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FERMI TUTTI! FERMI TUTTI! IN QUESTO NUMERO Le opinioni alle p. 4 e 5 BLOCCO SENZA NEVE: LA VOCE DEGLI ASSOCIATI Disagi invernali a p. 3 LA GENTE SCRIVE AD ASTRA: GIUSTA BATTAGLIA Replica alla Provincia p. 2 CAOS NEVE: ATTACCO ALLA CATEGORIA Formazione Astra alle p. 6 e 8 MEZZI E ATTREZZI PROFESSIONALI E RINNOVO CQC ANNO 4 | NUMERO 1 PERIODICO DI ASTRACUNEO - ASSOCIAZIONE TRASPORTATORI FEBBRAIO 2013 Direzione, agenzia pubblicitaria, redazione: via della Motorizzazione 11, 12100, Cuneo § Tel: 0171-413978 § Mail: [email protected] § Direttore responsabile:Andrea Caponnetto Iscrizione Tribunale di Cuneo n. 623 del 26 marzo 2010 Si è votato domenica 24 e lunedì 25 febbraio (ma perché da noi ci vogliono due giorni per votare?) e la giusta voglia di cambiamento ha prodotto un risultato diametralmente opposto in termini di stabilità e di governabilità. Le imprese sferzate dalla crisi e i lavoratori sotto la minaccia della disoccupazione avanzante necessiterebbero di scelte precise, rapide, di una pubblica amministrazione finalmente capace di essere al servizio di chi produce. Ci aspettano invece settimane, se non mesi, di formule barocche e immaginifiche come governo di scopo, del presidente, di minoranza, maggioranze variabili e chi più ne ha più ne metta. Si sta assistendo a metamorfosi improvvise, sfascisti che invocano sta- bilità, burocrati che offrono cambiamento, rivoluzionari che hanno paura di prendere il potere! Nel frattempo il nostro sistema produtti- vo è in affanno se non talvolta nel mirino di appetiti stranieri che guardano con cupidigia al secondo sistema manifatturiero d'Europa. Il mondo dell'autotrasporto che veicola sulle proprie ruote la compe- titività di buona parte del nostro export, è lasciato solo di fronte alle sfide di una competitività est-europea basata solo sul dumping socia- le di minori stipendi e contributi degli autisti. Ovviamente nei discorsi di quasi tutte le forze politiche si ode un tin- tinnar di sciabole contro lo strapotere della burocrazia di Bruxelles, contro l'Europa dei tecnocrati, contro l'arroganza tedesca! Discorsi da bar che si sciolgono come neve al sole appena i nostri leader vecchi e nuovi oltrepassano i confini dei talk show televisivi per approdare nei luoghi del potere comunitario. Per opporsi ad alcuni degli eviden- ti aspetti negativi dell'Unione Europea, occorre mandare personale politico e burocratico esperto, competente, sorretto da una opinione pubblica e da un mondo imprenditoriale e sindacale capace di capire che la vera sfida politica si gioca a Bruxelles. L'esatto opposto di ciò che accade oggi. In Belgio sono stati senza governo per quasi due anni e l'economia ha fatto passi in avanti, il alternativa ad un politica caotica non sarà questa la strada giusta anche per l'Italia? IL COMPITO di Domenico Allione CERCASI GOVERNO DISPERATAMENTE? Una nevicata sottovalutata mette in ginocchio la Granda: strade non pulite, ingorghi e disagi sulle arterie principali, incidenti e rabbia da parte dei cittadini TUTTI FERMI, IN CODA, IMPANTANATI O INTRAVERSATI Ma per la Provincia sono i camionisti i veri responsabili del caos: non è vero! Dieci giorni dopo il Prefetto blocca il trasporto pesante per 36 ore: una scelta rivelatasi inutile, poichè nel Cuneese cadono appena due fiocchi FERMI TUTTI,ANCORA UNA VOLTA, CON IL CIELO SERENO

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FERMITUTTI!FERMITUTTI!

IN QUESTO NUMERO

Le opinioni alle p. 4 e 5

BLOCCO SENZANEVE: LA VOCEDEGLI ASSOCIATI

Disagi invernali a p. 3

LA GENTE SCRIVEAD ASTRA: GIUSTABATTAGLIA

Replica alla Provincia p. 2

CAOS NEVE:ATTACCO ALLACATEGORIA

Formazione Astra alle p. 6 e 8

MEZZI E ATTREZZIPROFESSIONALIE RINNOVO CQC

ANNO 4 | NUMERO 1 PERIODICO DI ASTRACUNEO - ASSOCIAZIONE TRASPORTATORI FEBBRAIO 2013Direzione, agenzia pubblicitaria, redazione: via della Motorizzazione 11, 12100, Cuneo § Tel: 0171-413978 § Mail: [email protected] § Direttore responsabile: Andrea Caponnetto

Iscrizione Tribunale di Cuneo n. 623 del 26 marzo 2010

Si è votato domenica 24 e lunedì 25 febbraio (ma perché da noi civogliono due giorni per votare?) e la giusta voglia di cambiamento haprodotto un risultato diametralmente opposto in termini di stabilità edi governabilità. Le imprese sferzate dalla crisi e i lavoratori sotto laminaccia della disoccupazione avanzante necessiterebbero di scelteprecise, rapide, di una pubblica amministrazione finalmente capace diessere al servizio di chi produce. Ci aspettano invece settimane, senon mesi, di formule barocche e immaginifiche come governo discopo, del presidente, di minoranza, maggioranze variabili e chi piùne ha più ne metta.Si sta assistendo a metamorfosi improvvise, sfascisti che invocano sta-bilità, burocrati che offrono cambiamento, rivoluzionari che hannopaura di prendere il potere! Nel frattempo il nostro sistema produtti-vo è in affanno se non talvolta nel mirino di appetiti stranieri cheguardano con cupidigia al secondo sistema manifatturiero d'Europa.Il mondo dell'autotrasporto che veicola sulle proprie ruote la compe-

titività di buona parte del nostro export, è lasciato solo di fronte allesfide di una competitività est-europea basata solo sul dumping socia-le di minori stipendi e contributi degli autisti.Ovviamente nei discorsi di quasi tutte le forze politiche si ode un tin-tinnar di sciabole contro lo strapotere della burocrazia di Bruxelles,contro l'Europa dei tecnocrati, contro l'arroganza tedesca! Discorsi dabar che si sciolgono come neve al sole appena i nostri leader vecchie nuovi oltrepassano i confini dei talk show televisivi per approdarenei luoghi del potere comunitario. Per opporsi ad alcuni degli eviden-ti aspetti negativi dell'Unione Europea, occorre mandare personalepolitico e burocratico esperto, competente, sorretto da una opinionepubblica e da un mondo imprenditoriale e sindacale capace di capireche la vera sfida politica si gioca a Bruxelles. L'esatto opposto di ciòche accade oggi. In Belgio sono stati senza governo per quasi dueanni e l'economia ha fatto passi in avanti, il alternativa ad un politicacaotica non sarà questa la strada giusta anche per l'Italia?

IL COMPITOdi Domenico Allione

CERCASI GOVERNO DISPERATAMENTE?

Una nevicata sottovalutata mette in ginocchio la Granda: strade non pulite,ingorghi e disagi sulle arterie principali, incidenti e rabbia da parte dei cittadini

TUTTI FERMI, IN CODA, IMPANTANATI O INTRAVERSATIMa per la Provincia sono i camionisti i veri responsabili del caos: non è vero!

Dieci giorni dopo il Prefetto blocca il trasporto pesante per 36 ore:una scelta rivelatasi inutile, poichè nel Cuneese cadono appena due fiocchi

FERMI TUTTI, ANCORA UNA VOLTA, CON IL CIELO SERENO

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CAOS NEVE, ATTACCO ALLA CATEGORIA

II

di Andrea Caponnetto

ANNO IV - NUMERO 1

Polemica sulle responsabilità: parte la corsa allo scarica-barile [Foto Costanza Bono]

Una nevicata intensa ed improvvisa, macomunque non più di 30/40 cm, mecoledì23 gennaio ha messo in ginocchio laGranda. Gravi disagi si sono registratinel Cuneese, Fossanese, Saluzzese eMonregalese e tra gli automobilisti è cre-sciuto con il passare delle ore lo sconcer-to per la scarsa manutenzione delle stra-de. In molte arterie provinciali infatti imezzi spartineve e spargisale sono inter-venuti con colpevole ritardo e in alcunicasi anche con scarso coordinamento. Nehanno fatto le spese un po' in tutta laprovincia centinaia di automobilisti e conloro decine di autotrasportatori, usciti distrada o intraversatisi per le impossibilicondizioni di aderenza della carreggiatao costretti in interminabili imbuti. AFossano in quelle ore si è anche verifica-to un tragico incidente mortale.LA PROTESTA. «Nel 2008 sono cadutidue metri e mezzo di neve, ma non abbia-mo avuto problemi. Oggi sono bastati 30centimetri per creare il caos e gravi situa-zioni di pericolo. Dalle 12 alle 15, nessunmezzo spartineve è passato nel mioComune» denuncia Emanuel Parracone,sindaco di Valdieri. È solo una delle tantivoci che in quelle ore si rincorrevano, traradio, giornali e sociale network, segna-lando situazioni di emergenza anche aFossano (una settantina di mezzi pesantirimasti “piantati”), Borgo SanDalmazzo, Boves, Madonna dell'Olmo,Busca, circonvallazione dei Ronchi(coda di 5 km). Blackout e tante protestea Peveragno, nella parte alta del paese,dove oltre 200 famiglie sono rimastesenza luce dalle 15 a fine serata. Il vicesindaco Stefano Dho: «Davvero scanda-lose le condizioni delle strade provincia-li, non soltanto nella zona di Peveragnoma anche nel concentrico».Sulla Torino-Savona al mattino è scatta-to il cosiddetto “filtraggio e accumulo”dei camion superiori alle 7,5 tonnellatesia ad Altare (verso Torino), sia a Priero(direzione Savona). Dapprima i tir sonostati fermati negli ampi spiazzi, per poiprocedere incolonnati insieme, scortatidalle pattuglie della polizia stradale, cosìda limitare i disagi e scongiurare interru-zioni alla circolazione. Nel pomeriggio leprecipitazioni sono aumentate e la A6 hapreferito fermare i mezzi pesanti nei duepunti di raccolta, senza più immetterlisull'autostrada. Dalle 16 alle 17 l'auto-strada è rimasta completamente chiusatra Mondovì e Ceva.LE RESPONSABILITA'. L'indomani,tra appelli e prese di distanza, è statotempo di trovare i responsabili di tantainefficienza. E bastava raccogliere lelamentele di amministratori e cittadinicomuni nonché i post in ambito di viabi-lità diffusi sui social network per com-prendere che il sistema messo in piedi

dalla Provincia per le annuali emergenzeneve non aveva funzionato. Cuneo opera per lo sgombero neve su3200 chilometri di strade provinciali con200 imprese, da ottobre a maggio, conuna spesa da parte della Provincia dioltre 7,5 milioni. Cinquecento mezzispartineve e spargisale obbligati, percontratto, a intervenire quando sul-l'asfalto si accumulano dagli 8 ai 10 cen-timetri di neve. Il vicepresidente dellaProvincia Giuseppe Rossetto, nei pannianche di assessore alla Viabilità e aiLavori pubblici, ha invece confermatoche il Piano anti-neve ha funzionato neiminimi dettagli, asserendo che i mezziincaricati dalla Provincia erano tuttiperfettamente in azione. Ha poi liquidatoagli organi di stampa il problema deidisagi dicendo che quando nevica tantoin poche ore qualche difficoltà è com-prensibile, e che in Provincia tutto erasotto controllo. L'ATTACCO ALLA CATEGORIA. E finqui la parte “istituzionale”, la difesad'ufficio, comprensibile, seppur parzia-le. Rossetto si è però lasciato scapparenella sua disamina una tirata d'orecchie aquanti non rispettano le ordinanze, viag-giano senza gomme invernali e, a sorpre-sa, anche nei confronti dei professionistidel trasporto. Dichiara alla Stampa ilvicepresidente: «Il grosso dei problemi èdipeso dall'irresponsabilità degli autistidi camion e bus che sono rimasti impan-tanati, creando ingorghi e impedendo losgombero. Forse la Prefettura avrebbedovuto impedire la circolazione ai mezzipesanti nelle ore più critiche».ALLARME PREVENTIVO. Prima ditornare alla cronaca di quelle ore, antici-piamo l'effetto devastante che questo sca-rica-barile di responsabilità sullaPrefettura ha avuto 10 giorni dopo: peruna nevicata solo annunciata (e verifica-tasi in minima misura con ritardo di 24ore) l'ente governativo presieduto aCuneo da Patrizia Impresa ha dichiaratoil blocco completo di tutti i mezzi dalle 20

Autotrasportatori accusati di essere la causa degli ingorghi di fine gennaio. Ma non è così

della domenica e per 2 giorni (vedi a lato). LA REPLICA DI ASTRA. «Se bastanotrenta centimetri di neve per creare il disa-stro di mercoledì, siamo alla frutta - lapronta risposta di Guido Rossi, segretariodi Astra di Cuneo, alla provocazione dellaProvincia -. Dire che le strade non eranopulite perché i camion sono finiti di traver-so, è affermazione piuttosto ardita. Lavera colpa è l'inefficienza amministrativa

della Provincia». Intanto il direttivo dell'associazione, col-pito dall'ingiustificato attacco diretto allacategoria preparava un manifesto e uncomunicato stampa (pubblicato su quoti-diani, settimanali e ripreso anche da tgradio e tv della provincia) all'interno delquale, per punti e sinteticamente, venivariletta la vicenda del 23/24 gennaio: undocumento pensato per dare voce a chi,lavorando sotto la neve magari da diverseore, si è trovato a subire ritardi, ingorghie disagi dovuti alle carenze organizzativedell'ente e poi è stato pure additato come ilresponsabile del caos di quelle concitateore. [Proponiamo in basso la grafica]Nel comunicato Astra Cuneo replica conforza all'interpretazione data dallaProvincia in merito ai disagi che hannofatto seguito alla nevicata: «Non si devonoconfondere le cause con gli effetti - scrive-. Dire che le strade non erano pulite per-ché i mezzi pesanti si sono intraversati èevidentemente una scusa per mascherareun'inefficienza organizzativa». E avversail ridicolo fenomeno dello scarica-bariledelle responsabilità dietro cui troppospesso si trincerano le amministrazionipubbliche in cerca di protezione.

IL MANIFESTO CON CUI ASTRA HA PRESO POSIZIONE SULLA POLEMICA

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Disagi, decine di messaggi di sostegno per Astra

IIIANNO IV - NUMERO 1

La Statale Ceva-Gar. Pievetta

L’autostrada Torino-Savona

La Statale Ceva-Gar. Rocchini

...POI ARRIVA IL BLOCCOMA LA NEVE NON C’È!...POI ARRIVA IL BLOCCOMA LA NEVE NON C’È!

A chiosa del suo intervento, uscito suiprincipali mezzi di comunicazione delterritorio (vedi articolo alla pagina prece-dente), Astra chiedeva ai cittadini di farela propria parte nella ricerca delle vereresponsabilità: «Inviateci immagini e rac-conti - l'invito dell'associazione - per aiu-tarci a rendere palese l'inefficienza cheha danneggiato tanti cittadini ma anchenumerose imprese di autotrasporto». Larisposta della gente, e non solo dei tra-sportatori, è stata immediata e carica disdegno, a conferma del malcontentogeneralizzato che si è diffuso dopo questocaso di inefficienza operativa. Una parte-cipazione sorprendente, che ha rinfran-cato chi negli uffici in quei giorni condu-ceva la battaglia a difesa della categoria.Massimo ci ha inviato foto relative allascandalosa condizione della strada aLevaldigi; un autotrasportatore ha rea-lizzato un vero e proprio reportage foto-grafico con cronologia e indicazione deiluoghi dove aveva trovato le strade inne-vate; Andrea si è complimentato per lalettera che smaschera la Provincia, moltialtri ci hanno scritto per denunciarealcune situazioni di particolare gravità edire la loro sul tema. Eccone a lato alcuni.

LA VOCE DELLA GENTE (ARRABBIATA)

Ho percorso più volte la strada Borgo S. D. - Villafalletto, dalle 8 del mattinoin poi, ho visto aumentare vertiginosamente le difficoltà alla circolazionepesante è leggera. Alle h 11:30 ho montato le catene hai pneumatici del miocamion, per recarmi a Mondovì, ma nella prima cintura di Cuneo ho visto solouna lama che circolava in zona Massucco noleggi ma oramai si era formatouno strato di alcuni cm di ghiaccio e il suo passaggio è stato inutile. Ho vistoun solo mezzo spargisale, creandomi l'illusione che la situazione si fossesbloccata, ma non era così quando mi resi conto che la rotella che avrebbedovuto spargere il mix di sabbia e sale era ferma. Non voglio insegnare nien-te a nessuno, ma con gli spargisale in azione si sarebbero evitati forse nontutti, ma moltissimi disagi. Cari amici della Provincia prima di scaricare lacolpa a noi camionisti vi consiglierei di vigilare sulle vostre strade le ditteappaltatrici.

È scandaloso, a dir poco quanto successo mercoledì. Ero in viaggio per lavo-ro (non per curiosare quanta neve ci fosse). Il mio tragitto quotidiano dura 1ora e 5 minuti, ma mercoledì è diventato 2 ore e 45! Non ho incrociato unospartineve. La situazione era sempre più insostenibile, la neve era sempre piùabbondante nella strada, non riuscivo più a controllare il mio veicolo, avevoveramente paura di finire la mia corsa in un fosso. E dire che viaggio nellaneve da 20 anni! Il venerdì ho letto l'articolo sulla Stampa in cui si dava lacolpa ad automobilisti indisciplinati e privi di dotazioni invernali. Peccato cheio avessi 4 antineve e 2 catene montate!

Mercoledì 21 sono partita da Busca alle ore 17,00. Nessun mezzo spartineveo spargisale era passato dalle ore 08,00 del mattino (ora in cui era iniziata lanevicata). Sono arrivata a San Rocco di Bernezzo, dove risiedo, alle ore 19,45(passando per la Statale Saluzzo Cuneo e poi Cuneo Caraglio sperando che

le strade fossero state pulite, invece era un disastro.Attenzione: nel tragitto ho visto un sacco di mezzi spartineve all'opera nei cor-tili privati ma non sulla statale. Forse i privati pagano? Ho rischiato di distrug-gere la macchina più volte: se la coda si fermava non si riusciva a ripartire. Inquasi 30 anni di patente non ho mai visto nulla del genere. Comodo scaricarele responsabilità sugli altri. Ritengo che, prima di lanciarsi in simili affermazioni,qualcuno dovrebbe valutare l'eventualità di andarsi a nascondere.

Confermo la vergognosa condizione delle provinciali SP 12, SP 9 ed SP 422nella serata della nevicata (transito dall ore 17 alle ore 19 circa).Tali strade risultavano non intralciate da mezzi pesanti intraversati (certo nonerano pochi quelli che procedevano a non più di 20 Km/h creando intralcioalla circolazione leggera, peraltro essa stessa in difficoltà se impreparata). Lacondizione era la più critica, tra quelle riscontrate in area pianeggiante, nellamia esperienza di viaggiatore; credo di poter affermare senza timore alcunoche nessun mezzo di sgombre neve fosse transitato, il deposito di neve face-va, in alcune occasioni, "spanciare" l'auto e non solo in aree d'intersezionetra percorsi. In area casello carrù vedevo pattuglia della GdF controllare situa-zione pneumatici/catene pre ingresso in autostrada, ciò non faceva altroche"segmentare" ancor peggio gli utenti della strada, in quanto molti, anchemezzi pesanti, sceglievano palesemente di tornare sulla provinciale pur di nonsottoporsi a controllo della citata pattuglia situata all\'ingresso autostradale.La condisione rimaneva critica anche nella prima mattinata del giorno succes-sivo sul medesimo percorso in area Magliano Alpi (SP 9). Che dire, semplicemente una vergogna, fossi stato coinvolto in un qualcheincidente quali il paio a cui ho assistito avrei certamente citato il gestore dellastrada in quanto la medesiam era certamente impraticabile e da chiudersi allacircolazione fino ad intervento di pulizia effettuato.

Dopo la rabbia e le polemiche di gennaio ilgrande paradosso della viabilità cuneese si èpalesato in tutta la sua virulenza due setti-mane dopo. Per 3 giorni i bollettini e le aller-te meteo di Arpa e Protezione civile hannoannunciato una importante perturbazioneche avrebbe interessato tutto il Nord Italia.Col senno di poi, sicuramente una previsionepiù catastrofica del previsto, a tutte le longi-tudini. Non era ben chiaro dove e quantosarebbe nevicato (in particolare in pianura),ma con una mossa preventiva il Prefetto hadeciso di indire il blocco completo a tutti imezzi pesanti sulle strade della Provincia. Apensar male si fa peccato, ma la chiamataalla responsabilità che la Provincia ha rivol-to alla Prefettura per non aver effettuato ilblocco in occasione della nevicata preceden-te può certamente aver influito sulla decisio-ne (e soprattutto sulle tempistiche) del bloccoin oggetto.Un'ordinanza resa nota alle 22 di domenica10 febbraio e revocata solo alle 7 del martedì(12). Con enormi disagi a carico della catego-ria per quanto concerne l'organizzazione deiviaggi, di fatto da rivedere nottetempo

(sovraccaricando la seconda parte della set-timana) e con una beffa finale per molti auto-trasportatori: la neve non ha quasi interessa-to la nostra Provincia e quel poco che ne ècaduta, in molti casi non pulita, è gelatadurante la notte di lunedì e ha reso partico-larmente pericoloso il manto stradale pro-prio nel momento in cui (martedì mattina) èstato dato il vialibera ai camion. Da questi due episodi diametralmente oppo-sti, ma entrambi giunti a detrimento del set-tore, ne emergono alcune semplici lezioni checon obiettività tutti gli operatori del settore,enti e amministrazioni dovrebbero condivi-dere:1. Le strade, in particolare quelle provincia-li, quelle ad alto scorrimento e le autostrade(per la cui manutenzione si pagano fior dipedaggi) quando nevica vanno pulite intempi logici e con mezzi adeguati, per il benee l'incolumità degli automobilisti e degli auto-trasportatori2. Non è opportuno praticare un blocco com-pleto a carico dei mezzi pesanti ad ogni avvi-saglia di maltempo, ma serve usare il buon-senso ad ogni episodio e punire eventual-

mente gli autisti dei mezzi non attrezzati,lasciando circolare (entro certi limiti, comequelli registrati in queste settimane) quellidotati di catene3. In fase di decisione, che andrebbe presacon un certo coordinamento e tempi adegua-ti alla comunicazione a tutti gli interessati, èbene tenere a mente lo stato dei singolicamionisti, presi in ostaggio dalle scelte effet-tuate e protagonisti di un mondo distanterispetto alle sale decorate dove si riunisconoi decisori. Diego Pasero, vice-presidente di AstraCuneo: «Nonostante tecnologie sofisticate,centrali operative e promesse di coordina-mento più efficiente, la neve, anche poca,comporta ogni anno a vari livelli ingenti dif-ficoltà per il settore. Dai valichi ai blocchi,sino alla beffa di essere additati come iresponsabili degli ingorghi stradali… lasomma di tutto anche quest'anno dà un risul-tato sconcertante. Sembra che l'attività deltrasporto, spina dorsale dell'economia pro-vinciale, possa operare con dignità solo daPasqua ai Santi, perché nel lungo invernodella Granda il cammino è irto di ostacoli».

Prima le stradenon pulite raccontate dai cittadini...

Le mail di indignazione raccolte da associati e cittadini

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IV ANNO IV - NUMERO 1

Sul dibattito che si è innescato in occasione dellenevicata di fine gennaio, quella che ha messo in fri-zione la Provincia e l'associazione di trasportatori,Ernico Carpani di Villafalletto si complimenta conAstra per la ferma posizione tenuta di fronte all'isti-tuzione e per aver dato contribuito a dare pubblicitàai disagi registrati sulle strade Provinciali: «Il vero eunico problema è che non hanno tolto la neve. 20/30cm di neve in Provincia di Cuneo sono la normalità,non bisogna stupirsi. Ogni nevicata sembra un dram-ma. L'assenza del servizio dei mezzi spartineve èstata una vergogna. Il controsenso è che le stradevicinali o comunali spazzate dai trattori erano piùpulite di quelle provinciali». Quindi due parole sullapolemica scatenatasi con la Provincia: «Dopo gliarticoli usciti sulla posizione di Astra tanta gentecomune ha capito l'oggetto del contendere, l'opinionepubblica è stata fin da subito dalla nostra parte,prova ne sono i numerosi messaggi giunti anche daprivati cittadini alla sede. È stato per molti più forteil disagio rispetto alla ricerca di un capro espiatorio:ecco perché si è sollevato questo movimento di prote-sta».Da Cinzano, sede della Carrero trasporti, la voce diEnrico Carrero è quella di un autotrasportatorebasito di fronte alle assurdità del blocco comandatoa inizio febbraio: «Ci siamo trovati domenica sera aguardare il cielo stellato e ad essere costretti a ripor-tare i camion nelle rimesse. Poi è nevicato, poco,lunedì sul tardi. La maggior parte dei miei mezzi

sarebbero già stati a Roma o a Perugia, per nullainteressati dalla perturbazione. È però contradditto-rio che nella fredda mattinata di martedì mattina,dopo una gelata seguita alla nevicata, il blocco siastato rimosso e nessuno si sia più interrogato sullasicurezza». Carrero dichiara che l'esperienza e ilbuon senso di pressoché tutti i camionisti della pro-vincia è tale da essere il migliore deterrente rispettoalle condizioni di emergenza o di disagio: «Se le con-dizioni sono tali da non poter andare avanti o damettere a repentaglio l'incolumità propria o altrui, inostri autisti sono i primi a fermarsi, mettere le cate-ne e agire con responsabilità. Per questo sono dispia-ciuto dell'attacco che la categoria ha ricevuto dallaProvincia e contrario all'applicazione ferrea di unprotocollo che danneggia tutti per colpe di pochissi-smi».Franco Carpani, storico titolare dell'azienda di tra-sporti di Villafalletto racconta le difficoltà emerse inseguito al blocco alla circolazione dei mezzi pesantidi inizio febbraio: «Avevamo consegne tassative daeffettuare il lunedì, si è ingenerato un ritardo che haspostato in avanti quasi una settimana di lavoro. Ilridicolo è che nel Buschese, da dove partono i nostrimezzi, i fiocchi non si sono visti fino a lunedì, pergiunta una spruzzata senza particolari disagi. Ancheil Frejus è rimasto chiuso, arrecandoci altre difficol-tà». Quindi un po' di amarcord: «Si sta passando dauna estremità all'altra. Fino a qualche tempo fa conle catene si riusciva a lavorare anche quando nevica-va, ora si bloccano i camion con funzione preventiva:ridicolo. Si dovrebbe obbligare all'uso delle catenema permettere a chi ha mezzi abili di procedere.

Purtroppo veniamo presi in considerazione soloquando i prodotti cominciano a mancare dagli scaf-fali…».Mauro Ramero della Ramero trasporti di Peveragnoci racconta il suo calvario: «Ho avuto un camionfermo per quasi tre giorni in Francia, siamo statiavvertiti del blocco solo alle 21 del giorno prima. Untempo, con buon senso, nonostante i blocchi, i mezzidi ritorno da un trasporto estero li facevano tornar acasa, ora la linea è rigida e noi ne paghiamo le conse-guenze».

DECRETO | “CRESCITA 2.0”: COSA CAMBIA, GLI OBBLIGHI E LE ACCORTEZZE DA ADOTT

Pec obbligatoria anche per

NEVE: PAROLA AGLI AUTRASPORTAdi Andrea Caponnetto

Sconcerto per la polemica innescata dalla Pro vincia, delusione dopo i blocchi risultati inutili

Quello delle tecnologie in azien-da è un tema-caldo al qualedev'essere riservata prioritariaimportanza. È noto che, ormai da tempo, lagestione dei rapporti commer-ciali e delle partnershipimprenditoriali trova il suo col-lettore privilegiato nelle nuovetecnologie, prima fra tutte laposta elettronica, specie quellacosiddetta “certificata”. Laposta elettronica certificata(Pec) permette di attribuire adun messaggio lo stesso valorelegale di una raccomandata conavviso di ricevimento, opponi-bile ai terzi riguardo al giorno eall'ora rispettivamente di spedi-zione e di ricezione. Ma, mentre con la raccomanda-ta, il postino lascia un avvisonel caso non riesca a consegna-re il documento, con il messag-gio Pec, invece, nessuna comu-

nicazione viene inviata al desti-natario, se questi non lo legge.Di recente è stato previsto l'ob-bligo, anche a carico delleimprese individuali, di comuni-care il proprio indirizzo diposta elettronica certificata,obbligo finora valido unica-mente per le imprese costituitein forma societaria. La Leggeanticipa al 30 giugno 2013 (pre-cedentemente era stabilito il 31dicembre 2013) il termine dellacomunicazione dell'indirizzo diPec. Risulta opportuno fare unpo' di chiarezza sugli effetti giu-ridici di tale forma di comuni-cazione. È indiscusso che, sesiete il mittente, non avetespeso nulla per la vostra comu-nicazione, non vi siete mossi dacasa, e una volta che avete inmano la ricevuta di consegna,la comunicazione risulta arri-vata a destinazione, e potete

dimostrare di fronte al giudicela vostra ragione. Se siete ildestinatario, invece, la situa-zione cambia: non importa chel'abbiate letta o meno....erava-te in ospedale, avevate il com-puter in riparazione, aveteperso la password e non avetescaricato la posta per tempo?Di fronte alla legge risulta con-segnata! Anche se nessuno vi halasciato un messaggio nella cas-setta della posta come per leraccomandate postali. Quindi attenzione, comunicarel'indirizzo di posta certificataimpone degli obblighi specifici.Ancora attenzione: le ricevutehanno valore legale solo se, siail mittente che il destinatario,comunicano tramite email Pec.Il testo esplicativo redatto dalCentro Nazionale perl'Informatica nella PubblicaAmministrazione è esplicito in

proposito. In particolare emerge chequando un mittente Pec spedi-sce a un destinatario che non hauna casella certificata, avrà inmano la ricevuta di trasmissio-ne (invio) ma nessuna confermadi consegna. Costui, di fronte algiudice, in caso di contestazionepotrà solo dimostrare di averspedito il documento, senza cheil destinatario abbia alcun biso-gno di dimostrare che ha o nonha ricevuto il messaggio. I mes-saggi che si possono ricevere viaPec possono potenzialmenteessere di diversa natura:ingiunzioni di pagamento, attidi polizia giudiziaria, atti conscadenza onerosa, notifichefiscali. La mancata lettura daparte del destinatario potrebbeprodurre importanti conse-guenze. Ma quali sono i vantaggi pro-

dotti da questa nuova tecnolo-gia? A parte la questione ine-rente l'eliminazione delle codenegli uffici pubblici o postali e ilrisparmio del prezzo di unaraccomandata AR, è utile rias-sumerne alcuni più propria-mente tecnici: è sempre possibi-le conoscere con certezza chi èil mittente di un messaggio; laconsegna di un messaggio certi-ficato è certa, così come è certala sua eventuale mancata conse-gna; le email inviate per Pecsono recuperabili, il gestore delservizio ha infatti l'obbligo diconservare i messaggi per alme-no 30 mesi; la Pec ha validitàlegale indipendentemente daigestori di riferimento per mit-tente e destinatario; la Pec nonè vincolata ad un formato, per-mette la certificazione degliallegati e garantisce la possibili-tà di dimostrare, a differenza

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VANNO IV - NUMERO 1

Nessuno vuole più assumersi le responsabilità… «Noiabbiamo autisti preparati, formati e con esperienza:conoscono le problematiche e sono attrezzati. Non acaso nessuno di loro ha mai avuto problemi con laneve. Spesso però si trovano sulla strada autistiimprovvisati, che, proveniendo dall'Est Europa, nonconoscono le nostre rotte alpine, salgono senza cate-ne e combinano pasticci. Servirebbe fare una selezio-ne preventiva tra chi è attrezzato e chi no, non dan-neggiare tutti». Sulla stessa linea l'opinion di Elio Rocca, della

Rocca srl di Genola: «Quest'ultimo blocco è stato pro-clamato e visssuto come una misura drastica, infarci-to di ipocrisia da parte degli allarmisti, che hannodiffuso un panico non giustificato». Secondo Roccanon si tiene debitamente conto la preparazione deiprofessionisti alla guida: «I miei ragazzi fanno provee aggiornamenti ogni anno, sanno guidare sulla neve,hanno doppie catene a bordo, sono abituati a lavora-re in ambienti non agevoli, è gente intraprendente: èil nostro mestiere e lo sappiamo fare». Poi c'è il gran-de tema delle tipologie di trasporto: «Chi prende le

decisioni dovrebbe anche tenere conto del materialeche viene trasportato e definire una graduatoria dipriorità. Io per esempio distribuisco mangime peranimali da cortile, un genere caratterizzato da sinto-matica urgenza. Il pollame negli allevamenti non puòstare senza cibo, è un fatto ben noto, che lo distingueda molti altri animali». Preso atto del problema, però, Rocca avanza unaproposta: «Perché non derogare sugli altri giorni distop forzato durante l'anno quelle ore sottratte con iblocchi?».

ADOTTARE CON LA NUOVA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA

le imprese individuali

LI AUTRASPORTATORIPASERO

«Con la neve difficoltà non

giustificate: questa è una provincia pedemontana»

CARRERO«Ordine di blocco

con il cielo stellato,ripartenza quando

le strade eranogelate: ridicolo»

ROCCA«Visto lo stop

forzato per la neve,perchè non fanno

deroghe sul calendariodel blocco annuale?»

o vincia, delusione dopo i blocchi risultati inutili

dellla raccomandata, ciò cherealmente è stato inviato aldestinatario. Sembra impossibile che unostrumento in grado di eliminarescartoffie, code agli sportelli espese di spedizione possa pre-sentare anche degli svantag-gi…eppure basta osservarealcuni degli aspetti “tecnici”della “posta certificata” peridentificarne alcuni: l'introdu-zione della PEC comporta unainevitabile perdita d'importan-za della mail collegata al domi-nio aziendale, la quale, com'ènoto sappiamo, è completamen-te priva di valore legale; la Pecè un mezzo di comunicazionevalido solo per l'Italia, mandareuna mail certificata all'estero ècompletamente inutile (lo stan-dard utilizzato per la Pec non èriconosciuto a livello interna-zionale); le mail certificate pos-

sono essere cancellate, si imma-gini quindi cosa accadrebbe seall'insaputa di un utente venisserimosso dal suo computer unmessaggio di cui non ha avutonotizia; la mail certificata invia-ta ad un destinatario certificatoriceve una conferma di recapi-to, ma non c'è alcuna garanziacirca l'effettiva lettura del mes-saggio; infine, la mail certificatainviata ad una casella di postacomune non ottiene alcunarisposta “certa” di consegna.Soltanto l'utilizzo diffuso diquesto strumento, ed eventualipronunce giurisprudenziali inmerito, ci riveleranno se i suoiindubbi vantaggi prevarrannosui suoi svantaggi che, comeabbiamo appena evidenziato,non sono del tutto assenti.

*Gabriele Bracco Ufficio legale Astra Cuneo

Lo schema sintetizzai meccanismi attivi

nella posta certificata

Prima gli ingorghi sulle strade non pulite,poi un blocco imposto nonostante una neve scarsa (e in ritardo): tutte le opinioni dei trasportatori della provinciadopo questo lungo e tormentato inverno.[Foto Costanza Bono]

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VI ANNO IV - NUMERO 1

OPINIONE | IL PRESIDENTE ISOLANO PARLA AI TRASPORTATORI: «CONCENTRIAMO LE ENERGIE

L’Europa che tira le fila delle strade e delle scelteIl video-racconto proposto durante l'ultima assem-blea degli associati ha permesso al presidente diAstra Cuneo Claudio Isolano di presentare agli oltre300 convenuti un punto di vista nuovo, relativamen-te inedito, in merito agli equilibri del potere in mate-ria di autotrasporti. Nel reportage proposto agli associati si ripartiva dauna considerazione del presidente della Fita diBrescia Giuseppe Lancini, che incarnava il malumo-re della categoria e di molti presenti in sala. Gliadempimenti burocratici venivano indicati comefreni all'attività e la responsabilità individuata nelGoverno italiano. La domanda rivolta alla platea èdunque stata: quanto il governo italiano incide sulleregole del settore? Una serie di interventi di tecnici e politici che a diver-so titolo hanno incrociato i temi dell'autotrasportohanno permesso di mettere in evidenza la centralitàdell'Europa, dalla quale il Parlamento italiano rece-pisce la normativa del settore. Il caso della formazio-ne obbligatoria, molto osteggiata dagli autotrasporta-tori, è emblematica e riguarda anche altre categorie,dagli alimentaristi ai metalmeccanici. Norme comu-nitarie, estese a tutti i paesi della UE, vissute confastidio, frustrazione, recepite con sorpresa dai lavo-ratori, come qualcosa di caduto dal cielo all'improv-viso. «In realtà si tratta di regole approvate datempo, non eludibili, per cui non esiste alcune effica-cia dell'eventuale protesta. Per effetto dell'adesionecomunitaria nessun governo può mutarle. Le diretti-

mondo ovattato, distante, a tratti evanescente. Ma aben guardare l'Italia ha portato in Europa suoi rap-presentanti illustri, Bonino, Prodi, Frattini, Tajani elo stesso Monti (9 anni in carica, un periodo moltosignificativo per l’ambiente comunitario). Questomondo “superiore” ha una pragmatica e pertinenteincidenza sulle principali scelte politiche ed economi-che di ciascun paese. Quanto detto, ci permette di assolvere il Governoitaliano? «No - risponde Isolano -. Nell'ambito delrecepimento delle norme comunitarie questo puòdecidere come esercitare determinate procedure ecome vigilare sul rispetto delle regole, in particolaresul fronte sanzionatorio. Invece di attenuare gli effet-ti di queste norme molto rigide spesso ha la singolarecapacità di inasprirle». L'esempio calzante in questosenso è quello sui tempi di guida e di riposo. Lanorma europea indica come opportuno che le impre-se siano responsabili per le infrazioni commesse dailoro conducenti. La stessa apre però uno spiraglio,offrendo agli stati membri discrezionalità sull'appli-cazione. Rimasta inapplicata su scala nazionale.Perché tutto questo? Il presidente risponde proiettando alcuni estratti di“Corre bisonte, corri”, reportage realizzato nel 2009da “Annozero” e mandato in onda in prima serata suRaidue. Ne viene realizzata una vera e propria cari-catura del mondo dell'autotrasporto, non certo lusin-ghiera. «Un'immagine distorta, nefasta e catastroficache viene offerta della nostra categoria. Iniqua eirreale, ma più volte proposta dai media e entrata incircolo dell'opinione pubblica. Poi ci sorprendiamodell'inasprimento delle norme e delle sanzioni da

ve sono da armonizzare in ciascuno stato, ma l'indicazione èchiara e intransigente. L'unico elemento di discrezione è nel-l'apparato sanzionatorio» spiega Isolano. Per i cronotachigrafi e l'accesso alla professione esistevano dise-gni di legge nei primi anni '70; dell'obbligo di formazione siparla da 12 anni. La domanda sorge spontanea: dove erano iportavoce dell'Italia e della categoria quando si doveva par-tecipare al dibattito su queste norme? Ecco perché secondo il presidente Isolano è necessario guarda-re ai palazzi dove concretamente si tirano le fila del destinodella nostra economia: «La Comunità Europea è arrivata a 27stati. Non si deve cadere nell'errore di pensare che un'azione sulGoverno italiano possa essere decisiva. Su ogni scelta oggi sideve trovare un compromesso politico e tecnico tra 27 attori,passando per i quattro gradi previsti dal regolamento:Commissione, licenziamento dei testi, Parlamento e quindiConsiglio dell'Unione. A questo punto (nel caso dell'autotra-sporto) i ministri dei trasporti di ciascun Paese e 150 commis-sioni discutono il da farsi, procedendo ad interminabili media-zioni. Non sempre chi è chiamato a decidere ha competenza».L'immagine che in Italia si ha dell'Unione europea è di un

«La formazione professionale avolte è vista dagli autotraspor-tatori come un obbligo spiacevo-le, che comporta l'impiego ditempo, costi economici e tie-neimpegnate delle risorse fuoridal comparto produttivo. Masiamo obbligati a farlo, ce loimpone il Decreto legislativo 81del 2008 pubblicato a gennaio2012».Con queste parole il segretariodi Astra Cuneo Guido Rossi haaperto l'assemblea annuale del-l'associazione domenica 2dicembre. Il tema è attuale emolto spinoso. Diversi associatihanno infatti lamentato con ilpersonale di Astra questo aggra-vio di richieste per la formazio-ne dei dipendenti, sia in terminidi tempo, sia in termini di orga-nizzazione. «Deve essere chiaroai nostri associati: è un percorsoche va compiuto, ce lo impone lalegge. Non esistono scappatoie.L'unica cosa che possiamo farenoi come associazione fornirecorsi di qualità, organizzare icicli di lezioni con modalità eorari adeguati alle esigenze dei

nostri aderenti, rendere il piùcomodo e fruibile possibile ilservizio». E poi c'è il fronte eco-nomico, tema a cui mai come inquesta difficile fase storica gliautotrasportatori erano staticosì sensibili. «Oltre all'appara-to organizzativo, stiamo cercan-do con ogni mezzo di abbattereil costo a carico dei nostri asso-ciati, riuscendo in alcuni casianche ad ottenere dei finanzia-menti che coprono buona partedegli oneri formativi e lasciandoa carico delle imprese solo ilcosto del lavoro dei dipendentiformati».Particolarmente soddisfattodella campagna di formazione2012 si è detto il presidente diAstra Cuneo Claudio Isolano:«È stato raggiunto grazie all'im-pegno di tutta la struttura Astraun ottimo risultato a fini asso-ciativi - ha detto a “cappello”del suo intervento durante l'as-semblea annuale -. Le aspettati-ve della categoria vanno nelladirezione di evitare di esseresottoposti a questi obblighi. Magli obiettivi della nostra associa-

zione sono quelli di offrire lamaggiore comodità possibile ecosti contenuti agli imprenditorichiamati a seguire il ciclo di for-mazione. In questi mesi gli uffi-ci non si sono risparmiati». I NUMERI DEL 2012. Ad unrapido conteggio, si scopre chenel 2012 il totale delle personeformata sopra i 1500 lavoratori,un segnale significativo del pesoche l'associazione ha nel mondodell'autotrasporto di tutto ilbasso Piemonte. Di questi 700hanno seguito corsi relativi allasicurezza (art. 81/2008), 350quelli di area giuridico-normati-va (destinata in particolari atitolari d'impresa), 89 per l'Adr(trasporto merci pericolose),168 per la Carta di qualificazio-ne del conducente. Nei prossimi9 mesi sono previsti in formazio-ne altri 1400 operatori del setto-re, includendo anche i corsi peri mezzi sotto i 35 quintali, l'ac-cesso alla professione, il primosoccorso e altri corsi specifici.

SERVIZI | OLTRE 1500 LAVORATORI NEL 2012 HANNO AVUTO ACCESSO AI CORSI ORGANIZ ZA

Formazione obbligatoria, il progra

ROSSI «Corsi obbligatori,

l’unica cosa che può fare

Astra Cuneo è agevolare

costi, orari

e organizzazione»ACAP

ISOLANO«Per ottenere

i costi minimi molti

cavalcano il tema della

sicurezza. Questa strategia

ci vede perplessi»

di Andrea Caponnetto

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VIIANNO IV - NUMERO 4

Francesco Stroppiana, direttore commercialeItalia Renault Trucks, ha partecipato domeni-ca 2 dicembre all'assemblea annuale di AstraCuneo in qualità di main sponsor dell'iniziati-va. Nell'occasione ha presentato le prossimestrategie del gruppo. «Più che offrire prodottisiamo orientati a fornire delle soluzioni. E oggiuna delle richieste fondamentali è la riduzionedel carburante. Questo è il motto che muove daanni Renault Trucks, dalla progettazione delveicolo alla gestione quotidiana del mezzo: unacaratterizzazione che il marchio si è dato da 10anni a questa parte e che sta proponendo per imotori Euro 6 in fase di lancio». Reanult trucks è il secondo gruppo mondialeper i veicoli industriali. Offre tecnologied'avanguardia calate sui prodotti ma si fa gui-dare da valori antichi quali la vicinanza alcliente e il mantenimento degli impegni.In Italia vanta una rete capillare, con 140 offi-cine, 58 punti vendita, 700 professionisti del-l'assistenza. Offre un pacchetto di servizifinanziari e assistenza, per evitare ogni incer-tezza.«Si tratta della campagna “Zero pensieri”. Ilveicolo viene acquistato per 5 anni a una ratacompetititva, tutto incluso,ed è soggetto ad uncontratto di manutenzione. Le aziende possonopianificare il costo del mezzo senza sorprese,agevolate anche da una rete assistenza moltocapillare» spiega Stroppiana.OPTIFUEL RENAULT:GUIDARE BENE PER PAGARE DI MENOAnche nel mondo della realizzazione e venditadi veicoli da lavoro torna d'attualità il temadella formazione. Renault trucks ha infatti lan-ciato il programma “Optifuel”, un vero e pro-prio corso realizzato in azienda da professioni-sti del settore con l'impiego di sistemi telemati-ci. «Un istruttore accompagna il dipendentedurante il lavoro e spiega come correggere lo

stile di guida. Ci sono atteggiamenti, abitudinie modalità di guida che con i mezzi attuali sonoinutili. Con un corretto utilizzo del veicolo siarriva sorprendentemente a risparmiare ilmedia il 10% di carburante, circa 6900 milaeuro all'anno per ciascun veicolo» racconta ildirettore commerciale di Italia RenaultTrucks. L'offerta formativa quindi fa il paiocon tutti i progressi realizzati nella progetta-zione dei mezzi: «Sono prodotti configurati findall'uscita di fabbrica per aiutare a ridurre ilconsumo di carburante, l'utilizzo diventa poimassimamente efficiente se si abbinano unostile di guida corretto, l'applicazione di quellache in gergo tecnico si chiama “guida raziona-le” e l'adeguato utilizzo dell'Infomax, apparec-chiatura telemetrica che permette di valutarsi emigliorarsi nella conduzione dei mezzo». Sono infatti questi tre gli step in cui si sviluppal'“Optifuel”, testato con successo da oltre 200aziende in tutta Italia.

2013 | IMPARARE A GUIDARE (BENE) PER RISPARMIARE

Abbattere i costiLa mission Renault

DOVE SI PRENDONO LE DECISIONI»

e e delle scelte

INTERMEDIA SRL Iscr. UIF A56918 Sede legale: via della Fontana13 14100 Asti Sede operativa: Galleria dei Mercanti, 19 -14100 Asti Tel. 0141- 355865 Fax 0141- 354430 [email protected]

A CUNEO Sede operativa: via Luigi Gallo 7 12100 Cuneo Tel. 0171- 480905 Fax0171- 453481 [email protected]

ZATI IN SEDE. L’IMPEGNO CONTINUA

mma di AstraI CORSI FACOLTATIVI

All'interno del grande contenitore della formazione propostada Astra, un buon interesse hanno raccolto i corsi facoltativi,in particolare da parte dei titolari di impresa e degli impiegatinel settore amministrativo. Negli ultimi tre mesi dell'anno sonostati affrontati in questo ambito gli accordi sindacali (orari dilavoro), le responsabilità penali dell'azienda in merito alDecreto sulla sicurezza, le responsabilità dell'azienda sulla 561(tempi di guida e riposo) in particolare in caso di inadempien-ze dei dipendenti, la modifica dei provvedimenti disciplinarialla luce della riforma Fornero. Vista la buona risposta riscon-trata, nel 2013 saranno proposti approfondimenti su: - Contratto di trasporto e articolo 83 bis (costi minimi di sicu-rezza)- Ammortizzatori sociali in seguito alla riforma Fornero- La busta paga nel settore dell'autotrasportoDa febbraio, poi, è partito il corso più corposo, con 5 sedutetutte previste il sabato, per non intralciare l'attività lavorativasettimanale: rivolto in particolare ad impiegati del settoreamministrativo e ai titolari di impresa, riguarderà contabilitàanalitica e fiscale e controllo di gestione nelle aziende dell'au-totrasporto.

GLI ALTRI CORSILe lezioni per il rinnovo della Cqc, ce sono un obbligo comuni-tario, prevedono 35 ore di corso, divise in 7 sedute da 5 ore,organizzate per lo più il venerdì sera e il sabato mattina, sem-pre per non intaccare i normali orari di lavoro (ma sono pre-visti in caso di necessità anche lezioni in settimana). Il corsoper l'Adr avrà una durata di 27 ore, anche questo caso divisoin 7 appuntamenti (vedi pagina 8).

parte del Governo» continua Isolano. L'analisi del presidente si conclude elencando le reazioni di moltirappresentanti di categoria a quel servizio giornalistico, posizionipiù volte ribadite negli anni. Tutte indirizzate verso la prevenzio-ne e i controlli, la “tolleranza zero”. Insomma, sono gli stessi auto-trasportatori a chiedere un inasprimento delle norme e delle san-zioni, come a cercare di “ripulire il marcio” che contraddistingueil settore. Fu lo stesso funzionario del Ministero GiandomenicoProtospataro durante un convegno organizzato da Astra, interro-gato sulla severità delle sanzioni, a ribadire che le associazioni dicategoria chiedono di essere il più possibile controllate. L'obiettivo(non sempre dichiarato ma sotteso) è l'ottenimento dei costi mini-mi di sicurezza considerati da molti vertici la panacea di tutti imali.Astra non la vede così e ha da sempre condotto la sua battaglia sualtri fronti. In particolare sul tema dell'immagine della categoria,uno sforzo di realtà e giustizia su un aspetto non marginale dellaquestione. Non a caso durante l'ultima assemblea sono stati diffu-si i numeri dell'incindentalità e della mortalità riguardanti iltanto bistrattato settore dell'autotrasporto. Ne deriva una netta ecostante diminuzione sul territorio nazionale di sinistri, feriti e vit-time e, con riguardo agli ultimi 2/3 anni, un sorpasso in termini disicurezza rispetto ai vicini Francia e e Germania, spesso “venduti”come Eldorado di controlli e civiltà dalla stessa categoria.Conclude Claudio Isolano: «Per ottenere l'imposizione di unatariffa minima per il settore si cavalca troppo spesso il tema dellasicurezza, che è una questione delicata, che andrebbe analizzata edibattuta in tutt'altri termini. Si usa strumentalmente un argomen-to esplosivo, le cui ricadute di immagine sono deleterie e trovanoampio eco sui media. Tutto questo per introdurre una norma sucui l'UE è contraria e che, qualora passasse, varrebbe solo entro iconfini nazionali. Considerando che il 40% del nostro trasportoapplica tariffe internazionali, una battaglia mutilata in partenza».

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VIII

SEDE OPERATIVAVia della Motorizzazione 1112100 CuneoTELEFONO: 0171.41.39.78FAX: 0171.41.25.87ORARIO DA LUNEDÌ A VENERDÌ:mattina 8.15-12.30 pomeriggio 14.15-18.00SABATO MATTINA: 8.00-12.00E-MAIL: [email protected]@astraservizi.itSKYPE: astracuneo

CONTATTI

Sono partiti con il mese di febbraio i corsiper l'utilizzo di carrello elevatore, gru suautocarro e macchine operatrici (scavatori,caricatori con benna), obbligatori per chiun-que utilizzi questi mezzi o attrezzature perlavoro. Si tratta di lezioni di 6 ore (4 teorichee 2 pratiche) caratterizzate da una forte com-ponente tecnica e organizzate da Astra peranticipare le scadenze imposte dal ministero,che comporterebbero in caso di non aggior-namento entro marzo 2013 l'obbligo di fre-quenza di un corso di durata doppia. In que-sto caso invece sono previste altre 6 ore dilezione (richiamo) passati 2 anni dal primociclo di formazione. Per informazioni ci sipuò rivolgere a Cinzia Olivero, chiamando ilnumero della sede di Astra all'interno 2.Continuano intanto i corsi obbligatori sullasicurezza destinati agli autisti: il primo stepsi concluderà il 31 marzo. In primavera è incantiere un corso rivolto ai datori di lavoro ealla struttura aziendale. Le lezioni riguarde-ranno le basi del pronto soccorso, le figureadibite alla sicurezza in azienda e le certifi-cazioni.Luana Macagno è invece la referente per icorsi sul rinnovo della Cqc. Viste le numero-se richieste, sono già aperte le prenotazioniper i corsi primaverili ed estivi. La sede divia della Motorizzazione di sta attrezzando,ampliando i locali destinati alla formazione,così da soddisfare tutte le esigenze e agevola-re il rinnovo della Cqc per tutti gli associati.Ma sarà attivato un corso anche all'HolidayInn di Cherasco (nei pressi dell'ex caselloautostradale), per avere un altro polo di for-mazione più a nord, con locali particolar-mente ampi.

ANNO IV - NUMERO 1

PRIMAVERA 2013 | SI AMPLIANO I LOCALI DELLA FORMAZIONE IN SEDE

Mezzi e attrezzi professionalie rinnovo Cqc: i corsi di Astradi Domenico Allione

I Fondi interprofessionali sono organismi di naturaassociativa promossi dalle organizzazioni di rappre-sentanza delle parti sociali che hanno la finalità diraccogliere e stanziare fondi per la formazione deidipendenti aziendali. Dal 2003, infatti, con l´istituzione dei primi dieciFondi Paritetici Interprofessionali, si realizza quantoprevisto dalla Legge 388 del 2000, che consente alleimprese di destinare la quota dello 0,30% dei contri-buti versati all'Inps (il cosiddetto “contributo obbli-gatorio per la disoccupazione involontaria”) alla for-mazione dei propri dipendenti. I datori di lavoropotranno infatti chiedere all'Inps di trasferire il con-tributo al Fondo For.te, indirizzato principalmentealle imprese che operano nel terziario: commercio,turismo, servizi, logistica, spedizioni, trasporti. A questo scopo Astra Cuneo fornisce supporto e con-sulenza alle aziende associate per la progettazione epresentazione del Piano formativo più aderente alleloro necessità. Oggetto privilegiato della formazioneAstra sarà l'aggiornamento CQC che, com'è noto, lanormativa più recente impone sia aggiornata ogni 5anni.

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