SIRIA: UNO SCENARIO DRAMMATICO

Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi alla Sala delle Colonne – Parlamento Italiano –

20 febbraio 2014

Intervento dell’Ambasciatore Giulio Terzi alla Sala delle Colonne – Parlamento Italiano –

20 febbraio 2014

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Desidero anzitutto salutare il Ministro Beatrice Lorenzin che ha espresso con chiarezza preoccupazioni e sentimenti che condivido, e Fiamma Nirenstein per aver sostenuto questa importante iniziativa.

A questo tavolo partecipano personalità che hanno vissuto e stanno vivendo l'immane tragedia siriana con grande partecipazione per ragioni politiche, professionali, umanitarie, morali.

Nessuno ne è, qui, testimone più diretto, coraggioso, profondo e autorevole di Domenico Quirico.

Non credo si possa pensare alla sua drammatica esperienza senza ricordare chi è ancora "dietro le linee": Padre Paolo Dall'Oglio, l'animatore della Comunità di Mar Musa, nel Qalamun, il corpo per un "progetto di misticismo condiviso tra cristiani e musulmani", come lui stesso l'ha definito.

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20 febbraio 2014

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Per trent'anni Padre Paolo è stato l'apostolo del dialogo e dell'accoglienza in quella che è diventata la "sua Siria". Leggendo il suo più recente libro "Collera e Luce" si coglie perfettamente l'imperativo morale che un Occidente incostante e distratto deve finalmente avvertire, affinchèl'implosione della guerra civile non si tramuti in un immane buco nero, nella geografia del Medio Oriente e nelle nostre coscienze.

Le notizie di ieri su Ginevra II dimostrano quanto era facilmente prevedibile. Un negoziato importantissimo anzitutto per gli aiuti umanitari rischia di finire nel nulla; i pochissimi casi nei quali i civili sono stati lasciati uscire dall'accerchiamento si sono subito tramutati in trappole tese dal regime, con arresti, torture e sparizioni.

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20 febbraio 2014

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Ginevra II si è già bloccata perchè teatro di una diplomazia non sorretta da sufficiente determinazione dei Paesi occidentali, da annunci di linee rosse regolarmente ignorate, da una deterrenza inficiata da scarsissimi sostegni parlamentari e di opinione pubblica.

Dall'altro, abbiamo visto la spregiudicata libertà di manovra di Paesi che non devono rispondere a un'opinione interna libera, senza reale opposizione e controllo democratico.

Da almeno sei mesi, Assad si sta rafforzando politicamente e militarmente; ha negoziato, riacquisendo legittimazione internazionale, un accordo sulle Armi chimiche che avrebbe prodotto la consegna di meno del 5% dell'arsenale; il regime si è presentato a Ginevra II senza neppure accettare di discutere sulla base del Comunicato di Ginevra I; Russia e Iran restano determinati a sostenere politicamente il regime - i Russi anche con il diritto di veto all'Onu - e militarmente con gli elicotteri che volano grazie ai tecnici russi, scaricano barili esplosivi sui civili; Hezbollah e Pasdaran operano a migliaia sul terreno.

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20 febbraio 2014

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Assad si avvantaggia di una violenza settaria che contrappone non solo le comunità alawite e sunnite, ma anche ISIS e Al Qaeda alla Free SirianArmy, le decine di diverse denominazioni della guerriglia e del terrorismo tra loro, in una lotta fratricida di cui stanno facendo sempre più le spese cristiani, drusi e curdi. Il sostegno alla Coalizione dell'Opposizione Siriana di Ahmad Jarba è frenato dall'esigenza di non favorire indirettamente le forze Jihadiste. In realtà come si inizia a comprendere in diverse capitali occidentali, si tratta dell'esatto contrario: l'abbandono dei moderati rappresenta un regalo enorme per gli estremisti.

Oggi parliamo delle responsabilità che la comunità internazionale, e l'Italia in particolare, deve assumersi per "proteggere" i milioni di bambini siriani in fuga dal conflitto, per evitare altre vittime oltre ai 12mila bambini uccisi; per riportare condizioni di vita accettabili quella che sta per diventare un'intera generazione perduta.

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20 febbraio 2014

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Una risposta deve necessariamente passare, al di là di misure umanitarie temporanee e limitate, per una soluzione politica del conflitto; una soluzione che, a mio giudizio, richiede un grado di coinvolgimento del tutto diverso dell'America e dell'Europa.

L'agghiacciante rapporto presentato a fine gennaio da Ban ki Moon al Consiglio di sicurezza dimostra che siamo difronte, in Siria, a quello che definirei il "genocidio dell'infanzia". Le tecniche, l'efferatezza, il sadismo, l'estensione dei crimini che il rapporto documenta sono la replica esatta di quanto i nazisti hanno fatto subire al popolo ebraico. Certo, manca forse un piano sistematico di eliminazione totale, manca forse l'obiettivo razziale, ma sono identiche le sofferenze, le torture, le umiliazioni, la "negazione di Dio".

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20 febbraio 2014

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Ban Ki Moon rivolge a "tutte le parti " richieste per il rispetto dei diritti umani e delle norme umanitarie; per investigare e prendere efficaci misure contro le violazioni; per evitare attacchi ai civili; per consentire gli accessi attraverso corridoi umanitari; per liberare immediatamente donne e bambini sequestrati; per evitare attacchi a scuole e ospedali; per far cessare le violenze sessuali .

Ma Ban Ki Moon sottolinea che la "responsabilità primaria" incombe al Governo della Repubblica Araba Siriana, con i precisi obblighi che le derivano dall'essere parte contraente della Convenzione sui Diritti del Fanciullo.

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20 febbraio 2014

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E' ancora e sempre Assad e il suo regime che devono cessare le uccisioni, le mutilazioni, le torture, le detenzioni arbitrarie; è ancora e sempre Assadche deve far cessare le attività criminali delle forze paramilitari utilizzate contro la popolazione civile.

Perchè il conflitto si è ormai tramutato da guerra civile in guerra contro il popolo siriano.

Grazie per l’attenzione.