La Domenica delle Palme

La Domenica delle Palme ricorre una settimana prima della festività della Pasqua. Questo giorno non segna la fine del periodo quaresimale (che termina giovedì santo con la celebrazione vespertina, dando inizio al SacroTriduo Pasquale).

Secondo il rito romano, tale domenica viene denominata De Passione Domini (della Passione del Signore).

Questo è il giorno in cui la Chiesa celebra il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma (cfr. Gv 12,12-15).

Il periodo pasquale, a Faeto, comincia già dal venerdì precedente le Palme.La tradizione prevede tre momenti fondamentali: Via Crucis, celebrazione della Santa Messa e una breve processione con la Madonna Addolorata, portata in spalla lungo Via Roma e Via Garibaldi da un gruppo di ragazze dette “Verginelle”, vestite di nero.

Il costume tipico indossato dalle pie donne ha una particolarità: lo scialle di lusso, tramandato da generazione in generazione ed usato in passato in particolari momenti.

Con questa memoria viviamo una delle prime afflizioni della Vergine Maria, il suo essere sconsolata e afflitta, perché va in cerca di suo figlio e non lo trova. Quindi, come cristiani siamo chiamati ad imparare dalla Vergine come si affrontano le situazioni dolorose.Terminata la prima parte della tradizione, si passa alla Domenica delle Palme.

A Faeto, la liturgia delle Palme comincia sin dal mattino presto quando frotte di ragazzi e adulti si recano in chiesa per prendere i rami di ulivo, posti nelle ceste. A questo punto il sacerdote, i ministri e il popolo santo diDio procedono in processione, con i rami d’ulivo, verso Largo Croce, doveè sita la Croce di Giarosetta, con canti e preghiere che rievocano il significato dell’entrata di Gesù a Gerusalemme.

Giunti sul luogo, viene letto il Vangelo secondo Matteo (21,1-11). Al termine il sacerdote benedice lepalme e colloca un ramo d’ulivo sullaCroce in segno di pace. Una volta deposto il ramo d’ulivo, laprocessione ritorna in chiesa doveviene celebrata la Santa Messa con lalettura della Passione di nostroSignore Gesù Cristo.

In passato, per quanto riguardal’aspetto tradizionale, a Faeto vierano diverse usanze. Tre giorni prima della Domenica, perbenedire i campi, il sacerdote e ilpopolo santo di Dio uscivano inprocessione; le tappe erano tre:l’attuale Piazza William Booth che siaffacciava sui terreni estesi fino aSan Vito, il Belvedere sull’Alta Valle del Celone e Largo San Prospero sui tenimenti della Difesa.

Gli agricoltori, il giorno delle Palme, dopo aver ricevuto la palma benedetta, la mettevano nei campi seminati in segno di benedizione per un buon raccolto. Un detto diceva: parme ‘nfòsse régna gròsse (palma bagnata, spiga grossa), se pioveva il giorno delle Palme, l’annata era buona.

Le donne invece, facevano i cavatelli o i fusilli più lunghi del solito come buon auspicio per una spiga più grande e più piena. In casa, chi aveva il lardo o il prosciutto, metteva vicino ad essi dei rami diulivo per benedirli.

I fidanzati, in questa domenica, erano soliti portare in dono alla propria amata una palma addobbata con confetti, fiori bianchi e un regalo (anello o collanina d’oro). La palma, prima di essere donata, veniva portata in chiesa e posta sull’altare per essere benedetta durante la Santa Messa. La sua forma dipendeva dalle disponibilità economiche della famiglia del ragazzo.

Un’usanza ancora viva, nel nostro paese, è quella di regalare la palma benedetta alle persone che non si sono potute recare in chiesa.

Nel ricordo di Gesù che è venuto a portare la pace cerchiamo di mettere in pratica questo insegnamento, vogliamoci bene non a parole, ma con i fatti.

Sportello linguistico FaetoAnnualità 2009