Dolomiti emotions n. 5

Dolomiti e Sardegna:terre di storia, natura e tradizioni.Scopriamole insieme

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Il Trentino, terra di castelli

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Sabrina Simoni: il mio rapporto con la musica

ClubRes Holiday’s Magazine | Numero 5 -Estate 2015

COLOPHON

Direttore EditorialeIlaria Dalle Nogare

Direttore ResponsabileMauro Paissan www.mauropaissan.it

Hanno collaboratoGiuliana Barretta; Antonio Cherveddu; Massimo Fresu; Elisa Pauletto; René Querin.

Crediti fotograficiArchivio Alpi Due S.r.l.; Lucio Tonina; Lella Savorelli; APT Val di Fassa; APT Val di Fiemme; APT San Martino di Castrozza; APT Folgaria; Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A.

Progetto graficoPaissan&Partners, Trento www.paissan.eu

StampaLitotipografia Alcione, Lavis (TN)

Si ringraziaToto Forray; Aquila Basket Trento; Giuseppe Ferrandi; Sabrina Simoni.

ContattoDolomiti Emotions è il semestrale di Dolomiti ClubRes, Alpi Due S.r.l. - Gruppo Dalle Nogare, Trento, Italia.

Tel. +39 0461 984010 www.clubres.com www.dallenogare.it

2 | Dolomiti Emotions • Estate 2015

IndiceToto Forray . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

Il Trentino, la terra dei castelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Scoppia la Vacanzite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

Un’estate ricca di sorprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

Un secolo trascorso a far da sentinelle alle Dolomiti . . . . . . . 10

Bike Service . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

La Fondazione Museo Storico del Trentino compie 8 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

L’altra faccia della Matematica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Metti l’emozione al centro della tua vacanza . . . . . . . . . . . . . .22

Scegli e declina il tuo benessere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24

Fiemme e Fassa da vivere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

Colleziona le t-shirt Kinny . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

Musica: un bene inebriante, nutrimento per la mente, energia che diventa abbraccio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32

ClubRes News . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34

Il cavallino rampante a Baia Caddinas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

Intervista ad Antonio Cherveddu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38

Marina Baia Caddinas: dove approda l’eccellenza . . . . . . . . .40

L’angolo dello Chef . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

Hotel Resort Baia Caddinas: vivere un sogno smeraldo. La realizzazione di un piano in più. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43

Dietro le quinte della tua vacanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .44

L’ufficio tecnico del Gruppo Dalle Nogare . . . . . . . . . . . . . . . .45

Liberi nel Verde . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46

Parti sereno con ClubRes | I vantaggi ClubRes Card . . . . . . .48

Regala un’emozione ClubRes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .49

Ti piace giocare d’anticipo? Le offerte ClubRes . . . . . . . . . . . . 51

Dolomiti Emotions • Estate 2015 | 3

Ritrovare sé stessi immergendosi nella purezza dell’ambiente che ci circonda.

Chi di noi non ha bisogno ogni tanto di ritro-varsi? Quanti a un certo punto della propria vita si rendono conto che il tempo sfugge di mano portando via con sè le persone, le rela-zioni, le cose “vere” ed i valori che contano?

Quel qualcosa di cui senti la mancanza è il tuo baricentro, il tuo equilibrio, ed allora capi-sci che è giunto il momento di rigenerarti e di fare la pace con te stesso, di riprenderti l’armo-nia con il ritmo del tuo orologio interiore.

Ciascuno ha le sue “pillole” di benessere, di relax, di pace, le mie sono: famiglia, amici e NATURA. L’ho scritto a lettere maiuscole perché molto spesso ci dimentichiamo che la qualità della nostra vita dipende dall’armonia dell’ambiente che ci circonda.

Sono molto fortunata, vivo in un territo-rio stupendo, il TRENTINO, dove persiste un equilibrio perfetto tra gli Elementi naturali, mai disturbati dalla mano umana, senza che questo rappresenti un isolamento culturale. Una piccola oasi ambientale ben coniugata con quanto di meglio esiste di cultura, innova-zione e sostenibilità.

Ho il privilegio di vivere in questo luogo accogliente dove, uscendo di casa, ti si ine-briano i sensi: lo scampanio delle mucche che pascolano, i colori vividi dei prati e del cielo blu, i sapori dei cibi della tradizione prodotti secondo le saggezze secolari, i profumi dei fiori, dell’erba e delle mele e dell’uva che matu-rano al sole…

Per passione frequento anche l’alter ego marino: la SARDEGNA. Terra aspra e ricca di contrasti ma di una bellezza inenarrabile, mi basta chiudere gli occhi per avere la mente inondata da ricordi ed emozioni forti.

Proprio qui, in questi luoghi di privilegio, abbiamo dato vita al nostro concetto di acco-glienza ed abbiamo costruito i nostri Resorts ed appartamenti per offrire a te ed alle persone per te più preziose la possibilità di speri-mentare quello che noi proviamo e viviamo ogni giorno.

Buttati l’affanno alle spalle e vivi con noi una vacanza equilibrata, intelligente e soste-nibile che ti ridarà l’equilibrio, il calore e l’energia per rituffarti con nuovo slancio nel tran tran quotidiano... E quando ne senti-rai il bisogno, chiudendo gli occhi, potrai in ogni momento rivivere queste emozioni nei tuoi ricordi.

Find your balance… Welcome on holiday!

IlarIa Dalle Nogare

e tutto Il team DolomItI Clubres

Il vero equilibrio è nella natura

a sINIstra Castello del Buonconsiglio, Trento (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Daniele Lira)


Come è nata la passione per il basket?È una passione che mi hanno trasmesso i miei fratelli. Ho cominciato a giocare con loro, al campetto, quando ero bambino.

Quale il percorso che ti ha portato a diventare giocatore professionista? A cambiare la mia carriera è stato senza dub-bio il viaggio che mi ha portato in Italia”.

Le tappe fondamentali della tua carriera?

Sicuramente, una volta arrivato in Italia, sono stati importanti i campionati vinti con le maglie di Jesolo, Forlì e poi qui a Trento.

Cambieresti qualcosa della tua carriera?Onestamente no, non cambierei nulla.

Capitano, una responsabilita e perché? Essere il capitano è un piacere ed un onore; ma è anche una responsabilità.

Perché essere capitano significa dare l’e-sempio, essere un punto di riferimento per i compagni. Sono cose che possono fare la differenza.

Il valore aggiunto del vostro team? Davide Pascolo.

Prossimi obiettivi per la squadra? Direi che a questo punto l’obiettivo non può che essere qualificarsi ai play-off.

sopra “Toto” Forray (foto da aquilabasket.it)

a Destra Azione di gioco di Jamarr Rodez Sanders durante Aquila Basket - EA7 Milano (foto Savorelli)

Toto Forray è nato a Buones Aires, in Argentina, il 20 marzo 1986. Cresciuto nelle giova-nili del Club Banco Provincia di Buenos Aires, a 17 anni approda a Messina dove riesce anche a esordire in serie A contro Teramo, prima che il club fallisca. Toto allora con-tinua la sua avventura italiana ripartendo da Padova, in serie C2, e poi da Jesolo, in C1. In riva all’Adriatico Forray inizia la sua lunga serie di promozioni, vincendo prima la C1 e poi guadagnando a due anni di distanza la promozione in A dilet-tanti. Dopo tre stagioni da leader della Fulgor Libertas Forlì, con la cui casacca giocherà anche la famosa serie di play-off poi persa a gara cinque con la Fortitudo con una mano rotta, arriva la chiamata di Trento. Ed è con l’Aquila che per Toto arriva il momento della consacrazione: da capitano della squadra vince due cam-pionati, completando sul campo il percorso che a distanza di dieci anni lo riporterà in serie A. È sposato con Alessandra ed ama i cani (ne ha due).

ToTo FoRRAY


Il sogno nel cassetto? Direi riuscire a giocare in una competi-zione europea.

Quali altri sport pratichi e perché?Gioco a ping pong, a biliardo e a bowling. Ci gioco perché mi piace... e perché sono bravo (ride, ndr).

Se dovessi fare uno spot per incenti-vare i bambini all’attività sportiva, cosa diresti a loro e ai loro genitori?

Consiglio ai ragazzi di giocare per passione, per divertirsi. A qualsiasi sport piaccia loro, non necessariamente basket.

E ai genitori consiglio di assecondare la passione dei loro figli, senza forzarli.

Se si parla di vacanze, mare o montagna? Per me le vacanze significano sempre tornare in Argentina, dalla mia famiglia. Dove stanno loro non c’è mare, né montagna. C’è il Rio della Plata. Quindi la mia risposta è fiume.

sopra “Toto” Forray (foto Savorelli) Nome: all’anagrafe Andres Pablo, per tutti semplicemente “Toto”Cognome: ForrayData di Nascita: 20 marzo 1986 Lingue: spagnolo, italiano, ingleseSegno Zodiacale: PesciHobby: passeggiare con i miei caniSport: pallacanestroPiatto preferito: asadoColore: azzurroFamiglia: numerosa, sposato con AlessandraSquadra di calcio: Racing Club de Avellaneda


Il Trentino, la terra dei castelli È la regione italiana con la maggiore densità di manieri

Lago di Toblino e castello (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Jens Schwarz

Castello del Buonconsiglio, Trento (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Gianni Zotta)

Castello di Rovereto (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Marco Simonini)


Il Trentino è un territorio ricco di castelli, roc-che e ruderi di antichi manieri.

Nessuna regione d’Italia conta, rispetto alla sua dimensione, un numero così elevato di castelli come il Trentino.

Di certo, la posizione della regione, via pri-vilegiata tra le terre germaniche e la Pianura Padana, è la ragione storica che ha portato alla costruzione in Trentino di decine di castelli nel corso dei secoli.

La maggior parte di essi si trovano in posizioni strategiche, dominanti rispetto alle vallate ed ai percorsi che attraversano le Alpi, ideali per la difesa dei possedimenti e il con-trollo dei traffici.

La nascita di queste affascinanti strutture è incerta e, in parte, ancora avvolta nel mistero. Una linea storica rintracciabile con continuità parte dall’epoca romana: la distruzione delle fortificazioni romane, durante le incursioni barbariche, portò all’edificazione, in epoca longobarda e carolingia, di forti militari e residenze murate di proprietà ducale o del sovrano, ma anche di recinti fortificati comu-nitari, sicuri rifugi per la popolazione locale in tempi di guerra.

È con il passare dei secoli che i castelli in Trentino, come nel resto d’Italia, cambiano destinazione e quindi aspetto: da fortezze militari si evolvono in residenze del Principe o della famiglia nobiliare che governava sul quel particolare territorio.

Di seguito, vi proponiamo una scelta tra i più interessanti castelli del Trentino.

Il tour dei Castelli del Trentino muove dal capoluogo Trento, dove troviamo il Castello del Buonconsiglio, il più impor-tante monumento di carattere non religioso della provincia. Costruito tra il 1239 e il 1255, fu la residenza dei principi vescovi fino alla secolarizzazione dell’episcopato nel 1803. Oggi è un museo e una visita la merita il giardino italiano interno.

Risalendo la valle dell’Adige verso nord, imbocchiamo la val di Non, straordinaria-mente ricca di castelli. Il più famoso è Castel Thun, legato indissolubilmente alla vicenda della famiglia dei Tono, una delle più influenti del Tirolo ai tempi dei Principi Vescovi: qui la visita è obbligo. Nella valle dei meleti più famosi d’Italia, troviamo Castel Cles, situato su una collina isolata e circondata dai frutteti; Castel Malgolo, bellissima residenza privata, ammirabile solamente dall’esterno e Castel Nanno. Nella parte più settentrionale della vallata, sorge Castel Fondo, oggi dimora privata e un tempo protagonista dei principali eventi politici della Val di Non.

Risalendo il fiume Noce, entriamo in Val di Sole, dove ci aspetta Castel Caldes, con il suo stile unico, incontro delle diverse culture veneta, tedesca e lombarda.

Attraverso il passo di Campo Carlo Magno e Madonna di Campiglio, passiamo in val

Rendena e Valli Giudicarie, dove è possibile ammirare Castel Stenico, un antico castel-liere, punto di convergenza della vita sociale dell’intera zona.

Nella valle del Sarca troviamo il più suggestivo maniero del Trentino, Castel Toblino, sospeso sulle acque del lago e luogo di leggende.

A qualche chilometro di distanza, risalendo il borgo fortificato di Arco e attraversando la splendida macchia d’olivi, si arriva al Castello di Arco: qui la vista è impareggia-bile tra le falesie e il lago di Garda.

Spostiamoci in Vallagarina, dove si gode la vista del Castello di Sabbionara d’Avio, egregio esempio di costruzione castel-lana medievale, influenzato da un vistoso influsso veneto.

A Rovereto apre le porte al pubblico l’omo-nimo Castello, trasformato nel museo della Grande Guerra.

La leggenda narra che quando Napoleone lo vide durante la Campagna d’Italia, ne rimase estasiato e pronunciò una sola parola:

“Inespugnabile”. Stiamo parlando di Castel Beseno, la più grande struttura fortificata del Trentino, oggi accerchiata dai vigneti che rega-lano uno dei migliori vini autoctoni trentino: il Marzemino.

E con un calice di robusto vino rosso alzato al cielo, vi salutiamo. Il nostro viaggio tra mer-letti e mura di cinta e torrette è terminato.

Castello di Sabbionara d’Avio (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Marco Simonini)

Castello di Pergine Valsugana (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Gianni Zotta)


Scoppia la Vacanzite

È scoppiata la VACANZITE: una febbre con un alto potere di contagio che sta dilagando in tutta Italia.I sintomi sono inequivocabili: i bambini si tuffano con pinne e boccaglio nella vasca da bagno; hanno organizzato con i compagni di classe una gara di gimkana in mountain bike nel corridoio di casa, e dopo cena ti hanno obbligato a fare la baby dance ed il karaoke con le canzoni dello Zecchino d’oro. La cura può essere una sola… portali in vacanza!! E con l’offerta ClubRes la cura costa meno!!!

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Un secolo trascorso a far da sentinelle alle Dolomiti

Altipiani di Folgaria, Lavarone, Luserna - Trekking (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Pio Geminiani)


Il sistema di fortificazione in Trentino risale all’impero austroungarico e rappresenta un autentico capolavoro di ingegneria militare.

Altipiani di Folgaria, Lavarone, Luserna - Forte Dosso del Sommo (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Arturo Cuel)

Da oltre un secolo stanno lì, immobili e imponenti, con le loro bocche di fuoco oggi mute ma un tempo annunciatrici di morte, a presidiare chilometri e chilometri di vallate e crinali alpini. Sono i forti del Trentino, testimoni della forza dell’impero europeo, quello austrounga-rico, e costruiti con tenacia in oltre mezzo secoli di attività incessante, in attesa di un conflitto, la Prima Guerra Mondiale, che ha finito per portarsi via milioni di vite e l’esistenza di coloro che l’avevano prepa-rata e fortemente voluta.

Il sistema difensivo dell’Impero austro-ungarico abbracciava 10 Paesi, contava 32 sistemi difensivi formati da 516 forti, di cui 80 in Trentino. Mezzo secolo impiegarono ingegneri e mastri edili, semplici muratori e gli specialisti del genio militare austriaco a realizzare la pic-cola “linea Maginot” delle Dolomiti.

Il Trentino, da sempre corridoio di collegamento tra il Mediterraneo e il Nord Europa, divenne strategico, per i destini dell’Impero di Austria ed Ungheria, dopo la seconda metà del XIX secolo, quando - al termine della seconda e terza guerra di indipendenza - i territori della Lombardia (1859) e del Veneto (1866) furono annessi al Regno d’Italia.

Storicamente furono cinque le fasi che scandirono la costruzione dei forti trentini.

La prima generazione riguardò la realizzazione di forti con funzioni di tagliate stradali: si trattava di opere con murature frontali in pietra, in grado di resistere alle artiglierie che all’epoca utilizzavano proietti sferici, in uso fino ai primi anni del 1860. Questi forti - ad esempio - erano adatti a resistere ad attacchi frontali ma non a bombardamenti dall’alto. E in pochi anni i progressi delle artiglierie resero, infatti, que-sti forti inadeguati. Intorno al 1880 iniziò la seconda fase fortificatoria: i forti vennero realizzati sulle sommità di alture e dovevano resistere alle nuove artiglierie attraverso, appunto, la morfologia del territorio. Anche queste fortificazioni, pur essendo protette per artiglierie all’a-perto, subirono un rapido declino, a favore della terza generazione. Il periodo risale al 1890, quando i forti si incominciarono a costruire con

spesse murature in pietra e copertura in calcestruzzo, con gli arma-menti principali appostati in casematte corazzate e non più all’aperto. Agli inizi del Novecento si passò alla quarta generazione: si trattava di forti realizzati sotto terra e in roccia, con corazzature in cemento armato rinforzate da putrelle in acciaio e artiglierie in cupole coraz-zate girevoli. Infine, fra il 1914 e il 1915, vi fu la quinta generazione: forti interamente in roccia, con le sole bocche di fuoco che affioravano in superficie. Insomma, con il passare del tempo queste sentinelle di guerra decisero di mimetizzarsi sempre più, entrando - in cerca di riparo - dentro Madre Terra.

Le sentinelle sono sopravvissute a due conflitti mondiali che ne hanno minato, in alcuni casi seriamente, le fondamenta per arrivare ai giorni nostri.

Da 15 anni è in corso un progetto di restauro da parte della Provincia autonoma di Trento. Rispettando la fase di vita delle forti-ficazioni, il giro dei Cento anni dalla Prima Guerra Mondiale e dei forti austro-ungarici potrebbe incominciare proprio alle porte di Trento, lunga la strada che porta verso la Valle dei Laghi: è qui che sorge il forte Cadine, il cui intervento di recupero si è concluso con la ricomposizione della forma fortificata della tagliata stradale, per poi passare al forte Colle delle Benne, posto su un terrazzamento natu-rale affacciato sul lago di Levico.

L’itinerario porta poi a forte Pozzacchio, mai ultimato, e prose-gue per forte Dossaccio, nel parco di Paneveggio. L’appuntamento con la terza generazione è a forte Corno, disteso lungo la morfologia del terreno, e alla batteria Roncogno, altro sito bellico situato sopra Trento, a passo Cimirlo, all’inizio dello spettacolare percorso del monte Celva. Forte Tenna non ha mai partecipato ad azioni belliche, ma così non si può dire dei forti “gemelli” della Presanella, Tonale e Mero, che sbarravano il passo del Tonale.

Il nostro percorso si conclude con la fortezza del Brione, al cen-tro della piana del Sarca, un sistema complesso affacciato sul Garda.


Piena libertà d’azione anche per chi ama sfruttare il tempo delle proprie vacanze per un’ emozionante avventura sui due pedali, sia per gli appassionati del mountain bike che per quelli della bici da strada.

Per questo è nato il Bike Service di Dolomiti Club Residences, un servizio pensato e strutturato per garantire la sicurezza di una vacanza assistita per tutti gli amanti delle due ruote, che scelgono come base d’appoggio per le proprie gite ed escursioni in bici-cletta, le strutture ClubRes con il bollino BikeService.

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partenza

Bike Service

Altipiani di Folgaria, Lavarone, Luserna - Forte Busa Verle (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Giulio Giorello e Radio Dervish)


Fondazione Museo Storico del Trentino, ieri e oggi un grande suc-cesso. Quale futuro e quale ruolo della fondazione e del progetto “Le Gallerie” per il Trentino di domani?Alla fine del 2015, la Fondazione Museo Storico del Trentino compie 8 anni. Siamo riusciti a ritagliarci uno spazio importante nel campo della cultura e della storia. Ciò è avve-nuto non solo a livello provinciale, ma avendo saputo sviluppare progetti ed iniziative di carattere nazionale ed internazionale.

Siamo nati per occuparci di storia del Trentino, ma non abbiamo mai voluto prati-care una storia “localistica”. Crediamo che per valorizzare correttamente la vicenda storica del nostro territorio e della nostra comunità sia necessario allargare lo sguardo, inserire la dimensione locale in un orizzonte più ampio, di tipo europeo.

L’esperienza de “Le Gallerie”, avviata con l’inizio dell’attività della Fondazione, è forte-mente condizionata da questo approccio alla storia e alla memoria.

Nome: Giuseppe (Beppe)Cognome: FerrandiData di Nascita: 5 settembre 1963Segno Zodiacale: VergineHobby: lettura di romanziSport: corsa e sci di fondo (a livello ama-toriale/agonistico) e altroPiatto preferito: tutto pesceColore: verdeFamiglia: sposato con Paola; figli Mirko e DavideSquadra di calcio: agnostico

La Fondazione Museo Storico del Trentino compie 8 anniIl bilancio del direttore Giuseppe Ferrandi


Abbiamo voluto sperimentare nuovi linguaggi, affrontato temi e questioni davvero particolari: dai cambiamenti del territorio alla storia dello sport, alla guerra raccontata dal cinema. Lo spazio de “Le Gallerie” è davvero suggestivo e i nostri visitatori hanno l’opportunità di con-frontarsi in modo nuovo con la storia e le forme del suo racconto.

Ovviamente il futuro è tutto da costruire. Abbiamo senso della responsabilità e sappiamo che solo mettendoci in gioco riusciremo a vincere la scommessa.

Direttore, quale è il Suo pensiero rispetto all’opportunità di creare un progetto “polo museale” provinciale per rendere più forte questo tipo di proposta culturale in modo trasver-sale? Quindi non ragionare da singoli, ma come gruppo. È fattibile e sostenibile? È auspicabile?Credo nelle reti e nelle sinergie con gli altri attori del sistema museale e della cultura. Immagino un sistema museale fortemente integrato e capace di differenziare la propria proposta. Non credo sia utile perdere il “pluralismo” di offerta del nostro sistema.

Il problema, questo vale ovviamente anche per noi, è il rischio dell’autoreferenzialità, di una progettazione che non tiene conto delle connessioni, della trasversalità, della necessità di unire gli sforzi e fina-lizzarli per ottenere risultati davvero competitivi e di qualità.

Ovviamente la questione del riassetto del sistema museale è complessa. Non vi sono solo questioni di impostazione museale e disciplinare.

Vi è un problema di architettura istituzionale, di intervento legisla-tivo e di autonomia delle singole istituzioni.

Da parte nostra sarebbe auspicabile misurarsi con la nascita di un polo museale della storia. Il Trentino è ricco di istituzioni, monumenti, luoghi della memoria. Sarebbe necessario iniziare a discu-terne seriamente.

Avrà certamente visto l’acceso dibattito sulla cultura in Trentino e il ruolo ovvero lo spazio che dovrebbe avere per alcuni o meno per altri. Qual è la sua idea di “ricerca e cultura” come strumenti di sviluppo per l’economia del territorio? Il binomio economia e cultura rischia di diventare la moda del momento e una sorta di tormentone. Va invece affrontato seriamente e collocato nella realtà.

Si tratta di ragionare sulla varietà di benefici e di ricadute che un intervento in ricerca o un investimento culturale possono avere. Sicuramente non si può procedere con l’idea che tali interventi siano per loro natura utili in termini economici o, all’opposto, completa-mente inutili.

Se penso alla nostra esperienza, alla nostra proposta, ai nostri prodotti culturali, mi vengono in mente quelle più immediate che riguardano l’offerta turistica della città e del Trentino. Si sente sempre

più spesso affermare che i turisti sono attratti dalle specificità del terri-torio, dalla capacità dello stesso di rappresentarsi e presentarsi in modo originale. La storia rappresenta sicuramente una grande risorsa.

Più in generale credo che la nostra esperienza sia legata allo svi-luppo e alla manutenzione del capitale sociale. Abbiamo dato vita a tanti progetti di raccolta di memorie e di divulgazione/restituzione sto-rica dove le comunità locali, l’associazionismo, il volontariato, le forze economiche e sociali abbiamo potuto riconoscersi e in qualche modo

“specchiarsi”. Un territorio competitivo è un territorio che riesce a proporsi in

tutte le sue dimensioni, anche nella sua vocazione culturale.

Come racconterebbe l’esperienza di una visita alle Gallerie, in particolare modo per le famiglie con bambini?La visita a Le Gallerie di Piedicastello, al di là della singola offerta legata al singolo evento, è comunque un’esperienza capace di emozionare. Il luogo è ricco di suggestioni. Le modalità espositive, le grandi proie-zioni, l’utilizzo del sonoro permettono un coinvolgimento “totale” del visitatore e sono pensate per coinvolgere principalmente un pubblico non specialistico.

A seconda dei temi e delle proposte, abbiamo adottato soluzioni che hanno direttamente favorito e incrementato la fruizione da parte di bambini e di ragazzi.

Questo rimane, però, un grande problema delle mostre temporanee e dei percorsi permanenti dedicati alla storia.

Credo che, in questo campo, l’esperienza de Le Gallerie si avvicini di più agli spazi espositivi dedicati all’arte e alla divulgazione scientifica.

Il nostro Magazine parla principalmente di Turismo. Quando pensa o programma le sue vacanze: mare o mon-tagna? Relax o vacanza attiva? Dieci esperienze che non possono mancare in una vacanza in Trentino.

È il problema che mi pongo personalmente quando vado in vacanza e cerco di soddisfare le mie esigenze e quelle della mia famiglia.

Si deve cercare un mix tra esigenze ed aspetti diversi. Amo la buona cucina che valorizza le eccellenze del territorio, non credo molto negli eventi ma piuttosto in una “felice normalità” di fruizione di servizi, opportunità, occasioni.

Pratico con entusiasmo alcune discipline sportive, tra le quali la corsa e lo sci di fondo. Per questo cerco località dove si possano prati-care gli sport nella loro varietà. Mi piace provare e sperimentare.

E questo vale non solo nello sport e nelle mie (purtroppo brevi e sacrificate) vacanze.

Ad ogni buon conto, per parlare del nostro Trentino, credo siamo un territorio davvero straordinario e ricco di offerte imperdibili.

Un esempio? Percorrere in più giorni il Sentiero della pace dallo Stelvio alla Marmolada, frequentare i luoghi della grande guerra e maturare, camminando o correndo, una cultura della pace.


Le tende del palcoscenico sono ancora chiuse. Da entrambi i lati arri-vano dei bambini con in mano ciascuno un cartello con una lettera e si dispongono in modo da formare la parola: “premessa”. Poi escono dal palcoscenico e subito dopo si aprono le tende.

Siamo in un’aula scolastica nella quale gli alunni chiacchierano rumorosamente. Finalmente suona la campanella. Entra uno strano tipo, vestito alla greca antica e con in mano un triangolo rettangolo. La sua età sembra veneranda, ma nonostante ciò il passo è ancora fermo e deciso ed il portamento è fiero. Lui non fa nulla per attirare l’attenzione; aspetta che siano gli altri ad accorgersi della sua presenza.

Finalmente uno lo guarda e, con una gomitata al compagno dice: “Ma chi è quello stano tipo?” Il compagno risponde: “Forse è il nuovo supplente di matematica, guarda ha in mano un triangolo rettangolo”.

Un ragazzo vicino che aveva ascoltato la discussione disse che allora avevano fatto davvero una cosa in grande, gli avevano mandato Pitagora in persona.

I due allora collegarono il triangolo rettangolo al teorema di Pitagora e soprannominarono il vecchio professore: Pit.

Pit che intanto era rimasto fermo e impassibile, aspetta che tutti smettano di parlare, poi puntando il triangolo verso uno dei ragazzi dice: “Se un numero incontra prima moltiplicato e poi un altro numero, che cosa succede?”

“Il primo numero si trasforma e diventa più grande”, risponde il ragazzo”, ovvero prosegue Pit: “la moltiplicazione ingrandisce! E se un numero incontra prima diviso e poi un altro numero, che cosa succede?”

“Il primo numero si trasforma e diventa più piccolo”, risponde un altro ragazzo”, ovvero prosegue Pit:“la divisione rimpicciolisce!”.

Un alunno diffidente grida a voce alta: “Ma c’era bisogno di man-darci Pitagora per sentire delle cose che ormai tutti sappiamo?”

Pit, serio, risponde: “Questo è ciò che voi credete ma non è sem-pre così”.

L’altra faccia della Matematica

Moltiplicato, Diviso e Intervallo Matto

a sINIstra Giuliana Barretta, direttrice del Centro Vacanze Veronza.

sopra Un momento dello spettacolo

“Un giorno mi accadde di emozionarmi. Allora cercai di imprimere nella mia mente quel momento il più possibile. Pensai di dover fare qualcosa che me lo ricordasse un domani, quando avrei avuto voglia di emozionarmi ancora in quel modo. A differenza di tutte le persone attorno a me che battevano le mani, io le intrecciai e le strinsi forte, me le portai congiunte alla bocca e le baciai. Da allora quel rito lo utilizzai ogni volta che ne avevo bisogno, ma con parsimonia, con troppa parsi-monia in effetti, fino a quando me ne dimenticai.”

Scusatemi bambini, se ho cominciato questo articolo rivolgendomi agli adulti. Ma avevo almeno cinque buone ragioni per farlo: la prima è che dovevo dare un’idea di serietà e di professionalità affinché mi prendessero sul serio (noi adulti siamo così, scusateci). La seconda è che voglio raccontare una storia che parte proprio da quel momento che ho

appena descritto ed il finale (per gli adulti) non sarebbe così emozio-nante altrimenti. La terza è che veramente quel momento è stato molto emozionante per me e visto che la scorsa estate ho cominciato, dopo tanti anni e grazie al vostro aiuto, a ricordarlo, ora voglio scriverlo così non me lo scordo più e lo potrò utilizzare ancora. Il quarto è che spero che anche voi riuscirete a trovare un vostro rito da poter utilizzare quando ne avrete bisogno. Il quinto ed ultimo è che vorrei far tornare, anche solo per un attimo, gli adulti che vi circondano bambini. In que-sto modo forse vi capiranno un po’ di più e finalmente cominceranno a parlare la vostra lingua senza bisogno che siate sempre voi a sforzarvi.

Se queste spiegazioni non vi bastano, fate finta di niente, cominciate a leggere da ora:


La classe si svuota ed insieme ad uno stacco musicale i miei occhi cominciano a luccicare dall’emozione; questo spettacolo è una genialata e comincio a pensare che se quando ero alle medie, mi avessero spiegato così la matematica forse avrei avuto meno difficoltà al liceo. Intanto nel centro del palco arrivano dei ragazzi che sostengono dei cartelli e pian piano prendono la posizione secondo la scritta:

“Moltiplicato, diviso e inter-vallo matto”. Poi la musica diventa fioca e i cartelli spariscono.

Vivevano un tempo due bizzarri matematici: il Signor Moltiplicato e il Signor Diviso. Essi erano molto convinti della loro sapienza. Già dai nomi possiamo capire le loro attività, però anche la figura era azzecca-tissima al nome. Il primo si presentava bello, grosso e nutrito, mentre il secondo era talmente tanto patito che di esso si vedevano, ormai, solo due puntini.

Moltiplicato e Diviso erano due gemelli quindi da piccoli si ama-vano e si volevano bene come tutti i fratellini.

Ma ahimè, un triste destino li aspettava. Man mano che essi cresce-vano notavano sempre di più la loro diversa conformazione fisica e già questo basta per turbare l’animo dei due gemelli.

Ma ciò era il meno, perché il fatto più grave era il forte contrasto nel loro modo di fare.

“Quel film che abbiamo visto ieri sera era molto noioso”, dice Moltiplicato. “Io l’ho trovato molto interessante”, interviene Diviso. “La mia prossima vacanza la farò al mare”, dice Moltiplicato. “Io preferisco la montagna”, dice Diviso.

Essi vivevano nel fantastico paese di Numeria. I fondatori, detti Cifre, pare provenissero dall’antica India. La famiglia delle cifre era for-mata, in origine, da dieci elementi: cinque maschi, i Dispari (uno - tre

- cinque - sette - nove) e cinque femmine, i Pari (due - quattro - sei - otto - zero).

Nonostante la nobile stirpe e la stima di cui godeva, anche que-sta famiglia aveva la sua “pecora nera”: era lo Zero! Ad onor del vero, però, dobbiamo ammettere che delle volte una persona diventa cattiva non perché lo è nell’animo, ma perché è spinto dagli altri e dalle circostanze. Ascoltate!

Durante le riunioni di famiglia era sem-pre apostrofato da frasi del tipo: “taci tu che sei uno zero”, “zitto tu perché non conti niente”, “il tuo ragionamento non vale nulla”, e così dicendo.

Una persona trattata abitualmente così, alla fine si esaspera e perde la pazienza, per cui eccolo cattivo e vendicativo.

Da quando poi aveva capito che gli altri, nonostante le ingiurie, non potevano fare a meno di lui (provate a scrivere 10 - 100 - 1000 - senza lo Zero!) allora diventò un gran burlone combinandone di tutti i colori a chi gli capi-tava sotto tiro.

Quando le cifre non esistevano ancora, gli uomini adoperavano le mani: erano tutti con le dita sul naso che contavano fino a dieci. Poi c’è sempre qualcuno che fa a modo suo! Uno tentò perfino di arrivare a venti provando a mettere sul naso anche le dita dei piedi. Però, come potete immagine, vuoi per la sco-modità, vuoi perché allora l’igiene personale non era particolar-mente curata, decise ben presto di abbandonare l’idea.

Era però inevitabile che con il tempo il metodo delle dita si rilevasse confuso e complicato,

specie quando per uno strano virus nacquero molti bambini con sei, sette, oppure otto dita. Le conseguenze di questo evento furono terribili. Ascoltate con attenzione.

Un giorno si incontrarono un italiano ed un cinese:“Ciao, come ti chiami?”, chiese l’italiano. “Cin Cin Cian”, rispose il

cinese. “Ho detto come ti chiami?” insistette l’italiano. “Cin Cin Cian”,

rispose ancora il cinese.“Ma guarda sto scemo, io voglio essere gentile e lui mi prende in giro

con suo “Cin Cian che?”, pensò ad alta voce l’italiano.Il cinese smette di sorridere e anche lui pensa ad alta voce:“Io volele

essele gentile e lui plendele in gilo me”.Avete visto cosa succede quando non ci si capisce? Il colmo è che

tutti e due dicevano la stessa cosa, ognuno nella sua lingua. Voi forse non lo immaginate, ma lo sapete che le stesse incomprensioni possono capitare anche con i numeri?

Capite adesso perché quando nacquero tutti quei bambini con dita diverse ci fu la disperazione? Quegli uomini non si capirono più perché c’era chi contava a base 6, chi a base 8, chi con altre basi, a seconda del numero di dita delle sue mani. Naturalmente i “normali” continuarono con le loro dieci dita.

Il colmo è che alla fine tutti dicevano la stessa cosa, solo con un linguaggio diverso. Fu come essere nella torre di Babele dove nessuno capiva gli altri.

(Per nostra fortuna, però, quella stana epidemia cessò, per cui i nostri antichi antenati nacquero tutti con 10 dita e contarono tutti in


base 10, così ci abituammo ad un Sistema di Numerazione Decimale. A proposito, sapete che base usa il computer?)

Fino a quando, in India non nacquero dieci piccoli comodi segni: le CIFRE.

Ebbe così vita il SISTEMA DI NUMERAZIONE DECIMALE che gli Arabi, venuti a conoscenza, ben presto diffusero nelle terre da loro conquistate. Fu una delle trovate più feconde di tutta la storia perché la matematica da “digitale” divenne pensiero.

In Europa tale sistema fu portato dall’italiano Leonardo da Pisa, detto Fibonacci, intorno al 1200. Egli, infatti, oltre che abile mate-matico, era un mercante, perciò ebbe modo di apprendere le nuove teorie durante i suoi viaggi nel mondo Arabo e che scrisse nel suo libro

“Liber abaci”.Numeria era vasta come territorio, perciò potete capire come le dieci

cifre si sentissero sole; escogitarono, allora, il più geniale degli strata-gemmi: si misero assieme in tutti i modi possibili ma con la condizione che UNA CIFRA CAMBIANDO DI POSTO CAMBIAVA ANCHE DI VALORE! Per esempio 222 è formato sì da tre cifre uguali, ma tutte di valore diverso! Diabolico!

In men che non si dica diventarono talmente tanti che nessuno è mai riuscito a contarli tutti: sono INFINITI.

I nuovi essere furono chiamati NUMERI e il sistema decimale divenne anche POSIZIONALE. Fu il trionfo dello Zero! Un passettino a sinistra e non era più lo zero di prima: era entrato nelle decine; due passettini ed entrava nelle centinaia, ecc. Da allora esso divenne cifra e numero a tutti gli effetti con pari rispetto e stima dagli altri membri della famiglia.

A Numeria la vita scorreva lenta e tranquilla; ognuno aveva il suo compito che svolgeva in modo preciso e rigoroso.

Fino a quando Moltiplicato e Diviso non presero l’abitudine di fare delle passeggiate per il paese. Fu allora che cominciarono ad accorgersi di essere completamente diversi; anzi furono addirittura chiamati: GLI INVERSI poiché uno faceva e l’altro disfaceva.

Pensate che appena incontravano sulla loro strada una coppia di numeri erano presi dal desiderio sfrenato di mettersi in mezzo a loro e trasformarli in un solo numero che chiamavano PRODOTTO se arri-vava prima Moltiplicato, oppure QUOZIENTE se vinceva Diviso.

Prodotto e Quoziente rispecchiavano nell’aspetto fisico, i loro geni-tori. Infatti Prodotto era sempre più grande e grosso dei due numeri incontrati, mentre Quoziente, come era nel suo stile, era talvolta più piccolo del primo numero, le altre volte minore di entrambi.

Osservate bene:

Come si può notare solo il numero 1 cambia un po’ le regole. Moltiplicato se ne indispettì talmente da chiamare il numero Uno: ELEMENTO NEUTRO DELLA MOLTIPLICAZIONE. Diviso, invece, ne fu molto contento.

Se al posto del numero 100 ce ne mettiamo un altro qualsiasi, il ragionamento si ripete tale e quale.

Ecco dunque verificato quanto affermato nella premessa: Moltiplicato ingrandisce mentre Diviso rimpicciolisce, unica eccezione è 1, per effetto del quale il primo numero resta sempre uguale.

A Numeria, per questa faccenda della trasformazione, ormai non si vedevano più coppie di numeri in giro poiché avevano il terrore di incontrare Moltiplicato e Diviso. Essi sono insaziabili. Tutti temono di diventare dei Trasformati, mentre il loro desiderio è quello di rimanere puri e semplici come sono, anche se per la verità Prodotto e Quoziente

sono dei Numeri come tutti gli altri. Numeria rifiuta questa costrizione da parte di Moltiplicato e Diviso, i quali, purtroppo per la loro natura sono costretti ad operare le trasformazioni. Succede un po’ come gli animali che per sfamarsi sono costretti a lottare per la sopravvivenza mangiandosi fra loro. E non per questo i leoni, per esempio, sono ritenuti cattivi perchè mangiano le gazzelle. È la natura che ha stabi-lito così e perciò nessun animale può sottrarsi a questa legge.Ecco, per Moltiplicato e Diviso succede più o meno la stessa cosa.

A dir la verità, Numeria aveva già vissuto un altro periodo del genere, quando nacquero le due gemelline ADDIZIONE e SOTTRAZIONE; e un altro brutto momento lo ebbe quando, tempo dopo, arrivarono la Signora POTENZA e la Signora RADICE.

Comunque sia, fra gli abitanti di Numeria ce n’era solo uno che non aveva paura di incontrare i due mostri: era lo Zero!

Egli infatti, non si sa come, riusciva a sfuggire alle magie delle due operazioni mandando in tilt tutte le loro regole. Osservate que-sto quadro:

e qui siamo veramente nel mondo delle stranezze.

Adesso si possono cominciare a capire quali grossi problemi lo Zero creò a Moltiplicato e Diviso, abituati com’erano a vivere rigorosamente secondo le loro regole (e che lo Zero sconvolse).

Questo fatto turbò talmente le due operazioni che pian piano comin-ciarono a perdere il senso della ragione. A dire il vero fu toccato molto di più Moltiplicato perché abituato com’era a vedere sempre ingrandire ciò che toccava, era diventato talmente superbo e borioso che lo scher-zetto dello Zero non gli andava proprio giù.

Diviso la prese con molta più tranquillità perché per lui, invece, era normale veder rimpicciolire ciò che toccava.

Il tempo passava e Moltiplicato diventava sempre più cattivo, e come spesso accade che uno scarica la rabbia con la persona a lui più cara, se la prese con Diviso rimproverandolo di somigliare a quell’odioso di Zero perché anche lui rimpiccioliva i numeri. Per anni la vita di Diviso fu un inferno.

Però, come si sa, l’astio per le persone malvagie che cadono in disgrazia, spesso col tempo, diventa commiserazione.

Successe così che gli abitanti di Numeria ebbero compassione per Diviso e decisero di aiutarlo. Fra loro c’era uno scienziato che prese par-ticolarmente a cuore la vicenda.

Si rinchiuse nel suo laboratorio e per giorni e notti studiò, provò e calcolò finché non riuscì a trovare una soluzione.

Fece una delle scoperte più sensazionale di tutti i tempi: i NUMERI DECIMALI. Da allora il nostro scienziato fu chiamato DECIMALIS, il quale, però, prima di assaporare la gioia e la felicità che giustamente avrebbe meritato, passò giorni di dolore e tristezza. Il fatto è che lui non si rese subito conto che fra i suoi numeri decimali ce n’erano di quelli che sfuggivano ad ogni controllo della mente, essendo formati da infi-nite cifre decimali che variavano continuamente, sicché è impossibile sapere il loro valore esatto. E per questo che furono chiamati NUMERI IRRAZIONALI (vuol dire che la ragione non riesce a capire perfet-tamente). Uno di questi è il PI-GRECO, usato nelle formule della circonferenza e del cerchio col valore di 3,14, ma che in realtà ha infi-nite cifre decimali.

Anche il nostro buon scienziato rimase sconvolto da quei numeri che, ironia della sorte, lui stesso aveva inventato e ai quali non seppe dare una giustificazione ragionevole.

Da quel momento passò per DECIMALIS IL MATTO.


Però nonostante tutti gli scherzi e l’umiliazione che il nostro buon uomo subiva, decise di tirar dritto per la sua strada perché il suo unico pensiero, più che mai, era quello di aiutare Diviso.

Dovete sapere che uno spazio fra due numeri si chiama INTERVALLO e si indica con una lineetta, così:

Prima di Decimalis tali intervalli erano vuoti, cioè fra due numeri consecutivi tipo 5 - 6, 10 - 11, ecc. non esisteva altro.

Il suo grande merito è stato quello di riempire tali intervalli con i suoi numeri decimali, come per esempio:

Un bel giorno, con uno stratagemma, Decimalis riuscì a portare Moltiplicato e Diviso nell’intervallo 0 1

Guardate cosa successe:MIRACOLO! Il numero 10 RIMPICCIOLISCE con Moltiplicato e

INGRANDISCE con Diviso!!Increduli, provarono con tanti altri numeri mettendoli al posto di

10, ma l’effetto era sempre lo stesso: L’intervallo 0 1 capovolge letteralmente il comportamento rispetto tutti gli altri intervalli.

Le due operazioni rimasero sconvolte e meravigliate.Da allora Moltiplicato capì che anche diviso era capace di fare le sue

stesse cose, seppur nel solo intervallo 0 1.Perciò smise di essere cattivo con lui e tornò a trattarlo da fratello

rispettoso. Capì finalmente che non erano gemelli per caso: il loro destino era di stare sempre insieme poiché avevano bisogno l’uno dell’altro.

Essere INVERSI non era un nomignolo dispregiativo, come aveva sempre creduto: ora capì che significava essere completi l’uno con l’al-tro; se uno era la via dell’andata, l’altro garantiva il ritorno.

Diventò talmente umile che per rivalutare il fratello si ridusse ad un piccolo puntino.

Siccome questo fatto rallegrò tutta Numeria, Decimalis fu pienamente riabilitato e in suo onore 0 1 fu chiamato scherzo-samente INTERVALLO MATTO.

Dite la verità… l’avevate mai sentita rac-contare così la matematica? Io sì, quel giorno che mi emozionai.

Allora ho voluto riproporre quella storia che mi ha aperto un po’ la mente nel posto più strano, in Vacanza!

Ripresi il copione, lo rielaborai, aggiunsi musiche e balli, la feci ancora più semplice adattandolo anche ai bimbi più piccoli e misi in scena uno spettacolo recitato dai piccoli Ospiti in Vacanza durante quella settimana intitolato: “Cosa centrano i numeri con le pecorelle?”

Il gioco, sotto svariate forme, accompa-gna la vita di ogni persona. Per un bambino il gioco è un elemento fondamentale poiché incide sulla sua intelligenza stimolandone inconsciamente e in maniera pratica sia l’a-spetto razionale che quello fantasioso.

Da qualche tempo i giochi stanno diven-tando sempre più creativi e intelligenti.

Al Veronza abbiamo la consapevolezza di tutto ciò per cui stiamo cominciando a consi-derare con particolare sensibilità il problema ludico del bambino incrementando e poten-ziando il settore del mini-club e del Kinny Sport Club con iniziative del tutto particolari

e originali che arric-chiscono il gioco con un’importanza

“didattico-culturale”.Insomma abbiamo

coniato il motto: “Giocare è indispen-sabile, saper giocare è meglio”… e noi vogliamo onorarlo!

ll messaggio è chiaramente quello didat-tico. Però, siccome tutto il racconto si svolge come una fiaba con un filo conduttore e una trama, allora anche qui, come in tutte le fiabe c’è una morale basata sull’amore, sulla solida-rietà, sulla diversità caratteriale e fisica delle persone e soprattutto sulla comprensione del prossimo.

Zero: “… come avete visto ero trattato male dalla mia famiglia che non mi considerava neanche un numero. Ma finalmente arrivò la numerazione posizionale che risolse tutti i miei problemi. Infatti un passettino a sinistra e non ero più lo stesso Zero di prima, due pas-settini ed entravo nelle centinaia, e così via. Fu meraviglioso perché allora i miei fratelli e le

mie sorelle mi riconobbero un numero come loro con la stessa dignità. Si pentirono di tutto il male che mi avevano fatto e in mio onore fecero una grande festa con tanti balli e canti.”

Su quest’ultima battuta del numero Zero

e sulle note della canzone di Zorba, mentre tutte le persone attorno a me battevano le mani, mi alzai dalla sedia dalla quale diri-gevo lo spettacolo dedicato ai bambini del giovedì sera, andai dietro le quinte e uscii sul palco dove mi aspettavano tutti i piccoli pro-tagonisti vestiti da numeri con i quali avevamo provato durante la settimana. Chiusi gli occhi, intrecciai le mani, le strinsi forte, me le portai congiunte alla bocca e le baciai e rivolgendo lo sguardo verso l’alto… ringraziai il Professore che fu così geniale da riuscire a trasformare la realtà in una favola fantastica... il mio papà.

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Alba delle Dolomiti - Giovanni Lindo Ferretti e Paolo Fresu - Rifugio Pedrotti (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Ronny Kiaulehn)


Fiemme e Fassa da vivereDal 2 luglio al 28 agosto 2015, Dolomiti

I Suoni delle Dolomiti 2015: il festival di musica in quota

Dal 15 giugno al 15 settembre 2015, Val di Fiemme

Cheesenic

21 agosto 2015, Predazzo, Val di Fiemme

Cantanaoc’ en festa

Dal 26 al 31 luglio 2015, Predazzo e Gardoné, Val di Fiemme

Settimana della Clownerie: risate per tutta la famiglia!

Uomo, natura e montagna: ecco ciò che lega l’edizione 2015 del festi-val “I Suoni delle Dolomiti”.

Un ciclo di concerti all’insegna della libertà e della naturalità in luoghi di straordinaria suggestione dove la musica viene proposta in piena armonia con l’ambiente circostante, in maniera totalmente

“ecocompatibile”. Diciassette appuntamenti che spaziano tra musica classica, world music, jazz e musica italiana d’autore. Artisti e amanti della montagna che, nel pieno rispetto delle Dolomiti, si uniscono al pubblico e raggiungono a piedi i luoghi dei concerti, strumento in spalla, per riscoprire il paesaggio nella sua dimensione acustica.

Per info: www.isuonidelledolomiti.it

Per tutta l’estate sarà possibile degustare il “pranzo al sacco” a chi-lometro zero, disponibile in uno dei ristoranti, agritur e rifugi aderenti alla Strada dei Formaggi delle Dolomiti.

Assaporerete un goloso cestino con formaggi e prodotti locali, avendo come sala da pranzo le nostre Dolomiti, immersi nel verde dei prati e avvolti dal profumo dei fiori di montagna.

Aderiscono a “Cheesenic”: Rifugio Passo Valles, Baita Ciamp de le Strie, Maso dello Speck, Baita Passo Feudo, Malga Sass e Malga Sadole.

Per info: www.stradadeiformaggi.it

Le tradizioni della Val di Fiemme rivivono nelle vie di Predazzo, con musiche popolari, cori e musicisti che animano le strade, mentre gli artigiani mostreranno gli antichi mestieri. A completare la festa gli stand gastronomici con i prodotti tipici del Trentino e le pietanze tra-dizionali preparate dalle associazioni di volontariato.

Per info: www.visitfiemme.it

Anche quest’anno, per il quarto anno, Predazzo e la montagna di Gardoné si colorano, popolandosi di clown e laboratori in quota.

L’antica arte del circo propone una serie di appunta-menti affascinanti e travolgenti, con artisti che sapranno incantare e divertire, donando qualcosa di importante e raro: le emozioni!

Grandi e piccini saranno travolti da un vortice di colori e di risate mentre a Gardoné saranno coinvolti in laboratori di equilibrismo, giocoleria e costruzione attrezzi da circo.

Ad animare la settimana Tommaso Brunelli, il Prof. Drache, Nando e Maila, Teatro Necessario, Oppetelà.

Per informazioni: www.latemar.it

Programma26 luglio, Gardoné: spettacolo itinerante “Parola di Nikolaus Drache” 27 luglio, a monte della telecabina Predazzo-Gardoné: spettacolo “Tutti in valigia”28 luglio, a monte della telecabina Predazzo-Gardoné: laboratorio in quota “Equilibrismo”29 luglio, a monte della telecabina Predazzo-Gardoné: spettacolo “Vai e vola!”30 luglio, a monte della telecabina Predazzo-Gardoné: spettacolo “Palloncinerie”28 luglio, Gardoné: laboratorio in quota “Equilibrismo”

Gran Festa da d’Istà, Canazei (Foto di Alberto Campanile)

Foto da www.maratona.it


Turisti e residenti si ritrovano ogni anno per festeggiare la fine della stagione estiva. Quattro giorni di allegria, divertimento, musica, ballo e folklore. L’enorme tendone diventa il centro della festa. Gruppi folkloristici austriaci, altoatesini e ladini danno vita ad una serie di concerti musicali. La domenica il momento principale: una grande sfilata di bande musicali e gruppi folkloristici delle quat-tro valli ladine, ovvero Val di Fassa, Val Badia, Val Gardena e valle di Livinallongo.

Per info: www.granfesta.com

Dal 3 al 6 settembre 2015, Canazei, Val di Fassa

Gran Festa da d’Istà

19 luglio 2015, Val di Fassa

Dolomites SkyraceI migliori skyrunners saranno impegnati nella 18ª edizione della

Dolomites Skyrace, l’attesissima corsa internazionale di alta montagna sulle Dolomiti.

La gara è inserita nel circuito italiano Skyrunning e l’edizione 2015 è valida anche per il campionato mondiale.

Il percorso di 22 chilometri parte da Canazei per arrivare in cima al Piz Boè, a 3.152 metri di altitudine. Attraversa boschi, sentieri e ghia-ioni per un dislivello in salita di oltre 1.700 metri.

Per info: www.dolomiteskyrace.it5 luglio 2015, Val di Fassa

Maratona dles Dolomites

Dal 10 al 12 luglio 2015, Canazei, Val di Fassa

Te anter i TobièDal 26 al 27 luglio, Malga Contrin, Val di Fassa

Albe in Malga

Ventinovesima edizione della Maratona ciclistica che da anni è un appuntamento fondamentale per gli amanti del ciclismo che si con-frontano sulle salite dei passi dolomitici (Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo).

La partenza dal comune di La Villa e l’arrivo è a Corvara in Alta Badia.

Percorsi della Maratona dles Dolomites:Maratona: 138 km con dislivello di 4.230 mtMedio: 106 km con dislivello di 3.130 mtSellaronda: 55 km con dislivello di 1.780 mt

Per info: www.maratona.it

Manifestazione per scoprire i costumi e le tradizioni ladine di un tempo, giunta alla 18ª edizione.

Nella lingua ladina, “te anter” sta per “in mezzo” e “ i Tobiè” sono i fienili. Questa festa, infatti, si svolge in mezzo, dentro e attorno ai vecchi, cari e pittoreschi fienili del centro storico di Canazei, nei quali rivivranno i mestieri e le tradizioni degli abitanti della Val di Fassa. Sarà anche possibile degustare i migliori piatti della cucina tradizionale ladina negli stand gastronomici appositamente allestiti.

Per info: www.teanteritobie.it

Sperimentare la vita di alta montagna per un weekend: Albe in Malga è l’occasione di provare esperienze ed emozioni ormai insolite per il vivere moderno della città.

Cena e pernottamento in rifugio, e mattinata all’insegna del con-tatto con la natura, partecipando attivamente alle attività di un casaro di alta montagna.

L’appuntamento in Val di Fassa è per il 26 e 27 luglio a Malga Contrin, pronta ad accoglierti nel più “naturale” dei modi!

Per info: www.fassa.com

Via Roma

Via Col da Ronc

SS 48 CANAZEI

Via Roma

Passo Sella

Campitello

Penia

SS 48

SS 48

SS 48

Mazzin

Pozza di Fassa

Pera

Campestrin Fontanazzo

Campitellodi Fassa

CANAZEI

Alba

Penia

SS 48

SS 4

8 SP 641


A pochi passi dal centro di CANAZEI, Al Sole è una struttura moderna ed elegante da dove potrai partire alla scoperta della Val di Fassa: escursioni di vario livello da fare a piedi o in MTB, dolci passeggiate di fondovalle, appuntamenti con la cultura e la tradizione.

Potrai scegliere se soggiornare in appartamenti tutti dotati di lavastoviglie e forno a microonde per una vacanza libera ed indipendente oppure in camere o Family Room in formula hotel per una vacanza più completa e servita.

Ristorante interno, miniclub per bambini, due piscine di cui una con l’acqua bassa per i bambini, centro wellness con sauna, bagno turco, zona relax e palestra; deposito MTB con piccola officina completano i servizi a disposizione di tutti i nostri ospiti.

PREZZO AL GIORNO HOTEL BED & BREAKFAST* RESIDENCE: APPARTAMENTI*

GIUGNO A partire da € 33 A partire da € 55



* Hotel: prezzo per persona al giorno; Residence: prezzo per unità al giorno

In centro a MOENA, con tutti i servizi e le attrattive che questa caratteristica cittadina alpina offre a portata di mano, Adler è una struttura raffinata e ricca di servizi, ideale come base di partenza per la scoperta dei Passi Dolomitici.

Potrai scegliere la comodità e la libertà di una vacanza indipendente in appartamento, tutti finemente arredati e corredati, oppure una vacanza più comoda in Family Suite com-pletando il pacchetto con il servizio di colazioni a buffet.

Arricchiscono la vacanza i tanti servizi offerti: grande giardino con parco giochi per i bam-bini, deposito MTB con piccola officina, parcheggio e garage, sala miniclub e sala Nintendo Wii, due piscine di cui una con l’acqua bassa per i bambini, centro wellness con kneipp, sauna, bagno turco, thepidarium, zona relax e palestra.

PREZZO AL GIORNO HOTEL BED & BREAKFAST* RESIDENCE: APPARTAMENTI*

GIUGNO A artire da € 42 A partire da € 36




Via Col da Ronc • 38032 Canazei (TN)Tel. 0462 600073 • [email protected]

Streda de Sen Pelegrin 3 • 38035 Moena (TN)Tel. 0462 574144 • [email protected]



Pra delle Nasse

Laghetto Prank

Via Fontanelle

Via Crode Rossa

Via Passo Rolle

Via Gunther Langes

Via Laghetto

Via La

ghet

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Via Dolomiti

Via Panzer

Via Val di Roda

Via Val di Roda

Passo RollePasso RolleS. MARTINODI CASTROZZA

SS 50

SS 50

Fiera di Primiero

Lago diPaneveggio

Parco Naturale PaneveggioPale di San Martino

BellamontePredazzo

S. MARTINODI CASTROZZA

SS 4

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SS 48

SS 48

SS 4

8

SS 346

SS 346

Via di San Pellegrino

Via diSan PellegrinoStreda deSen Pelegrin

MOENA

Canazei

Preda

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Passo San Pellegrino

Lago diCarezza

MOENA

Soraga

Vigodi Fassa

Pozza di Fassa

PeraSS 4

8

SS 241

SS 346

SS 48


A tu per tu con le Dolomiti, SAN MARTINO DI CASTROZZA è una località suggestiva dove le vette dolomitiche si stagliano maestose nel cielo azzurro, lasciandoti a bocca aperta.

Potrai scegliere tra 2 strutture: lo Sporting è in centro a San Martino ed offre sia camere che appartamenti tutti arredati in stile alpino dalla calda atmosfera. Il Relais si trova a 300 metri dal paese, immerso nei verdi pascoli del Prà delle Nasse, circondato dalla natura, ed offre appartamenti spaziosi e confortevoli.Allo Sporting tanti sono i servizi a disposizione degli ospiti di entrambe le strutture: pis-cina coperta, miniclub per bambini, centro wellness con zona relax, sauna, bagno turco e thepidarium, ristorante interno, deposito MTB con piccola officina.

PREZZO AL GIORNO HOTE BED & BREAKFAST *SPORTING

RESIDENCE: APPARTAMENTI*

SPORTING

RESIDENCE: APPARTAMENTI*

RELAIS

GIUGNO A partire da € 33 A partire da € 28 A partire da € 28

LUGLIO A partire da € 41 A partire da € 38 A partir da € 40

AGOSTO A partire da € 58 A partire da € 73 A partire da € 79


Via Fontanelle, 15/A • 38054 San Martino di Castrozza (TN)Tel. 0439 68833 • [email protected]

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Via Panzer, 20 • 38054 San Martino di Castrozza (TN)Tel. 0439 68833 • [email protected]


Colleziona le t-shirt

ClubRes è sempre attenta alle

diverse iniziative mondiali con

profondi valori morali, solidali ed

educativi e per trasmetterla ai tuoi

bambini, che faranno il futuro del

nostro Mondo, adotta ogni anno un

tema speciale per le magliette del Kinny club.

Dopo la maglietta dedicata all’anno internazio-

nale dell’acqua, a quella per i mondiali di calcio

e per l’anno internazionale dell’agricoltura

familiare, quest’anno il tema è l’anno della luce.

Fai conoscere ai tuoi bambini queste

importanti iniziative, le magliette

le trovi in esclusiva presso le

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Assapora la gioia di aver

posato un mattoncino per

migliorare il futuro poiché parte dell’im-

porto verrà devoluto ad un’associazione

che si occupa dell’educazione dei

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Come è stato il percorso professio-nale che ti ha portato a dirigere il Coro dell’Antoniano? Quali le tappe fondamentali? Ho iniziato a studiare pianoforte a 8 anni poi da lì ho continuato fino a seguire diversi percorsi accademici, prima in Pianoforte Principale poi in Musica corale e Direzione di Coro e infine Armonia e Composizione.

In concomitanza con la conclusione degli studi di Pianoforte ho iniziato a collaborare con l’Antoniano di Bologna, non prevedendo poi che diventasse una vita professionale che compie oggi 20 anni.

C’ è stato un momento particolare di svolta della tua carriera?Non ritengo che i miei percorsi professionali si possano definire una carriera, ma piuttosto un percorso di vita, che continua e che non è determinato dall’ acquisizione di responsa-bilità, visibilità o altro, ma dal costruire, dal conoscere e dall’entrare in empatia con situa-zioni e persone di contenuto.

Certamente è dai banchi di scuola che cominciano a tracciarsi i percorsi, dove ho avuto la fortuna di essere seguita da maestri illuminati, e successivamente dall’in-contro con Mariele Ventre, Liliana Caroli, Padre Berardo Rossi, Padre Ernesto Caroli all’Antoniano di Bologna che mi hanno dato fiducia. Non ho poi mai smesso di progettare e sperimentare sul fronte musicale.

Cosa è per te la musica?Un bene.

Come la descriveresti ?È un profumo che ti inebria, un abbraccio, uno slancio.

Dove e come la sua forza ? La musica è comunicazione, è energia che muove, il cervello soprattutto.

E la musica invece per i bambini ? La risposta non varia. La musica è musica.

Non c’è musica per i bambini, per gli anziani, per quelli biondi o quelli castani.

Certo, come ci sono dei sapori che per un palato infantile o un corpo infantile sono azzardati, fuori tempo, indigeribili, così la musica eseguita e ascoltata dai nostri bimbi dovrebbe avere parametri semplicemente di

“buon senso” per essere ben digerita, assimilata e diventare buon nutrimento della mente.

Fortunatamente di questo la nostra tradi-zione italiana, e non solo, è molto ricca.

Forse però c’è troppo consumo di musica inscatolata, c’è bisogno di musica vissuta insieme, dal vivo, prodotta da noi stessi.

La musica non ha effettivamente età?Ma scherziamo… certo che no.

Quando e come la musica diventa “formazione” ?La musica è come un “codice”, che porta in sé messaggi e comunica contenuti, quindi,è

“formante”.Certo è che sono i contenuti di questo

bellissimo codice che determinano il tipo di Formazione. La musica può migliorare i nostri

Musica: un bene inebriante, nutrimento per la mente, energia che diventa abbraccio

Sabrina Simoni, direttrice del Coro dell’Antoniano di Bologna, si racconta a Dolomiti Emotions

Nome: SabrinaCognome: SimoniData di nascita: all’incirca mezzo secolo faLingue: italiano, musicaSegno Zodiacale: BilanciaHobby: rilassarmiSport: passeggiarePiatto preferito: troppiColore: pastelloFamiglia: simpaticaSquadra di calcio: non amo molto il calcio, simpatizzo per Napoli e BolognaPassioni: viaggiare


aspetti cognitivi, la nostra sensibilità e molto altro. Dobbiamo essere in grado di capirla? NO, ma di accoglierla SÌ, ascoltandola atten-tamente, per comprenderne i significati o lasciarci prendere da essi per portarci avanti.

La cosa che più ti sorprende nei bam-bini / concorrenti?Il primo Zecchino D’oro in cui ho diretto è stato il 39°, siamo a 58 quest’anno.

Bimbi davvero ne ho incontrati tanti, anche durante le selezioni che poi li hanno portati a Bologna.

Prima preciso che non sono concorrenti, perché in gara allo Zecchino sono le canzoni e i bambini sono selezionati in tutta italia per quelle precise canzoni.

Ci sono bambini che sono letteralmente capitati per caso a partecipare alla selezioni, e poi si sono visti scelti come idonei.

Altri che dopo anni e anni di partecipazioni alle selezioni vengono scelti ed è come la rea-lizzazione di un grande sogno, affrontato però come un gioco a cui e già bello partecipare.

Altri invece, che pensano di essere ad un talent show, un possibile passaggio per… quindi direi che mi sorprendono a prescindere.

Ma la cosa incredibile è che tutti sono comunque bambini e che dall’adulto tutto traggono, anche le primissime necessità, non dimentichiamolo.

Alcuni hanno registrato ancora con il pannolino. Quindi abbiamo una grande responsabilità.

Poco o tanto che ci si incontri, massima attenzione e rispetto .

Qual è il momento più bello dello Zecchino d’Oro che ricorderesti fra i tanti ?Proprio non riesco a fare una classifica , ma ciò che sempre mi gratifica è far parte, per molti, come di una favola e io che le fiabe le amo e ne ho pubblicate (destinate alla didattica musi-cale), trovo che sia molto originale.

Qualche progetto professionale parti-colare o desiderio ancora nel cassetto ?Costruire con il Progetto “Forme Sonore”(www.formesonore.com), di cui sono la ideatrice insieme a mio marito Siro Merlo, e che abbiamo sviluppato dal 2011, ponti di collegamento tra pensieri e vissuti artistici diversi, per allargare opportunità musicali e creative. Procedendo nel mio pic-colo, certo, ma procedendo.

È a piccoli passi che si “va piano ma lon-tano”, come diceva mia nonna.

Per te, mare o montagna? Relax o vacanza attiva? E la tua prossima vacanza dove sarà?Mare. Vivrei tra i pesci, ma non ho le branchie. Sia relax che vacanza attiva.

A Disney World Paris (mare poco, ma immaginazione tanta).

Fra i paesi che hai visitato in vacanza o per lavoro… quale meta consiglieresti?In Vietnam consiglierei Hue dove ci sono i resti della meravigliosa città imperiale, Playa Sirena a Cayo Largo (Cuba), Venezia e Matera (uniche al mondo).

Alcuni momenti della vita professionale di Sabrina Simoni alla direzione del Coro dell’Antoniano di Bologna


A Riva del Garda, da oltre 60 anni, il com-miato dall’estate è all’insegna del divertimento e della fantasia.

Spettacoli, laboratori, giochi, concerti e racconti invadono la città per far vivere quat-tro giorni di magia a tutta la famiglia.

Quest’anno la fiaba protagonista è “Cappuccetto Rosso” e sarà il filo conduttore di

tutte le animazioni che si svolgeranno nel cen-tro storico di Riva del Garda, appositamente addobbato da enormi scenografie con i perso-naggi e le scene principali della favola.

Sabato 29 agosto, a partire dalle ore 22, le acque antistanti Riva del Garda saranno illu-minate da quasi 40 minuti di incredibili fuochi d’artificio.

Itinerario nella bella Val San Nicolò alla scoperta delle tradizioni ladine, della buona cucina e del folklore locale.

Durante i tre giorni di festa saranno organizzate numerose attività per grandi e piccini, dal mattino fino a sera.

Sarà possibile scendere i pendii con gli sci d’erba oppure fare un giro con il pony per sentirsi cavalieri. Grazie al tiro con l’arco ci si potrà riscoprire antichi cacciatori; l’adrenalina scorrerà forte quando vi lan-cerete a tutta velocità con la teleferica.

Oltre alle attività ci saranno mostre d’arte e della fauna locale, con la riscoperta degli antichi mestieri che praticavano i ladini della Val di Fassa, mentre le fotografie in bianco e nero mostreranno volti e tempi andati ma non dimenticati.

Le pause saranno allietate dalle bontà gastronomiche locali, prepa-rate con ingredienti locali e genuini.

Da 30 anni sono l’evento più importante dell’estate di Tesero.Una settimana di eventi in cui il tempo si ferma e si rievocano le

migliori tradizioni musicali, canore, folcloristiche e gastronomiche di Tesero e della Valle di Fiemme; una settimana in cui si respirano vec-chi suoni e sapori dimenticati.

Teatro dell’evento il centro storico di Tesero, con le sue “corte” che mantengono intatte le caratteristiche delle antiche case rurali. Grazie all’apertura di cortili e passaggi pittoreschi, spesso inaccessibili, la manifestazione è resa ancora più attraente ed interessante.

Il clou della manifestazione si raggiunge nella serata finale con “A stroz par le corte”, una passeggiata con assaggi culinari, rievoca-zione di antichi mestieri, danze, canti e musiche per una grande festa nel nome del passato.

ClubRes NewsNovità ed eventi all’orizzonte, in Sardegna, Trentino e Lago di Garda. Un mondo di opportunità da cogliere ed esperienze da vivere trascorrendo una vacanza nelle strutture ClubRes.

27 - 30 agosto 2015, Riva del Garda

Notte di Fiaba: Cappuccetto Rosso

31 luglio - 2 agosto 2015, Val San Nicolò - Pozza di Fassa

Festa Ta Mont 2015

1 - 8 agosto 2015, Tesero

Le Corte de Tiezer

Trentin

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Sard

egn

a12 - 14 giugno 2015, Lavarone, Folgaria, Luserna

100 Km dei FortiGli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna furono linea di confine durante la Prima Guerra Mondiale (1914-1918), ma per gli appassio-nati della mountain bike sono soprattutto il percorso della 100 Km dei Forti - 1000Grobbe Bike Challenge.

Tre giorni di gare tra gli sterrati e l’off road dell’Alpe Cimbra, con due tappe da circa 30 km ciascuna per i primi 2 giorni (Lavarone Bike e Nosellari Bike), mentre il terzo giorno le gare diventano due: la 100 Km dei Forti Classic, con un percorso di 57 km, e la 100 Km dei Forti Marathon, con 92 km da percorrere ad un dislivello comples-sivo di 2.700 metri.

Sabato è prevista anche la Mini 1000Grobbe, pedalata non compe-titiva riservata ai bambini di età inferiore a 14 anni.

La 100 Km dei Forti fa parte del circuito Trek Zerowind Off Road Challenge.

Altipiani di Folgaria, Lavarone, Luserna - Cicloturismo MTB (Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Arturo Cuel)

Golfo Aranci (OT)

Dolphin WatchingA Golfo Aranci è presente una colonia stan-ziale di delfini, attirati dagli impianti di itticultura nei pressi dell’isola di Figarolo.

Lo spettacolo è praticamente assicurato con l’80% di possibilità di avvistamento.

Proprio per questo dalle 18.00 in poi, orario migliore per l’attività, si esce con le imbarca-zioni alla ricerca di queste splendide creature, che vanno a mangiare nell’area interdetta alle imbarcazioni.


8 - 15 agosto 2015, Golfo Aranci (OT)

Golfo Aranci Music Festival 2015

10-11 luglio 2015, Hotel Baia Caddinas, Golfo Aranci (OT)

Selezioni Nazionali Zecchino d’Oro 2015

Ferragosto 2014, Golfo Aranci (OT)

Sagra del Pesce4 - 6 settembre 2015, Porto Rotondo

Vele d’Epoca 2015

Trentin

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Sard

egn

a

Come ogni anno il ferragosto di Golfo Aranci è caratterizzato dalla Sagra del Pesce.

Durante la sagra vengono cucinate ton-nellate di pesce di tutti i tipi, accompagnato da frittura di gamberi, calamari e pesci.

Vengono organizzati banchetti nei quali è possibile acquistare i diversi prodotti tipici locali e i prodotti dell’artigianato.

La sagra prevede anche i festeggiamenti per l’Assunta, la messa, la processione a mare, i suoni delle launeddas ed i gruppi folk, con un grande spettacolo musicale che chiude la rassegna.

L’Associazione Italiana Vele d’Epoca, che raccoglie circa 230 soci e oltre 200 imbar-cazioni a vela d’epoca e classiche, organizza una regata costiera nel mare antistante Porto Rotondo, alla quale parteciperanno gli yacht d’epoca varati prima del 1950 e quelli classici, varati fino al 1975.

Dopo il successo dell’edizione 2014, che ha coinvolto oltre 60.000 persone, torna il GAMF, Golfo Aranci Music Festival edizione 2015.

Ogni sera dall’8 al 15 agosto, dalle 22:00 all’1:00, la piazza “La Piccola” a Golfo Aranci si accenderà di musica e spettacolo.

Sul palco si alterneranno i Dj più famosi d’Italia e del mondo; ogni sera cambierà il tema dell’animazione: elfi, streghe, fate, sirene, pirati, gladiatori e tanti altri temi.

Ci saranno artisti di notevole livello: la serata di chiusura del 15 agosto è affi-data a Benny Benassi, che sarà premiato

“miglior DJ italiano nel mondo”. Il giorno prima, 14 agosto, sarà il dj Albertino a condurre la serata musicale. Il 12 agosto il

GAMF si “gemellerà” con il Ministry of Sound di Londra, uno dei locali più cele-bri al mondo, che manderà a Golfo Aranci il dj Tim Cullen per una notte all’insegna della musica internazionale.

Nel corso del Festival è prevista anche la partecipazione di David Lightman, uno dei massimi esperti di laser show e di spettacoli di luce a cielo aperto, che illuminerà la notte di Golfo Aranci.

Venerdì 10 luglio 2015 i bambini che sognano di partecipare allo Zecchino d’Oro affronte-ranno la prima audizione a porte chiuse presso l’Hotel Resort & SPA Baia Caddinas a Golfo Aranci (OT).

Superata la prima fase, i bambini saranno quindi selezionati nel corso dello spettacolo

pubblico che si terrà sabato 11 luglio nella cit-tadina di Golfo Aranci.

I piccoli cantanti scelti nel corso dello spettacolo di Golfo Aranci saranno successiva-mente invitati a Bologna per la selezione finale, che si terrà nella sede del Coro dell’Antoniano.


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Il cavallino rampante al Baia Caddinas

Siamo un gruppo di amici della Germania uniti dalla pas-sione per le macchine, l’Italia, il mangiare bene e il buon vino. E dall’anno scorso anche per la Sardegna.

Nel 2001 ci siamo conosciuti ad un evento promosso dal Ferrari Club Germania e dal 2003 organizziamo tra di noi dei piccoli viaggi, soggiornando in località ed alber-ghi caratteristici.

Dal 2004 al 2013 abbiamo girato ogni angolo della Toscana: viaggiare con le Ferrari e le auto sportive è sempre un’avventura!

Guidando su strade secondarie - a volte anche sterrate! - e lungo le curve delle colline toscane ci siamo innamo-rati del clima e dell’atmosfera italiani: all’andata ci stava un salto nel ristorante dei nostri amici a Gallarate, poi una notte trascorsa in un rifugio a Lucca o una visita a Maranello al ristorante Montana di Rosella e Maurizio.

Col tempo abbiamo fatto anche conoscenze e amici-zie nuove.

Un giorno era sempre dedicato alla Mille Miglia, vista sfilare mentre ci deliziavamo dello stupendo panorama. Completava l’opera un gustoso pic-nic sull’erba, con pane, prosciutto, formaggio e vino toscani mentre davanti a noi

sfilavano le splendide macchine d’epoca: uno spettacolo davvero da non perdere.

Nel 2014, dopo tanti anni e bellissime esperienze era tempo di cambiare e abbiamo deciso di partire per la Sardegna. Ci siamo imbarcati a Livorno - che spettacolo tutte le Ferrari in fila per l’imbarco! - e il mattino seguente siamo arrivati a Olbia.

Il tragitto sulla costa e il caloroso benvenuto al Resort Baia Caddinas ci hanno fatto innamorare.

Abbiamo girato la zona nord dell’isola e visto posti splendidi. Il mare incomparabile e la gentilezza e accoglienza della gente sarda hanno reso il nostro soggiorno indimenticabile. Per non parlare delle preliba-tezze enogastronomiche…

Dopo 5 giorni nessuno voleva più partire e il progetto per il 2015 è stato chiaro fin da subito: tornare in Sardegna per almeno 10 giorni, per scoprire l’interno di questa mera-vigliosa isola e puntare verso la zona sud.

E per finire, tornare al Baia Caddinas per proseguire il nostro soggiorno, con la certezza di trascorrere delle splen-dide giornate.

Non vediamo l’ora di partire!

Un gruppo di amici tedeschi, amanti delle Ferrari e delle auto sportive, in viaggio alla scoperta delle meraviglie della Sardegna.


Intervista al Resort’s ManagerDue chiacchiere con Antonio Cherveddu, il nuovo direttore dell’Hotel Resort & SPA Baia CaddinasCom’è stato il percorso che ti ha portato a diventare direttore di una struttura alberghiera?Una carriera veloce, merito di fortuna e capa-cità, come si suol dire prendendo i treni che passano una volta sola.

Sfruttando le occasioni che si presentavano nelle varie stazioni della mia vita professionale, ho messo in gioco tutte le mie caratteristiche sempre con il massimo impegno. Ho lavo-rato per anni nel turismo, dall’aeroportuale all’autonoleggio; gli inizi da sedicenne come bagnino in Costa Smeralda per poi fare l’ad-detto in una lavanderia industriale.

Durante gli studi universitari ho lavorato all’aeroporto di Olbia come addetto al banco e poi al call center di Meridiana.

Quello che mi colpiva e interessava era sempre il mondo alberghiero e con passi decisi sono entrato all’interno di quel mondo che amo.

Diciamo che adesso mi trovo sul gradino più alto di tutte le esperienze fatte; unendole per capire le dinamiche del turista/Ospite dal momento della prenotazione al momento della partenza, cerco di trovare il giusto equilibrio tra i bisogni dell’ospite in hotel e le dinamiche che si svolgono all’interno dello stesso.

C’ è stato un momento particolare di svolta della tua carriera? Decisamente si, il ruolo ad Abano Terme dove sono stato impiegato come Guest Relation Manager in un hotel 5 stelle.

Nome: AntonioCognome: ChervedduData di Nascita: 16 agosto 1979Lingue: italiano, inglese, tedesco, fran-cese, spagnoloSegno Zodiacale: leoneHobby: viaggi e fotografiaSport: basket - tifoso Dinamo SassariPiatto preferito: pasta, con qualsiasi condimento, ma soprattutto gamberi e zucchineColore: rossoFamiglia: fidanzato e prossimo al matrimonioSquadra di calcio: Juventus


Grazie agli insegnamenti del mio mentore, Marino Bottaro, sono riuscito a capire defi-nitivamente che le mie ambizioni potevano trovare un riscontro effettivo sul campo, e spalleggiato dalla mia fidanzata ho preso sem-pre più fiducia nei miei mezzi.

Però la svolta più importante della mia car-riera è avvenuta il 28 gennaio del 2015, con la chiamata di Ilaria Dalle Nogare, dove pren-deva corpo la prospettiva lavorativa attuale; una scommessa da parte della proprietà che voglio assolutamente vincere per ripagare la fiducia espressa.

Le più belle esperienze che si possono vivere per una vacanza nel territorio dove lavori (sport, escursioni, gastro-nomia e prodotti tipici, eventi…)?

Come diceva il grande De Andrè: “la vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila km di fore-ste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso”. Che altro aggiungere? I vini, il cibo, i colori, i profumi, la Sardegna non è solo una vacanza, è un viaggio sensoriale e spirituale.

Qualche consiglio per una vacanza in famiglia? Qualche consiglio per chi ama invece sport e avventura?

Le famiglie possono vivere con tranquillità le giornate in spiaggia, in acque dai fondali cristallini e mai troppo profondi oppure per-correre le strade delle cittadine marinare o dell’interno della Sardegna sentendosi come parte integrante di una cultura millenaria.

In pochi km di auto, è possibile visitare la storia fatta di villaggi, nuraghi, archeologia, gustare vini e prodotti tipici nelle varie sagre che periodicamente si presentano di paese in paese.

Per gli amanti dell’avventura, benché si consideri troppo spesso la Sardegna solo mare e spiagge, è possibile fare diving, pesca d’altura, escursioni nei canyon più profondi d’Europa come Su Gorroppu, visitare in quad le dune tra le più alte dell’intero mediterra-neo a Chia. Giocare a Golf nei campi dalla vista mozzafiato della Costa Smeralda oppure andare a cavallo lungo le coste della spiagge di San Teodoro.

Come poi non citare quello che offre la vista dinanzi al Baia Caddinas: Tavolara, isola nell’isola, maestosa e misteriosa, dove fare arrampicate e trekking oppure organizzare con gli amici o i bambini un’escursione gui-data per l’avvistamento dei delfini.

Lo scorcio più bello della Sardegna ? Per me che sono cresciuto in questa terra fan-tastica sceglierne uno è quasi impossibile; il fattore che più sconvolge la prospettiva

dell’occhio umano è quello di ritrovarsi su strade che in un primo momento appaiono di montagna e poi, di colpo, dietro una curva, si aprono in una vista spettacolare su acque dai colori tra i più limpidi al mondo. Ma via, per citarne una su tutte, consiglio di non andare via dalla Sardegna senza aver visto la spiaggia della Pelosa di Stintino.

Una gita nelle vicinanze di Golfo Aranci, che NON può mancare ? Tutto ciò che è intorno a Golfo Aranci: dal paese stesso, ricco di storia marinara, con il museo sottomarino, alle spiagge di cala Moresca e cala Sabina; il pozzo sacro nura-gico in direzione Olbia, la gita in battello verso Tavolara, e tanto altro ancora che però vi sve-lerò solo quando verrete a trovarmi.

Per te, mare o montagna ? Relax o vacanza attiva ? Beh, per me, che il mare lo vivo da una vita la risposta è scontata, ovvero mare sempre e comunque, anche se, dopo aver visto le nostre strutture a Veronza e Moena, sono molto tentato dal conoscere la montagna e dal viverla attivamente.

Perché tra relax e vacanza attiva come avrete ben capito in queste righe scelgo e vivo decisamente la seconda; la nostra vita merita di esser riempita da gocce di conoscenza ed esperienza.


Marina Baia Caddinas: dove approda l’eccellenzaIl Marina di Baia Caddinas è un piccolo porto turistico privato, riparato da occhi indiscreti, dove essere proprietari di un posto barca rappresenta un investimento sicuro e garantito grazie alla solidità del Gruppo Dalle Nogare che ne è proprietario, e un investimento in qua-lità della vita grazie al contesto ed alla location in cui è inserito.

Gestito con professionalità ed esperienza dal Comandante Pino Spano, un marinaio di quelli veri con mille storie di mare da raccontare, è un porto sicuro dove lasciare la tua imbarcazione.

Se sceglierai il Marina di Baia Caddinas, oltre ai tanti servizi del porto, avrai la possibilità esclusiva di accedere anche ai tanti servizi offerti dall’adiacente Hotel Resort & SPA Baia Caddinas **** come ad esempio:

SERVIZI HOTEL SERVIZI MARINA

Eleganti e raffinate stanze e suites per un soggiorno di classe Servizio previsioni meteo e WiFi

Centro wellness e SPA con una ricca gamma di trattamenti estetici e massaggi Assistenza all’ormeggio

Servizio spiaggia con sdraio, lettini ed ombrelloni Erogazione alla colonnina di energia elettrica ed acqua

Scopri maggiori dettagli su www.marinadibaiacaddinas.it


Com’è stato il percorso che ti ha por-tato a diventare chef e quali le tue esperienze principali prima di arrivare in Club Res?Gli anni di esperienza sono tanti e grazie alla passione e alla serietà dimostrata ho avuto la fortuna di lavorare in grandi strutture sia in Italia che all’estero.

La catena alberghiera che ha datto il via è stata sicuramente la Rocco Forte Hotel con le prime esperienze in Sardegna, quindi a Londra, successivamente a Casablanca e poi con il rientro in Sardegna. Molto importanti per la crescita professionale sono state anche le esperienze in Svizzera, a St. Moritz, e in alcuni hotel della Costa Smeralda.

C’ è stato un momento particolare di svolta della tua carriera o un incontro particolare con i grandi nomi della cucina nazionale o internazionale che ritieni importante per la tua carriera?Ho avuto la fortuna di conoscere grandi Chef di cucina che con la loro esperienza mi hanno fatto crescere sia come professionista che come uomo, tra questi: Franco Madalozzo, Antonello Arrus, Angelo Usai, Patrick Bischoff e Tiziano Vacca con il quale tuttora collaboro essendo Chef Executive al Baia Caddinas.

Quali aspetti o caratteristiche della tua cucina sottolineeresti e ritieni “distin-tivi” o particolarmente “forti”?Sicuramente la semplicità e la genuinità sono caratteristiche della mia cucina che si basa sul valorizzare le materie prime che ci offre la Sardegna, senza trascurare la cucina nazionale e internazionale, abbinando il tradizionale con l’innovazione e creando delle varianti che mi piace sperimentare e proporre ai miei ospiti.

Le migliori ricette della tradizione Sarda. Quali consiglieresti e non possono mancare secondo te in una vacanza in Sardegna ?La cucina Sarda è molto varia e si può pro-porre molto facilmente nel modo tradizionale o nelle varianti più creative. Tutti sicuramente conoscono il maialetto da latte allo spiedo o la seadas col miele che non possono mancare in un menù di origine isolana, insieme ai ravioli di ricotta o i malloreddus alla campidanese e ancora l’agnello in umido con carciofi, bavetta allo scoglio o un muggine alla brace. Sono altrettanto immancabili un piatto di spaghetti alla bottarga di muggine di Cabras o una spi-gola alla Vernaccia.

Sono tutti sicuramente piatti eccezionali con un gusto marcato ma allo stesso tempo semplici nella preparazione e proponibili in tutti le stagioni in quanto la materia prima si trova sempre freschissima.

I piatti tipicamente estivi che amo proporre agli ospiti in Sardegna, in quanto la materia prima fresca e non congelata è reperibile solo in questo periodo, sono i tagliolini ai ricci di mare con asparagi selvatici, l’insalata di ara-gosta con pomodoro pachino e cipolla rossa e l’orata alla Vernaccia con pomodoro secco e carciofi.

Per te, Mare o montagna ? Relax o vacanza attiva ?Amo entrambe le località in quanto abito in prossimità del mare ma adoro la neve e il verde della montagna in primavera.

La mia vacanza ideale è comunque con tanto mare e con escursioni nel cuore della montagna della Sardegna che è sempre fan-tastica da scoprire con tante tipicità di flora e fauna.

L’angolo dello Chef

Nome: MassimoCognome: FresuData di Nascita: 11 agosto 1970Lingue: italiano, inglese, franceseSegno Zodiacale: LeoneHobby: dirigente scuola calcio, bricolageSport: calcio, ciclismo, basketPiatto preferito: filetto al pepe verde con tortino di riso basmatiColore: verdeFamiglia: coniugato con 2 figliSquadra di calcio: Cagliari

salmoNe marINato aglI agrumI e fINoCChIetto selvatICo

Ingredienti per 4 persone: ½ mazzo di finocchietto; 400 gr. di salmone; succo di 1 arancia; succo di 1 limone

Si prepara una marinatura con il succo di arancio e di limone aggiungendovi un po’di aceto di vino e zucchero con un trito leggero di finocchietto selvatico, si mette a marinare il salmone (scaloppato finemente) per una notte e dopo si toglie dalla mari-natura e si condisce con un filo di olio extravergine d’oliva.

fIletto DI sCorfaNo IN Crosta CroCCaNte e salsa DI tartufo

Ingredienti per 4 persone: 500 gr. di scorfano; 200 gr. di patate; 4 petali di tartufo; 1 cucchiaio di olio di tartufo

Dopo aver squamato e sfilettato lo scorfano, si spadella ogni filetto infarinato con un filo di olio e si tira la salsa mettendo un po’ di vino bianco e un goccio di olio al tartufo. Il filetto di scor-fano viene successivamente avvolto nelle patate (ottime quelle di Gavoi) precedentemente tagliate a rondelle fini e si passa in padella con una noce di burro per far dorare e cuocere le patate. Si serve facendo un letto con la salsa e mettendo qualche scaglia di tartufo sopra lo scorfano.

Mettiti alla prova con le ricette dei nostri chef!


Splendido Resort direttamente sulla spiaggia in una delle baie più belle della Costa Smeralda, dedicato al mare nell’ambientazione e costruito intorno alla famiglia per i servizi e le attenzioni che offre.

RESIDENCEAppartamenti curati e dotati di ogni comfort, alcuni in riva al mare, altri più defilati e cir-condati da un rigoglioso giardino, possono ospitare dalle coppie alle famiglie numerose. Vivere la vacanza in libertà ma circondati dai profumi e dai colori della Sardegna con i tanti servizi di un top hotel a portata di mano

HOTEL4 stelle caratterizzate da eleganza e grande comfort per farti vivere una vacanza al top. Dalle camere alle Suite arrivando alle Family Suite per famiglie fino a 6 persone il nostro hotel ti offre una vacanza indimenticabile con lo sguardo fisso sul mare.

RISTORANTIElegante e raffinato, il ristorante centrale si affaccia sul giardino. Qui ogni giorno troverai dei ricchi buffet e delle proposte che spaziano dalla cucina tradizionale sarda a quella internazionale, trasportandoti attraverso sapori e odori in esperienze culinarie ogni giorno diverse con proposte sia di terra che di mare. Il ristorante sulla spiaggia ti darà la possibilità

di servirti a pranzo di pasti veloci o più elaborati senza togliere lo sguardo dall’incantevole paesaggio marino che ti circonda.

BAMBINIGrazie alle tante iniziative di Kinny i tuoi bambini non si annoieranno mai: dal parco giochi a confine con la spiaggia, alla baby dance, alle serate in compagnia. Non perdete l’occasione di portarli a vedere i delfini vicino all’isola di Tavolara che si trova di fronte alla nostra baia… sarà un’esperienza indimenticabile!

BEAUTY & WELLNESSUn’oasi di benessere e relax dove lasciarsi cullare da musiche soffuse e profumi inebrianti. Oltre alle due piscine di acqua dolce che si trovano in giardino, troverai un’attrezzatissima palestra, e la zona wellness con sauna, bagno turco, vasca fredda, docce tropicali e zona relax.I nostri esperti di bellezza saranno a tua disposizione per consigliarti e guidarti attraverso il ricco menu di trattamenti estetici e percorsi beauty che proponiamo.

Lo sguardo si perde all’orizzonte, dove il blu del cielo si tuffa nel turchese del mare... e l’emozione ti cattura.

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Ma volevamo darti ancora di più, provare a lasciarti senza fiato e farti toccare il cielo con un dito. Ecco allora la nostra scomessa: un piano in più, 10 nuove splendide Suite, costruite con tutta la nostra passione, solo per te.

Qualcuno tempo fa cantava “non sarà un’av-ventura”. E infatti è stata una corsa contro il tempo, contro gli imprevisti che come sempre possono capitare, a volte con l’affanno e la sen-sazione di non riuscire nell’impresa... ma alla fine ce l’abbiamo fatta!

Partita nell’autunno del 2014 la sopraele-vazione del nostro Hotel Resort & SPA Baia Caddinas si è conclusa a pochi giorni dall’a-pertura della nuova stagione estiva, e ci ha consegnato il terzo piano dell’edificio dell’ho-tel, con ben 10 nuove splendide Suite.

Da qui lo sguardo si perde sull’orizzonte spaziando veramente a 360° sul meraviglioso mare smeraldo, dando la sensazione di toccare il cielo con un dito.

E inoltre arredi eleganti e raffinati, ampi spazi e balconi arredati... Alcune suite hanno addirittura la vasca idromassaggio in camera per una vacanza che sia la realizzazione di un sogno smeraldo.

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L’ufficio tecnico del Gruppo Dalle Nogare è come la sala macchine di una nave: un team affiatato e sempre attento che da dietro le quinte si occupa della manutenzione delle nostre strutture.

Guidato dall’ingegner Nicola Dalle Nogare e dal suo fido braccio destro Nicola Zorza, è un gruppo di professionisti che con dedi-zione e passione si occupa della progettazione, costruzione e cura di quelle che saranno le tue case durante le vacanze con ClubRes. Grazie all’impegno di tutti loro siamo riusciti nell’impresa di terminare in tempo la soprae-levazione dell’Hotel Resort Baia Caddinas e grazie ai loro sforzi ogni stagione inizia con i nostri Resort nelle loro vesti migliori.

Ma la nostra esperienza non si ferma al turismo e da ormai oltre 40 anni ci occupiamo anche di progettare e costruire la TUA CASA a Trento, dando vita a edifici sempre all’avanguardia e con un occhio di particolare attenzione alle nuove normative in materia di risparmio energetico ed ecosostenibilità, con finiture di pregio ed una grande cura, quasi maniacale, per i dettagli affinchè chi sceglie di affrontare questo investimento si senta al sicuro.

Dietro le quinte della tua vacanzaSempre al lavoro per mantenere in ordine e funzionali le nostre strutture.

Nome e cognome: Alessandro CarboneData di Nascita: 12 ottobre 1973Ruolo: geometra/responsabile di progettoLingue: ingleseSegno Zodiacale: bilanciaHobby: tecnologia in generale, enogastro-nomia, viaggiSport: nordic walking, passeggiate in mon-tagna, ciclismo amatorialePiatto preferito: sautè di cozze e vongoleColore: bluFamiglia: sposatoSquadra di calcio: Trento

Nome e cognome: Michele ZucalData di Nascita: 2 dicembre 1975Ruolo: geometra/responsabile di progettoLingue: ingleseSegno Zodiacale: sagittarioHobby: passeggiare in montagna, film, musicaSport: calcio, corsaPiatto preferito: lasagneColore: bluFamiglia: sposato con 2 figliSquadra di calcio: Juventus

Nome e cognome: Maurizio PerghemData di Nascita: 7 ottobre 1962Ruolo: geometra/responsabile di progettoLingue: inglese scolasticoSegno Zodiacale: bilanciaHobby: trekking, musica “old style”Sport: nuoto, sci di fondoPiatto preferito: knödel di tutti i generiColore: blu/rossoFamiglia: convivente con 2 figlieSquadra di calcio: Milan

Nome e cognome: Nicola ZorzaData di Nascita: 12 novembre 1971Attività professionale: Coordina le attività delle risorse umane tecniche del Gruppo Dalle Nogare, nonché di vari professio-nisti esterni al Gruppo (tecnici, legali, commerciali, broker, consulenti aziendali) durante l’intero iter di sviluppo di pro-getti immobiliari nei settori residenziale, terziario e turistico/ricettivo.Riveste l’incarico di Consulente Tecnico di Parte, per varie Società del Gruppo, in Consulenze Tecniche d’Ufficio relative a distinte cause civili. Occasionalmente si occupa di attività di promozione, di transazione e di locazione di beni immobili del Gruppo.Ruoli istituzionali: è membro del Comitato di Gestione del Fondo Comune di Investimento Immobiliare di tipo chiuso riservato a investitori qualificati TaurusSegno Zodiacale: ScorpioneHobby: Passeggiate nei boschi, documentariSport: Sci, mountain bikePiatto preferito:Spaghetti alle vongoleColore: VerdeFamiglia: Convivente con Romina e un figlio di 8 anni, JacopoSquadra di calcio: Juventus

Nome e cognome: Michele CarliData di Nascita: 26 marzo 1991Ruolo: perito edile/supporto tecnicoLingue: ingleseSegno Zodiacale: arieteHobby: automobilismoSport: trekkingPiatto preferito: polenta e coniglioColore: arancioneFamiglia: singleSquadra di calcio: non pervenuto


L’ufficio tecnico del Gruppo Dalle Nogare


1.IMPOSTAZIONE URBANISTICAGli immobili liberi nel verde sono edificati all’interno di aree verdi - parchi e giardini

- per rendere il complesso residenziale una vera e propria “isola verde”.

2. CERTIFICAZIONE ENERGETICAGli immobili liberi nel verde sono pro-gettati per ridurre al minimo l’impatto ambientale e conseguire così le certifica-zioni di risparmio energetico B, A o A+.

3. COMFORTGli immobili liberi nel verde sono costru-iti con progettazione acustica, isolamento termico, impiego di fonti di calore a bassa temperatura e ambienti giorno natural-mente luminosi, perchè ogni abitazione abbia il massimo comfort.

4. FONTI RINNOVABILIPer garantire basse emissioni di CO₂ ed un risparmio economico, gli immobili liberi nel verde sono dotati di fonti energetiche rinnovabili come ad esempio impianti foto-voltaici, riscaldamento a pellet (biomassa) o collettore termico.

5. SICUREZZA E PROTEZIONEGli immobili liberi nel verde sono pro-gettati e costruiti per offrire la massima sicurezza e protezione a tutta la famiglia: edifici che rispettano le più recenti nor-mative antisismiche e antincendio, con portoncini blindati e predisposizione di sistemi antifurto in tutte le unità abitative,

parchi recintati, serramenti antisfondamento e tapparelle antintrusione negli appartamenti a piano terra.

6. PARCHI E GIARDINI. BAMBINI IN LIBERTÀGli immobili liberi nel verde sono proget-tati armonicamente da un paesaggista, per offrire delle zone a verde privato in piena sicurezza e massima privacy. La mancanza di autovetture in movimento consente di

avere percorsi e zone protette dove i bambini possono giocare e muo-versi in totale libertà e sicurezza.

7. ELIMINAZIONE DEL TRAFFICOLe automobili non possono circolare all’in-terno dei complessi residenziali liberi nel verde. Il traffico è limitato infatti al peri-metro, con aree di parcheggio nelle zone periferiche. Eventuali percorsi interni a velocità moderata sono protetti da bar-riere o cancelli. I garage, completamente

interrati, offrono l’accesso diretto alle unità abitative tramite per-corsi protetti.

8. IL PIACERE DI ABITAREGli immobili liberi nel verde sono ide-ati, progettati, sviluppati e costruiti con estrema cura nei dettagli, sia delle singole componenti, sia delle unità che le compon-gono; studiati per rispecchiare e vestire adeguatamente le singole personalità; stu-diati per il piacere di abitare.

9. BIOARCHITETTURA E RISPARMIO ENERGETICOGli immobili liberi nel verde sono proget-tati e costruiti seguendo una filosofia eco sostenibile, che guarda oggi al domani con responsabilità e attenzione all’am-biente in cui viviamo. L’attenta selezione

dei materiali impiegati, le finiture e le tecnologie che utilizzano risorse naturali e rinnovabili, consentono di ridurre al minimo l’impatto ambientale e i consumi sia di elettricità, sia derivanti da riscaldamento

e raffrescamento.

10. VALORE NEL TEMPO, UN INVESTIMENTO ACCESSIBILE A TUTTIAcquistare gli immobili liberi nel verde significa investire in un bene capace di mantenere il proprio valore economico nel tempo. Proponiamo finiture e qualità di

materiali di alto livello e tecnologie costruttive all’avanguardia: un pro-dotto di eccellenza ad un costo realmente accessibile, frutto di 40 anni di esperienza nel settore.

Il Gruppo Dalle Nogare presenta il progetto Liberi nel Verde, una filosofia d’avanguardia per un’abitazione che guarda al futuro in modo innovativo. È un nuovo approccio progettuale che prende in considerazione molteplici parametri: di armonia, di risparmio energetico, di sicurezza, di sostenibilità ambientale, di comfort e di rispetto della natura. È una nuova vision in edilizia, che guarda oltre la semplice certificazione energetica o la sostenibilità ambientale. È una modalità progettuale e di costruzione basata su un decalogo di principi semplici e verificabili, studiata per garantire un valore economico capace di durare e di rivalutarsi nel tempo. È una filosofia che mette al centro la persona e la famiglia, prestando attenzione al benessere, alla qualità della vita, alla sicurezza e al comfort. È una filoso-fia nata dall’esperienza, maturata in quarant’anni di attività e frutto di una volontà di miglioramento continuo.

IL DECALOGO DI UN’EDILIZIA CHE GUARDA AL FUTURO

Per maggiori informazioni: Gruppo Dalle Nogarewww.liberinelverde.it - www.dallenogare.itCell. 348 2513941 - Tel. 0461 984100

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• I buoni possono essere usati per un soggiorno minimo di due notti presso i Clubresidences di montagna.

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le terrazze delsole

WINE EXPERIENCETrentino, terra dai sapori unici, di atmosfere ristoratrici di corpo e mente, di incontro fra i profumi forti tipici dei territori montani e quelli più leggeri che si incrociano passeggiando vicino ad una cascata o lungo le rive di un torrente o di un lago.

Trentino è terra del Gusto, rinomata ormai in tutto il mondo anche grazie ai propri vini, quelli che nascono dall’impegno di piccole e grandi cantine nella coltivazione delle viti, cantine che sono un patri-monio culturale di tradizioni locali e al tempo stesso cassaforte di parte importante delle radici trentine.

Fra le aziende agricole che ancora si dedicano alla produzione di vini dal sapore genuino d’altri tempi e che di questi sanno rappresen-tare ed offrire la migliore espressione, ti invito ad assaporare almeno una volta i gusti inebrianti proposti da una piccola perla del mondo

vitivinicolo trentino, Le Terrazze del Sole da cui prende il nome la linea vini stessa.

È il frutto semplice ma appassionato del lavoro di Nicola Dalle Nogare, che con impegno e nel segno di metodi tradizionali, rinnova ogni anno la produzione di un fresco Chardonnay bianco, un robu-sto vino Rosso del MarTignano, colore che di questa terra ricorda il patrimonio delle montagne dolomitiche, ed un Tramonti bianco, dai tratti inconfondibili e capace come pochi di accarezzare il tuo palato.

Puoi degustare in esclusiva i vini “Le Terrazze del Sole” della famiglia Dalle Nogare presso gli Hotel, Residence & Resorts Dolomiti Club Residences.

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Dolomiti Emotions, semestrale a cura di Dolomiti ClubRes - Alpi Due S.r.l. del Gruppo Dalle Nogare - Trento - Italia

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Dolomiti emotions n. 5

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