Dispense Filippo II, Selezione Demostene

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A.A. 2010/2011 – STORIA GRECA – PROF. EUGENIO LANZILLOTTA – 5 maggio 2011 Il partito antimacedone ad Atene Demostene, dalla II Filippica: 6 In primo luogo, se qualcuno, o Ateniesi, si sente tranquillo nel vedere quanto è potente ormai Filippo e di quanti territori è padrone, e ritiene che questo non comporti alcun pericolo per la città e che non si tratti di preparativi volti contro di voi, mi meraviglio, e voglio chiedere a tutti voi indistintamente di ascoltare in breve le mie considerazioni, che mi hanno indotto ad aspettarmi tutto il contrario e a ritenere Filippo un nemico, affinché, se pensate che siano più giuste le mie previsioni, diate retta a me, e in caso contrario a quelli che sono tranquilli e si fidano di lui. 7 Ecco, o Ateniesi, il mio ragionamento: su che cosa Filippo ha esteso in primo luogo la sua autorità dopo la stipulazione della pace? Sulle Termopili e sugli affari della Focide. E allora? Che uso ne ha fatto? Ha preferito fare gli interessi di Tebe, piuttosto che quelli di Atene. Per quale motivo? Perché, io credo, sottoponendo ad esame tutti i suoi piani in vista della sopraffazione e del dominio totale, non della pace, della tranquillità e della giustizia, 8 si rendeva conto perfettamente che alla nostra città e al nostro carattere non sarebbe stato in grado né di far balenare né di fare effettivamente un favore così grande che in virtù di esso avrebbe potuto convincervi ad abbandonare a lui qualcuno degli altri Greci per il proprio vantaggio; sapeva, al contrario, che tenendo conto della giustizia, volendo evitare il disonore che accompagna un gesto di questo genere e pur prevedendo tutte le conseguenze che bisogna prevedere, vi sareste opposti, se avesse intrapreso un'azione di questo genere, proprio come se vi foste trovati in guerra con lui. 9 Riteneva invece che i Tebani, come puntualmente si è verificato, in cambio dei propri vantaggi personali, gli avrebbero consentito di agire come voleva in tutto il resto, e non solo non si sarebbero opposti e non lo avrebbero ostacolato, ma avrebbero anche collaborato con lui militarmente, se lo avesse ordinato. Ed è proprio perché ha capito questo che ora tratta bene i Messeni e gli Argivi. E si tratta dell'elogio più grande che vi si possa fare, o Ateniesi. 10 In base a questo suo comportamento, infatti, siete stati giudicati i soli che non sarebbero stati disposti a tradire i diritti comuni dei Greci in cambio di alcun guadagno e a mutare la loro benevola disposizione verso i Greci per nessun favore o vantaggio. Ed è ovvio che abbia pensato questo di voi e tutto il contrario di Argivi e Tebani, non solo guardando alle vicende attuali, ma prendendo anche in considerazione il passato.

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A.A. 2010/2011 – STORIA GRECA – PROF. EUGENIO LANZILLOTTA – 5 maggio 2011

Il partito antimacedone ad Atene

Demostene, dalla II Filippica: 6 In primo luogo, se qualcuno, o Ateniesi, si sente tranquillo nel vedere quanto è potente ormai Filippo e di quanti territori è padrone, e ritiene che questo non comporti alcun pericolo per la città e che non si tratti di preparativi volti contro di voi, mi meraviglio, e voglio chiedere a tutti voi indistintamente di ascoltare in breve le mie considerazioni, che mi hanno indotto ad aspettarmi tutto il contrario e a ritenere Filippo un nemico, affinché, se pensate che siano più giuste le mie previsioni, diate retta a me, e in caso contrario a quelli che sono tranquilli e si fidano di lui. 7 Ecco, o Ateniesi, il mio ragionamento: su che cosa Filippo ha esteso in primo luogo la sua autorità dopo la stipulazione della pace? Sulle Termopili e sugli affari della Focide. E allora? Che uso ne ha fatto? Ha preferito fare gli interessi di Tebe, piuttosto che quelli di Atene. Per quale motivo? Perché, io credo, sottoponendo ad esame tutti i suoi piani in vista della sopraffazione e del dominio totale, non della pace, della tranquillità e della giustizia, 8 si rendeva conto perfettamente che alla nostra città e al nostro carattere non sarebbe stato in grado né di far balenare né di fare effettivamente un favore così grande che in virtù di esso avrebbe potuto convincervi ad abbandonare a lui qualcuno degli altri Greci per il proprio vantaggio; sapeva, al contrario, che tenendo conto della giustizia, volendo evitare il disonore che accompagna un gesto di questo genere e pur prevedendo tutte le conseguenze che bisogna prevedere, vi sareste opposti, se avesse intrapreso un'azione di questo genere, proprio come se vi foste trovati in guerra con lui. 9 Riteneva invece che i Tebani, come puntualmente si è verificato, in cambio dei propri vantaggi personali, gli avrebbero consentito di agire come voleva in tutto il resto, e non solo non si sarebbero opposti e non lo avrebbero ostacolato, ma avrebbero anche collaborato con lui militarmente, se lo avesse ordinato. Ed è proprio perché ha capito questo che ora tratta bene i Messeni e gli Argivi. E si tratta dell'elogio più grande che vi si possa fare, o Ateniesi. 10 In base a questo suo comportamento, infatti, siete stati giudicati i soli che non sarebbero stati disposti a tradire i diritti comuni dei Greci in cambio di alcun guadagno e a mutare la loro benevola disposizione verso i Greci per nessun favore o vantaggio. Ed è ovvio che abbia pensato questo di voi e tutto il contrario di Argivi e Tebani, non solo guardando alle vicende attuali, ma prendendo anche in considerazione il passato.