomini che avevano incustodia Gesù lo deridevano e lo picchia-vano, 64gli bendavano gli occhi e gli dice-vano:

P «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». C 65E molte altre cose dicevano contro di lui,

insultandolo.66Appena fu giorno, si riunì il consiglio

degli anziani del popolo, con i capi deisacerdoti e gli scribi; lo condusserodavanti al loro Sinedrio e gli dissero:

P 67«Se tu sei il Cristo, dillo a noi». C Rispose loro: ✠ «Anche se ve lo dico, non mi crederete;

68se vi interrogo, non mi risponderete.69Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo sie-derà alla destra della potenza di Dio».

C 70Allora tutti dissero: P «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». C Ed egli rispose loro: ✠ «Voi stessi dite che io lo sono». C 71E quelli dissero: P «Che bisogno abbiamo ancora di testimo-

nianza? L’abbiamo udito noi stessi dallasua bocca».(Inizio della forma breve 23,1-49)

C [1Tutta l’assemblea si alzò, lo condusseroda Pilato 2e cominciarono ad accusarlo:

P «Abbiamo trovato costui che metteva inagitazione il nostro popolo, impediva dipagare tributi a Cesare e affermava diessere Cristo re».

C 3Pilato allora lo interrogò: P «Sei tu il re dei Giudei?». C Ed egli rispose: ✠ «Tu lo dici». C 4Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla

folla:P «Non trovo in quest’uomo alcun motivo

di condanna».C 5Ma essi insistevano dicendo: P «Costui solleva il popolo, insegnando per

tutta la Giudea, dopo aver cominciatodalla Galilea, fino a qui».

C 6Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomoera Galileo 7e, saputo che stava sotto l’au-torità di Erode, lo rinviò a Erode, che inquei giorni si trovava anch’egli aGerusalemme. 8Vedendo Gesù, Erode sirallegrò molto. Da molto tempo infattidesiderava vederlo, per averne sentitoparlare, e sperava di vedere qualche mi-racolo fatto da lui.9Lo interrogò, facendogli molte doman-de, ma egli non gli rispose nulla. 10Eranopresenti anche i capi dei sacerdoti e gliscribi, e insistevano nell’accusarlo. 11Al-lora anche Erode, con i suoi soldati, loinsultò, si fece beffe di lui, gli mise ad-dosso una splendida veste e lo rimandò aPilato.12In quel giorno Erode e Pilato di-ventarono amici tra loro; prima infatti traloro vi era stata inimicizia. 13Pilato, riuniti

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i capi dei sacerdoti, le autorità e il popo-lo, 14disse loro:

P «Mi avete portato quest’uomo come agi-tatore del popolo. Ecco, io l’ho esamina-to davanti a voi, ma non ho trovato inquest’uomo nessuna delle colpe di cui loaccusate; 15e neanche Erode: infatti cel’ha rimandato. Ecco, egli non ha fattonulla che meriti la morte. 16Perciò, dopoaverlo punito, lo rimetterò in libertà». [17]

C 18Ma essi si misero a gridare tutti insieme: P «Togli di mezzo costui! Rimettici in liber-

tà Barabba!». C 19Questi era stato messo in prigione per

una rivolta, scoppiata in città, e per omi-cidio. 20Pilato parlò loro di nuovo, perchévoleva rimettere in libertà Gesù. 21Maessi urlavano:

P «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». C 22Ed egli, per la terza volta, disse loro: P «Ma che male ha fatto costui? Non ho tro-

vato in lui nulla che meriti la morte.Dunque, lo punirò e lo rimetterò in liber-tà».

C 23Essi però insistevano a gran voce, chie-dendo che venisse crocifisso, e le lorogrida crescevano. 24Pilato allora deciseche la loro richiesta venisse eseguita.25Rimise in libertà colui che era statomesso in prigione per rivolta e omicidio,e che essi richiedevano, e consegnò Gesùal loro volere. 26Mentre lo conducevanovia, fermarono un certo Simone diCirene, che tornava dai campi, e gli mise-ro addosso la croce, da portare dietro aGesù. 27Lo seguiva una grande moltitudi-ne di popolo e di donne, che si battevanoil petto e facevano lamenti su di lui. 28MaGesù, voltandosi verso di loro, disse:

✠ «Figlie di Gerusalemme, non piangete sudi me, ma piangete su voi stesse e suivostri figli. 29Ecco, verranno giorni neiquali si dirà: “Beate le sterili, i grembiche non hanno generato e i seni che nonhanno allattato”. 30Allora cominceranno adire ai monti: “Cadete su di noi”! e allecolline: “Copriteci”! 31Perché, se si trattacosì il legno verde, che avverrà del legnosecco?».

C 32Insieme con lui venivano condotti a mor-te anche altri due, che erano malfattori.33Quando giunsero sul luogo chiamatoCranio, vi crocifissero lui e i malfattori,uno a destra e l’altro a sinistra. 34Gesùdiceva:

✠ «Padre, perdona loro perché non sannoquello che fanno».

C Poi dividendo le sue vesti, le tirarono asorte.35Il popolo stava a vedere; i capi invece loderidevano dicendo:

P «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è luiil Cristo di Dio, l’eletto».

C 36Anche i soldati lo deridevano, gli siaccostavano per porgergli dell’aceto edicevano:

P 37«Se tu sei il re dei Giudei, salva te stes-so».

C 38Sopra di lui c’era anche una scritta:«Costui è il re dei Giudei».39Uno dei malfattori appesi alla croce loinsultava:

P «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso enoi!».

C 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: P «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei

condannato alla stessa pena? 41Noi, giu-stamente, perché riceviamo quello cheabbiamo meritato per le nostre azioni;egli invece non ha fatto nulla di male».

C 42E disse: P «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel

tuo regno». C 43Gli rispose: ✠ «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel

paradiso».C 44Era già verso mezzogiorno e si fece buio

su tutta la terra fino alle tre del pomerig-gio, perché il sole si era eclissato. 45Il velodel tempio si squarciò a metà. 46Gesù, gri-dando a gran voce, disse:

✠ «Padre, nelle tue mani consegno il miospirito».

C Detto questo, spirò.(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)47Visto ciò che era accaduto, il centurionedava gloria a Dio dicendo:

P «Veramente quest’uomo era giusto». C 48Così pure tutta la folla che era venuta a

vedere questo spettacolo, ripensando aquanto era accaduto, se ne tornava bat-tendosi il petto. 49Tutti i suoi conoscenti,e le donne che lo avevano seguito findalla Galilea, stavano da lontano a guar-dare tutto questo.](Fine della forma breve)50Ed ecco, vi era un uomo di nomeGiuseppe, membro del sinedrio, buono egiusto. 51Egli non aveva aderito alla deci-

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sione e all’operato degli altri. Era diArimatèa, una città della Giudea, e aspet-tava il regno di Dio. 52Egli si presentò aPilato e chiese il corpo di Gesù. 53Lodepose dalla croce, lo avvolse con un len-zuolo e lo mise in un sepolcro scavatonella roccia, nel quale nessuno era statoancora sepolto. 54Era il giorno dellaParascève e già splendevano le luci delsabato. 55Le donne che erano venute conGesù dalla Galilea seguivano Giuseppe;esse osservarono il sepolcro e come erastato posto il corpo di Gesù, 56poi torna-rono indietro e prepararono aromi e oliprofumati. Il giorno di sabato osservaro-no il riposo come era prescritto.

Parola del Signore. Ass. Lode a te, o CristoPROFESSIONE DI FEDE in piediCredo in un solo Dio, Padre onnipotente,creatore del cielo e della terra, di tutte lecose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,unigenito Figlio di Dio, nato dal Padreprima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce daLuce, Dio vero da Dio vero, generato, noncreato, della stessa sostanza del Padre; permezzo di Lui tutte le cose sono state create.Per noi uomini e per la nostra salvezzadiscese dal cielo, (si china il capo) e peropera dello Spirito Santo si è incarnato nelseno della Vergine Maria e si è fatto uomo.Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscita-to, secondo le Scritture, è salito al cielo,siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà,nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, eil suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore edà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio.Con il Padre e il Figlio è adorato e glorifica-to, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apo-stolica. Professo un solo battesimo per il per-dono dei peccati. Aspetto la risurrezione deimorti e la vita del mondo che verrà. Amen.PREGHIERA DEI FEDELICel. Fratelli e sorelle, Gesù entra a Gerusa-lemme e s’incammina sulla strada dellaCroce. Egli non è solo: il Signore lo sostienenell’ora della prova.Lettore Diciamo con fiducia:Ass. GESÙ, SERVO OBBEDIENTE,

ASCOLTACI!1. Perché il Signore sostenga sempre e bene-

dica il Santo Padre nell’annuncio coraggio-so del Vangelo e della vita nuova che è ini-ziata in Cristo, morto e risorto. Preghiamo.2. Perché la morte di Gesù sia un segno fortedi riconciliazione e di pace per i popoli delMedio Oriente. Preghiamo.3. Perché i giovani si lascino conquistare dal-l’amore di Gesù che ha dato la sua vita per ipoveri, i peccatori, gli ultimi. Preghiamo.4. Perché ci impegniamo a vivere i giornidella Pasqua con sobrietà, riscoprendo ilnostro battesimo e il significato della risur-rezione dei morti. Preghiamo.5. Perché, sull’esempio di Gesù, che è mortoper tutti, la nostra comunità sia aperta al per-dono, alla riconciliazione, superando ognidivisione e pregiudizio. Preghiamo.Cel. O Padre, tu hai tanto amato il mondo dadonarci il tuo unico Figlio. Riversa sulmondo intero i fiumi di grazia dello SpiritoSanto. Perché il mondo si rinnovi nell’amo-re e nel perdono. Per Cristo nostro Signore.Ass. Amen

SULLE OFFERTE in piediCel. Dio onnipotente, la passione del tuounico Figlio affretti il giorno del tuo perdo-no; non lo meritiamo per le nostre opere, mal’ottenga dalla tua misericordia questo unicomirabile sacrificio. Per Cristo nostroSignore. Ass. AmenPREFAZIOLa passione redentrice del SignoreÈ veramente cosa buona e giusta, nostrodovere e fonte di salvezza, rendere graziesempre e in ogni luogo a te, Signore, Padresanto, Dio onnipotente ed eterno, perCristo nostro Signore. Egli, che era senzapeccato, accettò la passione per noi pecca-tori e, consegnandosi a un’ingiusta con-danna, portò il peso dei nostri peccati. Conla sua morte lavò le nostre colpe e con lasua risurrezione ci acquistò la salvezza. Enoi, con tutti gli angeli del cielo, innalzia-mo a te il nostro canto, e proclamiamoinsieme la tua lode.MISTERO DELLA FEDEOgni volta che mangiamo di questo panee beviamo a questo calice annunziamo latua morte, Signore, nell’attesa della tuavenuta.

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La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - ViaTribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: [email protected] - CCP 11298809. Autorizzazione delTribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.

Salire con Cristo verso Gerusalemmeper celebrare la PasquaSe Gesù insieme con l’Israele peregrinantesale verso Gerusalemme, egli ci va per cele-brare con Israele la Pasqua: il memoriale dellaliberazione di Israele – memoriale che, allostesso tempo, è sempre speranza della libertàdefinitiva, che Dio donerà. E Gesù va versoquesta festa nella consapevolezza di essereEgli stesso l’Agnello in cui si compirà ciò cheil Libro dell’Esodo dice al riguardo: un agnel-lo senza difetto, maschio, che al tramonto,davanti agli occhi dei figli d’Israele, vieneimmolato “come rito perenne” (cf. Es 12,5-6.14). E infine Gesù sa che la sua via andràoltre: non avrà nella croce la sua fine. Sa chela sua via strapperà il velo tra questo mondoe il mondo di Dio; che egli salirà fino al tronodi Dio e riconcilierà Dio e l’uomo nel suocorpo. Sa che il suo corpo risorto sarà ilnuovo sacrificio e il nuovo Tempio; che intor-no a lui, dalla schiera degli angeli e dei santi,si formerà la nuova Gerusalemme che è nelcielo e, tuttavia, è anche già sulla terra, perchénella sua passione egli ha aperto il confine tracielo e terra. La sua via conduce al di là dellacima del monte del Tempio fino all’altezza diDio stesso: è questa la grande ascesa allaquale egli invita tutti noi. Egli rimane semprepresso di noi sulla terra ed è sempre già giun-to presso Dio, egli ci guida sulla terra e oltrela terra.Così, nell’ampiezza dell’ascesa di Gesù diven-tano visibili le dimensioni della nostra seque-la – la meta alla quale egli vuole condurci:fino alle altezze di Dio, alla comunione conDio, all’essere-con-Dio. È questa la vera meta,e la comunione con lui è la via. La comunio-ne con lui è un essere in cammino, una per-manente ascesa verso la vera altezza dellanostra chiamata. Il camminare con Gesù è alcontempo sempre un camminare nel «noi» dicoloro che vogliono seguire lui. Ci introducein questa comunità. Poiché il cammino finoalla vita vera, fino a un essere uomini confor-mi al modello del Figlio di Dio Gesù Cristosupera le nostre proprie forze, questo cammi-nare è sempre anche un essere portati. Ci tro-viamo, per così dire, in una cordata con GesùCristo – insieme a lui nella salita verso lealtezze di Dio.

PREGHIERA DEL SIGNORECel. Redenti dal sangue dell’Agnello e illu-minati dallo Spirito di Gesù, invochiamo ilPadre.Tutti: Padre nostro...SCAMBIO DELLA PACECel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli conla sua croce, scambiatevi un segno di perdo-no e di pace.CANONE CANTATOVi lascio la pace, vi dò la mia pace: nonvi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la miapace: abbiate fede in me.FRAZIONE DEL PANECel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti inquesto calice, siano per noi cibo di vitaeterna.ANTIFONA ALLA COMUNIONE«Padre, se questo calice non può passaresenza che io lo beva, sia fatta la tua volon-tà».DOPO LA COMUNIONE in piediCel. O Padre, che ci hai nutriti con i tuoisanti doni, e con la morte del tuo Figlio ci faisperare nei beni in cui crediamo, fa’ che perla sua risurrezione possiamo giungere allamèta della nostra speranza. Per Cristo nostroSignore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi.Ass. E con il tuo SpiritoCel. Dio, che nella Passione del suo Figlio ciha manifestato la grandezza del suo amore,vi faccia gustare la gioia dello Spirito nell’u-mile servizio dei fratelli. Ass. AmenCel. Cristo Signore, che ci ha salvato con lasua croce dalla morte eterna, vi conceda lavita senza fine. Ass. AmenCel. Voi, che seguite Cristo umiliato e soffe-rente, possiate aver parte alla sua risurrezio-ne. Ass. AmenCel. E la benedizione di Dio onnipotente,Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo, discenda sudi voi, e con voi rimanga sempre. Ass. AmenCel. Gesù è il Figlio di Dio che ha dato lasua vita per noi. Andate in pace.Ass. Rendiamo grazie a Dio