Dive e divi di Bruno Oliviero

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52 For Magazine For STAR di Silvestro Bellobono La top model Kate Moss in una splendida foto in bianco e nero, che Bruno Oliviero definisce «molto affascinante. La fotografia è nata in bianco e nero, è come un ritorno alle origini, in un momento nel quale ci sono troppi effetti di Photoshop».

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il libro del fotografo Bruno Oliviero

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For magazineSTARdi Silvestro bellobono

La top model Kate Moss in una splendida foto in bianco e nero, che Bruno Oliviero definisce «molto affascinante. La fotografia è nata in bianco e nero, è come un ritorno alle origini, in un momento nel quale ci sono troppi effetti di Photoshop».

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Per la prima volta, Bruno Oliviero, il grande fotografo che i nostri lettori conoscono benissimo, ci regala un libro in cui non è ritratta solo l’altra metà del cielo. In Dive & Divi, accanto a Sophia Loren e Madonna, troverete Giorgio Armani, Alberto Sordi e Giulio Andreotti: centocinquanta scatti (accompagnati da racconti e aneddoti) tutti da scoprire e da gustare, come quelli che ci regala ogni mese

Uomini e donne

Chiara Conti, la bella attrice nota al pubblico per la sua partecipazione alle fiction Tv Butta la luna, e Il Capitano 2 e, a breve, Ris Roma.

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Giorgio Armani e Madonna sono soltanto due delle numerose icone di stile che hanno posato per l’obiettivo di Oliviero: meritano una citazione Claudia Cardinale, Frank Sinatra, Catherine Deneuve, Mick Jagger, Liza Minnelli, Robert De Niro, Naomi Campbell, Eva Herzigova.

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È difficile trovare un personaggio dello spettacolo, del ci-nema, della politica o della cultura che non abbia posato, o manifestato il desiderio di farlo, per Bruno Oliviero e la sua macchina fotografica. Uscirà a breve Dive & Divi. Virtù e Vizi, il suo sesto libro fotografico (edito da Luigi Reverdito e distribuito da Feltrinelli), in cui una carrellata di immagini immortala le star, italiane e straniere, cattu-randone le giuste espressioni e gli sguardi che rivelano più di mille parole. Come ci spiega egli stesso in questa intervista.

Come nasce l’idea di questo nuovo libro fotografico?«Nasce dalla voglia di voler parlare per la prima volta di moltissimi dei grandi personaggi che ho incontrato e fo-tografato nella mia carriera, per raccontare quel che ho vissuto e cosa penso di loro. Ci sono foto bellissime di attori e attrici, di comici come Ezio Greggio e Alvaro Vita-li, di artisti illustri scomparsi come Nino Manfredi, Alberto

Oliviero ha scoperto tante artiste divenute poi famose: Ornella Muti, Simona Ventura, Anna Falchi, Alessia Marcuzzi sono state lanciate dalle sue fotografie.

Sordi e Mike Bongiorno, di tante bellissime donne come la Loren e la Pampanini. Questo libro è la storia della vita e del nostro Paese».

C’è un elemento che accomuna tutti i volti ritratti nel libro?«No, nel senso che li ho scelti semplicemente a mia discre-zione tra tutti quelli che ho fotografato. Sono 150 immagini frutto di una mia selezione personale. Ne mancano tanti altri perché lo spazio del libro non permetteva di parlarne. Alcuni invece sono da scoprire e voglio farli conoscere di più. Questo libro è fatto per il pubblico e solo ad esso si rivolge».

Alcune foto sono accompagnate da brevi racconti: ci può svelare l’aneddoto più simpatico?«Probabilmente quello che racconto su Alberto Sordi, con il quale ho girato un film, e che era solito invitarmi a cena con lui e portarsi sempre dietro il direttore di pro-duzione al solo scopo di far pagare a lui il conto. Sordi era un uomo straordinario, era avaro per convenienza, perché poi in privato era molto generoso e faceva tanta beneficenza».

Per la prima volta ha deciso di inserire scatti di uomini. C’è un motivo specifico?«Perché volevo parlare di tutti quei personaggi importanti, uomini e donne dello spettacolo. Faccio un esempio: Giu-lio Andreotti è menzionato nel libro come di Mick Jagger poiché, pur non essendo un cantante o un attore, è un divo, è un personaggio importantissimo nella storia della politica italiana».

Qual è la prima emozione che vuole catturare quando immortala un personaggio famoso?«Io cerco sempre di catturare lo sguardo, perché negli oc-chi c’è la vita, è da lì che si capisce quello che la persona vuole comunicare prima ancora che usi le parole. Ho sem-pre cercato di cogliere le emozioni che gli occhi trasmet-tono».

Come è nata la sua passione per la fotografia? E quando ha capito che sarebbe diventata la sua pro-fessione?«Da piccolo giocavo a pallone nelle squadre juniores della Roma ed ero un bravo calciatore. Odiavo fotografare ed essere fotografato. Poi un giorno, in vacanza in Sardegna, presi una macchina fotografica e mi soffermai più di un’ora per immortalare l’attimo in cui gli schizzi delle onde del mare si infrangevano contro uno scoglio. È stato in quel momento che ho capito di voler fare il fotografo. Sentivo di esserci portato per una mia vocazione».

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L’attrice e scrittrice Isabelle Adriani, ritratta in un altro scatto in bianco e nero.

Le piace quando la definiscono “il fotografo delle dive”?«Sì, è una definizione che mi piace perché denota rispet-to nei miei confronti, per tanta gente è un dato di fatto, considerato il numero elevato di star con cui ho lavorato e lavoro. Altre persone mi chiamano “maestro” e ciò mi fa onore. Perciò sono contento di questi appellativi».

Può indicare almeno tre personaggi con cui ha lavora-to di cui conserva un ricordo speciale?«Sono tanti quelli che ricordo con piacere. Se proprio devo fare dei nomi dico Claudia Cardinale e Sophia Loren, per le quali provo molto affetto. E poi, tra i personaggi stranieri, ho un ottimo ricordo di Brooke Shields: quando la foto-grafai per la prima volta lei era la top model del momento, stava su tutte le copertine del mondo, era bellissima».

Cosa pensa dei ritocchi fotografici al computer?«Non sono contrario a Photoshop e ad altri programmi si-mili, però li trovo utili solo per piccoli ritocchi, non certo per trasformare completamente l’immagine delle persone fino al punto di stravolgerla».

Lei è anche un talent scout: cosa consiglia alle ragazze di oggi che vogliono entrare nel mondo dello spetta-colo?«Ho visto nascere artisticamente tante ragazze che oggi sono famose attrici o donne dello spettacolo. La realtà mi ha dato ragione. Il consiglio che posso dare è quello di avere carattere e un cervello, inoltre bisogna studiare, es-sere espressive e avere la voglia di arrivare. E poi ovvia-mente serve tanta fortuna».

Qual è il complimento più bello che ha ricevuto dopo un suo lavoro?«Ce ne sono due in particolare che amo ricordare, perché provengono da grandissimi personaggi. Tempo fa lavorai all’immagine di Giorgio Armani nel mondo, un cartellone che campeggiava ovunque; un giorno le mie figlie, ancora bambine, videro questa insegna in un negozio di Roma, la mamma disse loro che era opera mia e così le piccole vollero entrare; le accolse Armani in persona che davanti a loro spese delle bellissime parole su di me. Il secondo episodio si riferisce a quando vinsi il Premio Campidoglio come miglior fotografo italiano; alla stessa cerimonia fu premiata Monica Vitti che, nel momento in cui ricevevo il riconoscimento, rivolta alle mie figlie disse: “Vostro padre è un grande uomo”. Davvero un bel complimento!».

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Nel libro Alberto Sordi è ricordato come il protagonista dell’aneddoto più simpatico, mentre Sophia Loren è menzionata da Oliviero come una delle attrici con cui ha collaborato per la quale prova più affetto, e che già figurava nel suo precedente lavoro Prime Donne.