SAPETE QUELLO CHE VI HO FATTO? (Gv 13,14)

1. ALLA TUA PRESENZA

All’Esposizione del Sacramento si esegue un canto adatto

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.Amen.

Tu resti con noi, Signore Gesù,e illumini le nostre menti con la tua presenza:in questo Pane offerto per amore, tu ci conforti,in questo segno della vera Pasqua, tu ci salvi. Amen.

INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO

Per gustare e vivere intensamente questo momento di fede che è l’adorazione eucaristica, invochiamo lo Spirito Santo perché ci accompagni e ci aiuti ad entrare nel cuore di Dio e la nostra preghiera possa diventare una sorgente di vita e di amore.

Vieni, Santo Spirito, apri la nostra menteaffinché possiamo comprendere le Scritture,tesoro da cui trarre verità antiche e sempre nuove.

Spirito di Dio, scendi su di noi (ripetuto due volte)

Vieni, Santo Spirito, apri le nostre labbraaffinché possiamo lodare il Nome dolcissimo di Gesù,nostro scudo e fortezza, nostra roccia e salvezza.

Spirito di Dio, scendi su di noi (ripetuto due volte)

Vieni, Spirito Santo, apri il nostro cuoreaffinché possiamo gustare le meraviglie di quell’Amoreche si rivela nella creazione e nella redenzione.

Spirito di Dio, scendi su di noi (ripetuto due volte)

CHIEDIAMO MISERICORDIA E PERDONO

In noi c'è sempre qualcosa che ci impedisce di credere pienamente alla misericordia di Dio. La paura, il dubbio, le false certezze si oppongono ad una vera conversione. Invochiamo il Signore Gesù, e chiediamo di poter accedere ancora una volta alla sua divina misericordia.

Gesù, Signore e Maestro, che hai assunto la condizione di servo.Kyrie eléison. Kyrie eléison.

Cristo, Figlio del Dio vivente, che hai sacrificato te stesso per noi.Christe eléison. Christe eléison.

Gesù, Servo amato dal Padre, che hai dato la tua vita per amore.Kyrie eléison. Kyrie eléison.

Preghiamo.Salvatore e Signore nostro, trasforma quanto in noi resiste alla tua grazia, perché, raggiunta la pace con tutti e con tutto, possiamo diventare un'offerta a te gradita. La carità che sgorga come un’onda dal tuo cuore ci immerga nella pienezza del tuo dono d'amore. Amen.

2. LA TUA PAROLA, LUCE AI MIEI PASSI

Ascoltiamo e meditiamo con riconoscenza e stupore le azioni e le parole di Gesù durante la sua ultima cena. Egli si spoglia della sua maestà divina, si riveste di umiltà e lava i piedi dei discepoli. Il suo amore generoso lo sta conducendo al dono pieno e definitivo di sé sulla croce, anticipato e significato in questo gesto. Accogliamo l’annuncio di questo modo nuovo di vivere.

Dal Vangelo secondo Giovanni (13,1-15)

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo ai Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva gi à messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non milaverai ipiedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!».Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse:«Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi,riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio,infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

RIFLETTIAMO

Siamo nell'ultima sera della vita terrena di Gesù. In quella sala al piano superiore di una casa di Gerusalemme, detta poi “Cenacolo”, Cristo compie a sorpresa un gesto: la lavanda dei piedi.È un’azione alla quale Gesù fa seguire poche parole: «Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi» (Gv 13,15).È questo l'esempio da imitare che egli consegna ai discepoli e anche a noi. Egli si fa ultimo e servo dei suoi amici, di coloro che ama e per i quali è pronto a dare la sua vita.Ma perché anche noi possiamo amare non solo come lui,ma per mezzo di lui, in lui e per lui, egli ci comunica questo stesso amore nel sacramento dell’Eucaristia. Solo il suo amore spinto fino alla fine può generare uomini e donne capaci di tale abbassamento.Questo dono che egli continua a fare di se stesso diventa compito e consegna per noi.

(pausa di silenzio e meditazione - canto di adorazione)

Preghiamo.Insegnaci, Signore, ad amare come te, con tutti noi stessi e “fino alla fine”. Aiutaci a non limitare la nostra carità a partenze brillanti, a proclami altisonanti, a gesti plateali. Conduci per mano anche noi sul nuovo percorso dell’amore vero tracciato da te. Il tuo esempio sia il segno distintivo della nostra carità e la forza che ci comunichi nel sacramento dell'amore ne sia l'unica sorgente. Amen.

3. A TE SALE LA NOSTRA PREGHIERA

Gesù, alla vigilia della sua passione, ci rivela la misura dell’amore di Dio: un amore che non si fa condizionare dal rifiuto,dall’ingratitudine e dall'abbandono. Dio continua ad amare e perdonare anche quando gli uomini rifiutano e si oppongono al suo dono. Nella preghiera esprimiamo la nostra lode, riconoscenza e gratitudine per questo amore eccessivo.

«Avendo amato i suoi... li amò fino alla fine»

Gesù, Servo e Signore, tu ci riveli il vero voltodi Dio che si fa servo per amore.Concedi anche a noi di conoscere questo amore,donando la nostra vita come hai fatto tu.

«Cominciò a lavare i piedi dei discepoli»

Gesù, Maestro e Signore,tu metti la tua vita totalmente al servizio dell'uomo.Donaci di capire il tuo amore senza condizionie la tua gloria che si rivela pienamente nella Croce.

«Signore, tu lavi i piedi a me?»

Gesù, Messia e Signore,tu ci inviti a consegnarci con umiltà a te e agli altri.La tua Chiesa sia serva dell'umanità,segno della tua misericordia nel mondo.

«Se non ti laverò, non avrai parte con me»

Gesù, Agnello di Dio e Signore,tu sei il Pane di Vita disceso dal cielo.Aiutaci a fare nostra la tua parola di verità:«Non c'è amore più grandeche dare la vita per gli amici».

«Anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri»

Gesù, Redentore e Signore,il tuo esempio ci mette in crisi.Resta con noi e trasforma la nostra vitaper portare abbondanti frutti d'amore.

4. PER RIPRENDERE IL CAMMINO

Anche noi, come Pietro, non vogliamo essere un ostacolo all'azione di Gesù. Il Signore ci conceda la grazia di fidarci di lui e rimanergli fedeli, nonostante i nostri limiti, tradimenti e rinnegamenti. Riprendiamo con speranza il cammino della vita; tutto ciò che facciamo, i nostri impegni quotidiani, diventino un sacrificio vivente, santo e gradito a Dio.

Lavaci i piedi, Signore, donaci di aver parte con te e gustare la dolcezza della tua presenza tra noi.Tu che non ti sei fatto servire, ma ti sei fatto servo, rivelaci la grandezza del tuo gesto, rendici grati per ciò che da te riceviamo e generosi nel condividerlo con tutti.

L’AMORE DI CRISTO CI HA RIUNITI: ESULTIAMO IN LUI.

Chìnati ancora sui nostri piedi infangati, Signore,con la continua offerta che fai di te stesso.

Purifica e rigenera la nostra vita. Fa’ che impariamo da te a servire umilmente senza stancarci, fino al giorno in cui ci farai sedere alla Cena della vita eterna, dove troveremo pace e gioia senza fine.

L'AMORE DI CRISTO CI HA RIUNITI: ESULTIAMO IN LUI.

Come esprimerti la nostra gratitudine,o Dio che indossi il grembiule e ti metti al servizio di noi mendicanti,di noi che siamo indegni e ingrati...

Tu lavi i piedi a noi e il tuo gesto è eccessivo, come la tua tenerezza e il tuo amore. Aiutaci a seguire il tuo esempio, a metterci l’uno al servizio dell’altro, senza distinzioni e differenze, come hai fatto tu.

L'AMORE DI CRISTO CI HA RIUNITI: ESULTIAMO IN LUI.

Non lasciare che il tuo amore gratuito e totale ci lasci indifferenti, o Signore.

Al banchetto dell'Eucaristia attiraci a te,facci vivere della tua stessa vita, trasformaci ogni giorno in offerta preziosa al Padre. Rendici con te dono d'amore per i fratelli, testimoni credibili della forza del tuo Vangelo.

L'AMORE DI CRISTO CI HA RIUNITI: ESULTIAMO IN LUI.

Insegnaci, Signore Gesù, a comprendere e a vivere il mistero della Croce come via sulla quale possiamo incontrarti.

Come tu hai amato, anche noi vogliamo amare;come tu hai vissuto, anche noi desideriamo vivere; come tu hai perdonato, anche noi dobbiamo perdonare. Con te, Gesù, desideriamo camminare ogni giorno.

L'AMORE DI CRISTO CI HA RIUNITI: ESULTIAMO IN LUI.

PADRE NOSTRO…

Preghiamo.Signore Gesù, nella tua Incarnazione hai deposto la veste della divinità, per indossare quella dell'umiltà. Ogni giorno, alla tavola dell'Eucaristia, ti spogli della tua gloria per rivestirci di nuova dignità e ti cingi di misericordia per essere nostro servo. Continua, ti preghiamo, a mettere acqua nel tuo catino. Lavaci non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo. Liberaci dalla schiavitù del peccato, per vivere ogni giorno da figli di Dio. Amen.

L’adorazione prosegue personalmente e in silenzio.

5. INVOCAZIONE E BENEDIZIONE EUCARISTICA

Per quanto ho potuto,per quanto tu mi hai concesso di potere,ti ho cercato e ho desiderato vedere con l'intelletto quel che ho creduto,e molto ho disputato e faticato.Signore Dio mio, mia unica speranza,custodiscimi, perché non cessi di cercarti, vinto dalla fatica,ma continui a cercare il tuo volto, continuando ad ardere.

Donami le energie per cercare te, che ti sei fatto trovare,che mi hai dato sempre più speranza di trovarti.Davanti a te stanno la mia fermezza e la mia infermità:custodisci la prima e guarisci la seconda.Davanti a te stanno la mia scienza e la mia ignoranza:dove apristi la via, accetta che entri;dove mi hai chiuso, apri al mio bussare.Fa' che mi ricordi di te, che ti comprenda, che ti ami.

Agostino d'Ippona, De Trinitate 15.28