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DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE 9 -Dove si trova 8 -Come funziona 7 -Chi ci lavora 6 -Quali sono i suoi...
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DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE
9 -Dove si trova 8 -Come funziona 7 -Chi ci lavora6 -Quali sono i suoi servizi5 -Come è organizzato 4 -Come si fa a mettersi in contatto 3 -Perché ci si rivolge ai servizi del DSM 2 -A chi è indirizzato il DSM1 -Che cosa è il DSM
Tutte le persone che si sentono in
difficoltà emotiva, relazionale,
ambientale, per disturbi legati all’ansia, alla
depressione oppure per disturbi più gravi.
Chi si rivolge al DSM
Chi si sente oppresso ed assillato e non riesce più a sopportare la tensione né ad avere delle buone relazioni con gli altri.
Chi sente il peso delle attività quotidiane
diventare troppo gravoso e
insopportabile e pensa di non essere
più in grado di farcela.
Chi si sente oppresso
dalle incombenze
della vita quotidiana e
si sente piccolo
piccolo e impotente.
Chi si sente ansioso, inquieto, agitato e
tormentato.
Chi fa fatica a prendere sonno e sente che si sta
logorando, che sta esaurendo le
proprie riserve energetiche.
Chi non riesce più a gestire il
proprio tempo, ha l’impressione che
sfugga e non riesce più a svolgere la
propria attività quotidiana.
Chi si sente infelice, afflitto, triste,
avvilito e sconfortato.
Chi ha spesso voglia di piangere e ha
perso la serenità.
Chi non ha speranze né desideri.
Chi dorme per molte ore ma non
riposa e non sogna.
Chi si sveglia ogni giorno più stancoe non riesce più a fare le cose che faceva prima.
Chi non riesce a ritrovare la
serenità nelle cose che fa.
Chi ha perso gli interessi che
coltivava e non trova nulla che lo aiuti a scuotersi
dall’apatia.
Chi non ha più aspirazioni ed ha perso ogni speranza
di miglioramento.
Chi non riesce più a scalare le
vette per raggiungere la
cima.
Chi smette di frequentare gli
altri perché non si sente
più a suo agio con loro e pensa che nessuno lo
capisca.
Chi scopre che un familiare appare
diverso, strano, che magari parla da solo e dice di vedere delle cose che gli altri non
vedono, che è convinto che gli altri siano arrabbiati senza un motivo realistico
con lui.
Chi si sente “su di giri”, con una carica
eccessiva, con bisogno di dormire
meno rispetto al solito, che parla
molto velocemente con un rapido
susseguirsi di idee e talvolta con grave
irritabilità.
Ritiro sociale
Udire, vedere, provare cose che non esistono
Avere delle convinzioni errate
Provare una sospettosità ingiustificata
E’ preferibile non nascondersi quando si
presentano dei problemi ma
affrontarli con l’aiuto degli
operatori competenti!
Prima che le cose sfuggano di mano, prima di commettere errori, conviene correre ai ripari.
Ignorando i sintomi si arriva ad una situazione di
pericolo.
Meglio proteggersi
dall’aggravarsi del problema.
Scegliere cosa fare può creare un conflitto perché
ogni scelta implica un
cambiamento, si tratta di decidere tra le possibilità che si hanno a disposizione.
Rivolgendosi al proprio
medico curante
si possono ricevere consigli
preziosi e suggerimenti utili.
Il MMG prescrive una visita al Centro di Salute Mentale dove potrà trovare degli specialisti che avranno gli strumenti per aiutarlo ad affrontare le sue difficoltà.
I CSM hanno una competenza territoriale che coincide con l’area
del Distretto Sanitario e con l’Ambito dei Servizi Sociali.
I CSM hanno anche un accesso diretto, la prescrizione della visita è preferibile ma
non indispensabile.
L’interessato può anche rivolgersi direttamente al servizio chiedendo
personalmente l’appuntamento per un colloquio.
Gli orari di accoglienza dei CSM,
in cui i medici sono normalmente presenti nel Servizio, sono dal
lunedì al venerdì
dalle ore 8 alle ore 20 e
sabato dalle ore 8 alle 14.
La malattia è una sfida, per
sconfiggerla bisogna
innanzitutto riconoscerla, poi accettarla e poi, con l’aiuto degli
altri, anche vincerla.
Insieme agli altri è possibile trovare il modo di migliorarsi attraverso lo
scambio relazionale.
Per imparare a gestire la crisi
cavalcando le onde e superare i
problemi.
Come per viaggiare in
autobus, si è in compagnia
insieme ad altri che seguono lo stesso percorso,
ma senza l’obbligo di
guidare.
Uscire dal tunnel del
malessere ed aprirsi al
miglioramento.