Domenica 4 settembre 2016 CROSSING THE BORDER · PDF fileDomenica 4 settembre 2016 CROSSING...

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Domenica 4 settembre 2016 CROSSING THE BORDER Cime di Grom (m 2773) Dove il piacere della vista diviene meraviglia “In quale remoto luogo sostare? Lontano nel paese delle candide nuvole” Natsume Soseki Partenza da Manerbio: ore 7.00 - Piazza Falcone Punto di partenza per escursione: Malga Salina Pianaccio Mortirolo (BS) Dislivello: metri 673 Tempo di percorrenza: ore 5,30 Difficoltà: EE Impegno fisico ++++ Coordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione entro il il 2 settembre 2016 “E’ singolare la quiete che accoglie uno scalatore solitario sulla cima. Una quiete che non lo stava aspettando, che non si cura del suo arrivo e che in modo quasi perturbante lo mette in imbarazzo, ora che ha portato a compimento la sua aspirazione e vorrebbe esserne orgoglioso, una quiete che dell’ambizione non sa nulla…”. Così si esprime Max Frisch. Approdati alla cima ci invade l’immensa sensazione di una quiete profonda e la consapevolezza di trovarci su un confine gigantesco. E’ una cima dal panorama mozzafiato sul dirimpettaio gruppo dell’Adamello, sulla Val Camonica, le Orobie settentrionali, sul gruppo del Bernina e, in giornate limpide, perfino su alcune vette dolomitiche e sul Monte Rosa. Nella conca ad est, che racchiude due bei laghetti morenici, non è raro incontrare i camosci che qui si spingono spostandosi dal confinante Parco dello Stelvio.

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Domenica 4 settembre 2016

CROSSING THE BORDER

Cime di Grom (m 2773)

Dove il piacere della vista diviene meraviglia

“In quale remoto luogo sostare?

Lontano nel paese delle candide nuvole”

Natsume Soseki

Partenza da Manerbio: ore 7.00 - Piazza Falcone

Punto di partenza per escursione: Malga Salina Pianaccio Mortirolo (BS)

Dislivello: metri 673

Tempo di percorrenza: ore 5,30

Difficoltà: EE

Impegno fisico ++++

Coordinatore: Fabrizio Bonera

Iscrizione entro il il 2 settembre 2016

“E’ singolare la quiete che accoglie uno scalatore solitario sulla cima. Una

quiete che non lo stava aspettando, che non si cura del suo arrivo e che in

modo quasi perturbante lo mette in imbarazzo, ora che ha portato a

compimento la sua aspirazione e vorrebbe esserne orgoglioso, una quiete che

dell’ambizione non sa nulla…”. Così si esprime Max Frisch.

Approdati alla cima ci invade l’immensa sensazione di una quiete profonda e la

consapevolezza di trovarci su un confine gigantesco.

E’ una cima dal panorama mozzafiato sul dirimpettaio gruppo dell’Adamello,

sulla Val Camonica, le Orobie settentrionali, sul gruppo del Bernina e, in

giornate limpide, perfino su alcune vette dolomitiche e sul Monte Rosa. Nella

conca ad est, che racchiude due bei laghetti morenici, non è raro incontrare i

camosci che qui si spingono spostandosi dal confinante Parco dello Stelvio.