Dispensa Scuola Digitale Curcio

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ELEMENTARI MEDIE SUPERIORI BANCHE DATI APPLICAZIONI VERIFICHE INTERATTIVE SCUOLA DIGITALE CURCIO

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ELEMENTARI MEDIE SUPERIORI

BANCHE DATIAPPLICAZIONI

VERIFICHE INTERATTIVE

SCUOLADIGITALE

CURCIO

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CONCEPTLa società contemporanea è caratterizzata dal cambiamento e dalla discontinuità. Questo scenario ha por-

tato a uno «stravolgimento culturale» che ha coinvolto il luogo educativo e di formazione sociale per

eccellenza: l’istituzione scolastica .

Presa coscienza della mobilità, della varietà e della contraddittorietà della realtà moderna, l’istituzione

scolastica ha rivisto programmi e metodi, assegnando grande importanza a tutte quelle risorse che pos-

sano attivare pienamente le energie e le potenzialità di ogni bambino e ragazzo, aiutandolo ad assumere

sempre maggiore consapevolezza di sé e dei propri talenti, in funzione di quanto avviene fuori dalla

scuola, nei diversi ambienti e attraverso nuovi media, in un «paesaggio educativo» estremamente com-

plesso, ben sapendo che l’apprendimento scolastico è una delle tante esperienze di formazione che i gio-

vani vivono.

Fin dalla scuola dell’infanzia, e successivamente nella scuola elementare e media, l’attività didattica è

orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun alunno: lo studente è posto al centro dell’azione

educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici spirituali religiosi.

Ai docenti è stato chiesto di operare in stretta collaborazione, promuovendo esperienze didattiche aperte

e stimolanti (finalizzate a stimolare la curiosità), e attività significative nelle quali gli strumenti e i metodi

caratteristici delle discipline si confrontano e si intrecciano tra loro, evitando trattazioni di argomenti di-

stanti dall’esperienza e frammentati in nozioni da memorizzare.

Anche i programmi scolastici, oggi chiamati indicazioni nazionali, sono mutati: essi intendono promuo-

vere e consolidare le competenze culturali di base e irrinunciabili, volte a sviluppare progressivamente,

nel corso della vita, le competenze chiave europee. Il sistema scolastico italiano infatti ha assunto già da

anni, come riferimento verso cui tendere, il quadro delle competenze chiave per l’apprendimento per-

manente (lifelong learning) definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea.

Le competenze chiave sono:

1. Comunicazione nella madrelingua

2. Comunicazione nelle lingue straniere

3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

4. Competenza digitale

5. Imparare a imparare

6. Competenze sociali e civiche

7. Spirito d’iniziativa e imprenditorialità

8. Consapevolezza ed espressione culturale

OBIETTIVILe competenze chiave sono un fine a cui giungere. Esse sono «una combinazione di conoscenze, abilità

e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la

realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione. La com-

petenza nelle abilità fondamentali del linguaggio, della lettura, della scrittura e del calcolo e nelle tecno-

logie dell’informazione e della comunicazione è una pietra angolare per l’apprendimento, e il fatto di

imparare a imparare è utile per tutte le attività di apprendimento».

In questo fermento culturale ed educativo la diffusione delle nuove tecnologie di informazione e di co-

municazione è una grande opportunità, e rappresenta la «frontiera decisiva» per la scuola: è una rivolu-

SCUOLA DIGITALE

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zione nei metodi di apprendimento e dei luoghi (anche se virtuali) in cui questo avviene, è rivedere e do-

nare nuova linfa vitale a un’istituzione – quella scolastica – fondamentale per la società. Una rivoluzioneepocale, come si legge in documenti ufficiali del MIUR sull’innovazione tecnologica: scuola digitale

significa multimedialità, multidisciplinarità, interculturalità, condivisione, partecipazione, socializzazione

e personalizzazione dell’apprendimento.

LE SOLUZIONIIn questo fondamentale momento di passaggio tra due «epoche», l’Armando Curcio Editore continua

a seguire la sua vocazione culturale ed educativa iniziata dal suo fondatore negli anni Trenta. Grazie al

know how di HQ, leader nel settore della programmazione informatica didattica, la casa editrice propone

oggi un nuovissimo catalogo, tutto dedicato al mondo della scuola e che rappresenta una nuova esperienza

di pubblicazione. Tanti contenuti, app e verifiche per gli alunni di ogni ordine e grado. Opere che cogliendo

lo spirito più vero e autentico del nuovo corso della scuola digitale abbraccia i bisogni di tutti i soggetti

coinvolti (ragazzi, genitori, insegnanti).

Armando Curcio in pieno accordo con l’istituzione scolastica, ha rivisto mezzi e modalità di comunica-

zione, cogliendo la possibilità offerta dalla rivoluzione tecnologica in atto

IL TABLET SOSTITUISCE COMPLETAMENTE L’USO DEI LIBRI CARTACEI?Il libro cartaceo è uno strumento solido, concluso e forte per la nostra conoscenza e costituisce la base

della nostra cultura. Il tablet invece è una finestra sul mondo e sulle culture, che permette di spaziare e

approfondire ogni conoscenza. La classe digitale dunque non è a sfavore del libro cartaceo, ma lo potenzia

con l’enorme vantaggio di abbattere i costi dei libri di testo.

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PER LE SCUOLE ELEMENTARI

UN ARRICCHIMENTO DI CONTENUTI ILLUSTRATI E DINAMICI PER ACCOMPAGNARE L’INSERIMENTO DEI PIC-

COLI STUDENTI DEL PRIMO CICLO NEL MONDO DELL’APPRENDIMENTO.

PER ESSERE VICINI, ANCHE DAL PUNTO DI VISTA TECNOLOGICO, AI GENITORI ATTENTI AL PROCESSO DI AP-

PRENDIMENTO DEI LORO BIMBI E AGLI INSEGNANTI APERTI ALLE PIÙ RECENTI INDICAZIONI DEL MIUR.

sul portale dedicato

menù sottomenù articoli/contenuti

giocaimpara Didattica prescolare e di prima scolarizzazione. Contiene pdf scaricabili.

LE ORIGINI

DELLA STORIA 8 capitoli strutturati in paragrafi, dalla nascita della terra all’età del ferro. Programma di 3a elementare.

LE CIVILTÀ

ANTICHE

In 10 capitoli strutturati in paragrafi, dagli egizi alle grandi civiltà del Mediterraneo. Programma di 4a elementare.

storia

LE CIVILTÀ

CLASSICHE

10 capitoli strutturati in paragrafi, dalla civiltà greca alla fine dell ’impero romano. Programma di 5a elementare.

LO SPAZIO CHE CI

CIRCONDA

10 capitoli strutturati in paragrafi, la prima osservazione degli spazi della Terra. Programma di 3a elementare.

AMBIENTI E VITA 11 capitoli strutturati in paragrafi, dall’osservazione degli ambienti alla geografia fisica dell’Italia. Programma di 4a elementare.

geografia

VIVERE IN

ITALIA 21 capitoli strutturati in paragrafi, l’Italia delle regioni. Programma di 5a elementare.

ACQUA DOLCE vita nell’ambiente (7 articoli correlati)

VITA NEL MARE vita nell’ambiente (7 articoli correlati)

SAVANA vita nell’ambiente (7 articoli correlati)

REGIONI POLARI vita nell’ambiente (7 articoli correlati)

PRATERIA vita nell’ambiente (7 articoli correlati)

MONTAGNA vita nell’ambiente (7 articoli correlati)

FORESTA

BOREALE vita nell’ambiente (7 articoli correlati)

DESERTO vita nell’ambiente (7 articoli correlati)

FORESTA

TROPICALE vita nell’ambiente (7 articoli correlati)

scienze

FORESTA

TEMPERATA vita nell’ambiente (7 articoli correlati)

FAIRY TALES

AND MORE... 8 fiabe in lingua inglese

inglese

DICTIONARY dizionario inglese-italiano

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men

tari

dizionario

(il sottomenù corrisponde alle tavole elencate a destra)

23 tavole illustrate (automobile, camera da letto, casa, corpo, cucina, mare, mano, scheletro, soggiorno, viso, barca, doccia, elettrodomestici, falegname hotel, insetto, lago, nave, orto, pasticceria, treno, zoo, uccello) per un totale di 106 lemmi. Per ciascun lemma: indicazioni grammaticali, definizione, esempi, significati secondari, modi di dire, sostantivi e verbi correlati.

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TARI

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le app didattiche di BookExperience

italiano• IMPARO A SCRIVERE

• IMPARO LA GRAMMATICA

Esercizi interattivi per imparare a leggere e scrivere (fascia prescolare e prima scolarizzazione).

Attività proposte:

Scrittura

Lettura

Ampliamento del lessico

Acquisizione delle strutture grammaticali

Competenza chiave: comunicazione nella madrelingua

matematica• IMPARO I NUMERI

Esercizi interattivi per conoscere i numeri e imparare le operazioni (fascia prescolare e prima scolarizzazione).

Attività proposte:

Familiarizzare con il concetto della quantità

Scrivere i numeri

Operazioni semplici

Competenza chiave: competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;

storia: terza, quarta, quinta elementare• IL TEMPO DELLA STORIA Preistoria

• IL TEMPO DELLA STORIA Antiche civiltà

• IL TEMPO DELLA STORIA Civiltà classiche

Corso di storia interattivo strutturato su una linea del tempo e organizzato in mappe concettuali (dalla

terza alla quinta elementare)

Attività proposte:

Conoscere i fatti e analizzare i luoghi delle civiltà studiate

Riconoscere successione o contemporaneità dei fatti, durate, cicli temporali

Analizzare il passato in un’ottica interdisciplinare attraverso mappe concettuali

Competenza chiave: competenze sociali e civiche; consapevolezza ed espressione culturale

geografia• GRANDE ATLANTE DEL MONDO ItaliaAtlante interattivo d’Italia (per la quinta elementare).

Attività proposte:

Conoscere il territorio italiano

Conoscere le regioni d’Italia

Ricostruire la realtà della nazione coniugando l’aspetto geografico con quello economico, urbano e demografico

Competenza chiave: competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; competenze

sociali e civiche; consapevolezza ed espressione culturale

inglese• FIRST ENGLISH

Esercizi interattivi per l’apprendimento dell’inglese (per la prima scolarizzazione).

Attività proposte:

Comunicazione

Lettura

Scrittura

Competenza chiave: comunicazione nelle lingue straniere.

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PER LA SCUOLA MEDIA

LA SCUOLA MEDIA RISPONDE AL PRINCIPIO DEMOCRATICO DI ELEVARE IL LIVELLO DI EDUCAZIONE E

D’ISTRUZIONE PERSONALE DI CIASCUN CITTADINO: È FORMATIVA, IN QUANTO SI PREOCCUPA DI OFFRIRE

OCCASIONI DI SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ IN TUTTE LE DIREZIONI (ETICHE, RELIGIOSE, SOCIALI, IN-

TELLETTIVE, AFFETTIVE, OPERATIVE, CREATIVE ECC.); È ORIENTATIVA, IN QUANTO FAVORISCE – MEDIANTE

L’ACQUISIZIONE DI CONOSCENZE FONDAMENTALI – LA CONQUISTA DI CAPACITÀ LOGICHE, SCIENTIFICHE,

OPERATIVE E DELLE CORRISPONDENTI ABILITÀ.

sul portale dedicato

menù sottomenù articoli/contenuti

MONDO ANTICO

18 capitoli strutturati in paragrafi, dalla preistoria alla fine dell’impero romano. Sezione di raccordo tra programma delle scuole elementari e delle scuole medie.

MEDIOEVO 16 capitoli strutturati in paragrafi, dalle invasioni barbariche alle monarchie nazionali. Programma di 1a media.

ETÀ MODERNA 23 capitoli strutturati in paragrafi, dalle monarchie nazionali alla restaurazione. Programma di 2a media.

ETÀ CONTEMPORANEA

11 capitoli strutturati in paragrafi, dalla restaurazione al XXI secolo. Programma di 3a media.

storia

LE RICERCHE DI STORIA

5 articoli

FIUMI E LAGHI 7 articoli

MONTI E VULCANI 7 articoli

MARI E OCEANI 9 articoli

LUOGHI INOSPITALI 6 articoli geografia

LE RICERCHE DI GEOGRAFIA

5 articoli

LA MATERIA E LE SUE TRASFORMAZIONI

10 capitoli strutturati in paragrafi; fisica e chimica del programma delle scuole medie.

scienze IL MONDO DEI VIVENTI

10 capitoli strutturati in paragrafi; biologia e scienze naturali del programma delle scuole medie.

CURARE IL GATTO Consigli pratici per curare un gatto

CURARE IL CANE Consigli pratici per curare un cane

FOTOGRAFIA Consigli pratici per fotografare

FIORI E PIANTE Consigli pratici per curare il giardino

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laboratorio

CUCINA DAL MONDO Consigli e ricette dal mondo

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le app didattiche di BookExperience

scienze: prima, seconda, terza media• LABORATORIO DI SCIENZE NATURALI

• LABORATORIO DI FISICA

• LABORATORIO DI CHIMICA

Laboratori interattivi di chimica, fisica e scienze naturali

Attività proposte:

Sviluppare la capacità di osservazione

Sviluppare la manualità

Sviluppare la capacità di deduzione a partire da conoscenze pregresse

Competenza chiave: competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia.

geografia• GRANDE ATLANTE DEL MONDO AFRICA

Atlante interattivo dell’Africa

Attività proposte:

Conoscere il territorio

Conoscere gli stati

Ricostruire la realtà del continente coniugando l’aspetto geografico con quello economico, urbano e de-

mografico

Competenza chiave: competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; competenze

sociali e civiche; consapevolezza ed espressione culturale

Page 8: Dispensa Scuola Digitale Curcio

PER LE SCUOLE SUPERIORI

LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE È UN PASSO MOLTO IMPORTANTE PER LA VITA E LA CARRIERA DELLO

STUDENTE; QUESTA RAPPRESENTA LA PRIMA EFFETTIVA SCELTA SCOLASTICA DA PARTE DELLO STUDENTE

STESSO, ACCOMPAGNATO DAI GENITORI.

PER QUESTA RAGIONE LA SCELTA MIRATA DI UN PERCORSO APPROPRIATO AL SINGOLO ALUNNO DEVE ESSERE

CONSAPEVOLE E CONSEGUENTE A UNA PRESA DI COSCIENZA DELLE PROPRIE PASSIONI, VALORI, ATTITUDINI,

PUNTI DI FORZA E CRITICITÀ.

sul portale dedicato

alcuni esempi di saggi:

arte: La tecnica di Caravaggiostoria: L’Europa alla vigilia del 1848geografia: La cintura di fuoco: i vulcaniscienze: La cellulamusica-cinema-teatro: Cinema in camicia neraletteratura: Il romanticismo in Italia

alcuni esempi di percorsi

arte: Le avanguardiestoria: Le civiltà precolombianegeografia: Il sistema solarescienze: Gli ambienti naturalimusica-cinema-teatro: Le origini della canzone italianaletteratura: Il romanzo

menù sottomenù articoli/contenuti SAGGI 21 saggi storia PERCORSI 4 percorsi disciplinari

SAGGI 15 saggi geografia PERCORSI 2 percorsi disciplinari

SAGGI 16 saggi scienze PERCORSI 2 percorsi disciplinari

SAGGI 2 saggi musica

cinema

teatro PERCORSI 3 percorsi disciplinari

SAGGI 20 saggi letteratura PERCORSI 3 percorsi disciplinari

SAGGI 20 saggi arte PERCORSI 3 percorsi disciplinari

L’INGLESE PER

TUTTI

Audiocorso in 192 lezioni, un dizionario e un prontuario linguistico. Corso base e principianti. inglese

L’INGLESE PER

TUTTI advanced Audiocorso d’inglese di livello avanzato.

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per

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francese IL FRANCESE PER

TUTTI Audiocorso di francese.

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UN PO’ DI LETTERATURA

Scuola digitale, il Ministro Carrozza: “Il nostro Paese si prepara a un altro rinvio per l’adozione

dei testi digitali nelle scuole”.

A pochi giorni ormai dall’inizio dell’anno scolastico, si torna a parlare di libri digitali e dei vantaggi che

questi potrebbero avere per i nostri figli, per l’economia dell’Italia e anche per combattere il caro-libri

che continua a rappresentare una grande preoccupazione per le famiglie.

Il dibattito è molto acceso anche perché, secondo alcune indiscrezioni, la bozza del Decreto del Ministro

dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza dovrebbe arrivare sul tavolo del governo lunedì 9 settembre o co-

munque prima della riapertura delle scuole. Sarebbero 7 i punti focali delle nuove disposizioni: Piano

nuove assunzioni, Libri di testo, Alternanza, Potenziamento ITS, Fondi per le scuole, Salva presidi, Ini-

donei e pensioni. Per quanto riguarda gli eBook, si punta a correggere il Decreto dell’ex Ministro Fran-

cesco Profumo, per rivedere i tempi e le modalità di adozione dei testi digitali. Misure che non trovano

tutti d’accordo: gli editori chiedono di rallentare mentre chi sostiene l’economia digitale vorrebbe un bel

colpo d’accelerata anche per il nostro Paese. Ma il Ministro ha già deciso che bisognerà attendere alcune

valutazioni:

“L’eBook rappresenta una grande rivoluzione sia per l’insegnamento che l’apprendimento”, ha commen-

tato in un’intervista a «Famiglia Cristiana» Carrozza, aggiungendo: “Ho già programmato delle conferenzenazionali su questo tema ,... perché bisogna discutere dei contenuti, degli strumenti, delle nuove materie”.Il Ministro ha poi precisato: “Il passaggio al digitale va fatto bene e con gradualità bisogna valutare glieffetti di ritorno sull’apprendimento dei ragazzi”. Per il Ministro, comunque, “l’informatica è importante,perché se usi un tablet devi capire come è fatto”.

Parole che tuttavia non appaiono rassicuranti per chi crede ad una svolta imminente: molto probabilmente

il via avverrà per l’anno scolastico 2015-2016. Del resto il Ministro lo aveva già fatto capire chiaramente

lo scorso luglio quando, annunciando il rinvio degli eBook nelle scuole di almeno un anno, aveva spiegato

che la decisione era stata presa dopo un’attenta valutazione delle infrastrutture scolastiche esistenti, con-

siderate troppo vecchie e non in grado di sostenere un cambiamento di questo livello.

31 agosto 2013

AREE D’INTERVENTO • PIANO SCUOLA DIGITALE

La Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi promuove il Piano Scuola Di-

gitale per modificare gli ambienti di apprendimento attraverso l’integrazione delle tecnologie nella di-

dattica.

Gli ambienti in cui la scuola e i nostri studenti sono immersi sono ricchi di stimoli culturali molteplici ma

anche contraddittori. Occorre un’organizzazione didattica che aiuti a superare la frammentazione della

conoscenza e a integrare le discipline in nuovi quadri d’insieme. Per questo occorre trasformare gli am-

bienti di apprendimento, i linguaggi della scuola, gli strumenti di lavoro e i contenuti.

L’innovazione digitale rappresenta per la scuola l’opportunità di superare il concetto tradizionale di classe,

per creare uno spazio di apprendimento aperto sul mondo nel quale costruire il senso di cittadinanza e

realizzare “una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, le tre priorità di Europa 2020.

I programmi del MIUR di prima generazione, attraverso i quali il mondo della scuola si è avvicinata

all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione evolvono oggi in una dimensione nella

quale la tecnologia si integra nella didattica di classe. Non più la classe in laboratorio ma il laboratorio in

classe: una strategia, tante azioni.

MIUR. Direzione generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi

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LA SCUOLA DIGITALE PUÒ ATTENDERE?

Una dichiarazione (poi smentita) del ministro Anna Maria Carrozza su uno stop nell’adozione degli ebook

in classe scatena un dibattito in rete. Tra chi ritiene che l’evoluzione in senso tecnologico del Paese non

sia più procrastinabile e chi ribatte che quello che conta non siano tanto gli strumenti quanto la qualità

della didattica. La frase è di quelle da far saltare sulla sedia: “L’accelerazione sui libri digitali non poggiava

su alcuna seria e documentata validazione di carattere pedagogico e culturale, così come non sono state

valutate le possibili ricadute sulla salute di bambini e adolescenti esposti a un uso massiccio di apparec-

chiature tecnologiche”.

Il ministro ha poi precisato: con un tweet “che sta valutando”. Il punto – spiega Guido Scorza nel suo

blog – è che la scuola è esattamente il canale dal quale occorre partire per alfabetizzare, finalmente, i cit-

tadini all’uso delle nuove tecnologie. Se si frena anche qui, se si torna indietro, se si rallenta il processo

di digitalizzazione solo perché qualcuno rischia di rimetterci dei soldi, possiamo dire addio al futuro del

Paese. “È dalla scuola – prosegue il giurista – che ci aspetta da tempo parte la rivoluzione digitale italiana

e, ora, immaginare che parte attraverso i cari e vecchi libri di carta è davvero difficile. Senza contare –

conclude – che nessuno potrà impedire agli studenti più fortunati di iniziare a utilizzare tablet e libri

digitali già domani mattina con la conseguenza che, in pochi mesi, avremo studenti di serie A, pronti a

confrontarsi con le sfide del futuro, e studenti di serie B, condannati a continuare a studiare come i loro

padri e prima i loro nonni.

Diversa la posizione dell’insegnante e blogger Mariangela Vaglio, che nel suo più recente post spiega:

“Da insegnante che ha una forte, fortissima simpatia ogni possibile aggeggio digitale dico che forse il

Ministro tutti i torti non ha e, anzi, solleva un problema che dovremmo tutti porci. Cioè, in breve: ma

siamo sicuri che la scuola digitale insegni meglio e sia più efficiente di quella con lavagna e gessetto?”.

“In alcune mie classi da anni ho le LIM, le lavagne multimediali – continua la Vaglio. Ho messo a punto

sistemi per cui, tramite la posta elettronica, i miei alunni interagiscono con me, ci scambiamo gli appunti

delle lezioni; abbiamo costruito blog e giornalini di classe on line, facciamo lezione dando link a voci

della Treccani e di Wikipedia, usando filmati di Youtube e altre risorse in rete. È tutto molto bello, e per

un docente molto stimolante. Il mio problema però sono le ricadute. Che, nella mia esperienza come in-

segnante mi dice che i ragazzi bravi e interessati raggiungono lo stesso livello sia che in classe usino il

tablet sia che abbiano un quaderno e una lavagnetta di ardesia, pure scrostata”.

Repubblica 22 luglio 2013

DIGITALE O CARTACEO, COSA SI RICORDA MEGLIO?

Le notizie pubblicate su carta offrirebbero più appigli per la memoria, si spiega in una ricerca. Per l’ap-

punto, di cosa si stava parlando? Secondo uno studio condotto da tre dottorandi della Scuola di giornalismo

e comunicazione dell’Università dell’Oregon, leggere una storia in formato digitale o leggerla in cartaceo

fa tutta la differenza del mondo: il mezzo più tradizionale coinvolge maggiormente il lettore e la sua ca-

pacità di memorizzare.

Secondo lo studio condotto da Arthur Santana, Randall Livingstone e Yoon Cho su 45 studenti, i lettori

tendono a ricordare significativamente di più delle notizie lette sui giornali cartacei rispetto a quelle lette

online, sia per quanto riguarda gli argomenti generali trattati, sia per quanto riguarda i contenuti. Uguale

è invece la memoria dei titoli.

Page 11: Dispensa Scuola Digitale Curcio

Nel loro esperimento è stata messa alla prova la memoria di 45 «cavie»: 25 lettori della versione cartacea

del «New York Times» e 20 lettori della versione online sono stati sottoposti ad una serie di quiz per ver-

ificarne la comprensione del testo. La teoria – dietro i risultati finali –è che le notizie online siano effimere,

potendo sparire e riapparire senza avviso, creando in questo modo un elemento di discontinuità. E che

la strutturazione del giornale riesce a mettere in evidenza le notizie più importanti coadiuvando così il la-

voro della memoria.

Il valore intrinseco del mazzo cartaceo, insomma, sarebbe nella maggiore capacità di coinvolgimento dellettore, caratteristica testimoniata anche da osservatori tradizionalmente schierati dalla parte dell’innova-

zione digitale.

Claudio TamburrinoCorriere della sera

13 agosto 2013

L’IMPORTANZA DELLA LETTURAdi Andrea Torrente

Premessa

Entrare con pertinenza nel discorso sulla lettura suppone la possibilità di ancorarlo nella storia recente

della scuola e nell’attualità della prevenzione contro l’analfabetismo, consente di riaffermare alcuni prin-

cipi pedagogici e di presentare qualche modalità d’aiuto destinata agli alunni che si trovano in difficoltà

d’apprendimento.

Il discorso sull’importanza della lettura e sulla padronanza della lingua, la riflessione sulla responsabilità

della scuola a questo proposito, s’intersecano da più di venti anni con i ricorrenti pubblici dibattiti e con

le riflessioni all’interno del sistema scuola o le istruzioni ufficiali.

Gli anni ’60 sono stati caratterizzati da una crescita imponente del numero d’alunni nel segmento del-

l’Istruzione Secondaria di primo grado; infatti, la Legge n° 1859 del 31 Dicembre 1962 all’art. 1 statuisce

che: “In attuazione dell’art. 34 della Costituzione, l’istruzione obbligatoria successiva a quell’ele-

mentare è impartita gratuitamente nella Scuola Media, che ha la durata di tre anni ed è scuola se-

condaria di primo grado”.

L’architettura scolastica che ne deriva comporta tre livelli di istruzione, necessariamente interdipendenti:

Scuola Elementare; Scuola Secondaria di Primo Grado o Scuola Media;Scuola Secondaria di Secondo Grado la quale è, a sua volta, composta da ben quattro grandi settori or-

dinamentali:

Istruzione Classica, Scientifica e Magistrale;

Istruzione Tecnica;

Istruzione Professionale;

Istruzione Artistica.

Questa riforma strutturale, che è stata accompagnata da un grande sforzo per la costruzione di nuovi

edifici scolastici che potessero accogliere questa enorme massa di studenti, non ha dato luogo, nell’im-

mediato, ad una modificazione radicale degli insegnamenti.

È di tutta evidenza che s’impongono alla stragrande maggioranza di una classe d’età, fino a quel momento

votata alla sola istruzione primaria, dei metodi di lavoro che, inventati per una minoranza d’alunni che

avrebbero sicuramente proseguito gli studi, implicavano una forte trasmissione di cultura.

Così, la generalizzazione progressiva degli studi secondari ha condotto alla fine degli anni settanta ad al-

largare le finalità attribuite alla lettura.

Di fatto tale generalizzazione ha destabilizzato il funzionamento tradizionale della scuola; le difficoltà

Page 12: Dispensa Scuola Digitale Curcio

degli alunni di fronte alle nuove attese della società hanno alimentato, per decenni, il discorso sull’insuc-

cesso scolastico ed hanno condotto ad attribuire all’incapacità della scuola le difficoltà d’adattamento di

tutto il sistema.

Altro fattore di chiamata in causa della scuola è la crisi economica della fine degli anni settanta con il

correlativo cessare del pieno impiego.

Si sviluppa in questo periodo un nuovo concetto d’analfabetismo. Questo concetto abbraccia delle realtà

molto diverse, multiformi, il che comporta delle valutazioni quantitative a dir poco stupefacenti. Il favore

mediatico che circonda queste valutazioni rinforza gli interrogativi sull’efficacia della scuola, particolar-

mente quella secondaria.

Infine, ultimo ma non meno importante, è il fattore legato alle trasformazioni economiche e sociali degli

anni ’70 e ’80, in particolare l’aumento della disoccupazione e le difficoltà d’inserimento nel mondo del

lavoro dei giovani che uscivano dal sistema educativo. Tutto ciò conduce a interrogarsi sull’efficacia del-

l’istruzione professionale affidata alla scuola oltre che sulla bontà della formazione professionale affidata

alle Regioni che, sovente, ne hanno fatto oggetto di manovre speculative poco chiare.

Di fatto, il legame fra possesso di un titolo di studio conseguito al termine di una scuola secondaria di se-

condo grado e l’accesso al lavoro è abbastanza forte. Diverse inchieste condotte in quegli anni confermano

che l’inserimento nel mondo del lavoro è tanto più agevole quanto più il livello degli studi é elevato. Appare

anche chiaro che il rischio d’uscita dal sistema educativo senza il titolo di studio è molto dipendente dalla

maniera in cui gli alunni hanno compiuto la loro scolarità primaria, quale che sia l’origine delle difficoltà

incontrate a questo livello. È proprio degli anni ’80 il riconoscimento del fenomeno della Dispersione Sco-

lastica che il Ministero della Pubblica Istruzione ha preso in carico con un Progetto Speciale dedicato par-

ticolarmente agli allievi delle aree in cui ripetenze e abbandoni sono una caratteristica peculiare.

È di tutta evidenza che la padronanza degli apprendimenti di base nella scuola primaria è strettamente le-

gata alla capacità di lettura e che ripetenze e abbandoni rendono l’insuccesso scolastico socialmente inac-

cettabile. Nel 1950, un giovane poteva trovare lavoro anche senza saper leggere, oggi ciò è in pratica

impossibile. Infatti, lo sviluppo scientifico e quello tecnologico richiedono una sempre maggiore capacità

di comprensione di ciò che si legge perché è indispensabile potersi riciclare di continuo per essere in

grado di cambiare lavoro, quando ciò è reso indispensabile dalla domanda del mercato.

Bisogna tentare di precisare l’importanza delle difficoltà di lettura nelle giovani generazioni: se una volta

un gran numero di giovani poteva esser considerato analfabeta, quando non sapeva leggere, oggi la mag-

gior parte di loro riesce a decodificare, ma ha reali difficoltà di comprensione di quanto appena letto.

Adesso sembra piuttosto difficile riuscire a colmare questo gap. Senza dubbio occorrono delle strategie

diverse secondo l’origine delle difficoltà. Per coloro i quali soffrono di disturbi del linguaggio (dislessia,

disfasia ecc.) è indispensabile che ci sia un corretto intervento di personale specializzato che è di solito

esterno alla scuola.

Tuttavia, la Scuola Elementare può sicuramente contribuire alla prevenzione dell’analfabetismo e condurre

alla Scuola Secondaria di primo grado dei lettori che padroneggiano meglio i meccanismi fondamentali

della lettura, che sono capaci di maggiore flessibilità e, soprattutto, che hanno il piacere di leggere.

Se il termine prevenzione si applica a qualsiasi azione che eviti che si produca qualcosa di pregiudizievole

oppure che impedisca un aggravamento, si può ipotizzare una sfida corretta della pedagogia al fine di far

indietreggiare l’analfabetismo, a condizione che essa conduca il maggior numero possibile d’allievi fino

al conseguimento di due obiettivi essenziali:

Un certo livello di comprensione della lettura che garantisca un’irreversibilità dell’acquisizione;Delle ragioni per leggere, e, se possibile, il gusto di leggere, l’interesse per la lettura che permettano dimantenere una pratica della lettura anche al di fuori della pratica scolastica.

Condurre a saper leggere

Il saper leggere si costruisce nel tempo e la scuola elementare non può pensare di portare a termine questo

lavoro. Si continua a imparare a leggere lungo tutto l’arco della scolarità e anche oltre, poiché si può leg-

gere sempre meglio, leggere differentemente, leggere i testi più svariati e più complessi, tenendo conto

che le abilità costruite in un determinato campo non si trasferiscono spontaneamente in un altro.

Page 13: Dispensa Scuola Digitale Curcio

La prima tappa è condurre ciascun allievo a un’appropriazione attiva del linguaggio orale e della lingua,

che permette non soltanto di comunicare, ma anche di apprendere e di comprendere il mondo.

Accanto a questo lavoro specifico sull’orale, fin dal primo anno di scuola materna, i maestri raccontano

prima e leggono poi delle storie con regolarità, contribuendo così a costruire una certa familiarità con la

lingua scritta. Essi introducono gli allievi nell’universo delle storie sulle quali sono invitati a riflettere e

a scambiarsi le opinioni. Questi scambi permettono di chiarire il significato dei testi letti e gli effetti che

essi producono (tristezza, paura, divertimento ecc.).

In tal modo inizia un lavoro precoce, essenziale, sulla comprensione che potrà passare attraverso le se-

guenti tappe:

Distinguere i personaggi di una storia, il loro carattere e le loro relazioni;

Ripetere ciò che accade;

Incominciare a interessarsi al modo in cui le cose sono dette;

Identificare gli elementi del testo che hanno permesso di conoscere tale o tal altra cosa (primo lavoro sul-

l’implicito dei testi).

A partire dall’attività orale, dai testi e dalle parole conosciute (i nomi degli alunni della classe, le parole

conosciute, i titoli delle canzoni più note) e dalle prove di scrittura che esse consentono, i bambini sono

portati a capire come funziona il codice alfabetico e come esso consente di leggere e di scrivere.

Alla Scuola dell’Infanzia, sono le domande su come scrivere che sollecitano l’interesse per il codice, per

l’osservazione della composizione delle parole; si tratta di un approccio quasi sperimentale che conduce

i bambini a stabilire dei paragoni fra le parole da cui essi traggono delle rappresentazioni del sistema al-

fabetico. È importante nella Scuola dell’Infanzia assicurare la qualità di quest’ingresso nell’universo della

lettura e della scrittura da cui dipende in gran parte la riuscita degli apprendimenti successivi.

Quando lasciano la Scuola dell’Infanzia, i bambini devono aver acquisito i mezzi per imparare a leggere;

ma anche delle motivazioni per imparare a leggere. E’ proprio il contatto precoce con i libri e con gli altri

oggetti di lettura, nella varietà delle situazioni sollecitate dalla lettura stessa, che ne favorisce l’appren-

dimento.

Mentre prosegue l’acculturazione ai testi ed alle storie, inizia un lavoro sistematico sulle tecniche di de-

codificazione e sulle strategie di comprensione. E’ questo il periodo in cui gli alunni devono apprendere

a decodificare, in altre parole a saper analizzare le parole in unità più piccole e fare il lavoro inverso e,

perciò, memorizzare le relazioni fra grafemi e fonemi. Questo apprendimento sollecita moltissimo la scrit-

tura, mai dissociata dalla lettura fin dai primi passi in questo universo. E’ anche il periodo in cui essi de-

vono memorizzare la forma ortografica delle parole( e non la forma complessiva, la silhouette o qualche

vago indice) per poterle identificare in maniera quasi istantanea.

Tale doppio lavoro suppone numerosi allenamenti, sotto forma d’esercizi o di giochi, con dei supporti

tradizionali o multimediali.

Infine, bisogna che gli alunni siano condotti progressivamente ad affrontare da soli dei veri testi, via via

sempre un po’ più complessi. Imparare a capire sembra proprio la chiave per la riuscita di un percorso

d’apprendimento della lettura; molto spesso si valuta la comprensione senza averci veramente lavorato.

Il lavoro di strutturazione del codice non è affatto terminato anche se, la padronanza del medesimo e la

corrispondenza orale/scritto deve essere acquisita nei suoi principi e nelle sue grandi linee. Bisogna ap-

profondire il lavoro sulle strategie di comprensione a partire da testi sempre più lunghi ma anche più com-

plessi.

L’integrazione della lettura in tutti i campi d’apprendimento deve condurre gli alunni ad abbattere la re-

sistenza dei cosiddetti testi particolari ( enunciati di problemi di matematica, testi documentari con im-

magini ed altre rappresentazioni grafiche, sommari di libri, enciclopedie o manuali, ecc.); gli alunni

devono imparare a leggere differentemente dei testi differenti. Infine si deve anche lavorare, con la lettura

ad alta voce, per renderla fluida, espressiva e, quindi, appropriata.

Fare acquisire il gusto di leggere

E’ fin dalla Scuola dell’Infanzia che iniziano sia l’acculturazione sia la costruzione del bagaglio dei libri

e/o delle storie letti e/o incontrati. Ogni team d’insegnanti dovrebbe accordarsi sulla definizione di questo

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bagaglio in modo tale che le stesse storie e le stesse opere siano viste e riviste, e che delle nuove si ag-

giungano anno dopo anno.

Sicuramente, proprio nel periodo della Scuola dell’Infanzia, ogni alunno può costruire su questa base una

sorta d’antologia dei testi più graditi fra quelli letti, esemplare di “tesoro personale” che egli porterà

con sé e completerà nel corso della sua scolarità.

E’ veramente importante che la scuola consenta a ciascuno di scoprire le motivazioni alla lettura; è proprio

la pratica regolare della lettura che allena la capacità di leggere agevolmente. L’offerta di lettura deve es-

sere, nel corso della scolarità, molto vasta sia negli oggetti culturali che essa sottende e sia nelle forme

materiali che prendono questi oggetti culturali (libri, giornali, riviste, manuali, CD-Rom, Internet, ecc.).

Occorre che ogni bambino-lettore faccia delle esperienze variate. La lettura di testi letterari sollecita la

soggettività, la sensibilità, la soddisfazione del lettore che è marcato dalla creazione di un universo in-terno di significati che lo porta a ri-leggere per ri-trovare il piacere. Con gli altri testi, più funzionali o

documentali, leggere consente di realizzare un progetto, e quando la lettura avrà consegnato tutte le in-

formazioni contenute nel testo, è del tutto inutile ritornarci salvo a voler confermare una determinata in-

formazione o rifare tale operazione.

E’ di tutta evidenza che il criterio della riuscita della lettura non può essere costante in tutti i casi.

Occorre, anche, che ogni bambino incontri i libri che corrispondono ai suoi interessi spontanei ma anche

che egli possa allargare la gamma di tali interessi.Sovente, attraverso gli scambi di libri fra alunni della stessa classe, fra alunni della stessa scuola, fra

alunni ed adulti l’attenzione è focalizzata su ciò che ha appassionato, commosso, turbato altri lettori. La

socializzazione di tali sentimenti permette di tessere numerosi legami fra i diversi libri, di far conoscere

gli autori, in breve di far costruire delle reti di libri e di lettori più larghe di quelle che ciascuno può in-

tessere da solo.

Ancora, la scuola deve considerare che essa ha una gran responsabilità nell’iniziazione ai comportamenti

culturali che alcuni bambini non avranno la possibilità di sviluppare in seno alla propria famiglia. I giovani,

i bambini in particolare, ed anche gli adulti che non sono mai entrati in una biblioteca, ne sono intimiditi,

anche perché non conoscono i codici culturali che vi si praticano.

La scuola ha il compito di iniziare a quest’ambiente, dapprima nella biblioteca d’istituto, in seguito anche

all’esterno; apprendere la classificazione dei libri, conoscere la differenza fra i generi, sapersi ritrovare

nelle collezioni, conoscere degli autori e degli illustratori, ecc. sono dei punti di riferimento che consen-

tiranno di navigare poi nell’universo dei libri sia in biblioteca, sia in libreria, come pure in ambiente vir-

tuale.

Iniziata così, la storia del lettore prosegue nei gradi successivi dell’istruzione. Gli apprendisti lettori de-

vono essere sostenuti con gli incoraggiamenti o, nel caso di chi incontra maggiori difficoltà, bisogna saper

creare delle situazioni di riuscita.

Ma ciò che sostiene sicuramente numerosi alunni nei loro sforzi per saper leggere è la capacità di com-

prendere, di comprendersi, di costruirsi come persone.

Poiché la lettura, lungi dall’essere una tecnologia che consente di sbrigarsela, costituisce un’esperienza

complessa e ricca della quale sono privati coloro i quali non sanno leggere.

Se l’analfabetismo è un dramma sociale, non dimentichiamo che esso è, innanzi tutto, un dramma personale.

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