Direttore scientifico - APPACuVI · Appunti sulla decorazione pittorica del Castelvecchio di Pino...

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Direttore scientifico Andrea Spiriti Direttore responsabile Flavia Trivella Direttore editoriale Ernesto Palmieri Segreteria scientifica Laura Facchin Redazione e Composizione Laura Facchin Progetto grafico copertina e Composizione Ernesto Palmieri Abstracts in lingua italiana Redazione e autori Traduzioni in lingua inglese Laura Facchin La responsabilità degli argomenti trattati e delle fotografie presentate è dei relativi autori. I contributi presentati sono valutati, in forma anonima, da studiosi competenti per la specifica disciplina ("double-blind peer review"). Nessuna parte di questa rivista può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’approvazione scritta dei proprietari. In copertina: motivo da decorazioni in stucco di Diego Francesco Carloni, Abbazia di Lambach, Refettorio © APPACuVI – Associazione per la Protezione del Patrimonio Artistico e Culturale Valle Intelvi via Mons. Ulderico Belli, 1 - 22028 San Fedele Intelvi (CO) email: [email protected] - sito: www.appacuvi.org Pubblicazione annuale registrata presso il Tribunale di Como n.10 del 1 luglio 2011 Finito di comporre nel mese di dicembre 2011 !

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Università dell’Insubria

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Sommario

Editoriale p. I Passaggi a nord-est: gli stuccatori dei laghi lombardi tra arte, tecnica e restauro, atti del convegno di studi (Trento, Biblioteca Civica, 12-13-14 febbraio 2009) a cura di LAURA DAL PRÀ, LUCIANA

GIACOMELLI, ANDREA SPIRITI Abstracts p. 1 Andrea Pozzo, atti del convegno internazionale di studi (Valsolda, Chiesa di Santa Maria di Puria, 17-18-19 settembre 2009) a cura di ANDREA SPIRITI Andrea Pozzo fra Valsolda e Milano ANDREA SPIRITI p. 68 I Pozzo, artisti di Valsolda GIORGIO MOLLISI p. 74 Giovanni Battista Pozzo nella Roma sistina CLAUDIO STRINATI p. 126 Andrea Pozzo tra Giulio Troili e Ferdinando Galli Bibiena MARINELLA PIGOZZI p. 138 Istruire la mente e la mano secondo i precetti della Geometria: Andrea Pozzo tra Trento, Milano e Mondovì RITA BINAGHI p. 162 Precisazioni sulla permanenza di Andrea Pozzo nello Stato di Milano LAURA FACCHIN p. 203 Andrea Pozzo in San Fedele a Milano e l’invenzione delle false cupole STEFANO DELLA TORRE, ANDREA BONAVITA, MARCO LEONI p. 233 Andrea Pozzo, architetto prospettico: da Mondovì a Roma RICHARD BÖSEL p. 252

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Appunti sulla decorazione pittorica del Castelvecchio di Pino Torinese EDOARDO VILLATA p. 276 Andrea Pozzo a Genova e in Liguria. Contatti, relazioni, esperienze artistiche intorno alla sede genovese della Compagnia LAURO MAGNANI p. 302 Andrea Pozzo e la committenza Odescalchi a Como: riflessioni e interrogativi SIMONA CAPELLI p. 325 Andrea Pozzo a Milano. Ateliers e collezionismo nello specchio di una corrispondenza aristocratica SANDRA COSTA p. 330 «…ingannare l’occhio a meraviglia». Invenzioni di altari dal Trattato di Andrea Pozzo nelle botteghe d’arte in Trentino LUCIANA GIACOMELLI p. 340 Carlo Gaudenzio Mignocchi Tappe e sviluppi di un allievo trentino di Andrea Pozzo GIUSEPPE SAVA p. 373 Andrea e Jacopo Antonio Pozzo: affinità e (sottili) divergenze ALESSANDRO FRANCESCHINI p. 386 Le decorazioni illusionistiche nel granducato di Toscana e i modelli di Andrea Pozzo FAUZIA FARNETI p. 395 La lezione prospettica di Andrea Pozzo nei costrutti architettonici dei quadraturisti toscani STEFANO BERTOCCI p. 415 Pozzo e la sua accademia di pittura a Roma. Dalla didattica alla prassi LYDIA SALVIUCCI INSOLERA p. 435 Gli allievi del Pozzo in Polonia MARIUSZ KARPOWICZ p. 451

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Christoph Tausch e la fortuna di Andrea Pozzo in Slesia MARIUSZ SMOLI!SKI p. 476 Andrea Pozzo e la Compagnia di Gesù nel secondo Seicento FLAVIO RURALE p. 504 Teatro senza attori. La visione scenica di Andrea Pozzo GIOVANNA ZANLONGHI p. 516 Maestranze valsoldesi per la costruzione della chiesa di San Francesco Saverio a Mondovì WALTER CANAVESIO p. 534 Mastri da muro e da pietra: i Pozzo in Piemonte nella seconda metà del Seicento MARIA VITTORIA CATTANEO, NADIA OSTORERO p. 562 Magistri d’Europa in Sardegna, atti della giornata internazionale di studi (Cagliari, Facoltà di Architettura, 25 settembre 2009) a cura di GIORGIO CAVALLO, ANDREA SPIRITI, LIVIO TRIVELLA Gli Intelvesi ANDREA SPIRITI p. 573 Valsolda: terra di artisti BEATRICE BOLANDRINI p. 592 I Ticinesi LAURA FACCHIN p. 611 I Ceresini oltre la Valceresio. Esportazione della professione artistica MARGHERITA FRATARCANGELI p. 660 Gli artisti della regione dei laghi lombardi in Polonia MARIUSZ SMOLINSKI p. 678

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Marmorari e pittori: quale rapporto? MARIA GRAZIA SCANO NAITZA p. 707

Carlo Giuseppe Maino da Ronco, direttore di fabbriche nella Sardegna del Settecento MARCELLO SCHIRRU p. 738 Scultori lombardi da Genova in Sardegna nel Seicento e nel Settecento FAUSTA FRANCHINI GUELFI p. 786

Architetti, scultori e stuccatori lombardi nella Sardegna settentrionale tra XVII e XVIII secolo LUIGI AGUS p. 823

I maestri della cattedrale di Cagliari dal Medioevo al Barocco GIORGIO CAVALLO p. 859

Marmorari intelvesi in Sardegna: le botteghe Spazzi e Franco dal 1740 al 1830 ALESSANDRA PASOLINI p. 908

Appendice p. 936

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Editoriale

Con questo numero ha inizio una nuova rivista completamente dedicata agli artisti dei laghi: ossia ai protagonisti in età moderna di una straordinaria serie di realizzazioni in Italia ed Europa. L'area di provenienza è quella fra Lario e Ceresio: Valle Intelvi, Valsolda, Basso Lario, Sottoceneri, Campione, Valceresio. I secoli sono quelli dalla fine del XV alla metà del XIX: ossia dal primo grande moderno, Andrea Bregno da Osteno, fino al confronto con l'industrializzazione delle forme artistiche. Ovviamente ci sarà spazio per contributi sul Medioevo (ossia su quei magistri commacini che qualificano l'arte europea) e sull'Otto-Novecento (ossia sulla sussistenza di tecniche e modalità che si espandono in tutto il mondo, dal Siam all'America Latina): ma l'epicentro sarà costituito dall'attività durante l'antico regime. Sarà quindi vitale esaminare i due grandi poli operativi: da un lato l'Italia, dall'altro l'Europa. Dalle loro valli (dove spesso il ritorno a casa è qualificato da interventi di altissimo livello nelle chiese e case d'origine, con risultati all'avanguardia rispetto a Milano) l'espansione moderna in Italia comprende le grandi città-capitali (Torino, Genova, Venezia, Firenze, Roma) e da là l'espansione sul territorio: ma anche altri nuclei, da Bergamo a Cagliari, da Pistoia a Trento. La diffusione europea ha il proprio baricentro nelle Terre Ereditarie austriache, in Boemia, nei principati vescovili centroeuropei (Salisburgo, Passau, Frisinga, Würzburg), nella Baviera elettorale, in Polonia-Lituania, più tardi in Ungheria; ma la diffusione è davvero europea, dal Nord-Germania alla Scandinavia, dai Paesi Bassi all'Irlanda, senza trascurare le vecchie tappe dello sviluppo mediterraneo (Napoli, Sicilia, Spagna, Portogallo) che l'appartenenza territoriale al Re Cattolico favoriva. E' però vitale recuperare l'unità della categoria storiografica: ossia ricordare che esistono certo differenziazioni, lotte per il primato artistico, presenze più massicce da singole provenienze; ma che le modalità di lavoro e la solidarietà generale fanno degli artisti dei laghi un qualcosa di specifico, di categoriale appunto, che non può essere ridotto a "luganesi", "intelvesi" o affini. I grandi maestri (Andrea Bregno, Domenico Fontana, i Della Porta, Pellegrino Tibaldi, Carlo

Maderno, Tomaso Orsolino, Giovanni e Giovanni Battista Carloni, Ercole Ferrata, Francesco Borromini, Giovanni Battista Barberini, Diego Francesco e Carlo Innocenzo Carloni, Domenico Trezzini) si alternano certo ad un numero impressionante di artisti meno dotati ma dall'attività speso prodigiosa; e sempre qualificati dai ritorni stagionali in patria che li aggiornavano in modo unico sulle novità europee. Sul piano del metodo, sono evidenti le ragioni d'interesse: gli artisti dei laghi non sono solo degli artefici di alto livello ma i fondatori di nuovi metodi di gestione del dato architettonico e figurativo. Fenomeni come l'articolazione familiare delle ditte, il loro respiro moderno (stages incrociati a base padrinale, joint ventures, sottocantieri, investimenti di medio periodo), la capacità di far provare ai giovani tutte le tappe professionali fermandoli su quelle vocazionali sono vitali per la comprensione di una storia dell'arte e dell'architettura sempre meno basata sul concetto romantico di artista-creatore e sempre più attenta alla globalità storica dei fenomeni; il che peraltro spiega la gradita presenza di storici in questo comitato scientifico. Né si può dimenticare l'importanza dei lacuali nell'attenzione specifica ad alcune arti: si pensi alla scultura in stucco (pure da rivedere come problema globale nel superamento delle vecchie "arti minori"), di cui sono elaboratori e diffusori in Europa fra Cinque e Novecento; o all'intima concatenazione fra architettura, scultura e la globalità del decor spaziale. Ma esiste anche un contributo specifico dei lacuali - clamoroso nello stucco, chiaro nelle altre arti - nell'evoluzione del linguaggio artistico. Basta elencare le grandi tappe: il rinascimento "seriale e precomposto" di Andrea Bregno; il lunghissimo manierismo; l'adozione precoce del barocco berniniano; l'apertura all'algardismo come estetica del sublime; l'invenzione del rococò negli Erblände austriaci ben prima di quanto avveniva in Francia; il precocissimo neoclassico in Irlanda grazie alla spinta decisiva di Swift e di Berkeley; la rielaborazione dello stile Luigi XVI in un classicismo maturo. Su altro piano, è fortissimo il ruolo dei lacuali nell'illustrazione ma anche la definizione di concetti-guida dell'evoluzione

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politica: si pensi all'Europa Cattolica, alla Monarchia Cattolica, alla Crisi della coscienza europea. Ma accanto a queste motivazioni specificamente culturali ve ne sono di altrettanto cogenti sul piano politico e linguistico per dare vita ad una rivista. Il periodo dal 1975 al 1989 ha visto la caduta delle dittature di destra e di sinistra che hanno per decenni bloccato non solo la libertà ma anche la comunicazione culturale in Europa, rendendo difficile la circolazione di dati e di immagini. Si pensi, ed è emblematico, alla fatica con cui si recuperano concetti-base come la Monarchia Cattolica di Spagna o l'area culturale mitteleuropea austro-polacco-bavarese. Oggi per un verso la crisi europea spinge ad interrogarsi con più forza su ciò che ci unisce (e l'attività diffusa dei lacuali non è fatto banale); dall'altro si può a ragione temere che le difficoltà linguistiche facciano permanere quella divisione che politicamente non sussiste più. Ecco allora, diretta da chi scrive, sostenuta da un comitato scientifico internazionale (comprendente docenti universitari, soprintendenti, studiosi di chiara fama) e da un comitato di ghost readers (come vuole l'uso attuale, che - sia detto con chiarezza - risponde ad un'idea molto ingessata e anacronistica della scienza, libero ed esplicito confronto di idee), la rivista è on-line per permetterne la massima diffusione possibile; i testi, in qualsiasi lingua europea, sono sempre corredati dalla traduzione inglese e dall'abstract in italiano. Destinata a scadenza annuale (che reggerà solo con la collaborazione degli studiosi, ai quali va un caldo

invito alla collaborazione, senza alcun settarismo), la rivista alternerà miscellanee di articoli a pubblicazioni di atti di convegni (altra utilissima realtà che rischia di essere relativizzata) a numeri monografici. Questo primo numero vede la pubblicazione di tre grandi nuclei convegnistici: quello trentino sugli artisti nei laghi nel principato vescovile di Trento e in generale fra Lombardia e Austria; quello valsoldese su Andrea Pozzo; quello cagliaritano sugli artisti intelvesi in Sardegna. Un insieme, come si nota, di vicende complesse per durata cronologica (dal XVI al XX secolo) e per ampiezza geografica; e insieme esemplare per alternanza di grandi nomi e di maestri ai limiti dell'anonimato. Ma proprio per questo un quadro affascinante, che spero susciti nei lettori lo stesso entusiasmo che noi abbiamo condiviso. E' doveroso, in questa sede iniziale, qualche ringraziamento: ai finanziatori, che ci hanno consentito di operare; ai colleghi del DICOM, che hanno impostato l'idea informatica della rivista; al gruppo dirigente dell'Appacuvi (a cominciare da Livio Trivella ed Ernesto Palmieri) che ha creduto fin dall'inizio in questa operazione; ai colleghi e amici che hanno accettato - e ne sono onorato - di partecipare all'impresa; a Laura Facchin, che ha vissuto questa complicata vicenda con l'ingegno scientifico e la lucidità operativa che le sono proprie.

Prof. ANDREA SPIRITI

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Editorial

With this number starts a new magazine completely dedicated to the Artists of the Lakes: protagonists in modern times of an extraordinary series of achievements in Italy and Europe. The area of origin is between Como lake and Lugano, Valle Intelvi, Valsolda, Lario, Sottoceneri, Campione d’Italia, Valceresio. The centuries are from the late fifteenth to the mid-nineteenth: from Andrea Bregno of Osteno, the first great modern artist, to the comparison with the industrialization of art forms. Obviously there will be more contributions about the Middle Ages (about magistri commacini that qualify European art) and eighth-century (the existence of techniques and methods that expand throughout the world, from Siam to Latin America) but the epicenter of the activity will be made during the Ancien Régime. It will therefore be necessary to examine the two major operating divisions: Italy on the one hand, and Europe in the other. The return home of these artists is qualified by top-level interventions in churches and homes of origin, with results ahead of Milan. From Valleys their diffusion in Italy in Modern age includes the large capital cities (Torino, Genova, Venezia, Firenze, Roma) and from there spreads in the territory, and even other towns, as Bergamo, Cagliari, Pistoia, Trento. The European distribution has its own center of gravity in the Austrian Hereditary Lands, in Bohemia, in the episcopal principalities of Central Europe (Salzburg, Passau, Freising, Würzburg), election in Bavaria, Poland-Lithuania, and later in Hungary, but the diffusion is really European, from North-Germany to Scandinavia, from the Netherlands to Ireland, without neglecting the old developmental milestones Mediterranean (Napoli, Sicilia, Spain, Portugal) that the land belonging to the Catholic King favored. It’s essential to recover the unity of the historiographical category: that is, considering that there are certain differences, struggle for artistic supremacy, more massive attendance by individual backgrounds, but the mode of work and solidarity of artists generally make something of lakes specific, a categorical fact, which can not be reduced to "Lugano", "Intelvesi" or similar. The great masters (Andrea Bregno, Domenico Fontana, Della Porta, Pellegrino Tibaldi, Carlo

Maderno, Tomaso Orsolino, Giovanni and Giovanni Battista Carloni, Ercole Ferrata, Francesco Borromini, Giovanni Battista Barberini, Diego Francesco and Carlo Innocenzo Carloni, Domenico Trezzini) alternate with an impressive number of less talented artists but with a prodigious activity, and they are always qualified by the seasonal return at home and are updated on the latest European trends. In terms of method, are clear grounds of interest: the Artists of the Lakes are not only high masters, but the founders of new methods of architectural and figurative management. Phenomena such as the joint family of companies, their modern breathing (based on padrinale cross internships, joint ventures, yards, medium-term investments), the ability to prove to all the young professional staking on those stages are vital to vocational understanding of art history and architecture based on the less romantic notion of artist-creator and more attentive to the whole of historical phenomena, which also explains the welcome presence of historians in this Scientific Committee. We can’t forget the importance of the Artists of Lakes in the attention to some specific art aspects: as the sculpture in plaster (also to be reviewed as a global problem in overcoming the old "minor arts"), which are makers and speakers in Europe between the sixteenth and twentieth centuries, or the intimate concatenation of architecture, sculpture and decor of the whole space. But there is also a specific contribution of the Artists of Lakes - in striking stucco, clear in the other arts - in the evolution of artistic language. Just list the major stages: the Renaissance "serial and reconstituted" by Andrea Bregno; the long Mannerism; early adoption of Berninian Baroque; opening to Algardi’s art as aesthetics of the sublime, the invention of the Rococo in Austrian Erblände long before what happened in France; the precocious Neoclassicism in Ireland thanks to the decisive drive of Swift and Berkeley, the reworking of Louis XVIth style in a mature classicism. On another level, the role of the Artists of Lakes is very strong in the illustration, but also in the definition, of concepts-guiding the political evolution: we can think about Catholic Europe,

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Catholic monarchy, the crisis of European consciousness. Besides these specifically cultural reasons there are equally binding on the political and language to create a magazine. The period from 1975 to 1989 saw the fall of the dictatorships of left and right, who have for decades blocked not only freedom but also the cultural communication in Europe, making it difficult for the movement of data and images. It’s emblematic the effort with which we retrieve basic concepts such as the Catholic monarchy of Spain, or the Central European cultural area Polish-Austrian-Bavarian. Today, on one hand the European crisis raises questions more forcefully on what unites us (and the widespread activities of the Artists of Lakes is not trivial), on the other one can rightly fear that the language difficulties that division do remain politically no longer exists. Here then, directed by the writer, supported by an international scientific committee (including university professors, supervisors, scholars of great renown) and by a committee of ghost readers (as current use that we wishes free exchange of ideas and explicit), the journal is online to allow the widest possible dissemination, the texts in any European language, are always accompanied by a translation into English and abstract in Italian. Designed on an annual basis (which will hold only with the collaboration of scholars, who deserve a warm invitation to collaborate, without

sectarianism), the magazine alternate miscellaneous publications of articles in conference proceedings (other reality that is likely to be useful in context) in the quarterly issues. This first issue sees the publication of three great congresses: about Artists of the Lakes in the Prince-Bishopric of Trento and in general between Lombardy and Austria (Trento); about Andrea Pozzo (Valsolda), on the artists from Valle Intelvi in Sardinia (Cagliari). A set of complex stories of chronological time (from the sixteenth to the twentieth century) and geographical breadth, and alternating with exemplary teachers of big names and the limits of anonymity. I hope that this fascinating overview will inspire readers in the same enthusiasm that we shared. It’s right in this initial site a few thanks: to sponsors which have allowed us to operate, to the DICOM colleagues, who have set the idea of computing magazine, to the leading group of Appacuvi (beginning with Livio Trivella and Ernesto Palmieri) who believed from the beginning in this operation, to colleagues and friends who have agreed - and I'm honored - to participate in the enterprise; to Laura Facchin, who has lived through this complicated story with the usually scientific wit and clarity.

Prof. ANDREA SPIRITI

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Nota editoriale e Ringraziamenti

La giusta dichiarazione dei ringraziamenti a tutti coloro che, in varie forme, hanno contribuito alla nascita di questa iniziativa e in specifico alla realizzazione di questo numero implicherebbe uno spazio esorbitante i pur accoglienti margini del mezzo digitale. Dichiaro solo i debiti irrinunciabili, estendendo a tutti gli altri la più convinta riconoscenza. Gli amici di Appacuvi (in particolare Livio Trivella ed Ernesto Palmieri) sono stati vicini fin dal primo progetto, contribuendo con idee e suggerimenti preziosi. I molti amici e colleghi che fanno parte del comitato scientifico ci hanno convinto con la loro autorevolezza della bontà della strada intrapresa. La Soprintendenza per i Beni Artistici della Provincia Autonoma di Trento e la Comunità Montana Alpi Lepontine sono state signorili nella concessione della versione informatica di quanto da loro edito in formato cartaceo. Il Dipartimento di Informatica e Comunicazione dell'Università degli Studi dell'Insubria, con tutto il suo personale (e qui è d'obbligo la citazione della generosità di Mauro Santabarbara), ha collaborato fortemente alla dimensione informatica: ed è commosso il ricordo di Gaetano Aurelio Lanzarone, che tanto ha fatto per promuovere quella dimensione transdisciplinare che qui si cerca di attuare, e che tanto ha contato per me come amico e come saggio propositore di soluzioni. Last but not least, perhaps first, Laura Facchin è stata il vero motore di questa impresa, unendo alla sua rilevante finezza scientifica una viva capacità operativa. Giova ora ricordare una peculiarità della rivista, legata alla logica del "primo numero": la presenza di tre congressi: uno inedito sui lacuali in Sardegna, uno edito sui lacuali in Trentino (di cui si forniscono gli abstracts), uno edito su Andrea Pozzo (del quale si forniscono testi e abstracts). La quantità ha imposto questa soluzione di compromesso: ma dal prossimo numero il testo inglese (oltre che nella lingua madre) sarà stabile, quando necessario con abstract in italiano. Ovviamente dai prossimi numeri l'alternanza fra miscellanee e edizioni di atti sarà normale.

Prof. ANDREA SPIRITI