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>Anno 1 >Numero 3 >FEBBRAIO 2006 >stili di vita alternativi

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CAPAREZZA SEX&LOVE SALVIADIVINORUM TAV(no) BARCELLONA

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SULLE DROGHESULLE DROGHE

La dimostrazione più efficace e convincente di quanto sia sbagliata la cosiddetta “legge Fini” sulla droga è venuta da Gianfranco Fini in persona: il quale in tv ha dichiarato agli italiani di essersi anche lui, in gioventù, fumato una canna (in Giamaica, per la precisione: che sarebbe come dire aver fatto la prima comunione in San Pietro). L’episodio – oltre a renderci ancor più simpatico il leader di Alleanza nazionale – dimostra in modo inoppugnabile che le canne non fanno male: tant’è che un ex consumatore, seppur occasionalissimo, è diventato un brillante vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri. Se qualcuno ancora pensava allo spinello come ad un’arma di distruzione di massa della gioventù, guardando e ascoltando Fini in televisione si sarà definitivamente ricreduto: si può fumare un po’ d’erba e poi meritarsi un ufficio a palazzo Chigi. Niente male come carriera, per un tossico.Il fatto è che l’onorevole Fini non è affatto un tossico: non lo è per i suoi elettori e non lo è per il senso comune. Però ha fumato uno spinello. E dunque è un tossico per la legge che porta il suo nome. E’ una legge approvata in fretta e furia allo scadere della legislatura, sotto forma di subemendamento al decreto di copertura delle Olimpiadi invernali di Torino, e per di più con un voto di fiducia, cioè senza la possibilità per il Parlamento di presentare e discutere altri emendamenti. Lasciamo da parte il metodo a dir poco truffaldino scelto dalla maggioranza per

trasformare in legge un progetto che da tre anni suscita polemiche e contrarietà (tant’è che in tre anni la maggioranza non è riuscito ad approvarlo). Lasciamo pure da parte la delega in bianco al governo per definire la nuova ‘modica quantità’. E lasciamo da parte anche i generosi finanziamenti a pioggia elargiti alle comunità private a totale discrezione della presidenza del Consiglio. E’ la filosofia della legge – cioè l’equiparazione fra derivati della cannabis e droghe pesanti – che è profondamente sbagliata. Come dimostra appunto il “caso Fini”.La grossolanità dell’errore commesso dalla nuova legge è evidente a tutti. Perché sono diversi milioni gli italiani che più o meno occasionalmente fumano (il 26% della popolazione compresa fra i 15 e i 44 anni, secondo i dati del governo), e dunque appare ridicolo a chiunque considerare “criminale” un comportamento così diffuso e, soprattutto, così innocuo. Il che significa che il buonsenso, per una volta, sta dalla parte degli antiproibizionisti. Ed è proprio sul buonsenso che bisognerà far leva, nei prossimi mesi, per capovolgere una legge così evidentemente sbagliata in una normativa ragionevolmente antiproibizionista. Perché ciò avvenga, bisogna essere ragionevoli. Sono almeno tre i fronti su cui si combatte la battaglia antiproibizionista: quello tossicologico, quello criminale e quello dell’opionione pubblica. Ma è soltanto sull’ultimo che si vince (o si perde). In altre parole, la comunità scientifica è sostanzialmente d’accordo sulla scarsa o nulla pericolosità tossicologica del THC, così come le polizie di mezzo mondo sono perfettamente a conoscenza della pericolosa contiguità del mercato nero delle droghe pesanti e di quelle “leggere”. Una parte della grande opinione pubblica, tuttavia, continua a percepire la parola “droga” come un pericolo oscuro e indistinto, socialmente pericoloso e potenzialmente contagioso, che colloca in un unico indefinito

inferno tanto lo spinello quanto la siringa o la pasticca. D’altro canto – come proprio Fini ha dimostrato – è altrettanto diffusa, nell’opinione pubblica, una percezione opposta: e cioè che le canne siano tutt’al più un fenomeno folcloristico, ma certo non criminale o ‘deviante’. Del resto chi oggi ha cinquant’anni – e cioè, in una parola, la classe dirigente a tutti i livelli – è divenuto adulto con la liberazione sessuale, la musica rock, i viaggi in capo al mondo e, appunto, la marijuana. E così come si compra con entusiasmo il dvd rimasterizzato con tutto Woodstock da gustarsi sullo schermo al plasma, il cinquantenne arrivato e soddisfatto di sé con altrettanta tranquillità può fumarsi un po’ d’erba. E’ questa la normalità su cui fare leva, e su cui chiamare il centrosinistra a prendere finalmente una posizione chiara.Ad aprile si vota per un nuovo Parlamento e un nuovo governo. Non mancano, nel centrosinistra, i candidati e le forze (come il Partito radicale) apertamente antiproibizionisti. Perché non farne un tema della campagna elettorale? L’opinione pubblica è divisa, e ha percezioni opposte e contraddittorie del problema: ma non è pregiudizialmente contraria: anzi. Del resto, le campagne elettorali servono proprio a questo: discutere con la gente le cose da fare. E depenalizzare il consumo e la coltivazione personale della canapa è proprio una cosa ragionevole da fare.

Fabrizio Rondolino

EDITORIALE

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Dolce VitaAnno 1 - Numero 3

Febbraio 2006

P.O. Box 10561012 DE - Amsterdam (Olanda)

Direttore responsabile:Wolff Blankers

Direttore editoriale:Matteo Gracis “Ecko”

Supporto legale:avv. Angelo Averni

In redazione:Fabrizio Rondolino,

Matteo Gracis "Ecko",Scott Blakey “Shantibaba”,

Filippo Vona, Franco Casalone, Fabio Cardoni, Stefano Ferrante “Crisis”, Angelo Averni, Maurizio

Gazzoni, Marco Matiuzzo, Ivan Artucovich

Hanno collaborato:Gilberto Camilla, Giorgio Samorini, Andrea De Angelis, Marco Contini,

Emiliano Duroni, Marina Cernia, Vijava, Franco Lojacono, Gennaro Maulucci, Noucetta Kehdi, Marina

Berati, il Fonfo, ENjOINTeam

Progetto grafico: Giacomo FeltriCopertina e indice: Matteo “Ecko”

Sito web: www.dolcevitaonline.itEmail: [email protected]

Edito da Azienda ProdAction in collaborazione con

ENjOINT.com

Pubblicità, abbonamenti e distribuzione:

IndePeople - AziendaProdActionTel: +39.329.7346830

Email: [email protected] web: www.indepeople.comwww.aziendaprodaction.com

Stampato presso:Tipografia Milanese Srl

Corsico (MI)

ATTENZIONE

La redazione di “Dolce Vita” e i suoi collaboratori non intendono e

non vogliono in alcun modo incentivare e/o promuovere

condotte vietate dalle attuali leggi vigenti nei Paesi dove la rivista è reperibile. Tutte le informazioni contenute sono da intendersi

esclusivamente ai fini di una più completa cultura generale nonché

sulle strategie di riduzione del danno. La redazione non si

assume nessuna responsabilità per un uso improprio delle

informazioni contenute in “Dolce Vita” e ricorda ai lettori che il possesso e la coltivazione di

cannabis sono VIETATE.“Dolce Vita” non è responsabile dei

contenuti e dei prodotti presenti sulle pubblicità della rivista.

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autorizzazione.

DolceDolceVitaVita

03. Editoriale06. Guardando le stelle07. Fumetti 08. Notizie dal mondo e curiosità09. Concorso - oltre 400 euro di premi in palio

09. Report eventi e manifestazioni- HighLife Amsterdam 2006 & Tattoo Convention Milano

11. Eventi e fiere- Cannabis Tipo Forte 2006

12. La Bioponia 14. Lo scrigno delle meraviglie - La verità sulle compagnie di semi

16. I consigli del canapaio17. Strain per tutti i gusti - The Doctor by Green House Seed Co.

19. Cannabis terapeutica- Epilessia e Sclerosi multipla

20. Stati modificati di coscienza e società 22. Cronache da dietro il cancello- Condizioni disumane

24. Poster "We Love it !"

28. Sangue vivo - Afghanistan 2006 - La guerra è finita (o no?)

29. Giurisprudenza e leggi - Approvata la legge "Fini"

30. Attualità e antiproibizionismo- Caccia alle streghe: gli aspetti più critici della nuova legge

32. Comunicato ConFini Zero- 11 marzo 2006: TUTTI IN PIAZZA !

34. Quando il vino venne a mancare- La sua sostituzione con l'Amanita muscaria

35. Etnobotanica- La salvia degli dei: Salvia Divinorum

36. L'erba è come er vino...

36. Varie (recensioni libri, prodotti, ecc)

38. High tech - Palladium: la fine della libertà- Tips & Tricks

40. Musica- Caparezza in 50 domande- Beat generation (2° parte)- Recensioni: dancehall, rap, reggae, rock...

43. Cucina - Chi sono i Vegan?

44. Sex & Love- I nuovi campioni dell'amore sono i greci- Lettera alla moglie

45. Viaggi & Avventure- Barcellona: città incompiuta

47. Indice pubblicità e info varie+ INDICE DISTRIBUTORI

di Fabrizio Rondolino

di Ivanart

di Noucetta Kehdi

di Shantibaba

di GilbertoCamilla

di Angelo Averni

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di Giorgio Samorini

di Crisis

di Marina Berati

27. Sociale- Tav: facciamo un po' di chiarezza

- Quando si perde la propria libertà

INDICE

We Love iT !

www.DOLCEVITAONLINE.it

GUARDANDO LE STELLE

Questa notte non dormo. Questa notte scrivo.. di me, di noi, del mondo. E per una volta lascio spento il computer e scrivo con una vecchia matita, su

semplici fogli di carta e mi sento più vivo, più umano. Scrivo una lettera ai miei genitori e fatico a trovare le parole per ringraziarli per tutto ciò che

mi hanno insegnato e trasmesso da quando sono nato. Scrivo al mio migliore amico, che non riesce a smettere di farsi.. e provo ancora una volta a dirgli che sta sbagliando, che la vita è una sola ed è la cosa più preziosa che abbiamo e che lui la sta buttando nel cesso.Scrivo poi alla mia principessa, poche parole, avvolte in un fi ore: è un essere speciale ed io avrò cura di lei. Scrivo ad un’amica, le dico che ci sarò sempre quando e se avrà bisogno di me e che non si scoraggi davanti a niente: è in gamba e con un po’ di buona volontà ce la farà in tutto. Scrivo anche ad uno sconosciuto.. si, una lettera che spedirò ad una persona a caso che non conosco. Le auguro semplicemente una meravigliosa giornata, anzi una meravigliosa vita.

Infi ne.. scrivo a voi. A dire il vero è dall’inizio che sto scrivendo a voi.. tante parole, tante lettere, tanti pensieri per dirvi una cosa

semplice.. per dirvi che vale la pena di lottare, di rialzarsi sempre quando si cade.. per difendere la nostra libertà, le nostre passioni e

soprattutto il nostro diritto e dovere di vivere e non semplicemente di esistere.

Perché in fondo, c’è così tanta bellezza a questo mondo..

Matteo“Ecko”

6 • Dolce Vita

Londra, camerieri ciechi per ristorante al buioLe bizzarrie di Londra, città crocevia di cultura e stili, sono note a tutti. Ma questa sembra superarle tutte. Secondo quanto riferito dal New Zealand Herald, nella capitale britannica starebbe per aprire i battenti un ristorante al buio nel quale a servire ai tavoli saranno camerieri ciechi. Chi possa sentirsi attratto da un luogo di questo genere ci sfugge, ma secondo Edouard de Broglie, il padrone Dans le Noir, questo il nome del locale, il segreto del successo dell’iniziativa sta nell’abbattimento dei “preconcetti riguardo al sapore del cibo che si basano sul suo aspetto scompaiano. Tutti gli altri sensi - ha spiegato l’uomo - vengono bruscamente risvegliati e si gusta il cibo come mai prima”. I camerieri poi, sono stati addestrati in modo da non rovesciare le pietanze calde durante il servizio ai tavoli. Per chi ancora coltivasse dubbi, basti sapere che l’iniziativa è stata lodata dal Royal National Institute for the Blind.

Chiama la polizia e denuncia furto di droga: arrestato‘’Pronto, polizia? Salve, sono un 18enne di Orem. Ho subito un furto”. E fin qui nulla di strano, ma il resto della storia ha dell’incredibile. E testimonia dell’ingenuità dei giovani. Nello Utah, Stato americano centro-occidentale, il ragazzo infatti - come racconta il locale ‘Deseret Morning News’ - ha chiamato il posto di polizia per denunciare la sparizione dalla sua stanza di un etto di marijuana, che lui aveva riposto nell’armadio per poi venderla. ‘’Qualcuno - ha aggiunto il ragazzo per aiutare gli investigatori - è entrato dalla finestra, rompendo il vetro. E si è anche ferito”. Non solo. La vittima del furto con scasso ha anche detto chi poteva essere il responsabile dell’azione: ‘’Lunedì mattina, prima dell’episodio, mi ha chiamato un tale di Provo che voleva acquistare la droga, ma la conversazione non è terminata perché è caduta la linea. Secondo me lui è il principale sospetto”. ‘’Grazie’’ hanno detto sempre più stupiti gli agenti. Poi hanno rintracciato tramite i tabulati telefonici il cittadino di Provo, e nell’abitazione della madre, hanno trovato la droga e soprattutto i pantaloni sporchi di sangue. Così gli agenti hanno telefonato al giovane derubato, avvertendolo di aver trovato ladro e refurtiva. E invitandolo a recarsi al posto di polizia per riconoscere la droga. La storia termina con un finale scontato: tutti e due in carcere. E polizia che ‘ringrazia’ per il senso civico il 18enne solerte a denunciare il furto e a segnalare

il ladro. ‘’Fossero tutti così...’’, si saranno detti nelle stanze del posto di polizia di Orem.

Slip da uomo rivitalizzanti al ginsengSlip da uomo che rilasciano residui di erbe tonificanti sulla pelle e che avrebbero il potere di “rivitalizzare” chi li indossa. Li produce una ditta di biancheria intima australiana e sembra che stiano avendo un grande successo nel mercato internazionale. Gli slip, chiamati AussieBum Essence, contengono microcapsule nelle fibre del tessuto, all’essenza di acerola (vitamina C) o di ginseng, la famosa erba tonificante cinese, che hanno entrambe proprietà energetiche e rigeneranti. Il tessuto di microfibre é stato sviluppato dalla ditta italiana Jersey Lomellina, mentre il trattamento dei residui è stato affidato dall’azienda farmacologica internazionale Bayer. Il residuo rimane attivo nello slip fino a 15 passaggi in lavatrice. “Praticamente - come spiega il fondatore di AussieBum, Sean Ashby - si può includere una

sostanza entro il tessuto di microfibre ed il tessuto libera la sostanza per un certo periodo di tempo.

Cesso riscaldato: ecco l’ultima moda UsaUn’invenzione di questo genere non poteva non spopolare tra i cittadini statunitensi, noti per possedere in casa ogni tipo di elettrodomestico. Sull’utilità delle “tavolette del cesso riscaldate” ci permettiamo di nutrire qualche dubbio, evidentemente non condiviso dagli americani che, pare, abbiano gradito non poco il caloroso accessorio per la toilette. L’idea è giapponese, ma Oltreoceano la richiesta è talmente alta da rendere necessaria l’apertura di una fabbrica supplementare in Messico. Il funzionamento è semplicissimo: basta rivestire il wc con uno scalda-cesso da collegare ad una presa elettrica e stare seduti nel sanitario si trasforma da semplice espletamento di bisogni fisiologici a vero momento di relax. Ovviamente la tavoletta è dotata di un dispositivo per il controllo della temperatura, onde evitare ustioni. Unico inconveniente è l’altissimo consumo energetico, ma questo per gli americani non è mai stato un problema.

Sesso fra le nuvole a bordo di aerei con suite Stufi del sesso a terra? Una compagnia aerea israeliana ha lanciato un’offerta per venire incontro agli amanti dell’accoppiamento ad alta quota: quarantacinque minuti di volo a bordo di un aereo con stanze da letto attrezzate con tutti i comfort per un incontro romantico tra le nuvole. Secondo il più diffuso quotidiano israeliano, Yediot Aharonot, le suite sono ben decorate, con tanto di champagne sempre fresco, cioccolatini, profilattici e oggetti erotici. Il volo parte e rientra all’aeroporto di Tel Aviv e costa 200 dollari. Il pilota, Tamir Harpaz, che cura anche un sito erotico on-line, mette a disposizione dei clienti alcune telecamere per coloro che vorranno avere un video-ricordo dell’esperienza.

Arrestata Heidi per uso e spaccio di stupefacenti. Ora sappiamo perché i monti le sorridevano e le caprette le

facevano ciao...

NOTIZIE DAL MONDO

Moto CingolateSembrano motoslitte uscite da un film di James Bond, e invece si tratta di due interessanti progetti presentati al “Michelin Challenge Design 2006” durante il salone internazionale dell’auto a Detroit. Entrambi i mezzi, Hyanide e Baal si muovono

utilizzando un cingolo di gomma e vengono pilotati utlizzando sia le mani che i piedi; il cuore è comune, un motore 500 cc ATV e si possono facilmente immaginare all’opera su terreni sabbiosi, neve e fango.

- E’ impossibile starnutire con gli occhi aperti.- L’orgasmo di un maiale dura 30 minuti.

- Chi usa la mano destra vive, in media, nove anni più a lungo dei mancini.- Le farfalle sentono i sapori con i piedi.

- Alcuni leoni si accoppiano più di cinquanta volte al giorno.- I ratti si moltiplicano così rapidamente che, in soli 18 mesi, una coppia può avere

più di un milione di discendenti.- Per legge, le strade interstatali degli Stati Uniti hanno almeno un miglio rettilineo ogni cinque. Questi rettilinei possono essere utili come piste di

atterraggio in casi di emergenza o in guerra.- Gli elefanti sono gli unici animali che non possono saltare.

- Nel Pentagono esiste un numero di toilette doppio rispetto a quello effettivamente necessario. Il fatto è che, in origine, in ogni settore era previsto un

bagno per i bianchi ed uno per i neri. - L’altezza della piramide di Cheope è pari esattamente a 1 miliardesimo della

distanza che separa la terra dal sole.

CURIOSANDO

Olanda: i coffee shop continuano“Non è affatto vero che i coffee shop verranno chiusi”. E’ netta la dichiarazione del segretario dell’ambasciata olandese Ten Hagen, in risposta ad alcune notizie divulgate in Italia nelle ultime settimane, che annunciavano la chiusura di oltre 800 attività commerciali. Sul sito del ministero olandese per la Salute, Welfare e Sport, un documento dell’11 ottobre di quest’anno affer-ma inoltre, con un certo orgoglio, che “la politica olandese sulle droghe è stata, ragionevolmente, un successo, confrontata alle politiche di altri paesi e - dice ancora il ministero - in particolare per quanto riguarda la prevenzione e la cura. Il numero degli utilizzatori di vari tipi di droghe non è maggiore di altri paesi, mentre il numero dei morti per droga, 2.4 per milione di abitanti, è il più basso in Europa”.

FON

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8 • Dolce Vita

Per partecipare al concorso inviaci una foto, un disegno o un'illustrazione che rappresenti secondo te,uno .

IN PALIO:-da spendere sul sito www.vu-du.comProdotti growshop, smartshop, headshop e seedshop.

-Il gioco di società in scatola

STILE DI VITA ALTERNATIVO CHE CONTENGA LA COPERTINA DELLA NOSTRA RIVISTA

1 BUONO ACQUISTO DI 200 EURO

3 "PUSHER'S STREET"

oppure

più alternativo del mondo.Info su www.pushersstreet.com

-Documentario della Green House Seedbank Co.Info su www.greenhouseseeds.nl

Con riferimento alla legge 675/96 sulla tutela della privacy, il trattamento dei dati personali è finalizzato unicamente all'invio dei premi. Tali dati non saranno divulgati a terzi.

5 DVD "The King Of Cannabis"

Inviare il materiale tramite e-mail a: [email protected] - tramite posta a: AziendaProdAction, via Mac Mahon 89, 20155 - Milanoo tramite il forum di: www.enjoint.com - Specificare l'indirizzo dove si vuole ricevere l'eventuale premio e un contatto telefonico. Scade il 15 aprile 2006.

INTERNATIONAL HIGHLIFE HEMPFAIR(AMSTERDAM - 20 21 22 GENNAIO 2006)

Indubbiamente un appuntamento importante quello dell'Highlife olandese. Quest'anno si è tenuto nella città di Amsterdam (fino al 2005 la fiera si è tenutaad Utrecht), le cui attrazioni hanno probabilmente contribuito a richiamare visitatori stranieri. La fiera è stata ospitata dal RAI, il più grande centro fieristico d'Olanda. Molte aziende, molti visitatori e anche qualche novità, tra cui vale la pena citare i nuovi cabinet della G-Tools e della HTG, le nuove tecnologie legate alla produzione e lavorazione della Canapa tessile, le nuove genetiche della Reeferman Seeds e della De Sjaman Seeds (risultati della Highlife Cup a pagina 17). Unico stand italiano i ragazzi della Vu-Du (sponsor di Dolce Vita)che hanno fatto un buon lavoro pur dovendosi confrontare con i colossi

olandesi. Questi ultimi, a nostro parere, hanno perso un poco di mordente. Certo lo spettacolo è sempre affascinante e ricco, ma mancava quell' energia percepita nelle passateedizioni. Forse si stannoaprendo nuovi spazi ed è v e r a m e n t e v e n u t o i l m o m e n t o c h e a n c h e esponent i d i merca t i emergenti come quello italiano comincino a dire la propria.

A sinistra: Fabio della Vu-Ducon SomaSotto: lo stand italiano

11° TATTOO CONVENTION(MILANO - 10 11 12 FEBBRAIO 2006)

Avvalendosi della collaborazione di Tattoo Life, rivista leader del settore, presente in 48 paesi in 6 lingue differenti, la manifestazione svoltasipresso il Centro Congressi Quark Hotel di Milano, oltre a presentare le performance di oltre 100 tatuatori di vertice nel mondo, ha proposto alcuni eventi di grande spessore legati ad ambiti culturali diversi. Mostre fotografiche dedicate alla storia e la cultura dei tatuaggi Maori, Polinesiani e Giapponesi, sessioni di danze tribali, videoproiezioni e molto altro.Migliaia i visitatori molti dei quali hanno approfittato della presenza degli "artisti" presenti per farsi tatuare. Una grande convention, ad oggi una delle più grandi in Europa, che non ha deluso le aspettative. Unica notadolente il biglietto d'ingresso (17 euro per un giorno) che ha suscitato non poche critiche.

DolceVitaCONCORSO DolceVita in collaborazione con

Le immagini più originali e divertenti saranno pubblicate sul prossimo numero!

REPORT EVENTI E MANIFESTAZIONI

Dolce Vita • 9

E’ con grande piacere che annunciamo la seconda edizione di Cannabis tipo forte, la fiera italiana della canapa medica e industriale!Dopo la prima importante edizione, abbiamo deciso di fare di Cannabis tipo forte un appuntamento annuale, e di trasformare quella che solo fino all’anno scorso era una piccola fiera della canapa in un appuntamento di prestigio e di attenzione internazionale.E’ ora di fare conoscere meglio anche in Italia il mercato legato ai mille usi di questa pianta miracolosa, un tempo caposaldo tradizionale della nostra economia e per creare un punto di incontro tra realtà solo apparentemente in contrasto fra di loro, quali il mondo della cannabis ad uso industriale e quello della cannabis ad uso medico / ricreativo. Argomenti, questi, quasi sempre snobbati da chi ha in mano il potere di informare e fare crescere anche culturalmente il paese.Riteniamo peraltro fondamentale trovare un luogo ed una occasione per discutere sugli ultimi sviluppi riguardanti le leggi italiane in materia di stupefacenti , argomento sul quale in Italia vige una confusione a dir poco imbarazzante, sia da parte di chi ha il dovere di fare le leggi, sia da parte di chi tali leggi sarà costretto a subirle.Vista la massiccia affluenza di espositori provenienti dall’estero riteniamo che sia anche una buona occasione per fare conoscere meglio anche a loro il nostro Belpaese, che nonostante i tempi che corrono, è ancora pieno di gente che vuole vivere in allegria e con entusiasmo la propria vita. Proprio a voi ci rivolgiamo, lettori entusiasti! Certo, forse sarete un po’ delusi dal particolare momento che viviamo in questo periodo, ma non dobbiamo lasciarci abbattere! Non lasciamoci intimorire, reagiamo riappropriandoci di ciò che ci vogliono togliere con l’inganno, troviamoci tutti insieme per confrontarci ed aiutarci l’uno con l’altro a combattere la nostra battaglia sbandierando fieri la nostra passione per la vita, e soprattutto la voglia di combattere per la libertà di espressione e di espansione della coscienza! Quindi, tutti in prima fila per dimostrare a chi viene da paesi (forse) più liberi del nostro che i luoghi comuni sugli italiani sono tutti falsi, che non siamo un popolo di ignoranti rincoglioniti, fighetti o punkabbestia senza passione né interessi, ma che sappiamo lottare ( e possibilmente, vincere) per

la nostra libertà! La data dell’evento è fissata per il primo fine settimana di giugno 2006, (da venerdi 2 –festa della repubblica - a domenica 4) quindi non ci saranno scuse: il tempo sarà sicuramente bello, il sole splenderà alto,in tivù non ci sarà niente di interessante… Quindi perché non lasciarci attraversare da una piacevole brezza antiproibizionista? Dopo l’esperienza di Pescia dello scorso anno, abbiamo deciso di organizzare la nuova edizione della fiera a Bologna, città del nord Italia che vanta una storia millenaria, perciò molto conosciuta oltre che facilmente raggiungibile con ogni mezzo (aereo, treno o macchina).Verremo ospitati in un nuovo salone vicino alla Fiera di Bologna, mettendo a disposizione più di 3000 mq per dare spazio a sempre più espositori e per accogliere nel modo più adatto tutti voi appassionati cannabinofili!Venite a trovarci con gioia e voglia di fare festa insieme a noi! Alla seconda edizione di Cannabis Tipo Forte potrete stuzzicare il vostro antiproibizionismo con:• i più importanti produttori internazionali appartenenti al mercato della canapa;• convegni e dibattiti riguardo tanto l’uso medico quanto quello ludico della cannabis;• una mostra sull’arte psichedelica degli anni sessanta (che con più di 250 opere esposte si appresta ad essere la più grande esposizione del genere mai fatta in Italia);• spazi gratuiti in cui centri ed associazioni culturali, onlus e non profit del settore possano fare sentire la propria voce;• una sfilata di moda con tanti e freschi capi di canapa;• concerti e dj set coordinati dalle 2 principali radio della città;• una ampia zona dedicata al ristoro ed al relax, con due bar , un ristorante ma anche zone dedicate al reiki , alla giocoleria ed alla conoscenza dell’uso e della cultura del narghilé;• e ovviamente, tanto altro ancora!!!Vi a spettiamo numerosi e “carichi”! Non mancate (anche perché una occasione simile potrebbe non ricapitare più).Saluti verdissimi da tutto lo Staff di Cannabis Tipo Forte 2006

INFO• Sito ufficiale: www.cannabistipoforte.com

• Report CannabisTipoForte 2005 (con foto e video) su www.enjoint.com

EVENTI & FIERECANNABIS TIPO FORTE 2006

FIERA INTERNAZIONALE DELLA CANAPA II EDIZIONE – BOLOGNA, 2 3 4 GIUGNO

Dolce Vita, Sponsor di CannabisTipoForte 2006, sarà presente alla fiera con uno stand (n. 18). Presenti inoltre alla Spannabis di Barcellona dal 24 al 26 Febbraio (stand n. 64 - unico stand italiano) e

alla CannaTrade di Berna dal 24 al 26 Marzo. VI ASPETTIAMO AI NOSTRI STAND!

L'informazione sul nutrimento delle piante resta ancor oggi piuttosto Grazie alla bioponia, è da oggi possibile praticare l'idroponicavago. Minerale o biologico, è una questione che si dibatte biologica, e godere dei vantaggi di un'ottima produzione (anche secontinuamente. In effetti, gli eccessi della cultura industriale, e lo stato leggermente inferiore in quantità a quella della coltura idroponicadi inquinamento nel quale si trova il nostro pianeta portano l'opinione tradizionale) servendosi di prodotti biologici.pubblica a rifiutare ciò che prende il nome di concime "chimico" ma che in realtà, soprattutto per le marche qualificate,non sono altro che sali minerali raffinati e purificati. Ciò che bisogna innanzitutto sapere è * Chinapas: nome dato agli orti galleggianti in Messico dagli agricoltori che la pianta, quando assorbe i nutrimenti, li assorbe sotto forma di Nahua (soprattutto Atzechi ) sui laghi paludosi degli altipiani centrali. ioni sciolti, quale che sia l'origine del concime. Quello di cui ha Lo scopo era di avere una maggiore estensione di terreno coltivabile. I bisogno è un regime completo e d equilibrato, composto da sali Chinapas erano costruiti da graticci, galleggianti sull'acqua, ricoperti minerali sottoforma di ioni sciolti che la pianta è in grado di assorbire di canne, rami e fango. Queste isole artificiali, separate da canali, facilmente secondo i bisogni del suo ciclo di crescita. Il concime erano ancorate al fondo del lago con salici piantati lungo i margini. Veminerale idroponico di qualità apporta tutto ciò nella sua forma più ne sono tuttora sul lago Xochimilco.elaborata cioè la più solubile e completa. Dunque, per ottenere una resa superiore e di buona qualità, bisogna utilizzare un concime minerale completo, equilibrato e soprattutto che sia adatto all'acqua della coltivazione in corso. La scelta di consumare prodotti biologici, equilibrati, duraturi è una scelta della vita contemporanea e alcuni ricercatori sono molto sensibili. Da più di 20 anni uno di loro, William Texier, studia la vitadelle piante in terra e in coltura idroponica per scoprire le chiavi della loro alimentazione. Da più di 8 anni conduce delle ricerche e dei test intensivi per ottenere un concime completo al 100% biologico e perfettamente solubile e che si possa utilizzare efficacemente nella coltura idroponica. E tutti i suoi componenti possono essere registrati come concimi "biologici". Si viene così a determinare il concetto di "terra liquida" con la tecnica e il nome di "bioponia" e registrare "Biosevia TM Grow & Bloom" come concime al 100% biologico.

Come utilizzare la bioponia?E' molto semplice e ci sono due possibilità:

- L'idroponia su un substrato umido di lana di roccia, di fibra di cocco, di perlite, ecc: si impiega concime per la crescita, poi concime di fioritura, seguendo il ciclo vitale della pianta, al quali si aggiunge un composto specifico di micro-organismi che servono a migliorare la decomposizione delle materie organiche.

- L'idroponia su un substrato drenante, come l'argilla espansa, o a radici nude, come l'aeroponia: si impiega un BioFiltre per creare un habitat nel quale i micro-organismi possono riprodursi.

a cura di Noucetta Kehdi - GHE

LA BIOPONIA LA BIOPONIA o cultura idroponica al 100% biologica

Come l'idroponia, la bioponia è sempre esistita. Dai "giardini sospesi di Babilonia" fino alle "Chinapas"*, terrazze sulle quali gli Atzechi coltivavano i loro frutti e legumi; le piante conficcate nell'acqua si nutrivano de i sa l i minera l i r i lasc ia t i da l la decomposizione delle materie organiche viventi all'interno delle stesse…

Ma se l'idroponia esiste ancora, la bioponia non esiste più. In effetti le prime applicazioni "moderne" della cultura idroponica furono utilizzate per la ricerca scientifica e nell'insegnamento, in seguito la produzione fu controllata e ottimizzatacon la ricerca spaziale. In quest'ottica i concimi utilizzati erano sicuramente concimi minerali, cioè un insieme di sali minerali sciolti e solubili facilmente assimilabili dalle piante. E' soltanto negli ultimi 30 anni che questa tecnica ha raggiunto sia il pubblico dei piccoli produttori che gli appassionati di piante e di giardini in generale, tutte persone che coltivano la passione per le piante e che sono felici di aver trovato un metodo di cultura efficace, facile e rapido. Rimane comunque il problema del concime. Infatti, la coltivazione in vaso o in tubi di plastica non pone alcun problema, in linea di principio. Sapendo che questa tecnica promette buoni raccolti, i coltivatori sono spesso pronti ad abbracciarla senza troppe difficoltà.Ma quale concime usare?

12 • Dolce Vita

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14 • Dolce Vita

a cura di SHANTIBABABreeder della Mr Nice Seedbank. Tra i massimi esperti mondiali di genetiche e semi di cannabis. Padre di alcuni degli strain più famosi al mondo tra cui White Widow e Super Silver Haze.

LO SCRIGNO DELLE MERAVIGLIE

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Dolce Vita • 15

TEMPI DI SEMINALa canapa, come tutti i vegetali, viene influenzata nei suoi cicli vitali da una serie di fattori che sono: temperatura, umidità e circolazione dell’aria; temperatura, ph, ec dell’acqua; quantità di ore, intensità e colore della luce; temperatura, granulometria, quantità disponibile e composizione chimica del terreno; disponibilità e qualità dei nutrimenti aggiunti; quantità di tempo concesso per svolgere tutte le funzioni.Il fattore che più influenza i due cicli principali della canapa, la crescita e la fioritura, sono le ore giornaliere di buio. La canapa è una pianta che richiede un giorno più lungo e una notte più breve per crescere, e l’opposto per fiorire. Si può stimare che per la maggior parte delle varietà la fioritura inizi quando ci sono meno di 13-14 ore di luce o più esattamente più di 10-11 ore di buio ininterrotto (per la maturazione completa ci vorranno 12 ore o più di buio). All’equatore e ai tropici la durate del giorno e della notte sono pressoché uguali tutto l’anno. Più si sale verso nord, più il giorno è lungo d’estate e corto d’inverno (nell’emisfero sud è l’opposto), fino ai poli, in cui si avranno 6 mesi di giorno e 6 di notte (questo per l’inclinazione dell’asse terrestre, in realtà c’è un po’ più di luce per l’alba ed il tramonto, che durano di più man mano che si sale verso nord ).Il 21-22 dicembre è il solstizio d’inverno. In questa data la durata del giorno è minima. Le giornate cominciano ad allungarsi, fino ad avere una durata uguale alla notte intorno al 21-22 marzo e continuano ad allungarsi fino al 22 giugno, solstizio d’estate per poi iniziare di nuovo ad accorciarsi. Il 21 settembre, equinozio d’autunno, si equivalgono di nuovo alla notte, ed il 21 dicembre segnerà nuovamente la durata minima per il giorno e la massima per la notte. I tempi di semina per la canapa potranno andare da poco prima l’equinozio di primavera a poco prima di quello d’autunno. Se seminata in primavera avrà tempo per crescere insieme all’allungarsi delle giornate e inizierà a fiorire quando si accorgerà del loro accorciarsi (secondo le varietà, da inizio agosto a fine settembre). Se seminata alla fine dell’estate o più tardi, entrerà quasi immediatamente in fioritura; comunque crescerà per 20-40 giorni, ma le ore di luce saranno insufficienti per una crescita rigogliosa: le piantine saranno piccole e stentate e la fioritura misera.

TERRENO DI CRESCITALa preparazione del terreno in cui dovrà crescere la canapa è di primaria importanza per avere piante sane ed un buon raccolto. Per coltivazioni in pieno campo l’ideale è un terreno di medio pasto, lavorato in profondità, ben drenato, ricco di sostanza organica: stallatico, anidride fosforica, ossido di potassio e azoto a effetto protratto. Se coltivata in vaso, è da evitare il terreno dell’orto o del giardino: dopo poche irrigazioni si compatterebbe eccessivamente, diventerebbe troppo duro per la crescita delle radici ed impedirebbe lo sviluppo delle piante. In più sarebbe da sterilizzare perché conterrebbe parassiti e infestanti che in “ambiente chiuso” farebbero rapidamente grossi danni. In vaso è importante (per tutte le piante) usare un terriccio di alta qualità. Per la canapa dovrebbe essere ricco di sostanza organica, con un rapporto C/N fra 30 e 40, un ph fra 6 e 7, un EC fra 0.8 e 1.5, buone capacità di trattenere sia l’aria che l’acqua, che permetta un elevato assorbimento dei nutrimenti. Nelle diverse fasi di sviluppo le piante avranno esigenze diverse: all’inizio il terreno dovrà essere il più possibile sciolto e relativamente povero di nutrimenti, per favorire un rapido sviluppo radicale, poi dovrà essere ricco di sostanza organica rapidamente assimilabile. Sarà utile aggiungere la terreno vari ammendati e fertilizzanti, secondo le varie fasi.Utilizzate sempre terriccio fresco: quello dei vasi vecchi sarà un ottimo ammendante per l’orto o il giardino, ma non riusatelo mai nei vasi: potrà contenere muffe, parassiti, sarà esausto nei nutrimenti e ricco di sali tossici, si compatterebbe rapidamente e creerebbe grossi problemi alle piante.

FERTIIRRIGAZIONILa richiesta d’acqua delle piante in vaso dipende

principalmente dall’evaporazione dovuta alla traspirazione delle foglie (99% circa, il

restante 1% va a costituire nuovi tessuti). Più c’è traspirazione (aumenta con la circolazione

dell’aria e l’aumentare della temperatura) più il metabolismo delle piante è veloce. Una pianta

con un metabolismo più veloce avrà una maggior richiesta di nutrimenti che, almeno per le piante

in vaso, ad un certo punto non saranno più disponibili a sufficienza ed in modo bilanciato

nel terreno, e dovranno essere somministrati alle radici, sciolti nell’acqua utilizzata per irrigare.

In genere, ad un vaso si dà acqua quando i primi 2-3 cm. Dello strato superficiale sono

asciutti. A volte il terreno superficiale è troppo secco e non riesce ad impregnarsi di acqua. In questi casi spesso l’acqua (e i fertilizzanti

aggiungi) non si ferma nel vaso, ma scorre fuori quasi completamente. Per ovviare a questo

inconveniente non lasciate mai seccare troppo il terreno; le radici a contatto con le pareti del vaso

si seccherebbero rapidamente e la crescita sarebbe rallentata. Rompete lo strato superficiale prima

di ogni irrigazione e premete il terreno contro le pareti del vaso periodicamente.

Un trucco per ridurre la tensioattività dell’acqua e permettere così al terreno di inzupparsi più

facilmente è quello di disciogliere alcune gocce di detersivo biologico per piatti o di sapone neutro, meglio ancora di sapone potassico, specifico per

utilizzi in agricoltura. Controllare il ph dell’acqua dopo ogni aggiunta

e se necessario correggerlo: le piante si abituano ad un certo grado di acidità; cambiare il ph

improvvisamente porta ad arresti nello sviluppo.

ATTENZIONE“Le informazioni contenute in questo articolo non intendono in alcun modo istigare, indurre od esortare l’attuazione di condotte vietate della legge vigente.

Ricordiamo ai lettori che il possesso e la coltivazione di cannabis ad alto contenuto di THC sono vietate, salvo specifica autorizzazione. E’ consentita la coltivazione di alcune varietà di cannabis sativa ai sensi del Regolamento CE 1251/1999 e successive modificazioni.”

16 • Dolce Vita

I CONSIGLI DEL CANAPAIO

a cura de IL CANAPAIO Autore di alcune tra le principali

pubblicazioni italiane dedicate alla cultura e alla coltura della cannabis tra cui “Il Canapaio”

e “Canapicoltura Indoor”.

The Doctor un campione dal carattere dolce Dopo lunga attesa ecco finalmente l'ultima www.greenhouseseeds.nl, rivela i segreti di tutte le varietà della Green creazione della Green House Seed Company: House, settimana per settimana dalla talea al raccolto.

The Doctor. Durante anni di selezione, test e Dopo aver ricevuto reazioni molto positive dai pazienti che hanno usato The ricerche Arjan ha dato tutto se stesso per Doctor e dai giudici della High Times Cannabis Cup, finalmente abbiamo preparare questa campionessa mondiale di deciso di rendere accessibile questa pianta favolosa agli appassionati di tutto produzione. The Doctor un'indica massiccia e il mondo. potente, dal sapore molto dolce e dalla produttività record. Visitate il nostro stand alle prossime expo (Spannabis a Barcellona dal 24 al

26 febbraio; Cannatrade a Berna dal 24 al 26 marzo; Cannabis tipo Forte a Bologna dal 2 al 4 giugno; UK Hemp Expo a Coventry dal 28 al 30 luglio). Le caratteristiche della pianta sono molto speciali: Scoprirete i segreti di The Doctor direttamente da Arjan e dal team di creatori compatta in statura, si sviluppa con una tipica forma a di campioni della Green House Seed Company. Vi aspettiamo! cespuglio; i rami sono molto fibrosi e resistenti, pronti a

sostenere l'incredibile peso delle cime. Lo sviluppo dei Franco Lojacono rami laterali tende verso l'esterno, conferendo alla pianta la

(Green House Seed Co.)tipica struttura da super-indica bassa e tozza.

Gli internodi si fissano a circa 6-7 cm l'uno dall'altro, formando un cespuglio compatto che richiede sovente qualche tocco di forbice.Si tratta di una pianta molto facile da coltivare, con un metabolismo e una fibra molto resistenti. Perfetta per stanze indoor con soffitto basso, si comporta molto bene anche all'esterno e in serra. La foglia è corta e tozza, con tendenza a sovrapporre; una struttura che rivela l'origine tipica delle indica più pure. Il tempo di fioritura della Doctor è di 8-9 settimane, con incredibile produzione di resina durante le ultime due settimane. Per questo motivo consigliamo di lasciar maturare completamente la pianta prima del raccolto; un gran investimento a puro vantaggio del gusto, dell'aroma e dell'effetto.Alla Green House Seed Company lasciamo fiorire la Doctor fino alla nona settimana; in questo modo raggiungiamo il massimo della produzione di resina e otteniamo un'erba dall'aroma veramente intenso e pungente. L'effetto diviene molto più fisico e pesante grazie alla più alta concentrazione di CBD.La struttura delle cime fiorite è molto arrotondata, con un peso e una densità da record. Il rapporto tra foglie e calici nelle cime è a netto favore degli ultimi, garantendo un gusto molto dolce grazie alla bassa concentrazione di clorofilla nel prodotto finale. Già durante la quinta settimana di fioritura i tricomi cominciano a diventare opachi, ma nuovi vengono prodotti a ciclo continuo fino all'ottava settimana. Questo rapido processo di decadimento e formazione dei cannabinoidi garantisce un effetto decisamente forte che inizia con una fusione molto cerebrale seguita a breve da un effetto molto fisico e narcotico, con occhi rossi e ginocchia pesanti. L'alto contenuto di CBD ha reso questa pianta molto popolare tra i pazienti che necessitano di un antidolorifico, o di un antispasmico nel caso di pazienti affetti da Sclerosi Multipla. The Doctor è molto usata a fini medicinali in Olanda.Il profumo è molto intenso, dolce ma anche aspro, ricorda le more e i frutti di bosco. Un bouquet molto complesso che riempie il naso e la bocca e che si può quasi masticare. Molti conoscitori olandesi hanno riferito una grande similarità con il sapore e l'aroma della Great White Shark, pianta campione della Green House nel 2005 alla coppa Highlife di Utrecht e nel 1997 alla coppa High Times.Il contenuto di THC raggiunge il 18%, con livelli molto elevati di CBD. Grazie al CBD l'effetto fisico inizia già dopo 10-15 minuti dal consumo. Un effettosuper-rapido che dura a lungo, che dà a The Doctor un vantaggio in più sulla maggior parte delle indica commerciali. Alla Green House Seed Company coltiviamo questa pianta in diversi modi, ma i risultati migliori li abbiamo ottenuti indoor con sistemi idroponici, usando vasi da 20 litri e lana di roccia. Diamo alle piante 2 settimane di crescita vegetativa a 18 ore di luce e poi induciamo la fioritura. In questo modo si ottengono piante che finiscono a 120 cm di altezza al raccolto. The Doctor può assorbire alte concentrazioni di fertilizzante, fino ad una EC di 2.2-2.4 al momento di massima fioritura durante la quarta settimana.All'esterno questa varietà è perfetta per tutti i coltivatori, novizi o esperti. Finisce infatti all'inizio di ottobre al sud e alla fine di ottobre al centro-nord,con una produzione fino a 1000 grammi per pianta. Resiste bene ai predatori e ai parassiti.Il nuovo “Grow DVD” della Green House Seed Company mostra The Doctor settimana per settimana, con dettagliate informazioni su tutti i fattori di ambiente e i dati tecnici necessari per ottenere uno sviluppo ottimale e risultati sbalorditivi. Questo doppio DVS, scaricabile gratis dal sito internet

è

SONDAGGIO -LA MIGLIORE SEEDBANK-realizzato in collaborazione con Sensi Seeds 127 votiMr Nice Seedbank 67 votiSerious Seeds 50 votiParadise Seeds 46 votiGreen House Seed Co. 41 voti

Nirvana 26 votiThe Flying Dutchmen 13 votiTH Seeds 12 votiSoma Seeds 8 votiSpice of Life 7 votiHigh Quality Seeds 2 voti

totale 400 voti

ENjOINT.com

Dutch Passion 27 voti Hash

Plant-SensiSeeds

RISULTATI HIGHLIFE CUP 2006...and the winner is with TWINS SUPER SILVER HAZE

Seedbank Bio Seedbank Haze Hydro1 Paradise Seeds - Dutch Dragon 1 Catweazle Seeds - C.W. Haze12 Sensi Seeds - Silver Pearl 2 Bio Ibo - Jack Herer 23 De Sjaman Seeds - White Widow 3 Green House - Hawaian Snow 3

Seedbank Hydro Seedbank Haze Bio1 Genesis Seeds - White Widow 1 Bio Ibo - Super Silver Haze2 De Sjaman Seeds - Sjaman High 2 Soma Seed Company - Somami3 Nirvana - Masterkush 3 Green House - Arjan Ultra Haze#2

Seedbank Outdoor Miss Highlife1 Catweazle Seeds - C.W. Haze 1 Rowena - Greenhouse2 KC Brains - KC33 2 Debbie - Genesis3 Magus Genetics - Double Dutch 3 Josje - Hacas

Dolce Vita • 17

Il dato è stato successivamente confermato in uno studio condotto su 15 EPILESSIA : Circa l' 1% della popolazione italiana, oltre 500.000 persone, pazienti trattati con cannabidiolo (CBD), uno dei principi attivi della Cannabis. I è affetto da epilessia. I portatori di epilessia vanno incontro periodicamente a crisi quindici patienti, affetti da epilessia secondaria con focus temporale, furono convulsive, in genere dovute alla presenza di un gruppo piu' o meno grande di cellule trattati con 200-300 mg al giorno di CBD. In circa il 90% dei casi si ottennne la nervose che tendono ad avere una attivita' eccessiva, comunemente definita come scomparsa delle crisi convulsive o una loro significativa riduzione. Gli autori "ipereccitabilit ". Tale fenomeno può coinvolgere un numero limitato di cellule nervose, dello studio sottolinearono il buon profilo di tolleranza del CBD e la scarsa come nelle epilessie focali, o essere un fenomeno diffuso ad ampie aree della corteccia incidenza di significativi effetti collaterali. cerebrale, come nelle epilessie generalizzate. Le epilessie possono insorgere a qualsiasi eta', tuttavia, in circa l' 80% dei casi le crisi iniziano prima dei 20 anni, nell' infanzia e nell' Altri studi pubblicati hanno fornito risultati contrastanti e sono segnalati casi in adolescenza. Si distinguono epilessie primarie o idiopatiche, in cui non è possibile cui l'assunzione di dosi eccessive sembra aver facilitato l'insorgenza di crisi dimostrare la presenza di lesioni cerebrali, e epilessie secondarie, in cui l'insorgenza delle crisi è legata alla presenza di una lesione cerebrale. Si va da disturbi dell'ossigenazione convulsive.cerebrale al momento della nascita (evento molto frequente), a malformazioni della In epoca più recente una revisione condotta su 308 pazienti epilettici ha corteccia cerebrale fino a tutte le patologie acquisite del cervello, come infezioni, traumi, tumori, disturbi circolatori. Ogni evento morboso che lede la corteccia cerebrale può infatti confermato il potenziale ruolo protettivo dei derivati della cannabis.dare origine, nel corso degli anni, a un focolaio responsabile dell'epilessia. L'interesse per questo potenziale campo di applicazione è stato confermato

dal Workshop on medical marijuana del National Institutes of Health USA, dal rapporto dello Science and Technology Committee della Camera dei Lord Le proprietà anticonvulsivanti dei derivati della inglesi ed in ultimo dal rapporto dell' Institute of Medicine della Accademiacannabis sono testimoniate da alcuni studi Nazionale delle Scienze USA, Marijuana and Medicine: Assessing the Science scientifici nonchè da esperienze aneddotiche Base.di malati di epilessia che documentano, in

seguito alla assunzione di cannabinoidi, una Tutti e tre i rapporti riconoscono il potenziale anticonvulsivante dei derivati della riduzione delle crisi e del fabbisogno di cannabis, concordando tuttavia sul fatto che i dati clinici disponibili sono troppo farmaci. limitati e controversi e auspicando verifiche dell'efficacia su popolazioni più

numerose. Il rapporto dell' House of Lords Science and Technology Committee Una prima segnalazione in tal senso risale al in particolare riconosce che il cannabidiolo potrebbe essere sperimentato1975 e riguarda un giovane di 24 anni con come una utile terapia aggiuntiva in pazienti con sintomatologia scarsamente epi lessia farmaco-resistente, in cui controllata dalle terapie attualmente disponibili. l'inalazione di Cannabis in aggiunta al trattamento convenzionale portò ad un Alla luce di tali evidenze riteniamo che un tentativo terapeutico con soddisfacente controllo delle convulsioni. cannabinoidi possa essere preso in considerazione, sotto controllo medico: in

casi di epilessia farmacoresistente (ovvero non dominabile con le terapie Il dato concorda con quanto riferito da numerose esperienze aneddotiche di convenzionali) e in casi in cui le terapie convenzionali, pur efficaci, siano pazienti che, pur al di fuori di un contesto medico "controllato", hanno verificato gravate da inaccettabili effetti collaterali. in prima persona l'efficacia di tali sostanze, arrivando in alcuni casi a poter fare a meno dei farmaci convenzionali (e dei loro spesso pesanti effetti collaterali ).

à

POTENZIALI CAMPI DI USO TERAPEUTICO DEI DERIVATI DELLA CANNABIS

Tra questi merita di essere segnalato, per il rigore della metodologia utilizzata,SCLEROSI MULTIPLA : La sclerosi multipla (SM), o sclerosi a un caso pubblicato da Martyn nel 1995: ad una paziente con contrazioni placche, è una malattia grave del sistema nervoso centrale, cronica e spesso muscolari dolorose e disturbi vescicali furono somministrati, a giorni alterni, progressivamente invalidante. Nonostante i molti passi avanti fatti dalla ricerca una compressa di nabilone (un cannabinoide sintetico) o un placebo. Sia la scientifica, la causa esatta della SM è ancora sconosciuta. Si ritiene che sia coinvolta una spasticità muscolare che i disturbi della vescica si riducevano sensibilmente combinazione di più fattori: una predisposizione genetica a sviluppare la malattia e un nei giorni in cui la paziente assumeva il cannabinoide. Nettamente migliorati, agente ambientale in grado di stimolare il sistema immunitario, geneticamente alterato. Il negli stessi giorni, il tono dell'umore e la percezione soggettiva di benessere. risultato di questa interazione è una risposta immunitaria anormalmente diretta contro la mielina, una sostanza di rivestimento delle fibre nervose che, oltre a proteggere le fibre, le Consroe e collaboratori hanno raccolto, con un questionario anonimo, i dati aiuta a condurre gli impulsi nervosi. In Italia 50.000 persone sono colpite da SM e ogni relativi a 112 pazienti con sclerosi multipla. Le esperienze di tali pazientianno si verificano 1.800 nuovi casi. L’età a rischio per l'insorgere della SM è fra i 15 e i 50 anni ed è più frequente nel sesso femminile. concordavano nel riferire, in seguito alla assunzione di Cannabis, un

miglioramento sintomatico, con percentuali che vanno dal 97% al 30%, a Esistono numerose testimonianze aneddotiche di pazienti affetti da sclerosi secondo del sintomo considerato. Il miglioramento riferito più frequentemente multipla che riferiscono un beneficio sintomatologico in seguito all'assunzione era quello della spasticità muscolare e del dolore agli arti. Con frequenza di derivati della Cannabis. Tali testimonianze hanno anche il supporto di alcuni minore venivano riferiti miglioramenti del tremore, dell'appetito, della visione, studi scientifici, condotti per lo più su piccole casistiche, ma in grado di fornire dei disturbi vescicali.evidenze molto suggestive e convincenti. In epoca recente le evidenze scientifiche disponibili sono stato oggetto di Uno studio pubblicato nel 1981 ha dimostrato, in 7 di 9 pazienti affetti da disamina da parte di autorevoli commissioni mediche.sclerosi multipla, un significativo miglioramento del tono muscolare dopo Il Workshop on the Medical Utility of Marijuana dell'Istituto di Sanità somministrazione, in "doppio cieco", di 5 mg di THC.statunitense ha riconosciuto, nel 1997, il potenziale ruolo terapeutico nel Un miglioramento soggettivo dei sintomi legati alla spasticità muscolare dopo trattamento della spasticità muscolare e del dolore neuropatico. Questainalazione di Cannabis viene segnalato anche da 5 di 8 pazienti studiati da potenzialità è confermata anche in una recentissima review pubblicataClifford nel 1983. In due pazienti si ebbe anche un netto miglioramento delle sull'autorevole British Medical Journal.prove di coordinazione motoria e una significativa riduzione del tremore Nel 1998 il rapporto dello Science and Technology Committee della House of muscolare, come mostrato nella figura.Lords inglese ha confermato il ruolo della Cannabis nel migliorare i simptomi della SM. "Sulla base dei dati in nostro possesso" - ha dichiarato Lord Perry of Walton, presidente del Comitato, "riteniamo che i medici debbano essere messi in condizione di prescrivere la Cannabis ai pazienti con SM senza essere perseguiti dalla legge". Anche il rapporto dell' Institutes of Medicine della National Academy of Sciences USA ha sottolineato il potenziale ruolo dei cannabinoidi nella SM, auspicando la realizzazione di studi clinici controllati su ampie casistiche.Sull'onda di queste autorevoli raccomandazioni nel 1999 sono partiti in Inghilterra due grandi studi clinici controllati , i cui risultati, potrebbero presto aprire la strada alla registrazione di specialità a base di cannabinoidi per il trattamento della SM. A ciò si aggiungono alcune recentissime evidenze che spingono a far ipotizzare possibili influenze dei cannabinoidi anche sulla progressione della Analogo miglioramento è riferito anche da tredici pazienti scarsamente malattia. Un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature ha per controllati dalle terapie convenzionali, che hanno partecipato nel 1988 a uno primo postulato, sulla base delle evidenze ottenute su un modello studio in "doppio cieco", THC versus placebo. sperimentale animale, un possibile ruolo dei cannabinoidi nell'influenzare non

Accanto a queste piccole casistiche esistono poi numerosi case reports in cui solo i sintomi ma anche la stessa progressione della malattia. vengono descritti benefici sintomatici sul piano della spasticità muscolare, della coordinazione motoria, dell'equilibrio, dei disturbi della vescica. Fonte: ACT - Associazione Cannabis Terapeutica - http://medicalcannabis.it

NESSUNA SOMMINISTRAZIONE SOMMINISTRAZIONE 5 mg THC

WNE

SCanada: disponibile prodotto farmaceutico contro la sclerosi multiplaDal 20 giugno 2005 è disponibile nelle farmacie canadesi il Sativex, un farmaco registrato per il sollievo sintomatico del dolore neuropatico negli adulti affettida sclerosi multipla. Si tratta di un prodotto farmaceutico standardizzato; i suoi principali principi attivi sono i cannabinoidi delta-9-tetraidrocannabinolo(THC) e cannabidiolo (CBD). Si somministra come spray sotto la lingua o sull'interno della guancia.

Italia: solo 2 comunità su 500 favorevoli al decreto FiniSarebbero solo 2 su circa 500 le comunità di accoglienza che finora hanno dato la loro disponibilità all'applicazione del decreto sulla nuova normativa per il recupero dei tossicodipendenti. Lo ha detto Riccardo De Facci, responsabile nazionale per le dipendenze del Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza), a Milano per presentare alcune iniziative insieme alla Rosa nel Pugno e all'Associazione Radicale Enzo Tortora. Le Comunità che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere i tossicomani che, condannati, sceglierebbero il recupero al posto del carcere, sono quella di San Patrignano e la Comunità Incontro. "Se questa legge passa faremo disobbedienza civile - ha detto De Facci - e invitiamo le forze politiche a impegnarsi in quella che non è solo una battaglia legale ma civile". Secondo dati forniti dal Cnca, a rischio di finire in carcere sono gli oltre 4 o 5 milioni consumatori abituali di cannabis. font

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.itCANNABIS TERAPEUTICA

Dolce Vita • 19

STATI MODIFICATI STATI MODIFICATI STATI MODIFICATI STATI MODIFICATI DI COSCIENZA E SOCIETÀDI COSCIENZA E SOCIETÀDI COSCIENZA E SOCIETÀDI COSCIENZA E SOCIETÀDI COSCIENZA E SOCIETÀ

Accanto ai moduli comportamen-tali, filogeneticamente determi-nati ed evidenziati dall’etologia, nell’uomo troviamo una costante neurofisiologica che lo spinge a ricercare attraverso una moltepli-ce varietà di strumenti e tecniche, l’esperienza di coscienza modifi-cata. Questa costante comporta-mentale ci autorizza, in qualche modo, a parlare di IMPULSO ALL’ESTASI, una sorta di spin-ta verso il superamento degli ordinari confini psichici. Questo impulso va al di là di qualsiasi distinzione storica, geografica, culturale od etnica. Non è un caso che gli stati modificati di coscienza siano stati, in tutte le società umane, integrati in più vasti modelli culturali, sia pure con funzioni diverse da società a società.L’importanza della coscienza e dei suoi stati modificati, per lo meno dal punto di vista neurochimico, è una “scoperta” relativamente

molto recente, e risale al 1943, quando il chimico svizzero Albert Hofmann sintetizzò nei laboratori della Sandoz di Basilea la dietila-mide dell’acido lisergico, meglio nota con il nome di LSD.Già però verso la fine del seco-lo scorso si era intuito il valore psicologico della coscienza e dei suoi stati modificati, grazie alle osservazioni di alcuni brillanti ricercatori. Cito, per dovere di cronaca ma senza entrare in me-rito alle loro differenze teoriche, Charcot, Janet, Moreau de Tours, lo stesso Freud.Purtroppo le intuizioni di questi personaggi furono misconosciute e anche superficiali, a causa della limitatezza delle neuroscienze dell’Ottocento. Inoltre le loro intuizioni si prestarono ad un colossale equivoco, le cui conse-guenze si risentono ancora oggi.La moderna neuropsicologia ha ampiamente dimostrato che non esiste uno stato “normale” di

coscienza, così come non esiste un unico stato “modificato di coscienza”. Questi sono feno-meni estremamente variegati e complessi, che vanno, mi ripeto, dall’estasi mistica alla possessio-ne, dagli stati meditativi fino alla deprivazione sensoriale, dalla danza al sogno, all’ipnosi, e via di seguito.Prima di proseguire è forse il caso di definire due concetti di base: stato modificato di coscienza e trance.La definizione che vado a pro-porre non è ovviamente assoluta, ma solo esplicativa. Per stato modificato di coscienza intendo un’esperienza affettiva e cognitiva diversa da quella vissuta nello stato ordinario di coscienza, assunto come “stato di base”. E’ quindi un nuovo e temporaneo sistema dotato di proprietà uniche sue proprie, una ristrutturazione della coscienza che fa vivere questo stato come

un “cambiamento”.Per trance è invece da intender-si null’altro che uno stato modi-ficato di coscienza ritualizzato e istituzionalizzato.Per comodità descrittiva possia-mo distinguere tre grosse catego-rie di stati modificati di coscienza: gli stati meditativi, inducibili attraverso il digiuno, varie mo-dalità di tecniche respiratorie, attraverso l’ipnosi.Gli stati di possessione, de-rivanti da iperattività motoria o da qualsiasi induzione esogena o spontanea di tipo dissociativo (convulsioni, isteria, etc.).Gli stati sciamanici o vi-sionari, rappresentati da una esperienza principalmente alluci-natoria, nella quale un soggetto “vede”, “sente” e “comunica” con ciò che egli crede esterno a sé: Nella maggior parte dei popoli gli stati sciamanici sono in stretta relazione con l’uso di sostanze allucinogene.

STATI MODIFICATI DI COSCIENZA E SOCIETÀ

20 • Dolce Vita

a cura di GILBERTO CAMILLAPresidente della SISSC

Il campo di ricerca costituito da-gli allucinogeni, o enteogeni, secondo un neologismo ormai entrato nel linguaggio comune, e il loro rapporto –effettivo o po-tenziale- con gli stati modificati di coscienza è vasto e complesso: che lo si voglia o meno ammette-re esso si estende fino alla crea-zione dei miti e dei temi ricorrenti in tutte le tradizioni orali, tocca la maggior parte degli aspetti dell’arte e dell’iconografia, dei sistemi tradizionali di percezione e interpretazione della realtà, della vita e della morte. Non è quindi una forzatura affermare che le piante allucinogene hanno contribuito a formare la storia culturale di molti popoli, poiché è proprio nell’esperienza visio-naria che l’individuo la sempre affermato dinanzi a sé stesso la validità delle tradizioni tribali a lui giunte oralmente attraverso i racconti dei vecchi padri.Gli enteogeni sono sempre serviti a dare valore ad una cultura, mai per fruire di un momentaneo mezzo di evasione, se non all’in-terno delle minoranze giovanili

delle società occidentali.Ma queste sostanze sono anche l’arteficio che più di ogni altro, nella nostra cultura occidentale, sembrano suscitare un profondo tabù ed evocare, sia pure incon-sciamente, convinzioni che siano un mezzo rozzo, aberrante, o quanto meno il più “artificiale”, il meno “puro”.Esempi di tale prudérie se ne potrebbero fare a decine. Ne bastino due: Mircea Eliade ar-riva ad affermare che l’uso del fungo Amanita muscaria nello sciamanismo siberiano è una ibridazione storicamente recente e appartenente a classi sociali inferiori. Kerenyi dal canto suo vuol farci credere che un tempo l’uomo possedeva innata la capa-cità visionaria, e che, perdutala, dovette affidarsi a “mezzi forti”.Sono due ottimi esempi di rimo-zione e di negazione della realtà, che stravolgono le più elementari evidenze storiche e archeologi-che.

(continua sul prossimo numero)

Queste tre categorie di trance sembrano indissolubilmente le-gate al grado di complessità della società e alla sua “qualità”; sono variamente distribuite anche sul piano geografico: ad esempio la trance meditativa prevale nell’Oriente, la trance di pos-sessione trova la sua massima concentrazione in Africa e pres-so le società di tipo agricolo, mentre la trance visionaria sembra essere storicamente la caratteristica dei popoli di caccia-tori-raccoglitori, concentrati nelle Americhe.La “tecnica” per raggiungere un determinato stato modificato di coscienza non sembra –di per sé- molto importante, mentre il pro-blema centrale è –a mio avviso- il risultato che si vuole ottenere, il quale a sua volta è culturalmente predeterminato. D’altra parte ogni tecnica è suscettibile di pro-durre effetti variabili da cultura a cultura, perfino da individuo a individuo.L’interazione di fattori genetici, culturali, ambientali ed endop-sichici determina il prevalere di

una scelta di tecnica rispetto ad un’altra, così come il prevalere di un canale sensoriale rispetto ad un altro, venendo a creare popoli prevalentemente “visivi”, altri prevalentemente “uditivi” e via dicendo. Queste caratteristiche psicosensoriali influenzerebbero le stesse esperienze e gli stessi contenuti mentali espressi dal-l’esperienza di coscienza modi-ficata.

E’ fuori dubbio che fra i molti artefici utilizzati un ruolo par-ticolare spetta alle sostanze allucinogene. In tutte le parti del mondo sono diffuse piante e funghi il cui consumo provoca nell’uomo allucinazioni, visioni, profondi mutamenti emozionali; in tutti i continenti sono esistite –e continuano ad esistere- cultu-re che utilizzano questi particolari vegetali per trascendere la realtà ordinaria e comunicare col mon-do del soprannaturale. L’uso di piante allucinogene è una pratica antico quanto l’uomo, e risale certamente al Neolitico, se non addirittura al Paleolitico.

Dolce Vita • 21

Provate a pensare di avere il mal di denti, da un paio di ore, potente, di quello che non ti molla mai. Provate a pensare di averlo per un paio di giorni, chiusi in due metri per quattro che dividete con un altro disgraziato come voi. E se è solo il mal di denti che avete, al massimo impazzite ma probabilmente non morirete, a meno che non vi suicidate.In galera, se a qualcuno viene un infarto, passa un’ora prima che la guardia di turno si degni di venire a vedere perchè il vostro compagno urla in cerca di soccorso.Quello che nei titoli dei giornali e telegiornali viene definito “tagli agli sprechi nella sanità”, in galera si traduce nella negazione di assistenza sanitaria, il che significa che se avete il mal di denti potete solo tenervelo perchè le uniche medicine che vengono dispensate generosamente sono gli psicofarmaci e benzodiazepine che, oltre a crearvi dipendenza vi rendono simili a larve umane e vi mettono in condizioni di non nuocere a chi vi deve controllare.Nessuno può mettere il naso in tutto questo perché

i muri che circondano le carceri sono

fatti più per impedire

che il buon senso vi entri,

che per impedire

ai prigionieri di fuggire,

ecco perché vi dico fratelli, che ho visto cose che voi umani non potreste immaginare: ho visto uomini grandi e grossi piangere come vitelli implorando pietà ed ho visto dirigenti sanitari negare epidemie di scabbia e trasferire detenuti infetti con la stessa leggerezza con cui si bevono un caffè.Fratelli se decidete di commettere un reato, sappiate che per la vostra vita non vi sarà più rispetto di quanto ne abbiano i nostri padroni amerikani per coloro che stanno a Guantanamo.

Si chiama IL DUE perché dal “Due”, da piazza Filangieri 2, a Milano,

cioè dal carcere, vogliono uscire.

Vogliono uscire corpi, ma vogliono uscire anche

parole e immagini. Per avere più spazio, per

dialogare con quelli che stanno fuori,

per costruire qualcosa insieme.

Per sentirsi vivi. Per farlo si sono messi

insieme donne e uomini liberi, donne e uomini

prigionieri. WWW.ILDUE.IT

Net Magazine di San Vittore

“Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare...” (Ridley Scott - Blade Runner)

SEGNALIAMOCondizioni disumaneCRONACHE DA DIETRO IL CANCELLO

CRONACHE DA DIETRO IL CANCELLO

a cura di MAURIZIO GAZZONI

SOCIALE

Dolce Vita • 27

In questi ultimi mesi si è sentito spes-so parlare di TAV e si è visto come su questo argomento molte migliaia di persone residenti in Piemonte nella Val di Susa si sono mobilitate per far sentire la propria voce a chi da anni la ignorava. Ma cosa è accaduto in questa valle che da Torino corre ad ovest tra le alpi verso il confine francese?Dal momento che i normali mezzi di informazioni come è loro consuetudi-ne si soffermano solo sull’esteriorità delle notizie, proverò in questo spazio a delineare un quadro più completo di ciò che sta accadendo in quei luoghi.

Prima di tutto cerchiamo di capire cosa significa TAV. Questa sigla è l’ab-breviazione di Treno Alta Veloci-tà, si tratta di linee ferroviarie capaci di far correre i treni a velocità di 200 300 Km orari per percorrere lunghe distanze in tempi brevi. Per trovare un punto di inizio di tutta la questione occorre andare indietro nel tempo e precisamente nel agosto 1991 quando nasce la TAV Spa, la so-cietà a capitale misto pubblico e pri-vato che ha il compito di costruire in Italia quasi 900 km di linee ferroviarie per i treni ad alta velocità. In realtà sin da subito i privati si tirano fuori dalla società lasciando tutto in mano allo stato italiano e cioè alle Ferrovie dello Stato.Le vicende della Val di Susa si legano a quelle della TAV dal momento che il progetto complessivo nazionale (quello di 900 Km) prevede che in questa valle debba passare una linea ferroviaria ad alta velocità per collegare Torino alla città francese di Lione. Nello specifico questo progetto prende il nome di Linea ferroviaria Alta Velocità – Alta Capacità Torino – Lione che si inserisce nell’ambito del progetto ela-borato dalla Comunità Europea del così detto Corridoio V. Sintetizzando al massimo, questo progetto europeo prevede l’individuazione e la costru-zione di alcune vie di comunicazione, chiamati corridoi, capaci di collegare in tempi brevi i diversi stati della co-munità europea e questi ultimi con le nazioni extra europee. Uno di questi corridoi, lungo i quali passeranno le merci e le persone, è il Corridoio V che dovrebbe collegare, a lavori com-pletati, Lisbona a Kiev attraversando tutto il nord Italia da Torino a Trieste per poi proseguire verso Budapest per arrivare a Kiev in Ucraina. Visto da questa angolazione il problema della TAV in Val Susa assume proporzioni di rilevanza internazionale di fronte i

quali generalmente si tende a rinunciare alla comprensione. Ma è proprio a questo punto che il caso della Val Susa diventa interessante perché al di là dei problemi specifici che solleva esso rappresenta la sintesi migliore della problematica di cui sempre più spesso si sente parlare, cioè quella del rapporto tra la globalizzazione e le culture e le realtà locali. Da un lato abbiamo la Comunità Europea che con le sue strategie elabora piani per far circolare merci e persone più velocemente in continuità con i dettami della globalizzazione, dall’altro abbiamo le persone gli abitanti di una valle che difendono il loro territorio, la loro salute e la loro voglia di essere parte attiva nelle strategie di sviluppo che riguardano la loro terra, in sinte-si chiedono di essere protagonisti e non passivi osservatori del treno della globalizzazione che attraversa il loro territorio.Ma ora vediamo dove nasce il problema, o meglio, i problemi che hanno suscitato le proteste dei cittadini della Valle. Avrei voluto in questo articolo analizzare anche le ragioni di quelle persone che vedono con favore la realizzazione della Torino Lione ma questi ultimi al di là dell’affermare la necessità del Corridoio V, del progetto europeo o del fatto che il progresso non si può arrestare non propongono motivazioni che ribattano punto per punto i problemi e i dubbi sollevati dagli abitanti della Valle e dagli ecologisti. Per semplicità dividiamo questi problemi in tre categorie: Salute - Ambientali, Storici ed Economici.

Salute-Ambientale: Per realizzare la Torino Lione occorrerà scavare due gallerie, la prima, detta Musinè/Gravio, lunga 23 Km; la seconda, che unirà la bassa valle di Susa alla Francia, lunga 52 km (una delle più lunghe d’Europa) sotto il mas-siccio dell’Ambin. La galleria Musinè/Gravio attraverserà un terreno caratterizzato da rocce ricche di amianto. Gli abitanti temono che durante i lavori di scavo di movimento e di stoccaggio della terra la polvere ricca di amianto possa diffondersi lungo tutta la valle con seri rischi per la salute. Uno studio ufficiale dello specialista oncologo Edoardo Gays dell’Ospedale di San Luigi di Orbassano ha rilevato che “la possibilità che si verifichino condizioni di rischio sanitario è assolutamente rilevante per quanto riguarda le attività di scavo e di movimento terra; ciò con tutti i problemi di tutela della salute dei lavora-tori addetti a tali compiti. Analoghe preoccu-pazioni riguardano però anche la popolazione della bassa Val di Susa a causa della dispersione di fibre di amianto nell’aria, nei terreni e nelle acque del territorio [..] Si ricorda che l’esposi-zione all’amianto, anche non legato ad attività lavorativa, correla con gravi patologie, tra cui il Mesotelioma malattia tumorale maligna a pro-gnosi infausta in tempi assai brevi [..] 275 gior-ni quali che siano le terapie instaurate.” Se non bastasse questo, all’interno del massiccio del-l’Ambin (tunnel di 52 Km) sono presenti nume-rosi giacimenti di uranio, come documentato dal CNR fin dal 1965. Per maggior precisione il materiale presente è pechblenda, una forma particolarmente radioattiva. L’uranio se disperso nell’aria può essere inalato e può contaminare le falde acquifere ed inquinare i corsi d’acqua utilizzati per l’irrigazione. L’uranio se inalato o ingerito provoca contaminazione interna e può essere causa di linfomi e leucemie.

Storica: Questa valle - sostengono gli abitanti - ha già dato un ampio contributo al commercio tra Italia e Francia. Il 35% delle merci che valicano le alpi passa da qui attraverso una l’autostrada quella del Frejus, due strade statali e una linea ferroviaria. Considerato che si tratta di una valle stretta - 1,5 Km di larghezza media -, aprire un nuovo cantiere vorrebbe dire davvero snaturare il territorio, quantomeno nella parte bassa, quella compresa tra i paesi di Almese e Bussoleno.

Economica: Per investire tutti questi soldi, si parla di 21 miliardi di euro, per lavori che andranno avanti fino al 2018 e che vedranno muoversi lungo la valle tutti i giorni 24 ore su 24 circa 500 camion al giorno per 15 -20 anni, occorrono delle forti motivazioni. Occorre cioè dimostrare l’effettiva necessità dell’opera che si vuole realizzare nonché la sua redditività. Al contrario i dati raccolti parlano della sua inutilità e della sua assoluta non convenienza in termini di ritorno economico per la collettività. In primo luogo i traffici di lunga distanza sull’asse Lisbona – Kiev, che motiverebbero il concetto di “Corridoio 5” sono ad oggi irrilevanti. I passeggeri infatti preferiscono il più pratico, economico e veloce volo aereo Low Cost. Va anche detto che di recente gli unici due treni giornalieri del collegamento ferroviario diretto Torino – Lione sono stati soppressi per mancanza di passeggeri. Per quanto riguarda il trasporto delle merci la velocità non è un requisito fondamentale come Sostiene il professor Angelo Tartaglia del Politecnico di Torino – “Il problema centrale è che i treni merci in Italia viaggiano a una velocità media di 19 km/h, essendo sovente fermi per dare precedenza ai treni passeggeri. Questo è il dato da migliorare. Non serve che le merci arrivino dalla Francia a 150 Km/h se poi in Italia passano la maggior parte del tempo in stazione.” Per quanto riguar-da il trasporto delle merci gli abitanti della Valle, gli ambientalisti e numerosi esperti tra cui Andrea Boitani (professore di economia politica all’Università Cattolica di Milano) e Marco Ponti (professore di economia dei trasporti al Politecnico di Milano) sostengono, dati alla mano, che per far fronte in maniera efficiente al trasporto delle merci tra Italia e Francia è sufficiente un opera di rimodernamento e potenziamento della linea ferroviaria già esistente la Torino Modane. “Con il potenziamento della linea esistente, quella del Frejus, e una appropriata politica tariffaria pro-ferrovia e moderatamente anti-Tir, la domanda ferroviaria per Modane potrebbe arrivare a quasi 17 milioni di tonnellate/anno. Con la realizzazione della TAV in Val di Susa la domanda potrebbe arrivare - ma non è certo, perché la composizione delle merci cambia - a poco più di 21 milioni di tonnellate l’anno” (Andrea Boitani, la voce.info, 23/11/2005)Questi brevemente elencati sono solo alcuni dei motivi per i quali le popolazioni della Valle raccogliendo la solidarietà di molte associazioni e singoli cittadini italiani e francesi, si oppongono alla costruzione della TAV. Pur toppo non mi è stato possibile, come già accennavo, reperire motivazioni studi e opinioni che possano controbattere le osservazioni sollevate da chi si oppone alla realizzazione della Torino Lione. Ne consegue, a mio parere, che le ragioni del Si alla TAV sono ragioni di mero arricchimento di quei pochi - di cui sappiamo nomi e cognomi - che ricaveranno montagne di denaro dalla realizza-zione dell’opera. L’impressione è che per l’ennesima volta si proceda alla costruzione della classica cattedrale nel deserto sperperando denaro pubblico e producendo danni irreversibili al territorio del nostro paese la cui maggiore ricchezza sta proprio in quelle attrattive naturali e culturali che richiamano il turismo.

TAV: facciamo un po’ di chiarezza

a cura di MARCO MATTIUZZO APPROFONDIMENTI:

www.notav.it - www.beppegrillo.it

www.lavoce.info - www.legambientevalsusa.it

SANGUE VIVO

28 • Dolce Vita

trovano esempi di microeconomia: gli ambulanti improvvisano negozi e vetrineGennaio 2006: a Kabul ciò che accoglie il visitatore straniero è un aeroporto per generi di prima necessità da vendere a chiunque passi di lì. I segni dei spazzato dal vento gelido e dal rombo dei motori degli aerei da guerrabombardamenti sono pesanti e ingombranti forse perchè la valle, grazie adamericani e degli elicotteri dell’ONU. Se la pace si misura dai militari, allora in una stretta gola che è l’unica via d’accesso, era stata per anni perfettamenteAfghanistan è ancora lontana. La visuale su Kabul città non fa che confermaredifendibile dall’interno.questa prima impressione: il centro, caotico, assurdamente congestionato dal

traffico, è dilaniato dai bombardamenti, così pure le periferie; questo Ora il panorama è disseminato di carri armati, molti dei quali lasciati ad testimonia un approccio alla città ben diverso da quello occidentale. La via arrugginire sulle strade. Ovunque, l’iconografia di Massud, il “Leone del commerciale di Kabul, che qualche tour operator ha voluto definire “la via Panshir” (che a Kabul va di pari passo con quella di Karzai e a Lashkar-gah condotti” afghana, è Chicken Street, una strada perennemente trafficata, manca del tutto), si affaccia su ogni viandante. La ricostruzione, che gli benché le botteghe e i piccoli negozi abbiano riaperto in esiguo numero. esportatori di democrazia si sono così premurati d’incominciare, è un prolungamento del consumismo occidentale, scellerato, immorale, che non

Gli stranieri che si avventurano a fare acquisti, anche quelli appartenenti alle ONG, viaggiano continuamente sotto scorta; nel caso di Emergency la scorta è rigorosamente non armata. A Kabul colpisce la vista dell’infinità di generatori elettrici ovunque: infatti solo il 30 o 40 % degli edifici ha la corrente elettrica che comunque va e viene a singhiozzo. A livello sanitario, in tutto il paese gli unici ospedali o cliniche pubbliche gratuite sono le strutture di Emergency.In tali strutture l’ingresso a persone armate è severamente vietato e all’accettazione di ogni ospedale si trovano tutti gli oggetti che i parentiin visita ai pazienti sono costretti a lasciar fuori, primi fra tutti i lunghi coltelli afghani, simbolo di forza e virilità; armi di ogni tipo, compresi i kalashnikov, e numerosissime scatole e sacchetti contenenti hashish. Il giornalista ed esperto pakistano AhmedRashid descrive il popolo afghano come segnato da enormi contraddizioni; “coraggiosi, maestosi, leali, generosi, ospitali, eleganti, belli, gli uomini e le donne dell’Afghanistan sanno essere anche subdoli, malvagi, sanguinari” , gli ospedali di Emergency sembrano soprattutto molto composti; perfino nelle corsie pediatriche c’è totale silenzio, l’orgoglio e la compostezza regnano indisturbati. A differenza di Kabul, a circa 100 km da Kandahar sorge la città di Lashkar-gah, muta, silente, in pieno controllo Talebano.

tiene in alcun modo conto della cultura millenaria dell’Afghanistan: donne col burka si aggirano, raramente, in strade che vantano insegne in inglese; nel caotico e letale traffico di Kabul, che sembra una versione macabra del “Tetris”,si aggirano ragazzini che vendono ricariche telefoniche per un commercio di telefonini in espansione in una città che vanta un modernissimo centro commerciale con reti wireless accanto alle fogne a cielo aperto. L’occidenteesporta un progresso che vede immense ville con piscina e colonne di marmo per la nuova élite politica accanto agli edifici bombardati e alle capanned’argilla della popolazione, ai campi non ancora sminati, alle strade impraticabili. La politica del maquillage, che nasconde, trucca e oscura, vuol farci credere che la guerra finita; solo t re set t imane fa un bombardamento americano ha ucciso circa venti civili nel nord dell’Afghanistan e ora, mentre scriviamo, il paese si è sollevato contro le vignette satiriche anti-L’aria che si respira è intrisa di violenza e tensione; le donne (di cui in tutto il islamiche che tanto scandalo e paese si intuiscono solo le forme sotto i lunghi burka) qui non si vedono affatto.violenza hanno scatenato nel L’unico segno di vita è la voce del muezzin che invita alla preghiera. mondo.L’impressione che si ha a Lashkar-gah, in pieno deserto, è che ci sia una

perenne attesa di qualcosa. La città si presenta come tutti i villaggi afghani: gli edifici, di paglia e d’argilla, sembrano mimetizzarsi col deserto (retaggiodell’architettura ghaznavide). Intorno alle mura della città si stendono le piantagioni di papavero da oppio. Un affettuoso ringraziamento ad

Ivano e GiorgiaNella valle del fiume Panshir, che si estende fino alle propaggini dello Hindi Kush, la città più importante è Anabah; qui si respira un clima diverso e si

È arrivata la pace?

A 2006FGHANISTANLA GUERRA È FINITA (o no?)

Grazie ad un nostro gancio abbiamo avuto la fortuna di farci raccontare l’Afghanistan a pochi anni dal conflitto; cronache di un paese sconvolto dalla guerra, dove le organizzazioni umanitarie sono di fatto l’unico sostegno per la popolazione locale. a cura di JOJO e FILO GREEN

1. Emergency, Life support for civilian war victims, è un associazione ONG, Onlus.2. Ahmed Rashid, Talebani, ed. Feltrinelli, 2001, p. 11.

*2

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Ilcartello

checampeggia

inogniospedale

diEmergency

La meravigliosa valle del Panshir

Kabul oggi

GIURISPUDENZA E LEGGI

APPROVATA LA LEGGE “FINI”a cura dell’

AVV. ANGELO AVERNI

Nel corso della presente legislatura la maggioranza di Governo di cen-tro-destra aveva inserito nel proprio programma la riforma del testo unico sulle sostanze stupefacenti e psicotrope attualmente disciplinata dal Decreto Presidente della Repubblica n. 309 del 10 ottobre 1990.Il disegno di legge, presentato nel 2004 con il numero n. 2953 “Modifi -che ed integrazioni al testo unico in materia di disciplina degli stupefa-centi e sostanze psicotrope”, fu assegnato alle commissioni Giustizia e Sanità del Senato della Repubblica. Il disegno di legge si è poi di fatto bloccato a causa di una mancanza di quantifi cazione delle spese della proposta. In buona sostanza a causa di inerzia da parte della maggioran-za di Governo proponente.Per cercare comunque di conseguire comunque l’obiettivo di riforma della legge sugli stupefacenti vigente, meglio nota come “Jervolino-Vassalli”, dal nome dei due ministri degli Affari Sociali e della Giustizia dell’epoca (1990), il Governo ha stralciato il complesso normativo ridu-cendolo da 106 articoli a 20. Il ministro delegato dal Governo è stato stranamente Giovanardi, che esercita le funzioni di Ministro dei Rapporti con il Parlamento, assolu-tamente incompetente a trattare la delicatissima materia pluridiscipli-nare.Ancora più sorprendente e sconcertante è stata la rapida quanto im-provvisa tempistica parlamentare e la modalità con cui è stata chiesta l’approvazione - attraverso il ricorso alla “questione di fi ducia”

1 - di

questo disegno di legge stralciato. Il disegno di legge, così come stralciato, è stato inserito all’interno di un emendamento alla legge di conversione del decreto legge, emesso il 30 dicembre 2005, n. 272, intitolato “Misure urgenti per garantire la sicu-rezza ed i fi nanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, nonché la funzionalità dell’Amministrazione dell’interno. Disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi”. Come è di immediata e chiara evidenza l’inserimento dell’emendamento contenente la riforma ad una legge così delicata e complessa e dai multiformi aspetti non ha nulla a che vedere con i fi nanziamenti per le Olimpiadi invernali che si dispu-teranno a Torino, nonché con l’inserimento del personale della Polizia dello Stato e con le altre materie contenute nel titolo del decreto legge sopra citato. La riforma annunciata è divenuta legge in quanto è stata approvata al Senato il 27 gennaio ed alla Camera dei Deputati l’8 febbraio scorso. La legge prevede l’inasprimento delle pene, la parifi cazione di pena fra tutti gli stupefacenti (distinti impropriamente tra “droghe pesanti” e “droghe leggere”) all’interno di un’unica tabella, inoltre l’aumento

delle pena della detenzione da sei a venti anni nel caso di importazione, esportazione, acquisto o detenzione di una sostanza stupefacente per uso non strettamente personale. Il meccanismo che dovrebbe distingue-re il consumatore dallo spacciatore - differenza sulla quale si discute senza soluzione apprezzabile sin dal lontano 1975 - è rimesso al un successivo decreto ministeriale da approvarsi successivamente da parte del Ministero della Salute. Inoltre vi sono importanti disposizioni (sulle quali torneremo sicuramente nei prossimi numeri di Dolce Vita), che ri-guardano il recupero dei tossicodipendenti all’interno delle comunità di recupero private, SERT ed i servizi pubblici per le tossicodipendenze. In buona sostanza, il testo di legge approvato contiene una serie di illegittimità con la Costituzione, che meriteranno specifi co ed analitico esame da parte degli operatori del diritto e sicuramente provocheranno numerosi ricorsi alla Corte costituzionale per verifi carne la legittimità della legge che sarà approvata.Sul punto va segnalata la reintroduzione del limite quantitivo ad uso personale per ogni singola sostanza, in spregio al referendum del 1993, che aveva, fra l’altro, abrogato la “dose media giornaliera”, e il divieto di prescrizione medica di numerose sostanze (fra tutte, la Cannabis ed i suoi principi attivi), in aperto contrasto con le Convenzioni internaziona-li sulle sostanze stupefacenti (New York) e psicotrope (Vienna), entram-be ratifi cate dall’Italia e tuttora vigenti. Sul piano sociale e culturale occorre sottolineare che con l’approvazione di questa legge si attua una forte regressione, che provocherà nume-rosissimi arresti ed altrettante condanne di tanti modesti consumatori di stupefacenti (in particolare dei prodotti derivati della Cannabis quali hashish e marijuana). Le ricadute saranno devastanti sia per l’enorme lavoro che si ripercuoterà sulle Forze dell’Ordine, chiamate a cercare di arrestare migliaia di persone di ogni età, sia sui Tribunali, già al collasso per pluriennale carenza di mezzi e di uomini, sia per le strutture car-cerarie, anch’esse da tempo sovraffollate, proprio a causa della legge “Jervolino-Vassalli”.Questa normativa provocherà, ipotesi molto facile da prevedere, un enorme aumento dei reati e, di conseguenza, disastri umani e sociali di proporzioni colossali, di cui evidentemente la maggioranza di governo non sembra accorgersi della portata.Le speranze di arginare questo imminente disastro sono residuali ma riposano nella concreta possibilità di promozione di ricorsi in via di ec-cezione

2 da sollevarsi dinanzi al Tribunali di tutta Italia per stimolare

diverse sentenze di accoglimento tali da eliminare i nodi cruciali di que-sta scellerata legge. Altra speranza è quella data dall’approssimarsi della data delle elezioni politiche, che potrebbe portare ad un mutamento

della compagine di Governo in grado di rifor-mare la legge. La approvazione della normativa sugli stupe-facenti segna una pagina oscura per il Paese e conclude in pessimo modo la Legislatura provocando una lacerazione con i principi costi-tuzionali a cui il Parlamento avrebbe sempre il preciso dovere di attenersi.

1- La “questione di fi ducia” è un mezzo per ottenere il voto compatto fi nalizzato all’approvazione di una proposta di legge o di uno o più articoli di essa da parte della maggioranza di Governo. Questo strumento parlamentare consente di ottenere che la maggioranza voti compatta l’articolato indicato dal Governo, nel caso questo non avvenisse, il Governo cadrebbe ed avrebbe l’obbligo giuridico di dimettersi.

2- Ricorso avanzato al giudice nel corso di un processo e volto a far dichiarare l’illegittimità costituzionale da parte della Corte costituzionale di una legge o di un articolo di essa con i principi sanciti nella Costituzione. In caso di accoglimento del ricorso da parte della Corte costituzionale, la legge viene espunta (eliminata) dall’ordinamento giuridico nazionale.

delle pena della detenzione da sei a venti anni nel caso di importazione, esportazione, acquisto o detenzione di una sostanza stupefacente per uso non strettamente personale. Il meccanismo che dovrebbe distingue-re il consumatore dallo spacciatore - differenza sulla quale si discute senza soluzione apprezzabile sin dal lontano 1975 - è rimesso al un successivo decreto ministeriale da approvarsi successivamente da parte

unico sulle sostanze stupefacenti e psicotrope attualmente disciplinata dal Decreto Presidente della Repubblica n. 309 del 10 ottobre 1990.Il disegno di legge, presentato nel 2004 con il numero n. 2953 “Modifi -che ed integrazioni al testo unico in materia di disciplina degli stupefa-centi e sostanze psicotrope”, fu assegnato alle commissioni Giustizia e Sanità del Senato della Repubblica. Il disegno di legge si è poi di fatto

tro-destra aveva inserito nel proprio programma la riforma del testo unico sulle sostanze stupefacenti e psicotrope attualmente disciplinata

Il disegno di legge, presentato nel 2004 con il numero n. 2953 “Modifi -che ed integrazioni al testo unico in materia di disciplina degli stupefa-centi e sostanze psicotrope”, fu assegnato alle commissioni Giustizia e Sanità del Senato della Repubblica. Il disegno di legge si è poi di fatto bloccato a causa di una mancanza di quantifi cazione delle spese della proposta. In buona sostanza a causa di inerzia da parte della maggioran-

Per cercare comunque di conseguire comunque l’obiettivo di riforma della legge sugli stupefacenti vigente, meglio nota come “Jervolino-Vassalli”, dal nome dei due ministri degli Affari Sociali e della Giustizia dell’epoca (1990), il Governo ha stralciato il complesso normativo ridu-

Il ministro delegato dal Governo è stato stranamente Giovanardi, che esercita le funzioni di Ministro dei Rapporti con il Parlamento, assolu-tamente incompetente a trattare la delicatissima materia pluridiscipli-

Ancora più sorprendente e sconcertante è stata la rapida quanto im-provvisa tempistica parlamentare e la modalità con cui è stata chiesta

- di

Il disegno di legge, così come stralciato, è stato inserito all’interno di un emendamento alla legge di conversione del decreto legge, emesso il 30 dicembre 2005, n. 272, intitolato “Misure urgenti per garantire la sicu-rezza ed i fi nanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, nonché la funzionalità dell’Amministrazione dell’interno. Disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi”. Come è di immediata e chiara

esportazione, acquisto o detenzione di una sostanza stupefacente per uso non strettamente personale. Il meccanismo che dovrebbe distingue-re il consumatore dallo spacciatore - differenza sulla quale si discute senza soluzione apprezzabile sin dal lontano 1975 - è rimesso al un successivo decreto ministeriale da approvarsi successivamente da parte del Ministero della Salute. Inoltre vi sono importanti disposizioni (sulle quali torneremo sicuramente nei prossimi numeri di Dolce Vita), che ri-guardano il recupero dei tossicodipendenti all’interno delle comunità di recupero private, SERT ed i servizi pubblici per le tossicodipendenze. In buona sostanza, il testo di legge approvato contiene una serie di illegittimità con la Costituzione, che meriteranno specifi co ed analitico esame da parte degli operatori del diritto e sicuramente provocheranno numerosi ricorsi alla Corte costituzionale per verifi carne la legittimità della legge che sarà approvata.Sul punto va segnalata la reintroduzione del limite quantitivo ad uso personale per ogni singola sostanza, in spregio al referendum del 1993, che aveva, fra l’altro, abrogato la “dose media giornaliera”, e il divieto di prescrizione medica di numerose sostanze (fra tutte, la Cannabis ed i suoi principi attivi), in aperto contrasto con le Convenzioni internaziona-li sulle sostanze stupefacenti (New York) e psicotrope (Vienna), entram-be ratifi cate dall’Italia e tuttora vigenti. Sul piano sociale e culturale occorre sottolineare che con l’approvazione di questa legge si attua una forte regressione, che provocherà nume-rosissimi arresti ed altrettante condanne di tanti modesti consumatori di stupefacenti (in particolare dei prodotti derivati della Cannabis quali hashish e marijuana). Le ricadute saranno devastanti sia per l’enorme lavoro che si ripercuoterà sulle Forze dell’Ordine, chiamate a cercare di arrestare migliaia di persone di ogni età, sia sui Tribunali, già al collasso per pluriennale carenza di mezzi e di uomini, sia per le strutture car-

esportazione, acquisto o detenzione di una sostanza stupefacente per uso non strettamente personale. Il meccanismo che dovrebbe distingue-re il consumatore dallo spacciatore - differenza sulla quale si discute senza soluzione apprezzabile sin dal lontano 1975 - è rimesso al un successivo decreto ministeriale da approvarsi successivamente da parte del Ministero della Salute. Inoltre vi sono importanti disposizioni (sulle quali torneremo sicuramente nei prossimi numeri di Dolce Vita), che ri-guardano il recupero dei tossicodipendenti all’interno delle comunità di recupero private, SERT ed i servizi pubblici per le tossicodipendenze.

Il disegno di legge, presentato nel 2004 con il numero n. 2953 “Modifi -che ed integrazioni al testo unico in materia di disciplina degli stupefa-centi e sostanze psicotrope”, fu assegnato alle commissioni Giustizia e Sanità del Senato della Repubblica. Il disegno di legge si è poi di fatto bloccato a causa di una mancanza di quantifi cazione delle spese della proposta. In buona sostanza a causa di inerzia da parte della maggioran-za di Governo proponente.Per cercare comunque di conseguire comunque l’obiettivo di riforma della legge sugli stupefacenti vigente, meglio nota come “Jervolino-Vassalli”, dal nome dei due ministri degli Affari Sociali e della Giustizia dell’epoca (1990), il Governo ha stralciato il complesso normativo ridu-cendolo da 106 articoli a 20.

esercita le funzioni di Ministro dei Rapporti con il Parlamento, assolu-tamente incompetente a trattare la delicatissima materia pluridiscipli-

Ancora più sorprendente e sconcertante è stata la rapida quanto im-provvisa tempistica parlamentare e la modalità con cui è stata chiesta l’approvazione - attraverso il ricorso alla “questione di fi ducia”questo disegno di legge stralciato.

Il ministro delegato dal Governo è stato stranamente Giovanardi, che esercita le funzioni di Ministro dei Rapporti con il Parlamento, assolu-tamente incompetente a trattare la delicatissima materia pluridiscipli-nare.Ancora più sorprendente e sconcertante è stata la rapida quanto im-provvisa tempistica parlamentare e la modalità con cui è stata chiesta l’approvazione - attraverso il ricorso alla “questione di fi ducia”questo disegno di legge stralciato. Il disegno di legge, così come stralciato, è stato inserito all’interno di un emendamento alla legge di conversione del decreto legge, emesso il 30 dicembre 2005, n. 272, intitolato “Misure urgenti per garantire la sicu-

In buona sostanza, il testo di legge approvato contiene una serie di

esame da parte degli operatori del diritto e sicuramente provocheranno numerosi ricorsi alla Corte costituzionale per verifi carne la legittimità della legge che sarà approvata.Sul punto va segnalata la reintroduzione del limite quantitivo ad uso personale per ogni singola sostanza, in spregio al referendum del 1993, che aveva, fra l’altro, abrogato la “dose media giornaliera”, e il divieto

recupero private, SERT ed i servizi pubblici per le tossicodipendenze. In buona sostanza, il testo di legge approvato contiene una serie di illegittimità con la Costituzione, che meriteranno specifi co ed analitico esame da parte degli operatori del diritto e sicuramente provocheranno numerosi ricorsi alla Corte costituzionale per verifi carne la legittimità della legge che sarà approvata.Sul punto va segnalata la reintroduzione del limite quantitivo ad uso personale per ogni singola sostanza, in spregio al referendum del 1993, che aveva, fra l’altro, abrogato la “dose media giornaliera”, e il divieto di prescrizione medica di numerose sostanze (fra tutte, la Cannabis ed i suoi principi attivi), in aperto contrasto con le Convenzioni internaziona-li sulle sostanze stupefacenti (New York) e psicotrope (Vienna), entram-

In buona sostanza, il testo di legge approvato contiene una serie di

Dolce Vita • 29

30 • Dolce Vita

ATTUALITA’ E ANTIPROIBIZIONISMO

CACCIA ALLE STREGHE GLI ASPETTI PIU’ CRITICI DELLA NUOVA

LEGGE SULLE DROGHE L’8 febbraio scorso la Camera dei Deputati ha definitivamente licenziato il “decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 272, recante misure urgenti per garantire la sicurezza ed i finanziamenti per le prossime Olimpiadi inver-nali, nonché la funzionalità dell’Amministrazione dell’interno” conte-nente il maxi-emendamento tratto dallo stralcio del tanto famoso “Ddl Fini” in materia di sostanze stupefacenti. 307 deputati e 148 senatori hanno votato la fiducia al Governo su questo provvedimento, permet-tendone così l’approvazione.Bisogna subito chiarire che la legge approvata non è una legge propria-mente “nuova”, ma che sostituisce ed integra alcuni degli articoli del DPR 309/90 (la cosiddetta Jervolino-Vassalli). Tale legge non è abrogata ma, appunto, semplicemente riformata. Gli articoli non modificati o sop-pressi del DPR 309/90 continuano così ad essere vigenti.Tratteremo in questo articolo solo alcuni dei punti qualificanti della riforma, si deve comunque ricordare che essa reintroduce figure e proce-dure (quali l’agente provocatore) da tempo dichiarate incostituzionali.Non tenendo in alcun conto, (anzi contrastando consapevolmen-te), la volontà della maggioranza del popolo italiano espressa nel referendum del 1993, si reintroduce il principio del quantita-tivo minimo fissato ad hoc dal Ministero, sostituendolo a quello dell’uso personale valutato caso per caso, non più consentito.

Va detto che nell’ articolo di legge si parla di uso personale esclusivo, intendendo con questa allocuzione, la singola assunzione personale.L’art. 4-bis, comma 1, lettera b), che sostituisce l’art. 73 del DPR 309/90, risulta palesamente contrario al principio di proporzionalità della pena, come difeso peraltro all’interno della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo del 1948 e della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, in quanto prevede, per la fattispecie della cessione gratuita di sostanza stupefacente (la dizione sancisce infatti la punibilità per la cessione od il passaggio “per qualun-que scopo”) una pena detentiva da sei a venti anni. A questo proposito a nulla rileva la diminuente prevista negli articoli successivi per il fatto compiuto “di lieve entità” (comunque punito con la detenzione da 1 a 6 anni) in quanto la cessione che si preve-de nel semplice “passaggio” gratuito o fortuito è sempre, nella prassi comune della fattispecie concreta, di scarsa rilevanza eppure viene san-zionato nell’articolo in questione con un numero di anni di detenzione evidentemente sproporzionato rispetto ad altre fattispecie penalmente rilevanti dotate di un maggior disvalore sociale.Tutte le attività ricomprese nel comma 1 di questo articolo rappresen-tano attività di spaccio, mentre tutte le attività di cui al comma 1-bis rappresentano attività di detenzione vietata e penalmente sanzionata, assimilato allo spaccio. La coltivazione è la prima fra le attività san-zionate a livello di spaccio. Non vi sono limiti minimi.

Lo ripetiamo. Per ciò che riguarda l’utilizzo delle sostanze esso è con-sentito (sotto sanzione amministrativa) a livello “esclusivamente perso-nale”. La parola chiave qui è “esclusivamente”. La quantità di sostanza detenuta non può far pensare alla possibilità di cessione della stessa. Quindi sarà una quantità per un’assunzione singola. In mancanza dei cosiddetti limiti massimi, (ad oggi non ancora stabiliti dal Ministro com-petente), verrà valutata caso per caso dal giudice. Vale la pena ricordare che anche la “lieve entità” delle condotte, in totale mancanza di indicazione legislativa, verrà valutata a livello di-screzionale da parte del magistrato penale. Il legislatore aveva invece affermato di voler comprimere tale discrezionalità.Quindi, l’unico caso in cui sia impossibile per l’Autorità giudiziaria dimo-strare un “passaggio” o una cessione è infatti quello del consumo ovvero della detenzione singola. L’importante è che tale detenzione non sia effettuata all’interno di un mezzo di trasporto o durante una comune passeggiata. In questa caso la sostanza verrebbe “trasportata” e si potrà incorrere comunque nel reato di cui all’art. 79 avendo “trasportato” la sostanza dal luogo di detenzione a quello del consumo.Nel caso di consumo o detenzione da parte di un singolo e per un uso esclusivamente personale si applica l’art. 75 del DPR 309/90 ora riformato. Chi viene trovato in possesso di tale dose esclu-sivamente personale, per un periodo non inferiore a un mese e non superiore a un anno, viene sottoposto a una o più delle seguenti sanzioni amministrative:a) sospensione della patente di guida o divieto di conseguirla;b) sospensione della licenza di porto d’armi o divieto di conse-guirla;c) sospensione del passaporto e di ogni altro documento equi-

pollente o divieto di conseguirli;d) sospensione del permesso di soggiorno per motivi di turismo o divieto di conseguirlo se cittadino extracomunitario. “L’interessa-to, inoltre, ricorrendone i presupposti, è invitato a seguire il programma terapeutico e socio-riabilitativo di cui all’articolo 122 o altro programma educativo e informativo personalizzato in relazione alle proprie specifi-che esigenze, predisposto dal servizio pubblico per le tossicodipendenze competente per territorio analogamente a quanto disposto al comma 13 o da una struttura privata autorizzata ai sensi dell’articolo 116”. Per stabilire se una quantità di sostanza è finalizzata all’uso esclusiva-mente personale si fa riferimento ai limiti massimi stabiliti dal Ministro della Salute come elemento che costituisce la base per la punibilità pe-nale della semplice detenzione. Il fatto che questa quantità sarà “indicata dal decreto del Ministro della salute emanato di concerto con il Ministro della giustizia sentita la Presi-denza del Consiglio dei ministri - Dipartimento nazionale per le politiche antidroga”, risulta palesemente contrario al dettato costituzionale di cui all’art. 117 della Costituzione, specificatamente riguardo la competenza concorrente delle Regioni, laddove la riforma non prevede, trattandosi di norma in materia di salute pubblica, la partecipazione degli organi regionali alla quantificazione della misura di sostanza da detenersi personalmente, potenzialmente dannosa per l’individuo ma comunque non penalmente perseguibile e quindi da considerarsi estranea alla mera previsione della norma penale, ed invece attinente alla tutela ammini-strativa della salute individuale. Tale competenza, icto oculi, è infatti lasciata a soli organi statali.

Quali siano le sostanze di cui alla Tabella I non si sa. La legge all’art. 4-vi-cies ter comma 3 indica solamente alcune di esse e poi elenca una serie di criteri per individuare le altre che dovranno essere inserite nella tabella stessa. Si fa presente che i parlamentari hanno votato una proibizione senza conoscere tutte le sostanze verso cui tale proibizione si concreta. Fra queste vi è sicuramente l’alcol in quanto gran parte delle disposizioni riferite a procedure di irrogazione della pena e a programmi di riabilita-zione si riferiscono a soggetti tossicodipendenti o alcooldipendenti.

A questo proposito va sottolineata la palese inosservanza del principio di legalità allorquando si pretende di far convalidare dall’organo legi-slativo una norma penale il cui contenuto è da ritrovarsi in un elemento futuro non conosciuto e non conoscibile al momento della votazione dallo stesso Parlamento. La tabella I infatti non è stata adeguatamen-te, e conformemente al principio di legalità che sottende ogni norma penale, predisposta dal Governo ed in merito alla quale i meri criteri di base sono solamente indicati in modo generico e senza alcun riferimen-to tecnico-scientifico all’art. 4-vicies ter comma 3. Da notare la palese incongruenza con la specifica allegazione da parte del governo della co-siddetta tabella II, in questo modo conosciuta e validamente approvata dagli organi legislativi.Nell’articolo che spiega come dovrà essere formulata la cosid-detta Tabella I (art. 4 vicies te- comma 3 – Criteri per la formazio-ne delle tabelle) il punto 4 infatti recita: “ogni altra sostanza che produca effetti sul sistema nervoso centrale ed abbia capacita` di determinare dipendenza fisica o psichica dello stesso ordine o di ordine superiore a quelle precedentemente indicate”. Il punto 7 invece indica “ogni altra pianta i cui principi attivi pos-sono provocare allucinazioni o gravi distorsioni sensoriali e tutte le sostanze ottenute per estrazione o per sintesi chimica che pro-vocano la stessa tipologia di effetti a carico del sistema nervoso centrale”. Tra le sostanze di cui al punto 4, a livello scientifico, si possono certamente annoverare anche il caffè e la nicotina. Per le piante di cui al punto 7 c’è da preoccuparsi per le sorti dell’uva e della noce moscata. Successivamente all’entrata in vigore di detta legge (15 giorni successivi alla pubblicazione sulla Gazzet-ta Ufficiale) tutti gli smartshop non potranno quindi più vendere sostanze del tipo di cui al punto 4).

I seed shop potranno però continuare a vendere semi di canapa in quan-to essi non contengono le sostanze di cui al punto 6 (la cannabis indica, i prodotti da essa ottenuti; i tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconduci-bili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico).I growshop continueranno a vendere prodotti per l’agricoltura. Come hanno sempre fatto. I problemi saranno per gli acquirenti. La coltivazio-ne è con questa legge punita, lo ripetiamo, dai sei ai venti anni.

a cura di ANDREA DE ANGELIS,con la consulenza tecnica di Massimo Ribaudo,

Responsabile Giustizia di Antiproibizionisti.it

info e aggiornamenti su: antiproibizionisti.it - fuoriluogo.it - enjoint.com

Quelli che seguono sono i nomi dei Deputati e dei Senatori che hanno votato la fiducia sul decreto legge sulle Olimpiadi, nel quale vi erano le nuove norme in materia di sostanze stupefacenti. Il 9 aprile verrete chiamati al voto per il rinnovo del Parlamento, e nei

mesi successivi per le amministrative. Nel segreto dell’urna, al momento di fare una scelta, ricordatevi di loro.DEPUTATI Adornato Ferdinando - Airaghi Marco - Alfano Angelino - Alfano Ciro - Alfano Gioacchino - Amato Giuseppe - Amoruso Francesco Maria - Anedda Gian Franco - Aprea

Valentina - Aracu Sabatino - Armani Pietro - Armosino Maria Teresa - Arnoldi Gianantonio - Arrighi Alberto - Ascierto Filippo - Azzolini Claudio - Baiamonte Giacomo - Baldi Monica Stefania - Ballaman Edouard - Barbieri Antonio - Barbieri Emerenzio - Bellotti Luca - Benedetti Valentini Domenico - Berruti Massimo Maria - Berselli Filippo - Bertolini Isabella - Bertucci

Maurizio - Biondi Alfredo - Blasi Gianfranco - Bocchino Italo - Bondi Sandro - Bono Nicola - Bornacin Giorgio - Brancher Aldo - Bricolo Federico - Briguglio Carmelo - Bruno Donato - Brusco Francesco - Buontempo Teodoro - Burani Procaccini Maria - Butti Alessio - Caligiuri Battista - Caminiti Giuseppe - Cammarata Diego - Campa Cesare - Canelli Vincenzo - Cannella

Pietro - Caparini Davide - Capuano Antonio - Cardiello Franco - Carlucci Gabriella - Carrara Nuccio - Caruso Roberto - Casero Luigi - Castellani Carla - Catanoso Basilio - Cesaro Luigi - Cicala Marco - Cicchitto Fabrizio - Cicu Salvatore - Cirielli Edmondo - Cola Sergio - Collavini Manlio - Colucci Francesco - Conte Gianfranco - Conte Giorgio - Contento Manlio - Conti Giulio - Conti Riccardo - Coronella Gennaro - Cosentino Nicola - Cossa Michele - Cossiga Giuseppe - Crimi Rocco - Cristaldi Nicolò - Crosetto Guido - Cuccu Paolo - D’Agrò Luigi - D’Alia Giampiero - Dalle Fratte Paolo - de Ghislanzoni Cardoli Giacomo - De Laurentiis Rodolfo - Delfino Teresio - Dell’Anna Gregorio - Dell’Elce Giovanni - Delmastro Delle Vedove Sandro - Deodato Giovanni - De Seneen Massimiliano - Didonè Giovanni - Di Giandomenico Remo - Di Luca Alberto - Di Teodoro Andrea - Di Virgilio Domenico - Dozzo Gianpaolo - Drago

Filippo Maria - Drago Giuseppe - Dussin Guido - Dussin Luciano - Ercole Cesare - Fallica Giuseppe - Falsitta Vittorio Emanuele - Fasano Vincenzo - Fatuzzo Fabio - Ferro Giuseppe Massimo - Floresta Ilario - Follini Marco - Fontana Gregorio - Fontanini Pietro - Foti Tommaso - Fragalà Vincenzo - Franz Daniele - Fratta Pasini Pieralfonso - Galli Daniele - Galli Dario

- Gallo Giuseppe - Galvagno Giorgio - Gamba Pierfrancesco Emilio Romano - Garagnani Fabio - Garnero Santanchè Daniela - Gasparri Maurizio - Gastaldi Luigi - Gazzara Antonino - Germanà Basilio - Ghedini Niccolò - Gianni Giuseppe - Gibelli Andrea - Giorgetti Alberto - Giorgetti Giancarlo - Giovanardi Carlo - Gironda Veraldi Aurelio - Giudice Gaspare - Grillo

Massimo - Grimaldi Ugo Maria Gianfranco - Jacini Giovanni - Jannone Giorgio - La Grua Saverio Lainati Giorgio - Lamorte Donato - Landi di Chiavenna Gian Paolo - Landolfi Mario - La Russa Ignazio - La Starza Giulio Antonio - Lavagnini Roberto - Lazzari Luigi - Leccisi Ivano - Lenna Vanni - Leo Maurizio - Leone Anna Maria - Leone Antonio - Lezza Giuseppe - Licastro

Scardino Simonetta - Liotta Silvio - Lisi Ugo - Lo Presti Antonino - Lorusso Antonio - Losurdo Stefano - Lucchese Francesco Paolo - Lupi Maurizio Enzo - Lussana Carolina - Maceratini Giulio - Maggi Ernesto - Maione Francesco - Mancuso Filippo - Mancuso Gianni - Maninetti Luigi - Mantovano Alfredo - Marinello Giuseppe Francesco Maria - Marotta Antonio - Marras Giovanni - Martinat Ugo - Martinelli Piergiorgio - Martini Francesca - Martini Luigi - Martusciello Antonio - Masini Mario - Massidda Piergiorgio - Mauro Giovanni - Mazzocchi Antonio

- Mazzoni Erminia - Menia Roberto - Mereu Antonio - Meroi Marcello - Messa Vittorio - Michelini Alberto - Migliori Riccardo - Milanato Lorena - Milanese Guido - Minoli Rota Fabio Stefano - Misuraca Filippo - Molgora Daniele - Mondello Gabriella - Montecuollo Lorenzo - Moretti Danilo - Mormino Nino - Moroni Chiara - Nan Enrico - Napoli Angela - Napoli

Osvaldo - Naro Giuseppe - Nespoli Vincenzo - Nicolosi Nicolò - Nicotra Benedetto - Onnis Francesco - Orsini Andrea Giorgio Felice Maria - Pacini Marcello - Pagliarini Giancarlo - Palma Nitto Francesco - Palmieri Antonio - Palumbo Giuseppe - Paniz Maurizio - Paoletti Tangheroni Patrizia - Paolone Benito - Parodi Eolo Giovanni - Paroli Adriano - Parolo Ugo - Patarino Carmine Santo - Patria Renzo - Pecorella Gaetano - Pepe Antonio - Pepe Mario - Peretti Ettore - Perlini Italico - Perrotta Aldo - Pezzella Antonio - Pinto Maria Gabriella - Pisanu Beppe

- Pittelli Giancarlo - Polledri Massimo - Porcu Carmelo - Possa Guido - Prestigiacomo Stefania - Previti Cesare - Raisi Enzo - Rampelli Fabio - Ramponi Luigi - Ranieli Michele - Riccio Eugenio - Ricciotti Paolo - Ricciuti Riccardo - Rivolta Dario - Rizzi Cesare - Romani Paolo - Romano Francesco Saverio - Romele Giuseppe - Romoli Ettore - Ronchi Andrea - Rositani

Guglielmo - Rossi Guido Giuseppe - Rossi Sergio - Rosso Roberto - Rotondi Gianfranco - Russo Antonio - Saglia Stefano - Saia Maurizio - Sandi Italo - Santelli Jole - Santori Angelo - Sanza Angelo - Saponara Michele - Saro Giuseppe Ferruccio - Savo Benito - Scalia Giuseppe - Scaltritti Gianluigi - Scarpa Bonazza Buora Paolo - Scherini Gianpietro - Schmidt Giulio - Selva

Gustavo - Spina Diana Domenicantonio - Stagno d’Alcontres Francesco - Stefani Stefano - Stradella Francesco - Strano Nino - Stucchi Giacomo - Tabacci Bruno - Taborelli Mario Alberto - Taglialatela Marcello - Tamburro Riccardo - Tanzilli Flavio - Taormina Carlo - Tarantino Giuseppe - Tarditi Vittorio - Tassone Mario - Testoni Piero - Tortoli Roberto - Trantino Enzo

- Tucci Michele - Urso Adolfo - Valducci Mario - Valentino Giuseppe - Vascon Luigino - Ventura Giacomo Angelo Rosario - Verdini Denis - Verro Antonio Giuseppe Maria - Viale Eugenio - Viceconte Guido - Viespoli Pasquale - Villani Miglietta Achille - Vito Alfredo - Vito Elio - Volontè Luca - Zaccheo Vincenzo - Zacchera Marco - Zama Francesco - Zanetta Valter - Zanettin

Pierantonio - Zorzato Marino - Zuin Michele. SENATORI Agogliati Antonio - Agoni Sergio - Alberti Casellati Maria Elisabetta - Archiutti Giacomo - Asciutti Franco - Azzollini Antonio - Balboni Alberto - Baldini Massimo - Barelli

Paolo - Battaglia Antonio - Bergamo Ugo - Bettamio Giampaolo - Bevilacqua Francesco - Bianconi Laura - Bobbio Luigi - Boldi Rossana - Bonatesta Michele - Bongiorno Giuseppe - Borea Leonzio - Boscetto Gabriele - Bosi Francesco - Bucciero Ettore - Callegaro Luciano - Camber Giulio - Cantoni Gianpiero Carlo - Carrara Valerio - Caruso Antonino - Castagnetti

Guglielmo - Castelli Roberto - Centaro Roberto - Cherchi Pietro - Chincarini Umberto - Chirilli Francesco - Ciccanti Amedeo - Cicolani Angelo Maria - Cirami Melchiorre - Collino Giovanni - Comincioli Romano - Compagna Luigi - Consolo Giuseppe - Corrado Andrea - Costa Rosario Giorgio - Cozzolino Carmine - Cursi Cesare - Curto Euprepio - Cutrufo Mauro - D’alì Antonio

- Danieli Paolo - Danzi Corrado - De Corato Riccardo - De Rigo Walter - Dell’utri Marcello - Delogu Mariano - Demasi Vincenzo - D’ippolito Ida - D’onofrio Francesco - Eufemi Maurizio - Fabbri Luigi - Falcier Luciano - Fasolino Gaetano - Favaro Gian Pietro - Federici Pasqualino Lorenzo - Ferrara Mario Francesco - Firrarello Giuseppe - Florino Michele - Forlani Alessandro

- Forte Michele - Franco Paolo - Gaburro Giuseppe - Gentile Antonio - Girfatti Antonio - Giuliano Pasquale - Greco Mario - Grillo Luigi - Grillotti Lamberto - Guasti Vittorio - Guzzanti Paolo - Iannuzzi Raffaele - Iervolino Antonio - Ioannucci Maria Claudia - Izzo Cosimo - Kappler Domenico - La Loggia Enrico - Lauro Salvatore - Malan Lucio - Manunza Ignazio - Marano Salvatore - Meduri Renato - Meleleo Salvatore - Menardi Giuseppe - Minardo Riccardo - Moncada Gino - Monti Cesarino - Moro Francesco - Morra Carmelo - Morselli Stefano - Mugnai Franco - Nania Domenico - Nessa Pasquale - Novi Emiddio - Ognibene Liborio - Pace Lodovico - Pasinato Antonio Domenico - Pastore Andrea - Pedrazzini Celestino - Pedrizzi Riccardo - Pellegrino Gaetano Antonio - Pellicini Piero - Peruzzotti Luigi - Pessina Vittorio - Pianetta Enrico - Piccioni Lorenzo - Pirovano Ettore Pietro - Pontone Francesco - Ponzo Egidio Luigi

- Ronconi Maurizio - Ruvolo Giuseppe - Salerno Roberto - Salzano Francesco - Sambin Stanislao Alessandro - Saporito Learco - Scarabosio Aldo - Schifani Renato Giuseppe - Scotti Luigi - Semeraro Giuseppe - Servello Francesco - Sestini Grazia - Siliquini Maria Grazia - Sodano Calogero - Specchia Giuseppe - Stiffoni Piergiorgio - Tarolli Ivo - Tatò Filomeno Biagio - Tirelli Francesco - Tofani Oreste - Tomassini Antonio - Travaglia Sergio - Tredese Flavio - Ulivi Roberto - Valditara Giuseppe - Vanzo Antonio Gianfranco - Vegas Giuseppe - Ventucci Cosimo

- Vizzini Carlo - Zanoletti Tomaso - Zappacosta Lucio - Ziccone Guido - Zorzoli Alberto Pietro Maria

Dolce Vita • 31

ma... FINIscila!!!

ANTIPROIBIZIONISTI.IT

32 • Dolce Vita

In questi giorni è passata alla camera la legge in materia di droghe, il governo ha messo la fi ducia per fare in modo che la legge passasse senza pro-blemi di ostruzionismo e per evitare sorprese, hanno votato si 271 parlamentari contro 190 no.Tutti i dibattiti ai quali personalmente ho avuto modo di assistere in tv hanno evidenziato il fatto che i politici chiamati a parlare dell’argomento si schieravano per il si o per il no alla legge, ma non si erano degnati neanche di leggere e comprendere quei 24 articoli, si capiva da come parlavano ma soprattutto da quello che non dicevano. Questo ci fa capire la qualità dei media e dell’informazione e quanto importi ai politici di capire i pro-blemi reali. Ci sono state molte forme di protesta, in particolare l’MDMA (movimento di massa anti proibizionista) ha organizzato un sit-in davanti il parlamento il giorno stesso della presentazione, martedì 7 febbraio, un sit-in diventato corteo per il centro della città, sempre l’MDMA ha indetto una street parade nazionale per l’11 MARZO 2006: aderiscono e stanno aderendo molte associazioni, partiti, artisti, sindacati, canapai, operatori dei sert, comunità terapeutiche e singoli cittadini, ci saranno treni speciali dal nord e dal sud della penisola. La giornata dell’11 marzo inizierà con una conferenza stampa indetta da ConFiniZero, al momento in cui scriviamo ancora non è dato sapere il luogo dove si svolgerà la conferenza-convegno e neanche il percorso e l’ora precisa della street ma quando uscirà il giornale sul sito www.confi nizero.it troverete tutte le informazioni.Con la scusa (elettorale) di colpire gli “spacciatori” ancora una volta questo governo attraverso il proibizionismo at-tacca con la repressione le categorie più scomode, si arma di uno strumento repressivo unico nel suo genere, calpesta i diritti dei singoli cittadini, alimenta il mercato nero delle droghe, ingrassa le organizzazioni malavitose, specie in Ca-labria dove la ‘ndrangheta si sfrega le mani pensando agli enormi profi tti che arriveranno senza aver fatto nulla, una vera e propria manna dal cielo.

In un anno ci sono state 60 mila segnalazioni per consumo di stupefacenti, tutti potenziali nuovi detenuti che molto spesso non hanno contatti con la malavita e che li avranno una volta in carcere.

Vorrei ricordare a tutti i politici, di destra, di sinistra o di centro che siano... che noi growers, noi fumatori e non fu-matori, noi amanti della libertà.... VOTIAMO!

Invitiamo tutti a partecipare alla street parade dell’11 MARZO 2006

11 marzo 2006: TUTTI IN PIAZZA!

a cura di GENNARO MAULUCCI

Ci abbiamo provato. In tutti i modi abbiamo tentato di evitare che venisse

approvato.Alla fi ne il decreto Berlusconi sulla droga è diventato legge, ma ciò è stato possibile soltanto perché non sono state rispettate le regole del gioco (e quando il gioco si svolge in Parlamento, le regole

sono quelle sancite dalla nostra Costituzione e lo sport prende il

nome di gioco democratico).

Ciò nonostante, evidente a tutti che Fini ha totalmente fallito nella sua iniziativa,

così come ha fallito Giovanardi nel patetico tentativo di “accattarsi i resti”. Il soggetto a cui, più di chiunque altro, è oggi possibile attribuire la responsabilità di questa modifi ca in senso proibizionista della Jervolino-Vassalli è il Presidente del Consiglio. Proprio quel Silvio Berlusconi che non più di un anno fa dichiarava che «la CdL non è proibizionista». È la sua la prima fi rma apposta sul decreto che ha introdotto le tanto contestate modifi che alla 309/90. È bene che questo gli elettori lo sappiano, in modo che sia chiaro a tutti che nella Casa delle Libertà, la libertà non è di casa.

Va detto però che anche l’opposizione ha svolto un ruolo determinante affi nché si giungesse a questo risultato. A partire da Piero Fassino e da chi come lui ha regalato a Berlusconi due settimane di tempo prezioso per fare ciò che non era riuscito a fare in cinque anni. È bastata una sua frase - «Benissimo, se il Parlamento lavora per altri 15 giorni certamente non è male» - per far partire la macchina che ha portato il Governo a porre la fi ducia sul decreto che fi no a quel momento era ancora congelato, per arrivare poi all’approvazione.

Nel gioco delle parti, questa sinistra è stata infi ne costretta a gettare la maschera e a mostrare il lato più compromissorio (e compromesso) nei confronti di coloro che, fi ntamente, continua a chiamare “nemici”. Per questo, pur sottolineando l’ enorme responsabilità della maggioranza di governo, che per sempre ne porterà la macchia indelebile, non possiamo non condannare il comportamento di chi ha la grave colpa di non aver fatto nulla per rendere più diffi cile, concretamente, questo colpo di mano. Così, al Senato prima, come poi alla Camera dei Deputati, si è consumato un grave delitto: 148 senatori e 307 deputati, eletti dai cittadini, hanno letteralmente assassinato la giustizia e la legalità nel nostro Paese.

Ciò che è certo è che, da Berlusconi a Fassino, compresi tutti coloro che per mesi hanno taciuto sulla gravità di questo provvedimento, tutti, insieme, hanno concorso a questo scempio nei confronti dello Stato di diritto. Lo si è fatto in nome di quella fi ducia che ormai non è altro che una parola vuota di signifi cato, posto che non è più possibile determinare nei confronti di chi, o di che cosa, possa e debba essere esercitata.

È un meccanismo perverso che altera fortemente il concetto stesso della rappresentanza parlamentare, secondo il quale, non essendo sottoposto a vincolo di mandato, il Deputato o il Senatore della Repubblica dovrebbe votare per ciascun singolo provvedimento secondo coscienza e non affi dandosi a una indicazione di partito. Ma far mancare il proprio voto di fi ducia al Governo avrebbe signifi cato per quei rappresentanti del popolo, in carica ancora per pochi giorni, non essere ricandidati. È questo il ricatto a cui hanno dovuto cedere. È per questo che il loro voto non poteva essere libero.

E quando una donna o un uomo perde la propria libertà, non è più in grado di rappresentare neanche se stesso.

QUANDO SI PERDE LA PROPRIA LIBERTÀ

a cura di MARCO CONTINI, Segretario di Antiproibizionisti.it

Durante gli anni 1860-1890 la maggior parte dei vigneti europei fu seriamente minacciata da un insetto parassita, la fillossera, che proveniva dagli Stati Uniti. Numerosi vini, frutto della lunga viticoltura europea, scomparvero, e non si tro-vò infine miglior soluzione di quella di innestare le viti europee su porta-innesti di vite americana poiché quest’ultima era invulnerabile al parassita.A quei tempi si pensò a un’invasione casuale del parassita dei vigneti europei, ma oggigiorno si sta intuendo che quell’arrivo di fillossera dagli Stati Uniti fu molto probabilmente un atto intenzionale, un atto sporco di guerra commer-ciale, in definitiva un atto terroristico, alla pari delle coperte sporche di vaiolo distribuite a Comanche, Apache e altre tribù di nativi americani e delle due bombe atomiche di Hiroshima e Nagashaki.Fatto sta che per alcuni anni in vaste regioni d’Europa, Italia compresa, il vino diventò un prodotto raro e costoso e ai contadini e ai poveri venne a mancare la droga quotidiana. Vi fu chi cercò di risolvere il problema ottenendo fermentati alcolici da pere, pesche e altra frutta, chi sostituendo il vino con la papagna (pa-pavero da oppio); da queste medesime ricerche di sostituzione furono elaborati i liquori di assenzio ed ebbe origine il fenomeno dell’absintismo.

Ma il tentativo più sorprendente

fu la sostituzione del vino

con l’Amanita muscaria!

Nel 1879 un medico della provincia di Milano, Batista Grassi, viene chiamato d’urgenza presso una famiglia di contadini, poiché un uomo, poco dopo aver terminato il pranzo di mezzodì, dava segni di squilibrio mentale. In realtà all’os-servazione del medico l’uomo sembrava gioire del suo stato mentale, cantava ed era sorridente, in contrasto con la preoccupazione degli altri membri della famiglia. L’uomo informò il dottore che durante il pranzo aveva mangiato un cappello di Amanita muscaria, “dato che era da molto tempo che non riusciva a bere un bicchiere di vino”. Aggiunse che i contadini della zona sapevano che questo fungo “fa cantare” e che si raccontavano una vecchia storia di due sposi che, mangiato il fungo durante la notte nuziale, cantarono fino all’alba.Già di per se questo documento riveste un’importanza eccezionale per l’etno-micologia italiana ed europea, in quanto testimonia la conoscenza tradizionale delle proprietà dell’Amanita muscaria conservatasi sino almeno alla fine del XIX secolo. Ma ancor più eccezionale è ciò che seguì dall’incontro fra il dottor Grassi e l’uomo che si era inebriato con l’Amanita. Al medico viene l’idea che questo fungo, così comune nei boschi della sua regione, potrebbe essere effettivamen-te un economico sostituto del vino. Si cimenta in un paio di autosperimentazio-ni con il fungo e in un’altra decina di prove lo somministra ad alcuni volontari.In questi esperimenti Grassi assume e fa assumere quantità di agarico secco in diversi momenti della giornata, e non in un’unica dose. Verificata su di se l’innocuità e l’adatto dosaggio del fungo, il medico si reca di volta in volta nelle fattorie vicine presso sue giovani amiche, offrendo loro pallottoline di fungo

secco. Tutte le ragazze hanno reazioni positive e affermano di “sentirsi brille come con il vino, ma più felici”. Una ragazza di 20 anni sotto effetto del fungo si avvicina al medico e si lascia andare in effusioni amorose, che Grassi sembra gradire; un’altra canta, sorride e non smette di ringraziare il medico per averle dato “così tanta gioia”.Grassi non sembra porsi scrupoli e fa fare l’espe-rienza con il fungo anche a una ragazzina di 16 anni, che passa tutto il tempo a correre per la casa, esigen-do un bacio da chiunque incontra. A un certo punto scappa di casa per recarsi dai vicini e richiedere an-che lì un bacio da tutti, e quando vede un suo compagno di scuola, gli si

avvinghia al collo e lo bacia con passione. Quando il viaggio fungino termina, la ragazzina afferma di aver passato il più bel giorno della sua vita e che “la vita è un immenso bacio”.

Dopo aver sperimentato il fungo su nove ragazze, Grassi si reca da un muratore di 40 anni che da tempo era afflitto da una crisi depressiva. Gli propina tre pal-lottoline di fungo, da ingerire una ogni 4 ore. L’uomo diventa di buon umore e gli passano via dalla mente i cattivi pensieri che lo perseguitavano da tempo. Il giorno dopo afferma di sentirsi un altro uomo e lo stato depressivo si allontana definitivamente. Nel corso dei suoi esperimenti nelle varie fattorie Grassi pro-pina pallottoline di fungo secco anche a cani, maiali e galline, osservando con soddisfazione che anche gli animali “sembravano più vivaci e più felici sotto effetto del fungo”.

Terminati gli esperimenti, Grassi giunse alla conclusione che l’Amanita muscaria produce un’ebbrezza non tossica e che era utilizzabile come sostituto del vino. Fece preparare pallottoline di fungo secco, che furono messe in vendita a basso costo nelle farmacie e consigliò alla popolazione di sopperire alla mancanza di vino ingerendo 2 o 3 pallottoline di fungo durante la giornata.Secondo i calcoli eseguiti da Grassi, un fungo di Amanita muscaria di dimensioni medie pesa 150 grammi e 1 grammo di fungo secco equivale a circa 22 grammi di fungo fresco. Purtroppo il medico non specifica se i suoi calcoli si riferiscono al solo cappello del fungo o al fungo intero. Gli studi biochimici moderni hanno dimostrato che il cappello è da 3 a 5 volte più potente del gambo. Le pallotto-line di fungo secco confezionate e sperimentate dal medico pesavano 1, 2 o 3 grammi, a seconda che si desiderassero effetti bassi, medi e forti e la “ricetta” di Grassi prevedeva due o tre assunzioni durante la giornata, distanziate 3-4 ore l’una dall’altra. Grassi pubblicò un resoconto dei suoi esperimenti nel 1880 nella rivista medica Gazzetta degli Ospitali di Milano, dove concludeva esortan-do i colleghi medici a “insegnare al popolo il grande valore di questo alimento nervoso”. In questa frase risiede l’aspetto più importante del pensiero e della mentalità non-farmacratica dei medici dell’Ottocento. Grassi era allievo di Paolo Mantegazza, uno dei padri fondatori della “Scienza degli alimenti nervosi”, cioè della Scienza delle droghe. Per questi medici l’utilizzo delle droghe era un normale comportamento umano e non è un caso che Mantegazza, definendole “alimenti nervosi”, le classifichi fra i generi di alimenti, e la preoccupazione per una conservazione – e non per una negazione – di questo comportamento do-veva rientrare nell’etica e nella sfera d’azione della professione medica.Grassi si preoccupava della carenza del vino perché era consapevole dell’im-portanza dell’ebbrezza nella società, e come medico-sciamano (in questo caso il paragone parrebbe appropriato), si preoccupava di trovare come sostituto un altro inebriante; e che inebriante! L’Amanita muscaria! Proprio uno di quei millenari enteogeni di cui i culti proibizionisti imposero la sostituzione con pla-cebo e vino.

Quando il vino venne a mancareLa sua sostituzione con l’Amanita muscaria

a cura di GIORGIO SAMORINI

34 • Dolce Vita

LETTURE CONSIGLIATE:www.psicoattivo.itwww.samorini.net

ENTOBOTANICA

Nell’autunno del 1962, R. Gordon Wasson (famoso per aver ripor-tato sulla rivista Life l’utilizzo rituale dei funghi psylocibe), ed il chimico Albert Hofmann prese-ro parte ad una spedizione con lo scopo di assicurarsi un campione di Salvia Divinorum per poterne studiare le caratteristiche chimi-che. I Curanderas (sciamani) Ma-zatechi mostrarono alla spedizio-ne l’utilizzo rituale della pianta, con un cerimonia divinatoria chiamata “velada”. Hoffmann descrive i dettagli di questa ceri-monia nel bellissimo saggio inti-tolato “Ride Through the Sierra Mazateca in Search of the Magic Plant Ska Maria Pastora.”

La Salvia Divinorum è una delle 1000 specie del genere Salvia, e l’unica di cui si conoscano proprietà psicoattive. Il genere Salvia appartiene alla grande famiglia delle Labiatae, tra cui troviamo piante come la Menta.Nativa dello stato messicano Oaxaca, la Salvia Divinorum si trova specificamente nella regio-ne Mazateca della Sierra Madre orientale. Presso la popolazione Mazateca è tutt’oggi considerata una pianta sacra ed utilizzata come cura generica e per scopi divinatori. I Mazatechi, infatti, utilizzano decotti di Salvia, pre-parati con foglie fresche o secche (eventualmente reidratate), come rilassanti per gli anziani o come cura per emicranie, dissen-teria e reumatismi. Durante le cerimonie le foglie vengono ma-sticate per indurre visioni e stati

di profonda meditazione. Le foglie secche possono essere anche fuma-te o utilizzate per estrarre il princi-pio attivo che viene poi riapplicato sulle foglie stesse. Quando le foglie vengono fumate, gli effetti si per-cepiscono quasi istantaneamente e per una durata di 5 o 6 minuti, per poi scemare altrettanto rapida-mente. Quando le foglie vengono masticate (tecnica del “quid”), i primi effetti si percepiscono dopo circa 15 minuti, poi gradualmente si arriva ad un picco dopo 30 minuti dall’ingestione, per poi diminuire lentamente in altri 30-60 minuti.Gli effetti della Salvia Divinorum sono estremamente vari, e differi-scono non solo in base al metodo di utilizzo ma anche da persona a persona. Due individui, pur utiliz-zando la stessa quantità e lo stesso metodo, possono ottenere risul-tati estremamente diversi. Il suo principio attivo, Salvinorin A, può indurre un breve ma intenso stato di allucinazione, qualitativamente molto diverso da quelli provocati da altre sostanze allucinogene quali LSD, Psilocibina e Mescali-na (Siebert, 1994, the Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics).Generalmente l’effetto viene de-scritto come uno stato di sogno lucido e cosciente, e può portare il soggetto ad un’esperienza extra-corporea. E’ frequente, inoltre, la percezione di un legame profondo con ciò che ci circonda e la sensazio-ne di una nuova (o antica ma ormai assopita) coscienza, che poco ha a che fare con il corpo. Solitamente è possibile percepire una sensazio-

ne di grande lucidità e chiarezza mentale per diversi giorni dopo l’utilizzo della Salvia. E’ anche opinione diffusa che il risultato dipenda grandemente dallo stato emotivo iniziale e da come ven-gono interpretate le visioni che si possono avere: pensiero positivo = esperienza positiva.Le foglie di Salvia Divinorum sono innocue per la salute umana. Stu-di tossicologici hanno evidenziato che il Salvinorin A è un principio attivo non tossico. Non se ne co-noscono dosi letali, pericoli o ef-fetti secondari se usata in maniera consona, e non dà assuefazione. Chi la utilizza, inoltre, tende a farlo molto infrequentemente, proprio perché l’uso della Salvia Divinorum non è ricreazionale come possono esserlo l’alcool o la Cannabis.E’ possibile che questa pianta pos-sa avere altri usi e benefici?La Salvia Divinorum non può esse-re considerata né uno stimolante, né un sedativo od un narcotico né un tranquillante. Un team di ricer-catori ha recentemente indicato che questa pianta può avere un forte potenziale come sicuro an-tidepressivo naturale. Il suo prin-cipio attivo è stato identificato nel Neoclerodane Diterpine Salvinorin A. La sostanza è classificata come antagonista estremamente po-tente ed altamente selettivo del recettore kappa-oppioide. Di con-seguenza, ha attirato molta atten-zione da parte dei farmacologi, e si stanno esplorando le potenziali proprietà del Salvinorin A come farmaco antidepressivo (Hanes 2001, 2003, Annals of Botany).Come affermato dal Dr. Rick Stras-sman: “L’utilizzo della ‘terapia psichedelica’ da parte dei ricer-catori ha fornito alcuni risultati ri-marchevoli in un’ampia gamma di pazienti. Sebbene non vi siano stati effetti sulle loro patologie di base, le condizioni psicologiche dei pazienti sono state influen-zate in modo altamente positivo. Le sindromi depressive si sono attenuate, sono diminuite drasti-camente le necessità di antidolori-fici ed è migliorata sensibilmente l’accettazione della loro malattia e della sua prognosi. Inoltre, i pa-zienti e le loro famiglie sono stati in grado di affrontare situazioni ormai radicate e di forte carica emotiva in modi mai riscontrati in precedenza.”

La Salvia Divinorum è sì, una pian-ta dagli straordinari poteri visio-nari. Sì, può indurre profondi stati di introspezione e di coscienza, che possono rivelarsi utili per fini meditativi, contemplativi e per una personale crescita interiore. Ma gli effetti sono unici e non

comparabili con quelli indotti da sostanze di sintesi. E’ importante non tenere, da questo punto di vista, in elevata considerazione le informazioni poco accurate che circolano a riguardo della Salvia Divinorum, perché i media non fanno altro che rendere sen-sazionali le poche informazioni disponibili, esagerandone gli ef-fetti, i rischi e la diffusione. Molto di ciò che è apparso sulla stampa e attraverso i media in genere, è incorretto e fuorviante.La salvia divinorum è stata uffi-cialmente inserita nella tabella I delle sostanze stupefacenti, e perciò illegali, con un decreto del Ministero della Salute, datato 11 gennaio 2005, e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 del 7 mar-zo 2005.Il provvedimento preso dal Mi-nistero della Salute, purtroppo, peggiora l’attuale difficoltà nel diffondere le corrette informa-zioni riguardanti qualcosa che, nel bene o nel male, ci circonda e che non può essere limitata o nascosta: la natura stessa.Non mi stupirei affatto se, in un paio di anni, le aziende farmaceu-tiche producessero un farmaco a base di Salvinorin A, imponendo per l’ennesima volta il loro cartel-lo su qualcosa che si trova in natu-ra già nella sua miglior forma.

LA SALVIA DEGLI DEI“Woman who thunders am I, woman who sounds am I.Spiderwoman am I, hummingbird woman am I....Eagle woman am I, important eagle woman am I.Whirling woman of the whirlwind am I, woman of asacred, enchanted place am I,Woman of the shooting stars am I.”

Dolce Vita • 35

a cura di FABIO CARDONI

Salvia Divinorum Salvia Divinorum Salvia Divinorum Salvia Divinorum

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anche l'essiccazione della pianta porta a delle notevoli modificazioni del profumo, del gusto e dell'effetto.L'erba è come er vino... Come per le cantine dei vino è fondamentale rispettare dei criteri di umidità e temperature nelle stanze di essiccazione, ed evitare metodi “veloci”. Troppo spesso si sente parlare di forni a microonde per abbreviare i tempi È abbastanza frequente sentir parlare di maturazione, affinamento o segno di quanto sia sottovalutata questa fase. Anche per il vino si è tentato di invecchiamento del vino in modo confuso e improprio, in realtà sono termini di realizzare un “invecchiamento rapido” insufflando ossigeno od ozono, diverso significato che rappresentano il processo completo che porterà il vino accelerando i cambiamenti di temperature, simulando dei rapidi cambi di ad avere una complessità ed un equilibrio che lo renderanno unico. stagione, ma anche in questo i tentativi sono risultati vani.

La maturazione, avviene in grandi recipienti di cemento, vetroresina o acciaio, Dopo l'essiccazione abbiamo un periodo da 1 a 5 mesi di conservazione in un questa fase comporta delle modificazioni del colore, del profumo e del sapore luogo fresco e asciutto, che possa evitare la formazione di muffe anche durante del vino, ne esce una bevanda disarmonica, aggressiva e un po' aspra. quella che potremmo definire l'ultima fase, la conservazione.La seconda fase avviene in botti di legno, materiale che cede al vino una complessità di profumi e permette una leggera “microareazione”, contribuendo I metodi per conservare il prodotto finito sono molteplici, ma una scelta che al passaggio di piccole quantità di aria indispensabili per il raggiungimento di consiglio e che ritengo fondamentale è mantenere i contenitori estranei alla risultati complessi. luce, come per il vino è preferibile usare recipienti scuri e/o conservarli al buio, La terza fase dell'invecchiamento avviene in bottiglia, nella quale il vino si affina in questa fase le modificazioni dei fiori continueranno, anche se in maniera completamente e si arricchisce ulteriormente di odori. limitata. Suggerisco di provare il sottovuoto che evita il contatto con l'aria, ma È importante conservare le bottiglie in posizione orizzontale perchè non solo negli appositi barattoli perchè nelle buste avremmo un effetto “pressatura” avvengano scambi gassosi con l'esterno, mentre in posizione verticale si che danneggerebbe i fiori.possono verificare delle sgradevoli sorprese, come quando il vino “sa di tappo”.

Per ragioni di spazio ho evitato di approfondire le differenze tra le varietà; le uve Ora vediamo quali analogie potremmo trovare nella concia e nell'essiccazione hanno tempi e metodi diversi, come per le diverse tecniche di coltura indoor, i delle nostre piante. Innanzitutto bisogna riconoscere l'importanza del momento fiori coltivati in idroponica ad esempio possono avere tempi differenti.post-coltivazione e della conservazione dei succosi fiori, pochi conoscono il Nei prossimi numeri affronteremo i metodi di valutazione e le tecniche di potenziale delle proprie fatiche di growers. degustazione del vino e dei fiori, il loro abbinamento ai diversi gusti, i cibi per il vino e le bevande per la canapa. La prima differenza ce l'ha illustrata Shantibaba nella sua rubrica (nei numeri

arretrati), tagliare l'intera pianta o i singoli grappoli per metterli ad essiccare. Se hai suggerimenti, critiche e osservazioni scrivi a [email protected] al diverso tempo di essiccazione, troveremo differenze anche nel gusto, le foglie attorno ai fiori interagiranno in maniera determinante sul prodotto a cura di Gennaro Mauluccifinale. Purtroppo gli studi in materia non sono approfonditi come per il vino, ma

VARIE

THE ORIGINAL ROLL TRAY™ DI WOLF PRODUCTIONSIn Inghilterra abbiamo di recente assistito ad una serie di picchi creativi sul mercato dell’accessorio per fumatori, grazie alla nuova legislazione entrata in vigore nel 2005. La Wolf Productions è una di quelle aziende che hanno saputo sfruttare il vantaggio delle aperture offerte dal mercato inglese. I loro box in legno sono finemente rea-

lizzati e combinano un’intelligente funzionalità con la semplice bellezza del legno naturale. Wolf Productions propone cinque differenti modelli a partire dal T1, compatto e tascabile grazie alle sue misure ridotte (140mm/50mm/30mm), fino al più gran-de dei box senza coperchio, il J2 dalle importanti dimensioni (300mm/200mm/40mm). I coperchi sono incernierati e ogni modello presenta compartimenti per tutto il necessario: cartine, filtri, sigarette, tabacco ecc. oltre ad un comodo vano nascosto. Ogni modello è dotato di supporto a “V” perfettamente stu-diato per accomodare una cartina King Size. Tra gli accessori di questo tipo, disponibili sul mercato, gli Original Roll Tray sono indubbiamente i più eleganti e funzionali; potendo contare su misure variabili da quelle compatte e tascabili a quelle concepite per il cruscotto della macchina, fino a quelle da tavolo. Facili da usare e da trasportare, belli da guardare e con un buon rapporto qualità prezzo. Un prodotto che sicuramente verrà apprezzato anche sul nostro mercato. L’Original Roll Tray è distribuito in Italia da Tessier-Ashpool Srl. Info: [email protected] web: www.vu-du.com

APRE INDOORLINE STOREApre nel cuore del centro storico di Genova INDOORLINE STORE, il primo growshop ufficiale di Indoorline. La passione per questo lavoro ha portato Alessandro, uno dei fondatori di Indoorli-ne, ad aprire il primo punto vendita. Un contatto diretto con i growers per meglio conoscere le loro esigenze, un punto di incontro per scambiare idee e diffondere la filosofia dell’amore verso le piante. Nell’ Indoorline Store potete trovare tutti i nostri prodotti per la coltivazione indoor e outdoor, ma non solo! Troverete anche una growroom ricca di pregiate piante grasse in terra e piante tropicali coltivate in idroponica. Tutto ciò abbinato all’espe-rienza e alla professionalità dello staff Indoorline da più di cinque anni a vostra disposizione. INDIRIZZO: INDOORLINE STORE Vico delle Vigne 17/R 16124 Genova Tel. 0102091044 Orari: lun - gio 16.00 - 19.30 ven - sab 11.00 - 19.30 email: [email protected]

UPPERGROUND Di Leofreddi Emilio e Buccolieri “Mefisto” AlessandroOpere e testi contro il proibizionismo + Dvd “Siamo fatti così” edito da Manifestolibri (www.manifestolibri.it) Tel. +39 06 5881496 2005 – 192 pagine con 32 tavole a colori - 24,00 € Le droghe non sono vietate perché pericolose, ma pericolose perché vietate. Underground stava a indicare quel mondo un po’ sommerso, forse più un modo di vivere, che dalla beat generation ha tratto ispirazione. Upperground, proponendo opere d’arte, testi poetici e in prosa, vuole ridare cittadinanza a quella fetta d’umanità con l’intento di abbattere il cadavere dell’ipocrisia proibizionista che già troppe tragedie ha fin qui prodotto. Il volume raccoglie in una quarantina di tavole a colori le opere che importanti artisti italiani ed esteri hanno dedicato alla campagna antiproibizionista, oltre a testi poetici e letterari che riguardano lo stesso argomento. Completano il volume saggi di psicanalisti, sociologi, medici e attivisti impegnati nel movimento antiproibizionista che fanno il punto sull’uso delle sostanze stupefacenti e sulla disastrosa politica

repressiva espressa in Italia dalla legge Fini. In allegato, il Dvd “Siamo Fatti Così”, un ironico documentario prodotto da M.D.M.A. e realizzato dal gruppo di filmmaker indipendenti Polivisioni, nel quale l’irriverente Roberto “Freak” Antoni denuncia le contraddizioni del proibizionismo sulle droghe, e l’anacronismo pericolosamente repressivo della proposta di legge italiana.

EFFETTO ITALIAManuale minimo di canapicoltura moderna di Francesco Serra 2003 - 87 pagine con 60 foto a colori - 10 € + 5 € per le spese postali (info e ordini su www.effettoserra.biz) Ottima pubblicazione per chi si vuole avvicinare al mondo della coltivazione della canapa e ancora non ne sa niente. Spiegazioni semplici e dirette, foto e illustrazioni esplicative e chiare. Sezioni dedicate sia all’outdoor che all’indoor, talee, raccolta ed essiccazione, parassiti e funghi, consumo dell’elettricità, ice-o-lator

e molto altro. Interessante anche l’introduzione e le pagine finali dedicate alle varietà piu’ famose. Un manuale non indirizzato agli esperti del settore, ma comunque ben fatto e completo.

HIGH TECH

Dopo un bell’articolo sulla libertà legata all’uso dei personal computer, eccone uno in diretta contrapposizione; quello che leggerete probabilmente vi lascerà increduli, ma purtroppo è tutto vero e quanto mai imminente e sta a noi contrastare l’in-sorgere di progetti simili: iniziamo a parlare di Palladium!

Presentato come nuovo sistema per la sicurezza, Palladium (conosciuto anche come TCPA) è in realtà ben altro: è un sistema software creato dall’alleanza di Microsoft, Compaq, IBM, HP, Intel e AMD che si basa su processori specifici per, dicono loro, assicurare una protezione non più esclusivamente software come accade normalmente, ma coadiuvata da una parte hardware, come nei sistemi militari.

Secondo le premesse di Microsoft in questo modo i computer divente-ranno immuni ai virus, sarà la fine dello spam e i nostri dati personali saranno al sicuro. A prima vista tutto ciò sembra giovare a tutti: sicura-mente Microsoft ven-derà il suo nuovo sistema operativo, i produttori di hard-ware venderanno an-che loro e noi utenti saremo soddisfatti delle nuove misure di sicurezza che avremo a disposizione; ma se il discorso si fermasse qui io non avrei scrit-to questo articolo.

Per capire a fondo il male che può fare Pal-ladium analizziamo per bene la tecnica del progetto: intanto l’architettura del PC rimarrà segreta e non più pubblica come ac-cade al giorno d’oggi; le comunicazioni tra i componenti non sarà più in chiaro ma sarà cifrata e l’avvio del computer sarà affidato ad un chip con contenuto cifrato il cui compito sarà quello di monitorare costantemente il sistema e garantirne il corretto funzionamento. Lo stesso chip si occuperà della certificazione dell’hard-ware, cioè controllerà i componenti fisici del PC e darà il via libera solo se tutti questi componenti sono certificati e autorizzati (naturalmente il tutto a discrezione dei cari Signori Palladium); dopo questa prima fase di riconoscimento hardware si passa alla scansione della prima parte del sistema operativo e se anche questo test passa sarà il sistema operativo stesso a monitorare la macchina.Naturalmente se il sistema operativo è in grado di decidere il bene ed il male potrà determinare quali programmi fare funzionare, dato che po-trà girare solo il software autorizzato: è inutile dire che ciò è sicuramen-te controproducente per l’utente stesso, in quanto bisognerà sottostare alle scelte imposte dal mercato.

La Microsoft è l’esempio più lampante di monopolio nel mondo del sof-tware e un accorgimento del genere non può fare altro che avvantag-giare il suo dominio; su una macchina con un sistema del genere perchè Bill Gates dovrebbe autorizzarci ad usare un player alternativo quando c’è già Windows Media Player? Sicuramente si è trovato un ottimo espe-diente per eliminare la concorrenza in modo diretto. Oltre ad eliminare la concorrenza, anche l’utenza sarà svantaggiata: se tutti i contenuti devono essere autorizzati immancabilmente lo saranno anche i flussi audio/video. Ciò comporta un fenomeno apocalittico, non potremo più condividere musica o video, giusto per rendere l’idea) se i nostri amici musicisti amatoriali volessero condividere con noi e con il mondo le loro canzoni non potrebbero farlo, in quanto prima dovrebbero pagare la

certificazione, i cui prezzi sicuramente non saranno a portata di tutti. Questo naturalmente ci fa volgere il pensiero alla censura, se solo il materiale autorizzato sarà diffondibile, come farò a diffondere idee che ledono gli interessi della TCPA?Tutto questo parlare di mancanza di alternative mi fa immancabilmente pensare a quello che diventerà il mondo Linux: come potrà sopravvivere un progetto del genere se si dovrà pagare alla TCPA una quota per la certificazione per ognuno dei migliaia di programmi che il vastissimo mondo dell’Open Source (www.gnu.org) ci offre? E anche se qualche filantropo finanziasse la certificazione di tutti i programmi (cosa pratica-mente impossibile, dati i costi e i tempi per una eventuale certificazione) gli sviluppatori che lavorano nelle proprie case come faranno a creare e a testare i nuovi programmi dato che non sarà possibile eseguirli senza un certificato valido? Questo è il caos, l’utente non è più padrone della propria macchina! E’ come se un’automobile ci portasse dove vogliamo noi, ma solo su strade autorizzate dal suo complesso GPS (con tutte le li-

mitazioni del caso).

Per tranquillizzare gli utenti, Gates ha affermato che co-munque il sistema sarà disattivabile a piacere dell’uten-te. Ma se fosse davvero così io non avrei perso tempo a scrivere questo articolo. Mettiamo che io stacchi il sistema Palladium, come prima cosa non potrò eseguire i programmi cer-tificati TCPA, ma non potrò neanche sfruttare i pro-grammi non certi-ficati (quelli attuali, per intenderci), in quanto essi magari si potranno anche installare, ma nel momento in cui do-vranno comunicare con le periferiche si

troveranno impossibilitati, dato che, come già detto, la comunicazione avviene solo in modo cifrato, altrimenti potremmo usare le nostre pe-riferiche con dei dati non autorizzati (ad esempio saremmo in grado di masterizzare un CD scaricato dalla rete).

Bene, il mio intento era di farvi vedere un quadro generale di quello che si promette di essere Palladium nel (molto poco) bene e nel male, adesso sta a voi trarre le vostre conclusioni e decidere di opporvi al TCPA e conti-nuare ad avere un brandello di libertà in questo mondo sempre più con-dizionato dall’influenza di pochi o perderne un altro a favore della ric-chezza e del potere delle solite poche persone. Badate bene che quando parlo di opposizione in questo caso parlo soprattutto di consapevolezza: la diffusione della verità è sicuramente un buon punto di inizio per non essere sopraffatti dagli eventi ed essere colti alla sprovvista.

Palladium: la fine della libertà

36 • Dolce Vitaa cura di STEFANO FERRANTE aka “CriSiS”

Approfondimenti:http://www.againsttcpa.com

http://www.complessita.it/tcpa

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Jdictionary - http://www.jdictionary.info/Se state cercando un ottimo programma di traduzione gratuito e ampiamente personalizzabile grazie ai tanti plugins (componenti aggiuntivi) disponibili. Il programma è leggero, funziona davvero bene e soprattutto vi permetterà di risparmiare tanti soldi senza farvi rimpiangere in termini di qualità un programma a pagamento.

Winamp – www.winamp.comPer chi ancora non lo conoscesse, Winamp è un ottimo lettore audio (è possibile scaricare plug-ins per tutti i formati audio) e video (si basa sui codec del sistema operativo, quindi non necessita di ulteriori installazioni), sicuramente più leggero di WindowsMediaPlayer, nonchè più versatile, in quanto integra un comodo sistema che permette di ascoltare e guardare le stazioni radio e televisive gratuite che trasmettono su Internet.

VirtualDub - http://www.virtualdub.org/Se avete bisogno di un ottimo editor per i vostri video VirtualDub è la soluzione giusta per voi: si tratta di un programma (si si, è gratuito anche questo) che consente praticamente qualsiasi modifica ai vostri filmati, potete acquisire da qualsiasi sorgente supportata dal PC e montare, comprimere, tagliare e modellare a piacere i vostri filmati. Per poterlo utilizzare al meglio serve un attimo di pazienza per capire come funzionano gli editor video (sempre che non ne abbiate mai toccato uno) e la lettura di qualche guida per compiere le operazioni base (ne trovate alcune su

www.divax.it) che non fa mai male, dopo di che sarete pronti a preparare in casa i vostri filmati amatoriali.

WinPenPack – www.winpenpack.comWinPenPack è una collezione di software portatile.Rappresenta un nuovo modo di utilizzare il software sul computer: è pensato ed ottimizzato per le Pen Drive USB ma può essere utilizzato anche da Hard Disk. In base alla grandezza della propria Drive Pen USB è possibile scegliere fra PenPack FLASH 128, PenPack FLASH 256 e PenPack FLASH 512, contenenti tutti i migliori software Open Source e molti programmi gratuiti e gratuiti per uso personale suddivisi tra le categorie grafica, multimedia, internet, ufficio, sistema, sicurezza. Fa parte della collezione anche PenPack FLASH SCHOOL, un’edizione contenente software didattico. Il software portatile contenuto nel WinPenPack e quello distribuito su www.winpenpack.com è di tipo standalone (letteralmente ‘a se stante’), pertanto non richiede installazione: infatti, tutte le applicazioni “portatili” possono essere lanciate direttamente dalla Pen Drive, e vengono gestite da un pratico menù principale simile all’avvio veloce di Windows: winPenPack Launcher, realizzato da SalvadorSoftware. Inserendo la Pen Drive in una porta USB del computer, immediatamente si potranno avere a disposizione i propri software già configurati e pronti all’uso. Sarà come avere con sè il proprio computer: il browser per la navigazione che contiene i preferiti e le proprie password, il client e-mail con i propri account già configurati, il client ftp, i programmi per le immagini, per la chat, per la manutenzione del pc, per la sicurezza. Tutto ciò che occorre e sempre a portata di mano.

HIGH TECH - Tips & Tricks

Dvd Shrink – www.dvdshrink.orgQuesto è un ottimo programma che permette la copia dei DVD in modo tale che entrino in un comune DVD+/-R , operazione normalmente non possibile. Con questo programma si scelgono in modo intuitivo i componenti da rimuovere e quelli da lasciare all’interno del DVD (ad esempio possiamo togliere i contenuti speciali se non ci interessano) e si può giocare con il fattore di compressione del video, che permette di non perdere niente in contenuti e di far entrare lo stesso il tutto in un disco di dimensioni minori (i dischi che possiamo masterizzare con i comuni masterizzatori di casa sono inferiori fino alla metà rispetto alla capienza se paragonati ai DVD originali) con una minima perdita di qualità. Qualora non si volesse smanettare DVD Shrink all’avvio fornisce già la ‘situazione pronta’ e con un click si riesce a fare una copia di backup di un DVD con una difficoltà praticamente nulla. Il programma non è più scaricabile dal sito degli autori, in quanto per le nuove leggi USA ciò comporta un illecito, fermo restando che il programma è totalmente legale. Io ho trovato un link per scaricarlo, eccolo: http://www.puntocr.it/index/downloads_riz/getit/lid/242.html

a cura di Stefano Ferrante aka “CriSiS”

Fine - http://francesco.rebalton.com/contenuti/risorse-utili/mozilla-firefox/firefoxie.phpVorreste abbandonare Internet Explorer e e passare a qualcosa di molto più performante ma al contempo siete troppo abituati all’interfaccia grafica del browser di casa Microsoft? E’ da poco approdato sulla rete il progetto tutto italiano Fine (Fine is not Explorer), che da il nome al programma. Questo browser l’estetica di Internet Explorer ma il motore è lo stesso di Firefox, il che rende il software leggerissimo, sicuro e

uguale in tutto e per tutto al famoso browser gratuito.

Real Alternative - www.free-codecs.com/download/Real_Alternative.htmSiete soliti visualizzare filmati che necessitano del pesantissimo (nonchè pieno di pubblicità) Real Player? Finalmente potrete liberarvene scari-cando questo codec (codec = codificatore-decodificatore, sono quell’insieme di files che il pc usa per visualizzare o per creare un determinato tipo di audio o, come in questo caso, di video) che vi permetterà di vedere i filmati Real con uno qualsiasi dei lettori multimediali che avete sul PC, guadagnando in leggerezza e soprattutto non avrete più un altro programma installato solo per vedere un tipo specifico di filmato.

CApaReZzaCApaReZzain 50 Domande

01. NOME REALE: 06. DOVE VORRESTI VIVERE?:02. ETA':03. STATO CIVILE:04. DOVE SEI NATO?:05. DOVE VIVI?:

11. UN RICORDO DAI 10 AI 20 ANNI:

13. UN RICORDO DELL'ULTIMO ANNO:

14. POSIZIONE PREFERITA NEL FARE L'AMORE?: PRIMA O DOPO UN CONCERTO?:

17. FUMI (SIGARETTE)?: 18. HAI MAI FUMATO UNA CANNA?:

19. IL NUOVO DECRETO PROPOSTO DA FINI, 20. SI O NO ALLA LEGALIZZAZIONE DELLA MARIJUANA?:METTE SULLO STESSO PIANO TUTTE LEDROGHE. E' GIUSTO SECONDO TE?

22. HAI MAI PROVATOALTRE DROGHE?:

24. LA GIOIA PIU' GRANDE DELLA TUA VITA:25. LA DELUSIONE?:26. UN SOGNO RECENTE: 27. ..E UN INCUBO:

28. UNA FRASE NEL TUO DIALETTO: 29. COSA VUOL DIRE?30. DA 0 A 10 QUANTO CONTA IL SESSO?: 31. DA 0 A 10 QUANTO CONTANO I SOLDI?:

32. QUAL'E' LA COSA CHE CONTA DI PIU' NELLA VITA?:33. LA DONNA PIU' BELLA DEL MONDO:

34. SEI FEDELE?:36. IL PIU' BEL LIBRO LETTO:37. IL PIU' BEL FILM VISTO:38. LA CANZONE PIU' BELLA:39. L'ALBUM PIU' BELLO:40. IL CANTANTE/GRUPPO PREFERITO:41. SE POTESSI ESPRIMERE UN DESIDERIO: 42. PIATTO PREFERITO:43. BEVANDA PREFERITA:

46. E' MEGLIO UN UOVO OGGI O UNA GALLINA DOMANI?: 47. IL BICCHIERE A META'.. E' MEZZO VUOTO O MEZZO PIENO?: 48. VIVERE IN MODO ALTERNATIVO. E' POSSIBILE SECONDO TE?:

50. SPAZIO LIBERO, SCRIVI QUELLO CHE VUOI:

Michele Il mio avvocato non mi autorizza a rispondere

Celebre a Bari

A Molfetta

A 10 anni mi è caduto un dentino e il topolino mi ha portato dei soldi. Questo mi spinse a voler diventare odontotecnico.

Il dolce sorriso del mio commercialista...

La posizione del superenalotto: si mettono tutte le posizioni numerate in un sacchetto, io bendo lei, che deve indovinare 6 numeri su 90. Se ci riesce facciamo l'amore.

Non riesco a smettere di fumare passivamente... No.

No. E' sbagliato e poi depenalizza la coca che non è una droga leggera.

A parte la tv e i cellulari no.

Quando mi hanno detto “non è Caparezza, ci somiglia”. Sono tante. Dalle pseudo-evoluzioni sociali a certe strade politiche, e Albano e Romina separati.

Ho sognato di essere un naufrago dell'Isola dei Famosi. Queste 50 domande...

Ce de ca vol daish? Cosa vuol dire? 10 7,5

La calcolatrice (me l'ha suggerita Alfredo) La gioconda, che poi è un uomo.

Bau!Manuale d'istruzione del Logic.

Jackass - the movie - Metti un tigre nel doppiobrodo.

Essere ampaflusso- Lamadeus cacusso.Zio Ematitos.

Lo farei. Crash Zildjan.

Acqua con la citrosodina. Certamente, arriveranno anche loro coi

Stiamo esagerando...

Se è a metà è un mezzo bicchiere. Certo, se vivi

in Somalia (anche qui Alfredo).

Farò come tutti quelli che prendendo una bomboletta e trovandosi di fronte ad un muro bianco, colmi di rancori verso lo stato, le forze dell'ordine e la società, tentano di formulare chissà quale frase ad effetto, poi ci pensano un po' su... e... fanno una ciola. Quindi scrivo: ciola.

A Molfetta, che diamine! Irragioniere

Il cervello Il pisello

Non aspiro a tanto

A 20 anni fui picchiato da un bullo di paese.Mi spaccai un dente ma niente soldi.Capìi che i soldi non sono tutto nella vita.

Cosa scusa?

Non capisco...

Si. Però poi mi dispiace per i gruppi ragga... non sapranno più di che cazzo parlare.

Dipende dal tipo di droga. Non legalizzerei il tabasco, per esempio.

Trimalchione.

Bau!

Quale, il chitarrista? Quello là, Ronny James?

gommoni (come mi suggerisce Alfredo).

Un concerto nelle salumeriedel centro.

07. TITOLO DI STUDIO:08. IL TUO PUNTO DEBOLE:

09. IL TUO PUNTO FORTE:10. TI RITIENI UNA PERSONA FELICE?:

12. UN RICORDO DAI 20 AI 30:

15. L'HAI MAI FATTO NEL CAMERINO

16. L'HAI MAI FATTO IN 3?:

21. ..E ALLA LEGALIZZAZIONE DI ALTRE DROGHE?:

23. LA PAROLACCIA CHE DICI PIU' SPESSO:

35. SEI GELOSO?:

44. CREDI IN DIO?:

45. CREDI AGLI EXTRATERRESTRI?:

49. I TUOI PROGETTI FUTURI:

a cura di Matteo "Ecko"

<< Il mio prossimo album si intitolerà HABEMUS CAPA e dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2006. Il disco è una sorta di concept. Si tratta, infatti, del "disco postumo di un cantante ancora in vita". Ho scritto ogni singolo pezzo come se fosse materiale per un cd celebrativo, cercando di immedesimarmi nel ruolo di defunto. Tutti i brani compongono un viaggio che parte dalla mia morte (per ora presunta) e termina col mio ritorno in vita (presunto anch'esso). In tutti i brani interpreto vari personaggi posseduti dal mio spirito che viaggia alla ricerca del corpo perduto, per cui sono uno spietato broker in "TITOLI", un pugliese che vuole diventare verdano (non ve la spiego) in "INNO VERDANO", una badante pazza che tenta di tenere sveglio un bimbo attraverso una nenia al contrario che ha come titolo "NINNA NANNA DI MAZZARO", eccetera... L'album parte con la mia cerimonia funebre (ANNUNCIATEMI AL PUBBLICO) che prende spunto dall'ultima frase di "Verità Supposte" ("Mamma quanti dischi venderanno se mi spengo..") e termina col ritrovamento

di me stesso (HABEMUS CAPA). A Gennaio del 2006 entrerò in studio per ultimare le registrazioni. >> (Caparezza)

SEGNALIAMO.caparezza.com.vengodallaluna.it.fuoridicapa.splinder.comw

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"InteRvisTa" EscluSivA aLl'ArTista (o CAzzaRo) + AltErnativO d'ItaliAa pochi giorni dall'uscita del suo nuovo lavoro, vi presentiamo il sig. c e aApaR Zz !

40 • Dolce Vita

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BEATGenerat ion

a cura di “VIJAVA”

“The Naked Lunch” di Burroughs, il romanzo più discusso della “Beat Generation” fu pubblicato a Parigi nel luglio del 1959; l’edizione ame-ricana per i soliti problemi di censura solo tre anni dopo. “The Naked Lunch” significa esattamente quello che le parole dicono:-Il Pasto Nudo- un attimo congelato quando ognuno vede cosa c’è sulla punta della forchetta. “…io sono stato un tossicomane per quindici anni; quando parlo di abitudine alla droga NON mi riferisco a kif, marijuana o hashish, mescalina, LSD, funghi sacri o qualsiasi altra droga del grup-po allucinogeno. L’azione di queste droghe è fisiologicamente l’oppo-sto dell’azione delle droghe pesanti “. Questa l’opinione sulle droghe di William S. Burroughs nato nel 1914 e morto nel 1997; (nello stesso anno perdemmo anche Allen Gisberg, curato amorevolmente fino alla fine da una straordinaria Patti Smith!). Personaggio tra i più sconvolti della “Beat Generation”, sperimenta con le droghe le esperienze più estreme; (uccide la moglie Joan nel 1951 a Città del Messico durante un gioco in cui entrambi erano drogati e ubriachi. Lui era Guglielmo Tell e lei reggeva un bicchiere sulla testa ). “El Ombre Invisible”, come chiamavano Burrouhgs a Tangeri, ci ha regalato i termini : “HEAVY METAL, SOFT MACHINE, LANGUAGE IS A VIRUS”. Considerato dalla “Beat Generation” come uno dei padri spirituali, inventò tecniche di scrittura come il cut up e il fold-in con risultati che per altri “versi” ave-va raggiunto Céline nel -Voyage au bout de la nuit– 1932 ). Lo scrittore “beat” scozzese Alex Trocchi, (suo “Il Libro di Caino” 1960 ), disse: “L’impegno è la condanna all’esilio. Affermo questo sia per me che per Burroughs, e per certi altri scrittori beatnik in America “. Trocchi si definì “un cosmonauta dello spazio interiore”. A Burroughs piacque questa frase, e gli piacque Trocchi che in quel periodo era un tossico-mane come lui. Burroughs per spiegare ai critici “The Naked Lunch” disse: “Sono un esploratore di aree psichiche …e non vedo ragione di seguitare a esplorare zone che sono già state ampiamente indagate. Per fare questo sono necessarie nuove tecniche letterarie, come il “ cut up “ e il metodo del “fold-in”. Concludendo vorrei dire che il futuro della letteratura è nello spazio e non nel tempo”. Il carisma della “sa-cra trimurti”, Kerouac-Ginsberg-Burroughs, contagiò una generazione di scrittori e poeti, che diverranno amici e sodali nel diffondere la nuo-va letteratura e le lotte per i diritti civili.

Ecco alcuni “Beat”: Neil Cassady (1926-1968) influenzò con la sua scrittura “al-luvionale” il primo Kerouac; inco-raggiato da Ginsberg e Kerouac scriverà un terzo della sua auto-biografia, “The First Third”. E’ lui, Dean Moriarty in “Sulla strada” e Cody Pomeray in “Visions of Cody” di Kerouac. E’ lui al volante del bus psichedelico di Ken Kesey e i Merry Pranksters che attraversando gli “States” portano a San Francisco la scoperta dell’LSD; (straordinario il resoconto di quel viaggio nel “L’Acid Test Al Rinfresko Elettriko” di Tom Wolf –1967. (ALBERT HO-FMANN, il chimico svizzero che nel 1938 sintetizzò la dietilamide

dell’acido lisergico, nota come LSD, di cui lui stesso nel 1943 scoprì le straordinarie proprietà psicoattive, ha compiuto 100 anni l’11 gennaio 2006!). E’ sempre lui il protagonista in “Go!” di J.C.Holmes, e in “The Day After Superman Died” di Ken Kesey. Gregory Corso (1930-2001) tra famiglie adottive, riformatori e carceri è da giovanissimo “on the road”. E’ infatti in prigione che scopre la poesia. Conosciuto Ginsberg, pubblica nel 1958 la sua più importante raccolta di poesie “Gasolin “. Molto famosa la sua poesia “Bomb” che la Pivano fece conoscere nel libro “Poesia degli Ultimi Americani”.

Carl Solomon (1928) a 21anni si fa ricoverare credendo di essere malato di mente. E’ rimasto famoso il primo incontro tra Ginsberg e Solomon all’interno dell’istituto psichiatrico dove entrambi si presen-tano come personaggi di Dostoeveskij. Ginsberg userà nel suo poema “Howl” frasi pronunciate da Solomon subito dopo gli elettroshock. Nel 1966 pubblica “Mishaps, Perhaps”.

Diane DiPrima (1934) scrive “Memorie Di Una Beatnik“, dove descrive un’orgia con Kerouac e Ginsberg.

Bryon Gysin (1916-1986) è l’autore di “The Beat Hotel”. Il titolo si rifà all’hotel parigino dove Corso scrisse la poesia “The Bomb” e dove Burroughs corresse le ultime bozze di “The Naked Lunch “.

John C.Holmes (1926-1988) autore del romanzo “Go!“ 1952, dove per la prima volta si parla dei “Beat“.

Herbert Huncke (1915-1996) è un personaggio dei bassifondi che inizia Burroughs all’eroina. Il suo slang farà conoscere a Kerouac il termine “beat”.

Timothy Leary (1920-1996) -in foto- a Harvard condusse ricerche sugli allucinogeni. E’ stato il più grande divulgatore dell’LSD per tutti gli anni ‘60 e ‘70. Il suo motto era: “Turn on, Tune in, Drop out “. A oltre 70 anni si considerava membro del mondo “cyberpunk” e soste-neva che il Personal Computer era l’ LSD degli anni Novanta.

Dolce Vita • 41

MUSICA E CULTURA

2° parte

Sean Paul “The Trinity” (VP records, 2005)Genere: dancehall

L’ambasciatore mondiale della dancehall torna in pista con un nuovo lavoro, erede di quel Dutty Rock premiato con un Grammy Awards e venduto in 6 milioni di copie. Forte di tre anni di accurata lavorazione esce The Trinity, il terzo album di Sean Paul. Interamente registrato in Giamaica, The Trinity rappresenta la terza parte di un viaggio che l’artista ha iniziato nel 1999 con Stage One. Per portare a termine questo album ci son voluti circa tre anni, nei quali Sean ha lavorato con alcuni dei produttori più caldi del circuito della dancehall giamaicana. Ci riferiamo a Steven “Lenky” Marsden, Don Corleone, Renaissance Crew e Showcone. Anche se molti dei nomi più famosi dell’hip hop avrebbero voluto collaborare con lui, Sean è orgoglioso di dire che “siamo riusciti a farlo bene anche qui nel terzo mondo”. Niente Beyoncè o Shaggy dunque. Piuttosto che arruolare invitati di prestigio, Sean Paul ha preferito lavorare da solo con alcuni featuring particolari (Wayne Marshall e Nina Sky) ottenendo un risultato convincente. Travolgenti le tracce 4 “Send it on”, la 5 “Ever blazin”, la 7 “Give it up to me” e la 9 “Never gonna be the same”. Il messaggio contenuto in ‘The Trinity’ è che anche nei momenti più bui, la gente deve trovare il modo di godersi la vita: “La vita è un dono, tutti noi siamo su questa terra solo per un certo periodo ed è certo che un giorno ce ne andremo. Le farfalle hanno due settimane, a volte noi abbiamo 90 anni, a volte 30. Non possiamo saperlo ma andremo sicuramente da qualche parte dopo questa vita. Nel frattempo, la cosa importante è trarre il meglio dal tempo che abbiamo senza togliere nulla agli altri”. (MG)

Mondo Marcio “Solo un uomo” (Virgin, 2006)Genere: rapNel mondo dell’hip hop italiano è arrivato Mondo Marcio, giovane talento milanese che si appresta a conquistare il pubblico della penisola con l’album Solo un Uomo. L’album riscrive le regole del rap italiano, puntando su di uno stile nudo e crudo. Le atmosfere di Solo un Uomo sono cupe e forti, nude e viscerali. Il disco è il più feroce e violento atto d’accusa da parte dell’esponente delle nuove generazioni, nei confronti del mondo adulto. Mondo Marcio racconta il mondo attraverso la sua vita: una vita di merda, fin dalla primissima età. Mondo è il nome d’arte di Gianmarco Marcello, nato nel capoluogo lombardo il primo dicembre del 1986: ha la terza media e a tredici anni è stato affidato agli assistenti sociali.L’artista cela la personalità di un ventenne cresciuto ai margini di una metropoli, in un nucleo familiare non facile. Cresciuto per strada, si è formato in quella che lui battezza la città del fumo, una città senza speranza, dove distinguersi è quasi impossibile e dove annullarsi è fin troppo facile.Nonostante il crescente interesse di pubblico e critica, Mondo dimostra un realismo ed una freddezza certamente ammirabili, considerata anche la giovane età. Nel bene o nel male insomma, ne sentiremo parlare. (MG)

Kiko Veneno “El hombre invisibile” (V2 music, 2005)Genere: flamenco-rock

Definire Kiko Veneno un artista sui generis è forse riduttivo. Da seguace e traduttore di Bob Dylan, questo artista catalano è passato attraverso il punk e Frank Zappa senza mai abbandonare la tradizione ispanica legata al flamenco. A tutto questo si aggiunga una innata capacità di arricchire le liriche di un nonsense letterario originale e davvero unico. Questo ultimo lavoro, senza forse essere il migliore, è una buona maniera per iniziare a conoscere o riscoprire questo artista e per costruirsi una visione molto meno ingessata e “piagnona” della tradizione musicale spagnola. L’iniziale “Inspiraciòn” si situa a metà tra un lamento flamenco ed un blues, mentre “Hoy no” è un omaggio sincero al mondo poetico di John Lennon con la prestigiosa partecipazione del grande Jackson Browne. Ma il vero Kiko traspare nella surreale title track o nella malinconica dolcezza di “Mi morena” e “Nos estamos mudando”, che nonostante le belle musiche, non possono però prescindere dalla comprensione delle liriche per essere pienamente apprezzate. In ogni modo, vale la pena provare. Info su www.kikoveneno.net (Emiliano Duroni)

Baustelle “La malavita” (CGD East west Italy, 2005)Genere: italianaEra il lontano 1981 quando Battiato in “Centro di gravità permanente” diceva di non sopportare la new wave italiana. Che il maestro siciliano sia stato troppo precipitoso? A sentire questo terzo lavoro dei toscani Baustelle (come i Diaframma, i Litfiba, i Virginiana Miller, etc.) sembra proprio di sì. In realtà la bravura dei ragazzi consiste nell’aver arricchito la feconda lezione della cupa Inghilterra con la canzone autoriale europea, il pop orchestrale e le colonne sonore dei polizieschi italiani omaggiati nel titolo e nella grafica. Se i due lavori precedenti mostravano alla lunga una certa monotonia, adesso gli arrangiamenti sono più coraggiosi e solari (c’è chi ha tirato in ballo Phil Spector), anche in virtù di una crescita tecnica da loro stessi riconosciuta e di un arricchimento sotto il punto di vista melodico-vocale. Vero punto di forza erano e restano però i testi ironici, paradossali e minimal-catastrofici del leader Francesco che tanto li avvicinano ai mitici Pulp, vero punto di riferimento, secondo chi scrive, della band di Montepulciano. L’irresistibile singolo “La guerra è finita” comincia a passare con frequenza anche su Mtv e sui grandi network radiofonici e la distanza dai compagni di playlist, italiani e non, si nota subito e tutta: che piacciano o no, i ragazzi scrivono canzoni curate evitando scientemente la pesantezza di certi grandi autori che parlano solo a sé stessi e al loro pubblico. Scusate se è poco. Info su www.baustelle.it (Emiliano Duroni)

MUSICA

Cowboy Junkies “Early 21st century blues “ (Cooking vinyl, 2005)Genere: country-folk

L’idea di parlare di pace in tempi di guerra mettendo in copertina il fucile spezzato di tanti anni fa’ e riprendendo vecchi classici della tradizione pacifista metterà sicuramente sul chi va là chiunque non conosca i Cowboy Junkies. Questo ormai longevo gruppo canadese ha fatto dell’assoluta autonomia e indipendenza dai comuni canoni espressivi il caposaldo del proprio percorso musicale. Così, come per magia, Dylan, George Harrison e alcuni standard tornano a nuova vita grazie a un approccio assolutamente acustico, minimalista teso a valorizzare la voce sensuale ed eterea di Margo Timmins. Da sempre il gruppo ha nelle cover uno dei propri punti di forza (qualcuno forse ancora ricorderà la loro versione di “Sweet Jane” dei Velvet Underground contenuta in Natural Born Killers di Oliver Stone) e i ragazzi paiono saperlo, compiendo le loro scelte con grande sicurezza. Queste canzoni sono nate quasi per caso durante il 2005 e della casualità hanno i pregi ed i difetti: se infatti a volte il talento risplende cristallino (Isn’t it a pity, Two soldiers), altrove una maggiore limatura e rielaborazione sarebbero stati opportuni (I don’t want to be a soldier di John Lennon in primis). Da segnalare la mendacità del titolo: gli unici brani del secolo XXI, oltre ai due inediti del gruppo, sono solo un brano del grande e meritoriamente riscoperto Richie Havens e You’re missing di Springsteen, capolavoro assoluto sull’assenza e la perdita, ispirato dalla tragedia dell’11 settembre. Info su www.cowboyjunkies.com (Emiliano Duroni)

The Strokes “First impression of Earth” (Rca records label, 2006)Genere: rockIl look spettinato da newyorkesi-alternativi-figli di papà, le llaisons con personaggi vip e i soldi a palate già al primo disco non ci rendono particolarmente simpatico questo gruppo. Se a ciò aggiungiamo che il secondo lavoro “Rooms on fire” deluse e non poco e che già molta critica è passata alla cestinatura per innalzare qualche altro fenomeno per i prossimi tre anni, il passo sarebbe breve. Eppure, da quando abbiamo ascoltato senza troppe aspettative questo disco, non riusciamo più a smettere. Il pop, nella sua accezione più alta, è davvero un dono innato e c’è una ragione se gli Strokes, nel loro genere, sono il gruppo più imitato degli ultimi 5 anni: sono semplicemente i più bravi. Il primo singolo “Juicebox” non rende loro giustizia. L’inizio magico di “You only live once”, l’ironica e geniale depressione di “On the other side”, il delirio pop di “Ize of the world”, l’assoluta novità dei loop di “Ask me anything” non passano davvero inosservati. La presunta produzione mainstream del nuovo arrivato David Khane è molto meno scandalosa di quanto si possa immaginare. Ci sono molti dinosauri del rock che rivendicano un’autenticità che questo lavoro possiede perlomeno in uguale quantità, poiché è tutto suonato davvero e bene. Ed è proprio la crescita tecnica del gruppo ciò che sorprende di più (su tutti Moretti, il batterista-ganzo di Drew Barrimore, ed il cantante compositore Casablanca). Parlando di loro, sembra che ognuno si diverta a tirare fuori un gruppo punk più o meno derubato. Noi preferiamo cogliere in tanta ispirazione e facilità melodica qualcosa di vagamente e

magicamente beatlesiano. Info su www.thestrokes.com (Emiliano Duroni)

42 • Dolce Vita

sono le persone che costituiscono la comunità vegan. Non esiste un vegan-tipo: non esiste un “credo” politico o religioso, un carattere o un modo di comportarsi e di parlare, un modo di vestire o un aspetto fisico che accomuni tutti i vegan. Per fortuna. Alcune persone scelgono di vivere vegan semplicemente perchè non vogliono contribuire alla sofferenza e alla morte di altri esseri senzienti. Altre persone cercano uno stile di vita che riduca al minimo l’impatto sull’ambiente e sulle popolazioni più povere. Alcune persone associano la scelta vegan a una scelta spirituale di non violenza. Ad altri non interessa niente di tutto questo e trovano nella scelta vegan solamente lo stile di vita più sano e salutare attualmente possibile. Infine qualcuno si avvicina a questo modo di vivere perchè dopo esservi entrato in contatto ne ha ricevuto un’impressione positiva.

In questo primo appuntamento, iniziamo con una definizione, che, come tutte le definizioni, è un po’ fredda e poco coinvolgente... ma è necessaria!

Vegan = persona che sceglie di escludere

completamente dalla sua alimentazione

(e dall’abbigliamento, ecc.) ogni prodotto di

origine animale, derivante dalla morte diretta

o indiretta di animali o dalla loro sofferenza e

prigionia. Un vegan NON mangia: carne, pesce,

uova, latte e derivati, miele

(e tutti gli altri prodotti delle api). Mangia TUTTI

i prodotti della terra, senza alcuna restrizione.

NON indossa pelle, pellicce, lana, seta.

Indossa tutte le fibre vegetali o sintetiche.

Perchè delle persone decidono di cambiare il loro tipo di alimentazione, accettano di restringere le loro scelte nell’abbigliamento e in generale di porre molta più attenzione ad ogni acquisto? Le risposte sono tanto diverse quanto lo

Informazioni generali sugli allevamenti intensivi, e starter-kit vegan-vegetariano:

www.saicosamangi.infoInformazioni sull’aspetto salutistico: tutto quello

che vuoi sapere, e molto di più. Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana:

www.scienzavegetariana.itCommunity:

www.veganhome.it - la casa dei vegan!

Insalata in rosa (per 6 persone)4 barbabietole2 gambi di sedano1 cespo di lattuga iceberg2 cucchiai di succo di limone2 cucchiai di succo di arancia2 cucchiai di prezzemolo fresco tritato1 cucchiaino di dragoncello (facoltativo)250 gr. di yogurt di soiaolio extravergine di olivasale e pepe a piacere

Sbucciate e affettate finemente le barbabietole cotte al forno o a vapore (si trovano già così in negozio).Conditele con 2 cucchiai di succo di limone, 2 cucchiai di succo di arancia, 2 cucchiai di prezzemolo fresco tritato, mezzo cucchiaino di dragoncello (facoltativo), olio extra vergine di oliva, sale, pepe a piacere, lasciandole macerare per una mezz’ora in frigorifero. Nel frattempo pulite e tagliate un cespo di lattuga iceberg e le coste di sedano e mescolateli nell’insalatiera.Cospargete con le barbabietole macerate e al momento di servire condite con yogurt di soia.

Funghi in salsa di mandorle (per 4 persone)10 funghi freschi (porcini e champignon)1 scalogno60 gr. di mandorle sgusciate1 spicchio di aglio1 cucchiaino di timo1 rametto di rosmarino1 cucchiaio di erba cipollinasucco di limonepangrattatoolio extravergine di olivasale a piacere

Pulire i funghi e lasciare da parte le teste. Far soffriggere lo scalogno con i gambi dei funghi tagliati a pezzetti. A parte tritare le mandorle l’aglio, il timo, l’erba cipollina, il prezzemolo, il rosmarino per poi unirli con l’olio e il limone. Unire il composto ai funghi passati in padella mescolando bene. Disporre le teste dei funghi in una teglia e riempirle con la crema ottenuta con le mandorle. Spolverizzare con il pangrattato e cuocere in forno a 180° per 15-20 minuti. Servire caldo.

Per iniziare a provare la cucina vegan, vi proponiamo questo tris di antipasti (che possono benissimo essere usati anche come contorni)

Harissa (per 6 persone)250 gr,. di peperoncini piccanti freschi3 cucchiai di semi di cumino2 cucchiai di coriandolo in polvere1 cucchiaio di menta secca5 spicchi di agliopanna di soia, olio extravergine di oliva, sale a piacere300 gr. di patate

Pulire bene i peperoncini togliendone i semi. Cuocerli in acqua bollente per 5 minuti. Scolarli e saltarli in padella con poco olio, i semi di cumino e il coriandolo. Frullarli quindi con la menta e l’aglio. Aggiungere olio e panna di soia per amalgamare la salsa. A seconda della quantità di olio e panna utilizzate la salsa risulterà più o meno piccante. Potete servirla su patate o altre verdure lesse. Attenzione, è molto piccante!

Chi sono i Vegan?

a cura di MARINA BERATI

CUCINA

Dolce Vita • 43

Abbigliamento, tessuti, alimenti,cosmesi, accessori e altro.

Tutto da coltivazioni Biologiche

SEX & LOVEI nuovi campioni dell’amore

sono i Greci La versione 2005 della classifica dei più attivi nel fare l’amore (sondaggio internazionale effettuato su 41 paesi e commissio-nato dalla Durex) registra il sorpasso dei greci ai danni dei fran-cesi e la conferma dei giapponesi agli ultimi posti. In posizione media gli italiani, con 106 rapporti sessuali dichiarati all’anno.Al sondaggio hanno risposto più di 317.000 persone intervistate.

Questi i risultati della Durex Global Sex Survey 2005. Numero di rapporti sessuali in un anno:

Grecia 138 - Croazia 134 - Serbia Montenegro 128 - Bulgaria 127 Francia 120 - Repubblica Ceca 120 - Regno Unito 118

Stati Uniti 113 - Cile 112 - Turchia 111 - Portogallo 108Belgio e Italia 106 - Spagna 105 - Germania 103 - Cina 96

Taiwan 88 - Vietnam 87 - Malesia 83 - Hong Kong 78Indonesia 77 - India 75 - Giappone 45

Facendo alcuni rapidi calcoli: 106 volte all’anno equivale a circa fare l’amore 1 volta ogni 3/4 giorni. Forse considerando che le coppie italiane dichiarano di farlo meno spesso di quanto non risulti da questo sondaggio, sorge qualche dubbio. Ma se consideriamo il numero di rapporti che ogni prostituta ha ogni notte, e il numero di clienti del mercato della prostituzione (milioni di persone in Italia), ecco che le statistiche appaiono già più azzeccate.Dal sondaggio emergono anche altre curiosità sulle abitudini sessuali degli intervistati: Il paese dove si comincia prima a fare l’amore è l’Islanda: l’età media della prima volta è 15,6 anni. Il paese più tardivo è l’India (mediamente si comincia dopo i 19 anni). La maggior parte delle persone è convinta che l’educazione sessuale dovrebbe iniziare poco dopo gli 11 anni. Oltre la metà degli intervistati ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali non protetti con partner di cui non conoscevano le esperienze passate, e più di una persona ha ammesso di aver contratto malattie veneree. I luoghi preferiti dove si ha fatto all’amore sono la doccia, la camera da letto, l’automobile (50%), i bagni pubblici (39%), la camera dei genitori (36%, quando assenti...) e i giardini pubblici (31%). Un 15% degli interrogati afferma di aver fatto l’amore in ufficio. Un 10% ha fatto l’amore a scuola. Il 2% su un aeroplano.

fonte: magnaromagna.it

Carissima moglie,dato che non riesco a dialogare con te su questo argomento, per via della tua femminilità, sottopongo alla tua considerazione questa mia statistica. Durante l’anno ho preso l’iniziativa di sedurti 365 volte, ma ho avuto successo solo 36 volte, il che fa una volta ogni dieci giorni.Ti espongo i motivi dei miei insuccessi:

– i bambini si potevano svegliare (17 volte);– avevi caldo (15 volte);– avevi freddo (5 volte);– eri stanca (54 volte);

– era troppo tardi (15 volte);– te ne eri già andata a dormire (60 volte);

– la finestra era aperta e potevano vederci (9 volte);– avevi mal di testa (18 volte);

– avevi mal di schiena (8 volte);– avevi male al polso (2 volte);

– stavi pregando e non era il caso (5 volte);– ti eri abbuffata (10 volte);

– non eri dell’umore (25 volte);– il bambino stava piangendo (5 volte);

– eri stata a guardare la TV fino a tardi (11 volte);– eri stata dal parrucchiere (17 volte);

– avevi avuto visite fino a tardi (5 volte);– avevi le tue regole (10 volte);

– mi hai detto che “penso sempre a quello” (2 volte);

il che fa un totale di 329 volte. In 36 volte che ho avuto fortuna non è stato nemmeno soddisfacente perché:

– 15 volte mi hai detto che avevi bisogno di soldi;– 6 volte mi hai detto che ero troppo rapido e avevo terminato subito;– 2 volte mi hai tolto l’ispirazione commentando che il soffitto aveva

bisogno di essere imbiancato;– 1 volta ti ha distratto una mosca;

– 11 volte ho dovuto svegliarti per dirti che avevo finito;– 1 volta, infine, ho avuto paura di averti fatto male perché mi era

parso che ti fossi mossa.

Tuo marito a cui manchi tanto.

Lettera alla moglie

VIAGGI & AVVENTURE

BARCELLONA CITTA’ INCOMPIUTA

Jugo de Naranja a Barcellona diventa zumo de taronja, pollo y camaron si trasformano in pollastre amb asarmelans e perfino un semplice pane strofinato con aglio e pomodoro, ingentilito da un filo di olio d’oliva, pan y tomate, diventa pan amb tomaquet, specialità catalana per eccel-lenza. Ma allora, viene da chiedersi, a Barcellona non si parla spagnolo? Barcellona è in Spagna, nella regione della Catalogna ma la lingua maggiormente parlata dai suoi abitanti è il catalano, a dispetto dello spagnolo che resta però la lingua ufficiale. Basta guardare le insegne dei negozi o semplicemente visitare uno dei tanti musei, per accorgersi che le scritte esplicative sono in due lingue, catalano e castigliano, in realtà due idiomi molto diversi. Anche gli abitanti non si considerano spagnoli ma catalani. A dispetto però di questa ostinazione che farebbe pensare ad un popolo chiuso e confinato entro i suoi spazi, i barcellonesi sono invece molto aperti ed europei. Una città di mare ha sempre una marcia in più perché abituata a scambi e presenze di diverse culture, al passaggio di navi e merci anche da molto lontano e ai cambiamenti che spesso il mare impone anche nei profili fisici della città. E’ quello che è successo a Barcellona, anche se non troppo naturalmente ma per un incisivo intervento dell’uomo, con la creazione del nuovo quartiere di Barceloneta creato in occasione delle Olimpiadi

del 1992 che ha regalato alla città e ai suoi abitanti spazi verdi, un ampio lun-gomare, ristoranti e strut-ture per godere dell’aria aperta, aprendo la città al mare.

Si può iniziare proprio da qui la visita della città, rigorosamente a piedi o in bicicletta e risalire ver-so il centro attraverso las Ramblas. Interessante e fuori dai classici circuiti è la visita a Placa Reial (sulla destra andando verso Pla-ca Catalunya), raro esem-pio di piazza senza strade, completamente chiusa ai quattro lati da logge e ornata da alte palme, per anni abbandonata e abitata solo da balordi. E’ stata ultimamente ripulita ed è diventata punto di incontro di giovani o di chi vuole bere una birra e tenere tra le dita un buon “porro”, assaggiando le specialità catalane. Qui

d’estate la musica, soprattutto jazz, è dappertutto perché i locali della piazza ospitano band e musica del vivo. La paella non è sicuramente cibo di Barcellona però esiste un posto, l’ho-tel Espana, in una traversa della Ramblas sulla sinistra (Carrer de Sant Pau), dove si può mangiare una dignitosa paella in un ambiente affasci-nante, superbamente decorato dal celebre architetto modernista Domè-nech i Montaner, ad un prezzo molto ragionevole. Chiedete di sedervi nella seconda sala per ammirare ceramiche e lavori d’ebanisteria ma non mancate la sala con il grande camino realizzato dall’artista Eusebi Arnau. Rimanendo in ambito culinario, a Barcellona oltre allo sbrigativo “bocadillo”, cioè il nostro panino e alle gustose “tortillas”, frittate fatte con ogni ben di Dio, da consumare alla barra con un’ottima “cervesa”, ci si può sbizzarrire in taverne tradizionali e ristoranti con cucina catalana ma non bisogna perdere un assaggio della cucina basca: Txokoa in P/Ma-rimon nei pressi dell’Avenida Diagonal, è perfetto.Come la paella anche il flamenco appartiene alla tradizione dell’Andalu-sia ma con un po’ di fortuna, se è in cartellone uno spettacolo di flamen-co, e una decina di euro, vale la pena fare un salto al teatro “L’Espai”. Tutta la programmazione lì è di ottima qualità ma è al di fuori dei circuiti molto pubblicizzati; c’è un pubblico prevalentemente di studenti e di giovani ed è piuttosto economico. E’ dalle parti dell’ Avenida Diagonal. Un luogo assolutamente da visitare anche all’interno è il Palau de la Mu-

sica, imponente auditorium decorato con vetrate oro e azzurro e dotato di un’acustica praticamente perfetta, uno dei grandi capolavori dell’ar-chitettura moderna catalana, di Lluìs Domènech i Montaner (1850-1923), contemporaneo di Gaudì. A proposito del principale esponente del Mo-dernismo, Gaudì ha lasciato sue opere in tutta la città e la Sagrada Familia, chiesa neogotica simbolo di Barcello-na e suo capolavoro incompiuto, rappre-senta forse meglio di qualsiasi altro edi-ficio, il carattere di una città sempre in movimento: a oltre cent’anni dall’aper-tura dei cantieri, nel-la Sagrada Familia ci sono ancora oggi lavori in corso. E d’altronde lo stesso Gaudì sosteneva che il “suo committen-te, Dio, non aveva fretta”. L’artista era talmente immerso nella progettazione di quella cattedrale che scelse di dormire nel cantiere per controllare meglio i lavori. Morì investito da un tram proprio mentre usciva dalla Sagrada Famiglia, nel 1926, e fu trasportato in ospedale non riconosciuto da nessuno, a causa dell’aspetto trasanda-to.

Se i giorni per la visita a Barcellona non sono proprio contati, vale la pena spingersi un po’ fuori, a Figueres, per osservare il mondo attraverso i deliri del Teatre-Museu di Salvador Dalì: teatro della memoria, “gigan-tesco oggetto surrealista”. Un vero invito a una festa dionisiaca.

Un’ ultima curiosità: se notate un asinello bianco o nero sulla parte posteriore delle auto, è solo per rimarcare ancora una volta che loro, i barcellonesi, non condividono nulla con gli spagnoli. Neanche il tradizio-nale simbolo del toro!

Latitudine: 41° 23’ N Longitudine: 2° 11’ EAltitudine: 4 m. slm

Superficie: 7.719 km2Popolazione: 1.700.000

a cura di MARINA CERNIA

Dolce Vita • 45

DA V

DEALERS

wwww ww

INDICE PUBBLICITA'

Bionova pag. 13Bottega della canapa pag. 44Cannabis Tipo Forte pag. 11Chacruna pag. 37Canapajò pag.Effetto Serra pag.ENjOINT.com pag. 44Filo D'erba pag. 18Green House Seed Co. pag. 2GHE pag. 5Hempatia pag. 33Hempatia Milano pag. 44Hemporium pag. 18Hemp-power.it pag. 34Hesi pag. 48Indoorline pag. 13-Ivanart pag.Magica Italia pag. 36MCK Bio-Gardering pag. 37Nevermind pag. 33Paradise Seeds pag. 47Semitalia pag.Sensi Seeds pag. 26Serious Seeds pag. 10Spannabis pag. 33Sweet Hemp pag. 22Vu-Du pag. 23-WipeOut pag. 18-

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- CANAPERIA, P.ZZA DEL CARMINE 11A, 47100 FORLI' Esteri- WHITE RABBIT, VICOLO DEI BIRRI 5, 38100 TRENTO (TN)- IL CANAPAIO, VIALE CASTAGNOLA 23, 6900 LUGANO (SVIZZERA)- FOGLIE D'ERBA, VIA BRUGNOLI 17E, 40122 BOLOGNA

- FOGLIE D'ERBA, VIA DE MARCHI 29A, 40123 BOLOGNA- TRICOMA, C/GASPAR PUIG 6, IBIZA (SPAGNA)- C.S. LEONCAVALLO, VIA WATTEAU 7, 20125 MILANO

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