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1 10 GIUGNO 2020 N. 2 DIREZIONE, REDAZIONE, STAMPA, AMMINISTRAZIONE Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani Sede di Via Lodovica, 10 20871 Oreno di Vimercate tel./fax 039.666937 Direttrici: Prof.sse Marta Bramati - Bianca Maria Cereda Con Edmodo e WESCHOOL chiusi in casa, ma anche uscendo, ti faremo tremare COVID-19! LA REDAZIONE in questo secondo numero del SALTINI TIME saluta e ringrazia i lettori che hanno apprezzato il giornalino n. 1 del 31 Marzo 2020, pubblicato sul sito della scuola per le vacanze pasquali. GRAZIE! Non immaginavamo di ricevere tante produzioni scolastiche e così siamo lieti di pub- blicare, quanto possibile, in questo numero che guarda all’estate. Speriamo che anche questo SALTINI TIME riscuota lo stesso successo e possa farvi compagnia. Un numero che mai avreste potuto immaginare perché non si è mai verificato negli ultimi 100 anni che un virus ci costringesse ad usare le tecnologie informatiche per frequentare la scuola “chiusi in casa”!” Con queste parole aprimmo il n. 1 del giornalino del 31 Marzo u.s. e ci ripetiamo per questi mesi in cui le situazio- ni si sono complicate un po’ per tutti. I ragazzi, però, ci sanno dare pagine di speranza con riflessioni e testi che ci sorprendono ogni volta. GRAZIE di cuore, ragazzi! Come sempre troverete la nostra vita scolastica e il nostro sguardo sul mondo attraverso i nostri e i vostri pensieri , ma anche i ricordi della nostra comunità scolastica. Vogliamo ringraziare, come è doveroso, anche coloro che hanno contribuito alla realizzazione del giornale: la Dirigente Scolastica, i Docenti Responsabili di sede, la Presidente di AGeO, la Presidente del Consiglio di Istituto per i profondi e graditi testi che ci hanno mandato per il giornalino n. 1 e n. 2, i Professori tutti per i bei pensieri di congratulazione e il materiale invia- to anche per questo secondo numero, il Personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario, il Di- rettivo AGeO e tutti i Genitori che sono stati, più di sempre, parte integrante non solo della vi- ta educativa, ma anche didattica con la scuola in casa! Buona lettura! Buona estate di cuore a tutti! Prof.sse Marta BRAMATI e Biancamaria CEREDA ANTE E POST PANDEMIA COVID-19 SECONDO QUADRIMESTRE: 1 aprile - 10 giugno 2020

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10 GIUGNO 2020

N. 2

DIREZIONE, REDAZIONE, STAMPA, AMMINISTRAZIONE

I s t i tuto Comprens ivo Don Lorenzo Mi lan i

Sede d i V ia Lodovica , 10—20871 Oreno d i V imercate

te l . / fax 039.666937 Direttric i : Prof .sse Marta Bramati - Bianca Maria Cereda

Con Edmodo e WESCHOOL

chiusi in casa, ma anche uscendo,

ti faremo tremare COVID-19!

LA REDAZIONE

in questo secondo numero del SALTINI TIME saluta e ringrazia i lettori che hanno apprezzato

il giornalino n. 1 del 31 Marzo 2020, pubblicato sul sito della scuola per le vacanze pasquali. GRAZIE! Non immaginavamo di ricevere tante produzioni scolastiche e così siamo lieti di pub-

blicare, quanto possibile, in questo numero che guarda all’estate.

Speriamo che anche questo SALTINI TIME riscuota lo stesso successo e possa farvi compagnia.

“Un numero che mai avreste potuto immaginare perché non si è mai verificato negli ultimi 100 anni che un virus ci costringesse ad usare le tecnologie informatiche per frequentare la scuola “chiusi in casa”!”

Con queste parole aprimmo il n. 1 del giornalino del 31 Marzo u.s. e ci ripetiamo per questi mesi in cui le situazio-ni si sono complicate un po’ per tutti.

I ragazzi, però, ci sanno dare pagine di speranza con riflessioni e testi che

ci sorprendono ogni volta. GRAZIE di cuore, ragazzi!

Come sempre troverete la nostra vita scolastica e il nostro sguardo sul mondo attraverso i nostri e i vostri pensieri,

ma anche i ricordi della nostra comunità scolastica.

Vogliamo ringraziare, come è doveroso, anche coloro che hanno contribuito alla realizzazione

del giornale: la Dirigente Scolastica, i Docenti Responsabili di sede, la Presidente di AGeO, la Presidente del Consiglio di Istituto per i profondi e graditi testi che ci hanno mandato per il

giornalino n. 1 e n. 2, i Professori tutti per i bei pensieri di congratulazione e il materiale invia-to anche per questo secondo numero, il Personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario, il Di-rettivo AGeO e tutti i Genitori che sono stati, più di sempre, parte integrante non solo della vi-

ta educativa, ma anche didattica con la scuola in casa! Buona lettura! Buona estate di cuore a tutti!

Prof.sse Marta BRAMATI e Biancamaria CEREDA

ANTE E POST PANDEMIA COVID-19

SECONDO QUADRIMESTRE: 1 aprile - 10 giugno 2020

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

CON NOI E

PER NOI

Ricordiamo DON ZENO SALTINI (1900-1981), a cui è intitolata la nostra

sede scolastica, con l’INCONTRO, a NOMADELFIA, dei GIORNALISTI dell’ISTITUTO DON MILANI, di cui facciamo parte - 20 aprile 2018

Cavalli al pascolo a Nomadelfia

UN SALUTO DAI GIORNALISTI DELLA REDAZIONE

Omar AHRRAR, Celeste BERNARDI, Raul CRUZ, Simone MANCINI, Francesco MORANDI,

Matteo ROSSI, Leonardo SURIANO, Simone VIGANÒ

SCULTURA di

DON ZENO

dono alla

scuola

dell’artista

Luigi LEVATI

in occasione

del

Centenario

della nascita

Arrivo a Nomadelfia dove leggiamo: “la fede e la ragione sono come due ali con le quali lo spirito umano si innalza

verso la contemplazione della verità”.

Un saluto al luogo di riposo di Don Zeno

Papa Francesco, preoccupato per gli effetti della pandemia, ha precisato che uno dei

principali nodi da sciogliere per il futuro comune – a livello nazionale, internazionale,

comunitario – è la definizione di un progetto strategico per il ritorno alla normalità, una

volta che il virus ha smesso di correre e seminare morte.

Ogni mattina ci ha aiutati a riflettere su un aspetto specifico che riguarda l’umanità intera:la malattia,

la fame, la solitudine, la libertà religiosa, la pandemia morale, la cultura della effimera mondanità, la

giustizia e la misericordia, … ha ricordato gli artisti, i bambini, i giornalisti, i medici e gli infermieri,

tutte le categorie di lavoratori che si sono prodigate e sacrificate per farci stare bene o per accompa-

gnare chi ci ha lasciato nell’ultimo viaggio, … senza dimenticarsi di noi, della scuola!

13 MAGGIO 2020 “Preghiamo oggi per gli insegnanti che devono lavorare tanto per fare lezioni via internet e

altre vie mediatiche e preghiamo anche per gli studenti che devono fare gli esami in un mo-do nel quale non sono abituati.

Accompagniamoli con la preghiera.”

GRAZIE, PAPA FRANCESCO!

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Da “OLTRE LA SCUOLA CHIUSA” a

UN FINALE DIVERSO

La partita di pallavolo “alunni classi terze contro proff.”, il conto alla rovescia in fila

verso il cancello aperto, l’esplosione delle grida di gioia per l’inizio delle vacanze …

purtroppo, l’8 giugno, non c’è stato niente di tutto questo.

Proprio così, l’anno scolastico 2019-2020

ci ha riservato un finale inaspettato, sicu-

ramente meno brillante del solito ma, no-nostante tutto, ce l’abbiamo fatta: tutti

insieme – ragazze, ragazzi, docenti e ge-nitori – abbiamo continuato a lavorare in-

sieme, a sostenerci e ad aiutarci in questo periodo particolare, dimostrando che

niente può fermare la scuola.

Il modo migliore per festeggiare la fine dell’anno scolastico e correre fuori dal

cancello verso il meritato relax è augurare a tutti di trascorrere le vacanze serena-

mente per ritornare a settembre a vivere la scuola insieme all’interno della scuola,

nei modi e nei tempi che ci verranno ri-

chiesti.

Buone vacanze a tutti! Proff. Paola STUCCHI e Gianfranco ROSSELLI

Responsabili Plesso Saltini

Da “QUELLA STRANA ARIA DA “VACANZA FUORI STAGIONE” ” a

STARE LONTANI PER OLTRE

TRE MESI

“Alla fine di questo strano an-no scolastico, che ci ha porta-

ti a stare lontani per oltre 3 mesi, speriamo di poterci ri-

abbracciare molto presto fisi-camente e non più virtualmente.

Grazie a tutti coloro che hanno lavorato duramente perché i nostri ragazzi conti-

nuassero a crescere e a imparare, an-

che quando il mondo intorno era fermo e attonito.

E grazie soprattutto a loro, ai ragazzi che hanno portato tanta pazienza e che

hanno stretto i denti dietro a uno scher-mo, aspettando di riabbracciare la vita

fuori da casa.

Grazie per questo difficile anno scolasti-co, alla prof.ssa Paola Stucchi, al prof.

Gianfranco Rosselli e a tutto il personale della Saltini, speriamo di rivederci a

settembre e di ricominciare a vivere la scuola per quello che è davvero: un luo-

go di incontro e di condivisione.

A settembre, con l’augurio di un’estate

piena di sole fuori e dentro di noi!”

Buona estate! Loredana Grillo

Presidente AGeO Associazione Genitori Oreno

“Ciò che i genitori m'hanno detto d'essere in

principio, questo io sono: e nient'altro. E nelle

istruzioni dei genitori sono contenute le istru-

zioni dei genitori dei genitori alla loro volta tra-

mandate di genitore in genitore in

un'interminabile catena d'obbedienza.”

Italo Calvino

In questo n. 2 i nostri whatsapp saranno di-

stribuiti un poco ovunque per voi, cari lettori,

da prof.sse Biancamaria Cereda, Ilaria D’Atri,

Gabriella Guidi

CON NOI E

PER NOI

Che bello

tornare a

scuola!

Associazione

Genitori

Oreno

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Da “VACANZE DAL SAPORE DIVERSO” a UNA SCUOLA TERMINATA

SENZA IL SUONO DELLA CAMPANELLA

CON NOI E

PER NOI

Carissimi ragazzi, Professori, Personale ATA e genitori, si è chiuso un anno scola-

stico difficile, inatteso ed indimenticabile senza che sia suonata realmente la cam-

panella. L’emergenza sanitaria che abbiamo dovu-

to affrontare, ci ha obbligato a modificare il nostro modo di fare scuola: le attivi-

tà didattiche e lo studio sono dovuti pas-

sare attraverso uno schermo, un monitor che ha assunto un valore enorme, rappre-

sentando la possibilità di essere ancora vicini ai compagni e ai Professori.

Grazie infinite a tutti gli insegnanti: la di-dattica a distanza, o per usare il famoso

acronimo DaD, ha evidenziato maggior-mente la passione e l’amore per il proprio

lavoro da parte di tanti docenti che non hanno esitato un attimo nel rimettersi in

gioco e ripensare il proprio modo di inse-gnare; hanno cercato di parlare ai ragazzi

per esorcizzare le paure, li hanno rassicu-rati ed incoraggiati.

Un grazie immenso alle Professoresse Bra-

mati e Cereda per aver realizzato il Gior-nalino, per essere la memoria e l’esempio

da seguire, la luce che indica la strada. Grazie dal profondo del cuore a Voi ragaz-

zi, per essere stati tanto coraggiosi nono-stante tutto, per esservi adattati ad ogni

circostanza, per averci dimostrato che sie-te forti e determinati: siete stati tutti me-

ravigliosi! Grazie mille al personale ATA che ha con-

tinuato ad essere il punto di riferimento per tutti, imparando a gestire anche a di-

stanza le innumerevoli problematiche sco-lastiche e i primi a tornare sul campo,

sempre con il sorriso!

Un grazie enorme a tutti i genitori, per es-sersi resi subito disponibili ad essere il

ponte tra la scuola e i propri figli, per a-verli accompagnati con tanta pazienza in

questa nuova avventura!

L’ultimo e più sentito pensiero è per i ragazzi di terza, perché sicuramente a-

vevano immaginato diversamente la chiusura del triennio e mi rattrista mol-

tissimo pensare che non possano festeg-giare insieme la fine di questo ciclo sco-

lastico, ma avranno tempo per recupe-rare!

Sembra incredibile, perché finora, sotto

moltissimi aspetti, questo è stato un an-nus horribilis, ma entrerà nei libri e Noi,

tutti insieme, abbiamo scritto una pagi-na di storia e ora è tempo di voltare pa-

gina e goderci questo nuovo inizio, l’estate, le vacanze.

È tempo di far suonare la campanella e dato che ormai ci siamo abituati alla

realtà virtuale e possiamo immaginare quel suono magico che segna la fine del-

la lezione, ripetiamo: DRIIIN, DRIIIIN, anche questo anno è finito e non ci resta

che attendere che suoni di nuovo la campanella, per indicare l’inizio del

prossimo anno, tutti insieme nella no-

stra amata scuola! Auguro buone vacanze a tutti, arriveder-

ci a settembre! Francesca Papi

Presidente Consiglio di Istituto Don MIlani

dai nostri whatsapp

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI

Da “GRAZIE PER L’OSPITALITÀ NEL VOSTRO GIORNALINO” a

UN SALUTO CARISSIMO A TUTTI VOI,

RAGAZZI, INSEGNANTI, GENITORI...

CON NOI E

PER NOI

… e non preoccuparti di

accenderlo, non c’è batteria,

devi solo sfogliare le pagine,

non si spegne mai! È geniale!

Un saluto carissimo a tutti voi, ragazzi, insegnanti e genitori, perché possiate tra-scorrere un’estate libera da pensieri e felice nell’attesa del ritorno all’ordinarietà

delle cose - a quella normalità che mai come in questo periodo di emergenza ab-biamo saputo apprezzare.

Sì, perché purtroppo è proprio così: non riusciamo a capire appieno la ricchezza di ciò che abbiamo se non nel momento in cui non lo abbiamo più. In questo senso

credo che i mesi di didattica a distanza e di isolamento forzato abbiano fatto riflet-tere tutti sull’importanza dello stare insieme, con i coetanei e con gli adulti, e di

condividere pienamente l’esperienza di tutti i giorni.

Con l’augurio e la speranza di poter tornare a tutto questo, a partire dal ritorno tra i banchi di scuola a Settembre, auguro a voi tutti il meglio per una serena e rinno-

vata estate 2020.

Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Mariateresa CHIELI

La produzione di articoli per il Saltini Time,

quest’anno, NONOSTANTE IL COVID-19 è dav-vero ricchissima.

Su questo secondo numero coloratissimo ab-biamo privilegiato le opere d’arte e i disegni

nati dalla creatività dei nostri ragazzi. Non sempre abbiamo potuto inserire tutte le

immagini ricevute, ma troverete link con pro-poste interessantissime: un link per spaziare in

Africa, a pag. 12, dono della prof.ssa Marta Bramati, un link per un testo scritto e letto dal-

la attrice Adriana Bagnoli, dono della prof.ssa Pinuccia Cereda, a pag. 39, un link di Sara

Zaffino, 3^A, a pag. 74, due link, un padlet e un QR code per l’Amazzonia, Per non dimenti-

care l’11 settembre 2001, per i pensieri, le

canzoni sul Covid-19, link ricchissimi di colori e informazioni da 3^A e 3^C con prof.ssa Amelia

Schilirò, a pag. 91. La Redazione

dai nostri

whatsapp

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Grazie, Presidente!

In questo numero del nostro giornalino SALTINI TIME ci sono tantissimi pensieri dei nostri ragazzi sul

nostro Paese, sui valori della nostra COSTITUZIONE e dunque sui diritti umani, sulla libertà, sul ri-

spetto della diversità, sul diritto alla vita, sulla felicità, sulla responsabilità,...

Una grande speranza per tutti noi che, accompagnandoli in questo cammino di crescita, in un oggi

rivoluzionato dal COVID-19, abbiamo imparato - come spesso accade agli insegnanti - molto, tanto.

Pensieri semplici, freschi che aprono al futuro e ci fanno ben sperare che i nostri ragazzi sapranno

mettere a frutto i saperi e le conoscenze che oggi acquisiscono.

Desideriamo profondamente, soprattutto per loro, che le Istituzioni da Lei rappresentate sappiano aiu-

tare e risollevare, insieme agli altri responsabili dei popoli della Terra, questo mondo, diventato così

piccolo, perché sia per tutti un bene necessario e condiviso.

Prof.sse Marta BRAMATI e Biancamaria CEREDA

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

SERGIO MATTARELLA

con un videomessaggio a #maestri parla agli studenti

“Come sarà il mondo di domani dipenderà in grande misura da voi, studenti di oggi, dalla vostra ca-

pacità di pensarlo, di progettarlo, di viverlo, dal vostro impegno, da come metterete a frutto i saperi

e le conoscenze che oggi acquisite".

Sono le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che aprono l’appuntamento con

“#maestri”, il nuovo programma di Rai Cultura in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione

nell’ambito del progetto Rai-Ministero #lascuolanonsiferma, in onda da lunedì 27 aprile alle 15.20 su

Rai3.

Spiega il Presidente: “Un contributo importante, che esalta la missione di Servizio Pubblico, richia-

mando il ricordo di alcune delle pagine più belle e preziose della Rai e che coinvolge numerose per-

sonalità della nostra cultura”.

"#maestri" è un format completamente inedito che propone e connette tra di loro “lezioni” di prota-

gonisti della cultura, accademici di tutte le discipline, grandi divulgatori scientifici.

LO STATUTO DEI LAVORATORI COMPIE 50 ANNI Il Presidente Sergio Mattarella a 50 anni dalla promulgazione dello STAUTUTO DEI LAVORATORI dice: “Dal lavoro

dipende il futuro di Italia ed Europa. Il lavoro sta cambiando, e le conseguenze della nuova crisi globale rischiano di farsi sentire più forti dove già si avvertivano carenze: l'occupazione femminile e quella dei giovani. Dal lavoro, dalla sua dignità e qualità, dipende il futuro del Paese e dell'Europa. Senza diritto al lavoro e senza diritti nel la-voro non ci può essere sviluppo sostenibile". (ANSA ECONOMIA)

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA RICORDA …

Il 28 MAGGIO 1974 anniversario della strage di Piazza della Loggia a Brescia: "L'unità con la quale i bre-sciani reagirono all’attentato terroristico del 1974 fu decisiva per spezzare la catena eversiva che, attraverso una scia di sangue e di morti innocenti lunga diversi anni, intendeva minare le fondamenta popolari della democrazia e colpire i principi costituzionali";

Il 28 MAGGIO 1978, quarantesimo anniversario della morte di Walter Tobagi, “ucciso perché giornalista libe-ro che indagava la realtà oltre gli stereotipi e pregiudizi, e i terroristi non tolleravano narrazioni diverse da quelle del loro schematismo ideologico".

FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA

1° GIUGNO 2020 - Il discorso del Presidente Sergio Mattarella alla Nazione:

"Sono fiero del mio Paese, nella tragedia ha mostrato il suo volto migliore, ma

adesso serve l'unità morale che fu il cemento della rinascita nel Dopoguerra e che

viene prima della politica". Un concerto al Quirinale dedicato alle vittime del Covid

-19. (TG e giornali 1/6/2020 dal web)

2 GIUGNO 2020 - Il Presidente Sergio Mattarella all’Altare della Patria e a CO-

DOGNO, epicentro della prima “zona rossa” d’Italia dopo la scoperta del primo

caso di contagio da Coronavirus il 20 febbraio 2020 (da IL GIORNO Lodi 1/6/2020),

poi allo Spallanzani.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Le lettere dell’alfabeto

vi accompagneranno, leg-

gendo il giornalino, con slide da osservare e su cui

riflettere.

RESISTERE E RIPARTIRE

PIÙ FORTI CHE MAI

A AFFRONTARE OGNI ATTIMO COME SE FOSSE L’ULTIMO. B BISOGNERÀ VIVERE SENZA IL

TIMORE DEI TRAUMI PASSATI. C CRESCI ATTRAVERSO IL CAMBIAMENTO. D DIMENTICARE NON È SEMPRE

LA SCELTA GIUSTA. E È EMBLEMATICO QUELLO CHE HAI VISSUTO. F FAMMI SOGNARE IN UN FUTU-RO MIGLIORE. G GUARDATI INDIETRO: OGNI CENTO ANNI LA STORIA SI RI-

PETE. COME GIÀ SUCCESSO IN

PASSATO SUPEREREMO TUTTO, INSIEME! H HAI SOLO UN OBIETTIVO A-DESSO: ALZARTI OGNI GIORNO SENZA MOLLARE MAI.

I IL PROBLEMA NON È IL CORO-NAVIRUS, MA È IL TUO ATTEG-GIAMENTO RISPETTO AL PRO-BLEMA. L LA VITA NON È TROVARE TE STESSO, LA VITA È CREARE TE STESSO.

M MAGICAMENTE SEI STATO TRASPORTATO IN UN MONDO FANTASTICO: IL TUO MONDO FUTURO. LASCIA DA PARTE LE COSE BRUTTE CHE SONO ACCA-DUTE E CHE ACCADRANNO. VIVI IL TUO DOMANI.

N NON PREOCCUPARTI DI ESSERE SOLO, CI SARÀ SEMPRE QUALCU-NO AL TUO FIANCO. O OSSERVA IL MONDO CHE TI

CIRCONDA. P PRUDENZA SARÀ LA CHIAVE

PER IL TUO FUTURO. Q QUANDO TUTTO FINIRÀ E SA-RAI LIBERO … R.. . RICOMINCIA DA DOVE TI SEI FERMATO.

S SCOMMETTI SU TUTTO MA NON SULLA TUA LIBERTÀ. T TORNA A CREDERE NELLA FRA-TELLANZA. U UNISCITI AGLI ALTRI, APRI GLI OCCHI E RICOMPONI INSIEME A LORO IL MONDO CHE STAVA AN-

DANDO A PEZZI. V VIVI OGNI ATTIMO ATTENTA-MENTE, PERCHÉ OGNUNO DI ESSI È PREZIOSO. Z ZUCCHERA OGNI MOMENTO PER RENDERLO PIÙ DOLCE.

dai nostri whatsapp

LAVORO REALIZZATO

DAGLI ALUNNI DELLA

CLASSE 2^A

DON ZENO SALTINI

IC DON MILANI

VIMERCATE

SUPERVISIONE E

MONTAGGIO

SOPHIA BIGNOTTI –

REBECCA FRIZZA

COORDINAMENTO

PROF.SSA

PAOLA MARTINO

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CARA MALALA … LETTERE dalla CLASSE TERZA A prof.ssa Marta BRAMATI

LETTERE ESPERIENZE DATI DI IERI E DI OGGI E UN SALUTO A UNO SCRITTORE TANTO AMATO

DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

NEL MONDO CON LA SCUOLA:

Il nostro sguardo sull’attualità

Ciao Malala,

io sono Alice e sono una studentessa di terza media. A scuola abbiamo affrontato il tema dei diritti umani e abbiamo letto e analizzato

un passaggio del tuo libro. Io conoscevo già un po’ la tua storia, ma ogni volta che la rileg-

go mi vengono ancora i brividi come la prima volta, mi sembra strano pensare che le donne nel tuo Paese abbiamo così tanti limiti e così

tante costrizioni. Ti ammiro perché tu sei pas-sata sopra queste costrizioni e hai voluto far

sentire la tua voce di donna e hai voluto so-stenere che le donne, soprattutto nei Paesi come il tuo, debbano essere libere di avere gli

stessi diritti degli uomini. Un immenso grazie e sono sicura che le tue parole verranno a-

scoltate e ricordate. Alice

Alice CRIPPA

Buon pomeriggio, Malala Yousafzai.

Le voglio scrivere questa lettera per comuni-carle tutto il mio appoggio nella sua missione

a favore dei diritti delle donne. Io concordo pienamente con la sua idea e, la prima volta che ho sentito delle inumane condizioni delle

donne nei Paesi del Medio Oriente, quasi cre-devo fossero bugie, tanto è pessima e invivi-

bile la vita delle donne con queste regole. Io appoggio tutte le persone che decidono di de-dicare la propria vita a farsi sentire per i diritti

delle donne o dei minorenni sfruttati nelle piantagioni e nelle cave. Le auguro buona for-

tuna nella sua impresa e sono sicuro che pri-ma o poi grazie a persone come lei in tutto il mondo le donne avranno gli stessi diritti degli

uomini e non saranno considerate inferiori. Cordiali saluti.

Emanuele Emanuele De Mango

Cara Malala, Io credo in te! Sono assieme a te nella tua

battaglia! Non tutte le persone hanno la forza di esporsi così tanto per la propria causa e

non tutte le persone sono in grado di ripren-dersi psicologicamente dopo aver ricevuto un

colpo da arma da fuoco. Tu sei una ragazza

molto forte! A mio parere tutte le persone hanno diritto di studiare, di avere libertà di

pensare ciò che vogliono. Siamo nel 2020, non nel Medioevo. Ed è impensabile che al-cune donne, nel mondo, vengano trattate

come degli oggetti dagli uomini: noi donne siamo persone, non oggetti! E per me han-

no vietato alle donne di ricevere un’istruzione adeguata, di lavorare, di esse-re libere, perché hanno paura di essere

“superati”: ormai si è capito che alcune donne hanno addirittura più razionalità e

capacità cognitive rispetto all’uomo. Io cre-do che questa paura degli uomini nasca dal

fatto di apparire deboli; alcuni uomini, se-condo la loro mentalità, devono sempre es-sere degli “alpha”. Questa paura si chiama

mascolinità fragile, e ne sono affetti tutti gli uomini che per sentirsi forti e potenti devo-

no sottomettere qualcuno, in questo caso, le donne. Siamo nel 2020: finiamola con questi stereotipi e discriminazioni, lasciamo

ai nostri figli un mondo migliore! Cari saluti!

Noemi Noemi DE MARINIS

Cara Malala, sono Noel, ho 13 anni e sono

un ragazzo italiano. Recentemente abbiamo parlato di te a scuola e, nonostante io aves-

si già sentito parlare di te, mi ha colpito molto la tua storia e di come ti sei battuta per i diritti che ti appartengono e che appar-

tengono a tutti gli esseri umani nel mondo. Mi stupisce il fatto che, nel 2020, ci siano

delle persone così arretrate come i talebani. Quello che provo per loro è un misto tra pe-na e ribrezzo, perché se si arrivano ad ave-

re dei pensieri come quelli che loro vogliono imporre, vuol dire che madre natura si è

scordata di fornirli di un cervello, quindi l’unica cosa che provo per una persona sen-za cervello è pena. Ho ascoltato il tuo di-

scorso quando hai vinto il premio Nobel per

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

NEL MONDO CON LA SCUOLA:

Il nostro sguardo sull’attualità

la Pace e, seppur non capisca così tanto

l’inglese, mi hai fatto venire la pelle d’oca con le tue magnifiche parole. Spero tu possa essere di esempio per molti

altri ragazzi, come lo sei stata per me. Ti auguro il meglio.

Noel Noel DI GIOIA

Cara Malala, hai il mio supporto e condivido le tue idee e quello che stai facendo perché ritengo giusto

che le bambine, le ragazze e le donne abbiano un'istruzione, sia in Pakistan ma anche in tut-

to il resto del mondo. La tua storia mi ha molto colpito, ma quello

che mi ha colpito veramente, oltre al tuo com-portamento, è stato il gesto di tuo padre, per-ché so che ha costruito una scuola per voi ra-

gazze per togliervi da quella vita orribile a cui eravate destinate; di te mi hanno colpito an-

che il tuo coraggio e la tua lotta perché le donne dei Paesi in via di sviluppo e in tutto il mondo possano ricevere un'istruzione. Mi ha

commosso il fatto che tu, nonostante abbia rischiato di morire, hai continuato la tua lotta

più forte di prima. Non mollare e vedrai che prima o poi uscirai vincitrice da questa lotta: tu e tutte quelle donne, bambine e ragazze

che non possono andare a scuola. Qui in Italia per me è normale vedere una

donna non coperta da un burqa, per me è normale anche vedere una donna truccata o che porta i tacchi e qui in Italia è normale an-

che vedere una bambina o una ragazza che studia.

Deve essere così in tutto il mondo! Ti saluto con affetto. Jacopo

Jacopo PRESTIFILIPPO

Cara Malala,

di persone come te nel mondo ce ne sono ben poche: non tutti sarebbero capaci di battersi così coraggiosamente come te e rischiare la

vita per esprimere la propria opinione, per vo-ler cambiare.

Io stessa avrei molta paura e non avrei asso-lutamente il coraggio di fare quello che fai tu…

Per questo tu sei un esempio per tutti noi e chi non è dalla tua parte, significa che ha pau-ra, significa che non è interessato a migliorare

la vita delle persone che lo circondano e signi-fica anche che pensa solo a sé stesso.

Spero di incontrarti un giorno per ringraziar-

ti di tutto quello che stai facendo per il mon-do (ma soprattutto per le donne e i bambi-ni…).

Grazie Malala, a presto! Angelica

Angelica VILLA 23/04/2020, Vimercate.

Cara Malala,

In questo difficile periodo, ti scrivo per di-mostrarti tutto il mio appoggio nella tua

battaglia per la libertà e l’istruzione delle donne. Penso fermamente che tu sia una donna

molto coraggiosa perché nonostante il fatto spregevole che ti è accaduto, hai continuato

a lottare per la tua causa. Per questo, ti so-no molto riconoscente e penso di parlare a nome di molte persone dicendoti che sei un

grande, anzi essenziale, punto di riferimen-to in questa difficile battaglia.

Ti ringrazio per il coraggio che hai mostrato, che stai dimostrando e che dimostrerai in futuro; hai una forza d’animo immensa e sei

di aiuto a tantissime persone in difficoltà. Ammiro i tuoi ideali e le tue aspirazioni, la

tua energia e la tua semplicità nel parlare. Ma ti invidio. Invidio questi tuoi punti di for-za, il tuo coraggio, le tue aspirazioni, la for-

za di volontà di andare avanti anche se ci vengono posti molti ostacoli perché io, come

tante altre persone, non li possiedo; questo aspetto ti rende ancora più forte. Sappi che nella tua battaglia non sarai mai

sola e che ci sarà sempre qualcuno che ti sosterrà e supporterà.

Un grande saluto. Sara

Sara ZAFFINO

Il libro di Malala: ”Io sono Malala, la mia

battaglia per la libertà e

l’istruzione delle donne”.

MALALA PREMIO NOBEL PER LA PACE 2014

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

CON L’AFRICA NEL CUORE

LA COLLANA DI DIKY

Era l’estate del 2017, precisamente il mese di agosto.

Mi trovavo a PSK, nei pressi di Boane, nel sud del Mozambico, con una

decina di altri volontari, ospiti in una struttura d’accoglienza per bambine

orfane, gestita da suore.

PSK. Un piccolo villaggio, alcune case, nessuna strada asfaltata, qualche

baracchino che vende alimentari, centinaia di bambini. Bambini scalzi,

per la maggior parte, con vestiti troppo piccoli o troppo grandi, sgualciti,

al rovescio. Bambini di cinque o sei anni che usano una capulana* per

tenere il fratellino o la sorellina, che ancora non cammina, sulla schiena.

Durante la nostra settimana di permanenza a PSK abbiamo organizzato

attività ricreative per i bambini del villaggio. Provate a immaginare, ra-

gazzi. Duecento, talvolta trecento bambini. I più piccoli neanche cammi-

nano. I più grandi non sono neanche più bambini. Duecento bambini che

quasi non parlano portoghese**, né, tantomeno, inglese, ma solo dialetti

locali di cui non ricordo i nomi. Bambini con cui comunicare è difficile,

talvolta impossibile.

E così abbiamo imparato qualche parolina, giusto per cercare di farci a-

scoltare e di farci capire. “Fazemos a roda”***, “Vamos brincar”****.

Questo, e poco più. Termini molto semplici, che anche bambini con una

scolarizzazione molto limitata conoscevano.

Con noi c’erano anche Elisa e Nicola; lei lombarda, lui piemontese. Entrambi in Mozambico da mesi,

per un progetto annuale di volontariato internazionale. Sono stati i nostri punti di riferimento, le no-

stre guide in un mondo per noi

ignoto.

Abbiamo cominciato subito ad or-

ganizzare un poco de actividades

por las crianças*****: bans, labo-

ratori, gioconi in gruppo… gestire

duecento, trecento bambini, ini-

zialmente non è stato per nulla

semplice: difficile farsi ascoltare,

richiamare la loro attenzione, divi-

derli in squadre. Nel giro di un pa-

io di giorni, tuttavia, la situazione

è migliorata e la gestione delle at-

tività è diventata più agevole.

Se non fosse che abbiamo iniziato

a notare la presenza di un ragaz-

zone, tra i venti e i trent’anni: al-

to, con un volto sempre arrabbia-

to. Ogni volta che i bambini lo ve-

devano, iniziavano a scappare,

presi dal terrore.

______________________________

*Nome che, in Mozambico, è dato ai teli colorati che ogni donna possiede. Possono essere utilizzati

come vestiti, teli, tovaglie, tende; possono anche diventare orecchini, astucci, collane.

**Il Mozambico fu colonia portoghese. Il portoghese è la lingua ufficiale che viene insegnata nelle

scuole, ma bambini molto piccoli e poco scolarizzati lo parlano a fatica.

***Facciamo un cerchio.

****Andiamo a giocare.

*****Un po’ di giochi per i bambini.

NEL MONDO CON LA SCUOLA:

Il nostro sguardo sull’attualità

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

La stessa scena si è presentata la domenica mattina: stavamo andando a messa, nella

chiesetta del villaggio, insieme alle ragazzine ospiti della missione. Una di loro mi teneva

per mano. Quell’uomo si è avvicinato e lei, terrorizzata, si è toccata la tempia con il dito

indice: “È un pazzo”, mi ha fatto intendere.

Ero fuori di me dalla rabbia: dopo tutta la fatica che avevamo fatto per gestire i ragazzi-

ni, è arrivato lui, a rovinare tutto. Non potevo davvero accettare questa situazione. Tut-

te le volte che lo incrociavo, cercavo di evitarlo; anzi, lo guardavo anche con uno sguar-

do di disprezzo. Davvero: quei bambini non avevano nulla e noi, che cercavamo sempli-

cemente di farli divertire, per pochi giorni all’anno, eravamo ingiustamente ostacolati

da quest’uomo. Nel momento in cui si avvicinava al gruppo dei ragazzini, tentavamo di

allontanarlo, non sempre con un buon esito. Le cose sono andate avanti in questo modo per quattro o

cinque giorni.

Un mattino, uno degli ultimi giorni, siamo andati all’asilo del villaggio per organizzare laboratori con i

più piccoli. Grazie ad Elisa, abbiamo avuto occasione

di parlare con una delle maestre, che conosceva le

storie personali di tutti gli abitanti di PSK. Elisa le ha

chiesto di quell’uomo che ostacolava i nostri giochi.

Diky, questo era il suo nome, era considerato il mat-

to del villaggio. Anni prima aveva tentato di rubare

un’automobile (bene piuttosto di lusso in Mozambi-

co), senza riuscirci. A causa di questa sua azione

criminale era stato isolato da tutti gli abitanti del

villaggio: nessuno era più suo amico, nessuno che

gli chiedesse un semplice “Come stai?”, nessuno che

gli rivolgesse la parola. Da anni vive in solitudine.

Le parole della maestra ci hanno davvero sconvolto.

Nessuno gli aveva mai dato una seconda possibilità.

Un’opportunità di riscatto, nulla. A causa di un erro-

re, Diky sarebbe stato segnato per tutta la vita. Ragazzi, pensate: non impazzireste anche voi, se foste

costretti a trascorrere le vostre giornate sempre da soli, se non aveste mai nessuno con cui scambiare

due parole? Se nel vostro paese nessuno mai vi salutasse?

Noi oggi forse potremmo rimediare ad una situazione simile: basterebbe andare a vivere in un altro pa-

ese, per ricostruirci una vita nuova e nuove amicizie, ma in Mozambico non è così semplice: chi nasce

in un villaggio, molto probabilmente ci rimane per tutta la vita.

Quando sono venuta a conoscenza della storia di Diky, davvero, ho sentito come una morsa al cuore:

come avevo potuto giudicare un uomo, senza sapere nulla di lui, del suo passato? Come avevo potuto

disprezzare una persona senza prima conoscerla? Avevo fatto un errore gravissimo.

Diky era un uomo solo e cercava in noi delle persone con cui parlare, degli amici con cui trascorrere del

tempo, un antidoto alla sua solitudine. E noi lo avevamo allontanato. Non lo avevamo capito. Ci restava

poco tempo per rimediare al nostro sbaglio. L’ultima mattina, abbiamo proposto ai bambini del villaggio

un’attività che ha riscosso molto successo: collane e braccialetti con le perline colorate. Non immagina-

tevi tavoli e sedie, ma solo terra, rossa; bambini seduti in cerchio e noi che passiamo, di gruppo in

gruppo, a distribuire fili elastici e perline.

Diky è arrivato anche quella mattina. Si è avvicinato ad alcuni bambini, seminando il classico terrore e

chiedendo qualcosa: ognuno, spaventato, come sempre, gli ha consegnato le perline e ci è sembrato

proprio che Diky le volesse portare via! Non potevo crederci, ancora una volta si stava comportando in

modo scorretto.

A quel punto Elisa, sfruttando la propria conoscenza della lingua portoghese, ha chiesto a Diky che cosa

stesse facendo. Lui le ha risposto che aveva intenzione di realizzare una collana da regalare alla madre.

Allora Elisa ha replicato che si sarebbe dovuto sedere anche lui, per terra, in cerchio, con gli altri bam-

bini. A quel punto abbiamo assistito ad una scena commovente. Quel ragazzone, senza troppa esitazione, si è unito a quella miriade di bambini, forse un po’ meno spa-

ventati, e ha realizzato la collana che desiderava regalare alla madre.

Il nodo gliel’ho fatto io, mi ricordo bene.

Terminata la mattinata, lo abbiamo visto allontanarsi con la collana al collo. Il pomeriggio seguente non

la indossava più: mi piace immaginare che l’abbia davvero regalata a sua madre.

Prof.ssa Marta BRAMATI

NEL MONDO CON LA SCUOLA:

Il nostro sguardo sull’attualità

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Le fotografie sono state scattate durante l’esperienza di volontariato in Mozambico con

Terre e Libertà (TL)

NEL MONDO CON LA SCUOLA:

Il nostro sguardo sull’attualità

KENYA E LE DONNE IMPORTANTI

PER LA NOSTRA STORIA:

Wangari Maathai è nata nel 1940 in Kenya, in Africa. Era povera e i suoi genitori lavoravano per gli

inglesi che si erano impadroniti della terra come se fosse stata loro. Wangari Mathai, però, pensava

che ogni albero fosse un tesoro capace di purificare l’aria, di ripararci da acqua e vento, di essere una

casa per gli animali. Wangari Maathai fin da piccola prese ad amare la

natura: curò un orto da sola e un anno fece un raccolto eccezionale di

fagioli e un po’ di tempo dopo, suo fratello chiese alla sua mamma se

anche Wangari Maathai avrebbe potuto andare a scuola e la madre ac-

cettò, così a 8 anni frequentò la scuola con i suoi fratelli. A 11 anni en-

trò in un collegio di suore in cui si parlava inglese. Lì dovette imparare

tantissime cose nuove e divenne un’alunna eccellente tanto che le die-

dero una borsa di studio per andare negli Stati Uniti, dove scelse di oc-

cuparsi di biologia. Terminati gli studi tornò a casa e scoprì che il suo

popolo aveva ripreso le terre agli inglesi, era contentissima, però i con-

tadini sembravano solo sfruttare la natura per arricchirsi. Decise di visi-

tare i villaggi e vide che gli alberi stavano sparendo, non c’era più erba

per allevare le mucche, l’acqua era diventa scarsa e gli abitanti si face-

vano guerra per avere altro spazio per coltivare il tè e questo complica-

va la situazione.

All’università Wangari Maathai aveva studiato i danni che un albero cau-

sa quando viene tagliato. Quindi capì che per ritornare a rispettare

l’ecosistema come prima, bisognava piantare gli alberi, perciò chiese

aiuto a tutte le donne del villaggio per fare più in fretta.

Per fare in modo che le altre la aiutassero, fondò il GREEN BELT MO-

VEMENT, misero dei semenzai in tutto il paese, cioè dei piccoli giardini dai quali le donne potevano

cogliere degli alberelli per ripiantarli nei loro terreni. Wangari Maathai desiderava che fossero le donne

a farlo perché nel suo Paese erano trattate ingiustamente, in questo modo potevano avere le stesse

opportunità degli uomini.

Il GREEN BELT MOVEMENT crebbe in tutto il paese, però il dittatore del Kenya, Daniel Arap Moi,

volle costruire un grattacielo nel centro della capitale. Questo avrebbe comportato l’abbattimento de-

gli alberi, perciò Wangari Maathai e le altre donne piantarono altri alberi proprio in quella zona, così il

progetto del grattacielo venne abbandonato.

Wangari Maathai finì in carcere più di una volta per essersi opposta al dittatore, lui sperava che così

avrebbe rinunciato al progetto. Per sua fortuna la sua storia fece il giro del mondo e alcune persone

chiesero la sua liberazione. Nel 2002 riuscì a sconfiggere il dittatore e lavorò per il governo battendosi

per far diventare il Kenya un paese di pace pieno di alberi. Per questo nel 2004 ricevette il premio No-

bel per la pace. Wangari Maathai fu la prima donna in Kenya ad ottenere un premio così importante e

lo festeggiò piantando un altro albero.

Leonardo JUNG 1^A

L’Africa è il continente che, in assoluto, mi ha sem-pre affascinata di più. Nell’estate del 2017 ho avuto l’occasione di partire per il Mozambico, grazie all’associazione Terre e Libertà (TL), che si occupa

di organizzare campi di volontariato internazionale finalizzati alla realizzazione di attività ricreative per i bambini. Tantissime le destinazioni possibili, in Eu-ropa (Albania, Kosovo, Bosnia, Serbia) e non solo(Kenya, Mozambico e, in passato, anche in Senegal e in Amazzonia).

Qui c’è il link del filmato che ho realizzato in-sieme al gruppo di ragazzi e ragazze che han-no vissuto con me tre meravigliose settimane mozambicane.

https://www.youtube.com/watch?v=9xibCUoeqwA

Prof.ssa Marta BRAMATI

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

NEL MONDO CON LA SCUOLA:

Il nostro sguardo

“AFRICA: L’INGIUSTIZIA DELLE MINIERE DI COLTAN E DELLE NUOVE TECNOLOGIE” - progetto interdisciplinare.

CLASSE 1^A - per Lettere prof.ssa Marta BRAMATI, per Tecnologia prof.ssa Domenica RAFFA.

Il coltan è un raro minerale che serve per fare i condensatori che sono sui circuiti dei nostri dispositivi

come telefonini, computer, telecamere e così via, che altrimenti non funzionano. L’anno scorso sono stati

venduti un miliardo di telefonini cellulari in tutto il mondo, questo ci può solo fare immaginare gli inte-

ressi economici che stanno dietro a tutto ciò, tanto da scatenare un traffico illegale di coltan e una guer-

ra civile che da anni dilaga nel centro Africa.

Le miniere di coltan si trovano in Africa a Goma nella Repubblica Democratica del Congo. Chi le possiede

sarà ricchissimo, ma non è cosi per chi lavora all’estrazione di questo materiale. Il Congo è ricchissimo

nel sottosuolo di coltan e cassiterite, ma i livelli di povertà della popolazione sono elevatissimi e la gente

vive in miseria.

Le miniere di Coltan sono indispensabili per la tecnologia e per i mezzi di comunicazione, per i collega-

menti internet, per i missili, ma sapere che i minatori scavano nelle miniere per estrarre il minerale a

mani nude tutto il giorno, con l’acqua alle ginocchia, in tunnel sotterranei, profondi da 16 a 60 me-

tri,dove si respira a fatica, lavorando per pochi euro, in condizioni rischiose, soprattutto nelle miniere

sotterranee. Il lavoro purtroppo non è solo faticoso, è anche molto pericoloso e in molti muoiono sepolti

sotto le numerose macerie provocate dai crolli.

Uomini, donne e bambini piccolissimi che vengono sfruttati, costretti a scavare, senza neanche sapere a

cosa serve il materiale, per arricchire esclusivamente il “proprietario della miniera” e i vari contrabban-

dieri.

Le paghe degli uomini sono di circa 50 euro al mese, che per noi sono solo pochi euro, visto quanto

spendiamo per i nostri smartphone e in quanto poco tempo li cambiamo.

Molte volte i minatori sono costretti a scavare finché non trovano il coltan, fino allo sfinimento, altrimenti

non vengono pagati. Persone che hanno paura di non riuscire a vivere e quindi morire di fame, allora si

danno forza e continuano a lavorare, nella speranza di trovare del coltan, quanto basta per ricevere 50

euro, pur nella paura di morire lavorando.

Anche le foreste, che sono una riserva di ossigeno per il pianeta, dove vivono colonie di scimpanzé, or-

mai a rischio di estinzione, sono minacciate dalla diffusione sempre maggiore del traffico illegale di col-

tan.

La tecnologia, i mezzi di comunicazione sono fondamentali nella diffusione della conoscenza ed hanno

portato il progresso e uno sviluppo tecnico ed economico in molti Paesi, purtroppo non è così per tutti,

molte persone ancora oggi vengono sfruttate e ridotte in povertà, questo ci dovrebbe far riflettere, ba-

sterebbe pensare anche solo una volta quando usiamo i nostri cellulari ai sacrifici e alle condizioni di vita

in cui vivono bambini e ragazzi della nostra età che devono lavorare rischiando la vita ogni giorno per

poter mangiare!

Francesco DEL RE

LE MINIERE DEL COLTAN

LE NUOVE TECNOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE, IL LORO CICLO DI VITA E L’IMPATTO SOCIO-ECONOMICO

Le nuove Tecnologie di comunicazione hanno ormai cambiato il nostro modo di vivere.

Quasi ogni esperienza di vita può essere fatta attraverso cellulari, tablet o computer

anziché di persona.

Noi ragazzi siamo abituati da sempre a usare la tecnologia in molte delle nostre azioni, mentre i nostri

genitori, quando avevano la nostra età, avevano tecnologie molto meno sviluppate e complesse. I miei

genitori me lo raccontano sempre. Ci sono molte cose che usavano loro che noi non abbiamo mai visto,

come i gettoni delle cabine telefoniche o i film in bianco e nero o le videocassette.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Trascorrevano, però, molto più tempo con i loro amici, mentre il fatto di sentirsi via

telefono o computer rende le persone un po' più isolate.

Ma nche al giorno d’oggi non tutti i paesi si possono permettere molti agi: la possi-

bilità di usare il computer o lo smartphone o di navigare su Internet.

Al mondo ci sono molti paesi poverissimi e pochi paesi molto ricchi.

Nei paesi ricchi le persone vivono in salute e benessere, mentre nei paesi poveri le

persone soffrono, non hanno nutrimento e acqua, energia elettrica e delle case sicu-

re dove vivere. Inoltre, il loro lavoro viene sfruttato per il benessere dell’Occidente,

dove però, non dobbiamo dimenticare che sono in aumento sacche di povertà pur-

troppo in aumento e questo non è degno di un paese civile!

Sono rimasto molto colpito e dispiaciuto da due video che ho visto.

Non sapevo che per produrre i nostri smartphones, tablet e computer ci fossero uomi-

ni e persino bambini che vivono situazioni tremende e sono costretti a lavorare sotto terra, tantissime

ore in condizioni estreme, con le mani immerse in sostanze pericolose, rischiando di morire ogni gior-

no.

Questo non è per niente giusto. Quei bambini non possono neanche andare a scuola e noi, grazie al

loro sfruttamento, possiamo giocare con gli smartphone.

Mi viene voglia di non comprare più niente che contenga il coltan.

C’è un altro problema.

Nella nostra società i produttori di strumenti tecnologici cercano di farci comprare continuamente nuo-

vi dispositivi. Fanno in modo che il loro ciclo di vita sia molto breve e che la riparazione costi molto

per indurre le persone a comprarne di nuovi.

Questo vale sia per gli smartphone e computer sia per gli elettrodomestici.

A quel punto le persone gettano via il vecchio dispositivo per comprarne uno nuovo, creando un pro-

blema sia economico sia ecologico: si creano migliaia di prodotti non più riciclabili che poi devono es-

sere smaltiti.

Sarebbe molto meglio fare delle leggi per costringere le industrie a produrre dispositivi con cicli di vita

più lunghi in modo da poterli usare per molto tempo e buttarli meno spesso.

Simone GIRGENTI

NEL MONDO CON LA SCUOLA:

Il nostro sguardo sull’attualità

Roma, 01 aprile 12:00 - (Agenzia Nova) - Coronavirus: il bilancio in Africa sale a 5.843 contagiati e 203 morti

È salito a 5.843 il numero complessivo dei casi confermati di coronavirus, in 49 Paesi dell'Africa. Secondo quanto

riferisce la piattaforma Covid19-Africa, il paese con il numero più alto di contagi si conferma il Sudafrica con

1.353, seguito da Algeria con 716 casi, Egitto (710), Marocco (602), Tunisia (394), Burkina Faso (261), Camerun

(233), Costa d'Avorio (179), Senegal (175), Ghana (161), Mauritius (143), Nigeria (139), Repubblica democrati-

ca del Congo (109), Ruanda (75), Kenya (59), Madagascar (57), Uganda (55), Zambia (36), Togo (34), Gibuti

(30), Mali (28), Niger (27), Etiopia (26), Guinea e Repubblica del Congo (22), Tanzania (19), Gabon (18), Eritrea

e Guinea equatoriale (15), Namibia (11), Seychelles e Libia (10), Eswatini e Benin (9), Mozambico, Zimbabwe e

Guinea-Bissau (8), Angola e Ciad (7), Repubblica Centrafricana, Capo Verde, Sudan e Mauritania (6), Somalia

(5), Gambia e Botswana (4), Liberia (3), Burundi (2) Sierra Leone (1), per un totale di 203 morti e 389 guariti.

Dall’Associazione Abala lite Leinì (Torino)

Il Covid– 19 non si

ferma, il contagio

sembra calare in

alcune aree del

mondo, ma attacca

nuovi Stati e

popolazioni.

Rispettiamo

le distanze!

TG 9 Giugno 2020

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CIAO, ADIOS LUIS!

DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Luis Sepúlveda (Ovalle, 4 ottobre 1949 – Oviedo, 16 aprile 2020) è stato u-

no scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta, regista e attivista cileno naturalizzato

francese. Nato in Cile, Sepúlveda ha lasciato il suo Paese al termine di un'intensa sta-

gione di attività politica, conclusasi drammaticamente con l'incarcerazione da parte

del regime del generale Augusto Pinochet. Ha viaggiato a lungo in America Latina e

poi nel resto del mondo, anche al seguito degli equipaggi di Greenpeace. Dopo aver

vissuto ad Amburgo e a Parigi, è andato a vivere in Spagna, nelle Asturie. Autore di

libri di poesia, «radioromanzi» e racconti – oltre allo spagnolo, sua lingua madre,

parlava correttamente inglese, francese e italiano – ha conquistato la scena letteraria con il suo pri-

mo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, apparso per la prima volta in Spagna nel

1989 e in Italia nel 1993. Ha pubblicato da allora numerosi altri ro-

manzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra i quali spicca Storia

di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. (da Wi-

kipedia)

E i ricordi vanno al teatro e alle rassegne … della nostra sede.

Dal Catalogo dell’XI rassegna Un palcoscenico per i ragazzi

Vimercate - Distretto Scolastico 60

4 Maggio—13 Giugno—1998—a.s. 1997/1998—pp. 19-21

AUDITORIUM CENTRO SCOLASTICO SUPERIORE VIMERCATE

Sabato 9 maggio 1998 SMS DON ZENO SALTINI ORENO

Titolo: Storia di un gatto e di una gabbianella - Durata 45’

Sintesi: Un gatto si trova ad affrontare un impegno più grande di

lui: covare l’uovo di una gabbiana morta per l’inquinamento dei ma-

ri, allevare il piccolo che nascerà e insegnargli a volare. Con l’aiuto

degli amici gatti del porto e di un poeta che comprende il linguaggio

degli animali tutto può accadere purché si tenga presente che “vola

solo chi osa farlo”.

Docenti: Biancamaria Cereda e Clementina Manganini

Classi: 1^A, 2^A, 2^B, 2^C - Alunni coinvolti n. 85.

TEMPI DI PRODUZIONE - Dieci ore di laboratorio per classe con il regista Michele Fiocchi, 10 ore

di coordinamento, 2 ore settimanali, per due mesi per la classe 2^B a tem-

po pieno.

IDEA ORIGINARIA E METODOLOGIA DI LAVORO: Quest’anno, tenen-

do presenti i diritti dell’infanzia, la legalità e la multietnicità si è scelto il

tema del diverso come strumento importante di incontro e di arricchimento

personale, culturale e sociale. Si è scelto il testo guida “Storia di una gab-

bianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepùlveda. Attraverso la

tecnica del teatro di narrazione i ragazzi scrivono un copione giocando con

esercizi di gruppo che permettono loro di urlare, sussurrare, imitarsi, co-

struire forme e cose con i loro corpi.

Adatto a: secondo ciclo elementare e prima e seconda media.

Spettatori : 350.

1999 dal XII al XXII catalogo della rassegna

Un palcoscenico per i ragazzi.

Partecipazione alla XVII Rassegna Nazionale di Serra San Quirico:

Storia di un gatto e di una gabbianella – S.M.S. “Don Zeno Saltini” di Oreno di Vimercate.

NEL MONDO CON LA SCUOLA:

Il nostro sguardo sull’attualità

La musica è necessaria come l’aria che respiriamo.

Ezio BOSSO

“VERSO LA LUNA: OLTRE IL NOSTRO LIMITE” è il titolo del nostro calendario 2020

e … allora non dimentichiamo la data del 20 luglio 1969!!!

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

CALLIGRAMMI E POESIE della classe terza C prof.ssa Patrizia MOTTA

QUANDO LA POESIA SI FONDE CON L'IMMAGINE…

Seguendo l'esempio di alcuni poeti delle avanguardie ci siamo messi alla prova e abbiamo creato dei

CALLIGRAMMI, componimenti poetici nei quali le parole del testo sono disposte in modo da disegnare

l'oggetto rappresentato. Ecco alcuni dei nostri lavori...

Verde, bianco, rosso, sono questi i colori che simboleggiano la mia nazione,

colpita da un virus che ci costringe a stare nella nostra abitazione,

ma ce la faremo, ne sono sicuro,

racconterò tutto ciò nel mio futuro,

ci vorrà ancora molta pazienza, ma ne usciremo con molta più coscienza,

speriamo che torni al più presto la normalità,

per sorridere ed abbracciarci come prima.

Tommaso BOMPIERI

Ci scusiamo se non si riescono a vedere le scritte dei calligrammi

IL FIORE

Verde rosso giallo

ci si appoggia un pappagallo,

arancione verde e blu

mi fermo e guardo lassù,

poi mi ricordo che vivo quaggiù

e non è tanto male,

ma è bello ogni tanto volare.

Giacomo RESNATI

IL BISCOTTO Biscotto al cioccolato, tra tutti il più prelibato con le tue stelle zuccherate è con te che voglio passare le giornate;

biscotto “pan di stelle”,

insieme ne vediamo delle belle, inzuppato nel latte bollente che mi fa impazzire veramente. Fuori c'è il corona e in casa devo stare,

non mi resta che mangiare!

Anahi OGGIONI

LA VITA

La vita è come un fiore

nasce, cresce e infine

muore.

La vita è fatta di difficol-

tà e di comodità,

di tristezza, gioia, delu-

sione e soddisfazione,

di momenti critici

ma anche di momenti

stupendi.

Questa è la vita,

preziosa e indispensabile

per l'umanità,

per il mondo.

Kristen Leon Ato

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

I MIEI NONNI Andrea VALENZA

LA CLESSIDRA

Riflessione sul tempo

Il tempo è una cosa astratta che

non possiamo vedere, o meglio

noi vediamo le ore scorrere, ma

il tempo noi lo viviamo

attraverso i cambiamenti del

gusto e della pelle. Inoltre il

tempo è come un compagno di

viaggio che ci accompagna

dalla vita alla morte, dove noi ci

facciamo accogliere dalle

candide braccia del cielo. Infine

il tempo si può considerare un

mostro che determina la fine del

nostro viaggio sulla terra e

quale modo migliore per

rappresentare il tutto con un

oggetto che mostra la sabbia

scorrere?

Mattia ZAMBONI

La vita è come una giostra

che fa girare

e guardare il mondo che ci circonda,

ma anche un cuore che batte

ogni volta che vuole!

Alessia QUIRINO

"La piccola orchestra di

casa mia, 6 corde, 7

note, un viaggio verso

l'infinito e oltre".

Leonardo SURIANO

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

NESTORE Nestore, un gatto grande e fiero, veloce come uno sparviero,

con un balzo salta la cancellata e anche la staccionata,

ma dopo tutto è un curiosone e anche un simpaticone, non ti graffia il maglione né il pantalone.

Moa BAIO

GATTO GATTO Agile dormiglione, affettuoso, arrampicatore, rilassante coccoloso,

irascibile, morbido, giocoso, vivace, dolce, rumoroso,

equilibrio, cacciatore.

Simone Viganò

MARE

L'illustrazione di una poesia di Giovanni Pascoli

Claudia VACCARI

M'affaccio alla finestra, e vedo il mare:

vanno le stelle, tremolano l'onde.

Vedo stelle passare, onde passare:

un guizzo chiama, un palpito risponde.

Ecco sospira l'acqua, alita il vento:

sul mare è apparso un bel ponte d'argento.

Ponte gettato sui laghi sereni,

per chi dunque sei fatto e dove meni?

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

La montagna

"Tu che ti ergi in alto,

che sovrasti il mondo e che ci osservi da lassù,

che segui in silenzio la nostra vita,

tu che ci accompagni nel tuo silenzio,

ci guidi nella natura e ci trasmetti una pace solenne,

con il rumore dei ruscelli,

il cinguettio degli uccelli e il fruscio delle foglie,

tu che ci regali la calma soltanto guardandoti

e che rimarrai sempre lì, per noi".

Francesco Morandi

La casa "Io resto a casa,

io resto qua nelle mie quattro mura,

sono qui ad annoiarmi mentre sento sirene assillanti,

non si può star tranquilli nemmeno un secondo

perché chi tossisce è già moribondo

e là sulla soglia ad aspettar,

vecchi e giovani, un tampone che prima o poi arriverà.

Mentre i dottori fanno turni soffocanti ci sono io

con mascherina e guanti

attenta a ciò che tocco perché non si sa

se qualcun altro ha già toccato quella cosa là.

Ho paura, paura di ciò che succederà

perché forse tutti l'han già".

Celeste Bernardi

Il coraggio

"Oggi siamo a maggio e sto pensando al coraggio

sei stanco di fare giardinaggio?

Sali all'arrembaggio!!

Tutti abbiamo paura, ma bisogna affrontarla?

O imparare ad amarla?

Abbi coraggio che nella vita è un vantaggio

Bè BRAVE"

Tommaso Resnati

Che cos'è la felicità? Questa è una domanda che tutti ci

poniamo: non ci sono risposte univoche e uguali per tut-

ti, ma ciascuno di noi può trovare la propria risposta,

anche a seconda della situazione che stiamo vivendo.

C'è qualcosa che ci accomuna tutti in questo periodo: la limitazione della

nostra libertà in nome di un bene comune, la salute e la sicurezza di tutti.

Questi limiti non sono solo norme da rispettare, ma possono, se ci pensia-

mo bene, diventare occasioni per riflettere, pensare, scoprire qualcosa in

più. La felicità si può trovare o riscoprire nelle piccole cose che abbiamo

accanto a noi, nelle azioni quotidiane, negli oggetti e nelle situazioni che

sappiamo inventare, anche in questa quotidianità vissuta nei limiti delle

nostre case.

Ecco i piccoli momenti di felicità scoperti dagli alunni della 2^C alle pagine

seguenti.

CHE COS’È LA FELICITÀ?

SCOPRIAMOLO

CON LA 2^C

Prof.ssa Patrizia MOTTA

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

PICCOLI MOMENTI DI FELICITÀ DELLA 2^C

IO E LA FELICITÁ

IO E LA FELICITÁ A CERCAR FINO IN FONDO IN OGNI ANGOLO O IN TUTTO IL MONDO IO E LA FELICITÁ A TROVAR NELLE PICCOLE GESTA NEI MIEI PENSIERI CHE GIRANO IN TESTA IO E LA FELICITÁ A GODER OGNI BRICIOLA NEL BUIO ACCHIAPPARLA COME UNA LUCCIOLA IO E LA FELICITÁ A SCOMPARIR NEL NULLA COME CONQUISTAR UNA GRAZIOSA FANCIULLA IO E LA FELICITÁ A VAGAR INVANO NEL COMPULSARE IL VERO ITALIANO IO E LA FELICITÁ DUE COSE SEPARATE CHE A STAR INSIEME SARANNO DESTINATE IO E LA FELICITÁ STA NEL GIUSTO E NELLO SBAGLIATO MA È GIUSTO DIR DI AVERLO TROVATO.

Federico CATTANEO

È assolutamente incredibile ed inimmaginabile che da più di due mesi non si possa più uscire di casa

e affermare che questa è una situazione felice, vorrebbe dire farle un complimento. Devo ammettere

che io ho avuta molta più fortuna di altri ragazzi, poiché avendo una casa grande e un giardino, è

molto più facile trovare la serenità. Non potendo uscire con i miei amici, una delle attività che mi pia-

ce fare è saltare sul tappeto elastico. Quando salto è come se tutto ciò che è fuori dalla rete non esi-

stesse più e in quel momento riesco a rilassarmi davvero ed essere felice. Una delle cose che mi piace del tappeto elastico è che c’è sempre da imparare qualcosa di nuovo e

anche se cadi non ti fai nulla e puoi provare e riprovare ancora. Inoltre, ciò che rende speciale questo

posto è che, essendo questo un periodo di quarantena difficile da affrontare, sapere di avere un posto

dove potermi rifugiare, poter riflettere, svagarmi e sgranchirmi e stare da solo in santa pace (senza

avere sempre mio fratello con il fiato sul collo) è importante. La cosa che mi piace di quel posto è che in compagnia o da solo trovi sempre un modo per distrarti da

tutto quello che ti sta succedendo ed è in quei momenti unici che ritrovo finalmente la felicità e la vo-

glia di divertirmi. Io all’inizio sottovalutavo questo trampolino poiché non ci salivo molto, ma di que-

sti tempi in cui non si può uscire, sembra una benedizione dal cielo. Ed ecco che essere felici significa

anche apprezzare ciò che hai e dare più valore alle cose. Io passo il 59% del tempo libero in giardino o sul trampolino, è come se io fossi nel deserto e il tram-

polino fosse la mia acqua. Ogni volta che salto è come se entrassi in un altro mondo e le cose brutte vengono buttate fuori da

questo luogo e dalla mia mente e la cosa che conta è solo saltare, e saltare fino a non avere più fiato

e fino ad arrivare sempre più in alto, sempre migliorando le evoluzioni e fino a sentirmi sempre più

libero e felice. Inoltre quando sono a testa in giù o nel punto più alto vedo il mondo da un’altra prospettiva. Mio fra-

tello mi sembra più simpatico, mia sorella più gentile con me, la mamma più brava a cucinare, la mia

casa molto più grande, il tempo libero meno noioso e la situazione che stiamo vivendo meno grave di

quello che è in realtà.

Mattia CRIPPA

“La felicità è una scelta, una strada da percorrere: non è il contrario della tristezza, quanto la consape-

volezza della fragilità che abita in ognuno di noi.” Per me la felicità è una delle cose più belle che si possano avere e ognuno di noi ha il

suo modo di usarla e soprattutto di viverla. Oggi voglio raccontarvi che cosa significa

per me, specialmente nel difficile periodo che stiamo vivendo. Quando ho una giorna-

ta buia, dove ogni cosa sembra andare nel verso sbagliato, cerco di trovare un modo

per ritornare felice e ce n’è uno in particolare che funziona sempre: il mio amico a

quattro zampe. Infatti, ho un cane di nome Roy: ha cinque anni ed è di razza volpino

di Pomerana toy. Appena mi sveglio alla mattina il mio cucciolo viene subito nel mio

letto, iniziando a graffiarmi e a leccarmi. I cani, nostri amici a quattro zampe, sono

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

PICCOLI MOMENTI DI FELICITÀ DELLA 2^C

un modello da seguire: riescono a trasmettere sempre sensazioni positive, cerca-

no continuamente divertimento e relax, non si scoraggiano mai di fronte ai proble-

mi trovando sempre il modo di superarli. Grazie a questo loro atteggiamento di

positività e ottimismo trasmettono a noi umani una forte voglia di vivere, che ci

permette di affrontare ogni giorno serenamente. Ogni tanto, in queste tristi gior-

nate, io, mio padre e Roy ci prepariamo per scendere sotto casa, prendo la pallina

e … pronti per uscire! Una volta fuori, per prima cosa facciamo sfogare il nostro cucciolo; vivendo in

appartamento dobbiamo portarlo sotto casa spesso per fargli fare i bisogni e farlo muovere. Dopodiché,

io e mio padre facciamo cinque o sei lanci con la pallina: a Roy piace tantissimo, si diverte a correrle

dietro per prenderla. Vederlo felice e giocoso rende felice anche me. Oltre a Roy, in generale tutta la

mia famiglia per me è sinonimo di gioia. Un altro modo per combattere l’infelicità, infatti, è giocare con

mio padre a carte. Giochiamo spesso a scala quaranta, un gioco abbastanza complicato dove bisogna

avere tanta fortuna: mio padre sembra che ne abbia molta perché riesce a vincere la maggior parte

delle volte. In questo periodo, mi rende felice andare con la mia famiglia a vedere insieme la nostra

nuova casa, dove ci trasferiremo appena questa situazione si sarà sistemata. Dal momento che è in

fase di costruzione, ci piace pianificare ogni dettaglio prima che sarà ultimata e fantasticare un po’ su

come potrebbe essere. Infatti, dal momento che la casa avrà anche un grande giardino, il mio sogno è

quello di avere uno spazio dedicato all’agricoltura. Mi piacerebbe molto e vorrei avere la possibilità di

piantare fragole, pomodori, piante di limoni, insalata e qualche pianta di ulivo. Vorrei coltivarle, pren-

dermene cura e vederle crescere. Sogno anche, come ultima cosa, di avere la possibilità di costruire

una piccola piscina per potermi rinfrescare assieme ai miei genitori e alle mie amiche,

così da poter trascorrere qualche pomeriggio in compagnia durante l’estate. Anche so-

gnare ad occhi aperti può renderci felici, perché non farlo? In conclusione, ho capito co-

me le persone che ci circondano e che tengono a noi, ci migliorino le giornate, riempien-

dole di gioia. Per tutti questi motivi e per molti altri, ritengo che la mia vita sia piena di

felicità e mi ritengo molto fortunata ad averla trovata. Spero che tutti quanti possano

trovare dentro di loro la propria felicità.

Marina FELICI

In questo periodo difficile e delicato ci sono due cose che principalmente mi rendono felice. Mi piace fare video lezioni con la mia allenatrice di nuoto e insieme a lei e alle mie compagne cuci-

nare. La seconda cosa che mi rende felice è andare nel box e sfogarmi, correre, andare

in bici, pattinare, usare il monopattino e giocare con i miei fratelli. Quando scendo in box tutto cambia, vedo il mondo in una diversa prospettiva …

Quando sono in casa mi ritengo sfortunata perché non ho un giardino né un cortile,

ma quando vado in box mi ritengo la più fortunata perché scommetto che molte per-

sone questa opportunità non l’hanno. Anche se non è come avere un giardino in cui

prendere il sole, giocare con la palla, non mi lamento. Mi diverte molto correre e pattinare, mi piace avere il vento tra i capelli. Pattinare mi cambia: è come se tutti i pensieri, tutte le preoccupazioni svaniscono e di te rimane solo

la voglia, la voglia di riuscire di casa, di rivedere gli zii, i nonni, gli amici, i compagni di scuola, i pro-

fessori, le compagne di nuoto, le allenatrici e tutte quelle persone che hanno lasciato un segno indele-

bile nella nostra vita. Mi mancano tutte queste persone e spero tanto di ritornare alla normalità il più presto possibile.

Federica PESSINA

Per me la felicità in questo momento di quarantena è stare con i miei genitori, a fare cose che prima

non avevamo tempo di fare, come per esempio i giochi da tavola, o qualsiasi altra cosa sia meglio

non fare da soli, tipo cucinare, perché senza di loro non avrei mai imparato ad usare il forno, ma

anche rispolverare i vecchi scatoloni e rivivere tutte le emozioni del passato; in essi ci ho trovato

anche i pesi e l’elastico che usavo qualche anno fa, che mi hanno fatto ripensare a quando ho inizia-

to a fare sport, e gli origami che facevamo alle elementari per i mercatini.

Ho ripreso delle attività che ormai praticavo a fatica, come la lettura di quei libri “giganti” che sem-

bravano una sfida impossibile, ma che adesso con tanto tempo libero appaiono persino piccoli.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

PICCOLI MOMENTI DI FELICITÀ DELLA 2^C

Tra i momenti felici non possono mancare le videochiamate ai parenti e agli ami-

ci, che prima davi per scontati, ma ora che non li puoi vedere più sembrano delle

oasi in un deserto di isolamento. La cosa migliore che mi è capitata in questo momento, credo sia stata ricevere le

continue sorprese di mio zio Rinaldo, che vive a Salerno, tra esse c’erano un kit di

matite, carboncini, mine colorate, trattopen e così via e un album

da disegno, che mi hanno fatto scoprire un’altra passione, e una amazoncard con cui

ho comprato oltre a dei manga, un videogioco in cui fai dei modellini di cartone poi ci

inserisci dentro la console e questi “si animano”; questo mi ha insegnato che i giochi

“alla mano” possono essere ugualmente divertenti se paragonati a quelli virtuali. C’è anche un pezzo di computer, che è stato messo apposta ai margini della foto, per

simboleggiare che l’elettronica non è l’unica fonte di felicità.

Beatrice RINALDI

In questo periodo non c’è molto che mi porti felicità se non la mia famiglia e il pensiero che i miei fa-

miliari stiano tutti bene. Un luogo della casa mi accompagna sempre, ogni giorno. Questo posto è la cucina. Non mi è mai piaciuto tanto cucinare, credevo fosse uno spreco di tempo e

che alla fine fosse troppo faticoso ripulire. Da qualche settimana, però, ogni giorno cucino qualcosa: solitamente dolci, ma mi cimento spesso

anche in pane e pizza, di solito il sabato sera. Cucinare, a parer mio, è un modo per distrarsi dalla realtà e a volte fa bene. Inoltre, mi permette di

conoscere anche piatti di origini diverse da quella lombarda, come i Burritos, gli Arancini e il Pokè. Anche se spesso cucino da sola, il sabato, di tradizione, in questo periodo, io e mio padre prepariamo

la pizza: questo mi permette di far staccare lui dalla realtà di cui, al contrario di me, è

caricato, ossia della responsabilità di un paese di 15 mila persone. Mia sorella, inoltre, non può assumere glutine; ho, quindi, scoperto molte nuove fari-

ne e cibi che ne sono privi, ma che al palato non evidenziano nessuna differenza ri-

spetto al cibo originale. La cucina è un posto per me accogliente, anche se non è del tutto divertente ripulire

una volta finito di preparare il piatto: anche questo, però, fa parte del lavoro e della

soddisfazione finale. Da quando ho iniziato a cucinare costantemente, cerco sempre di cambiare il cibo che

voglio cucinare e spesso preparo pasti completi. Il piatto che mi piace di più cucinare sono gli hamburger perché hanno la preparazione

più complicata: la carne, per i miei genitori e mio fratello, l’hamburger vegetale, da pre-

parare a partire dalla cottura dei legumi, per me e mia sorella che non mangiamo carne

e pesce, fino al pane, che richiede una lunga lievitazione. Credo che, anche dopo che questa situazione sarà finita, continuerò ad imparare a cucinare nuovi

piatti. In questo periodo, però, la cucina non è solo un hobby, bensì un modo per distrarmi per due

ore dalla realtà.

Emma SIRONI

Una cosa che mi piace molto fare e mi diverte in questo periodo di quarantena è leggere. Più precisa-

mente in questo periodo ho rispolverato una biografia di Coco Chanel che i miei mi avevano regalato

nel Natale del 2018. È un libro non molto grande, ma che spiega in un riassunto abbastanza dettaglia-

to la vita della grande stilista. Per me è interessante approfondire la vita di persone che in un certo

senso “stimo” (ovviamente so che è morta, ma Coco Chanel per me è stata un’icona fin da quando ho

visto le sue magnifiche collezioni).

Leggere di lei mi rende felice perché mi immergo in un mondo letteralmente diverso, fatto di pizzi,

ritagli e originalità. Se devo essere sincera, io non ho mai saputo (e tutt’ora non so) cosa fare da

grande, ma la stilista è un’opzione che non ho mai cancellato dalla mia lista delle idee.

Credo che dopotutto questa quarantena non mi dispiaccia. Certo, non possiamo più uscire, il che non

è sicuramente bello, ma ho un sacco di tempo libero in più.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

PICCOLI MOMENTI DI FELICITÀ DELLA 2^C

Infatti, oltre che leggere, in questo periodo disegno molto. Mi sto allenando in

particolare nel disegno in digitale (grazie a un’app per telefono e smartphone) e

tradizionale stile giapponese (manga).

Io credo di essere letteralmente INNAMORATA DEL GIAPPONE.

La cultura, la tradizione, la moda … Mia zia poi vi ha vissuto per un mesetto circa

(più che altro è andata in vacanza) e mi ha raccontato un sacco di cose interes-

santi.

Altro posto che adoro e che appena compirò diciotto anni andrò a visitare è l’Islanda (ecco un’altra

attività che pratico spesso e mi rende felice: la ricerca dei più meravigliosi panorami naturali delle ter-

re del nord): il paesaggio ghiacciato, i geyser … Sono dei paesaggi naturali più che incantevoli. Forse

l’Islanda è uno dei pochi posti di cui mi sono innamorata semplicemente dalle foto.

Oh, e poi mi rende felice quando nel pomeriggio stiamo in videochiamata io e le

mie amiche per fare i compiti o semplicemente per parlare fra di noi.

Ora che ci sto pensando, ci sono un sacco di cose che sto facendo in questi giorni e

che mi rendono felice.

E me ne è appena venuta in mente un’altra.

Scrivere.

Mi è sempre piaciuto creare storie, ambientazioni, personaggi; inventare avventure

che possono riguardare la vita quotidiana oppure essere ambientante in un altro

universo parallelo di cui magari ignoriamo completamente l’esistenza.

Eleonora LEAL TELLEZ

TI DISEGNO E DIPINGO LA SOLIDARIETÀ - CLASSE 2^E Prof.ssa Roberta SOMMARIVA

LA FELICITÀ

NON DERIVA DA

CIÒ CHE

OTTENIAMO, MA DA

CIÒ CHE DIAMO!

Alice RIPAMONTI

Marco GATTAZZO LORENZO PINNA

I

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

TI DISEGNO E DIPINGO LA SOLIDARIETÀ - CLASSE 2^E

Giulia BOSISIO ed Elia CORIO

Per trattare te stesso usa la testa; per trattare gli altri usa il cuore

.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

PICCOLI SCRITTORI CRESCONO E FANNO DEL BENE … CLASSE 2^A - prof.ssa Paola MARTINO

I ragazzi della classe 2^A Don Zeno Saltini hanno saputo vivere questi mesi così particolari e intensi

di Didattica a Distanza, impegnandosi non solo per la propria crescita culturale ma anche per il bene

di tante persone.

Venuti a conoscenza di una triste storia, che raccontai loro, non sono rimasti con le mani in mano e,

prontamente, si sono improvvisati scrittori contribuendo con i propri disegni e soprattutto testi

(circa una trentina) alla pubblicazione di un libro voluto e pensato dal Sig. Bonatti Cristian per rac-

cogliere fondi a favore della Croce Rossa Italiana:

“Le parole che hanno tolto la Corona al Virus”.

Il Sig. Bonatti Cristian, esperto in Sicurezza Informatica, consulente per la Gestione del Bullismo e

Cyberbullismo nonché scrittore, ha purtroppo vissuto direttamente il dramma del Coronavirus.

Scrive: “Tutto è iniziato perché mia sorella, che è un'infermiera professionale, ha accolto il Paziente

1 al Pronto Soccorso di Codogno e ... domenica 8 marzo, mio padre è deceduto in quanto contagia-

to”.

Il libro, è una raccolta di pensieri, versi, disegni che accanto alle emozioni e ai sentimenti più dispa-

rati, costituisce anche un invito genuino e convinto a riflettere sui valori veri della vita.

La prefazione è curata dal Generale Luciano Garofano (biologo forense, generale dei Carabinieri in

congedo, ritenuto uno dei padri fondatori delle investigazioni scientifiche italiane), ex Comandante

dei RIS, personaggio molto noto in televisione e in ambito di solidarietà.

I testi, oltre che dai ragazzi della 2^A Saltini, sono scritti e/o proposti dal Signor Bonatti, da Gio-

vanna Reali (Maestra Giò) che ha saputo coinvolgere la sua comunità e da altre persone che hanno

creduto in questo progetto e che hanno inviato materiale.

Il libro è acquistabile sul sito WWW.MONDADORISTORE.IT al prezzo di 12,00.

IL RICAVATO VERRÀ DONATO ALLA CROCE ROSSA ITALIANA, COMITATO DI LODI.

Un ringraziamento particolare ai miei ragazzi per questo grande gesto di fratellanza.

Prof.ssa Paola Martino

“Questo virus ci ha portato via la generazione dei nonni, ma non ci ha portato via i nonni e i loro insegnamenti! Siamo

stati divisi, ma siamo diventati sempre più uniti!”

Bonatti Cristian Federico

AUTORI VARI

Prefazione di Gen. Luciano Garofano

CROCE ROSSA

ITALIANA,

LA 2^A HA

SCRITTO

PER TE E HA

PENSATO A TE.

LETTORI DEL

SALTINI TIME,

RISPONDIAMO

A QUESTO

GENEROSO

APPELLO!!!

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

SOGNI in 2^D e 3^B - prof.ssa Francesca GERMANO

I HAVE A DREAM

Tutti noi abbiamo un “sogno nel cassetto”, un sogno, un desiderio

che vorremmo si realizzasse. Confida il tuo sogno al tuo diario.

4 aprile 2020

Caro diario,

Oggi ti voglio raccontare il mio più grande sogno: diventare un ciclista professionista e andare a cor-

rere le competizioni più importanti, soprattutto il Giro d’Italia.

La mia passione è nata quando ero piccolo e guardavo le gare con mio nonno, anche lui un appas-

sionato di biciclette. E comunque io ce l’ho nel sangue poiché il mio bisnonno era un ciclista.

Il ciclismo mi piace molto perché oltre a divertirmi durante le gare e gli allenamenti con i miei com-

pagni di squadra, è uno sport che si pratica all’aria aperta e non inquina; inoltre mentre pedalo, a-

doro ammirare i bei paesaggi naturali.

Per essere un dilettante sono bravino, il mio punto forte è che sono veloce, quindi

nello sprint finale me la cavo benone, addirit- tura in alcune gare, grazie a questa mia

dote, sono riuscito a cogliere il successo.

Il mio idolo è Peter Sagan un velocista come me che ha vinto per tre anni di seguito

il campionato del mondo su strada e molte al- tre competizioni e premi.

Oltre ad andare in bici mi piace guardare video e gare su questo sport.

Io corro con una Canyon, ma la mia bicicletta ideale è la Pinarello per le sue forme

aereodinamiche e i suoi colori sgargianti.

Il mio obiettivo è di migliorare sempre di più, soprattutto in salita, senza mai arrendermi, perché per

vincere il Giro d’Italia bisogna essere bravi scalatori.

Un saluto.

Tuo Ludovico

Ludovico SALA 2^D

Adrian è uno sciatore venezuelano con un grande sogno:

partecipare ai mondiali di sci di fondo.

A 22 anni avevo un grandissimo sogno: partecipare ai Mondiali di sci di fondo. C’era però un pro-

blema altrettanto grande. In Venezuela, dove abitavo, non nevica mai e quindi non avevo mai vi-

sto la neve! Così presi un aereo per la Svezia, dato che mi era stato detto che in quel paese ce n’era molta.

Allo scalo di Parigi fui fermato poiché la polizia di frontiera mi accusava di essere un immigrato

clandestino. Io mi stupii e risposi che non ero affatto clandestino, mi chiamavo Adrian, avevo 22

anni, venivo dal Venezuela ed ero un atleta di sci di fondo; stavo andando in Svezia per allenarmi

sulla neve. Quelli risero dicendo che in Venezuela non c’era neanche la neve: come potevo allenar-

mi nella mia disciplina secondo loro?! La cosa che non capivano era che esattamente per quel motivo avevo preso l’aereo! Non mi cre-

dettero, così dovetti tornare in Venezuela. Io, però, non mi arresi. Continuai a spingere gli sci a

rotelle sull’asfalto pensando di essere in una foresta innevata della Scandinavia. Il mio sogno non smise affatto di volare quando fui fermato a Parigi, anzi andò a finire sulla scri-

vania di un conduttore tv finlandese che, nel momento in cui venne a conoscere la mia storia, si

commosse e decise di offrirmi una seconda possibilità organizzando una colletta per garantirmi un

volo per la Finlandia, dove si sarebbero tenuti i Mondiali di sci di fondo. Questa volta scelsi un volo diretto e, soprattutto, che non facesse scalo a Parigi. Questa mattina sono andato sotto lo striscione della partenza emozionato alla visione di quella di-

stesa bianca che finalmente, dopo tanti sacrifici e disavventure, riuscivo a vedere di fronte a me. Durante il percorso persi l’equilibrio e caddi sette volte ma mi sono divertito, ero felice: avevo co-

ronato il mio sogno! Per questo, preferisco dire che mi sono rialzato sette volte!

Lisa GROSSIER, 3^B

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Così titolava il GIORNALE DI VIMERCATE l’articolo dedicato ai ragazzi della classe 2^A i cui

testi pubblichiamo qui di seguito! Non potevano mancare sul SALTINI TIME!

Sono solita chiedere ai miei alunni di scrivere testi sui più disparati argomenti, alcuni impegnativi altri

più leggeri.

Ho voluto, dunque, approfittare della ricorrenza Festa della Mamma per offrire ai ragazzi uno spunto di

riflessione su una delle figure sicuramente più significative della vita di noi tutti: la Mamma.

Prontamente ogni ragazzo ha accolto l'invito e immediatamente ha espresso un tenero paragone e un

dolce messaggio per la propria madre

Prof.ssa Paola MARTINO per CLASSE 2^A

La mia mamma è come un raggio di sole: a volte fastidioso quando ti va negli occhi, ma è sempre bello

ricevere il suo calore avvolgente. Spesso mi rimprovera e io mi infastidisco, ma lei è sempre pronta a

perdonarmi e darmi tutto il suo amore.

“Cara mamma, scusami per tutte le volte in cui ti ho risposto male e ti ho urlato contro: ho capito che

lo hai fatto solo per il mio bene.

Grazie per essere sempre presente per me, anche quando lavori tanto e io ti esaspero.

Ti voglio bene, mamma Lisa, buona Festa della Mamma!”

Samuele

La mia mamma è una guerriera perché nella sua vita ne ha passate tante e ha sopportato tanta gente

spesso cattiva o irragionevole. Si è, però, sempre tirata fuori dai problemi ed è riuscita a risolverli sen-

za arrendersi.

Alla mia mamma vorrei dedicare questa poesia di Judith Bond:

“Grazie mamma perché mi hai dato la tenerezza delle tue carezze, il bacio della buonanotte, il tuo sor-

riso premuroso, la dolce tua mano che mi dà sicurezza. Hai asciugato in segreto le mie lacrime, hai in-

coraggiato i miei passi, hai corretto i miei errori, hai protetto il mio cammino, hai educato il mio spirito,

con saggezza e con amore mi hai introdotto alla vita. E mentre vegliavi con cura su di me trovavi il

tempo per i mille lavori di casa. Tu non hai mai pensato di chiedere un grazie. Grazie, mamma.”

Sophia

La mia mamma ha molte qualità e ne scrivo qui solo qualcuna tra cui l’intelligenza e l’astuzia. Un altro

punto forte, però, spicca tra tutti gli altri: è la gentilezza.

Parlando di qualche piccolo difetto, credo che la mia mamma voglia avere quasi sempre ragione, ma

questo è solo un mio parere, sicuramente lei avrà qualcosa da ribattere!

Devo fare un paragone con la mia mamma? Non ho dubbi. Lei è un gatto astuto e tenero allo stesso

tempo; è gentile ma... quando si arrabbia, si arrabbia!

“Ho voluto, con questo pensiero, scrivere quel che penso di te, mamma, i pregi ma anche i difetti.

Voglio, però, soprattutto farti i miei cari AUGURI!”

Lorenzo C.

Se dovessi fare un paragone direi della mia mamma che per me è la migliore tra tutte le mamme del

mondo. Anche se ha qualche piccolo difetto è la mia mamma, le voglio tanto bene e non la cambierei

per niente al mondo. Non la lascerò mai perché è molto speciale per me.

Sanders

La mia mamma è la mia mamma, io non la paragono a nessuno perché lei è unica e, dunque, come si

fa a paragonare una persona unica? Non si può.

Tutte le sue qualità sono fantastiche, ma un suo grande pregio è quello di volermi bene e amarmi per

ciò che sono. “Mamma, ti voglio dire che apprezzo tutto quello che fai per me. Io ti voglio bene e te ne

vorrò sempre anche se tu dovessi commettere un errore perché è umano fare degli errori.

Ti vorrò bene per SEMPRE.

Ti adoro.”

Ambra

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Per me la mamma è come una lupa, perché quando deve proteggere, protegge; quando deve sfamare

i lupacchiotti, li sfama; quando deve sgridare, sgrida.

“Cara mamma, posso dire che hai 50 braccia e che hai sempre un sacco di cose da fare. 20 braccia ti

servono per riuscire a svolgere tutto il lavoro che c’è da fare in ufficio; 10 ti servono per pulire tutta la

casa; altre 10 ti servono per mettere a posto i nostri disastri.

Le ultime 10 che ti rimangono ti servono per abbracciare tutti noi: due per papà, due per Alice, due

per Lucia, due per me.

Grazie mamma perché mi abbracci sempre, anche quando non ne avresti il tempo.”

Matilda

Il volto della mia mamma è vivace e il suo sguardo è ridente e amabile.

“La mia mamma è bella, divertente ed è la migliore mamma che possa esistere”.

Antonella

La mia mamma è come un angelo che veglia su me e i miei fratelli, proteggendoci, trasmettendoci

tanto affetto e amore, aiutandoci quando siamo in difficoltà, insegnandoci cose nuove ogni giorno e a

vivere nuove esperienze.

“Cara mamma, sei la persona migliore che io conosca e per questo sono molto fortunata ad averti nel-

la mia vita. Ci sarai sempre per me anche se magari non materialmente, ma so per certo che sarai

sempre nel mio cuore.

Sei unica, ti voglio tanto bene mamma!”

Rebecca

Se dovessi fare un paragone, direi che la mia mamma è come il sole perché ricorda un'energia positi-

va che sa dare calore e, inoltre, assomiglia al sole anche esteticamente per il biondo dei suoi capelli.

Di lei mi piace il suo essere sempre positiva, il suo saper capire come mi sento e il suo essere sempre

pronta ad aiutarmi.

“Cara mamma, non so cosa farei senza di te perché tu mi regali gioia e mi hai insegnato tutto nella

vita. Io da grande vorrei essere come te: solare e felice.

Spero che, come tu ci sei stata per me quando avevo bisogno, io saprò esserci per te.

Ti voglio tanto bene.”

Oliver

LA MIA MAMMA È COME UN GIRASOLE, SPLENDENTE E COLORATO FUORI, MA DENTRO È UNA LEO-

NESSA CHE CERCA DI RIMANERE IN PIEDI, LOTTANDO GIORNO DOPO GIORNO. “Cara mamma, il

messaggio che ti voglio trasmettere è che sei una donna forte e la mamma migliore del mondo. Io ti

ringrazio perché mi sei accanto ogni giorno e ogni giorno mi vuoi sempre più bene. P.S. Sei il mio i-

dolo, ti voglio un bene così grande che nemmeno la parola infinito può bastare a descriverlo.”

Melissa

La mia mamma è un’amica, una sorella, una spalla su cui piangere, una mano che ti aiuta sempre. Lei

è soprattutto la persona che mi ha dato la vita e che, se fossi in pericolo, la sacrificherebbe per sal-

varmi”. Ecco chi è mia mamma: la donna più importante della mia vita.

“Cara mamma, se stai leggendo questo testo scoprirai realmente quello che sei per me, quello che

provo per te.

Ti voglio dire un’ultima cosa che poteva essere scontata per me e per molti all’inizio della quarantena.

Adesso, invece, ne conosco il vero significato e, quindi, ti dico: GRAZIE!”

Allegra

La mia mamma sa come farmi divertire perché è molto gioiosa e simpatica e conosce benissimo il

mio umorismo e le battute che mi fanno ridere.

Io e lei abbiamo un carattere molto diverso. Per esempio, lei adora leggere, mentre io non lo soppor-

to; a lei piace cucinare, a me no.

Tutto questo a volte ci porta a molti litigi senza senso. Anche se litighiamo, però, dopo un po’ ritorna

subito tutto alla normalità.

Molte volte le chiedo scusa, non con le parole bensì con un abbraccio.

Monica

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Paragono la mia mamma a una farfalla perché si sveglia allegra e cerca sempre di trasmettere positi-

vità.

La mia mamma c'è sempre. Lei mi è sempre stata accanto anche nei momenti brutti.

“Mamma, adesso tu starai leggendo questa riflessione e ti voglio ringraziare per quello che fai per me.

Molte volte mi arrabbio con te perché mi stai sempre “addosso” in molte cose come la scuola, ma alla

fine hai sempre ragione tu.

Se non ci fossi stata tu, io mi sarei lasciata andare molte volte. Per questo, ti dico: GRAZIE!

Buona Festa della Mamma!”

Elisa

“Sono fortunata ad averti.

Ti vorrei ringraziare con tutta me stessa per esserci stata quando ne avevo bisogno e per esserci stata

anche quando non ti volevo accanto a me.

Grazie perché appoggi le mie passioni, anche quelle più strampalate.

Grazie per non avermi criticato. Tu sei sempre lì, pronta a difendermi.

Scusa se a volte, mentre litighiamo, dico cose che ti feriscono, ma sai che non le penso veramente.

Ora probabilmente starai sorridendo e io sarò diventata rossa come un pomodoro.

Prima che si rovini tutto, quindi, è il caso che finisca qui il messaggio: soprattutto, prima che tu possa

cercare di baciarmi!”

Con affetto, la tua cara figlia

Se dovessi paragonare la mia mamma a qualcuno, alcune volte la paragonerei a un'insegnante di me-

ditazione, perché, quando la faccio arrabbiare, resta calma e mi perdona; altre volte la paragonerei

più a un leone feroce, perché non sempre riesce a sopportarmi.

“Cara mamma, anche se non sei perfetta, non ti cambierei con nessun'altra mamma del mondo, per-

ché tu sei la mia unica e formidabile mamma!”

Stefano

La mia mamma è una brava persona, mi dice cosa è educato fare e cosa no; mi raccomanda di stare

attento alle persone che incontro, di usare la mia testa e di non agitarmi quando devo fare tante cose.

La mia mamma è intelligente come un’aquila.

“Ciao mamma, ti voglio bene anche se, qualche volta, mi arrabbio molto e litighiamo”.

Loris

Se dovessi paragonare la mia mamma a qualcuno per me sarebbe Wonder Woman. Innanzitutto non

smette mai di lavorare e di impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi e, poi, penso che lei sia come

un supereroe che non smette mai di proteggermi dai pericoli e di incoraggiarmi a fare sempre di più.

Voglio, infine, concludere condividendo una citazione di Pearl S. Buck.

Essa insegna che è meglio sgridare i propri figli e fargli capire che hanno sbagliato anziché non dirgli

niente e ignorare l’errore.

“Alcune sono mamme che baciano e alcune altre sono mamme che rimproverano, ma è lo stesso

amore e molte madri baciano e rimproverano.”

Dedico questa frase non solo a mia madre ma a tutte le mamme del mondo.

Lorenzo D.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

CLASSE 1^ A - prof.ssa MARTA BRAMATI

L’argomento delle nostre filastrocche è l’autostrada:

ognuno la vede in un modo diverso

L’autostrada ha più corsie,

Affiancate dalle ferrovie;

Ti porta al mare o in montagna,

Al lago o in campagna.

Se veloce tu vuoi fare,

al casello devi andare!

Allison

È un lungo nastro d’argento

Con le auto come stelle del firmamento;

si snoda come un serpente,

nel verde dell’ambiente.

Camilla

L’autostada lunga lunga

Non si sa cosa raggiunga!

Le macchine corrono velocemente

Come fanno i pensieri nella mente.

Linda

L’autostrada, fino in fondo!

non giriamo sempre in tondo

è molto lunga e nauseante

ma a volte entusiasmante.

Simone

L’autostrada non finisce mai

E nei viaggi ti annoi assai;

ma in compagnia

il tempo vola via!

Sofia

Nonsense Si tratta di brevissimi componimen-

ti poetici che non hanno alcun sen-so: il loro unico scopo è… farci

sorridere

Il cucchiaio gira

E assaggia la minestra;

poi ammira

fuori dalla finestra.

Rachele

La minestra che bolle

Con dentro le cipolle

Ha un odore nauseabondo

Che sente tutto il mondo.

Linda

La minestra che bolle

Piena di cipolle

La porto ai miei vicini

Che mi ringraziano dandomi tanti bacini.

Marta

Sopra al divano

C’è un piccolo nano

Che dorme beato

Sotto al cielo stellato.

Sofia

Sopra al divano

Atterra un volano

E con una mano

Lo salutiamo piano piano.

Matteo

Sul divano

C’è un fagiano

Che guarda la tele

Mentre mangia del miele.

Giorgio

Sul divano

C’è un vecchio ciarlatano

Che parla tutto il giorno,

senza aver nessuno intorno!

Leonardo

Sopra al divano

C’è un oggetto molto strano.

Lo guardo da lontano, mi avvicino piano piano…

è un gatto soriano!!

Simone

Limerick Si tratta di particolari Nonsense, formati da cinque versi, che creano la caricatura

di un personaggio, di solito assai bislacco:

il primo verso presenta il personaggio e il luogo da cui proviene, il secondo, il terzo

e il quarto raccontano qualcosa di lui, mentre il quinto è quasi uguale al primo,

ma aggiunge un aggettivo che caratterizza il personaggio presentato. I primi due ver-si rimano tra loro, come anche il terzo e il

quarto; il quinto verso, invece, finisce con la stessa parola del primo.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

C’era un vecchio di Forlì

Che mangiava qui e lì:

Tra focacce e gelati,

si mangiava pure i pelati!

Quell’affamato vecchio di Forlì.

Allison

C’era un vecchio di Forlì,

che possedeva un colibrì;

un giorno si mise a volare

e il colibrì a camminare.

Quello strano vecchio di Forlì.

Rachele

C’era un vecchio di Forlì,

che aveva scambiato la notte con il dì:

al tramonto si alzava,

mentre all’alba si addormentava.

Quello svampito vecchio di Forlì.

Leonardo

C’era un vecchio di Forlì

Che apparecchiava qui e lì.

E quando bene non apparecchiava,

Molto lui gridava.

Quel suscettibile e preciso vecchio di Forlì.

Giorgio

Tutti noi conosciamo il famosissimo episodio del Cavallo di Troia … ma nessuno avrà mai

letto queste bellissime rivisitazioni poetiche della vicenda scritte dai ragazzi della 1^A

L’eroico Enea di fronte a Didone

di Troia racconta la distruzione:

della furbizia dei soldati

che nel cavallo di legno si sono celati

E una volta che nella città sono entrati

hanno ucciso persone comuni e soldati;

ma se Laocoonte avesse ascoltato,

Il popolo troiano si sarebbe salvato.

Simone GIRGENTI

Ecco gli Achei

Che, protetti dagli dei,

Tentano la sorte

Con un cavallo inerte.

Sulla spiaggia abbandonato

Resta il grande animale progettato

Per espugnare le mura

Di una città del passato.

Il cavallo è un inganno

Forte e possente

Al cui interno si nasconde tanta gente.

Sono guerrieri pronti alla guerra

E non temono nessuno sulla faccia della terra.

L’inganno è compiuto,

Il cavallo le mura ha solcato.

Troia ha creduto al dono speciale

Ma l’amara sorpresa si doveva aspettare.

Dal ventre del finto animale

Esce il destino mortale.

Le porte di Troia vengono aperte

E i Greci portano la morte.

Troia è distrutta ed incendiata

E come città del cavallo

Verrà nei secoli ricordata.

Rachele MIGLIOLI

Le navi greche son partite:

“Evviva! Evviva! Troiani, uscite!”

To’, guarda, un cavallino …

Sarà un fatale regalino?

“Portiamolo nella rocca”, esortò Timete,

ma era un traditore, come alla fine scoprirete.

Ma Laocoonte, che conosceva Ulisse,

“C’è un inganno!”, disse.

“O gli Achei si celano in questo legno,

o questa macchina spia il nostro regno.”

Detto questo, contro il cavallo scagliò una lancia

E un gemito rimbombò nella sua legnosa pancia.

Ma noi eravamo ignari

Che i fati ci erano contrari.

Il cavallino trottò e trottò, fino a entrare in città

E nella notte tutto si incendierà.

Leonardo JUNG

Se andrai alla scuola Saltini

conoscerai simpatici ragazzini

tante cose imparerai

e salti in alto farai!

Camilla LORETI

Se uscire dalla quarantena vorrai,

la mascherina dovrai indossare,

i guanti portare potrai

e le amiche finalmente incontrare.

Allison COSTA

Frutta fresca,

frullati di fichi e frappè di fragole

finiscono in frigorifero

insieme ad una frittata di finferli,

affettati profumati

e frittelle zuccherate

che sembrano farfalle colorate.

Camilla LORETI

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

TOGETHER IN THE

LOCKDOWN PERIOD

Classi 3^C e 3^B

Prof.ssa Paola STUCCHI

FEELINGS, IDEAS AND DESIRES - 3^C sentimenti idee desideri

In this forced off days because of Covid-19 emergency I’m spending my time doing homework, playing

videogames, reading books and messaging with my friends.

In this period I have more time to play my guitar and to stay with my family, but sadly I can’t stay with

my friends.

I suggest my teacher to learn to play an instrument they’ve got in their house through an online

course.

Leonardo

I would like to leave the house and meet my friends, then I would like to travel outside Italy and visit

Paris. I would like my family or my best friend to come to Paris with me.

Celeste

In this difficult days I I’m spending the time in many different ways. In general, in the morning I do my

homework, while in the afternoon, I always do other activities. For example I read, I listen to music, I

play video games and sometimes, when we're all free, I stay with my sisters. In this period there are a

lot of negative aspects, but there's an important positive aspect: pollution decrease. I don't know which

activities we can do, but I think that doing online-lessons is a great way to keep in contact with

classmates and teachers.

Tommaso Bompieri

I am living these period quietly at home and in my garden.

The positive aspects are:

We can sleep more

We can review topics we didn't understand

We can organize our work during the day

I spend a lot of time with my brother and my family

The negative aspects are:

sometimes I get bored

we can't go out and have walks around

the days are repetitive

it is difficult to fall asleep at night because we don't get tired enough.

To spend time we can see a movie, play board games, study or read a book.

Giada

I'm spending these day in my house, ALL DAY...it’s so boring but I'm staying with my family, we watch

films, tv and I do my homerwork; this period is the worst period of the year because it is a critical

situation all over the world; people are so irresponsible for their actions and they are spreading the

virus in all parts of the nation and it’s a very big problem. I can suggest the teachers these activities:

read a book, learn a new language, make cakes or listen to music...

Kristen

I am living this period at home quietly at home with my parents. Today in particular it is my dad's

birthday.

The positive aspects of this period are that we are living a new experience and the negative aspect is

that we cannot leave our house.

I advise my teachers to stay at home.

Giacomo

In these days I stay at home with my father, but my mum is still going to work. At home I get bored

and I miss my friends. The positive aspect is that there’s no school, so I get up when I want.

The negative aspects are: boredom, difficulty in following the school program.

I can’t suggest any activities.

Mattia

NEL MONDO CON

LA SCUOLA: il

nostro sguardo

sull’attualità

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

NOWADAYS' HEROES - 3^B GLI EROI DI OGGI

NEL MONDO CON

LA SCUOLA: il

nostro sguardo

sull’attualità

I STAY AT HOME BECAUSE…- 3^B Io sto a casa perchè...

Arianna

I stay at home to help my nation, do it too.

Many things can be done at home, why do we have to go out?

At home you can cook, do your hobbies and much more, then now it is the right

time to sit on the sofa. Moreover you can make experiments and discover new

things. Let’s stay at home and avoid meeting the others, so we can default

virus.

Andrea

It’s important for my health and for the others, so why get out and risk, when you can stay safe and

have fun: have you got Netflix or Sky? Watch tv programmes and films and stay safe! Haven’t you got

them? Watch other tv series or films, share on other tv channels and stay safe!

Have you got any Lego? Build, play and stay safe! Have you got any board games? Play and stay safe!

Have you got paper and pencils? Draw and stay safe! Do you have mangas, comics or books? Read and

stay safe! Have you got a PC, a smartphone or a tablet? Search, chat and watch videos and stay safe!

Have you got any school book? Study and stay safe!

Here are only some ideas to have fun, but you may have other things to do, so remember: stay at

home, stay safe and…have lot of fun.

Giovanni

I stay at home because if I go out I could put other people at risk.

There are a lot of things that you can do at home for example playing with your family or watching films

on Netflix, making video calls with friends or playing in the garden.

What is really important is not going out for everybody’s safety.

Matteo

In normal conditions, if someone asks us who our heroes are, we answer movie characters or famous

people on web. The Coronavirus has changed our lives, we believe more in the others and we do our

best to help them. We can’t help directly to save lives, but we can do our part and help the others with

our skills and abilities. The first thing to do is staying at home, so we keep safe and we don’t risk to put

the others in danger.

Doctor, nurses and all the people who work in the sanitary system are the real heroes; every day they

save lives at the cost of putting one's life at risk.

Moreover there are other people who are doing their part: letter writers — providing hope, chefs —

feeding the vulnerable, cleaners — protecting the prime minister, tattoo artists — educating the kids

with free art lessons, bankers — keeping the economy moving notwithstanding the virus, children —

lifting the spirits, and finally technicians — keeping the digital world moving.

Arianna

In this difficult moment for Italy the real heroes are all those people who continue to do their job.

These heroes struggle every day with a global pandemic, doctors challenge death for the life of other

people every day, they are real heroes not as Spidermen and Batman. The real heroes are also our

parents who make us have fun and make us feel better; we can be real heroes if we stay at home and

respect the rules. If the infection goes down it is thanks to the doctors and all the people who stay at

home. Matteo

For me today’s superheroes are doctors, nurses and all medical staff, because they’re working a lot and

very well. Unlike the two world wars, this ‘third world war’ is being fought by doctors and by all those

people who are respecting the laws are also helping to fight this war. I’m sure we will win it.

Karol

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

NEL MONDO CON

LA SCUOLA: il

nostro sguardo

sull’attualità

EARTH DAY - 3^C

giorno della Terra

Love not to waste.

Recycle to avoid ruining.

Save to donate.

Make the Earth more beautiful

for everyone!

Anahi

Stop avoid seeing, take care of the Earth.

Celeste

Let's save the earth! Less smog more happiness

Simone V.

LE FAKE NEWS AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

È davvero piccolo, ma sta facendo tantissimi danni in tutto il mondo e sono sicura che del Coronavirus

sappiate già tutto, forse anche troppo.

In queste ultime settimane il coronavirus ha colpito anche l’Italia ma, oltre al problema sanitario che

sta portando migliaia di persone in ospedale con un bisogno di cure altissimo e che sta mettendo a

dura prova la sanità italiana, come se non bastasse, abbiamo un altro problema: le “FAKE NEWS”.

Non so come vi immaginate il coronavirus, ma io me lo immagino proprio come una persona, quindi

da ora in poi non lo chiamerò più il coronavirus ma “Coronavirus”, perché come sapete tutti, in italia-

no non si mette “il” davanti a un nome proprio di persona.

Coronavirus ha fatto proprio ciò che voleva … non parlo di aver contagiato moltissime persone, ma del

fatto che ora è sulla bocca di tutti più che mai, forse anche troppo. Per esempio: vado dal panettiere e

parlano di lui, vado in edicola e parlano di lui, al telegiornale lui è il protagonista … e su internet?

Beh, lì non manca di arrivare e arriva fin troppo velocemente …

Arriva in modo “giusto”, con notizie vere e attendibili, ma arriva anche con le “Fake News”, termi-

ne inglese che significa “Notizie False” e che indica “articoli redatti con informazioni inventate, ingan-

nevoli o distorte, resi pubblici con il deliberato intento di disinformare o di creare scandalo attraverso

i mezzi di informazione” (cit. da Wikipedia).

Quali possono essere i dubbi e le domande che ci poniamo riguardo a queste bufale?

1 - Perché le persone spesso preferiscono fidarsi di bufale allarmanti che di notizie vere?

Credo che la risposta giusta è che ci crediamo perché sono spesso notizie verosimili e perché, sia che

sia una notizia a fin di bene o a fin di male, in qualche modo ci allarma o ci rassicura. Penso anche

che per sua natura l’uomo è portato a credere a ciò che gli viene raccontato, soprattutto in un mo-

mento difficile come questo che stiamo vivendo.

2 - Perché le “Fake News” si diffondono così velocemente?

Queste false notizie hanno un campo di visione molto alto, semplicemente

perché al giorno d’oggi siamo sempre più connessi e queste falsità ci met-

tono ben poco ad arrivare a tutti e a diventare virali, proprio come il virus

in questione.

3 - Come distinguere una notizia vera da una falsa?

Per distinguere in modo corretto una bufala da una notizia vera e attendibi-

le possiamo percorrere molte strade:

- chiedere a una persona fidata più esperta e più competente di noi;

- controllare su siti sicuri;

- aiutarci con semplici domande: Chi? Cosa? Dove? Quando? Perché?

E visto che ne abbiamo parlato tanto, ora vi faccio un esempio di “fake

news”: nel mese di Marzo circolava un messaggio audio sui gruppi di alcuni

social, che invitava ad assumere la vitamina C in varie forme, in quanto

dicevano avesse effetti curativi e preventivi sul coronavirus.

Abbiamo scoperto che è falso, ma intanto la popolazione fra il 12-13 marzo ha comprato un altissimo

numero di integratori …

Stai attento e fatti due o tre domande prima di capire se quello che senti o leggi è vero o falso!

Sara SACCONI

FAKE NEWS SCUOLA RIFLESSIONI E POESIA

CLASSE 2^B Prof.ssa

Rachele MARINELLO

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Quest’ anno un po' strano

Quest’ anno un po’ strano,

è volato via come un aeroplano,

ci ha portato molte insicurezze

e in testa mille tristezze.

Senza giorni felici stiamo,

in casa tra le braccia della mamma restiamo.

Questo virus assai violento e strano,

con il coraggio come arma lo combattiamo.

Insieme come una grande truppa

non ci arrenderemo

e tutti uniti lo annienteremo.

Il senso di questa poesia è di incoraggiare per

questa situazione difficile, sperando di trovare un

mondo migliore per il futuro e per tutti.

Laura BONFANTI

“La scuola mi manca”

La scuola mi manca,

anche se quando ci vado dopo un po' mi stanca.

Stando a casa ho imparato a pensare,

a sognare e ad inventare,

questa situazione ci ha cambiato

e da un lato ci ha anche migliorato.

Mi mancano le mie amiche,

ma dopo tutto ciò saremo ancora più unite,

spero che siano passati i mesi peggiori

e che tra non molto tutto migliori.

Io so che ce la faremo

se distanti ma uniti rimarremo.

Aurora FRARE

LA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO 1 - È stata un’esperienza un po’ dura, ma

l’abbiamo superata insieme e alla fine

dell’anno saremo felici dei progressi tecnolo-

gici che abbiamo fatto.

2 - Io ringrazio gli insegnanti che hanno faticato

tanto per aiutarci durante questo periodo e

spero che l’otto giugno sia l’ultimo giorno in

cui faremo le live, così a settembre potremmo

rivederli dal vivo.

L’Estate e la Scuola

Ecco l’estate, tutti felici

ci possiamo divertire con gli amici,

non importa quanto siamo distanti

perché correremo a passi giganti.

Io stimo gli insegnanti

perché sono forti come dei macigni pesanti,

il loro cuore è fatto d’oro e

ci divertiamo di più insieme a loro.

Appena finisce la scuola

vado in giro con la carriola, oh sì!!!

Io ringrazio i miei compagni

perché hanno dei cuori grandi,

senza di loro non posso vivere,

ma adesso ho finito di scrivere.

GABRIELE VILLA

FINE DELL’ANN0 SCOLASTICO

L’anno scolastico sta per finire, anche se questa fine è un po' strana.

In questi ultimi mesi di scuola passati davanti a uno schermo ad ascoltare le lezioni e a ve-derci tutti come dei piccoli quadratini, ci è mancato qualcosa. Il 21 febbraio, ultimo giorno inatteso di scuola, non sapevamo … ci siamo salutati come un

venerdì qualunque. In questi mesi ho pensato tante volte come era più bello fare le lezioni a scuola, la voce si sentiva

sempre e l’immagine dei compagni e dei professori era chiara e soprattutto potevamo vivere lo stare

insieme.

NEL MONDO CON

LA SCUOLA: il

nostro sguardo

sull’attualità

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Penso che la fine della scuola sarà un po' meno bella del solito.

Non sentiremo la festosa e ultima campanella che annuncia la fine della scuola e noi gioiosi che uscia-

mo di corsa festeggiando. Sarà strano spegnere per l’ultima volta il computer, salutare i proff. e i

compagni con un cenno della mano invece di battersi il cinque dal vivo augurandoci buone vacanze.

Questo anno davvero diverso, ce lo ricorderemo per sempre e anche se tutto è stato distanziato da un

video non dimenticheremo mai la classe che siamo ... E presto ci ritroveremo tutti in terza media.

Isacco MIOTTI

LA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO

Quest’anno è andata così, il primo quadrimestre tutti a dire “basta doma-

ni mi fingo malato, mi sveglio troppo presto, odio la scuola …”. E ora è

come se vediamo il mondo da un'altra prospettiva, da un'altra angolazio-

ne. Siamo tutti cambiati, abbiamo veramente apprezzato e capito quello

che fanno per noi ogni giorno i professori.

È strano fare scuola online a me sinceramente piace abbastanza, però è

tutta un'altra cosa andare a scuola e vedere faccia a faccia i compagni,

salutarli, abbracciarli. È strano dirlo, ma incrocio le dita e spero di tornare

a scuola a settembre.

Qui di seguito riporto due frasi molto significative:

“IN DUE PAROLE POSSO RIASSUMERE TUTTO QUELLO CHE HO IMPARAR-

TO SULLA VITA: VA’ AVANTI”; questa è sicuramente una frase tipica di

questo periodo, ci rialzeremo e ripartiremo tutti come prima, anzi più forti

di prima, dobbiamo solamente aspettare.

“TANTO NON SAREMO MAI COSI LONTANI, PERCHÈ ALLA FINE, SE CI RIFLETTI BENE, SIAMO SOTTO

LO STESSO CIELO”; è una frase bellissima che ti fa pensare, appena l’ho letta sono rimasta stupita,

non so bene come descriverla … sembra che siamo distanzi, ma in realtà viviamo tutti sotto lo stesso

cielo e perciò “UNITI”!

Questa foto trasmette tantissimo, gli infermieri non si vogliono far chiamare “eroi”, ma lo sono!

Marta POLMONARI

LA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO

QUEST’ANNO NON LO DIMENTICHERÒ MAI!

NON CI SARÀ L’ULTIMO GIORNO, NON CI SARÀ LA FELICITÀ SUI NOSTRI VOLTI PER L’INIZIO DELLE

VACANZE, NON CI SARANNO LE LACRIME E GLI ULTIMI SALUTI DEI RAGAZZI DI TERZA, SAREMO IN

CASA A PENSARE A COME SAREBBE STATO.

È STATO PER ME UN ANNO DIFFICILE, DA FEBBRAIO IN POI È STATO COME SE FOSSI SU ALTRO

PIANETA, COME SE FOSSI IN UN’ALTRA GALASSIA.

MI MANCA LA SCUOLA E NON MI SAREI MAI IMMAGINATA DI DIRLO, MI MANCA QUEL CANCELLO AR-

RUGGINITO E MI MANCA IL GRAN CASINO DELL’INTERVALLO, MI MANCA L’ADRENALINA DELLE VERI-

FICHE E MI MANCA SCRIVERE E LEGGERE IN CLASSE.

MI MANCA PERDERE IL PULLMAN E ANDARE A PIEDI CON CARTELLE CHE SEMBRANO SACCHI DI PIE-

TRA, MI MANCA RIDERE CON I COMPAGNI, MI MANCA LA LAVAGNA NERA SPORCA DI GESSO E MI

MANCANO PIÙ DI TUTTO I MIEI AMICI.

NON VEDO L’ORA DI RIVEDERVI A SETTEMBRE!

CIAO E BUONE VACANZE A TUTTI!

SARA SACCONI

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LA SCUOLA: il

nostro sguardo

sull’attualità

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

L’ANNO TRASCORSO

È stata la distanza ad averci uniti!

Oggi è il ventuno Maggio 2020 e non so quando e se rileggerò questo testo. Al futuro ci penseremo

poi; adesso pensiamo alla situazione che stiamo vivendo.

Ormai siamo a casa da metà Febbraio, almeno credo, perché stando in casa non mi sono resa conto

del tempo che passava; le giornate sono tutte uguali e mi sembra che il tempo stia andando lentissi-

mo. Non sono, però, qui per parlare di questo, sono qui per parlare della scuola; so che sembra stra-

no, ma non andare a scuola per dei mesi senza vedere i propri amici non è bello.

I miei amici, per me, sono come una seconda famiglia e me ne sono resa conto solo quando non ho

potuto più rivederli. L’amicizia è un po’ come l’acqua: si capisce il suo vero valore quando viene a

mancare. Certo, noi ci scriviamo ogni giorno, ma non è la stessa cosa vedersi in faccia, da vicino e

non attraverso uno schermo.

Nel primo quadrimestre andava tutto a gonfie vele: si andava a scuola, ci si divertiva con gli amici,

certe volte si scherzava … insomma era tutto perfetto! Poi, ad un certo punto, è stato come se tutto si

fosse bloccato; al telegiornale diedero la notizia che la scuola sarebbe rimasta chiusa per una settima-

na a causa dell’emergenze Covid-19. Ammettiamolo: tutti eravamo contenti che non saremmo andati

a scuola per una settimana perché era come una vacanza extra.

Iniziarono poi a chiudere tutto fino al punto di proibire persino di uscire di casa.

La settimana dopo al telegiornale dissero che per precauzione era meglio che le scuole rimanessero

chiuse un’altra settimana. Qui la felicità diminuì perché non avrei più potuto rivedere i miei amici.

Passò un’altra settimana e decisero di prolungare, di nuovo, la chiusura delle scuole. A quel punto fu

come se si fosse fatta improvvisamente notte; non potevamo più uscire di casa e dovevamo vivere

come dei prigionieri. Anche andare a fare la spesa era diventato un problema.

Iniziammo a fare le live e almeno, anche se tramite uno schermo, ci potevamo vedere. Certo; non è

come andare a scuola perché non è semplice fissare uno schermo per due o tre ore, ma in qualche

modo ce l’abbiamo fatta e le lezioni sono sempre molto interessanti.

Le verifiche e le interrogazioni destano più preoccupazioni ora, perché, oltre a sapere le cose, bisogna

anche sperare di avere una connessione buona.

Molte volte capitava, e capita anche ora, che alcuni ragazzi non riuscissero ad entrare, per vari motivi,

nella videolezione e quindi chi era già dentro aiutava il compagno a risolvere il problema.

Grazie a questa distanza ci siamo uniti sempre più, fino a diventare inseparabili, cosa che quando an-

davamo a scuola non era mai successa. La cosa che mi ha fatto più piacere è stata sicuramente vede-

re come un piccolo gesto, anche solo un consiglio, può rendere felice una persona.

Proprio oggi abbiamo letto una poesia che mi ha colpita particolarmente, che diceva: “La vita per me

non è stata una scala in cristallo. Ho avuto chiodi, schegge, tavole sconnesse e tratti senza

tappeto”. La vita non è mai semplice, ma anche i momenti difficili vanno superati; come questo che

stiamo vivendo noi adesso. Parte di questa scala l’ho salita con i miei compagni e non smetto di sali-

re; insieme siamo caduti e insieme ci siamo rialzati. In futuro non so chi si fermerà o chi continuerà a

salire, ma spero che tutti prenderanno la strada giusta.

In poche parole, questo anno scolastico mi ha aiutata a crescere, soprattutto mentalmente, perché ho

capito che non è quando incontriamo l’angolo buio della scala che dobbiamo arrenderci e smettere di

salire, ma è proprio lì che prendiamo forza e andiamo avanti.

Ho anche capito che tutto è possibile, e lo è ancora di più se ci aiutiamo a vicenda. La scuola a distan-

za sembrava impossibile e invece si è rivelata non solo possibile, ma fantastica! Certo, non è come la

scuola normale, ma certamente è interessante.

Spero che un giorno si possa tornare alla normalità anche se adesso la normalità è questa.

Non vedo l’ora di poter riabbracciare i miei amici e ringraziare i Professori che in questi giorni continuano ad impegnarsi per farci imparare tante nuove cose, anche se a distanza.

Rachele MIGLIOLI

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CLASSE 1^ A - prof.ssa MARTA BRAMATI

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Ciao, Marta del futuro, oggi ti racconto qualcosa del 2020, un anno per me pieno di emozioni e di cambiamen-

ti, soprattutto in ambito scolastico. Non è stato un anno qualunque!

Ora ti racconto com’è andata! Innanzitutto ti devo dire che ho iniziato la prima classe delle scuole me-

die ed ho scelto di andare in un istituto di un comune diverso dal mio, dove ho trovato una scuola me-

ravigliosa. Tutto procedeva molto bene, ma poi a fine febbraio è accaduto qualcosa che ci ha cambia-

to la vita.

Un nuovo virus che gli esperti chiamano COVID-19, partito da una regione della Cina chiamata Wu-

han, ha contagiato dapprima tutta la Lombardia e poi si è diffuso nel resto d’Italia ed in tutto il mon-

do.

Il virus si è diffuso molto rapidamente nel contatto fra le persone e quindi ci ha obbligati a stare lonta-

ni l’uno dall’altro. Addirittura siamo stati isolati in casa per circa tre mesi. Non dimentichiamoci però

che successivamente, per poter uscire, è stato necessario indossare le mascherine, coprendo bocca e

naso; sono molto fastidiose ma se è questa la soluzione va bene!

Durante un fine settimana di fine febbraio quindi è arrivata una email dalla scuola che ci

ha comunicato che a causa del nuovo virus avremmo dovuto smettere di andare a scuola.

Abbiamo iniziato a restare a casa, ovviamente la scuola dopo una settimana ha trovato la soluzio-

ne, cioè le video lezioni online che ci hanno consentito di interagire come se fossimo a scuola. Ci si

sveglia alle 8.30 per iniziare le video lezioni alle 9.00 e si finisce tutto alle 12.00. Poi il pomeriggio è

dedicato ai compiti che ci assegnano; tutto il lavoro svolto è da consegnare tramite delle foto su delle

piattaforme online.

Una cosa positiva delle video lezioni è che almeno si può attivare la fotocamera e quindi posso vedere

i miei compagni e le professoresse.

Attenta, Marta del futuro, però a non pensare che non ci siano i momenti di verifica, le verifiche le

facciamo con la telecamera accesa in modo che le proff. possano controllarci.

Alla fine mi sono trovata a mio agio con le videolezioni. Almeno ho un po’ di compagnia! Nella giorna-

ta trovo anche i momenti per rilassarmi perché, terminati i compiti, gioco un pochino alla playsta-

tion, cucino o aiuto la mia mamma a fare le pulizie e mi dedico anche allo sport. Diciamo che mi di-

verto!

Per mia sfortuna però abbiamo continuato a fare le video lezioni fino alla fine della scuo-

la, quando invece avrei preferito salutare personalmente i miei compagni.

Spero che si ritorni a scuola a settembre perché non vorrei più stare in casa, ho voglia di uscire e sta-

re con i miei amici.

Ok! Penso di aver finito di raccontarti le novità del 2020. Spero che tu stia bene.

Ti mando un forte abbraccio e tanti baci, a presto.

Marta CALDARARO

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IL FIGLIOL PRODIGO Voleva solo che tornassi

testo e lettura di Adriana Bagnoli

www.youtube.com

https://m.youtube.com/watch?

v=Btukdg1AQt0&feature=youtu.be

La prof.ssa Pinuccia Cereda ci ha anche fatto

un dono molto gradito che non potevamo non condividere con i nostri lettori. Non perdetevi il “LINK” qui sotto a cura della nuora Adria-

na, attrice. Grazie Pinuccia, grazie, Adriana

per questo pensiero!

Da prof.ssa Pinuccia CEREDA Il mio saluto

Carissimi ragazzi, colleghi, collaboratori scolastici.

Giunti quasi alla fine di questo anno scolastico così

insolito, in una situazione che ci ha costretto a mo-

dificare la nostra vita e a fare i conti con un impre-

visto che nessuno avrebbe potuto anche solo im-

maginare, sento il desiderio di salutare tutti.

Vi assicuro che, soprattutto in questi ultimi mesi ho

pensato a voi, alle vostre fatiche, alle domande che

inevitabilmente ci hanno assaliti, spesso senza tro-

vare risposte adeguate.

Credo sia importante custodire queste domande di

significato che la realtà in cui ci siamo trovati ci ha

ridestato, perché tutto possa essere un’occasione

di crescita e di maturazione personale.

Ai ragazzi auguro di cuore una buona conclusione

di questo periodo di studi e a tutti di far tesoro di

quello che questo “strano periodo” ci ha lasciato e

ci lascerà.

Un saluto affettuoso a tutti e spero in un arriveder-

ci a presto.

Pinuccia Cereda

Come precisato nel n. 1 del SALTINI TIME 31 marzo 2020, pag. 36, Toshio Nakaijma, professore di educa-zione musicale e teatrale all'Università di Yokohama venne da noi nel 2009 e 2010 per incontri sulla musica

dal vivo negli spettacoli della scuola italiana. Ci siamo sempre tenuti in contatto. Dato che il Giappone sta at-

traversando una fase difficile per il COVID 19, gli abbia-mo scritto perché desideravamo avere sue notizie. Come avete potuto leggere ama la musica classica italiana, il coro e, come noi, ha difficoltà con le lezioni on line.

Prof.ssa Biancamaria Cereda

E MAIL DAL GIAPPONE

Da: "nakajima-toshio-

A: "Biancamaria Cereda"

cereda@biancamaria...

Data: Mon, 27 Apr 2020 03:40:15 +0000

Oggetto: Re: Speriamo per te tutto bene

Carissimi Biancamaria e Pino,

come state?

Grazie per il significativo messaggio.

Mi sono tranquillizzato un po’ sulla vostra situazio-

ne che ha superato la più grave crisi.

Da me, insomma, non ha contagiato nessuno fra i

miei parenti, amici e studenti per fortuna. Ma le

condizioni degli ospedali si sono aggravate.

Questi giorni sono combattente contro il sistema

on-line con cui dobbiamo fare le lezioni universita-

rie. Mi fa piangere.

Divento uno schiavo della tecnologia che creò

l’uomo.

Ma diamo un senso con cui ci divertiremo per al-

cuni piccoli avvenimenti quotidiani.

Salutami vostra zia. Quando ci vedremo, ascolte-

remo la sua Ave Maria affettuosa. [la mia zia canta nel coro di Agrate Brianza]

Ci sentiamo!

Ciao!

Toshio

Dai nostri whatsapp

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FUMETTO I FRATELLI LUMIERE di Omar AHRRAR e Anahi OGGIONI 3^C

PER UN PUGNO DI FRANCHI –1—Un giorno a casa Lumiére -”Ragazzi venite giù a bere un tè! Arri-

viamo papà. 2 - Potreste farmi un favore? Mi prestate dei soldi? È fuori discussione, papà. 3 - Io e

mio fratello ci sudiamo i soldi e tu ce li prendi quasi tutti. 4 - ma io sono il vostro papà! Per favore,

ragazzi miei! 5 - senza fumetto. 6 - NO. 7 - mumble, mumble...IDEA. 8 - friulì friulà CLAK CLAK.

9- Rolll rollll 1 2 3 CLAK CLAK. 10 - sono Picco!

Durante l’anno abbiamo avuto l’occasione di scoprire alcune interessanti informazioni sulla storia del Cinema e sulla vita dei fratelli Lumiére. Questo sito è stato davvero utile! https://www.cinescuola.it/lumiere/ Abbiamo così scoperto che il padre dei famosissimi fratelli Lumiére, Antoine, ne ha combinate di tutti i colori: si è indebitato, ha scialacquato il denaro guadagnato dai figli e non è mai stato in grado di gestire il proprio patrimo-

nio. Per fortuna, e anche per meriti personali, i due fratelli sono riusciti comunque a passare alla storia! Per sorri-dere un po’, ci è venuta l’idea di realizzare un fumetto, che proponiamo qui. Omar ANRRAR e Anahi OGGIONI 3^C— Prof.ssa Marta Bramati

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

11 - mumble … cosa faccio con questi soldi? Mum 12 - PAV .. OroPP. 13 - PAVIMENTI E ALTRO 14 - ho sempre sognato di avere un nuovo pavimento, potrei averne uno fatto d’oro?

15 - certo signore, scelga pure il modello WOW. 16—senza fumetto.

17- sono tutti molto belli, ma credo che prenderò il numero 66. Ora che ci penso, cosa altro potrei prendere con i miei soldi ... 18 - UMM. 19 - pavimenti e altro. 20—senza fumetto. 20 - Forse ho trovato, è arrivato il momento di fare il padre. 21- fine

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

UN FUMETTO per raccontare GABRIELE D’ANNUNZIO a cura di Leonardo SURIANO con Tommaso BOMPIERI,

Francesco MORANDI e Matteo ROSSI 3^C

FUMETTI 2^C e 3^C-prof.ssa Patrizia MOTTA

6 e 9 Agosto, PER NON DIMENTICARE, scopri o

ricorda il radiologo giapponese TAKASHI Paolo NAGAI

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Io, Montesquieu, nacqui in Francia.

Tutti mi conoscono perché sono il

fondatore dell’idea della separazio-

ne dei poteri.

Fui un filosofo e pensatore politico.

ILLUMINISTI a cura di Federica PESSINA 2^C

Io invece sono Voltaire, collaborai insieme a

Diderot alla creazione della prima Enciclopedia.

Molti mi conoscono per le mie idee sulla tolleran-

za; il governo non deve costringere i cittadini a

seguire idee alle quali non credono. Ritengo che il

sovrano deve essere illuminato e guidato dalla

ragione.

MONTESQUIEU

VOLTAIRE

Io mi chiamo Rousseau, sono stato filosofo e

musicista. Nacqui in Svizzera e tutti mi conosco-

no per l'idea sull'egualitarismo democratico. So-

no convinto che tutti i cittadini nascono liberi e

uguali e sono tutti uguali di fronte alla legge.

ROUSSEAU

Ciao! Mi chiamo Denis Diderot e

sono stato un filosofo e un enciclopedista.

Collaborai con D'Alambert e scrissi insieme a lui

molte voci dell'Enciclopedia dedicata

all'arte, ai mestieri e alla scienza.

Cesare BECCARIA

Io sono Cesare Beccaria, scrissi il trattato “Dei

delitti e delle pene”. Molti mi ritengono uno

degli illuministi più importanti e mi considera-

no il padre fondatore della criminologia.

DIDEROT

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RIFLESSIONI IN TERZA A - prof.ssa Marta BRAMATI

“Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti”: così recita la Dichiarazio-

ne universale dei diritti dell’uomo approvata il 10 Dicembre del 1948. In questo documento ven-

gono garantiti a ogni uomo i propri diritti fondamentali, umani e civili. Da allora sono passati più

di 70 anni e molti passi sono stati compiuti, ma ancora ne devono essere fatti.

In molti Paesi del mondo, i bambini sono sfruttati violando tutti i loro diritti perché non sono nel-

le condizioni di poter scegliere. Ritengo questa situazione disumana e ingiusta. Nessun bambino

dovrebbe essere costretto a scegliere tra la scuola che rappresenta il futuro e la necessità di lavo-

rare per mangiare.

I diritti dell’infanzia sono riportati nella Convenzione approvata dall’ONU nel 1989, proprio allo

scopo di tutelare il bambino, il ragazzo fino ai 18 anni.

Nella realtà di tutti i giorni, e in molte zone del mondo e dell’Italia stessa, tali diritti non vengono

rispettati, basti pensare ai crimini perpetrati dalla Mafia.

Nell’articolo 4 della Dichiarazione universale dei diritti umani viene stabilito

che: ”Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o servitù; la schiavitù e la

tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma”. Purtroppo, ancora oggi tale schiavitù

esiste, sotto forma di traffico di esseri umani, sfruttamento del lavoro per debiti, sfruttamento

dei bambini, sfruttamento sessuale e lavori domestici forzati.

Un altro diritto è la parità di genere. I casi di cronaca sono pieni di episodi terribili di cui le don-

ne sono vittime, soprattutto a causa di mariti o compagni violenti.

Nei Paesi civili le violenze e le umiliazioni sono minori rispetto ai Paesi in cui le donne vengono tratta-

te quasi come animali. In alcuni Paesi in via di sviluppo vi è ancora una mentalità razzista.

La Repubblica italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia a

livello sociale dove si costruisce la sua personalità. Tutti i cittadini hanno parità sociale e sono uguali

davanti alla legge, senza distinzione di sesso. La Repubblica, non solo riconosce l’uguaglianza tra

l’uomo e la donna, ma deve rimuovere gli ostacoli che impediscono alle donne di partecipare attiva-

mente alla vita sociale, economica e politica del Paese.

Gli anziani rappresentano un patrimonio della società, non solo perché in loro s’identifica la memoria

culturale di una popolazione, ma anche perché costituiscono una risorsa umana attiva, un contributo

di energie e di esperienze di cui la società può valersi. Gli anziani hanno diritto all’assistenza non solo

da parte dello Stato, ma anche da parte dei propri figli. Se penso ai miei quattro nonni, la mia testa

si riempie di ricordi, come quando mio nonno Mario mi accompagnava alle partite di calcio, oppure

quando mia nonna Grazia mi prepara squisiti pranzetti.

Fondamentali sono anche i diritti dei malati. Una legge che ha cambiato profondamente la vita dei

malati mentali è la legge Basaglia, approvata il 13 Maggio del 1978 che impose la chiusura dei mani-

comi. Non subito la società fu pronta ad accogliere i malati, ma in seguito furono create strutture di

accoglienza più adeguate a supportare i malati mentali più gravi.

...

Un altro diritto fondamentale riguarda i diritti dei disabili, diritti di chi ha una disabilità evidente, ma

anche di chi ha una patologia psichica. I diritti dei disabili vanno rispettati nell’approccio sociale quoti-

diano, fin dai primi anni di vita. La nostra società deve favorire la loro interazione, eliminando i pre-

giudizi e le barriere architettoniche che limitano la loro mobilità.

Una tematica che riguarda tutti noi è il fenomeno del razzismo. Quando sentiamo questa parola ci

sembra tutto così lontano, in realtà il razzismo può essere anche nella nostra classe quando allonta-

niamo o deridiamo un compagno per l’appartenenza a una religione diversa, a una cultura diversa,

che comporta spesso anche un modo di vestire e di cucinare diverso dal nostro. L’odore delle spezie

pervade i loro vestiti e la loro pelle. Forse anche loro nei nostri confronti sentono profumi, odori diver-

si? Dobbiamo imparare a superare i pregiudizi e ad andare oltre per poter conoscere chi ci sta vicino

pur provenendo da luoghi lontani.

Un altro diritto fondamentale è il diritto alla vita. Oggi la maggioranza delle condanne capitali sono

state eseguite in Cina, Iran, Arabia Saudita, Iraq ed Egitto. La Cina rimane il maggior esecutore al

mondo. Tuttavia, più di 2/3 dei Paesi al mondo hanno abolito la pena capitale per legge o nella prati-

ca.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

La pena di morte viola il diritto alla vita e non ha effetto deterrente.

Amnesty International si oppone alla pena di morte, ritenendola crudele,

disumana e degradante. Un'altra organizzazione che combatte la pena di

morte è:” Nessuno tocchi Caino”, una lega internazionale di cittadini e

parlamentari per l’abolizione della pena di morte nel mondo.

L’articolo 27 della Costituzione italiana contiene i principi fondamentali

dell’ordinamento penale italiano; dichiara che l’imputato non è considerato

colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in

trattamenti solo punitivi, ma devono tendere alla rieducazione del condan-

nato. Non è ammessa la pena di morte.

L’Italia ripudia la pena di morte ed è stata promotrice di azioni internazionali finalizzate a esten-

dere in altri Paesi tale rifiuto.

Riflettendo su ognuno di questi diritti posso dire che non sempre sono stati raggiunti gli obiettivi

prefissati. Il rispetto dei diritti umani deve essere perseguito costantemente, c’è ancora molto da

fare e dobbiamo continuare a lottare per arrivare a raggiungerli per tutti.

Federico GUAGLIUMI

Il tema dei diritti umani è fondamentale. Nel mondo molte persone non godono appieno dei diritti

che spetterebbero loro e vengono sfruttate o maltrattate.

Per quanto riguarda i minori, molti vengono impiegati in lavori pesanti, ad esempio in miniere,

altri nel settore tessile, mentre altri addirittura come soldati.

I bambini dovrebbero crescere “come bambini”, ricevere un’istruzione, divertirsi e giocare senza

dover pensare a lavorare. Fortunatamente esistono delle organizzazioni internazionali che inter-

vengono a loro tutela.

Anche Papa Francesco, il 12 giugno 2013, in occasione della giornata mondiale contro il lavoro mino-

rile, ha lanciato il suo appello alla comunità internazionale, chiedendo che tutti i bambini possano vive-

re serenamente i loro diritti.

E le donne? nei Paesi in via di sviluppo, in Medio Oriente e anche in Ameri-

ca Latina vivono una pesante condizione di inferiorità. Non hanno diritto

all’istruzione e sono tenute ai margini del mondo del lavoro; sono anche e-

scluse dalla vita politica oppure vi partecipano in modo ridotto.

Anche nelle società più sviluppate le donne non godono pari opportunità. Nel

mondo del lavoro, a parità di studio e attività, lo stipendio è spesso inferiore.

Ci sono poi le spose bambine: nel mondo interessano 60 milioni di mino-

renni.

Troppo elevata è poi la violenza domestica nel mondo. In Italia 2220 donne sono state assassinate tra

il 2000 e il 2012. In questi mesi “chiusi in casa” ogni tre giorni c’è stato un femminicidio! È inaccettabi-

le! La “Carta dei diritti dell’Unione Europea” esprime la parità tra uomini e donne in tutti i campi, come

nell’articolo 37 della Costituzione Italiana.

Non possiamo dimenticare gli anziani. Devono essere accuditi, curati e vivere con dignità. Sono molto

importanti per la società di oggi, dato che sono una risorsa su cui si può fare sempre affidamento.

Il rapporto giovani-anziani è di grande valore per entrambi. Può capitare che in una coppia uno dei

due possa rimanere vedovo e quindi socializzare con i nipoti o con ragazzi e giovani può farli sentire

meno soli e non dimentichiamo la ricchezza della loro testimonianza per bambini e ragazzi.

Voglio ricordare anche i diritti del malato in particolare dei malati mentali i cui diritti, secondo Franco

Basaglia, all’interno dei manicomi venivano violati, infatti sosteneva che “Un malato di mente entra

nel manicomio come persona per diventare una cosa”.

Per i disabili ci sono le barriere architettoniche che bloccano molti percorsi alle loro carrozzine.

Ci sono poi i casi di malasanità quando muori per negligenza durante un intervento, per scarsa igiene

negli ospedali o nelle strutture di primo soccorso.

La piaga del razzismo è ancora dilagante. Dobbiamo eliminare i pregiudizi e imparare ad accettare gli

altri. Più di cinquanta Paesi hanno ancora in vigore la pena di morte, come la Cina e gli Stati Uniti.

Amnesty InternAtional e Nessuno tocchi Caino lottano per eliminarla. In Italia è abolita con l’articolo 27

della nostra Costituzione. Anche se siamo nel 2020 le persone purtroppo si sentono ancora in diritto di

violare i diritti altrui ...

Ogni violazione deve essere debellato al più presto per far vivere una vita più serena alle persone in

tutto il mondo.

Filippo DEHÒ

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Quanto sono importanti i diritti umani? Quanto valgono nella nostra vita e come sarebbe il mondo

senza di loro?

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, in particolare l’articolo 4, dice che nessun indivi-

duo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù.

In alcuni Paesi del mondo, i bambini vengono sfruttati, vengono costretti a lavorare, vengono

strappati alle loro famiglie per andare in guerra e non viene offerta loro la possibilità di ricevere

un’istruzione e un’infanzia su cui basare le fondamenta del proprio futuro, basi che ci fanno so-

gnare; questi bambini, non hanno prospettive, non hanno sogni e vengono sempre tenuti con la

testa bassa a pensare solo a cosa è stato loro imposto.

Donne maltrattate, senza diritti …

Ma che vita è? È possibile fare tutto questo a un essere umano? Si può non dare la possibilità di

vivere una vita normale?

“Spose bambine” soprattutto in India e in generale in Asia; vengono costrette a sposarsi e a vol-

te ad avere figli anche se minorenni. Un argomento da non trascurare.

Dignità, indipendenza e partecipazione sono invece le parole chiave dei diritti degli anziani.

… Gli anziani costituiscono il 22,3% della popolazione in tutta Italia e tra qualche anno la percen-

tuale sarà ancora più alta.

Gli anziani hanno il diritto all’informazione e al consenso informato, per esempio delle cure che

devono intraprendere o per delle scelte importanti da fare.

Ci sono poi i malati di mente che prima della legge Basaglia, erano costrette a rimanere dentro ai

manicomi o ospedali psichiatrici per far sì che non potessero creare scompiglio e malcontento tra i

cittadini.

...

Se i manicomi e gli ospedali psichiatrici, avessero avuto dei medici specializzati, un

luogo adatto a loro e delle eccellenti cure, sarebbero potute migliorare nel corso del

tempo e magari ritornare alla vita normale di tutti i giorni …

Fortunatamente, Franco Basaglia, fece approvare dal Parlamento italiano la legge n.

180 con cui fu stabilita la chiusura totale dei manicomi e degli ospedali psichiatrici in

Italia.

Anche i disabili sono spesso stati privati dei loro diritti, come i malati di mente. …

Se invece ad ogni disabile si dà la possibilità di avere una persona sempre accanto

che li possa aiutare e che possa fare il possibile per farli integrare al meglio nella società, allora questa

sarebbe la strada giusta.

Anche il razzismo purtroppo è ancora molto frequente …

Uno tra i maggiori esponenti della lotta alla discriminazione razziale è Martin Luther King, e per questo

fu ucciso. …

Abbiamo tutti molte cose in comune e se esteriormente siamo tutti diversi, dentro ognuno di noi ci deve

essere l’amore reciproco verso l’altro e non ha senso parlare di razza, semmai di etnìe.

Infine, affrontando la tematica della vita sottolineo: è un diritto e nessuno deve

permettersi di decidere di togliere la vita a qualcun altro …

L’articolo 27 della Costituzione italiana dice che la responsabilità penale è perso-

nale e che l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.

Le pene inoltre, non possono consistere in trattamenti contrari al senso di uma-

nità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Infatti, non ha senso togliere la vita a una persona che al contrario dovrebbe

riflettere sui propri errori; in Italia appunto, la pena di morte è stata abolita, così

da poter in qualche modo far diventare la funzione dei riformatori e delle carceri,

una possibilità di migliorare.

In conclusione, i diritti umani sono fondamentali per l’uomo e dobbiamo tenerceli molto stretti.

Angelica Villa

Il nuovo ponte di Genova 28 aprile 2020 varo dell’ultima campata del nuovo ponte di Genova: l’opera si è illuminata col trico-

lore. Il nuovo ponte, su progetto donato dall’architetto genovese Renzo PIANO, si erge sul

torrente Polvecera e prende il posto del ponte Morandi, crollato il 14 agosto 2018, provocando

43 vittime; ora sta arrivando a compimento. Il viadotto sarà inaugurato a luglio.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

“La pena di morte è sbagliata e chi sostiene il contrario pensa che questa possa distogliere i criminali

dal commettere reati”: questa frase si sente spesso, formulata in modi diversi ma con lo stesso con-

cetto di base. Sempre lo stesso pensiero ripetuto, o almeno è l’unico pensiero che ho sempre sentito

dire.

2 dicembre 1993. Pablo Escobar, noto narcotrafficante, viene ucciso dagli agenti della DEA. La gente

festeggia.

2 maggio 2011. Osama bin Laden viene ucciso dal governo americano (non ha avuto neppure un

processo). La gente festeggia.

Oggi, gli stessi che hanno festeggiato o che semplicemente sono rimasti indifferenti a questi due e-

venti, quando hanno appreso la notizia hanno pensato all’omicidio o alla giustizia?

In quanti oggi sostengono il diritto alla vita e vedendo o studiando eventi del genere difendono il

condannato? Se vogliamo fare giustizia dobbiamo essere onesti, almeno con noi stessi, o non pos-

siamo decidere se sia giusto mandare in carcere un individuo. Se noi non siamo sinceri, come pos-

siamo chiamare altri disonesti?

Una persona deve essere punita se commette un errore, ovviamente, e, in base alla gravità

dell’errore si decide la punizione. La pena di morte, però, è sbagliata perché è una vendetta contro

chi ha commesso un crimine grave, ma questa vendetta non migliorerà la situazione, non riporterà

in vita nessuno, non cancellerà tutta la rabbia che si presenta di fronte a un’ingiustizia. Questo è il

problema della pena di morte, eppure non conosco nessuno che la consideri come vendetta masche-

rata da un processo: chi è contrario alla pena di morte sostiene la propria tesi attraverso argomen-

tazioni corrette ma, in fin dei conti, non le traduce in un reale rispetto dei principi espressi.

Il tema è complesso perché un individuo che subisce un’ingiustizia può cercare vendetta, ma non

deve fare allo Stato una richiesta simile.

Ciò che si deve fare per sostenere concretamente e quotidianamente il diritto alla vita e alla riabilita-

zione è cercare di placare la sete di vendetta per attuare la reale giustizia, quella che lo Stato do-

vrebbe impersonare.

Claudia CAVALLÈ

La pena di morte è stata per secoli la naturale punizione per omicidi e reati particolarmente seri contro

la società: era considerata una giusta punizione per una colpa grave e doveva servire da esempio per

chi avesse l’intenzione di compiere simili delitti.

Tuttavia, a mano a mano che la società passava dall’essere una società autoritaria ad una società con il

riconoscimento di diritti, dove i cittadini cessavano di essere governati da un monarca assoluto o da un

tiranno, ma erano rappresentati da persone da loro elette, cominciarono a sorgere dei dubbi sulla legit-

timità di tale punizione.

Nel 1764 il noto giurista e letterato Cesare Beccaria, nel trattato Dei delitti e delle pene, con-

dannò la pena di morte e la tortura, reputandole addirittura inutili ai fini di proteggere la so-

cietà dai criminali.

Oggi, la maggior parte dei Paesi democratici ha per fortuna abolito la pena di morte reputandola una

vera ingiustizia contro il diritto alla vita, purtroppo in molti Paesi democratici e non essa è ancora in

vigore.

Personalmente sono contraria alla pena di morte per molteplici ragioni: la prima è sicuramente non uc-

cidere (quinto comandamento nella Bibbia), ripetendo la stessa colpa commessa da un criminale e met-

tendosi sul suo stesso piano. Inoltre, penso che spesso il rischio di condannare a morte un innocente

sia molto elevato e questo è molto più grave di qualsiasi reato. Infine, ritengo che la funzione della

giustizia non sia quella di punire, ma quella di recuperare chi ha sbagliato: le carceri sono state create

non al fine di punire i detenuti, ma per recuperarli, farli riflettere su quello che hanno fatto, in modo

tale che un giorno possano essere persone più mature, coscienziose e migliori.

Molte sono le carceri, che tentano di fare progetti innovativi per i loro detenuti, quali l’ippoterapia, inse-

rirli nel mondo del lavoro, pregare, consentire la pratica di sport collettivi (calcio, basket, baseball …),

incentivare lo studio, e così via. Di certo questo non vuol dire che queste persone devono essere tratta-

te come se non avessero fatto niente: il carcere è pur sempre un luogo

punitivo, che priva le persone della loro libertà.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Questo “percorso” che i detenuti fanno nelle carceri è tuttavia un percorso di formazione, che loro

si terranno dentro tutta la vita, che li avrà fatti diventare persone diverse, dopo essere usciti da

questi luoghi di detenzione.

In conclusione, la pena di morte è un metodo punitivo assolutamente sbagliato, perché ognuno ha

il diritto di vivere e i Paesi che ancora oggi ricorrono a questo metodo si dimostrano certamente

irrispettosi dei diritti umani.

Angelica VILLA

Credo che il diritto alla vita sia uno dei più significativi per ogni uomo, per questo motivo io sono

contro la pena di morte.

In epoca moderna il primo Stato che la abolì fu il  Granducato di Toscana nel 1786. Nel XIX secolo

fu abolita dalla  Repubblica Romana  nel 1849, dal  Venezuela nel 1863, da  San Marino nel 1865  e

dal Regno d'Italia  nel 1889; fu però reintrodotta, nel 1925, solo per attentati contro il  Duce  e con-

tro il Re, poi per gravi reati comuni dal  1930, per essere, dopo alterne vicende, definitivamente

abolita dalla Costituzione repubblicana  nel 1948.

Negli ultimi decenni molti Stati l'hanno abolita. 

Amnesty International distingue quattro categorie di Stati.

-In 58 Stati al mondo la pena di morte è ancora prevista dal codice penale ed utilizzata.

-28 Stati mantengono la pena di morte anche per reati comuni, ma di fatto non ne hanno fatto

uso per almeno 10 anni e non hanno intenzione di ricorrervi.

-105 Stati l'hanno abolita completamente.

-In 7 Stati è in vigore ma solo limitatamente a reati commessi in situazioni eccezionali, ad esem-

pio in tempo di guerra.

Sono convinta che noi, per avere il diritto di giudicare qualcuno che ha commesso un reato, dob-

biamo capire che condannare a morte un criminale non è un comportamento adatto ad una popo-

lazione civile, dato che commettere un’azione del genere non potrà rendere noi delle persone mi-

gliori.

Inoltre penso che, qualsiasi sia il reato commesso da una persona, non sia compito degli altri de-

cidere di poterla privare di un diritto fondamentale come la vita, anche se il reato commesso è

grave.

Nonostante questo, ci sono invece persone che pensano che la pena di morte sia una punizione

giusta per chi, a sua volta, si è permesso di commettere un reato del genere e che quindi sia giu-

stificata. Inoltre, le persone che sostengono questa idea, sono convinte che la pena di morte ser-

va anche come esempio, in modo da dissuadere altri dal commettere lo stesso errore a causa del-

la paura di una punizione simile, come se fosse un deterrente.

Quest’ultimo fatto, però, è discutibile dato che attualmente le percentuali di omicidi sono maggiori

nei Paesi che la mantengono rispetto a quelli che l’anno abolita.

Quindi io sono fermamente convinta che ognuno, pur avendo commesso un grande reato, abbia il

diritto di vivere. Sono contraria alla pena di morte.

Sara ZAFFINO

Il 23 maggio si è celebrata la Giornata Nazionale della legalità, data dell’anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta. L’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, accogliendo la proposta di Maria Falcone, Presidente della Fondazione intitolata a suo fratello Giovanni, di dedicare questa giornata a tutti coloro che con abnega-zione e grande senso del dovere, si sono prodigati nella difficile gestione dell’emergenza sanitaria.

Un collegamento ideale tra il sacrificio delle donne e degli uomini che per servire lo Stato hanno perso la vita per mano mafiosa con il coraggio e l’impegno dei tantissimi volontari, delle Forze di Polizia statali e locali e di tutti coloro che sono stati in prima linea sia nel soccorso e nella cura, sia nelle azioni di contra-

sto e di contenimento del virus, è stato il modo migliore per far rivivere l’eredità morale e il messaggio di speranza che ci ha lasciato Giovanni Falcone e con lui Paolo Borsellino del cui assassinio celebreremo l’anniversario il 19 luglio. Un gesto simbolico: un lenzuolo bianco alle finestre e un minuto di silenzio alle 17.57, in memoria delle

vittime della strage di Capaci e di via D’Amelio. Un segno di ringraziamento per chi tutti i giorni combatte la mafia e contrasta il virus.

(dal messaggio del 22/5 u.s. del sindaco Simone Sironi, papà di Emma, 2^C, ai cittadini di Agrate Brianza)

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

FESTA della LIBERAZIONE

PROGRAMMA DELLA COMMEMORAZIONE

nel 75° ANNIVERSARIO della LIBERAZIONE, organizzato dal COMUNE di Vimercate, ANPI Vimercate e la sezione Alpini di Vimercate

Ore 10.00 - deposizione della corona al monumento di Piazzale

Martiri Vimercatesi alla presenza del Sindaco e del Presidente

della Sezione ANPI di Vimercate.

IN DIRETTA sulla pagina FACEBOOK del Comune

Ore 15.00 - #BELLACIAOINOGNICASA

Flashmob promosso da ANPI:

ci troveremo tutti sui balconi di casa facendo riecheggiare le note di

Bella ciao, canzone simbolo della Resistenza

Sul sito internet del Comune: discorsi commemorativi del Sindaco e

del Presidente Anpi Vimercate.

Sul canale YouTube del Museo MUST: video per ricordare la Liberazio-

ne a Vimercate.

#IoRestoaCasa | LA CITTADINANZA È INVITATA AD ESPORRE LA BANDIERA TRICOLORE

LETTERE

ALL’ANPI DI

VIMERCATE

“Non era giusto

attendere passivamente

mentre giovani di altri paesi

combattevano e morivano per

la nostra libertà".

Carlo Levati

Partendo da questa

affermazione del partigiano Carlo Levati,

gli alunni della classe 2^A Don Zeno Saltini di Vimercate, accogliendo

l’invito della Prof.ssa Paola Martino, hanno ri-

flettuto sul valore e la grandezza della LIBERTÀ comparando il difficile

momento vissuto da Carlo con il pur difficile

momento attuale. “Come i partigiani si so-

no sentiti LIBERI di sa-crificarsi per il bene di tutti i loro compatrioti,

così oggi molti volontari, uomini e donne di ogni

ceto ed età, LIBERAMEN-TE hanno scelto di porre la propria vita al servizio

dei più bisognosi per LIBERARLI, con la forza

dell’amore, da un nemi-co invisibile e subdolo”.

Alunni 2^A Don Zeno Saltini

di Vimercate

Alle pagine seguenti LETTERE INDIVIDUALI

degli ALUNNI della CLASSE 2^A Prof.ssa Paola MARTINO … Caro Carlo Levati, ...

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

In questi giorni stiamo vivendo in modo un po’ surreale e spesso si sente parlare al telegiornale

di guerra anche se di fatto non c’è nessuno che combatte per le strade.

Ci hanno chiesto di restare chiusi in casa, di rinunciare a molto di ciò che facevamo prima, so-

prattutto alla libertà di muoversi e di frequentare altre persone.

Siamo allo stesso tempo prigionieri e combattenti, proprio come lo sono stati i partigiani. Com-

battiamo di nascosto dentro le nostre case e rinunciamo alla nostra libertà per aiutare tutti a

recuperare la stessa libertà nel più breve tempo possibile.

Ho capito che la libertà è un qualcosa che non si deve dare per scontato e che ci può essere

sottratta molto facilmente, senza preavviso: non possiamo più muoverci e non siamo più liberi

di frequentare chi vogliamo anche se di fatto non abbiamo fatto niente di strano o di male.

Restando chiusa in casa, ho capito che esiste però un altro tipo di libertà, a cui prima non ave-

vo dato molta importanza e ho capito che la libertà non coincide solo con il potersi muovere.

Ad esempio, a scuola non ti potevi alzare dal banco per circa sei ore, ma in quei momenti e in

quella situazione ero più libera di quanto lo sono ora che posso girare per casa quando e quanto

voglio. La libertà maggiore l’ho conosciuta ora che non mi posso muovere autonomamente per-

ché ho imparato ad apprezzare quelle ore in cui, leggendo un libro, vivi, grazie alle storie degli

altri e alla tua immaginazione, avventure che nella vita reale, nella mia vita di prima, non avevo

mai provato. Mi sono trovata così in un campo a correre tutto il giorno, dove voglio, quando

voglio e se lo voglio. La mancanza di libertà fisica mi ha regalato una libertà più grande, quella

della mente e dell’immaginazione che, in una vita piena di pensieri e preoccupazioni, appunta-

menti, scadenze, corsi da rispettare, difficilmente ci ricordavamo di impiegare. Insomma, la Li-

bertà è quella che ci circonda tutti i giorni anche se, a volte, non la vediamo proprio perché sia-

mo troppo impegnati a cercarla.

Bignotti Sophia 2^A Don Zeno Saltini Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto

vale quando inizia veramente a mancare.

“Il segreto della felicità è la libertà e il segreto

della libertà è il coraggio” (Tucidide).

Queste sono due piccole frasi che rappresentano

il significato di libertà. Ma la libertà ha un signifi-

cato? Per me no. Libertà, come Pace, come Guer-

ra, non è una parola come tutte le altre. Non è

una parola che ha un semplice significato scritto

sul dizionario. Essa racchiude un messaggio molto

più profondo. La gente ritiene che Libertà signifi-

chi poter fare ciò che si vuole ma personalmente

non la penso così.

Penso, infatti, come afferma un famoso aforisma,

che libertà voglia dire poter fare ciò che è bene e

che è giusto. Con questa riflessione voglio ricor-

dare che la migliore libertà è essere sé stessi.

Calandra Lorenzo 2^A Don Zeno Saltini

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

Libertà vuol dire poter compiere le proprie scelte

da soli senza che qualcuno decida per noi.

Capita, ad esempio, in molti Paesi che chi coman-

da (il re o un dittatore) prenda tutte le decisioni

per il popolo, negando ogni forma di libertà e de-

mocrazia. Questo non è giusto. Libertà è anche

uscire dal carcere dopo molti anni per tornare a

vivere una vita migliore ma, soprattutto, libertà è

essere liberi da ogni forma di schiavitù.

Castro Espinoza Sanders 2^A Don Zeno Saltini

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

La libertà è qualcosa che tutti noi abbiamo e che nessuno ci può togliere, a parte noi stessi!

La libertà è come una persona che ogni tanto decidi di tirare fuori da quella scatolina, quella scatolina

che tieni lì, dentro le tasca della tua felpa o dei tuoi pantaloni, con una piccola targhetta con scritto

sopra "libertà". Quando decidi di aprirla, come per magia, quella persona si presenta davanti a te e

delicatamente ti toglie quella maschera che avevi dovuto indossare per apparire bello e interessante

al resto del mondo. La libertà, dunque, ti toglie un peso enorme, facendoti sentire e capire chi sei e,

soprattutto, che tu sei unico e insostituibile. La libertà è la persona che quando hai un problema, una

oppressione, una paura ti sostiene e ti aiuta ad abbatterla. Libertà è anche quella persona che, quan-

do ne hai bisogno, ti porta in un altro mondo per farti sentire meglio. È la tua opportunità di cambiare

la vita e anche quella degli altri.

Non importa dove sei, se sei in prigione o costretto a stare a casa, puoi sempre essere libero!

De Luca Matilda 2^A Don Zeno Saltini

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

Per me la LIBERTÀ è una di quelle cose indispen-

sabili che offre la facoltà di pensiero, di giudicare

e di agire secondo le proprie idee, convinzioni e

le proprie scelte, che devono comunque rispetta-

re la libertà degli altri.

A volte, però, la LIBERTÀ viene ostacolata e, in

alcuni casi, del tutto tolta, come quando non si

possono esprimere le proprie idee politiche, non

si ha la possibilità di riunirsi per le celebrazioni

religiose o quando si discriminano persone di al-

tra provenienza geografica.

Fortunatamente, noi viviamo e facciamo parte di

una società in cui tutti abbiamo gli stessi diritti e

dove anche i diritti delle donne sono al pari di

quelli dell’uomo. È giusto affermare, però, che

ancora molte cose devono essere migliorate o

evitate. A mio parere, infatti, tutti e dico tutti,

hanno il diritto di agire liberamente purché non

violino le leggi dello Stato e non limitino la libertà

delle altre persone.

Sfortunatamente, nella vita sarà capitato a tutti

noi di dover sperimentare la mancanza di libertà

come in questo momento. Siamo ora costretti a

rimanere a casa, isolati da tutti gli altri e senza

poter fare le cose che amiamo fare: andare a

scuola, fare sport, giocare con gli amici, fare e-

scursioni e viaggi o andare al ristorante e al cine-

ma.

Voglio proporre ora una citazione da me scelta:

“Bisogna sempre avere il coraggio delle proprie

idee e non temere le conseguenze perché l’uomo

è libero solo quando può esprimere il proprio

pensiero senza piegarsi ai condizionamenti”.

Si tratta di una riflessione di Charlie Chaplin, at-

tore, comico, regista, compositore e produttore

cinematografico britannico, vissuto tra la fine

dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Ho

scelto questa citazione perché fa riferimento a

due cose che sono importanti: avere coraggio e

non avere paura.

La nostra libertà è stata ottenuta grazie a tantis-

simi uomini e donne che hanno combattuto con

coraggio e senza aver paura delle conseguenze.

Esempio significativo per noi sono stati i partigia-

ni a cui dobbiamo molte delle nostre libertà.

Riassumendo, la LIBERTÀ è un bene prezioso per

l’uomo in quanto gli permette di vivere esprimen-

do pensieri, talento, idee, giudizi.

Permette, infine, di rappresentare il proprio modo

di agire facendo riferimento alla propria volontà e

alle proprie scelte, senza farsi condizionare dalle

altre persone e dai loro pensieri.

De Simone Lorenzo 2^A Don Zeno Saltini

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

La libertà, per me, è un valore molto impor-

tante e fondamentale per tutti gli uomini.

Credo che chi vive in libertà è più in armonia

con sé stesso e con il mondo che lo circonda.

Purtroppo, non è sempre stato così e ancora

oggi in alcuni Paesi non si possono vivere in

serenità le decisioni prese autonomamente.

La libertà è il bene più prezioso.

La libertà ci offre la possibilità di fare le no-

stre scelte, magari sbagliando, ma ci per-

mette di esprimere le nostre idee. Spesso

consideriamo ciò come un diritto acquisito da

tempo e non gli diamo la giusta importanza;

non riflettiamo su quante persone hanno

combattuto fino a perdere la vita per Lei.

In questo periodo la nostra libertà, anche se

a fin di bene, è stata limitata negli sposta-

menti e nella possibilità di incontrare i nostri

amici. Capisco, quindi, quanto possa essere

stato duro, per le persone che hanno vissuto

il periodo della guerra, non potersi incontrare

o aver paura di uscire di casa. La libertà può

assumere diversi volti: libertà di pensiero,

idee, opinione, religiosa, spirituale, d’azione.

Tutte queste forme di libertà devono, però,

essere utilizzate al meglio in modo che su di

esse si possa esprimere soltanto un giudizio

costruttivo.

Nella mia ricetta per vivere una vita libera

servono anche altri ingredienti: amore, verità

e giustizia.

Frizza Rebecca 2^A Don Zeno Saltini

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà.

Grazie!

Libertà è poter essere quello che si vuole

senza togliere la libertà agli altri.

È poter fare scelte e saperle portare a ter-

mine. È la possibilità di esprimere le pro-

prie opinioni rispettando quelle degli altri

perché come io sono libero anche gli altri

hanno il diritto di esserlo. La libertà è un

bene prezioso che tutti dovrebbero avere.

Io stimo molto i partigiani perché hanno

avuto il coraggio di combattere per la no-

stra libertà, rischiando la propria vita.

Penso che la migliore libertà è essere se

stessi senza paura del giudizio altrui.

Sapere cosa è giusto e sbagliato e agire di

conseguenza perché, quando conosci te

stesso, nessuno può obbligarti ad andare

contro la tua natura.

Gnesutta Oliver 2^A Don Zeno Saltini

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

Partiamo dal presupposto che essere liberi di fare tantissime cose è un’opportunità bellissima

che, purtroppo, molte persone non hanno avuto e non hanno ancora. Per me essere liberi signifi-

ca vivere un sogno a occhi aperti, godersi la vita con i suoi pregi e con i suoi difetti senza essere

mai criticati e senza, però, fare del male agli altri. La libertà è qualcosa che ti completa e senza di

essa la vita sarebbe insignificante.

Mancini Melissa 2^A Don Zeno Saltini

Caro Ugo Forno,

ho appreso la Tua triste storia, perché morire a

dodici anni è davvero atroce, nonostante Tu sia

morto da eroe per difendere un ponte a Roma.

Si dice che tu sia stato l’ultimo partigiano a mo-

rire in guerra a Roma.

Sacrificare la propria vita per donarla agli altri,

credo sia il più alto atto di altruismo che si possa

mai compiere e dimostri in pieno il valore della

dedizione per la libertà.

Che bella parola: libertà! Ne conosciamo il vero

significato? Sappiamo cosa vuol dire essere libe-

ri? Cercando nel dizionario la definizione è la se-

guente: “Condizione di chi può agire senza co-

strizioni di qualsiasi genere” e cercando nella

nostra Costituzione, l’articolo 13 cita: “La libertà

personale è inviolabile”.

Di conseguenza, senza libertà noi non potremmo

vivere la nostra esistenza ed è così che abbiamo

fatto fino ad ora. In fondo, anche se non proprio

completamente, negli ultimi tempi, abbiamo

provato sulla nostra pelle cosa significhi avere

minore libertà: non siamo più potuti uscire di

casa per incontrare i nostri parenti e amici, non

siamo più potuti andare a scuola, in palestra, al

parco… Sicuramente rispetto alla privazione del-

la libertà imposta da dittatori, guerre o altre a-

trocità, noi possiamo certamente sentirci più

fortunati, perché in fin dei conti abbiamo tutte le

comodità nelle nostre case e, grazie alle nuove

tecnologie, possiamo rimanere in contatto con il

resto del mondo. Riflettendo in modo più appro-

fondito, penso che ognuno possa considerarsi

libero anche solo lasciando spazio ai propri pen-

sieri, aprendo la propria mente e il cuore.

Mio nonno mi ripete sempre una frase di Martin

Luther King, dicendo che prima di compiere

qualsiasi azione, devo sempre ricordarmi che “la

mia libertà finisce dove inizia quella di un altro”:

ecco il grande limite! Ma forse più che un limite,

si tratta di uno stimolo: sono incoraggiata a ri-

flettere sempre, perché compiendo una determi-

nata azione, potremmo limitare un altro o peg-

gio ferire qualcuno che a sua volta, potrebbe

fare la stessa cosa, anche nei nostri confronti…

Insomma, se usata male, la libertà può anche

fare paura! Certo, il timore più grande rimane

quello di perderla!

Miccheli Allegra 2^A Don Zeno Saltini

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

La libertà, per me, è la cosa più preziosa che

abbiamo, perché ci permette di fare quello che

vogliamo, ma purtroppo non è infinita. Prima o

poi si incontrano degli ostacoli che, per me so-

no le regole. In effetti, credo che a nessuno

piaccia sentirsi dire cosa bisogna fare, ma la

vita è così. Io mi ritengo molto fortunata da

questo punto di vista. Ho la libertà di scegliere

ciò che voglio essere: posso decidere di essere

una ragazza buona o cattiva ma, sono consape-

vole, che ogni scelta avrà la sua conseguenza.

Un’altra cosa che apprezzo è la libertà di poter-

mi vestire come voglio senza essere giudicata.

La libertà, però, può diventare il tuo peggiore

nemico in situazioni delicate e particolari. Per

questo, bisogna stare molto attenti e farne

buon uso.

Morezzi Monica 2^A Don Zeno Saltini

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

Per me la libertà rappresenta il poter essere ciò

che si vuole, il non avere divieti, l’essere accet-

tato per quel che si è senza avere paura di rice-

vere giudizi negativi dagli altri.

Per me la Libertà, come parola intesa con il suo

pieno significato, in questo mondo, è molto

difficile da impiegare, ma ciò non è impossibile.

Pensare che a molte persone la libertà è stata

tolta mi rende triste. Essere liberi significa di-

vertirsi, non avere rimpianti, essere felici e non

avere bisogno dell'approvazione di qualcuno.

Tutto questo, però, sempre nel rispetto

dell’altrui libertà.

Nascimbene Elisa 2^A Don Zeno Saltini

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

Per me la libertà è potermi vestire da ma-

schiaccio senza aver timore dei commenti al-

trui. Libertà è non essere criticata eccessiva-

mente per le mie scelte (per quanto possano

essere discutibili). Libertà è poter vivere in una

comunità disponibile e aperta nei confronti del-

le credenze e culture altrui. Libertà è essere

ciò che si è, ponendosi giusti limiti ma non fil-

tri!

Papa Matilde 2^A Don Zeno Saltini

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

Libertà è potersi sentire a proprio agio ovun-

que, poter vivere senza regole.

Essere libero è una sensazione che, oltre a

partire dalla mente, parte dal cuore.

Mi riferisco al fatto che, probabilmente, per

poter tornare a vivere serenamente nel pae-

se che amavi hai dovuto attraversare confi-

ni, tante altre città e superare mille difficol-

tà. Per me, libertà è sentirmi a casa anche

in un posto sconosciuto.

Quello che hai fatto per il nostro futuro è

stato un gesto di grande coraggio e te ne

sono molto grato. Ti sei sacrificato e hai

combattuto per la tua libertà e per quella

della tua patria. Grazie ancora.

Riva Stefano 2^A Don Zeno Saltini

Caro Carlo Levati,

hai combattuto per la nostra libertà. Grazie!

Libertà per me è decidere in autonomia di fare

quello che preferisco, di dire quello che penso,

senza timore. Libertà è anche leggere e ascol-

tare la mia musica preferita.

Non essere liberi vuol dire non essere felici.

In questi ultimi due mesi, sto sperimentando su

me stesso una forma di "non Libertà" e, infatti,

desidero che torni tutto alla normalità.

Mi sono reso conto di quanto sia importante

vivere nei nostri Paesi, grandi o piccoli che sia-

no, dove i nostri "bisnonni" si sono sacrificati

per contribuire a creare un mondo migliore per

le generazioni di oggi e per quelle future.

Zandonà Loris 2^A Don Zeno Saltini

IL 25 APRILE PER NOI classe 2^C della “Don Zeno Saltini” - prof.ssa Patrizia MOTTA

Il 25 aprile è una commemorazione molto importante per noi italiani perché si festeggia la fine di una

guerra sanguinosa e di una dittatura feroce. Questa giornata ci ricorda anche di onorare tutte le per-

sone che hanno combattuto, spesso pagando con la vita, per conquistare ed affermare la libertà e la

democrazia in cui viviamo, che va difesa con le nostre scelte quotidiane.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

dai nostri whatsapp

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

25 aprile 1945 – 25 aprile 2020 CLAS-SE 3^C prof.ssa Patrizia MOTTA

75° anniversario della Liberazione

Nonostante siano già passati 75 anni dalla liberazione

dell’Italia dall’occupazione nazifascista e molte persone pen-

sino che ormai sia una cosa distaccata dal mondo di oggi,

che si dovrebbe trovare solo nei libri di storia, siamo convinti

ora più che mai che sia davvero importante (per quello che ci

è concesso, vista l'emergenza causata dall'epidemia di coro-

navirus) celebrare la Festa della Liberazione.

Il 25 aprile del 1945 è una data fondamentale nella storia del

nostro Paese: l'Italia veniva liberata dal nazifascismo grazie

al faticoso impegno di migliaia di partigiani e volontari che

hanno rischiato la propria vita, spesso perdendola, purtrop-

po, per rendere migliore la nostra. Sembra ancora di sentire

la voce di Sandro Pertini alla testa del comando partigiano

che liberò Milano proclamare: “Cittadini, lavoratori! Sciopero

generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fasci-

sta, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle

nostre officine”. Il 25 aprile è stato il culmine di quel movimento chiamato Resistenza e con la

liberazione l’Italia ha fatto un enorme passo avanti per avvicinarsi alla

proclamazione della Repubblica e alla nascita della Costituzione.

L’immagine che abbiamo creato raffigura la liberazione di Milano, con mi-

gliaia di persone in festa. In alto, al posto del cielo grigio originale della

foto si vedono le frecce tricolori come simbolo del fortissimo legame e del

debito che abbiamo con i nostri antenati e di cui spesso ci dimentichiamo.

In questo periodo così difficile è importante ricordare i valori che ci hanno

trasmesso, quali il coraggio, la determinazione e la forza di volontà, per

ottenere quella libertà conquistata a caro prezzo. Festeggiamo insieme il

25 aprile, data che ha segnato una delle pagine più significative della sto-

ria del nostro paese e che tuttora ci infonde fiducia e speranza, ricordan-

doci di non arrenderci di fronte alle difficoltà.

Dedichiamo queste immagini da noi elaborate a chi ha combattuto nella Resistenza, dando il

proprio contributo alla pace e alla libertà. La nostra cultura si basa sulla conoscenza del passa-

to: ragionare sul significato del 25 aprile 1945 vuol dire riflettere sulla storia italiana e sui tra-

guardi raggiunti.

La nostra cultura si basa sulla memoria, sul rispetto di tutti, sulla lotta alle ingiustizie e alle

persecuzioni in ogni parte del mondo. Con orgoglio ricordiamo il sacrificio dei Partigiani, mante-

niamo viva nella memoria la loro impronta.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Oggi, in questo anniversario del 25 aprile, chiusi nelle nostre case, nei nostri cuori un unico

battito: uniti supereremo tutte le avversità.

Gli alunni della classe 3^C della “Don Zeno Saltini”(I.C. Don Milani - Vimercate)

Il disegno è stato realizzato da Claudia VACCARI 3^C per il 25 aprile ed è un omaggio alla LIBERAZIONE: la rosa dentro la campana di vetro rappresenta l'Italia,

le catene rappresentano il Nazismo e il Fascismo da cui ci siamo liberati, per questo alcuni anelli sono rotti.

Dai nostri whatsapp

1° Maggio e 2 Giugno

Articolo 1 - Costituzione Italiana

«L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appar-

tiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.»

L'articolo 1 fissa in modo solenne il risultato del referendum del 2 giugno

1946: l'Italia è una repubblica.

“Io credo nel popolo italiano, popolo generoso, laborioso, non chiede che un

lavoro, una casa, di poter curare la salute dei suoi cari, non chiede quindi il paradiso in terra, chiede

quel che dovrebbe avere ogni popolo.”

Sandro PERTINI

7° Presidente Repubblica Italiana

Vogliamo il salario, vogliamo il lavoro, viva il grande sciopero, viva la giustizia.

Giuseppe DI VITTORIO, 12 anni

Poi Deputato Assemblea Costituente della Repubblica Italiana

Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere e dalla sommossa…

Filippo Tommaso MARINETTI

Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penna e matite, strumen-

ti di libertà.

Ikbal MASIK 12 anni

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

UN PROGETTO SULLA RESISTENZA che coinvolse tutta la SALTINI - 1995

Tutto iniziò quando il signor Natale Sala dell’ANPI di Vimercate ci propose la realizza-zione di uno spettacolo teatrale sulla Resistenza in occasione del 50° della LIBERAZIO-

NE. I professori per le vacanze estive 1994 ci diedero un elenco dei libri presenti nelle biblioteche del nostro Distretto Scolastico 60 adatti a noi e anche per i genitori e un

elenco di film sulla Resistenza. All’inizio dell’anno scolastico 1994/1995 gli alunni, ma anche genitori, bidelli, insegnanti, portarono i risultati delle letture e delle e ricerche svolte, corredate di recensioni, passi scelti, idee, testi, poesie … e poi ogni classe sele-

zionò ciò che preferiva. Gli insegnanti hanno poi cucito e ricucito i copioni che imposta-vamo noi ragazzi di terza. Abbiamo continuato con lo studio dalla resistenza fisica in

Educazione Fisica e Scienze, abbiamo approfondito il periodo storico, le realtà geografi-che coinvolte e attive in vario modo: i Martiri Vimercatesi, gli scugnizzi che liberarono Napoli, Kesserling che massacrò la popolazione dell’area di Marzabotto, due ragazzi

della Rosa Bianca fucilati perché non volevano uccidere persone inermi tra cui donne e bambini … abbiamo letto, intervistato, scritto, ascoltato testimonianze, drammatizzato

… Alla festa della Domenica Insieme allestimmo una mostra con tutto il patrimonio raccolto e realizzato. Gli insegnanti divisero i compiti per classi: ognuna aveva un com-pito preciso, intanto ci guidavano nella preparazione dello spettacolo con l’aiuto

dell’esperto Roberto Anglisani e preparavano il viaggio di istruzione per tutta la scuola: 204 alunni! prendevano accordi con il Comune di Vimercate, di Marzabotto, con le

scuole, ci iscrivevano alla Rassegna Un palcoscenico per i ragazzi, al festival della Città di Vimercate, prendevano accordi con l’ANPI, acquistavano tute, costumi, adattavano

ciò che c’era nella nostra costumeria, preparavamo con loro canti, tarantelle napoleta-ne, il ballo del bughi bughi e organizzavano il Viaggio di Istruzione a Marzabotto, al Parco Montesole, a Misa, … sentivano gli alberghi della zona che ci dovevano ospitare e

andarono anche in perlustrazione; rappresentammo per i parenti dei Martiri Vimercate-si, per i sopravvissuti di Marzabotto, per tutta la cittadinanza di Vimercate, al San Fe-

dele, partecipammo al Concorso indetto dalla regione Lombardia … Un esperienza uni-ca ed emozionante per tutti.

(tratto dalla presentazione di Lorena Magni, Martina Mozzo, Olmo Radaelli 3^B, Manuela La Bella e Davide

Scarparo, 3^C con il contributo di Sandro De Sarro, 3^C; dattiloscritto da Barbara Valtolina, 1^B, dall’organizzazione e dal fascicolo realizzato con la collega Marina Brunelli) Biancamaria Cereda

Scena resistenza fisica - classe seconda B

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Scena I nazisti entrano nella chiesa di Marzabotto—classi terze

Scena Boves — classe seconda A

Scena la Resistenza a Napoli—classe seconda C

Noi insieme al pubblico

Scena La nuova Genesi dei potenti—classi prime Piazza Castellana Città per gioco Vimercate

Scena Scarpette rosse/lager— classi prima B e terza C

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI

I ragazzi leggono, interpretano, osservano i luoghi reali del loro spettacolo “RESISTENZA PER NON DIMENTICARE” mentre visitano il

PARCO STORICO DI MONTE SOLE.

IL SILENZIO è interrotto solo dai nostri passi ed è totale quando, a turno, qualcuno interpreta lì, un

passaggio, una battuta dello spettacolo o un gruppo rappresen-

ta, come nella fotografia qui ac-canto, la scena nella chiesa dell’eccidio; foto sopra, in alto a sinistra. preside “storico” della Sal-

tini, Gaspare Merendino, con un gruppo, a destra, prof.ssa Gabriel-la Guidi con un altro gruppo.

Il Parco Storico di Monte Sole ricopre quasi interamente l’area coinvolta nell’eccidio di Monte Sole del 1944, quando la violenza nazifa-scista portò in queste terre la morte

per centinaia di inermi civili, anziani, donne e bambini. Proprio per mante-nere viva la memoria di questa storia drammatica, delle vicende della Bri-gata Partigiana Stella Rossa, delle distruzioni apportate dalla guerra, nel 1989, con la L.R. 19, è stata isti-

tuita questa Area Protetta, il cui prin-cipale obiettivo, oltre alla tutela e valorizzazione del patrimonio am-bientale, è la diffusione di una cultu-ra di pace rivolta soprattutto alle

giovani generazioni. Il Parco copre un’area di circa 6.300 ettari compre-

sa nel territorio dei Comuni di Marza-botto, Monzuno e Grizzana Morandi.

Intervista ai partigiani

della

STELLA ROSSA

Al tavolo

anche il nostro Preside

Scena Attacco hangar Arcore— classe seconda A

Il presidente dell’ANPI di Vimercate, signor Natale Sala, con la moglie, sorella di Iginio Rota, caduto all’attacco dell’hangar di Arcore, assistono insieme ai parenti dei Martiri Vimercatesi al nostro spettacolo alla rassegna

Un palcoscenico per i ragazzi

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Dopo lo spettacolo a

Marzabotto grande

commozione nei so-

pravvissuti che ci han-

no raccontato la loro

storia e scambio di sa-

luti e doni con loro e

le autorità anche da

parte del Comune di

Vimercate a cura di

ragazzi e Preside.

MILANO 5 MAGGIO 2020

Ci ha lasciati il nostro storico Preside, professor Gaspare MERENDINO che ci ha guidati e

accompagnati dal 1985 al 1995, colonna fondante della scuola Don Zeno Saltini di Oreno.

Ricordi indelebili in molti di noi. Anni di lavoro intenso, di ricerca, di attenzione a chi cre-

sce, progettazioni per innovare la scuola, convivialità della tavola dove ci si sentiva a casa,

viaggi di studio con lui e i nostri ragazzi, il 40° della Costituzione, spettacoli … che bella

scuola di vita!

Insegnanti, collaboratori scolastici, genitori, comunità vimercatese tutta insieme a quanti

lo hanno conosciuto e soprattutto ex alunni, ora diventati magari genitori, lo ricordano co-

me un grande maestro per professionalità e umanità.

La Saltini tutta, di ieri e di oggi, commossa ringrazia

Sul n. 1 i ragazzi hanno ricordato i Martiri Vimercatesi e in questo secondo numero hanno scritto lettere di ringra-ziamento a Carlo Levati e a Ugo Forno per la loro Resi-stenza.

Ricordiamo anche, per il Lecchese, Giancarlo Puecher, che non imbracciò mai le armi per non far male a nessu-no, il che non lo salvò dalla fucilazione.

E ancora: i 7 Fratelli Cervi che presero attivamente parte

alla Resistenza e, fatti prigionieri, furono torturati e poi fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.

Tra i militari italiani, insigniti della medaglia d’oro al va-lor militare, ricordiamo Teresio Olivelli, uno dei capi delle Fiamme Verdi che animarono la Resistenza nel Brescia-no, morto nel lager sotto i colpi di un kapò per difendere

un altro prigioniero cui aveva fatto scudo con il suo corpo

e Alfonso CASATI, per la sua attività durante la Resi-

stenza. A Corinaldo, un Sacrario e un cippo ricorda-

no il suo sacrificio e quello dei suoi uomini.

Tra i politici, dopo il presidente Sandro Pertini e il depu-tato costituente, Giuseppe Di Vittorio, ecco una donna, Tina Anselmi, una politica e partigiana italiana, prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repub-

blica Italiana.

(da Wikipedia)

“Quando si dice la verità non bisogna dolersi di

averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci

aiuta ad essere coraggiosi.”

Aldo MORO

“L’importanza non è stabilire se uno ha paura

o meno, è saper convivere con la propria paura

e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il

coraggio è questo, altrimenti non è più corag-

gio, ma incoscienza.”

Giovanni FALCONE

“Se la gioventù le negherà il consenso, anche

l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come

un incubo.”

“La paura è umana,

ma combattetela con

il coraggio.”

Paolo BORSELLINO

Dai nostri whatsapp

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Guardando … OLTRE I NOSTRI LIMITI

Anno 2018/19 - Primo Murales alla Saltini, piano corso B "Io a colori", realizzato dalle classi 2^ e 3^.

Docenti Ilaria D'Atri, Stefano Brambilla, Domenico Levato, Tatiana Marangon, educatrice Silvia Gradogna

I MURALES sono rappresentazioni pittoriche che creano un effetto di grande immediatezza visiva grazie

alla semplicità del tratto e alla vivacità dei colori. Nella nostra scuola sempre tappezzata ogni anno dei

disegni e dei dipinti di tutti i ragazzi della scuola è diventato facile immaginare di dipingere le pareti.

Certo ignoravamo di giungere dove siamo arrivati. Solo il COVID - 19 si è permesso di interrompere il

lavoro dei nostri ragazzi, ma non demordiamo e prima o poi, entrando alla Saltini, sarete avvolti da co-

lonne e da un murales che creerà un tutt’uno con il nostro giardinetto interno, opera di altri ragazzi,

oggi genitori. Scendiamo però nei dettagli progettuali.

Il laboratorio didattico di “Murales” mira all’apprendimento di abilità e conoscenze artistiche, attivando

una modalità stimolante e puntando all’incremento di un atteggiamento positivo nei confronti non solo

del progetto, ma soprattutto degli spazi in cui lo stesso si svolge, promuovendo il rispetto verso l’altro

da sé e il dialogo interpersonale, favorendo il potenziamento delle attitudini artistico-manuali. Lavorare

direttamente sulla struttura, sulle pareti della scuola intensifica, fa proprio, il senso di appartenenza.

Il valore aggiunto è la partecipazione di alunni di prima, seconda, terza che insieme collaborarono e

collaborano per la realizzazione di un’opera che migliora l’estetica di uno spazio (spazio-scuola), identi-

ficandone al contempo la propria identità.

ATTIVITÀ PREVISTE - e in parte realizzate - a partire dall’anno scolastico 2018/2019

Prima fase. 1 - Presentazione teorica in cui si sensibilizzano gli alunni alla tematica specifica del Mu-

rales con dei focus di approfondimento sulla storia di questa particolare tecnica, sui contesti trasversali

in cui essa è stata utilizzata, sul valore civico che tale medium può rappresentare e sull’evoluzione del-

la tecnica stessa nei XX-XXI secoli. 2 - Realizzazione di bozzetti, dato un tema, da parte di tutti gli a-

lunni delle classi terze. 3 - Individuazione dello spazio idoneo. 4- Scelta del bozzetto. 5- Preparazione

del muro (sfondo). 6 - Ingrandimento del disegno sul muro. 7 - Realizzazione del murales, colorazione,

dettagli, rifinitura.

MURALES: arte per ripensare sé stessi? arte per adolescenti? arte per rivestire di cultura la scuola?

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

MURALES: QUANDO GLI ARTISTI AMANO I RAGAZZI E LA SCUOLA

Il "Progetto Murales" è un progetto importante per la Don Zeno Saltini che ha sempre valorizzato tut-

te le discipline. È organizzato dagli insegnanti di arte. Prevede fasi ben articolate, come si è scritto.

Il tema viene proposto dagli insegnanti di arte e di sostegno/arte.

Comprende la realizzazione del disegno-progetto da parte di TUTTI gli alunni della scuola.

Tutti possono contribuire a migliorare esteticamente la propria scuola grazie alle idee di tutti e di cia-

scuno.

La realizzazione del murales da parte di tutti gli alunni avviene a piccoli gruppi.

Fino ad ora hanno lavorato principalmente le classi 2^ e 3^, sebbene con il nuovo murales volevamo

coinvolgere anche le classi 1^.

Gli obiettivi che si perseguono sono molti: collaborazione, senso di appartenenza, socializzazione, cura

del materiale, sviluppo di abilità grafiche e pittoriche, le stesse del laboratorio artistico.

ANNO 2018/19: Realizzazione del Primo Murales alla Saltini, al piano del corso B (come da imma-

gine alla pagina precedente); tema "Io a colori", realizzato dalle classi 2^ e 3^.

Noi insegnanti di Arte, Ilaria D'Atri, Stefano Brambilla, Tatiana Marangon dopo un lungo confronto a

distanza, armati di e mail, whatsapp, telefono, … abbiamo selezionato alcune fotografie del secondo

murales, una per ogni classe, e tre fotografie panoramiche di cui l’ultima frontale. Purtroppo il mura-

les è rimasto incompiuto perché abbiamo dovuto sospendere i lavori il 21 febbraio u.s.

Speriamo nell’anno prossimo!!! Ci mancava proprio poco. Per motivi organizzativi di orario non hanno

potuto lavorare le classi 2^A e 2^E e provvederanno appena possibile a completare il secondo mura-

les dal titolo COME VORREI LA MIA SCUOLA. Abbiamo pensato di inviare al nostro giornalino Saltini

Time le fotografie riportate qui sotto e alle pagini seguenti, sperando di far cosa gradita.

C’è un pensiero da scrivere su due fogli bianchi della fotografia frontale, l’ultima della serie.

Aspettiamo i vostri pensieri sulla scuola che desiderate: fateci sognare un mondo a colori e un li-

bro tutto da riempire.

Anno 2019/2020— Secondo Murales, piano corso B, "Come vorrei la mia scuola", realizzazione delle classi 2^e 3^.

Docenti Ilaria D'Atri, Stefano Brambilla, Tatiana Marangon

3^A

3^B

ARTISTI ALL’OPERA

3^A in basso a sinistra

3^B in basso a destra

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

ARTISTI ALL’OPERA

3^C in alto a sinistra

3^D in alto a destra

2^B in basso a sinistra

2^C in basso al centro

2^D in basso a destra

3^C 3^D

2^B

2^C

2^D

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Due panoramiche

dipinta

di nero

scrivere

Anno 2020 - Gennaio e Febbraio - Progetto TERZO Murales, "Il mondo della natura" a cura di ogni alunno

Anno 2020 - 2021— Realizzazione Murales atrio e colonne ingresso, "Il mondo della natura", classi 1^, 2^e 3^.

Docenti Ilaria D'Atri, Stefano Brambilla, Domenico Levato, Tatiana Marangon, educatrice Silvia Gradogna

Il progetto e la realizzazione del Murales è diventato una specie di concorso: il vincitore ha la soddisfa-

zione di vedere realizzato, come avvenuto per i due murales precedenti, nella propria scuola, il Murales

del proprio disegno.

Nei mesi di gennaio e febbraio u.s. tutti i ragazzi della sede Saltini, ossia 304 alunni, hanno realizzato

un disegno il cui tema è il mondo della natura. Tra i lavori prodotti nel secondo quadrimestre, fatta la

scelta, si sarebbe iniziato il lavoro che avrebbe coinvolto le ex colleghe Biancamaria Cereda e Gabriella

Guidi. Dobbiamo ormai rimandare tutto al prossimo anno.

ANNO 2020/2021 - L’anno prossimo si realizzeranno i tre MURALES dal titolo il mondo della natu-

ra:1 su una parete dell’ingresso e 2 sulle colonne.

Come per il secondo Murales incompiuto di questa’anno vi offriamo sul Saltini Time 12 tra i dipinti sele-

zionati tra quelli di tutti i ragazzi della Saltini, alle pagine seguenti: ogni ragazzo di ogni classe come

precisato - ha creato il proprio disegno. Ogni ragazzo ha contribuito con la propria idea.

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Noi insegnanti li abbiamo trovati bellissimi! I nostri preadolescenti-adolescenti ci sorprendono sempre!

Prof.ssa Ilaria D’Atri

PER LA REALIZZAZIONE DEI MURALES IL MONDO DELLA NATURA-INGRESSO SEDE SALTINI

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

ARTE E IMMAGINE: I DISEGNI DEI NOSTRI ALUNNI

Proff. Ilaria D’ATRI, Stefano BRAMBILLA, Domenico LEVATO

Introduzione

Un giornalino quest’anno sempre più ricco di immagini …

I nostri ragazzi hanno scritto con immagini e colori e se è vero che l’arte aiuta la memoria, accende e

dà speranza, cura il dolore, aiuta a ri-trovarsi, migliora la conoscenza di sé, dona riequilibrio, aiuta la

crescita, migliora l’apprezzamento... ecco spiegato il perché delle opere che gli insegnanti-artisti della

nostra sede hanno scelto con grande fatica tra i lavori

di tutti i nostri 304 allievi delle classi 1^ A, B, C, D, E, 2^ A, B, C, D, E, 3^A, B, C, D.

In questa nostra rubrica artistica vi proponiamo alcuni disegni realizzati dagli alunni di tutte le

classi, durante il periodo di didattica a distanza. La qualità dei lavori, creati con tecniche molto diverse, rivela come i ragazzi siano riusciti a superare le difficoltà della situazione.

Proff. Ilaria D’ATRI, Stefano BRAMBILLA, Domenico LEVATO

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Due precisazioni dagli esperti sull’arte.

1 - L’arte aiuta la crescita: ci rende incerti perché,

anche se non lo ammettiamo, spesso non capiamo l’opera che ci sta di fronte, e questa mancata com-prensione può portare noia o persino fastidio, ma “è quando troviamo punti di contatto con ciò che ci è estra-neo che riusciamo a crescere”. 2 - L’arte migliora l’apprezzamento: il quotidiano fa perdere il senso della bellezza di ciò che abbiamo.

Osservare un’opera aiuta a cambiare la prospettiva della

realtà e rompe l’abitudine. “L’arte ci spoglia della corazza e ci salva dall’indifferenza che riserviamo a ciò che ci sta intorno. Recuperando la sensibilità guardiamo le stesse cose con occhi nuovi”. (da siviaggia.it/wanderlust/arte-fa-bene-lo-dice-la-scienza/164820/)

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

E ORA … VIA LIBERA A ... libri letti e consigliati, racconti, dialoghi, l’angolo letterario, film

quadri narrati, giochi da tavolo e in giardino, ricordi Domenica

Insieme, link da non perdere ... Storie, libri, film,

Teatro, musica per voi

OLGA DI CARTA—IL VIAGGIO STRAORDINARIO

Autrice: Elisabetta GNONE

Titolo: Olga di carta - Il viaggio straordinario

Casa editrice: Salani

TRAMA

Nel paesino francese di Balicò vive Olga Papel, un’esile ragazzina capace di raccontare bellissime sto-

rie che affascinano tutti, dai più grandi ai più piccoli, e che Olga dice di aver vissuto personalmente.

Un giorno, per consolare l’amico Bruco, che era stato preso in giro da alcuni ragazzi, la giovane Papel

inizia a raccontare una nuova storia.

Olga è una bambina fatta di carta che vive a Montebabà, che un giorno decide di partire alla ricerca

della maga Ausolia per chiederle di diventare una bambina in carne ed ossa.

La bambina attraversa il bosco, dove incontra un tasso parlante e un uomo, chia-

mato Venditore di Tracce, che le dà una mappa per raggiungere la maga.

Prosegue il viaggio con Melo, un ragazzo che vive su una mongolfiera, e poi con Ik,

un bambino che fa la spola tra un villaggio vicino al Polo Nord e la sua città con una

barca a remi, portando doni ai bambini.

Sbarcata sulla terraferma, Olga viene ingannata da una misteriosa principessa a

cavallo di un fenicottero, che la abbandona su una spiaggia deserta.

La bambina viene ritrovata da un circo, il Miomagnifico Spettacolo, nel quale si esi-

biscono una donna volante, una cuoca cieca lanciatrice di coltelli, un omino a molla

parlante e un orso che vorrebbe essere sarto.

Olga si fa poi traghettare da un coniglio barcaiolo sull’isola della maga

Ausolia, che le chiede di rinunciare alla propria identità per diventare

una bambina in carne ed ossa. Olga però si sente già felice grazie agli

amici che ha incontrato nel suo viaggio e alle numerose esperienze

che l’hanno arricchita e decide di rimanere per sempre così com’è: una

bambina di carta.

COMMENTO Questo libro mi è piaciuto molto perché la storia raccontata da Olga,

oltre a essere avventurosa, nasconde, a mio parere, un significato pro-

fondo: tutti, almeno una volta nella vita, sentiamo il desiderio di “andare dalla maga Ausolia” per di-

ventare qualcun altro, pur non avendone veramente bisogno, perché tutti siamo unici e ogni nostro

difetto è compensato da un nostro pregio.

Mattia FANTINI

LIBRI LETTI IN 1^E - prof.ssa Roberta SOMMARIVA

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI

Storie, libri, film,

teatro, musica per voi

Autore: Luigi GARLANDO

Titolo: Quando la luna ero io

CASA EDITRICE: Solferino

TRAMA

Questo libro narra lo sbarco sulla luna e questo evento viene racconta-

to da una famiglia che vive nel paesino di Sant’Elia del Fuoco, dove

nella casa solitaria di nome Bruciata, in cima alla collina, si trovano la

bisnonna Regina, la nonna Rebecca e la nipotina Libera. La mamma di

Libera abita a Liverpool e fa parte di una band, quindi vive lontano.

Sulla Bruciata incombe una maledizione: ogni vent’anni un uomo muo-

QUANDO LA LUNA ERO IO

La nonna Rebecca ex-astrofisica desidera che tutta Sant’Elia assista allo sbarco sulla luna nel Lu-

glio del 1969, ma Don Fulgenzio la ostacola a causa della maledizione, delle credenze popolari e

perché quel giorno sarà il giorno del patrono.

Nonna Rebecca non si arrende ed insieme a Libera e i suoi tre amici riesce nell’impresa!

Libera e i suoi tre amici fanno un gioco interpretando i tre astronauti e la luna. Liti-

gano su chi di loro sia più importante, per poi capire che la squadra è la cosa più

essenziale.

Per Libera sbarcare sulla luna ha un significato importante: se l’uomo può sbarcare

sulla luna allora tutto diventa possibile, anche che la sua mamma possa far ritorno.

Lo sbarco sulla luna spezzerà il maleficio, il giorno in cui Neil Armstrong e Buzz Al-

drin toccano il suolo lunare, la bisnonna Regina purtroppo muore.

In ogni caso un piccolo passo per l’uomo, un grande sogno per una bambina.

COMMMENTO PERSONALE Il libro mi è piaciuto molto; è stato molto intrigante ed avvincente!

È riuscito a trasmettermi le emozioni dei personaggi perché mi è sembrato di essere dentro il li-

bro. Inoltre è molto interessante, perché racconta un fatto realmente accaduto: lo sbarco sulla lu-

na.

Se l’uomo è giunto così lontano, non bisogna mai smettere di sperare e credere nei propri sogni.

Chiara MARINI

LA DANZA DELLE RANE

abate Lazzaro SPALLANZANI

Autori: Guido QUARZO, Anna VIVARELLI

Titolo: La danza delle rane

ILLUSTRAZIONI: Silvia MAURI

Casa Editrice: Editoriale SCIENZA, 2019

Premessa

L’abate Spallanzani, vissuto tra il 1729 e il 1799, che è stato un grande scienziato. Studiò

l’anatomia e la fecondazione artificiale, di cui è stato definito il “padre”. I suoi studi sulle rane rap-

presentarono la fine di un’idea diffusa all’epoca, cioè che dal non vivente possa generarsi la vita. Lo

sviluppo della microbiologia e gli studi sui batteri, i virus, le infezioni si devono proprio alla confuta-

zione della teoria della generazione spontanea: Spallanzani ne dimostrò la falsità, anche se ci volle

parecchio tempo perché tutti gli dessero ragione.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI

Storie, libri, film,

teatro, musica per voi

TRAMA

Il libro comincia con l’incontro tra l’abate Spallanzani e Antonio, ra-

gazzo quattordicenne figlio del mugnaio del paese. Siamo nella metà

del 1700, nelle campagne emiliane, precisamente a Scandiano.

L’abate sta cercando le rane nei fossi e Antonio lo guarda divertito.

Antonio aiuta l’abate a catturare le rane e lui gli propone di diventare

il suo aiutante.

Antonio così comincia ad andare a lavorare alla Villa dell’abate anche

se suo fratello maggiore, Giacomo, non è molto contento a causa

della sua gelosia. Il compito di Antonio è catalogare animali e piante,

scrivendone i nomi in latino su dei cartoncini.

Ogni giorno Antonio impara cose nuove; impara nozioni e nomi di

biologia, anatomia, scienze e la cosa gli piace molto.

Come curato del paese c’è Don Liborio, anche se a differenza di Spallanzani non è per niente aper-

to alle nuove scoperte scientifiche, ma crede che il nuovo sia opera del diavolo. Così, quando il gio-

vedì Don Liborio si reca alla Villa per confessare il personale, Spallanzani va a raccogliere le rane.

Le rane gli servono per degli esperimenti. L’abate vuole dimostrare che le uova delle rane non na-

scono spontaneamente nell’acqua, ma servono una rana maschio e una rana femmina.

L’incontro amoroso tra i due, viene chiamato da Spallanzani LA DANZE DELLE RANE.

Mentre Antonio è al lavoro alla Villa si innamora di Rosetta, la cameriera, che gli farà battere il

cuore per la prima volta.

Un giorno alla Villa arriva il Marchese, amico di Spallanzani, che gli racconta di avere alla Rocca,

casa sua, una collezione di fossili, pietre preziose e anche un corno di Unicorno.

Il Marchese invita l’amico a vedere i suoi tesori.

Secondo gli studi di Spallanzani il corno non è di un Unicorno, ma di un rinoceronte.

Incuriositi i due si recano alla Rocca. Il Marchese gli mostra la sua collezione e anche dei pezzi di

fossili che ha scartato e l’abate gli chiede di venderglieli.

Il Marchese accetta e l’indomani fa inviare una cassa piena di fossili all’ amico Spallanzani.

Il giorno seguente la cassa arriva alla villa, ma è vuota. Spallanzani non vuole pagare il Marchese,

e complice Don Liborio e Domenico, giardiniere di Spallanzani e fidanzato di Rosetta, che mettono

in giro voci false, l’abate viene creduto un ladro.

Nel frattempo, Antonio continua a lavorare, soprattutto si affeziona a Spallanzani e capisce che la

verità è ben diversa da quella che sostengono in paese.

L’abate è un uomo giusto e quindi Antonio cerca di dimostrare la sua innocenza. È grazie a

un’intuizione che va a camminare lungo il fossato e trova numerosi fossili…

Li prende e li porta alla villa per mostrarli a Spallanzani e insieme smascherano l’intrigo.

Erano stati Don Liborio e i suoi amici a svuotare la cassa inviatagli dal Marchese per screditarlo.

Mistero risolto!

Spallanzani propone ad Antonio di seguirlo a Pavia per studiare, visto che è un

ragazzo molto intelligente, curioso e volenteroso di imparare.

L’abate convince i genitori del ragazzo e Antonio parte per studiare a Pavia.

UN TESTO PER RIFLETTERE SUL TEMPO DEL CORONAVIRUS Ho trovato questo libro di semplice lettura, ma interessante e anche piacevo-

le. Leggendolo mi ha colpito un pensiero in particolare, che è legato a questo brutto momento che

stiamo vivendo.

Quando Spallanzani propone ad Antonio di partire per studiare, questi è timoroso e ha paura di

non essere all’altezza, perché dice che uno che è nato mugnaio, deve fare il mugnaio. Spallanzani,

però, lo esorta e gli dice questa frase che riporto:

“C’è bisogno di medici che scoprano rimedi per guarire le malattie, e chirurghi che ridu-

cano le fratture, e chimici che analizzino i terreni perché producano di più. E c’è anche

bisogno di chi studia questo nostro mondo come è ora e come è stato in passato, per

renderlo più comprensibile e meno misterioso. Si chiama progresso, questo, e il progres-

so è qualcosa di inarrestabile e universale”.

Proprio quello di cui abbiamo bisogno noi oggi per sconfiggere il Coronavirus, medici e scien-

ziati che studiano e lavorano per bene di tutti.

Giacomo PERVERSI

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

L’ANGOLO LETTERARIO CLASSE 3^A - prof.ssa Marta BRAMATI

Sara ha realizzato una pagina Web gestita

da Giacomo Leopardi… ecco il link: https://www.classtools.net/FB/1599-4DriYs

Sara ZAFFINO

Emanuele scrive ai ragazzi di prima e seconda media…

Cari ragazzi di prima e seconda, so che la scuola media è difficile, ma vi

invito a non mollare perché nel terzo anno a mio parere si studiano gli

argomenti più interessanti.

In particolare, vi voglio parlare di un autore che mi è piaciuto molto: Luigi Pirandello. Dei molti autori

che abbiamo studiato in questo anno, Luigi Pirandello è quello che mi ha coinvolto di più per la sua

visione e i suoi testi.

Il racconto tra quelli che abbiamo letto che mi è piaciuto di più è “Il treno ha fischiato”. Il racconto

parla di un uomo di nome Belluca, che per anni ha sempre lavorato in un ufficio dove tutti lo insulta-

vano e picchiavano, ma lui non reagiva mai.

Un giorno però quando il capo lo rimprovera perché non ha fatto nulla per tutta la mattina Belluca si

ribella e comincia a ripetere urlando “Il treno ha fischiato”. Intanto arrivano anche i suoi colleghi, che

pensano sia impazzito e lo portano al manicomio. Viene chiamato un vicino di Belluca, che è anche il

narratore del testo, e gli viene spiegato cosa è successo. Il vicino spiega che Belluca sia al lavoro sia a

casa deve sopportare molte persone che lo assillano di compiti e lo trattano male, quindi per lo stress

anche un piccolissimo cambiamento avrebbe potuto farlo impazzire. Una volta arrivati al manicomio

Belluca spiega al vicino che di notte ha sentito il fischio di un treno che stava passando vicino a casa

sua e si è immaginato di salire su quel treno e viaggiare in giro per il mondo e vedere molti panorami.

Belluca viene poi riportato al lavoro dove continua la sua vita di tutti i giorni ma facendo delle piccole

pause in cui immagina di viaggiare e si libera dallo stress.

Questo testo mi è piaciuto molto per la particolare visione del mondo di Pirandello e lo consiglio mol-

to.

Quindi, ragazzi di prima e seconda, vi invito a continuare a studiare e non arrendervi mai perché in

terza media studierete dei bellissimi e interessantissimi argomenti.

Emanuele DE MANGO

Angelica immagina di poter intervistare PierPaolo Pasolini, poeta,

romanziere, critico letterario e regista vissuto nel secolo scorso.

A: Buongiorno signor Pasolini, sono onorata di poterla conoscere di persona.

PPP: Grazie mille, mi fa molto piacere!

Avrei qualche domanda da porle se non le dispiace …

PPP:Certo, volentieri.

Fantastico!

Inizierei con questa domanda: secondo lei, il Neorealismo, ha cambiato del tutto lo stile tradizionale,

magari dei film o dei libri?

PPP: Guardi, per quanto mi riguarda, nei miei romanzi e nelle mie poesie io riporto sempli-

cemente la realtà:poche volte viene messa in evidenza la realtà, per paura, per truffa, per

ingannare … ma, io l’ho voluta riportare così da poter far vedere alla gente, magari di un

lontano 2020, qual era la realtà della metà del 1900, ovvero gli anni subito dopo la guerra.

A: Lo trovo molto interessante, ma soprattutto potrei definire questo suo modo di scrivere “puro, rea-

le, spontaneo”, perché rappresenta la realtà e le vere condizioni attuali.

Potrebbe, però, dirci nello specifico di quale realtà sta trattando?

PPP: Nei miei testi, io mi concentro in particolar modo sul sottoproletariato romano, costitu-

ito dal popolo delle borgate, che in questo secondo dopoguerra sta vivendo in condizioni di

estrema miseria.

A: Da quanto io ne sappia, signor Pasolini, lei, inoltre, ha vissuto un’esperienza personale in queste

borgate …

Storie, libri, film,

teatro, musica per voi

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

PPP: Sì, esatto, io ho vissuto di persona la vita dei quartieri

popolari e per questo capisco come queste persone si senta-

no e anche che sono state emarginate …

A: Qual è, secondo lei, la cosa che colpisce di più di queste persone

che vivono in queste condizioni, oppure proprio la cosa che l’ha colpita

di più?

PPP: Sicuramente l’angelica essenza primigenia di queste persone:

la loro sincerità, la loro spontaneità, la loro umiltà e il loro sguar-

do, che nasconde un mondo…

A: Anche secondo me…

Quali sono stati i suoi romanzi o le sue poesie che la identificano mag-

giormente?

PPP: Allora, secondo il mio parere, ogni artista, che sia letterario,

musicale o pittore, non ha un quadro, un’opera o un testo che lo

identifica maggiormente, perché ognuno di essi è un pezzetto di anima che

esce da ognuno di loro …

Se devo per forza rispondere, però, basandomi su quelli che hanno fatto maggiore scalpore,

sono: “Ragazzi di vita”, “Una vita violenta”, “Le ceneri di Gramsci” e il film “Accattone”.

A: Signor Pasolini, che dire, mi ha molto fatto piacere intervistarla e la ringrazio per la sua disponibili-

tà …

Se non le dispiace pubblicherò questa sua intervista nel Saltini Time di Vimercate.

PPP: Certamente! Ha fatto molto piacere anche a me rispondere alle sue domande! Lo andrò

sicuramente a leggere il vostro Salini Time.

A: Grazie mille, arrivederci!

PPP: Salve, buona giornata!

Angelica VILLA

Storie, libri, film,

teatro, musica per voi

RECENSIONE “LADRI DI BICICLETTE”

Ladri di biciclette è un film neorealista del 1948. Il film è stato girato da Vittorio De Sica ed è

stato prodotto in Italia. È un film drammatico dalla durata di 90 minuti.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, un uomo si affida all’ufficio di collocamento per cercare lavoro. Vie-

ne impiegato come attacchino, ma per svolgere il mestiere ha bisogno di una bicicletta, che non ha.

Vendendo le lenzuola ricava 7500 lire con le quali può permettersi la bicicletta. Il giorno dopo si pre-

senta al lavoro e il suo compito è quello di appendere i manifesti in una delle vie più trafficate di Ro-

ma. Mentre è occupato a incollare, un ragazzino gli ruba la sua bicicletta. Antonio, disperato, chiede

aiuto a Brù, suo figlio , e a qualche suo amico per ritrovarla.

Antonio è un uomo onesto che vuole solo lavorare per portare a casa qualcosa per sua moglie e i due

figli, è pacato, gentile e generoso.

Bruno è un bambino molto coraggioso che non disubbidisce mai al padre.

Maria, la madre, è una donna molto determinata e amorevole nei confronti del marito e dei figli.

Vittorio De Sica in questo capolavoro racconta la condizione dei disgraziati senza lavoro, nel dopo-

guerra. Inoltre, mette in risalto il fatto che nessuno pensava ad aiutare il prossimo ed ognuno andava

per la sua strada. In un film del 1948, così lontano nel tempo, l’interpretazione e la sceneggiatura so-

no favolose, grandissima interpretazione di tutti gli autori, ritmo narrativo giusto ed equilibrato, la co-

lonna sonora è una delle parti migliori del film, fa immedesimare nella situazione e nel personaggio.

Film, a parer mio, magistrale; incarna perfettamente il periodo.

Le tematiche sono molto attuali e possono insegnarci ancora molto. Voto: 5/5

Noel DI GIOIA 3^A

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Dalla bibliotecaria di Agrate Brianza Roberta MAFFI

AFORISMI SU LIBRI E LETTURA

“Interrogo i libri e mi rispondono e parlano e cantano per me. Alcuni mi

portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano

a conoscere me stesso”.

Francesco Petrarca

“Una stanza senza libri è come un corpo senza anima”. Cicerone

Dialogo tra Lucy e Charlie Brown:

Lucy: “Vedi quell'edificio? È la biblioteca! Se vuoi prendere in prestito

un libro, basta che tu vada là dentro e dica quale vuoi e loro te lo la-

sciano portare a casa.”

Charlie: “Gratis?”

Lucy: “Assolutamente gratis!”

Charlie: “Viene da chiedersi cosa ci sia sotto!”

“Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine”. Virginia Woolf

“Vivere senza leggere è pericoloso. Ci si deve accontentare della vita e questo comporta notevoli ri-

schi.” Michel Houellebecq

“Dobbiamo leggere per impossessarci della nostra vita.” Herman Hesse

“Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”. Daniel Pennac

“Leggere, come io l'intendo, vuol dire profondamente pensare”. Vittorio Alfieri

“Puoi leggere...e sentirai formarsi dentro di te quell'esperienza speciale che è la vita.”

Pier Paolo Pasolini

“La lettura ci in segna ad accrescere il valore della vita”. Marcel Proust

“La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno”. Francis de Croisset

“ Non c'è nessun amico più leale di un libro”. Ernest Hemingway

“Se vogliamo conoscere il senso dell'esistenza dobbiamo aprire un libro; là in fondo, nell'angolo più

oscuro del capitolo, c'è una frase scritta apposta per noi”. Pietro Citati

“Non ho avuto mai un dolore che un'ora di lettura non abbia dissipato”.

Charles Montesquieu

“Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto”.

Jorge Louis Borges

“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, magari li tradisci

anche, loro invece non ti voltano mai le spalle; nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti

aspettano sullo scaffale”. Amos Oz

“Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere,

non seppi di amare la lettura. Si ama forse il proprio respiro? Harper

Lee

“ Leggere è un cibo per la mente e tutto ciò che ha a che fare con il

cibo deve per forza essere buono.” Snoopy

Aprile 2020

21 Maggio 2020—RIAPRE LA BIBLIOTECA

“Quando riapre una biblioteca è come se riaprisse un luogo di approvvigionamento di beni senza i

quali possiamo senz’altro sopravvivere, ma non certo vivere pienamente la nostra umanità!... ringra-

zio le ragazze della biblioteca che in questi mesi hanno atteso questo momento continuando a farci

sentire il buon profumo dei libri anche se da lontano.” Il Sindaco di Agrate Brianza, papà di Emma,

2^C.

Storie, libri, film,

teatro, musica per voi

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

READING MEANS… CLASSI 3^A e 3^D prof.ssa Laura RICCARDI

Ciao Biancamaria e Marta, durante il periodo di lockdown tutti i miei studenti hanno potuto dedicarsi maggior-

mente alla lettura anche in lingua inglese, scegliendo tra una serie di ebooks proposti e scrivendo recensioni in merito ... Nelle classi terze abbiamo anche letto in lezione live gli aforismi/pensieri raccolti nel documento "Aforismi..." [si veda pag. precedente], inviato-

mi da Biancamaria e abbiamo discusso sul posto e sul valore che la lettura ha nelle loro esperienze. In seguito alcuni studenti mi hanno inviato spontaneamente alcuni pensieri

sul tema, in lingua inglese, che vi allego. Non sono molti, ma ho detto loro che sarebbe-ro stati pubblicati sul n.2 del Saltini Time :) ! Grazie del vostro lavoro, Laura

Grazie a te, Laura, per i “MEZZI DI LETTURA...”, inviati al nostro giornalino che è proprio di tutti noi ed è bello leggersi a vicenda! Grazie di cuore a te e ai tuoi ragazzi per aver valorizzato anche la lettura con questi freschi ed efficaci pensieri!

Marta e Biancamaria

Books are food for my mind, are music for my ears, are beautiful landscapes for my eyes.

Books are the answers to our questions.

You can travel around the world staying at home and reading a book.

Angelica VILLA 3^A

You can’t learn anything if you don’t read.

Francesco CONDOLEO 3^A

When we read we have thousands of trips in only one minute.

When I read I feel free from everything.

When I read I feel like travelling, though I’m not taking any planes.

Elena FRONTINI 3^D

For me reading is… travelling in the middle of pages full of words, it’s daydreaming.

Giulia MARCHESI 3^D

In each book you read, there's something about you.

Reading is like an amazing daydream.

Alessandro JONDINI VILLA 3^D

Reading is like a slice of pizza, fantastic!

Luca SAVARINO 3^D

"For me reading is like the sun, because it improves your days".

Ludovica TRICARICO 3^D

Storie, li-bri, film, teatro,

musica per voi

CONCORSO A PREMI riproponiamo “VOTA L'ARTICOLO”

La redazione del Saltini Time presenta un nuovo concorso a premi riservato a tutti i suoi lettori, riprendendo un’iniziativa del Saltini Time 2017 realizzato con la prof.ssa Paola Martino.

Partecipanti

Possono partecipare al concorso tutti gli alunni della sede Don Zeno Saltini

Modalità di partecipazione

Dopo aver letto il “Saltini Time 2020 n.1 - 31 marzo 2020” e n. 2 31 Maggio 2020, invia e-mail a

[email protected] e

[email protected] indicando:

1 – i tuoi dati: nome cognome e classe

2 - il titolo dell’articolo che, a tuo giudizio, è il più interessante, l’autore e la pagina su cui è pubblicato

e il numero del giornalino: o n. 1 o n. 2

Vincitori

Al termine del concorso saranno selezionati due vincitori:

1. l’autore dell’articolo più votato;

2. uno degli alunni, estratto a sorte, tra coloro che avranno espresso la propria preferenza via mail.

Premi "Work in progress"

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Rachele ci racconta una storia a partire da quattro dipinti di André Henri Dargelas (1828-1906)

Un viaggio nel passato

Era una semplice notte d’estate quando mi ritrovai in un

ambiente estraneo.

C’erano bambini vestiti in modo bizzarro ed io non capivo

dove mi trovassi. Mi accovacciai in un angolo della ca-

sa, in cui ero capitato, perché non sapevo cosa altro fare.

Ad un certo punto mi si avvicinò una bambina che mi

chiese: “E tu chi sei?”; “Ehm, io mi chiamo Andrea, e

tu?”, le risposi. “Io Annalisa, piacere di conoscerti”;

“Piacere mio” replicai. “Ma … in che anno siamo?”, do-

mandai e lei mi rispose con aria stupita: “Siamo nel

1834…, ma ora non perdiamo tempo, vieni a giocare con noi a mosca cieca!”, mi disse.

Senza aggiungere altro, la seguii nel bosco; mi fece conoscere tanti altri bambini come Marco, Lu-

ca, Alessio e Alberto. Mi bendarono subito ed io iniziai a correre cercando di prendere qualcuno,

perché era questo lo scopo del gioco, ma mi stancai presto e allora mi infilai una mano nella tasca

per prendere il telefono, ma nelle mie tasche non c’era altro che qualche spicciolo.

Entrai nella casa da dove ero arrivato per accovacciarmi di nuovo nell’angolo di prima, ma questa

volta arrivò Alessio che mi disse: “Tu hai bisogno di una visita medica! Vieni, io sono il dottore e

loro sono i miei aiutanti.” La situazione era alquanto strana; era come se avessi fatto un salto nel

passato, ma non so come.

Andai senza indugiare a farmi fare questa visita medica e il

“Dottor Alessio” mi disse che stavo bene e non avevo bisogno di

alcuna medicina; cosa che io sapevo già. Decisi di esplorare la ca-

sa e mi ritrovai in cucina; mi corse incontro una bambina di nome

Giulia che disse: “Guarda, Annalisa, lui potrà essere il papà!”.

All’inizio non capivo, ma poi Annalisa, la bambina che avevo cono-

sciuto qualche minuto prima, mi

disse: “Stiamo giocando alla fami-

glia felice”.

Da quel momento capii tutto.

Mi misi a giocare con loro e, come

se non bastasse, dovetti portare

le bambine dal “dottore”. “Oh no!

Ancora il Dottor Alessio!?”. Mentre

aspettavo che il dottore visitas-

se le bambine gli chiesi: “Qual è il

tuo videogioco preferito?” e lui mi rispose: “Che cos’è un videogio-

co?” ed io: “Ma … lasciamo perdere”. Lui replicò: “No, non lasciamo

perdere, voglio sapere che cos’è un videogioco”. Allora gli risposi:

“Un videogioco è come i giochi che fate voi, ma attraverso uno

schermo”. “Ma allora che divertimento c’è se non interagisci con i

tuoi amici?” Mi venne spontaneo pensare che i bambini del passato

non capivano niente ma, senza aggiungere altro, gli chiesi se la

visita era finita e, finalmente, mi rispose che era terminata. finita

e, finalmente, mi rispose che era terminata. “Dai, bimbe, andiamo”, ma non mi ascoltarono e cor-

sero in giardino dove c’era una semplice sedia rovesciata. “Questa è la nostra macchina del futuro e

con questa possiamo andare ovunque!”, esclamarono. Io non risposi, lasciai perdere: nel passato

era tutto così strano! “Su questa macchina noi viviamo grandi avventura: immaginiamo di andare

nel bosco, poi in spiaggia e infine in montagna”, mi dissero. A mio parere era tutto una cavolata.

Arrivò di nuovo Annalisa e mi disse: “Vieni a giocare con noi a mosca cieca, per favore”.

A quel punto ci andai e decisi di giocare seriamente cercando di prendere più bambini possibili.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Li avevo presi quasi tutti, mancavano solo Marco e Luca. In modo scherzoso mi dissero: “Tanto non ci

prendi!”. Volevo prenderli a tutti i costi perché erano gli unici che per tutta la partita non erano stati

presi. Iniziai a correre come un matto e per mio errore caddi inciampando in un sasso. Tutto finì; ero

tornato alla normalità, mi ero svegliato da questo fan-

tastico sogno. Ero molto triste perché, anche se

all’inizio non mi piaceva, volevo rimanere a giocare con

loro. Non avrei potuto più rivederli, ma un modo c’era:

l’unico modo per averli ancora accanto era dipingerli.

Dipinsi quattro quadri: il primo rappresentava la fami-

glia felice, il secondo il Dottor Alessio, il terzo mosca

cieca e il quarto la macchina del futuro. E, per portare

un po’ di passato nel presente, decisi di insegnare tutti i

giochi che erano stati insegnati a me ai miei amici, così

che avremmo potuto giocare e divertirci tutti insieme.

Rachele MIGLIOLI 1^A

DUE GIOVANI CONTADINI TRAVESTITI DA SERVITORI ALLA CORTE

DI VERSALLES DEL “RE SOLE” - 2^D - prof.ssa Francesca GERMANO

«Ragazzi, non avete idea di cosa sia successo a me e ad Antoine questa mattina nei campi accanto a

Versailles», disse Mathieu ai suoi compaesani. «E cosa vuoi che sarà mai, sarà un'altra delle tue bag-

gianate, prima o poi ti sbatteranno dentro!» «Zitto Colbert, sei sempre il solito guastafeste, lascialo

raccontare» lo ammonì un ragazzo dalla palizzata.

«Grazie. È iniziato tutto come una normale mattina: tagliavamo il grano e lo portavamo assieme fuori

Versailles. Ad un certo punto, mentre attraversavamo il cancello dorato, ci siamo accorti che le guar-

die erano distratte dallo svolgimento di una grande festa alle loro spalle, all’interno dei giardini. Ab-

biamo deciso allora di entrare e abbiamo escogitato un piano: avremmo attraversato la boscaglia lì

vicino, avremmo proseguito costeggiando il muro dei giardini e lo avremmo scavalcato all’altezza

dell’armeria: lì, le guardie non ci sono mai. Dal progetto siamo passati all’azione.

Una volta all’interno di Versailles, abbiamo visto la maestosità di enormi fontane, ognuna con un sog-

getto diverso, decorate nei minimi dettagli e smisuratamente sfarzose: erano eccezionali. Attraver-

sando i viali a fianco alle varie fontane - credo di averne contate 50! - ci siamo imbattuti in dame e

cavalieri dall’aspetto strabiliante.

Erano tutti vestiti con abiti eleganti e sfarzosi; i cavalieri portavano indumenti dello stesso colore delle

loro dame e avevano cucito sul loro mantello il simbolo del casato che rappresentavano; gli scudieri

sembravano guardare con ammirazione il proprio padrone. Le dame indossavano vestiti voluminosi,

erano truccate con strane polveri che facevano diventare pallido il viso e sfoggiavano tra la gente tut-

ta la loro bellezza, ma in realtà il bianco dei capelli le faceva sembrare vecchie.

Era tutto magnifico!

Passeggiando tra gli invitati ci siamo accorti che si

Passeggiando tra gli invitati ci siamo accorti che si trattava di una festa in maschera, così, intreccian-

do delle foglie e dei rami, ne abbiamo costruite due e le abbiamo indossate per non destare sospetti.

Abbiamo trascorso il pomeriggio a ballare e a guardare i cavalieri che combattevano tra di loro nella

lizza allestita apposta per la festa. Ad un tratto è accaduta una cosa che non potrò mai più dimentica-

re: ho visto Luigi XIV, era seduto su un grande trono di seta ricamata d’oro, tempestato di pietre pre-

ziose: Luigi era maestoso e regale.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

La sera abbiamo preso parte al banchetto; per non dare nell’occhio ci siamo seduti tra i paggi ad un

lungo tavolo in legno a forma di “u” e abbiamo osservato tutto con attenzione; i servitori hanno portato

carne di maiale e agnello contornata da verdure e spezie proventi dai campi vicino a Versailles, da bere

ci hanno servito un buon vino imbottigliato alla nascita di re Luigi. Il banchetto è proseguito con balli

fino a tarda notte.

Ad un tratto ci siamo accorti che le guardie ci osservavano e iniziavano ad insospettirsi, così, presi dal

panico siamo scappati ripercorrendo i nostri passi».

«Lo sapevo che eravate degli scapestrati, ma non pensavo poteste arrivare fino a questo punto, vi fare-

te impiccare!» «E smettila Colbert! Invece sono stati molto coraggiosi e io li ammiro» «È stata

un’emozione fantastica, ragazzi: non me la scorderò mai».

Luca MAZZONI

“Non potete nemmeno immaginare cosa hanno visto le nostre pupille!”

Pierre ed Antoine iniziarono con queste parole il racconto della loro scappatella da infiltrati nelle stanze

di Versailles. Agli amici della taverna, riuniti per ascoltare la narrazione della loro avventura, sembrò di

non credere alle proprie orecchie. Accalcati attorno ai due giovani contadini, ascoltavano con aria sba-

lordita.

“Era da tempo che sognavamo di prendere parte a una delle feste del Re Sole. E oggi il giorno ci è par-

so buono. Approfittando di un momento di scarsa vigilanza delle guardie, tolti i vestiti da contadini, ci

siamo intrufolati a corte, travestiti da servitori.

Non vi diciamo la paura! Il timore di essere sorpresi era enorme, ma ancor più grande era il desiderio di

vedere con i nostri occhi quello che nessuno può aver mai immaginato.

Da rimanerci senza parole! Il Re Sole dava uno dei suoi ricevimenti.

Le guardie sorvegliavano gli ingressi principali da dove entravano i nobili e il loro seguito. Non avete

idea del carnevale di riverenze e inchini, di dame e cavalieri!

Per non destare sospetti, abbiamo seguito deglialle cucine e ci siamo finti servitori e, per giungere agli

ingressi secondari che davano sui giardini dal retro, abbiamo assistito alla sfilata degli invitati.

Non vi diciamo che tripudio di colori, di sfarzo, di salamelecchi e di vestiti sontuosi e fiabeschi. E che

dire dei gioielli sul collo e alle mani delle dame? Da perderci gli occhi, nel riflesso! Avete presente cosa

significhi sentirsi catapultati in un altro mondo? Quello che abbiamo visto era estremamente stravagan-

te, ai confini della realtà. Le dame erano truccate come fossero delle statue di cera, tanto da sembrare

anziane.

I cavalieri erano addobbati con delle strane parrucche e gli stivali ai piedi come dei cavallerizzi, ma sen-

za cavallo; truccati e vestiti con colori sgargianti, tanto da sembrare pappagalli.

Erano in così grande numero, che non riuscivamo a contarli. Era una fiumana di nobildonne e gentiluo-

mini così diversi da noi, così strani e così a tratti buffi, nella loro ricchezza ostentata, nelle loro fibbie e

nei loro guanti.

E i colori sgargianti li facevano somigliare a dei saltimbanchi di lusso.

Non abbiamo mai visto tanti nobili insieme, ma l’effetto era strano perché loro sembravano perfetta-

mente a proprio agio nella loro stravaganza. Parevano agghindati a tema.

Evidentemente si trattava di una festa con una rievocazione storica perché si intravvedevano armi, ca-

valli e cavalieri sullo sfondo e non avete idea dell’ordine e della compostezza di quella buffa sfilata! A-

vremmo voluto osservarli per tutta la durata della festa, ma la paura di essere scoperti ha avuto la me-

glio sulla curiosità di vedere di più.

Non potete immaginare il lusso delle tavole imbandite con decine e decine e decine di posate, piatti,

bicchieri, fiori, candelabri, lustrini e statue e lanterne.

Stavano per scoprirci, così siamo scappati dietro le siepi dei meravigliosi giardini della reggia, guardan-

doci continuamente alle spalle”.

E tra lo sbalordimento degli amici, fecero loro vedere un candelabro e una ciotola, rubata dai tavoli im-

banditi.

Chiara DE STASIO

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

UNGARETTI, QUASIMODO e MONTALE ALLE PRESE CON LA PANDEMIA DI COVID-19 e … LEOPARDI.

CLASSE 3^A- prof.ssa Marta BRAMATI

Ungaretti: questa quarantena mi distrugge, è un

ETERNO DORMIRE e penso che stasera resterò in

dormiVEGLIA fino a MATTINA; cercherò di restare

SERENO.

Quasimodo: già, hai proprio ragione. Le giornate

passano velocemente: chiudo gli occhi, li riapro …

ED È SUBITO SERA!

Montale: non ditelo a me, la vita che ho vissuto

non è stata proprio bellissima …

Quasimodo e Ungaretti: perché dici così?

Montale: perché SPESSO IL MALE DI VIVERE HO

INCONTRATO …

Alessio Crippa

Montale: Dai ragazzi, pensate che ora ci possia-

mo vedere, ovviamente con le dovute precauzioni.

In questa quarantena è ritornato in me il pensiero

di quando scrivevo i testi che come concetto prin-

cipale avevano “il male di vivere”, in cui parlavo

della solitudine dell’uomo moderno e del suo dolo-

re. Dato che tutti siamo stati in casa durante

questi tre mesi, molti potevano essere da soli sen-

za compagnia, e pensando a loro ho ragionato su

questo argomento. Per esempio ho appena finito

di scrivere un testo intitolato “Spesso il male di

vivere ho incontrato” dove faccio capire “il male di

vivere” di ogni uomo tramite varie metafore e

successivamente trovando un rimedio, ovvero

l’indifferenza.

Quasimodo: Bello!! Spero me ne manderai una

copia! Anche io durante questa quarantena mi so-

no cimentato nello scrivere nuovi testi. Per esem-

pio ho continuato nel dare fiducia al futuro pen-

sando sempre che tutto questo finirà, come scri-

vevo nei miei testi al tempo della Seconda Guerra

Mondiale, settant’anni fa.

Inoltre le mie poesia hanno avuto un cambiamen-

to passando a un forte impegno civile e sociale, e

negli ultimi giorni sto provando a scrivere una po-

esia per tutti i medici e le persone che ci hanno

aiutato e che ci stanno aiutando a combattere il

coronavirus. Vi ricordate la mia poesia “Ed è subi-

to sera” dove sintetizzavo in tre versi la solitudine

dell’uomo? Ecco, la sto cambiando per farla diven-

tare più attuale, tenendo come tema principale la

solitudine. Quando sarà finita ve la farò leggere in

anteprima ;)

Ungaretti: Mi raccomando, Salvatore, voglio es-

sere il primo a leggerla!

I ragazzi della 3^A hanno creato dei dialoghi immaginari fra tre grandi poeti sulla

situazione che stiamo vivendo … con serietà, ma non troppa

Anche io come voi sto continuando a scrivere

nuovi testi e rivedendo i brani vecchi per provare

ad attualizzarli.

Ultimamente anche io sto scrivendo dei pensieri

in poche parole così da attribuire loro un signifi-

cato molto preciso, come facevo da giovane! Per

esempio sto pensando di provare a scrivere un

testo con massimo una decina di parole rivolta a

coloro che hanno avuto questo brutto virus per

aiutarli a guarire meglio.

Montale: Ragazzi, uno di questi giorni vi voglio

vedere, mi mancate, magari potremmo scrivere

un nuovo testo tutti insieme!!

Quasimodo: Hai ragione; ho già in mente varie

idee per scrivere qualcosa di nuovo al passo con i

tempi!

Ungaretti: Ovviamente io sarò presente!!

Filippo Dehò

Montale: Buonasera cari colleghi, come state?

Ungaretti: Si sta come d’autunno sugli alberi le

foglie …

Montale: Poteva essere più ampio il suo discor-

so signor Ungaretti … tutto questo mistero ….

Quasimodo: Non so da che parte stare, condivi-

do tutte e due le idee.

Montale: Ah! che gran dote l’indifferenza signor

Quasimodo … divina! Ad ogni modo, io penso che

questo mondo sia destinato a finire, mi rimane

solo la mia amata Liguria …

Ungaretti: A chi lo dici! Io sono stato in guerra,

ma questa quarantena è peggio!

Quasimodo: Si fidi signor Ungaretti,

l’occupazione era molto peggio di questo virus.

Ungaretti: Comunque i politici di oggi stanno

seguendo la nostra filosofia: rimanere vaghi e

mistici! Non si sa quasi nulla delle origini di que-

sto virus, tantomeno di come evolve la situazio-

ne!

Montale: Su questo concordo pienamente con

lei, tuttavia ora devo togliere il disturbo, ho un

paio di opere da concludere … Buona Serata!

Quasimodo: Arrivederci e a presto Colleghi.

*Three Hours Later*

Leopardi: Signor Montale! Mi delude questo suo

comportamento! Lei ha spudoratamente COPIA-

TO il mio pessimismo … la dovrò segnalare per

violazione del Copyright …

Noel Di Gioia

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

RICETTE DELLA QUARANTENA IN PRIMA A prof.ssa MARTA BRAMATI

(per 12-14 persone)

Ingredienti

1^fase

Farina 00 230g

Zucchero di canna fine 50g

Bicarbonato di sodio 7g Sale 2g

2^ fase

Yogurt bianco o al cocco 210g

Burro fuso 50g

Uova 3 Estratto di vanillina 1 cucchiaio

3^ fase

Panna acida 450 (facoltativa)

Farina di cocco (facoltativa) Gocciole di cioccolato (facoltativa)

Procedimento

Iniziamo mescolando la farina, lo zucchero di can-

na, il bicarbonato e il sale.

Poi aggiungiamo all’impasto yogurt, burro fuso, uova

e vanillina e montiamo tutto con la frusta elettrica.

Quando nel composto saranno scomparsi tutti i grumi

aggiungere, se si vuole, panna acida, farina di cocco

e gocciole di cioccolato.

Una volta finito mettiamo il composto in frigorifero

per circa 15 min.

Per finire, con un porzionatore di gelato, prendere il

composto e versarlo in una pentola antiaderen-

te, unta leggermente con olio. Quando il nostro

pancake sarà cotto da un lato si formeranno delle

bolle e quindi capiamo che è ora di girarlo dal lato

opposto.1

Vi consiglio di servire i pancake con sciroppo d’acero

o miele e decorare la parte superiore con gocce di

cioccolato o frutta fresca tagliata a pezzetti.

1 = piccolo consiglio: se il composto è troppo denso

aggiungiamo un po’ di latte .

Ho scelto questo piatto perché mi ricorda i viaggi fatti

e la mia infanzia. Mia madre quando ero piccola

mi preparava come merenda i pancake, a me piaccio-

no tantissimo. Infatti durante questa quarantena li

abbiamo preparati tantissime volte, cre-

do di non aver mai assaggiato dei pancake migliori

dei nostri. Sono speciali, hanno un gusto unico.

Marta CALDARARO

Ingredienti

Dosi per 5 persone

Riso nero Venere 500 g

Olio extravergine d’oliva 20 g

Gamberetti 200 g

Salmone 150 g

20 Pomodorini Sale fino q.b.

Procedimento

Per realizzare il riso venere con gamberetti, sal-

mone e pomodorini si inizia dalla cottura del riso:

riempite una pentola con abbondante acqua e por-

tatela a bollore, versate il riso, salate e cuocete

per circa 15 minuti. Intanto, mettete a scottare i

gamberetti in acqua bollente, se utilizzate quelli

congelati, per qualche minuto.

Lavate e tagliate a pezzetti i pomodorini.

Non appena il riso venere sarà pronto, scolatelo e

sciacquatelo sotto l’acqua fredda. Versatelo in una

ciotola, aggiungete i gamberetti, i pomodorini e il

salmone precedentemente tagliato a pezzetti. Ag-

giungete un filo d’olio e mescolate il tutto con un

cucchiaio. Mettetelo in frigorifero per raffreddare e

servitelo freddo.

NB: è un piatto light, senza lattosio.

Ho scelto questo piatto perché mi piace molto e mi

ricorda l’estate.

Matilde GUAGLIUMI

Ingredienti per 6 persone

170g di burro

90g di zucchero

1 uovo

210 g di farina

40g di cacao

mezza bustina di lievito

nutella q.b

Mettere in una ciotola il burro ammorbidito e

lo zucchero. Aggiungere la farina poco a poco e poi

mettete il lievito, l'uovo e mescolate bene. Dopo

aver impastato aggiungete il cacao e lavorare be-

ne fino ad ottenere un palla di pasta frolla che va

messa in frigorifero per mezz'ora a riposare in

panno con un po’ di farina.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Togliete l'impasto dal frigorifero e fate dei di-

schetti da mettere su una teglia con carta forno.

Con un cucchiaino mettete un po’ di nutella su

ciascun dischetto, fate altri piccoli dischetti a

conca per ricoprire la nutella. Infornate a forno

caldo a 180° per 10 minuti.

È una ricetta adatta a tutti. Si può utilizzare bur-

ro senza lattosio per gli intolleranti, farina senza

glutine per chi è celiaco. Questa ricetta mi piace

molto perché è veloce e facile da preparare: a-

doro cucinare e adoro i biscotti al cioccolato

Alice CAMPAGNOLA

Ingredienti per quattro persone

180 g di nutella,

135 g di farina 00 e

1 uovo.

In una ciotola si rompe l’uovo, poi si aggiungono

i 180 g di nutella e con una frusta a mano si me-

scola fino a quando la nutella non si sarà incor-

porata per bene nell’uovo. Successivamente si

aggiungono poco alla volta i 135 g di farina 00

fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo,

poi l’impasto dovrà risposare in frigorifero per 15

-20 minuti coperto con della pellicola trasparen-

te; trascorso il tempo a riposare bisogna tirare

fuori dal frigorifero l’impasto e fare delle palline

che poi dovranno essere posizionate su una te-

glia ricoperta di carta da forno. Con le dita biso-

gna fare dei buchini alle palline di impasto e

metterle in forno a 180° per 15 minuti. Come

decorazione si può mettere un po’ di nutella nel

piccolo foro fatto e cospargerci sopra la granella

di nocciole.

Questa ricetta non è adatta ai vegani perché con-

tiene uova, non è adatto per chi è intollerante al

lattosio perché la nutella contiene il 6.6% di latte

e non è adatto per chi è intollerante alle nocciole

perché la nutella ne contiene il 13%. Ho scelto

questa ricetta perché è una ricetta che posso fare

da sola senza combinare danni in casa e perché

piacciono molto alla mia famiglia.

Ginevra AMORUSO

Un piatto estivo

Ingredienti per tre persone

500 g di pomodorini ciliegini

250 g di spaghetti

un pizzico di sale

olio quanto basta

uno spicchio d’aglio infine due/tre rametti di basilico fresco

Procedimento

Si lavano i pomodorini e si tagliano a metà. Poi si

mettono in una padella con dentro l’olio, lo spic-

chio d’aglio e un pizzico di sale.

Infine si aggiunge il basilico e si lasciano cuocere

per 10 minuti. Nel frattempo si aspetta la cottura

della pasta per poi unirla ai pomodorini. Facile,

no? Buon appetito!!

NB: è un piatto adatto ai vegetariani, ma non alle

persone con intolleranza al glutine. Ho scelto que-

sto piatto perché è il più semplice, veloce e gusto-

so!

Matteo MENDICINO

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI

Ricette, giochi,

LA CACCIA AL TESORO di BEATRICE GIOCO

Almeno 2 giocatori Età illimitata

In giardino o in casa. OCCORRENTE

Uno o più oggetti da nascondere.

REGOLE Scegliere uno o più oggetti di qualsiasi tipo da nascondere. Se si vuole, creare dei bigliettini contenenti indizi da nascondere .

SVOLGIMENTO

Scegliere la persona che ha il compito di nasconderlo. Mentre il giocatore scelto nasconde l’oggetto si chiudono gli occhi. Le persone che non sono state scelte hanno il compito di trovare l’oggetto nascosto. Il giocatore che ha nascosto l’oggetto può dare indizi in caso di difficoltà. Se si trova l’oggetto si ha il compito di nasconderlo nella partita seguente.

DIVIETI

Guardare dove viene nascosto l’oggetto. Nascondere più oggetti a insaputa degli altri giocatori.

LA GARA DI TIRI di GAIA Questo gioco è adatto a persone di tutte le età e il numero di giocatori deve essere uguale o maggiore a due. Non occorrono molti materiali, ma sono piuttosto impegnativi … il primo è un canestro e il secondo sono tante palle da basket quanti sono i concorrenti.

La prima cosa da fare è scegliere il punteggio a cui si deve arrivare (20,30,50,…, punti), poi bisogna scegliere un concorrente che decida le posizioni da cui tirare. Quando comincia il gioco i concorrenti iniziano a tirare a turno dalle posizioni stabilite; ogni canestro vale un solo punto, vince chi arriva per primo al punteggio stabilito inizialmente.

DIVIETO: Non ostacolare gli avversari mentre tirano.

I TRE STATI: ACQUA, TERRA, CIELO di SIRIA Si gioca in 3 o più (forse è più divertente giocare in tanti). Il gioco è adatto a tutti. Occorre una palla.

Si gioca così: un giocatore si mette al centro e gli altri intorno a lui. Il giocatore che sta al centro tira la palla a un altro giocatore dicendo o “acqua”, o “terra” o “cielo”. Il giocatore che riceve la palla deve dire un animale che vive nell’habitat che è stato detto (si può fare anche a tempo, a vostra scelta). Se il giocatore che riceve la palla non dice l’animale in tempo è squalificato. Dopo che ha detto il nome dell’animale, la palla torna al giocatore al centro. Si continua così fino a quando non rimane un solo giocatore; il giocatore che vince va nel mezzo al posto del pre-cedente e il gioco ricomincia.

Le regole sono: non ci si può muovere per prendere la palla, ovvero bisogna stare al proprio posto;

se la palla cade a terra, il giocatore deve fare una penitenza scelta dal giocatore al centro; non si può dire un animale già detto; ci deve essere una distanza minima tra i giocatori (almeno di un metro).

LABIRINTO MAGICO di MATTIA Questo è un gioco di società per persone dai 7 ai 99 anni che necessita di un numero di giocatori compreso tra due a quattro.

Si gioca su un tabellone, che viene ricoperto da 34 tessere quadrate dispo-ste casualmente, ognuna con il disegno di un corridoio e, in alcuni casi, un’immagine, come, ad esempio, una spada, un tesoro o un drago stampa-to sopra. Solo una tessera avanza e servirà durante il gioco.

Ogni giocatore, che è rappresentato da una pedina, riceve otto carte, sulle quali sono disegnate le varie immagini che deve raggiungere. Per arrivare ai suoi obiettivi, il giocatore deve superare i vicoli ciechi creati

dall’incrociarsi delle tessere. Per fare ciò deve usare la tessera avanzata per far scorrere le altre, creandosi così una strada all’interno del labirinto. Vince il giocatore che per primo riesce a raggiungere tutte le sue immagini e a tornare al punto di partenza.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

IL MIMO di ADA - 4+ - 5-10 giocatori MATERIALE OCCORRENTE

Uno spazio libero in cui svolgere il gioco (chiuso o aperto). Capacità gestuale. Un pizzico di fantasia. REGOLE E SVOLGIMENTO DEL GIOCO Il gioco del mimo è una rappresentazione di azioni, caratteri e personaggi che si serve solamen-te della gestualità e non della parola. Il presentatore mostra al mimo il titolo che deve essere indovinato. Il mimo deve far indovinare il titolo alla propria squadra seguendo, pena la squalifi-

ca, esclusivamente le seguenti regole. Il mimo può:

Indicare con le dita il numero delle parole da indovinare e quale parola sta mimando. Usare la gestualità del proprio corpo per consentire ai compagni di indovinare la parola. Annuire o negare con la testa se la parola è corretta. Indicare con la mano se la parola sentita è vicina alla soluzione.

Il mimo non può: Parlare. Suggerire con le labbra. Ogni componente della squadra può rispondere.

Ricette, giochi,

EMMA J. REGOLAMENTO Dobble è un gioco a cui si può giocare con un numero di giocatori che va da 2 a 8 a giocatori maggiori di 6 anni.

È un gioco con 55 carte, ognuna composta da 8 simboli, in cui ci si affronta in un insieme di mini-giochi che si basano sulla rapidità percettiva di ogni giocatore. Lo scopo del gioco è quello di trovare più rapidamente degli altri giocatori il simbolo uguale tra le due carte, una posta al centro del tavolo di gioco e una in mano al giocatore. C’è sempre un solo simbolo identico tra due carte. La partita finisce quando si sono fatti tutti i mini-giochi, o quelli selezionati. Il vincitore è il giocatore che, quando la partita è finita, ha raggiunto il miglior punteggio, sta-

bilito in base ai mini-giochi. In caso di parità, i giocatori in parità eseguono un’altra sfida per stabilire il vincitore: ognuno pesca dal mazzo una carta e la rivela; il primo che trova il simbolo in comune e lo nomina ad

alta voce, è il vincitore.

Esempio di minigioco: Patata bollente

A ogni turno, consegnare a ogni giocatore una

carta, da tenere nascosta nella mano, senza

guardarla. Il mazzo con le carte rimanenti andrà usato per i turni successivi. Lo scopo consiste nell’essere più veloci degli altri nello sbarazzarsi della propria carta. Come giocare? Al via i giocatori fanno vedere a tutti la propria

carta, tenendola sul palmo della mano.

Appena un giocatore trova il simbolo identico (non per forza della stessa misura) tra la sua carta e quella di un avversario, deve nominare il simbolo e mettere la propria carta sopra quella dell’avversario con il simbolo che è stato nominato.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Questi deve trovare a sua volta il simbolo identi-co tra la sua carta e quella dei giocatori rimasti. Se ci riesce, dà tutte le sue carte (ricevute anche nei turni precedenti) all’avversario.

Il giocatore che rimane con tutte le carte in mano perde il turno e mette le carte di fianco a sé. Si può giocare quanti turni si vuole, come minimo 5. Quando le carte finiscono, il giocatore che ha perso è chi ha il numero maggiore di carte. Proviamo a giocare...

Trova il simbolo uguale tra le due carte in 5 sec.

Ricette, giochi,

CALCIO-TENNIS di GIACOMO Questo gioco è adatto ai ragazzi dai 9 ai 30 anni circa e si svolge all’aperto. Servono da 2 a 8 giocatori e si gioca su un campo di circa 8 metri diviso a metà da una rete. Per giocare serve una palla.

Le regole sono una combinazione di calcio + tennis + beach-volley, cioè è consentito l’uso dei piedi, della testa e di tutto il resto del corpo, tranne le braccia e le mani. Le 2 squadre si dispongono una per campo. Il gioco ha inizio. Il giocatore della squadra A che batte deve andare a posizionare sull’esterno della linea di campo la palla e lan-ciarla nel campo avversario, senza che la palla tocchi la rete. La squadra B deve cercare di ribattere la palla, senza farla cadere a terra.

Non si può fare muro sulla battuta, ma durante l’azione sì.

Nella versione originale non esiste il NET, ma nella mia versione “casalinga “sì. Il NET, vale solo sulla battuta e consiste nel toccare la rete con la palla durante la buttata e farla cadere nel cam-po avversario. In questo caso la battuta viene ripetuta, ma per un massimo di 2 volte. Se si fa nuovamente NET, il punto è dell’avversario. Non sono consentiti i colpi con le braccia e le mani. Quando la palla viene toccata può rimbalzare a terra una sola volta, poi va ritirata. L’invasione di campo avviene quando si invade il campo avversario toccando la rete o il corpo dell’avversario. In

questo caso il punto va alla squadra sfidante. Non esiste cambio palla e il punto viene assegnato immediatamente. Vince la formazione che per prima si aggiudica 2 set. Per vincere un set bisogna fare 15 punti.

INDOVINA LA CANZONE di VALENTINA Per questo testo ho deciso di descrivere un gioco che si può fare sia in casa, stando seduti tranquilli sul divano, sia all’aperto, magari stando seduti sotto l’ombra di un albero: “Indovina la canzone”. Questo è un tipo di gioco che si può fare a partire da un minimo di tre giocatori in su e non c’è un limite d’età.

L’occorrente per giocare è un telefono o tablet (o qualunque altra cosa in cui si possa scegliere una canzone da mettere e da ascoltare). Il gioco si svolge in questo modo: prima di iniziare a giocare si decide quanti punti deve avere una squadra per vincere; se le persone che giocano sono più di tre ci si divide in due o più squadre, possibilmente cercando di mettere lo stesso numero di giocatori all’interno delle squadre; per ogni squadra si sceglie un capitano/a, successivamente si decide chi dovrà scegliere la canzone iniziale che non dovrà dire a nes-suno, poi, si fanno ascoltare i primi minuti della canzone decisa ai giocatori. La prima squadra che indovina il tito-lo della canzone ottiene un punto. Vince la prima squadra che ottiene il punteggio deciso all’inizio del gioco. DADI INVENTASTORIE di ALESSIA

IL GIOCO DEI DADI INVENTASTORIE È UN GIOCO DA TAVOLO, ADATTO A DIVERSE ETÀ DA 3/4 ANNI A 99. IL NUMERO DEI GIOCATORI PUÒ ESSERE VARIABILE, SI PUÒ GIOCARE DA SOLI O IN COMPA-

GNIA, CON AMICI E GENITORI. MATERIALE OCCORENTE

CUBI DI CARTA DA STAMPARE (IN NUMERO VARIABILE) IMMAGINI DI PERSONAGGI, OGGETTI, AMBIENTI DIVERSI DA STAMPARE O DISEGNARE MATITE COLLA FORBICI TIMER X SEGNARE IL TEMPO E UN PO’ DI FANTASIA!

SVOLGIMENTO DEL GIOCO IL GIOCO INIZIA DALLA COSTRUZIONE DEI DADI: È NECESSARIO CREARE ALMENO 6 O 7 CUBI DI

CARTA CON 4 FACCE BIANCHE, COME IL MODELLO RIPORTATO QUI ACCANTO (SE NE TROVANO

DIVERSI IN INTERNET):PRIMA DI ASSEMBLARE IL DADO, SI DEVONO DISEGNARE O STAMPARE E

INCOLLARE DELLE IMMAGINI DIVERSE DI OGGETTI, PERSONAGGI E AMBIENTI, UNO DIVERSO SU

OGNI FACCIA. È POSSIBILE TROVARE ANCHE DEI MODELLI DI DADI GIÀ DISEGNATI E COLORATI

ONLINE (IMMAGINI GOOGLE), COME QUELLI AGGIUNTI QUI ACCANTO

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Ricette, giochi,

UNA VOLTA DISEGNATI O STAMPATI I CUBI DI CARTA SI DEVONO ASSEMBLARE INCOLLANDO LE ALETTE LATE-RALI ALLE FACCE DEL CUBO. A QUESTO PUNTO I DADI SONO PRONTI PER INIZIARE LA PARTITA. INIZIA IL GIOCATORE PIÙ PICCOLO E TIRA TUTTI I DADI CONTEMPORANEAMENTE. QUANDO I DADI SONO FERMI SUL TAVOLO, IL GIOCATORE PUÒ INIZIARE A INVENTARE UNA STORIA E RACCONTARLA AGLI ALTRI CON LE IMMAGINI CHE SONO USCITE, UTILIZZANDO TUTTA LA SUA FANTASIA E CREATIVITÀ . REGOLE DEL GIOCO

IL DADO QUANDO SI FERMA NON PUÒ PIÙ ESSERE TOCCATO. L’IMMAGINE NON PUÒ ESSERE CAMBIATA. NON SI PUÒ CHIEDERE L’AIUTO DEGLI ALTRI GIOCATORI. SI GIOCA A TURNO. OGNI PARTECIPANTE DEVE FINIRE LA SUA STORIA ENTRO 5 MINUTI. VINCE LA STORIA PIÙ CONVINCENTE E DIVERTENTE!!!!! SE SUPERI I 5 MINUTI IL GIOCATORE VIENE SQUALIFICATO E SI PASSA A QUELLO SUCCESSIVO. SE GIOCHI INDIVIDUALMENTE, NON C’E’ LIMITE DI TEMPO MA PUOI ALLENARE LA TUA CREATIVITÀ

NELL’INVENTARE TANTE STORIE DIVERSE! ORA SEI PRONTO PER INIZIARE A SFIDARE CHI VUOI, LIBERA LA TUA FANTASIA, PRONTI VIA!!!!!!

CLUEDO di CHIARA

La fascia di età è dagli 8 anni in su.

Si può giocare dai 2 ai 6 giocatori.

Svolgimento del gioco Al vostro turno lanciate entrambi i dadi, se avete ottenuto l’icona di una lente di ingrandimento, pescate la prima

carta degli indizi. Fate avanzare la pedina del vostro personaggio del numero corrispondente ottenuto dai dadi (la lente di ingrandimento vale 1). Non si può muovere in diagonale. Non si può passare dalla stessa casella 2 volte

nello stesso turno. Non ci si può fermare né si può attraversare una casella occupata da un altro personaggio. Quando siete in una stanza potete formulare un’ipotesi. L’investigatore seduto alla vostra sinistra, senza farsi ve-dere dagli altri detective, vi mostra una sola delle carte citate, purché ne abbia una (se quel detective dovesse a-verne più di una, spetta a lui scegliere quale mostrare). Se invece non dovesse avere nessuna carta dovrà comuni-carlo e passerà all’investigatore successivo, sempre in senso orario. Se nessuno dei detective dovesse avere in ma-

no una carta, il turno passa all’investigatore successivo. Quando formulate un’ipotesi, ricordatevi che dovete sem-pre dire la stanza in cui vi trovate. Segnate le vostre deduzioni sul foglio degli indizi. Prendete nota delle carte che vengono mostrate. Questa è la fine del vostro turno. La mano passa all’investigatore successivo.

Vittoria: la formalizzazione dell’accusa La vostra accusa può essere formalizzata solamente nel vostro turno. Può essere formalizzata una sola accusa. Formulate l’ipotesi. Guardate dentro la busta senza farvi vedere dagli altri detective. Se tutte le carte che avete

nominato sono quelle dentro la busta, complimenti avete vinto! Se avete sbagliato le carte, rimettetele all’interno della busta e rimanete a disposizione degli altri giocatori, però non potendo più giocare. Gli altri giocatori continua-no a giocare fino a quando uno riesce a formalizzare l’accusa corretta. Se nessuno riesce a formalizzare l’accusa corretta, il responsabile del delitto riesce a fuggire e nessuno vince.

PALLA AVVELENATA di EMMA P. Questo gioco va fatto all’aperto. È adatto a ragazzi dagli otto ai tredici anni. Servono almeno sette giocatori per squadra. Per poter giocare servono una palla e un campo. Il campo va diviso in due parti e ogni parte ha la sua prigione. Bisogna dividersi in due squadre che devono avere lo stesso numero di giocatori. Le regole del gioco sono: tirare la palla per colpire uno degli avversari, se lui la prende al volo sei eliminato e vai

nella prigione. Se la palla rimbalza a terra l’avversario a sua volta può raccoglierla per tirarla contro gli apparte-nenti all’altro gruppo. Chi è in prigione se gli arriva la palla può prenderla e tirarla contro gli avversari che se

vengono colpiti finiscono a loro volta in prigione. Lo scopo del gioco è eliminare tutti i giocatori della squadra avversaria.

PING PONG di LEONARDO

Il ping pong è un gioco adatto a tutti; si gioca in due persone, si può giocare sia all’aperto sia all’interno. Il mate-

riale occorrente per giocare : - due racchette e una pallina da ping pong; - un tavolo da ping pong con la rete. I due giocatori si dispongono sui due lati opposti del tavolo e si decide chi batte per primo. Con le racchette biso-gna colpire la pallina e farla rimbalzare una sola volta sulla metà campo avversaria, solo nella battuta la pallina deve rimbalzare una volta nella propria metà campo e una volta in quella avversaria.

Le regole sono:

- per vincere bisogna arrivare a 21 punti; - il punto si ottiene se l’avversario non colpisce la pallina; - una persona batte per 5 volte poi si cambia e batte l’avversario; - se la pallina che tiri non rimbalza sul campo avversario il punto va all’avversario.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

GIOCO DI CARTE – NESSOS di GIORGIA Il gioco è adatto ai bambini dagli 8 anni in su e si può giocare dai 3 ai 6 giocatori.

il materiale che serve: 55 carte anfora di cui: 40 carte creatura numerate da 1 a 10 (4 per ogni numero); 15 carte Caronte; 1 pedina primo giocatore. Preparazione del gioco In base al numero dei giocatori togliere dal mazzo carte anfora le seguenti carte:

Per 3 giocatori: togliere le carte numero 4, 6 e 8 e anche 4 carte Caronte. Per 4 giocatori: togliere le carte numero 6 e 1 carta Caronte.

Per 5 o 6 giocatori, tenere tutte le carte. Mescolare le carte e distribuire 5 carte ad ogni giocatore. Mettere il mazzo con le carte restanti a faccia in giù in mezzo al tavolo. Scegliere casualmente il primo giocatore e mettere di fronte a lui la pedina “primo giocatore”.

Il gioco si sviluppa in più round fino a quando non si verifica una delle 3 condizioni di fine partita. Svolgimento del round Il giocatore con la pedina “primo giocatore” sceglie una carta tra le carte che ha in mano e la mette a faccia in giù davanti a un altro giocatore a sua scelta, a questo punto ha 2 possibilità.

Se la carta offerta è una carta creatura numerata, deve dire il numero della carta che sta offrendo ad alta voce senza mentire.

Se invece la carta che si sta offrendo è una carta Caronte dovete mentire, dichiarando un numero a caso

da 1 a 10 (nel caso di meno giocatori ricordarsi di non dire il numero della carta non presente nel maz-

zo). Il giocatore che riceve le carta “3 possibilità”.

Accettare la carta prima di averla guardata, mettendola a faccia in su davanti a sé. Rifiutare la carta senza guardarla e restituirla al giocatore che gliel’ha offerta che la metterà a faccia in su

davanti a sé. Aggiungere un'altra carta delle carte che ha in mano a faccia in giù, e offrire le due carte a un altro gioca-

tore. È concesso mentire solo con le carte Caronte. In questo caso il giocatore che riceve le due carte ha la stessa possibilità.

Accettare la carta prima di averla guardata, mettendola a faccia in su davanti a sé. Rifiutare la carta senza guardarla e restituirla al giocatore che gliel’ha offerta che la metterà a faccia in su

davanti a sé. Aggiungere un'altra carta delle carte che ha in mano a faccia in giù, e offrire le due carte a un altro gioca-

tore. È concesso mentire solo con le carte Caronte. Non è possibile offrire le carte a un giocatore a cui sono già state offerte in quel round, né potete offrirle al

giocatore con la “pedina primo giocatore”. A questo punto il giocatore che riceve le carte può:

Accettare la carta prima di averla guardata, mettendola a faccia in su davanti a sé. Rifiutare la carta senza guardarla e restituirla al giocatore che gliel’ha offerta che la metterà a faccia in su

davanti a sé.

Il round termina non appena il giocatore gira le carte a faccia in su davanti a sé. Tutti i giocatori con meno di 5 carte in mano pescano tante carte per arrivare ad averne 5. Si passa la pedina “primo giocatore” al giocatore vicino che inizia il secondo round. Se un giocatore nei vari round ha scoperte 3 carte Caronte è eliminato.

Il gioco finisce quando la somma dei valori delle carte che ha scoperte davanti a sé di un singolo giocatore

raggiunge o supera il numero di punti richiesti. 3 giocatori 40 punti

4 giocatori 40 punti 5 giocatori 35 punti 6 giocatori 30 punti. Se un giocatore possiede le carte 1, 2 e 3 valgono 10 punti. Dopo che un giocatore viene eliminato e rimane un solo giocatore in partita, questo è il vincitore. Quando sul tavolo ci sono 9 carte Caronte a faccia in su il gioco finisce. Il giocatore che ha il punteggio più

altro sommando i valori delle carte davanti a sé vince la partita. Il gioco è ispirato alla Mitologia Greca, le carte rappresentano creature iconiche, come Satiro, Centauro, Leone Nemeo, Minotauro, Grifone, Fenice, Pegaso, Cerbero, Idra di Lerna, Medusa, Caronte

Ricette, giochi,

NASCONDINO di MANUELE CONSISTE nel rimanere nascosto il più possibile.

REGOLE: 1-quello che deve trovare le persone nascoste deve contare fino a 60 secondi; 2- le persone nascoste non devono farsi vedere sennò sono eliminate; 3 - quando manca una persona e quello che conta non riesce a trovarlo, l’ultimo concorrente può o andare a fare toppa o restare nascosto.

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

Ricette, giochi,

Anche TOMMASO, ALBERTO, ALESSANDRO, EMANUELE, GABRYEL hanno mandato i loro giochi che vi invitiamo a cercare nelle varie proposte e applicazioni che trovate in scatole gioco, in internet o chiedendo a chi li conosce bene o ai ragazzi stessi di 1^E qui indicati, rigorosamente via internet o whatsapp!!! Qualche indicazione di seguito. Per il CLUEDO di TOMMASO rimandiamo al CLUEDO di CHIARA.

Ricordiamo poi il TIRO DELLA FUNE di ALBERTO per la forza muscolare e per stare insieme in squadra, … ma lasciamo che il COVID-19 se ne vada! GLI SCACCHI di EMANUELE richiedono concentrazione e impegno e a Oreno e Vimercate abbia-mo dei buoni giocatori di scacchi anche tra gli ex alunni. Informatevi! Per la proposta di MONOPOLI GAMER di GABRYEL vi suggeriamo di cercare la storia di questo

gioco di contrattazione più famoso al mondo per divertirvi ancora di più. Il divertimento è intra-montabile anche senza i nuovi eroi.

Completiamo con DIRE, FARE, BACIARE, LETTERA E TESTAMENTO di ALESSANDRO che si-curamente conoscerete tutti, … ma anche per questo gioco suggeriamo di rimandare al dopo CO-VID-!9!

Sul

Sul n. 1 del Saltini Time, 31 marzo 2020, avevamo riportato l’appello del segretario generale delle Na-

zioni Unite António Guterres per un cessate il fuoco globale dei conflitti che imperversano nel mondo

nonostante il COVID-19.

Quanti conflitti armati ci sono ancora nel mondo? A 75 anni dalla fine della Seconda Guerra Mon-

diale in Europa (l’8 maggio 2020 è stato l’anniversario del Victory In Europe Day), decine di conflitti ar-

mati continuano a mietere vittime in tutto il mondo.

Ecco una lista aggiornata al 2 maggio 2020, in ordine alfabetico, dei principali conflitti arma-

ti, verificati.

Aceh, una provincia autonoma dell'Indonesia, Afghanistan, Algeria, Brasile, Burundi, Colombia,

Congo R.D., Costa d'Avorio, Egitto, Eritrea-Etiopia, Filippine, Yemen, attualmente il Paese più

povero al mondo, Iraq, Israele-Palestina, Libia, dove, nel 2014 è scoppiata una seconda guerra civi-

le, Kashmir in rivolta per una guerra tra Pakistan e India, Kurdistan dove da più di mezzo secolo i

Kurdi distribuiti tra Turchia, Iraq e Iran auspicano la nascita di uno stato kurdo. Iraq, Nepal, Nigeria,

Repubblica Centrafricana, Siria, Sudan, Ucraina, Uganda, …

https://www.documentazione.info/conflitti-attualmente-in-corso-nel-mondo

PUOI APPROFONDIRE LA SITUAZIONE DEGLI STATI SUDDETTI E IMPARARE O

CONSOLIDARE

SEMPRE E OVUNQUE STRADE DI PACE.

Il bollettino del 25 maggio 2020 - COVID – 19

in Italia

Coronavirus, Protezione civile: 300 nuovi contagiati in

tutta Italia, mai cosi pochi. Nelle ultime 24 ore 92 mor-

ti. Non ci sono nuovi casi in sei Regioni. Gli attualmente

positivi scendono a poco più di 55 mila.

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/

coronavirus-bollettino-protezione-civile-25-maggio-...

Coronavirus in Italia: 230.158 casi positivi e

32.877 morti.

Il bollettino del 25 maggio 2020

Da Corriere della Sera Malattie Infettive

Dati OMS. Fonte: Health Emergency Dashboard,

26 Maggio, ore 09.20 am

Globally, as of 9:20am CEST, 26 May 2020, there have

been 5,370,375 confirmed cases of COVID-19, inclu-

ding 344,454 deaths, reported to WHO. A livello globa-

le, a partire dalle 9:20 CEST del 26 maggio 2020, ci

sono stati 5.370.375 casi confermati di COVID -19,

inclusi 344.454 decessi, segnalati all'OMS.

ULTIME NOTIZIE SUL CORONAVIRUS

IN ITALIA E NEL MONDO

9 e 10 giugno 2020

9 giugno 2020 Coronavirus, ultime no-

tizie in Italia: oggi 283 nuovi casi e

oltre 2000 guariti

I casi totali di Coronavirus in Italia sono

235.561, 79 morti nelle ultime 24 ore. In

Lombardia meno di 100 pazienti in terapia

intensiva.

Oltre 7 milioni di contagi nel mondo, più

di 1,3 milioni di casi in America Latina do-

ve a preoccupare è il Brasile con oltre

700mila casi e 37mila decessi. Seguono

Perù, Cile, Argentina, Messico.

In Asia il Paese più colpito è il Pakistan.

https://www.fanpage.it/live/coronavirus-

ultime-notizie-9-giugno/ e sky tg 24 - 10

giugno

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

DALLA 37^DOMENICA INSIEME 15 DICEMBRE 2019 per l’Associazione AGeO

la Presidente signora Loredana Grillo

per i Progetti Famiglia e Domenica Insieme le insegnanti Ilaria D’Atri, Rita Niemiz, Milena Schilirò,

Roberta Sommariva, Viviana Terruso

LABORATORIO MANUFATTI GENITORI e BANCHI VENDITA/ESPOSIZIONE – Referente:

signora Laura Aina, 3^A - ASSISTENZA BAR - Referente signora: Cecilia Perego, 2^A

BANCO PESCA E MERCATINO - Referente signora Laura Scaccabarozzi 2^A

SERVIZIO D’ORDINE: nei corridoi, in aula magna, atrio…– Referente signora Francesca Ferreri 1^C

RACCOLTA SPONSOR PER CALENDARIO: Ref. signore: Ilaria Meani, 2^B e Francesca Papi, 2^A

RICORDI INSIEME

guardando … OLTRE I NOSTRI LIMITI

Banchi laboratorio manufatti genitori e Laboratorio oggettistica/arte

Le VETRATE sono state realizzate da

ogni alunno delle classi 2^ e 3^, in

particolare: 2A, 2B,

3A, 3B, 3C- prof.ssa Ilaria D’Atri. Sui ban-chi le sacche realizza-

te con il logo della sede Saltini e il calen-dario 2020 dal titolo “VERSO LA LUNA …

OLTRE I NOSTRI LIMITI”

Ed ora pre-

pariamoci

ad

entrare

nell’aula

che

ospita il

mercatino e

la pesca

BANCO DELLA PESCA! … e per ricaricarci andiamo a RIFORNIRCI

DI OTTIME MERENDE …

… e perché no?! anche di un buon caffè!

Evviva

la DOMENICA

INSIEME 2020!!!

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DENTRO E FUORI LA SCUOLA SALTINI TIME

E dulcis in fundo non perdetevi questi link giunti per il nostro giornalino dalla

professoressa Amelia Schilirò; sono link agli e-book, un padlet e un QR co-

de davvero interessanti; completano la tradizione di un giornalino nato cartaceo e

ora proposto on line, arricchito da questi libri elettronici o digitali e da una “parete” per collaborare facilmente insieme! Saranno probabilmente pubblicati anche sul sito

della scuola. Sono un modo:

1 - PER NON DIMENTICARE e conoscere cosa fu L’incubo dell’11 settembre

2001 con l’approfondita ricerca, ricca di testimonianze della 3^A;

2 - Per conoscere o approfondire l’Amazzonia il respiro del Pianeta con inserita la situazione al 20 maggio 2020 dell’emergenza pandemia da Covid 19 per i popoli

dell’Amazzonia della 3^C che ha anche realizzato ...

3 - Una parete per questo tempo di Covid 19.

Ecco i link del prezioso materiale delle classi 3^A e 3^C a cura della prof.ssa

Amelia Schilirò:

11 settembre - 3^A https://read.bookcreator.com/gYYWJNLnLBPoCcR6R32MpNn7RhS2/lCMDpKdDSfydJyV8mO6rKg

Amazzonia - 3^C https://read.bookcreator.com/hSmQh7rWuTZuOOne5fQhSGJA6Jq1/YsLN2i4dQJyeAh5Z2m-jDQ

La 3^C ha realizzato un padlet con pensieri e materiali sul tempo della pandemia. Ti mando anche questo link:

https://padlet.com/milenaschiliro/glkg0qb8y8ku

Oppure il QR code:

Grazie di cuore, di nuovo a tutti, con un grazie particolare alla prof.ssa Paola Stucchi che abbiamo costantemente coinvolto per proposte e “consulenze”.

Leggete e scrivete! è un altro modo per stare insieme VIRTUALMENTE. Come sempre, vi invitiamo alla caccia agli errori, un ottimo esercizio per allenare, diver-

tendoci, le nostre conoscenze linguistiche e il nostro spirito di osservazione. Segnalateci eventuali involontarie dimenticanze: ne faremo una errata corrige sul prossimo numero.

Grazie a tutti! La Redazione