DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

104
PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 1 di 104 DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA Immagine di Recco anteguerra

Transcript of DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

Page 1: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 1 di 104

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

Immagine di Recco anteguerra

Page 2: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 2 di 104

TITOLO I

Principi Generali

Page 3: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 3 di 104

ART. 1.00. RIFERIMENTI LEGISLATIVI La presente normativa costituisce strumento gestionale della disciplina paesistico ambientale annessa allo strumento urbanistico generale, ai sensi dell’art. 8 della Legge Regionale 2 Maggio 1991 n° 6 e della Legge Regionale n° 36/1997.

ART. 2.00. DISPOSIZIONI GENERALI Le presenti disposizioni, integrano e specificano quelle disposte al livello locale dal Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico, che in ogni caso sostituiscono, nel regime normativo di ogni singola zona per gli indirizzi, gli obiettivi ed i vincoli nelle stesse contenuti.

ART. 3.00. OSSERVANZA DELLE NORMATIVA L’Autorità Comunale è tenuta alla osservanza delle presenti disposizioni allegate a far parte integrante dello Strumento Urbanistico Generale, in sede di rilascio di qualsiasi titolo abilitativo in materia urbanistico - edilizia, prescritto dalla Legge, con particolare riferimento alle autorizzazioni in materia paesaggistico - ambientale di cui al D. Lgs. N. 42/2004, delegate o da delegare al Comune.

ART. 4.00. ARTICOLAZIONE DELLA DISCIPLINA PAESISTICA Le norme della disciplina paesistica vengono suddivise e distinte in: TITOLO I - Principi generali

• Indicazioni e norme a carattere generale

TITOLO II - Aspetti e norme puntuali dell’assetto vegetazionale e geomorfologico e infrastrutturale

• Indicazioni e norme che interessano tutto il territorio comunale, per quanto riguarda gli interventi sulle aree esterne, sull’assetto morfologico ed infrastrutturale. Esse fanno riferimento al o repertorio dei modelli sulle aree scoperte e indirizzi di tutela attiva sull’ambiente (art. 7)

TITOLO III - Aspetti e norme puntuali dell’ assetto insediativo • indirizzi e norme che interessano tutto il territorio per il solo assetto insediativo la cui Disciplina

Paesistica è articolata: o Repertorio dei modelli di intervento sugli edifici esistenti (art. 8.0);

o Repertorio dei modelli( art. 9.0) riferito ai:

⇒ nuovi volumi minori di servizio in elevazione od interrati (artt. 9.01/9.05) ⇒ ai manufatti incongrui (art. 9.06) ⇒ agli interventi minori dello spazio privato (art. 9.07)

o Repertorio dei modelli di nuova edificazione di tipo specialistico e dei settori (art. 10.0)

TITOLO IV - Aspetti dell’assetto insediativo: rapporto tra la pianificazione urbanistica ed il livello locale

• indirizzi e norme che interessano tutto il territorio per il solo aspetto insediativo la cui Disciplina Paesistica è articolata per ambiti di disciplina così come definiti dal P.U.C.: o schemi di indirizzo della disciplina paesistica per Ambiti ( art. 11)e Distretti (art. 12)

Page 4: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 4 di 104

ART. 5.00. OBBIETTIVI DELLA DISCIPLINA

Gli obbiettivi perseguiti dalla Disciplina Paesistica sono quelli di garantire un equilibrato rapporto del sistema paesaggio, in ragione di possibili modificazioni dettate dal livello di pianificazione per le attività di utilizzo del territorio, in relazione alle esigenze espresse dalla Comunità locale, nel quadro degli indirizzi e dei coordinamenti territoriali disposti dalla Regione Liguria e dalla Provincia di Genova.

ART. 6.00. DEROGHE

Alla presente disciplina è possibile derogare, nel caso di interventi di tipo specialistico sia a carattere pubblico che privato, dimostrando comunque di rispettare i caratteri vegetazionali, geomorfologici ed insediativi del livello locale e territoriale del P.T.C.P. attraverso l’uso dello studio organico d’insieme così come definito dell’art. 32 bis delle Norme di Attuazione del P.T.C.P.

Page 5: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 5 di 104

TITOLO II

ASPETTI E NORME PUNTUALI DELL’ASSETTO VEGETAZIONALE E GEOMORFOLOGICO E INFRASTRUTTURALE

Page 6: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 6 di 104

ART. 7.00. REPERTORIO DEI MODELLI SULLE AREE SCOPERTE E

INDIRIZZI DI TUTELA ATTIVA SULL’AMBIENTE Norme ed indirizzi che interessano tutto il territorio comunale, per quanto riguarda gli interventi che comportino esclusivamente l’assetto geomorfologico e vegetazionale negli interventi sul tessuto morfologico ed infrastrutturale. Esse fanno riferimento in particolare alle seguenti tipologie:

1) tecniche di modellazione del suolo tutela geomorfologica e valorizzazione paesistica di situazioni in stato di deterioramento

2) tecniche d’intervento sui percorsi pedonali e carrabili 3) sistemazioni lungo fiume torrente Recco ed affluenti diretti; 4) sistemazioni della zona di costa ed a mare difesa, tutela e valorizzazione del litorale; 5) punti di interesse panoramico; 6) orientamenti colturali e vegetazionali; 7) tutela e valorizzazione dei corpi idrici e difesa della permeabilità del suolo contermine; 8) prevenzione dagli incendi; 9) tutela siti con materiali archeologici.

I cui modelli fanno riferimento alle seguenti indicazioni di coerenza e di indirizzo: Per ciascuna tipologia vengono specificati gli interventi che risultano coerenti e conformi ad una logica di piena sostenibilità nei confronti del paesaggio e dell’ambiente, quelli che possono considerarsi conformi ove condotti con attenzione e con le condizioni indicativamente descritti e che possono essere integrate in sede di parere dei competenti organi comunali e infine quelli che comunque non risultano compatibili con i caratteri paesistici locali e che pertanto non possono essere consentiti. Ove occorra sono altresì indicati alcuni accorgimenti utili per ridurre l’impatto paesistico delle opere trasformative e che possono costituire riferimento per eventuali prescrizioni operative in sede di rilascio dei prescritti titoli autorizzativi. ART. 7.01. TECNICHE DI MODELLAZIONE DEL SUOLO TUTELA

GEOMORFOLOGICA E VALORIZZAZIONE PAESISTICA DI SITUAZIONI IN

STATO DI DETERIORIAMENTO

ART. 7.01.01. INTERVENTI SU TERRAZZAMENTI, GRADONI E SCARPATA Al fine di inquadrare il modo di intervento sul sistema terrazzato, (che è sommariamente indicato nella tavola allegata alla D.P.) oppure su gradoni e scarpate, si indicano nel seguente repertorio gli aspetti per una giusta definizione degli elementi progettuali che soddisfino le condizioni di inserimento ambientale o di eventuali accorgimenti per un corretto inserimento nel contesto terrazzato d’ambito. interventi tipologicamente conformi Muri in pietra locale di media pezzatura, realizzati a con il sistema a secco disposti a corsi orizzontali, senza l’uso di cementi a vista. Movimenti del terreno sui gradoni o in scarpata attuato con la tecnica del ripristino della cotica erbosa con sistemi di idrosemina o utilizzando tecniche dell’ingegneria agronomica e naturalistica. interventi con discostamenti ammissibili sotto condizioni • Muro in C.A. rivestito con paramento lapideo di tipo locale disposto a corsi orizzontali con minima

stilatura dei giunti e raccordato senza soluzione di continuità con le fasce laterali;

• Per eventuali grandi opere pubbliche,(es.: autostrade ferrovie strade statali o provinciali, argin acquedotti ) possono essere proposti muri in C.A. senza rivestimento lapideo, purché debitamente sagomati in opera con forme ad incisione o rilievi, posti tra la casseratura dell’armatura occorrente per realizzazione e il riempimento in c.a. del muro, la cui campionatura dovrà essere preventivamente sottoposta alla Commissione Edilizia Integrata per l'approvazione;

Page 7: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 7 di 104

• Utilizzo di Muratura tipo "cellulare" purché presenti come superficie da piantumare almeno il 70% di quella in c.a. Tale superficie dovrà essere debitamente inerbita con essenze arbustive tipiche e predisponendo uno schema di arredo.;

• Interventi più imponenti (di cui all’allegato 2 e 3 della legge R. e Nazionale sulla VIA) purchè supportati da uno studio organico d'intervento (S.O.I.) o se necessario della Valutazione d'impatto ambientale, ovvero screening, qualora prevista dalle Leggi in vigore;

• Muri trattati ad intonaco (crose) o tinteggiati secondo prescrizioni della C.E.I. valutate dopo la predisposizione di campionatura e/o fotomontaggi.

interventi non consentiti a) Realizzazione di nuova muratura verticale di contenimento in C.A. senza rivestimento in pietra a vista di

tipo locale; b) Realizzazione di muratura verticale in C.A. ancorché debitamente rivestita, ma senza previsione di

raccordo laterale con le fasce esistenti finitime; c) Realizzazione di scale poste a sbalzo poste ortogonalmente al muro di fascia ovvero parallele, ma

interamente aggettanti (a sbalzo) rispetto al muro di fascia; d) Realizzazione di muratura di contenimento che superi di oltre i cm. 60 in altezza quella del piano

superiore della scarpata o muratura originaria; indirizzi e indicazioni per minimizzare l’impatto

a. Realizzazioni nelle murature di nicchie atte a contenere fioriere; b. Realizzazione di arcature nei muri di altezza rilevante (per grandi opere pubbliche); c. A valle delle opere, ove possibile, predisposizione di diaframma arboreo disposto a ciuffi o a filari di

essenze comuni nel sito.

ART. 7.01.02. INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO STATICO DEI PENDII Al fine di inquadrare in modo completo il sistema di intervento sul consolidamento statico dei pendii si indicano nel seguente repertorio gli aspetti, per una giusta definizione, degli elementi progettuali che soddisfino le condizioni di inserimento ambientale o di eventuali accorgimenti per un corretto inserimento nel contesto d’ambito: interventi tipologicamente conformi • Tecniche di ripristino e di ricostruzione dei muri di sostegno dei terrazzamenti in "pietre a secco", con

pietrame drenante a tergo del muro e al fondo del riporto di terra retrostante, costruite con l'uso esclusivo di pietra locale o assimilabile (calcari marmosi, arenacei e silicei, arenarie calcaree).

• Tecniche tradizionali di riassetto della disciplina delle acque dilavanti attraverso marcata inclinazione della superficie della terrazzatura verso monte e ricavo di un solco di intercettazione e ordinato scorrimento delle acque lungo il margine "di monte" della terrazza stessa, nonché verso uno dei lati terminali, scelto in coerenza con le opere di raccolta delle acque meteoriche dilavanti nei terrazzamenti soprastanti e sottostanti.

interventi con discostamenti ammissibili sotto condizioni • Tecniche di ingegneria naturalistica secondo gli schemi impartiti dalla Regione Liguria (gradonate vive,

palificazioni simili di sostegno a parete doppia, coperture diffuse con ramaglia viva, graticciate, viminate, terre armate ecc...);

• Tecniche di drenaggio sub-superficiale, sia attraverso accorgimenti cui ricorrere in fase di ripristino di settori degradati, sia con sistemi speciali di drenaggio, come sopra, e sub-profondo tramite, per esempio, fori drenanti;

• Tecniche costruttive con rinforzi in calcestruzzo armato perfettamente drenati, purché puntuali, ossia mai a ricostruzione integrale (nel senso della lunghezza) del muro di sostegno e sempre rivestiti con pietra a faccia a vista delle qualità sopra indicate, in conci di spessore non inferiore a cm. 10, di irregolare e sistemati con stuccatura contornante, curando di inserire il settore rinforzato nel più ampio contesto del muro di sostegno senza accostamenti bruschi di raccordo con la morfologia a lato;

• Interventi speciali che coinvolgano il substrato roccioso con opere di protezione e consolidamento (per esempio con ancoraggi reti ecc...);

Page 8: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 8 di 104

• Realizzazione di solchi /cunette apicali, ossia al coronamento superiore dei corpi detritici, per la disciplina delle acque di scorrimento superficiale e l'allontanamento delle stesse dall'intero comparto;

• Restauro, di manutenzione ordinaria e straordinaria e di nuova realizzazione di terrazzature eseguite secondo lo schema più rigoroso già illustrato nell'articolo precedente;

• Nel quadro di un progetto di sistemazione organico ed esteso a tutto il comparto, che comprenda anche opere di disciplina delle acque dilavanti, quali percorsi della rete idrica superficiali;

• Ripristino dell'antica rete di drenante e corriva;

• Coinvolgimento del substrato roccioso, con opere di drenaggio profondo, di protezione e consolidamento (per esempio con ancoraggi), purché giustificati con sintetici, ma pertinenti studi di compatibilità geomorfologica e idrogeologica.

interventi non consentiti Non vi sono indicati elementi non consentiti, in particolare per quanto attiene alla eliminazione di un pericolo con il ripristino in via d’urgenza di situazioni di degrado (interventi di Somma Urgenza). Tale intervento può realizzarsi anche con materiali atipici al contesto purché gli stessi dopo l’intervento, o qualora possibile, in fase post opera, siano oggetto di una verifica puntuale che ne indica l’opportunità o meno di apporre interventi minimizzativi degli impatti. indirizzi e indicazioni per minimizzare l’impatto

a. Realizzazioni nelle murature di nicchie atte a contenere fioriere. b. Realizzazione di arcate nei muri di altezza rilevante (per grandi opere pubbliche)al fine di mitigare il

fronte compatto. c. A valle delle opere, ove possibile, predisposizione di diaframma arboreo disposto a ciuffi o a filari di

essenze comuni nel sito.

ART. 7.02. TECNICHE D’INTERVENTO SULLA VIABILITA’ PEDONALE E

CARRAIA

ART. 7.02.01. PERCORSI PEDONALI E CARRAI Obbiettivo è la tutela dei percorsi pedonali, delle mulattiere e dei sentieri presenti, in particolare nelle parti collinari o fluviali del territorio deve essere affidata a interventi di manutenzione e sistemazione, condotti da attori pubblici o con il contributo di privati, che devono sottostare al seguenti indicazioni di coerenza: interventi tipologicamente conformi Recupero e manutenzione straordinaria con tecniche e uso dei materiali e delle modalità costruttive analoghe a quelle utilizzate in origine, o comunque con tecniche tradizionali che possono garantire un trattamento adeguato del fondo, che deve risultare il più possibile filtrante. Sono da preferirsi o da prescriversi modelli "naturali" con le pavimentazioni tradizionali in ciottoli, pietra o mattoni messi in opera a taglio a coltello secondo modelli tradizionali già comuni in zona. (es. marcatura centrale del sentiero) .

interventi con di scostamenti ammissibili sotto condizioni a) si potranno realizzare pavimentazioni in lastricato di arenaria, in accoltellato di mattoni misto a cordoli

di arenaria, in acciottolato con particolare riguardo agli schemi progettuali degli incroci di pavimentazione negli attacchi con altre vie di comunicazione;

b) stabilizzare e consolidare scarpate e sponde, facendo il più possibile uso di tecniche dell'ingegneria naturalistica" (gradonate vive, palificazioni simili di sostegno a parete doppia, coperture diffuse con ramaglia viva, graticciate, viminate, terre armate ecc...);

c) ricavare analogicamente punti di sosta, moderatamente attrezzati, in posizioni panoramicamente importanti;

d) provvedere ad apporre segnaletica in termini altrettanto attenti alla sua funzione e compatibilità ambientali;

e) i percorsi pedonali potranno essere dotati di corrimano, di cestini porta rifiuti panchine ed ogni altro elemento di arredo, aree per pic nick, tavole di orienting, e informazioni varie sul sistema territoriale, con esclusione di quelle a carattere meramente pubblicitario;

f) tutti i percorsi potranno essere migliorati sotto il profilo del superamento delle barriere architettoniche anche in deroga ad eventuali vincoli di tipo paesaggistico, purché supportate da idoneo studio d’inserimento ambientale;

Page 9: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 9 di 104

g) ove le condizioni dei tracciati lo consentano, sono ammesse sistemazioni volte alla facilitazione dell'esercizio del cicloturismo montano, con obbligo, in ogni caso, di conservazione di pavimentazioni a carattere naturale;

h) i progetti di nuovi percorsi carrai e di penetrazione nei fondi agricoli, che sono ammessi in tutti gli ambiti e progetti norma, devono tenere conto del sistema infrastrutturale e garantire nel loro passaggio la maggior aderenza possibile alla morfologia dei luoghi evitando tagli netti, effettuando anche numerosi cambi di “livelletta”, anche se comportanti pendenze maggiori se necessario, evitando il più possibile l’eliminazione di alberature ed effettuando la dimostrazione e il controllo della regimazione delle acque superficiali.

indirizzi e indicazioni per minimizzare l’impatto

a. ampliamento del percorso senza creare eccessivi tagli o ferite nella morfologia, ma ricomponendo il sistema terrazzato, sia a valle sia a monte;

b. creare aree di manovra o di interscambio anche a sbalzo meglio se negli ampliamenti stradali vi sia raccordo a monte e a valle senza soluzione di continuità con l’intorno;

c. miglioramento del sistema di illuminazione, sia pubblica sia privata adottando la tipologia dei corpi luce già presente nell’ambito territoriale oppure quello “a tartaruga”o incastonato nella muratura;

d. sono da suggerire le pavimentazioni che prevedono la parte centrale lasciata in terra battuta e quella laterale lastricata generando il sistema del passaggio così detto a “trottatoio”;

e. miglioramento degli incroci veicolari tra due viabilità; f. previsione di un sistema integrato di sicurezza e con marciapiedi; g. previsione del passaggio interrato del sistema urbanizzativo di canalizzazione delle reti; h. canalizzazione delle acque bianche e meteoriche; i. previsione d’eventuale slarghi per nuovi parcheggi pubblici; j. previsione di punti di belvedere con segnaletica appropriata al caso; k. allargamento per riqualificazione del sistema di regimazione delle acque e miglioramento della

sicurezza dei muri d’ala; l. nelle strade a carattere viabilistico (statali, provinciali e comunali) preesistente sarà sempre

possibile mantenere, senza soluzione di continuità, la pavimentazione preesistente anche in materiale bituminoso.

interventi non consentiti

• nelle pavimentazioni sono assolutamente da evitare il ricorso a materiali asfaltaci o in cemento e materiali ceramici smaltati, qualora gli stessi non siano già presenti sul percorso;

• nelle "crose", è vietato alterare sia le pavimentazioni originarie o tradizionali, sia le murature laterali, il ripristino deve pertanto avvenire senza soluzione di continuità con l’uso dei materiali e delle tecniche di costruzione esistenti ante intervento.

Page 10: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 10 di 104

ART. 7.03. INDICAZIONI SULLE SISTEMAZIONI LUNGO FIUME

TORRENTE RECCO ED AFFLUENTI DIRETTI

ART. 7.03.01. RIQUALIFICAZIONE DEL TORRENTE RECCO E SUOI AFFLUENTI Obbiettivi generali della pianificazione in corrispondenza della zona del torrente Recco e suoi affluenti sono:

1. riqualificare l’ambito del torrente e dei suoi margini attraverso un programma di controllo sugli interventi ammissibili e di stimolo verso la introduzione di coerenze che superi l’attuale frammentazione e ne ricostruisca una immagine complessivamente unitaria;

2. valorizzare le presenze storiche, d’immagine costruita e d’ambiente tuttora presenti quali elementi polari dell’immagine, definendone i caratteri di un corretto inquadramento delle loro modalità di conservazione;

3. individuare specifici modelli di intervento in ordine alle singole componenti anche minute del territorio, con particolare riferimento al trattamento dei margini fluviali, privilegiando ove ancora possibile gli elementi di rinaturalizzazione in particolare in alveo;

4. definire i caratteri compositivi delle trasformazioni di maggior consistenza, aventi diretto rapporto visuale con l’immagine generale del fondovalle.

Fatte salve analitiche disposizioni per singoli settori oggetto di specificazione nel seguito delle presenti norme, sono da osservarsi i criteri di intervento che seguono: indirizzi e indicazioni Difese spondali esistenti Le difese spondali esistenti, caratterizzate dalla prevalente presenza di rivestimenti in calcestruzzo lasciato visto, in molti casi largamente degradato, definendo per le stesse l’indirizzo di riqualificazione, ovvero attraverso lo studio del Piano di Bacino Provinciale che ne preveda la possibilità di modifica per migliorare l’aspetto del suo waterfront con il tessuto edilizio cittadino. Ponti e Coperture e viabilità Coerentemente con le definizioni pianificatorie generali viene indicata la previsione di copertura del Torrente Recco all'imbocco con l'incrocio con Via Fieschi / S.S. N. 333 con l’accesso autostradale, dove risulta indispensabile ricreare una piastra per poter realizzare una rotonda al fine di migliorarne la sicurezza della viabilità, con eventuali limitazioni del Piano di bacino provinciale o di verifiche idrauliche. . Compatibilmente con i caratteri tecnici del manufatto, che si conformerà ai criteri dimensionali da definirsi in sede di progetto esecutivo, la sistemazione superficiale dovrà congruamente raccordarsi con il contesto attraverso una definizione degli elementi di arredo pubblico che privilegi la continuità con gli elementi dell’intorno, al fine di non evidenziare l’immagine della semplice copertura. I Ponti di nuova realizzazione previsti dal P.U.C. devono essere integrati dallo studio di inserimento ambientale, in particolare per quanto attiene il nodo delle spalle del ponte, l’ideale è un ponte a luce unica poggiante sulle spalle o con contropelo. Sono sempre attuabili tutti quegli interventi che migliorano la viabilità sia pedonale che ciclabile sul lungo fiume anche a sbalzo sugli argini esistenti, con eventuali limitazioni del Piano di bacino provinciale o di verifiche idrauliche. Arredi urbani E’ suggerita la formazione di elementi a siepe vegetale di aiuole, aree verdi, fontane eventuali rotonde di smistamento traffico veicolare creazioni di stalli di parcheggio, la sistemazione di percorrenze esclusivamente pedonali, la riduzione all’indispensabile delle pavimentazioni in manto bituminoso, con l’impiego per le superfici non carrabili di pavimentazioni in elementi lapidei naturali (pietra) atti a creare un disegno di una certa valenza e coerente con il sistema.

Page 11: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 11 di 104

ART. 7.04. INDICAZIONI SULLE SISTEMAZIONI DELLA ZONA COSTIERA

E MARINA - DIFESA, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL LITORALE

ART. 7.04.01. RIQUALIFICAZIONE DEL FRONTE MARE L’obbiettivo è quello operare una riqualificazione del fronte a mare della città, proprio della pianificazione generale, dovrà essere perseguito attraverso lo sviluppo attuativo delle seguenti indicazioni metodologiche:

1. consentire una fruizione pedonale del litorale priva di soluzioni di continuità, capace di riconnettere linearmente la sequenza delle dotazioni e degli spazi pubblici e di sistematizzarli rispetto alle penetrazioni ortogonali dal Centro cittadino;

2. valorizzare, la parte centrale in corrispondenza di Lungomare Bettolo caratterizzandola quale "piazza a mare" quale sito di particolare rilevanza nella fruizione collettiva degli spazi urbani;

3. sistemare in modo appropriato la fruibilità della passeggiata a mare valutandone l’accessibilità sia veicolare che pedonale o ciclabile favorendone in particolar modo queste ultime e realizzando strutture di parcheggio sotterranee;

4. individuare una sistemazione stabile e "sicura" anche agli effetti dell'azione del battente marino, dei rapporti tra aree di balneazione, ormeggio, alaggio e ricovero delle imbarcazioni, defluenza del torrente Recco, con particolare riguardo alla definizione paesistica dei siti interessati;

5. definire compiutamente i caratteri compositivi dell'edificazione presente, sia per quanto riguarda i rapporti visuali delle fronti degli edifici con il litorale, che per quanto concerne il consolidamento in forme appropriate dei manufatti isolati aventi funzione compatibile;

6. rafforzamento di una polarità organizzata di forte valore d'ambiente, in grado di accentuare il rapporto della città con il suo fronte a mare, disponibile per una fruizione turistica, balneare, nautica e naturale in termini protetti attraverso un P.U.O. o concorsi di progettazione che ne prevedano un più ampio aspetto;

7. in linea generale dovrà essere prevista la conservazione delle essenze arboree e di valore d’ambiente e ne dovrà essere curata l’integrazione o eventuale sostituzione con essenze di pari valore;

8. le nuove sistemazioni, sia relative a nuove piantumazioni sia per la formazione di bordure vegetali, dovranno prevedere l’impiego di essenze compatibili con l’ambiente litoraneo attraverso uno studio agronomo specifico;

9. è da suggerire in sede di progettazione definitiva la creazione di aiuole o vasche vegetate in Lungomare Italia, a separazione tra la strada tra Corso Garibaldi e nella passeggiata fino a punta S. Anna e nella sistemazione della piazza a mare.

Recco Pagode sul mare

Page 12: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 12 di 104

ART. 7.04.02. DIFESA E VALORIZZAZIONE DEL LITORALE La difesa, tutela e valorizzazione del litorale è auspicata e perseguita come obbiettivo primario. Sono pertanto ammissibili tutti gli interventi di riqualificazione in senso ordinato di tutti gli elementi che contribuiscono al sistema di paesaggio costiero. Gli obiettivi di cui in epigrafe, sono tratteggiate anche nelle relazioni geologiche allegate e negli studi di settore opportunamente predisposti. Sarà sempre possibile inserire massi a difesa dell’abitato purché collocati in maniera ordinata e definiti attraverso uno studio di compatibilità sotto il profilo paesistico degli elementi da inserire nel paesaggio (tipo e materiale da utilizzare). Sarà possibile migliorare i passaggi a mare e le percorrenze nonché migliorare la passeggiata attuale attraverso uno studio accurato che ne studi gli elementi ricorrenti che meritano di essere individuati come riferimento progettuale. Sarà sempre possibile effettuare opere di consolidamento delle scarpate, falesie ed inserire elementi di riparo dalla caduta o distacchi di massi.

Page 13: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 13 di 104

ART. 7.05. INDICAZIONI SULLA SISTEMAZIONE DI PUNTI DI INTERESSE

PANORAMICO

ART. 7.05.01. PUNTI DI INTERESSE PANORAMICO L’obbiettivo è quello di preservare le visuali panoramiche esistenti che vanno valorizzate attraverso il miglioramento della veduta verso lo spazio all’intorno. I punti di interesse panoramico sono quelli indicati nella tavola allegata alla presente DP. : interventi tipologicamente conformi Nei punti di interesse panoramico è possibile allestire piccole aree attrezzate di belvedere composta da:

• panchine; • tavoli pic nic; • tavola orienting; • recinzioni di tipo filtrante; • ed ogni altro elemento finalizzato al miglioramento della accessibilità e visibilità.

interventi non consentiti:

• elevare muri di cinta o erigere recinzioni compatte e diaframmanti, verso la veduta; • piantumare alberature di alto fusto; • modificare il livello del terreno in maniera tale da compromettere il sistema caratterizzante il quadro

paesaggistico in atto.

Page 14: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 14 di 104

ART. 7.06. ORIENTAMENTI COLTURALI E VEGETAZIONALI

ART. 7.06.01. INDICAZIONI A CARATTERE VEGETAZIONALE L’obbiettivo e quello di perseguire il mantenimento e la sopravvivenza dell'oliveto e delle superfici boscate ove ancora presenti. In particolare il primo risulta protetto attraverso provvedimenti legislativi e regolamenti - regionali, nazionali e comunitari - mirati allo scopo, il secondo risulta spontaneo e da salvaguardare da compromissioni. interventi tipologicamente conformi Nel caso di inserimento di nuove essenze arboree e medio arbustive o sostituzione di quelle esistenti:

• La vegetazione di alto fusto, da mantenere o mettere a dimora nei giardini di collina e nei campi aperti, va scelta fra le specie autoctone o naturalizzate e in particolare si segnala l’opportunità della scelta fra le essenze della gamma della macchia mediterranea;

• E’ consentito l’inserimento di essenze arboree ed arbustive non autoctone solo in casi di arredo urbano pubblico scelto attraverso studi adeguati di inserimento d’ambito, comprendenti studi specifici che ne indicano l’opportunità tecnica.

• Il suolo boscoso non insediato, può essere oggetto di consolidamento funzionale al suo

patrimonio arboreo (di latifoglie, di latifoglie con conifere, di conifere). In esso sono ammissibili tutte le tecniche di coltivazione e mantenimento dello stesso, in particolare:

• Sono ammissibili rare e limitate operazioni di disboscamento al solo scopo di creare radure ospitali: esse non possono in ogni caso alterare l'assetto geomorfologico e paesistico.

• La tutela del suolo boscato o agricolo, che diventi pertinenza di costruzioni, deve essere regolamentata attraverso "schema di manutenzione" da inserire nella convenzione attuativa se prevista.

• È sempre consentita, previa richiesta d’autorizzazione alle autorità preposte e ai sensi della vigente normativa di polizia forestale, il prelievo di "lettiera".

Page 15: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 15 di 104

ART. 7.07. DIFESA, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI E

DEL SUOLO CONTERMINE

L’obbiettivo è quello di perseguire il mantenimento e la corretta raccolta e percorsi delle acque pubbliche presenti nel territorio:

• prese o convogliamento d’acque pubbliche; • tutela delle sorgenti; • mantenimento dei franchi di portata nei torrenti.

interventi ammissibili sotto condizioni: • Sono ammissibili tutte le opere di miglioramento dell’assetto idrogeologico debitamente valutate

dall’autorità preposta. • Nel caso di specifici studi di settore che ne hanno consentito la specifica autorizzazione degli Enti

competenti, sono ammissibili interventi anche più incidenti sull’aspetto paesistico ambientale. • Lungo i corsi dei due principali corsi d'acqua, torrente Verzemma e torrente Recco nel momento in

cui si dovesse intervenire, in qualsivoglia intervento di sistemazione delle loro sponde, sono da prescrivere l'impiego di tecniche dell'ingegneria naturalistica, favorendo, in ogni caso, la tutela e il mantenimento del disegno del reticolo idrografico minore.

Interventi non consentiti: Lungo i rii ed i corsi d'acqua minori sono vietati gli interventi d’alterazione dell'assetto naturale del suolo in particolare:

• le opere di alterazione dell’assetto idrogeologico quale la deviazione di percorsi dei beudi; • le tombinature di rivi, ove non sia esplicitamente consentita dagli organi di controllo del sistema

idrologico superficiale attraverso la gestione del Piano di Bacino.

Page 16: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 16 di 104

ART. 7.08. PREVENZIONE DAGLI INCENDI 7.08.1. L’obbiettivo è quello di generare sul territorio una salvaguardia primaria contro gli incendi, pertanto i principali percorsi, mulattiere e sentieri, possono essere muniti di colonnine per gli attacchi degli idranti. 7.08.2. Nelle situazioni di grave carenza è possibile predisporre vasche per la raccolta delle acque piovane da disporsi in interrato o seminterrato (max fuoriuscita dal terreno m. 1.00). 7.08.3. Il lotto secondario, necessario per l’edificazione (come asservimento) in vicinanza di aree boscate, deve essere mantenuto a cura del titolare, sgombrato dai materiali e dalla vegetazione superflua facilmente combustibili e, dove agevole, dalle strade pubbliche munito di colonnina per l'attacco degli idranti. 7.08.4. In caso di nuova edificazione in particolare nelle zone collinari, il lotto secondario (come sopra definito) a margine dell’edificio dovrà essere:

• dotato di eventuale cisterna se in punti strategici; • mantenuto, a cura del titolare, sgombrato dai materiali e dalla vegetazione superflua facilmente

combustibili.

Page 17: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 17 di 104

ART. 7.09. TUTELA SITI CON MATERIALI ARCHEOLOGICI 7.09.1. L’obbiettivo è quello di tutelare la scoperta di siti dove è presumibile la presenza di materiali archeologici essi risultano tutelati mediante:

• vincoli istituiti ai sensi della legislazione vigente; • salvaguardia di contesti segnalati nella letteratura specializzata in particolare nei siti indicati come

Manufatti Emergenti (M.E. di P.T.C.P. da studiare). interventi consentiti: Nelle porzioni del suolo, vincolato o salvaguardato come sopra, sono sempre possibili :

• attività di studio, ricerca, scavo e restauro dei beni tutelati nonché interventi di trasformazione connessi a tale attività, dove di iniziativa e gestione di enti e istituti scientifici autorizzati;

• attività agricole secondo gli ordinamenti colturali in atto all'entrata in vigore delle presenti norme, purché l'escavazione non scenda in profondità nel sottosuolo oltre i m. 1,00 è palese segnalare l’obbligo per il proprietario di informare l’autorità preposta, di eventuali ritrovamenti, ai sensi di legge;

• attività edilizia privata o pubblica, purché se del caso, autorizzate dalla competente Soprintendenza archeologica;

• interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle costruzioni o manufatti o recinzioni preesistenti all'entrata in vigore delle presenti Norme.

Page 18: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 18 di 104

TITOLO III

ASPETTI E NORME PUNTUALI DELL’ASSETTO INSEDIATIVO

Page 19: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 19 di 104

ART. 8.00. REPERTORIO DEI MODELLI DI INTERVENTO SUGLI EDIFICI

ESISTENTI E DI NUOVA REALIZZAZIONE CON RIFERIMENTO ALLA

SPECIFICA TIPOLOGIA ADOTTATA

In sede del progetto di intervento su edifici esistenti, l’individuazione del tipo edilizio di riferimento è obbligatoria per tutti gli interventi comportanti modifiche paesisticamente rilevanti:

• della composizione volumetrica con addizioni di qualsiasi tipologia • della composizione dei prospetti; • del numero e forma delle bucature; • della copertura; • di porzioni rilevanti delle sistemazioni esterne.

L’individuazione della tipologia deve essere svolta con riferimento ai caratteri significativi del fabbricato tendenzialmente riconducibili alla sua forma originaria, a prescindere dalla presenza d’aggiunte stilisticamente incongrue o di rimaneggiamenti formali, salvo che gli stessi non conducono ad un’evoluzione del tipo originario verso un nuovo tipo riconoscibile. Il repertorio tipologico degli edifici esistenti può essere tradotto in termini semplificati nelle elencazioni che seguono, che scaturiscono da un esame puntuale dell'edilizia di base presente: art. 8.01. EDIFICI DI MATRICE RURALE:

edifici di tipo colonico a blocco semplice

edifici urbani ed extra urbani aggregati a schiera

art. 8.02.

VILLE URBANE, PERIURBANE O RURALE:

edificio a villa otto-novecentesca

edificio di tipo padronale ”villa agricola”

edificio a villa di tipo razionalista

edificio extraurbano a villa moderna

art. 8.03. EDIFICI A BLOCCO O IN LINEA

edificio urbano in linea ed a blocco ante 1940

edificio urbano in linea ed a blocco post 1945 (facenti parte

del piano di ricostruzione)

edificio urbano in linea ed a blocco recente (dopo anni 1950) Per ciascun tipo qui sopra elencato, posto che ne sia prevista la possibile alterazione o modifica dalle Norme di Attuazione del P.U.C., sono indicati di seguito i modi di intervento sotto il profilo paesistico ambientale:

1. il modo sempre consentito; 2. il modo consentito, ma sotto determinate condizioni; 3. il modo di intervento non ammissibile.

Page 20: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 20 di 104

ART. 8.01. EDIFICI DI MATRICE RURALE Si possono distinguere due tipologie principali - art. 8.01.01 - Edifici di tipo colonico a blocco semplice

- art. 8.01.01 - edificio urbano ed extra urbano aggregato a schiera di ciascuna tipologia si è voluto indicare un repertorio di riferimento che ne interpreti la lettura ed i modi di intervento sull’esistente, ed eventualmente dare uno spunto per un’eventuale possibile interpretazione progettuale ex novo.

ART. 8.01.01. EDIFICIO DI TIPO COLONICO A BLOCCO SEMPLICE Definizione: L’edificio a blocco semplice è definibile come “unità abitativa mono o bifamiliare organizzata come residenza isolata, generalmente a blocco su due piani (oltre all’eventuale seminterrato utilizzato come accessorio)”. Ha origine come residenza per il conduttore dei fondi agricoli circostanti. Documentazione fotografica indicante un esempio:

Foto storica edificio rurale isolato a blocco

ART. 8.01.01.01. LETTURA DELL’EDIFICIO TIPO COLONICO A BLOCCO SEMPLICE

Caratteri compositivi Organismo edilizio semplice, con presenza di elemento monocellulare rettangolare, in genere di due piani fuori terra, con copertura tendenzialmente a due falde, cui possono essere stati aggregati per giustapposizione corpi elementari minori, secondo moduli ridotti della dimensione di un locale, sia ad uno che a due piani fuori terra. Tipologia dei prospetti Semplice, con bucature rettangolari, limitata o nulla presenza di balconi a sbalzo, rivestimento con manto intonaco, presenza eventuale di ringhiere a disegno molto semplice o di parapetti pieni. Copertura

Page 21: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 21 di 104

Copertura del corpo principale a due falde. Copertura dei corpi minori in analogia con quello principale nel caso di stessa altezza; mentre nel caso di altezza minore di un piano copertura si ha una sola falda o copertura piana. Sporto di gronda limitato senza elementi strutturali particolarmente aggettanti. Discostamenti di frequente presenza Presenza di corpo di fabbrica a tre piani fuori terra, in questo caso si avranno generalmente coperture del corpo principale a padiglione. Isolata presenza di porzioni di perimetro lasciate a paramento in pietra faccia a vista. Presenza a livello di basamento di corpi minori, che presentano spesso muratura a vista in pietrame. Presenza di superfetazioni in genere sui retri dell’edificio, appesi su mensole e contenenti servizi igienici. Con più aggiunte laterali continue fino al tetto il tipo muta, da blocco si trasforma in aggregato a schiera, in particolare quando il tipo a blocco ha la copertura a due falde.

ART. 8.01.01.02. DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SULL’EDIFICIO COLONICO A BLOCCO SEMPLICE Modi d’intervento conformi

Sui caratteri architettonici compositivi Interventi che conservano sostanzialmente inalterato l’involucro volumetrico esistente. Interventi che ne prevedono l’integrazione attraverso la giustapposizione di un massimo di un corpo minore costituito da semplice modulo di forma regolare, mantenendo il rapporto tra gli elementi edificati senza modifiche della forma delle coperture o d’incremento del numero dei piani. Gli interventi progettati, sia in conformità ad un processo critico d’interpretazione di modi d’accrescimento volumetrico, sia nel rispetto degli elementi compositivi e linguistici che in ogni caso caratterizzano l’edificio principale, ed un corretto rapporto con l’originaria preesistenza, per un giusto inserimento paesaggistico. Sui prospetti Interventi che non modificano sostanzialmente il rapporto tra vuoti e pieni, ovvero tra superfici finestrate e piene della facciata, ma sono rivolti ad adeguare i valori dei rapporti illuminanti di tipo igienico sanitario dell’edificio. Interventi che non introducono elementi aggettanti quali i balconi. Interventi che non modificano, con eventuali sostituzioni, l’uso dei materiali originari che sono presenti sull’involucro esterno (soglie, architravi, paramenti, strutture lignee, infissi ecc…). Sulla copertura Interventi che conservano sostanzialmente la forma e che non modificano con sostituzioni l’uso dei materiali originari. Modi d’intervento edilizio con discostamenti ammissibili e linee guida per interventi di

progettazione

Interventi più incisivi potranno essere considerati ammissibili laddove siano progettati nel rispetto degli elementi compositivi e linguistici che caratterizzano l’edificio principale, in conformità a un processo critico di interpretazione di modalità di accrescimento volumetrico, che garantisca per composizione, impiego di tecnologie e materiali, un corretto rapporto con la preesistenza ed un positivo inserimento paesaggistico. S’indicano alcuni criteri e condizioni per migliorare l’inserimento ambientale riferiti ai seguenti aspetti: Sui caratteri architettonici compositivi Sono ammessi interventi d’incremento realizzato per giustapposizione laterale del nuovo volume (cambiamento da tipologia a blocco verso tipologia a schiera) alle seguenti condizioni:

� quando l’edificio a blocco ha copertura a due falde con colmo parallelo alle fasce; � quando può a partire dal livello più basso;

Page 22: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 22 di 104

� quando vi è aderenza del nuovo corpo al fabbricato principale per una lunghezza non minore di ½ estesa a tutto il lato del prospetto interessato;

� solo se la copertura verrà impostata alla quota di gronda in misura diversa da quella del corpo principale, meglio se leggermente più bassa, e deve mantenere in ogni caso le falde con colmo parallelo a quello esistente nel corpo originario.

E’ ammessa la collocazione dell’integrazione in sopraelevazione sul corpo di fabbrica laterale già esistente, mantenendo un dislivello di un piano tra il corpo laterale e quello principale. Sono ammessi interventi di sopraelevazione totale dell’ultimo piano fino a raggiungere un massimo di tre piani fuori terra mantenendo inalterato il sistema ordinatore originario (sedime originario, allineamento delle bucature, sistema di copertura, coloriture esterne). È ammessa l’integrazione di un corpo sul retro, meglio posizionato al centro del prospetto, che partendo da terra arrivi fino alla copertura. Quest’ultima si dovrà collegare senza soluzione di continuità con falde dell’edificio esistente (perpendicolari a quelle esistenti e che si vanno ad incastrare contro la falda). Sui prospetti La modifica ai prospetti è ammessa purché non stravolga i rapporti tra vuoto e pieno delle bucature e comunque non vengano introdotte aperture che si discostano come dimensioni in larghezza in misura eccessiva rispetto alle preesistenti. I balconi possono essere introdotti negli edifici su tre livelli, la progettazione del poggiolo potrà essere inserita solo se riferita ad un solo infisso di accesso e se presenta dimensioni non superiore al 20% del doppio della larghezza dell’infisso su cui insiste l’elemento aggettante. In alternativa al balcone è ammesso il porticato a livello basamentale con soprastante terrazzo, purché presenti i piedritti di consistenti dimensioni almeno 50 cm. di larghezza, e con presenza di architrave con marcata arcatura ovvero in orizzontale. Sulle coperture ed elementi accessori Da padiglione a doppia falda in analogia alla composizione precedente, mantenendo il colmo parallelo alla fascia. È ammesso l’inserimento di lucernai filo falda, in misura massima di un lucernaio ogni fila di bucature di facciata in corrispondenza sottostante. Gli abbaini sono ammessi alle seguenti condizioni:

- Dovranno essere arretrati di almeno da 0,80 a 1,50 m. dal muro perimetrale del prospetto principale;

- Avere copertura a due falde e colmo trasversale o parallelo alla quota di gronda e deve essere comunque impostato a quota inferiore a quella del colmo principale;

- Il manto di copertura dovrà essere realizzato in conformità e senza soluzione di continuità nell’uso dei materiali alla preesistenza, il fronte potrà essere in muratura intonacata o rivestito in ardesia, l’apertura finestrata non dovrà superare gli 80 cm. di larghezza;

- La superficie coperta per la messa in opera degli abbaini non dovrà superare 8% della superficie di copertura;

- Dovranno essere posti in allineamento con le bucature sottostanti. Prescrizioni del buon costruire riferiti sia al recupero con possibili integrazioni

volumetriche, sia alle indicazioni per la progettazione di nuovi edifici : Sulla copertura - Materiali di copertura

- Il manto di copertura dovrà essere preferibilmente realizzato in ardesia, sovrapposti di 1/3 con la realizzazione di colmi in laterizio, in ogni caso congruo con la copertura dell’edificio principale. Solo se l’edifico oggetto di intervento o di ampliamento presenta una copertura in laterizio alla marsigliese potrà essere mantenuta in tale materiale, altri materiali sono da ritenersi incongrui;

- Dovranno essere conservate le composizioni esistenti, a doppia falda o padiglione o piana; - Nelle nuove progettazioni, qualora all’intorno dell’area d’intervento la presenza delle coperture

in laterizio risulti prevalente, si può richiedere l’utilizzo di tale materiale, dimostrandone in ogni caso nei documenti progettuali la prevalenza del materiale proposto. Il riferimento di studio deve essere rapportato alla zona d’ambito urbanistico in cui ricade l’edificio oggetto d’intervento;

Page 23: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 23 di 104

- Quando la copertura è in pietra (tipo losa) potrà essere sostituita solo con l’ardesia. - cornicione

Lo sporto di gronda dovrà conservare le cornici e gli elementi architettonici nella loro configurazione originaria ed inoltre:

• in assenza di sguscio alla “lombarda” o cornice alla radice del tetto lo sporto non potrà superare 40 cm. dal filo esterno della muratura perimetrale;

• in caso di presenza dello sguscio non potrà superare cm. 60. Gronde e pluviali dovranno essere realizzati con lamiera di rame, di ferro zincato o di zinco a sezione semicircolare, ovvero previste all’interno del cornicione stesso.

- Camini sfiati canne fumarie Camini e sfiati o altri elementi similari dovranno essere realizzati in muratura e finiti in intonaco in arenino alla genovese e con cappello alla genovese. Al fine di messa a norma degli impianti esistenti, con la realizzazione di nuove canne fumarie, quest’ultime dovranno avvenire all’interno della muratura in casi particolari di non eccessiva emergenza nel contesto paesistico d’ambito (retri), potrà essere presa in considerazione la sistemazione in esterno alla facciata dell’edificio e ci si dovrà attenersi alle seguenti minimizzazioni:

• coloritura della canna in acciaio con la stessa tinta della facciata; • rivestimento della stessa con camicia muraria a forma rettangolare o quadrata successivamente

intonacata e tinteggiata senza soluzione di continuità con l’edificio. - Muretti d’attico

Il muretto d’attico è preferibilmente consentito solo in presenza di una copertura a padiglione; Nel caso in cui siano preesistenti, vanno mantenuti e ripristinati, nel caso di nuova realizzazione l’altezza non potrà comunque superare 30 - 50 cm.

- Volumi tecnici e spazi per l’alloggiamento di serbatoi, qualora non sia possibile individuarne altra posizione, dovranno essere contenuti in una struttura in muratura finita in arenino alla genovese composta in coerenza con i caratteri della copertura e in ogni modo non emergente dalla linea di colmo principale.

Sui prospetti e rapporto con l’intorno - finiture e rivestimenti

Le facciate dovranno essere realizzate con finitura in intonaco rifinito con arenino alla genovese, in caso di facciate esposte a nord, qualora siano presenti materiali incongrui, quest’ultimi dovranno essere rimossi e sostituiti con materiali appropriati quali lastre d’ardesia opportunamente graffate e realizzati secondo la tipologia ligure.

- zoccoli e basamenti La fascia basamentale, per un’altezza compresa tra i 70 e 90 cm. potrà essere rivestita in lastre d’ardesia messa in opera con becco di civetta o evidenziata con intonaco strollato alla genovese, tinteggiato in grigio scuro, ovvero semplicemente dipinto.

- coloriture e decorazioni Quando rilevabili sono da mantenersi le decorazioni dipinte e le quadrature iconiche storiche utilizzando le stesse tecniche costruttive o pittoriche ovvero eseguendo un accurato restauro. Nel caso che si renda necessaria l’eliminazione dell’intonaco di facciata decorata, fino al vivo della muratura, occorrerà effettuare un rilievo preliminare dell’apparato pittorico originario che dovrà essere ridipinto sul nuovo intonaco con pitture ai silicati o affresco nei casi di particolare importanza. Le tinteggiature dovranno essere scelte nei colori della gamma chiara delle terre predisponendo apposite campionature all’U.T.C. per l'assenso. Sono sempre auspicabili le proposte di decorazioni pittoriche su superfici che ne siano prive predisponendo apposite campionature all’U.T.C. per l'assenso.

- portoni I portoni d’ingresso dovranno essere realizzati in legno, o altri materiali purché colorati in tonalità del verde scuro opaco o color legno scuro o in marrone scuro, con disegno tipico genovese, con l’evidenziazione del telaio, zoccolo e traversa, con o senza pannellature. È altresì ammesso l’impiego di rivestimento in lamiera chiodata riverniciata. Sono ammesse bucature sopraluce secondo le tipologie tradizionali.

- pensiline sovrapporta Le pensiline sovrapporta non dovranno sporgere oltre i cm. 120 dal filo esterno di facciata, dovranno essere realizzate in ardesia con semplici elementi di sostegno di ferro o, in legno.

Page 24: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 24 di 104

- serramenti e infissi I serramenti esterni dovranno essere previsti di dimensioni regolari, esclusivamente in legno verniciato, oppure in metallo preverniciato, in entrambi i casi di colore bianco. Le specchiature dovranno essere ad ante a crociera sia semplice sia multipla. I serramenti oscuranti dovranno essere realizzati unicamente con persiane alla genovese di legno verniciato di colore verde scuro o in metallo preverniciato in colore verde scuro.

- soglie, piane, davanzali Soglie, piane e davanzali devono essere realizzati in ardesia o altra pietra grigia, in marmo bianco o pietra serena.

Modi di intervento non ammissibili

In linea generale non è ammesso quanto si discosta da quanto sopra indicato, fermo restando che attraverso una dimostrazione accurata sia possibile addivenire ad interventi più incidenti sulla tipologia e sull’uso dei materiali e sulle proposte di ampliamento. Sono da ritenersi non ammissibili tutti quegli interventi che non tenendo conto della tipologia originaria tendono a modificarne in misura irreversibile l’individualità dell’elemento edilizio. Sono sempre vietati i corpi appesi. Sono vietati i corpi aggiunti a carattere precario o comunque con caratteristiche dissimili dall’edificio principale. Sono ammesse eccezioni nel caso di edifici storici vincolati in cui l’elemento “diverso” vuole evidenziare le peculiarità dell’elemento architettonico storico, tale operazione va svolta di concerto e sotto la guida della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici. Sono vietati i serramenti a disegno circolare.

Page 25: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 25 di 104

ART. 8.01.03. EDIFICIO URBANO O EXTRAURBANO AGGREGATO A

SCHIERA Definizione: Il sistema aggregato è dato dalla somma di più elementi a schiera (a volte anche a blocco) che si evolvono lungo un percorso matrice artificiale (strade, sentieri, canali, ecc...) o naturale (rivi, torrenti, curve di livello, compluvi ecc…) è composto da più cellule edilizie in genere definibili: A – MONOFAMILIARE O SEMPLICE

Elemento di schiera di passo monocellulare e profondità bicellulare. Abitazione unifamiliare distribuita su tre piani. Gerarchia delle bucature in facciata su frontale disposto come basamento, facciata copertura. B – PLURIFAMILIARE O COMPOSTA Accorpamento di edifici rurali monofamiliari e di corti nate come elemento di aggregazione di unità edilizie preesistenti Forma: serialità di elementi modulari funzionalmente autonomi, organizzati generalmente lungo un percorso o di distribuzione alle curve di livello setto murario trasversale di divisione in comune. Documentazione fotografica di esempio:

Recco: foto d’epoca (anteguerra) edifici aggregati a schiera ed a blocco lungo il percorso fluviale.

Si noti la presenza dell’edifico a blocco di quattro piani f.t. dei muretti d’attico della

presenza dei balconi nell’edificio a blocco, della scalettata o ski line delle gronde

Recc: edifici a schiera

Page 26: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 26 di 104

ART. 8.01.03.01. LETTURA DELL’ EDIFICIO URBANO O EXTRAURBANO AGGREGATO A SCHIERA Caratteri compositivi Edifici composti da singoli corpi di fabbrica giustapposti lateralmente in forma di schiera edilizia in genere di passo monocellulare e profondità mono o bicellulare, che possono raggiungere tre ed in casi isolati di tipo urbano quattro piani f.t., organizzato spesso lungo un percorso, con evidenziazione dell’autonomia di ciascun elemento, sia relativamente alla quota di impostazione sul terreno, sia riferito alle quote di gronda e di colmo. In genere l’andamento principale risulta ortogonale alla pendenza del terreno. Tipologia dei prospetti A semplice ordine di bucature, distinte per ciascun elemento, con possibile gerarchizzazione degli orizzontamenti rispetto al piano terreno, assenza o limitata presenza di balconi a sbalzo, rivestimento perimetri con manto intonaco e modesto apparato decorativo concorrente alla differenziazione dei singoli elementi. Presenza di ringhiere a disegno molto semplice o di parapetti pieni. Copertura Copertura a doppia falda con colmo parallelo al prospetto principale, distinta altimetricamente per ciascun elemento della schiera. Sporto di gronda limitato senza elementi strutturali visti. Discostamenti di frequente presenza Presenza di limitati corpi di fabbrica minori aderenti al lato opposto alla prospettazione principale. Edificio derivato da leggibile accorpamento di (due) edifici rurali elementari (colonico a blocco semplice) con aggregazioni della fine ottocento e primi anni del novecento, in queste ultime la forma risulta più articolata con la presenza di elevate torrette sulla copertura, prospetti simmetrici con terrazze e logge, cortili interni, ed elementi costruttivi e decorativi presi anche al di fuori della tradizione propria ligure, ma che ne caratterizzano comunque una forte valenza architettonica e di eguale gerarchia. Articolazione più accentuata di corpi di fabbrica disposti anche con elementi minori antistanti o retrostanti la linea principale. Articolazione di corpi di fabbrica disposti lungo la direzione di massima pendenza, con accentuata scansione verticale (in genere un piano) degli elementi costituenti. Elementi a schiera disposti su crinale, che seguono alla linea di massima pendenza che formando schiera su livelli terrazzati, in genere presentano copertura a due acque con linea di colmo perpendicolare alla isoipsa.

ART. 8.01.03.02. DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SULL’EDIFICIO URBANO O EXTRAURBANO AGGREGATO A SCHIERA Modi di intervento tipologicamente conformi

Sui caratteri compositivi Interventi che conservano sostanzialmente inalterato l’involucro volumetrico esistente o che ne prevedono l’integrazione attraverso minime modifiche, o con la giustapposizione di corpo minore in aderenza, costituito da semplice modulo di forma regolare, mantenendo il rapporto tra gli elementi edificati in assenza di modifiche della forma delle coperture o incremento del numero dei piani. Sui prospetti Interventi che conservano sostanzialmente inalterato il rapporto tra superfici finestrate e piene della facciata, che non introducono elementi aggettanti, che non modificano con sostituzioni l’uso dei materiali originari presenti come involucro esterno (soglie, architravi, paramenti, strutture lignee , infissi ecc…), e

Page 27: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 27 di 104

che infine conservano nettamente l’articolazione altimetrica, degli orizzontamenti e delle coperture che costituisce l’elemento caratterizzante del modello a schiera edilizia. Sulla copertura Interventi che conservano sostanzialmente la forma e che non modificano con sostituzioni l’uso dei materiali originari, Interventi ammissibili sotto condizioni

Sui caratteri compositivi Possono essere ammessi, condizionatamente alla produzione di uno studio di dettaglio che ne prefiguri l’aspetto finale, interventi comportanti una maggior incidenza, quali l’unificazione di corpi di fabbrica o la modifica delle coperture anche con inversione della linea di colmo. Gli interventi di ampliamento ammessi dalle norme debbono essere progettati nel rispetto degli elementi compositivi e linguistici che caratterizzano gli edifici principali sulla base di un processo critico di interpretazione di modalità di accrescimento volumetrico che garantisca per composizione, impiego di tecnologie e materiali, un corretto rapporto con la preesistenza ed un positivo inserimento paesaggistico. A tal fine tra gli atti di progetto è prescritta la produzione di appositi elaborati grafici e descrittivi esplicitanti i criteri che hanno ordinato la progettazione e che siano estesi all’insieme dell’aggregato al fine di valutarne il rapporto di inserimento. E’ ammessa la collocazione dell’integrazione in sopraelevazione di corpo di fabbrica laterale già esistente alla condizione della conservazione di un dislivello di almeno un piano tra il corpo laterale e quello principale. Sui prospetti La modifica ai prospetti è ammessa purché non stravolga i rapporti tra vuoto e pieno delle bucature, senza introduzione di aperture che si discostano come dimensioni in larghezza in misura eccessiva rispetto alle preesistenti. Gli elementi aggettanti quali i balconi possono essere introdotti negli edifici di maggior altezza solo se riferiti ad un solo infisso di accesso e quindi della dimensione non superiore al 20% del doppio della larghezza dell’infisso su cui insiste l’elemento aggettante. Sulle coperture ed elementi accessori È ammesso l’inserimento di lucernai filo falda in misura massima di un lucernaio ogni fila di bucature sottostante. É ammesso l’inserimento di abbaini alle seguenti condizioni:

- dovranno essere arretrati di almeno da 0,80 a 1,50 m. dal muro perimetrale del prospetto principale;

- avere copertura a due falde e colmo trasversale o parallelo alla quota di gronda e deve essere comunque impostato a quota inferiore a quella del colmo principale;

- Il manto di copertura dovrà essere realizzato in conformità e senza soluzione di continuità nell’uso dei materiali alla preesistenza, il fronte potrà essere in muratura intonacata o rivestito in ardesia, l’apertura finestrata non dovrà superare gli 80 cm. di larghezza;

- La superficie coperta per la messa in opera degli abbaini non dovrà superare 1/8 della superficie di copertura;

- Dovranno essere posti in allineamento con le bucature sottostanti. Prescrizioni del buon costruire riferiti sia al recupero che a possibili integrazioni

volumetriche

Sui caratteri compositivi L’integrazione volumetrica dovrà avvenire senza soluzione di continuità con la parte esistente, nell’uso delle tecniche costruttive e materiali Sulle coperture ed elementi accessori - Dovranno essere conservate le composizioni esistenti, a doppia falda (in genere negli edifici a

schiera), o padiglione (in genere negli edificio a blocco) il manto dovrà essere realizzato con modelli comuni dell'ambito, in abbadini di ardesia sovrapposti di 1/3 con la realizzazione di colmi in laterizio.

Page 28: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 28 di 104

- cornicione Lo sporto di gronda dovrà conservare le cornici e gli elementi architettonici nella loro configurazione originaria ed inoltre:

• in assenza di sguscio alla “lombarda” o cornice alla radice del tetto lo sporto non potrà superare 40 cm. dal filo esterno della muratura perimetrale;

• in caso di presenza dello sguscio non potrà superare cm. 60. Gronde e pluviali dovranno essere realizzati con lamiera di rame, di ferro zincato a sezione semicircolare, ovvero all’interno del cornicione stesso.

- camini e sfiati Camini e sfiati o altri elementi similari dovranno essere realizzati in muratura e finiti in intonaco in arenino alla genovese e con cappello alla genovese.

- canne fumarie esterne Al fine di messa a norma degli impianti, la realizzazione di nuove canne fumarie dovrà avvenire all’interno della muratura, in casi particolari di non eccessiva emergenza nel contesto paesistico d’ambito (retri), potrà essere presa in considerazione la sistemazione in esterno alla facciata dell’edificio e ci si dovrà attenersi alle seguenti minimizzazioni:

• coloritura della canna in acciaio con la stessa tinta della facciata; • rivestimento della stessa con camicia muraria a forma rettangolare o quadrata successivamente

intonacata e tinteggiata senza soluzione di continuità con l’edificio. Sui prospetti e rapporto con l’intorno - finiture e rivestimenti

Le facciate dovranno essere realizzate con finitura in intonaco in arenino alla genovese, - In caso di ampliamento la parte nuova deve essere eseguita senza soluzione di continuità con la parte

esistente. - zoccoli e basamenti

La fascia basamentale, per un’altezza compresa tra i 70 e 90 cm. potrà essere rivestita in lastre d’ardesia messa in opera con becco di civetta o evidenziata con intonaco strollato alla genovese, tinteggiato in grigio scuro, invero opportuno basamento in bugnato o semplicemente dipinto a bugnato. coloriture e decorazioni Quando rilevabili sono da mantenersi le decorazioni dipinte e le quadrature iconiche storiche utilizzando le stesse tecniche costruttive o pittoriche ovvero eseguendo un accurato restauro. Nel caso che si renda necessaria l’eliminazione dell’intonaco di facciata decorata, fino al vivo della muratura, occorrerà effettuare un rilievo preliminare dell’apparato pittorico originario che dovrà essere ridipinto sul nuovo intonaco con pitture ai silicati o affresco nei casi di particolare importanza. Le tinteggiature dovranno essere scelte nei colori della gamma chiara delle terre predisponendo apposite campionature all’U.T.C. per l'assenso. Sono sempre auspicabili le proposte di decorazioni pittoriche su superfici che ne siano prive predisponendo apposite campionature all’U.T.C. per l'assenso.

- bucature

Sono da mantenersi di massima inalterati i principi ordinatori delle bucature esistenti, con limitate modifiche condotte con il criterio dell’ordinamento di dimensioni alterate e l’osservanza degli allineamenti principali.

- portoni I portoni d’ingresso dovranno essere realizzati in legno, o altri materiali purché colorati in tonalità del verde scuro opaco o color legno scuro o in marrone scuro, con disegno tipico genovese, con l’evidenziazione del telaio, zoccolo e traversa, con o senza pannellature. È altresì ammesso l’impiego di rivestimento in lamiera chiodata riverniciata. Sono ammesse bucature sopraluce secondo le tipologie tradizionali.

- pensiline sovrapporta Le pensiline sovrapporta non dovranno sporgere oltre i cm. 120 dal filo esterno di facciata, dovranno essere realizzate in ardesia con semplici elementi di sostegno di ferro o, in legno.

- serramenti e infissi I serramenti esterni dovranno essere previsti esclusivamente in legno verniciato, oppure in metallo preverniciato, in entrambi i casi di colore bianco. Le specchiature dovranno essere ad ante a crociera sia semplice sia multipla.

Page 29: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 29 di 104

I serramenti oscuranti dovranno essere realizzati unicamente con persiane alla genovese di legno verniciato di colore verde scuro o in metallo preverniciato in colore verde scuro.

- soglie, piane, davanzali Soglie, piane e davanzali devono essere realizzati in ardesia o altra pietra grigia, in marmo bianco o pietra serena.

interventi non consentiti Sui caratteri compositivi - Sono da ritenersi non ammissibili tutti quegli interventi che si pongono in evidente contrasto con gli

elementi di riconoscibilità del tipo edilizio e tendono a modificarne in misura irreversibile le caratteristiche del sistema di aggregazione proprio della schiera, con l’eliminazione dell’individualità dei singoli elementi e l’unificazione delle quote di gronda e/o di colmo di più di due elementi contigui.

- Sono altresì da considerarsi non compatibili gli interventi di sopraelevazione delle quote di gronda che inducano un incremento della distanza tra il mezzanino delle finestrature più elevate e la quota della gronda eccedenti il metro.

Sui prospetti - Sono sempre vietati i corpi appesi. - Sono vietati i corpi aggiunti a carattere precario o comunque con caratteristiche dissimili dall’edificio

principale. Sono ammesse eccezioni nel caso di edifici storici vincolati in cui l’elemento “diverso” vuole evidenziare le peculiarità dell’elemento architettonico storico, tale operazione va svolta di concerto e sotto la guida della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici.

- Sono da considerarsi non ammissibili gli interventi che prevedono una alterazione percepibile della pendenza delle falde esistenti se non volta alla loro uniformità, o inducenti modifiche della disposizione delle falde, fatto salvo, in casi adeguatamente dimostrati, della formazione di lato di padiglione nelle testate laterali del complesso della schiera.

-

Page 30: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 30 di 104

ART. 8.02. EDIFICI A VILLA URBANE O PERIURBANE DI MATRICE

ISOLATA Il repertorio è redatto a seguito dall’analisi territoriale, e vengono individuate le seguenti categorie tipologiche: - art. 8.02.01 - edificio a villa otto-novecentesca - art. 8.02.02 - edificio di tipo padronale ”villa agricola” - art. 8.02.03 - edificio a villa di tipo razionalista - art. 8.02.04 - edificio extraurbano a villa moderna Per ciascun tipo qui sopra elencato vengono indicati di seguito gli interventi sul patrimonio di cui è sempre consentita la realizzazione o ne è consentita la realizzazione sotto determinate condizioni. Sono altresì specificati gli interventi da considerarsi non ammissibili.

ART. 8.02.01. EDIFICIO A VILLA OTTO-NOVECENTESCA Definizione

Le ville presenti sul territorio sono elementi e segni importanti del paesaggio ligure, in particolare a Recco la cui presenza è forte nelle zone prospicienti il litorale e lungo il tracciato della strada consolare Aurelia (vedasi foto d’epoca). Le ville sono altresì classificabili ulteriormente secondo la seguente sotto indicazione: VILLA DI EPOCA OTTO - NOVECENTESCA Caratteristici dell’edificazione signorile extraurbana con caratteri eclettici della fine ottocento e dei primi 3 decenni del novecento organizzata come residenza isolata, caratterizzata da elementi formali di pregio. L’edificazione manifesta una composizione evidenziante un progetto unitario del volume principale e nell’area di pertinenza (generalmente attrezzata a giardino anch’esso curato secondo canoni architettonici dell’epoca) e negli elementi architettonici, vegetazionali e di arredo. Il corpo principale può avere forma regolare o più articolata con la presenza di torrette sulla copertura, prospetti simmetrici con terrazze e logge, cortili interni, ed elementi costruttivi e decorativi in genere ripresi da elementi liberty, che ne caratterizzano comunque una forte valenza architettonica. VILLA NOBILIARE Unità abitativa monumentale, risalente anche ad epoca predente l’800 organizzata come residenza isolata, caratterizzata da elementi formali di pregio, realizzata secondo un progetto unitario del volume principale e nell’area di pertinenza (generalmente attrezzata a giardino anch’esso curato secondo canoni architettonici dell’epoca) e negli elementi architettonici, vegetazionali e di arredo. Esempio di villa lungo la strada Aurelia

Page 31: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 31 di 104

ART. 8.02.01.01. CARATTERI DISTINTIVI DELLE VILLE DI EPOCA OTTO - NOVECENTESCA E NOBILIARE

Caratteri compositivi L’edificazione manifesta una composizione evidenziante un progetto unitario del volume principale e nell’area di pertinenza (generalmente attrezzata a giardino anch’esso curato secondo canoni architettonici dell’epoca) e negli elementi architettonici, vegetazionali e di arredo. Il corpo principale può avere forma regolare o più articolata con la presenza di torrette sulla copertura, prospetti simmetrici con terrazze e logge, cortili interni, ed elementi costruttivi e decorativi in genere ripresi da elementi liberty, che ne caratterizzano comunque una forte valenza architettonica. Tipologia dei prospetti Organizzati in genere da simmetria, con bucature regolari anche ad ordine gigante, in genere gerarchicizzate con evidenziazione dell’orizzontamento principale, possibile presenza di logge coperte, bow-windows, balconi a sbalzo con mensole, rivestimento perimetri con manto intonaco e presenza di apparato decorativo a rilievo, presenza di zoccolatura di base evidenziata. Presenza di inferriate e ringhiere a disegno. Copertura Copertura del corpo principale a padiglione con eventuali articolazioni per i corpi minori, con sporti di gronda accentuati e presenza di cornici decorate o stuccate e modanature sottogronda. Discostamenti di frequente presenza Presenza di corpo di fabbrica a pianta più articolata, con coperture a falde maggiormente complesse, presenza di torretta con copertura piana e parapetto in muratura.

ART. 8.02.01.02. DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SULLE VILLE DI EPOCA OTTO - NOVECENTESCA E NOBILIARE Modi di intervento tipologicamente conformi

Sui caratteri architettonico compositivi Interventi che conservano sostanzialmente inalterato l’involucro volumetrico esistente mantenendo il rapporto tra gli elementi edificati in assenza di modifiche della forma delle coperture o incremento del numero dei piani, e ne conservano l’immagine esterna sia complessivamente, che nelle singole componenti architettoniche e nelle decorazioni. Per soluzioni che riportino la struttura alla sua originalità potrà essere preso in considerazione uno studio dettagliato che ne rappresenti l'evoluzione storica. Tale studio potrà essere utilizzato anche a supporto di una progettazione di recupero più incidente sull’aspetto esteriore dei luoghi, ma giustificabile in termini storici e tipologici. Le eventuali figure araldiche ed umane o paesaggi, gli stucchi, o decori presenti nelle murature esterne delle costruzioni, sono da tutelare esclusivamente mediante procedimenti di fissaggio delle loro immagini, qualunque sia il loro stato di conservazione; Quando sono da mantenere le decorazioni dipinte e le quadrature iconiche storiche si dovranno utilizzare tecniche costruttive analoghe a quelle originarie attraverso un accurato restauro. Sulla tipologia dei prospetti Quando non viene modificata o mantiene sostanzialmente inalterato la gerarchizzazione dei prospetti, non modifica il numero di logge coperte, non altera sostanzialmente l’insieme.

Page 32: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 32 di 104

Interventi ammissibili sotto condizioni Sui caratteri compositivi e prospetti Possono essere ammessi, condizionatamente alla produzione di uno studio di dettaglio che ne dimostri la coerenza complessiva con il modello tipologico tipico, interventi comportanti una maggior incidenza, dell’aspetto originario, anche attraverso la modesta modifica di corpi di fabbrica, con la modifica conseguente del sistema delle coperture. Sono da considerarsi altresì compatibili le modifiche al sistema dei prospetti condotte con il criterio della regolarizzazione di dimensioni alterate e l’osservanza degli allineamenti principali o dei rapporti tra vuoto e pieno. Sulle coperture ed elementi accessori Dovranno essere conservate le composizioni architettoniche esistenti, mantenendo gli originali materiali da costruzione, la e gli elementi premianti quale le orditure lignee, frontalini di legno ornamenti ecc… Il manto di copertura dovrà essere realizzato in conformità alla preesistenza, potrà essere sostituito con materiale di tipo lapideo (ardesia) o laterizio (tegole marsigliesi) qualora trattasi di materiale non conforme alle norme igienico sanitarie o di sicurezza. Eventuali modifiche alla di copertura dovranno essere dimostrate nei confronti del rispetto delle coperture di tipo tradizionale, eventualmente facendo dei precisi raffronti con situazioni storiche reali e documentali. L’inserimento di nuovi abbaini o lucernai dovranno essere valutati attentamente in ragione dell’alterazione dell’elemento edilizio nel suo complesso dimostrando la possibilità sotto il profilo tipologico dell’edificio e del suo valore storico atto a ricevere tale modifica, comunque dovranno essere arretrati di almeno da 0,80 a 1,50 m. dal muro perimetrale del prospetto principale.

Sulle piante dell’edificio composizione Sono ammesse modifiche più incidenti sull’assetto architettonico compositivo purché in sede di progetto venga dimostrata l’assenza di significatività e di interesse storico architettonico della costruzione oggetto dell’intervento. Sono ammesse le modificazioni, comportanti la regolarizzazione e il riordino d’elementi posticci o superfettativi, anche con l’eliminazione o trasposizione di volume a compenso di riordino, seguendo il modello tipologico presente, sulla base d’accurato studio architettonico compositivo e storico documentato. Sono ammesse opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture della costruzione, nonché quelle necessarie a mantenere in efficienza come a adeguare alle norme di sicurezza gli impianti tecnologici esistenti. Prescrizioni del buon costruire riferiti sia al recupero edilizio sia a integrazioni

volumetriche - Lo sporto di gronda dovrà conservare le cornici e gli elementi architettonici nella loro configurazione

originaria. - gronde e pluviali dovranno essere conservate senza soluzione di continuità con l’esistente.

Sui prospetti e rapporto con l’intorno Gli infissi esterni (finestre), dovranno essere conservati identici come e materiali senza soluzione di continuità con la tipologia originaria documentata. Le facciate dovranno essere mantenute con l’utilizzo delle tecniche originarie di costruzione, qualora siano presenti intonaci realizzati con materiali diversi potranno essere valutate soluzioni alternative . Vanno preservati eventuali stucchi o cornici. Quando rilevabili sono da mantenersi le decorazioni dipinte e le quadrature iconiche storiche utilizzando le stesse tecniche costruttive o pittoriche ovvero eseguendo un accurato restauro. Nel caso che si renda necessaria l’eliminazione dell’intonaco di facciata decorata, fino al vivo della muratura, occorrerà effettuare un rilievo preliminare dell’apparato pittorico originario che dovrà essere ridipinto sul nuovo intonaco con pitture ai silicati o affresco nei casi di particolare importanza. Soglie, piane e davanzali devono essere sostituite o reintrodotte senza soluzione di continuità con l’uso dei materiali originari.

Page 33: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 33 di 104

Interventi non consentiti Sui caratteri compositivi e prospetti

− Sono da ritenersi non ammissibili tutti quegli interventi che non tenendo conto della tipologia originaria tendono a modificarne in misura irreversibile i caratteri distintivi essenziali.

− Non sono ammesse realizzazioni di nuove logge balconi o terrazzi se non già presenti nell’organismo edilizio ed esclusivamente laddove i nuovi elementi risultino organicamente e stilisticamente coerenti con quelli già presenti.

− Sono vietati i corpi aggiunti a carattere precario o comunque con caratteristiche dissimili dall’edificio principale.

− Non possono essere posti in opera serramenti costruiti con materiali inidonei (per esempio alluminio o acciaio e legno non trattato e verniciato in modo tradizionale ), gelosie di plastica e altri materiali di tipo non tradizionale.

− Non sono ammessi i terrazzi a pozzetto posti in filo falda di copertura. − Non si possono introdurre zoccoli o modifiche sostanziali alle parti di rifinitura basamentali.

Sulle piante dell’edificio

− Non sono ammesse modificazioni sostanziali all'impianto architettonico compositivo, in particolare è vietato modificare scaloni centrali e modificare le forme dell’edificio se a pianta di forma quadrata tipica delle ville liguri, se non attraverso la produzione di specifici approfondimenti progettuali del tipo edilizio che ne dimostrino la congruenza.

Page 34: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 34 di 104

ART. 8.02.02. EDIFICIO A VILLA PADRONALE Definizione: Il modello più diffuso di villa sub urbana è due o tre piani, ha generalmente pianta regolare priva di articolazioni volumetriche; poco frequente la presenza di logge angolari o logge poste nella parte centrale del prospetto principale nasce come villa agreste, abitata dal proprietario del fondo stagionalmente, il cui fondo agricolo circostante era gestito dal mezzadro.

Esempi sullo sfondo collinare di ville padronalI presenti nella dorsale di ponente

Foto storica (anteguerra) ville padronali sul mare ed in collina

ART. 8.02.02.01. LETTURA DELL’EDIFICIO A VILLA PADRONALE

Caratteri compositivi Organismo edilizio ordinato con presenza di blocco principale rettangolare in genere a due o tre piani f.t., con copertura a padiglione con possibile presenza di corpi affiancati minori, di altezza inferiore, o maggiore se con torretta terminale. Tipologia dei prospetti Organizzati in genere secondo simmetria, con bucature regolari, in genere ordinate e con possibile gerarchizzazione degli orizzontamenti secondo la loro altezza, possibile presenza di balconi a sbalzo con mensole evidenti, rivestimento perimetri con manto intonaco e presenza di apparato decorativo, presenza di zoccolatura lapidea di base. Presenza di ringhiere a disegno o di parapetti pieni. Copertura Copertura del corpo principale a padiglione e dei corpi minori in analogia; ove gli stessi hanno altezza inferiore di un piano è spesso presente la copertura a terrazzo. Sporto di gronda munito di mensolature, in genere con presenza di cornici sottogronda. Discostamenti di frequente presenza Presenza di corpo di fabbrica a pianta più articolata, copertura del corpo principale a doppia falda, presenza di porzioni dei perimetri trattati in muratura vista in pietrame.

Page 35: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 35 di 104

ART. 8.02.02.02. DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SULL’EDIFICIO A VILLA PADRONALE AGRICOLA Modi di intervento tipologicamente conformi Sui caratteri architettonico compositivi Gli interventi edilizi possibili, previsti dalle norme di attuazione del P.U.C., sono definiti di recupero edilizio dell’edificio e delle sue particolarità, e sono rivolti a conservare la costruzione ed a trasmetterla nel tempo, adeguandone la funzionalità mediante un insieme sistematico d’opere orientate a conservare sostanzialmente inalterato l’involucro volumetrico esistente mantenendo il rapporto tra gli elementi edificati in assenza di modifiche della forma delle coperture o incremento del numero dei piani, e ne conservano l’immagine esterna sia complessivamente, che nelle singole componenti architettoniche e nelle decorazioni. Interventi che conservano sostanzialmente inalterato il rapporto tra gli elementi edificati in assenza di modifiche e che comportano:

- mantenimento delle simmetrie, con bucature regolari, in genere ordinate e con possibile gerarchizzazione degli orizzontamenti secondo la loro altezza;

- mantenimento rivestimento parametrico con manto in intonaco e pietra ovvero dell’eventuale presenza di apparato decorativo;

- mantenimento della presenza di zoccolatura lapidea di base se esistente.

Sulla tipologia dei prospetti Quando non viene modificata o mantiene sostanzialmente inalterato la gerarchizzazione dei prospetti, non modifica il numero di logge coperte, non altera sostanzialmente l’insieme delle bucature, ma si preoccupa di un riordino complessivo senza alterarne i caratteri compositivi Sulla copertura Quando non viene modificata o mantiene sostanzialmente inalterata la forma e la soluzione di continuità con i materiali originali.

interventi ammissibili sotto condizioni

Sui caratteri compositivi Interventi che modificano l’involucro volumetrico esistente, ma che comunque sono in grado di mantenere il rapporto tra gli elementi edificati apportando modeste modifiche della forma delle coperture o intervenendo sull’incremento del numero dei piani.

− Nelle sopra indicate possibilità edificatorie, in cui si riconoscono evidenti gli elementi tipologici, occorre all’atto della progettazione di intervento edilizio sull’esistente, riferirsi alle sotto indicate disposizioni:

− mantenimento delle simmetrie, con bucature regolari, in genere ordinate e con possibile gerarchizzazione degli orizzontamenti secondo la loro altezza;

− mantenimento rivestimento parametrico con manto in intonaco e pietra ovvero dell’eventuale presenza di apparato decorativo;

− mantenimento della presenza di zoccolatura lapidea di base. Ove tali interventi assumano maggior incidenza essi possono essere ammessi a condizione che la loro progettazione manifesti di aver tenuto conto dalle istruzioni metodologiche raccolte nella Carta del restauro 1972 e sviluppate successivamente nell'ordinamento attraverso la legge regionale 25/1993 allo scopo di rigenerare l'attitudine - del promotore di ciascun intervento come del fruitore del patrimonio edilizio - od offrire e apprezzare esiti espressi attraverso risorse specifiche, documentate e documentabili, della costruzione, del suo sito e, più in particolare:

• dal riscontro di siffatte risorse; • nei provvedimenti di vincolo monumentale ex legge 1089/1939 (ora D.Lgs. n. 42/2004) o nelle

misure di protezione;

Page 36: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 36 di 104

• nel prodotto di ricerche (d’ordine bibliografico, iconografico, e archivistico) e d’indagini "non distruttive" condotte per eventuale iniziativa del promotore su singoli manufatti e, più generalmente, sulla costruzione.

Sulle coperture ed elementi accessori

Dovranno essere conservate le composizioni architettoniche esistenti, mantenendo gli originali materiali da costruzione, e gli elementi premianti quale le orditure lignee, frontalini di legno ornamenti ecc... Il manto di copertura dovrà essere realizzato in conformità alla preesistenza, potrà essere sostituito con materiale di tipo lapideo (ardesia) o laterizio (tegole marsigliesi) qualora trattasi di materiale non conforme alle norme igienico sanitarie o di sicurezza. Eventuali modifiche alla tipologia di copertura dovranno essere dimostrate nei confronti del rispetto delle coperture di tipo tradizionale, eventualmente facendo dei precisi raffronti con situazioni storiche reali e documentali.

Sui prospetti e rapporto con l’intorno - composizione Sono da positivamente valutare soluzioni che riportino la struttura alla sua originalità attraverso uno studio dettagliato che ne rappresenti l'evoluzione storica. Tale studio potrà essere utilizzato anche a supporto di una progettazione di recupero più incidente sull’aspetto esteriore dei luoghi( parco giardini inserimenti di box ecc...), ma giustificabile in termini storici e tipologici. Negli interventi di manutenzione straordinaria e di restauro ci si dovrà attenere alle seguenti prescrizioni:

1. È vietato l'uso d’intonaco plastico ed al quarzo o in ceramica. 2. Non possono essere posti in opera serramenti costruiti con materiali inidonei (per esempio

alluminio o acciaio e legno non trattato e verniciato in modo tradizionale ), avvolgibili di qualsiasi tipo (quando non già presenti nella struttura), ma è sempre preferibile un riporto agli infissi tradizionali alla genovese), gelosie di plastica e altri materiali di tipo non tradizionale.

3. Le eventuali figure araldiche ed umane o paesaggi, gli stucchi, o decori presenti nelle murature esterne delle costruzioni, sono da tutelare esclusivamente mediante procedimenti di fissaggio delle loro immagini, qualunque sia il loro stato di conservazione. Quando sono da mantenere le decorazioni dipinte e le quadrature iconiche storiche si dovrà utilizzare le stesse tecniche costruttive originarie attraverso un accurato restauro.

4. Sono ammesse opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture della costruzione, nonché quelle necessarie a mantenere in efficienza come a adeguare alle norme di sicurezza gli impianti tecnologici esistenti.

Prescrizioni del buon costruire riferiti sia al recupero edilizio che a possibili integrazioni

volumetriche - Lo sporto di gronda dovrà conservare le cornici e gli elementi architettonici nella loro configurazione

originaria. - gronde e pluviali dovranno essere conservate senza soluzione di continuità con l’esistente.

Sui prospetti e rapporto con l’intorno Gli infissi esterni (finestre), dovranno essere conservati identici come tipologia e materiali ovvero senza soluzione di continuità con la tipologia originaria (storica) se documentata. Le facciate dovranno essere mantenute con l’utilizzo delle tecniche originarie di costruzione, qualora siano presenti intonaci realizzati con materiali diversi potranno essere valutate soluzioni alternative . Vanno preservati eventuali stucchi o cornici. Quando rilevabili sono da mantenersi le decorazioni dipinte e le quadrature iconiche storiche utilizzando le stesse tecniche costruttive o pittoriche ovvero eseguendo un accurato restauro. Nel caso che si renda necessaria l’eliminazione dell’intonaco di facciata decorata, fino al vivo della muratura, occorrerà effettuare un rilievo preliminare dell’apparato pittorico originario che dovrà essere ridipinto sul nuovo intonaco con pitture ai silicati o affresco nei casi di particolare importanza. Soglie, piane e davanzali devono essere sostituite o reintrodotte senza soluzione di continuità con l’uso dei materiali originari.

- Ampliamenti

Page 37: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 37 di 104

Sono ammesse le modificazioni, comportanti la regolarizzazione e il riordino d’elementi posticci o superfettativi, anche con l’eliminazione o trasposizione di volume a compenso di riordino, se ammessi dalle norme di attuazione, seguendo il modello tipologico presente, sulla base d’accurato studio architettonico compositivo e storico documentato riferito al complesso edilizio nella sua interezza.

Interventi non ammissibili Sui caratteri compositivi e prospetti

− Sono da ritenersi non ammissibili tutti quegli interventi che non tenendo conto della tipologia originaria tendono a modificarne in misura irreversibile i caratteri distintivi essenziali.

− Non sono ammesse realizzazioni di nuove logge balconi o terrazzi se non già presenti nell’organismo edilizio ed esclusivamente laddove i nuovi elementi risultino organicamente e stilisticamente coerenti con quelli già presenti.

− Sono vietati i corpi aggiunti a carattere precario o comunque con caratteristiche dissimili dall’edificio principale.

− Non possono essere posti in opera serramenti costruiti con materiali inidonei (per esempio alluminio o acciaio e legno non trattato e verniciato in modo tradizionale ), gelosie di plastica e altri materiali di tipo non tradizionale.

− Non sono ammessi i terrazzi a pozzetto posti in filo falda di copertura. − Non si possono introdurre zoccoli o modifiche sostanziali alle parti di rifinitura basamentali.

Sulle piante dell’edificio

− Non sono ammesse modificazioni sostanziali all'impianto architettonico compositivo, in particolare è vietato modificare scaloni centrali e modificare o ampliare le forme dell’edificio se a pianta di forma quadrata tipico delle ville liguri.

Page 38: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 38 di 104

ART. 8.02.03. EDIFICIO A VILLA DI STILE “RAZIONALISTA” definizione Caratteristici dell’edificazione episodica dell’immediato periodo pre e post bellico con caratteri definiti squadrati e semplici a prevalenza di coperture piana anche a giardino pensile organizzata come residenza isolata, caratterizzata da elementi formali molto lineari, con piano terra o seminterrato stesso su pilotis. L’edificazione manifesta una composizione evidenziante un progetto unitario del volume principale e nell’area di pertinenza (generalmente attrezzata a giardino anch’esso curato secondo canoni architettonici a linee squadrate).

Foto storica esempio di villa “in stile razionalista”

ART. 8.02.03.01. LETTURA DELL’EDIFICIO A VILLA DI TIPO RAZIONALISTA

Caratteri compositivi Il corpo principale in genere ha una forma regolare a prevalenza rettangolare, prospetti in cui le bucature possono essere anche del tipo a nastro, generalmente a d intonaco in colore bianco o cemento a vista senza elementi decorativi che nell’insieme caratterizzano comunque una forte valenza architettonica. L’edificazione è frutto di una composizione evidenziante un progetto unitario sia come volume principale e sia dell’area di pertinenza (generalmente attrezzata a giardino anch’esso curato secondo canoni architettonici a linee squadrate) evidenzia la semplicità e razionalità degli elementi architettonici. Tipologia dei prospetti Organizzati con bucature più ampie di quelle generalmente presenti nell’architettura di tipo tradizionale, con scarsa gerarchizzazione degli elementi verticali, rara presenza di balconi a sbalzo con mensole, rivestimento perimetrale con manto ad intonaco tinteggiato in colore chiaro senza presenza di apparato decorativo a rilievo, presenza di eventuali pilotis nella parte basamentale. Copertura Copertura del corpo principale piana, per i corpi più bassi generalmente presenza di giardino pensile. Discostamenti di frequente presenza Trasformazione del giardino pensile in lastrico solare. Discontinuità e forme che seguono o che irrompono nel paesaggio,la peculiarità principale è che siano a forme semplici pure squadrate.

Page 39: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 39 di 104

Progetto unitario organizzato in genere secondo canoni tipici dell’architettura di tipo razionalista, con bucature grandi e regolari o a nastro, in genere gerarchicizzate con evidenziazione dell’orizzontamento principale, possibile presenza di logge coperte su pilotis, senza balconi a sbalzo, Il rivestimento del perimetro in genere è con manto di intonaco liscio a colore bianco assolutamente senza la presenza di apparato decorativo oppure in cemento armato a vista.

ART. 8.02.03.02. DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SULLE VILLE DI TIPO RAZIONALISTA Modi di intervento tipologicamente conformi Sui caratteri architettonico compositivi Interventi che conservano sostanzialmente inalterato l’involucro volumetrico esistente, garantendo la conservazione della lettura dei corpi elementari costitutivi del fabbricato . Interventi che ne prevedono l’integrazione attraverso modifiche di un singolo corpo o la giustapposizione di un massimo di un corpo minore nuovo di forma regolare, architettonicamente congruo e compatibile, mantenendo il rapporto tra gli elementi edificati senza modifiche della forma delle coperture o d’incremento del numero dei piani. • Gli interventi che prevedono accrescimento volumetrico debbono scaturire da un processo critico

d’interpretazione del modello oggetto dell’intervento, volto al rispetto degli elementi compositivi e linguistici che in ogni caso lo caratterizzano.

• Tale processo dovrà fondarsi su ricerche (d’ordine bibliografico, iconografico, e archivistico) e d’indagini su singoli manufatti e, più generalmente, sulla costruzione originaria.

Interventi che conservano sostanzialmente inalterato l’involucro volumetrico esistente mantenendo il rapporto tra gli elementi edificati in assenza di modifiche della forma delle coperture o incremento del numero dei piani. Sui prospetti

- Quando viene conservato il corretto rapporto tra forma e dimensioni delle aperture rispetto al campo perimetrale entro cui sono collocate, seguendo la analoga logica dell’impianto originario, o comunque una logica comune nella categoria del tipo edilizio di appartenenza.

- mantenimento del rivestimento perimetrale anche in cemento armato a vista o intonaco bianco.

Sulla copertura

− Quando non viene modificata o mantiene sostanzialmente inalterata la forma e la soluzione di continuità con i materiali originali.

interventi ammissibili sotto condizioni Sui caratteri compositivi Per soluzioni che riportino la struttura alla sua originalità o ne esaltino le caratteristiche del linguaggio architettonico, anche attraverso l’introduzione di elementi propri dell’architettura contemporanea, potrà essere positivamente valutato uno studio dettagliato e documentato che dimostri la congruenza delle nuove soluzioni introdotte con la cultura che ha presidiato alla progettazione originaria, nella considerazione della sua evoluzione storica. Tale studio dovrà essere utilizzato anche a supporto di una progettazione di recupero più incidente sull’aspetto esteriore dei luoghi esterni al fabbricato (parco, giardini, piscina inserimenti di box ecc…), al fine di garantire la congruità delle soluzioni proposte con l’impianto stilistico complessivo. Prescrizioni del buon costruire riferiti sia al recupero edilizio sia a possibili integrazioni

volumetriche - Privilegiare nella progettazione le composizioni a forma semplice e conclusa, a copertura piana con

lastrico solare o giardino pensile, con sporti della copertura assenti.

Page 40: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 40 di 104

- Nella presenza di eventuali gronde o pluviali questi ultimi dovranno essere realizzati con lamiera di rame, o di zinco a sezione semicircolare o quadrangolare.

- Camini e sfiati o altri elementi similari in forma lineare finiti in intonaco in arenino alla genovese o c.a. a vista, ma con cappello in ardesia alla genovese.

- Le canne fumarie dovranno essere sempre incassate nella muratura Sui prospetti e rapporto con l’intorno

finiture e rivestimenti Le facciate dovranno essere realizzate con finitura in intonaco rasato, o in c.a. a vista, sulla base di un intervento organico, che abbia per unità minima un intero fronte di edifico e che sia volto alla riqualificazione o recupero dello stile razionalista. coloriture e decorazioni Deve in genere essere mantenuto il colore originario. balconate e sporti

Possono essere eliminati sporti e cornicioni incoerenti con il disegno impostato sulla semplicità è ammessa la possibilità di caratterizzare le balconate con elementi che ne esaltino le caratteristiche architettoniche dell’edificio, attraverso uno studio documentale. serramenti e infissi Sono da privilegiarsi impieghi di serramenti coerenti con i modelli razionalisti, con specchiature regolari a pannello.

interventi non consentiti

− Sono vietate le sopraelevazioni dei volumi esistenti che ne comportino lo stravolgimento del loro rapporto volumetrico proprio ed eventualmente del proprio con il resto della costruzione.

− Trasformazione della copertura piana con tipologia incompatibile quale il tetto a due acque o a padiglione.

Page 41: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 41 di 104

ART. 8.02.04. EDIFICIO EXTRAURBANO A VILLA MODERNA Caratteri compositivi Caratteristici dell’edificazione collinare episodico rada generata dall’indice edificatorio delle zone agricole di tipo E dei PRG , con caratteri definiti sulla tipologia base di edificio rurale generalmente posto su due livelli spesso incassato tra la fascia superiore e quella inferiore per sfruttare la così detta altezza ponderale fuori terra che generava indice edificatorio. L’edificazione manifesta una composizione evidenziante un progetto unitario del volume principale e nell’area di pertinenza (generalmente attrezzata a giardino) e negli elementi architettonici, vegetazionali e di arredo. Il corpo principale può avere forma regolare a prevalenza rettangolare, prospetti in cui le bucature siano abbastanza gerarchizzate e regolari in alcuni casi con elementi decorativi su tinteggiatura. Dal punto di vista compositivo in particolare nelle costruzioni su terrazzamenti risulta penalizzante il prospetto a monte che frequentemente è contro terra, pertanto non evidenzia la gerarchizzazione dell’elemento edilizio, e risulta essere elemento progettuale negativo. Tipologia dei prospetti Organizzati in genere da simmetria, con bucature regolari, in genere gerarchicizzate con evidenziazione della verticalizzazione, possibile presenza di logge coperte, bow-windows, balconi a sbalzo con mensole, rivestimento perimetri con manto intonaco e senza presenza di apparato decorativo a rilievo, presenza di zoccolatura di base. Copertura Copertura del corpo principale a padiglione o a capanna con eventuali articolazioni per i corpi minori, con sporti di gronda accentuati e presenza di decorazioni e modanature sottogronda. Discostamenti di frequente presenza Presenza di corpo di fabbrica a pianta più articolata, con coperture a falde maggiormente complesse.

ART. 8.02.04.01. DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SULL’EDIFICIO EXTRA URBANO A VILLA MODERNA Modi d’intervento conformi

Sui caratteri architettonici compositivi Interventi che conservano sostanzialmente inalterato l’involucro volumetrico esistente. Interventi che ne prevedono l’integrazione attraverso la giustapposizione di un massimo di un corpo minore costituito da semplice modulo di forma regolare, mantenendo il rapporto tra gli elementi edificati senza modifiche della forma delle coperture o d’incremento del numero dei piani. Gli interventi progettati, nel rispetto degli elementi compositivi e linguistici che in ogni caso caratterizzano l’edificio principale, ed un corretto rapporto con l’originaria preesistenza, per un giusto inserimento paesaggistico. Sui prospetti Interventi che non modificano sostanzialmente il rapporto tra vuoti e pieni, ovvero tra superfici finestrate e piene della facciata, ma sono rivolti ad adeguare i valori dei rapporti illuminanti di tipo igienico sanitario dell’edificio. Interventi che non introducono nuovi elementi aggettanti quali i balconi a sbalzo. Interventi che non modificano, con eventuali sostituzioni, l’uso dei materiali originari che sono presenti sull’involucro esterno (soglie, architravi, paramenti, strutture lignee, infissi ecc…). Sulla copertura Interventi che conservano sostanzialmente la forma e che non modificano con sostituzioni l’uso dei materiali originari.

Page 42: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 42 di 104

Modi d’intervento edilizio con discostamenti ammissibili e linee guida per interventi di

progettazione

Interventi più incisivi potranno essere considerati ammissibili laddove siano progettati nel rispetto degli elementi compositivi e propri dell’edificio originario, in conformità ai suoi caratteri compositivi con impiego di tecnologie e materiali, un corretto rapporto con la preesistenza ed un positivo inserimento paesaggistico. A condizione della verifica di osservanza dell’indicazione soprariportata possono essere consentiti interventi che: Sui caratteri architettonici compositivi Possono essere ammessi, condizionatamente alla produzione di uno studio di dettaglio che ne dimostri la coerenza complessiva con il carattere compositivo originario, interventi comportanti una maggior incidenza, dell’aspetto esterno o, anche attraverso la modesta modifica di corpi di fabbrica, con la modifica conseguente del sistema delle coperture. Sono da considerarsi altresì compatibili le modifiche al sistema dei prospetti condotte con il criterio della regolarizzazione di dimensioni alterate e l’osservanza degli allineamenti principali o dei rapporti tra vuoto e pieno. Sui prospetti La modifica ai prospetti è ammessa purché non stravolga i rapporti tra vuoto e pieno delle bucature e comunque non vengano introdotte aperture che si discostano come dimensioni in larghezza in misura eccessiva rispetto alle preesistenti. La presenza di nuovi balconi è consentita in misura limitata, possibilmente riferita ad un solo infisso di accesso con dimensioni non superiore al 20% del doppio della larghezza dell’infisso su cui insiste l’elemento aggettante. In alternativa al balcone possono essere favorevolmente valutate soluzioni comportanti la formazione di porticato a livello basamentale con soprastante terrazzo, purché presenti i piedritti di consistenti dimensioni almeno 50 cm. di larghezza, e con presenza di architrave con marcata arcatura ovvero in orizzontale. Sulle coperture ed elementi accessori Operino modifiche nell’andamento delle falde, conservando comunque l’obbligo del mantenimento del colmo parallelo alla isoipsa principale. È ammesso l’inserimento di lucernai filo falda, in misura massima di un lucernaio ogni fila di bucature di facciata in corrispondenza sottostante. Gli abbaini sono ammessi alle seguenti condizioni:

- Dovranno essere arretrati di almeno da 0,80 a 1,50 m. dal muro perimetrale del prospetto principale;

- Avere copertura a due falde e colmo trasversale o parallelo alla quota di gronda e deve essere comunque impostato a quota inferiore a quella del colmo principale;

- Il manto di copertura dovrà essere realizzato in conformità e senza soluzione di continuità nell’uso dei materiali alla preesistenza, il fronte potrà essere in muratura intonacata o rivestito in ardesia, l’apertura finestrata non dovrà superare gli 80 cm. di larghezza;

- La superficie coperta per la messa in opera degli abbadini non dovrà superare 8% della superficie di copertura;

- Dovranno essere posti in allineamento con le bucature sottostanti. Prescrizioni del buon costruire riferiti sia al recupero con possibili integrazioni

volumetriche, sia alle indicazioni per la progettazione di nuovi edifici : Sulla copertura - Materiali di copertura

- Il manto di copertura dovrà essere preferibilmente realizzato in abbadini ardesia, posti in opera “al terzo” con la realizzazione di colmi in laterizio, in ogni caso congruo con la copertura dell’edificio principale.

Page 43: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 43 di 104

- Solo se l’edifico oggetto di intervento o di ampliamento presenta già una copertura in laterizio alla marsigliese potrà essere mantenuta in tale materiale, altri materiali sono da ritenersi incongrui;

- Dovranno essere conservate le composizioni esistenti, a doppia falda o padiglione o piana; - Nelle nuove progettazioni, qualora all’intorno dell’area d’intervento la presenza delle coperture

in laterizio risulti prevalente, si può richiedere l’utilizzo di tale materiale, dimostrandone in ogni caso nei documenti progettuali la prevalenza del materiale proposto. Il riferimento di studio deve essere rapportato alla zona d’ambito urbanistico in cui ricade l’edificio oggetto d’intervento;

- cornicione Lo sporto di gronda dovrà conservare le cornici e gli elementi architettonici nella loro configurazione originaria ed inoltre:

• in assenza di sguscio alla “lombarda” o cornice alla radice del tetto lo sporto non potrà superare 40 cm. dal filo esterno della muratura perimetrale;

• in caso di presenza dello sguscio non potrà superare cm. 60. Gronde e pluviali dovranno essere realizzati con lamiera di rame, di ferro zincato o di zinco a sezione semicircolare, ovvero previste all’interno del cornicione stesso.

- Camini e sfiati o altri elementi similari dovranno essere realizzati in muratura e finiti in intonaco in arenino alla genovese e con cappello alla genovese. Al fine di messa a norma degli impianti, la realizzazione di nuove canne fumarie dovrà avvenire all’interno della muratura in casi particolari di non eccessiva emergenza nel contesto paesistico d’ambito (retri), potrà essere presa in considerazione la sistemazione in esterno alla facciata dell’edificio e ci si dovrà attenersi alle seguenti minimizzazioni:

• coloritura della canna in acciaio con la stessa tinta della facciata; • rivestimento della stessa con camicia muraria a forma rettangolare o quadrata successivamente

intonacata e tinteggiata senza soluzione di continuità con l’edificio. Il muretto d’attico è preferibilmente consentito solo in presenza di una copertura a padiglione; Nel caso in cui siano preesistenti, vanno mantenuti e ripristinati, nel caso di nuova realizzazione l’altezza non potrà comunque superare 30 - 50 cm.

- Volumi tecnici e spazi per l’alloggiamento di serbatoi, qualora non sia possibile individuarne altra posizione, dovranno essere contenuti in una struttura in muratura finita in arenino alla genovese composta in coerenza con i caratteri della copertura e in ogni modo non emergente dalla linea di colmo principale.

Sui prospetti e rapporto con l’intorno - finiture e rivestimenti

Le facciate dovranno essere realizzate con finitura in intonaco rifinito con arenino alla genovese, con possibilità, in casi particolari di rivestimento con lastre d’ardesia opportunamente graffate e realizzati secondo la tipologia ligure.

- zoccoli e basamenti La fascia basamentale, per un’altezza compresa tra i 70 e 90 cm. potrà essere rivestita in lastre d’ardesia o altra pietra similare con terminale becco di civetta o evidenziata con intonaco strollato alla genovese, tinteggiato in grigio scuro, ovvero semplicemente dipinto.

- coloriture e decorazioni Le tinteggiature dovranno essere scelte nei colori della gamma chiara delle terre predisponendo apposite campionature all’U.T.C. per l'assenso.

- portoni I portoni d’ingresso dovranno essere realizzati in legno, o altri materiali purché colorati in tonalità del verde scuro opaco o color legno scuro o in marrone scuro, con disegno tipico genovese, con l’evidenziazione del telaio, zoccolo e traversa, con o senza pannellature. È altresì ammesso l’impiego di rivestimento in lamiera chiodata riverniciata. Sono ammesse bucature sopraluce secondo le tipologie tradizionali.

- pensiline sovrapporta Le pensiline sovrapporta non dovranno sporgere oltre i cm. 120 dal filo esterno di facciata, dovranno essere realizzate in ardesia con semplici elementi di sostegno di ferro o, in legno.

- serramenti e infissi I serramenti esterni dovranno essere previsti di dimensioni regolari, esclusivamente in legno verniciato, oppure in metallo preverniciato, in entrambi i casi di colore bianco. Le specchiature dovranno essere ad ante a crociera sia semplice sia multipla.

Page 44: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 44 di 104

I serramenti oscuranti dovranno essere realizzati unicamente con persiane alla genovese di legno verniciato di colore verde scuro o in metallo preverniciato in colore verde scuro.

- soglie, piane, davanzali Soglie, piane e davanzali devono essere realizzati in ardesia o altra pietra grigia, in marmo bianco o pietra serena.

Modi di intervento non ammissibili

Sono da ritenersi non ammissibili tutti quegli interventi che non tenendo conto della tipologia originaria tendono a modificarne in misura irreversibile la riconoscibilità dell’elemento edilizio, con trasformazioni che investono la classificazione tipologica di appartenenza. Sono comunque sempre vietati i corpi aggiunti a carattere disomogeneo o incongruo o comunque con caratteristiche dissimili dall’edificio principale.

Page 45: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 45 di 104

ART. 8.03. EDIFICI URBANI DI TIPO CONDOMINIALE Il repertorio è redatto a seguito dall’analisi territoriale, vengono individuate le seguenti tipologie: - art. 8.03.01 - edificio urbano in linea ed a blocco ante 1940

- art. 8.03.02 - edificio urbano in linea ed a blocco post 1945 (facenti parte del piano di

ricostruzione)

- art. 8.03.03 - edificio urbano in linea ed a blocco recente (post anni 1950-60)

di ciascuna come già fatto per le altre tipologie si è voluto indicare un repertorio di riferimento che ne interpreti la lettura ed i modi di intervento sull’esistente, ed eventualmente dare uno spunto per una eventuale possibile interpretazione progettuale ex novo.

ART. 8.03.01. EDIFICIO URBANO IN LINEA E A BLOCCO ANTE 1940

edifici sopravvissuti all’evento bellico

ART. 8.03.01.01. LETTURA DELL’EDIFICIO URBANO IN LINEA E A BLOCCO ANTE 1940

Sono gli edifici rimasti illesi dal terribile bombardamento che ha raso al suolo tutto il nucleo centrale di Recco (zona di via Roma).

Caratteri compositivi Casa pluri familiare a due fino a cinque piani fuori terra di forma semplice e conclusa. Forma: pianta rettangolare nata su percorso il piano terra è generalmente adibito a commercio, i fronti retrostanti sono più articolati e presentano frequenti superfetazioni (logge, volumi per servizi igienici ecc…). Possono essere presenti poggioli di limitate dimensioni, ordinatamente inseriti nel disegno di facciata.

Tipologia dei prospetti

Organizzati in genere da simmetria, con bucature regolari, in genere gerarchicizzate con evidenziazione dell’orizzontamento principale, possibile presenza di logge coperte, bow-windows, balconi a sbalzo con mensole, rivestimento perimetri con manto intonaco e senza presenza di apparato decorativo a rilievo, presenza di pilotis alla base. Dovranno essere conservate le composizioni architettoniche esistenti, mantenendo gli originali materiali da costruzione, la e gli elementi premianti quali gli ornamenti, le cornici

Page 46: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 46 di 104

Il manto di copertura dovrà essere realizzato in conformità alla preesistenza, potrà essere sostituito con materiale di tipo lapideo (ardesia) o laterizio (tegole marsigliesi) qualora trattasi di materiale non conforme alle norme igienico sanitarie o di sicurezza. Eventuali modifiche alla tipologia di copertura dovranno essere dimostrate nei confronti del rispetto delle coperture di tipo tradizionale, eventualmente facendo dei precisi raffronti con situazioni storiche al contorno.

Discostamenti di frequente presenza

Presenza di corpo di fabbrica a pianta più articolata, con coperture a falde maggiormente complesse.

ART. 8.03.01.02. DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SU EDIFICIO URBANO IN LINEA E A BLOCCO ANTE 1940 Modi di intervento tipologicamente conformi Sui caratteri architettonico compositivi Interventi che conservano sostanzialmente inalterato l’involucro volumetrico esistente mantenendo il rapporto tra gli elementi edificati in assenza di modifiche della forma delle coperture o incremento del numero dei piani ed in particolare: - mantenimento delle simmetrie, con bucature regolari, in genere ordinate e con possibile

gerarchizzazione degli orizzontamenti secondo la loro altezza; - mantenimento rivestimento perimetrale con manto intonaco e basamento in bugnato o

dell’eventuale presenza di apparato decorativo; - mantenimento della presenza di zoccolatura lapidea di base se esistente.

Sulla tipologia dei prospetti Quando non viene modificata o viene mantenuta sostanzialmente inalterata la gerarchizzazione dei prospetti, non viene modificato il numero di logge coperte, non si altera sostanzialmente l’insieme delle bucature, ma ci si preoccupa di un loro riordino. Sulla copertura Quando non viene modificata o mantiene sostanzialmente inalterata la forma e la soluzione di continuità con i materiali originali.

interventi ammissibili sotto condizioni

Sulle coperture ed elementi accessori composizione Dovranno essere conservate le composizioni architettoniche esistenti, mantenendo gli originali materiali da costruzione, e gli elementi premianti quale le orditure lignee, frontalini di legno ornamenti ecc… Il manto di copertura dovrà essere realizzato in conformità alla preesistenza, potrà essere sostituito con materiale di tipo lapideo (ardesia) o laterizio (tegole marsigliesi) qualora trattasi di materiale non conforme alle norme igienico sanitarie o di sicurezza. Eventuali modifiche alla tipologia di copertura dovranno essere dimostrate nei confronti del rispetto delle coperture di tipo tradizionale, eventualmente facendo dei precisi raffronti con situazioni storiche al contorno.

Sui prospetti e rapporti con l'intorno composizione Sono ammessi la realizzazione di piccoli balconi che comprendono massimo un elemento di apertura e in numero assolutamente limitato e dietro indagine preliminare che possa giustificare l’introduzione di tale elemento, ovvero la sua non alterazione rispetto alle visuali prevalenti ed alle caratteristiche architettoniche dell’edificio inteso come elemento individuo.

Page 47: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 47 di 104

Per soluzioni che riportino la struttura alla sua originarietà potrà essere preso in considerazione uno studio dettagliato che ne rappresenti l'evoluzione storica. Tale studio potrà essere utilizzato anche a supporto di una progettazione di recupero più incidente sull’aspetto esteriore dei luoghi, ma giustificabile in termini storici e tipologici. Negli interventi di manutenzione straordinaria e di restauro ci si dovrà attenere alle seguenti prescrizioni:

- è vietato l'uso d’intonaco plastico ed al quarzo o in ceramica; - non possono essere posti in opera serramenti costruiti con materiali inidonei (per esempio

alluminio o acciaio e legno non trattato e verniciato in modo tradizionale), avvolgibili di qualsiasi tipo (quando non già presenti nella struttura, ma è sempre preferibile un riporto agli infissi tradizionali alla genovese), gelosie di plastica e altri materiali di tipo non tradizionale;

- le eventuali figure, araldiche ed umane o paesaggi, gli stucchi, presenti nelle murature esterne delle costruzioni, sono da tutelare esclusivamente mediante procedimenti di fissaggio delle loro immagini, qualunque sia il loro stato di conservazione;

- sono da mantenersi le decorazioni dipinte e le quadrature iconiche storiche utilizzando le stesse tecniche costruttive attraverso un accurato restauro.

Bucature Sono da mantenersi di massima inalterate le aperture esistenti, salvo il caso di limitate modifiche condotte con il criterio della regolarizzazione di dimensioni alterate e l’osservanza degli allineamenti principali senza soluzione di continuità con la tipologia esistente.

Sulle piante dell'edificio composizione Sono ammesse modificazioni, ma solo se comportanti la regolarizzazione e il riordino d’elementi posticci o superfettativi, anche con l’eliminazione o trasposizione di volume a compenso di riordino, seguendo il modello tipologico presente, sulla base d’accurato studio architettonico compositivo e storico documentato. Sono ammesse opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture della costruzione, nonché quelle necessarie a mantenere in efficienza come a adeguare alle norme di sicurezza gli impianti tecnologici esistenti.

interventi non consentiti

- Sono vietate le sopraelevazioni dei volumi esistenti, atte a trasformarne evidentemente i rapporti

volumetrici presenti. - Non sono ammesse modificazioni dei prospetti, fatti salvi i casi d’ampliamento consentiti e quelli

comportanti la regolarizzazione e il riordino delle bucature secondo il modello tipologico presente sulla base d’accurato studio architettonico compositivo e storico documentato.

- Non sono ammesse realizzazioni di nuove logge, se non per un riordino formale se già presenti nell’organismo edilizio.

Page 48: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 48 di 104

ART. 8.03.02. EDIFICIO URBANO DI TIPO CONDOMINIALE FACENTI PARTE DEL PIANO DI RICOSTRUZIONE (POST BELLICO)

Foto d’epoca Edifici del piano di ricostruzione

ART. 8.03.02.01. LETTURA DELL'EDIFICIO URBANO DI TIPO CONDOMINIALE FACENTI PARTE DEL PIANO DI RICOSTRUZIONE (POST BELLICO) L’edificazione manifesta una composizione evidenziante un progetto unitario in particolare a livello urbanistico, che anche nelle singole componenti edificate mantiene in genere (salvi i successivi rimaneggiamenti purtroppo frequenti) i caratteri regolari propri dello stile “moderno” urbano degli anni “30-40”. Caratteri compositivi L’impianto edilizio ha raggiunto in genere una compiutezza dettata da un progetto unitario, tuttora leggibile anche con i limiti dettati dalle finiture che non sempre sono soddisfacenti e coerenti con l’impostazione stilistica. Tipologia dei prospetti Organizzati in genere da simmetria, con bucature regolari, non gerarchicizzate con possibile presenza di logge coperte, bow-windows, balconi a sbalzo con mensole, rivestimento perimetri con manto intonaco e senza presenza di apparato decorativo a rilievo, presenza di zoccolatura di base. Discostamenti di frequente presenza Presenza di corpo di fabbrica a pianta più articolata, e conseguenzialmente prospetti con alternanza di vuoti e pieni. .

ART. 8.03.02.02. DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SU EDIFICIO URBANO

DI TIPO CONDOMINIALE FACENTI PARTE DEL PIANO DI

RICOSTRUZIONE (POST BELLICO) Modi di intervento tipologicamente conformi Sui caratteri architettonico compositivi Interventi che conservano sostanzialmente inalterato l’involucro volumetrico esistente mantenendo il rapporto tra gli elementi edificati in assenza di modifiche della forma delle coperture o incremento del numero dei piani e che ne prevedono i seguenti caratteri:

Page 49: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 49 di 104

- mantenimento delle simmetrie, con bucature regolari, in genere ordinate e con possibile gerarchizzazione degli orizzontamenti secondo la loro altezza;

- mantenimento rivestimento perimetrale con manto intonaco e basamento in bugnato o dell’eventuale presenza di apparato decorativo;

- mantenimento della presenza di zoccolatura lapidea di base se esistente. Sulla tipologia dei prospetti Quando non viene modificata o mantiene sostanzialmente inalterato la composizione dei prospetti, in assenza di modifiche significative degli elementi aggettanti, senza alterazioni sostanziali dell’insieme delle bucature. Sulla copertura Quando non viene modificata o mantiene sostanzialmente inalterata la forma e la soluzione di continuità con i materiali originali.

interventi ammissibili sotto condizioni Copertura del corpo principale a padiglione con eventuali articolazioni per i corpi minori, con sporti di gronda accentuati e presenza di decorazioni e modanature a condizione che gli interventi riguardino edifici di modesta altezza, sostanzialmente non compiuti, e che l’intervento aderisca all’espressione “moderna” dell’impianto edificato: Sulle coperture ed elementi accessori - Dovranno essere conservate le composizioni esistenti, piane negli edifici inseriti all’interno del piano di

ricostruzione, nelle coperture piane è sempre ammesso il giardino pensile o il lastricato arredato. - Sono suggeriti interventi di rinverdimento delle coperture piane, trattate a giardino pensile. - abbadini e lucernari

Sono migliorabili gli accessi al lastrico solare con un ridisegno degli affacci che ne studi il rapporto complessivo di copertura eventualmente integrando il lastrico solare con un giardino pensile di copertura

- volumi tecnici Volumi tecnici e spazi per l’alloggiamento di serbatoi, qualora non sia possibile individuarne altra collocazione, dovranno essere contenuti in una struttura in muratura finita in arenino alla genovese composta in coerenza con i caratteri della copertura ed in ogni caso di ridotta emergenza rispetto al piano di copertura.

- antenne televisive Le antenne e le parabole dovranno essere in linea di massima centralizzate per ciascun edificio e i collegamenti andranno realizzati sottotraccia.

Sui prospetti e rapporti con l'intorno - composizione:

Sono ammesse modificazioni dei prospetti in caso di interventi organici volti alla riqualificazione urbana purché abbiano per unità minima di intervento un intero fronte dell’edificio.

- finiture e rivestimenti: Le facciate dovranno essere adeguate alle caratteristiche di finitura dei campi in intonaco di arenino colorati in analogia con i caratteri cromatici esistenti nella facciata stessa o all’intorno.

- coloriture e decorazioni: Le coloriture dei prospetti si dovranno eseguire esclusivamente con l’impiego di prodotti naturali a base di silicati, privilegiando le tinte chiare e le cromie basate su accostamenti tonali.

- Sono ammessi forme di caratterizzazione della facciata con ornamenti che ne esaltino le caratteristiche architettoniche; tali ornamenti dovranno essere in materiali tradizionali quali acciaio, ferro verniciato .o cemento, che dovrà valutarlo nel contesto d’insieme con un progetto che ne evidenzi l’uso dei materiali che si intendono usare.

- bucature: In linea di massima sono da mantenersi inalterate le aperture esistenti. Modificazioni incidenti sono ammesse esclusivamente nel caso di interventi coordinati che coinvolgano significative parti del comparto costituito dagli edifici fronteggianti la stessa piazza o la stessa via.

- serramenti e infissi: Sono da conservarsi le tipologie di serramento esterno preesistente. In caso di successiva modifica è

Page 50: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 50 di 104

suggerita in prima battuta la riproposizione delle tipologie originariamente presenti nella costruzione ovvero soluzioni che vanno verso il carattere tradizionale.

interventi non consentiti - Trasformazione della copertura piana in copertura a padiglione, salvi i casi espressamente previsti dal

P.U.C. - Sono vietate le pavimentazioni di copertura in ceramiche smaltate lucide o vetrificate. - Sono vietati i rivestimenti delle facciate con materiali ceramici.

Page 51: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 51 di 104

ART. 8.03.03. EDIFICIO URBANO DI TIPO CONDOMINIALE RECENTE (POST ANNI 1950 60)

(Foto attuale) condomini nella zona retro la stazione

nuovi quartieri lungo torrente Recco

ART. 8.03.03.01. LETTURA DELL'EDIFICIO URBANO DI TIPO CONDOMINIALE RECENTE (DOPO GLI ANNI 1950-60) Caratteri compositivi Caratteristici dell’edificazione di espansione (valleverde, piazzale olimpia, ecc…) corrispondenti alle grandi lottizzazioni degli anni 60 - 70 e quelle successive dei comparti edificatori di edilizia pubblica in anni più recenti. L’edificazione manifesta una composizione evidenziante un progetto unitario del volume principale a volte con un disegno particolare, che ne manifesta una unitarietà progettuale. Il corpo principale ha forma regolare a prevalenza rettangolare, prospetti presentano bucature scarsamente gerarchizzate e regolari in alcuni casi con elementi decorativi su tinteggiatura, altri con elementi di tipo strutturali o con l’uso di materiali non tradizionali (es. ceramiche).

Page 52: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 52 di 104

Tipologia dei prospetti Organizzati in genere da simmetria, con bucature regolari, fatti salvi i piani più bassi o quelli in copertura, con possibile presenza di logge coperte, bow-windows, balconi a sbalzo, rivestimento perimetri con manto intonaco e senza presenza di apparato decorativo a rilievo, presenza di zoccolatura di base. Edifici di dimensioni elevate con un numero di piani anche superiore a quattro, in genere disposti in linea. Discostamenti di frequente presenza Presenza di corpo di fabbrica a pianta più articolata (a stella), con coperture a falde maggiormente complesse o piane.

ART. 8.03.03.02. DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SU EDIFICIO URBANO DI TIPO CONDOMINIALE RECENTE (DOPO GLI ANNI 1950-60)

interventi ammissibili sotto condizioni Copertura del corpo principale a padiglione o a capanna con eventuali articolazioni per i corpi minori, con sporti di gronda accentuati a volte con presenza di modanature sottogronda. Gli interventi dovranno aderire alle caratteristiche architettoniche proprie degli edifici, cioè verificare la appartenenza in termini concettuali all’espressione “moderna” o “tradizionale” dell’impianto edificato. Sulle coperture ed elementi accessori - Dovranno essere conservate le caratteristiche principali del disegno originario se facenti parte di un

complesso di quartiere unitario, ovvero se modificato deve essere proposto in misura unitaria d’insieme.

- Sono suggeriti interventi di inverdimento delle coperture piane, trattate a giardino pensile, è sempre consentita la trasformazione da copertura piana a copertura a falde o padiglione negli edifici minori o non facenti parte di un disegno edilizio compiuto, in questo ultimo caso può essere prevista una modifica, ma deve essere proposta a livello di misura unitaria del complesso edificato.

- Sulle coperture di tipo tradizionale (a falde o padiglione) si farà riferimento alle sotto elencate indicazioni per l’introduzione di nuovi elementi in copertura: abbadini e lucernari La realizzazione di abbadini e lucernari è consentita qualora questi siano collocati in asse con le bucature esistenti dei prospetti di riferimento o con gli assi delle bucature prevalenti e non interessino complessivamente una superficie di copertura superiori al 15% della superficie della falda su cui insistono. Abbadini e lucernari dovranno inoltre essere arretrati di almeno da 0,8 a 1,5 m. dal muro perimetrale del prospetto e i primi saranno realizzati con copertura a due falde e colmo trasversale, parallelo alla linea di gronda della falda su cui si imposta l’abbaino. Il manto di copertura dovrà essere realizzato in conformità alla preesistenza, il fronte potrà essere in muratura intonacata o rivestito in ardesia, l’apertura non dovrà superare 1 metro. di larghezza. tagli a pozzetto Nelle coperture a doppia falda (capanna) o a padiglione è ammesso il taglio della falda al fine di ricavare un terrazzo a pozzetto. Il taglio di copertura dovrà essere contenuto nelle dimensioni max di cm. 200 (lung.) x 180 (largh.) le bucature di accesso avranno larghezza max di cm. 120.

- volumi tecnici Volumi tecnici e spazi per l’alloggiamento di serbatoi, qualora non sia possibile individuarne altra collocazione, dovranno essere contenuti in una struttura in muratura finita in arenino alla genovese composta in coerenza con i caratteri della copertura ed in ogni caso non emergente dalla linea di colmo principale.

- antenne televisive Le antenne e le parabole dovranno essere in linea di massima centralizzate per ciascun edificio e i collegamenti andranno realizzati sottotraccia.

Sui prospetti e rapporti con l'intorno

Page 53: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 53 di 104

- composizione: Sono ammesse modificazioni dei prospetti in caso di interventi organici volti alla riqualificazione urbana purché abbiano per unità minima di intervento un intero fronte dell’edificio.

- finiture e rivestimenti: Le facciate dovranno essere adeguate alle caratteristiche di finitura dei campi in intonaco di arenino colorati in analogia con i caratteri cromatici esistenti nella facciata stessa o all’intorno.

- coloriture e decorazioni: Le coloriture dei prospetti si dovranno eseguire esclusivamente con l’impiego di prodotti naturali a base di silicati, privilegiando le tinte chiare e le cromie basate su accostamenti tonali.

- Sono ammessi forme di caratterizzazione della facciata con ornamenti che ne esaltino le caratteristiche architettoniche; tali ornamenti dovranno essere in materiali tradizionali quali ferro verniciato, cemento o mattoni, sia il disegno sia i materiali sono sempre da sottoporre al vaglio della C.E.I. e purché non siano considerate integrazioni o aumenti volumetrici.

- bucature: In linea di massima sono da mantenersi inalterate le aperture esistenti. Modificazioni incidenti sono ammesse esclusivamente nel caso di interventi coordinati che coinvolgano significative parti del comparto costituito dagli edifici fronteggianti la stessa piazza o la stessa via.

- serramenti e infissi: Sono da conservarsi le tipologie di serramento esterno preesistente. In caso di successiva modifica è suggerita in prima battuta la riproposizione delle tipologie originariamente presenti nella costruzione ovvero soluzioni che vanno verso il carattere tradizionale.

interventi non consentiti - non è ammesso introdurre elementi o materiali nelle facciate senza una valutazione a livello di edificio

o di complesso edificato unitario, se facenti parte di un complesso definibile unitario.

Page 54: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 54 di 104

ART. 9.00. REPERTORIO DEI MODELLI DI MANUFATTI MINORI E ACCESSORI NELLO SPAZIO PRIVATO DI PERTINENZA. 9.01. AUTORIMESSE O BOX INTERRATI 9.02. TETTOIE 9.03. RICOVERO ATTREZZI AGRICOLI FUORI TERRA

9.04. RICOVERI ATTREZZI AGRICOLI INTERRATI 9.05. SERBATOI CISTERNE E IMPIANTI TECNOLOGICI 9.06. INTERVENTI SU MANUFATTI INCONGRUI 9.07. INTERVENTI SULLO SPAZIO PRIVATO

Page 55: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 55 di 104

ART. 9.01. AUTORIMESSE O BOX INTERRATI

La collocazione dei box dovrà essere tale da non interferire eccessivamente con la percezione del paesaggio in particolare da occludere le visuali verso valle; pertanto, se in collina, saranno preferibilmente collocati sul lato a monte del tracciato stradale, o dove il P.U.C. individua espressamente situazioni specifiche, o ancora verso la valle se permettono l’allargamento di percorsi veicolari pubblici. La localizzazione privilegiata è nell’inserimento nella fascia con altezza minima di m. 3,00.

interventi ammissibili sotto condizioni Sono ammessi tutti gli interventi che le norme di attuazione del P.U.C. consentono con le seguenti limitazioni ed accorgimenti: composizione la realizzazione dei box dovrà avvenire incidendo nella morfologia terrazzata seguendo un percorso logico progettuale che tenga conto dei seguenti fattori:

− non eccessiva alterazione morfologica con contenuti movimenti di terra; − ricomposizione delle terrazze e della morfologia; − minime bucature di accesso.

Copertura La copertura dovrà essere rinverdita con la previsione di uno strato di terra di spessore minimo di cm. 50, nel caso di terreni agricoli, mentre potrà essere pavimentata con lastre di ardesia, cotto o elementi lapidei locali nel caso di distacchi che sono accessori di fabbricato principale. Fronte Il muro sul lato libero dovrà presentare paramenti in pietra locale con conci a correre paralleli, su modello dei muri in pietra tradizionali con ripristino senza soluzione di continuità nell’uso dei materiali del muro principale. Sono ammesse fino ad un massimo quattro forpici o bucature seriali di accesso, qualora non risultasse possibile arretrare fino a m. 10,00 di profondità, (misurata perpendicolarmente alle isoipse), nel caso si riuscisse ad arretrare, senza effettuare eccessivi sbancamenti a monte sarà obbligatorio procedere con un’unica apertura di larghezza max sino a m. 3,50, ove opportuno con architrave ad arco ribassato. Utilizzo di serramento in legno o ferro verniciato con cerniere verticali per apertura a libro, o basculante su asse orizzontale. Il rivestimento del serramento dovrà essere a doghe verticali verniciate in colore verde vagone o marrone scuro. L'intera struttura muraria dei box deve essere interrata rispetto alla condizione attuale del sito, potranno essere prese in considerazione tolleranze di cm. 50 rispetto al livello superiore della fascia purché siano ripristinate le altezze laterali dei muri andatori senza soluzione di continuità nell’uso dei materiali. Norme particolari Non devono sottostare alla seguente normativa:

− la progettazione di volumi interrati che corrispondono in termini di superficie al sedime dell’edifico soprastante.

− che fossero da realizzare all’interno di uno specifico settore o progetto Norma . interventi non consentiti Non sono ammessi interventi nella fascia indicante il crinale della Tavola grafica Allegata alla D.P. nei terrazzamenti così come localizzati nella Tav. All. D.P. è vietato sbancare per una profondità che supera le due fasce terrazzate

Page 56: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 56 di 104

ART. 9.02. TETTOIE Gli interventi di nuova edificazione riferiti a tettoie, qualora consentite dalle Norme di attuazione del P.U.C., accessorie all’attività agricola o produttiva, dovranno essere costruiti secondo le seguenti indicazioni:

interventi ammissibili sotto condizioni Dimensionamento e localizzazione

La loro localizzazione dovrà essere tale da non interferire eccessivamente con la percezione del paesaggio e quindi con visuali panoramiche; Per la loro costruzione ci si deve attenere alle seguenti indicazioni:

copertura A falda semplice con direzione della falda parallela al versante, con manto realizzato in abbadini di ardesia o tegole marsigliesi, con sporto di gronda non superiore a cm. 20.

fronti elementi fini in montanti di legno copertura lignea composta da tavolato con soprastante manto di copertura in tegole marsigliesi o ardesia su struttura portante lignea - tamponature in legno grezzo al naturale o pre verniciate in colore verde scuro o bruno; Implementare la situazione vegetazionale sia arborea che arbustiva o floreale rampicante; a valle degli interventi, sia se del caso, previsto un diaframma vegetazionale

interventi non consentiti

non è ammessa la copertura in lamiera zincata “grecata o liscia”

Page 57: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 57 di 104

ART. 9.03. RICOVERO ATTREZZI AGRICOLI FUORI TERRA Gli interventi di nuova edificazione riferiti a piccoli volumi o accessori all’attività agricola dovranno essere costruiti sul modello dell’edificio monocellulare elementare. prescrizione di indicazioni progettuali: Per tali costruzioni si indicano le seguenti condizioni di ammissibilità paesistica relative alla loro formazione: a. soluzioni progettuali che non comportano eccessive variazioni alle condizioni morfologiche generali del sito; b. che impiegano tecniche atte a minimizzare l’impatto sul territorio, quali:

• materiali e tecnologie derivate dalla tradizione; • sistemazione dell’area al contorno con messa a dimora di essenze vegetali per migliorare

l’inserimento ambientale Dimensionamento e localizzazione

La loro localizzazione dovrà essere tale da non interferire eccessivamente con la percezione del paesaggio e quindi da non interferire con visuali panoramiche; pertanto se in collina saranno preferibilmente collocati sul lato a monte del tracciato stradale, addossati con un lato ai muri di fascia evitando il crinale (vedasi coni di crinale della tav. All. D.P.) Per la loro costruzione ci si deve attenere alle seguenti indicazioni:

copertura A falda semplice con direzione della falda parallela al versante, con manto realizzato in tegole di laterizio, con sporto di gronda non superiore a cm. 20.

fronti • non possono essere previste bucature finestrate sul prospetto principale, ma solo un varco

di accesso, è ammessa una bucatura sul fronte laterale; • i prospetti possono essere realizzati:

- con muratura in paramento tipo lapideo - con intonaco al grezzo possibilmente in malta naturale - gli infissi siano in legno

opere per minimizzare gli impatti: Implementare la situazione vegetazionale sia arborea che arbustiva o floreale rampicante; a valle degli interventi, sia se del caso, previsto un diaframma vegetazionale

Page 58: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 58 di 104

ART. 9.04. RICOVERI ATTREZZI AGRICOLI INTERRATI I ricoveri attrezzi interrati, che possono essere realizzati secondo la disciplina urbanistica, devono darsi carico dal punto di vista paesistico ambientale di ottemperare ad alcune prescrizione di carattere progettuale che possono migliorare l’inserimento ambientale: prescrizione di indicazioni progettuali :

Indirizzi generali La loro localizzazione dovrà essere tale da non interferire con la percezione del paesaggio; pertanto, se in collina, la localizzazione privilegiata è la fascia con altezza minima di m. 3,00. Dimensioni e condizioni del sito L'intera struttura muraria del deposito attrezzi deve essere interrata rispetto alla condizione attuale del sito. Lo scavo entro terra non dovrà avere una profondità, misurata perpendicolarmente alle isoipse, maggiore di m. 4,00. La localizzazione del deposito attrezzi o cantina dovrà essere esterna alla proiezione planimetrica di ogni edificio presente sul lotto, ovvero interamente prevista sotto il sedime del fabbricato. Uso dei materiali In caso di modifica del muro preesistente sarà necessario ricostruirlo senza soluzione di continuità nell’uso dei materiali e nelle tecniche costruttive di quello esistente. La copertura dovrà essere ricomposta con terreno per uno spessore di almeno 40 cm. opere per minimizzare gli impatti: Implementare la situazione vegetazionale sia arborea che arbustiva o floreale rampicante; a valle degli interventi, se del caso, sia previsto un diaframma vegetazionale

Page 59: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 59 di 104

ART. 9.05. SERBATOI, CISTERNE, IMPIANTI TECNOLOGICI Serbatoi, cisterne o altri manufatti a cielo aperto o interrati ad essi assimilabili dovranno in linea di massima seguire le seguenti prescrizioni ed opere di minimizzazione: prescrizione di indicazioni progettuali : Studiare la localizzazione in modo tale da ridurre l’impatto visivo adottando i seguenti accorgimenti: - individuare i siti possibilmente negli interstizi e nelle vallecole, a ridosso delle fasce evitando il crinale; - mantenere altezze contenute rispetto allo ski line; - La copertura di eventuale volume ricavato in interrato ovvero di serbatoi o cisterne dovrà essere

sempre completata con uno strato di humus di terreno di spessore non inferiore a cm. 40; - Creare diaframma vegetazionale con essenze arbustive possibilmente appartenenti alla tipologia della

macchia mediterranea.

opere per minimizzare gli impatti: Mascheramento con siepi e talee rampicanti, disposte a filare di compattezza atte ad occultare lato valle la tipologia edilizia

Page 60: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 60 di 104

ART. 9.06. RIDISEGNO DEI MANUFATTI INCONGRUI INDIRIZZI DEGLI INTERVENTI DI RIDISEGNO I manufatti legittimi o legittimati a seguito di sanatoria edilizia aventi caratteri costruttivi incongrui con il contesto, debbono essere oggetto di recupero integrale in sede di qualsiasi intervento di manutenzione straordinaria, di risanamento e di ristrutturazione ove ammessa dalle norme di zona.

INDICAZIONI SULLA TIPOLOGIA DEL RIDISEGNO Caratteri architettonici In relazione agli specifici caratteri compositivi di tali manufatti, gli stessi dovranno essere condotti ad uniformità rispetto ai caratteri dominanti dell’area per quanto concerne la definizione architettonica, inoltre i volumi saranno realizzati con l’applicazione di tipologie di manufatti elementari, costituiti da organismi monocellulari sulla base di quanto segue:

Dovrà essere dimostrato come si riutilizza l’area su cui poggiava il manufatto oggetto di ridisegno qualora vi sia trasposizione di volume, indicando le essenze arboree ed arbustive che si intendono mettere a dimora. Sulla copertura Coperture ammesse a falda semplice e a doppia falda, con manto realizzato in abbaini di ardesia, con sporto di gronda di circa 30 cm., con radice del tetto evidenziata con cornice semplice o priva di modellazione, con gronde a sezione circolare in rame. Sui prospetti e rapporti con l'intorno Murature ammesse: a. intonacate e finite in arenino b. con paramenti in pietra locale con conci a correre paralleli, su modello dei muri in pietra tradizionali c. senza soluzione con la parte non incongrua nel ridisegno in ampliamento. Aperture: Porta e/o finestra di ampiezza non superiore a m. 1,20, o a m. 1,50 se a due ante, con infissi e serramenti in legno verniciato, a specchiatura semplice, dotate di davanzale e soglia in ardesia o altra pietra grigia.

Page 61: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 61 di 104

ART. 9.07. REPERTORIO DEI MODELLI DI INTERVENTO DELLO SPAZIO

PRIVATO 1. SISTEMAZIONI AL CONTORNO DEGLI EDIFICI 2. ALBERATURE 3. PARCHEGGI A RASO 4. PERGOLATI 5. FORNI 6. TENDE 7. INSEGNE, TARGHE 8. RECINZIONI, CANCELLATE 9. ANTENNE 10. TRALICCI 11. PANNELLI SOLARI 12. PISCINE 13. ASCENSORI 14. STRUTTURE FISSE O STAGIONALI SU AREE DEMANIALI

1. SISTEMAZIONI AL CONTORNO DEGLI EDIFICI

A meno di eccezioni espressamente segnalate e provvisorie (cantieri), i distacchi e le superfici scoperte interessate da interventi non possono essere usate per deposito di materiali, ma devono essere sistemate a verde privato o agricolo, con l’indicazione di cui ai punti successivi: indicazioni progettuali Nella realizzazione di nuova costruzione o oggetto di ristrutturazione: - L’area di pertinenza intorno all’edificio deve in linea di massima privilegiare la conservazione di

superfici permeabili, per almeno il 50% della superficie libera totale; - Le parti pavimentate possono essere realizzate con materiali lapidei tradizionali, con mattonato o cotto

con acciottolato o auto- bloccanti in c.a. a sezione cava che permette l’inerbimento; - Non siano di norma abbattuti alberi di alto fusto. Se ciò si rendesse necessario (anche per malattia

della pianta) si dovrà provvedere alla sostituzione dell’esemplare con un altro di essenza caratteristica della zona, e delle misure tecnicamente ammissibili per un buon attecchimento (posto, come sesta d’impianto, a debita distanza dai volumi interrati e dagli edifici).

opere per minimizzare gli impatti: - Ove possibile, in particolare in caso di nuova edificazione, è necessario prevedere la messa a dimora

di filari arborei lungo il margine stradale e lungo i confini o la stradina di accesso se prevista.

Page 62: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 62 di 104

2. ALBERATURE

La messa a dimora di essenze arboree o arbustive è sempre ammessa. Nella realizzazione di sistemazioni esterne a seguito di interventi di sistemazione o nuovi interventi edilizi, la messa a dimora deve indicare oltre la specie prevista anche lo scopo della collocazione a livello paesaggistico che può essere rappresentata dai seguenti casi : - Ornamentali o per arredo; - Filtro o diaframma atto a mascherare situazioni incidenti dal punto di vista paesaggistico; - Messa a dimora per coltura sia agricolo che boschivo; - In sostituzione degli esemplari esistenti. indicazioni progettuali : - Introduzioni di essenze, meglio se nella tipologia del climax mediterraneo, quindi autoctone, che siano

resistenti all’inquinamento atmosferico, ed in prossimità del mare, alla salsedine. - Sono sempre ammessi alberi da frutto in particolare agrumi . - Gli esemplari vanno messi a dimora distanziati fra loro in funzione del loro sesto d’impianto in aiuola o

prato proporzionato alle dimensioni trasversali del sito in cui vanno collocate. - Se a margine di strade pubbliche tale sesto d’impianto dovrà essere proporzionato alle dimensioni

trasversali della strada ed alla distanza degli edifici esistenti o di Codice Civile. - Nei filari inframmezzati dai parcheggi il tronco deve essere protetto con appositi tutori.

opere per minimizzare gli impatti: Inserimento davanti a muri o edifici di una certa imponenza con la disposizione a ciuffi o a filari comunque a diaframma. 3. PARCHEGGI A RASO

Le realizzazioni dei parcheggi a raso in ottemperanza alle disposizioni legislative in materia di parcheggio Privato o pubblico devono indicativamente seguire le seguenti: indicazioni progettuali:

• pavimentazione messa in opera di norma con sistemi che garantiscono una maggiore permeabilità del suolo limitando all’indispensabile e comunque alle seguenti condizioni :

- lapidei di tipo locale (con l’esclusione di marmi) disposti ad "opus incertum" o su percorso rotabile a margine di prato tagliato all'inglese;

- porfidi sistemati con disegno tipico; - auto-bloccanti in c.a. alveolari cavi; - auto-bloccanti in calcestruzzo colorato frammisto a prato; - mattoni disposti a coltello; - asfaltaci qualora poste a margine di strade Provinciali o Comunali, se a seguito di

allargamento delle stesse; - eventuale copertura può essere realizzata con tettoia ( vedi punto art. 6 bis); tale copertura

può essere realizzata solo nei seguenti materiali, ed in caso di posizioni particolari assumono le indicazioni progettuali relative ai pergolati: o in legno a montanti fini verticali, smontabili, intrecciata da filo di ferro a maglie larghe

con sovrapposizione di rampicanti di essenze arboree; o montanti a sezione fine in acciaio, smontabili, anche a sezione curva, con copertura in

rete telata a maglie strette in colore verde scuro; per motivi di alterazione paesistica delle visuali prevalenti possono essere vietati con motivazione coerente dalla C.E.I. opere per minimizzare gli impatti: - siepi sempreverdi divisorie che mascherano il luccichii delle automobili, in particolare quando

prospettano verso valle; - messa a dimora di una essenza arborea di alto fusto ogni due posti auto; - essenze rampicanti su tettoia di protezione.

Page 63: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 63 di 104

4. PERGOLATI

I pergolati sono sempre stati nella tradizione ligure addossati alle abitazioni o inseriti come singolo elemento (gazebo) all’interno di parchi privati o pubblici. Il loro inserimento è sempre possibili limitatamente alle distanze e indicazioni particolari dettate dal codice civile. Prescrizione di indicazioni progettuali: - altezza non superiore a m. 3,50; - elementi strutturali in legno o in acciaio a sezione fine, smontabili; - sono vietate le tamponature fisse verticali o orizzontali opere per minimizzare gli impatti: - messa a dimora di fioriere o di essenze rampicanti che lambiscano la copertura dei manufatti o

pergolati; - previsioni di essenze arbustive rampicanti disposte a filari prospicienti il pergolato - i pergolati siano realizzati preferibilmente con in montanti in legno, in ogni caso a sezione fine. 5. FORNI

I forni esterni posizionati nei giardini o nelle aree di pertinenza degli edifici possono essere di tipo prefabbricato o realizzato in loco: prescrizione di indicazioni progettuali: - con materiale tipo pietra e mattoni pieni, o ad intonaco; - non deve avere complessivamente altezza superiore a m. 2,20; - la canna fumaria può avere altezza superiore da regolarsi comunque dalle norme del codice civile per

le distanze dalle abitazioni e con rispetto delle disposizioni igieniche sul controllo delle esalazioni; - il manufatto non deve superare la larghezza e la profondità di m. 2,00. opere per minimizzare gli impatti: - messa a dimora di fioriere o di essenze rampicanti che diaframmano il manufatto con previsioni di

essenze arbustive rampicanti disposte a filari poste a lato ; - i pergolati siano realizzati preferibilmente con in montanti in legno, in ogni caso a sezione fine.

6. TENDE

Le tende esterne ed a sbalzo dell’edificio sono ammesse in tutto il territorio comunale con particolare attenzione al loro inserimento ambientale nelle zone di particolare pregio individuate puntualmente come AC-AS. prescrizione di indicazioni progettuali : - le tende devono essere realizzate con tela o tessuto resistente, meglio se di colore naturale, montate

su strutture leggere e di limitata estensione; - quando trattasi di intervento in condominio devono avere tutti lo stesso colore, tipologia e forgia; - le tende dovranno essere di tipo tradizionale impostate in armonia con l'asse delle aperture dell'edificio

comprendendo non più di due forpici di bucatura, dovranno avere larghezza limitata max e comunque inferiore di almeno 80 cm rispetto a quella del terrazzo da coprire;

- possono essere installate tende “a pacchetto” a scendere da sotto i poggioli soprastanti o dal sottocornicione, poste in opera con elementi montanti a sezione fine.

opere per minimizzare gli impatti: - nelle tende evitare lunghezze e larghezze eccessive e colori molto carichi; - si prediligano i colori pastello o opachi ed i canaponi (tela grezza o tipo Olona).

7. INSEGNE E TARGHE

Page 64: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 64 di 104

Casi particolari di inserimento di insegne, si riporta un documento predisposto dall’U.T. Comunale su vari casi più ricorrenti nella richiesta di inserimento di insegne di tipo pubblicitario di esercizio o professionale. Sono state individuate le seguenti casistiche :

A. INSEGNE FRONTALI IN CORRISPONDENZA DI APERTURE AL PIANO TERRENO DEGLI EDIFICI

B. INSEGNE A GIORNO IN AREE DI PERTINENZA DEGLI ESERCIZI C. INSEGNE SU PROSPETTI DI EDIFICI SU APPOSITI SOSTEGNI (A BANDIERA) D. TARGHE PROFESSIONALI

A) INSEGNE FRONTALI IN CORRISPONDENZA DI APERTURE AL PIANO TERRENO DEGLI EDIFICI: Indicazione delle tipologie ammesse: TIPOLOGIA A Caratteristiche Pannello rigido smaltato a colori Illuminazione Indiretta (con tubo di neon schermato o faretti parete) Collocazione Sopra l’apertura Dimensioni Lunghezza non superiore all'apertura in corrispondenza del bordo superiore

Altezza non superiore ad un terzo della larghezza ed in ogni caso non eccedere il limite della quota di intradosso del primo solaio

TIPOLOGIA B Caratteristiche Elemento scatolare con vetro colorato frontale Illuminazione indiretta interna con tubi neon Collocazione Entro la luce dell'apertura in corrispondenza del bordo superiore Dimensioni Lunghezza non superiore all'apertura in corrispondenza del bordo superiore

Altezza non superiore ad un terzo della larghezza ed in ogni caso con il lato inferiore a non meno di m. 2,40 dalla soglia

TIPOLOGIA C Caratteristiche Filo di neon

TIPOLOGIA D Caratteristiche Elementi scatolari sagomati a singole lettere Illuminazione Indiretta Collocazione Applicati su telaio ancorato al suolo mediante sostegni lineari verticali eventualmente

controventati Dimensioni Lunghezza complessiva delle lettere non superiore a m. 0,80

Altezza non superiore cm. 60

B) INSEGNE A GIORNO IN AREE DI PERTINENZA DEGLI ESERCIZI Indicazione delle tipologie ammesse: TIPOLOGIA A Caratteristiche Pannello rigido smaltato Illuminazione Indiretta Collocazione Su elementi di sostegno lineari verticali eventualmente controventati Dimensioni Lunghezza non superiore all'eventuale cancello di accesso e comunque non superiore

a m. 2,40 Altezza non superiore a un quarto della lunghezza

TIPOLOGIA B Caratteristiche Elementi scatolari sagomati a singole lettere Illuminazione Indiretta Collocazione Applicati su telaio ancorato al suolo mediante sostegni lineari verticali

eventualmente controventati Dimensioni Lunghezza complessiva non superiore a m. 2,40

Altezza non superiore a cm. 60

Page 65: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 65 di 104

C) INSEGNE SU PROSPETTI DI EDIFICI SU APPOSITI SOSTEGNI (A BANDIERA) TIPOLOGIA A BANDIERA Caratteristiche Pannello rigido smaltato bifrontale Illuminazione Indiretta Collocazione Sospesa a mensola metallica murata sul prospetto o infissa al suolo

mediante sostegni verticali Dimensioni Larghezza non superiore a cm. 80 distacco dal muro o dal sistema verticale cm. 20

Altezza non superiore a cm. 80

RAPPORTI CON L'EDIFICIO:

1 - DIVIETI nessuna forma di pubblicità può essere installata: - Su elementi architettonici o elementi decorativi. - Sulla testata di portici o sottoportici. - Su parapetti, ringhiere, elementi architettonici di balconi, logge o terrazzi

2 - LIMITAZIONI Le forme pubblicitarie, ai piani superiori degli edifici, potranno essere installate esclusivamente sotto forma di vetrofanie all'interno delle bucature esistenti.

3 - VINCOLI Tali elementi sono da considerarsi parte integrante dei disegno della città

La posizione di insegne e mezzi pubblicitari sugli edifici deve essere effettuata nel rispetto delle caratteristiche morfologiche dei manufatti architettonici. In caso di facciate decorate con elementi architettonici in rilievo o architettura dipinta, l'insegna dovrà mettersi a sistema e rispettare puntualmente gli elementi caratterizzanti la composizione architettonica della facciata.

1 – DISTANZA DAGLI SPIGOLI/ANGOLI DEGLI EDIFICI A - SPIGOLO EDIFICIO

Deve essere sempre superiore a cm. 45 o comunque rispettare la spaziatura della bucatura

2 - LIMITE SUPERIORE A– PARAMENTO ARCHITETTONICO, BALCONE TERRAZZO

La distanza dai suddetti limiti deve essere sempre superiore o uguale a cm. 20 Distanza dallo spigolo dell’edificio deve essere > 45 cm

B – CORNICE MARCAPIANO La distanza dai suddetti limiti deve essere superiore o uguale a cm. 20.

C – CORNICE MARCAPIANO La distanza dai suddetti limiti deve essere superiore o uguale a cm. 20.

3 - LIMITE INFERIORE A PARAMENTO ARCHITETTONICO, BALCONE TERRAZZO

La Distanza dai suddetti limiti deve essere sempre superiore o uguale a cm. 20 Distanza dallo spigolo dell’edificio deve essere > 45 cm

Page 66: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 66 di 104

TARGHE PROFESSIONALI

prescrizione di indicazioni progettuali: le targhe poste all’esterno dell’edificio, devono essere installate sul portone o accanto al portone di ingresso

RAPPORTI CON L'EDIFICIO

1 - DIVIETI NESSUNA FORMA Di PUBBLICITA' PUÒ ESSERE INSTALLATA: Su elementi architettonici o elementi decorativi.

Sulla testata di portici o sottoportici. Su parapetti, ringhiere, elementi architettonici di balconi, logge o terrazzi.

2 - LIMITAZIONI Le forme pubblicitarie, ai piani superiori degli edifici, potranno essere installate esclusivamente sotto forma di vetrofanie all'interno delle bucature esistenti

3 - VINCOLI Tali elementi sono da considerarsi parte integrante dei disegno della città e non sovrastrutture

ininfluenti sul carattere dei luoghi. La posizione di insegne e mezzi pubblicitari sugli edifici deve essere effettuata nel rispetto delle caratteristiche morfologiche dei manufatti architettonici. In caso di facciate decorate con elementi architettonici in rilievo o architettura dipinta, l'insegna dovrà mettersi a sistema e rispettare puntualmente gli elementi caratterizzanti la composizione architettonica della facciata.

LIMITI DIMENSIONALI E DI POSIZIONE

1 – LIMITI DIMENSIONALI

DIMENSIONE MASSIMA cm. 40X30 SPESSORE cm. 2,5 MATERIALE: PIETRA BRONZO OTTONE PLESSIGLASS

2 – LIMITE DI POSIZIONE

Distanza dallo stipite della bucatura deve essere sempre non inferiore a cm. 5 Distanza dallo spigolo dell’edificio deve essere > 45 cm.

3 – LIMITE SUPERIORE

Non potranno eccedere il limite superiore della bucatura ed in caso di bucature con la parte superiore curva, non dovranno oltrepassare la quota di imposta dell’arco.

Page 67: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 67 di 104

8. RECINZIONI - CANCELLATE CANCELLI

Le recinzioni sono sempre ammesse, purché si attengano alle seguenti: prescrizione di indicazioni progettuali: Le recinzioni del tipo tradizionale, sono a prevalenza in ferro o acciaio, a maglie in rete colorata in verde scuro con parte inferiore montata su infisso verticale a sezione fine annegato nel cordolo in di muratura di H. max cm. 40, per le recinzioni l’altezza massima misurata al paletto è di m. 2,20; Tipologie di recinzioni ammesse:

• a maglie, non larghe, plastificate, in colore verde scuro; • ad elementi fini verticali o orizzontali in acciaio od a lavorazione con ferro battuto; • le fasce perimetrali potranno essere delimitate con paramento lapideo visivamente assimilabili ai

muri a secco e di altezza non superiore ad un metro, sormontate da inferiate come sopra descritte o da siepi sempreverdi il tutto di altezza non superiore a cm. 1,20;

• recinzioni a maglie larghe o realizzate a paletti incrociati di legno, (tipo da cinghiali a maglie strette alla base che si allargano verso l’alto) in particolare nelle aree agricolo boschive (AR-TA, AR-PA, AC-TNI).

opere per minimizzare gli impatti:

- Sono vietate le recinzioni a forma complessa che riproducono arcate rovesciate o che presentano maglie larghe in c.a. o muri di tamponamento;

- Sono assolutamente da rispettare i punti di veduta panoramica, al limite adottando recinzioni di tipo “trasparente” privilegiando dunque le maglie larghe a sezione fine;

- Per altezze superiori a quelle sopraindicate è necessario dimostrare che tale sistema non occulta le visuali retrostanti o pubbliche;

- Creazioni di siepi regolari, ciuffi arbustivi, alberatura di alto fusto in parallelo con le recinzioni in metallo.

9. ANTENNE Le antenne possono essere di vario tipo: paraboliche, tradizionali TV o per telefonia mobile o telefonia fissa con variegate forme ed espressioni, oggi anche mascherate sotto diversi elementi. Fatto salvo gli aspetti di alcune antenne per la telefonia mobile per quanto attiene aspetti che non sono di carattere paesistico (trasmissione; onde elettromagnetiche) di cui si rimanda agli organi competenti in materia ci si limita a fornire elementi prescrittivi per limitarne il numero e migliorarne il modi di inserimento nel contesto. prescrizione di indicazioni progettuali:

• Le antenne TV dovranno essere in linea di massima centralizzate per ciascun edificio e i collegamenti andranno realizzati sottotraccia.

• Le antenne TV di tipo parabolico dovranno essere in linea di massima centralizzate. • Le antenne TV condominiali dovranno avere dimensioni contenute nel diametro di un metro

massimo. opere per minimizzare gli impatti:

• Colorazione scura su retro fondo scuro; • Colorazione azzurra su retro fondo a prevalenza di cielo; • Schermatura verso il basso con elementi arbustivi in fioriera.

10. TRALICCI I Tralicci per la trasmissione di onde rifrazioni o telecomunicazione o a cavo per la loro in genere posizione emergente e dominante sui crinali ,dovranno essere osservate le seguenti: prescrizione di indicazioni progettuali:

• Avere un’altezza massima di m. 8,00; • I tralicci adibiti a trasmissione di onde, per la telefonia mobile, dovranno essere posizionati a m. 50

dai fabbricati circostanti.

Page 68: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 68 di 104

opere per minimizzare gli impatti: Per le parabole:

• posizionati su basamenti in cemento rivestiti in pietra locale; • schermati con alberature fino ad altezza di m. 4,00; • verniciati con i in colore scuro verde vagone (grinz ) o bruno terra;

schermatura verso il basso con elementi vegetali arborei di altezza non inferiore a m. 4,00.

11. PANNELLI SOLARI I pannelli solari, possono essere installati su tutto il territorio ad eccezione delle zone indicate dal P.U.C. come area AC-AS Manufatti emergenti, per la loro composizione tecnica sono formati da una parte riflettente (a causa del vetro, comunque sul mercato incominciano ad entrare elementi a bassa riflessione) che con il sole genera problemi di riflesso ed a livello paesaggistico è causa di disagi. Pertanto tali elementi dovranno essere posizionati, con accurato studio della rifrazione e se possibile, nelle aree libere di pertinenza intorno ai fabbricati possibilmente a ridosso di muretti alti circa 50-160 cm. La tipica posizione emergente sui tetti delle abitazioni in particolare le villette o gli aggregati a schiera rende paesaggisticamente rilevante la messa in opera e qualora fosse l’unico modo per installarli sarà necessario ricorrere alle seguenti condizioni: prescrizione di indicazioni progettuali: Il telaio dei pannelli ed il fondo sotto i vetri, dovrà essere dello stesso colore della copertura (rosso su laterizio, grigio su ardesia): opere per minimizzare gli impatti: schermatura verso il basso con muretto d’attico quando possibile, creazione di diaframma arboreo tipo siepe da realizzarsi verso valle se addossato al muro di fascia. Uso di pannelli di tipo opaco e non riflettenti 12. PISCINE PRIVATE ESTERNE DI PERTINENZA ED IMPIANTI CONNESSI

Le presenti prescrizione di indicazioni progettuali valgono esclusivamente per le piscine ad uso privato. prescrizione di indicazioni progettuali:

• La costruzione di piscine scoperte – devono prevedere una modifica sulla morfologia del terreno contenuta entro il profilo naturale, fatti salvi modeste variazioni in positivo o negativo.

• Dovrà essere integrata alla sistemazione del suolo. • I camminamenti laterali all’impianto dovranno essere in materiale lapideo (arenaria, ardesia o di

tipo locale) o cotto. • Le sistemazioni a corredo dovranno essere a prato naturale.

opere per minimizzare gli impatti: Gli interventi privati non dovranno interferire con lo spazio pubblico. Nella predisposizione di strutture esterne di arredo è necessario introdurre elementi vegetali di filtro, qualora l’intervento risulti posto al margine di strade principali o aree di pertinenza di edifici residenziali. La superficie pavimentata all’intorno della vasca dovrà essere prevista con caratteristi impermeabili fino al limite max del 30% della superficie della piscina il rimanente deve essere sistemato a prato o in cotto. I camminamenti dovranno essere in materiale lapideo di tipo locale. 13. ASCENSORI ENTRO E FUORI TERRA

prescrizione di indicazioni progettuali:

Page 69: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 69 di 104

Per gli ascensori previsti in interrato non vi sono indicazioni progettuali particolari, se non quella che nella realizzazione di scavi ed i rinterri che non si dovrà cambiare le condizioni generali della morfologia, ma proporre soluzioni di continuità con le fasce all’intorno o prevedere un addossamento anche obliquo. Per gli ascensori esterni alle abitazioni o edifici o per superamento di dislivello sulle fasce valgono le seguenti indicazioni progettuali:

• devono essere il più aderente possibile al muro di edificio e fuoriuscire lo stretto necessario privilegiando quelli a martinetto pneumatico interrato o a zaino;

• in aderenza alle abitazioni deve essere realizzato senza soluzione di continuità con le parti di muratura finitima;

• i serramenti devono essere preverniciati in colore scuro opaco. opere per minimizzare gli impatti: Vedasi indicazioni per i locali interrati (box depositi ecc…). Mascheramento del fine corsa ovvero utilizzare ascensori con elemento di spinta interrato o a zaino. 14. STRUTTURE FISSE O STAGIONALI SU AREE DEMANIALI

prescrizione di indicazioni progettuali: L’inserimento di nuovi elementi possono essere realizzati seguendo linee semplici e decorose in raddoppio o in percentuale prescritta a quelle esistenti. struttura tipo: La tipologia da introdurre ex novo e’ quella indicata nel progetto delle disposizioni del fronte mare allegato a far parte integrante del P.U.C. Il progetto dovrà darsi carico delle visuali prevalenti in rapporto sia all’edificio su cui insiste, sia allo spazio pubblico da utilizzare nonché il sistema della sicurezza della circolazione veicolare e delle visuali di belvedere. opere per minimizzare gli impatti: Per razionalizzare e sviluppare un’immagine standard delle cabine e dell’arredo, si propone di utilizzare e scegliere inizialmente colori a bande orizzontali bianco - azzurro o bianco - blu e comportarsi conseguenzialmente per tutte le autorizzazioni successive da rilasciarsi anche come manutenzioni straordinarie o rinnovo di autorizzazione ovvero quelle indicate nello studio del progetto allegato di realizzazione degli interventi del Fronte mare.

Page 70: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 70 di 104

ART. 10.00. REPERTORIO DEI MODELLI DI NUOVA EDIFICAZIONE DI TIPO SPECIALISTICO E DEI SETTORI

ART. 10.01. EDIFICI DI TIPO SPECIALISTICO

- Con destinazione produttiva Gli interventi edilizi di nuova realizzazione a carattere specialistico in fase preprogettuale devono farsi carico di far coincidere le esigenze di tipo particolare dettate dalle esigenze funzionali (capannone industriale, edifici artigianali, discoteche serra ecc…), dell’edificio specialistico con l’analisi degli elementi tipologici ed architettonici che possono essere riferiti sia al livello locale del P.T.C.P., all’ ambito territoriale. Infatti l’introduzione di elementi così importante nel territorio deve essere riferita ad un ordine generale di tipo urbanistico edilizio che migliora solo con l’uso di appropriati accorgimenti dettati dai caratteri costruttivi. Infatti se gli elementi costruttivi e di arredo esterno fanno riferimento a situazioni che si inseriscono in misura adeguata nel contesto paesistico d’ambito il risultato finale sarà senz’altro migliorativo. Data la genericità dei casi si può solo fornire un indirizzo sulla progettazione da seguire soprattutto in fase preprogettuale. Le limitazioni di ordine urbanistico edilizio (distanze dalle costruzioni dai confini ecc…) non devono diventare il punto di partenza della progettazione, ma la soluzione progettuale deve essere riferita a qualcosa di definito e regolare , che tenga conto del contesto, delle linee naturali, ad esempio la scansione dei terrazzamenti, l’andamento delle linee ordinatrici o matrici ecc… Pertanto lo studio di inserimento di nuovi elementi di tipo specialistico deve essere supportato da una analisi (S.O.I.) che può essere svolta ad un contesto di dimensione territoriale, ma comunque riferita ai caratteri edilizi che contemplando le esigenze produttive, ne raffiguri in ogni caso l’inserimento nel contesto (assonometrie, inserimenti con fotomontaggi schede di valutazione dalle visuali prevalenti ecc…) al fine di equilibrare i rapporti tra aree verdi ed edificate. INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI: Sono ammessi anche interventi di ridisegno e ridefinizione architettonica, qualora siano estesi all’intero edificio. Caratteri architettonici Interventi su singole parti di edificio dovranno esse condotto in modo da conservare o ripristinare l'unitarietà delle caratteristiche architettoniche presenti nell'edificio. In caso di interventi di restyling valgono le seguenti indicazioni: Tipologie delle coperture In linea di massima dovranno essere conservati i caratteri propri del sistema di copertura esistente, fatti salvi gli interventi di ridisegno e ricomposizione volti alla regolarizzazione formale ed alla sostituzione di rivestimenti impropri (plastica, eternit, fibrocemento, lamiera). Tipologie dei prospetti Sono ammesse ricomposizioni tese a ridurre l’impatto visivo dell’edificio: utilizzo di partiture, maggiori articolazioni di superfici opache e trasparenti. Soluzioni ornamentali di recupero dell’esistente. Sono ammesse le finestre a nastro per rispettare i rapporti illuminanti. I pannelli o le tinteggiature dovranno impiegare gamme cromatiche presenti nell’area. Non ammissibilità Non è ammesso l’impiego di pareti vetrate riflettenti tipo courtain wall, Non è ammessa la tinteggiatura in colore bianco

Page 71: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 71 di 104

INTERVENTI DI NUOVA EDIFICAZIONE A CARATTERE PRODUTTIVO Si prevede la costruzione di strutture per attività produttive o di servizio ecologico che seguano le seguenti indicazioni:

Caratteri costruttivi I singoli nuovi edifici a tipologia in linea dovranno avere forma regolare La giacitura principale degli edifici dovrà essere parallela all’andamento delle curve di livello, con architettura di tipo lineare. Tipologia di copertura A doppia falda, a shed o a padiglione, piana con giardino pensile.

Tipologia dei prospetti In muratura, o prefabbricati meglio se con evidenziazione di basamento e marcapiano; Gli edifici dovranno essere intonacati o pennellati ma con tinteggiature con colori ai silicati, sono ammesse finestrature a nastro orizzontali o verticali, allineate tra loro con un disegno semplice. Gli infissi esterni dovranno essere in legno o metallo preverniciato, escludendo in ogni caso infissi in metallo di color naturale. Sono ammesse l’impiego di pensiline o porticati in muratura.

Non ammissibilità Non è ammesso l’impiego di pareti vetrate riflettenti tipo courtain wall, Non è ammessa la tinteggiatura in colore bianco.

- Con destinazione di rappresentanza o a carattere pubblico Gli interventi edilizi di nuova realizzazione a carattere specialistico in fase preprogettuale devono farsi carico di far coincidere le esigenze di tipo speciale dettate dalla committenza (chiesa, scuola, cimitero, palazzo sport, impianti sportivi, ecc…) con il carattere dell’elemento edilizio che deve essere inserito. In particolare con l’analisi degli elementi tipologici che devono essere sempre riferiti al livello locale del PTCP ed all’ ambito territoriale. L’inserimento di questi nuovi elementi dovrà essere sempre supportata da uno studio di dettaglio, sia a piccola che a vasta scala a seconda dell’importanza dell’oggetto, o meglio ancora da un concorso di idee, che ne raffiguri l’inserimento nel contesto e che possa essere giudicato idoneo per un suo inserimento nel contesto paesistico(assonometrie, inserimenti con fotomontaggi schede di valutazione dalle visuali prevalenti ecc…).

Page 72: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 72 di 104

ART. 10.02. REPERTORIO DELLE MODALITA’ DI INTERVENTO

ALL’INTERNO DEI “SETTORI” A DISCILINA PARTICOLARE INDIVIDUATI

DAL P.U.C.

SETTORE “A” - VIA VASTATO

L’Intervento di nuova edificazione deve riferirsi ai caratteri propri individuati fra quelli della zona AR – TA, in quanto ubicato ai piedi della collina, infatti in quel sito le caratteristiche abitative possono assumere una tipologia che si integra meglio con i valori rurali, che quelli propri del tessuto urbano. Verifica della collocazione al fine di evitare interferenze con visuali panoramiche significative. La nuova edificazione autonoma è ammessa con tipologie attinenti l’edilizia abitativa in ambito rurale, secondo le indicazioni che seguono: Arretramento rispetto alla strada per consentirne l’eventuale allargamento della stessa. Intervento di nuova edificazione la cui progettazione deve riferirsi ai caratteri propri individuati fra quelli di cui alla zona AR – TA (edifici a Blocco e/o a schiera), con caratteristiche architettoniche più proprie degli edifici rurali anche motivo della sua ubicazione inizio collinare.

- Il lato maggiore della costruzione dovrà essere ortogonale alla linea di pendenza del terreno e di lunghezza non superiore a m. 15,00;

- Il numero dei piani max è tre con possibilità di formazione di vano interrato per i box e/o volumi pertinenziali (è vietato l’ edificio monopiano);

- La tipologia deve riferirsi all’edificazione di tipo rurale o dell’edificio isolato : con corpi a blocco o a schiera e dovrà avere forme semplici riconosciute nell’edilizia di tipo tradizionale

- Copertura e accessori: o doppie falde / padiglione, la copertura piana è ammessa solo come terrazzo su corpo di

fabbrica minore ad un solo piano; o il manto di copertura sia realizzato con abbadini di ardesia; o previsioni di lucernai a filo falda in allineamento con le bucature di facciata; o eventuale muretto d’attico; o camini alla genovese; o sporto di gronda tradizionale entro i cm. 30 con eventuale sguscio alla “lombarda”; o i canali di gronda ed i pluviali siano di rame, rispettivamente con sezione semicircolare e

circolare. - I serramenti (persiane alle genovese e portoncini ad ante lisce) siano tinteggiati in verde scuro

ed i telai a vetro siano laccati in bianco; - I locali a destinazione non abitativa (magazzino, deposito, box, cantina ecc...) abbiano altezza

interna non superiore a m. 2,50; - Rampa carraia di accesso al comparto dovrà avere larghezza max m. 2,50, pavimentazione

con elementi lapidei, i camminamenti pedonali in materiali quali cotto, ardesia, pietra arenaria ecc..

- Le alberature dovranno essere salvaguardate, le essenze previste in abbattimento siano ripiantumate con piede di terra, con esemplari adulti, incrementando le alberature poste lungo la strada a monte ed a valle dell’intervento;

- Tutti i muri di sistemazione siano rivestiti o realizzati in pietra locale a vista opportunamente sistemati a corsi orizzontali con minima stilatura dei giunti;

- Le recinzioni siano del tipo tradizionale in maglie di acciaio rivestito in polimeri su paletti fini con modesti muretti di fissaggio alti max. 50 cm.

SETTORE “B” AREA EX ENEL

Trattasi di realizzazione di edificio specialistico, con caratteristiche di inserimento in un contesto edificato pertanto andrà esaminato il progetto nella sua collocazione particolare, con tipologia che può anche assumere valenze architettoniche ricercate negli elementi costruttivi e innovativi, anche al fine di soddisfare le esigenze funzionali della committenza (caserma dei Carabinieri). Particolare cura dovrà essere volta al rapporto tra le aree esterne all’edificazione ed il contesto anche con l’introduzione di alberature autoctone.

Page 73: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 73 di 104

SETTORE “C“ VIA SPERONI

L’edificazione del settore dovrà essere realizzata in un edificio in linea di tipo condominiale pluripiano, con caratteristiche che possono essere ricercate in edifici similari, in particolare riprendendo il carattere ricercato sugli orizzontamenti ed il gioco dei vuoti e pieni, meglio se con logge anziché con terrazzi a sbalzo. Il numero dei piani max è quattro, più il seminterrato per i box.

La tipologia della copertura deve indicare : � doppie falde e/o padiglione, la copertura piana è ammessa solo come terrazzo su blocco

edilizio sottostante l’ultimo piano; � previsioni di lucernai a filo falda, o abbaini in allineamento con le sottostanti bucature � eventuale muretto d’attico; � camini alla genovese; � sporto di gronda a tradizionale; � i canali di gronda ed i pluviali siano di rame, rispettivamente con sezione semicircolare e

circolare. Tipologia edilizia con corpi in linea a passo modulare

- - I serramenti (persiane alle genovese e portoncini ad ante lisce) siano tinteggiati in verde scuro ed i telai a vetro siano laccati in bianco;

- - i locali a destinazione non abitativa (magazzino, deposito, box, cantina ecc…) abbiano altezza interna non superiore a m. 2,50.

SETTORE “D” MAESTRE PIE

La prevista ristrutturazione dovrà darsi carico di riqualificare e adottare tutti i sistemi per valorizzare le facciate esistenti mantenendo l’immagine di edificio storico. La nuova edificazione ammissibile dovrà essere composta secondo schemi tipologici specialistici, propri della funzione assegnata, che privilegino la coerenza con l’immagine consolidata dell’area attraverso un processo di analisi che ne individui i caratteri , da sviluppare anche attraverso l’impiego di elementi di architettura contemporanea. La nuova edificazione non dovrà, in via generale, avere altezze superiori a quelle determinate dall’edificio scolastico già esistente. E’ da prescriversi l’impiego di verde di barriera a filare da disporre lungo la via Speroni, sul lato verso la linea ferroviaria SETTORE “E”

Disposizioni relative al settore compreso tra la Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni B. ed il ponte della stazione, nel centro urbano del Capoluogo. In corrispondenza è inoltre prevista la formazione di un raccordo stradale tra la via Aurelia e la via Liceti, atto a costituire elemento della direttrice di attraversamento veicolare del centro urbano. Tale arteria potrà avere pavimentazione in asfalto. In fase di progettazione devono essere particolarmente indicate e studiate le eventuali porzioni volumetriche che potrebbero essere inserite sotto la prevista arteria stradale e le possibili integrazioni di spazi verdi , il cui complesso dovrà poter essere valutato in sede progettuale anche attraverso la proposizione di assonometrie o rendering. Compatibilmente con i caratteri tecnici dell’intervento, che si conformerà ai criteri dimensionali da definirsi in sede di progetto di dettaglio, la sistemazione superficiale dovrà congruamente raccordarsi con il contesto attraverso una definizione degli elementi di arredo pubblico che privilegi la relazione con gli elementi dell’intorno, al fine di evidenziare la continuità della percorrenza pubblica e la permeabilità verso Valleverde delle arcate del ponte. E’ prescritta la formazione di elementi a siepe vegetale e di filari d’alto fusto di barriera, la sistemazione di percorrenze esclusivamente pedonali protette, la riduzione all’indispensabile delle pavimentazioni in manto asfaltico, con l’impiego per le superfici non carrabili di pavimentazioni preferibilmente in elementi lapidei naturali (pietra, porfido). L’area di gioco potrà avere pavimentazione speciale (resina colata o a fogli, erba artificiale ecc.), preferibilmente da scegliersi nell’ambito delle tonalità coloristiche del verde. SETTORE “F” DI VALLE TREGANEGA

Page 74: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 74 di 104

L’inserimento di nuove volumetrie edilizie sono compatibili con il contesto paesistico, a motivo della non eccessiva emergenza nel contesto paesistico del sito. Le volumetrie previste sono paragonabili a quelle di tipo specialistico. Dovrà essere presentato un progetto unitario in cui siano rappresentati le tipologie adottate per le strutture edilizie. I materiali impiegati nei camminamenti e percorrenze sia pedonali che carraie, che dovranno in linea generale fare riferimento alla situazione locale. Le alberature che verranno eliminate e quelle implementate devono essere indicate secondo un disegno di arredo. Lungo la viabilità principale di accesso dovrà essere sempre prevista la formazione di barriera vegetale a filare di essenze proprie della zona con funzione di mascheramento nei confronti della zona del cimitero e degli apprezzamenti visuali dal basso. SETTORE “FA” - Deposito per fuochi artificiali

L’intervento, ove ammesso, dovrà osservare sotto il profilo paesaggistico le seguenti prescrizione di indicazioni progettuali:

o Realizzazione di vasca antincendio interrata; o Barriere antiesplosione in muri in c.a. ricoperti in terreno vegetale inerbato; o Recinzione in materiale leggero filtrante a maglie e infissi in ferro debitamente verniciati in colore

scuro (verde o bruno); o Inerbimento delle modellazioni del suolo ed eventuali gratticiate in particolare su tratti in scarpata o Realizzazione di siepe sempre verde in parallelo con la recinzione; o L’area di pertinenza intorno ai manufatti, deve mantenere il massimo di superfici permeabili, le

limitate parti pavimentate possono essere realizzate con materiali lapidei locali o con mattonata o con acciottolato;

o Edificio a blocco di tipo colonico per l’abitazione del custode guardiano. Sono ammissibili tutti gli accorgimenti dettati da problemi di sicurezza (modifica dell’assetto vegetazionale, alberature ecc…) che dovranno essere valutati dalla CEI per eventuali modifiche o indicazioni per mitigare eventuali impatti.

SETTORE “G

All’interno del settore segnalato con la lettera “G” è prevista la formazione di una struttura edificata parzialmente interrata destinata prevalentemente alla dotazione di parcheggi autoveicolari pubblici e privati, con contestuale regolarizzazione del calibro dell’asse stradale di Via Milite Ignoto. Nella progettazione dovrà essere particolarmente curato il prospetto verso valle del parcheggio, eventuali torrini di fuoriuscita o accesso per i veicoli. La pavimentazione di copertura dovrà essere prevista in elementi autobloccanti in colore grigio tipo arenaria. Eventuali spazi ad uso residenziale sotto il profilo costruttivo devono essere integrati progettualmente al sistema edificato proposto. Possibile messa in opera di diaframma arboreo di alto fusto e sempre verde a valle dell’intervento e in parte lungo via Milite Ignoto. La progettazione edilizia ha valenza di tipo specialistico, pertanto il progetto deve essere improntato secondo schemi che partendo dall’impianto urbanistico portino ad una soluzione progettuale definita ed integrante nel paesaggio che tenga conto dell’area di versante su cui si inserisce. Dovranno pertanto essere presentati a corredo del progetto, al fine della sua compiuta valutazione dal punto di vista dell’inserimento paesistico-ambientale studi di rendering e/o plastici della soluzione proposta.

Page 75: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 75 di 104

SETTORE “H” Settore di via Amalfi a destinazione mista a servizi sociali e attività private

L’edificio che sorgerà a completamento e ristrutturazione di un vuoto urbanistico, in quanto da un lato è addossato all’esistente edificio specialistico (ex pretura) e dall’altro lato ad un edificio di tipo condominiale; dovrà essere improntato da una soluzione progettuale volta ad agglutinare le due tipologie architettoniche. Tale soluzione dovrà essere definita attraverso un accurato studio di inserimento ambientale ed architettonico del complesso nel suo insieme, che evidenzi i rapporti di vuoti e pieni anche a livello di sistemazione degli spazi esterni in particolare per quanto attiene ai parcheggi ed al rapporto con la viabilità. Il fabbricato esistente dell’ex Pretura può essere oggetto di interventi sino alla ristrutturazione edilizia nel mantenimento dell’ingombro volumetrico attuale, eventualmente anche con la possibile eliminazione del courtain wall attualmente presente e sostituzione con pareti di tipo più tradizionali. SETTORE “L“ versante sud Via Filippo da Recco

Il settore perimetrato e segnalato con la lettera “L” dovrà essere oggetto di un progetto unitario di riqualificazione costituente altresì U.M.I. avente i seguenti contenuti essenziali sotto il profilo paesaggistico ambientale:

o -percorrenza pedonale pubblica a connettere il marciapiede lato sud nella parte più bassa dell’ambito con l’area a monte, contigua al Cimitero delle vittime civili della guerra che deve essere realizzata in pavimentazione mista lapideo e laterizio

o -riqualificazione completa dell’ambito con arredo qualificato di spazi pedonali attrezzati con sedute, e con idoneo impianto vegetale d’alto fusto di tipo autoctono.

La progettazione edilizia ha valenza di tipo specialistico, pertanto il progetto deve essere improntato secondo schemi che partendo dall’impianto urbanistico portino ad una soluzione progettuale definita ed integrante nel paesaggio che tenga conto dell’area di versante su cui si inserisce. Dovranno pertanto essere presentati a corredo del progetto studi di rendering e/o plastici della soluzione proposta, atti ha verificarne la validità dal punto di vista dell’inserimento nel paesaggio locale. E’ da prescriversi la sistemazione a verde di ogni ripiano in cui sia articolata la previsione, con forte presenza di sistemazioni vegetali attraverso la formazione di apposite vasche o fioriere, in modo da mascherare nella maggior misura possibile l’impatto costituito dai contenimenti (con aperture) visibili dalla via F. da Recco. SETTORE “M” Settore posto al terminale della strada di svincolo autostradale

Entro tale settore (indicato con la lettera “M”), posto allo sbocco su via Pisa dello svincolo autostradale (lato mare), l’intervento di recupero e rifunzionalizzazione del comparto posto sul lato verso mare, in ragione della sua specifica collocazione all'ingresso" dell'area urbana possibilmente dovrà seguire le particolari disposizioni di assetto definite di seguito che non sono prescrittive, ma solo indicative in quanto vogliono suggerire un modello compositivo da seguire: Le disposizioni concernono la porzione a valle dell’esistente rio, prevedendosi la conservazione in termini pressoché inalterati di quella a monte:

� è prescritta l'osservanza obbligatoria di allineamento dell'edificazione nei confronti di via Pisa; � accessi veicolari esclusivamente disposti da via Pisa; � eventuale sedime regolare disposto ad L con evidenziazione del sito d'angolo mediante la

formazione di un corpo di fabbrica più elevato, avente lati coincidenti con i lati minori dei due corpi ortogonali, coperto a padiglione, avente tipologia assimilabile alle torri edificate presenti nel fondovalle del Comune;

� obbligo di formazione di filare alberato con impiego di essenze analoghe a quelle già presenti in via Pisa;

� raccomandazione di formazione nel corpo di fabbrica disposto verso via Pisa (esclusa la torre) di porticato pedonale pubblico e con recupero della corrispondente superficie coperta maggiorata del 50% quale S.A. privata, di altezza interna di almeno m. 3,50 e profondità m. 2,50;

� I prospetti dovranno avere finestrature regolari, indicativamente di forma quadrata, con prevalenza delle parti di muratura piene, e con esclusione della possibilità di formazione di courtain wall o elementi similari.

Page 76: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 76 di 104

Si ritiene che la progettazione del settore sia per quanto attiene a nuove soluzioni che ad eventuale ristrutturazione debbano essere impostate sulla ricerca d’elementi, anche prefabbricati, ma di qualità che va ricercata nell’uso dei materiali che devono riferirsi alla compatibilità linguistica del tessuto edilizio al contorno. SETTORE “N” in riva sinistra del Rio Arbora

Si ritiene che la soluzione progettuale volta all’edificazione d’edifici produttivi, debba essere impostata sulla ricerca di elementi, anche prefabbricati, ma di qualità dei materiali impiegati, che devono riferirsi alla compatibilità linguistica del tessuto edilizio al contorno o comunque in grado di interagire a soprattutto a livello cromatico. Uno studio del verde in particolare a diaframma sulle matrici naturali o stradali potrebbe migliorare l’inserimento ambientale se adeguatamente studiato nelle tipologie da impiantare. SETTORE “O” - parcheggi in Valleverde

Il settore corrisponde ad un’area posta a valle del rilevato ove è collocata la Stazione ferroviaria e compresa tra il fronte di questo e la viabilità carrabile. L’area, è caratterizzata da un’elevata acclività ed è idonea, in accoglimento di osservazione proposta da aventi titolo, alla realizzazione di un parcheggio in struttura atto a corrispondere ad una domanda accentuata di tali dotazioni presente nel quartiere. All’interno del settore è ammesso un unico intervento volto alla formazione di una struttura di parcheggio, che, al fine di contenere gli impatti sulla morfologia stessa, potrà parzialmente fuoriuscire dal profilo del terreno preesistente, da approvarsi con unico titolo abilitativo convenzionato con il Comune. Il progetto dovrà prevedere un unico accesso ed una unica uscita dalla viabilità pubblica con la formazione di una corsia di manovra autonoma eventuali muri dovranno essere rivestiti in pietra locale opportunamente sistemati a corsi orizzontali. La copertura se prevista a parcheggio dovrà essere realizzata in autobloccanti a disegno e colore misto della gamma delle terre. La convenzione dovrà prevedere a carico dell’attuatore una quota concernente la sistemazione a verde, con l’indicazione della vegetazione di tipo autoctono che dovrà essere messa a dimora, in particolare verso valle a parziale schermo o diaframma. SETTORE “Q” corrispondente all’Albergo Elena

Il fabbricato in cui è insediato l’albergo Elena, contrassegnato quale settore identificato con la lettera “Q” può essere oggetto di un intervento di potenziamento della capacità ricettiva mediante ampliamento volumetrico con formazione di nuovo corpo di fabbrica nell’area libera di pertinenza a settentrione. Tale intervento, che dovrà prevedere la riqualificazione dell’intero fabbricato, con possibilità di realizzazione di allineamento della fronte verso strada su via Garibaldi con la preesistenza, potrà essere oggetto di una progettazione di tipo specialistico che deve essere improntata secondo schemi che partendo dall’impianto esistente portino ad una soluzione progettuale integrante nel paesaggio edificato, ovvero che tenga conto del quadro di versante su cui si inserisce.

SETTORE “T” Settore riconversione deposito gas liquefatto

Corrisponde all’area occupata da impianto entro cui è presente al momento dell’adozione delle presenti Norme un deposito di gas liquefatto, attività da considerarsi ad esaurimento, esteso per analogia ad un contiguo lotto libero verso monte che presenta simili suscettività, ed è identificato come settore con la lettera “T”. Ai fini attuativi il settore è ripartito in due porzioni, suddivise dal corso del Rio Lagofreddo, l’una contrassegnata con la lettera ”A” corrispondente all’area del deposito gas liquefatto e l’altra (lettera ”B”) corrispondente ai mappali 304 e 305 attualmente non edificati. La progettazione edilizia ha valenza di tipo specialistico, pertanto il progetto deve essere improntato secondo schemi che partendo dall’impianto urbanistico portino ad una soluzione progettuale definita ed integrante nel paesaggio che tenga conto dell’area di fondo valle su cui si inserisce. Dovranno pertanto

Page 77: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 77 di 104

essere presentati a corredo del progetto studi di rendering. o planimetria a volo d’uccello della soluzione proposta, al fine di verificare l’inserimento paesaggistico da parte della C.E.I.

SETTORE “U” Sodea

La nuova edificazione dovrà essere progettata, tenendo come indicazione, quelle assunte dall’articolato relativo agli edifici a aggregati a schiera o di tipo din villino extraurbano impostato sui caratteri rurali e colonici del sito, così anche per quanto attiene le disposizioni di cui ai successive prescrizioni, che devono essere posti a base della progettazione. - Il lato maggiore della costruzione dovrà essere ortogonale alla linea di pendenza del terreno e di

lunghezza non superiore a m. 15,00; - Il numero dei piani max è due con possibilità di formazione di vano interrato per i box e/o volumi

pertinenziali (sono vietati gli edifici monopiano); - La tipologia deve riferirsi all’edificazione di tipo rurale o dell’edificio isolato: con corpi a blocco o a

schiera; - Copertura e accessori:

o doppie falde / padiglione, la copertura piana è ammessa solo come terrazzo su corpo di fabbrica minore ad un solo piano;

o il manto di copertura sia realizzato con abbadini di ardesia; o previsioni di lucernai a filo falda o abbaini in allineamento con le sottostanti bucature; o eventuale muretto d’attico; o camini alla genovese; o sporto di gronda tradizionale entro 40 cm.; o i canali di gronda ed i pluviali siano di rame, rispettivamente con sezione semicircolare e

circolare. - I serramenti (persiane alle genovese e portoncini ad ante lisce) siano tinteggiati in verde scuro ed i telai

a vetro siano laccati in bianco; - I locali a destinazione non abitativa (magazzino, deposito, box, cantina ecc…) abbiano altezza interna

non superiore a m. 2,50; - Rampa carraia di accesso al comparto dovrà avere larghezza max m. 2,50, pavimentazione con

elementi lapidei, i camminamenti pedonali in materiali di cui alla disciplina paesistica art. 7.A.; - Le alberature dovranno essere salvaguardate, le essenze previste in abbattimento siano piantumate

con piede di terra, con esemplari adulti, incrementando le alberature poste lungo la strada a monte ed a valle dell’intervento;

- Tutti i muri di sistemazione siano rivestiti o realizzati in pietra locale a vista opportunamente sistemati a corsi orizzontali con minima stilatura dei giunti.

SETTORE “V “ 4 Vele

Nell'ambito delle sistemazioni generali dell’ambito di appartenenza è da indicarsi una diversa sistemazione del corpo di fabbrica avanzato entro cui è localizzato l'esercizio attualmente denominato "4 vele" che viene contrassegnato nelle tavole di Piano con la lettera “V.” Tale sistemazione, a parità di S.A. e di volume, dovrà prevedere una compiuta riqualificazione ed eventuale ricomposizione del corpo di fabbrica, sia dal punto di vista della configurazione della copertura che dei materiali di rivestimento adottati, privilegiando caratteri compositivi in omologazione a quelli propri del fabbricato retrostante. Si rimanda ad un progetto unitario che sotto il profilo paesistico ambientale ne evidenzi i rapporti con il tessuto edificato esistente all’intorno e ne giustifichi l’inserimento attraverso uno specifico studio dei caratteri architettonici e d’ambiente tenendo conto del loro carattere specialistico (esercizio pubblico di ristorazione).

SETTORE “J” settore coincidente con il manufatto esistente su Via S.Francesco incrocio con Via B. Assereto

Disposizioni specifiche per il settore coincidente con il manufatto esistente su Via S. Francesco incrocio con Via B. Assereto, mirando a conseguire un adeguamento dell’immagine del manufatto con il contesto d’intorno, riprendendo, ove possibile, elementi compositivi e impiego di materiali propri della tradizione del

Page 78: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 78 di 104

sito mirando a conseguire un adeguamento dell’immagine del manufatto con il contesto d’intorno, riprendendo, ove possibile, elementi compositivi e impiego di materiali propri della tradizione del sito.

SETTORE “W” completamento con nuovi corpi edificati di connessione degli edifici lungo via Bettolo

Disposizioni specifiche per il completamento con nuovi corpi edificati di connessione degli edifici lungo Via Bettolo. L’intervento previsto dal settore dovrà essere valutato sulla continuità tipologica degli edifici esistenti ai lati, al fine di leggere un fronte edilizio che ne riqualifichi la palizzata ciò anche predisponendo delle cromature tendenti alla gamma delle terre ed ai colori tipici tradizionali. - Le recinzioni siano del tipo tradizionale in maglie di acciaio rivestito in polimeri su paletti fini con

modesti muretti di fissaggio alti max. 50 cm. SETTORE “Z” settore corrispondente alla struttura con denominazione Giara

Per il fabbricato corrispondente alla struttura di pubblico esercizio “La Giara”, contrassegnato quale settore con lettera “Z”, gli ampliamenti ammessi per la funzione alberghiera previsti dalle disposizioni generali dell’ambito sono estesi al potenziamento della funzione di pubblico esercizio. La progettazione deve pertanto essere impostata verso un progetto unitario che comprenda l’insieme ed il rapporto con gli edifici ed il contesto all’intorno. SETTORE “AA”

Prevede la ricostruzione di un edificio esistente oggi diruto, posto in un contesto edificato. La ricostruzione dovrà farsi carico di recuperare e riproporre tutti gli elementi architettonici tradizionali facendo riferimento alla tipologia originaria e comunque sotto le indicate specifiche tecniche: - copertura e accessori:

o doppie falde / padiglione, la copertura piana è ammessa solo come terrazzo su corpo di fabbrica minore ad un solo piano;

o il manto di copertura sia realizzato con abbadini di ardesia; o previsioni contenuta di lucernai a filo falda; o eventuale muretto d’attico se copertura a padiglione; o camini alla genovese; o sporto di gronda a tradizionale entro i cm. 40 con eventuale sguscio alla “lombarda”; o i canali di gronda ed i pluviali siano di rame, rispettivamente con sezione semicircolare e

circolare. - i serramenti (persiane alle genovese e portoncini ad ante lisce) siano tinteggiati in verde scuro ed i telai

a vetro siano laccati in bianco; - nelle sistemazioni esterne le alberature dovranno essere salvaguardate, le essenze previste in

abbattimento siano ripiantumate con piede di terra, con esemplari adulti, incrementando le alberature poste lungo la strada a monte ed a valle dell’intervento;

- tutti i muri di sistemazione siano rivestiti o realizzati in pietra locale a vista opportunamente sistemati a corsi orizzontali con minima stilatura dei giunti con altezza non superiore a m. 3.00;

- le recinzioni siano del tipo tradizionale in maglie di acciaio rivestito in polimeri su paletti fini con modesti muretti di fissaggio alti max. 50 cm.

Page 79: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 79 di 104

TITOLO IV

DISCIPLINA ED INDIRIZZI DI TIPO PAESISTICO AMBIENTALE PER GLI

AMBITI DI CONSERVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE INDIVIDUATI DAL

P.U.C.

Page 80: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 80 di 104

ART. 11.00. NORMATIVA DEGLI AMBITI Norme che interessano tutto il territorio degli Ambiti per il solo assetto insediativo la cui Disciplina Paesistica è articolata su tre livelli di modello di riferimento:

livello I tessuto insediativo (inteso come prevalenza d’ambito) livello II tipo edilizio (inteso come prevalenza d’ambito) livello III caratteri costruttivi (inteso come riferimento al repertorio

delle tipologie)

Page 81: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 81 di 104

ART. 12.00. DISCIPLINA DEGLI AMBITI DI CONSERVAZIONE . Le presenti norme valgono esclusivamente all'interno degli ambiti di conservazione, così come identificati all’art. 12 delle Norme di Conformità e di Congruenza del P.U.C..:

ART. 12.01. AMBITI DI CONSERVAZIONE DEI TERRITORI NON

INSEDIABILI (AC – TNI)

1. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE A SCALA DEL PAESAGGIO: Azioni di mantenimento e conservazione della zona miranti a recuperarne, ove sono proprie, le qualità di ordine e di omologia costruttiva proprie del tessuto rado agrario che consente il mantenimento delle attività produttive e conseguentemente la funzione paesistica. L’ambito comprende le parti del territorio comunale arborate in termini continui o interessate dalla presenza di praterie ex pascolive, in generale di forte valore ambientale da riservare al ripascimento del patrimonio boschivo. Esso comprende altresì porzioni di territorio parzialmente devegetate ed interessate da rocce affioranti. L'edificazione presente è del tutto sporadica e deve tendenzialmente essere utilizzata ai fini della salvaguardia del patrimonio ecologico presente e della sua corretta fruizione.

2 STATO DI FATTO:

PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO PTCP Acronimo Quota di superficie compresa

ASSETTO INSEDIATIVO

ANI – MA

Vasta quasi esclusiva

ASSETTO VEGETAZIONALE

BAT –CO BAM –CO

Vasta Ridotta

ASSETTO GEOMORFOLOGICO

MO - A MO - B

Vasta media

LIVELLO I - tessuto insediativo TESSUTO EDILIZIO PREVALENTE Identificabile come tessuto molto rado a cellula elementare LIVELLO II - tipo edilizio TIPOLOGIE PREVALENTI D’AMBITO Tipologie di tipo prevalente: singola a cellula elementare, discostamenti: raddoppio o a blocco LIVELLO III - caratteri costruttivi Gli interventi di nuova edificazione riferiti a modesti volumi accessori all’attività agricolo-forestale non abitativa, dovranno essere costruiti sul modello dell’edificio rurale elementare o suoi discostamenti. Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente dovranno essere integrati e omogenei alle caratteristiche architettoniche del contesto, dovranno essere omogenei al linguaggio architettonico degli edifici, anche nelle risoluzioni di dettaglio.

PARTICOLARI D’AMBITO

Page 82: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 82 di 104

Itinerari escursionistici Gli itinerari escursionistici presenti all'interno della zona costituiti da tracciati di crose o sentieri dell'antico impianto storico potranno essere oggetto di recupero degli elementi caratterizzanti la pavimentazione, i muretti di perimetro, e simili. In ogni caso tutti gli interventi sulla viabilità minore di uso pubblico dovranno essere condotti con tecniche proprie della tradizione storica locale, usando come riferimento le pertinenti indicazioni tipologiche di cui al repertorio, con il divieto di alterazioni del tracciato, interruzioni della libera circolazione delle persone, sensibili modifiche della pendenza e del calibro. Lungo tali tracciati è vietata in ogni caso la formazione di recinzioni non realizzate con materiali naturali secondo modelli tipici della tradizione rurale locale, o comunque tali da occludere le visuali panoramiche. La formazione di piccole piazzole attrezzate per la sosta ed il ristoro degli escursionisti è ammessa esclusivamente entro radure già esistenti sulla base di progetti di insieme che comprendano tratti significativi e funzionali della percorrenza. Gli arredi da impiegare nell'attrezzaggio dovranno essere di tipologia tradizionale, con elementi in legno e murature di pietra e con esclusione della colloca di arredi prefabbricati in cls o in materiali polimerici. Le piazzole dovranno essere convenientemente recintate da siepe vegetale di essenze rustiche e munite in ogni caso di cestino portarifiuti. Ove le condizioni dei tracciati lo consentano, sono ammesse sistemazioni volte alla facilitazione dell'esercizio del cicloturismo montano, con obbligo, in ogni caso, di conservazione di pavimentazioni a carattere naturale. Nel caso di interventi comportanti la nuova costruzione di ripari o punti tappa escursionistici od il rifacimento di contenimenti è prescritta l’adozione di tecniche proprie della tradizione locale, con l’esclusione in ogni caso di paramenti lasciati visti in calcestruzzo.

Page 83: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 83 di 104

ART. 12.02. AMBITI DI CONSERVAZIONE TEMATICA DI CARATTERE

STORICO-DOCUMENTARIO (AC – AS.) 1. CRITERI ORIENTATIVI A SCALA DEL PAESAGGIO: Azioni di valorizzazione e recupero di ambiti di pregio, e la cui rilevanza nei confronti degli obbiettivi generali della pianificazione è tale da renderne indispensabile un regime di attenta tutela. Gli elementi individuati presentano specifici caratteri di identità individuati in relazione alla morfologia del tessuto, alla percezione paesaggistica, alla permanenza storica e al ruolo rivestito rispetto all’intorno urbanizzato identificanti permanenze di un tessuto insediato di tipo agricolo o specialistico. I siti definiti quali sub-ambiti sono i seguenti:

a) ambito del ponte medioevale alla confluenza del Rio Arbora nel torrente Recco (AC-AS 1) b) ambito di S. Rocco in riva destra del Torr. Recco, comprendente il ponte antico (AC-AS 2) c) il sito della Chiesa e del belvedere di Megli (AC-AS 3) d) il sito della Chiesa e delle sue pertinenze scoperte di San Rocco (AC-AS 4) e) l’edificio e la piazzetta di N.S. del Suffragio (AC-AS 5) f) complesso abitativo di Via Cavour (ex convento Agostiniano) (AC-AS 6) g) l’impianto edificato attorno a piazzetta Capitanato (AC-AS 7) h) il complesso edilizio tra Via Roma e Via XX settembre (AC-AS 8) i) la Chiesa di Polanesi ed il suo intorno (AC-AS 9)

2. STATO DI FATTO

PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO Acronimo: Località

ASSETTO INSEDIATIVO:

ME TU TU TU TU ID (Mo-A) IS MA

(Megli, Polanesi) P.za Capitanato Mad. Suffragio Conv.to Agostiniano palaz.ta Via XX Settembre San Rocco Corticella

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS

ASSETTO GEOMORFOLOGICO MO - A /MO -B

LIVELLO I - tessuto insediativo TESSUTO EDILIZIO PREVALENTE Identificabile come tessuto storico o di particolare pregio anche come fatto isolato all’interno di tessuti più complessi ed eterogenei, ma di indiscutibile valore individuale. LIVELLO II - tipo edilizio TIPOLOGIE PREVALENTI D’AMBITO tipologie di tipo specialistico, a schiera aggregati e isolati (a blocco) LIVELLO III - caratteri costruttivi Non è ammessa la nuova edificazione DISPOSIZIONI PARTICOLARI D’AMBITO: ELEMENTI GUIDA RELATIVI ALLA PROGETTAZIONE DI SPAZI EMERGENTI

Page 84: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 84 di 104

Gli interventi relativi agli spazi emergenti dovranno costituirsi come interventi unitari, rispettare le indicazioni fornite ai capitoli precedenti ed essere orientati all’esplicitazione di quanto segue: Area del ponte medioevale alla confluenza del rio Arbora nel torrente Recco Presenza di un ponte medioevale posto lungo una antica percorrenza di fondovalle entrostante un’area che ha ancora conservato gli originari impianti rurali con edifici abitativi ancora integri aventi tuttora un positivo rapporto con le aree libere in parte ancora utilizzate a fini ortivi, il quadro paesistico va mantenuto e conservato nei suoi elementi emergenti, negli interventi di recupero necessita di particolare attenzione l’uso dei materiali di costruzione che devono essere eventualmente sostituiti e posti in opera senza soluzione di continuità con l’originarie tecniche costruttive e di impianto. Eventuali progettazioni di piste ciclabili devono preservare le pavimentazioni lapidee. Tutti gli interventi di sistemazione delle sponde fluviali o del corso dei rii esistenti dovranno essere condotte sulla base di progetto unitario esteso all’intera zona, che privilegi la rinaturalizzazione degli ambiti interessati, con l’esclusione della formazione di manufatti tecnici di qualsiasi tipo in conglomerato cementizio lasciato visto. L’ambito di S. Rocco in riva destra del torr. Recco, comprendente il ponte antico. La progettazione dello spazio aperto all’intorno deve costituire una cornice capace di ridare peso al manufatto storico, oggi svilito dalla frammentarietà del contesto in particolare del viadotto autostradale. E’ prescritta la valorizzazione della percorrenza esistente mediante interventi che eliminandone il transito carrabile ne ripristino i caratteri originari, attraverso la riproposizione di pavimentazioni, muricci di perimetro, arredi tipici della tecnica rurale originaria. Non sono ammesse significative alterazioni della composizione dei prospetti, o variazioni del sistema e dei materiali delle coperture. Gli spazi liberi tra gli edifici debbono essere sistemati nel rispetto delle caratteristiche ambientali dell’intorno e con la salvaguardia dei caratteri originari. Non è ammessa la formazione di nuove pavimentazioni artificiali in aree private esterne ad una fascia di m. 1,50 di profondità tutti attorno agli edifici esistenti. In ogni caso tali pavimentazioni dovranno essere condotte con l’impiego di materiali tradizionali (lastre di pietra lavorate, corsi di mattoni in piano) con divieto di utilizzo di materiali di rivestimento a base cementizia, ceramica o marmi. Non è ammessa la formazione di nuove superfici asfaltate, ma è necessario perseguire il recupero delle pedonali esistenti. Le superfici destinate al transito pedonale dovranno essere sistemate con il recupero delle pavimentazioni tradizionali in pietra. Tutti gli interventi di sistemazione delle sponde fluviali o volti al migliori utilizzo della viabilità pubblica e privata debbono escludere la formazione di manufatti tecnici di qualsiasi tipo in conglomerato cementizio lasciato visto. Il sito della Chiesa e del belvedere di Megli Si sottolinea la necessità di un intervento di ridisegno dello spazio aperto che connoti il belvedere, oggi ridotto a spazio veicolare di transito, e ad esso colleghi percettivamente e fruitivamente gli spazi di pertinenza della Chiesa, anche con eventuale allargamento del piazzale a livello stradale, verso il cimitero. Sugli impianti edificati presenti sono ammessi esclusivamente interventi di tipo conservativo e di restauro, da condursi nel rispetto pieno dei caratteri formali e compositivi presenti. Non sono ammesse significative alterazioni della composizione delle fronti viste, o variazioni del sistema e dei materiali delle coperture. Gli interventi ammessi, preferibilmente ricondotti ad una progettazione unitaria, dovranno esclusivamente essere volti ad un ridisegno dello spazio esterno volto a connotare il carattere di pregiato belvedere del poggio, superando l’attuale immagine di semplice slargo veicolare, accentuandone il suo rapporto visuale con la scalinata di accesso alla Chiesa. Tali interventi dovranno essere condotti nel rispetto delle tecniche costruttive proprie della tradizione locale, con impiego di materiali in congruità con la tradizione ligure. Il sito della Chiesa e delle sue pertinenze scoperte di San Rocco La progettazione dello spazio aperto all’intorno deve costituire una cornice capace di ridare peso al manufatto storico volto in primo luogo a conservare l’identificabilità delle strutture più antiche, con l’eventuale ripresa di pavimentazioni di tipo tradizionale, in lastre di pietra naturale ed eventuale presenza di

Page 85: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 85 di 104

elementi decorativi in cotto. E’ obbligatoria la salvaguardia dei portali e degli elementi decorativi inseriti nelle murature che perimetrano lo spazio scoperto. L’edificio e la piazzetta di N.S. del Suffragio Il sito comprende l’edificio religioso e le sue pertinenze funzionali, il rustico sagrato perimetrato da antiche murature e i residui della crosa di risalita dal fondovalle. Obbiettivo dell’individuazione è quello di consentire un recupero d’immagine dell’impianto e dei manufatti storici, oggi in parte compromessi dagli interventi viabilistici degli ultimi decenni. Ogni intervento relativo alla piazzetta deve mantenere integra la leggibilità dell’intervento settecentesco unitario; Tali interventi ammessi potranno comportare in recupero della pavimentazione degli spazi scoperti da condursi con un progetto unitario sottoposto all’approvazione degli Enti di tutela, con impiego di materiali e di tecniche costruttive coerenti con la memoria storica del sito. E’ tassativamente vietata l’estensione della superficie d’uso veicolare o la formazione di nuove pavimentazioni in asfalto. Non sono ammessi interventi che non comportino, nella salvaguardia della preesistenza di valore storico la riaffermazione dell’identità unitaria del monumento religioso e della sua pertinenza antistante. Il complesso abitativo di via Cavour (ex convento Agostiniano) Questo manufatto caratterizzante l’ingresso a Recco provenendo da ponente sull’ Aurelia ha necessità di un intervento di sistemazione degli spazi al contorno; Si ritengono prioritari pertanto la sistemazione dello spazio, oggi utilizzato da un distributore, a piazza pubblica. Tutti gli interventi dovranno essere condotti nel rispetto pieno dei caratteri formali e compositivi presenti. Non sono ammesse significative alterazioni della composizione dei prospetti, o variazioni del sistema e dei materiali delle coperture. In particolare dovranno essere sempre riprese e ripristinate le decorazioni pittoriche dei prospetti. L’impianto edificato attorno a Piazzetta Capitanato Tale piazzetta in cui sono presenti gli ultimi edifici prebellici rimasti, dovrebbe essere riportata con la sua sistemazione originaria a partire della pavimentazione in “basoli” o lastricato in arenaria, con il miglioramento delle luci pubbliche, l’arredo urbano, tenuto conto del miglioramento della previsione della nuova piazza a mare, il tutto dovrebbe contribuire al miglioramento complessivo del contesto urbano. Nella facciata sul distacco interno è possibile realizzare poggioli di piccole dimensioni larghezza max 1,00 m. lunghezza max 2,40 m. in allineamento con le parti superiori. Tutti gli interventi dovranno essere condotti nel rispetto pieno dei caratteri formali e compositivi dominanti, con l’eventuale omologazione a questi di parti compromesse da interventi più recenti. Il complesso edilizio tra Via Roma e Via XX Settembre Il sito coincide con il sedime di un edificio in linea di impianto ottocentesco che costituisce rilevante memoria storica della struttura urbana della Recco, prima delle immani distruzioni dell’ultimo conflitto mondiale. Ogni intervento deve mantenere integra la leggibilità dei fronti facciata dell’intervento ottocentesco. Gli interventi dovranno essere condotti nel rispetto pieno dei caratteri formali e compositivi dominanti, con l’eventuale omologazione a questi di parti compromesse da interventi più recenti. Non sono ammesse significative alterazioni della composizione dei prospetti, o variazioni del sistema e dei materiali delle coperture. In particolare dovranno essere sempre riprese e ripristinate le decorazioni pittoriche dei prospetti. La Chiesa ed il suo intorno in Polanesi Corrisponde all’edificio di culto, costituente emergenza visuale di grande rilievo nel panorama collinare ed alle sue pertinenze d’intorno, verso valle, in cui si riscontrano valori omogenei sul piano dell’apprezzamento panoramico dal litorale. Sono da consentirsi tutti quegli interventi volti a rafforzare l’identità del sito ed a migliorarne le corrette condizioni di fruizione presenti con interventi volti al recupero della sistemazione esterna nelle tecniche e materiali della tradizione locale seguendo negli interventi negli spazi privati e pubblici tutti gli accorgimenti per conservare, valorizzare l’impianto storico presente. Negli interventi di tipo conservativo e di restauro, da condursi nel rispetto pieno dei caratteri formali e compositivi presenti., non sono ammesse significative alterazioni della composizione delle fronti viste, o variazioni del sistema e dei materiali delle coperture.

Page 86: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 86 di 104

INDICAZIONI PARTICOLARI RELATIVE ALLE AREE PUBBLICHE SOPRA INDICATE:

Cartelloni, Insegne Lungo il percorso di via Ponti Romani e i tratti della strada Provinciale N. 333 prospiciente i ponti, è vietata l’affissione e la installazione di cartelli pubblicitari di qualunque tipo e dimensione; le insegne informative, per la fruizione turistico - escursionistica dovranno essere collocate con attenzione all’inserimento nel contesto, in modo da non interferire con la percezione visiva del paesaggio. In corrispondenza di spazi interessati dalla presenza di emergenze storiche (Chiesa di Megli, Piazzetta di N.S. del Suffragio, Chiesa di S. Rocco, ex convento Agostiniano), è vietato l’impiego di cartellonistica pubblicitaria, ferma comunque la possibilità di installare pannelli informativi o di orientamento che deve essere verificata sotto il profilo della compatibilità dell’inserimento nel paesaggio e della sua percezione visiva. Illuminazione L’impianto di illuminazione pubblica deve valorizzare le emergenze architettoniche e caratterizzare gli ambiti di pregio, con l’utilizzo integrato di illuminazione diffusa e di illuminazione puntuale, diretta; con attenzione alla fruizione pedonale degli spazi. I punti luce su pali dovranno essere localizzati in modo da non interferire con la percezione di particolari vedute paesaggistiche. I punti luce dovranno essere di preferenza localizzati sul lato opposto alla riva fluviale. Lungo i tratti in cui è possibile, i punti luce dovranno essere a braccio, ancorati agli edifici previa apposita convenzione con la proprietà degli stessi. La collocazione dei punti luce non dovrà compromettere l’integrità di manufatti speciali: ponte storico, portali, muri a secco. Arredo urbano Cabine telefoniche, pensiline di attesa di mezzi pubblici, cassonetti per la raccolta rifiuti, cestini portarifiuti, cassette pubbliche postali, idranti, dovranno essere collocati con attenzione all’inserimento nel contesto, in modo da non interferire con la percezione visiva del paesaggio e da non danneggiare l’integrità di particolari manufatti. Le colonnine che delimitano le aree pedonali, saranno poste in opera quando necessario, realizzate in ghisa con pigna terminale, o in ferro battuto a disegno semplice e catenelle in ferro.

Page 87: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 87 di 104

ART. 12.03. AMBITI DI CONSERVAZIONE DELLE ORZIONI DI LEVANTE E

DI PONENTE DEL FRONTE MARE (AC - FM) AMBITI DI CONSERVAZIONE

DEI SISTEMI RESIDENZIALI DI ALTO VALORE AMBIENTALE (AC - VAC e

AC - VAM.) 1. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE A SCALA DEL PAESAGGIO: Corrispondono a situazioni territoriali interessate dalla presenza di sistemi insediati a netta dominante residenziale, fortemente caratterizzati in ragione delle loro pregevoli qualità di ambiente, costituenti componenti fondamentali nel paesaggio costruito locale, e che in ragione della loro collocazione nel territorio possono presentarsi con modalità di tessuto e tipologia dominante diverse. Ambito AC - FM Corrispondono alle due porzioni dell’immediato litorale marino, sostanzialmente attribuite alla disponibilità della fruizione pubblica, ancora fortemente caratterizzati in termini naturali la cui essenziale funzione nel sistema paesistico locale induce la necessità di un regime di attenta conservazione dei valori presenti.

L’Ambito di conservazione dei sistemi residenziali di alto valore ambientale viene , in relazione alle diverse situazioni territoriali riscontrate suddiviso in distinti due sub-ambiti:

Sub Ambito AC – VAC Ambito edificato a prevalenza residenziale di elevato valore ambientale corrispondenti ai nuclei ed a aree collinari di forte pregio. Azioni di valorizzazione e recupero di sub ambiti di pregio, costituiti da elementi paesaggisti importanti ed emergenti in cui sono presenti anche elementi architettonici tipologicamente e linguisticamente eterogenei. Gli elementi individuati presentano specifici caratteri di identità individuati in relazione alla morfologia del tessuto, alla percezione paesaggistica, alla permanenza storica dettata dalla morfologia collinare ed al ruolo rivestito rispetto all’intorno urbanizzato. Corrisponde alle porzioni coincidenti con i nuclei collinari di maggior valore ambientale e paesistico (Polanesi, Bastia), storicamente insediati con matrice agricola, ed al residuo dell’originario edificato del borgo litoraneo ed in seguito interessati da espansioni abitative, che non ne hanno sinora sovvertito i rilevanti valori di immagine presenti. Sub Ambito AC - VAM Ambito edificato residenziale con prevalente tessuto a villa, di elevato valore ambientale corrispondenti alla zona costiera. Azioni di valorizzazione dei caratteri della strada statale Aurelia, accesso di Recco, dai comuni contermini costieri, ”porta” paesaggisticamente connotante. Un altro tema strategico della forma urbana e della fruizione delle potenzialità della fascia costiera è dato dall’accesso al mare; la costituzione di una nuova percorrenza pedonale di levante in lungomare e la migliore individuazione e sistemazione dell’accessibilità al mare di ponente costituiscono espressi indirizzi di Piano per la valorizzazione di questa risorsa.

2. STATO DI FATTO:

PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO Acronimo Località

ASSETTO INSEDIATIVO: AC - VAM AC - VAC

ME IS CE ID CE ID MA

Bastia, Polanesi Lato a ponente e levante Lato a ponente e levante Collina a ponente e levante

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS

Area vasta

ASSETTO GEOMORFOLOGICO MO – A / MO -B Area Vasta

Page 88: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 88 di 104

LIVELLO I - tessuto insediativo TESSUTO EDILIZIO PREVALENTE Identificabile come tessuto a ville nell’ambito AC VAM Identificabile come tessuto a blocco nell’ambito AC VAC Nessuna tipologia edilizia nell’ambito AC-FM LIVELLO II - tipologia edilizia Tipologie prevalenti in entrambi gli ambiti: Tipologie di tipo a villa storica e moderna, edifici isolato a blocco LIVELLO III - caratteri costruttivi I caratteri costruttivi disposti sono quelli rilevabili dalle modalità d’intervento sui diversi tipi edilizi presenti e sulle superfici scoperte Disposizioni specifiche ambito AS-FM Miglioramento della viabilità pedonale verso la battigia anche rocciosa, con la creazione di percorsi su roccia naturale, con parapetti in legno, mantenimento e conservazione della vegetazione di macchia. Implemento con materiale assolutamente compatibile delle piccole spiagge. Rinaturalizzazione di interventi incongrui

Page 89: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 89 di 104

12.04. AMBITO DI CONSERVAZIONE URBANA DELL’ESITO DEL PIANO

DI RICOSTRUZIONE (AC – PR) 1. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE A SCALA DEL PAESAGGIO: Azioni di mantenimento e conservazione della zona miranti a recuperarne, ove sono proprie, le qualità di ordine e di omologia costruttiva proprie delle definizioni di matrice razionalista del Piano di Ricostruzione. Azioni miranti a recuperarne le qualità di ordine e di omologia costruttiva proprie delle definizioni di matrice razionalista del Piano di Ricostruzione. 2. STATO DI FATTO

PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO PTCP Acronimo Località

ASSETTO INSEDIATIVO T.U.

Centro urbano

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS

ASSETTO GEOMORFOLOGICO MO – B

LIVELLO I - tessuto insediativo TESSUTO EDILIZIO PREVALENTE Identificabile come tessuto a scacchiera di edifici in linea, in prevalenza originati dal Piano di ricostruzione post bellico. LIVELLO II - tipologia edilizio TIPOLOGIE PREVALENTI D’AMBITO tipologie di tipo in linea plurifamiliari (condominiali) di tipo moderno post 1943 LIVELLO III - caratteri costruttivi Coerenti con l’impostazione tipologica dominante negli interventi di recupero o integrazione ammessi

Page 90: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 90 di 104

ART. 13.00. AMBITI DELLA RIQUALIFICAZIONE Gli ambiti della riqualificazione sono: - AR-FM - Ambito di riqualificazione del fronte a mare del

centro - Art. 13.01

- AR-PA - Ambito di effettiva Produzione Agricola

- AR-TA - Ambito di riqualificazione dei Territori Aperti

- Art. 13.02

- AR-DT - Ambiti di riqualificazione del sistema turistico ricettivo del Centro Urbano

- Art. 13.03

- AR-TU - Ambito di riqualificazione dei Tessuti Urbani - Art. 13.04

- AR-FR - Ambito di riqualificazione di Frangia Urbana

- AR-TC - Ambito di riqualificazione dei Tessuti Collinari

- Art. 13.05

- AR-TP - Ambito di riqualificazione per completamento dei Tessuti Periurbani

- Art. 13.06

- AR-DP / AR-DS

- Ambiti singoli di riqualificazione del sistema delle Attività Produttive

- Art. 13.07

Le presenti disposizioni hanno carattere specifico ed in caso di contrasto risultano prevalenti su quelle rubricate al titolo 2.

Page 91: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 91 di 104

ART. 13.01. AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEL FRONTE A MARE DEL

CENTRO (AR-FM)

1. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE A SCALA DEL PAESAGGIO: Azioni di mantenimento e conservazione della zona miranti a recuperarne, ove sono proprie, le qualità di ordine e di omologia costruttiva proprie del tessuto a mare e litoraneo centrale che consente il mantenimento delle attività produttive e conseguentemente la funzione paesistica. Azioni di riqualificazioni dei caratteri dell’area. L’attuale sistemazione, quale esito di sovrapposizione di interventi parziali volti al soddisfacimento di esigenze diversificate, appare non adeguata al ruolo potenzialmente primario che questa parte della città può e deve assolvere nel quadro dell’immagine di Recco. Il sistema si presenta di particolare complessità in ragione della compresenza di problematiche fisiche connesse allo sbocco a mare del Torrente, e alle difese delle risorse per la balneazione dal battente marino, con le esigenze delle importanti funzioni già assolte che meritano di essere sviluppate e potenziate. La riqualificazione del fronte a mare è da ritenersi il punto essenziale nella prospettiva di determinare il rafforzamento dell’immagine di Recco quale “città di mare”, e quindi di favorire il suo rilancio turistico e balneare, ed in generale promuovere il miglioramento della qualità di vita dei suoi cittadini. Tale riqualificazione dovrà essere ottenuta con la valorizzazione delle caratteristiche paesaggistiche e funzionali connesse al ruolo dell’area nel sistema urbano, attraverso una sistemazione definitiva che, anche sulla base dei positivi esiti conseguiti con gli interventi di sistemazione idraulica della foce del Torrente e delle difese marine attuati in dipendenza del progetto approvato con il procedimento di Conferenza dei Servizi al fine di dare conclusione al processo di ridisegno. 2. STATO DI FATTO PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO PTCP Acronimo Località

ASSETTO INSEDIATIVO TU

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS Area vasta

ASSETTO GEOMORFOLOGICO MO – A / MO - B Area vasta

LIVELLO I - tessuto insediativo Tessuto edilizio prevalente identificabile come tessuto rado LIVELLO II - tipo edilizio Tipologie prevalenti d’ambito Tipologie di tipo singolo a cellula elementare o a blocco (stabilimenti balneari) LIVELLO III - caratteri costruttivi È ammessa la nuova edificazione con progetto unitario. DISPOSIZIONI SULLA NUOVA SISTEMAZIONE La completa sistemazione in termini coerenti ed unitari delle aree della battigia marina con una razionalizzazione degli spazi destinati alla balneazione e di quelli da utilizzarsi dalla nautica minore. Valorizzazione della parte centrale in corrispondenza di Lungomare Bettolo caratterizzandola quale “piazza a mare”, tale da costituire un sito di particolare rilevanza nella fruizione collettiva degli spazi urbani, con previsione di uno spazio per manifestazioni e spettacoli all’aperto e caratteristiche di parco urbano; Riqualificazione, in termini compositivi e di localizzazione, dei manufatti, oggi in parte realizzati in termini precari, destinati a servizi ed a pubblici esercizi, presenti all’interno dell’area. Sistemazione definitiva del modello di accessibilità veicolare verso il fronte mare, favorendo la massima pedonalizzazione degli spazi di superficie, con la localizzazione di congrue superfici di parcheggio in sottosuolo.

Page 92: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 92 di 104

ART. 13.02. AMBITO DI EFFETTIVA PRODUZIONE AGRICOLA (AR – PA)

AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TERRITORI APERTI (AR – TA) 1. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE A SCALA DEL PAESAGGIO: Azioni di mantenimento e conservazione della zona miranti a recuperarne, ove sono proprie, le qualità di ordine e di omologia costruttiva proprie del tessuto rado agrario che consente il mantenimento delle attività produttive e conseguentemente la funzione paesistica. Azioni di mantenimento dei caratteri dell’area, di integrazione degli interventi nel paesaggio. Inserimento puntuale di episodi di nuova edificazione in assonanza con l'impianto preesistente, con riduzione al minimo delle integrazioni al sistema infrastrutturale e delle modificazioni della morfologia e delle sistemazioni vegetali in atto. Azioni di recupero di immagine dell'impianto agricolo produttivo e di riqualificazione degli spazi aperti con attenzione alla riduzione degli impatti. Verifica della collocazione al fine di evitare interferenze con visuali panoramiche significative. 2. STATO DI FATTO PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO PTCP Acronimo Località

ASSETTO INSEDIATIVO IS – MA ID - CO

AR-TA prevalenza ambiti AR- PA di via speroni

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS Area vasta

ASSETTO GEOMORFOLOGICO MO – A / MO - B Area vasta

LIVELLO I - tessuto insediativo TESSUTO EDILIZIO PREVALENTE Identificabile come tessuto rado in cui vi è la presenza dell’edificio isolato a blocco di tipo rurale o in aggregato a schiera con presenza, in alcuni settori che, con numerosità rilevante, hanno generato episodi edilizi appartenenti al tipo della villetta moderna LIVELLO II - tipo edilizio TIPOLOGIE PREVALENTI D’AMBITO Tipologie di tipo singolo a cellula elementare (fienili, depositi), a blocco ed in aggregato a schiera, tipologia della villetta moderna LIVELLO III - caratteri costruttivi E’ consentita la nuova edificazione, come da disposizione

DISPOSIZIONI SULLA NUOVA EDIFICAZIONE: Nella nuova edificazione la tipologia dovrà essere individuata confrontando in un raggio di 300 m. all’intorno del sito di intervento le tipologie prevalenti. Una volta individuata la tipologia prevalente bisogna fare riferimento ai caratteri costruttivi previsti nel repertorio riferito alla tipologia prescelta tra quella a Blocco e quella a Schiera ed inserire nella progettazione gli elementi e le caratteristiche edilizie tipiche del contesto individuato. Nel caso si riscontrassero una maggioranza di elementi impropri rispetto al contesto tradizionale, la nuova edificazione deve rivolgersi tipologicamente ai contenuti dell’edilizia rurale tradizionale. Caratteristiche degli elementi prescrittivi nella nuova edificazione di presidio: - Il lato maggiore della costruzione dovrà essere ortogonale alla linea di pendenza del terreno e di

lunghezza non superiore a m. 15,00; - Il numero dei piani max è due con possibilità di formazione di vano interrato per i box e/o volumi

pertinenziali (non solo consentiti gli edifici abitativi interamente disposti su di un unico piano);

Page 93: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 93 di 104

- La tipologia deve riferirsi all’edificazione di tipo rurale o dell’edificio isolato: con corpi a blocco o a schiera e dovrà avere forme semplici riconosciute nell’edilizia di tipo tradizionale;

- Copertura e accessori: o doppie falde / padiglione, la copertura piana è ammessa solo come terrazzo su corpo di

fabbrica minore ad un solo piano; o il manto di copertura sia realizzato con abbadini di ardesia o in laterizio dove prevalente; o previsioni contenuta di lucernai a filo falda; o eventuale muretto d’attico se copertura a padiglione; o camini alla genovese; o sporto di gronda a tradizionale entro i cm. 40 con eventuale sguscio alla “lombarda”; o i canali di gronda ed i pluviali siano di rame, rispettivamente con sezione semicircolare e

circolare. - I serramenti (persiane alle genovese e portoncini ad ante lisce) siano tinteggiati in verde scuro ed i telai

a vetro siano laccati in bianco; - I locali a destinazione non abitativa (magazzino, deposito, box, cantina ecc…) abbiano altezza interna

non superiore a m. 2,50; - Rampa carraia di accesso al comparto dovrà avere larghezza max m. 2,50, pavimentazione con

elementi lapidei, i camminamenti pedonali in materiali di cui al Titolo I: - Le alberature dovranno essere salvaguardate, le essenze previste in abbattimento siano ripiantumate

con piede di terra, con esemplari adulti, incrementando le alberature poste lungo la strada a monte ed a valle dell’intervento;

- Tutti i muri di sistemazione siano rivestiti o realizzati in pietra locale a vista opportunamente sistemati a corsi orizzontali con minima stilatura dei giunti;

- Le recinzioni siano del tipo tradizionale in maglie di acciaio rivestito in polimeri su paletti fini con modesti muretti di fissaggio alti max. 50 cm.

INTERVENTI SULLE SERRE Le nuove serre ammesse dovranno essere collocate con l’asse maggiore ortogonale alle linee di pendenza del terreno assecondando in linea di massima gli allineamenti già esistenti e di preferenza dovranno essere addossate a contenimenti di fascia esistenti. Gli spazi liberi tra gli edifici e tra le serre debbono essere sistemati nel rispetto delle caratteristiche ambientali dell’intorno e con la salvaguardia assoluta delle alberature di pregio esistenti. SALVAGUARDIA DEI CRINALI E’ vietata la formazione di nuove edificazioni in corrispondenza delle linee di crinale in modo da non modificare il profilo della convessità nelle sue varie percezioni, con particolare riferimento alle porzioni di ambito corrispondenti alla località Ageno o disposti lungo via dell’Alloro.

Page 94: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 94 di 104

ART. 13.03. AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DEL SISTEMA TURISTICO

RICETTIVO DEL CENTRO URBANO (AR - D) 1. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE A SCALA DEL PAESAGGIO: Azioni di riqualificazione e riduzione dell’impatto e controllo degli spazi aperti, della morfologia per i nuovi interventi previsti. Azioni di valorizzazione degli ambiti di ricezione turistica. 2. STATO DI FATTO PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO PTCP Acronimo prevalente Localizzazione ASSETTO INSEDIATIVO ID - MA

TU ID – CE

Albergo Elena Vittorio - Manuelina La Giara

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS

ASSETTO GEOMORFOLOGICO Mo-A Mo-B

LIVELLO I - tessuto insediativo TESSUTO EDILIZIO PREVALENTE Identificabile come presenza specialistica in contesti differentemente insediati per cui il riferimento della singola individuazione va fatta con il tessuto insediativo previsto nell’ambito di contorno o a margine LIVELLO II - tipologia edilizia TIPOLOGIE PREVALENTI D’AMBITO Tipologie di tipo specialistico LIVELLO III - caratteri costruttivi Non ammessa la nuova edificazione abitativa, è ammessa la nuova edificazione turistico ricettiva

Page 95: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 95 di 104

ART. 13.04. AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI URBANI (AR –

TU)

1. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE A SCALA DEL PAESAGGIO: Azioni di riqualificazione e riduzione dell’impatto e controllo degli spazi aperti, della morfologia per un equilibrato intervento di potenziamento funzionale del tessuto esistente senza compromettere il sistema in atto e quindi con previsione improntata al mantenimento dell’esistente. Azioni di riqualificazione dell'edificato esistente con azioni di miglioramento qualitativo in fase di manutenzione straordinaria e recupero degli edifici esistenti trattandosi per lo più di edifici risalenti agli anni 1950-70 condomini di grandi dimensioni di un ex tessuto lottizzativi che necessitano di riqualificazione degli spazi e del restyling delle facciate.

2. STATO DI FATTO

PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO PTCP Acronimo prevalente Località

ASSETTO INSEDIATIVO T U. ID-(MO-A)

aree pianeggianti di fondovalle

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS

ASSETTO GEOMORFOLOGICO MO-A MO-B

LIVELLO I - tessuto insediativo TESSUTO EDILIZIO PREVALENTE Identificabile come tessuto di tipo in linea ed a blocco LIVELLO II - tipologia edilizia TIPOLOGIE PREVALENTI D’AMBITO Tipologie di tipo in linea, blocco aggregato a schiera generalmente condominiale. LIVELLO III – caratteri costruttivi coerenti con il tipo di appartenenza DISPOSIZIONI SPECIFICHE D’AMBITO. Gli spazi liberi tra gli edifici debbono essere sistemati nel rispetto delle caratteristiche ambientali dell’intorno. La formazione di superfici a parcheggio non devono ridurre le caratteristiche di permeabilità del terreno in assenza di deflussi già predisposti o da predisporre per le acque meteoriche pubbliche. La realizzazione di volumi interrati è ammessa esclusivamente ove l’intervento non comporti la modificazione della quota di sistemazione finita principale in copertura per oltre metri uno.

Page 96: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 96 di 104

ART. 13.05. AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI DI FRANGIA

URBANA (AR-FR) AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI

COLLINARI (AR-TC) 1. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE A SCALA DEL PAESAGGIO: I due ambiti hanno degli aspetti comuni che possono essere assimilati sotto il profilo paesistico ambientale, pur con le dovute distinzioni a livello di lettura del tessuto insediativo e delle tipologie. Azioni di riqualificazione e riduzione dell’impatto e controllo degli spazi aperti, della morfologia per un equilibrato intervento di potenziamento funzionale del tessuto esistente senza compromettere il sistema in atto e quindi con previsione improntata al mantenimento dell’esistente. Azioni di riqualificazione e riduzione dell’impatto e controllo degli spazi aperti, della morfologia delle infrastrutture viarie collinari. Azioni di valorizzazione degli ambiti attraverso il controllo degli elementi minori di cui all’art. 9. 2 STATO DI FATTO

PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO PTCP Acronimo prevalente Aree interessate

ASSETTO INSEDIATIVO

T U. ID-(MO-A) ID - MA IS - MA

Tessuti di frangia Tessuti di frangia Tessuti collinari Tessuti collinari

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS Area vasta

ASSETTO GEOMORFOLOGICO MO-A MO-B Area vasta LIVELLO I - tessuto insediativo TESSUTO EDILIZIO PREVALENTE Identificabile come tessuto di tipo in linea ed a blocco LIVELLO II - tipologia edilizia TIPOLOGIE PREVALENTI D’AMBITO Tipologie di tipo in linea, blocco aggregato a schiera generalmente condominiale. LIVELLO III - caratteri architettonici Ambiti saturi edificabilità residua nei settori individuati 3. DISPOSIZIONI SPECIFICHE D’AMBITO Gli spazi liberi tra gli edifici debbono essere sistemati nel rispetto delle caratteristiche ambientali dell’intorno con la possibilità di realizzare spazi di sosta privati anche protetti con semplici elementi ombreggianti a pergola. Le recinzioni delle proprietà non potranno essere occlusive della vista superiormente a m. 1,00 da terra e dovranno essere composte in osservanza delle indicazioni disposte nell’apposito capitolo del repertorio.

Page 97: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 97 di 104

La realizzazione di volumi interrati è ammessa esclusivamente ove l’intervento non comporti la modificazione della quota di sistemazione finita principale in copertura per oltre metri 0,50, sotto le seguenti condizioni. La copertura del volume interrato dovrà essere sistemata con previsione di uno strato di terreno vegetale inerbato di spessore minimo m. 0,50. Rampe di accesso private Il progetto delle rampe di accesso alla nuova edificazione dovrà prevedere un’accurata regimazione delle acque e la loro conduzione a deflusso entro scoli esistenti a valle, l’adozione di pavimentazione permeabili e la individuazione di protezioni vegetali atte ad attenuare la visibilità panoramica dei manufatti o opere d’arte necessari per la realizzazione; in ogni caso le murature di contenimento non potranno avere altezza superiore a m. 3,00 e dovranno seguire le indicazioni di cui al titolo II art. 7.

Page 98: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 98 di 104

ART. 13.06. AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI PERIURBANI

(AR – TP) 1. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE A SCALA DEL PAESAGGIO: Azioni di riqualificazione e riduzione dell’impatto e controllo degli spazi aperti, della morfologia per i nuovi interventi previsti. Azioni di valorizzazione degli ambiti di riqualificazione per completamento dei tessuti periurbani con l’individuazione di specifiche opere di riqualificazione in termini urbanizzativi del tessuto edificato. 2. STATO DI FATTO

PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO PTCP Acronimo prevalente Località ASSETTO INSEDIATIVO ID - MA

ID - CO IS (Mo-B) ID - CO

(Megli - Maggiolo) Cotulo San Rocco San Rocco

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS

ASSETTO GEOMORFOLOGICO MO - A MO –B

LIVELLO I - tessuto insediativo TESSUTO EDILIZIO PREVALENTE Identificabile come tessuto: Megli, Maggiolo: a blocco o a schiera Cotulo: a blocco o schiera San Rocco: di tipo eterogeneo, in linea ed a blocco e aggregati a schiera LIVELLO II - tipologie edilizie TIPOLOGIE PREVALENTI D’AMBITO Tipologie di tipo in linea generalmente condominiale, blocco ed aggregati a schiera LIVELLO III - caratteri costruttivi Nuova edificazione prevista nei progetti norma NUOVA EDIFICAZIONE La nuova edificazione fa riferimento ai progetti norma e alla specifica dei settori. La disciplina di dettaglio per i singoli settori, che per le loro caratteristiche necessitano di una compiuta definizione a livello di pianificazione comunale comprensiva delle modalità di concorso alla riqualificazione del sistema infrastrutturale viene definita mediante specifici PROGETTI NORMA, raccolti in separato fascicolo allegato alle presenti Norme Tecniche, in cui hanno una loro specifica disciplina di livello puntuale. STRADE E VIABILITA’ INTERPODERALE Viabilità d’accesso ai lotti di proprietà o ai terreni agricoli dovrà avere larghezza max m. 2,50, pavimentazione con elementi lapidei, camminamenti pedonali in materiali di cui alla disciplina paesistica art. 7. La realizzazione di raccordi carrabili di tipo privato dovrà porsi l’obbiettivo della massima aderenza alla morfologia preesistente del suolo, con possibile cambi di livelletta e pendenze anche accentuate, purché per brevi tratti. Il progetto di dette rampe dovrà prevedere l’accurata regimazione delle acque e la loro conduzione a deflusso entro scoli esistenti, l’adozione di pavimentazioni permeabili, e la individuazione di protezioni vegetali atte ad attenuare la visibilità panoramica dei manufatti. La viabilità di accesso e ulteriori parcheggi a cielo aperto sono autorizzabili anche all’interno dei Progetti Norma con le indicazioni di cui alle indicazioni di tipo paesistico della disciplina paesistica.

Page 99: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 99 di 104

ART. 13.07. AMBITI SINGOLI DI RIQUALIFICAZIONE DEL SISTEMA

DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE (AR - DS / AR - DP) 1. OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE A SCALA DEL PAESAGGIO: Azioni di riqualificazione e riduzione dell’impatto e controllo degli spazi aperti, della morfologia per i nuovi interventi previsti. Azioni di valorizzazione degli ambiti di riqualificazione del sistema delle attività produttive. 2 STATO DI FATTO

2. PTCP LIVELLO LOCALE ASSETTO PTCP Acronimo prevalente Località

ASSETTO INSEDIATIVO T U. ID – CO IS Mo – B

Lungo torrente Vexina Vexina

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS /BAM -CO

ASSETTO GEOMORFOLOGICO MO - B

LIVELLO I - tessuto insediativo TESSUTO EDILIZIO PREVALENTE Identificabile come tessuto di tipo in linea ed a blocco e specialistico (industriale / artigianale ) LIVELLO II - tipologia edilizie TIPOLOGIE PREVALENTI D’AMBITO Tipologie di tipo in linea o a blocco o specialistiche LIVELLO III - caratteri architettonici Nuova edificazione nei settori edilizia di tipo specialistico

3. Controllo depositi all’aperto e attentazione dell’impatto

E’ vietato, fatte salve le esigenze operative aziendali a carattere temporaneo e da contenersi nei più brevi termini possibili, lo stoccaggio di materiali nella aree scoperte. In ogni caso è vietato incrementare le superfici pavimentate scoperte esistenti, di pertinenza dell’azienda insediata, sino ad oltre un’area eguale a quella coperta occupata dall’azienda stessa. Nel caso di interventi eccedenti la manutenzione ed il restauro del fabbricato aziendale, tutte le superfici scoperte non pavimentate dovranno essere conservate a verde, con la loro integrazione con siepi vegetali e macchie di vegetazione di medio fusto di essenza consueta nella zona, dotate di impianti di sub-irrigazione atte a garantirne il buon mantenimento. Nel caso di interventi di integrazione edilizia o comunque comportanti modifiche di rilievo nell’aspetto esterno dei fabbricati o significative estensioni delle aree di lavoro è prescritta la formazione, a perimetro dell’area di pertinenza e nei confronti delle traiettorie visuali più importanti da aree pubbliche, di formazione di vegetazione a barriera, con funzione di attenuazione dell’impatto costituito dalla presenza delle attività aziendali nei confronti del contesto panoramico d’intorno.

Page 100: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 100 di 104

ART. 14.00. DISCIPLINA DEI DISTRETTI

ART. 14.01. DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE DI VIA GIUSTINIANI (ex

IML) Il P.U.C. individua un unico distretto di trasformazione: DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE DI VIA GIUSTINIANI (ex IML) CRITERI ORIENTATIVI A SCALA DEL PAESAGGIO Il distretto corrisponde ad un ambito interessato dalla presenza prevalente di impianti a carattere produttivo (ex azienda IML - Ultraflex) dismessi al momento dell’adozione delle presenti Norme, edificati in epoche diverse e connotati da forti incoerenze tipologiche e da parziali situazioni di forte degrado edilizio. La conservazione integrale dell’impianto esistente al comparto secondario appare incongrua in relazione alla sua collocazione interna al sistema residenziale. Nel contempo la zona appare idonea ad una sua radicale conversione al sistema urbano con l’allocazione all’interno, attraverso un ridisegno complessivo dell’impianto edificato, di una pluralità di funzioni, contestuali al rafforzamento consistente delle dotazioni di pubblico interesse. Previsioni: Azioni di trasformazione di un’area attualmente compromessa da un’edificazione complessa prevalentemente formata da un sistema di capannoni eterogenei come forma nel contempo la zona appare idonea ad una sua radicale conversione al sistema urbano con l’allocazione all’interno, attraverso un ridisegno complessivo dell’impianto edificato, di una pluralità di funzioni, contestuali al rafforzamento consistente delle dotazioni di pubblico interesse. PTCP LIVELLO LOCALE

ASSETTO Acronimo Località

ASSETTO INSEDIATIVO: ID-MO-A Lungo riva sinistra torrente Recco

ASSETTO VEGETAZIONALE COL ISS Area vasta

ASSETTO GEOMORFOLOGICO MO –A / MO -B Area Vasta DISPOSIZIONI PAESISTICHE Nel caso di interventi sostanzialmente conservativi delle strutture e delle sistemazioni esistenti la disciplina da applicarsi è quella di carattere generale relativa alla individuazione del tipo edilizio oggetto dell’intervento e della coerenza con esso nella valutazione degli interventi previsti. Analoga considerazione di carattere generale va svolta sul trattamento delle aree esterne , eventualmente oggetto di interventi di sistemazione, nella sostanziale conservazione delle condizioni di fruizione attuali. L’intervento principale di totale innovazione da cui deriva l’attribuzione di Distretto di Trasformazione, nei termini previsti dal P.U.C. e di cui è obbligatoria la preventiva predisposizione ed approvazione di Progetto Urbanistico Operativo, dovrà essere munito di apposito Studio di Sostenibilità Ambientale a livello edilizio, così come specificato nello studio di sostenibilità del P.U.C. In tale sede dovranno essere affrontati, specificati e valutati tutti gli elementi aventi rilevanza paesistico ambientale dell’intervento,a costituire il quadro di riferimento compiuto entro i quale potranno poi, in sede di attuazione, essere considerati, sotto questo profilo, i progetti edilizi singoli. La specificazione del livello puntuale della D.P. andrà a definirsi all’interno dello strumento P.U.O., sulla base delle specifiche considerazioni che in tale sede saranno svolte, anche alla luce delle motivazioni di sostenibilità delle previsioni di dettaglio che saranno contenute nello specifico SSA.

Page 101: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 101 di 104

Note : Parte della disciplina paesistica e alcune immagini sono riprese dalla Variante integrale al PRG adottata con DCC n. 37/1997 a firma dello Studio SMZ Arch. S. Massarente / S. Zampichelli e Arch. G. Perugi.

Page 102: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 102 di 104

INDICE

Page 103: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 103 di 104

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA.................1 TITOLO I......................................................................................................................................2 Principi Generali...................................................................................................................................2 ART. 1.00. RIFERIMENTI LEGISLATIVI ...............................................................................................3 ART. 2.00. DISPOSIZIONI GENERALI .................................................................................................3 ART. 3.00. OSSERVANZA DELLE NORMATIVA..................................................................................3 ART. 4.00. ARTICOLAZIONE DELLA DISCIPLINA PAESISTICA.........................................................3 ART. 5.00. OBBIETTIVI DELLA DISCIPLINA........................................................................................4 ART. 6.00. DEROGHE..........................................................................................................................4

TITOLO II ....................................................................................................................................5 ASPETTI E NORME PUNTUALI DELL’ASSETTO VEGETAZIONALE E GEOMORFOLOGICO E INFRASTRUTTURALE..........................................................................................................................5 ART. 7.00. REPERTORIO DEI MODELLI SULLE AREE SCOPERTE E INDIRIZZI DI TUTELA ATTIVA SULL’AMBIENTE..................................................................................................................................6 ART. 7.01. TECNICHE DI MODELLAZIONE DEL SUOLO TUTELA GEOMORFOLOGICA E VALORIZZAZIONE PAESISTICA DI SITUAZIONI IN STATO DI DETERIORIAMENTO ..................6 ART. 7.02. TECNICHE D’INTERVENTO SULLA VIABILITA’ PEDONALE E CARRAIA ...................8 ART. 7.03. INDICAZIONI SULLE SISTEMAZIONI LUNGO FIUME TORRENTE RECCO ED AFFLUENTI DIRETTI .....................................................................................................................10 ART. 7.04. INDICAZIONI SULLE SISTEMAZIONI DELLA ZONA COSTIERA E MARINA - DIFESA, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL LITORALE.............................................................................11 ART. 7.05. INDICAZIONI SULLA SISTEMAZIONE DI PUNTI DI INTERESSE PANORAMICO.....13 ART. 7.06. ORIENTAMENTI COLTURALI E VEGETAZIONALI .....................................................14 ART. 7.07. DIFESA, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI E DEL SUOLO CONTERMINE...............................................................................................................................15 ART. 7.08. PREVENZIONE DAGLI INCENDI ................................................................................16 ART. 7.09. TUTELA SITI CON MATERIALI ARCHEOLOGICI .......................................................17

TITOLO III ................................................................................................................................18 ASPETTI E NORME PUNTUALI DELL’ASSETTO INSEDIATIVO.......................................................18 ART. 8.00. REPERTORIO DEI MODELLI DI INTERVENTO SUGLI EDIFICI ESISTENTI E DI NUOVA REALIZZAZIONE CON RIFERIMENTO ALLA SPECIFICA TIPOLOGIA ADOTTATA.........................19 ART. 8.01. EDIFICI DI MATRICE RURALE....................................................................................20 ART. 8.01.03. EDIFICIO URBANO O EXTRAURBANO AGGREGATO A SCHIERA.....................25 ART. 8.02. EDIFICI A VILLA URBANE O PERIURBANE DI MATRICE ISOLATA..........................30 ART. 8.03. EDIFICI URBANI DI TIPO CONDOMINIALE................................................................45 ART. 8.03.02.02. DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SU EDIFICIO URBANO DI TIPO CONDOMINIALE FACENTI PARTE DEL PIANO DI RICOSTRUZIONE (POST BELLICO)...........48

ART. 9.00. REPERTORIO DEI MODELLI DI MANUFATTI MINORI E ACCESSORI NELLO SPAZIO PRIVATO DI PERTINENZA.................................................................................................................54 ART. 9.01. AUTORIMESSE O BOX INTERRATI............................................................................55 ART. 9.02. TETTOIE ......................................................................................................................56 ART. 9.03. RICOVERO ATTREZZI AGRICOLI FUORI TERRA ......................................................57 ART. 9.04. RICOVERI ATTREZZI AGRICOLI INTERRATI .............................................................58 ART. 9.05. SERBATOI, CISTERNE, IMPIANTI TECNOLOGICI.....................................................59 ART. 9.06. RIDISEGNO DEI MANUFATTI INCONGRUI................................................................60 ART. 9.07. REPERTORIO DEI MODELLI DI INTERVENTO DELLO SPAZIO PRIVATO ...............61

ART. 10.00. REPERTORIO DEI MODELLI DI NUOVA EDIFICAZIONE DI TIPO SPECIALISTICO E DEI SETTORI......................................................................................................................................70 ART. 10.01. EDIFICI DI TIPO SPECIALISTICO.............................................................................70 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI:.....................................................................................70

Page 104: DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA

PIANO URBANISTICO COMUNALE RECCO STRUTTURA DEL PIANO

DISPOSIZIONI PUNTUALI DELLA DISCIPLINA PAESISTICA PAG. 104 di 104

INTERVENTI DI NUOVA EDIFICAZIONE A CARATTERE PRODUTTIVO.....................................71 ART. 10.02. REPERTORIO DELLE MODALITA’ DI INTERVENTO ALL’INTERNO DEI “SETTORI” A DISCILINA PARTICOLARE INDIVIDUATI DAL P.U.C. ...............................................................72

TITOLO IV...........................................................................................................................................79 DISCIPLINA ED INDIRIZZI DI TIPO PAESISTICO AMBIENTALE PER GLI AMBITI DI CONSERVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE INDIVIDUATI DAL P.U.C. ..............................................79 ART. 11.00. NORMATIVA DEGLI AMBITI ..........................................................................................80 ART. 12.00. DISCIPLINA DEGLI AMBITI DI CONSERVAZIONE .......................................................81 ART. 12.01. AMBITI DI CONSERVAZIONE DEI TERRITORI NON INSEDIABILI (AC – TNI) ........81 ART. 12.02. AMBITI DI CONSERVAZIONE TEMATICA DI CARATTERE STORICO-DOCUMENTARIO (AC – AS.)........................................................................................................83 ART. 12.03. AMBITI DI CONSERVAZIONE DELLE ORZIONI DI LEVANTE E DI PONENTE DEL FRONTE MARE (AC - FM) AMBITI DI CONSERVAZIONE DEI SISTEMI RESIDENZIALI DI ALTO VALORE AMBIENTALE (AC - VAC e AC - VAM.)..........................................................................87 12.04. AMBITO DI CONSERVAZIONE URBANA DELL’ESITO DEL PIANO DI RICOSTRUZIONE (AC – PR).......................................................................................................................................89

ART. 13.00. AMBITI DELLA RIQUALIFICAZIONE..............................................................................90 ART. 13.01. AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEL FRONTE A MARE DEL CENTRO (AR-FM) ..91 ART. 13.02. AMBITO DI EFFETTIVA PRODUZIONE AGRICOLA (AR – PA) AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TERRITORI APERTI (AR – TA) .............................................................92 ART. 13.03. AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE DEL SISTEMA TURISTICO RICETTIVO DEL CENTRO URBANO (AR - D)..........................................................................................................94 ART. 13.04. AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI URBANI (AR – TU).........................95 ART. 13.05. AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI DI FRANGIA URBANA (AR-FR) AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI COLLINARI (AR-TC) ..........................................96 ART. 13.06. AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEI TESSUTI PERIURBANI (AR – TP) .................98 ART. 13.07. AMBITI SINGOLI DI RIQUALIFICAZIONE DEL SISTEMA DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE (AR - DS / AR - DP) ................................................................................................99

3. Controllo depositi all’aperto e attentazione dell’impatto ..............................................................99 ART. 14.00. DISCIPLINA DEI DISTRETTI ........................................................................................100 ART. 14.01. DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE DI VIA GIUSTINIANI (ex IML) .......................100