DOCUMENTO di PROGRAMMAZIONE del DIPARTIMENTO …
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Istituto Tecnico Settore Tecnologico "GIULIO CESARE FALCO" CAPUA (CE)
SEDE STACCATA : GRAZZANISE (CE)
Specializzazioni: MECCANICA E MECCATRONICA, ELETTRONICA
ED ELETTROTECNICA, INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI, TRASPORTI E LOGISTICA E SISTEMA MODA
DOCUMENTO di PROGRAMMAZIONE
del DIPARTIMENTO SOSTEGNO
Nuovi ordinamenti (Primo biennio, secondo biennio, monoennio)
il Coordinatore del dipartimento ( Prof. Ricciardella Marialuisa )
a.s. 2018-2019
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INDICE
COMPOSIZIONE DEL DIPARTIMENTO……….………..……….…………………….….……… pag.3
PREMESSA…………………………………………………………………………….….…...……pag.4
1. CURRICOLO DEL DIPARTIMENTO…………………………………………………....……….pag. 5
2. FINALITA’ INTERVENTI E CONSOLIDAMENTO DEI SAPERI DISCIPLINARI……….…..pag. 7
3. PROIEZIONE GLOBALE E OBIETTIVI FORMATIVI DA RAGGIUNGERE ..………..…….. pag. 8
4 ORGANIZZAZIONE DEL PIANO PER ALUNNI BES ……………………………..……....…..pag.11
5 METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO ATTUATE IN ITINERE……… ……………….……pag. 18
6 OBIETTIVI FORMATIVI PER PROMUOVERE L’INCLUSIVITA’……………………….….pag. 20
7 MODALITA’ OPERATIVE E VALUTAZIONE …………………………………………….…..pag. 21
8 STRATEGIE E METODI DI RECUPERO IN ITINERE ………………………………….……..pag. 23
9 DEBITO FORMATIVO………………………………………………………………..………….pag. 23
10 POTENZIAMENTO DELLE ECCELLENZE…………………………………………………….pag. 23
11 TIPOLOGIA E NUMERO DELLE PROVE DI VERIFICA …………………………….………..pag. 24
12 STRATEGIE - MODALITÀ DI LAVORO ………………………………………...…………….pag. 24
13 INIZIATIVE EXTRA-CURRICOLARI E PROGETTI INTEGRATIVI …………. …...……..…pag. 25
14 PROPOSTE DI ATTIVITA’ DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO………………………pag. 25
15 PROPOSTE DI PERCORSI DIDATTICI DI TIPO LABORATORIALE………………..…….…pag. 25
16 PROGRAMMAZIONE E PREDISPOSIZIONE DI MODULI INTERDISCIPLINARI………....pag. 25
17 CLIL……………………………………………………………………………………………..….pag. 26
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COMPOSIZIONE DEL DIPARTIMENTO
Il Dipartimento di Sostegno è composto dai seguenti docenti :
DOCENTI ORE CLASSI
VELTRE MARIO 18 IVBEL
CRISCIONE FRANCO 18 IIBINF/IDINF
RICCIARDELLA MARIALUISA
18 IIIBINF
SFERRAGATTA GIULIANA 18 IIASM
PICCOLO CRISTIANA 18 IVACA
LAGNESE CARMINE 18 IAEE
PATERNOSTRO FRANCA 18 IIIAINF
PICCIOLA ANTONIO 18 IVBMM/IIBTL
IANNONE GIANFRANCO 18 IDINF
LAMBERTI M.CARMELA 18 IIATL
DELLE FAVE RAFFAELLA 18 IIBEL
OLIVIERI LUIGI 18 IVAEL
VETRELLA GIOVANNI 18 IIBTL
GALLINA ROSA 18 IICIN
PARISI A. MARIA 18 IIAEE
CARCAVALLO MONICA 18 IIBINF
IODICE TERESA 18 IIAEE/ICINF
DE ROSA EMANUELA 18 IATL/IBMM
BAGNANI ROSA 18 ICINF
IASIMONE VIRGINIA 18 IASM/IATL
APICE ANTONIO 18 IIIAMM
BEATRICE GABRIELLA 18 IVA Grazzanise
DI DOMENICO ANNA 18 IIIA Grazzanise
IACOBBE MARIANGELA 18 IVBMM/IBMM
PALUMBO PIERINA 9 IIA Grazzanise
PALUMBO ROSAMARIA 9 VA Grazzanise
MINGIONE FILOMENA 9 VA Grazzanise
DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Angelina Lanna
COORDINATORE DIPARTIMENTALE
Prof.ssa Marialuisa Ricciardella
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“Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o
per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario
che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta con un piano educativo individualizzato o
personalizzato” (Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e C.M. n. 8 del 06/03/2013).
Nel nostro Istituto integrare ed includere sono diventate parole d’ordine, l’integrazione, con valenza
più statica si è sposata all’inclusione in un divenire di processi sempre più dinamici ,sempre in
progressione e cangianti, anche in relazione ai contesti scolastici e alle diverse situazioni emerse. Le
dinamiche inclusive si sono mosse in una natura sottostante ad ogni azione, emergendo da tutte le
iniziative intraprese. La dinamica di base si è mossa come “Education for all”, eliminando ogni
automatismo tendente a relegare i soggetti con bisogni educativi speciali entro uno specifico
ambito. Ciascuno ha bisogno di essere incluso. Le azioni inclusive si sono concretizzate
sovrastando tutte le attività della scuola, rendendo pienamente consapevoli gli operatori sulla
necessità e capacità di intervento da parte di tutti, affinché ogni alunno trovi situazioni congeniali
alla sua natura fisica, psico-sociale ed esistenziale. Il processo di inclusione è insito in quella
visione antropologica di riferimento che la comunità educante ha scelto come cardine essenziale
dell’azione didattico-educativa, pieno di contingenze che guidano quotidianamente il fare inclusivo
della scuola. Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli
ambiti di vita dell’educazione e/o apprendimento. Obiettivo principale della scuola è la riduzione
delle barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione sociale attraverso l’utilizzo di
facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che personali.
Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali comprendenti:
- disabilità (ai sensi della Legge 104/92);
- disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003);
- alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale.
L’Istituto “I.T. G.C.FALCO” si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in
modo efficace alle necessità di ogni alunno che manifesti Bisogni Educativi Speciali. L' Istituto
consta di due sedi quella centrale di Capua e quella staccata ubicata nella città di Grazzanise.
Nello scorso anno scolastico gli alunni con BES sono stati 31 per la sede di Capua: D.A. 19
(PEI - l.104/92) + 12 (PDP - l.170/2010) e 12 per la sede di Grazzanise: D.A. 8 (PEI) + 3
(PEP- D.M 2 7/12/12) + 1 (PDP - l.170/2010) . Nel nostro Istituto la diversità viene vista
come possibilità di sviluppo delle potenzialità individuali ed è per questo che si risponde in modo
puntuale ai bisogni peculiari di alunni la cui specificità richiede attenzioni particolari quali :
la differenziazione dei percorsi; il riconoscimento e la valorizzazione dell’alterità; la considerazione
della diversità come un punto di forza; la puntualizzazione sulle sinergie delle competenze e delle
risorse, oltre che del lavoro di rete.
A tal fine ci si prefigge di creare un ambiente accogliente e supportivo; di sostenere
l’apprendimento attraverso una revisione del curricolo, di sviluppare attenzione educativa in tutta la
scuola; di promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento; di
entrare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno; di favorire l’acquisizione di competenze
collaborative; di promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta
collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante.
PREMESSA
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1.CURRICOLO DEL DIPARTIMENTO Nella condizione di Bisogno Educativo Speciale l’alunno vive una situazione di difficoltà
particolare che lo ostacola nell’apprendimento e, talvolta, nella partecipazione alla vita sociale.
Tali ostacoli possono essere globali e pervasivi, specifici o settoriali, permanenti o transitori. In
questi casi i normali bisogni educativi che tutti gli alunni hanno come il bisogno di sviluppare
competenze, il bisogno di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione si
arricchiscono di qualcosa di particolare, pertanto il bisogno educativo diviene “speciale” .
Nell’affrontare tutte le condizioni di un alunno con bisogni educativi speciali sono richiesti
particolari requisiti di sensibilità e formazione specifica che facciano perno su strategie e
passione, competenza ed equilibrio coerente; dal momento in cui la scuola diventa accogliente ed
inclusiva, tutto il contesto ne trae vantaggio, Essere una scuola inclusiva concorre a creare una
comunità sicura, accogliente, cooperativa e stimolante in cui la valorizzazione di ciascuno diventa
il punto di partenza per ottimizzare i valori di tutti, diffondendo valori inclusivi condivisi e
trasmessi a tutto il corpo insegnante, agli alunni, ai membri del Consiglio di Istituto, al Dirigente,
alle famiglie.
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona con
riferimento al modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e
salute (International Classification of Functioning, disability and health) fondata sul profilo di
funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS, 2002) . La Direttiva sposta definitivamente l’attenzione dalle procedure di certificazione
all’analisi dei bisogni di ciascuno studente ed estende in modo definitivo a tutti gli studenti in
difficoltà il diritto e quindi il dovere per tutti i docenti alla personalizzazione dell’apprendimento,
anche attraverso il diritto ad usufruire di misure dispensative e strumenti compensativi, nella
prospettiva di una presa in carico complessiva ed inclusiva di tutti gli alunni.
Lo strumento privilegiato è rappresentato dal percorso individualizzato con l’elaborazione del
Piano Educativo Individualizzato o personalizzato , che tutti i docenti del consiglio di classe sono
chiamati ad elaborare; si tratta di strumenti di lavoro con la funzione di definire, monitorare e
documentare le strategie di intervento più idonee.
La progettazione inclusiva investe profondamente tutta la scuola, e non può essere semplicemente
messa a margine come una piccola attività aggiuntiva. Pertanto sarà necessario che il lavoro
sull’inclusione venga assunto come lavoro progettuale che coinvolga ancora più nel profondo tutto
l’Istituto, attivando discussioni e modifiche migliorative con l’obiettivo di giungere a una
graduale armonizzazione di strumenti e strategie operative.
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2.FINALITA’ INTERVENTI E CONSOLIDAMENTO DEI SAPERI DISCIPLINARI
L’ambiente scolastico deve essere inteso come un luogo di cooperazione in cui a tutti è data la
possibilità di perseguire obiettivi comuni senza ridurre gli standard ma rendendoli accessibili a
ciascuno. Ogni alunno, secondo le proprie possibilità, deve poter esprimere le proprie qualità, in
armonia con il gruppo classe.
La scuola ha come obiettivo generale quello di garantire alle fasce di alunni più fragili una
didattica individualizzata o personalizzata. Le forme di personalizzazione vanno da semplici
interventi di recupero, sostegno e integrazione degli apprendimenti, fino alla costruzione di una
Programmazione Educativa Personalizzata o un Piano Didattico Personalizzato .
Partendo da un’analisi attenta della normativa e dalla considerazione che il percorso formativo
dell’alunno debba svolgersi secondo una coerenza e una continuità educativa forte e motivata, il
Dipartimento individua le seguenti competenze comuni alle discipline di base, pertanto l’alunno
deve acquisire:
La capacità di analizzare qualitativamente e quantitativamente eventi e fenomeni a partire
dall’esperienza nei vari contesti di apprendimento.
La capacità di saper utilizzare i contenuti appresi, le abilità personali e di metodo, le capacità
evidenziate nello studio.
La capacità di sapersi orientare con una certa autonomia e responsabilità nell’approccio e
nell’elaborazione di compiti assegnati o nella prassi quotidiana del lavoro scolastico,
individuale e di gruppo.
La consapevolezza delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto socio-
culturale in cui vengono applicate.
La capacità di orientarsi con responsabilità nell’approccio dei compiti assegnati e saperli
pianificare nel tempo.
La capacità di interpretare le conoscenze acquisite quali metodo, strumento e linguaggio per
analizzare le situazioni problematiche del contesto in cui si opera.
La capacità di individuare i concetti fondamentali e le strutture di base che unificano le varie
discipline.
La capacità di analizzare un problema riuscendo ad individuarne gli aspetti più significativi.
La capacità di esaminare situazioni, fatti e fenomeni.
L’abitudine a valutare ed autovalutarsi con senso critico.
La capacità di registrare, ordinare e correlare dati.
La capacità di interpretare, descrivere e rappresentare ogni fenomeno osservato.
Saper applicare anche a livello personale il sistema delle regole di base.
Saper utilizzare la lingua straniera per operare confronti con le diverse realtà.
Saper produrre brevi e semplici testi in lingua straniera di tipologia diversa secondo i diversi
o contesti.
Saper individuare la metodologia adeguata per la risoluzione di problemi nelle varie
discipline.
Saper analizzare dati e rielaborarli, con il supporto di strumenti di facilitazione .
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3. PROIEZIONE GLOBALE E OBIETTIVI FORMATIVI DA RAGGIUNGERE
La progettazione inclusiva investe profondamente tutta la scuola, e non può essere
semplicemente messa a margine come una piccola attività aggiuntiva. Pertanto sarà necessario
che il lavoro sull’inclusione venga assunto come lavoro progettuale che coinvolga ancora più nel
profondo tutto l’Istituto, attivando discussioni e modifiche migliorative con l’obiettivo di
giungere a una graduale armonizzazione di strumenti e strategie operative.
Nell’attuazione di uno scenario inclusivo il Gruppo di Lavoro per l’Handicap (GLHI), che da
anni opera nella nostra scuola, è infatti costituito dalle varie componenti che contribuiscono
all'integrazione degli alunni diversamente abili (dirigente scolastico, insegnanti curricolari e di
sostegno, rappresentanti dei genitori, rappresentante degli studenti dell’Istituto, rappresentante
dell’Ente Locale per le politiche scolastiche e sociali, operatori ASL, enti comunali).
A seguito dell’emanazione della Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti
d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica” e della C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 prot. N. 561, le competenze del
Gruppo di lavoro e di studio d’istituto (GLHI) vengono estese alle problematiche relative a tutti i
Bisogni educativi speciali (BES), con la conseguente integrazione dei componenti del GLHI e
istituzione del Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI).
Gli obiettivi formativi devono essere definiti tenendo conto della situazione di partenza
dell’alunno. In particolare: per i disabili è prevista la compilazione del P.E.I. a cura del C.d.c con l’ausilio dell’insegnante
specializzato per le attività di sostegno da consegnare entro il 30 novembre 2018 presso la Segreteria
Didattica mentre il file contenente il P.E.I. dovrà essere inviato al referente d’area.
Per i DSA e i Bes certificati è prevista la compilazione del P.D.P. con consegna entro il 30
novembre 2018 (salvo certificazioni tardive) a cura del C.d.C. presso la Segreteria Didattica mentre
il file contenente il P.D.P dovrà essere inviato al referente per le attività d’area .
Per i Bes non certificati (svantaggio) è prevista una relazione dettagliata da parte del C.d.c. e la
compilazione del P.D.P all’occorrenza consegnato presso la Segreteria Didattica inviato al referente
d’area.
Sarà cura del coordinatore di classe, nel più breve tempo possibile visionare i fascicoli personali
degli alunni per poter individuare e segnalare ulteriori alunni con Bisogni educativi Speciali per
poter condividere le strategie migliori con gli altri colleghi durante i C. di C.
Per facilitare l’individuazione delle situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali si farà uso
una scheda di monitoraggio precoce utile per individuare le situazioni di alunni a rischio :
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SCHEDA DI RILEVAZIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
a.s. 2018/2019
Il consiglio di classe
…………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………..
…………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………..
…………………………………………………………………….. …………………………………………………………………….
Disabilità certificate
e
Disturbi evolutivi specifici
ALUNNO
CLASSE
Minorati vista
Minorati udito
Psicofisici
DSA (dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia)
ADHD (iperattività, impulsività e disturbo dell’attenzione)
DOP (disturbo oppositivo-provocatorio)
Borderline cognitivo (area di
confine tra il ritardo mentale lieve e
le adeguate capacità cognitive)
Disagi
Disagio socio-economico
Disagio linguistico-culturale(alunni
stranieri)
Disagio
comportamentale/relazionale
Altro
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Gli obiettivi formativi devono essere definiti tenendo conto della situazione di partenza
dell’alunno.
Pertanto, da ogni c. di classe, andranno indicati:
o obiettivi minimi (difficoltà consistenti all’inizio dell’anno)
o obiettivi intermedi ( parziali difficoltà all’inizio dell’anno)
o obiettivi alti, ( assenza di difficoltà all’inizio dell’anno )
o obiettivi massimi, (competenze e conoscenze molto buone già all’inizio dell’anno).
Per ogni alunno è necessario concordare obiettivi specifici relativi al comportamento inteso come
acquisizione di competenze sociali, rispetto delle regole, convivenza civile, impegno, aspettative e
interessi.
L’alunno dovrà:
Saper osservare , descrivere ed analizzare i fenomeni in generale;
Saper utilizzare linguaggio e termini scientifici attinenti alle varie discipline;
Padroneggiare l’uso di strumenti con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di
lavoro e alla tutela della persona;
Saper utilizzare i contenuti appresi, le abilità personali e di metodo, le capacità evidenziate
nello studio o nel lavoro scolastico;
Sapersi orientare con una certa capacità di autonomia e responsabilità nell’approccio e
nell’elaborazione di compiti assegnati o nella prassi quotidiana del lavoro scolastico,
individuale o di gruppo;
Saper individuare la metodologia adeguata per la risoluzione di problemi;
Saper analizzare dati e saperli rielaborare , con supporto di strumenti di laboratori;
Saper elaborare il concetto di “cittadinanza attiva” come valore trasversale a tutte le
discipline.
Porsi in relazione con gli altri in modo corretto;
Rispettare le regole;
Saper osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e
artificiale;
Saper riportare i dati in grafici / tabelle / istogrammi / diagrammi…
Saper utilizzare i contenuti appresi, le abilità personali e di metodo, le capacità evidenziate,
nello studio e/o nel lavoro scolastico;
Sapersi orientare con una certa capacità di autonomia e responsabilità nell’approccio e
nell’elaborazione di compiti assegnati o nella prassi quotidiana del lavoro scolastico
individuale e /o di gruppo;
Saper individuare la metodologia adeguata per la risoluzione di problemi;
Saper analizzare dati e rielaborarli, con il supporto di strumenti in riferimento alle varie
discipline;
Saper individuare e giustificare l’evoluzione di fenomeni a livello macroscopico e
microscopico dei vari fenomeni studiati.
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4.1ORGANIZZAZIONE DEL PIANO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI IN CONDIZIONE DI DISABILITA’
PERSONALE
COMPITI
DIRIGENTE SCOLASTICO
Individuare le risorse interne ed esterne per rispondere alle
esigenze di inclusione
Formare le classi
Assegnare i docenti di sostegno
Rapportarsi con gli Enti locali
DOCENTE REFERENTE BES
Raccordare le diverse realtà ( Scuole, ASL, famiglie, Enti territoriali)
Monitorare i progetti
Coordinare la commissione H
Promuovere l’attivazione di laboratori specifici
Rendicontare al Collegio docenti
Controllare la documentazione in ingresso e quella in
uscita
DOCENTE DI SOSTEGNO
Partecipare alla programmazione educativo/didattica e alla
valutazione. Curare gli aspetti metodologici e didattici
funzionali a tutto il gruppo classe
Svolgere il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici
Tenere rapporti con la famiglia, esperti ASL, operatori comunali
Collaborare con la Commissione Handicap per un miglioramento del servizio
DOCENTE CURRICOLARE
Accogliere l’alunno nel gruppo classe favorendone
l’integrazione /inclusione Partecipare alla programmazione
e alla valutazione individualizzata.
Collaborare alla formulazione del PEI e successivamente
predisporre interventi personalizzati e consegne calibrate
per l’alunno D.A.
COLLABORATORE SCOL.CO
Su richiesta aiuta l’alunno negli spostamenti interni, assiste
nell'uso dei servizi igienici e nella cura dell'igiene personale
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DOCUMENTAZIONE PER D.A.
DOCUMENTO
CHI LO REDIGE
QUANDO
DIAGNOSI FUNZIONALE
Descrive i livelli di funzionalità
raggiunti e la previsione di possibile
evoluzione dell’alunno certificato.
Operatori ASL o specialisti privati con opportuna vidimazione dell’ASL
All’atto della prima
segnalazione
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
Indica le caratteristiche fisiche, psichiche
e sociali dell’alunno, le possibilità di
recupero, le capacità possedute da
sollecitare e progressivamente rafforzare.
Devono essere evidenziate le aree di
potenziale sviluppo sotto il profilo
riabilitativo, educativo, didattico e socio-
affettivo ( in base alle linee guida degli
accordi di programma)
(v. modulistica)
Operatori socio-sanitari, docenti
curricolari, docente di sostegno,
genitori dell’alunno
(art.12,commi 5° e 6° della
L. 104 / 92)
Viene aggiornato durante
il primo anno, passaggio
al triennio e in caso di
segnalazione per
sopraggiunte necessità
PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO
E’ il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l’alunno; mira ad evidenziare gli
obiettivi, le esperienze, gli apprendimenti e le attività più opportune mediante l’assunzione concreta di responsabilità da parte delle diverse componenti firmatarie
(v. modulistica)
Gli insegnanti curricolari, il
docente di sostegno, operatori
enti locali e i genitori
dell’alunno
Viene formulato entro i primi
tre mesi di ogni anno scolastico
(fine novembre)
VERIFICA IN ITINERE
Riscontro delle attività
programmate nel PEI con
eventuali modifiche
Insegnanti di sostegno e curricolari
A metà anno scolastico (fine gennaio)
VERIFICA FINALE
Riscontro delle attività
programmate nel PEI
Insegnanti di sostegno e
curricolari
A fine anno scolastico
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COMPE T E N ZE / DIFFICOL T A’ RISPE T T O
ALLE AR EE
(Sintesi di
asse)
AREA COGNITIVA
Obiettivi
Acquisizione di una maggiore capacità di utilizzare ciò che si interiorizza per attivare altre
conoscenze.
Metodologia
Si miglioreranno le strategie di apprendimento attraverso l’osservazione ragionata. Si svolgeranno i
vari compiti dapprima insieme all’allievo, cercando di farlo pensare ad alta voce e poi si
diminuiranno progressivamente gli aiuti, consentendogli di svolgere da solo un compito simile. Lo
si coinvolgerà sempre in modo attivo ed operativo nelle attività proposte, le lezioni individualizzate
verranno svolte preferibilmente nelle prime ore di lezione.
Verifica e valutazione
Saranno effettuate durante lo svolgimento delle attività e alla fine della trattazione dei temi proposti.
Saranno richiesti svolgimenti di esercizi, questionari,
Nella valutazione si terrà conto del processo di apprendimento dell’allievo in funzione dei livelli di
partenza , delle sue reali capacità, dei tempi di apprendimento , dell’impegno e della preparazione.
AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE
Obiettivi
- migliorare il senso di autoefficacia come consapevolezza delle proprie potenzialità;
- acquisire maggiore autonomia sociale e personale di autogestione;
- potenziare la motivazione;
- incoraggiare la libera espressione dei propri sentimenti;
- potenziare la capacità di comunicazione;
- procedere e migliorare il processo di individuazione del sé;
- imparare a tollerare la correzione dell’errore , la critica, il blocco di qualche iniziativa.
Attività
Lavori di gruppo.
Momenti ricreativi.
Metodo,verifica e valutazione
Ogni momento della vita scolastica costituirà una occasione di accertamento del processo evolutivo
dell’allievo in relazione all’area affettivo-relazionale .
Si osserverà in maniera attenta e sistematica nelle varie situazioni e nei diversi contesti sia il
comportamento dell’allievo sia quello delle persone con cui interagisce , per , eventualmente ,
intervenire nel processo di crescita e maturazione.
AREA NEURO-PSICOMOTORIA
Obiettivi
Potenziamento e sviluppo delle capacità mnesiche e attentive
Potenziamento della conoscenza e della capacità d’uso dei concetti topologici
Miglioramento della capacità di muoversi autonomamente nella scuola
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Miglioramento della comprensione dei concetti temporali
Miglioramento delle abilità fino-motorie
Attività
Attività fisica e motoria
I concetti topologici
I concetti temporali
Mezzi e strumenti
Libri di testo, sussidiari, diario personale, calendari.
Metodologia
Si cercherà di utilizzare la memoria visiva per fissare i concetti trattati e si ricorrerà ad un
allenamento mentale mnemonico costante attraverso ripetizioni da parte dell’alunno in diversi
momenti della giornata in giorni diversi di un argomento già trattato.
La premessa ad un miglioramento delle capacità attentive sarà quella di organizzare attività
interessanti e coinvolgenti su tutti i concetti temporali, richiamandoli e sottolineandoli ad ogni
occasione.
Verifica e valutazione
Le verifiche saranno effettuate durante lo svolgimento delle attività , osservando in maniera attenta
e sistematica nelle varie situazioni e nei diversi contesti il comportamento dell’allievo. In caso si
interverrà riducendo le difficoltà del compito e aiutandolo
AREA DELLE AUTONOMIE
Obiettivi
Migliorare l’autonomia personale
Migliorare la capacità di muoversi nell’ambiente scolastico
Migliorare la conoscenza e la comprensione dell’ambiente sia fisico che sociale
Migliorare nella percezione della categoria del tempo lineare e del tempo ciclico
Metodologia
Si solleciteranno i compagni di classe ad aiutare Gerardo a muoversi con più disinvoltura nello
spazio scuola.
Verifica e valutazione
Ogni momento della vita scolastica costituirà una occasione di accertamento del processo evolutivo
dell’allievo. Si osserverà in maniera attenta e sistematica nelle varie situazioni e nei diversi contesti
il suo comportamento.
AREA LINGUISTICO-COMUNICAZIONALE
Obiettivi
Migliorare la capacità di comprensione orale e scritta
Migliorare la capacità linguistico-concettuale
Potenziare l’uso dei basilari concetti topologici e temporali
Ampliamento del lessico
Migliorare la dizione
Attività
Lavori di gruppo
Attività curricolari
Mezzi e strumenti
Libri, sussidiari didattici, opuscoli informativi, schede, questionari.
Metodologia
Si terrà conto del fatto che la competenza passiva (comprensione) precede sempre quella
attiva(produzione). Ci si muoverà sempre dall’esperienza dell’allievo e dalla sua reale competenza
linguistico-espressiva, verbalizzando richieste a misura di Gerardo per migliorare la sua
disponibilità all’ascolto e ad apprendere.
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Si favorirà l’apprendimento linguistico mediante la pratica della comunicazione in situazioni
concrete , stimolando continuamente a riferire le proprie esperienze quotidiane , i propri pensieri e
sentimenti . Si attiverà la funzione trasversale della lingua nell’apprendimento , esercitando le
competenze linguistiche non esclusivamente nell’attività di lingua.
Verifica e valutazione Le verifiche saranno effettuate durante lo svolgimento delle attività. Saranno proposte prove di
comprensione e di produzione linguistica, esercitazioni, questionari, colloqui.
Nella valutazione si terrà conto del processo di apprendimento dell’allievo in funzione dei livelli di
partenza, delle sue capacità, dei tempi di apprendimento, dell’impegno e della partecipazione.
Gli obiettivi formativi, comuni all’Istituto e condivisi nel Piano dell’Offerta Formativa sono:
- Promuovere la riflessione critica sulla memoria culturale in quanto insieme di significati
acquisiti dalla società come competenza comune.
- Far acquisire la coscienza di sé come storia delle relazioni interpersonali da cui origina la
propria identità.
- Far acquisire il controllo critico della propria identità culturale, religiosa, etnica come strumento
per intraprendere relazioni interpersonali sempre più ampie e costruttive.
- Educare all’appartenenza societaria come capacità di farsi carico della convivenza comune.
- Educare all’esercizio della cittadinanza come richiesta e rispetto della legalità e come esercizio
di controllo critico, anche alla luce dell’Unione Europea.
- Favorire la libera espressione degli studenti, delle classi e dei gruppi di interesse presenti nella
scuola.
Gli obiettivi didattici, comuni all’Istituto e condivisi nel Piano dell’Offerta Formativa sono:
- Sviluppare le abilità trasversali al fine di acquisire capacità relazionali e comunicative e
comportamenti professionali adeguati nelle varie discipline.
- Stimolare la capacità di concretizzare le conoscenze e le abilità acquisite attraverso l’operatività.
- Far acquisire la capacità di accrescere autonomamente il proprio sapere e la propria capacità
critica.
- Sviluppare abitudini mentali orientate alla risoluzione di problemi e alla gestione delle
informazioni.
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4.2 ORGANIZZAZIONE DEL PIANO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
PERSONALE COMPITI
DIRIGENTE SCOLASTICO
Individuare le risorse interne ed esterne per rispondere alle esigenze di
inclusione Formare le classi
Rapportarsi con gli Enti locali
DOCENTE REFERENTE BES
Raccordare le diverse realtà (Scuole, ASL, famiglie, Enti territoriali) monitorare i progetti
Coordinare la commissione, promuovere l’attivazione di laboratori specifici
Rendicontare al Collegio docenti
Controllare la documentazione in ingresso e quella in uscita
PERSONALE DI SEGRETERIA
Protocollare la certificazione della famiglia
Consegnare una copia della certificazione al coordinatore
Aggiornare li fascicolo dell’alunno
CONSIGLIO DI CLASSE
EQUIPE PEDAGOGICA
Leggere e analizzare la certificazione di DSA, incontrare la famiglia per
osservazioni particolari
Redigere per ogni alunno DSA il PDP o il PEP
Condividere la programmazione con la famiglia
COORDINATORE DI CLASSE
Mantenere i contatti con la famiglia
Coordinare la stesura del PDP o del PEP e le attività pianificate
Informare i colleghi su eventuali evoluzioni del problema
Convocare le famiglie per la segnalazione di nuovo casi
SINGOLO INSEGNANTE
Segnalare al coordinatore eventuali casi di deficit o disagio
Concordare con la famiglia le modalità di svolgimento dei compiti a
casa
Accertarsi che i compiti vengano registrati , fornire gli strumenti più
adatti e utilizzare gli strumenti compensativi e dispensativi
concordati con la famiglia; modulare gli obiettivi facendo
riferimento ai saperi essenziali della propria disciplina
Valutare lo studente in chiave formativa individuando le soglie di
accettabilità
Favorire l’autostima e il rinforzo positivo
FAMIGLIA
Consegnare in Segreteria la certificazione
Richiedere per iscritto l’utilizzo (o il non utilizzo) degli
strumenti compensativi e dispensativi
Concordare il PDP o il PEP con il Consiglio di classe e i singoli docenti; utilizzare gli stessi strumenti di facilitazione in ambito domestico per supportare lo studente
Mantenere i contatti con gli insegnanti
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DOCUMENTAZIONE ALUNNI CON DSA e SVANTAGGIO
DOCUMENTO
CHI LO REDIGE
QUANDO
CERTIFICATO ATTESTANTE LA DIAGNOSI (per PDP)
Operatori socio-sanitari,
neuropsichiatri, psicologi,
strutture pubbliche e private
All’atto della prima segnalazione e
ad ogni scadenza prevista
PDP o PEP (v. modulistica)
Sono i documenti nei quali
vengono descritti gli
interventi integrati ed
equilibrati tra loro
predisposti per l’alunno.
Mirano ad evidenziare gli obiettivi, le
esperienze, gli apprendimenti e le attività
più opportune mediante l’assunzione
concreta di responsabilità da parte delle
diverse componenti firmatarie
Gli insegnanti curricolari
Viene formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico o comunque dopo che la famiglia ha prodotto la certificazione necessaria
VERIFICA IN ITINERE
Riscontro delle attività
programmate con eventuali
modifiche ed integrazioni
Gli insegnanti curricolari
A discrezione del Consiglio di classe
VERIFICA FINALE
Riscontro delle attività
programmate
Gli insegnanti curricolari
A fine anno scolastico
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4. METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO ATTUATE IN ITINERE
La progettazione inclusiva investe profondamente tutta la scuola, e non può essere semplicemente
messa a margine come una piccola attività aggiuntiva. Sarà necessario che il lavoro sull’inclusione
venga assunto come lavoro progettuale che coinvolga ancora più nel profondo tutto l’Istituto,
attivando discussioni e modifiche migliorative. E’ di fondamentale importanza l’utilizzo di
metodologie di insegnamento individualizzato che partendo dalla considerazione delle differenze,
attivino processi di recupero della padronanza da parte di tutti gli alunni con bisogni educativi
speciali.
L'apprendimento di ogni singolo individuo varia a seconda del variare di alcune condizioni:
l'attitudine, il tempo, la qualità dell'istruzione, la capacità di usufruire dell'insegnamento ricevuto, la
perseveranza. La programmazione diventa un momento importante per l’ acquisizione e l’
elaborazione di informazioni circa gli argomenti didattici da affrontare secondo obiettivi generali,
specifici, operativi. Tutto va organizzato in tempi e in modi esplicitati con accuratezza,
individuando preventivamente le abilità che gli studenti devono acquisire e verificandole con
opportuni indicatori e descrittori.
Nella didattica personalizzata sicuramente ha un ruolo fondamentale il modello d'apprendimento
ipotizzato nella strategia del Mastery Learning che evidenzia la possibilità di azzerare le diversità
iniziali presenti negli studenti, attraverso un insegnamento individualizzato che basandosi sulle
differenze compensi le lacune esistenti e attivi la costruzione di conoscenze e competenze
basandosi su un “contratto formativo”
La procedura del Mastery Learning si compone di tre fasi:
esame dei prerequisiti, consistente nell'accertamento delle condizioni d'ingresso degli allievi,
rispetto alle componenti cognitiva, affettiva, psicomotoria (fase della valutazione
diagnostica);
definizione degli obiettivi, scelti a seconda delle situazioni e delle esigenze d'apprendimento
individuale;
programmazione del percorso didattico differenziato e alternativo, consistente nella
scorporazione dei contenuti disciplinari e nella scelta degli strumenti da utilizzare, strumenti
di lavoro, strumenti di recupero e strumenti di verifica formativa e sommativa del processo;
interazione con gli allievi e tra gli allievi (didattica peer to peer).
In situazioni particolari l’uso di lezioni frontali a gruppi ristretti ha sempre bisogno dell’ausilio
del feedback in una modalità didattica per concetti che evidenzia il ruolo dello strutturalismo
didattico, soprattutto in relazione allo studio delle discipline e ai loro fondamenti specifici.
Enucleare i "concetti" di ogni disciplina significa procedere con rigore nell'identificazione
dell'argomento e nella conseguente organizzazione della sua mappa concettuale, ove evidenziare
relazioni e legami tra i vari contenuti; vuol dire accertarsi dei prerequisiti degli allievi, cioè, la
presenza o meno della "matrice cognitiva"; progettare unità didattiche finalizzate alla realizzazione
di un percorso che metta in condizione l'allievo di partire dai concetti spontanei e arrivare a quelli
sistematici, previsti nella mappa concettuale; predisporre sequenze temporali, in cui siano previsti
anche gli strumenti e le tecniche metodologiche ritenute opportune con discussione e condivisione
dei risultati (didattica per situazioni-problema), che debbono essere scelte a seconda delle necessità
degli allievi.
Attuando poi la didattica metacognitiva si può , durante il processo didattico, far comprendere il
testo, comunicare e risolvere problemi enfatizzando il metodo di studio, scegliendo e utilizzando
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tecniche attraverso le quali l'individuo comprende, ricorda, applica, riassume, schematizza,
sintetizza.
In altre condizioni può essere utile l’uso della didattica dell’errore che valorizza l’errore,
rimuovendo così il pregiudizio che, per imparare, bisognasse evitare di sbagliare. Colui che
apprende non deve temere di sbagliare: incorrere in errori non deve ingenerare sensi di colpa ed
umiliazioni. Fondamentale è, invece, saper trarre dagli errori commessi tutte le informazioni
necessarie per realizzare il vero apprendimento.
La didattica dell'errore, dunque, identifica nello sbaglio commesso una opportunità preziosa per
realizzare un cammino di conoscenza consapevole e autentico. Ricercare l'errore è stato un
cammino che ho percorso insieme ai miei alunni, serenamente, per poter costruire un itinerario
d'apprendimento basato sulla ricerca e sulla auto-consapevolezza dei progressi realizzati.
Fondamentale in ogni metodologia di insegnamento l’uso di strumenti multimediali per cui la
lezione tradizionale diventa, attraverso la costruzione di ipertesti, una occasione per migliorare la
capacità di ricerca, la comprensione e l'approfondimento degli argomenti trattati. L'utilizzo del
computer e del video proiettore per la presentazione degli argomenti comporta un ausilio piacevole
alla lezione frontale, inoltre, consente di rispettare i diversi stili cognitivi degli allievi (visivo, oltre
che uditivo; iconico, ecc..).
L'utilizzo del computer favorisce, attraverso programmi didattici predisposti ad hoc, la
personalizzazione e l'individualizzazione dei percorsi, per compensare ritardi, consolidare le
acquisizioni, favorire potenziamento e avanzamento del processo d'apprendimento. Nei sistemi di
istruzione assistita dal computer, il mezzo non è una sostituzione completa dell'insegnante, ma uno
strumento, un ausilio relativo alle fasi didattiche di erogazione di contenuti, di applicazione ed
esercitazione, di controllo e di compensazione, che necessitano sempre e comunque della guida e
della scelta sapiente (tempi, modi, argomenti) di volta in volta effettuata dal docente.
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6.OBIETTIVI FORMATIVI PER PROMUOVERE L’INCLUSIVITA’
I componenti del Dipartimento saranno particolarmente attenti per garantire il raggiungimento
degli obiettivi didattici degli alunni Speciali attraverso la flessibilità delle strategie e, in particolar
modo, programmando percorsi personalizzati e interdisciplinari, mireranno allo sviluppo e al
potenziamento delle capacità cognitive, affettive- relazionali, promuovendo atteggiamenti di
interesse di motivazione e di partecipazione mediante interventi mirati ,puntuali e verificabili .
L’attività didattica dovrà sempre partire dal ragazzo e, mediante una precisa e attenta analisi
iniziale dei prerequisiti, procedere nel rispetto dei ritmi individuali di apprendimento, verso quegli
obiettivi adeguati alle reali capacità dell’alunno.
Questi gli obiettivi socio-comportamentali e formativi da perseguire:
fornire una visione che dia senso all'operato individuale e collettivo migliorando i processi
di integrazione e di socializzazione;
evitare obiettivi ripetitivi e privi di interesse e di sfida potenziando l’autostima e il grado di
autonomia personale e sociale;
incrementare il sentimento di equità e di solidarietà;
incoraggiare ai bisogni di riconoscimento e incoraggiamento ;
valorizzare le differenze e incrementare gli apporti creativi evitando di confrontare problemi
nuovi con categorie di errori del passato;
evitare di enfatizzare troppo il raggiungimento degli obiettivi, del saper fare sul pensare
poiché saper eseguire è importante, ma altrettanto lo è saper proporre, riflettere sulle
procedure;
saper ascoltare gli alunni senza far prevalere la logica e la prassi dell'editto predisponendo
percorsi flessibili, curando le opinioni dei ragazzi;
far prevalere un'autorità promotrice anziché una inibitoria ;
valorizzare le emozioni e non solo la razionalità sviluppando il senso di responsabilità,
l’interesse, la disponibilità verso gli altri;
sensibilizzare al rispetto dei ruoli e delle regole;
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7. MODALITA’ OPERATIVE E VALUTAZIONE Nell’attuazione di uno scenario inclusivo le modalità operative e la valutazione si
diversificheranno in base ai casi :
a) Alunni con disabilità (ai sensi della Legge 104/92 e s.m.)
Uno dei genitori, o chi esercita la potestà genitoriale, deve presentare all’atto dell’iscrizione
scolastica la documentazione rilasciata dal Servizio Sanitario Nazionale (il verbale di
accertamento della disabilità previsto dalla Legge 104/92 con l’eventuale specificazione della
gravità e la Diagnosi Funzionale). La scuola prende in carico l’alunno con disabilità e convoca il
GLHO (Gruppo di lavoro Operativo sull’alunno con disabilità, composto da: Dirigente
scolastico o un suo delegato, i componenti dell’ASL, i docenti curriculari e il docente di
sostegno della classe, i genitori, eventuali operatori per l’assistenza di base e/o specialistica) con
il compito di redigere il PDF e il PEI - Piano Educativo Individualizzato. Per consentire la
stesura, l’aggiornamento e la verifica degli interventi sono calendarizzati almeno due incontri
per ogni alunno durante l’anno scolastico.
b) Alunni con “disturbi specifici dell’apprendimento” (Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e
al D.M. 12 luglio 2011)
Si distinguono in dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia; riguardano alcune specifiche
abilità dell’apprendimento di alunni con capacità intellettive adeguate all’età anagrafica. Agli
alunni con DSA si applicano i benefici previsti dalla normativa vigente previa presentazione da
parte di chi esercita la patria potestà della documentazione sanitaria. La famiglia richiede alla
scuola l’elaborazione del PdP (Piano didattico Personalizzato). Entro 3 mesi la scuola si
impegna ad elaborare il PdP. Nella predisposizione del documento è fondamentale il
coinvolgimento della famiglia. Si prevedono incontri periodici con la famiglia (colloqui, in
orario di ricevimento e in occasione dei C.d.C). Nel PdP sono elencate tutte le misure
compensative e dispensative che il C.d.C decide di adottare per l’alunno, nonché tutte le
strategie didattiche, metodologie e gli strumenti che si ritengano opportuni; sulla base di tale
documentazione, nei limiti delle disposizioni vigenti, vengono predisposte le modalità delle
prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine ciclo. Il PdP va consegnato dal coordinatore alla
segreteria didattica che provvederà ad inoltrarne copia alla famiglia, con lettera protocollata; il
documento dovrà essere firmato dal Dirigente scolastico, dal C.d.C e dalla famiglia.
c) Alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale e disagio
comportamentale/relazionale.
Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad
esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali, oppure di ben fondate considerazioni
psicopedagogiche e didattiche. L’Istituto individua in collaborazione con i servizi sociali delle
tipologie e per ciascuna un protocollo pedagogico-didattico. Gli interventi predisposti potranno
essere di carattere transitorio.
Il docente referente che si occupa del disagio, ad inizio anno scolastico e nell’ambito delle
attività di rilevazione dei bisogni educativi e formativi della singola classe, rileverà i casi di
alunni “a rischio” attraverso incontri con i C.d.C. I docenti saranno invitati a compilare la
“Scheda per la rilevazione di alunni in disagio” e comunque a fornire tutte le notizie e i
materiali che riterranno necessari. Le segnalazioni potranno avvenire, naturalmente in corso
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d’anno, qualora se ne presenti la necessità. La scheda elaborata in maniera dettagliata verrà
inoltrata dal coordinatore di classe al Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico, il docente
referente, dopo aver esaminato le relazioni dei casi segnalati, con eventuale consulto di esperti
della problematica evidenziata, valuteranno un primo approccio di intervento
Il C.d.C pianifica l’intervento e, se necessario, predispone il piano personalizzato. Al fine di
verificare l’efficacia dell’intervento si terranno incontri periodici nell’ambito dei C.d.C
programmati , o se necessario, con sedute appositamente convocate. La documentazione
prodotta (scheda di rilevazione, PdP, interventi, progetti) sarà raccolta nel fascicolo personale
riservato dell’alunno e alla classe.
Le valutazioni devono essere coerenti con le prassi inclusive.
Per gli alunni con Disabilità la valutazione tiene conto dei risultati conseguiti nelle varie aree e
deve essere sempre considerata come valutazione dei processi e non solo come valutazione della
performance. La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con modalità
previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e all’attività
(comma 4, del testo unico di cui al decreto Legislativo n.297 del 1994), ed è espressa con voto in
decimi corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonei a valutare il progresso dell’alunno in
rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove
necessario in relazione al Piano Educativo Personalizzato, a cura dei docenti componenti il c.d.c.
Agli alunni con disabilità che non conseguono il diploma è rilasciato un attestato di credito
formativo. Tale attestato è titolo per il riconoscimento di crediti formativi validi per
l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione.
Per gli ADHD nella valutazione del comportamento si tiene conto di quanto previsto nel D.M. del
16 gennaio 2009 n° 5.
Per i DSA si effettuano valutazioni che privilegiano le conoscenze e le competenze di analisi,
sintesi ed astrazione piuttosto che la correttezza formale. Si prevede il ricorso a idonei strumenti
compensativi e misure dispensative, come indicato nei Decreti attuativi della LEGGE 170/10 e nelle
Linee Guida per il diritto allo studio per gli alunni con DSA.
Per gli alunni con BES, se necessario, si attuano deroghe per la validazione dell’anno scolastico,
anche se il numero delle assenze ha raggiunto il limite stabilito.
Nell’adozione di strategie mirate l’Istituto, insomma, si è posto l’obiettivo di attivare
concretamente azioni inclusive a partire dal fatto che alla base della programmazione didattico-
educativa, (PEI, PDP e PEP) e nella realizzazione delle attività vi sia una condivisione degli
obiettivi e di interventi da parte di tutti i docenti.
Questi in sintesi gli interventi che si attivano in Istituto per gli alunni con BES:
rilevazione ad inizio anno dei bisogni educativi e formativi, con particolare attenzione alla
rilevazione di quelli speciali – azione condivisa con i servizi sociali che partecipano con
educatori nei consigli di classe di inizio anno;
definizione di obiettivi di apprendimento per gli alunni con bisogni educativi speciali in
correlazione con quelli previsti per l’intera classe, nonché attuazione di percorsi integrati sia
curriculari che extracurriculari;
predisposizione di progetti che prevedono interventi integrati tra tutti i soggetti che operano
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in relazione con gli alunni con bisogni educativi speciali;
monitoraggio ed eventuale riprogettazione degli interventi nel corso dell’anno;
valutazione delle competenze raggiunte sulla base degli obiettivi fissati, tenendo conto
dell’efficacia delle strategie attivate;
predisposizioni di relazioni a conclusione dell’anno scolastico che documentino gli
interventi e i risultati raggiunti;
valorizzazione delle risorse esistenti, ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle
risorse e dalle competenze presenti nell’Istituto;
acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti
di inclusione
potenziamento del rapporto con le famiglie degli alunni, in modo particolare per quelli con
bisogni educativi speciali, rapporto a cui è stato dato particolare rilievo per poter
raggiungere gli obiettivi educativi e formativi programmati per ogni alunno.
8.STRATEGIE E METODI DI RECUPERO IN ITINERE
I docenti del Dipartimento ritengono di poter attuare le seguenti strategie di recupero in itinere:
fornire più spiegazioni graduando le difficoltà;
utilizzare colloqui orali personalizzati;
relazionare le attività di laboratorio con le nozioni teoriche;
utilizzare test strutturati, discussioni guidate, interrogazioni costruttive;
controllare in modo puntuale i compiti svolti a casa;
fornire schemi semplificati, grafici, tavole sinottiche, cronologie;
dare indicazioni per la stesura di appunti e per l’acquisizione di un metodo di studio;
fornire esercizi guidati ed esercizi predefiniti;
dare guida strutturata nella comprensione e nella sintesi del testo;
utilizzare l’apprendimento cooperativo,
utilizzare il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring,
utilizzare l’apprendimento per scoperta,
utilizzare la suddivisione del tempo in tempi.
9.DEBITO FORMATIVO
I docenti valuteranno il lavoro svolto durante i periodi di vacanze attraverso prove, test,
interrogazioni orali per verificare se le lacune individuate nel precedente anno scolastico sono
state colmate.
10.POTENZIAMENTO DELLE ECCELLENZE
I docenti del Dipartimento al fine di potenziare la capacità degli alunni già in possesso delle
abilità necessarie propongono una serie di iniziative volte alla valorizzazione delle eccellenze:
Moduli di approfondimento
Concorsi o gare proposte in collaborazione con enti esterni o associazioni culturali
Gruppi di studi guidati dagli allievi più preparati.
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11.TIPOLOGIA E NUMERO DELLE PROVE DI VERIFICA Le verifiche pratiche ed orali, in numero di due per trimestre e tre per pentamestre, sono intese
come forma di controllo del grado di maturazione linguistica, strumentale e critica degli studenti.
In particolare nel valutare le prove orali e scritte si terrà conto dei criteri esposti nelle griglie
adottate.
La valutazione complessiva, intesa non solo come giudizio sulla crescita culturale, ma anche civile
dello studente, terrà conto inoltre di: livello di partenza, partecipazione al dialogo educativo,
interessi culturali, assiduità della frequenza, applicazione allo studio.
12.STRATEGIE - MODALITÀ DI LAVORO
Nella modalità di lavoro va favorita la costruzione attiva della conoscenza, attivando personali
strategie di approccio al “sapere”, rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e “assecondando” i
meccanismi di autoregolazione .
Premesso che lo studente verrà sempre posto al centro dell’azione educativa, si cercherà di
motivarlo alla partecipazione attenta e responsabile ed allo studio continuo. Pertanto le strategie
saranno diversificate a seconda delle occasioni didattiche, ma in linea di massima si
concretizzeranno con la lezione pianificata ed incisiva, la lezione discussione, l’analisi principale
del testo e l’utilizzo di strumenti multimediali. Le attività didattiche saranno variate in funzione
delle fasi di lavoro e delle opportunità offerte da ogni argomento.
Si adopereranno di volta in volta le metodologie didattiche più adatte alle questioni affrontate,
calate consapevolmente nel gruppo classe ed in linea con le finalità e gli obiettivi che ci si prefigge
di raggiungere.
In particolar modo saranno privilegiati i seguenti approcci, che si accompagneranno alla più
comune lezione frontale:
Lezione dialogata, lezione-dibattito;
Lavori di gruppo e cooperative learning;
Ricerche individuali e di gruppo;
Brain-storming problem solving;
Visione di film tematici e di audiovisivi;
adozione di strategie e metodologie favorenti,
l’apprendimento cooperativo,
il lavoro di gruppo e/o a coppie,
il tutoring,
l’apprendimento per scoperta,
la suddivisione del tempo in tempi,
’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici ,
di software e sussidi specifici.
Nella modalità di lavoro gli interventi possono essere così sintetizzati:
Biennio Obbligatorio e diritto-dovere all’istruzione e alla formazione;
Accordi e progetti di qualificazione in rete con altri Istituti;
Promozione dell’eccellenza e del merito:
diversificazione dei percorsi, progetti pomeridiani per gli studenti in aree progettuali;
Stage estivi, progetti di alternanza scuola-lavoro
momenti di confronto, tavole rotonde, seminari, con la partecipazione di istituzioni, enti e
imprese.
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13.INIZIATIVE EXTRA-CURRICOLARI E PROGETTI INTEGRATIVI
Per la crescita educativa, culturale e professionale degli studenti, allo sviluppo dell’autonoma
capacità di giudizio, all’esercizio della responsabilità personale e sociale saranno proposte attività
laboratori con adozione di strategie didattiche flessibili per operare nella scuola ma anche
nell’ambiente esterno, nel territorio, nella città, nel mondo della cultura, del lavoro e delle
professioni, utilizzando:
risorse e servizi urbani ed extra-scolastici;
uso del Centro Sportivo
contatti e scambi con il sistema produttivo locale;
visite ad enti, musei, biblioteche che fanno riferimento alla cultura storica, tecnica e
professionale, alla sfera religiosa e cristiana;
contatti con gli enti locali, i Municipi, il Comune, la Provincia, la Regione;
contatti e visite nei luoghi delle istituzioni democratiche: sedi parlamentari, Presidenza della
Repubblica;
tutte le iniziative correlate con i moduli integrati proposti.
14.PROPOSTE DI ATTIVITA’ DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
Corsi di aggiornamento specifici
15.PROPOSTE DI PERCORSI DIDATTICI DI TIPO LABORATORIALE
Il gruppo di docenti del Dipartimento ritiene che la “didattica laboratoriale”, così come teorizzata
dalla normativa, debba scaturire da un coinvolgimento della classe e dei singoli alunni (lavoro
collettivo/individuale insieme) nelle “azioni” di un lavoro scolastico concreto ed operativo.
Pertanto propongono i seguenti percorsi didattici laboratoriali:
uso e decodifica dei codici linguistici;
lettura esplorativa ed analitica;
uso di tecniche per riassumere, selezionare, ridurre ed annotare le informazioni, per produrre il
testo;
applicazione dei programmi Word, Excel, ecc.;
creazione e archiviazione e stampa dei testi;
visite ad enti, istituzioni, uffici pubblici, aziende private, musei, biblioteche, ecc.;
partecipazione ad eventi, feste, manifestazioni, ecc.;
applicazione della ricerca-azione con l’uso della lavagna interattiva.
16.PROGRAMMAZIONE DIDATTICA E PREDISPOSIZIONE DI MODULI
INTERDISCIPLINARI
Il Dipartimento stabilisce che, ferma restando la programmazione didattica del Consiglio di
Classe ed individuale di ogni singolo docente, i punti fondamentali di “programmazione
dipartimentale” che servono da base per l’organizzazione della didattica di classe e
personalizzata per gli alunni del primo biennio sono:
consolidamento delle competenze delle discipline di base;
integrazione tra le discipline che forniscono un contributo per le competenze
specifiche dell’area d’indirizzo,
programmazione intesa come “progettazione”, ovvero didattica del progetto;
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progettazione di attività che abbiano il fine di stimolare l’alunno ad acquisire
conoscenze ed abilità, ad attivare operativamente interessi, motivazioni ed
attitudini, ad applicare le competenze;
organizzazione di progetti che facciano acquisire “competenze complesse” ed
applicabili nel contesto scolastico ma anche nella pratica personale ed extra-
scolastica, in modo che abbiano una funzione “orientativa”.
17.CLIL
Le norme inserite nei Regolamenti di riordino (DPR 88 e 89/2010) prevedono l'obbligo, nel
quinto anno, di insegnare una disciplina di indirizzo non linguistica (DNL) in lingua straniera
secondo la metodologia CLIL.