Direttive Europee per la sostenibilità ambientale dei prodotti

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Direttive Europee per la sostenibilità ambientale dei prodotti Francesca Cappellaro

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Direttive Europee per la sostenibilità ambientale dei prodotti. Francesca Cappellaro. OBIETTIVI DEL SEMINARIO. Corso introduttivo sulla legislazione europea e sulla strategia europea sullo sviluppo sostenibile. - PowerPoint PPT Presentation

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Francesca Cappellaro

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OBIETTIVI DEL SEMINARIO

• Corso introduttivo sulla legislazione europea e sulla strategia europea sullo sviluppo sostenibile.

• Il corso intende fornire un supporto attraverso informazioni pratiche su come essere conformi alle normative vigenti.

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CONTENUTI

1)Strategie, piani d’azione e politiche europee per lo sviluppo sostenibile

2)Direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio

3)Direttiva sulla gestione dei veicoli fuori uso (ELVs)

4)Direttiva sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE e RoHS)

5)Direttiva quadro che definisce dei requisiti di ecodesign per le apparecchiature utilizzanti energia (EUP) – Direttiva ECODESIGN

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Definizione di Sviluppo Sostenibile…

"Lo Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”

Rapporto Brundtland, 1987

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Verso uno sviluppo sostenibile• Per favorire lo sviluppo sostenibile sono in atto

molteplici attività ricollegabili sia alle politiche ambientali dei singoli Stati e delle organizzazioni sovra-nazionali sia a specifiche attività collegate ai vari settori dell'ambiente naturale.

• In Europa:• Strategia Europea per lo sviluppo sostenibile• Sesto programma d'azione per l'ambiente

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Strategia Europea per lo Sviluppo Sostenibile

Spezzare il nesso tra crescita economica, uso  delle risorse e produzione di rifiuti

Il Consiglio europeo di Göteborg (giugno 2001) ha concluso che:

 “occorre modificare la relazione tra crescita economica, consumo di risorse naturali e

produzione di rifiuti. La forte crescita economica deve andare di pari passo con un utilizzo delle risorse naturali e una produzione di rifiuti che

siano sostenibili

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Decoupling

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Strategia Europea per lo sviluppo sostenibile

La Strategia adottata dalla Unione Europea nel 2001 e riveduta nel 2005 comprende il principio dell'integrazione della problematica ambientale nelle politiche europee aventi un impatto sull'ambiente.

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Sesto programma d'azione per l'ambiente

“Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta"

• L'Unione europea (UE) definisce le priorità e gli obiettivi della politica ambientale europea fino al 2010 ed oltre.

• Descrive in modo particolareggiato i provvedimenti da adottare per contribuire alla realizzazione della strategia in materia di sviluppo sostenibile da essa elaborata.

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Sette strategie tematiche

1. inquinamento atmosferico

2. ambiente marino 3. uso sostenibile delle

risorse 4. prevenzione e al

riciclaggio dei rifiuti  5. uso sostenibile dei

pesticidi 6. protezione del suolo 7. ambiente urbano

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Sette strategie tematiche

• Tali strategie sono basate su un approccio globale, ciascuno per tema, piuttosto che su alcuni inquinanti o tipi di attività economica.

• Fissano obiettivi a lungo termine, basati sulla valutazione dei problemi ambientali nonché sulla ricerca di una sinergia tra le diverse strategie e con gli obiettivi di crescita ed occupazione.

Per approfondimenti si veda strategia di Lisbona: http://europa.eu/legislation_summaries/employment_and_social_policy/growth_and_jobs/c11325_it.htm

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Il Triangolo Risorse, rifiuti e prodotti

integrare le politiche sulle risorse, sui prodotti e sui rifiuti

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La politica ambientale europeaLa politica ambientale europeaLe politiche ambientali hanno avuto la tendenza a concentrarsi sulle grandi fonti di inquinamento come le emissioni industriali o i problemi relativi alla gestione dei rifiuti. Questo approccio ha dato spesso buoni risultati, ma il solo imporre vincoli limitandosi alla produzione ha spostato il problema alla fine del ciclo di vita. Per considerare completamente gli impatti ambientali di prodotti e servizi è necessario che il sistema legislativo sia affiancato da una politica rivolta all’intero ciclo di vitapolitica rivolta all’intero ciclo di vita, poiché gli impatti si sviluppano in ogni fase.

Per approfondire la Valutazione del Ciclo di Vita (LCA) si veda:Seminario on-line DESIRE-NETCorso on-line: http://192.107.92.31/fadivgen2/index.asp

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LCA: approccio dalla culla alla tomba

Fonte: Danish Environmental Protection Agency

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Le politiche integrate di prodottoLe politiche integrate di prodottoDal 2003 l’Unione Europea considera questo approccio come parte integrale della Strategia per lo Sviluppo Sostenibile.Le Politiche Integrate di Prodotto (IPP) hanno:

• introdotto strumenti di politica industriale (interventi sul mercato: GPP, etichette ambientali)

• promosso strumenti tecnici (che consentano di valutare se e quanto un prodotto è “verde”)

• indicato l’LCA come lo strumento tecnico principale.

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Produzione e consumo sostenibileProduzione e consumo sostenibile

Nel 2006 con il Piano d’Azione per la Produzione e Consumo Sostenibile (PCS) viene confermata l’importanza dell’approccio al prodotto come strategia per attuare lo sviluppo sostenibile.

Per approfondire si veda: Corso sulle politiche dell'Unione Europea

per lo sviluppo di prodotti verdi

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Le direttive ambientaliLe politiche di prodotto dell’Unione Europea hanno portato

in maniera via via crescente allo sviluppo di nuove normative che hanno introdotto:

• Il principio di estensione della responsabilità del produttore

La responsabilità sul bene va oltre alla fase di trasformazione,

coinvolge quella di consumo e va oltre (approccio ciclo di vita)

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• InformativiInformativi: livello minimo di responsabilità• LegaliLegali: l’impresa deve rispondere dei danni

all’ambiente provocati dal prodotto• EconomiciEconomici: l’impresa copre del tutto o

parzialmente i costi di raccolta, riciclo, smaltimento dei suoi prodotti

• FisiciFisici: l’impresa produttrice è coinvolta nella gestione fisica dei prodotti durante le varie fasi del ritorno del bene dal mercato

RESPONSABILITA’ ESTESA: in che termini?

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Settori coinvoltiLe direttive che mirano ad estendere la responsabilità

del produttore per gli aspetti ambientali dei prodotti sono state emanate su settori ritenuti prioritari:

• Settore imballaggi • Settore auto • Settore elettrico ed elettronico• Settore costruzioni• Prodotti ad alto consumo energetico

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Direttiva imballaggi e rifiuti da imballaggioDirettiva 94/62/EC

Riguarda la riduzione degli impatti ambientali causati da imballaggi e rifiuti da imballaggio,

attraverso la limitazione della produzione degli imballaggi non indispensabili e la promozione di

tecniche di riciclaggio, riuso e/o recupero;

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OBIETTIVI

Ridurre gli impatti ambientali causati da imballaggi e rifiuti da imballaggio mediante:

• la limitazione della produzione degli imballaggi non indispensabili e

• la promozione di tecniche di riciclaggio, riuso e/o recupero

• ottimizzando il riuso ed il riciclaggio dei rifiuti

Chiarisce il significato di "imballaggio“.

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Definizione di imballaggio

• Tutti i prodotti composti di materiali di qualsiasi natura, adibiti a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore e ad assicurare la loro presentazione.

• Anche tutti gli articoli «a perdere» usati allo stesso scopo devono essere considerati imballaggi.

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Tipi di imballaggio1. imballaggio per la vendita o primario

cioè imballaggio concepito in modo da costituire nel punto di vendita un'unità di vendita per l'utente finale o il consumatore

2. imballaggio multiplo o secondarioraggruppamento di un certo numero di unità di vendita che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche

3. imballaggio per il trasporto o terziario imballaggio che facilita la manipolazione e il trasporto delle unità di vendita o di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione e i danni connessi al trasporto.

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Definisce i rifiuti da imballaggio

• ogni imballaggio o materiale di imballaggio rientrante nella definizione di rifiuti, esclusi i residui della produzione

ResponsabilitàChi produce imballaggi e rifiuti da imballaggio ha

la responsabilità di: • prevenire l'aumento eccessivo di produzione di

rifiuti da imballaggio • provvedere al riutilizzo dei rifiuti da imballaggio

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OBIETTIVI di RICICLO e RECUPERO

• Obiettivo globale: minimo di recupero: 60%;

• Obiettivi globali di riciclo: minimo 55%, massimo 80%;

Obiettivi minimi di riciclo per materiale: • 60% carta e vetro; • 50% acciaio e alluminio; • 22,5% plastica; • 15% legno.

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Direttiva sulla gestione dei veicoli fuori uso

Direttiva 2000/53/CE ELVs (End of Life Vehicles)

Misure volte a prevenire la produzione di rifiuti derivanti dai veicoli, nonché al re-impiego, al riciclaggio e ad altre

forme di recupero dei veicoli, fuori uso e dei loro componenti.

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Obiettivi

La Direttiva Elvs, 2000/53/CE, contiene misure volte a: • prevenire la produzione di rifiuti da veicoli• incoraggiare il re-impiego, il riciclo e altre forme di

recupero nonchè la predisposizione di informazioni affinché il loro trattamento sia eco-compatibile.

• Prevede la progettazione di veicoli nuovi che tengano in considerazione ed agevolino la demolizione, il reimpiego e il recupero così come il riciclo dei veicoli fuori uso e dei loro componenti e materiali.

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Responsabilità del costruttore• I costruttori dovranno re-impiegare una quota

crescente di materiale riciclato nella produzione dei veicoli e in altri prodotti per favorire lo sviluppo del mercato dei materiali riciclati:

• Portare la percentuale di riuso e recupero dall’attuale 85% al 95% del peso medio per veicolo e per anno, entro il 2015.

• aumentare la percentuale di riuso e riciclaggio nei componenti dei nuovi veicoli dall’80% all'85% del peso medio per veicolo e per anno.

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Obblighi dei costruttori

La Direttiva ELVs, 2000/53/EC, prevede che i costruttori, i fornitori di materiali e di equipaggiamento debbano ottemperare ai seguenti obblighi:

• ridurre l'uso di sostanze pericolose a livello di progettazione di veicoli;

• progettare e fabbricare veicoli in modo che siano agevoli lo smontaggio, il riuso, il recupero e il riciclaggio;

• evitare l'uso di mercurio, cromo esavalente, cadmio e piombo (ad eccezione dei casi di cui all'allegato II);

• sviluppare l'impiego di materiale riciclato per la costruzione dei veicoli.

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Obblighi per i gestori dei rifiuti

• La Direttiva ELVs, 2000/53/CE introduce anche disposizioni relative alla gestione di tutti i veicoli fuori uso:

• raccolta, • stoccaggio, • trattamento ecc.

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Direttiva sui Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

Direttiva 2002/96/CE - RAEEDirettiva 2002/96/CE - RAEE(WEEE - Waste from Electrical and Electronic Equipment)

Prevenzione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e promozione del riuso, riciclaggio e altre forme di recupero dei prodotti elettrici ed elettronici.

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Definizione di "AEE" Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

La direttiva definisce diverse categorie di apparecchiature elettriche ed elettroniche (come elettrodomestici, apparecchiature per le telecomunicazioni, apparecchiature per l'illuminazione, strumenti elettrici ed elettronici, ecc.). “Apparecchiature che dipendono per un corretto

funzionamento da correnti elettriche o campi elettromagnetici e le apparecchiature di generazione, trasferimento e misura di queste correnti e campi appartenenti alle categorie di cui all'allegato I A della Direttiva, progettate per essere usate con una tensione  non superiore a 1000 volt per la corrente alternata e a 1500 volt per la corrente continua.”

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Obiettivi

I principali obiettivi della strategia sono:• Prevenzione dei rifiuti da apparecchiature

elettriche ed elettroniche  • Promozione del riuso, riciclaggio e altre

forme di recupero dei prodotti elettrici ed elettronici 

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Valori di recupero medio

Dal 31 dicembre 2006 viene previsto un recupero medio pari a:

• 80% per i grandi elettrodomestici e per i distributori automatici,

• 70% per i piccoli elettrodomestici, apparecchiature da illuminazione, strumenti elettrici ed elettronici, giocattoli, equipaggiamenti per lo svago e lo sport e strumenti per il monitoraggio e controllo

• 75% nel caso degli IT (computer…) e apparecchiature per le telecomunicazioni.

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Responsabilità del produttore

• Obbligo di provvedere al finanziamento delle operazioni relative al fine vita (raccolta, trattamento e smaltimento)

• I produttori dovranno progettare i prodotti in modo da facilitare lo smontaggio, il recupero, il re-impiego ed il riciclaggio di apparecchiature e materiali

• Obblighi di informazione sul prodotto

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Obblighi diversi per tipologia di RAEESono diversificati a seconda dell'origine del rifiuto:• "RAEE provenienti dai nuclei domestici": RAEE

originati dai nuclei domestici e i RAEE di origine commerciale, industriale, istituzionale e di altro tipo analoghi, per natura e per quantità, a quelli originati dai nuclei domestici;

• "RAEE professionali": RAEE prodotti dalle attività amministrative ed economiche, diversi da quelli provenienti dai nuclei domestici;     

• "RAEE" del settore dell’illuminazione: si prevede un sistema di finanziamento diverso per i rifiuti di apparecchiature del settore dell'illuminazione. 

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Obblighi di informazione

Marcatura del prodotto: le apparecchiature elettriche ed elettroniche devono riportare:

• una indicazione che consenta di identificare lo stesso produttore

• il simbolo del cassonetto barrato indica che il prodotto deve essere smaltito in modo differenziato dai rifiuti urbani

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Direttiva sulla Restrizione nell'uso di sostanze pericolose

Direttiva 2002/95/CE RoHS - Restriction of Certain Hazardous SubstancesDivieto e limitazione all’uso di sostanze tossiche nelle

apparecchiature elettriche ed elettroniche e la conseguente responsabilità del produttore.

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OBBLIGHI

Dal 1° luglio 2006 le apparecchiature immesse sul mercato nonnon devono contenere:

• Piombo • Mercurio • Cadmio • Cromo esavalente • Polibromo Bifenili (PBB) • Polibromo Difenili Eteri (PBDE)

Dal 1° luglio 2006 non è possibile immettere prodotti sul mercato, indipendentemente dalla data di fabbricazione.

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Applicazioni• La Direttiva RoHS si applica ai "prodotti finiti“,

quindi anche a tutti i componenti che lo costituiscono che a loro volta devono essere conformi alla RoHS .

• I prodotti a cui si applica sono le apparecchiature elettriche ed elettroniche (Direttiva 2002/96/CE - RAEE)

• La Direttiva RoHS si applica anche alle sorgenti luminose a incandescenza.

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Responsabilità• Il Produttore è responsabile della conformità del

prodotto finito immesso sul mercato.• Il Produttore può richiedere ai propri fornitori

dichiarazione di conformità e deve decidere sull'adeguatezza dell'autodichiarazione del proprio fornitore o sulla certificazione da parte di un laboratorio chimico accreditato.

• La responsabilità di eventuali non conformità è sempre a carico del produttore.

• Non si richiede la marcature CE.

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Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia

Direttiva 2002/91/CETratta tutti gli aspetti dell'efficienza energetica degli edifici, per

istituire un approccio effettivamente integrato

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Obiettivi

• promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici nella Comunità Europea, tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonché delle prescrizioni per quanto riguarda il clima degli ambienti interni e l'efficacia sotto il profilo dei costi.

• rilasciare un attestato di certificazione degli edifici.

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Elementi introdotti dalla direttiva:

• metodologia comune di calcolo del rendimento energetico integrato degli edifici;

• requisiti minimi sul rendimento energetico degli edifici di nuova costruzione e degli edifici già esistenti sottoposti a importanti ristrutturazioni;

• sistema di certificazione degli edifici di nuova costruzione ed esistenti e l'esposizione negli edifici pubblici degli attestati di rendimento energetico e di altre informazioni pertinenti. Gli attestati devono essere stati rilasciati nel corso degli ultimi cinque anni;

• obbligo di ispezione periodica delle caldaie e degli impianti centralizzati di aria condizionata negli edifici e la valutazione degli impianti di riscaldamento dotati di caldaie installate da oltre 15 anni.

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Definizione di rendimento energetico di un edificio

Quantità di energia effettivamente consumata o necessaria per soddisfare i bisogni connessi ad un uso standard dell'edificio, compresi riscaldamento, riscaldamento d'acqua, raffreddamento, ventilazione e illuminazione.

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Il processo di certificazione

• viene accompagnato da programmi per agevolare il rendimento energetico degli edifici efficace

• è basato sulla cooperazione tra associazioni di soggetti interessati e organismi designati dagli Stati Membri

• viene attuato da società di servizi energetici che accettano di impegnarsi a realizzare gli investimenti prestabiliti.

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Applicazione

• I settori di applicazione sono quello dell'edilizia residenziale e quello terziario (uffici, edifici pubblici, ecc.). Sono esclusi dalla certificazione, per esempio gli edifici storici, i siti industriali, ecc.

• All'atto della costruzione, della compravendita o della locazione di un edificio deve essere disponibile l'attestato di rendimento energetico.

• La direttiva si concentra in particolare sulla locazione per garantire che il proprietario, che di norma non paga le spese per il consumo energetico, adotti i provvedimenti necessari.

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Direttiva quadro sui requisiti di ecodesign per le apparecchiature utilizzanti energia

Direttiva 2005/32/CE ECODESIGN

EuP – Energy using Product

Definizione di specifiche per l’ecodesign e per la certificazione di prodotti con elevati consumi

energetici.

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Descrizione

• definisce specifiche generali da seguire per il  miglioramento delle prestazioni ambientali del prodotto durante tutto il suo ciclo di vita, senza fissare i valori limite

• vengono definiti i gruppi di prodotti, la valutazione di conformità, i benefici e la normativa correlata. 

• integrazione della Direttiva (EuP) con le altre direttive sugli aspetti ambientali di prodotto (Imballaggi, ELVs, AEE, IPP...)

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EuP: Categorie di prodotti

• Sono quelle che hanno un impatto ambientale ed un volume di vendita significativi, oltre ad avere un potenziale di miglioramento ben definito.

Ad esempio prodotti con componenti che hanno alte potenzialità di riduzione dei gas serra, quali:

• Stufe elettriche e boiler• Motori elettrici• Illuminazione• Elettrodomestici• Macchine per ufficio• Elettronica di consumo• Condizionatori estivi

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Obiettivi

• Ridurre la domanda di energia durante il ciclo di vita dei prodotti

• Ridurre le emissioni di CO2 di almeno 24 Mt/anno

• Predisporre soluzioni sostenibili:– da un lato evitare la formazione dei rifiuti attraverso

l'innovazione del prodotto (eco-progettazione) – dall'altro ottimizzando il riuso ed il riciclaggio dei

rifiuti.

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Eco - design

L’integrazione degli aspetti ambientali nella progettazione del prodotto nell'intento di migliorarne le prestazioni ambientali nel corso del suo intero ciclo di vita.

Per approfondire l’ECODESIGN si veda:Seminario on-line CORSO BASE DI ECODESIGN

Corso on-line: http://192.107.92.31/fadivgen2/index.asp

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Requisiti di eco-designA livello comunitario sono stati avviati studi preparatori per la definizione dei

requisiti di eco-design per le seguenti categorie di prodotti che consumano energia:

• generatori di acqua calda• PC e monitor• apparecchi elettronici di consumo: televisori• fotocopiatrici, fax, stampanti, scanner, attrezzature multifunzionali• perdite in stand-by e in off-mode• ricarica batterie e attrezzature per la fornitura di potenza esterne• sistemi di illuminazione per interni (uffici)• sistemi di illuminazione per esterni (strade)• apparecchiature per il condizionamento• motori elettrici• frigoriferi e congelatori industriali• frigoriferi e congelatori domestici• lavapiatti e lavatrici domestiche 

1. piccoli impianti combustione a combustibile solido

2. Ascigabucato3. aspirapolveri 4. set top boxes5. illuminazione domestica

+

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Responsabilità del produttoreIl fabbricante, prima di apporre la marcatura “CE” e firmare la

“Dichiarazione CE di Conformità” deve: • valutare il prodotto sulla base degli aspetti ambientali

identificati nei requisiti di ecodesign:– elaborare il profilo ecologico del prodotto (LCA)– esaminare soluzioni progettuali alternative sulla base

degli studi effettuati• valutazione della conformità del prodotto considerando il

ciclo di vita del prodotto ed i suoi aspetti ambientali incluso l’efficienza energetica

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Benefici ambientali• Progettazione ecologica dei prodotti come fattore

essenziale della strategia comunitaria sulla politica integrata dei prodotti

• Miglioramento dell'efficienza energetica dei prodotti mediante l'uso più efficiente dell'elettricità per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra

• Elevato livello di protezione riducendo l'impatto ambientale potenziale dei prodotti che consumano energia

• Promozione dell'integrazione del concetto di progettazione eco-compatibile all'interno delle piccole e medie imprese (PMI)  e delle microimprese.

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Per informazioniLABORATORIO LCA & ECODESIGN

Centro Ricerche ENEA Bologna

via Martiri Monte Sole, 4

e-mail: [email protected]

www.ecosmes.it