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REGIONE LIGURIA DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI INFORMAZIONE, FORMAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE

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REGIONE LIGURIA

DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE

IN MATERIA DI INFORMAZIONE, FORMAZIONE ED EDUCAZIONE

AMBIENTALE

SOMMARIO

1 QUADRO GENERALE, PROGRAMMATICO E NORMATIVO ............................................................... 4

1.1 Ruolo dell'educazione informazione e formazione ambientale nelle politiche ambientali .... 4

1.2 Quadro normativo ................................................................................ 5

1.3 Sintesi delle politiche ambientali regionali ..................................................... 5

2 I BISOGNI DI INFORMAZIONE, FORMAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE.................. 8

3 EVOLUZIONE DEL SISTEMA PER L'EDUCAZIONE AMBIENTALE IN LIGURIA E UTILIZZO DEI FONDI.............................................................................................................................................. 9

3.1 Il PTTA 1994 \ 1996 e gli interventi finanziati dalla Regione e dagli Enti pubblici e locali 9

3.2 Stato attuale del sistema regionale dell'EA ..................................................14 3.2.1 I CEA del sistema regionale .............................................................................................................. 14

4 FINALITÀ, OBIETTIVI GENERALI, COERENZA CON ALTRI PIANI.......................................... 16

5 RUOLI DELLE COMPONENTI DEL SISTEMA REGIONALE PER L’INFEA...................................... 17

5.1 Il sistema ligure dell'EA .......................................................................17 5.1.1 Il livello regionale................................................................................................................................. 17 5.1.2 Il livello provinciale.............................................................................................................................. 19 5.1.3 Il livello locale.......................................................................................................................................20

5.2 Il rapporto con la scuola .......................................................................20

5.3 Gli enti locali e gli enti parco ..................................................................21

5.4 ARPAL ...........................................................................................21

5.5 L’Università......................................................................................21

5.6 IRRE .............................................................................................21

5.7 Le associazioni ambientaliste...................................................................22

5.8 Le associazioni di categoria ....................................................................22

5.9 I privati .........................................................................................22

6 TEMI AZIONI INTERVENTI ........................................................................................................................23

6.1 Azioni per la conoscenza finalizzata alla tutela della biodiversità ..........................23 6.1.1 Pubblicazioni sulla natura in Liguria .................................................................................................23 6.1.2 Adotta un SIC.......................................................................................................................................23

6.2 Azioni per la sostenibilità generale rivolta alla popolazione e alle scuole ..................24 6.2.1 Progetto Agenda 21 in classe: la scuola si certifica...........................................................................24 6.2.3 Progetto di e-learning sui comportamenti sostenibili ..................................................................25

6.3 Azioni per la sostenibilità rivolte alle imprese................................................25 6.3.1 Diffusione EMAS 2 nelle imprese, rifiuti industriali, BAT ........................................................25 6.3.2 Potenziamento sistema informativo ambientale di impresa ECOSERVER...............................25

6.4 Azioni volte a favorire la collaborazione dei cittadini alla corretta gestione dei rifiuti urbani 26

6.4.1 Progetto Leonia ....................................................................................................................................26 6.4.2 Progetto di promozione del compostaggio domestico..................................................................27 6.4.3 Azioni informative per la gestione dei rifiuti................................................................................27

6.5 Valorizzazione della risorsa mare..............................................................27 6.5.1 Progetto mar Ligure ............................................................................................................................27 6.5.2 Centro informazioni nazionale sulle aree marine protette .........................................................28

6.6 Azioni strutturali sulla rete regionale e progetti di valorizzazione territoriale............28 6.6.1 Potenziamento del CREA ....................................................................................................................28 6.6.2 Avvio dei CEA Provinciali ....................................................................................................................29 6.6.3 C.E.A.: Indicatori di qualità ed accreditamento dei Centri ........................................................29 6.6.4 Sviluppo della sostenibilità territoriale e della rete dei Centri per la promozione dello sviluppo sostenibile..............................................................................................................................................30

6.7 Informazione ....................................................................................30

6.8 Formazione e aggiornamento ...................................................................30 6.8.1 Aggiornamento di amministratori e tecnici della PA.................................................................... 31 6.8.2 Formazione operatori del sistema.................................................................................................... 31 6.8.3 Come costruire una Agenda 21: sensibilizzazione, promozione e formazione sul tema dell’Agenda 21 locale ........................................................................................................................................... 31

7 DEFINIZIONE RISULTATI ATTESI ..........................................................................................................33

8 RISORSE FINANZIARIE ................................................................................................................................34

9 INDICATORI DI EFFICACIA ........................................................................................................................35

1 QUADRO GENERALE, PROGRAMMATICO E NORMATIVO 1.1 Ruolo dell'educazione informazione e formazione ambientale nelle politiche ambientali La prospettiva dello sviluppo sostenibile, così come viene definita, rilancia i temi dell’educazione, della formazione e dell’informazione ambientale e il ruolo che queste azioni hanno nelle politiche tese a coniugare sviluppo/qualità della vita/ tutela e salvaguardia della risorsa ambiente. L’unione europea nei suoi documenti finalizzati alla promozione della strategia dello sviluppo sostenibile e durevole ha richiamato, in più occasioni, la necessità di radicare tale strategia in un cambiamento di mentalità, di stili di vita e di consumi considerando le azioni, le scelte, i comportamenti e gli stili di vita individuali e collettivi causa ed effetto dello stato dell'ambiente su scala mondiale. Il 30 ottobre è entrata in vigore la Convenzione di Aarhus, già ratificata con legge 108 del 16/03/2001, il cui obiettivo è contribuire alla tutela del diritto di vivere in un ambiente adeguato per la salute e il benessere, spettante a ciascun individuo delle generazioni attuali e future. I firmatari della Convenzione si impegnano ad adottare le necessarie misure legislative, regolamentari o di altro tipo che permettano ai funzionari e alle autorità pubbliche di “aiutare i cittadini promuovendo l’educazione ecologica e aumentando la consapevolezza dei problemi ambientali”. La stessa Comunicazione della Commissione relativa al VI Programma d’Azione Comunitario per l’ambiente 2001-2010 si caratterizza per il ruolo particolarmente significativo che assegna al coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali legati alle politiche ambientali. Ciò determina una ridefinizione delle attività di informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale che oggi, maggiormente che nel passato, trovano nell’adulto l’interlocutore prioritario. Accanto, quindi, ai percorsi di educazione ambientale prevalentemente centrati sulla conoscenza/apprendimento delle tematiche ambientali e rivolti al mondo della scuola, trovano spazio e legittimazione le azioni finalizzate alla sensibilizzazione e alla diffusione delle informazioni e dei dati ambientali come prerequisito di coinvolgimento e di attivazione delle comunità e dei cittadini: un modo “esteso” di intendere l’educazione ambientale e di attivare processi di educazione permanente. Essenziale per una efficace politica ambientale risulta la maggiore responsabilizzazione dei cittadini e delle parti interessate nei confronti dell’ambiente. La sensibilizzazione e l’informazione rivolta a questi segmenti della popolazione costituisce, quindi, uno dei fattori di maggiore rilevanza nelle strategia di educazione, informazione e formazione ambientale. L’adulto nella sua accezione più vasta, in quanto cittadino, consumatore, amministratore, operatore economico, attraverso i suoi comportamenti e le sue scelte ha un ruolo significativo nelle strategie di politica ambientale. “La gente esige di avere più voce in capitolo nelle decisioni operate a livello municipale, regionale, nazionale ed internazionale che si ripercuotono sulla salute e sulla qualità dell’ambiente…i cittadini devono conoscere e capire i problemi in questione, le soluzioni necessarie e il contributo che possono apportare. Pertanto l’educazione ambientale, l’informazione mediante indicatori e mappe e le campagne di sensibilizzazione saranno elementi essenziali di questo processo”. Verso questi “nuovi” soggetti l’educazione e l’informazione dovranno indirizzare progetti e strumenti volti a potenziare e migliorare la diffusione di informazioni e di “buone pratiche”.

1.2 Quadro normativo Con il Programma triennale di tutela e salvaguardia ambientale 1989-91 e 1994-96 il Servizio V.I.A. del Ministero dell’Ambiente ha voluto promuovere, attraverso il programma INFEA, lo sviluppo di un sistema nazionale di educazione ambientale, concepito come un sistema di sistemi, strettamente correlati tra loro, operanti sul territorio nazionale a livelli diversi e con diverse responsabilità. La L.R. 18 del 21 giugno 1999, art. 17, prevede che la Regione Liguria realizzi e promuova attività di informazione, comunicazione ed educazione ambientale relativi al proprio territorio. La Conferenza Stato - Regioni nella seduta del 23/11/2000 ha sancito l'accordo tra Governo e Regioni concernente "Linee di indirizzo per una nuova programmazione concertata tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano in materia di informazione, formazione e educazione ambientale (IN.F.E.A.)" Nella stessa seduta del 23/11/2000 la Conferenza Stato Regioni ha disposto la costituzione di un tavolo tecnico permanente Stato - Regioni per l'espletamento delle attività istruttorie in materia di informazione, formazione e educazione ambientale (IN.F.E.A.) ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 28 agosto 1997 n° 281. Nella seduta del 17/1/2002 la Conferenza ha poi sancito l’Accordo tra il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e i Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano per l’attuazione di una nuova programmazione concertata in materia di informazione, formazione ed educazione ambientale – “Verso un sistema nazionale IN.F.E.A. come integrazione dei sistemi a scala regionale” con il quale il Ministero destina alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano, per il biennio 2002-2003 la somma di 10.329.137,98 € sulla base dei Documenti regionali di programmazione sul versante IN.F.E.A. che le Giunte regionali dovranno approvare entro il 30/5/2002. Con queste decisioni si dà avvio al dettame del decreto legislativo 112\98 che prevede attività in via concorrente tra stato e regioni delle funzioni in tema di informazione e educazione ambientale e quindi si può concretamente avviare quel sistema coordinato nazionale utile componente per l'attuazione di politiche di sviluppo sostenibile. 1.3 Sintesi delle politiche ambientali regionali La definizione dello sviluppo sostenibile scaturita dal rapporto Bruntland del 1987 e ripresa dalla Conferenza di Rio de Janeiro nel 1992 è una grande conquista culturale che mira a garantire la qualità della vita, e la prosperità in un ambiente pulito e sicuro. Questa nuova consapevolezza del possibile esaurimento delle risorse del pianeta deve portare ad un profondo cambiamento degli attuali modelli di sviluppo e dei rapporti economico – sociali. Per queste ragioni un sistema economico in crescita ha bisogno di progettare gli equilibri ecologici, adeguare i modelli di produzione e di consumo. Le politiche ambientali della Regione Liguria, in linea con i principi costituzionali dell’Unione Europea contenuti nel trattato di Amsterdam, hanno come obiettivo l’integrazione della dimensione ambientale nella predisposizione delle politiche, dei piani e dei programmi settoriali per orientarli verso uno sviluppo durevole e sostenibile.

Questa linea di principio ha già trovato piena applicazione nella predisposizione di alcuni Piani e Programmi recentemente adottati dalla Regione Liguria quali:

il Piano di sviluppo rurale 2000-2006 il Documento Unico di programmazione (DOCUP) per i fondi strutturali Obiettivo 2 2000 –

2006 il Leader plus regionale 2000-2006 il Programma quadriennale regionale 2001 – 2004 per l’edilizia residenziale il Piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria e per la riduzione dei gas

serra il Piano regionale degli interventi ex L.R. n. 46/1996 in materia di difesa del suolo per

l’anno 2001 il Programma 2001 degli interventi in materia di difesa della costa il Programma degli interventi 2001 per la gestione del ciclo rifiuti i Piani dei Parchi

Nelle more dalla definitiva approvazione della Agenda 21 regionale da parte del Consiglio Regionale, il complesso degli atti di pianificazione ha individuato i temi ambientali più significativi per la Regione quali:

1. Il ciclo dei rifiuti con il problema correlato delle bonifiche. 2. Gli aspetti legati all'acqua e al mare : il ciclo integrato delle acque, l’assetto idrogeologico e la difesa costiera. 3. La riduzione delle emissioni attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili, che si integra con le azioni e gli obiettivi contenuti nel Piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell'aria e per la riduzione dei gas serra. 4. La realizzazione della rete europea dei siti della rete Natura 2000 per la tutela della biodiversità. 5. La compatibilizzazione tra ambiente e attività produttive, inserendo nelle misure dell'asse specifico misure per la qualificazione ambientale delle imprese. Tali azioni sono altresì evidenti nel piano di sviluppo rurale e nel programma Leader plus. 6. La qualificazione ambientale e la valorizzazione del territorio, inserendo nelle misure dell'asse infrastrutture interventi specificamente diretti a tale obiettivo, nonché lo sviluppo di attività eco compatibili. 7. La riconversione delle attività produttive verso una economia sostenibile, con attività ambientalmente compatibili (da industria pesante a industria pensante, turismo, portualità, sviluppo delle attività e dei prodotti tipici locali, agricoltura biologica). 8. La tutela attiva e partecipata dei siti di eccellenza ambientale e delle aree protette. 9. La promozione di un approccio complessivo ai problemi dell'ambiente e della sostenibilità con il sostegno alle imprese e agli Enti locali per la realizzazione dei sistemi di gestione ambientale finalizzati all’ottenimento delle certificazioni e delle Agende 21 locali.

Il complesso degli atti di pianificazione vigenti individua anche gli strumenti fondamentali per il conseguimento degli obiettivi di sostenibilità, che sono: 1. il passaggio da politiche difensive (l'ambiente non è erogazione di servizi - acque e rifiuti) a

politiche proattive (preventive e propositive)

2. l'applicazione del principio di integrazione dell'ambiente nelle altre politiche, nelle scelte economiche e nelle scelte territoriali (programmazione partecipata, VIA,VAS, valutazione di incidenza, utilizzo di strumenti economici)

3. lo sviluppo di strumenti ad approccio globale alle problematiche ambientali nei sistemi produttivi e per il territorio (SGA, Agende 21)

4. la qualificazione del ciclo della programmazione (conoscenza, pianificazione e normazione, attuazione, controllo)

5. la qualificazione del sistema autorizzativo (VIA, VAS, IPPC) e dei controlli 6. la gestione del rischio (idraulico, direttiva Seveso) 7. la valorizzazione e l'attenzione alla cura del territorio da parte dei diversi attori sociali ed

economici 8. lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica 9. la partecipazione e la cooperazione tra i 3 diversi soggetti dello sviluppo sostenibile: Pubblica

Amministrazione, Imprese (grandi e piccole, artigianato, commercio, turismo, agricoltura, ristorazione), Cittadini nelle diverse espressioni - singoli e associati (lavoratori e non, consumatori, bambini, associazioni ambientaliste, etc.)

10. gli strumenti di informazione formazione e comunicazione. Infatti per rendere davvero efficaci le politiche di sostenibilità occorre che esse siano comprese, condivise ed attuate da parte dei cittadini, delle imprese e della Pubblica Amministrazione, in particolare di quella di livello locale. Per facilitare questo processo e diffondere la conoscenza dei modelli comportamentali corretti, delle scelte più adeguate e delle soluzioni innovative è sempre più necessario avvalersi di tecnologie informatiche interattive ed attivare i processi partecipativi che permettono di instaurare e sviluppare il dialogo tra i diversi attori sociali.

2 I BISOGNI DI INFORMAZIONE, FORMAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE Gli interventi in materia INFEA devono essere funzionali all’attuazione delle politiche ambientali e, in quanto tali, la loro individuazione non può essere slegata dal più ampio contesto della programmazione regionale in materia ambientale. I bisogni di educazione, informazione e formazione discendono direttamente dalla opportunità da parte degli Enti con deleghe in materia di servirsi di strumenti facilitatori per l’attuazione delle linee di politica regionale nella direzione dello sviluppo sostenibile. I principali filoni di azione in materia INFEA coincidono quindi con le principali linee programmatiche regionali e le singole azioni individuate si dovranno accompagnare ai processi attuativi degli interventi ambientali. Per quanto riguarda il tema delle acque la Regione è fortemente impegnata, ad esempio, sul versante della depurazione, finalizzata soprattutto al miglioramento della qualità delle acque e alla valorizzazione della risorsa mare: i processi attuativi degli interventi in questo campo dovranno accompagnarsi ad azioni informative ed educative mirate alla sensibilizzazione sui temi della gestione integrata e della fruizione sostenibile della fascia costiera e alla valorizzazione delle potenzialità della risorsa mare ad es. in termini di biodiversità (vedi importanza della conservazione delle biocenosi naturali e delle attività alieutiche eco-compatibili, anche ai fini della prevenzione dall’erosione costiera). Gli interventi in tema di conservazione della biodiversità dovranno essere accompagnati da azioni volte alla diffusione della conoscenza delle valenze e delle implicazioni insite nel concetto di biodiversità e alla sensibilizzazione di P.A. e cittadinanza sui temi dello sviluppo eco-compatibile. Biodiversità da intendersi come fondamentale indicatore della qualità della gestione ambientale, come risultante cioè di una serie di comportamenti collettivi ed individuali che incidono su specie, habitat e fattori ecologici. Il tema della rete natura 2000 è ancora troppo giovane nella conoscenza della cittadinanza e devono essere attivate per una efficace azione di tutela, azioni di sensibilizzazione e di coinvolgimento della collettività direttamente interessata, particolarmente dei giovani cui la rete e la conservazione della relativa biodiversità è affidata per il futuro. La tutela dei siti di eccellenza ambientale potrà essere conseguita con l’affermazione di azioni di sviluppo sostenibile (improntate a stili di fruizione e di produzione compatibili) realizzate da più attori sociali e istituzionali in sinergia con l’attività e la pianificazione degli enti gestori delle aree protette a seguito di un loro radicamento sul territorio conseguentemente ad una azione di informazione e formazione dei cittadini interessati dalle aree protette. La compatibilizzazione tra il sistema produttivo e l'ambiente può avvenire attraverso una efficace azione informativa, rivolta soprattutto al mondo delle imprese, sul tema delle BAT- best available technologies, della conoscenza dei problemi ambientali e della loro corretta soluzione, della gestione dei rifiuti industriali, della diffusione della certificazione ambientale, delle necessità e anche delle opportunità derivanti dalla stessa compatibilizzazione ambientale delle attività produttive. E’ impensabile una efficace diffusione di agenda 21 locale senza una adeguata azione educativa sui temi dello sviluppo sostenibile e senza un adeguato supporto informativo, soprattutto volto alle P.A. e alla cittadinanza, che accompagni i processi che devono attuarsi.

Anche l'idea della certificazione ambientale degli enti locali necessita di divenire familiare tra la popolazione. La certificazione della scuola, può essere un messaggio educativo e formativo di grande utilità anche per la collettività, invitando alla concretezza e alla azione per lo sviluppo sostenibile. La cittadinanza in generale deve essere coinvolta da processi di informazione e educazione ai comportamenti sostenibili: il modello di vita corrente è il maggiore imputato per alcuni tipi di inquinamento quali quelli correlati all'uso spesso improprio del mezzo automobilistico (aria, rumore) e del riscaldamento domestico, spesso mantenuto a livelli eccessivi con grande spreco di energia e innalzamento dei livelli di emissione. Particolarmente sentita è la necessità di sviluppare una efficace azione in materia INFEA per accompagnare l’attuazione della programmazione regionale in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, con particolare riferimento alla sensibilizzazione dei cittadini alla collaborazione per la raccolta differenziata, che va accompagnata a una azione di convincimento presso le imprese per la riduzione degli imballaggi. Tutto ciò nell'ambito della pianificazione regionale e provinciale dei rifiuti, in sintonia con le azioni previste per la realizzazione dei piani provinciali di gestione dei rifiuti. Una pubblica amministrazione più preparata e capace e più informata sui diversi temi e problemi ambientali, può esercitare più compiutamente quelle attività di programmazione, autorizzazione e controllo che è chiamata a svolgere, spesso non avendo i quadri di riferimento necessari, le capacità tecniche adeguate, la conoscenza degli strumenti conoscitivi disponibili. Questi pertanto saranno i filoni d’azione del programma regionale di educazione ambientale 3 EVOLUZIONE DEL SISTEMA PER L'EDUCAZIONE AMBIENTALE IN LIGURIA E

UTILIZZO DEI FONDI 3.1 Il PTTA 1994 \ 1996 e gli interventi finanziati dalla Regione e dagli Enti pubblici e locali

Il documento regionale di programma per l’attuazione del PTTA 1994/96 per l’area programmata Educazione ed informazione ambientale prevedeva la realizzazione di un sistema di strutture operative denominate “centri territoriali di riferimento” e di un sistema coordinato di attività educative, tutto ciò sotto la regia del Centro Regionale di Educazione Ambientale. Il sistema dei centri territoriali di riferimento doveva essere strutturato su quattro centri a valenza provinciale ed un centro per il Tigullio oltre a centri di esperienza nei parchi o nelle aree protette ed in zone di particolare interesse per la tutela ambientale. Le esigenze di coordinamento e sinergia tra le varie attività avrebbero trovato risposta in un apposito “tavolo” da prevedersi presso il Centro Regionale di Educazione Ambientale. Questa architettura, alla data odierna, è stata sostanzialmente realizzata sia attraverso il finanziamento previsto dal PTTA 94/96, sia attraverso fondi regionali, degli enti locali e degli enti parco, anche se l’evoluzione normativa e l’esperienza attuativa inducono, come vedremo oltre, a un ripensamento complessivo.

Lo stato di attuazione degli interventi finanziati viene di seguito evidenziato: Centro regionale per l’educazione ambientale - C.R.E.A. Liguria Fondi PTTA 94/96: lire 650.000.000 Il Centro è stato progettato ed avviato tramite una intesa tra Regione Liguria, Provincia di Genova e Comune di Genova nel 1997, formalizzata attraverso un accordo di programma. Il finanziamento ottenuto dal PTTA 94/96 è stato utilizzato per i lavori di adeguamento dei locali siti al primo piano dell’edificio Millo, area Porto Antico, per l’acquisto delle attrezzature e degli arredi e per l’avvio delle attività. Il Centro è funzionante dal primo gennaio 1998. Fondi regionali ed altri finanziamenti Spese per il funzionamento L’affitto dei locali sede del Centro, un terzo delle spese di gestione e l’onere relativo al Direttore del Centro sono a carico della Regione per un totale di circa 200 milioni di lire annui, a partire dal 1998. La Provincia di Genova contribuisce alle spese di gestione con circa 45 milioni di lire annue. Il Comune di Genova contribuisce alle spese di gestione e sostiene le spese per il personale (dipendenti comunali) con circa 280 milioni di lire annue . Attività e progetti Comunicazione in rete: il CREA Liguria è riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente come nodo della rete nazionale e ha realizzato un proprio sito WEB (www.crea.liguriainrete.it) che contiene le pagine informative sulle funzioni e le attività del CREA e sui nodi della rete ligure dell’Educazione ambientale, una rivista telematica dell’Ambiente, un ambiente di discussione per le scuole (“una regione tutta attaccata”) e la relazione sullo stato dell’ambiente ligure. Fondi regionali: 25 milioni Conferenza Nazionale dell’Educazione Ambientale: si è svolta a Genova nell’aprile 2000 con il contributo organizzativo del CREA Liguria e finanziamenti da parte degli Enti sottoscrittori dell’Accordo di Programma per un importo complessivo di lire 180 milioni. Progetto Leonia: educazione ambientale in materia di rifiuti (fase 1 anno 1999 - 2000) rivolta alle scuole (fase 2 2001 - 2002) rivolta agli adulti. Fondi regionali: lire 450 milioni Progetto Agenda 21 in classe: progetto pilota sulla sensibilizzazione ai temi dello sviluppo sostenibile, sugli indicatori ambientali e l’Agenda 21. Fondi regionali: lire 112 milioni Progetto Cosa sono i Parchi ?: seminari e uscite sul territorio per far conoscere il sistema Parchi, riflettere sui modi di una fruizione corretta dell’ambiente, valorizzare i manufatti e le produzioni locali, ragionare sui parchi come laboratori di sostenibilità.

Fondi regionali: lire 45 milioni Progetto Segnali quasi invisibili: uso di indicatori biologici e fisici per consentire agli studenti di percepire più concretamente l’azione dell’inquinamento sugli organismi viventi e sulla biodiversità. Fondi Arpal lire 150 milioni Centri a valenza territoriale Genova: il laboratorio territoriale “Rinaldo Sanna” è nato nel 1994 dalla collaborazione tra l’Istituto Tecnologie Didattiche del CNR di Genova, l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Genova e l’Assessorato Scuola e Servizi Educativi del Comune di Genova, attualmente Assessorato alla Città Policentrica ed Educativa. Nella struttura organizzativa del Comune di Genova è inserito nel Settore Scuola dell’Autonomia della Direzione Servizi alla Persona. Il Comune di Genova sostiene le spese di gestione e per le attività (circa lire 550 milioni) La Spezia: è stato realizzato il laboratorio territoriale per l’educazione ambientale presso la scuola media di via Leopardi. La Regione ha contribuito con un finanziamento di lire 40 milioni destinato all’acquisto di arredi e attrezzature necessarie ad allestire il centro. L’intervento è stato completato nel 1999. Il laboratorio è gestito dal Comune attraverso propri consulenti. Le attività del laboratorio sono state finanziate da parte della Regione con un contributo di lire 15.000.000 per l’anno 2000 e con lire 12.500.000 nel 2001. Il Comune della Spezia sostiene le spese di gestione e per il personale incaricato e contribuisce alle spese per le attività con circa lire 100.000.000 annui. Savona: il laboratorio territoriale per l’educazione ambientale è stato realizzato presso un edificio di proprietà comunale sito in P.zza Chabrol 5. La Regione ha contribuito con un finanziamento di lire 17.500.000 destinato all’acquisto di arredi e attrezzature. Le attività sono state finanziate con un contributo Regionale di lire 12.500.000 nell’anno 2001. Il Comune di Savona sostiene le spese di gestione e per il personale (propri dipendenti) e contribuisce alle attività con circa lire 70.000.000 annui. Imperia: nel 1999 è stato stanziato da parte della Regione un contributo di lire 22.000.000 a favore del Comune per la realizzazione del laboratorio territoriale per l’educazione ambientale in un edificio di proprietà comunale. L’intervento è in corso. Tigullio: è stato realizzato il Labter a Sestri Levante all’interno del Palazzo Negrotto Cambiaso, un edificio storico di proprietà comunale. La Regione ha destinato un contributo di lire 35.000.000 all’acquisto di arredi e attrezzature necessarie ad allestire il laboratorio territoriale per l’educazione ambientale. L’intervento è stato completato. La gestione del laboratorio è stata affidata dal Comune alla cooperativa Terramare. Le attività del laboratorio sono state finanziate da parte della Regione con lire 15.000.000 per l’anno 2000 e con lire 12.500.000 nell’anno 2001. Le spese di gestione sono sostenute dalla Cooperativa.

Centri di educazione ambientale nei Parchi e nelle aree protette e in zone di particolare interesse per la tutela ambientale Laboratorio Territoriale Parco di Portofino: Le attività 2001 sono state finanziate con un contributo di lire 12.500.000 da parte regionale. L’Ente Parco sostiene annualmente le spese di gestione del Centro. CEA Varese Ligure e dell’Alta Val di Vara: il centro di educazione ambientale è nato grazie al finanziamento ottenuto col PTTA 94/96 (lire 128.000.000), utilizzato per i lavori di adeguamento dei locali siti al primo piano dell’edificio dove si trova la biblioteca comunale, per l’acquisto delle attrezzature e degli arredi e per la realizzazione di alcune attività. Il Comune, attraverso una convenzione, ha affidato al WWF Italia delegazione Liguria la gestione del Centro. I lavori e le attività finanziate sono state completate entro l’anno 1997. La Regione ha contribuito al finanziamento delle attività del centro con lire 45.000.000 nel 1998, lire 20.000.000 nel 1999, lire 20.000.000 nel 2000 e lire 12.500.000 nel 2001. Altre fonti di finanziamento per le attività del Centro: Comunità Montana Alta Val di Vara (lire 10.000.000 anno 2001), Ente Parco 5 Terre (lire 40.600.000 anno 2001). Il Comune sostiene le spese ordinarie di gestione con circa lire 5.000.000 annue. CEA di Sant’Olcese e della Comunità Montana Alta Valpolcevera: il finanziamento ottenuto dal PTTA 94/96 (lire 50.000.000) è stato utilizzato per i lavori di risanamento e impermeabilizzazione del rifugio escursionistico di Ciaé, per la dotazione di arredi, attrezzature, materiale informatico e audiovisivo. Gli interventi finanziati sono stati completati nel 1998. Nell’anno 2000 la gestione del Centro è stata assunta dalla Comunità Montana Alta Val Polcevera che sostiene le spese di gestione per un ammontare di circa lire 45.000.000 annui. Le attività del Centro sono state finanziate con un contributo Regionale di lire 40.000.000 per il 1998, lire 20.000.000 per il 1999, lire 20.000.000 per l’anno 2000 e lire 12.500.000 per l’anno 2001. Serino: centro di esperienza legato al Laboratorio Sanna del Comune di Genova. Il finanziamento di lire 71.000.000, ottenuto dal PTTA 94/96, è stato utilizzato per la sistemazione lungo il percorso dell’acquedotto “storico” di una serie di espositori didattici illustrativi delle caratteristiche storico - letterarie, naturalistiche e architettoniche del percorso e per la pubblicazione di una guida didattica che è stata diffusa nelle scuole. Sono stati inoltre realizzati convegni e seminari per illustrare l’utilizzo didattico, sportivo e per il tempo libero del percorso dell’Acquedotto storico così risistemato. L’intervento è stato completato nel 1998. Altri Centri finanziati con Fondi regionali Comune di Arenzano centro di osservazione ornitologica in località Vaccà lire 70.000.000. L’intervento ha condotto alla ristrutturazione di una ex casermetta del Corpo Forestale dello Stato allo scopo di adibirla, a causa della sua posizione strategica, a centro di osservazione ornitologica che sarà gestito, attraverso una convenzione con il Comune, dalla LIPU. I lavori sono terminati nel mese di maggio 2001.

-Centri dei Parchi- Sono altresì attivati i seguenti Centri di EA nei parchi regionali • CE parco dell’Antola • CE parco dell’Aveto • CE parco del Beigua • CE parco Montemarcello Magra Le spese di gestione e le spese per attività sono sostenute dai rispettivi Enti Parco.

3.2 Stato attuale del sistema regionale dell'EA 3.2.1 I CEA del sistema regionale

3.2.1.1 Centro regionale di coordinamento Il ruolo è svolto dal Centro Regionale di Educazione Ambientale (CREAliguria), nato da un accordo di programma tra Regione Liguria, Provincia e Comune di Genova siglato il 20 ottobre 1997 e ha sede a Genova nell’area Porto Antico, Palazzo Millo. Accanto agli uffici riservati al personale degli Enti sottoscrittori dell’accordo di programma, il centro dispone di un laboratorio multimediale e di una sala conferenze attrezzata. Esso svolge essenzialmente le seguenti attività:

· Coordinamento dei progetti a livello regionale · Promozione dell’immagine, delle strutture e delle attività del Sistema sul territorio · Coordinamento delle attività di documentazione delle iniziative INFEA · Coordinamento dell’informazione a livello di sistema · Formazione ed aggiornamento degli operatori delle strutture territoriali

Centri di educazione ambientale

Laboratorio Territoriale “Rinaldo Sanna” - Comune di Genova Laboratorio Territoriale di Savona – Comune di Savona LABTER La Spezia – Comune di La Spezia LABTER Tigullio – Comune di Sestri Levante CEA della Comunità Montana Alta Valpolcevera CEA di Varese Ligure e dell’Alta Val di Vara Centri di educazione ambientale nei Parchi Parco di Portofino Parco dell'Aveto Parco dell’Antola Parco del Beigua Parco di Montemarcello-Magra

4 FINALITÀ, OBIETTIVI GENERALI, COERENZA CON ALTRI PIANI L'obiettivo strategico di questo piano è di realizzare le attività di educazione, formazione e informazione ambientale necessarie per cogliere gli obiettivi strategici di politica ambientale, che ricordiamo, in particolare:

per la salvaguardia della biodiversità e la valorizzazione dei SIC e delle aree naturali protette per la riduzione della produzione dei rifiuti, la raccolta differenziata e l'utilizzo di materiale da

recupero (attuazione del PRGR) per la riduzione del consumo di energia e di carburanti e la riduzione dei gas serra (attuazione

del PRQA) per la riduzione delle emissioni delle imprese anche attraverso la certificazione ambientale e

l'uso delle BAT per la valorizzazione della risorsa mare (gestione integrata della fascia costiera) per l’instaurarsi di processi che alimentino lo sviluppo sostenibile del territorio

Tali attività saranno coerenti con quanto già previsto da documenti di programmazione regionale vigenti o comunque già approvati dalla giunta regionale. Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e il Piano di Bonifica dei Siti Inquinati prevedono attività di informazione e sensibilizzazione rivolte sia alla cittadinanza, per stimolare la raccolta differenziata, sia alle imprese, per una minore produzione di rifiuti con particolare riferimento al problema degli imballaggi e al corretto smaltimento degli stessi. Il Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria prevede attività di sensibilizzazione della cittadinanza verso il risparmio energetico e la necessità di cambiare alcuni modelli di comportamento abituale per cogliere gli obiettivi della qualità dell'aria e la riduzione dei gas serra. Il DOCUP obiettivo 2 e gli altri programmi comunitari prevedono che sia data la massima diffusione alla conoscenza dei temi relativi alla biodiversità e in particolare alla rete Natura 2000 e alle forme di salvaguardia quali la valutazione di incidenza. Il Protocollo di Intesa per la certificazione delle imprese liguri prevede azioni di informazione e sensibilizzazione per la diffusione della certificazione ISO 14000 e EMAS nelle imprese liguri Tutti i documenti strategici della programmazione regionale, dal programma regionale di sviluppo, alla Agenda 21 regionale, ai programmi comunitari, indicano nello sviluppo delle zone interne e nella valorizzazione dell’intero territorio un elemento strategico per lo sviluppo sostenibile della Liguria. Tale valorizzazione ha come strumento necessario di attuazione l’azione informativa, educativa, di progettazione e animazione territoriale del Sistema Regionale di E.A.

5 RUOLI DELLE COMPONENTI DEL SISTEMA REGIONALE PER L’INFEA 5.1 Il sistema ligure dell'EA Il sistema regionale di E.A. è oggi strutturato sulle seguenti componenti: un centro di coordinamento regionale, tre centri che insistono sui comuni capoluogo, quattro centri di riferimento territoriale, oltre a centri di esperienza nei parchi o nelle aree protette ed in zone di particolare interesse per la tutela ambientale siti principalmente nell’entroterra. Le realtà organizzative territoriali dell’entroterra risultano interessate da CE a bacino d’utenza limitato con funzioni legate ad attività di educazione ambientale rivolte essenzialmente alla valorizzazione del patrimonio naturale. I processi legati all’attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile hanno determinato in questi ultimi anni presso gli enti locali, un bisogno sempre crescente di informazione e di supporto conoscitivo. Le nuove esigenze hanno condotto ad uno spontaneo rimodellamento delle funzioni svolte dai Centri di Educazione ambientale, soprattutto dai Laboratori Territoriali, ma anche i CEA dell’entroterra hanno avvertito la necessità di rivedere la propria valenza funzionale e territoriale. Esemplificativo il caso del CEA di S. Olcese: nato come Centro Esperienze del comune si è accreditato nel corso degli anni sul territorio più ampio della comunità montana, trasformandosi dapprima in CEA di S.Olcese e della Comunità Montana, divenendo infine espressamente CEA della Comunità Montana Alta Valpolcevera e da questa sostenuto finanziariamente. Nel corso di questo processo la Comunità Montana ha intrapreso il percorso di Agenda 21 locale. Il CEA di Varese Ligure ha intrapreso un processo di facilitazione e accreditamento presso le amministrazioni pubbliche della Val di Vara, in una prospettiva di ampliamento di relazioni e progettualità dal contesto comunale ad un contesto territoriale che comprende due Comunità Montane. I tre parchi Aveto, Beigua e Portofino (ed i relativi CE Aveto, CE Beigua, LT Portofino) attuano già dal 2000 politiche e strategie di sistema legate alla fruizione turistica e scolastica che rendono possibile l’ottimizzazione delle risorse tra i vari ambiti territoriali. I processi descritti, che si sono innescati su realtà già esistenti sul territorio, potrebbero svilupparsi anche a livello di CE dei Parchi, o potrebbero determinare la nascita di nuovi CEA delle Comunità Montane, realtà istituzionali che rappresentano un bacino di utenza adeguato per il funzionamento di strutture che possano svolgere le funzioni descritte. Il rafforzamento e il completamento territoriale del sistema regionale dovrà tener conto di questi elementi. Obiettivo della Regione è quello di consolidare la messa in rete delle diverse realtà esistenti sul territorio, per giungere a costruire un vero e proprio Sistema di servizi per l’E.A. capace di interfacciare agenzie educative e territorio, inteso in tutte le sue articolazioni (cittadini singoli ed associati, scuole, EE.LL., soggetti economici, ecc.). 5.1.1 Il livello regionale 5.1.1.1 La Regione La Regione dovrà svolgere il proprio ruolo istituzionale in termini di: programmazione in materia INFEA coordinamento del Sistema Regionale

accreditamento dei CEA (nel sistema regionale e presso il Ministero dell’Ambiente e il Sistema Nazionale)

cura dei rapporti con il Ministero partecipazione al tavolo tecnico INFEA

in particolare : Sistema Informativo Nazionale La Regione collaborerà anche attraverso il proprio Sistema dei Centri alla alimentazione in remoto del nuovo sistema informativo nazionale ex ANDREA fruibile via web. Il SI sarà completato con i dati relativi ai centri delle aree protette e al catalogo delle offerte educative. Tavolo Tecnico INFEA La Regione Liguria continuerà a partecipare, sulla base degli impegni assunti in sede di Conferenza Stato-Regioni, alla concertazione in materia INFEA, collaborando con il Ministero dell’Ambiente e le altre Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano alle attività discendenti dall’accordo “Linee di indirizzo per una nuova programmazione concertata tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di informazione, formazione e educazione ambientale (IN.F.E.A.)”. 5.1.1.2 Il CREA: la sua funzione e il suo ruolo Il modello di riferimento del sistema dell’EA, per come si è affermato in questi anni nelle diverse Regioni e negli atti politici approvati, con particolare riferimento all’Accordo Stato Regioni del 23\11\00, vede un chiaro ruolo Regionale di programmazione generale e di interfaccia con il sistema nazionale. Tale ruolo si sostanzia attraverso la costituzione del tavolo INFEA e l’accordo tra la Regione e lo Stato sul Programma regionale INFEA con la attribuzione delle relative risorse statali. Si prevede poi un Sistema regionale che appare necessariamente articolato su livelli provinciali di programmazione territoriale (come già definito con lungimiranza dal Piano Triennale di Tutela ambientale 1994 \ 96), che a loro volta sovraintendono su Centri di livello comprensoriale o comunale. I tre livelli (regionale, provinciale, locale) è bene che operino in maniera distinta, essendo ciascuno caratterizzato da funzioni e mansioni specifiche, non essendo possibile o sicuramente non funzionale una commistione tra livelli istituzionali diversi. Il CREA quindi, nato come idea nel 1992 con uno spirito pionieristico, deve trovare ormai un assetto corretto rispetto ai diversi livelli istituzionali con cui opera. Il personale del Crea attualmente è attivo su istanze e funzioni del livello regionale, di quello provinciale e di quello comunale. É opportuno che ciascun livello istituzionale operi nel Crea con personale dedicato, in modo che ognuno disponga delle proprie risorse umane e gli operatori si specializzino sulle funzioni tipiche dei diversi Enti che sono ad esempio programmatiche per la Regione e operative per il Comune. La compresenza in una sede unica di livelli istituzionali diversi e distinti sul piano funzionale e organizzativo può essere peraltro una utile opportunità di scambi informativi e culturali tra gli operatori dei diversi Enti. Tale compresenza, caratterizzata dalla cooperazione tra i livelli di eccellenza esistenti sul territorio regionale può inoltre fornire strumenti di collaborazione ed esempi per lo sviluppo dei sistemi provinciali e di altri laboratori territoriali.

In base alle sopra esposte considerazioni il CREA si può configurare come un Centro ove in una unica sede il cittadino o gli enti possono relazionarsi con i tre livelli istituzionali diversi e le tre distinte organizzazioni esercitano il proprio rispettivo ruolo, potendo contare su servizi, spazi comuni e sinergie progettuali e culturali. È opportuno che il CREA diventi quindi un Centro “integrato” per l’EA cui partecipano Regione Liguria, Provincia di Genova e Comune di Genova e anche eventualmente altri Enti. Ogni ente attraverso personale proprio esercita le funzioni corrispondenti al proprio livello istituzionale. Su programmi specifici o in relazione a intese si possono auspicabilmente attivare sinergie tra i diversi Enti. 5.1.1.3 FORUM dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile La Regione dovrà istituire un meccanismo di consultazione istituzionale tra Regione, Province e Comuni capoluogo e altri Enti locali titolari di CEA per le strategie e le iniziative di rilievo regionale sull’EA. Tale organo dovrà comprendere in qualità di consulenti tecnico-scientifici i soggetti liguri tecnicamente competenti in materia INFEA (Direzione Scolastica regionale, ARPAL, Università, Associazioni ambientaliste, Associazioni di categoria, ….) 5.1.1.4 Accreditamento dei CEA e monitoraggio del sistema La valutazione dei Centri ai fini dell’accreditamento nel sistema regionale e presso il Ministero e il sistema nazionale avverrà sulla base dei seguenti elementi: Dotazioni, in termini di: Locali – Attrezzature - Personale professionalmente competente Garanzie di autosostentamento rispetto alle spese ordinarie di gestione Partecipazione a iniziative di coordinamento e di formazione relative al sistema regionale Partecipazione operativa alla realizzazione di progetti regionali

Dovrà essere sviluppata a livello regionale una funzione di osservatorio del sistema con compiti di monitoraggio sulla base di opportuni indicatori di qualità. 5.1.2 Il livello provinciale 5.1.2.1 I sistemi provinciali Come emerge anche a livello nazionale dagli esiti del tavolo tecnico Stato-Regioni INFEA, per ottenere il completamento e soprattutto il consolidamento della rete dei CEA, andrà sollecitato un coinvolgimento delle Province verso la realizzazione di centri di riferimento provinciale, anche utilizzando le strutture esistenti nella rete dei CEA, per giungere ad un sistema in cui ogni Ente, a partire dalla Regione, deve svolgere il proprio ruolo istituzionale e sviluppare un proprio livello di programmazione e di azione, da realizzarsi in maniera partecipata e coordinata con gli altri attori del territorio in ambito INFEA (scuola, Arpal, associazioni ambientaliste,…).

5.1.3 Il livello locale In base all’analisi dell’esistente e delle potenzialità territoriali è possibile identificare un livello locale di strutturazione riferibile ai nodi della rete, quelli che genericamente possiamo definire CEA, che dovranno sviluppare o potenziare funzioni di supporto ai processi legati all’attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile, assumendo, mediante un processo di accreditamento sul territorio una valenza tale da garantire un bacino di utenza dimensionalmente adeguato ed omogeneo (comune capoluogo, comunità montana, ente parco, ecc.). 5.1.3.1 I CEA Il modello tendenziale di riferimento prevede che il territorio regionale sia interamente coperto da Centri per la promozione dello sviluppo sostenibile. Questa affermazione paradigmatica va vista in senso programmatico come un obiettivo da conseguire nel tempo, in maniera progressiva ma con contenuti chiari per quanto riguarda le funzioni da assolvere. Possiamo quindi definire un nuovo modello di Centro che abbia le seguenti funzioni e caratteristiche: Funzioni : • Centro e strumento dei processi che riguardano lo sviluppo del territorio, con una funzione di

stimolo e promozione della sostenibilità e dell’integrazione dell’ambiente nelle politiche settoriali, costituendo una sorta di Agenzia locale di sviluppo sostenibile e di promozione territoriale

• punto di riferimento e curatore delle dimensioni formative e di apprendimento sociale nonché supporto alle scuole ed agli Enti Locali

• soggetto facilitatore dei processi di A21 • promotore di politiche innovative in quei campi in cui le istituzioni sono ancora fragili • punto di riferimento per le azioni di mediazione del conflitto ambientale specie nel campo della

gestione del ciclo dei rifiuti, dei problemi del rapporto tra attività produttive e salute e della compatibilizzazione tra vocazioni diverse del territorio

Caratteristiche: bacino di utenza minimo 10.000 abitanti, stimato quale quota minima per una gestione autonoma

sotto il profilo finanziario sede fissa, riconoscibile, pubblicizzata e centrale rispetto all’utenza disponibilità di un canale sicuro di finanziamento dotato di personale dedicato e stabile, che possa usufruire di periodi di aggiornamento e

qualificazione professionale che operi con un atteggiamento costruttivo volto al dialogo, al confronto, all’esplicitazione dei

conflitti, al raggiungimento di ipotesi progettuali condivise attraverso la condivisione da parte di tutti i soggetti coinvolti, fin dall’inizio, della natura e dello scopo del processo

che operi con approccio bottom-up capace di far emergere le risorse locali 5.2 Il rapporto con la scuola

L’offerta formativa rivolta alle scuole, pur mantenendo come valore aggiunto la propria autonomia, determinata dalle specificità locali, si propone di superare la frammentarietà e l’autoreferenzialità. Attraverso il confronto tra i centri del sistema regionale e nazionale si porrà come obiettivo prioritario l’attivazione di percorsi innovativi in ambito didattico, rispondendo adeguatamente ai bisogni dell’autonomia scolastica, favorendo l’interazione con le esigenze e gli “eventi” del territorio. La scuola rimane un fondamento nelle politiche educative ambientali. Il suo ruolo va potenziato e razionalizzato nonché integrato con le altre componenti del sistema. A tal fine si è attivato un gruppo di lavoro per la formulazione e la stipula di una apposita convenzione tra Regione e Direzione scolastica per l’inquadramento dell’operato del sistema regionale ligure dell’educazione ambientale con il sistema dell’autonomia scolastica. In base a tale convenzione la Regione si impegna, in conformità con le proprie competenze relative ai processi di sviluppo locale sostenibile, attraverso il sistema regionale per l’educazione ambientale, a stabilire rapporti di costante collaborazione con la Direzione regionale, partecipando alle attività delle istituzioni scolastiche e favorendo la promozione di intese nel quadro di un piano coordinato di proposta formativa territoriale. La Direzione scolastica regionale mette a disposizione l’esperienza di suoi tecnici in materia di formazione e le sue attività di consulenza e di sostegno alla sperimentazione e favorirà la collaborazione della Regione, attraverso il proprio sistema dell’ E.A., con le istituzioni scolastiche. 5.3 Gli enti locali e gli enti parco Interlocutori istituzionali privilegiati per la strutturazione della rete dei CEA, il cui coinvolgimento è essenziale per il funzionamento del sistema e il cui supporto amministrativo garantisce il mantenimento dei centri di competenza. Gli enti coinvolti attorno ai centri parteciperanno al FORUM di cui al punto 5.1.1.3. 5.4 ARPAL La L.R. 39/95, istitutiva di ARPAL, prevede un ruolo dell’Agenzia in materia di formazione ed educazione, concretizzatosi soprattutto nella partecipazione alla conduzione iniziale del Centro Regionale per l’Educazione Ambientale. Arpal potrà fornire il proprio supporto tecnico a livello di FORUM (vd. Punto 5.1.1.3) Inoltre l’eventuale strutturazione permanente dell’Agenzia sul versante INFEA potrà offrire una opportunità per il consolidamento del sistema sia a livello regionale sia a livello provinciale. 5.5 L’Università Gli esperti dell’Università potranno fornire il proprio supporto tecnico-scientifico al sistema sia a livello di programmazione, partecipando all’organo consultivo (FORUM) di cui al punto 5.1.1.3, sia intervenendo direttamente nella realizzazione delle attività programmate, soprattutto a carattere formativo, anche mediante il supporto di studenti laureandi o tirocinanti. 5.6 IRRE

I tecnici dell’Istituto Regionale per la Ricerca Educativa potranno fornire il proprio supporto tecnico-scientifico al sistema sia a livello di programmazione, partecipando all’organo consultivo (FORUM) di cui al punto 5.1.1.3, sia intervenendo direttamente nella realizzazione delle attività 5.7 Le associazioni ambientaliste Il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste potrà essere favorito sia attraverso la partecipazione delle stesse all’organo di consultazione in materia INFEA di cui al punto 5.1.1.3 (FORUM), sia attraverso la collaborazione alla progettazione e realizzazione degli interventi. 5.8 Le associazioni di categoria Andrà ricercato il coinvolgimento delle associazioni di categoria, con particolare riferimento a Confindustria, per favorire la realizzazione degli interventi INFEA rivolti alle imprese. La partecipazione avverrà sia a livello di FORUM (punto 5.1.1.3) sia a livello di progettazione degli interventi. 5.9 I privati Le realtà private (cooperative, associazioni,…) che operano nel settore dell’educazione ambientale potranno essere coinvolte e valorizzate attraverso le diverse attività previste dal presente programma.

6 TEMI AZIONI INTERVENTI Il programma si svilupperà secondo le seguenti linee direttrici:

sul piano dei contenuti, traguarderà le 4 linee del 6° programma comunitario (biodiversità, cambiamenti climatici, rifiuti, ambiente e salute)

sul piano del metodo, sarà rivolto ai tre attori dello sviluppo sostenibile: cittadini e studenti,

imprese, pubblica amministrazione

sul piano delle azioni, avrà 8 filoni principali:

Azioni per la conoscenza finalizzata alla tutela della biodiversità Azioni per la sostenibilità generale rivolta alla popolazione e alle scuole Azioni per la sostenibilità rivolte alle imprese Azioni volte a favorire la collaborazione dei cittadini alla corretta gestione dei rifiuti urbani Valorizzazione della risorsa mare Azioni strutturali sulla rete regionale e progetti di valorizzazione territoriale Informazione Formazione e aggiornamento

6.1 Azioni per la conoscenza finalizzata alla tutela della biodiversità 6.1.1 Pubblicazioni sulla natura in Liguria Il progetto prevede la realizzazione di una collana di pubblicazioni divulgative sulla biodiversità, con particolare riferimento alla rete Natura 2000 e alle specie endemiche o di particolare interesse della fauna e della flora ligure. Le pubblicazioni verranno prodotte su supporto cartaceo e verranno rese disponibili per la consultazione via Internet sul sito della Regione Liguria o su sito dedicato. 6.1.2 Adotta un SIC Il progetto si attua in due fasi. La regione provvederà alla realizzazione dei materiali di supporto didattico e di un prodotto video di promozione dei SIC in Liguria. L’intervento si attua quindi attraverso soggetti pubblici cui verrà attribuito un finanziamento per la realizzazione delle attività tramite il coinvolgimento delle scuole, con il coordinamento dei CEA del Sistema della rete. Gli obiettivi principali sono: favorire la diffusione di una conoscenza e coscienza sull’importanza della biodiversità e dello

sviluppo sostenibile, a partire dalla conoscenza dei SIC più vicini alla comunità di appartenenza

sensibilizzare e promuovere nella comunità scolastica il riconoscimento del valore del patrimonio naturale locale come elemento caratterizzante della propria identità

valorizzazione e promozione delle attività umane capaci di mantenere e incrementare la presenza di elevati standard di biodiversità

rafforzare i rapporti di collaborazione tra i nodi del Sistema Regionale 6.2 Azioni per la sostenibilità generale rivolta alla popolazione e alle scuole 6.2.1 Progetto Agenda 21 in classe: la scuola si certifica L’Unione Europea offre uno strumento per valorizzare sul mercato e sul territorio la buona pratica ambientale: si tratta del Sistema Comunitario di Ecogestione e Audit (EMAS - Environmental Management and Audit Scheme). Questo strumento innovativo è stato creato con il Regolamento n. 1836/93 del 29 Giugno del 1993 "sull'adesione volontaria delle imprese del settore industriale ad un sistema comunitario di ecogestione ed audit", ridefinito con il regolamento EMAS II. A partire da questo quadro di riferimento, dalle esperienze già realizzate e da quanto sperimentato con la prima fase del progetto Agenda 21 in classe, si ritiene di poter definire l’iniziativa Agenda 21 in classe: La scuola si certifica, come un progetto pluriennale che vada nella direzione di promuovere sistemi di gestione ambientale all’interno degli edifici scolastici e di rendere parte attiva di tale processo gli alunni, il corpo docente e quello non docente. Il progetto si attua in due fasi. La regione incaricherà un idoneo soggetto della organizzazione dell’intervento e della elaborazione dei materiali di supporto. L’intervento si attua quindi attraverso uno o più soggetti pubblici cui verrà attribuito un finanziamento per l’attuazione degli interventi tramite il coinvolgimento delle scuole con il coordinamento dei CEA del Sistema della rete e dal soggetto incaricato della progettazione. I contenuti didattici verranno elaborati in forma aperta dal soggetto incaricato della progettazione. Gli obiettivi principali sono:

Dare ampia diffusione ai temi dello sviluppo sostenibile Avviare un’iniziativa capace di valorizzare e diffondere le esperienze realizzate dalle scuole

nell’ottica di un miglioramento del sistema di gestione ambientale interno Sperimentare un’iniziativa che vada, in conformità con i principi dell’Autonomia Scolastica,

nella direzione della riduzione dei consumi e degli sprechi Offrire agli studenti l'opportunità di essere partecipi e parte attiva di un cambiamento

positivo nell’ottica della sostenibilità ambientale Introdurre i principi della partecipazione a scuola

L’attività, programmata dalla Regione in concorso con il Sistema, prevede la progettazione e realizzazione dei singoli interventi ad opera dei CEA locali.

6.2.3 Progetto di e-learning sui comportamenti sostenibili Si tratta di attivare un sito regionale sulla educazione alla sostenibilità, destinato sia al mondo della scuola che agli adulti. Il sito potrà essere il riferimento permanente di campagne su specifici temi. Sul sito saranno prodotti materiali specifici per le scuole sui temi generali e speciali dello sviluppo sostenibile che potranno essere fruiti quale materiale di supporto per l’educazione ambientale anche sfruttando le potenzialità di sistemi interattivi. Priorità sarà data alle azioni per l’attuazione del protocollo di Kyoto specie dopo la ratifica dello stesso da parte dell’Italia prevista per settembre 2002 insieme alla approvazione della nuova delibera CIPE in sostituzione di quella approvata nel 1998. Il piano di risanamento e tutela della qualità dell’aria e per la riduzione dei gas serra della Regione Liguria prevede già al suo interno azioni in tal senso Nell’ambito del progetto potranno essere attivate azioni di corretta informazione sull’inquinamento elettromagnetico e azioni di sensibilizzazione per la riduzione dell’inquinamento acustico. La regione incaricherà un idoneo soggetto pubblico per la realizzazione dell’intervento. Sarà organizzata una newsletters via e-mail per la pubblicizzazione delle attività e delle novità del sito. 6.3 Azioni per la sostenibilità rivolte alle imprese 6.3.1 Diffusione EMAS 2 nelle imprese, rifiuti industriali, BAT Una corretta informazione e un tempestivo aggiornamento e la sensibilizzazione dei gestori delle imprese e delle maestranze, con particolare riferimento al mondo dell’industria, è alla base di una corretta e responsabile gestione ambientale del mondo delle attività produttive. Si tratta di prevedere due seminari a base provinciale di aggiornamento sulle tematiche ambientali. Tali seminari verranno ripetuti a distanza di due anni. Tra i temi da sottolineare: La certificazione ambientale con pubblicizzazione di Emas 2 Le BAT, anche per l’attivazione della direttiva IPPC La riduzione dei rifiuti industriali

e inoltre: le emissioni in atmosfera, gli scarichi idrici, le bonifiche, etc. La Regione individuerà il soggetto realizzatore degli interventi. 6.3.2 Potenziamento sistema informativo ambientale di impresa ECOSERVER Il Piano di Risanamento stralcio per le aree critiche ad elevata concentrazione di attività industriale, relativamente all’area di Savona, ha finanziato l’intervento “Supporto alle PMI per il miglioramento della qualità ambientale”: soggetto realizzatore e gestore SPES s.c.p.a. Tale intervento ha consentito lo sviluppo di sistemi informatici, accessibili direttamente dalle

imprese via Internet, per la gestione ambientale, con l’attuazione degli interventi infrastrutturali necessari per una loro gestione ottimale a servizio delle imprese e degli enti pubblici. Tale sistema informatico per la gestione ambientale d’impresa è caratterizzato da: una banca dati normativa, contenente la versione aggiornata di tutte le norme comunitarie, nazionali e regionali sull’ambiente, consultabile per titolo, data, argomento o parole chiave; una banca dati tecnologica, contenente la descrizione di tutte le principali tecnologie presenti sul mercato italiano nei principali settori di interesse ambientale, in particolare in relazione alle problematiche delle piccole e medie imprese, nonché le più importanti presenti sui mercati internazionali, consultabile per argomento, produttore e parole chiave; un sistema di supporto alle imprese per l’espletamento degli adempimenti ambientali previsti dalle normative, in grado di fornire software “downloadable” idoneo per la redazione e tenuta, nel modo più facilitato ed in accordo alle norme più recenti di: modello unico di dichiarazione ambientale, registri di carico e scarico dei rifiuti, richieste delle principali autorizzazioni ambientali; “query system” via e-mail Internet per fornire risposte a quesiti di carattere ambientale, con l’organizzazione del “back office” a tal fine necessario. Il progetto mira al potenziamento del sistema informativo e dei servizi offerti alle imprese riguardo alla gestione ambientale prevedendo con la definizione dell’insieme delle funzionalità di un sistema di supporto alle decisioni che sia di ausilio all’utente nella valutazione delle problematiche ambientali delle varie attività produttive caratteristiche delle aziende medio piccole, nella fruizione dell’informazione contenuta nelle banche dati, nella definizione delle scelte progettuali più appropriate e nell’espletamento dei relativi adempimenti. 6.4 Azioni volte a favorire la collaborazione dei cittadini alla corretta gestione dei rifiuti

urbani 6.4.1 Progetto Leonia Il progetto, che continua dagli anni precedenti, si configura per il 2002-2003 come un programma quadro che mira a sollecitare proposte da finanziare. Il Sistema Regionale definisce contenuti e criteri di selezione del bando, partecipando quindi localmente all’attività di selezione delle proposte, anche ai fini della verifica dell’adeguatezza al contesto in cui andrebbero a ricadere. Lo scopo del programma è sensibilizzare i cittadini sulle problematiche di gestione dei rifiuti solidi urbani e a indurre comportamenti individuali che favoriscano la loro diminuzione e, quando possibile, il riciclo, valorizzando le nuove strutture installate da aziende ed enti che svolgono il servizio di smaltimento rifiuti. Nato nel 1996 da una collaborazione tra AMIU e il Laboratorio Sanna, il progetto Leonia riguardava inizialmente solo il comune di Genova. Nell’anno scolastico 1999/2000, grazie alla Regione Liguria ufficio ciclo rifiuti, all’ARPAL ed al CREALIGURIA, è diventato un progetto regionale, nell’anno scolastico 2001/2002, a Genova, è stato proposto alle scuole dell’infanzia e per la prima volta con il coinvolgimento diretto delle famiglie. Ad oggi ha coinvolto 35.000 ragazzi ed insegnanti. Nel 1997 e nel 1998 Leonia ha ottenuto il premio Galli di Federambiente quale miglior progetto di educazione ambientale per le scuole Mentre negli anni precedenti il progetto si era indirizzato agli studenti dei diversi ordini scolastici, ora il progetto si rivolgerà in primo luogo agli adulti con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione ligure sulla problematica dei rifiuti ed, in particolare, sulla raccolta differenziata. Il progetto ha tra i suoi scopi anche quello di favorire la comunicazione tra le diverse aziende operanti sul territorio ligure in materia di rifiuti, in modo che possano essere confrontati i risultati delle strategie attuate

localmente e di far conoscere le politiche di Enti Pubblici e Aziende in materia di smaltimento dei rifiuti. 6.4.2 Progetto di promozione del compostaggio domestico Il progetto prevede l’organizzazione in tutte le provincie di corsi sul compostaggio domestico in collaborazione con Italia Nostra i laboratori territoriali, gli enti pubblici, le scuole. Il Sistema Regionale, con i singoli CEA, fornisce le informazioni per l’adeguamento del progetto a livello locale, concorrendo alla sua realizzazione tramite funzioni di coordinamento ed organizzative. Il modello che si intende estendere a tutta l’area regionale è quello sperimentato e messo a regime da Italia Nostra, AMIU, laboratorio Sanna e CREALiguria a Genova. A tutti i partecipanti ai corsi verrà rilasciato attestato di partecipazione e dati una dispensa quale guida al compostaggio domestico, un pieghevole che, con il linguaggio del fumetto illustra le varie fasi del processo, un composter ad uso familiare con le adeguate dimensioni. In particolare, a Genova presso il Centro Esperienze di Serino, sarà realizzato un centro didattico sul processo di compostaggio utilizzabile da tutti i cittadini. La stessa struttura potrebbe essere proposta a Savona nell’ambito del recupero e riutilizzo dell’area dell’ex vivaio. 6.4.3 Azioni informative per la gestione dei rifiuti Il progetto intende incentivare lo sviluppo di attività di sensibilizzazione, informazione e responsabilizzazione dei cittadini per li raggiungimento degli obiettivi della pianificazione nel campo dei rifiuti con particolare riferimento ai Piani Provinciali dei rifiuti. Gli enti pubblici e in particolare le Provincie verranno invitate a produrre proposte mirate, anche d’intesa con gli ATO o delegando gli stessi a presentare proposte di attività in materia a supporto della specifica pianificazione approvata. Le attività potranno riguardare tra l’altro indagini demoscopiche, produzione di materiali informativi, attività informativa anche attraverso l’acquisizione di consulenze specialistiche, nonché la gestione dei conflitti ambientali. I progetti potranno essere anche uno strumento per l’avvio dei Centri provinciali di riferimento del sistema INFEA. 6.5 Valorizzazione della risorsa mare 6.5.1 Progetto mar Ligure

MAR LIGURE individua alcuni obiettivi da perseguire e le linee d’azione da sviluppare, richiede proposte di progetti ai singoli interlocutori locali, seleziona le proposte ritenute più interessanti, le finanzia e verifica il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il Progetto si presenta come un “Call for proposal”, e ciò per valorizzare le capacità organizzative e propositive di singoli e di enti pubblici e privati. Le singole proposte saranno valutate e finanziate secondo la loro conformità con i temi, le priorità e gli obiettivi definiti da un gruppo coordinatore. La finalità del programma è rafforzare quel rapporto stretto con l’ambiente mare non solo attraverso una conoscenza più profonda dei meccanismi che ne regolano la vita, quindi come risorsa biologica, ma anche, e soprattutto, attraverso attività pratiche e ludiche che ne facciano scoprire e ne confermino il valore in quanto risorsa socio-economica e culturale. Il Progetto promuove proposte che prevedano attività destinate ad un pubblico diversificato, ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado ed adulti. L’ambito sarà regionale con progetti in ciascuna Provincia, articolati e scelti in modo tale da valorizzarne le caratteristiche peculiari e le potenzialità educative in funzione degli obiettivi stabiliti. 6.5.2 Centro informazioni nazionale sulle aree marine protette A seguito del “disastro Haven” lo Stato Italiano ha deciso di destinare parte della somma introitata dal IOPCF (International Oil Pollution Compensation Fund) a interventi di riqualificazione ambientale del tratto di mare e di costa maggiormente colpiti dalle conseguenze del sinistro. Tra i vari interventi alcuni hanno come obiettivo la sensibilizzazione del grande pubblico alle problematiche ambientali. L’Acquario di Genova, grazie a un’esperienza decennale nel campo della divulgazione e alla grande affluenza di pubblico (1.200.000 visitatori annui, di cui 150.000 studenti), è stato individuato come “palcoscenico” ideale per divulgare e promuovere il sistema di aree protette nazionale (Santuario dei Cetacei incluso). Gli obiettivi da raggiungere saranno di duplice natura: mettere in evidenza il contributo che l’istituzione di un’area protetta può dare alla conservazione e alla gestione corretta degli ecosistemi marini; stimolare la curiosità dei visitatori inducendoli a frequentare altri Centri Informazione sull’ambiente e a fruire in modo responsabile delle aree protette. Per perseguire gli obiettivi nel modo migliore sarà allestita una sala (150 m2 circa) finalizzata all’informazione e alla sensibilizzazione del pubblico sulle aree protette marine italiane presso l’Acquario di Genova. Al fine di toccare i visitatori sul piano emotivo, la sala verrà realizzata all’insegna della spettacolarità: sarà creata una grande vasca espositiva (polo d’attrazione principale dell’esposizione) e verranno allestite alcune postazioni video e interattive di grande effetto. La fruizione del Centro Informazioni sarà a titolo gratuito, senza cioè supplementi di prezzo alla visita. 6.6 Azioni strutturali sulla rete regionale e progetti di valorizzazione territoriale 6.6.1 Potenziamento del CREA Verrà potenziato il sito Internet del CREA Liguria per svolgere la funzione di documentazione e informazione sull’ambiente attraverso gli opportuni collegamenti con Regione, Arpal, Province, anche

tramite il Sistema Informativo regionale, corrispondendo alla funzione di punto nodale di informazione alla cittadinanza. In particolare tale sito potrà essere lo strumento per una comunicazione ambientale diffusa, aggiornata e interattiva. Una parte del sito sarà dedicata alla Relazione sullo stato dell’ambiente, che con aggiornamento periodico, potrà fornire nuovi dati e inquadrare i trends e i cambiamenti. Il sito del CREA ospiterà, con una vesta grafica rinnovata, lo spazio di approfondimento sui temi dell’ambiente AmbienteMagazine, aggiornato trimestralmente, con articoli, news e segnalazione di eventi. Nel biennio 2002-2003 sono previste una serie di azioni per migliorare la visibilità del CREALiguria sia nell’area dove è presente la sede, il Porto Antico, sia su target definiti (mondo della scuola, mondo dell’associazionismo etc.) sia su un vasto pubblico, e ulteriormente definire finalità, competenze e servizi che la struttura offre. Verrà realizzato inoltre materiale pubblicitario e illustrativo sul Sistema Regionale nel suo complesso e sulle attività di EA realizzate in Liguria. Per lo svolgimento delle funzioni previste il CREA dovrà essere dotato del personale necessario 6.6.2 Avvio dei CEA Provinciali Nel biennio 2002-2003 sarà favorito l’avvio dei centri provinciali di EA. Per l’avvio di tali centri, che potranno essere istituiti ex novo o individuando un Centro già esistente, sono previsti fondi specifici oltre a fondi ricavabili da singoli progetti. 6.6.3 C.E.A.: Indicatori di qualità ed accreditamento dei Centri La Regione Liguria prevede la definizione, parallelamente all’attività del sottogruppo tematico di lavoro del Tavolo INFEA, di concerto con il Sistema Regionale dell’E.A. e tramite l’istituzione di apposito Gruppo di lavoro, di un Sistema di criteri o "indicatori" di qualità relativi ai Centri di Educazione Ambientale operanti sul territorio regionale. Si tratta di uno strumento strategico per lo sviluppo del sistema. Gli obiettivi delle azioni sono: • definire i requisiti e i livelli di prestazione di servizio che devono caratterizzare l’azione dei

CEA; • orientare l’evoluzione delle varie realtà, attraverso anche procedure di valutazione esterna e di

autovalutazione sistematica basate sui criteri di qualità sopra identificati; • attivare ed orientare iniziative di sostegno e scelte di spesa in favore dell'Educazione

Ambientale, da parte della Regione e degli altri Enti Locali che agiscono in accordo e sinergia con essa.

L’elaborazione degli indicatori di qualità è, dunque, l’azione che consentirà di raccogliere le esigenze territoriali nell’ambito formativo e informativo e di compiere l’audit dei Centri di Esperienza e dei

Laboratori Territoriali. In particolare si ritiene che tale azione sia propedeutica all’istituzione di nuovi centri di esperienze e laboratori territoriali, che permetta di allocare in maniera coerente con gli obiettivi programmatici le risorse e che consenta di rispondere in maniera più calibrata alle aspettative degli enti locali. 6.6.4 Sviluppo della sostenibilità territoriale e della rete dei Centri per la promozione dello

sviluppo sostenibile La valorizzazione del proprio territorio con iniziative volte a sostenere processi di sostenibilità generale quali le agende 21 locali e a diffondere e far conoscere le tradizioni, la cultura, gli aspetti naturalistici, la biodiversità, le tradizioni eno-gastronomiche, è un fondamento della sostenibilità. Le comunità locali potranno essere supportate in queste attività dai CEA locali nelle loro funzioni di promozione dello sviluppo sostenibile, svolte soprattutto tramite azioni di informazione, comunicazione e di animazione sociale. L’azione costituisce quindi uno strumento per la valorizzazione delle potenzialità locali di sviluppo economico attraverso la comunicazione e al contempo la creazione di strutture stabili di promozione. La misura si attua con invito a presentare proposte, sulle quali verrà elaborato un programma regionale Verranno favorite le iniziative • che prevedono la creazione o il potenziamento o l’appoggio a CEA per un bacino di utenza di

almeno 10.000 abitanti, con eccezione per le zone parco • collegate ad altri progetti di sviluppo presenti nel territorio • con caratteristiche innovative • che prevedano un cofinanziamento da parte degli Enti proponenti per almeno il 20% Sono ammesse proposte di enti in forma associata. Il tetto di finanziamento per ciascun progetto è determinato in 70.000 € 6.7 Informazione Il “Programma per il coordinamento e lo sviluppo del sistema informativo ambientale regionale” approvato dalla Giunta Regionale il 19 ottobre 2001 prevede tra le azioni prioritarie la riorganizzazione e razionalizzazione dell’informazione in campo ambientale e delle funzioni di divulgazione dei dati su tecnologia web, anche attraverso la creazione di visualizzazioni o sintesi particolari a seconda del tipo di utenza. Particolare attenzione verrà rivolta all’adeguamento strutturale e strumentale dei CEA accreditati ai fini dell’esercizio di una adeguata azione informativa. 6.8 Formazione e aggiornamento L’intervento nell'ambito della formazione si esplica in modi differenziati a seconda del target a cui si rivolge. Nei processi progettuali delle attività didattiche programmate sono sempre previsti spazi formativi rivolti ai docenti e agli operatori del sistema, per offrire sia approfondimenti sui contenuti del progetto, sia momenti di confronto e condivisione sugli aspetti legati all'apprendimento e alla formazione degli studenti.

In relazione all'Educazione Permanente verranno organizzati seminari di aggiornamento rivolti agli amministratori o ai cittadini su specifici ambiti problematici. 6.8.1 Aggiornamento di amministratori e tecnici della PA La normativa e la programmazione ambientale è in continua evoluzione e gli operatori della pubblica amministrazione stentano a seguire i continui mutamenti, perdendo spesso la visione di insieme. Da qui la necessità di prevedere corsi di aggiornamento e riqualificazione per operatori ambientali articolati in tre momenti: 1. un corso di aggiornamento su base provinciale sulla normativa ambientale 2. un sito internet di aggiornamento sulle politiche comunitarie nazionali e regionali ambientali

sotto forma di periodico in continuo aggiornamento, sul modello Ecoserver per le imprese 3. corsi specifici on demand su temi particolari. 6.8.2 Formazione operatori del sistema La formazione è una funzione fondamentale per la crescita di una cultura condivisa e per la promozione del confronto tra le competenze presenti sul territorio. La Regione Liguria, intende promuovere, pertanto, iniziative di formazione in servizio (in presenza ed in rete) per gli operatori dei centri che operano a livello locale. In particolare, verranno organizzati una serie di incontri periodici finalizzati ad offrire momenti di confronto e di riflessione su alcuni aspetti dell'educazione ambientale (i requisiti irrinunciabili dell'EA, la mediazione tra teoria e pratica, il contesto nazionale, funzioni di LT e CE, gli strumenti forniti dalle nuove tecnologie, la gestione dei laboratori, il ruolo del LT e CE nell’educazione allo sviluppo sostenibile e nelle Agende 21 locali,…). 6.8.3 Come costruire una Agenda 21: sensibilizzazione, promozione e formazione sul tema

dell’Agenda 21 locale Rafforzare il rapporto tra istituzione e società civile viene sempre più avvertito come presupposto indispensabile perché l’azione di governo del territorio, di tutela e di salvaguardia ambientale, possa attuarsi con il consenso e la partecipazione reale della comunità e dei cittadini verso i quali si rivolge. Il Sistema INFEA scaturisce anche da questa esigenza e si sviluppa, con il concorso di diversi soggetti, nella direzione di creare un meccanismo virtuoso. assegnando alle strutture territoriali della rete INFEA il ruolo di promotori delle azioni di sviluppo sostenibile. Questo quadro di riferimento conferma la necessità e l’opportunità di potenziare, in accordo e connessione con le strutture già preposte a questo scopo, le attività di formazione nei confronti di nuove figure professionali legate all’ambiente e le attività di sensibilizzazione e informazione rivolte alle pubbliche amministrazioni. 1) La prima linea d’azione riguarda le Amministrazioni pubbliche per le quali si prevede di sviluppare

una serie di azioni capaci di promuovere, sensibilizzare ed esplicitare i benefici di una politica

orientata allo sviluppo sostenibile e che possa trovare nell’Agenda 21 uno strumento e un’occasione per perseguire gli obiettivi contenuti nel Sesto programma d’azione per l’ambiente dell’UE.

2) La seconda linea d’azione riguarda la qualificazione dell’azione dei LT e dei CE della rete dell’Educazione Ambientale della Liguria. Attraverso una fase di aggiornamento si intende quindi promuovere un arricchimento dell’offerta educativa dei nodi della rete e una loro qualificazione quale agenti e facilitatori dello sviluppo sostenibile a livello locale.

7 DEFINIZIONE RISULTATI ATTESI Filone di azione Risultati attesi Azioni per la conoscenza finalizzata alla tutela della biodiversità

Aumento della conoscenza dei valori naturalistici e della rete natura 2000

Azioni per la sostenibilità generale rivolta alla popolazione e alle scuole

Aumento del numero di ragazzi coinvolti nelle attività di EA

Azioni per la sostenibilità rivolte alle imprese Incremento della sensibilità ambientale delle aziende e della certificazione ambientale

Azioni volte a favorire la collaborazione dei cittadini alla corretta gestione dei rifiuti urbani

Incremento della raccolta differenziata

Valorizzazione della risorsa mare

Aumento della fruizione turistica eco-compatibile

Azioni strutturali sulla rete regionale e progetti di valorizzazione territoriale

Incremento del numero e della operatività dei centri della rete regionale

Formazione e aggiornamento (con particolare riferimento ad amministratori e tecnici della PA)

Aumento del livello qualitativo della attività amministrativa degli enti locali e della sensibilità sui temi ambientali

Partecipazione al sistema nazionale Condivisione e attuazione delle linee guida INFEA (accordo del 23/11/2000)

8 RISORSE FINANZIARIE Azione Costo

complessivo € mille

Fondi Min richiesta

Obiettiv2 Altri fondi

6.1.1 Pubblicazioni sulla natura in Liguria

145 X X 0

6.1.2 Adotta un SIC 300 0 X 0 6.2.1 Progetto Agenda 21 in classe: la

scuola si certifica 125 X 0 X

6.2.3 Progetto di e-learning sui comportamenti sostenibili

150 0 X 0

6.3.1 EMAS 2, rifiuti industriali, BAT nelle imprese

100 0 X 0

6.3.2 potenziamento ECOSERVER 150 0 X 0 6.4.1 Leonia 100 0 0 X 6.4.2 Compostaggio domestico

25 0 0 X

6.4.3 Azioni informative per la gestione dei rifiuti

340 X 0 X

6.5.1 Progetto Mar Ligure

350 0 0 X

6.5.2 Centro informazioni nazionale sulle aree marine protette

400 0 0 X

6.6.1 Potenziamento CREA

80 X 0 0

6.6.2 Centri Provinciali

80 X 0 0

6.6.3 Indicatori di qualità ed accreditamento dei Centri

50 X 0 0

6.6.4 Sostenibilità territoriale e Centri per la promozione dello sviluppo sostenibile

500 0 X 0

6.7 Informazione via web

100 0 0 X

6.8.1 Aggiornamento di amministratori e tecnici della PA

200 0 X 0

6.8.2 Formazione operatori del sistema 20 X 0 0 6.8.3 Promozione e aggiornamento nella

PA sul tema dell’Agenda 21 locale e della Certificazione

50 X 0 X

Gestione ordinaria centri del sistema da parte degli enti

500 0 0 X

TOTALE

3765 600 1500 1665

9 INDICATORI DI EFFICACIA Sono individuati quali indicatori per la verifica dell’efficacia delle azioni sviluppate i seguenti : • Numero di accessi ai siti dedicati previsti • Percentuale di liguri che conoscono i l’esistenza dei SIC • Numero delle scuole che partecipano a agenda 21 in classe • Incremento della raccolta differenziata • Numero di manifestazioni sul tema del mare • Utilizzo % delle risorse da parte della rete dei centri • Numero di operatori della rete dei centri • Numero di partecipanti ai corsi di aggiornamento con rapporto tra partecipanti e imprese e

partecipanti e enti pubblici