DIRIGENTE AREA TECNICA

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Via Costituzione,6 42100 Reggio Emilia tel +39 0522 236611 fax +39 0522 236699 [email protected] PROGETTO DI RIPRISTINO DANNI E CONSOLIDAMENTO A SEGUITO DELL'EVENTO SISMICO DEL 20 E 29 MAGGIO 2012 DI UN EDIFICIO RESIDENZIALE IN VIA ROMA 6 A CORREGGIO (RE) DIRIGENTE AREA TECNICA Ing. Pier Giorgio Croxatto RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Nicola Scialoia PROGETTO ARCHITETTONICO Arch. Carmelo Tommaselli E 2348 16 PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO COMUNE DI CORREGGIO Corso Mazzini, 33 - 42015 Correggio (RE) PROGETTO STRUTTURE Ing. Nicola Scialoia REL_PS_01 COLLABORATORI ESTERNI Dott. Marco Cingi Arch. Marco Casiello COORDINAMENTO SICUREZZA IN FASE DI PROGEGTTAZIONE Arch. Carmelo Tommaselli ORDINANZA COMMISSARIALE R.E.R. 24 / 2013 DECRETO MINISTERIALE R.E.R. 159 / 2013

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Via Costituzione,6

42100 Reggio Emilia

tel +39 0522 236611

fax +39 0522 236699

[email protected]

PROGETTO DI RIPRISTINO DANNI E CONSOLIDAMENTO A SEGUITO DELL'EVENTO

SISMICO DEL 20 E 29 MAGGIO 2012 DI UN EDIFICIO RESIDENZIALE IN VIA ROMA 6 A CORREGGIO (RE)

DIRIGENTE AREA TECNICA

Ing. Pier Giorgio Croxatto

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Ing. Nicola Scialoia

PROGETTO ARCHITETTONICO

Arch. Carmelo Tommaselli

E

2348

16

PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

COMUNE DI CORREGGIO

Corso Mazzini, 33 - 42015Correggio (RE)

PROGETTO STRUTTURE

Ing. Nicola Scialoia

REL_PS_01

COLLABORATORI ESTERNI

Dott. Marco Cingi

Arch. Marco Casiello

COORDINAMENTO SICUREZZA

IN FASE DI PROGEGTTAZIONE

Arch. Carmelo Tommaselli

ORDINANZA COMMISSARIALE R.E.R. 24 / 2013

DECRETO MINISTERIALE R.E.R. 159 / 2013

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Comune di CORREGGIO

Provincia di RE

PIANO DI SICUREZZA

E COORDINAMENTO

Decreto Legislativo 81/2008

OGGETTO: RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA VIA ROMA 6 – CORREGGIO (RE)

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LAVORO

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA:

Natura dell'Opera: EDILE

OGGETTO: RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO VIA ROMA N. 6

Indirizzo del CANTIERE:

Località: VIA ROMA 6

Città: CORREGGIO (RE)

Numero imprese in cantiere: 3 (previsto)

Numero di lavoratori autonomi: 3 (previsto)

Numero massimo di lavoratori: 6 (massimo presunto)

Data presunta inizio lavori: Settembre 2014

Data presunta fine lavori : Novembre 2014

Durata in giorni (presunta): circa 90

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COMMITTENTI

DATI COMMITTENTE:

Ragione sociale: ACER REGGIO EMILIA

Indirizzo: VIA DELLA COSTITUZIONE 6

Città: REGGIO EMILIA (RE)

nella Persona di:

Nome e Cognome: ING. SCIALOIA NICOLA

Qualifica: RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Indirizzo: ACER - VIA DELLA COSTITUZIONE

Città: REGGIO EMILIA (RE)

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RESPONSABILI

RESPONSABILE DEI LAVORI-COMMITTENTE:

Nome e Cognome: SCIALOIA NICOLA

Qualifica: INGEGNERE

Indirizzo: ACER - VIA DELLA COSTITUZIONE 6

Città: REGGIO EMILIA (RE)

CAP: 42100

Telefono / Fax: 0522236609 0522236699

Indirizzo e-mail: [email protected]

COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE:

Nome e Cognome: CARMELO TOMMASELLI

Qualifica: ARCHITETTO

Indirizzo: ACER - VIA DELLA COSTITUZIONE 6

Città: REGGIO EMILIA (RE)

CAP: 42100

Telefono / Fax: 0522236671 0522236699

Indirizzo e-mail: [email protected]

COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE:

Nome e Cognome: CARMELO TOMMASELLI

Qualifica: ARCHITETTO

Indirizzo: ACER - VIA DELLA COSTITUZIONE 6

Città: REGGIO EMILIA (RE)

CAP: 42100

Telefono / Fax: 0522236671 0522236699

Indirizzo e-mail: [email protected]

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DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI È

COLLOCATA L'AREA DEL CANTIERE L’edificio oggetto d’intervento ha funzione residenziale, questo si colloca all’interno del centro storico del comune di

Correggio alla Via Roma n. 6. Questo è inserito in un contesto urbano completamente edificato; sia sul lato est che su

quello ovest infatti insistono due costruzioni adiacenti il fabbricato oggetto d’intervento. La facciata principale con l’ingresso

è sul alto sud, su Via Roma.

Figura 1 Facciata sud edificio di cantiere

Figura 2 Ortofoto Via Roma 6

Figura 3 Via Roma Edificio di cantiere ed adiacenti

Figura 4 Vista cortile interno

Anche se i lavori si svolgeranno in ambienti già densamente abitati si prevedono normali problematiche di interferenza con

il cantiere, soprattutto per quanto riguarda l’emissione di rumore e l’uscita o l’ingresso degli automezzi dal cantiere su via

Roma.

Pertanto, a tal proposito, il cantiere sarà dotato di segnaletiche necessarie per il suo riconoscimento in modo da non creare

disagi per i fruitori dell’area.

Per quanto riguarda le emissioni rumorose si prescrive di utilizzare macchine operatrici conformi del D. Lgs. 4 settembre

2002, n.262 recante "Attuazione della direttiva 2000/14/CE concernente l'emissione acustica ambientale delle macchine ed

attrezzature destinate a funzionare all'aperto", il quale ha definito i valori di emissione acustica, le procedure di valutazione

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della conformità, la marcatura, la documentazione tecnica e la rilevazione dei dati sull'emissione sonora relativi alle

macchine ed alle attrezzature destinate a funzionare all'aperto, al fine di tutelare sia la salute ed il benessere delle persone

sia l'ambiente.

A tal fine, il fabbricante o il mandatario può immettere in commercio o mettere in servizio le macchine ed attrezzature di

seguito indicate, a condizione che dette macchine ed attrezzature:

soddisfino i requisiti in materia di emissione acustica ambientale stabiliti dal citato D.Lgs.;

siano state sottoposte alle procedure di valutazione della conformità;

rechino la dichiarazione CE di conformità, nonché la marcatura CE e l'indicazione del livello di potenza sonora

garantito.

Marcatura CE di conformità (figura a sinistra) Indicazione del livello di potenza sonora garantito (LWA) (figura a destra)

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DESCRIZIONE SINTETICA DELL'OPERA L'appalto relativo alla ristrutturazione dell’edificio in Via Roma 6 nel comune di Correggio, ha per oggetto l'esecuzione dei

lavori, le forniture, le prestazioni di mano d’opera e mezzi d’opera occorrenti per la realizzazione, per conto di Acer – Reggio

Emilia, delle opere di manutenzione straordinaria degli edifici e comprende, sommariamente, i seguenti lavori:

a) Sistemazione degli Edifici, comprendente:

- ORGANIZZAZIONE E ALLESTIMENTO CANTIERE

- MONTAGGIO PONTEGGIO

- OPERE DI RIMOZIONE E DEMOLIZIONE

- RIMOZIONE COPERTURA

- OPERE DI CONSOLIDAMENTO MURATURE

- RIFACIMENTO COPERTURA

- OPERE DI FINITURA

- SMONTAGGIO PONTEGGIO

- SMONTAGGIO CANTIERE E PULIZIA AREE

AREA DEL CANTIERE Individuazione, analisi e valutazione dei rischi

Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive

CARATTERISTICHE DELL'AREA DI CANTIERE

Falde Non si necessita dell’analisi delle falde in quanto gli interventi non prevedono lavori in sottofondo.

Alberi Non sono presenti alberi nelle aree interessate dal cantiere o in prossimità delle stesse.

Manufatti interferenti o sui quali intervenire L'area di cantiere non è occupata da manufatti.

Linee aeree All'interno dell'area di cantiere non sono presenti linee aeree.

Sottoservizi I sottoservizi presenti nell’area di cantiere non sono interessati dagli interventi da effettuarsi sull’edificio.

Fonti inquinanti Da un'analisi fatta in loco non sono presenti fonti inquinanti.

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FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE

L'area di cantiere interessa la parte esterna dell’edificio situata su Via Roma, e la parte del cortile interno. La parte principale

del cantiere è ubicata su Via Roma dove sarà individuato l’accesso al cantiere per il carico e lo scarico del materiale,

nonché l’accesso pedonale all’edificio. Qui inoltre sarà posizionata la gru automontante per i lavori in copertura. 8vedi tavola

grafica n.1) Anche se non vi sono molti problemi inerenti alla regolazione del traffico si prevede di predisporre una

segnaletica opportuna in corrispondenza degli accessi al cantiere, piuttosto che in prossimità dei ponteggi, ed inoltre

siccome si andrà ad occupare parte della superficie stradale si dovrà provvedere a rendere un pezzo di strada a senso

unico alternato.

Durante la fase di allestimento del cantiere è opportuno limitare l’utilizzo dei parcheggi onde evitare possibili sfondamenti

della recinzione con gli automezzi.

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RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE COMPORTANO PER L'AREA CIRCOSTANTE

In adiacenza al cantiere ci sono degli edifici abitati i cui residenti potrebbero essere soggetti a rumore pertanto si prescrive

di rispettare il piano sul rumore vigente nel comune di Correggio e di utilizzate macchine operatrici che rispettano la

normativa vigente.

DESCRIZIONE CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE

Dal punto di vista idraulico l'area è ben drenata dalla rete fognaria che convoglia le acque sia quelle nere che quelle

bianche, non presenta rischi di esondazione, ed è priva di zone a difficile drenaggio con ristagno di acqua che possono

modificare le caratteristiche geotecniche dei terreni.

L’intervento non necessita di indagini penetrometriche.

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ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE Individuazione, analisi e valutazione dei rischi

Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive

Modalità da seguire per la recinzione del cantiere

La zona d'intervento (vedi tavola accantieramento) sarà protetta da una recinzione provvisoria modulare da cantiere in

pannelli di altezza 2.000 mm e larghezza 3.500 mm, con tamponatura in rete elettrosaldata con maglie da 35 x 250 mm e

tubolari laterali o perimetrali di diametro 40 mm, fissati a terra su basi in calcestruzzo delle dimensioni di 700 x 200 mm,

altezza 120 mm ed uniti tra loro con giunti zincati con collare, comprese aste di controventatura, sul lato sud su Via Roma,

di altezza non minore a quella richiesta dal locale regolamento edilizio. Gli accessi di cantiere dovranno essere

adeguatamente segnalati e predisposta l'idonea segnaletica stradale di sicurezza per l'avvertimento di transito mezzi da

cantiere. Nelle ore notturne, inoltre, l'ingombro della recinzione andrà evidenziato con apposite luci di colore rosso,

alimentate in bassa tensione.

Esempio di recinzione da utilizzare per la delimitazione delle zone di lavoro.

Servizi igienico – assistenziali I servizi igienico - assistenziali sono assicurati da un bagno chimico del tipo sebach. I servizi igienico - assistenziali non dovranno fornire ai lavoratori ciò che serve per la preparazione di un pasto frugale in quanto si prediligerà che i lavoratori usufruiscano di strutture dedicate (mense ristoranti, pizzerie). Dovranno essere previsti in cantiere strumenti idonei all'attività di primo soccorso in cantiere: cassetta di pronto soccorso, pacchetto di medicazione. Tali dispositivi di sicurezza saranno ubicati in parti del sottotetto, in quanto la realizzazione della nuova copertura sarà realizzata per stralci.

Dislocazione delle zone di carico e scarico stoccaggio materiali Le zone di carico e scarico saranno delimitate e posizionate in un’area del cantiere baricentrica rispetto alle lavorazioni. Non si esclude la possibilità di variare la zona di carico e scarico materiali in funzione dell’evoluzione dei lavori. Vedi tavola di accantieramento.

Zone stoccaggio dei rifiuti Le zone di stoccaggio dei rifiuti sono state posizionate in aree periferiche del cantiere, in prossimità degli accessi carrabili. Inoltre, nel posizionamento di tali aree si è tenuto conto della necessità di preservare da polveri, esalazioni maleodoranti, ecc. sia i lavoratori presenti in cantiere, che gli insediamenti attigui al cantiere stesso.

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Viabilità principale di cantiere Non si necessita dell’individuazione della viabilità di cantiere in quanto l’area interessata consente l’accesso per il solo

carico e scarico del materiale da lavoro.

Misure generali di protezione contro il rischio di seppellimento negli scavi Non si necessita di queste misure di protezione in quanto il cantiere non è interessato da scavi o sbancamenti.

Misure generali di protezione contro il rischio di caduta dall'alto Per le lavorazioni che verranno eseguite ad altezze superiori a m 2 e che comportino la possibilità di cadute dall'alto,

dovranno essere introdotte adeguate protezioni collettive, in primo luogo il ponteggio.

Il ponteggio dovrà essere accompagnato da tutta la documentazione prevista per legge e dal P.I.M.U.S.

Nelle tavole grafiche saranno indicate altre misure di sicurezza da posare in opera insieme al ponteggio.

Sui vani scala, sulle rampe di accesso alle autorimesse e dovunque si rendesse necessario durante l'esecuzione dei lavori,

si dovranno costruire dei parapetti.

Il parapetto, realizzato a norma, dovrà avere le seguenti caratteristiche

a) il materiale con cui sarà realizzato dovrà essere rigido, resistente ed in buono stato di conservazione;

b) la sua altezza utile dovrà essere di almeno un metro;

c) dovrà essere realizzato con almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa metà distanza fra quello

superiore ed il calpestio;

d) dovrà essere dotato di "tavola fermapiede", vale a dire di una fascia continua poggiata sul calpestio e di altezza pari

almeno a 20 cm;

e) dovrà essere costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte, al massimo sforzo cui può

essere assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e della sua specifica funzione.

Quando non sia possibile realizzare forme di protezione collettiva, dovranno obbligatoriamente utilizzarsi cinture di

sicurezza.

Misure di sicurezza contro i possibili rischi di incendio o esplosione Durante le lavorazioni in cui esistano pericoli specifici di incendio (saldature, posa delle guaine):

a) è vietato fumare;

b) è vietato usare apparecchi a fiamma libera e manipolare materiali incandescenti, a meno che non siano adottate idonee

misure di sicurezza;

c) devono essere predisposti mezzi di estinzione idonei in rapporto alle particolari condizioni in cui possono essere usati,

in essi compresi gli apparecchi estintori portatili di primo intervento; detti mezzi devono essere mantenuti in efficienza e

controllati almeno una volta ogni sei mesi da personale esperto;

d) deve essere assicurato, in caso di necessità, l'agevole e rapido allontanamento dei lavoratori dai luoghi pericolosi.

Nella baracca deve essere custodito un estintore.

Durante la posa della guaina è necessario avere un estintore nelle vicinanze.

Disposizioni per il coordinamento dei Piani Operativi con il Piano di Sicurezza I datori di lavoro delle imprese esecutrici dovranno trasmette il proprio Piano Operativo al coordinatore per la sicurezza in

fase di esecuzione con ragionevole anticipo rispetto all'inizio dei rispettivi lavori, al fine di consentirgli la verifica della

congruità degli stessi con il Piano di Sicurezza e di Coordinamento.

Il coordinatore dovrà valutare l'idoneità dei Piani Operativi disponendo, se lo riterrà necessario, che essi vengano resi

coerenti al Piano di Sicurezza e Coordinamento; ove i suggerimenti dei datori di lavoro garantiscano una migliore sicurezza

del cantiere, potrà, altresì, decidere di adottarli modificando il Piano di Sicurezza e di Coordinamento.

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Dislocazione delle zone di carico e scarico La zona di carico e scarico del materiale di cantiere è posizionata sul fronte principale dell’edificio, ovvero su Via Roma.

Zone stoccaggio materiali Le zone di stoccaggio dei materiali, sono state individuate e dimensionate in funzione delle quantità da collocare. Tali

quantità sono state calcolate tenendo conto delle esigenze di lavorazioni contemporanee.

Le superfici destinate allo stoccaggio di materiali, sono state dimensionate considerando la tipologia dei materiali da

stoccare.

Disposizioni relative alla consultazione dei rappresentanti per la sicurezza Prima dell'accettazione del piano di sicurezza e coordinamento e/o di eventuali significative modifiche apportate, il datore di

lavoro di ciascuna impresa esecutrice dovrà consultare il rappresentante per la sicurezza per fornirgli gli eventuali

chiarimenti sul contenuto del piano e raccogliere le eventuali proposte che il rappresentante per la sicurezza potrà

formulare.

Impianti elettrico, dell'acqua, del gas, ecc. Nel cantiere sarà necessaria la presenza di alcuni tipi di impianti, essenziali per il funzionamento del cantiere stesso. A tal

riguardo andranno eseguiti secondo la corretta regola dell'arte e nel rispetto delle leggi vigenti (Legge 46/90, ecc.) l'impianto

elettrico per l'alimentazione delle macchine e/o attrezzature presenti in cantiere, l'impianto di messa a terra, l'impianto di

protezione contro le scariche atmosferiche, l'impianto idrico.

Tutti i componenti dell'impianto elettrico del cantiere (macchinari, attrezzature, cavi, quadri elettrici, ecc.) dovranno essere

stati costruiti a regola d'arte e, pertanto, dovranno recare i marchi dei relativi Enti Certificatori. Inoltre l'assemblaggio di tali

componenti dovrà essere anch'esso realizzato secondo la corretta regola dell'arte: le installazioni e gli impianti elettrici ed

elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d'arte. In

particolare, il grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi di tutte le apparecchiature e componenti

elettrici presenti sul cantiere, dovrà essere:

- non inferiore a IP 44, se l'utilizzazione avviene in ambiente chiuso (CEI 70.1 e art.267 D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.168);

- non inferiore a IP 55, ogni qual volta l'utilizzazione avviene all'aperto con la possibilità di investimenti da parte di getti

d'acqua.

Inoltre, tutte le prese a spina presenti sul cantiere dovranno essere conformi alle specifiche CEE Euronorm (CEI 23-12), con

il seguente grado di protezione minimo:

- IP 44, contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi, IP 67, quando vengono utilizzate all'esterno.

Zone stoccaggio dei rifiuti La zona di stoccaggio dei rifiuti è stata posizionata nell’area sud del cantiere, in prossimità dell’accesso carrabile.

Inoltre, nel posizionamento di tale area si è tenuto conto della necessità di preservare da polveri, esalazioni maleodoranti,

ecc. sia i lavoratori presenti in cantiere, che gli insediamenti attigui al cantiere stesso.

Gru E' stata prevista una gru automontante con raggio di 17 m. collocata nella zona sud del cantiere, ovvero nella parte

antistante il fabbricato, su Via Roma.

Bisogna prevedere un sistema di ripartizione per la distribuzione dei carichi rispetto al piano stradale in funzione della

presenza di sottoservizi.

I dettagli della gru sono riportati di seguito.

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SEGNALETICA GENERALE PREVISTA NEL CANTIERE

Allestimento ponteggio. In fase di allestimento del ponteggio tutti gli operatori dovranno indossare il casco protettivo.

Caduta materiali. Questo cartello deve essere esposto in corrispondenza di lavori eseguiti in altezza. Ad esempio:posa di intonaci, posa in opera di tinteggi, montaggio e smontaggio ponteggi, fornitura e posa di carpenterie, getto di cls, lavori da eseguire in copertura.

Carichi sospesi in prossimità della gru e in più zone del cantiere

Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori. Da esporsi in prossimità dell'accesso al cantiere.

Obbligo per i lavoratori dell’utilizzo dei DPI dispositivi individuali di protezione in dotazione a ciascuno

Vietato gettare materiali dai ponteggi

Vietato passare sotto i ponteggi e i carichi sospesi

Vietato salire o scendere all’esterno dei ponteggi

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LAVORAZIONI e loro INTERFERENZE Individuazione, analisi e valutazione dei rischi

Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive

Allestimento del Cantiere L'allestimento del cantiere costituisce la prima fase lavorativa di qualsivoglia costruzione.

Dalle scelte che verranno fatte in questo momento, di tipo logistico e funzionale, dipenderà l'andamento del cantiere edile,

sia in termini di efficienza che di sicurezza.

L'allestimento e l'organizzazione di un cantiere edile, comporta una serie di attività, come quelle di seguito elencate:

- la recinzione dell'area d'intervento;

- l'ubicazione degli accessi (sia pedonali che carrabili);

- la realizzazione dell'impianto di messa a terra;

- la localizzazione dei servizi sanitari;

- la localizzazione dei servizi anticendio;

- la localizzazione della gru.

Essendo, dunque, la prima operazione da compiere, dalle scelte logistiche e di localizzazione che verranno effettuate,

discenderà la possibilità di minimizzare una serie di rischi per i lavoratori.

N.B. Vista la particolarità di questa lavorazione, l'impresa dovrà esplicitare nel POS le proprie procedure complementari e di dettaglio a quelle indicate nel presente PSC ( D lgs 81/2008 ). La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Realizzazione della recinzione e degli accessi del cantiere Realizzazione degli impianti di cantiere Realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere Realizzazione dell'impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere Realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari

Realizzazione della recinzione e degli accessi del cantiere (fase) L'area interessata dai lavori dovrà essere delimitata con una recinzione , di altezza non minore a quella richiesta dal vigente

regolamento edilizio, realizzata con in pannelli di altezza 2.000 mm e larghezza 3.500 mm, con tamponatura in rete

elettrosaldata con maglie da 35 x 250 mm e tubolari laterali o perimetrali di diametro 40 mm, fissati a terra su basi in

calcestruzzo delle dimensioni di 700 x 200 mm, altezza 120 mm ed uniti tra loro con giunti zincati con collare, comprese

aste di controventatura. Vengono individuati gli accessi, carrabile e pedonale, al cantiere in funzione delle esigenze del

cantiere stesso. L’ingresso carrabile sul lato sud, su via Roma vista la presenza di maggiore spazio per l’accesso dei mezzi

per il carico e scarico dei materiali.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro per il trasporto del materiale. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla recinzione del cantiere;

Addetto alla realizzazione della recinzione del cantiere.

Misure Preventive e Protettive generali: a) DPI: come descritto nel P.O.S. dell’impresa

Prescrizioni Organizzative: si prescrive di rispettare le indicazioni del P.O.S. in merito ai D.P.I. previsti dallo stesso.

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Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Movimentazione manuale dei carichi; Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Realizzazione della viabilità del cantiere (fase) Durante i lavori deve essere assicurato l’accesso al cantiere sia carrabile che pedonale. Pertanto verranno individuati gli

spazi pedonali e quelli carrabili in funzione delle esigenze di cantiere. La viabilità carrabile interessa solo la parte sud del

cantiere in quanto prevede l’ingresso dei mezzi per il carico e lo scarico dei materiali utilizzati in cantiere.

Macchine utilizzate: 1) Autocarro per il trasporto del materiale Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione della viabilità del cantiere;

Addetto alla realizzazione della viabilità del cantiere e di tutte le opere ad essa connesse.

Misure Preventive e Protettive generali: a) a) DPI: come descritto nel P.O.S. dell’impresa

Prescrizioni Organizzative: si prescrive di rispettare le indicazioni del P.O.S. in merito ai D.P.I. previsti dallo stesso.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Movimentazione manuale dei carichi

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Realizzazione degli impianti di cantiere (fase) Realizzazione degli impianti elettrici del cantiere (di alimentazione, messa a terra, protezione contro le scariche

atmosferiche) ed idrosanitari.

Realizzazione degli impianti elettrici di cantiere (sottofase) Gli impianti elettrici di cantiere sono costituiti dall'impianto per la distribuzione dell'energia a tutte le apparecchiature

elettriche presenti nel cantiere (impianto di alimentazione), l'impianto di messa a terra e, ove necessario, l'impianto di

protezione contro le scariche atmosferiche.

Il cantiere viene definito dalle norme CEI, oltre che come il luogo di lavoro relativo alla realizzazione di nuove costruzioni,

anche come quella parte di edifici sottoposti a trasformazioni strutturali, quali ampliamenti, riparazioni importanti o

demolizioni, per la durata dei relativi lavori e nella misura in cui tali lavori necessitano la realizzazione di un impianto

temporaneo.

CEI 64-8/7

Il cantiere dovrà essere considerato, dal punto di vista elettrico, "ambiente bagnato con presenza di masse metalliche", e

pertanto dovrà vietarsi utilizzazione di qualsivoglia utensili di classe I.

Realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere (sottofase) L'impianto di messa a terra è composto, essenzialmente, dai dispersori, dai conduttori di terra e dai conduttori di protezione.

A questi si aggiungono i conduttori equipotenziali destinati alla messa a terra delle masse e delle eventuali masse estranee.

Lavoratori impegnati: 1) Elettricista: esecuzione impianto di messa a terra del cantiere;

Elettricista addetto alla realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere ed all'individuazione e collegamento ad esso di tutte le masse metalliche che ne necessitano.

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Misure Preventive e Protettive generali:

a) DPI: come descritto nel P.O.S. dell’impresa Prescrizioni Organizzative: si prescrive di rispettare le indicazioni del P.O.S. in merito ai D.P.I. previsti dallo stesso.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; b) Rumore: dBA < 80.

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali;

Realizzazione dell'impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere (sottofase) Le strutture metalliche degli edifici e delle opere provvisionali, i recipienti e gli apparecchi metallici, di notevoli dimensioni, situati all'aperto, devono essere collegati elettricamente a terra, oppure deve essere redatta una dichiarazione di autoprotezione da parte di tecnico abilitato secondo quanto prescritto dalle norme CEI 81-1 e D.M. 37/08. Per masse di notevoli dimensioni devono considerarsi quelle che risultino tali a seguito del calcolo probabilistico contenuto nella norma CEI 81-8 che corrisponde alla determinazione di un numero probabile di fulmini annuale che si scarichino sulla massa in questione che deve risultare maggiore o uguale al limite di eventi ritenuti pericolosi. NOTA Il collegamento incondizionato delle masse metalliche di grosse dimensioni senza verifica attraverso il calcolo di fulminazione costituisce situazione peggiorativa in quanto aumenta il rischio di accadimento. Lavoratori impegnati: 1) Elettricista: esecuzione impianti di cantiere contro le scariche atmosferiche;

Elettricista addetto alla realizzazione dell'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: come descritto nel P.O.S. dell’impresa

Prescrizioni Organizzative: si prescrive di rispettare le indicazioni del P.O.S. in merito ai D.P.I. previsti dallo stesso.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; b) Rumore: dBA < 80. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio mobile o trabattello;

Realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere (sottofase) Posa in opera dell'impianto elettrico del cantiere per l'alimentazione di tutte le apparecchiature elettriche, compreso quadri, interruttori di protezione, cavi, prese e spine, ecc. Lavoratori impegnati: 1) Elettricista: esecuzione dell'impianto elettrico del cantiere;

Elettricista per la posa in opera dell'impianto elettrico del cantiere per l'alimentazione di tutte le apparecchiature elettriche, compreso quadri, interruttori di protezione, cavi, prese e spine, ecc. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: come descritto nel P.O.S. dell’impresa

Prescrizioni Organizzative: si prescrive di rispettare le indicazioni del P.O.S. in merito ai D.P.I. previsti dallo stesso.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Elettrocuzione; b) Rumore: dBA < 80.

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Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio mobile o trabattello;

Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari (sottofase) I servizi igienico - assistenziali sono ricavati tramite baraccamenti, nei quali le maestranze possono usufruire dei servizi

igienici, locali per lavarsi, per ricambio vestiti.

I servizi igienico - assistenziali non dovranno fornire ai lavoratori ciò che serve per la preparazione di un pasto frugale in

quanto si prediligerà che i lavoratori usufruiscano di strutture dedicate (mense ristoranti, pizzerie).

Dovranno essere previsti in cantiere strumenti idonei all'attività di primo soccorso in cantiere: cassetta di pronto soccorso,

pacchetto di medicazione.

In sintesi sono necessari almeno i seguenti servizi:

1. box prefabbricato coibentato, da adibire a wc per gli operai;

Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogrù. Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento];

Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico, e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento.

Misure Preventive e Protettive generali: a) DPI: come descritto nel P.O.S. dell’impresa

Prescrizioni Organizzative: si prescrive di rispettare le indicazioni del P.O.S. in merito ai D.P.I. previsti dallo stesso.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Elettrocuzione; d) Rumore: dBA < 80.

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali.

2) Addetto all'installazione di box prefabbricati;

Addetto all'installazione, montaggio e messa in esercizio di box prefabbricati nel cantiere.

Misure Preventive e Protettive generali: a) DPI: come descritto nel P.O.S. dell’impresa

Prescrizioni Organizzative: si prescrive di rispettare le indicazioni del P.O.S. in merito ai D.P.I. previsti dallo stesso.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore: dBA 80 / 85.

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali; b) Avvitatore elettrico; c) Saldatrice elettrica; d) Trapano elettrico;

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Montaggio e smontaggio della GRU Operazioni connesse al montaggio, manutenzione, smontaggio della gru, con l'utilizzazione di autogrù per il sollevamento

delle varie parti della gru stessa.

N.B. Vista la particolarità di questa lavorazione, l'impresa dovrà esplicitare nel POS le proprie procedure complementari e di dettaglio a quelle indicate nel presente PSC ( D lgs 81/2008 ). Macchine utilizzate: 1) Gru automontante; 2) Autogru;

Lavoratori impegnati: 1) Addetto al montaggio e manutenzione della gru;

Addetto al montaggio, smontaggio e manutenzione della gru.

Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: come descritto nel P.O.S. dell’impresa

Prescrizioni Organizzative: si prescrive di rispettare le indicazioni del P.O.S. in merito ai D.P.I. previsti dallo stesso.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Rumore: dBA < 80.

INTERFERENZE e COORDINAMENTO:

LA FASE 'MONTAGGIO E SMONTAGGIO DELLA GRU A TORRE' DEVE AVVENIRE PRIMA DI ESEGUIRE LE LAVORAZIONI SUGLI EDIFICI

Montaggio e Smontaggio del Ponteggio Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso ad elementi prefabbricati o ad H. N.B. Vista la particolarità di questa lavorazione, l'impresa dovrà esplicitare nel POS le proprie procedure complementari e di dettaglio a quelle indicate nel presente PSC ( D.Lgs. 81/08 e s.m. - art.17, comma 1 lett. a). L’impresa dovrà redigere il PIMUS prima dell’inizio dei lavori del ponteggio ( D.Lgs. 81/08 e s.m. - art.136, comma 1 e allegato XXII dello stesso decreto). Macchine utilizzate: 1) Non si necessita di macchine per il montaggio e lo smontaggio del ponteggio ad eccezione della fase di carico e

scarico del materiale. Lavoratori impegnati: 1) Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso;

Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso ad elementi prefabbricati (ad H, ecc) o a tubi e giunti.

Misure Preventive e Protettive generali: a) DPI: come indicato nel POS dell’impresa;

Prescrizioni Organizzative: Durante la fase di montaggio e smontaggio del ponteggio gli operatori presenti in cantiere dovranno indossare il casco protettivo. Fino al completo montaggio del ponteggio deve essere vietato l’utilizzo. La zona di lavoro dei ponteggisti dovrà comunque essere segnalata con nastro bianco e rosso.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Rumore: dBA < 80. b) Movimentazione manuale dei carichi;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

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a) Ponteggio metallico fisso.

2) Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento]; Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico, e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento.

Misure Preventive e Protettive generali: a) DPI: come indicato nel POS dell’impresa; Prescrizioni Organizzative: Durante la fase di montaggio e smontaggio del ponteggio gli operatori presenti in cantiere

dovranno indossare il casco protettivo.

Fino al completo montaggio del ponteggio deve essere vietato l’utilizzo.

La zona di lavoro dei ponteggisti dovrà comunque essere segnalata con nastro bianco e rosso.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Rumore: dBA < 80.

Realizzazione Murature interne ed esterne Realizzazione di tamponatura con malta cementizia confezionata al piede della costruzione. N.B. Vista la particolarità di questa lavorazione, l'impresa dovrà esplicitare nel POS le proprie procedure complementari e di dettaglio a quelle indicate nel presente PSC ( D.Lgs. 81/08 e s.m. - art.17, comma 1 lett. a). La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Esecuzione di murature interne.

Esecuzione di murature interne (fase) Esecuzione di murature esterne in mattoni di laterizio e malta cementizia. N.B. Vista la particolarità di questa lavorazione, l'impresa dovrà esplicitare nel POS le proprie procedure complementari e di dettaglio a quelle indicate nel presente PSC ( D.Lgs. 81/08 e s.m. - art.17, comma 1 lett. a).

Macchine utilizzate: 1) Montacarichi. Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'imbracatura [Apparecchi di sollevamento];

Addetto all'imbracatura, all'avviamento ed alla ricezione del carico, e alle segnalazioni con l'operatore dell'apparecchio di sollevamento. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo:

a) DPI: come indicato nel POS dell’impresa; Prescrizioni Organizzative: le lavorazioni devono essere condotte in presenza di ponteggio Tutti gli operatori indosseranno dei caschi protettivi.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Elettrocuzione; d) Rumore: dBA < 80. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali.

2) Addetto all'esecuzione di murature esterne; Addetto all'esecuzione di murature esterne in mattoni di laterizio, pieni o forati, o in tufo, ecc. e malta cementizia. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo:

a) DPI: come indicato nel POS dell’impresa; Prescrizioni Organizzative: Durante la fase di lavoro devono essere costruiti adeguati parapetti per la protezione sul

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vuoto. Le lavorazioni di costruzione delle murature esterne potranno cominciare solo dopo la costruzione del ponteggio. Sulle logge saranno costruiti ponti su cavalletti su cui è assolutamente vietato depositare materiali. Nei vani scala deve essere costruito sulla scala un piano anticaduta, mentre l’operatore lavorerà dall’interno.

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore: dBA 80 / 85. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Carriola; c) Ponte su cavalletti; d) Ponteggio metallico fisso; e) Scala doppia; f) Scala semplice; g) Smerigliatrice angolare (flessibile); h) Taglierina elettrica

Intonaci esterni ed interni Realizzazione di intonaci esterni su superfici verticali e/o orizzontali. N.B. Vista la particolarità di questa lavorazione, l'impresa dovrà esplicitare nel POS le proprie procedure complementari e di dettaglio a quelle indicate nel presente PSC ( D. lgs 81/2008 ) Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla posa di intonaco;

Misure Preventive e Protettive generali: a) DPI: come indicato nel POS dell’impresa;

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; b) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio metallico fisso;

Tinteggiatura esterna e interna Tinteggiatura di pareti esterne, eseguita a pennello, rullo o a spruzzo.

N.B. Vista la particolarità di questa lavorazione, l'impresa dovrà esplicitare nel POS le proprie procedure

complementari e di dettaglio a quelle indicate nel presente PSC (D.P.R. 81/2008).

Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla tinteggiatura di superfici esterne; Addetto alla tinteggiatura di pareti esterne, eseguita a pennello, rullo o a spruzzo. Misure Preventive e Protettive generali:

a) DPI: come indicato nel POS dell’impresa;

Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Rumore: dBA < 80. Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

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a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio metallico fisso;

Copertura (fase)

Posa in opera di copertura continua in legno lamellare compresa di manto di copertura con tegole in laterizio. N.B. Vista la particolarità di questa lavorazione, l'impresa dovrà esplicitare nel POS le proprie procedure complementari e di dettaglio a quelle indicate nel presente PSC ( D.Lgs. 81/08 e s.m. - art.17, comma 1 lett. a). Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla posa in opera di copertura continua; Addetto alla posa in opera di copertura continua e/o di suoi elementi. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: come descritto nel P.O.S. dell’impresa Prescrizioni Organizzative: si prescrive di rispettare le indicazioni del P.O.S. in merito ai D.P.I. previsti dallo stesso. Verificare che il ponteggio sia stato eseguito secondo le istruzioni date nella tavola grafica “misure generali contro le cadute dall’alto”. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Rumore: dBA 80 / 85. Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Montacarichi; b) Attrezzi manuali; c) Avvitatore elettrico; d) Cannello per saldatura ossiacetilenica; e) Cesoie elettriche; f) Pistola sparachiodi; g) Ponteggio metallico fisso; h) Smerigliatrice angolare (flessibile); i) Trapano elettrico.

Smobilizzo Cantiere Rimozione del cantiere realizzata attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse (banco del ferraiolo, betoniera, molazza, ecc.), di tutti gli impianti di cantiere (elettrico, idrico, ecc.), delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso ed il caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento.

N.B. Vista la particolarità di questa lavorazione, l'impresa dovrà esplicitare nel POS le proprie procedure complementari e di dettaglio a quelle indicate nel presente PSC (D lgs 81/2008).

Macchine utilizzate: 1) Autocarro;

Lavoratori impegnati: 1) Addetto allo smobilizzo del cantiere;

Addetto alla rimozione del cantiere realizzata attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse (banco del

ferraiolo, betoniera, molazza, ecc.), di tutti gli impianti di cantiere (elettrico, idrico, ecc.), delle opere provvisionali e di

protezione, della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso ed al caricamento di tutte le

attrezzature, macchine e materiali eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento.

Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo:

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a) DPI: come descritto nel P.O.S. dell’impresa Prescrizioni Organizzative: si prescrive di rispettare le indicazioni del P.O.S. in merito ai D.P.I. previsti dallo stesso.

a) Elettrocuzione; b) Movimentazione manuale dei carichi; c) Rumore: dBA 80 / 85.

Attrezzi utilizzati dal lavoratore: c) Attrezzi manuali; b) Carriola; c) Ponteggio metallico fisso; d) Materiali in genere.

RISCHI individuati nelle Lavorazioni e relative MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE.

Elenco dei rischi: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Elettrocuzione; 4) Inalazione polveri, fibre, gas, vapori; 5) Incendi o esplosioni; 6) Movimentazione manuale dei carichi; 7) Rumore: dBA < 80; 8) Rumore: dBA > 90; 9) Rumore: dBA 80 / 85; 10) Rumore: dBA 85 / 90;

RISCHIO: "Caduta dall'alto" Descrizione del Rischio: Caduta di persone dall'alto, in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all'assenza di adeguate protezioni (collettive od individuali), da opere provvisionali, gru od autogrù, fori nei solai o balconate o rampe di scale o scavi, o da mezzi per scavo o trasporto, o da qualsiasi altra postazione di lavoro sopraelevata.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; Mont.Smo.Ponteggio; Prescrizioni Esecutive: Nelle operazioni di ricezione del carico su ponteggi o castelli, utilizzare bastoni muniti di uncini, evitando accurartamente di sporgersi oltre le protezioni. b) Nelle lavorazioni: Mont.Smont GRU; Prescrizioni Organizzative: Il personale addetto al montaggio ed alla manutenzione della gru, dovrà indossare le cinture di sicurezza con bretelle, cosciali e doppia fune di trattenuta, la cui lunghezza non deve superare 1,5 m, nei lavori lungo il traliccio ed il braccio della gru, quando si operi al di fuori delle protezioni fisse.

RISCHIO: "Caduta di materiale dall'alto o a livello" Descrizione del Rischio: Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, colpi, impatti, tagli) causate dall'investimento di masse cadute dall'alto o a livello: materiali caduti durante il trasporto con gru, argani ecc., o da autocarri, dumper, carrelli elevatori ecc., o da opere provvisionali, o per ribaltamento delle stesse, di mezzi di sollevamento, di attrezzature, ecc.; materiali frantumati proiettati a distanza al seguito di demolizioni effettuate mediante esplosivo o a spinta.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; Mont.Smo.Ponteggio;

Prescrizioni Esecutive: Addetti all'imbracatura: verifica imbraco. Gli addetti, prima di consentire l'inizio della manovra di sollevamento devono verificare che il carico sia stato imbracato correttamente.

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Addetti all'imbracatura: manovre di sollevamento del carico. Durante il sollevamento del carico, gli addetti devono accompagnarlo fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti, solo per lo stretto necessario. Addetti all'imbracatura: allontanamento. Gli addetti all'imbracatura ed aggancio del carico, devono allontanarsi al più presto dalla sua traiettoria durante la fase di sollevamento. Addetti all'imbracatura: attesa del carico. E' vietato sostare in attesa sotto la traiettoria del carico. Addetti all'imbracatura: conduzione del carico in arrivo. E' consentito avvicinarsi al carico in arrivo, per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti, solo quando questo è giunto quasi al suo piano di destinazione. Addetti all'imbracatura: sgancio del carico. Prima di sganciare il carico dall'apparecchio di sollevamento, bisognerà accertarsi preventivamente della stabilità del carico stesso. Addetti all'imbracatura: rilascio del gancio. Dopo aver comandato la manovra di richiamo del gancio da parte dell'apparecchio di sollevamento, esso non va semplicemente rilasciato, ma accompagnato fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali, per evitare agganci accidentali.

RISCHIO: "Elettrocuzione" Descrizione del Rischio: Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione. Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Realizzazione della viabilità del cantiere; Realizzazione dell'impianto di messa a terra

del cantiere; Realizzazione dell'impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere; Realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere; Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; Mont.Smo.Ponteggio; SmobilizzoCantiere; Prescrizioni Organizzative: Lavori in prossimità di linee elettriche. Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche aeree a distanza minore di m 5 a meno che, previa segnalazione all'esercente le linee elettriche, non si provveda ad una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse. Lampade portatili. Le lampade portatili devono essere: a) costruite con doppio isolamento; b) alimentate con bassissima tensione di sicurezza (24 V forniti mediante trasformatore di sicurezza) ovvero mediante separazione elettrica singola (220 V forniti mediante trasformatore di isolamento); c) provviste di idoneo involucro di vetro ed avere il portalampada e l'impugnatura costituita di materiale isolante non igroscopico; d) devono essere protette contro i danni accidentali tramite una griglia di protezione; e) provviste di cavo di alimentazione di tipo H07RN-F con una sezione minima dei conduttori di 1 mm2. Le lampadine usate non dovranno essere di elevata potenza per evitare possibili incendi e cedimento dell'isolamento per il calore prodotto. Prescrizioni Esecutive: Impianto elettrico: disposizioni generali di comportamento. Particolare cura, volta a salvaguardarne lo stato manutentivo, deve essere tenuta da parte dei lavoratori nei confronti dell'impianto elettrico di cantiere (in particolare nei confronti dei cavi, dei contatti, degli interruttori, delle prese di corrente, delle custodie di tutti gli elementi in tensione), data la sua pericolosità e la rapida usura cui sono soggette tutte le attrezzature presenti sul cantiere. Impianto elettrico: obblighi dei lavoratori. Ciascun lavoratore è tenuto a segnalare immediatamente al proprio superiore la presenza di qualsiasi anomalia dell'impianto elettrico, come ad esempio: apparecchiature elettriche aperte (batterie, interruttori, scatole, ecc.); materiali e apparecchiature con involucri protettivi danneggiati o che presentino segni di bruciature; cavi elettrici nudi o con isolamento rotto. Manovre: condizioni di pericolo. E' assolutamente vietato toccare interruttori o pulsanti con le mani bagnate o stando sul bagnato, anche se il grado di protezione delle apparecchiature lo consente. I fili di apparecchi elettrici non devono mai essere toccati con oggetti metallici (tubi e profilati), getti d'acqua, getti di estintori idrici o a schiuma: ove questo risultasse necessario occorre togliere preventivamente tensione al circuito. Non spostare macchine o quadri elettrici inidonei se non dopo aver disinserito l'alimentazione. E' tassativamente vietato utilizzare scale metalliche a contatto con apparecchiature e linee elettriche.

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Lavori in prossimità di linee elettriche. Assicurarsi che nella zona di lavoro, le eventuali linee elettriche aeree, rimangano sempre ad una distanza non inferiore ai cinque metri. Quadri elettrici: posizione ed uso degli interruttori d'emergenza. Tutti quelli che operano in cantiere devono conoscere l'esatta posizione e le corrette modalità d'uso degli interruttori di emergenza posizionati sui quadri elettrici presenti nel cantiere. Lampade portatili. L'eventuale sostituzione della lampadina di una lampada portatile, dovrà essere seguita solo dopo aver disinserito la spina dalla presa. Usare solo lampade portatili a norma e mai di fattura artigianale. Riferimenti Normativi: D.L. 19/9/1994 n.626 art.39; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.11; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.317; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.318; CEI 34-34.

b) Nelle lavorazioni: Realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere; Realizzazione dell'impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere; Realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere; Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile. Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi di cemento, oli o grassi. Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento. Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente vietato. Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato. Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie) devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano rapidamente a contatto con oli e grassi. Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno essere posizionati fuori dai tratti interrati. Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né scendere al di sotto dei -25 °C. Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese. Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna. Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione all'impianto. Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite facendo ricorso a personale qualificato. Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che: l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);

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l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa). Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica. Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e prese normalizzate. Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica. Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare: il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento); la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra. Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa. Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.267; D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.283.

RISCHIO: "Inalazione polveri, fibre, gas, vapori" Descrizione del Rischio: Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol. Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali di varia natura.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Tinteggiatura EST e INT; Intonaco Esterno

Prescrizioni Organizzative: Schede tossicologiche. E' necessario il preventivo esame della scheda tossicologica delle sostanze utilizzate per l'adozione delle specifiche misure di sicurezza. Sostanze tossiche o nocive: recipienti. Le materie prime non in corso di lavorazione, i prodotti ed i rifiuti, che abbiano proprietà tossiche o caustiche, specialmente se sono allo stato liquido o se sono facilmente solubili o volatili, devono essere custoditi in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura. Tali recipienti devono portare una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le indicazioni e i contrassegni di cui all'art.355 del decreto del Presidente della Repubblica 27 Aprile 1955, n. 547. Le materie in corso di lavorazione che siano fermentescibili o possano essere nocive alla salute o svolgere emanazioni sgradevoli, non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria per la lavorazione. Gli apparecchi e i recipienti che servono alla lavorazione oppure al trasporto dei materiali putrescibili o suscettibili di dare emanazioni sgradevoli, devono essere lavati frequentemente e, ove occorra, disinfettati. Inalazioni di sostanze nocive:visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono avere a disposizione idonei mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.), ed essere sottoposti a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato. Prescrizioni Esecutive: Inalazioni di sostanze nocive: visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono utilizzare i mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.) messi a loro disposizione dal datore di lavoro, e farsi sottoporre a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.18; D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33; D.L. 15/8/1991 n.277.

b) Nelle lavorazioni: Tinteggiatura EST e INT; Prescrizioni Organizzative: I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi devono avere a disposizione maschere respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente accessibile e noto al personale.

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Prescrizioni Esecutive: Qualora per difficoltà di ordine ambientale od altre cause tecnicamente giustificate sia ridotta l'efficacia dei mezzi generali di prevenzione delle polveri, i lavoratori devono essere muniti e fare uso di idonee maschere antipolvere. Riferimenti Normativi: D.P.R. 27/4/1955 n.547 art.387.

RISCHIO: "Incendi o esplosioni" Descrizione del Rischio: Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc..

RISCHIO: "Movimentazione manuale dei carichi" Descrizione del Rischio: Lesioni relative all'apparato scheletrico e/o muscolare durante la movimentazione manuale dei carichi, per il loro eccessivo peso o ingombro o per la scorretta posizione assunta dal lavoratore durante la movimentazione.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: SmobilizzoCantiere;

Prescrizioni Organizzative: Movimentazione manuale dei carichi: informazione. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda: a) il peso di un carico; b) il centro di gravità o il lato più pesante nel caso in cui il contenuto di un imballaggio abbia una collocazione eccentrica; c) la movimentazione corretta dei carichi e i rischi che i lavoratori corrono se queste attività non vengono eseguite in maniera corretta. Movimentazione manuale dei carichi: obblighi del datore di lavoro. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie o ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. Movimentazione manuale dei carichi: organizzazione del lavoro. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati o fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi. Nel caso in cui la necessità di una movimentazione manuale di un carico ad opera del lavoratore non può essere evitata, il datore di lavoro organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione sia quanto più possibile sana e sicura. Movimentazione manuale dei carichi: rischi dorso-lombari. La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l'altro dorso-lombare nei casi seguenti: - il carico è troppo pesante (kg 30); - è ingombrante o difficile da afferrare; - è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; - è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; - può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra l'altro dorso-lombare nei seguenti casi: - è eccessivo; - può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; - può comportare un movimento brusco del carico; - è compiuto con il corpo in posizione instabile. Movimentazione manuale dei carichi: sorveglianza sanitaria. Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria gli addetti alla movimentazione manuale dei carichi. Riferimenti Normativi: D.L. 19/9/1994 n.626 art.16; D.L. 19/9/1994 n.626 art.48; D.L. 19/9/1994 n.626 art.49; D.L. 19/9/1994 Allegato VI.

b) Nelle lavorazioni: SmobilizzoCantiere; Prescrizioni Esecutive: Le modalità di stoccaggio del materiale movimentato devono essere tali da garantire la stabilità al ribaltamento, tenute presenti le eventuali azioni di agenti atmosferici o azioni esterne meccaniche.

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Verificare la compattezza del terreno prima di iniziare lo stoccaggio.

RISCHIO: "Rumore: dBA < 80" Descrizione del Rischio: Il lavoratore è addetto ad attività comportanti valore di esposizione quotidiana personale non superiore a 80 dBA: per tali lavoratori, il D.Lgs. 195/2006 non impone alcun obbligo.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere; Realizzazione dell'impianto di

protezione da scariche atmosferiche del cantiere; Realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere; Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; Mont.Smont GRU; Mont.Smo.Ponteggio; Tinteggiature; Prescrizioni Organizzative: Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 195/2006

RISCHIO: "Rumore: dBA > 90" Descrizione del Rischio: Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione superiore a 90 dBA.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dBA. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale al rumore supera 85 dBA, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti a controllo sanitario. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nell'allegato VII del DPR 277/91, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente. Gli intervalli non possono essere comunque superiori a due anni per lavoratori la cui esposizione quotidiana personale non supera 90 dBA e ad un anno nei casi di esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA. Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative. Informazione e formazione: esposizione >85 dBA. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 85 dBA, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti vengano informati su: a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore; b) le misure adottate; c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi; d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le corrette modalità di uso; e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente; f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro. g) l'uso corretto, ai fini della riduzione al minimo dei rischi per l'udito, degli utensili, macchine, apparecchiature che, utilizzati in modo continuativo, producono un'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore pari o superiore a 85 dBA.

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Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Registrazione dell'esposizione al rumore dei lavoratori. I lavoratori che svolgono le attività che comportino un'esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 140 dB (200 Pa), sono iscritti in appositi registri. Il registro di cui sopra è istituito ed aggiornato dal datore di lavoro che ne cura la tenuta. Il datore di lavoro: a) consegna copia del registro di cui al comma 1 all'ISPESL e alla USL competente per territorio, cui comunica, ogni tre anni e comunque ogni qualvolta l'ISPESL medesimo ne faccia richiesta, le variazioni intervenute; b) consegna, a richiesta, all'organo di vigilanza ed all'Istituto superiore di Sanità copia del predetto registro; c) comunica all'ISPESL e alla USL competente per territorio la cessazione del rapporto di lavoro, con le variazioni sopravvenute dall'ultima comunicazione; d) consegna all'ISPESL e alla USL competente per territorio, in caso di cessazione di attività dell'impresa, il registro di cui al comma 1; e) richiede all'ISPESL e alla USL competente per territorio copia delle annotazioni individuali in caso di assunzione di lavoratori che abbiano in precedenza esercitato attività che comportano le condizioni di esposizione di cui all'art. 41; f) comunica ai lavoratori interessati tramite il medico competente le relative annotazioni individuali contenute nel registro e nella cartella sanitaria e di rischio di cui all'art. 4, comma 1, lettera q). I dati relativi a ciascun singolo lavoratore sono riservati. Segnalazione e delimitazione zone ad elevata rumorosità. Nei luoghi di lavoro che possono comportare, per un lavoratore che vi svolga la propria mansione per l'intera giornata lavorativa, un'esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 140 dB (200 Pa) è esposta una segnaletica appropriata. Tali luoghi sono inoltre perimetrati e soggetti ad una limitazione di accesso qualora il rischio di esposizione lo giustifichi e tali provvedimenti siano possibili. Superamento dei valori limite di esposizione. Se nonostante l'applicazione di misure tecniche ed organizzative, l'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore risulta superiore a 90 dBA od il valore della pressione acustica istantanea non ponderata risulta superiore a 140 dB (200 Pa), il datore di lavoro comunica all'organo di vigilanza, entro trenta giorni dall'accertamento del superamento, le misure tecniche ed organizzative applicate, informando i lavoratori ovvero i loro rappresentanti. Prescrizioni Esecutive: Esposizione >90 dBA: adempimenti. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale supera 90 dBA devono utilizzare i mezzi individuali di protezione dell'udito fornitigli dal datore di lavoro. Se l'applicazione delle misure di cui al comma 4 comporta rischio di incidente, a questo deve ovviarsi con mezzi appropriati. I lavoratori ovvero i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei mezzi di protezione individuale dell'udito. Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA. Riferimenti Normativi: D.Lgs. 195/2006

RISCHIO: "Rumore: dBA 80 / 85" Descrizione del Rischio: Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione compresa tra 80 e 85 dBA.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; SmobilizzoCantiere;

Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni tra 80 e 85 dBA. Il controllo sanitario è esteso ai lavoratori la cui esposizione quotidiana personale sia compresa tra 80 dBA e 85 dBA qualora i lavoratori interessati ne facciano richiesta e il medico competente ne confermi l'opportunità, anche al fine di individuare

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eventuali effetti extrauditivi. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nell'allegato VII, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente. Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative. Informazione e formazione: esposizione tra 80 e 85 dBA. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 80 dBA, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti vengano informati su: a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore; b) le misure adottate; c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi; d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le modalità di uso; e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente; f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA. Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277 art.41; D.L. 15/8/1991 n.277 art.42; D.L. 15/8/1991 n.277 art.43; D.L. 15/8/1991 n.277 art.46., D.Lgs. 195/2006

RISCHIO: "Rumore: dBA 85 / 90" Descrizione del Rischio: Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione compresa tra 85 e 90 dBA.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Realizzazione della recinzione e degli accessi del cantiere; Realizzazione della viabilità

del cantiere; Intonaci est ed int; Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dBA. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale al rumore supera 85 dBA, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti a controllo sanitario. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nell'allegato VII del DPR 277/91, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente. Gli intervalli non possono essere comunque superiori a due anni per lavoratori la cui esposizione quotidiana personale non supera 90 dBA e ad un anno nei casi di esposizione quotidiana personale superiore a 90 dBA. Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per singoli

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lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione quotidiana personale del lavoratore, conseguita mediante opportune misure organizzative. Esposizione tra 85 e 90 dBA: adempimenti. Il datore di lavoro fornisce i mezzi individuali di protezione dell'udito a tutti i lavoratori la cui esposizione quotidiana personale può verosimilmente superare 85 dBA. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono adattati al singolo lavoratore ed alle sue condizioni di lavoro, tenendo conto della sicurezza e della salute. I lavoratori ovvero i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei mezzi di protezione individuale dell'udito. Informazione e formazione: esposizione >85 dBA. Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 85 dBA, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti vengano informati su: a) i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore; b) le misure adottate; c) le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi; d) la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le corrette modalità di uso; e) il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente; f) i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro. g) l'uso corretto, ai fini della riduzione al minimo dei rischi per l'udito, degli utensili, macchine, apparecchiature che, utilizzati in modo continuativo, producono un'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore pari o superiore a 85 dBA. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA. Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277 art.41; D.L. 15/8/1991 n.277 art.42; D.L. 15/8/1991 n.277 art.43; D.L. 15/8/1991 n.277 art.46. D.Lgs. 195/2006

APPRESTAMENTI PREVISTI NEL PIANO DI SICUREZZA

Elenco degli apprestamenti: 1) Ponte su cavalletti; 2) Ponteggio metallico fisso;

Ponte su cavalletti Il ponte su cavalletti è costituito da un impalcato di assi in legno di dimensioni adeguate, sostenuto da cavalletti solitamente metallici, poste a distanze prefissate. La sua utilizzazione riguarda, solitamente, lavori all'interno di edifici, dove a causa delle ridotte altezze e della brevità dei lavori da eseguire, non è consigliabile il montaggio di un ponteggio metallico fisso. Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: MODALITÀ D'UTILIZZO: assicurati dell'integrità e corretta posa in opera del tavolato, dell'accostamento delle tavole e delle buone condizioni dei cavalletti; accertati della planarità del ponte: quando necessario,

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utilizza zeppe di legno per spessorare il ponte e mai mattoni o blocchi di cemento; evita assolutamente di realizzare dei ponti su cavalletti su impalcati dei ponteggi esterni o di realizzare ponti su cavalletti uno in sovrapposizione all'altro; evita di sovraccaricare il ponte con carichi non previsti o eccessivi, ma caricarli con i soli materiali ed attrezzi necessari per la lavorazione in corso. PRINCIPALI MODALITÀ DI POSA IN OPERA: possono essere adoperati solo per lavori da effettuarsi all'interno di edifici o, quando all'esterno, se al piano terra; l'altezza massima dei ponti su cavaletti è di m 2: per altezze superiori, dovranno essere perimetrati mediante parapetti a norma; i montanti non devono essere realizzati con mezzi di fortuna, del tipo scale a pioli, pile di mattoni, sacchi di cemento; i piedi dei cavalletti devono poggiare sempre su pavimento solido e compatto; il ponte dovrà poggiare su tre cavalletti posti a distanza non superiore di m 1.80: qualora vengano utilizzati tavoloni aventi sezione 30 cm x 5 cm x 4 m, potranno adoperarsi solo due cavalletti a distanza non superiore a m 3.60; le tavole dell'impalcato devono risultare bene accostate fra loro, essere fissate ai cavalletti, non presentare parti a sbalzo superiori a cm 20; la larghezza dell'impalcato non deve essere inferiore a cm 90. Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164.

Ponteggio metallico fisso Il ponteggio fisso è un opera provvisionale che viene realizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri. Essenzialmente si tratta di una struttura reticolare realizzata con elementi metallici. Dal punto di vista morfologico le varie tipologie esistenti in commercio sono sostanzialmente riconducibili a due: quella a tubi e giunti e quella a telai prefabbricati. La prima si compone di tubi (correnti, montanti e diagonali) collegati tra loro mediante appositi giunti, la seconda di telai fissi, cioè di forma e dimensioni predefinite, posti uno sull'altro a costituire la stilata, collegata alla stilata attigua tramite correnti o diagonali.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Scivolamenti e cadute; Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo: 1) Ponteggio metallico fisso: misure preventive e protettive; Prescrizioni Esecutive: MODALITÀ D'UTILIZZO: accertati che il ponteggio si mantenga in buone condizioni di manutenzione; evita assolutamente di salire o scendere lungo i montanti del ponteggio, ma utilizza le apposite scale; evita di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio; evita di gettare dall'alto materiali di qualsiasi genere o gli stessi elementi metallici del ponteggio; abbandona il ponteggio nel caso sopraggiunga un forte vento; utilizza sempre la cintura di sicurezza, durante le operazioni di montaggio e smontaggio del ponteggio, o ogni qualvolta i dispositivi di protezione collettiva non garantiscano da rischio di caduta dall'alto; utilizza bastoni muniti di uncini, evitando accuratamente di sporgerti oltre le protezioni, nelle operazioni di ricezione del carico su ponteggi o castelli; evita di sovraccaricare il ponteggio, creando depositi ed attrezzature in quantità eccessive: è possibile realizzare solo piccoli depositi temporanei dei materiali ed attrezzi strettamene necessari ai lavori; evita di effettuare lavorazioni a distanza minore di 5 m da linee elettriche aeree, se non direttamente autorizzato dal preposto. PRINCIPALI MODALITÀ DI POSA IN OPERA: il ponteggio va necessariamente allestito ogni qualvolta si prevedano lavori a quota superiore a m 2. I ponteggi metallici possono essere impiegati solo se muniti della relativa documentazione ministeriale; devono essere installati secondo le indicazioni del costruttore ed essere conservati in efficienza per l'intera durata del lavoro. Se le modalità di posa in opera del ponteggio sono difformi a quanto previsto nell'autorizzazione ministeriale (altezza superiore a m 20, non rispondenza agli schemi-tipo riportati nell'autorizzazione, ecc.) dovrà prevedersi un apposito calcolo e disegni esecutivi aggiuntivi redatti da un ingegnere o architetto iscritto all'albo professionale; in particolare, anche qualora si provveda ad agganciare sul ponteggio tabelloni pubblicitari, teloni o reti, dovrà obbligatoriamente provvedersi alla redazione del calcolo aggiuntivo. Tutti gli elementi metallici del ponteggio devono portare impressi il nome o il marchio del fabbricante. Prima di iniziare il montaggio del ponteggio è necessario verificare la resistenza del piano d'appoggio, che dovrà essere protetto dalle infiltrazioni d'acqua o cedimenti. La ripartizione del carico sul piano di appoggio deve essere realizzata a mezzo di basette. Qualora il terreno non fosse in grado di resistere alle pressioni trasmesse dalla base d'appoggio del ponteggio, andranno interposti elementi resistenti, allo scopo di ripartire i carichi, come tavole di legno di adeguato spessore (4 o 5 cm). Ogni elemento di ripartizione deve interessare almeno due montanti fissando ad essi le basette. Se il terreno risultasse non orizzontale si dovrà procedere o ad un suo livellamento, oppure bisognerà utilizzare basette regolabili, evitando rigorosamente il posizionamento di altri materiali (come pietre,

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mattoni, ecc.) di resistenza incerta. Gli impalcati del ponteggio devono risultare accostati alla costruzione; solo per lavori di finitura, e solo per il tempo necessario a svolgere tali lavori, si può tenere una distanza non superiore a 20 cm; nel caso occorra disporre di distanze maggiori tra ponteggio e costruzione bisogna predisporre un parapetto completo verso la parte interna del ponteggio; qualora questo debba essere rimosso bisogna fare uso di cintura di sicurezza. Nel caso che l'impalcato del ponteggio sia realizzato con tavole in legno, esse dovranno risultare sempre ben accostate tra loro, al fine di evitare cadute di materiali o attrezzi; in particolare dovranno essere rispettate le seguenti modalità di posa in opera: dimensioni delle tavole non inferiori a 4x30cm o 5x20cm; sovrapposizione tra tavole successive posta "a cavallo" di un traverso e di lunghezza pari almeno a 40cm; ciascuna tavola dovrà essere adeguatamente fissata (in modo da non scivolare sui traversi) e poggiata su almeno tre traversi senza presentare parti a sbalzo. Nel caso che l'impalcato del ponteggio sia realizzato con elementi in metallo, andranno verificati l'efficienza del perno di bloccaggio e il suo effettivo inserimento.Gli impalcati e i ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non superiore a m 2,50, la cui funzione è quella di trattenere persone o materiali che possono cadere dal ponte soprastante in caso di rottura di una tavola. I ponteggi devono essere controventati sia in senso longitudinale che trasversale, salvo la deroga prevista dall'art.3 del D.M. 2/9/1968. I ponteggi devono essere dotati di appositi parapetti disposti anche sulle testate. Possono essere realizzati nei seguenti modi: mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio e da una tavola fermapiede aderente al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto maggiore di 60 cm oppure mediante un corrente superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti di altezza maggiore di 60 cm. In ogni caso, i correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti. Per ogni piano di ponte devono essere applicati due correnti (posti ad una distanza verticale non superiore a 2 m.) di cui uno può fare parte del parapetto, salvo la deroga prevista dall'art.4 del D.M. 2/9/1968. Il ponteggio deve essere ancorato a parti stabili della costruzione (sono da escludersi balconi, inferriate, pluviali, ecc.), evitando di utilizzare fili di ferro e/o altro materiali simili. Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani di ponteggio e ad ogni due montanti, con disposizione di ancoraggio a rombo. Deve essere sempre presente un ancoraggio ogni 22 mq di superficie. Le scale per l'accesso agli impalcati, devono essere vincolate, non in prosecuzione una dell'altra, sporgere di almeno un metro dal piano di arrivo, protette se poste verso la parte esterna del ponteggio. Tutte le zone di lavoro e di passaggio poste a ridosso del ponteggio devono essere protette da apposito parasassi (mantovana) esteso per almeno 1,20 m oltre la sagoma del ponteggio stesso; in alternativa si dovrà predisporre la chiusura continua della facciata o la segregazione dell'area sottostante in modo da impedire a chiunque l'accesso. Il primo parasassi deve essere posto a livello del solaio di copertura del piano terreno e poi ogni 12 metri di sviluppo del ponteggio. Si può omettere il parasassi solo nella zona di azione dell'argano, quando questa zona venga recintata. Sulla facciata esterna e verso l'interno dei montanti del ponteggio, dovrà provvedersi ad applicare teli e/o reti di nylon per contenere la caduta di materiali. Tale misura andrà utilizzata congiuntamente al parasassi e mai in sua sostituzione. E' sempre necessario prevedere un ponte di servizio per lo scarico dei materiali, per il quale dovrà predisporsi un apposito progetto. I relativi parapetti dovranno essere completamente chiusi, al fine di evitare che il materiale scaricato possa cadere dall'alto. Le diagonali di supporto dello sbalzo devono scaricare la loro azione, e quindi i carichi della piazzola, sui nodi e non sui correnti, i quali non sono in grado di assorbire carichi di flessione se non minimi. Per ogni piazzola devono essere eseguiti specifici ancoraggi. Con apposito cartello dovrà essere indicato il carico massimo ammesso dal progetto. Il montaggio del ponteggio non dovrà svilupparsi in anticipo rispetto allo sviluppo della costruzione: giunti alla prima soletta, prima di innalzare le casseforme per i successivi pilastri è necessario costruire il ponteggio al piano raggiunto e così di seguito piano per piano. In ogni caso il dislivello non deve mai superare i 4 metri. L'altezza dei montanti deve superare di almeno m 1,20 l'ultimo impalcato o il piano di gronda. Il ponteggio metallico deve essere collegato elettricamente "a terra" non oltre 25 metri di sviluppo lineare, secondo il percorso più breve possibile e evitando brusche svolte e strozzature; devono comunque prevedersi non meno di due derivazioni. Il responsabile del cantiere, ad intervalli periodici o dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungata interruzione di lavoro, deve assicurarsi della verticalità dei montanti, del giusto serraggio dei giunti, della efficienza degli ancoraggi e dei controventi, curando l'eventuale sostituzione o il rinforzo di elementi inefficienti. Riferimenti Normativi: Circolare n.149/85; Circolare n.80/86; D.M. 2/9/1968; D.M. 22/5/1992 n.466; D.M. 23/3/1990 n.115; D.M. 6/10/1988 n.451; D.P.R. 27/4/1955 n.547; D.P.R. 7/1/1956 n.164, D.Lgs 235/03.

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COORDINAMENTO PER USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA Ogni lavoratore presente in cantiere prima di effettuare le lavorazioni che lo coinvolgono direttamente deve essere stato

debitamente informato sui rischi specifici di tale lavorazioni e sulle relative misure preventive. I lavoratori devono inoltre

essere informati sui nominativi delle persone incaricate dall'impresa alla prevenzione (RSPP, addetti alla prevenzione

incendi e al primo soccorso, MC, RLS) e sul significato della segnaletica di sicurezza utilizzata in cantiere.

Misure preventive per l'impresa

L'impresa in coincidenza con l'apertura del cantiere effettuerà la riunione preliminare con tutti i lavoratori, informandoli dei

rischi specifici e del contenuto del presente piano di sicurezza nonché di quello operativo proprio dell'impresa stessa.

L'impresa principale si farà carico di informare le imprese subappaltate sui nominativi delle persone incaricate alla

prevenzione (Responsabile del servizio prevenzione e protezione - RSPP, addetti alla prevenzione incendi e al primo

soccorso, Medico Competente, Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza RLS) e sul significato della segnaletica di

sicurezza in cantiere.

Il datore di lavoro deve inoltre:

o attestare con dichiarazione scritta che i lavoratori addetti all'utilizzo di macchine da cantiere sono stati debitamente

informati e formati allo scopo secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

o effettuare informazione e formazione ai lavoratori in occasione di impiego nelle attività di cantiere con nuove

attrezzature o tecnologie, documentando l'avvenuta formazione.

Il Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione dei lavori accerta l'ottemperanza a quanto sopra da parte delle imprese

presenti in cantiere

Locali igienici e uffici

Regole generali

L'impresa appaltatrice .

Predisporre delle aree sufficientemente ampie per la dislocazione ordinata dei pezzi almeno tale da permettere agli operai di

muoversi attorno ai singoli elementi per le operazioni di sollevamento e imbracatura e per le eventuali verifiche della

Direzione Lavori

Si dovranno sempre mantenere le distanze di sicurezza tra le zone di lavoro e le vie di circolazione dei pedoni e mezzi

meccanici.

Impianti di adduzione di energia elettrica

Indicare le misure di coordinamento relative all'uso comune degli impianti di adduzione di energia di qualsiasi tipo da parte

di più imprese e lavoratori autonomi.

L'allacciamento sarà autorizzato dal Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione che, preso visione della

documentazione di cui sopra, darà assenso alla attivazione dell'impianto.

Il Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione dei lavori accerta l'ottemperanza a quanto sopra da parte della impresa

assegnataria dei lavori

Zone stoccaggio materiali

Regole generali

Per l'individuazione delle aree di stoccaggio degli elementi demoliti, in attesa di esser trasportati a rifiuto od eventualmente

ripuliti e riutilizzati si dovranno tenere presenti i seguenti accorgimenti:

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Predisporre le aree tali da consentire sempre un agevole e sicuro transito dei mezzi nel cantiere evitando i rischi di urto o

interferenza con aree di lavoro.

Predisporre delle aree sufficientemente ampie per la dislocazione ordinata dei pezzi almeno tale da permettere agli operai di

muoversi attorno ai singoli elementi per le operazioni di sollevamento e imbracatura e per le eventuali verifiche della

Direzione Lavori

Gli elementi dovranno essere depositati su tavole e prima del deposito a terra degli elementi da stoccare dovrà essere

spianato e ben compattato il piano sul quale verranno appoggiati in maniera che sia perfettamente complanare.

Gli elementi dovranno essere depositati in maniera tale che le operazioni di imbracatura e sollevamento siano eseguibili

senza dover procedere ad operazioni di rovesciamento del singolo elemento o movimentazioni con l'autogrù che

contemporaneamente debba transitare per la giusta collocazione.

Per la distribuzione degli elementi da riutilizzare nelle aree di stoccaggio si consiglia di procedere in maniera razionale,

accorpando i singoli elementi per aree secondo la necessità di utilizzo.

Si dovranno sempre mantenere le distanze di sicurezza tra le zone di lavoro e le vie di circolazione dei pedoni e mezzi

meccanici.

Per la dislocazione delle baracche ed eventuali posti fissi di lavoro, l'impresa dovrà garantire l'incolumità dei lavoratori per il

rischio di caduta di carichi dall'alto durante le lavorazioni di sollevamento e movimentazione con mezzi meccanici.

L'impresa dovrà delimitare sempre le aree di lavoro e di deposito degli elementi, allo scopo è sufficiente un nastro bianco e

rosso sorretto da paletti.

Parcheggio autovetture

Al capocantiere è affidato il compito di indicare a tutti gli operatori di cantiere l'esatto posizionamento degli automezzi nell'area di sosta specificamente individuata nel piano di sicurezza.

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MODALITA' ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE E DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE TRA LE

IMPRESE/LAVORATORI AUTONOMI

Impresa affidataria dei lavori

L'impresa appaltatrice, entro 30 giorni dall'aggiudicazione e comunque prima della consegna dei lavori, redige il proprio

"PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA, per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità

nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori, da considerare come piano complementare di dettaglio del

piano di sicurezza e coordinamento". Va inoltre ricordato che il direttore di cantiere dell'impresa deve vigilare

sull'osservanza del proprio piano operativo, mentre il CSE vigila sull'osservanza dei contenuti del piano di sicurezza e

coordinamento; l'impresa appaltatrice deve dunque attenersi al rispetto dei contenuti di entrambi i piani, in caso contrario, le

gravi e ripetute violazioni dei piani possono costituire causa di risoluzione del contratto.

Da parte dell'impresa è inoltre necessario:

curare la redazione del programma esecutivo dei lavori da presentare alla Direzione Lavori e al Coordinatore della

sicurezza;

assicurare l'elaborazione del programma di cantieramento gestendone la realizzazione e coordinando i vari interventi;

adempiere alle richieste pervenute dal coordinatore per l'esecuzione atte ad ottenere chiarimenti o migliorie per

l'applicazione delle misure preventive, ivi incluso l'obbligo di partecipazione a tutte le riunioni preventive e periodiche

richieste dal coordinatore stesso;

assicurare la disponibilità al cantiere di tutti gli strumenti e di tutte le attrezzature atte a prevenire infortuni sul lavoro.

predisporre ed assicurare tutti i rimedi tecnici e quant'altro possa servire ad escludere il rischio d'infortuni; in particolare,

assicurarsi, prima dell'inizio dei lavori, che siano presenti sul cantiere i presidi di sicurezza prescritti per legge e che le

macchine/attrezzature risultino rispondenti alle specifiche norme di sicurezza; accertarsi inoltre sempre che i lavoratori usino

i dispositivi di protezione individuale (DPI) richiesti per i rischi della propria attività lavorativa e per quelli legati all'ambiente in

cui si opera;

assicurare la costante applicazione di leggi, regolamenti, provvedimenti e prassi in materia di igiene e sicurezza sul lavoro

adottando ogni misura d'urgenza necessaria;

attivare, per quanto di sua diretta competenza, tutte le procedure relative alle gestione delle denuncie di eventuali infortuni

sul lavoro.

porre la propria Direzione Tecnica di cantiere in condizioni tali da adempiere in modo puntuale ed efficiente, al rispetto di

quanto previsto sia dalle norme di sicurezza vigenti sia dal presente Documento.

verificare che la propria direzione tecnica di cantiere assolva alle funzioni a Lei derivanti in materia di sicurezza sul lavoro.

Verificare che le macchine demolitrici utilizzate abbiano sufficiente spazio di manovra per lavorare in sicurezza tenendo

presente delle condizioni del luogo.

Verificare prima dell'inizio dei lavori di demolizione le condizioni di conservazione e di stabilità delle strutture.

Redigere in base a quanto previsto dal DPR 164/56 art. 72 il programma di demolizione che, dovrà fare parte integrante del

citato POS. Tale programma dovrà essere firmato dall'imprenditore e dal direttore tecnico dell'impresa affidataria.

L'impresa affidataria dovrà informare preventivamente, in ottemperanza al D.Leg.vo 626/94, gli eventuali subappaltatori

circa i rischi specifici che sono presenti nel cantiere in cui essi saranno chiamati ad operare.

Sarà compito del coordinatore per l'esecuzione provvedere ad integrare il presente punto del documento.

Imprese subaffidatarie e lavoratori autonomi

E' compito di tali imprese:

o adottare tutte le misure preventive per gestire in sicurezza le proprie lavorazioni;

o rendere conto all'impresa affidataria della valutazione dei rischi effettuata per le proprie attività che verranno svolte nel

cantiere in oggetto;

o partecipare agli incontri di coordinamento eventualmente richiesti dall'impresa affidataria con la quale hanno stipulato il

contratto;

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o adempiere alle richieste pervenute dal coordinatore per l'esecuzione atte ad ottenere chiarimenti o migliorie per

l'applicazione delle misure preventive, ivi incluso l'obbligo di partecipazione tutte le riunioni periodiche richieste dal

coordinatore stesso;

o accertarsi sempre della completa regolarità degli ambienti di lavoro nei quali si è tenuti a operare, in caso di anomalie

segnalarle al capocantiere o al direttore tecnico dell'impresa affidataria;

o assicurarsi, prima dell'inizio dei propri lavori, che siano presenti sul cantiere i presidi di sicurezza prescritti per legge e

che le macchine/attrezzature risultino rispondenti alle specifiche norme di sicurezza;

o assicurare la costante applicazione di leggi, regolamenti, provvedimenti e prassi in materia di igiene e sicurezza sul

lavoro adottando ogni misura d'urgenza necessaria;

o accertarsi sempre che i lavoratori usino i dispositivi di protezione individuale (DPI) richiesti per i rischi della propria

attività lavorativa e per quelli legati all'ambiente in cui si opera.

Lavoratori sul cantiere

Ciascun lavoratore, prima dell'inizio delle varie fasi di lavoro, dovrà essere reso edotto dei contenuti del presente documento

e delle sue successive integrazioni concernenti le lavorazioni cui è addetto. L'opera di informazione dovrà essere condotta

dalla Direzione Tecnica di Cantiere dell'Impresa; detta informazione andrà condotta con modalità e sistemi che l'impresa

potrà definire a sua discrezione.

I lavoratori devono sempre fare uso dei DPI richiesti per lo svolgimento della propria attività.

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ORGANIZZAZIONE SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI

SORVEGLIANZA SANITARIA

Le imprese soggette all'obbligo della sorveglianza sanitaria per le lavorazioni legate al rischio di ipoacusia, al rischio dorso lombari per la movimentazione manuale dei carichi ed al rischio di silicosi per gli interventi di sabbiatura, dovranno garantire la presenza di lavoratori idonei alla specifica mansione con idoneità riconosciuta dal medico competente incaricato prima dell'apertura del cantiere stesso. Misure preventive per l'impresa Regole generali A tale scopo i datori di lavoro, prima dell'inizio dei lavori, dovranno comunicare il nome e recapito del Medico Competente al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione e presentargli una dichiarazione sull'idoneità dei propri lavoratori alla specifica mansione e le eventuali prescrizioni del Medico Competente.

GESTIONE DELL'EMERGENZA Prima dell'inizio dei lavori l'impresa esecutrice dovrà essere organizzata (mezzi, uomini, procedure) per fare fronte, in modo efficace e tempestivo, alle emergenze che, per diversi motivi possono verificarsi nel corso dell'esecuzione dei lavori e in particolare: emergenza infortunio compresi eventuali incidenti di intossicazione; emergenza incendio;

Misure preventive per l'impresa Regole generali A tale proposito dovrà nominare specifiche figure addette alla gestione dell'emergenza, con dichiarazione scritta da inviare al coordinatore per l'esecuzione prima dell'inizio lavori. I lavoratori incaricati per l'emergenza dovranno essere dotati di specifici dispositivi individuali di protezione e degli strumenti idonei al pronto intervento e saranno addestrati in modo specifico in base al tipo di emergenza. La gestione dell'emergenza rimane essenzialmente in capo alla ditta affidataria che dovrà coordinarsi con le ditte subaffidatarie in modo da rispettare quanto riportato di seguito. All'interno delle baracche di ciascun cantiere dovranno essere affissi in modo ben visibile i principali numeri per le emergenze riportati nello schema sottostante.

EVENTO CHI CHIAMARE N°

EMERGENZA SANITARIA Pronto soccorso 118

EMERGENZA INCENDIO Vigili del fuoco - chiamata soccorso 115

FORZE DELL'ORDINE Carabinieri - pronto intervento 112

PRIMO SOCCORSO Troppo spesso in cantiere si rileva la necessità di dover intervenire per un primo soccorso ad un lavoratore infortunato (ferito, intossicato, ustionato, ecc): è pertanto necessario che l'impresa principale sia in grado di garantire personale preparato allo scopo e sempre presente in cantiere.

Misure preventive per l'impresa Prima dell'apertura di ciascun cantiere l'impresa principale dovrà provvedere alla nomina di un addetto al primo soccorso debitamente istruito sul da farsi in caso di infortunio. E' comunque opportuno che ogni lavoratore presente in cantiere abbia ricevuto una informazione minima sul da farsi in caso di infortunio o comunque sappia a chi rivolgersi. Esso deve essere inoltre dotato di specifico telefonino per poter contattare con urgenza chi di dovere. L'impresa principale dovrà fornire al coordinatore per l'esecuzione il nominativo dell'addetto all'attività di primo soccorso e dare testimonianza con dichiarazione scritta allo stesso coordinatore dell'avvenuta formazione per svolgere tale attività.

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Il coordinatore accerterà, prima dell'inizio dei lavori, quanto sopra riportato. Nota bene Dopo ogni infortunio di qualsiasi prognosi e dopo ogni incidente significativo anche senza conseguenza di infortunio il capocantiere da immediata comunicazione dell'accaduto al coordinatore per l'esecuzione, al fine di definire congiuntamente le specifiche misure precauzionali da attivare. Come ci si comporta in caso di infortunio A titolo informativo si suggerisce la seguente procedura:

All'accadimento dell'infortunio o di un malore viene immediatamente informato l'addetto al primo soccorso che lavora necessariamente nello stesso luogo di lavoro dell'infortunato. L'addetto al primo soccorso (APS) verifica immediatamente se l'infortunato respira e se funziona il battito cardiaco; in caso negativo interviene immediatamente seguendo scrupolosamente le istruzioni impartite durante il corso di formazione. Telefona quindi immediatamente al 118, fornendo chiare e precise informazioni sull'infortunio come indicate successivamente in specifica tabella. In attesa dell'arrivo dell'ambulanza dovrà provvedere a fornire il primo soccorso, così come appreso nella specifica attività formativa. Solo per infortuni/malori di lievissima entità l'APS potrà agire autonomamente senza richiedere l'intervento del 118; in questo caso dovrà seguire scrupolosamente quanto appreso nel corso di formazione, utilizzando con diligenza i presidi presenti nel pacchetto di medicazione o nella cassetta di pronto soccorso. E' opportuno che l'addetto al PS o un preposto segua l'ambulanza con mezzo proprio, al fine di accompagnare l'infortunato all'ospedale onde fornire ulteriori indicazioni su quanto accaduto. Dopo ogni uso del pacchetto di medicazione o della cassetta di pronto soccorso è necessario ripristinare i contenuti dei presidi sanitari (compito dell'addetto al PS).

In base al tipo di evento traumatico si suggeriscono sinteticamente i seguenti tipi di intervento: Evento Traumatico Tipo di intervento

FERITE ESCORIAZIONI

Pulire accuratamente la ferita e la zona circostante con acqua e garza sterile Disinfettare la ferita con acqua ossigenata Arrestare l'uscita del sangue comprimendo con un tampone di garza sterile (non usare cotone idrofilo perché non sterile e di successivo difficile distacco) Qualora il tampone sia trattenuto da una fasciatura, provvedere ad allentare detta fasciatura dopo qualche minuto

FRATTURE LUSSAZIONI

In generale la frattura si manifesta con tipici segnali, ad esempio dolore molto intenso ed impossibilità dell'arto a compiere le sue funzioni Quando si presume si presuppone di essere in presenza di una frattura è molto importante non muovere la parte lesa e chiamare subito un medico

SVENIMENTO Sdraiare la persona e sollevargli gli arti inferiori in maniera che siano ad un livello più alto del corpo.

USTIONI Non pungere le bolle che si sono formate Non è consigliabile l'uso di olio da cucina, talco, ecc. Per le ustioni lievi applicare garze vaselinate sterili tenute a contatto con una fasciatura modestamente compressiva Se l'ustione è molto estesa fare intervenire urgentemente un medico o il Pronto Soccorso

FOLGORAZIONI Interrompere celermente il contatto con la corrente utilizzando anche legni asciutti, corde, cinture di gomma; non usare oggetti metallici a contatto diretto con l'infortunato Successivamente mettere il paziente al riparo Qualora si riscontri un arresto cardiaco, procedere alla respirazione bocca-bocca unitamente al massaggio cardiaco esterno Provvedere con urgenza al ricovero dell'infortunato

TRAUMA CRANICO Accertarsi dello stato di coscienza dell'infortunato sulla logica delle risposte fornite a seguito delle domande a lui rivolte Mettere eventualmente l'infortunato coricato cercando di muoverlo il meno possibile Provvedere immediatamente al suo trasporto in ospedale Se c'è un arresto cardiaco e/o respiratorio procedere alla rianimazione cardio-respiratoria

TRASPORTO IN OSPEDALE

Prima di tutto occorre mettere l'infortunato sdraiato e protetto da coperte Lo spostamento deve avvenire in modo da evitare bruschi piegamenti di un arto, del collo ed anche del tronco Qualora occorra porre un infortunato in auto bisogna evitare di fargli assumere una posizione parziale

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specialmente alla testa ed al collo

Esporre le informazioni sintetiche sopra riportate (in commercio sono presenti schede similari con eloquenti disegni illustrativi) all'interno o in prossimità dei presidi sanitari.

Elenco delle informazioni da fornire in modo esauriente al 118

In caso di accadimento d'infortunio e qualora si ravvisi la necessità di intervento dell'ambulanza è necessario telefonare al 118 indicando in modo chiaro e puntuale:

- nome, cognome e qualifica di chi sta chiamando

- luogo dell'infortunio (cantiere o sede fissa d'impresa, con chiari riferimenti stradali o topografici) e relativo n° di telefono

- se chi telefona ha visto l'infortunio e/o sta vedendo direttamente l'infortunato;

- n° di persone infortunate

- chiara dinamica dell'infortunio e/o agente tossico - nocivo che ha causato la lesione o l'intossicazione e prime conseguenze dell'infortunio; normalmente al 118 bisogna fornire risposte adeguate alle seguenti domande:

- com'è capitato l'infortunio ?,

- con quali attrezzature/sostanze è successo ?

- l'infortunato è cosciente ?

- ha subito una ferita penetrante ?

- è incastrato ?

- è caduto da oltre 5 metri ?

Presidi sanitari

L'impresa affidataria dovrà fornire per entrambi i cantieri la cassetta di pronto soccorso, i cui contenuti minimi sono definiti nella scheda sottostante.

Tale cassetta deve essere sempre a disposizione dei lavoratori, in luogo a tutti noto, ben asciutto e areato, nonché facilmente accessibile. Per i lavori di durata più lunga in località Prunaro la cassetta può essere posizionata nella baracca di cantiere; per i restanti lavori completamente dislocati lungo i vari tratti dei fiumi si richiede la presenza di una cassettina di pronto soccorso per ogni mezzo mobile, sia per le macchine movimento terra che per ogni macchina da taglio.

Contenuto della cassetta di pronto soccorso

Guanti monouso in vinile o in lattice 1 visiera paraschizzi 1 confezione disinfettante 1 confezione di acqua ossigenata F.U. 10 volumi 1 confezione di clorossidante elettrolitico al 5% (scarsamente utilizzato) 10 compresse di garza sterile 10x10 in buste singole 10 compresse di garza sterile 36x40 in buste singole 2 pinzette sterili monouso 1 confezione di rete elastica n. 5 1 confezione di cotone idrofilo

2 confezioni di cerotti pronti all'uso (di varie misure) 2 rotoli di benda orlata alta cm 10 1 rotolo di cerotto alto cm 2,5 1 confezione di connettivina plus (garze pronte) 1 paio di forbici 2 lacci emostatici 1 confezione di ghiaccio "pronto uso" 1 coperta isotermica monouso 5 sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari 1 termometro 2-3 pezzi di sapone monouso

A queste si aggiunge, per lo specifico

Una confezione di siero antiveleno Una confezione di ammoniaca Una

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caso: confezione di disinfettante per punture con apparato velenifero

Prevenzione incendi

Misure preventive per l'impresa

Prima dell'apertura di ciascun cantiere l'impresa principale dovrà provvedere alla nomina di un addetto alla prevenzione incendi (API) per lo specifico cantiere, debitamente istruito sugli interventi per lo spegnimento dell'incendio e l'eventuale evacuazione dal cantiere. E' comunque opportuno che ogni lavoratore presente in cantiere abbia ricevuto una informazione minima sul da farsi in caso di incendio o sappia comunque a chi rivolgersi.

L'impresa principale dovrà fornire al coordinatore per l'esecuzione il nominativo dell'addetto all'attività di prevenzione incendi e dare testimonianza con dichiarazione scritta allo stesso coordinatore dell'avvenuta formazione per svolgere tale attività.

Il coordinatore accerterà, prima dell'inizio dei lavori, quanto sopra riportato.

Nota bene

Dopo ogni incendio significativo anche senza conseguenza di infortuni il capocantiere da immediata comunicazione dell'accaduto al coordinatore per l'esecuzione, al fine di definire congiuntamente le specifiche misure precauzionali da attivare.

Presidi per la lotta antincendio

Si richiede il posizionamento di un estintore in baracca di ciascun cantiere, in luogo conosciuto e facilmente accessibile da tutti e segnalato con opportuna segnaletica conformemente a quanto previsto dal D. Lgs. 493/96; un estintore deve inoltre essere presente a bordo di ogni mezzo mobile.

Della scelta, della tenuta in efficienza dei mezzi estinguenti di proprietà e della relativa segnaletica si farà carico ciascuna impresa per le parti di propria competenza.

Consigli sull'uso dei mezzi estinguenti

Per l'uso dei mezzi estinguenti si consiglia di attenersi scrupolosamente a quanto appreso nella specifica attività formativa; in ogni caso su ogni estintore sono indicate brevi istruzioni per il suo uso, per l'estintore a polvere è necessario:

sollevare la bombola per la maniglia di presa,

sollevare la manichetta e direzionare il cono diffusore per l'erogazione verso la fiamma,

porsi nella posizione a favore del vento,

tenersi ad una distanza di sicurezza dal fuoco ed indirizzare la sostanza estinguente alla base della fiamma

erogare la sostanza estinguente in piccole quantità e ripetutamente fino all'estinzione del fuoco

Va segnalato che l'uso dell'estintore è funzionale quando la superficie del fuoco è minima (superficie limitata a 2 mq); in caso contrario non bisogna perdere tempo in tentativi inutili, attivare l'allontanamento dei lavoratori in pericolo, informare immediatamente la squadra dei vigili del fuoco e, in attesa, mettere in sicurezza gli impianti e disattivare i servizi.

Elenco delle informazioni da fornire in modo esauriente al 115

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In caso di accadimento d'incendio e qualora si ravvisi la necessità di intervento della squadra dei Vigili del Fuoco è necessario telefonare al 115 indicando in modo chiaro e puntuale:

nome, cognome e qualifica di chi sta chiamando;

luogo d'incendio (sede del cantiere) con chiari riferimenti stradali e relativi punti di riferimento;

n° di telefono della sede di cantiere;

descrizione dinamica dell'incendio, specificandone il materiale di combustione, la causa ed eventuali pericoli imminenti (pericoli di esplosione), la sede e l'ambiente interessati dall'emergenza (se facilmente accessibili dalle forze esterne, se esistono caseggiati abitati nell'intorno, se esistono pericoli di esplosione all'esterno del cantiere);

esatto riferimento di eventuali punti acqua.

Bisogna comunque cercare di rispondere in modo chiaro e corretto alle eventuali ulteriori domande poste dalla centrale VV.FF del 115.

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CONCLUSIONI PIANO

Il presente piano di sicurezza e coordinamento finalizzato alla programmazione delle misure di prevenzione e protezione potrà essere rivisto, in fase di esecuzione, in occasione di:

·modifiche progettuali e/o varianti in corso d'opera;

·modifiche organizzative;

·modifiche procedurali;

·introduzione di nuova tecnologia non prevista all'interno del presente piano;

·introduzione di macchine e attrezzature non previste all'interno del presente piano.

La revisione o gli aggiornamenti del piano sono uno specifico compito del coordinatore per l'esecuzione

Se necessario dovranno essere aggiornate sia le parti legate all'organizzazione di cantiere che quelle legate alle singole attività lavorative.

Il coordinatore per l'esecuzione, dopo la revisione del piano, ne consegnerà una copia a tutte le imprese interessate.

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CONCLUSIONI GENERALI

Al presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sono allegati i seguenti elaborati, da considerarsi parte integrante del Piano stesso: 1. Tavola grafica_Accantieramento, con indicazione dei lavori e cronoprogramma; 2. Tavola grafica_Cadute dall’alto, con indicazione della disposizione dei ponteggi; 3. Stima degli oneri della sicurezza;