Discorso Festa Polizia 2016

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DISCORSO DEL SIGNOR QUESTORE DEL 164° ANNIVERSARIO Comandante, prego dia il riposo. Signor Prefetto, Autorità Civili, Militari, Ecclesiastiche, colleghi, gentili ospiti, Vi ringrazio di essere presenti nel giorno in cui la Polizia di Stato celebra il 164° Anniversario della sua fondazione. Nonostante la sobrietà e la semplicità della manifestazione, oggi intendiamo sottolineare l’impegno profuso dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato nell’affermazione dei valori della Legalità e della Giustizia. Permettetemi, innanzitutto, di rivolgere un commosso ricordo ai nostri caduti che hanno sacrificato la loro vita nell’assolvimento del dovere. Un pensiero riconoscente ai feriti e a tutti gli invalidi di servizio che, con le loro sofferenze, testimoniano il tributo che tutte le Forze dell’Ordine pagano per la salvaguardia delle Istituzioni e dei cittadini. L’anno trascorso è stato particolarmente impegnativo. I “fatti di sangue” di Reggio Calabria, i danneggiamenti e le intimidazioni ai Pubblici Amministratori della Locride - sui quali gli inquirenti stanno alacremente lavorando - nonché gli eventi 1

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DISCORSO DEL SIGNOR QUESTORE

DEL 164° ANNIVERSARIO

Comandante, prego dia il riposo.

Signor Prefetto, Autorità Civili, Militari, Ecclesiastiche, colleghi, gentili ospiti,

Vi ringrazio di essere presenti nel giorno in cui la Polizia di Stato celebra il 164° Anniversario della sua fondazione.

Nonostante la sobrietà e la semplicità della manifestazione, oggi intendiamo sottolineare l’impegno profuso dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato nell’affermazione dei valori della Legalità e della Giustizia.

Permettetemi, innanzitutto, di rivolgere un commosso ricordo ai nostri caduti che hanno sacrificato la loro vita nell’assolvimento del dovere.

Un pensiero riconoscente ai feriti e a tutti gli invalidi di servizio che, con le loro sofferenze, testimoniano il tributo che tutte le Forze dell’Ordine pagano per la salvaguardia delle Istituzioni e dei cittadini.

L’anno trascorso è stato particolarmente impegnativo.

I “fatti di sangue” di Reggio Calabria, i danneggiamenti e le intimidazioni ai Pubblici Amministratori della Locride - sui quali gli inquirenti stanno alacremente lavorando - nonché gli eventi alluvionali che hanno colpito duramente la fascia jonica, ne sono gli esempi più rilevanti.

Le risposte della Polizia di Stato, nella loro globalità, sono state incisive, sia sul piano della prevenzione che su quello della repressione.

Le fredde statistiche fanno, però, ben comprendere la portata degli interventi:

82.492 chiamate al 113; 4.506 interventi delle pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico;

416 arresti per reati diversi; 3.228 posti di controllo; 89.820 le persone controllate; 1.717 perquisizioni; 100 milioni 940 mila euro, il valore dei patrimoni della ‘ndrangheta aggrediti

con misure di prevenzione di carattere patrimoniale.

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Sono stati catturati super-latitanti, ricercati da anni, a capo di agguerrite “famiglie” della Piana di Gioia Tauro.

Sono state destrutturate potenti cosche della ‘ndrangheta e colpiti gangli vitali dell’organizzazione operante nella città.

Sono stati sequestrati e confiscati beni per milioni di euro.

Ho primariamente indicato questi dati per sottolineare come l’impegno della Polizia di Stato si sia indirizzato verso una strategia di aggressione alla criminalità, incanalata proprio su queste direttrici principali: la ricerca dei latitanti, l’aggressione alle cosche sul piano militare e su quello patrimoniale.

Il percorso finora sostenuto continuerà ad essere tracciato senza soluzione di continuità anche nel futuro.

Rimanendo sul tema, devo confessare di aver provato momenti di sincera emozione, che ho partecipato agli eccezionali Funzionari ed investigatori della Squadra Mobile, in occasione della cattura dei due pericolosi ricercati CREA Giuseppe e FERRARO Giuseppe, avvenuta in agro di Rizziconi a fine gennaio scorso, a seguito di una vera e propria operazione militare.

Infatti, alcuni testimoni di giustizia mi hanno contattato telefonicamente, subito dopo aver saputo gli esiti dell’operazione, per esprimere i sentimenti della loro gratitudine.

Alcuni di essi lo hanno fatto piangendo.

Credo che questo sia stato uno dei momenti più alti e intensi della mia carriera.

C’era la consapevolezza di aver “liberato” un territorio - quello di Rizziconi - di aver restituito libertà ad una comunità soggiogata dalla paura, di aver ridato fiducia ad una popolazione oppressa dalla ‘ndrangheta.

Loro hanno ringraziato la Polizia di Stato, ma sono io che devo ringraziarli.

In questa terra difficile, i testimoni di giustizia, con la loro presenza fisica, e le relative condotte, trasmettono fortissimi e straordinari segnali di “cambiamento”.

Sono lì a dimostrare che si possono e si devono abbattere i muri del consenso e del silenzio che alimentano la forza della criminalità organizzata.

Li abbraccio idealmente e dico loro che non saranno mai lasciati soli.

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Sensibili segnali di cambiamento, di inversioni di tendenza si sono registrati anche in occasione di importanti operazioni di Polizia, i cui arresti sono stati il risultato di preziose collaborazioni delle persone offese dal reato.

Questo per dire che “qualcosa si sta muovendo”, in termini di rinnovata apertura della comunità verso le Istituzioni dello Stato.

Per non parlare, poi, dell’aumento del numero dei collaboratori di giustizia.

La penetrante azione della “Squadra Stato” ha prodotto questi effetti.

Guardiamo al futuro con ottimismo e non smettiamo mai di farlo.

L’operazione “Sistema Reggio” – che ha permesso la cattura di esponenti blasonati della cosca De Stefano - ha dimostrato che l’esercizio del commercio e di ogni altra attività imprenditoriale deve essere al riparo da posizioni dominanti generate dalla forza di intimidazione.

Aver svelato i meccanismi del controllo delle attività commerciali da parte della ‘ndrangheta deve indurre la collettività a prendere effettiva coscienza della percettibile trasformazione in atto.

“Tracciare” percorsi di Legalità è il nostro mestiere. Lo stiamo facendo.

Siamo fortemente convinti di riuscire nell’intento.

La scommessa vera, in un Paese democratico, è quella di formare le giovani generazioni alla cultura della legalità.

La Polizia di Stato promuove ogni iniziativa – soprattutto attraverso gli Istituti scolastici - che abbia la finalità di stimolare le coscienze dei giovani. Invito questi ultimi, “il valore aggiunto del nostro futuro”, nonché la comunità tutta, a considerarci, sempre con accresciuta fiducia, come i “guardiani” di una casa, quella della Legalità, aperta in ogni momento.

Paolo Borsellino diceva: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.

In questo contesto, nella consapevolezza delle difficoltà che incontrano le donne e gli uomini della Polizia di Stato nello svolgimento della loro missione in una realtà complessa e difficile, sento il dovere di formulare agli stessi un sentito “grazie” per quello che giornalmente fanno e per come lo fanno.

Con rinunce, con sacrifici, essi agiscono con quello spirito di servizio, espressione di importanti valori riconosciuti da tutti.

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I dati statistici, raccolti sul territorio nazionale, affermano un indice molto elevato di gradimento (75%) nei confronti della Istituzione Polizia di Stato da parte della collettività.

E questo è merito del lavoro quotidiano dei poliziotti che riescono a riscuotere la fiducia della gente.

Giunga a loro il sentimento della mia più alta gratitudine.

La presenza della Polizia di Stato costituisce un costante punto di riferimento per la comunità della provincia reggina.

I Poliziotti svolgono un lavoro oscuro, vigilano sulla Sicurezza Pubblica, intervengono per prevenire e reprimere reati, prestano soccorso pubblico.

Esposti sempre al pericolo, essi rendono il loro servizio, avendo sempre come punto di riferimento il giuramento di fedeltà alle Istituzioni repubblicane per garantire e tutelare i diritti della collettività.

Proprio il loro impegno ha consentito di realizzare interventi in ogni settore.

Non c’è quartiere della città e della provincia che non sia giornalmente monitorato e questo ha permesso di ottenere importanti risultati, attraverso la predisposizione di specifici dispositivi di controllo del territorio inseriti nel piano dipartimentale Focus ‘ndrangheta che, indubbiamente, hanno contribuito a contenere le “effervescenze” che si sono manifestate, nonché a prevenirne altre.

Dispositivi che, tra le altre cose, hanno prodotto un decremento significativo dei c.d. “reati di strada”, con la restituzione di intere piazze della città alla comunità.

Di questi risultati, e più in generale, devo dire grazie all’efficace coordinamento interforze che si è potuto realizzare attraverso le strategie elaborate da Sua Eccellenza il Prefetto Claudio Sammartino, al quale va tutta la mia stima e riconoscenza.

Egli ha saputo individuare sensibili esigenze di prevenzione in settori diversi a tutela della sicurezza pubblica, tradotte poi dal Questore in dispositivi operativi, modulati grazie alla straordinaria collaborazione che si è sviluppata con l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale dello Stato e le Polizie Locali, qui rappresentate dai rispettivi Comandanti Provinciali.

Grazie al Prefetto Sammartino siamo riusciti, inoltre, a rinforzare il parco veicolare della Polizia di Stato con ben 27 nuove autovetture che saranno messe a disposizione degli Uffici operativi, nonché a dotarci di sofisticate attrezzature per le attività investigative e di natura scientifica.

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Mi sia permesso di esprimere i più sentiti ringraziamenti al Colonnello Lorenzo Falferi e al Colonnello Alessandro Barbera, straordinari compagni e amici di viaggio, per il sostegno che mi hanno dato in termini di strettissima sinergia operativa, nella consapevolezza che “l’unione fa la forza” e la forza che ne è conseguita, per quanto prodotto, credo sia stata particolarmente apprezzata dalla comunità tutta.

Ringrazio le Istituzioni Locali e il Sindaco Giuseppe Falcomatà per la vicinanza che hanno sempre espresso verso la Polizia di Stato. Questo ci inorgoglisce e ci permette di andare avanti nella certezza che siamo sulla strada giusta: vicini alla gente, stretti in un rapporto di servizio a favore della comunità, con l’obiettivo di coniugare, con rinnovato vigore, i temi della sicurezza pubblica e della sicurezza urbana, per fornire alla gente servizi sempre più integrati ed efficaci.

Nel percorso intrapreso, esprimo il privilegio di lavorare a fianco di Magistrati illuminati dei diversi apparati giudiziari compresi nel Distretto della Corte d’Appello di Reggio Calabria, impegnati nella difficile battaglia di contrasto alla ‘ndrangheta e alla criminalità in genere, nella consapevolezza che il percorso è lungo, difficile, ma l’armonia e lo spirito comune che lega la Polizia di Stato alla Magistratura è stata ed è la “condicio sine qua non” per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Nell’anno trascorso, sono stati conseguiti straordinari risultati, balzati all’onore delle cronache nazionali e internazionali, che qualificano oltremodo le nostre strutture investigative come apparati di comprovata ed assoluta eccellenza sul territorio nazionale, grazie anche alla sapiente direzione dei Magistrati titolari delle rispettive inchieste.

In questo modo si può dire, senza paura di essere smentiti, che si sono sviluppati metodi investigativi considerati all’avanguardia anche da parte di Inquirenti stranieri, che hanno avuto modo di relazionarsi con gli apparati della Polizia di Stato e i Magistrati reggini, apprezzandone i profili.

Per non dimenticare, poi, tutti gli interventi di sostegno che la Polizia di Stato offre all’Autorità Giudiziaria Minorile nella innovativa applicazione di delicati istituti per la tutela dei minori, in particolare di giovani cresciuti in radicati ambienti ‘ndranghetisti.

Ringrazio ora la mia Squadra. Quella che traduce le mie disposizioni in azioni concrete. Sono loro i protagonisti della Sicurezza.

Il Vicario, il Capo di Gabinetto per la loro preziosa collaborazione nelle attività di gestione dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica. Tante delicate manifestazioni gestite senza ripercussione alcuna.

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Il Dirigente della Squadra Mobile, della DIGOS, della Polizia Anticrimine, della Polizia Amministrativa e Sociale, dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, dell’Ufficio Personale, dell’Ufficio Tecnico Logistico e dell’Ufficio Sanitario.

E tutti i funzionari dipendenti delle predette stutture.

Con i vostri profili umani e professionali state tracciando un momento importante per la Questura di Reggio Calabria.

Grazie per quello che state facendo, per l’impegno che state realizzando, espressione di rilevanti professionalità.

Un sentito ringraziamento rivolgo all’Ufficio Immigrazione nonché al Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica ed ai rispettivi Dirigenti; strutture fortemente sollecitate, tra le altre cose, dal fenomeno degli sbarchi di immigrati a Reggio Calabria.

Nell’anno trascorso ad oggi, si sono registrati ben 45 sbarchi per 19.655 persone soccorse.

Il loro operato – coordinato dalla Prefettura di Reggio Calabria - ha permesso di affermare un modello virtuoso di intervento in tema di accoglienza, coniugandolo con precise esigenze di sicurezza.

Ben 22 gli arresti di trafficanti di esseri umani.

Non posso non sottolineare l’importanza strategica e tattica nelle attività di Polizia dei 9 Commissariati distaccati, di Gioia Tauro, di Palmi, di Taurianova, di Cittanova, di Polistena, di Villa San Giovanni, di Siderno, di Bovalino e di Condofuri.

Strutture collocate in territori difficili, alcuni di essi avamposti della ‘ndrangheta storica.

Il mio ringraziamento va ai loro Dirigenti e al Personale tutto che con impegno ed abnegazione rispondono alle forti sollecitazioni di quelle comunità, agendo in stretto raccordo con gli Uffici della Questura di Reggio Calabria.

“Esserci sempre”. Vocazione di appartenenza alla comunità.

Mai espressione è stata più felice per descrivere lo straordinario impegno dei Commissariati della Polizia di Stato e del Reparto Prevenzione Crimine di Siderno, del Reparto Mobile di Reggio Calabria per il commovente e straordinario impegno profuso in occasione dei soccorsi prestati alla comunità durante gli eventi alluvionali che, nel novembre dello scorso anno, hanno duramente colpito la Locride.

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I ringraziamenti pervenuti da parte dei Sindaci e della gente comune mi hanno riempito di orgoglio ed ho abbracciato quegli uomini che si sono resi protagonisti di autentici atti di eroismo, rimanendo sempre nell’ombra.

Nondimeno, estendo il mio ringraziamento per le attività svolte dal Reparto Mobile, dalla Polizia Postale, dalla Polizia Ferroviaria, dalla Polizia Stradale, dal Reparto Prevenzione Crimine di Siderno, dal Reparto Volo - che oggi ci accoglie – dalla Polizia di Frontiera, che contribuiscono nelle loro specificità al mantenimento della sicurezza in ambito provinciale, con compiti altamente qualificati.

Tutto questo impegno rimarrebbe silente senza la fondamentale attenzione che ci viene rivolta dalla stampa e dai mezzi di comunicazione in generale, ai cui rappresentanti rivolgo un sentito ringraziamento per il lavoro svolto.

Rivolgo, inoltre, alle Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno il mio più vivo apprezzamento per lo spirito costruttivo dimostrato nel rappresentare le problematiche del personale.

Al personale in quiescenza e agli appartenenti alla Sezione Provinciale dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, che tutti ci rappresenta, va un affettuoso e fraterno abbraccio.

Nuove sfide ci attendono.

La lotta alla corruzione.

I pericoli del fondamentalismo islamico.

Le nuove frontiere del crimine globalizzato.

Il crimine economico ed informatico.

Sfide che siamo pronti a raccogliere nella consapevolezza di affinare sempre più incisivi protocolli operativi.

Noi siamo lo Stato, e lo siamo al fianco della collettività.

Riporto i passaggi del contenuto di una lettera scritta dal Procuratore della Repubblica, Dott. Federico Cafiero De Raho, al Capo della Polizia in occasione della cattura dei 2 ricercati, Crea e Ferraro, che testimoniano la nostra missione:

“… Quando ho raggiunto gli Uffici della Questura ed ho incontrato quegli uomini con le scarpe sporche di fango li ho abbracciati e ho visto in loro i nostri eroi, quelli che consentono al nostro Stato di strappare alla ’ndrangheta i territori che ha occupato e restituire fiducia alla gente… Signor Capo della Polizia, l’eccezionale

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risultato conseguito è stato il frutto di un lavoro corale in cui i predetti uomini della Polizia di Stato hanno profuso straordinario entusiasmo, eccezionale professionalità, altissimo senso del dovere e sprezzo del pericolo, animati tutti dalla consapevolezza di essere Stato… Le porgo, pertanto, queste considerazioni sugli uomini della Polizia di Stato che sono l’orgoglio di questa terra e di coloro che con me vedono, attraverso di loro, la riaffermazione della legalità”.

Mi accingo a concludere e lo faccio con una citazione di Cesare Pavese.

“Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola”.

Assieme alla collettività, attraversiamo la ‘ndrangheta, il male di questa realtà.

Stiamo percorrendo il sentiero della legalità.

E’ un cammino giusto.

Liberiamo questa terra stupenda.

Viva la Polizia di Stato.

Viva l’Italia.

Reggio Calabria, 26 maggio 2016

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