Dipartimento per la Programmazione Direzione Generale per la … · monitoraggio e controllo di...
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febbraio 2011 - 1
Controllo di Gestione nelle Istituzioni Scolastiche,
approccio integrato allo sviluppo del modello di
contabilità analitica gestionale
Risultati fase uno
Roma, 15 febbraio 2011
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaDipartimento per la Programmazione
Direzione Generale per la Politica Finanziaria ed il Bilancio
febbraio 2011 - 2
Premessa
Il progetto di definizione di un modello di controllo di gestione e adattamento del D.I.
44/2006 nasce da precise indicazioni contenute nell’atto di indirizzo del ministro per l’anno
2010 e dalla necessaria attività di ripristino del corretto andamento di bilancio delle Istituzioni
Scolastiche, nonché da un necessario allineamento con le normative più recenti.
A tal fine nel novembre del 2010 il Capo Dipartimento prof. Giovanni Biondi, in accordo con il
Direttore Generale del Bilancio dott. Marco Filisetti, ha avviato il gruppo di lavoro a cui stanno
partecipando 52 scuole e con cui hanno fino ad ora interagito ben oltre 700 scuole d’Italia.
Il presente lavoro è stato svolto grazie al contributo ed alla professionalità dei team di Nexen
e Sage che erano a supporto del team ministeriale.
L’entusiasmo delle scuole del gruppo di lavoro e la forte convinzione del team di
progetto sono stati fattori propulsivi fondamentali per raggiungere i primi obiettivi
nei tempi stabiliti e con risultati positivi.
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Ringraziamenti
I referenti delle scuole dei gruppi di lavoro, sia esteso che ristretto:
BGPC02000C Liceo Classico "P. Sarpi"
BGTD030002 Ist. Tecn. Comm.le e Turistico St."V. Emanuele II"
BGPM010002 Istituto Magistrale "P.Secco Suardo"
BGPS02000G Liceo Scientifico St. "F.Lussana"
BGIS012007 ISIS "Andrea Fantoni"
BGTL02000T ISIS Geometri "G. Quarenghi"
BSPS01000D Liceo Scientifico Statale "Annibale Calini"
BSIC83300L Istituto Comprensivo "A. Moro"
FIIS01700A ISIS "Leonardo da Vinci"
FIPC04000N Liceo Ginnasio Statale "Michelangiolo"
GRRC010002 I. P. C. "L. Einaudi"
LCIC81800E I.C. di Merate
LCIC82100A I.C. di Oggiono
LCIS007008 IISS "Alessandro Greppi"
MCVC010007 Convitto Nazionale "Leopardi"
MCPC09000R Liceo Classico "Leopardi"
NARI020001 IPIA "Guglielmo Marconi"
NARC070009 Ist. Prof.le Stat. per i Serv. Comm.li e Turistici "G. Fortunato"
PNEE11100D Circolo Didattico di Maniago
PTTD020005 Istituo Tecnico Commerciale St. "F. Pacini"
PTRI01000X IPSIA "Pacinotti"
PSPS020006 Liceo Scientifico e Musicale "G. Marconi"
PSRI02000B I.P.S.I.A. "G.Benelli"
PSPC03000N Liceo Classico "Mamiani"
RMIC842002 Istituto Compr. "Nino Rota"
RMMM51200G Scuola Media Statale "Paolo Stefanelli"
RMSD03000Q Istituto St. D'Arte "P. Mercuri"
RMTD07000G I.T.C.G. "E. Fermi"
RMSL100007 Liceo Artistico St. "G. de Chirico"
RMIC8B1001 Istituto Comprensivo "Marta Russo"Istituto Statale per Sordi
SOIS01200R I.P.I.A. "GP Romegialli"
SORH03000D IPSAR "D.Zappa"
SOMM014009 S M "E.Vanoni"
SPIC821009 ISA 8 - Ist. Comprensivo
UDIS01700N ISIS "B. Stringher"
VAIS023006 Istituto Superiore "Giovanni Falcone"
febbraio 2011 - 4
Struttura del documento
Premessa Introduzione Obiettivi del lavoro Percorso metodologico
Riepilogo delle criticità emerse
Il quadro normativo
Il processo
Gli strumenti
Esempio di modello di controllo
Conclusioni
febbraio 2011 - 5
Introduzione
Alla luce della ricognizione effettuata inerente i processi amministrativo contabili delle scuole,
sono state evidenziate una serie di problematiche. Sulla scorta di quanto analizzato, appare
doveroso sottolineare che l’obiettivo iniziale di progettare un modello di controllo di
gestione, non è ad oggi perseguibile, a causa di una architettura contabile
insoddisfacente.
CAUSA EFFETTO RISULTATO
L’obiettivo del lavoro, che verrà presentato nelle prossime slide, consiste nel fornire un
nuovo modello di contabilità analitica gestionale, che consenta di risolvere le
problematiche di base e nel futuro prossimo, da una parte rivedere l’intero processo
amministrativo contabile, dall’altra progettare un sistema di controllo pervasivo ed efficace
Assenza di regole
contabili
Assenza di istruzioni
operative
Disomogeneità dei
dati contabili
Impossibilità di
disegnare un
modello di controllo
di gestione
Inadeguatezza strumenti
in uso
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Introduzione
Nella fase di ricognizione, oltre all’analisi degli strumenti, è stato ricostruito il macro processo
amministrativo contabile in ottica di work flow, evidenziando le singole attività (input e
output), gli attori coinvolti e le principali deleghe e responsabilità, la tempistica di riferimento.
Le interviste effettuate con i DS e i DSGA delle scuole hanno consentito di evidenziare alcune
problematiche, che però in questa fase non potranno essere completamente risolte; d’accordo
con il MIUR, i macro processi non verranno quindi modificati; è vero però che la
progettazione di una nuova struttura contabile potrà comportare alcune modifiche
al flusso attuale delle attività in ottica di previsione, di registrazione contabile e di
consuntivazione.
Infine si sottolinea, che i modelli, che verranno presentati nelle prossime slide,
non tengono conto della fattibilità e percorribilità delle eventuali
modifiche che dovranno essere apportate al software gestionale di
contabilità.
LIVELLO
NORMATIVO
LIVELLO
INFORMATICO
Si ritiene doveroso evidenziare che eventuali modifiche ai processi, così come
una parte delle proposte di modifica ai modelli contabili che verranno
presentate nelle prossime slide, renderanno necessarie integrazioni e/o
modifiche anche a livello normativo (es: modifica D.I. 44/2001)
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Obiettivi del lavoro
La costruzione del modello di contabilità si fonda sulle necessità rilevate in fase di analisi e
tiene conto degli impulsi derivanti dall’innovazione normativa (si veda ad esempio la legge
196/2009); l’obiettivo è di consentire alle scuole di rappresentare in maniera
completa e fedele, i fatti contabili.
Analisi di stato corrente
Necessità scuola
Necessità MIUR
Quadro normativo
Legge 196/2009
D.Lgs 150/2009
NUOVO MODELLO DI
CONTABILITÀ(Budget, PdC, Consuntivo)
Il nuovo modello contabile deve assicurare
l’omogeneità delle registrazioni contabili
ESEMPIO SCHEDE DI CONTROLLO
La completezza e l’omogeneità dei dati contabili consente la costruzione
di schede di controllo
ESEMPIO REPORTISTICA
MULTILIVELLO
Sarà quindi possibile costruire dei modelli di reportistica a vari livelli di
dettaglio
Cedolino Unico
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Percorso metodologico
Il presente documento viene articolato come segue:
Riepilogo criticità
emerse
Sintesi delle principali problematiche emerse
dall’analisi, evidenziando quelle che saranno risolte con
il presente intervento
Il quadro
normativo
Presentazione del contesto normativo di cui si è tenuto
conto nella progettazione dei nuovi strumenti
Gli strumentiPresentazione dei nuovi modelli: Budget, Piano dei
Conti e Conto Consuntivo
Esempio modello di
controllo
Progettazione di alcuni esempi di modelli di controllo
contabile e gestionale
Il processoPresentazione delle modifiche apportate al processo
amministrativo contabile
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Struttura del documento
Premessa
Riepilogo delle criticità emerse Criticità emerse Linee guida dell’intervento Output previsti
Il quadro normativo
Il processo
Gli strumenti
Esempio di modello di controllo
Conclusioni
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Criticità emerse
In base alla ricognizione effettuata sono state evidenziate una serie di problematiche e le
relative soluzioni di massima individuate.
AS IS
• Tempi di programmazione dell’offertaformativa non rispettati
• Ritardi nella definizione del programmaannuale
• Programmazione dei progetti solo tragennaio e giugno
TO BE
1. REVISIONE DEI PROCESSI DI PREVISIONE E
DELLE DELEGHE
2. REVISIONE DELLA TEMPISTICA STANDARD CON
EVENTUALE SPOSTAMENTO DELLA FASE DI
REDAZIONE DEL POF A GIUGNO
3. INTRODUZIONE DI REGOLE PIÙ STRINGENTI
SUI TEMPI
• Assenza di istruzioni operative per ilcorretto utilizzo delle voci di entrata edi spesa
• Assenza di regole e di istruzioni per laregistrazione delle voci di spesa
• Utilizzo non appropriato dei residuiattivi relativi ad esercizi precedenti: sitratta di crediti difficilmente incassabili
• Difficoltà di monitoraggio delle spese acausa della disomogeneità delleregistrazioni contabili
1. REVISIONE DEL PROCESSO DI REGISTRAZIONE
CONTABILE E DELLE DELEGHE
2. DEFINIZIONE DI UN MANUALE CONTABILE CHE
IDENTIFICHI LE REGOLE E LE ISTRUZIONI
OPERATIVE PER UNA CORRETTA GESTIONE
DELLE VOCI DI ENTRATA, DI SPESA, PER I
RESIDUI ATTIVI E PASSIVI, E PER TUTTE LE
TIPOLOGIE DI TRANSAZIONI
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Criticità emerse
AS IS TO BE
• Assenza di regole e di una tassonomiastandard per la determinazione deiprogetti
• Difficoltà di monitoraggio dei progettisia per l’errata allocazione delle spesesugli stessi sia per l’assenza di unatassonomia standard
1. CLASSIFICAZIONE DEI PROGETTI ESISTENTI
(MIUR)
2. CREAZIONE DI CATEGORIE E DI TASSONOMIE
STANDARD
3. DEFINIZIONE DI ISTRUZIONI OPERATIVE PER LA
SCELTA DELLA CATEGORIA DI PROGETTO
APPROPRIATA E PER LA CORRETTA
ALLOCAZIONE DELLE ENTRATE E DELLE SPESE
• Difficoltà delle scuole di monitorare levoci di entrata; non esiste infatti unostrumento ad hoc e le scuole hannorisolto utilizzando un modello xls
• Difficoltà di utilizzo degli strumenti: inparticolare, la struttura del Piano deiConti da una parte, non è pienamenteaderente alle esigenze di registrazionedelle scuole, dall’altra non agevola ilmonitoraggio del MIUR
• Difficoltà di monitoraggio e controllodelle performance delle scuole, sia alivello di sintesi, sia a livello didettaglio
1. PROGETTAZIONE DI STRUMENTI ADEGUATI AI
FABBISOGNI DELLE SCUOLE E ADERENTI AGLI
OBIETTIVI DI CONTROLLO DEL MIUR
2. PROGETTAZIONE DI SCHEDE DI CONTROLLO
CHE CONSENTANO DI EFFETTUARE ANALISI SIA
DI SINTESI CHE DI DETTAGLIO
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Linee guida dell’intervento
PREVISIONE E PROGRAMMAZIONE
REGISTRAZIONE CONTABILE
CONSUNTIVAZIONE
OBIETTIVI
Previsione organica e
pluriennale dell’offerta formativa
e quantificazione delle risorse
necessarie.
Criteri univoci di
contabilizzazione, che
permettano una corretta
lettura dei dati da diverse
viste (natura e destinazione).
Dati confrontabili con la
previsione, univoci e certi, al
fine anche del calcolo dei
costi standard.
Definizione set di indicatori sia
di costo che di ricaduta.
TEMPI
Redazione POF entro giugno
anno precedente; redazione
bilancio di previsione entro
ottobre.
Entrate accertate SOLO se
documentate (notifica, delibera,
etc).
Approvazione consuntivo entro
aprile esercizio successivo ;
redazione bilancio periodico di
verifica a metà anno.
STRUMENTI
Revisione tassonomia dei
progetti.
Bilancio di previsione
triennale di competenza
Regolamento di contabilità
Piano dei conti
Manuale contabile
Bilancio consuntivo
Relazione esplicativa in merito
a scostamenti e dettaglio di
alcune voci di bilancio.
Fasi
Elementi
Sulla scorta delle indicazioni di massima riportate nelle slide precedenti, vengono proposti alcuni
esempi di riprogettazione. Di seguito è riportato il macro processo amministrativo contabile, con
indicazione di obiettivi, tempi e strumenti (in evidenza gli obiettivi di questa fase).
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Output previsti
Il presente lavoro si pone quindi l’obiettivo di risolvere problematiche che impattano in maniera
significativa sia sugli adempimenti di tipo contabile e amministrativo delle scuole, sia sulle
modalità di monitoraggio e controllo.
PROGETTAZIONE DI
STRUMENTI ADEGUATI AI
FABBISOGNI DELLE
SCUOLE E ADERENTI AGLI
OBIETTIVI DI CONTROLLO
DEL MIUR
PROGETTAZIONE DI
SCHEDE DI CONTROLLO
CHE CONSENTANO DI
EFFETTUARE ANALISI SIA
DI SINTESI CHE DI
DETTAGLIO
• nuova struttura contabile• modello di budget• modello di
consuntivazione• piano dei conti
OUTPUT
• esempio di schede di controllo
• esempio reportistica multilivello
• Difficoltà delle scuole dimonitorare la destinazione dellevoci di entrata; non esiste infattiuno strumento ad hoc e le scuolehanno risolto utilizzando unmodello xls
• Difficoltà di utilizzo deglistrumenti: in particolare, lal’architettura dei modelli non èaderente da una parte allenecessità di programmazione eregistrazione delle scuole,dall’altra non agevola ilmonitoraggio dei flussi di spesada parte del MIUR
• Difficoltà di monitoraggio econtrollo dei livelli di spesa dellescuole, sia a livello di sintesi, siaa livello di dettaglio
CRITICITÀ SOLUZIONE
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Struttura del documento
Premessa
Riepilogo delle criticità emerse
Il quadro normativo Novità a livello normativo Contabilità e Finanza Pubblica Decreto Brunetta Cedolino Unico
Il processo
Gli strumenti
Esempio di modello di controllo
Conclusioni
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Novità a livello normativo
Nella fase di analisi è stato studiato ed analizzato il quadro normativo, con approfondimenti di
dettaglio relativi a norme, decreti o regolamenti che impattano in maniera preponderante
sulle attività di previsione e programmazione finanziaria, gestione amministrativo contabile,
monitoraggio e controllo di gestione della scuola e sulle modalità di assegnazione di risorse da
parte del MIUR.
In questa fase, appare necessario soffermarsi su alcune innovazioni normative che
incidono in maniera più o meno rilevante sulle attività di progettazione di nuovi
strumenti per la gestione del processo amministrativo contabile.
LEGGE DI CONTABILITÀ E FINANZA PUBBLICA
Legge 196/2009
OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ
DEL LAVORO PUBBLICO E DI EFFICIENZA E
TRASPARENZA DELLE PA
D.Lgs 150/2009
CEDOLINO UNICO
Legge finanziaria 2010
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Contabilità e finanza pubblica
La legge 196 del 2009 nasce con
l’intento di adeguare le regole di finanza pubblica e di gestione del bilancio a quelle
dell’Unione Europea;
destinatari della riforma sono tutti i soggetti che fanno
parte dell’aggregato della Pubblica
Amministrazione.
Anche le scuole sono tenute ad adeguarsi, ed in
base alle indicazioni della 196, si renderà
necessaria una revisione del
regolamento di contabilità delle
Istituzioni Scolastiche (D.I.
44/2001).
Ambiti dell’intervento
Governo unitario della finanza: armonizzazione degli schemi di bilancio e deisistemi di contabilità delle amministrazioni pubbliche e l’istituzione di una banca datiunitaria che dovrà raccogliere le informazioni di bilancio e gestionali degli stessisoggetti.
Controllo della finanza pubblica: rafforzare i meccanismi e gli strumenti per ilcontrollo quantitativo e qualitativo della spesa, attraverso un maggior orientamentoalla misurazione ed alla valutazione dei risultati perseguiti con un programma dianalisi e valutazione della spesa da realizzarsi anche attraverso la costituzione diappositi nuclei di analisi e valutazione.
Trasparenza: migliorare il contenuto informativo dei documenti programmatici e direndicontazione
I PUNTI CHIAVE
ARMONIZZAZIONE BILANCI E COORDINAMENTO FINANZA PUBBLICA
PREVISIONE TRIENNALE DI COMPETENZA
BILANCIO ANNUALE DI CASSA
REGOLE CONTABILI UNIFORMI E PDC INTEGRATO
TASSONOMIA PER RICLASSIFICAZIONE DATI CONTABILI
SISTEMA DI INDICATORI
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Decreto Brunetta
Il D.Lgs 150/2009, noto come “Decreto Brunetta”, nasce con l’obiettivo di attivare
processi di miglioramento continuo delle
performance della Pubblica
Amministrazione, compresi quelli delle Istituzioni Scolastiche (seppur in attesa di un
decreto attuativo).
In attesa di tale decreto attuativo, resta
comunque salva la necessità di tenere conto dei principi
generali del decreto, nella progettazione del sistema di controllo di
gestione degli Istituzioni Scolastiche,
in particolare per quanto attiene la misurazione della
performance organizzativa ed anche
individuale.
DEFINIZIONI
La performance è un processo formalizzato che mira ad ottenere edesprimere informazioni descrittive riguardo alle proprietà di un oggetto (adesempio: un processo, un’attività, un gruppo di persone, una persona). Il ciclo della performance è un processo che collega la pianificazione, ladefinizione degli obiettivi, la misurazione dei risultati e la valutazione dellaperformance declinata con riferimento all’Ente nella sua globalità, alle unitàorganizzative e al singolo dipendente. Il concetto di performance si fonda su elementi di confrontabilità,standardizzazione e semplificazione.
INDICATORI
Gli indicatori, devono misurare la performance sia dell’Ente nel suo insiemeche dei singoli dipendenti. Il set di indicatori dovrà essere individuato in modo che permetta di soddisfareentrambe le esigenze di valutazione, alcuni potranno avere valenza per entrambe. In linea di massima gli indicatori devono essere il più possibile:
1. oggettivi2. misurabili3. in grado di evidenziare: efficienza, efficacia, economicità, impatto
CONTROLLO DI GESTIONE
Il Controllo di Gestione consente da una parte la misurazione del raggiungimento
degli obiettivi dell’organizzazione nel suo complesso e delle singole unità
organizzative di cui si compone, dall’altra la misurazione del grado di
completamento degli obiettivi del singolo con riferimento agli obiettivi strategici
dell’organizzazione.
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Cedolino Unico
Il Decreto del 1 dicembre 2010, pubblicato in G.U. del 16 dicembre 2010, da attuazione
alla legge finanziaria 2010 (art. 2 comma 197) che prevedeva,
a partire dal 30 novembre 2010, di effettuare il
pagamento delle competenze accessorie spettanti al
personale delle Amministrazioni dello Stato in
modo congiunto alle competenze fisse. La norma è stata poi modificata con il
rinvio dell’inizio al 1 gennaio 2011 dal Decreto
Tremonti (L. 78/2010).
A partire quindi dal 1 gennaio 2011 il pagamento delle
competenze nette a favore dei dipendenti della scuola e
dell’AFAM sarà disposto con un unico titolo di pagamento,
“cedolino unico” con l’esposizione, su un’unica
distinta mensile degli oneri fiscali, previdenziali e
assistenziali e di ogni altra ritenuta.
Le novità del cedolino unico
Con l’applicazione del”cedolino unico” ai lavoratori della scuola edell’AFAM, con esclusione dei supplenti (fatta eccezione dellematernità), tutti gli emolumenti spettanti non saranno più pagatidalle istituzioni ma dal Service Personale Tesoro (SPT) per mezzodi ordini collettivi di pagamento. I pagamenti vengono gestiti su capitoli unici, nell’ambito di ognicentro di responsabilità/programma. Le spese sono imputate allacompetenza del bilancio dell’anno finanziario in cui vengono disposti ipagamenti.Per tutte le amministrazioni statali i capitoli unici per ilpagamento delle competenze fisse e accessorie al personalehanno le stesso nome: “Competenze fisse e accessorie al personale alnetto dell’imposta regionale sulle attività produttive”. I pagamenti avvengono nello stesso modo con il quale sonostate pagate finora le competenze fisse del personale e vengonoeffettuati nella prima mensilità di stipendio utile. A disporre ipagamenti sono le strutture destinatarie del decreto ministeriale(istituzioni scolastiche e per l’alta formazione) che sono definite PuntiOrdinanti di Spesa (POS). Attraverso flussi telematici, confermaticongiuntamente da Dirigenti e DSGA, per le istituzioni scolastiche, e daDirettori Amministrativi e Direttori dell’Ufficio di Ragioneria, per leistituzioni per l’alta formazione, vengono trasmesse le informazioninecessarie a SPT (Service Personale Tesoro) ad elaborare i titoli dipagamento.
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Struttura del documento
Premessa
Riepilogo delle criticità emerse
Il quadro normativo
Il processo Introduzione Il workflow dei processi Il dettaglio dei processi
Gli strumenti
Esempio di modello di controllo
Conclusioni
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Introduzione
Il lavoro di progettazione del sistema di contabilità analitica gestionale deve necessariamente
partire da una valutazione dell’attuale macro processo amministrativo contabile.
L’obiettivo di fondo in questa fase del lavoro è di non apportare modifiche sostanziali
al macro processo, ma accorgimenti necessari da una parte all’ottimizzazione delle
attività operative, dall’altra al corretto utilizzo degli strumenti, che verranno
descritti nel prossimo capitolo.
Inoltre non verranno apportate modifiche né alla tempistica di riferimento né alle
responsabilità degli attori coinvolti.
Il lavoro si concentrerà quindi sulle macro fasi principali:
1. Processo di previsione e programmazione
2. Processo di registrazione e consuntivazione
3. Processo di analisi degli scostamenti
4. Processo di monitoraggio e controllo
NOTA: i processi di assegnazione delle risorse e i processi di
monitoraggio, di competenza del MIUR non saranno presi in
considerazione in questa fase del lavoro.
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Il workflow dei processi
Il processo amministrativo contabile della scuola è stato così ricostruito in fase di analisi
NOTA: i processi di competenza del MIUR non
vengono considerati
febbraio 2011 - 22
Il workflow dei processi
Di seguito una prima proposta di revisione del processo amministrativo contabile (in evidenza
le modifiche apportate).
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Il workflow dei processi
Le principali modifiche apportate riguardano quei sottoprocessi in cui è previsto l’utilizzo degli
strumenti di previsione e programmazione, registrazione contabile e consuntivazione.
Particolare attenzione meritano le modifiche apportate a due sottoprocessi.
1. L’introduzione del sottoprocesso di macro previsione delle entrate,
propedeutico alla redazione delle schede illustrative (modello B). L’obiettivo di fondo di
tale modifica, richiesta fortemente dalle scuole, consiste nel definire con coerenza
l’ammontare delle entrate su cui programmare e individuare il tetto di spesa.
2. La potenziale modifica del sottoprocesso di previsione della situazione
amministrativa, con conseguente revisione del modello C – situazione
amministrativa presunta. L’obiettivo di fondo di tale aggiustamento consiste
nell’impedire che vi sia una programmazione basata sui residui attivi. Molto spesso
infatti tali residui sono relativi ad anni passati e difficilmente incassabili; si tratta quindi
di somme da cui la scuola deve necessariamente prescindere in fase di
programmazione delle attività formative e amministrative. Tale modifica sarà
oggetto di interventi futuri, al fine di trovare una soluzione condivisa sia dal
MIUR che dalle scuole.
febbraio 2011 - 24
Il workflow dei processi
Inoltre, sono stati proposte alcune modifiche, inerenti l’utilizzo dei nuovi strumenti, che
impatteranno sui sotto processi e sulle attività; tra queste le più rilevanti sono:
1. l’introduzione di regole di registrazione contabile da applicare sia nel processo
previsionale che di registrazione contabile, al fine di rendere i dati rilevati
coerenti e confrontabili;
2. l’introduzione, nel processo di registrazione contabile, dell’obbligo di
abbinamento di ogni entrata/spesa ad una destinazione, fra quelle previste per
tale voce in fase di programmazione. L’obiettivo è di garantire l’aggiornamento
costante sia della vista per natura sia della vista per destinazione, assicurando il
controllo della disponibilità di entrata prima della spesa.
Nelle prossime slide viene descritto con maggiore dettaglio il nuovo flusso processuale.
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Il dettaglio dei processi: previsione e programmazione
PROCESSO STRUMENTI RESPONSABILITÀDESCRIZIONE
definizione degli obiettivi edei contenuti formativi perprogetti / attività
POF1
redazione piano offerta formativa
(obiettivi e contenuti)
DOCENTI
definizione delle entrate edelle uscite relative ai singoliprogetti / attività
POF2redazione piano offerta formativa (entrate e uscite)
DSGA
verifica delle risorseeconomiche disponibili edella fattibilità dei progetti /attività
NOTA: in caso di mancanzadi risorse per larealizzazione deiprogetti/attività vengonorimodulati i POF2
POF2
verifica e assegnazione
dotazione risorse per realizzazione
POF2
DS
verifica della fattibilità deiprogetti / attività
NOTA: in caso di mancataapprovazione vengonorimodulati i POF2
POF2approvazione POF2CONSIGLIO D’ISTITUTO
NOTA: i box tratteggiati indicano processi o
strumenti che saranno oggetto di futura modifica
febbraio 2011 - 26
Il dettaglio dei processi: previsione e programmazione
PROCESSO STRUMENTI RESPONSABILITÀDESCRIZIONE
attività di previsione delleentrate per tipologia didestinazione e individuazionetetto di spesa
MODELLO A1
redazione delle schede illustrative
per tipologia di destinazione
DSGA
Sulla base della macroprevisione,redazione delle schedeillustrative per tipologia didestinazione
DSGA
redazione del ProgrammaAnnuale, con doppia vista: perdestinazione (budget) e pernatura (bilancio di previsione)
MODELLO A2+A3redazione
Programma AnnualeDSGA
verifica della fattibilità delProgramma Annuale
NOTA: in caso di mancataapprovazione vengonorimodulate sia le schedeillustrative sia il ProgrammaAnnuale
MODELLO A2+A3
verifica dotazione risorse per
realizzazione Programma Annuale
DS
macro previsione delle entrate
MODELLO B
NOTA: i box tratteggiati indicano processi o
strumenti che saranno oggetto di futura modifica
Verifica situazione amministrativa
Verifica della situazioneamministrativa
DSGAMODELLO C
febbraio 2011 - 27
Il dettaglio dei processi: previsione e programmazione
PROCESSO STRUMENTI RESPONSABILITÀDESCRIZIONE
in caso di mancanza dirisorse per la realizzazionedel programma annuale:redazione delle schedeillustrative per i progetti /attività
MODELLO Grevisione schede
illustrativeDSGA
in relazione alle modificheapportate alle schedeillustrative, viene redatto unnuovo Programma Annuale
MODELLO Frevisione
Programma AnnualeDSGA
verifica della fattibilità delProgramma Annuale
NOTA: in caso di mancataapprovazione vengonorimodulate sia le schedeillustrative sia il ProgrammaAnnuale
MODELLO F
verifica e assegnazione
dotazione risorse per realizzazione
Programma Annuale
DS
approvazione delProgramma Annuale
NOTA: in caso di mancataapprovazione vengonorimodulate sia le schedeillustrative sia il ProgrammaAnnuale
MODELLO A2+A3
approvazione Programma Annuale
CONSIGLIO D’ISTITUTO
MODELLO F
NOTA: i box tratteggiati indicano processi o
strumenti che saranno oggetto di futura modifica
febbraio 2011 - 28
Il dettaglio dei processi: registrazione e consuntivazione (30-6)
PROCESSO STRUMENTI RESPONSABILITÀDESCRIZIONE
registrazione contabili
REVERSALEattività di
registrazione contabile
DSGA
rendicontazione delleentrate e delle uscite pertipologia di destinazione
MODELLO Irendicontazione
progetti / attività(30 giugno)
DSGA
consuntivazione delleentrate e delle uscite totali
MODELLO Hbisconsuntivazione
(30 giugno)DSGA
MANDATO DI PAGAMENTO
NOTA: i box tratteggiati indicano processi o
strumenti che saranno oggetto di futura modifica
PIANO DEI CONTI
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Il dettaglio dei processi: registrazione e consuntivazione (31-12)
PROCESSO STRUMENTI RESPONSABILITÀDESCRIZIONE
registrazione contabiliREVERSALE
MAN.PAGAMENTOregistrazioni contabili progetti /
attività
DSGA
rendicontazione delleentrate e delle uscite pertipologia di destinazione
MODELLO Irendicontazione
progetti / attività(31 dicembre)
DSGA
consuntivazione delleentrate e delle uscite totali
MODELLO Hconsuntivazione (31 dicembre)
DSGA
PIANO DEI CONTI
redazione dello statopatrimoniale
MODELLO Kredazione conto del
patrimonioDSGA
redazione della situazioneamministrativa definitiva
MODELLO J
redazione situazione
amministrativa definita
DSGA
NOTA: i box tratteggiati indicano processi o
strumenti che saranno oggetto di futura modifica
febbraio 2011 - 30
Il dettaglio dei processi: analisi scostamenti (30-6)
PROCESSO STRUMENTI RESPONSABILITÀDESCRIZIONE
verifica dell'attuazione delProgramma Annuale
MODELLO HBISverifica del
Programma Annuale (30 giugno)
DSGA
approvazione delProgramma Annuale
NOTA: in caso di mancataapprovazione vengonorimodulate sia le schedeillustrative sia il ProgrammaAnnuale
MODELLO HBISapprovazione del
Programma Annuale (30 giugno) CONSIGLIO
D’ISTITUTO
DS
DS
in caso di mancataapprovazione delProgramma Annuale:redazione delle schedeillustrative per i progetti /attività
MODELLO Grevisione schede
illustrative(30 giugno)
DSGA
in relazione alle modificheapportate alle schedeillustrative, viene redatto unnuovo Programma Annuale
MODELLO F DSGArevisione
Programma Annuale(30 giugno)
NOTA: i box tratteggiati indicano processi o
strumenti che saranno oggetto di futura modifica
febbraio 2011 - 31
Il dettaglio dei processi: monitoraggio e controllo
PROCESSO STRUMENTI RESPONSABILITÀDESCRIZIONE
verifica da parte dei Revisori(MIUR) del ProgrammaAnnuale
verifica non vincolante
Programma Annuale
MIUR
monitoraggio periodico(mensile) dei flussi dientrata e di uscita
monitoraggio periodico flussi di
cassa MIUR
MODELLO A2+A3
verifica vincolante del contofinanziario consuntivo
MODELLO Hverifica vincolante conto finanziario
MIUR
REVERSALE
MANDATO DI PAGAMENTO
COLLEGIO DEI REVISORI
COLLEGIO DEI REVISORI
NOTA: i box tratteggiati indicano processi o
strumenti che saranno oggetto di futura modifica
PIANO DEI CONTI
febbraio 2011 - 32
Struttura del documento
Premessa
Riepilogo delle criticità emerse
Il quadro normativo
Il processo
Gli strumenti Architettura generale Flusso documentale Strumenti di Previsione Strumenti di Registrazione Strumenti di Consuntivazione
Esempio di modello di controllo Conclusioni
febbraio 2011 - 33
Architettura generale - introduzione
Al fine di comprendere con maggiore efficacia le modalità e le logiche di progettazione dei
nuovi modelli amministrativo contabili, si ritiene necessario definire la differenza tra bilancio e
controllo di gestione:
BILANCIO CONTROLLO DI
GESTIONE
• Identifica la natura delle spese emonitora il pareggio fra entrate euscite.
• Considera l’istituto scolastico comeun complesso unitario
• Rileva i fatti esterni di gestione
• Aggrega e monitora spese di diversanatura ma con una stessadestinazione (per progetto, perattività).
• Considera l’istituto scolastico comeun insieme di gestioni diverse(progetti, attività, gestionieconomiche)
• Rileva i fatti interni di gestione
febbraio 2011 - 34
Sulla scorta delle esigenze del MIUR, delle scuole e dei principi dettati dalla normativa di
riferimento si sono individuate le linee guida progettuali:
1. PROGRAMMARE IN MANIERA EFFICIENTE
2. ALLOCARE CORRETTAMENTE ENTRATE E SPESE
3. REPORT LEGGIBILI E CONFRONTABILI
Programmazione strategica pluriennale partendo dal dato oggettivo che le entrateMinisteriale sono date; di conseguenza è necessario orientare le scuole alla ottimizzazionedelle risorse disponibili e alla ricerca di nuove fonti di finanziamento.
Esigenza di portare le scuole ad un bilancio annuale di cassa, quindi definizione di unprocesso graduale per supportare le Istituzioni Scolastiche al perseguimento di questoobiettivo.
Esigenza di un monitoraggio puntuale dei flussi di spesa e delle entrate corrispondenti perfavorire l’eliminazione dei residui.
Obiettivo di uniformare le modalità di registrazione dei dati per rendere confrontabili ibilanci delle Istituzioni Scolastiche;
Dotare le Istituzioni Scolastiche di strumenti per l’applicazione dei principi sopra descritti.
Architettura generale – linee guida
OBIETTIVI
febbraio 2011 - 35
I nuovi modelli sono stati progettati tenendo conto delle esigenze delle scuole e del MIUR ma
anche considerando le innovazioni e gli impulsi derivanti dal contesto normativo.
Nella progettazione dei nuovi modelli si è tenuto conto in particolar modo dei seguenti punti
chiave:
Architettura generale – impulsi normativi
Introduzione di una pianificazione
pluriennale
Adozione di regole contabili
uniformi e comune piano dei
conti integrato per consentire il
consolidamento e il monitoraggio
dei dati;
Adozione di schemi di bilancio
articolati in missioni e programmi
Classificazione delle entrate e
delle spese in “correnti” e “per
investimento”
Legge 196/2009
• La definizione di criteri univoci di
contabilizzazione delle voci di
bilancio e l’obiettivo di
assicurare, tramite una struttura
coerente, l’omogeneità dei dati,
rappresentano i primi passi verso
la costruzione di indicatori
oggettivi, misurabili e
confrontabili.
Decreto Brunetta
Per quanto riguarda il cedolino
unico si rimanda ad apposito focus
relativo alle spese del personale,
presente all’interno della
descrizione del Piano dei Conti
Cedolino Unico
Inoltre, seppur non ancora perseguibile, uno degli obiettivi di fondo è di adeguarsi
agli indirizzi della legge 196/2009 in tema di bilancio di cassa e costruzione di un
sistema di raccordo tra contabilità finanziaria ed economico-patrimoniale.
febbraio 2011 - 36
Architettura generale - metodologia
La logica di costruzione dei nuovi modelli può essere rappresentata come segue:
Registrazione per natura della transazione
Il processo di rilevazione contabile prevede come primo
passo l’identificazione della fonte delle entrate e della
natura delle spese; in un secondo momento, all’atto
della registrazione verrà richiesta la rilevazione della
destinazione.
Report per natura o per destinazione
Visualizzazione della natura o della destinazione della
transazione. Il processo di costruzione dei report di
previsione in genere parte dalla destinazione (progetti,
attività), in fase di consuntivazione dalla natura.
Nuovo Piano dei Conti
Nuovo modello di
Budget
Nuovo modello di
Consuntivazione
febbraio 2011 - 37
Architettura generale - metodologia
Il percorso metodologico seguito per la costruzione dei modelli parte dalla progettazione del
Piano dei Conti in quanto espressione del massimo grado di dettaglio per quanto
concerne la rappresentazione di entrate e spese; la costruzione del Budget tiene conto
dell’impostazione del modello contabile; infine, il modello di Consuntivazione rispecchia, in
un’ottica di confrontablità, l’impostazione del Budget.
Registrazione
contabile –
Piano dei Conti
Previsione –
Budget e Bilancio di
Previsione
Consuntivazione –
Conto Consuntivo e
Rendiconto
Il nuovo Piano dei Conti prevede l’introduzione di livelli omogenei di registrazione
contabile, definendo il principio che a guidare è la tipologia di fonte per le
entrate e di natura per le spese.
I modelli di previsione rispondono ai criteri del modello contabile in ottica di
distinzione tra fonte/natura e destinazione di entrate e spese.
Il Modello di Budget è stato progettato con una visione prevalente di
destinazione delle entrate e delle spese.
Il Bilancio di Previsione è stato sviluppato con una visione prevalente per
fonte delle entrate e natura delle spese.
I modelli di consuntivazione rispondono ai criteri del modello contabile in ottica di
distinzione tra fonte/natura e destinazione di entrate e spese, e sono
collegati automaticamente con il Piano dei Conti.
Il Conto Consuntivo è stato sviluppato con una visione prevalente per fonte
delle entrate e natura delle spese (vedi Bilancio di Previsione).
Il Rendiconto è stato progettato con una visione prevalente di destinazione
delle entrate e delle spese (vedi Budget).
febbraio 2011 - 38
Architettura generale - metodologia
Infine si presentano le diverse dimensioni che caratterizzano la nuova architettura.
FONTE / NATURA
La prima dimensione è
rappresentata dalla fonte
per quanto concerne le
entrate e la natura per le
spese.
La struttura della
dimensione fonte / natura è
organizzata su quattro livelli
DESTINAZIONE
La seconda dimensione è
rappresentata dalla
destinazione delle entrate e
delle spese; la struttura di
tale dimensione è
organizzata su tre livelli.
IMPUTAZIONE
La terza dimensione è invece
caratteristica soltanto di quelle
scuole che presentano situazioni
particolari, come gli Istituti
Comprensivi; tale dimensione
consente di individuare il centro
d’imputazione non coincidente con
l’intera Istituzione Scolastica
L’individuazione di un centro d’imputazione consente alle realtà più complesse, ossia che accorpano più indirizzi di studio, di monitorare la gestione per corso
di studio.
Nei modelli che verranno presentati nelle prossime slide la terza dimensione non è stata
considerata; le altre due dimensioni verranno invece descritte al massimo livello di dettaglio.
Si veda un esempio xls per visualizzare il report in caso di utilizzo di tre dimensioni.
febbraio 2011 - 39
Flusso documentale
Il flusso documentale derivante dal macro processo amministrativo contabile è stato così
ricostruito in fase di analisi
febbraio 2011 - 40
Flusso documentale
L’ipotesi di nuovo flusso documentale è rappresentata di seguito (in evidenza le modifiche).
febbraio 2011 - 41
Flusso documentale
Le modifiche apportate agli strumenti utilizzati e al flusso documentale sono numerose; molte
modifiche dipendono in maniera sostanziale dalla nuova architettura del modello contabile.
Le innovazioni di maggiore rilievo possono essere così sintetizzate:
1. eliminazione modello E: la nuova architettura e il nuovo Programma Annuale
consentiranno in automatico una vista relativa alla natura delle spese previste;
2. introduzione modello A1: strumento necessario alla macro previsione delle entrate per
tipologia di destinazione e di conseguenza alla individuazione di un tetto di spesa;
3. ristrutturazione del modello A: il nuovo Programma Annuale avrà una doppia vista:
per destinazione (A2 - budget) e per natura (A3 – bilancio di previsione)
4. ristrutturazione Piano dei Conti: revisione della struttura del Piano dei Conti con
l’introduzione di livelli di registrazione omogenei e coerenti;
5. revisione dei collegamenti tra il Piano dei Conti e il Conto Consuntivo: le
registrazioni contabili dovranno essere collegate automaticamente al Conto Consuntivo;
6. ristrutturazione del Conto Consuntivo: revisione delle struttura del modello con
visione prevalente per fonte delle entrate e natura delle spese.
NOTA: il modello C per in questa fase del lavoro non viene modificato ma dovrà essere
oggetto di futuro approfondimento, relativamente alla struttura del modello e alle modalità di
connessione con il Programma Annuale
febbraio 2011 - 42
Flusso documentale
Nelle slide seguenti verranno presentate nel dettaglio le modalità di costruzione dei nuovi
strumenti.
In particolar modo, gli strumenti modificati afferiscono alle tre fasi di previsione, registrazione
contabile e consuntivazione.
previsione registrazione consuntivazione
MODELLO A1
MODELLO B
MODELLO C
MODELLO A2
MODELLO A3
PIANO DEI CONTI
MODELLO H
MODELLO I
febbraio 2011 - 43
Strumenti di Previsione – introduzione
Oggi le scuole, in fase di previsione, compilano n modelli B in relazione al numero di attività
e progetti; inoltre redigono il modello C, con l’obiettivo di prevedere la situazione
amministrativa di fine esercizio.
Tali dati successivamente vengono aggregati nel modello A.
Scheda illustrativaMODELLO B
Programma Annuale
MODELLO A
Compilazione schede illustrative
per progetti e attività
Aggregazione degli n modelli
B e del modello C nel
Programma Annuale
Descrizione delle entrate per fonte
Descrizione delle spese per natura
Descrizione delle entrate per fonte
Descrizione delle spese per natura
e per destinazioneSituazione amm.va presuntaMODELLO C
Previsione della chiusura di cassa,
e della situazione dei residui
febbraio 2011 - 44
Strumenti di Previsione – modello B
L’attuale modello B (scheda illustrativa) è strutturato come segue:
DESTINAZIONE ATTIVITÀ - PROGETTO
Entrate
Spese
Avanzo di amministrazione presunto
Finanziamenti dallo Stato
Finanziamenti dalla Regione
Finanziamenti da Enti locali o da altre istituzioni pubbliche
Contributi da privati
Proventi da gestioni economiche
Altre entrate
Mutui
Personale
Beni di consumo
Acquisto di servizi e utilizzo beni di terzi
Altre spese
Oneri straordinari e da contenzioso
Beni di investimento
Oneri finanziari
Rimborsi e poste correttive
FONTE Aggregato fonteI livello
Tipologia naturaI livelloNATURA
Redazione della scheda illustrativa
in base alla tipologia di
destinazione: attività o progetto.
Previsione delle entrate, relative alla
destinazione selezionata, in base alla
fonte di finanziamento.
Previsione delle spese, relative alla
destinazione selezionata, in base alla
natura dell’uscita.
febbraio 2011 - 45
Strumenti di Previsione – modello C
Il modello C è stato progettato con l’intento di rappresentare la situazione amministrativa
presunta.
È strutturato come segue:
Conto di cassaA Descrive la situazione di cassa al 31 ottobre
Avanzo o disavanzo complessivo
B
Descrive la situazione dei residui attivi e
passivi, sia dell’esercizio sia degli ani
precedenti
Integrazioni fino a fine esercizio
CDescrive le riscossioni presunte e le spese
presunte fino alla chiusura dell’esercizio
L’utilizzo del modello C in fase di programmazione ha portato in alcuni casi le scuole a
prevedere la copertura delle spese con i residui attivi; tali residui attivi però rappresentano
crediti che difficilmente saranno recuperabili.
febbraio 2011 - 46
Strumenti di Previsione – modello A
L’attuale modello A (Programma Annuale) è strutturato come segue:
Entrate
Spese
Avanzo di amministrazione presunto
Finanziamenti dallo Stato
Finanziamenti dalla Regione
Finanziamenti da Enti locali o da altre istituzioni pubbliche
Contributi da privati
Proventi da gestioni economiche
Altre entrate
Mutui
FONTE Aggregato fonteI livello
NATURA/DESTINAZIONE
Previsione delle entrate in
base alla fonte di
finanziamento.
Previsione delle spese, in
base sia alla natura di uscita
sia alla destinazione; le due
dimensioni sono in questo
caso difficilmente
estrapolabili
Attività Funzionamento amministrativo generale
Funzionmento didattico generale
Spese di personale
Spese d'investimento
Manutenzione edifici
Progetti Progetto 1
Progetto n
Azienda agraria
Azienda speciale
Attività per conto terzi
Attività convittuale
Gestioni
economiche
febbraio 2011 - 47
Strumenti di Previsione – criticità
Modello B Modello A
Struttura delle entrate
Avanzo di amministrazione presunto
Finanziamenti dallo Stato
Finanziamenti dalla Regione
Finanziamenti da Enti locali o da altre istituzioni pubbliche
Contributi da privati
Proventi da gestioni economiche
Altre entrate
Mutui
Avanzo di amministrazione presunto
Finanziamenti dallo Stato
Finanziamenti dalla Regione
Finanziamenti da Enti locali o da altre istituzioni pubbliche
Contributi da privati
Proventi da gestioni economiche
Altre entrate
Mutui
PRINCIPALI EVIDENZE
Le voci che caratterizzano le entrate sono le medesime nei due modelli Non è evidenziata la destinazione dei finanziamenti: non sono quindi classificati per
attività progettuale e/o per attività di gestione e funzionamento, differentemente da quanto avviene per le spese
L’attuale struttura non consente l’evidenziazione delle entrate che corrispondono a partite di giro in merito a spese anticipate dalle scuole e rimborsate dagli Enti Locali proprietari degli immobili
La voce “avanzo di amministrazione presunto” comprende spesso residui attivi che non vengono riscossi da diversi anni: l’inserimento di tali residui attivi inficia la fase di programmazione e previsione
La previsione è solo annuale
Sulla scorta dell’analisi effettuata, riportiamo alcune problematiche relative al passaggio dal
modello B al modello A.
febbraio 2011 - 48
Strumenti di Previsione – criticità
Modello B Modello A
Struttura delle spese
Personale
Beni di consumo
Acquisto di servizi e utilizzo beni di terzi
Altre spese
Oneri straordinari e da contenzioso
Beni di investimento
Oneri finanziari
Rimborsi e poste correttive
Attività Funzionamento amministrativo generale
Funzionmento didattico generale
Spese di personale
Spese d'investimento
Manutenzione edifici
Progetti Progetto 1
Progetto n
Azienda agraria
Azienda speciale
Attività per conto terzi
Attività convittuale
Gestioni
economiche
PRINCIPALI EVIDENZE
Mentre le voci di spesa del modello B sono classificate per natura, le voci presenti nel modello A sono classificate sia per natura che per destinazione
Non vi è distinzione tra le spese correnti da quelle per investimenti I costi del personale sono presenti in diverse voci: non è quindi possibile avere una vista
sintetica di una delle voci di uscita più rilevante La struttura delle spese non evidenzia voci che corrispondono a partite di giro per uscite anticipate
dalle scuole e successivamente rimborsate dagli Enti Locali.
Contabilizzati prevalentemente per natura
Contabilizzati per destinazione
febbraio 2011 - 49
Strumenti di Previsione – nuovo schema logico
Nu
ovo M
od
ell
o B
Scheda di previsione per attività (B1)
Scheda di previsione per progetto (B2)
Scheda di previsione per
gestione economica (B3)
Modello A2
Budget
Il nuovo modello di previsione mira a rappresentare in maniera completa le attività di
programmazione delle scuole.
Lo schema logico per la formazione del budget e del bilancio di previsione è il seguente:
Compilazione singole
schede illustrative per
tipologia di
destinazione
Aggregazione dei dati delle singole schede nel
budget (visione prevalente per destinazione) e
nel bilancio di previsione (visione prevalente
per natura)
Modello A1
Macro previsione
Attività di
previsione a
livello macro
Modello A3
Bilancio di previsione
DBPROGRAMMA
ANNUALE
MODELLO C
Verifica della situazione
amministrativa
febbraio 2011 - 50
Strumenti di Previsione – nuovo schema logico
FASE 1: stima delle entrate per fonte di finanziamento (modello A1)
FASE 2: ripartizione delle entrate e delle spese per destinazione ottenendo il
pareggio fra fonti ed impieghi in ciascuna scheda (modello B)
L’obiettivo del nuovo schema di formazione del Programma Annuale consiste nel proporre
un modello di previsione, che sia coerente con le modalità operative delle scuole, e
risponda all’esigenza di gestione di risorse date, favorendo il principio di una
programmazione relativa a realmente disponibili nell’esercizio finanziario (principio
di cassa).
Particolare attenzione meritano le prime due fasi del processo di previsione:
Il software gestionale, in automatico, dovrà permettere il controllo della allocazionedi tutte le entrate ed il pareggio fra entrate ed uscite per ogni scheda progettuale.
febbraio 2011 - 51
Strumenti di Previsione – nuovo schema logico
Il nuovo flusso documentale risponde ad una duplice esigenza:
- previsione di un tetto di spesa per una programmazione efficiente;
- mancato utilizzo dei residui attivi in fase di programmazione
Modello A1Macro previsione
Il modello A1 rappresenta uno schema di previsione macro delle entrate che le
scuole prevedono di ricevere durante l’anno; tale schema permette alle scuole
di prevedere il limite massimo di spesa allocabile in fase di compilazione
del modello B.
Nuovo Modello B Scheda di previsione
Il modello B è necessario alla definizione della programmazione scolastica in
termini di entrate e spese, secondo le tipologie di destinazione predefinite:
attività, progetti e gestioni economiche. Nella fase di compilazione delle schede
illustrative non potrà essere superato il massimale di spesa derivante
dalle entrate previste nel modello A1 di macro previsione.
Modello A2Budget
Modello A3Bilancio di previsione
Dalla compilazione delle schede di previsione sarà possibile derivare in maniera
automatica il Budget, costruito con una visione prevalente per
destinazione.
Dalla compilazione delle schede di previsione sarà possibile derivare in maniera
automatica il Bilancio di Previsione, costruito con una visione prevalente
per fonte delle entrate e natura delle spese.
Modello Csituazione amm.va
Il modello C rappresenta la situazione di cassa effettiva al momento della
programmazione e l’avanzo/disavanzo presunto dell’esercizio in corso;
concorre alla previsione delle entrate.
febbraio 2011 - 52
Strumenti di Previsione – nuovo modello A1
Il primo step all’interno del processo di previsione consiste nell’evidenziazione a livello macro
delle entrate previste; in caso di risorse che già si prevedono vincolate ad una
determinata destinazione sarà doveroso indicarlo in questa fase.
Tale strumento consente alle scuole di individuare le risorse a disposizione per la
programmazione di dettaglio.
La struttura del modello A1 è la seguente:
DES
TIN
AZ
IO
NE (
so
lo i
n c
aso
di
ris
orse v
inco
late
)
Tip
olo
gia
di
desti
nazio
ne
I
livell
o
TIP
OLO
GIA
PR
ED
EFIN
IT
A
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
Tipologia entrate
Categoria fonte
entrate
FONTE ENTRATE
struttura standard
III
livello
VOCE
PREDEFINITADettaglio fonte
entrate
PR
OG
ETTI (
so
lo i
n c
aso
di
ris
orse v
inco
late
) ENTRATE
CORRENTI
FINANZIAMENTI
DA ENTI PUBBLICI
ENTRATE
esempio
FINANZIAMENTI
STATO
IV
livello
VOCE
PREDEFINITATipologia vincolo
/ dotazioneVINCOLATI
febbraio 2011 - 53
Strumenti di Previsione – nuovo modello B
Il secondo step all’interno del processo di previsione è rappresentato dalla compilazione delle
schede di previsione.
Le nuove schede saranno costruite in base alla tipologia di destinazione:
•B1: scheda di previsione per attività
•B2: scheda di previsione per progetto
•B3: scheda di previsione per gestione economica
In fase di previsione l’allocazione della spesa per destinazione è vincolate fino al 2°livello che
rappresenta la tassonomia definita a livello Ministeriale, mentre la previsione delle entrate e
delle spese è vincolante fino al 3°livello.
La struttura generale è la seguente:
Tipologia di
destinazione
Categoria di
destinazione
I livello
II
livello
DESTINAZIONEScelta della destinazione secondo i livelli
definiti
Progetti
Progetti di lingua
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
febbraio 2011 - 54
Strumenti di Previsione – nuovo modello B
I livello
II
livello
III
livello
FONTE ENTRATEPrevisione delle entrate per fonte di
finanziamento
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
VOCE
PREDEFINITA
Tipologia entrate
Categoria fonte
entrate
Dettaglio fonte
entrate
I livello
II
livello
III
livello
Entrate correnti
Finanziamenti da
Enti Pubblici
Finanziamenti
Regione
I livello
II
livello
III
livello
NATURA SPESE Previsione delle spese per natura
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
VOCE
PREDEFINITA
Tipologia spesa
Categoria spesa
Dettaglio spesa
I livello
II
livello
III
livello
Spese correnti
Beni di consumo
Carta, cancelleria
e stampati
febbraio 2011 - 55
Strumenti di Previsione – nuovo Modello C
La fase di previsione della situazione amministrativa deve necessariamente essere
revisionata. La proposta, emersa dal confronto anche con il gruppo di lavoro dei DSGA, è di
evidenziare il SOLO avanzo di gestione, legato ad economie attuate all’interno della
scuola, o a entrate non previste.
Tale valore potrebbe essere determinato come segue:
IPOTESI NUOVO MODELLO C
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE PRESUNTO
+ CONTO DI CASSA (FONDO CASSA AL 31/10 + presunte entrate/uscite)
+ RESIDUI ATTIVI ESERCIZIO IN CORSO
- RESIDUI PASSIVI ESERCIZIO IN CORSO
- RESIDUI PASSIVI ESERCIZI PRECEDENTI (non vincolati ad entrate specifiche)
L’avanzo di amministrazione potrebbe essere utilizzato per alimentare due nuovi fondi:
1. Fondo anticipazioni / rischi in percentuale alle anticipazioni fatte dall’IS.
Il fondo rimane vincolato fino a quando l’IS incassa le somme anticipate, con lo scopo di
tutelare la scuola ma anche il DSGA/DS.
2. Fondo accantonamenti per investimenti: da collegare alla previsione triennale. Potrebbe essere utilizzato come accantonamento per investimenti, SOLO se tale investimento è programmato entro tre esercizi. (valutare rischio di distrazione risorse!).
febbraio 2011 - 56
Strumenti di Previsione – nuovo modello A2
Le diverse schede di previsione vengono aggregate nel documento di budget, costruito con
una visione prevalente per destinazione.
La struttura del nuovo modello di budget (A2) è la seguente:
DES
TIN
AZ
IO
NE
Tip
olo
gia
di
desti
nazio
ne
I
livello
TIP
OLO
GIA
PR
ED
EFIN
ITA
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
Tipologia entrate
Categoria fonte
entrate
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
Tipologia spesa
Categoria spesa
FONTE ENTRATE
NATURA SPESE PR
OG
ETTI
ENTRATE
CORRENTI
FINANZIAMENTI
DA ENTI PUBBLICI
SPESE CORRENTI
BENI DI CONSUMO
ENTRATE
SPESE
esempiostruttura standard
febbraio 2011 - 57
Strumenti di Previsione – nuovo modello A3
Le diverse schede di previsione vengono aggregate nel Bilancio di Previsione, costruito con
una visione prevalente per natura.
La struttura del Bilancio di Previsione (A3) è la seguente:
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
Tipologia entrate
Categoria fonte
entrate
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
Tipologia spesa
Categoria spesa
FONTE ENTRATE
NATURA SPESE
ENTRATE CORRENTI
FINANZIAMENTI DA
ENTI PUBBLICI
SPESE CORRENTI
BENI DI CONSUMO
ENTRATE
SPESE
III
livello
VOCE
PREDEFINITA
Dettaglio fonte
entrate
FINANZIAMENTI
REGIONE
CARTA, CANCELLERIA
E STAMPATI
II
livello
VOCE
PREDEFINITADettaglio spesa
esempiostruttura standard
febbraio 2011 - 58
Strumenti di Previsione – regole di base
Prima di passare alla descrizione degli strumenti di registrazione, appare necessario
presentare alcune regole di base relative alla fase di previsione.
1. Avanzo di amministrazione esercizio in corso: essendo enti pubblici, tutti gli ISdevono programmare SENZA prevedere avanzi di amministrazione. L’obiettivo deveessere di utilizzare tutte le risorse realmente disponibili.
2. Avanzo di amministrazione presunto (a fine esercizio precedente): attualmentel’avanzo presunto deriva dal modello C, che include i residui relativi ad eserciziprecedenti. Questo ha portato molti IS a programmare spese su fonti di fatto nondisponibili, innescando un circolo vizioso di programmazione non veritiera. In una primafase di transizione verso il nuovo modello contabile, si sono individuate alcune regoleper il contenimento dei residui, portate all’attenzione delle scuole del gruppo di lavoro,ma che dovranno essere formalizzate in un documento ufficiale:
• Residui attivi esercizi precedenti: NON devono essere impegnati ma inseritinella disponibilità finanziaria da programmare (z).
• Stralcio residui attivi esercizi precedenti: formalizzazione criteri. Erogazioniministero da utilizzare a chiusura residui più recenti, a seguire stralcio di quelliantecedenti e di quelli sicuramente inesigibili (USR, USP)
febbraio 2011 - 59
Strumenti di Registrazione – PdC attuale
La progettazione del nuovo Piano dei Conti parte dall’analisi approfondita del precedente
modello.
Il Piano dei Conti attualmente in uso, è strutturato come segue:
ENTRATE
La struttura delle entrate è articolata su
due livelli: entrambi i livelli prevedono
voci standard, non modificabili
04 01 Unione Europea
02 Provincia non vincolati
03 Provincia vincolati
04 Comune non vincolati
05 Comune vincolati
06 Altre istituzioni
Finanziamenti da
Enti locali o da altre
istituzioni pubbliche
VoceAggregato
Aggregato fonte
Voce dettaglio fonte,
tipologia di vincolo o
di dotazione
I livello
II livello
Il primo livello prevede la registrazione della fonte di
entrata per macro tipologia
Il secondo livello prevede la registrazione o del dettaglio
della fonte di entrata e/o della tipologia di vincolo e/o
della tipologia di dotazione
febbraio 2011 - 60
Strumenti di Registrazione – PdC attuale
SPESE
La struttura delle spese è
articolata su tre livelli, di cui
due obbligatori e uno “semi-
libero” (alle scuole è concesso
aggiungere delle voci su una
struttura predefinita).
Livello 1 (Tipo) Livello 2 (Conto) Livello 3 (Sottoconto)
01 Personale 01 001 Compensi netti
002 ritenute previdenziali e assistenziali
003 Ritenute erariali
004 Altre ritenute
099 Arrotondamenti
Supplenze brevi e saltuarie
docenti
Tipologia natura
Conto natura
I livello
II livello
Il primo livello prevede la registrazione della tipologia di
natura della spesa: personale, beni di consumo, ecc
Il secondo livello prevede la registrazione del conto
all’interno della tipologia scelta.
Sottoconto naturaIII livelloIl terzo livello prevede la registrazione del sottoconto
legato al conto scelto.
febbraio 2011 - 61
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: entrate
DECLINAZIONE DELLE ENTRATE
L’utilizzo dei tre pilastri sopraindicati permette di:
differenziare la gestione corrente dalla gestione relativa ad operazioni pluriennali;
individuare le fonti di finanziamento;
visualizzare la destinazione delle entrate.
TIPOLOGIA• ENTRATE CORRENTI
• ENTRATE IN C/CAPITALE
DESTINAZIONE
FONTE DIFINANZIAMENTO
• FINANZIAMENTI PER ATTIVITA’
• FINANZIAMENTI PER PROGETTI
• ENTRATE PER GESTIONI ECONOMICHE
• ENTI PUBBLICI
• PRIVATI
• AUTOFINANZIAMENTO
Il nuovo Piano dei Conti viene costruito con una visione prevalente per fonte delle
entrate e natura delle spese, pur non tralasciando l’attributo informativo della
destinazione.
La struttura delle entrate viene quindi determinata come segue.
febbraio 2011 - 62
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: entrate
ENTRATE – REGISTRAZIONE PER FONTE
Tipologia entrate
Categoria fonte
entrate
I livello
II livello
Il primo livello prevede la registrazione della tipologia di
entrata: corrente o in conto capitale
Il secondo livello prevede la registrazione della fonte di
entrata secondo categorie predefinite: finanziamenti da
enti pubblici, finanziamenti da privati, ecc, ecc
Dettaglio fonte
entrate
Tipologia di vincolo
o di dotazione
III livello
IV livello
Il terzo livello prevede il dettaglio della fonte di entrata,
che dipende dalla categoria selezionata; ad esempio in
caso di finanziamenti da enti pubblici: finanziamenti
stato, finanziamento regione, ecc,ecc
Il quarto livello prevede la registrazione della tipologia
di vincolo e/o della tipologia di dotazione
La struttura delle entrate è così articolata:
febbraio 2011 - 63
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: entrate
ENTRATE – DEFINIZIONE DELLA DESTINAZIONE
Tipologia di
destinazione
Categoria di
destinazione
I livello
II livello
Il primo livello prevede la scelta della tipologia di
destinazione: attività, progetti, gestioni economiche
Il secondo livello prevede la scelta di categorie standard
all’interno della tipologia selezionata; ad esempio, per i
progetti: progetti di musica, teatro e spettacolo oppure
progetti di lingua
Voce di
destinazioneIII livello
Il terzo livello prevede il dettaglio della destinazione,
chiaramente in base alle scelte precedenti; quindi in
caso di progetti di lingua: progetti di lingua inglese, o
progetti di lingua francese, ecc ecc
febbraio 2011 - 64
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: entrate
Si propone di seguito un esempio: supponiamo che la scuola riceva un finanziamento
regionale destinato alla realizzazione dello spettacolo di Natale.
Come deve essere registrato utilizzando il nuovo Piano dei Conti?
ENTRATE
Finanziamenti da Enti
Pubblici
Vincolato
Finanziamenti
Regione
REGISTRAZIONE PER FONTE DEFINIZIONE DELLA DESTINAZIONE
Finanziamenti per
Progetti
Progetti di musica,
teatro e spettacolo
Spettacolo di Natale
Tipologia entrate
Categoria fonte
entrate
I livello
II livello
Dettaglio fonte
entrate
Tipologia di vincolo o
di dotazione
III livello
IV livello
Entrate correnti
Tipologia di
destinazione
Categoria di
destinazione
Voce di
destinazione
I livello
II livello
III livello
febbraio 2011 - 65
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: spese
DECLINAZIONE DELLE SPESE
L’utilizzo dei tre pilastri sopraindicati permette di:
differenziare la gestione corrente dalla gestione relativa ad operazioni pluriennali;
visualizzare la destinazione della spesa per progetti, attività e gestioni economiche;
visualizzare le diverse tipologie di spesa.
•SPESE CORRENTI
•SPESE PER INVESTIMENTO
•SPESE PER ATTIVITA’
•SPESE PER PROGETTI
•SPESE PER GESTIONI ECONOMICHE
•PERSONALE
•BENI DI CONSUMO
•ACQUISTO SERVIZI E GODIMENTO BENI DI TERZI
•ALTRE SPESE
TIPOLOGIA
DESTINAZIONE
NATURA
La struttura delle spese viene determinata come segue.
febbraio 2011 - 66
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: spese
SPESE – REGISTRAZIONE PER NATURA
Tipologia spese
Categoria spese
I livello
II livello
Il primo livello prevede la registrazione della tipologia di
spesa: corrente o per investimenti
Il secondo livello prevede la registrazione della natura
della spesa secondo macro categorie predefinite:
personale, beni di consumo, acquisto servizi, ecc
Dettaglio spese
Voce spese
III livello
IV livello
Il terzo livello prevede il dettaglio della natura della
spesa, che dipende dalla categoria selezionata; ad
esempio in caso di spese per di beni di consumo: carta
e cancelleria oppure giornali e riviste.
Il quarto livello prevede la registrazione della voce di
spesa, che dipende dalle scelte precedentemente
effettuate; in caso di acquisto beni – carta e cancelleria:
carta.
febbraio 2011 - 67
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: spese
Tipologia di
destinazione
Categoria di
destinazione
I livello
II livello
Voce di
destinazioneIII livello
SPESE – DEFINIZIONE DELLA DESTINAZIONE
Il primo livello prevede la scelta della tipologia di
destinazione: attività, progetti, gestioni economiche
Il secondo livello prevede la scelta di categorie standard
all’interno della tipologia selezionata; ad esempio, per i
progetti: progetti di musica, teatro e spettacolo oppure
progetti di lingua
Il terzo livello prevede il dettaglio della destinazione,
chiaramente in base alle scelte precedenti; quindi in
caso di progetti di lingua: progetti di lingua inglese, o
progetti di lingua francese, ecc ecc
febbraio 2011 - 68
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: spese
Si propone di seguito un esempio: supponiamo che la scuola nell’ambito dell’organizzazione
dello spettacolo di Natale debba acquistare cancelleria per preparare la scenografia.
Come si registra utilizzando il nuovo Piano dei Conti?
SPESE
Beni di consumo
Cancelleria
Carta, cancelleria e
stampati
REGISTRAZIONE PER NATURA DEFINIZIONE DELLA DESTINAZIONE
Spese per Progetti
Progetti di musica,
teatro e spettacolo
Spettacolo di Natale
Tipologia spese
Categoria spese
I livello
II livello
Dettaglio spese
Voce spese
III livello
IV livello
Spese correnti
Tipologia di
destinazione
Categoria di
destinazione
Voce di
destinazione
I livello
II livello
III livello
febbraio 2011 - 69
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: spese del personale
Contrattati e pagati a livello
centrale
Contrattati a livello di IS,
monitorati dall’IS e pagati a
livello centrale
COMPETENZE FISSE
COMPETENZE
ACCESSORIE
Contrattate e liquidate a livello
di IS
SUPPLENZE BREVI E
ALTRE COMPETENZE
RESIDUALI
La scuola comunica le presenze, ma la
contrattazione, la determinazione degli importi e
l’erogazione sono centralizzati
La contrattazione e la comunicazione delle
competenze maturate è a carico dell’IS; in base a tali
comunicazioni l’erogazione è centralizzata.
La contrattazione, il monitoraggio della maturazione
delle competenze, ed anche la liquidazione sono a
carico dell’IS. Per le supplenze i fondi sono comunque
ministeriali, esistono poi altri oneri accessori, che
derivano da progetti finanziati da altre fonti (progetti
europei, contributi allievi etc).
Le voci sia di Entrata che di Spesa presenti sul Piano dei Conti saranno visibili integralmente
sul modello PdC in formato xls; inoltre tali voci sono ancora oggetto di confronto con le scuole
del gruppo di lavoro.
Una particolare attenzione per incidenza sul costo totale della scuola, e anche alla luce
delle novità introdotte dal Cedolino Unico, meritano le spese inerenti il Personale.
Tali spese, con l’avvento del Cedolino Unico, sono gestite con tre modalità diverse:
febbraio 2011 - 70
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: spese del personale
Con l’applicazione del principio di cassa, in bilancio sarebbero registrate solo le spese del
personale contrattate e liquidate dalla scuola.
In tal modo le Istituzioni scolastiche non avrebbero la possibilità di monitorare in
maniera puntuale i costi del personale, determinati dalla scuola ma liquidati
centralmente.
Di contro, già esiste un sistema di comunicazione di tali informazioni verso il MEF, per cui la
gestione diretta in bilancio, rischia di duplicare la registrazione.
PROPOSTA
Prevedere la rilevazione centralizzata delle informazioni relative alla contrattazione e alla
rilevazione delle competenze accessorie, che alimenti sia il flusso informativo verso il MEF
che verso il MIUR. La parte di bilancio relativa a tali voci, si alimenta in automatico e si
visualizza nel bilancio dell’IS, ma la scuola dovrà procedere alla definizione della
destinazione di tali ore e quindi di tali costi.
Pensando ad un’attività di benchmarking e controllo sempre più puntuale,
sarebbe utile monitorare anche gli oneri accessori che non transitano da
cedolino unico.
L’obiettivo è di evidenziare le modalità di monitoraggio del costo medio del
personale, ma anche dei progetti collegati.
riflessione
febbraio 2011 - 71
Strumenti di Registrazione – nuovo PdC: conclusioni
ENTRATE
Le principali modifiche rispetto al Piano dei
Conti precedente sono:
• Classificazione delle entrate in “correnti” e
“in conto capitale”.
• Definizione omogenea del 2° livello per
fonte di finanziamento
• Definizione di un 4°livello libero per
inserimento fonte di entrata
• Creazione di macrocategorie di entrata
• Aggiunta della voce entrate da
autofinanziamento per evidenziare la
capacità delle scuole di creare reddito al di
fuori dei finanziamenti pubblici o privati
• Distinzione tra residui anno in corso e
residui anni precedenti
• Maggiore dettaglio nella composizione
avanzo di amministrazione: distinzione tra
avanzo dovuto alla gestione da quello
relativo ai residui anno in corso e anni
precedenti.
SPESE
Le principali modifiche rispetto al Piano dei
Conti precedente sono:
• Classificazione delle spese in “correnti” e
“per investimenti”.
• Distinzione delle voci “Contributi e oneri a
carico” (INPS, IRAP, INPDAP, INAIL) per
singolo istituto contrattuale, (ex voce 1.11
eliminata e inserita su ciascun istituto
contrattuale).
• Evidenza aggregato “imposte e tasse” su
2°livello, anche per consentire al MIUR di
monitorarne l’incidenza.
• Evidenza per spese utenze e manutenzioni
ordinarie e straordinarie le spese a carico
degli Enti locali.
Per concludere si presenta l’elenco delle principali modifiche apportate al Piano dei Conti:
febbraio 2011 - 72
Strumenti di Registrazione – regole di base
L’obiettivo di andare verso un bilancio di cassa, comporta la definizione di alcuni criteri dirilevazione delle entrate/uscite volto alla riduzione del fenomeno di creazione dei residui.
In particolare:
1) Non possono essere liquidate le spese se non sono state incassate le relative
entrate di competenza, questo in particolare per i finanziamenti vincolati e le partite di
giro (ad esempio: non si pagano le gite se non sono stati raccolti i versamenti delle quote
degli alunni; oppure non si pagano le manutenzioni se non sono stati ricevuti i fondi
dell’Ente pubblico di competenza).
2) La scuola, in autonomia, può decidere di utilizzare la disponibilità di cassa non
vincolata per spese per cui non sono ancora state rilevate le entrate, tale regola
può essere seguita solo seguendo criteri di prudenza e di certezza delle future entrate (es.
anticipo il pagamento delle supplenze ma è già stata ricevuta comunicazione dal Ministero
del prossimo trasferimento).
3) Nel caso in cui sia necessario anticipare le spese per ottenere un finanziamento
(ad esempio, in caso di Progetti Europei), la scuola può anticiparle con il fondo di
cassa disponibile non vincolato, ma nel contempo creare un accantonamento in
bilancio pari ad una percentuale (da definire) del credito residuo. Il fondo creato, quando
la scuola riesce a incassare il finanziamento, potrà essere destinato ad alimentare la
disponibilità da investire.
Prima di passare alla descrizione degli strumenti di consuntivazione, appare necessario
presentare alcune regole di base.
febbraio 2011 - 73
Strumenti di Registrazione – regole di base
Inoltre si ritiene utile presentare un esempio relativo alle modalità di registrazione contabile,
sia per quanto riguarda le entrate che le spese.
Al momento della registrazione sarà necessario rilevare la transazione per fonte delle entrate
e natura delle spese, non tralasciando la definizione della destinazione.
ESEMPIO REGISTRAZIONE ENTRATE
Registrazione per fonte
Finanziamenti dallo Stato - vincolati 60
Definizione della destinazione
Funzionamento Amministrativo
NOTA:
In questo caso il nuovo software
contabile dovrebbe proporre l’elenco
delle destinazioni previste in budget.
Sarà OBBLIGATORIO l’inserimento della destinazione di ogni entrata/uscita
rilevata, da “agganciare” al terzo livello delle uscite e al quarto delle entrate.
FUNZIONAMENTO AMMINISTRATIVO
Entrate Previste Accertate Incassate
finanziamenti vincolati da stato 100 100
Diritto allo studio 70 60 0
TOTALE 170 160 0
Spese Previste Impegnate Liquidate
suplenze brevi ATA 90
Carta cancelleria stampati 40
Materiale accessorio 40
TOTALE 170 0 0
febbraio 2011 - 74
Strumenti di Registrazione – regole di base
ESEMPIO REGISTRAZIONE SPESE
Registrazione per natura
Supplenze brevi ATA 30
Definizione della destinazione
Funzionamento Amministrativo
FUNZIONAMENTO AMMINISTRATIVO
Entrate Previste Accertate Incassate
finanziamenti vincolati da stato 100 100 60
Diritto allo studio 70 60 0
TOTALE 170 160 60
Spese Previste Impegnate Liquidate
suplenze brevi ATA 90 40
Carta cancelleria stampati 40
Materiale accessorio 40
TOTALE 170 40 0
NOTA:
In questo caso il nuovo software
contabile dovrebbe proporre l’elenco
delle destinazioni previste in budget.
Il software gestionale dovrà:
1) rendere obbligatorio l’aggancio al terzo livello delle uscite ed al quarto delle entrate per quanto
concerne l’inserimento della destinazione;
2) visualizzare le sole destinazioni per cui tale spesa/entrata è stata prevista;
3) bloccare o segnalare l’utilizzo di fonti di entrata vincolate per destinazioni diverse;
4) bloccare o segnalare in modo evidente la rilevazione di uscite se prima non sono state registrate
le entrate afferenti;
5) segnalare il saldo fra entrate/uscite per destinazione.
febbraio 2011 - 75
Strumenti di Consuntivazione – introduzione
Un discorso molto simile a quello fatto per i modelli di previsione, può essere fatto per gli
strumenti di consuntivazione.
In base alle registrazioni contabili, in particolare a mandati e reversali, vengono compilati n
modelli I in relazione al numero di attività e progetti; tali dati vengono aggregati nel
modello H.
Rendiconto MODELLO I Conto Consuntivo
MODELLO HRendiconto MODELLO I
Compilazione rendiconto per
progetti e attività
Aggregazione degli n modelli
I nel Conto Consuntivo
Descrizione delle entrate per
fonte
Descrizione delle spese per
natura
Descrizione delle entrate per
fonte
Descrizione delle spese per
natura e per destinazione
febbraio 2011 - 76
Strumenti di Consuntivazione – modello I
Dal punto di vista architetturale il modello I, che sottende il Piano dei conti, è strutturato
come segue:
DESTINAZIONE ATTIVITÀ - PROGETTO
Redazione del Rendiconto in base alla
tipologia di destinazione: o attività o
progetto.
Aggregato fonte
Voce dettaglio fonte, tipologia di
vincolo o di dotazione
I livello
II livello
Tipologia natura
Conto natura
I livello
II livello
Sottoconto naturaIII livello
ENTRATE
SPESE
Rendicontazione delle entrate in base alla
fonte; al secondo livello si registrano
informazioni diverse: o il dettaglio della
fonte, o il tipo di vincolo, o il tipo di
dotazione.
Rendicontazione delle spese in base alla
natura delle uscite, su tre livelli di
dettaglio.
febbraio 2011 - 77
Strumenti di Consuntivazione – modello H
L’attuale modello H (Conto Consuntivo) è strutturato come segue:
Entrate
Spese
Avanzo di amministrazione presunto
Finanziamenti dallo Stato
Finanziamenti dalla Regione
Finanziamenti da Enti locali o da altre istituzioni pubbliche
Contributi da privati
Proventi da gestioni economiche
Altre entrate
Mutui
FONTE Aggregato fonteI livello
NATURA/DESTINAZIONE
Consuntivazione delle
entrate in base alla fonte di
finanziamento.
Consuntivazione delle
spese, in base sia alla natura
di uscita sia alla
destinazione; le due
dimensioni sono in questo
caso difficilmente
estrapolabili
Attività Funzionamento amministrativo generale
Funzionmento didattico generale
Spese di personale
Spese d'investimento
Manutenzione edifici
Progetti Progetto 1
Progetto n
Azienda agraria
Azienda speciale
Attività per conto terzi
Attività convittuale
Gestioni
economiche
Le problematiche relative ai modelli di consuntivazione sono identiche a quelle
presentate per i modelli di previsione.
febbraio 2011 - 78
Strumenti di Consuntivazione – nuovo schema logico
NUOVO PIANO DEI CONTI
NUOVO MODELLO I
NUOVO MODELLO H
Il nuovo modello di Consuntivazione mira a rappresentare in maniera completa le attività di
rendicontazione e consuntivazione delle scuole.
Lo schema logico per la formazione del conto consuntivo è il seguente:
Le registrazioni contabili
alimentano in maniera diretta
il Conto Consuntivo (modello
H) e il Rendiconto (modello I)
1. Aggregazione dei dati delle registrazioni contabili nel
conto consuntivo (visione prevalente per natura)
2. Rendicontazione dei dati registrati in contabilità per
tipologia di destinazione, sia a livello macro (modello
I), sia a livello di dettaglio (modelli I1, I2, I3)
I nuovi modelli sono stati costruiti in maniera tale da assicurare una coerente ed
oggettiva confrontabilità tra la previsione e la consuntivazione.
Nuovo modello I1
Nuovo modello I2
Nuovo modello I3
febbraio 2011 - 79
Strumenti di Consuntivazione – nuovo modello H
Le registrazioni contabili alimentano automaticamente il Conto Consuntivo, costruito con
una visione per natura.
La struttura del nuovo modello di consuntivazione è la seguente (si noti che la struttura è
perfettamente sovrapponibile al Bilancio di Previsione – mod. A3):
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
Tipologia entrate
Categoria fonte
entrate
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
Tipologia spesa
Categoria spesa
FONTE ENTRATE
NATURA SPESE
ENTRATE CORRENTI
FINANZIAMENTI DA
ENTI PUBBLICI
SPESE CORRENTI
BENI DI CONSUMO
ENTRATE
SPESE
III
livello
VOCE
PREDEFINITA
Dettaglio fonte
entrate
FINANZIAMENTI
REGIONE
CARTA, CANCELLERIA
E STAMPATI
II
livello
VOCE
PREDEFINITADettaglio spesa
esempiostruttura standard
febbraio 2011 - 80
Strumenti di Consuntivazione – nuovo modello I
Le registrazioni contabili alimentano automaticamente anche il Rendiconto, costruito con
una visione per destinazione.
La struttura del nuovo modello di rendicontazione è la seguente (si noti che la struttura è
perfettamente sovrapponibile al Budget – mod. A2):
DES
TIN
AZ
IO
NE
Tip
olo
gia
di
desti
nazio
ne
I
livello
TIP
OLO
GIA
PR
ED
EFIN
ITA
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
Tipologia entrate
Categoria fonte
entrate
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
Tipologia spesa
Categoria spesa
FONTE ENTRATE
NATURA SPESE PR
OG
ETTI
ENTRATE
CORRENTI
FINANZIAMENTI
DA ENTI PUBBLICI
SPESE CORRENTI
BENI DI CONSUMO
ENTRATE
SPESE
esempiostruttura standard
febbraio 2011 - 81
Strumenti di Consuntivazione – nuovo modello I
Tipologia di
destinazione
Categoria di
destinazione
I livello
II
livello
DESTINAZIONE
Progetti
Progetti di lingua
I livello
II
livello
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
Infine, dalle registrazioni contabili e dalle aggregazioni visibili a livello macro nel modello I, si
alimentano le nuove schede di rendicontazione, costruite in base alla tipologia di
destinazione:
• I1: scheda di rendicontazione per attività
• I2: scheda di rendicontazione per progetto
• I3: scheda di rendicontazione per gestione economica
La struttura generale è la seguente (si noti la perfetta sovrapponibilità con le schede di
previsione – modelli B1, B2, B3):
Rendicontazione per destinazione
secondo i livelli definiti
febbraio 2011 - 82
Strumenti di Consuntivazione – nuovo modello I
I livello
II
livello
III
livello
FONTE ENTRATERendicontazione delle entrate per fonte di
finanziamento
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
VOCE
PREDEFINITA
Tipologia entrate
Categoria fonte
entrate
Dettaglio fonte
entrate
I livello
II
livello
III
livello
Entrate correnti
Finanziamenti da
Enti Pubblici
Finanziamenti
Regione
I livello
II
livello
III
livello
NATURA SPESE Rendicontazione delle spese per natura
TIPOLOGIA
PREDEFINITA
CATEGORIA
PREDEFINITA
VOCE
PREDEFINITA
Tipologia spesa
Categoria spesa
Dettaglio spesa
I livello
II
livello
III
livello
Spese correnti
Beni di consumo
Carta, cancelleria
e stampati
febbraio 2011 - 83
Struttura del documento
Premessa
Riepilogo delle criticità emerse
Il quadro normativo
I nuovi modelli
Esempio di modello di controllo Metodologia Il modello di controllo per la scuola Il modello di controllo per il MIUR
Conclusioni
febbraio 2011 - 84
Metodologia – introduzione
La nuova architettura contabile nasce con l’obiettivo di restituire coerenza alle registrazioni
contabili ed assicurare l’omogeneità dei dati.
Premesso che, le modifiche al sistema informativo saranno decisive per il raggiungimento
dell’obiettivo, si può affermare che la nuova struttura contabile consentirà sia alle scuole sia
al MIUR di tenere sotto controllo una serie di parametri.
In particolar modo, considerate le diverse esigenze di controllo delle Istituzioni Scolastiche e
del Ministero, il modello di contabilità analitico gestionale progettato, permetterà ai due attori
principali di ottenere una serie di informazioni d’interesse a diverso livello di dettaglio
La fase di controllo ha un duplice obiettivo:
1. accertare i risultati;
2. reperire informazioni per la revisione del processo di programmazione.
La fase di controllo consente inoltre di:
verificare il modo in cui gli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione siano stati
conseguiti;
accertare che la gestione sia correttamente attuata;
intervenire sulle cause alla base degli scostamenti (differenze tra dati di
budget e dati consuntivi) che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi.
Per fare ciò ci sarà bisogno di strutturare un percorso metodologico finalizzato alla
costruzione di un primo modello di controllo.
febbraio 2011 - 85
Metodologia – dimensioni
Il primo passo per la costruzione di un modello di controllo è rappresentato dalla definizione
delle dimensioni dell’analisi e degli attributi informativi.
Individuazione delle dimensioni di analisi in modo da offrire una visionecomune dei fenomeni chiave; in particolare le ottiche di analisi da cui, anostro avviso, non è possibile prescindere sono:
Entità organizzativa
Entità geografica
Entità offerta formativa
DIMENSIONI
Entità
organizzativa -
esempio
1. Scuola elementare
2. Scuola media
3. Scuola superiore
3.1 Licei
3.2 Istituti tecnici
3.3 Istituti Professionali
3.1.1 Classico
3.1.2 Scientifico
Entità
geografica -
esempio
1. Nord
2. Centro
3. Sud e Isole
3.1 Campania
3.2 Sicilia
3.3 Puglia
3.1.1 Napoli
3.1.2 Caserta
Entità off.
formativa -
esempio
1. Attività
2. Progetti
3. Gestioni Econ.
2.1 Progetti scientifici
2.2 Progetti di lingua
2.3 Progetti di musica
2.1.1 Inglese
2.1.2 Francese
febbraio 2011 - 86
Metodologia – attributi
Definite le dimensioni delle analisi è necessario delimitare il perimetroinformativo, individuando gli attributi.
DIMENSIONI
ATTRIBUTI
Individuazione degli attributi informativi in modo da identificare leinformazioni utilizzabili in fase di analisi:
Dati contabili
Dati extracontabili
Di seguito alcuni esempi per differenziare le due categorie di informazioni.
DATI CONTABILI –
ESEMPIO
DATI EXTRACONTABILI -
ESEMPIO
Entrate per fonte di finanziamento
Entrate per tipologia di
destinazione
Spese per natura
Spese per tipologia di
destinazione
Numero alunni
Numero docenti
Numero personale ATA
Localizzazione
geografica
febbraio 2011 - 87
Metodologia – obiettivi
Individuate le dimensioni dell’analisi e definito il perimetro informativo, il passaggio obbligato
in un processo di controllo è dato dalla definizione degli obiettivi.
OBIETTIVI
Gli obiettivi del controllo sono legati alla tipologia di attore
interessato:
• le scuole avranno la necessità di verificare dati spesso molto
dettagliati;
• il MIUR avrà l’obiettivo di monitorare l’andamento generale, con la
possibilità di verifica puntuale di alcune situazioni “non target”.
Gli obiettivi solitamente sono espressi in maniera concettuale; ad
esempio: misurare la capacità della scuola di innovare l’offerta formativa
L’obiettivo espresso in forma concettuale deve essere trasformato in un
oggetto misurabile; ad esempio: trend degli ultimi 5 anni relativo alla
spesa per alunno sostenuta per la realizzazione dei progetti.
Infatti i progetti possono essere considerati una innovazione all’interno
dell’offerta formativa standard delle scuole; la capacità innovativa può
essere espressa dalla capacità di spesa, e quindi d’investimento, della
scuola su tali innovazioni formative
febbraio 2011 - 88
Metodologia – indicatori
OBIETTIVI
INDICATORI
Selezionando gli aspetti più significativi dell’obiettivo, è possibile
identificare informazioni (variabili) che ne riducano la complessità generale
individuando quello che in statistica si definisce un rapporto di indicazione;
dal rapporto di indicazione si derivano gli INDICATORI.
In base all’esempio precedente le variabili individuate sono: spesa per
progetti, numero di alunni, ultimi 5 anni.
L’indicatore è: (Spesa per progetti / numero alunni) serie storica 5 anni
Gli indicatori rappresentano quindi la combinazione di una serie di
variabili, dipendenti dagli obiettivi di controllo e dalle dimensioni
dell’analisi e dagli attributi informativi; è poco utile infatti individuare
obiettivi a cui non è possibile dare risposta per mancanza di dati.
Ad esempio, che utilità avrebbe estrapolare un indicatore che risponda
all’obiettivo di “monitorare i tempi di collocamento professionale in ambito
Ho.Re.Ca. (Hotellerie-Restaurant-Café) dei diplomati all’istituto
Alberghiero”, se non ci sono dati disponibili?
Nota: discorso inverso sarebbe quello di costruire un data warehouse, in relazione ad una serie
di obiettivi di controllo.
febbraio 2011 - 89
Metodologia – schede di controllo
INDICATORI
SCHEDA DICONTROLLO
Individuato l’indicatore che risponde all’obiettivo di controllo, e le variabili
che lo esprimono, è necessario definire le modalità di estrapolazione di tali
informazioni, dopo averne definito la tipologia.
Nel nostro esempio:
•Spesa per progetti - dato contabile
•Numero alunni - dato extracontabile
La modalità di estrapolazione dei dati d’interesse avviene attraverso la
progettazione di schede di controllo.
La progettazione di schede di controllo si basa quindi sull’aggregazione e/o
disaggregazione dei dati contabili e la combinazione degli stessi con le
informazioni disponibili extra contabilmente.
La fase di progettazione del processo di controllo può essere quindi sintetizzata come segue:
PROGETTAZIONE SCHEDA DICONTROLLO
IDENTIFICAZIONE VARIABILI
INDIVIDUAZIONE INDICATORE
DEFINIZIONE OBIETTIVO
DEFINIZIONE DIMENSIONI E
ATTRIBUTI
febbraio 2011 - 90
Il modello di controllo per la scuola
L'insieme di questi prospetti prodotti dà luogo al Sistema di Reporting (o
Reportistica)
Il report rappresenta lo strumento di presentazione dei risultati relativi alla
misurazione dell’obiettivo.
Scheda di controllo
Dati extracontabili
Dati contabili
INDICATORE
Dal punto di vista operativo, il processo di controllo attuabile dalle singole Istituzioni scolastiche,
deve rispondere principalmente all’obiettivo di monitorare componenti economiche e gestionali
di dettaglio; dal punto di vista logico può essere rappresentato come segue:
I dati elementari derivanti dall'operatività delle scuole
devono essere acquisisti dal sistema di Controllo.
I dati disponibili nel Data Base vengono
estrapolati in relazione alle voci presenti sulla
scheda di controllo; la combinazione di tali dati
consente di ottenere l’indicatore richiesto. Le
elaborazioni permettono di ottenere informazioni
aventi rilevanza gestionale che vengono organizzate
in prospetti.
REPORT
febbraio 2011 - 91
Il modello di controllo per la scuola
Di seguito si riportano alcuni esempi di obiettivi di controllo facilmente applicabili alla realtà
delle Istituzioni Scolastiche
trend degli ultimi 5 anni relativo
alla spesa per alunno sostenuta
per la realizzazione dei progettiOBIETTIVO
INDICATORE
VARIABILI
spese per progetti / numero alunni
• totale spese per progetti (5 anni)
• numero alunni (5 anni)
SCHEDA DI CONTROLLO
REPORT
€ -
€ 50
€ 100
€ 150
€ 200
2006 2007 2008 2009 2010
spese per progetti per alunno
INDICATORE totale spese per progetti / n. alunni
anno
x-4 x-3 x-2 x-1 x
numero alunni A - dati extracontabili
spese per progetti B - dati contabili
spese prog. / alunni B/A - indicatore
INDICATORE totale spese per progetti / n. alunni
anno
2006 2007 2008 2009 2010
numero alunni 700 650 680 720 730
spese per progetti € 100.000 € 120.000 € 90.000 € 110.000 € 130.000
spese prog. / alunni € 143 € 185 € 132 € 153 € 178
SCHEDA DI CONTROLLO – esempio numerico
febbraio 2011 - 92
Il modello di controllo per la scuola
trend degli ultimi 5 anni relativo ai
finanziamenti da privati per alunnoOBIETTIVO
INDICATORE
VARIABILI
finanziamenti da privati / numero
alunni
• finanziamenti da privati (5 anni)
• numero alunni (5 anni)
SCHEDA DI CONTROLLO
REPORT
SCHEDA DI CONTROLLO – esempio numerico
INDICATORE totale finanziamenti da privati / n. alunni
anno
x-4 x-3 x-2 x-1 x
numero alunni A - dati extracontabili
finanziamenti da privati B - dati contabili
fin. privati / alunni B/A - indicatore
INDICATORE totale finanziamenti da privati / n. alunni
anno
2006 2007 2008 2009 2010
numero alunni 700 650 680 720 730
finanziamenti da privati € 15.000 € 14.000 € 16.000 € 20.000 € 22.000
fin. privati / alunni € 21 € 22 € 24 € 28 € 30 € -
€ 10
€ 20
€ 30
€ 40
2006 2007 2008 2009 2010
finanziamenti da privati per alunno
febbraio 2011 - 93
Il modello di controllo per il MIUR
Il modello di controllo del MIUR deve invece necessariamente essere più sofisticato rispetto a
quello delle singole scuole; l’obiettivo è quello di assicurare il monitoraggio dell’andamento
generale ma nello stesso tempo garantire il controllo di situazioni specifiche considerate “non
target”.
Gli obiettivi di controllo del MIUR saranno quindi diversi da quelli delle scuole.
Si propone di seguito un esempio:
trend degli ultimi 5 anni relativo alla spesa per alunno sostenuta per la
realizzazione dei progetti dalle scuole superiori del Nord ItaliaOBIETTIVO
INDICATORE
ATTRIBUTI
spese per progetti / numero alunni
• totale spese per progetti (5 anni)
• numero alunni (5 anni)
DIMENSIONI
• scuole superiori
• nord Italia
• progetti
febbraio 2011 - 94
Il modello di controllo per il MIUR
Il secondo step è quello di estrapolare le informazioni necessarie per il raggiungimento
dell’obiettivo.
DATI CONTABILI DATI EXTRACONTABILI
Spese per progetti Numero alunni
ENTITÀ ORGANIZZATIVA
ENTITÀ GEOGRAFICA
ENTITÀ OFFERTA FORMATIVA
• Attività
• Progetti
• Gestioni economiche
• Scuola elementare
• Scuola media
• Scuola superioreY
X
Z
• Nord
• Centro
• Sud e isole
Scuole superiori
Per il MIUR l’obiettivo primario è quello di misurare i risultati sulle diverse dimensioni di analisi;
tale misurazione è il primo step che consente nel contempo di creare una base informativa.
Trend di spesa per alunno, delle scuole superiori del Nord
per la realizzazione dei progetti?
febbraio 2011 - 95
Il modello di controllo per il MIUR
SCHEDA DI CONTROLLO
INDICATORE totale spese per progetti / n. alunni
Tipologia Scuola dimensione
Area Geografica dimensione
Offeta Formativa dimensione
anno
x-4 x-3 x-2 x-1 x
numero alunni A - dati extracontabili
spese per progetti B - dati contabili
spese prog. / alunni B/A - indicatore
INDICATORE totale spese per progetti / n. alunni
Tipologia Scuola Scuole Superiori
Area Geografica Nord
Offeta Formativa Progetti
anno
2006 2007 2008 2009 2010
numero alunni 3.300.000 3.200.000 3.450.000 3.550.000 3.500.000
spese per progetti € 220.000.000 € 275.000.000 € 330.000.000 € 352.000.000 € 440.000.000
spese prog. / alunni € 67 € 86 € 96 € 99 € 126
SCHEDA DI CONTROLLO – esempio numerico
febbraio 2011 - 96
Il modello di controllo per il MIUR
I dati elementari derivanti dall'operatività delle scuole devono essere quindi acquisisti dal
sistema di Controllo del MIUR; all'interno di tale sistema questi dati verranno elaborati
secondo varie Ottiche di Analisi e trattati con delle Tecniche Gestionali.
Queste elaborazioni permettono di ottenere informazioni aventi rilevanza gestionale che
vengono organizzate in prospetti.
L'insieme di questi prospetti prodotti dà luogo al Sistema di Reporting (o
Reportistica)
I report sono predisposti secondo
varie ottiche in funzione degli utenti
Report per tipologia di scuola
UTENTI
Report per tipologia di liceo
Report per area geografica
Report per tipologia di progetti
febbraio 2011 - 97
Il modello di controllo per il MIUR
REPORT
€ -
€ 50
€ 100
€ 150
2006 2007 2008 2009 2010
spese progetti per alunno - scuole superiori - Nord Italia
febbraio 2011 - 98
Il modello di controllo per il MIUR
Si propone infine un ultimo esempio.
trend degli ultimi 5 anni relativo alla spesa per alunno sostenuta per
l’acquisto di beni di consumo diversificata per area geografica.OBIETTIVO
INDICATORE
ATTRIBUTI
spese per beni di consumo / numero alunni
• totale spese per beni di consumo (5 anni)
• numero alunni (5 anni)
DIMENSIONI • area geografica
febbraio 2011 - 99
Il modello di controllo per il MIUR
SCHEDA DI CONTROLLO
INDICATORE totale spese per beni di consumo / n. alunni
Macro Tipologia Scuola dimensione
Area Geografica dimensione
anno
x-4 x-3 x-2 x-1 x
numero alunni A - dati extracontabili
spese per beni di consumo B - dati contabili
spese beni di consumo / alunni B/A - indicatore
REPORT
€ -
€ 50
€ 100
€ 150
2006 2007 2008 2009 2010
spese beni di consumo per alunno
nord
centro
sud e isole
febbraio 2011 - 100
Struttura del documento
Premessa
Riepilogo delle criticità emerse
Il quadro normativo
I nuovi modelli
Esempio di modello di controllo
Conclusioni
febbraio 2011 - 101
Conclusioni
DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO
SVILUPPO MODELLO CAG
BENCHMARKING
FORMAZIONE
1°SAL
AS IS - RICOGNIZIONE MODELLIZZAZIONE E REPORTING
PREVISTO
REALIZZATO
STATO SAL
STATO DELIVERABLES
REPOSITORY OGG. FORM. FORM
AVVIO
INPUT - OUTPUT MISSIONI RISULTATI
2°SAL
AS IS
100%
3°SAL
TO BE
4°SAL
100%
La fase di sviluppo del Modello di Contabilità Analitico Gestionale, nel rispetto dei tempi previsti,
può considerarsi terminata.
febbraio 2011 - 102
Seconda fase – macro attività
MACRO ATTIVITÀ – SECONDA FASE
Formalizzazione dettagliata e implementazione dell’architettura e degli strumenti proposti al
fine di renderli utilizzabili.
1.Redazione del manuale contabile e delle istruzioni operative relative all’utilizzo dei nuovi
strumenti.
2.Redazione di un “Manuale di regole base” da fornire alle scuole entro agosto 2011, con
l’obiettivo di supportare le IS nelle attività di gestione amministrativo contabile (ad esempio
sui residui oppure sui progetti), sia per agevolare il processo di cambiamento futuro.
3.Progettazione e redazione del nuovo regolamento amministrativo contabile (dal budget al
monitoraggio) delle scuole definendo i processi, le regole, le istruzioni operative, gli attori
coinvolti, le deleghe e le responsabilità, gli strumenti da utilizzare, le modalità di utilizzo, i
tempi, i meccanismi e gli strumenti di controllo. Supporto al gruppo di lavoro ministeriale per
adeguamento della normativa di riferimento.
4.Supporto alla modellazione del software di gestione amministrativo contabile.
5.Test nuove procedure su scuole campione.
6.Predisposizione del materiale didattico per la formazione dei DSGA e dei revisori ai nuovi
processi.
7.Formazione dei DSGA e dei Revisori al fine di supportare il processo di cambiamento e di
introduzione dei nuovi strumenti e delle nuove regole.
E’ importante creare un centro di coordinamento tra le scuole del gruppo di lavoro e i diversi
uffici del MIUR competenti, relativamente allo sviluppo di attività parallele (si veda ad esempio il
lavoro svolto dall’Ufficio Monitoraggio relativamente alla tassonomia progetti).
Il lavoro svolto apre diversi scenari di completamento che non possono essere ignorati.
febbraio 2011 - 103
Seconda fase – gantt
febbraio 2011 - 104
PADOVA
35127 - Corso Stati Uniti, 23/C
Tel. 049 8283411 Fax 049 8702624
MILANO
20090 ASSAGO - Strada 2, palazzo D/3 (MilanoFiori)
Tel. 02 528201 - Fax 02 52820566
ROMA
00185 - Via S. Martino della Battaglia, 56
Tel. 06 492011 Fax 06 49201248