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INVERNO WINTER 2018/19 N. 45 - ANNO/YEAR 22 Fassa News Non è il solito gattino This is not an ordinary kitten Un inverno Mondiale A world-class winter Sorsi di Dolomiti Sips of Dolomites DOLOMITES

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INVERNO WINTER 2018/19 N. 45 - ANNO/YEAR 22

Fassa News

Non è il solito gattino This is not an ordinary kitten

Un inverno MondialeA world-class winter

Sorsi di Dolomiti Sips of Dolomites

DOLOMITES

FassaNews InvernoWinter2018/19 3

Questo numero è nato nell’autunno più burrascoso che si ricordi sulle Dolomiti: a fine ottobre, tanta pioggia e vento fortissimo hanno provocato nei nostri boschi alcuni schianti di alberi e qualche piccola frana, subito sanata. La natura ha fatto la voce grossa, ma ci riteniamo fortunati, rispetto ad altri territori dolomitici, perché la stagione invernale, in Fassa, parte regolarmente. Anzi, ha addirittura di fronte a sé un obiettivo importante: i “Mondiali Junior di sci alpino”, dal 18 al 27 febbraio. Di questa manifestazione, che porta in valle tutta l’energia dei 500 migliori sciatori del mondo - tra i 16 e 20 anni - con staff tecnico e soprattutto tanto tifo al seguito, trovate approfondimenti sin dalle prossime pagine del magazine: il primo a fornire le coordinate dell’evento, snocciolando pure qualche curiosità, è Filippo

YOUNG ENERGY ON THE WINTER This issue was born in the most turbulent autumn that is remembered in the Dolomites: at the end of October, much rains and a strongest wind have caused some crashes to the threes and some landslides, immediately resolved, in our woods. The nature has raised its voice, but compared to other dolomitic areas we consider ourselves lucky, as the winter season is starting as scheduled in Fassa. Instead, it even has a major goal ahead: the “Fis Alpine Junior World Ski Championships”, from February 18 to 27. You will find follow-ups about this event that brings to the valley all the energy of the best 500 skiers – between 16 and 20 years old – in the world, with their technical staff and above all with much support, from the very first pages of the magazine: the first one that reveals the main details about the event is Filippo Bazzanella, the manager that, is in charge of the World Championships. Sport and fun on the slopes are obviously privileged topics of the winter in Val di Fassa and this time we analyse even under the most technical aspects by telling the stories of those who are “on the fronline”: those who prepare - with the snowcats - the ski tracks, those who takes care of the safety on the roads, and even those who settle the ski boots to the letter. But Val di Fassa is also source, all the season long, of unique experiences. There are those related to the water like Cedea - mineral water that pours in the valley and that has just been launched -, and like QC Terme Dolomiti, cradle of the well-being headed by the young Alessandro Di Bartolo. And even the most dynamic ones, such as the early morning skiing and the music and the gastronomic festivals. There’s even the calendar with the main events of the winter, such as the Ladin carniva.Enjoy the reading and the holidays,

Elisa Salvi

Bazzanella, il manager a capo, assieme al Comitato organizzatore, dei Mondiali. Sport e divertimento in pista sono naturalmente temi privilegiati dell’inverno fassano che, questa volta, affrontiamo anche sotto gli aspetti più tecnici, raccontando le storie di chi è in “prima linea”. C’è chi tutte le notti rifinisce i tracciati sciistici, a bordo dei gatti delle nevi, chi si occupa - in particolare Gigio Dantone - della sicurezza delle strade, per farci muovere in valle e sui passi anche in condizioni critiche di ghiaccio e neve, chi mette a nuovo gli scarponi da sci quando causano fastidio ai piedi, il bootfitter Renato Bernard, e chi attende gli allievi in una sede più grande e funzionale, ovvero i maestri della scuola di sci di Canazei. Ma la Val di Fassa, in questa stagione, è anche fonte di esperienze uniche. Ci sono quelle

legate all’acqua come Cedea, minerale che sgorga in valle appena lanciata sul mercato, e come QC Terme Dolomiti di Pozza, culla del benessere diretta dal giovane Alessandro Di Bartolo. E pure quelle più dinamiche come lo sci di buon mattino, i festival musicali e quelli gastronomici che arricchiscono di intensità, ritmo e gusto le giornate sulla neve. Non manca il calendario dei principali eventi dell’inverno, tra cui il carnevale fassano, narrato attraverso le maschere lignee di Paolo Costazza, che permettono di osservare, con un pizzico di mistero, realtà e luoghi iconici della Val di Fassa.

Buona lettura e buone vacanze!

Sull’inverno soffia un’energia giovane

Direttrice responsabile: Elisa SalviRegistrazione: Tribunale di Trento n. 915/R.S. del 3-7-1996Copie distribuite: 22.000Editrice: Azienda per il Turismo della Val di Fassa - Strèda Roma 36 - 38032 Canazei (Tn)Stampa: Rotolito s.p.a., Cernusco S. N. (Mi)Redazione: Azienda per il Turismo della Val di Fassa - 38032 Canazei (TN)Tel. 0462.609600 • Fax 0462.602502E-mail: [email protected] collaborato al magazine: Andrea Selva, Enrico Maria Corno, Valentina Redolfi, Claudia Chiocchetti, Michele Simonetti, Mauro Caimi. Contributi: F. Mazzel, G. Vian. Traduzioni: Marta Covi.

Progetto grafico: Area Grafica - Cavalese (Tn) www.areagrafica.tn.it

Foto di copertina: G. P. Ramirez Crediti fotografici: N. Angeli, P. Boso, R. Brunel, F. Modica, N. Miana, G. P. Ramirez - Archivio fotografico Apt Val di Fassa; Archivio Mondiali Junior sci alpino Val di Fassa 2019; Archivio QC Terme Dolomiti; M. Rizzi - Archivio Acqua Cedea; Archivio Sellaronda Bike Day; Archivio Sellaronda Skimarathon; Archivio Dolomites Skyrace; Archivio Strada dei Formaggi delle Dolomiti; Archivio mostra “La Gran Vera”; Archivio V.F. Panorama Music; Archivio Scuola Sci Marmolada Canazei; F. Bazzanella, R. Bernard, L. Dantone; V. Redolfi, M. Simonetti, E. Salvi, A. Selva.

È vietata la riproduzione di tutte le immagini, dei testi e delle pubblicità del Fassa News.

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 5 dicembre 2018

n. 45 anno/Year 22Inverno/Winter 2018/19

10I Mondiali dei ragazzi THE YOUTH WORLD CHAMPIONSHIP

56Gocce dolomiticheDOLOMITIC DROPS

22Strade sicure con Gigio SAFE ROADS WITH GIGIO

Fass

a N

ews

47Le QC Terme di Alessandro ALESSANDRO’S QC TERME

6 Bazzanella, il professionista

dei grandi eventi sportivi

BAZZANELLA, THE GREAT SPORT EVENTS PROFESSIONAL

8 L’agenda degli eventi dell’inverno

WINTER EVENTS CALENDAR

10 Una sfida giovane e mondiale per la

valle A YOUNG AND WORLD-CLASS

CHALLENGE FOR THE VALLEY

14 I volti sportivi di Fassa THE SPORT FACES OF FASSA

18 Come ti monto il gatto delle nevi HERE’S HOW I PUT THE SNOW CAT TOGETHER

22 Gigio: il guro della sicurezza stradale

GIGIO: THE ROAD SAFETY GURU

28 A Canazei la scuola di sci si rifà il look

MAKEOVER FOR THE SKI SCHOOL IN CANAZEI

32 Gli scarponi passano per

il “boot fitting” THE SKI BOOTS PASS THROUGH

THE “BOOT FITTING”

36 Quell’albero che fa Natale A TREE THAT MAKES CHRISTMAS

40 L’alba è in pista THE DAWN IS ON TRACK

44 Palcoscenico bianco per note e aperitivi

WHITE STAGE FOR MUSIC NOTES AND APERITIFS

18Tutti i pezzi del gattoALL THE PARTS OF THE CAT

36Che forza quest’abeteHOW STRONG IS THIS FIR

47 Alessandro Di Bartolo alle QC Terme ALESSANDRO DI BARTOLO AT QC TERME

51 Paolo Costazza in maschera THE MASKS OF PAOLO COSTAZZA

54 Sci da Grande Guerra GREAT WAR SKIING

56 Dissetarsi con le Dolomiti QUENCH YOUR THIRST WITH THE DOLOMITES

61 I rifugi del pesce THE FISH MOUNTAIN HUTS

64 25 anni di Ristora Moena 25 YEARS OF RISTORA MOENA

66 Anteprima d’estate SUMMER PREVIEW

68 Fassa social tour FASSA SOCIAL TOUR

61I rifugi del pesce THE FISH MOUNTAIN HUTS

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di Elisa Salvi

Cinquecento atleti in valle per dieci giorni, trentatre medaglie da assegnare, quattrocento volontari da coordinare, tracciati sciistici da preparare, premiazioni, ospitalità, comunicazione e sponsor da seguire. Questi sono solo una parte degli aspetti che compongono i “Mondiali Junior di sci alpino”, dal 18 al 27 febbraio 2019 in Val di Fassa. Una manifestazione di grande lustro che richiede un’organizzazione efficiente. Ecco perché, per ottenere ottimi risultati, il comitato direttivo dei Mondiali presieduto da Davide Moser, ha messo a guida dell’importante appuntamento sportivo Filippo Bazzanella. Project manager, 44 anni di Molina di Fiemme, sposato con Elisabetta Gubert e papà di Nicole di 9 anni e Zeno di 7, Bazzanella conosce bene la valle, ma soprattutto ha maturato esperienza

nell’organizzazione di grandi eventi sportivi. Bazzanella, qual è la sua formazione?Ho una laurea in Economia politica e un master in “Sport & management” legato al comitato olimpico. Nel 2000 sono arrivato alla Marcialonga per uno stage di tre mesi e invece mi sono fermato cinque anni. Poi ho conseguito un master in Svezia, dove ho vissuto un anno lavorando alla Vasaloppet. A questo aggiungo esperienze alle Olimpiadi di Atene, alle Universiadi e anche una licenza di procuratore sportivo di calcio che ho fatto per un breve periodo, perché sono tifoso ma l’ambiente calcistico è lontano dal mio modo di essere.Eventi, sport e turismo vanno sempre a braccetto?Si tratta di realtà affini. Gli eventi sportivi devono rappresentare il

territorio in cui si svolgono con ricadute positive sullo stesso, creando sviluppo, impianti e favorendo pratiche di sostenibilità ambientale. Tutto ciò si sta mettendo in pratica per i Mondiali in Fassa?L’intento è lasciare una “legacy”, l’eredità di cui tanto si parla, affinché questi Mondiali siano occasione per creare competenze soprattutto tra i giovani, che possano poi riversarle in altri eventi, sportivi ma anche culturali. Un Mondiale Junior è meno complesso di uno assoluto?Affatto. Abbiamo a disposizione meno risorse finanziare e umane, ma problematiche analoghe a un mondiale assoluto. Escludendo gli impianti, che hanno specifici aspetti progettuali, finanziari e di sviluppo, bisogna tenere presente alcune criticità: il lungo

ESPERTO DI GRANDI EVENTI SPORTIVI, FILIPPO BAZZANELLA È A CAPO DI UNA MACCHINA ORGANIZZATIVA COMPLESSA CHE, A FEBBRAIO IN VAL DI FASSA, VEDE SFIDARSI GIOVANI ATLETI

PROVENIENTI DA OLTRE CINQUANTA PAESI

BAZZANELLA, UN MANAGER PER I MONDIALI JUNIOR DI SCI

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BAZZANELLA, MANAGER OF THE JUNIOR WORLD SKI CHAMPIONSHIPS

arco temporale della manifestazione che si tiene nel pieno della stagione turistica e la necessità di contare su tanti volontari, non facili da reclutare in quel periodo. Tutto ciò richiede soluzioni creative e innovative. Il project manager di un evento sportivo di cosa si occupa?Deve avere ben chiari obiettivi, tempistiche, risorse umane e finanziarie a disposizione, affinché tutto funzioni con equilibrio. Deve formare una squadra di collaboratori validi e occuparsi, nella massima trasparenza, degli aspetti amministrativi e legali. Essere il garante di tutto ciò è impegnativo. Nell’organizzazione di una macchina così complessa cosa conta davvero?La programmazione: è fondamentale avere un piano che prosegua senza intoppi al di là dei singoli, un’organizzazione fatta di persone con tante competenze, interscambiabili e replicabili. Io amo delegare ma nel caso dei Mondiali junior, date le risorse ristrette, sono costretto ad accentrare diversi compiti e a lavorare sodo con lo staff che mi affianca.Quali gli aspetti dell’evento a cui tiene di più?Successo sportivo e organizzativo, valorizzazione del territorio e delle

competenze locali. Tengo, quindi, alla restituzione di un’immagine eccellente della Val di Fassa, del Trentino e dell’Italia che ospitano i Mondiali. Poi, a una caratterizzazione dell’evento in modo che si possa distinguere dagli altri, trasmettendo cultura e valori della località. Infine, all’eredità: lasciare al territorio persone formate e valorizzate. Da un punto di vista economico questa manifestazione che cifre mette in campo?Esclusi gli impianti, circa un milione e mezzo di euro. Si tratta della cifra minima per organizzare un evento all’altezza del territorio. Cosa sta imparando da questi Mondiali?La fatica organizzativa di un evento “junior” e la complessità delle manifestazione prolungate. Ma ci sono anche aspetti positivi, tra cui l’emergere dei tratti distintivi di un territorio: nel caso della Val di Fassa, la ladinità con tutto il suo orgoglio. Non è uno slogan, la consapevolezza dell’identità culturale qui c’è ed è un punto di forza.La sua è una professione ambita dai giovani, ma quali sono le insidie del mestiere?È un lavoro affascinante, ma costa impegno e stress. Nel caso dei Mondiali Junior avverto tutta la responsabilità di garantire una manifestazione di livello alla valle, alla provincia e al Paese. Ci sono poi i collaboratori e i quattrocento volontari che devono dare il loro contributo con gioia. Nondimeno contano gli aspetti economico-finanziari: tutto deve essere fatto con criterio perché utilizziamo fondi pubblici e privati. Inoltre credo sia giusto che traggano soddisfazione anche i membri del direttivo, impegnati in forma volontaristica, un merito che va sottolineato. Cosa fa il 28 febbraio 2019?Festeggio (spero) con collaboratori, direttivo e volontari.

500 athletes in Val di Fassa for 10 days, 33 medals to award, 400 volunteers to coordinate, ski tracks to prepare, awarding ceremonies, hospitality, promotion and sponsor to follow. This is just a part of all the aspects that compose the “FIS Alpine Junior World Ski Championship”, taking place in Val di Fassa from February 18 to 27, 2019. It is an event of great credit that needs an efficient organization. That’s why, in order to obtain excellent results, the Organizing Committee - headed by Davide Moser - has given the reins of this important sport event to Filippo Bazzanella. 44 years old, project manager from Molina di Fiemme, Bazzanella deeply knows the valley but, above all, he has a long experience in organizing big sport events. Filippo Bazzanella, can you tell us more about your education?I have a degree in political economy and a master degree in “Sport & management”. In 2000, I undertook an internship by the Marcialonga Organizing Committee and I ended up staying there for 5 years. Then I have attended a master in Sweden, were I have lived for one year, working for the Vasaloppet. I have also worked at the Olympics in Athene, at the Universiade.Do events, sport and tourism always go hand in hand?It’s a matter of similar realities. Sport events must represent the territory where they take place with positive outcomes for it, creating development, lifts and promoting sustainability. Is this happening also for the Championships?The will is to leave a “legacy”, something that is spoken about so much, in order to make these World Championships an occasion to create new skills among the youngest. What does really count in such a complex system like the World Championships?Schedule: it is fundamental to have a plan that goes on without any hitch beyond the individuals, an organization made of people with many, interchangeable and replicable skills. Which are the aspects of the event that most matter to you?The sportive success and the organizing achievement, the valorisation of the territory and of the local skills. I really aim at giving an excellent image of Val di Fassa, of Trentino and of Italy as the host of the Championships. And also, the characterization of the event in order to make it different from the others, transmitting the culture and the values of the destination. Finally, the heritage: leave valued and trained persons to the territory.

Filippo Bazzanella con la moglie Elisabetta Gubert e i figli Nicole e Zeno

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Campionato nazionale di hockey su ghiaccio Alps hockey league settembre 2018 - marzo 2019Palaghiaccio di AlbaSulla piastra del “G. Scola” di Alba di Canazei, i “Fassa Falcons” sfidano le squadre avversarie che partecipano al massimo campionato di hockey su ghiaccio. Per tutto l’inverno, un’infilata di match appassionanti. www.fassafalcons.com

Buone Feste Open air exhibition of Nativity Cribs, Christmas market and exhibition of Twelfth Night Epiphany5 dicembre - 8 gennaio Val di FassaLa Val di Fassa sfodera tutto il suo fascino durante le Feste, che cominciano il 5 dicembre, quando San Nicolò con angeli e krampus (diavoli) visita le case dei bimbi fassani, e si concludono con l’Epifania. Ecco gli appuntamenti principali per rivivere tradizioni e antiche usanze ladine. San Nicolò: 5-6 dicembre arriva a Pozza e negli altri paesi della valle; 7 dicembre la “Sfilata dei krampus” a Pozza. Mercatini di Natale : 7-9 dicembre e 22 dicembre - 6 gennaio “El cianton de Nadal” in piazzetta Perla Alpina a Moena; 8-9 e 15-16 dicembre e 22 dicembre - 6 gennaio in piazza a Campitello; 22-27 dicembre in centro al paese di Vigo. Esposizioni di presepi: 8 dicembre - 10 gennaio “Presepi in Turchia” a Moena; 22 dicembre - 6

gennaio “Andar per presepi” tra le vie di Canazei, Alba e Penia; “Presepe vivente” il 24 dicembre a Moena e il 27 dicembre a Pozza. Babbo Natale: 25 dicembre arriva a Vigo e Moena, il 26 dicembre a Pozza. Capodanno in piazza: notte di festa a Moena e Pozza. Cantori della Stella: 2 - 6 gennaio con pastori e angeli al seguito che eseguono il canto “Noi siamo li tre Re” per case e alberghi di Moena, Soraga; Vigo e Canazei. Viva la Befana: il 6 gennaio arriva a Moena e Pozza. www.fassa.com

I big dello sci in pista Ski & Snowboard Races15 dicembre - 29 marzo - Val di FassaLa valle è teatro di importanti gare di sci alpino. Ecco quando e dove tifare i campioni: 13 dicembre slalom gigante maschile e femminile, valido per la Snowboard Fis Worl Cup sulla pista Prà di Tori al Passo Carezza; 17-18 dicembre slalom gigante maschile, valido per la Coppa Europa sulla “Aloch” di Pozza; 15-18 gennaio prove di discesa libera femminile di Coppa Europa sulla pista “La Volata” del Passo San Pellegrino; 25-30 marzo gare di discesa libera e superG su “La Volata” per i Campionati italiani aspiranti. www.fassa.com

Spettacoli in fiocchi Snow Show 29 dicembre - 27 marzo - Val di FassaSu palcoscenici imbiancati, al calar della notte, si esibiscono i mastri di sci, tra fiaccolate e acrobazie a ritmo di

musica. Gli eventi: 25 e 30 dicembre e 4 gennaio fiaccolata dei maestri di sci di Moena a Prà di Sorte; 30 dicembre fiaccolata dei maestri di sci di Canazei sulla pista Ciampac e dei maestri di sci Pozza sulla pista Aloch; 31 dicembre fiaccolata con i maestri di Moena a Passo San Pellegrino; “Catinaccio Freestyle Show” 4 gennaio, 14 febbraio e 14 marzo in centro a Vigo.

#Trentinoskisunrise Snow and breakfast at first light 3 gennaio - 16 marzo - Val di FassaAl sorgere del sole si fa slalom in compagnia dei maestri di sci. Al termine: una ricca colazione a base di prodotti genuini in un caldo rifugio. Tutto questo è #trentinoskisunrise, lo sci all’alba che quest’inverno si fa in sette: 3 gennaio Belvedere di Canazei, 25 gennaio Buffaure di Pozza, 6 febbraio Col Rodella di Campitello, 14 febbraio Ciampedie di Vigo, 2 marzo San Pellegrino di Moena, 8 marzo Ciampac di Alba e 16 marzo Col Margherita di Moena. www.fassa.com

Scialpinismo, quante gare Ski-mountaineering races 9 gennaio - 31 marzo - Val di FassaTra competizioni internazionali e sfide per appassionati, l’inverno per il popolo delle pelli di foca è ricco. L’appuntamento più importante è la “Sellaronda Skimarathon”, la gara su pista più famosa al mondo che si svolge, in notturna, lungo i 42 km attorno al massiccio del Sella, con passaggio per Canazei. Gli altri eventi in programma: 9 gennaio “Trofeo Mario Iori” da Alba al Ciampac; 1 febbraio “Moena Ski Alp” da Moena a Valbona; 2 febbraio “Carezza Trophy” a Passo Carezza; 27 marzo “Memorial Tita e Marco” da Vigo al Ciampedie; 31 marzo “Pizolada delle Dolomiti”, storica gara al San Pellegrino. www.fassa.com

I PRINCIPALI APPUNTAMENTI DELL’INVERNO

Winter Events

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Carnevale ladino Ladin carnival17 gennaio - 5 marzo - Val di FassaIl “carnascer fascian” imperversa per quasi due mesi in valle. Anima dei riti che rallegrano l’inverno sono i gruppi storici di maschere, in particolare di Alba e Penia, Canazei e Soraga. Le maschere con addosso le tradizionali “faceres” (opere lignee di scultori locali) sono al centro di sfilate e “mascherèdes”, divertenti rappresentazioni in lingua ladina. Da non perdere gli appuntamenti a Penia, Canazei e Campitello, dove la tradizione è arcaica, e le feste di martedì grasso di Vigo, Pozza, Soraga e Moena. www.fassa.com

Happy Cheese on the Snow Gastronomy appointments26 gennaio - 30 marzo - Val di FassaGli sportivi buongustai apprezzeranno senz’altro l’opportunità di assaggiare su alcune delle terrazze più panoramiche delle skiarea fassane aperitivi gourmet a base di ottimi formaggi locali. Tra gli appuntamenti: 26 gennaio inaugurazione in Piaz de Ramon a Moena per brindare alla Marcialonga; 6 marzo suggestivo “Taste the Sunset” al Sass Pordoi; 23 marzo aperitivo al sole alla Baita Paradiso del San Pellegrino in abbinamento a “Val di Fassa Panorama Music”; 30 marzo aperitivo al sole alla Baita Checco del Catinaccio insieme con “Val di Fassa Panorama Music”, mentre al tramonto si chiude in bellezza con l’ultima degustazione nell’elegante cornice delle QC Terme Dolomiti di Pozza. www.fassa.com

46ª Marcialonga di Fiemme e Fassa 46th Fiemme and Fassa Marcialonga27 gennaio - Val di FassaOltre 7000, tra campioni e amatori, partecipano alla più bella granfondo d’Italia. Questa competizione, che mantiene intatto il suo appeal nonostante sia giunta alla 46ª edizione,

vede i concorrenti sciare, nell’ultima domenica di gennaio, da Moena fino a Cavalese lungo un tracciato di circa 70 km, oppure sui 45 km dell’itinerario light. La Marcialonga, il 25 gennaio, è preceduta a Moena da “Neve Notte”, gara dilettantistica in notturna. www.marcialonga.it

Mizuno Snowvolley Marathon 2019 Snowvolley Race8-10 febbraio - MoenaAvete mai assistito a una partita di volley sulla neve? Potete farlo durante questo evento che, unendo lo sport al divertimento, ha già un discreto seguito di appassionati. A rendere ancora più spassoso il week end la presenza dei Deejay Xmaster, che seguono gli action sport dell’arco alpino con la musica di Radio Deejay. www.snowvolleymarathon.it

Mondiali Junior di sci alpino Fis Alpine Junior World Ski Championships18-27 febbraio – Val di FassaIn dieci giorni i 500 atleti (fra i 16 e i 20 anni) che arrivano, in Val di Fassa, da 50 diversi Paesi conquistano le 33 medaglie in palio. I tracciati di gara sono lo “Skistadium Aloch” di Pozza e “La Volata” del San Pellegrino. Canazei ospita la cerimonia di apertura, mentre Moena le premiazioni. Una manifestazione di altissimo livello che incorona i vincitori leader futuri del circo bianco internazionale. www.valdifassa2019.com

Trentodoc sulle Dolomiti Sparkling wine long week end 27 febbraio - 3 marzo Val di FassaL’eccellenza spumantistica (metodo classico) trentina viene servita tra le nevi di Fassa. Diversi bar, pizzerie e ristoranti della valle propongono aperitivi e menù abbinati alle bollicine di montagna. www.fassa.com

Vertical Winter Tour Freestyle contest12 - 13 marzo - CanazeiL’evento concentra esibizioni di freestyle, ski test, giochi, animazione al “Vertical Village” il villaggio vacanze nelle skiarea Belvedere, aperto a grandi e piccini. www.fassa.com

“Scufoneda” Telemark and freeride week end13 - 17 marzo - Val FassaCol passare del tempo, si rinnova la motivazione degli organizzatori del long week end dedicato a telemark e freeride. Sciate in gruppo, escursioni freeride, tutorial di sicurezza in montagna con istruttori e guide alpine sono conditi con divertenti serate in après ski e cene appetitose. www.scufons.com

A tavola con la Fata delle Dolomiti Ladin gastronomy week 24 - 29 marzo - MoenaCon l’arrivo della primavera, si fa il pieno di gusto nel corso di una rassegna molto apprezzata dalle buone forchette. Gli chef dei ristoranti Malga Panna, Foresta, Fuciade e Tyrol, riuniti nell’associazione “Ristora Moena”, servono menù che interpretano, con innovazione, le origini della cucina fassana. www.fassa.com

Val di Fassa Panorama Music Music Festival 23 marzo - 7 aprile - Val di FassaUna decina di concerti, distribuiti nell’arco di quindici giorni, su alcune delle più belle terrazze dei rifugi sulle piste: questo il programma dell’apprezzata rassegna, che porta in quota concerti e appassionati di sci e di buona musica. www.fassa.com

Destroy the Winter Snow Feast7 aprile - Ciampac di AlbaPronti a indossare costume da bagno e sci ai piedi? Torna la pazza festa a bordo piscina, di fine stagione, dove sono protagonisti: tuffi, salti con gli sci e con ogni altro mezzo possibile, nella grande vasca allestita tra le nevi della skiarea. www.fassa.com

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L’inverno Mondiale della Val di Fassa

DAL 18 AL 27 FEBBRAIO, LA VALLE LADINA DIVENTA L’ARENA BIANCA PER 500 SCIATORI,

PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO, PER I “MONDIALI JUNIOR DI SCI ALPINO”

di Enrico Maria Corno

Quali sono gli eventi più importanti nel quadriennio sportivo della Federazione Internazionale dello Sci? Prima ovviamente ci sono le Olimpiadi invernali, poi ci sono i Mondiali di Sci Alpino (la prossima edizione sarà in Svezia ad Åre all’inizio di febbraio) e quindi i Mondiali junior.Ecco, quest’anno la 38ª edizione dei “Fis Alpine Junior World Ski Championships” sarà organizzata in Val di Fassa e gli occhi degli appassionati di sci di tutto il mondo saranno puntati sulla pista “Aloch”

di Pozza, dove si svolgeranno le gare delle specialità tecniche, e su “La Volata” al Passo San Pellegrino, dove invece si terranno quelle veloci. I migliori sciatori del mondo tra i 16 e i 20 anni di età, sia per la categoria maschile che femminile - alcuni dei quali hanno già esordito in Coppa del Mondo con la tuta della nazionale maggiore - parteciperanno all’evento con la prospettiva che ai vincitori non sarà data solo la medaglia ma anche la possibilità di partecipare alle Finali di Coppa del Mondo a Soldeu, in Andorra,

a metà marzo. Non solo, di entrare anche nel contingente per nazioni che parteciperà alla terza edizione dei Giochi Olimpici giovanili invernali, in programma a Losanna nel 2020. «Il Comitato organizzatore è nato due anni fa, dopo l’ufficializzazione dell’assegnazione dei Mondiali alla Val di Fassa da parte della Fis, anche in virtù del rapporto di stretta collaborazione che abbiamo con la Fisi per il progetto “Piste Azzurre”», racconta Davide Moser, presidente del Comitato stesso, vicepresidente

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Davide Moser: «I Mondiali in Fassa si svolgono anche in virtù della stretta collaborazione che abbiamo con la Fisi per il progetto “Piste Azzurre”».

17 febbraioArrivo concorrenti18 febbraioCerimonia apertura Allenamento discesa maschile19 febbraioGigante femminileAllenamento discesa maschile20 febbraio Slalom femminile e discesa maschileCerimonia premiazioni21 febbraioSuperG maschile22 febbraioSuperG femminile e Team Event23 febbraioCombinata alpina maschile Cerimonia premiazioni24 febbraioCombinata alpina femminile25 febbraioGigante maschile e discesa femminile 26 febbraioSlalom maschile e discesa femminile Cerimonia premiazioni27 febbraioDiscesa femminile Cerimonia premiazioni

IL PROGRAMMA DI GARA DEI MONDIALI

JUNIOR 2019

dell’Apt di Fassa nonchè albergatore. «Il progetto è stato ideato, anni fa, da Flavio Roda, allora direttore tecnico della squadra nazionale e attuale presidente della Fisi, che così pensò di qualificare le piste della nostra valle come sede ufficiale delle squadre nazionali. Ogni inverno, infatti, tutti gli azzurri ma anche molti altri atleti delle nazionali di sci alpino più blasonate sono spesso presenti sulle nostre montagne per i loro allenamenti». Non è un caso peraltro che la Val di Fassa sia terra di slalomisti avendo prodotto spesso atleti di livello internazionale come Angelo Weiss (oggi stimatissimo allenatore), Cristian Deville (già vincitore a Kitzbühel), Stefano Gross,

da molte stagioni il più titolato azzurro nelle discipline tecniche, e il giovane Federico Liberatore che, dopo l’esordio in Coppa del Mondo, ci si augura che faccia vedere grandi cose tra i pali stretti: «Non è un caso - continua Moser - proprio perchè i nostri giovani hanno sempre a disposizione lo Ski Stadium di Pozza e la sua pista “Aloch” per gli allenamenti. L’impianto di risalita è stato oggetto di un’importante opera di adeguamento e ristrutturazione la scorsa estate ma la vera novità è che sono stati fatti importantissimi lavori di adeguamento e di ampliamento della pista perchè fosse omologata anche per le prove di slalom gigante. Il 17 e 18 dicembre ci sarà un test event di

Coppa Europa durante il quale gli atleti potranno saggiare la pista in vista dei Mondiali». I numeri parlano di un evento imponente: 500 atleti provenienti da 50 Nazioni, un programma lungo 10 giorni, 33 medaglie da assegnare, centinaia di migliaia di appassionati che in tutto il mondo tutti i giorni cercheranno notizie sulla Val di Fassa: tutta la valle peraltro sarà coinvolta nella manifestazione dato che, oltre alle due sedi di gara, a Canazei è prevista la cerimonia d’apertura, a Moena sarà allestita la Medal Plaza dove ci saranno le premiazioni, a Pera ci sarà la ski room dove verranno preparati gli sci per le gare, mentre Soraga sarà la sede del Team Captains’ Meeting.

Davide Moser

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Ha raccolto grandi simpatie fin dalla sua prima apparizione “Neif” , la mascotte ufficiale dei “Mondiali Junior di sci alpino 2019”. La mascotte è stata disegnata da un’allieva del Liceo Artistico di Pozza, il suo nome, tradotto dal ladino, significa “neve” e rappresenta un fiocco con i bastoncini in mano e gli sci ai piedi. “Neif” ha anche la finalità (attraverso la sua vendita) di promuovere un progetto di solidarietà con la Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.

NEIF, UN FIOCCO DI NEVE COME

MASCOTTE

A WORLD-CLASS WINTER IN VAL DI FASSA

The 38th edition of the “Fis Alpine Junior World Ski Championships” will take place in Val di Fassa this year and the attention of the ski addicted from all over the world will focus on the slope “Aloch” in Pozza - were the technical events will be held - and on “La VolatA” on San Pellegrino pass, where the speed events will take place instead. The best skiers in the world aged between 16 and 20 years, both

men and women, - some of which have already competed in the World Cup with the suit of the A Team - will take part in the event, aiming not only at the medal but also at the possibility to take part in the World Cup Finals in Soldeu, in Andorra, in the middle of March. And even with an eye to the Winter Youth Olympics that will take place in Lausanne in 2020. «The Organising Committee was born two years ago, following the official allocation of the Championships to the Val di Fassa by the FIS, also due to the strong collaboration that we have with FISI for the project “Piste Azzurre”», tells Davide Moser, president of the Committee itself, vice-president of the Tourist Board Val di Fassa and hotelier. The number speaks of a huge event: 500 athletes from 50 countries, a schedule of 10 days, 33 medals to be awarded, thousands of enthusiasts that will look for news about Fassa everyday: the whole valley will be involved in the event as, in addition to the two race spots, Canazei will host the Opening Ceremony and the Medal Plaza for the prize-giving will be set in Moena, in Pera there will be the ski room to set up the skis for the races, while Soraga will be the location of the Team Captains’ Meeting. Up to now, the only Italian athlete that is virtually sure to be enrolled is the skier from South Tyrol Alex Vinatzer who, although he was very young, has already won a silver medal during the past edition in Davos.

Ad oggi l’unico azzurro virtualmente sicuro della convocazione fin d’ora è l’altoatesino Alex Vinatzer che già nella passata edizione a Davos in Svizzera, seppur giovanissimo, ha portato a casa un argento.

FassaNews InvernoWinter2018/1914

10 TESTIMONIAL PER FASSA POSSON BASTARE

DA VALERUZ A TOMBA, PASSANDO PER WEISS E DEVILLE, OGGI LA PATTUGLIA CHE RAPPRESENTA LA VALLE NELLE COMPETIZIONI INTERNAZIONALI È COMPOSTA DA UNA DECINA

DI SCIATORI, CAPITANATI DAGLI SLALOMISTI COSTAZZA E GROSS

In principio c’è stato Tone Valeruz (di Alba di Canazei). Con le sue imprese di sci estremo, Tone, tra gli anni Settanta e Novanta, ha portato in giro per il mondo i colori della Val di Fassa, dove ha compiuto anche prove epiche di sci ripido come sulla parete Nord del Vernel. E, tenendo presente che Valeruz è considerato un mito vivente dello sci estremo, la storia dei testimonial della Val di Fassa, con lui, è cominciata senz’altro bene. Ed è proseguita lungo la stessa scia prestigiosa: Alberto Tomba, alla fine degli anni Ottanta, ha scelto Fassa, in particolare le piste della skiarea Catinaccio, come luogo eletto dei suoi allenamenti, definendo pure un accordo per l’utilizzo dei suoi diritti d’immagine. Factotum dell’operazione,

Umberto Anzelini, oggi presidente di SIF Lusia: «È stata una collaborazione di successo - dice Anzelini - da cui è sfociata una bella amicizia con Alberto e la sua famiglia. Tuttora ci frequentiamo e ci sentiamo spesso al telefono, così come con Gustav Thöni, amico sin da prima che diventasse allenatore di Tomba. In Fassa, Alberto e Gustav hanno trovato un’accoglienza calorosa e attenta alle esigenze sportive, tanto che al Ciampedìe due piste, da allora, portano i loro nomi». Dopo l’eccezionale parentesi bolognese con Tomba, si è tornati a puntare sugli atleti di casa per rappresentare la valle nelle arene del circo bianco: nel 2000 è stata la volta di Angelo Weiss (Vigo), vincitore in quell’anno dello slalom di

Chamonix e attualmente allenatore della nazionale femminile di sci alpino (gruppo C), e di Cristian Zorzi “Zorro” (Moena) che, oltre a tante medaglie in Coppa del Mondo di sci di fondo, ha conquistato pure argento e bronzo alle Olimpiadi di Salt Lake City 2002 e l’oro a Torino 2006. Nel 2002 è diventato portacolori della Val di Fassa Cristian Deville (Moena) che, dopo una lunga carriera e la vittoria nel 2012 nello slalom di Kitzbühel, da quest’inverno allena degli sciatori del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. A seguire, sono arrivati altri due slalomisti che militano ancora in Coppa del Mondo: Chiara Costazza e Stefano Gross (entrambi di Pozza). Due atleti che hanno regalato tante soddisfazioni, a cominciare dalla

Da sinistra: Tone Valeruz, Cristian Deville, Cristian Zorzi, Alberto Tomba, Angelo Weiss

Gli attuali testimonial della Val di Fassa: Stefano Gross, Chiara Costazza, Mirko Felicetti, Caterina Ganz, Giorgia Locatin, Emil Zulian e Igor Lastei. Non compaiono nell’immagine a fianco: Federico Liberatore, Giorgia Felicetti e Caterina Carpano

FassaNews InvernoWinter2018/19 15

10 TESTIMONIALS FOR FASSA

In principle, Tone Valeruz (from Alba di Canazei) has been the one who, thanks to his extreme skiing ventures between the Seventies and the Nineties, has brought the name of Val di Fassa all around the world. And, considering that Tone is seen as a steep skiing living legend, the story of the testimonials of Val di Fassa has started in the right way. And it has pursued on the same track: Alberto Tomba, at the end of the Eighties, chose Val di Fassa and the slopes of the ski area Catinaccio in particular as his favourite place to train, insomuch that he even defined an agreement on the use of his personality rights. The factotum of the procedure has been Umberto Anzelini that is now the president of the SIF Lusia: «It has been a successful partnership that has even led to a very good friendship with Alberto and his family». After the interlude with the athlete from Bologna, the valley has gone back to focusing on local athletes to represent the valley worldwide on the snow: in 2000, it was the turn of Angelo Weiss (Vigo) winner that year of the slalom race in Chamonix and now coach of the girls of the National Alpine Ski Team, and of Cristian Zorzi

“Zorro” (Moena), cross-country skiing Olympic champion in Salt Lake City in 2002 and in Torino in 2006. Cristian Deville (Moena) became spokesperson for Val di Fassa in 2002 and, after a long carrier and the victory of the slalom race in Kitzbühel in 2012, he is now coach of the alpine skiers of the police force sport section. Later on, two other slalom skiers (both from Pozza) who are still competing in the World Cup circuit have arrived: Chiara Costazza, winner of the slalom race in Lienz in 2007, and Stefano Gross, victorious in the 2015 slalom in Adelboden. And they have been firstly joined by Mirko Felicetti (Moena), snowboarder with several World Cup podiums, and then by several other young upstarts. These are: the European Cup and World Cup slalom skier Federico Liberatore (Mazzin), the cross-country skier of the National Team Caterina Ganz (Moena), Caterina Carpano (Pozza) from the snowboard National team, the freestyle and slopestyle skiers Igor Lastei, Emil Zulian and Giorgia Locatin (all from Pozza), and the good ski-mountaineer and sky runner Giorgia Felicetti (Canazei).

vittoria di lei in slalom a Lienz nel 2007 e quella di lui in slalom ad Adelboden nel 2015. Per alcuni anni Deville, Costazza e Gross hanno costituito un formidabile trio di assi dello sci alpino che ha portato alto il nome di Fassa. A loro, nelle ultime stagioni, si è aggiunto prima Mirko Felicetti (Moena), snowboarder con numerosi podi in Coppa del Mondo, e poi tante giovani promesse che già gareggiano ai massimi livelli, a testimonianza del vivace clima agonistico in cui crescono i nostri ragazzi e che l’Apt di Fassa sostiene con entusiasmo. Si tratta di: Federico Liberatore (Mazzin) slalomista in Coppa Europa e del Mondo, Caterina Ganz (Moena) impegnata nelle gare internazionali di sci di fondo, Caterina Carpano (Pozza) in nazionale di snowboard, Igor Lastei, Emil Zulian e Giorgia Locatin (tutti di Pozza) ambasciatori fassani di freestyle e slopestyle (il primo con gli sci e gli altri due con lo snowboard) e Giorgia Felicetti (Canazei), brava scialpinista e skyrunner. Per l’inverno 2018-2019, quindi, la Val di Fassa conta su un vero squadrone: dieci gli atleti da tifare per tutta la stagione agonistica.

FassaNews InvernoWinter2018/1916

Discipline: slalom Place and date of Birth: Bolzano: 4.9.1986 Residence: Sèn Jan di Fassa - Pozza National Team member since: 2005Ski club: G.S. Fiamme GialleBest result: WC - 1° SL Adelboden (Sui) 11.01.2015 www.stefanogross.com

Stefano Gross

Chiara Costazza

Discipline: slalom Place and date of Birth: Cavalese, 6.5.1984 Residence: Sèn Jan di Fassa - Pozza National Team member since: 2002Ski club: G.S. Fiamme Oro Best result: WC - 1° SL Lienz (Aut) 29.12.2007www.chiaracostazza.it

Discipline: slalom - giant slalomPlace and date of Birth: Bolzano, 28.8.1995 Residence: Mazzin di Fassa National Team member since: 2010Ski club: G.S. Fiamme OroBest result: FIS - 1° SL Skofja Loka (2016)

Discipline: snowboard parallel Place and date of Birth: Cavalese, 15.7.1992 Residence: Moena National Team member since: 2010Ski club: U.S. Monti Pallidi Best Result: WC - 2° PSL Rogla (Slo) 31.3.2015

Discipline: snowboardcross Place and date of Birth: Cavalese 19.3.1998 Residence: Sèn Jan di Fassa - Pozza National Team member since: 2012Ski club: Ski Team Fassa Best result: YOG - 3° SBX Lillehammer (Nor) 15.2.2016

Federico Liberatore

Mirko Felicetti

Caterina Carpano

FassaNews InvernoWinter2018/19 17

Disciplina: cross country skiing Place and date of Birth: Cavalese, 13.11.1995 Residence: Moena National Team member since: 2012Ski club: G.S. Fiamme Gialle Best result: OPA CUP - 1° Zwisel 10 km (Ger) 17.2.2017

Caterina Ganz

Emil Zulian

Discipline: snowboard slopestyle Place and date of Birth: Cavalese, 22.8.1997 Residence: Sèn Jan di Fassa - Pozza National Team member since: 2012Ski club: Ski Team Fassa Best result: EC - 1° Snowboard Big Air Rogla 20.3.2015

Discipline: freeski slopestyle Place and date of Birth: Bolzano: 7.2.1995 Residence: Sèn Jan di Fassa - Pozza Ski club: Ski Team Fassa A.S.D. National Team member since: 2010Best result: EC - 3° Slopestyle Vogel (Slo) 23.3.2015

Discipline: snowboard slopestyle Place and date of Birth: Cavalese, 4.4.1997 Residence: Sèn Jan di Fassa - Pozza Ski club: Ski Team Fassa A.S.D. National Team member since: 2015Best result: EC - 4° Big Air Kopaonic (Srb) 2017

Discipline: ski mountaneering, skyrunning Place and date of Birth: Cavalese 7.1.1998 Residence: Canazei National Team member since: 2014Ski club: Bogn da nia Best result: World Championship - 1° Vertical Skyrunning Junior Andorra (Esp) 3.10.2017; 1° classifica generale La Grande Course jeunes 2017

Igor Lastei

Giorgia Locatin

Giorgia Felicetti

FassaNews InvernoWinter2018/1918

Non è il solito tagliando. Immaginate di dover verificare uno ad uno, eventualmente stringere oppure sostituire, un migliaio di bulloni. Fatto? Potete passare all’altro cingolo. E quando avete finito con il primo gatto delle nevi (di questo stiamo parlando) potete procedere con tutti i gatti della stazione sciistica. Una visita nei garage degli impianti di risalita durante i mesi estivi, assomiglia a un viaggio nei box di un gran premio, con i meccanici

impegnati a smontare pezzo per pezzo i gatti prima dell’arrivo della nuova stagione invernale. Si parte con il cambio d’olio e dei filtri, poi vengono controllati tutti i mozzi, le sospensioni, le pompe idrauliche, le tubazioni fino al controllo dell’ultimo fanalino, perché la stagione non si ferma mai e durante una tormenta di neve - quando la visibilità è di pochi metri - anche una semplice lampadina può fare la differenza.

Infine - prima che arrivi la neve - bisogna rimettere assieme tutti i pezzi. Fassa News, nell’ultima settimana di ottobre, ha seguito il montaggio finale dei gatti di Passo San Pellegrino, in servizio sulle piste del Col Margherita. Si lavora in squadra: in un paio d’ore tre uomini possono montare i cingoli, la fresa e la benna di un Pisten Bully 600, cioè la versione più potente del modello di gatto più amato dagli addetti ai lavori. C’erano Claudio

FassaNews InvernoWinter2018/19 19

di Andrea Selva

Non è il solito gattinoVIAGGIO NEI BOX DEGLI IMPIANTI DI RISALITA DOVE, IN VISTA DELLA STAGIONE INVERNALE,

SEMBRA DI STARE DIETRO LE QUINTE DI UN GRAN PREMIO

FassaNews InvernoWinter2018/19 21

NOT AN ORDINARY KITTEN

Imagine if you had to check one by one a thousand bolts and perhaps even tighten or replace them. Done? You can now pass to the other track. And after you’ve finished with the first snow-cat (this is what we are talking about) you can go on with all the snow groomers of the resort. Visiting the garages of the mountain lifts in summer is like a journey through the boxes of a grand prix, where the mechanics work hard to disassemble piece by piece the snowcat before the beginning of a new winter season. You begin by changing oil and filters, then you have to check everything, even the smallest taillight, because the season never stops and during a snowstorm - with few metres of visibility - even a simple light can make the difference. And in the end - before the arrival of the snow - you need to reassemble all the pieces. Fassa News, during the last week of October, has attended the final installation of the snowcat on San Pellegrino pass, serving the slopes at Col Margherita. It’s a team work: in about two hours, three men can assemble the tracks, the mill and the bucket of a Pisten Bully 600, which is the most powerful version of the snow groomer that insiders love most. There were Claudio and Paolo Piccolin (father and son, which demonstrate that this is an inherited passion) with Erik Micheluzzi.Even if a snow cat can weigh more than 10 tons, it can be driven with just one hand, manoeuvring a small joystick. Up and down on the slopes, from sunset to dawn, the snow cats work up to 1000 hours per season, covering several thousand miles. On the steeper slopes the cat is attached to a winch with a 1000 metres long rope and 4.5 tons of power. If you happen to pass nearby a ski slope on a winter evening, look up: do you see those moving lights? Those are the snowcat drivers who - every night - prepare all the ski slopes for the following day.

e Paolo Piccolin (padre e figlio, a dimostrazione che si tratta di una passione ereditaria) assieme a Erik Micheluzzi.Non è il solito “gattino”: parliamo di una macchina da oltre 500 cavalli (nella versione più potente) con un motore a 6 cilindri di circa 12 mila centimetri cubici che consuma 20 litri all’ora di gasolio ma è certificato Euro 5. E sul mercato sono arrivati i primi modelli ibridi diesel-elettrici. Nonostante un gatto delle nevi possa arrivare a pesare più di 10 tonnellate, si guida con una sola mano che manovra un piccolo joystick.Su e giù per le piste, dal tramonto all’alba, i gatti lavorano fino a mille

ore a stagione, percorrendo varie migliaia di chilometri. Sulle piste più ripide il gatto viene assicurato con un verricello che ha un cavo lungo mille metri e una forza di 4.5 tonnellate. E se non riuscite a comprendere il fascino che c’è dietro questo lavoro provate a dare un’occhiata sui social network il grande seguito che hanno gruppi Facebook come “Helden der Nacht”, che tradotto dal tedesco significa “Eroi della Notte”. Se in una sera d’inverno vi capita di passare vicino a una pista da sci, alzate lo sguardo verso l’alto: vedete quelle luci in movimento? Sono i gattisti che - ogni notte - preparano le piste da sci per il giorno successivo.

Claudio e Paolo Piccolin (padre e figlio) ed Erik Micheluzzi sono i tecnici protagonisti del video “Non è il solito gattino”, che si può vedere nella pagina Facebook della Val di Fassa.

FassaNews InvernoWinter2018/1922

FassaNews InvernoWinter2018/19 23

“Speriamo che nevichi”

DOPO 41 ANNI DI ONORATO SERVIZIO, È APPENA ANDATO IN PENSIONE LUIGI

DANTONE, UN’AUTORITÀ IN VAL DI FASSA IN FATTO DI SGOMBERO NEVE, SICUREZZA

E MANUTENZIONE STRADE

di Elisa Salvi

Fresa, lama, pala gommata. Neve, ghiaccio, ghiaia, sale. Quando pronuncia queste parole Luigi Dantone, che tutti in Fassa chiamano Gigio, s’illumina. Per competenza e dedizione, in fatto di sicurezza sulle strade, lui è un’istituzione. Gigio se ne occupa da 41 anni, per 32 è stato capo squadra in valle, prima per l’Anas e dal 1998 fino a qualche mese fa, quando è andato in pensione, per il Servizio Gestione Strade della Provincia di Trento. Non c’è situazione insidiosa che non abbia fronteggiato ed è dovuto a lui e ai suoi colleghi se - con l’invidia di molti ospiti che li vorrebbero portare nelle loro città - si trovano strade praticabili sin dalle prime ore del mattino, anche durante nevicate abbondanti. Un’efficienza frutto di un’organizzazione degli uomini della squadra (fino a qualche anno fa erano 12 ora sono 9) che nel giro di poco tempo li vede tutti attivi. «Da novembre ad aprile - spiega Dantone, per anni anche a capo dei vigili del fuoco volontari di Canazei - chi entra in servizio alle 5 del mattino fa un giro di ricognizione da Canazei a Pian Trevisan, poi va al bivio per Passo Sella, Moena e Passo Carezza, dove alle 6 transita il primo bus in arrivo da Bolzano. Se c’è qualche situazione critica, come presenza di ghiaccio o neve intensa, avvisa subito gli altri, che si muovono lungo tutta la valle e sui passi (d’inverno anche con l’aiuto di ditte in appalto)». La squadra dispone di quattro autocarri pesanti per lo sgombero neve, tre frese, turbine e un trattore polivalente in funzione quando la neve è fitta o si verificano frane che invadono le carreggiate. In queste occasioni nessuno bada all’orario: si lavora finché la situazione torna alla normalità. «Nel 1986, quando siamo rimasti isolati per neve per alcuni giorni, ho lavorato anche 24 ore di fila. Oltre a questi casi-limite, è naturale che se inizia a nevicare forte nel tardo pomeriggio o di notte, entriamo subito in attività». È importante avere un’attitudine per guidare nel traffico bestioni da oltre 10 quintali. «Certo s’impara, ma bisogna essere un po’ portati, trattando con cura i mezzi ed evitando scontri con le vetture. Capita che alcuni automobilisti, incontrandoci sulle strade, si spaventino e frenino di colpo, sbandando». Gli incidenti si verificano pure in

FassaNews InvernoWinter2018/1924

Gigio è finito un paio di volte sotto una valanga e si considera un miracolato per esserne uscito sempre senza un graffio.

condizioni estreme. Gigio è finito un paio di volte sotto una valanga. E si considera un miracolato per esserne uscito senza un graffio. La prima volta nel 1986 verso il Fedaia una colata di neve è entrata nella cabina, ma Gigio è riuscito a liberarsi velocemente. La seconda, il 21 dicembre del 2008, se l’è vista brutta. «Con un collega avevamo appena concluso un intervento al Passo Pordoi, quando verso le 4 del mattino da Trento ci hanno chiesto di andare al Sella a soccorrere un pullmino con sei persone a bordo. È salito per primo

il collega ma con il mezzo con la lama non riusciva ad avanzare, così sono passato davanti io con la fresa. Appena il collega è sceso a valle per rifornirsi di ghiaia e sale, enormi blocchi di neve hanno iniziato a spingere lateralmente il mio mezzo. È stato un attimo: sono finito contro il guardrail che ha fatto da perno e mi sono trovato a scendere senza controllo giù per la rampa. Mi sono tenuto al volante, mentre la neve rompeva i finestrini ed entrava in cabina. Per fortuna dopo diversi metri il mezzo si è fermato di colpo, buttando un po’ di neve fuori dall’abitacolo. Sono

uscito, ma ero confuso e non capivo dove mi trovassi. Tra le raffiche di vento e la neve ho scorto il garage del Sella e così sono salito a piedi prima sulla valanga e poi sulla strada fino al rifugio del passo dove mi hanno accolto e chiamato, per sicurezza, l’ambulanza. Ma stavo bene». L’incidente di Gigio ha fatto storia: da quella volta infatti, dalle 22 alle 5 del mattino, i mezzi del Servizio Strade non possono uscire per soccorrere automobilisti senza avvisare anche Vigili del fuoco e Soccorso alpino. In ogni caso, ci vuole coraggio a lavorare

FassaNews InvernoWinter2018/19 25

SAFE STREETS WITH LUIGI DANTONE

Mill, blade, loader. Snow, ice, gravel, salt. The face of Luigi Dantone, called Gigio by everybody in Val di Fassa, lights up when he pronounces these words. Thanks to his expertise and affection, he is considered an institution in matter of safety on the roads. He has been dedicating to it for 41 years and he has been crew chief for 32 years here in the valley, before at the Anas (the Italian company deputed to the construction and maintenance of the roads) and then, from 1998 to his retirement a few months ago, at the road management service of the province of Trento. There’s no insidious situation he hasn’t faced and it is thank to him and his colleagues that - and we are envied by many guests that would like to bring them home with them - here you can find viable streets since the very early hours in the morning, even after abundant snowfalls. This efficiency is the result of the organization of the team (9 persons) that brings them at work in a very short time. Dantone, who has also been the head of the voluntary firemen of Canazei, explains that - «from November to April the guy who begins working at 5 in the morning goes on recon from Canazei to Pian Trevisan, then to the crossroads for Sella Pass, Moena and Karerpass. If there’s a critical situation, such as the presence of ice or intense snow, he immediately calls his colleagues». The team has several means at its disposal when the snow is intense or when a landslide invades the road. On these occasions, nobody minds the time: you work till the situation goes back to normal. Sometimes, in extreme conditions, incidents can happen. Gigio has been hit by an avalanche twice: in 1986 towards Fedaia and in 2008 on Sella Pass. And he considers himself a miracle man for having come out with not even a scratch. His great expertise doesn’t get wasted, anyway: next winter he will help the outsourced company that will take care of the street to Fedaia. And he is looking forward to starting: «Let’s hope it snows, so the ice doesn’t form». Because for him, and for many others too, snow is always the best news in the mountains.

in queste condizioni in montagna, tanto più che non ci sono indennità per chi affronta questi pericoli. «I nostri interventi si sono moltiplicati negli ultimi anni per via dei cambiamenti climatici. Prevedere le caratteristiche di una nevicata, da parte degli esperti, è complicato: basta un po’ più di vento, un innalzamento repentino della temperatura per generare slavine». Questo complica anche la pulizia delle strade che tutti si aspettano sempre color asfalto: «Durante una nevicata, passiamo anche una decina di volte su una strada, utilizzando un

trattamento misto di ghiaia e sale, ottimo una volta che la neve va via e resta uno strato di ghiaccio pericoloso: la ghiaia aumenta l’aderenza degli pneumatici e fa diminuire la velocità, tenendo presente che il sale sotto i 3-4 gradi non “lavora”». Tanta esperienza che non va sprecata perché Gigio, quest’inverno dà una mano all’azienda (in appalto) che si occupa della strada del Fedaia. E non vede l’ora di mettersi all’opera: «Speriamo che nevichi, così non si forma il ghiaccio». Perché, per lui, come per molti altri, la neve in montagna è sempre la notizia migliore.

Nelle foto: Gigio Dantone e le strade dei passiFedaia e Sella

FassaNews InvernoWinter2018/19 27

FassaNews InvernoWinter2018/1928

LA SCUOLA DI SCI DI CANAZEI CAMBIA VOLTO

SEDE RINNOVATA E FUNZIONALE PER LA MARMOLADA, DOVE GLI ALLIEVI, IN PARTICOLARE I PIÙ PICCOLI, SONO SEMPRE AL PRIMO POSTO

di Elisa Salvi

FassaNews InvernoWinter2018/19 29

Ristrutturata e ampliata. Così si presenta, quest’inverno, la sede della Marmolada di Canazei, la scuola più grande della valle, per numero di maestri (un centinaio), e tra le più prestigiose dell’arco alpino, per proposta e organizzazione dei corsi. L’edificio si rinnova con l’inserimento di un corpo di fabbrica centrale a forma di (piccola) torre, dalle grandi vetrate, che funge da hall, con scale e ascensore (inserito ex novo), per la distribuzione nei diversi locali. L’ampliamento (solo 370 metri cubi, progettati dallo studio Nemela di

Canazei) risponde soprattutto alle necessità di composizione degli spazi e all’ottimizzazione della loro fruizione. Il piano interrato è quello più interessato dai cambiamenti: il noleggio sci raddoppia, arrivando a misurare quasi 300 metri quadri ed è raggiungibile dall’interno della scuola, dove è stato ricavato anche un moderno deposito sci. «Da qualche anno - spiega Luciano Fosco, direttore della scuola - avevamo la necessità di rimodernare il noleggio. Inoltre, desideravamo un ambiente più gradevole per l’accoglienza dei

clienti, che sono soprattutto famiglie con bambini. I piccoli sono i nostri allievi più numerosi e ci teniamo a coccolarli fin dal loro primo ingresso nella scuola». Al piano rialzato, ora, si trovano: la sala dedicata alle prenotazione delle lezioni, gli uffici per segreteria e amministrazione e una stanza per i fotografi che, per tutto l’inverno, collaborano con i maestri scattando foto agli allievi. Rimane invariato invece il Kinderland, già provvisto di mensa per i bambini che partecipano ai corsi “All day for kids” e di spazi per giochi e intrattenimento.

L’edificio della scuola si rinnova con l’inserimento di un corpo di fabbrica centrale a forma di torre.

FassaNews InvernoWinter2018/1930

Per i maestri di sci l’aggiornamento costante è fondamentale per garantire la qualità dell’insegnamento.

Un rimodernamento, quindi, atteso da tempo e che i maestri hanno sostenuto per la quasi totalità dei costi (circa 1 milione e 300 mila euro). «È sicuramente uno sforzo economico importante per noi che va a vantaggio anche del paese, che può contare su una scuola particolarmente competitiva». L’ampliamento rappresenta solo l’ultima novità della Marmolada, che appena cinque anni fa ha aperto l’ampio campo scuola sulle rive dell’Avisio, oggi dotato di cinque tapis roulant, cannoni per l’innevamento programmato, gatto delle nevi e pure un bar.L’ammodernamento non riguarda solo Canazei, anche la scuola di sci Dolomiti di Moena, un anno fa, ha scelto una nuova sede, accogliente e ben arredata, nei pressi del centro Navalge per agevolare l’accesso da parte dei clienti. Ma la dinamicità è una componente che caratterizza anche le altre scuole della valle, ovvero Vigo, Pozza e Campitello, che, di anno in anno, propongono servizi rispondenti alle esigenze degli ospiti. Per i maestri, poi, l’aggiornamento è un

elemento fondamentale per garantire qualità di insegnamento. Non a caso le cinque scuole di sci fassane, da anni, si fregiano del “Sigillo d’oro”, riconoscimento per la validità delle tecniche di insegnamento ai bambini. Tutti aspetti rilevanti che concorrono alla soddisfazione della clientela che è in costante ascesa. Addirittura la scorsa stagione invernale è stata da record per tutte le scuole, con un incremento medio del 7% di allievi, rispetto al passato.

FassaNews InvernoWinter2018/19 31

THE SKI SCHOOL IN CANAZEI CHANGES FACE

Renovated and enlarged. This is how the headquarter of the ski school Marmolada in Canazei, the biggest school of the valley with 100 ski instructors and one of the most prestigious in the Alps for proposals and organization of the courses, will appear to the public from this winter.The building renovates with the adjunct of a small, central tower with big windows that will be used as a hall and will lead to the several rooms. The enlargement is mostly an answer to the need of structuring the spaces and of improving the use of them. The basement is the floor that will undergo the main changes:

the ski rental will double, reaching the size of almost 300 square metres and it will be reachable from inside the school, where also a modern ski-deposit will find room. «Since some years ago - Luciano Fosco, the director of the ski school, explains - we have had the necessity to renovate the ski rental. Furthermore, we wanted a nicer environment to welcome our clients that are mainly children with families». On the upper floor, now, you can find: the room dedicated to the reservation of the lessons, the secretariat, the administration bureau, and a room for the photographers. The Kinderland remains unchanged, as it is already provided with a dining room for the children who take part in the courses “All day for kids” and with a space with games and entertainment. The renewal doesn’t interest only Canazei as also the ski school Dolomiti in Moena chose a new headquarter last year, welcoming and well-furnished, in the nearest of Navalge in order to make the access of the costumers easier. But also the other schools of the valley are very dynamic. And for the instructor, then, being up-to-date is a fundamental element to ensure the quality of teaching to the clients that are constantly increasing. The past winter season has been incredible for all the schools, with an average increase of 7% of apprentices compared to the past.

Sede dalla Scuola di sci Dolomiti di Moena

FassaNews InvernoWinter2018/1932

Renato Bernard, professione “bootfitter”

DA ANNI SI OCCUPA, ATTRAVERSO UNA TECNICA STATUNITENSE BASATA SULL’EQUILIBRIO DEL CORPO, DI PERSONALIZZARE GLI SCARPONI DA SCI AI PIEDI DI CHIUNQUE

di Valentina Redolfi

FassaNews InvernoWinter2018/19 33

Si chiama “boot fitting” ed è l’approccio culturale incentrato sulla ricerca dell’equilibrio del corpo, partendo dalla sua base: il piede. Di questa pratica, che arriva dagli Stati Uniti, è esperto Renato Bernard che, nel negozio di famiglia di articoli sportivi “Sport Bernard” a Canazei, se ne occupa di persona e in tempi rapidi. Dal 2010 ha trasformato la sua professione. «Dopo anni di lavoro nelle vendite - spiega - avevo bisogno di nuovi stimoli con cui confrontarmi. Negli Stati Uniti organizzavano, da qualche tempo, corsi per diventare “bootfitter”, un figura professionale specializzata nella personalizzazione degli scarponi da sci. Così, un giorno, preso dall’entusiasmo che ogni tanto si ha più che in altre occasioni, ho deciso

di scrivere una email. Non credevo mi rispondessero, invece è passato un po’, ma mi hanno accettato. Il primo corso l’ho fatto a Oxford in Inghilterra, poi un altro a Kitzbühel in Austria e dal 2012 ho iniziato anche a frequentare i primi corsi negli Stati Uniti con la Masterfit University. La prima volta sono stato a Denver e poi, nel 2015, a Calgary. Mi ha colpito il fatto che in questa scuola le conoscenze vengano condivise con lo scopo di diffondere la cultura della personalizzazione dello scarpone anche contro le grandi distribuzioni. Durante i corsi viene spiegata la biomeccanica del piede, la sua struttura e cosa succede nella scarpa quando ci si muove. Il tutto per capire come lavorare per adattare lo scarpone al piede e non, come avviene

da sempre, il piede allo scarpone». È una rivoluzione nell’approccio: non si parla più di allargare lo scarpone o comprare un numero più grande, ma si lavora per evitare che tutto il peso del corpo gravi su quei piccoli o grandi disturbi che molte persone hanno ai piedi. Si cercano l’equilibrio e la comodità naturale all’interno dello scarpone da sci. Si lavora principalmente sullo scafo, la parte rigida dello scarpone. A volte basta qualche piccola modifica, altre servono i plantari, altre ancora una soluzione più precisa. A livello economico, l’intervento di “boot fitting” varia da 50 a 120 euro. Bernard offre anche il servizio di allineamento dello sciatore che garantisce l’equilibrio del peso corporeo sui piedi. Negli Stati Uniti

Renato Bernard, professione “bootfitter”

Renato Bernard frequenta, da anni, i corsi di “Boot Fitting” alla Masterfit University.

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questa operazione è un “must” e, un po’ alla volta, si sta diffondendo anche da noi. «Questo procedimento - dice Bernard - può fare davvero la differenza. È un po’ caro e per questo, forse, in Italia ancora non è popolare ma, con l’allineamento, le performance dello sciatore sono migliori, con minore sforzo». L’esperienza di bootfitter ha portato molte soddisfazioni a Renato. La sua attività si concentra soprattutto tra l’autunno e l’inverno, sia con allenatori, maestri di sci e atleti, sia con molti turisti in settimana bianca in Val di Fassa, soprattutto uomini. «Ci sono persone che arrivano in negozio, di solito la domenica o il lunedì pomeriggio, e mi dicono, semplicemente, “mi fanno male i piedi, non riesco a sciare!”. Una volta risolti i loro problemi capita che tornino anche più volte nei giorni successi a ringraziarmi: è davvero gratificante». La ricerca della perfezione non si ferma. Bernard, da poco, ha fatto visita a note aziende italiane che effettuano il servizio di “boot fitting” esclusivamente per gli atleti della Coppa del Mondo di sci: i piedi staranno sempre più comodi negli scarponi.

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RENATO BERNARD, THE “BOOT FITTER”

“Boot fitting” is a cultural approach that focuses on the research of body balance, starting from its basis: the foot. Renato Bernard is an expert of this practice that comes from the United States and he quickly takes care of it by the sport equipment shop “Sport Bernard” in Canazei. «After many years of selling - he explains - I needed new impetus to deal with.

Renato Bernard: «“L’allineamento” migliora la performance dello sciatore e riduce lo sforzo in pista».

Dedicated courses to become “boot fitter”, a specialized profession to personalize ski boots, were organized in the States. So, one day, caught up in the excitement more than in other occasions, I decided to write an e-mail. I didn’t even think they would answer me, but they actually accepted me. I have attended the first course in Oxford in England, then another one in Kitzbühel in Austria and in 2012 I also started to attend some courses in the States at the Masterfit University. I first went to Denver and then in Calgary in 2015. There I have studied the foot biomechanics, its structure and what happens in the shoe when the body moves. This in order to adapt the boot to the foot and not, as usually, the foot to the boot». It’s a revolutionary approach: it’s no more a matter of expanding the boot or buying a bigger number, but of preventing all the weight of the body from burdening on minor or huge disorders that many people have in their feet. The “boot fitting” service costs between 50 and 120 euros. Bernard also offers an alignment service to skiers, to guarantee the balance of the body weight on the feet. This operation is a “must” in the USA and, little by little, it’s spreading here too. «This procedure - Bernard tells - can really make a difference. Through the alignment, the skier’s performances improve and the effort decreases».

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Date retta ai forestali, la bellezza di un albero di Natale si vede dalla punta. Tutto il resto viene dopo: la linea del tronco, l’armonia dei rami, il colore degli aghi. Ecco, gli aghi, cioè il punto debole dell’abete rosso, di gran lunga la pianta più diffusa nel Trentino, che li perde prima di altre specie come ad

esempio l’abete Nordmann, che però arriva dal Caucaso e ha una crescita più lenta.In quest’inverno difficile per le foreste delle Dolomiti, abbiamo imparato a guardare gli alberi con occhio diverso, più attento, dopo che a fine ottobre il vento ne ha schiantati a terra migliaia

in poche ore. Lo sapevate che l’abete rosso può vivere fino a cinquecento anni? Deve essere per questo che non ha nessuna fretta di diventare grande, magari alto una cinquantina di metri, cioè l’altezza massima che possono raggiungere queste piante, in pratica come un palazzo di quindici piani.

Il re della foresta

È DURA LA VITA DI UN PICCOLO ABETE ROSSO: ECCO I PERICOLI CHE DEVE SUPERARE PER

DIVENTARE UN GRANDE ALBERO, ANCHE DI NATALE

di Andrea Selva

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THE KING OF THE FORESTListen to the forest rangers and find the beauty of a Christmas tree in its tip. Everything else comes after: the trunk line, the harmony of the branches, the colour of its needles. Yes, the needles, the weak point of the fir, definitely the most common tree in Trentino. During these difficult winter for the woods in the Dolomites we have learned to look to the trees with a watchful eye, after that at the end of October the wind knocked down thousands of them in a few hours. Did you know that the fir can live up to 500 years? That’s maybe the reason why it’s not in a rush to become high, perhaps fifty metres.According to the forest rangers, it reaches 5 cm of height during its first year. And its big enemies, together with the winter chill, are the blades of grass that could shade it and suffocate it. During its second year the fir can reach an height of 10 centimetres and its existence is still very insecure: its roots are still small and a long drought could condemn it to death. After four or five years, our tree finally measures about 40 cm and it could face life quite calmly, if it wasn’t for deer and roe deer that graze its willows, threatening its survival.It’s a hard life for the fir that is ready to embellish your living room for Christmas only after having reached 10-15 years of age. But do not feel guilty if you have chosen a real tree because the wood – as the forest rangers ensure – knows what it’s doing insomuch that the number of the woods that have grown in the last decades is much higher than that of those cut by the lumberjacks. If you are a lucky owner of a small fir that lives in a vase, be ready to enjoy the show of its needles that multiply in spring. That’s the only way for the tree to send its message: please, bring me back to the wood. Guaranteed by a young plant, destined to become the king of the forest.

Il primo anno - raccontano i forestali - l’abete si ferma a cinque centimetri. Tanto che i suoi grandi nemici, oltre al gelo invernale, sono i fili d’erba che potrebbero fargli ombra e soffocarlo. Il secondo anno l’abete rosso può arrivare ai dieci centimetri e la sua esistenza è sempre precaria: dotato (ancora) di piccole radici, basterebbe una siccità prolungata per condannarlo a morte. Dopo quattro o cinque anni il nostro albero sarà finalmente alto una quarantina di centimetri e potrebbe affrontare il mondo con una certa tranquillità, se non fosse per cervi e caprioli che ne brucano le fronde, minacciandone la sopravvivenza.Dura la vita di un abete rosso che, solo quando ha raggiunto i dieci-quindici anni di età, è pronto per abbellire il vostro soggiorno durante le feste di Natale. Ma guai a sentirsi in colpa per aver scelto un albero vero (invece di uno di plastica) perché il bosco - assicurano sempre i forestali - sa fare bene il suo mestiere tanto che in Trentino negli ultimi decenni sono cresciuti (molti) più alberi di quanti ne abbiano tagliati i boscaioli. Senza contare che la maggior parte degli alberi di Natale che si trovano nelle piazze sono stati piantati apposta per essere tagliati appena sono pronti. E subito rimpiazzati con altri germogli. E a chi vi dice che addobbare un albero vero per Natale è un’offesa alla Natura, fate notare che una fabbrica di alberi, cioè un bosco, ha un effetto molto (ma molto) migliore sull’ambiente rispetto a una fabbrica di… plastica. Questo non serve essere forestali per capirlo.Veniamo ai consigli pratici. Lo sapevate che un abete rosso tagliato in autunno, complice il freddo, si conserva quasi intatto per molti mesi se lasciato all’interno della foresta? Ricordatevelo quando porterete il vostro albero dentro casa (ma sarebbe bellissimo lasciarlo sul balcone) avendo quindi l’accortezza di tenerlo almeno lontano dal termosifone, per evitare che diventi secco prima che arrivi la Befana. Se poi siete i fortunati proprietari di un piccolo abete rosso che vive in vaso preparatevi al grandioso spettacolo che questi alberi offrono in primavera quando vi stupiranno con la moltiplicazione (velocissima) degli aghi. È l’unico modo che questo albero ha di lanciare il suo messaggio: per favore riportami nel bosco. Parola di una giovane pianta destinata a diventare il re della foresta.

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#trentinoskisunrise: amore al primo raggio

DAL 3 GENNAIO AL 16 MARZO, IN VALLE SONO ADDIRITTURA SETTE GLI APPUNTAMENTI IN PISTA ALL’ALBA, PER LASCIARSI CONQUISTARE DA SCI E COLAZIONI GENUINE AL SORGERE DEL SOLE

di Elisa Salvi

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Chi non l’ha mai fatto lo mette in cima alla lista dei desideri. Chi l’ha provato almeno una volta, lo ripete. Perché salire ad alta quota sotto le stelle e inaugurare un nuovo giorno con uno slalom alle prime luci del sole è un’esperienza di cui ci si innamora. In Val di Fassa, dal 3 gennaio al 16 marzo, le occasioni per partecipare a #trentinoskisunrise, lo sci all’alba, sono addirittura sono sette: una (o più) per ciascuna skiarea, grazie all’apertura esclusiva di alcuni impianti di risalita che servono il tracciato dove si scia di buon mattino, al supporto in pista dei maestri delle scuole di sci della valle - ovvero Canazei, Campitello, Pozza, Vigo e Moena - e all’ottima accoglienza in sette diversi rifugi che preparano una colazione energetica. La nuova stagione di #trentinoskisunrise nella valle ladina s’inaugura, quindi, il 3 gennaio al Belvedere di Canazei: si sale (da Alba) con la funifor Alba

- Col dei Rossi, s’attende il nuovo giorno, s’inforcano gli sci lungo la pista Kristiania e si fa colazione - per la prima volta - al Rifugio Fredarola, con vista privilegiata sulla Marmolada. Il 25 gennaio è la skiarea Buffaure di Sèn Jan di Fassa / Pozza che ospita lo sci all’alba: salita dal paese in cabinovia e seggiovia fino al Rifugio Al Zedron, dove si fa il pieno di bontà, dopo aver sciato sulla rossa Valvacin. Il 6 febbraio ad accogliere gli sciatori mattinieri è la skiarea Col Rodella, con salita dal paese in funivia, vista del giorno che sorge, discesa sulla pista 3-Tre e caldo ristoro al Rifugio Des Alpes. Chi è innamorato, il 14 febbraio, festeggia con la dolce metà alle luci dell’alba nella conca panoramica del Ciampedie di Sèn Jan di Fassa / Vigo, che si raggiunge con la funivia Catinaccio e, dopo esser sceso sulla pista Thöni, assapora una romantica colazione alla Baita Checco. Il 2 marzo l’appuntamento

è al Passo San Pellegrino, dove la seggiovia Costabella avvicina alla terrazza della Baita Paradiso dove, dopo aver ammirato l’alba e assistito a una performance teatrale di Arianna Gaudio, si scia sulla pista Paradiso. Tutte le donne (ma non solo) l’8 marzo sono invitate al Ciampac, salendo da Alba con la nuova cabinovia, dove assistono all’ascesa del primo sole sulle Dolomiti, scendono con gli sci dalla Sella Brunech e si ristorano tra le leccornie del Rifugio Ciampac. Il gran finale di stagione è in una località che partecipa per la prima volta alla rassegna: il Col Margherita del San Pellegrino. Raggiunta la vetta a 2500 metri con l’omonima funivia, si ammira lo spettacolo d’alta quota del sole che sorge, si fa slalom sulla pista Col Margherita tirata a lucido e si conclude l’esperienza con la ricca colazione al Bar Panorama (info, costi e iscrizioni: www.fassa.com e uffici turistici).

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#TRENTINOSKISUNRISE: LOVE AT FIRST RAY The 2019 season of #trentinoskisunrise in Val di Fassa will be launched on January 3 on Belvedere in Canazei: go up (from Alba) with the funifor Alba - Col dei Rossi, wait for the new day, put on your skis along the slope Kristiania and have breakfast at the refuge Fredarola, with a privileged view over the Marmolada. On January 25 it’s the turn of the ski area Buffaure in Sèn Jan di Fassa/Pozza to host the skiing at dawn: going up from the village with the cable car and the chairlift to the refuge El Zedron, to fill up with deliciousness after skiing on the red slope Valvacin. On February 6, morning skiers will be welcome at the ski area Col Rodella taking the cable car from the village, with view over the rising day, descent along the slope 3-Tre and warm refreshment at the refuge Des Alpes. Those who are in love, on February 14, can celebrate with their sweethearts, in the light of dawn in the panoramic hollow of Ciampedìe in Sèn Jan di

Lo sci all’alba è tra gli eventi di maggiore successo dell’inverno fassano.

3 GENNAIOSkiarea Belvedere di Canazei Funivia Alba - Col dei Rossi / Pista KristianiaScuola sci Canazei Marmolada Rifugio Fredarola

25 GENNAIOSkiarea Buffaure di Sèn Jan di Fassa - Pozza Cabinovia Buffaure / Pista ValvacinScuola sci Vajolet Rifugio Al Zedron

6 FEBBRAIOSkiarea Col Rodella di Campitello Funivia Col Rodella / Pista 3-TreScuola sci CampitelloRifugio Des Alpes

14 FEBBRAIOSkiarea Catinaccio di Sèn Jan di Fassa - Vigo Funivia Catinaccio / Pista ThöniScuola sci Vigo di Fassa Baita Checco

2 MARZOSkiarea San Pellegrino di MoenaSeggiovia Costabella / Pista ParadisoScuola sci Moena Dolomiti Baita Paradiso

8 MARZOSkiarea Ciampac di Alba di CanazeiCabinovia Ciampac / Pista Sella BrunechScuola sci Canazei Marmolada Rifugio Ciampac

16 MARZOSkiarea San Pellegrino di Moena Funivia Col Margherita / Pista Col MargheritaScuola sci Moena Dolomiti Bar Panorama al Col Margherita

APPUNTAMENTICON LO SKISUNRISE

IN VAL DI FASSA

Fassa/Vigo that can be reached with the cable car Catinaccio and after descending along the slope Thöni, taste a romantic breakfast by the refuge Baita Checco. On March 2, the appointment is on San Pellegrino Pass, where the chairlift Costabella leads us nearby the terrace of Baita Paradiso where, after the show of the dawn, guests will ski along the slope Paradiso. All women (but not only women) are invited on March 8 at Ciampac where, once arrived from Alba with the new cable car, they will have the chance to see the ascent of the first sun over the Dolomites, then descend with the skis from the Sella Brunech and refresh with the delicacies of the Ciampac refuge. The “grand finale” of the season takes place on March 16 in a location that takes part to the initiative for the very first time: Col Margherita on San Pellegrino Pass. Once reached the top at 2500 metres with the namesake cable car, you can admire the show of the rising sun, slalom on the just-beaten slope Col Margherita and conclude the experience with a rich breakfast at the Bar Panorama (info and enrolment: www.fassa.com and tourist offices).

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Marzo a suon di musica e buon cibo UN MESE FITTO DI EVENTI, SULLE TERRAZZE DEI RIFUGI, DOVE SI DANNO APPUNTAMENTO

LE RASSEGNE “HAPPY CHEESE” E “VAL DI FASSA PANORAMA MUSIC”

di Andrea SelvaIl finale di stagione invernale in Val di Fassa si conferma il più armonioso, saporito e divertente delle Dolomiti, grazie a due rassegne che s’intrecciano entusiasmando appassionati di musica e buongustai. Quando le giornate si riempiono di sole ed è corroborante fare il pieno di calore sulle terrazze dei rifugi, tornano “Happy Cheese”, l’apoteosi dell’aperitivo al formaggio locale, e “Val di Fassa Panorma Music”, il trionfo del ritmo ad alta quota. Eccetto l’anteprima, del 26 gennaio in Piaz de Ramon (ore

17) a Moena, per brindisi e cooking show in occasione della Marcialonga (27 gennaio), “HappyCheese” organizzata da “Strada dei Formaggi delle Dolomiti” e Apt di Fassa, concentra a marzo i suoi appuntamenti più interessanti. Nell’infilata di eventi che punteggiano tutto il mese, da non perdere il 6 marzo (ore 16.30) l’affascinante “Taste the Sunset” ai 2950 metri del Sass Pordoi, dove alla luce del tramonto sulla Terrazza delle Dolomiti del Rifugio Maria, si gustano orizzonti e formaggi

fassani, accompagnati da Trentodoc e note soft. Chi è a caccia di un bel movimento in pista, lo trova il 23 marzo (ore 11) alla Baita Paradiso del San Pellegrino, dove oltre all’aperitivo goloso a base di caci locali, mele e vino trentino, s’inaugura l’edizione bianca di “Val di Fassa Panorama Music” con lo straordinario sound dei Savana Funk, che il 24 marzo (ore 12) si esibiscono al Rifugio Ciampolin della skiarea Belvedere di Canazei. Il festival, organizzato da società

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d’impianti a fune e Apt di Fassa sotto la direzione artistica di Enrico Tommasini, si propone fino al 7 aprile con una versione particolarmente energetica che trova location ideali nelle terrazze con vista di alcuni rifugi sulle piste (raggiungibili con gli impianti anche da chi non scia). “Panorama Music” prosegue il 28 marzo (ore 12) al Rifugio Ciampac dell’omonima skiarea con “Dan Martinazzi blues band” che il 29 marzo (ore 12) è in concerto allo Chalet Valbona, della skiarea Alpe Lusia. Il 30

marzo “Happy Cheese” alla Baita Checco della skiarea Catinaccio (ore 11) è servito di nuovo assieme alla rassegna musicale con il concerto della “Tiger Dixie Band”, dopodiché chiude in bellezza e relax con l’ultimo aperitivo di stagione (ore 18.30) nell’elegante cornice delle QC Terme Dolomiti a Sèn Jan di Fassa/Pozza. La musica invece prosegue il 31 marzo (ore 12) sempre con la “Tiger Dixie Band” alla Baita Cuz della skiarea Buffaure. Gli ultimi appuntamenti con le note frizzanti sulla neve sono il 4 aprile

(ore 12) allo Chalet Cima Uomo della skiarea San Pellegrino con i brillanti “Five To Ten” che il 5 aprile (ore 12) fanno divertire tutti al Rifugio Des Alpes della skiarea Col Rodella. Gran finale, quindi, il 6 aprile (ore 12) allo Chalet Valbona sull’Alpe Lusia con il raffinato concerto di Bandini & Farrington Band, che tornano per l’ultima esibizione del “Panorama Music” il 7 aprile (ore 12) al Rifugio Fodom della skiarea Passo Pordoi (per i programmi delle due rassegne: www.fassa.com e uffici turistici).

Ritmo e gusto sono garantiti dalle rassegne primaverili sulle piste da sci: “Happy Cheese” e “Val di Fassa Panorama Music”.

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Tra fine marzo e i primi di aprile, sono dieci i concerti sulle terrazze dei rifugi della Val di Fassa.

MARCH IS ALL TO THE RHYTHM OF MUSIC AND GOOD FOOD

In March it’s time for “Happy Cheese”, the epitome of local cheese aperitif, and for “Val di Fassa Panorama Music”, the celebration of rhythm at high altitude. With the exception of the preview on January 26 in the square Piaz de Ramon in Moena on the occasion of the Marcialonga, “Happy Cheese” - organized by the “Dolomites Cheese Route” and by the Tourist Board Val di Fassa - concentrates its appointments in March. Among these, on March 6 (at 4.30 p.m.), “Taste the Sunset” offers landscapes and cheeses, accompanied by Trentodoc and soft music notes, at 2950 metres on Sass Pordoi, in the light of the sunset on the Terrace of the Dolomites at Rifugio Maria. If you are looking for a nice situation on slope, meet on March 23 (at 11 a.m.) by the mountain hut Baita Paradiso in the ski area San Pellegrino where a delicious aperitif launches the white edition of “Val di Fassa Panorama Music” with the sound of “Savana Funk”, that on March 24 (at 12.00 p.m.) perform by the refuge Ciampolin in the ski area Belvedere. The festival, organized by the lift companies and by the Tourist Board Val di

Fassa, takes place until April 7 in an energetic version, with concerts that continue on March 28 (at 12.00 p.m.) at the refuge Ciampac in the namesake ski area with the “Dan Martinazzi blues band” playing even on March 29 (at 12.00 p.m.) by the Chalet Valbona in the ski area Alpe Lusia. On March 30 “Happy Cheese” is served at the refuge Baita Checco in the ski area Catinaccio (at 11 a.m.) together with the concert of the “Tiger Dixie Band”, and then concludes in style with the last aperitif of the season (at 6.30 p.m.) in the elegant environment of QC Terme Dolomiti in Sèn Jan di Fassa/Pozza. Music goes on, instead, on March 31 (at 12.00 p.m.) again with the “Tiger Dixie Band” by the mountain hut Baita Cuz in the ski area Buffaure. The notes come back on the snow on April 4 (at 12.00 p.m.) by the refuge Chalet Cima Uomo in the ski area San Pellegrino with the brilliant “Five To Ten” that will entertain everybody also on April 5 (at 12.00 p.m.) by the refuge Des Alpes in the ski area Col Rodella. Big finish then on April 6 (at 12) by the refuge Chalet Valbona on the Lusia Alp with the concert of the “Bandini & Farrington Band”, that on April 7 (at 12) performs at the refuge Fodom in the ski area Passo Pordoi.

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Alessandro Di Bartolo, il giovane direttore

A SOLI 25 ANNI, CON TENACIA E TANTO LAVORO, SI È CONQUISTATO LA GUIDA DELLE ELEGANTI QC TERME DOLOMITI, VERA OASI DI BENESSERE DELLA VALLE

di Elisa Salvi

È il contrario dello stereotipo sui giovani - poco disposti a impegnarsi e a fare gavetta - che circola in Italia. Alessandro Di Bartolo, 28 anni di Casorate Primo (Pavia), dirige da fine 2016 (quando sono state inaugurate) le QC Terme Dolomiti di Pozza: centro di 4300 metri quadri distribuiti su tre livelli, con piscine, vasche idromassaggio, percorsi kneipp, cascate d’acqua, bagni a vapore, saune e biosaune, stanze del sale, aree massaggi e relax. Ma, prima di arrivare in Val di Fassa, ne ha fatta di

strada. E pure in poco tempo. Tenace e risoluto nell’obbiettivo di migliorarsi, Alessandro grazie alla sua famiglia, dove non mancano mai “amore e cibo” come sottolinea con orgoglio, cresce con valori solidi. È il maggiore di tre fratelli e comincia a lavorare d’estate come metalmeccanico mentre ancora frequenta il liceo. Preso il diploma, s’iscrive alla facoltà di Economia a Pavia e, nel frattempo, si mantiene lavorando in un supermercato prima, alle Poste e all’Ikea poi. Intraprende, quindi, un percorso nella ristorazione,

partendo dal gradino più basso: il lavapiatti. «È una posizione - racconta Alessandro - che mi ha permesso di osservare e imparare, tanto che nel giro di poco ho cominciato a preparare alcuni piatti, scoprendo un amore sincero per la cucina». Un’esperienza che fa fruttare pure negli Stati Uniti: «Mi sono trasferito per un periodo a Chicago, dove oltre a far pratica con l’inglese, ho lavorato in un due ristoranti e in un bar. Avevo tutta la settimana impegnata e guadagnavo bene». Ma la nostalgia per la famiglia,

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specie per il fratello minore (che ora ha 11 anni), lo fa rientrare in Italia anche con la prospettiva di un’occupazione che, invece, svanisce. «È stato un periodo nero, avevo lasciato tutto negli Usa e mi sono trovato a ricominciare da zero». Alessandro, così, lavora in un paio di bar in centro a Milano e per le società di catering (da mille coperti) dell’autodromo di Monza. Poi, arriva la svolta: un colloquio per QC Terme Milano. L’azienda non si lascia sfuggire un ragazzo pieno di buona volontà e lo inserisce subito nel suo bistrot. «Mi sono buttato a capofitto nel lavoro. Mi piaceva da morire. Di lì

a poco sono diventato responsabile di reparto: avevo 22 anni e coordinavo sei persone. In Italia non si trova facilmente un’azienda che crede in un giovane e io volevo ripagare chi mi aveva scelto dimostrando, anche a me stesso, di essere all’altezza. Ho dato il massimo, passando dall’organizzazione di piccoli eventi a quelli importanti con case di moda come Dior e influencer come Chiara Ferragni». In quel periodo entusiasmante, Alessandro partecipa anche al reality televisivo “The Chef” dove si classifica quarto. Poi, nel 2015 arriva l’occasione per fare il salto di qualità. «A 25 anni non era scontato che

mi venisse affidata la responsabilità di un centro dei fratelli Quadrio Curzio, ma avevo le idee chiare. Mi sono proposto ed è andata bene. Dopo aver girato per un anno le strutture del gruppo (dal 2018 sono nove in Italia e una a Chamonix) per capirne la gestione, nel 2016 sono arrivato pieno di speranze in Val di Fassa. E mi sono subito sentito a casa». Alessandro, però, si scontra anche con alcuni aspetti di cui non aveva tenuto conto: «Sul centro c’erano tante aspettative, ma anche perplessità sulla sua capacità di generare turismo. Perciò, da curioso, ho cercato di capire i motivi dello

Alessandro Di Bartolo: «Nella mia famiglia non mancano mai amore e buon cibo».

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ALESSANDRO DI BARTOLO, THE YOUNG DIRECTOR

He is definitely the opposite of the stereotypes, widespread in Italy, about the new generations that are often judged “deadbeat”. Alessandro di Bartolo, 28 years old, from Casorate Primo (Pavia), has been running QC Terme Dolomiti in Pozza since the end of 2016 (when the SPA centre was launched): the centre is 4300 square metres wide, distributed on three levels, with pools, whirlpools, waterfalls, steam baths, saunas, halotherapy, massage and relaxation area. But before getting to Val di Fassa Alessandro has come a long way. He is the oldest of three and, during the High School, he started working as a steelworker in summer. Once graduated he subscribed at the University of Economy in Pavia and, in the meantime, would support himself with several jobs. Then, he undertook a path in the restauration, starting from the bottom, as a dishwasher. «This job - Alessandro explains - has given me the possibility to observe and learn, insomuch that in a very short time I have also started to prepare some dishes and have discovered my passion for cooking».A culinary experience that has brought him even to the States. Once back in Milan, he went on an interview for QC Terme Milano. The company couldn’t let such a willing guy get away and introduced him to the bistrot of the SPA centre. «I threw myself into this job and I soon became head of department: I was 22 years old and I would coordinate six people. I did my best and after having started with smaller events I went on with organizing the most important ones, with fashion houses like Dior and influencers like Chiara Ferragni». In 2015, he seized the opportunity to make the great leap: he became the director of the brand new QC Terme Dolomiti SPA centre. Now that the centre is well on track, Alessandro has new goals in his mind. «We work hard in order to make Val di Fassa an important destination for thermal tourism, by focusing on a seasonal adjustment process that is giving the first signs. The ambition of those who work here, meanwhile, is to live a satisfying professional experience and an opportunity of personal growth».

di garantire la qualità e l’efficienza dei centri QC Terme, si è prefissato - naturalmente - altri traguardi. «Stiamo lavorando affinché la Val di Fassa diventi una meta ricercata del turismo termale, puntando a una destagionalizzazione di cui si vedono i primi segnali. Per continuare a crescere nel modo migliore, però, è essenziale saldare il legame con l’identità locale e i fornitori del posto, per cui QC Terme Dolomiti deve mantenere il ruolo di vetrina. Per coloro che lavorano qui, invece, l’ambizione è fare del centro un’esperienza professionale gratificante e un’occasione di crescita personale».

scetticismo. Ho ascoltato le ragioni di diverse persone della valle, stretto relazioni con fornitori locali e conosciuto nuovi amici». Che le QC Terme Dolomiti siano una straordinaria risorsa per la valle è stato chiaro, a tutti, di lì a pochi giorni dall’apertura di un centro che si integra con eleganza nel territorio ed enfatizza, con arredi e dettagli, la cultura ladina. Gli ottimi trend confermano la sua crescita al passare di ogni stagione. Ora che Alessandro ha superato la fase di ambientamento, ha creato ottime relazioni con fornitori e aziende del territorio e costruito una squadra di collaboratori capace

Alessandro Di Bartolo: «Per coloro che lavorano qui l’ambizione è fare del centro un’occasione di crescita personale».

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Con la maschera è sempre magiaLO SCULTORE PAOLO COSTAZZA È UN MAESTRO NELLA REALIZZAZIONE DI MASCHERE DA KRAMPUS E DI CARNEVALE, DA INDOSSARE PER CELARE LA PROPRIA IDENTITÀ E VIVERE SOGNI A OCCHI APERTI

di Valentina Redolfi

Paolo Costazza, 36 anni di Pozza è uno dei migliori scultori della valle. Formatosi alla scuola professionale di scultura della Val Gardena, ha vinto parecchi concorsi d’arte, l’ultimo proprio a settembre di quest’anno, aggiudicandosi il primo premio al “Simposio di scultura lignea Toni Gross”.

Pur mantenendo uno stile tradizionale, Costazza realizza diversi tipi di sculture, tra queste “la faceres” (maschere, in ladino) fassane e le maschere da “krampus”, creature fantastiche che, come da tradizione, a inizio dicembre accompagnano San Nicolò, tra le vie dei paesi e nelle case dei bambini fassani. «Per realizzare le

maschere in legno - spiega Costazza - si utilizza il legno di cirmolo (pino cembro), morbido, profumato e adatto alla lavorazione artigianale. In base alla grandezza, la maschera viene ricavata da un pezzo unico oppure da più pezzi assemblati. Si inizia con la sbozzatura per togliere il legno in eccesso, poi si passa alla ricerca delle forme e, con

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un lavoro minuzioso, alla rifinitura dei particolari che comprende la lisciatura, la cura dei dettagli e lo svuotamento della maschera che porterà all’ottenimento di una maschera leggera e comoda da indossare. Per la pittura si utilizzano colori acrilici oppure a olio. Un buon invecchiamento, poi, può fare la differenza». Per una maschera completa e finita servono alcuni giorni e il costo varia dai 200 agli 800 euro. Per la maschera da Krampus il costo aumenta. La maschera più venduta è quella da “Bufon”, personaggio irriverente e spiritoso col naso lungo a cui è attaccato un pendaglio, a seguire ci sono le altre tipiche del carnevale fassano: la maschera “da bel”, che enfatizza i tratti dolci e sinuosi di un animo nobile e buono, e quella “da burt” dall’aspetto più rude e grottesco dell’uomo di montagna.

Negli ultimi anni molto richieste sono le maschere da Krampus, che possono essere più scherzose e simpatiche così da poter essere anche appese in casa, oppure avere un aspetto spettrale e cattivo per incutere paura. Certo, queste dovranno essere tenute nascoste in qualche baule in cantina. Generalmente, più la maschera fa paura, più piace. Fra i diversi stili ci sono le maschere con tratti mostruosi proponenti forme animali o innaturali, forme umane ma con cicatrici o colorazioni particolari, oppure quelle con profonde rughe e lunghe barbe. Fra gli scultori specializzati in maschere da krampus c’è una continua ricerca per sperimentare nuove forme e materiali: è una lavorazione molto più impegnativa e più ricercata rispetto alle classiche maschere in legno e anche in confronto al passato.«A mio parere - dice Costazza - la

figura, dall’oscura provenienza, del krampus non dovrebbe mai perdere quell’alone di paura e mistero. La sua funzione è accompagnare San Nicolò nella visita alle famiglie e punire i bambini più birichini e disobbedienti a genitori e nonni. Oggi vanno di moda le sfilate e, seppur molto apprezzate, in questi frangenti la tipica magia della tradizione svanisce. Le sfilate svelano molte cose e addirittura si vedono gruppi di bambini vestiti da krampus. Questo non lo condivido e preferisco lasciare ogni cosa al suo tempo. A me capita di indossare la maschera in legno in occasione di qualche festa speciale, Epifania, Carnevale o alle fiaccolate della Scuola di Sci di Pozza. Ogni maschera nasconde l’identità di chi la indossa e riesce a dare un senso di enigma e curiosità in chi sta dall’altra parte. Finché l’identità non viene svelata, la magia può continuare».

Paolo Costazza: «La figura del Krampus non dovrebbe mai perdere l’alone di paura e mistero».

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IT’S ALWAYS MAGIC WITH THE MASKThe 36-year-old Paolo Costazza from Pozza is one of the best sculptors in the valley. After his studies at the sculpture professional school in Val Gardena, he has won several Art competitions, the last of which is the first place at the “Toni Gross Symposium” of wood carving that took place in September.Always maintaining a traditional style, Costazza

realizes several types of sculptures, including the local “faceres” (Ladin word for “masks”) and the masks of the “Krampus”, mythical creatures that, according to the tradition, accompany St. Nikolaus through the streets of the villages and to the houses of the kids at the beginning of December. «The wooden masks - Costazza explains - area made out of pine wood that is soft, perfumed and easy to work. The mask can be made up from one single piece or more assembled pieces, according to its dimensions. You begin by boasting the piece to remove the exceeding wood, then the following steps are the research of the forms and, with a thorough work, the finishing of the particulars, that includes the smoothing, the refining of the details and the voiding of the mask in order to obtain a light and comfortable mask to wear. Then it needs to be painted, with acrylics or oil colours. A good ageing, finally, can make the difference».A carnival mask costs between 200 and 800 euros. But the price of the Krampus masks is higher. «I find- Costazza says - that the obscure originating figure of the Krampus shouldn’t lose its charm made of fear and mystery. The parades are a today’s fashion and, even if much appreciated, here the magic of the tradition fades away. The identity of who is wearing the mask is hidden behind it and this creates a sense of mystery in those who are watching. Until the identity is not revealed, the magic can go on».

Paolo Costazza: «Ogni maschera nasconde l’identità di chi la indossa e riesce a dare un senso di enigma in chi la osserva».

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LA STORIA DELLO SCI PASSA PER LA GRANDE GUERRA

IN ESPOSIZIONE ALLA MOSTRA MOENESE “1914-1918 ‘LA GRAN VERA’ - LA GRANDE GUERRA: GALIZIA, DOLOMITI”, DUE RARISSIME UNIFORMI DI SCIATORI COMBATTENTI

di Michele Simonetti “Federspiel” e Mauro Caimi*

“Dolomiti, inverno 1916. Siete sulla Marmolada, la neve alta fino a 9 metri, immaginatevi in un immensa distesa bianca e silenziosa. Nebbia e sole, ai piedi avete degli sci, i primi sci. Due assi di legno con le punte ricurve e un attacco che vi permette di sciare con la tecnica del telemark. Ginocchia

piegate a fondo ad ogni curva. Niente lamine, solo la vostra abilità e tecnica vi permetteranno di scendere. Alzate il tallone nel gelo della mattina per affrontare un pendio ripidissimo, la neve è fresca e i vostri scarponi di cuoio si flettono per tenere la traiettoria mentre i bastoncini di bamboo vi

aiutano a tenere l’equilibrio. Zaino, fucile, giberne, baionetta, cappuccio vi infagottano e pesano addosso. Non è una mattina qualunque è una mattina di guerra. Una mattina di morte, gelo, paura e speranza perché, seppure nel fiabesco paesaggio delle Dolomiti, state andando a combattere, a morire o a

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uccidere. Dal fianco della montagna, una mitragliatrice nemica comincia il suo canto di morte, aumentate la velocità, gli sci tengono, ma è difficile, avvolti nella giacca mimetica, con a fianco i vostri compagni, cercate un riparo, una buca. Qualcuno arriva, altri giacciono urlanti, feriti, irraggiungibili. La neve si chiazza di rosso”.Sciare nel periodo della Grande Guerra era un avventura nell’avventura. La tecnica rudimentale fu sviluppata prima del conflitto. Un impulso fu dato sicuramente da due dei principali precursori dello sci alpino: l’austriaco Mathias Zdarsky e Georg Bilgeri ufficiale dell’esercito austroungarico. Il ministro della Difesa austroungarico, generale Von Georgi, iniziò la trasformazione dei reggimenti K.K. Trient I, Bozen II e dal 1910 il reggimento Innichen III, in reparti da montagna a difesa del confine tirolese. Nel 1907 il tenente dei K.K. Landesschützen Lòschner salì per la prima volta con gli sci diverse vette dolomitiche, mentre nel 1908 un reparto di Landesschützen dotato di sci arrivò sull’Ortles. In Italia, il primo reparto

di alpini sciatori fu formato nel marzo del 1902, ma fu nell’inverno 1916-1917 che vennero creati reparti organici di sciatori.Durante il primo autunno di guerra ci si rese conto della necessità di indumenti adatti per le truppe operanti sulla neve, dove gli sciatori si rivelarono indispensabili per i combattimenti, le comunicazioni tra i ghiacci e i rifornimenti in sperduti avamposti. Alla mostra “La Gran Vera” al Navalge di Moena, aperta tutto l’inverno, potete vedere in dettaglio due magnifiche tenute da sciatori italiani e austriaci: si tratta di pezzi rarissimi, quasi unici e in ottimo stato di conservazione. La Grande Guerra ha portato con lo sci primordiale e le teleferiche al lancio successivo dello sviluppo turistico degli sport invernali. Non tutto viene per nuocere, per fortuna. Ma quando sarete sulle piste di Pordoi, Marmolada, Lusia e San Pellegrino, dedicate un pensiero a chi sciò cent’anni fa, su quei pendii, con altro animo e coraggio straordinario.

*Simonetti “Federspiel” e Caimi sono i curatori della mostra di Moena

SKIING DURING THE GREAT WARSkiing during the First World War has been an adventure in the adventure. The basic technique had been developed before the War. An impulse has surely been given by two of the main forerunners of Alpine skiing: the Austrian Mathias Zdarsky and Georg Bilgeri, officer of the Austro-Hungarian army. The Defence minister, the General Von Georgi, began the transformation of the battalions K.K. Trient I, Bozen II and from 1910 of the battalion Innichen III into mountain companies to defend the Tyrolean borderline. In 1907 the lieutenant of the K.K. Landesschützen Lòschner first ascended several dolomitic peaks with the skis, while in 1908 a department of the Landesschützen reached the Ortles on ski. In Italy, the first department of Alpine Troopers with the skis was founded in March 1902, but real departments of skiers were first created in the winter 1916-1917.During the first autumn of war the necessity of appropriate garments for the troopers that were fighting on the snow became clear and there the skiers revealed being essential for the combats, the communications through the ice and to supply the remote outposts.By the exhibition “La Gran Vera” at the Navalge theatre in Moena, open all the winter long, you can see in detail two beautiful uniforms of Italian and Austrian skiers: these are extremely rare pieces that are in a really good shape. With archaic skiing and with the zip lines the Great War has led to the launch of tourism development of winter sports. A blessing in disguise, luckily. But when you are on the slopes of Pordoi, Marmolada, Lusia and San Pellegrino, dedicate a thought to those who skied there a thousand years ago, on those slopes, with another spirit and with an extraordinary bravery.

Nelle foto: tenuta mimetica da sciatore italiano; attacchi da sci Bilgeri in dotazione all’esercito austriaco; sciatori dell’esercito austriaco 1916, sullo sfondo il Sasso Lungo. Nella pagina a fianco: tenuta mimetica da sciatore austriaco

FassaNews InvernoWinter2018/1956

Cedea: Dolomiti da bereL’ACQUA, CHE SGORGA A 1500 METRI TRA LE ROCCE DELLA VAL DI FASSA,

DIVENTA UN PRODOTTO DI LUSSO PRONTO A CONQUISTARE I MERCATI INTERNAZIONALI

di Elisa Salvi

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Natura, salute, lusso. Tutto questo si concentra nelle gocce di Cedea, l’acqua minerale che zampilla a 1500 metri tra le rocce della Val di Fassa, pronta ad approdare sulle tavole del mondo. E le premesse ci sono tutte perché ciò avvenga dato che quest’acqua, racchiusa in raffinate bottiglie di vetro ispirate nelle sfumature all’enrosadira e al cielo blu delle Dolomiti secondo il design del fassano Nicola Pitscheider, è stata premiata a Berlino al Red Dot Communication Design Award 2018. Cedea, acronimo di “C’è la dea dell’acqua”, è il progetto ambizioso di Lizio Rizzi di Canazei, cominciato nel 2006 con la scoperta della sorgente. Nel 2008 la Provincia di Trento gli concede il permesso di raccogliere l’acqua e analizzarla, così se ne scoprono le caratteristiche, davvero uniche, a cominciare dalla stabilità dei suoi parametri: si tratta di un’acqua alcalina (una classe piuttosto rara), oligominerale (130 mg/l di solidi totali disciolti), che sgorga a 6,9 gradi con pressione costante, può essere assunta da tutti senza causare ritenzione idrica. Ma soprattutto ha un ph 8,1 (a differenza della maggior parte delle acque che con ph tra 6 e 7

risultano acide) che aiuta a mantenere stabile anche il ph corporeo, messo alla prova da vari alimenti. Tutte peculiarità dovute al suo filtraggio tra le rocce dolomitiche, che le donano un equilibrio tale da essere, oltre che buona da bere, pure ideale nella diluizione dell’whisky. Affinché queste proprietà siano conosciute e soprattutto bevute da molti, Lizio Rizzi e la moglie Monica Menozzi hanno lavorato intensamente per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie e una concessione venticinquennale. I due hanno pure costruito uno stabilimento ad Alba di Canazei per produzione, imbottigliamento e distribuzione di Cedea. «La nostra - spiega Monica, che è idrosommelier - è un’azienda green: l’acqua appena sgorga viene immessa nella conduttura che finisce direttamente nello stabilimento, luogo che apriamo alle visite (comprese le scolaresche) e ai corsi di degustazione per diventare sommelier dell’acqua».L’ambizione, date le proprietà singolari di Cedea, che nasce nel cuore di un Patrimonio Unesco e il design ricercato della sua confezione (le bottiglie, di acqua naturale o leggermente frizzante, sono nelle misure da 750 ml e 375 ml),

è rivolgersi al mercato del lusso internazionale ed essere servita sulle tavole raffinate dei ristoranti stellati e gourmet, in primis quelli della Val di Fassa (in futuro sarà possibile anche l’acquisto online). «In questi mesi siamo molto impegnati nella promozione del prodotto, sia attraverso la presenza in eventi prestigiosi come la Mostra del Cinema di Venezia 2018 - dove uno spot di Cedea è stato proiettato sul maxi schermo accanto al red carpet solcato da registi e attori - sia tramite le principali fiere di settore in Italia e in luoghi significativi, per la nostra acqua, come Montecarlo e Dubai». La propensione alla commercializzazione all’estero si evince anche dal sito di Cedea che è in lingua inglese e russa e prossimamente avrà le versioni araba e cinese. Quest’acqua diventa, quindi, una nuova ambasciatrice del territorio in cui nasce. E lo fa grazie a una comunicazione efficace, dal sito, ai canali social, che da alcuni mesi anticipano il prodotto, fino al logo sagomato verticalmente. Si tratta di una rosa dal gambo lungo, che rimanda al Giardino delle rose di Re Laurino, protagonista delle leggende ladine che hanno preso forma proprio in Val di Fassa.

Lizio Rizzi e Monica Menozzi, gli imprenditori dell’acqua Cedea

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CEDEA: THE DOLOMITES TO DRINKNature, health, luxury. This is what concentrates in the drops of Cedea, the mineral water that gushes out of the rocks at 1500 metres in Val di Fassa, ready to land on the tables all around the world. And there are the right conditions for this to happen as this water, enclosed in fine glass bottles inspired by the scents of the “Enrosadira” and by the blue sky of the Dolomites, has been awarded at the Red Dot Communication Design Award

Il design dell’acqua Cedea è stato premiato a Berlino al Red Dot Communication Design Award 2018.

2018 in Berlin. Cedea, named after the Goddess of water, is the ambitious project by Lizio Rizzi from Canazei that has started in 2006 with the discovery of its spring. In 2008, the Province of Trento gave him the permission to collect and analyse it, so that he discovered its unique components, such as the stability of its parameters: it is an alkaline (a very rare class), low- mineralized (130 mg/L of Total Dissolved Solids) water that flows out with constant pressure at 6,9° C and that can be drunk by everybody as it does not cause any liquid retention and above all because its pH is 8,1 (while the majority of waters is acid, with a pH between 6 and 7). Rizzi and his wife, Monica Menozzi, have worked hard to obtain the necessary authorisations and a 25-year-long concession, in order to let these features be known – and drunk – by many people. He has even built a factory in Alba di Canazei to produce, bottle and distribute Cedea. The aim, due to the unique characteristics and to the finest design of the packaging of this water which generates in the heart of a Unesco World Heritage Site (the bottles, either natural or low sparkling are available in 750 ml size and in 375 ml size), is to address to the luxury market, especially abroad. It is no coincidence that the website of Cedea is in English and Russian and will soon have an Arabian and a Chinese version (further information and purchase: www.cedea.com).

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Pesce d’alta quotaALCUNI RIFUGI SULLE PISTE DA SCI PROPONGONO MENÙ AL PROFUMO DI MARE

PER SPUNTINI E PRANZI ORIGINALI, CHE PIACCIANO MOLTO AGLI STRANIERI

Ostriche e spaghetti allo scoglio sulla neve? Perché no. Duecentocinquanta milioni di anni fa le Dolomiti erano placidamente sommerse dal mar della Tetide. Una distesa di acque calde, simili agli attuali mari tropicali ricchi di piante, pesci e molluschi. Tracce di questa storia sono giunte, fino a nostri giorni, scolpite nei fossili. Sarà per questa antica origine marina che, negli ultimi anni, non è strano trovare pesce pure in alta quota. Non solo quello tipico di laghi e torrenti alpini, come trote e coregoni, ma pure quello appena

pescato in mare e servito espresso sulle piste da sci. C’è chi in rifugio, di fronte a un menù a base di linguine all’astice e tagliata di tonno, rimane un po’ perplesso. Ma la maggior parte degli sciatori (e non) trova queste proposte esotiche. In particolare, ostriche, capesante e branzini, piacciono agli ospiti del Nord ed Est Europa per cui le Dolomiti rappresentano la porta d’ingresso all’area mediterranea del nostro continente e soprattutto apprezzano la cucina italiana, dove il pesce è uno degli alimenti principe.

Se, in passato, sulle nostre cime erano rari i rifugi che servivano pesce - in tal senso, ha fatto storia il gardenese Rifugio Comici che s’incontra lungo il Sellaronda - ora anche in Val di Fassa sono diversi i gestori che si prodigano nel servirlo. «L’anno scorso abbiamo sperimentato - spiega Lucia Pescol del rifugio Al Zedron, sul panoramico Col de Valvacin, nella skiarea Buffaure - il menù di pesce ogni venerdì ed è stato un successo. I clienti, che lo vedevano esposto, ce lo chiedevano anche negli altri giorni della settimana. Perciò

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quest’inverno lo proponiamo tutti i giorni». Il pesce ai 2354 metri di Al Zedron arriva fresco il martedì e il giovedì, da gustare quindi la “Pasta allo scoglio”, ma anche il “Risotto al radicchio di Treviso e gamberi”, i “Paccheri Felicetti con astice, olive taggiasche e pomodori”, i “Ravioli di pasta fresca con gamberi e granchio su crema di patate e porro” solo per citare alcune portate (prezzi tra i 10 e i 16 euro). «Queste proposte - sostiene Lucia - sono apprezzate soprattutto dai clienti stranieri, che gradiscono molto una pausa al gusto di mare in alta montagna». Si distinguono anche per gli antipasti chic il Rifugio Fienile Monte e l’appena rinnovato Rifugio Salei (2222 m), nella skiarea Col Rodella. «Perfetti per un aperitivo particolare sulla

neve - spiega Alessandro Monteleone, titolare di entrambi i presidi alpini - sono sia l’antipasto “Mari e Monti”, con gamberoni, formaggio fritto e carne salada (34 euro per 2 persone), sia le ostriche che serviamo freschissime. Inoltre tra i piatti del giorno, mercoledì e venerdì, gli sciatori possono scegliere fra “Risotto di pesce”, “Spaghetti allo scoglio”, “Trancio di tonno alla griglia” e altre portate (18 euro circa)». Anche i valligiani sembrano apprezzare il pesce in rifugio: «Le persone del posto - continua Monteleone - quando si possono permettere una sciata magari a fine stagione, ordinano volentieri il pesce sulle piste. Certo, i più curiosi si dimostrano gli stranieri desiderosi di assaggiare non solo le ricette della tradizione ladina, ma anche i cibi tipici

della cucina italiana e mediterranea, dove il pesce non manca».Molto ampia la scelta dei piatti di mare anche allo Chalet Valbona (1820 m), nella skiarea San Pellegrino - Alpe Lusia, dove nell’accogliente American Bar l’antipasto è a base di ostriche, gamberetti e, per chi gradisce, anche di pesce azzurro. Nel menù alla carta (varia ogni settimana) del ristorante del Vabona è possibile trovare invece “Trofie agli scampi e capesante” (18 euro), “Tagliata di tonno” o “Filetto di branzino” (26 euro). Infine al self service si gustano spesso sia “Baccalà con patate” sia “Seppie e moscardini in umido” (costo circa 10 euro). Non resta, quindi, che augurare a chi sale in quota un buon ristoro di mare in montagna.

La maggior parte degli sciatori (e non) trova esotiche le proposte di pesce in rifugio.

Sopra: la terrazza del rifugio Fienile Monte.A fianco: Lucia Pescol e lo chef del rifugio Al Zedron

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HIGH-ALTITUDE FISH

What about some oysters or seafood spaghetti on the snow? Why not. About 250 million years ago, the Dolomites were peacefully sunken under the Tethys Sea. An extent of warm water, similar to nowadays tropical seas that are rich in plants, fishes and shellfishes. Maybe due to this marine origin, several mountain huts have been proposing fish dishes in

Val di Fassa in the last years. «Last year we tried out - Lucia Pescol from the mountain hut Al Zedron in the ski area Buffaure explains - with the fish menu every Friday and it was a successful initiative. That’s why we will propose it every day this year». Fresh fish arrives every Tuesday and Thursday at the “Al Zedron”, at 2354 metres: not to be missed, the seafood pasta as well as the risotto with radicchio and prawns or the Felicetti pasta with lobster, olives and tomatoes and many other dishes (price between € 10 and 16). Also interesting, the chic appetizers of the mountain hut Fienile Monte and the just-renovated Salei (2222 m.), in the ski area Col Rodella. «Both our “surf and turf” -appetizer with prawns, fried cheese and traditional “carne salada” - (euros 34 for 2 persons) and our oysters, always served very fresh, are perfect for a fancy aperitif on the snow - Alessandro Monteleone, owner of both the mountain huts, tells - Furthermore on Wednesday and on Friday skiers can choose among the dishes of the day between the fish risotto, the seafood spaghetti, the grilled tuna and other dishes (about € 18)». Even Chalet Valbona (1820 m), in the ski area Alpe Lusia - San Pellegrino, offers a wide choice of sea dishes. Its cozy American Bar serves an appetizer with oysters, shrimps and blue fish (€ 26), while by the self-service it is possible to enjoy both some “codfish with potatoes” and some “stewed squid” (about € 10).

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“Ristora Moena” è nata in FranciaVIGILIO DONEI, PROMOTORE DELL’ASSOCIAZIONE, VENTICINQUE ANNI FA HA PRESO SPUNTO

DA UN’INIZIATIVA D’OLTRALPE CHE HA DATO FRUTTI ANCHE NELLA VALLE LADINA

«In cucina non si inventa niente, al massimo si reinterpreta». Ne è convinto Vigilio Donei, promotore del sodalizio, tra chef e ristoranti, “Ristora Moena”, che nel 2018 festeggia venticinque anni. E, a sostegno della sua tesi, Donei porta ad esempio proprio lo spunto per la nascita dell’associazione culinaria, che riunisce i ristoranti “Malga Panna”, al cui timone c’è lo stellato Paolo Donei (figlio di Vigilio), “Tyrol” di Michelangelo Croce, “Rifugio Fuciade” di Martino e Sergio Rossi e “Foresta” di Riccardo Schacher e Massimo Sommariva. «Venticinque anni fa, ero in Borgogna con mia moglie - racconta Vigilio - nel bel mezzo di un tour tra cinque

ristoranti stellati della regione, quando mi sono imbattuto in una brochure dal titolo “Cinque motivi in più per tornare in Borgogna”. L’ho messa in tasca e, una volta rientrato a Moena, ho proposto ad alcuni amici ristoratori di creare un’associazione con l’obiettivo di promuovere il territorio in chiave gastronomica. Allora poteva sembrare un azzardo. Ma i colleghi hanno condiviso l’obiettivo e siamo partiti con tante buone intenzioni». Dalla Francia a Moena, quindi, seguendo l’esempio d’eccellenza. Il primo anno il gruppo è composto da sei ristoratori (c’erano infatti gli chef Alfredo Chiocchetti e Roldo Albano). Presto però restano cinque chef - tanto

che Vigilio Donei realizza un depliant “Cinque motivi in più per tornare a Moena” rifacendosi alla lettera ai ristoranti della Borgogna - e poi, fino ai nostri giorni, quattro. «Per molti, siamo un esempio di collaborazione duratura e produttiva. Nel corso degli anni, abbiamo inventato le rassegne gastronomiche “A tavola con la Fata delle Dolomiti” (quest’anno dal 24 al 29 marzo) e “Sapori d’autunno” (a fine settembre) e pubblicato anche libri con ricette, tradizioni e storia locale. Certo, qualche contrasto c’è stato, ma poi ci siamo sempre ritrovati d’accordo per amore della buona tavola. Il migliore augurio, per noi, è proseguire per altri cinque lustri con lo stesso entusiasmo».

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“RISTORA MOENA” WAS BORN IN FRANCE

“Cooking is never inventing but, at most, it is reinterpreting” believes Vigilio Donei, promoter of “Ristora Moena”, the partnership between chefs and restaurants that in 2018 celebrates its 25th anniversary. And he supports his idea by telling about the cue that has led to the foundation of the culinary association that gathers the restaurants

“Malga Panna” - guided by the starred chef Paolo Donei (Vigilio’s son), “Tyrol” of Michelangelo Croce, “Rifugio Fuciade” of Martino and Sergio Rossi and “Foresta” of Riccardo Schacher and Massimo Sommariva. “It was 25 years ago and I was in Burgundy with my wife – Vigilio tells – in the middle of a tour around the five starred restaurants of the region, and I came across a brochure entitled “ 5 reasons more to come back to Burgundy”. I put it in my pocket and, once back in Moena, I proposed to some friends, all restaurateurs, to create an association whose goal would have been to promote the territory from a gastronomic point of view. At that time, this could have seemed an hazard. But the colleagues went along with my goal and we began with many good intentions.” From France to Moena, so, following an example of excellence. The first year the group was composed of 5 restaurateurs, but they soon were down to 5 and then, until now, four. “We represent an example of lasting and successful collaboration for many. During the years, we have invented the food festivals “A tavola con la Fata delle Dolomiti” (this year from March 23 to 30) and “Sapori d’autunno” (at the end of September) and even published books with recipes, traditions and local history. Of course, we have had some contrasts but then we have always found an agreement, for the love of good food. The best wish, for us, is to go on with the same enthusiasm for other 25 years”.

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Marcialonga Cycling Craft Ciclyng Race 2 giugno - MoenaPercorso lungo, o granfondo, da 135 km, e percorso breve, o mediofondo, da 80 km. Questi sono i tracciati a disposizione dei ciclisti impegnati nella versione su due ruote della Marcialonga, che attraversa (come quella sugli sci) le Valli di Fassa e Fiemme. www.marcialonga.it

Sellaronda Hero Mtb Race 15 giugno - Canazei e passi dolomiticiMigliaia di concorrenti sono al via di quella che è considerata la maratona, sui pedali, più dura al mondo. Ma a fornire energia ai corridori c’è il paesaggio lungo cui si sviluppa il tracciato (da 80 km o da 60 km) tra Gardena, Alta Badia, Arabba, Val di Fassa e Alpe di Siusi. I passi da superare sono Gardena, Campolongo, Pordoi, Sella e Duron per due itinerari a scelta da 85 km o da 60 km. www.sellarondahero.com

Sella Ronda Bike Day Cycling Day22 giugno - Passi Sella, Pordoi,Gardena e CampolongoChi ha voluto la bicicletta: pedali. Questa è la giornata giusta per godersi - senza traffico (ore 8.30-15.30) - i panorami dolomitici del massiccio del Sella e dintorni. Lo sanno bene i 20 mila ciclisti che ogni anno partecipano alla manifestazione. Si parte da Canazei o dalle altre valli. www.sellarondabikeday.com

I PRINCIPALI APPUNTAMENTI DELL’ESTATE 2019

Preview for summer

Val di Fassa Running Running Race23 - 28 giugno - Val di FassaCinque giorni di corsa che piacciono tantissimo. Infatti questa è la 21ª edizione della manifestazione podistica che porta atleti blasonati e amatori a percorrere circa 55 km, lungo i sentieri e le strade forestali della valle. www.valdifassarunning.it

Val di Fassa Enduro World Series Mtb Race29 giugno - CanazeiLa valle diventa capitale dell’mtb enduro grazie alla presenza di una prova mondiale che richiama i migliori bikers. Gli atleti pedalano su un tracciato tecnico ed emozionante, immerso in un eccezionale panorama dolomitico. www.superenduromtb.com

I Suoni delle Dolomiti Arts festival “Sounds of the Dolomites”30 giugno - 31 agosto - Val di FassaDi anno in anno non smette di stupire il festival trentino che porta artisti di fama internazionale a esibirsi sui palcoscenici più belli. Tra questi non mancano quelli della Val di Fassa che spesso ospita inaugurazione e chiusura della rassegna. www.isuonidelledolomiti.it

ACF Fiorentina Football Club Preseason luglio - MoenaL’importante team calcistico si prepara in Val di Fassa al campionato di calcio di Serie A. Tante giornate di allenamento, possibilità per i tifosi di seguire i loro idoli da vicino sul campo del centro sportivo C. Benatti e di assistere a interessanti partite amichevoli.. www.fassa.com

Val di Fassa Panorama Music Music Festival 1 Luglio - 31 agosto - Val di FassaDiventa sempre più ricca di artisti e generi musicali, la rassegna - promossa dalle società d’impianti a fune della valle e Apt di Fassa - che invita a salire in quota per ascoltare concerti in pieno teatro dolomitico. www.fassa.com

FassaNews InvernoWinter2018/19 67

“Maratona dles Dolomites” Cycling Race7 luglio - Canazei e passi dolomiticiTra i più apprezzati eventi dell’estate sulle delle due ruote, la Maratona offre ai partecipanti addirittura tre itinerari che presentano diverse salite ai passi dolomitici, entrati nella storia del ciclismo italiano. www.maratona.it

Entorn Vich All around Vigo9 e 23 luglio; 13 e 27 agosto - VigoDiverse occasioni per partecipare alla manifestazione che offre tanti assaggi di piatti locali, musica, tradizioni e divertimento per adulti e ragazzi. www.entornvich.it

DoloMyths Run Skyrunner World Series 13-21 luglio - CanazeiDopo il successo dell’edizione 2018, tornano le tre competizioni di skyrunning unite da un unico brand e concentrate in una settimana. “DoloMyths Run”, che nel 2019 entra nel prestigioso circuito “Golden Trail World Series”, prevede: il 14 luglio la “DoloMyths Run Sellaronda Ultratrail”, 60 km attorno al gruppo del Sella; il 19 luglio la “DoloMyths Run Vertical Kilometer”, 2 km con 1000 metri di dislivello da Alba alla Crepa Neigra; il 21 luglio la “DoloMyths Run Skyrace”, 22 km di corsa spettacolare da Canazei al Piz Boè (3150 m) e ritorno. www.dolomiteskyrace.com

“A Spas co la Mùsega” Music Night 17 e 31 luglio e 10 e 21 agosto - PozzaBande, gruppi, artisti, animatori. La sera si accende, lungo la strada principale del paese, sulle note della musica che crea l’atmosfera giusta. Non mancano le sorprese, a partire da quelle culinarie. www.fassa.com

Il Banchetto di Re Laurino King Laurin’s Banquet 18 luglio e 1 agosto - VigoAi 2000 metri del Ciampedie si gustano, di rifugio in rifugio, prelibate proposte gastronomiche. Due occasioni per vivere un’esperienza originale, ispirata a un re leggendario. www.entornvich.com

“Festa Ta Mont” Folk festival 3 - 5 agosto - PozzaWeek end calamita per gli appassionati di tradizioni ladine. Ad attendere i visitatori in Val San Nicolò: spettacoli all’aperto, musica, leggende, giochi, animazione e tanto buon cibo. www.festatamont.it

Marcialonga Running Running Race 1 settembre - MoenaLungo un itinerario che ricalca in parte quello della gara di sci di fondo, ma si concentra in 25 chilometri, gli atleti misurano gambe e tattica da Moena fino sul traguardo di Cavalese. www.marcialonga.it

40ª “Gran Festa da d’Istà” Folk Festival5 - 8 settembre - CanazeiIl clou della festa è domenica, quando in centro al paese, sfilano bande e gruppi folk di tutta la valle e dei territori ladini limitrofi. Nei quattro giorni precedenti, si saluta l’estate con grande allegria: a suon di musica e gustando i piatti ladini più appetitosi. www.granfesta.com

Val di Fassa Marathon Mtb Marathon Race8 settembre - MoenaRichiama attenzione e tanti partecipanti questa gara di mountain bike che, nel corso degli anni, pur cambiando nome e itinerario, rappresenta una sfida di grande valore per i biker. www.valdifassabike.it

Festival del Puzzone di Moena Puzzone Cheese Festival 13 - 15 settembre - MoenaIn onore di uno dei formaggi più buoni d’Italia non solo del Trentino, ovvero il Puzzone di Moena DOP, torna l’amata rassegna: degustazioni, mercatini, divertimento per grandi e piccoli e pure la sfilata del bestiame che rientra dai pascoli. www.fassa.com

Sapori d’autunno Autumn flavours 15 - 21 settembre - MoenaNei piatti degli chef dei ristoranti Malga Panna, Foresta, Fuchiade e Tyrol, fondatori dell’associazione Ristora Moena, si ritrovano i gusti e i colori della stagione autunnale. I menù a tema sorprendono anche i palati più allenati. www.fassa.com

Simposio Top Wine 2950 Wine tasting 12 ottobre - Sass PordoiOltre a un appuntamento importante per sommelier e produttori vitivinicoli del Trentino Alto Adige, il Top Wine è considerato un vero e proprio evento. Sulla Terrazza delle Dolomiti del Rifugio Maria non resta che brindare al buon vino e alle cime. www.canazei.org

FassaNews InvernoWinter2018/1968

In the kitchen, in the living room, in the office, in the garden, in the car, even inked on the skin. Val di Fassa is everywhere in the picture of the friends from the social media that last November led us on tour to several cities and above all into the houses all around Italy. On our Facebook page we have asked to several people who follow us with affection to send us the shots of a small piece of the valley that they have brought home after a holiday (and we haven’t mention the heart): hats, t-shirts, bandanas, neck warmers, mugs, keychains, shopping bags, stickers, wooden gnomes and even some old issues of Fassa News. Here below, a selection of the pictures that we have received, showing happy people wearing or holding a bit of Val di Fassa. Thanks to everyone and…Stay tuned!

La Val di Fassa va in città (e non solo) NELLE FOTO DEGLI AMICI SOCIAL, CI SONO I GADGET, L’ABBIGLIAMENTO E PURE I TATUAGGI IN RICORDO

DELLA VALLE LADINA, PORTATI A CASA O ADDIRITTURA SULLA PELLE

In cucina, in salotto, in ufficio, in giardino, in auto e addirittura tatuata addosso. La Val di Fassa è ovunque nelle foto degli amici social con cui, lo scorso novembre, abbiamo compiuto un tour nelle diverse città e, soprattutto nelle case, di gran parte d’Italia. Dalla nostra pagina Facebook abbiamo chiesto alle tante persone, che ci seguono con affetto, di inviarci gli scatti di quel pezzetto di valle che, dopo una vacanza (e non abbiamo fatto riferimento al cuore) hanno portato con sé: cappelli, t-shirt, bandane, scalda collo, tazze, portachiavi, shopping bag, adesivi, gnomi di legno e di stoffa e pure numeri passati di Fassa News.

Le foto ritraggono amici, grandi e piccini, felici in compagnia della Val di Fassa e per questo ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato. L’attaccamento alla valle è davvero eccezionale, tanto che c’è pure chi si è dipinto quest’angolo di Dolomiti in modo permanente sulle braccia. Ecco, quindi, nelle prossime pagine una selezione delle foto che abbiamo ricevuto e con cui diamo appuntamento alla prossima iniziativa social e sulla carta stampata. Stay tuned!

di Claudia Chiocchetti e Elisa Salvi

FassaNews InvernoWinter2018/19 69

FassaNews InvernoWinter2018/1970

Alessandra Armando Boscolo Penzo, Alessandro Cavalieri, Alessandro Fabbriconi, Alessandro Gerboni, Alessandro Vittori, Alessandro Zuolo, Alessio Detto, Barbara Antonini, Bea Balda, Bianca Flohr, Carlotta Cocchi, Cate Bianchi, Caterina Trombi, Christian Ballardini, Cinzia Biasissi, Claudia Brandolini, Claudia D’Anna, Claudia Gazzini, Cristina Dalla Bona, Daniela Franceschi, Eleonora Sindici, Fabio Nalato, Fatima Castiglione, Federica Aiolfi, Federico Giorgi, Gab Lele, Gianmarco Ferrari, Giorgia Aiolfi, Giorgio Cinelli, Giuliana Brozzi, Giuliano Vikernes, Guglielmo Sobacchi, Katia Peretto, Litha Grishnachk, Lorella Spalvieri, Luca Cantele, Lucia Pietropaolo, Marco Pastorino, Marco Vanni, Mariella Prefumo, Maurizio Guiducci, Mila Mannello, Mirko Davi, Paola Ficola, Renata Sturla, Rita Bigoni, Roberta Arielli, Silvana Boscolo, Simona Maurizio Meraldi, Stefano Pescioni, Stefano Pucci, Tommaso Aliano, Vincenzo Cafarella.

GLI AUTORI DELLE FOTO