Dioniso: Simposio, Vino e Baccanale nel mondo greco

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    DIONISO A SIMPOSIO Alessandro Colleoni, Lisa Paolati, Francesco Sangalli

    Il simposio

    Origini e usanze

    L’importanza del simposio nel mondo greco è ampiamente attestata dalle pitture vascolari, cherappresentano i più durevoli resti di quelle feste.

    Quanto all’epoca, si ritiene che Omero non conoscesse il simposio, sebbene un ruolo importantefosse rivestito dal convito. Omero non riporta la netta separazione temporale tra il mangiare e il

     bere che lo caratterizza, né i convitati sono distesi sul triclino ma seduti sulle sedie, non è nemmenoesclusa la presenza delle donne. l banchetto del re dei !eaci ad esempio è presente con gli altrinella sala la regina reta.

    "olto differente lo svolgimento del simposio durante i secoli storici. #l banchetto è distinto in due

    tempi$ il pasto vero e proprio e la libagione, il simposio% tale divisione sembra stilizzata e legata ascopi religiosi. Le occasioni sono molteplici$ solitamente esso fa seguito a un pranzo, magari inoccasione di una festa familiare come un matrimonio, oppure di una festa religiosa, come un pranzosacrificale. &i solito tuttavia ci si riunisce semplicemente per il piacere della festa. 'li inviti si

     presentano il giorno stesso, ovvero si conducono gli ospiti al convito semplicemente incontrandoli%nel Simposio platonico (ocrate è invitato al banchetto da ristodemo che si appresta a raggiungerel’abitazione di gatone. (pesso ognuno porta la propria quota e si uniscono le spese$ si ha allora il

     banchetto ποσυμβολοόνἀ , con il contributo dei partecipanti% affine è il banchetto comunitario,ρανοςἔ . #l numero dei partecipanti al banchetto è variabile, tuttavia vige nel mondo greco la regola

    varroniana, secondo cui il numero dei convitati deve essere compreso tra quelle delle "use )*+ e

    quello delle 'razie )+, in -latone sono sette.#l simposio inizia al calar del sole e si protrae fino a notte inoltrata e al mattino seguente% nella saladel banchetto ciascun ospite è disposto in modo tale da essere a portata di voce e di sguardo rispettoa tutti i compagni, in condizione di assoluta eguaglianza. &el servizio si occupano giovani schiaviincaricati di miscelare il vino con acqua, la cui grazia giovanile è un ornamento essenziale dellafesta. ilevante e necessario è anche il ruolo delle etere, presenti per accompagnare il canto colsuono del flauto e della lira% la loro presenza è testimoniata, oltre che dalla pittura vascolare, da-latone. /el Simposio infatti le suonatrici diαλοόςὐ  sono allontanate, a seguito del peana, al fine dielevare il livello culturale del simposio$ “Propongo di mandar via la flautista che è entrata poco fa,

     potrà suonare da sola, o, se vuole, per le donne di casa, e quanto a noi, di stare insieme oggi,intrattenendoci con dei discorsi.” &unque le etere partecipano a tutti i divertimenti, ai giochi e al

     bere% diversamente la donna di condizione borghese manca nel simposio greco fino al periodoellenistico. #n questo senso il simposio arcaico è uno spazio chiuso ed essenzialmente maschile,circoscritto ad un numero limitato di convitati e che solo nel #0 secolo diverr1 più sontuoso e

     borghese.

     Presto, presto, prendi cesta e boccale, e vieni a pranzo, ché il prete di ioniso t!invita. Su" Per tua colpa glialtri il collo allungano" #l rimanente è tutto preparato, letti, cuscini, tavole, tappeti, corone, mirra, dolci,

    cortigiane pan buffetti, focacce, pan di sèsamo, pasta frolla, stiacciate, danzatrici belle, il meglio bocconedel banchetto. $a vedi di sbrigarti"

    )ristofane, carnesi, 2345623*7, trad. 8ttore omagnoli+

     

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    Svolgimento del simposio

    &opo il pasto vengono portate via le mense con gli avanzi e pulito il pavimento. Ognuno poi prendeda una coppa, passata in cerchio, un sorso di vino non annacquato per un brindisi in onore del buongenio, accompagnato dalle parole γαθο δαιόμονοςἀ ῦ  e presentando un’offerta. 9hi non vuol bereabbandona la sala. 0iene portata poi acqua per lavarsi le mani, profumi e corone per ungersi edornarsi la testa. Le corone sono di fiori e mirto, oppure di edera, pianta sacra a &ioniso% spesso ilcapo è ornato anche di una tenia, fascia colorata di lana rossa e le coppe sono inghirlandate di edera.

    (i distribuisce quindi vino miscelato con acqua nei crateri e da ognuno dei tre primi crateri si fa dinuovo un’offerta$ l’offerta del primo cratere è dedicata agli dei celesti e :eus Olimpio, la seconda

     per gli spiriti degli eroi, la terza per :eus (alvatore. #n occasione di queste offerte tutti cantanoaccompagnati dall’α λοόςὐ il peana,un inno antichissimo dal ritmo sostenuto. &a qui deriva il nomedel ;metro spondaico; )σπονδηόsignifica ;libagione;+.

    #l primo sorso è un del banchetto è elemento comune alleassociazioni solite a consumare pasti in comune. /el mondo latino tale ruolo verr1 ricoperto dal re&bibendi durante la celebrazione dei Saturnalia. #l simposiarca stabilisce ogni aspetto del simposio$quale debba essere la miscela da bere, la grandezza delle coppe, ecc.

    ?ere vino puro è ritenuta usanza barbara ed, anzi, l’acqua deve essere in misura prevalente$ di solitouna porzione di tre a uno% una miscela debole, sebbene i pareri e le usanze a tal proposito sianovariabili% tuttavia parti eguali di acqua e vino sono gi1 considerate ubriacanti ed è noto che misura emoderazione siano virtù fondamentali per l;universo morale greco. seconda del tipo di vino o dei

     personali desideri, l’acqua viene riscaldata o raffreddata con la neve. /el (imposio -latone scrive$“'uando ebbero udito ci(, furono tutti d)accordo di non destinare all)ubriachezza quella riunione,e di bere, piuttosto, secondo il piacere.” -er evitare i cattivi effetti del vino mentre si beve simangiano le

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    #l termine compare per la prima volta in rchiloco, che lo indica quale canto a &ioniso, intonatosotto l’inspirazione del vino$

     i ioniso mio signore so intonare il bel canto,recito il ditirambo, folgorato nel cuore dal vino.

    )rchiloco, fr. BB &iehl, trad. Luca e affaele 9orvi+

    (ebbene ancor oggi l’argomento sia complesso e alquanto dibattuto, è possibile definire ditirambouna composizione corale in cui poesia, musica e danza si fondono insieme% tuttavia ditirambo èanche danza collettiva, eseguita in circolo da cinquanta danzatori incoronati da ghirlande,drammatica e rapida% solista è lo stesso &ioniso, mentre i coreuti lo accompagnano conlamentazioni e canti di giubilo. #l ditirambo segue anche il corteo, πομπηό, di cittadini mascheratiche, in stato d;ebbrezza, inneggiano a &ioniso suonando flauti e tamburi% il ditirambo è infatti ècostituito da cori accompagnati dal suono di questi strumenti, un suono cupo, poco melodico ma di

     profonda potenza, furente, in perfetta armonia dunque con il corteo di uomini mascherati. lcunefeste a &ioniso infatti presuppongono il totale mascheramento, con pelli di animali e grandi falli.

    L’importanza sacrale del simposio è deducibile anche dal Simposio$ “ ..opo ci( Socrate si distesee cen(, e cos/ pure glia latri fecero quindi le libagioni, e intonato il canto in onore del dio ecelebrati gli altri riti tradizionali, si volsero al bere.”

    L’offerta è in origine un rito necessario a eliminare la valenza negativa insita nel vino$ bere significa penetrare nel demoniaco% l’offerta, rivolta agli dei, presenta un profondo significato sacrale, maanche magico. (acrale è inoltre l’abluzione delle mani, che deve determinare la purezza rituale, e lacorona, con funzione iniziatica, per essere accolti in una nuova comunit1% anche l’iniziato ai sacrimisteri riceve una corone con cui cingersi il capo, come il partecipante alla festa sacrificaledestinato a entrare in comunione con il dio, la sposa e il morto.

    La sacralit1 del simposio è poi rappresentata dallo stesso vino, che non è semplicemente un donodegli dèi, ma è divinit1 esso stesso, e nel linguaggio simposiale il vino è chiamato ?acco, ?romio,&ioniso% di qui anche l’usanza di incoronare le coppe e le anfore da cui si riceve il dio.

    #l carattere rituale attesta inoltre che i convitati sono unθιόασος, una comunit1 in cui immancabile è

    il legame sacrale con il divino$ chi è μοόσπονδοςὁ  )Cchi versa insieme la libagione’+ si trova in unrapporto di comunione da cui i malvagi sono esclusi.

    Giochi e intrattenimenti

    # passatempi sono vari, dai dadi ai giochi da tavolo, ma lo svago più in voga e tipico del simposio èil cottabo. 9onsiste nel colpire un bersaglio, lanciando abilmente con la mano destra il fondo di unacoppa con manico% necessarie soprattutto eleganza e scioltezza nel tocco. #l bersaglio è solitamenteun piatto sistemato in equilibrio orizzontale in cima ad un’asta alta% il vino deve far cadere il discoche, cadendo, produce un enorme fracasso. 9hi colpisce il bersaglio riceve un premio$ dolci,leccornie, uova o baci. #l gioco ha una valenza erotica molto forte$ in effetti il giocatore, quando siappresta al lancio, dichiara ad alta voce per chi gioca, dedicando il lancio all’amato.

    -articolarmente apprezzato è inoltre lo σκοόλιασμοςἀ , fondato nel mantenersi in equilibrio su unotre pieno. L’esercizio mette in gioco una dimensione fondamentale del dio celebrato$ &ioniso èinfatti colui che raddrizza ) ρθοόςὀ +, garante dell’equilibrio.

     /on mancano poi certamente buffoni, giocolieri ed etere che rallegrano il convito con musica,danza e prestazioni erotiche% vi sono infine gli intrattenimenti di carattere più intellettuale, adesempio gli indovinelli, che dall’epoca dei sofisti acquisiscono una valenza filosofica, o sottilischerzi tra vicini, come loεκασμοόςἰ  , paragone buffo.

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    Simposio ritrovo di eterie

    #ndubbio nella storia politica ateniese fu l’influsso in ambito pubblico delle eterie, come dimostratodalle rivoluzioni oligarchiche del 722 e 737 a.9. a seguito delle quali esse riuscirono a conquistare il

     potere in citt1. La stretta unione tra banchetto e attivit1 politica è il risultato di un’epoca in cuil’intera popolazione maschile, suddivisa in classi d’et1, formava confraternite che avevano il lorocentro nelle stanze degli uomini ed esercitavano funzioni amministrative e giudiziarie% in esse il

     bere era un mezzo fondamentale per consolidare lo spirito di gruppo dei suoi membri.9onseguentemente comprendiamo come i piani politici fossero ideati durante il simposio e, altempo stesso, che i carmi intonati durante il banchetto avessero un evidente sfondo politico%emblematico allora il poeta lceo$ egli canta le lotte, le vittorie, le delusioni, il destino degliταροιἑ ῖ  , l’esilio, l’amore, ma soprattutto il banchetto e il vino, elementi che conferiscono senso ed

    esistenza al legame fraterno. Conclusione del simposio

    #l simposio si protrae fino a notte inoltrata e al mattino% facilmente una discussione e l’allegriascatenano un litigio, un alterco% pochissimi infatti sono coloro che, come (ocrate nel Simposio

     platonico, mantengono calma e contegno, travolti dagli effetti del vino oppure sopraffatti dal sonno.l banchetto spesso fa seguito ilκ μοςῶ $ la compagnia, con gran baldoria, spesso accompagnata damusichi, si allontana per le strade. (i irrompe, come lcibiade nel Simposio,  in un banchetto insvolgimento o ci si reca dinanzi la dimora dell’amata cantandole una serenata.

    Il vino

    Premessa

    0i sono 123 elementi sufficienti per sostenere l!ipotesi di una processualità nell!instaurarsi diqueste regole  Drelative all;uso del vino e alla sua collocazione nei momenti della vita socialeE nel 

    mondo greco a iniziare probabilmente dai micenei del tardo elladico fino al loro definitivoattestarsi in età classica. Poiché 123 non è possibile cogliere discontinuità in questo processo, ma solo un progressivo estendersi 123, si pu( esaminare queste regole al di fuori di considerazionicronologiche. a questo punto di vista potremmo affermare che le Leggi di Platone sono coeve ai

     poemi omerici e alla /aturalis Fistoria di Plinio il 4ecchio. )/encini+

    Funzione del vino nel mondo greco

    #l vino era un elemento fondamentale dell;alimentazione greca, tanto che perfino la tipica colazioneera a base di un poco di pane intinto nel vino. Guttavia il suo luogo deputato era comunque ilsimposio, che seguiva ilδειόπνον, cioè il vero e proprio pranzo, in cui il bere era ridotto al minimoindispensabile, come, al contrario, nel simposio lo era il cibo.

    #n 'recia infatti la separazione fra bere e mangiare era netta e definita grazie soprattutto al fruttodella vite, che, se nei poemi omerici mantiene almeno parzialmente un ruolo di alimento, prestodiviene tuttavia un elemento autonomo. (e l;unica bevanda alcolica nota agli indoeuropei, in base aricostruzioni di tipo fondamentalmente lessicale, era un derivato del miele fermentato, di cuiesistono testimonianze anche in 'recia, tuttavia le civilt1 successive si divisero due diverse bevandealcoliche$ il vino e la birra, entrambe assenti nel linguaggio comune indoeuropeo. -er il primo, in

     particolare, linguistica e archeologia concordano nell;ipotizzare per la 'recia un;importazionedall;est )sia minore o 9aucaso+ per quanto riguarda la tecnica ben strutturata della viticoltura)come è descritta ad esempio da 8siodo negli 5rga+, mentre la coltura della vite selvatica lasciatacrescere su alberi di supporto sarebbe attestata a 9reta e nella 'recia continentale fin dal /eolitico.#l fatto che il mondo greco conosca il vino e non la birra ha un;importanza da non sottovalutare inquesto senso$ se la birra, nascendo da un cereale, diviene cibo essa stessa, la vite se ne separanettamente )si consideri che il consumo di frutta fresca era piuttosto raro sulle tavole dei greci+,

     permettendo anche di apprezzare in maniera autonoma sia il valore della bevanda in sé sia il piacere

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    organolettico e psicofarmacologico 123 del tutto autonomo dalle pratiche alimentari )/encini+ chene deriva.Questa separazione è chiaramente espressa nelle accanti )vv. HB76H45, trad. Imberto lbini+$

     ue sono 123 le cose essenziali al mondo% la dea emetra, ossia la 6erra 7chiamala cos/, se vuoi8% è lei anutrire la gente con i cereali, con il cibo asciutto. Poi è venuto il figlio di Semele e ha trovato un

    corrispettivo, l!umido succo della vite, e lo ha introdotto tra i mortali.

    (eparati dunque, ma entrambi afferenti alla stessa sfera, tanto che 9allimaco puA affermare$ ioniso si un/ all!ira di emetra%ci( che ioniso anche emetra offende.

    )9allimaco, #nni 0# B36B2+ndr1 infine aggiunta la terza dimensione fondamentale, ovvero quella del vino come strumento disocialit1, che si concretizza evidentemente nell;occasione del simposio e in esso diviene pregnante.

    L'introduzione del vino e della viticoltura

     9in qui la coltivazione dei campi e gli astri celesti% ora decanter( te, o acco, e non senza di te 7anche8 le piante selvatiche e i polloni dell)olivo lento a crescere. 4ieni qua, o padre :enèo% qua c)è il pieno di tutti i

    tuoi doni la vigna grazie a te fruttuosa rigoglia ricca di pampini in autunno e il vendemmiato schiumeggianei tini ricolmi. 4ieni qua, o padre :enèo% deposti i coturni, tingi assieme con me gli stinchi nudi nel nuovo

    mosto.)0irgilio, 'eorgiche, ##, H64, trad. 9ono "agieri+

    “#l pi* antico ion;sos era un indiano, e poiché la sua terra, grazie al clima eccellente, produceva spontaneamente e in abbondanza vino, egli fu il primo a spremere i grappoli d)uva e a inventare l)uso del 

    vino come prodotto naturale, come anche a curare i fichi e altri prodotti che crescono sugli alberi... e la scoperta della vite dicono sia stata fatta da lui vicino a ermes.”

    “ion;sos allora presi i prigionieri singolarmente e fattili libare con vino, chiese loro di giurare che si

     sarebbero uniti al suo esercito senza tradimenti e avrebbero combattuto valorosamente fino alla morte”)&iodoro, ?iblioteca, ### @H.% ### B2.2+

    #l mondo greco sente il bisogno di giustificare l;acquisizione della viticoltura in quanto leacquisizioni fondamentali per la vita della comunit1 in una visione arcaica non possono essereaccreditate al solo ingegno umano, ma devono avere un qualche legame con un intervento di una

     potenza esterna% inoltre la necessit1 di inquadrare nella societ1 un;irrazionalit1, come quellanaturalmente legata al vino, richiedeva un ulteriore contatto con il divino.La vite sarebbe stata introdotta, secondo il mito raccontato da teneo )##, 5?+, dal cacciatoreOresteo, la cui cagna avrebbe partorito un pezzo di legno che questi subito avrebbe nascostosotterrandolo e da cui sarebbe nata la vite. #l perché della scelta di un cane è da ricercarsi stando ad

    8cateo nel 9ane di Orione, la costellazione che si presenta in 'recia nel periodo più caldo dell;anno)luglio6settembre+, nel quale si svolgeva la vendemmia. 0a sottolineata l;assenza di &ioniso inquesto mito, spiegabile con l;antecedenza della scoperta del vino rispetto alla sua coltivazione,com;è dimostrato da dati archeobotanici che testimoniano la coltura della vite ben prima dellacultura greca arcaica e classica. -eraltro si noti come il personaggio mitico sia Oresteo, figlio di&eucalione, primo uomo dopo il diluvio e dunque ai mitici inizi della civilt1.#ntrodotta dunque la vite, è necessario che nasca la viticoltura e per questo serve l;intervento direttodi &ioniso, originariamente legato a culti di piante selvatiche )anche psicoattive+ quali l;ariete,l;edera e forse l;amanita, oltre che a culti di animali selvatici. &a qui nasce il collegamento con ilvino e l;>addomesticamento> della vite, che si puA inserire nel contesto della citt1, costituendo unelemento fondante per il benessere comune. L;edera rimarr1 come corrispettivo invernale della vite,

    in modo da eternare la presenza del dio.9ome ogni dono divino perA nella concezione greca, esso non puA essere davvero gratuito$ c;è lanecessit1 da parte dell;uomo di un contraccambio, come nel caso del sacrificio animale in cambio

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    della carne, dovuto all;inganno di -rometeo cantato da 8siodo. L;uomo deve coltivare la vite edecco dunque un primo pegno da pagare per i doni di &ioniso, cosJ come per quelli di &emetra.

    Le regole del bere come risposta all'ambiguità del vinoφαρμακον

     5 il vino, a quanto pare, fu dato, secondo la comune credenza

    agli uomini per vendetta, per farci impazzire ) να μαν μενἵ ῶ +. 

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    μεότρον,concetto assai caro alla cultura greca. #l dono di &ioniso allora è anche l;insieme delleregole del bere sobrio, delle modalit1 che permettono di godere degli effetti piacevoli del vino,evitandone quelli negativi per sé e gli altri, come testimonia lo storico !ilocoro$

     @nfizione, re degli @teniesi, apprese da ioniso l!arte di mescere il vino con l!acqua e l!attu( per  primo. Perci( gli uomini, bevendo in questo modo rimasero eretti, mentre prima a causa del vino siaccasciavano. )!grFist H4 ! 5b, trad. 9herubina+

    &ioniso quindi dona due volte il vino, prima nella sua natura selvaggia, poi nella sua formaaddomesticata. La stessa dualit1 peraltro si vede nel rituale dionisiaco delle baccanti$ esistono duediversi tipi di dionisismi, ma non si conosce più il primo )che ancora manifestava caratteri di

     primordiale violenza e sfrenatezza+ nell;tene del quinto secolo, ormai soppiantato da quelloistituzionalizzato 7“ioniso rappresenta un ritorno istituzionalizzato allo stato selvaggio”   scrive!usillo riferendosi al culto della citt1+ e di cui le accanti rappresentano una sorta di vago ricordo.#l tiaso è un gruppo organizzato di fedeli che praticano la trance e ne fanno un comportamentosociale ritualizzato e controllato la cui finalit1 è ottenere in gruppo, in abito rituale ed in unoscenario selvaggio reale o figurato, un cambiamento di stato, fare per un momento, nel quadrostesso della citt1, l;esperienza di diventare altro )si pensi al simposio+. &ioniso infatti nonrappresenta il divino come costituente un campo di realt1 separato dal mondo$ è piuttosto unsemidio che un dio. (e la sua funzione fosse mistica prometterebbe di strappare il fedeleall;universo del divenire con l’ascesi, egli invece confonde le frontiere tra divino e umano, facomunicare ciA che era isolato e porta cosJ un sovvertimento dell;ordine e un disorientamentosconcertante, nella felice comunione di un;et1 dell;oro improvvisamente ritrovata.&ioniso non vuole esser padrone di una setta, ma vuole partecipare a pieno titolo del rango delladignit1 della comunit1 civica$ la sua ambizione è di vedere il suo culto ufficialmente riconosciuto eunanimemente praticato )5@, 2B4, 2@@4+. 8sige il riconoscimento ufficiale da parte della citt1 diuna religione che in qualche modo sfugge alla citt1 e la supera. 0uole collocare al centro della vita

     pubblica pratiche che comportano in maniera aperta o sotto forma allusiva degli aspetti dieccentricit1. La tragedia  accanti mostra in questo senso i pericoli di un ripiegamento della citt1

    nelle sue stesse frontiere. L;unica soluzione è che l;altro divenga una delle dimensioni della vitacollettiva e dell;esistenza quotidiana di ognuno. L;irruzione vittoriosa di &ioniso significa chel;alterit1 si installa, con tutti gli onori, al centro del dispositivo sociale$

    'uesto dio dunque, chiunque egli sia, o signore, tu accoglilo in questa città. #n tutto egli è potente, e anchein questo, che come dicono ha donato ai mortali la vite che placa gli affanni. Se togli il vino non c!è @frodite,

    e non resta alcun altro piacere agli uomini) accanti, B@*6BB7+

    Le baccanti

    #l culto di &ioniso non rientra, almeno in una prima fase storica e relativamente ad alcune realt1cittadine, nel normale panorama cultuale. -ur essendo una divinit1 olimpica, infatti, &ioniso risultaessere una figura particolarmente fuori dal coro rispetto a divinit1 più tradizionali quali :eus, tena,-oseidone$ la sua condizione diξεόνος, ovvero di estraneo, ben sottolineata anche nelle ?accanti, siconcretizza anche nella relazione con il pantheon olimpico, rispetto al quale &ioniso si pone semprein maniera ambiguamente distante )particolare che poi giustificher1 letture ;dicotomiche; comequella di /ietzsche+.

    La realt1 del rito bacchico si caratterizza anzitutto, almeno riferendosi alla ritualit1 nonnormalizzata all;interno della comunit1, per lo spazio aperto ed esterno. Questi due elementirisultano fondamentali perché portatori di numerosi significati e perché chiarificatori di una serie di

    contraddizioni legate al dionisismo. Lo spazio aperto si spiega, almeno parzialmente, alla luce delfortissimo legame tra &ioniso e natura$ spazio aperto significa, solitamente, un ritiro sul monte, inmezzo ai boschi e agli animali selvatici, per lo più immerso nel buio della notte. L;apertura della

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    dimensione spaziale è un riflesso esplicito dell;inesistenza di limiti che imbriglino il dio o i suoiseguaci$ non ci sono, per esempio, distinzioni fra uomini, donne, vecchi, giovani, liberi e schiavi.nzi, la partecipazione femminile risulta addirittura portante per il culto bacchico$ lo stuolo di

     baccanti che si reca solitamente sui monti a festeggiare i riti biennali è composto fondamentalmenteda donne )pensiamo ai riferimenti in -lutarco+. L;apertura assoluta e la mancanza di limiti sidefiniscono anche su tre altri piani$ la libert1 catartica di cui gode il danzatore )&ioniso è Λυαοςῖ ,

    Liberatore+, la quale giustificherebbe anche alcune interpretazioni ;terapeutiche; dell;origine delmenadismoH% la liberazione dall;umano, per il quale colui o colei che partecipa ad un baccanale, nonè più uomo o donna, ma ?accante )gave chiama le baccanti cagne, v. B2+% infine l;assolutaindefinitezza della figura di &ioniso che, per costituzione, è inafferrabile nel suo ambiguo

     polimorfismo )&ioniso èΓυόννις, !emmineo, o anche ρσενοόθηλυς Ἀ  , 8rmafrodito+.

    Lo spazio esterno, invece, si presenta come alterit1 rispetto all;interno cittadino e civile. #n tal sensoil dionisismo si concretizza come una fuoruscita dalla normalit1 del quotidiano e prende parte aquella straordinariet1 che compone l;elemento divino. 8sterno in senso spaziale definisce l;ambientenon antropizzato, naturale, primigenio del rituale% ma esterno vuole anche dire uscita dalla civilt1 eda tutte quelle norme condivise su cui si basa la vita comunitaria$ cosJ il culto bacchico diventaanche dimenticanza del proprio ruolo sociale, della propria condizione, manifestandosi, ad esempio,nell;abbandono da parte delle donne del proprio compito di amministratrice della casa )telaio+, dimoglie )marito+ e di madre )bambini+% esterno vuol anche riportare alla dimensione dellatrascendenza, non tanto in senso religioso, quanto piuttosto riferendosi alla μανιόαtelestica$ essa,volenti o nolenti, attraverso la danza ossessiva, trascina l;uomo fuori di sé, mettendolo in contattocon la dimensione altra, esterna del divino ) νθεος εναιἔ ἴ +, creando questa specie dicontraddizione e allo stesso tempo conciliazione fra l;essere fuori di sé ) ξἐ + e l;essere ;dentro; il dio) νἐ +.

    !issate queste coordinate fondamentali, risulta poi più facile comprendere tutto ciA che afferisce allaritualit1 dionisiaca. Ina prima componente importante per la dimensione prettamente sacra6ritualesi trova nel rispetto del silenzio, ovvero nella purificazione delle proprie labbra da ciA che è dicattivo augurio. Gale elemento assume significato se affiancato alla sfera cultuale misterica che

     presenta numerose affinit1 )pensiamo al riferimento spaziale dell;esterno+ con quella dionisiaca eche, accentuando il valore dell;elemento comunicativo attraverso il divieto tassativo di condividerecon non6iniziati i contenuti dei misteri, giustifica il silenzio come tutela del sacro nei confronti di;profani;% come netto confine tra mondo civile e rito non normalizzato )pensiamo alla curiosit1 e aldisprezzo di -enteo nei confronti delle ?accanti+, dove il primo non riuscirebbe a comprendere leistanze del secondo% e infine come normale atteggiamento purificatorio dell;eletto in attesa dellacomunione con il divino.

    (econda componente fondamentale è la danza sul monte, o ρειβασιόαὀ $ essa si configura come iltratto fondamentale della "enade )basti pensare al fascino che esercita su (opas+ ed è definibilecome il mezzo naturale per la comunicazione con il divino. La danza ossessiva, caratterizzata damovenze insistite e innaturali, è accompagnata dalla musica del flauto frigio )Φρυγιόος α λοόςὐ + ealla percussione dei tamburelli )τυόμπανα+. 8ssa diviene mano a mano sempre più frenetica, il

     battito dei piedi a terra sempre più veloce, la musica sempre più ossessiva, finché la baccante cadein uno stato di trance, entrando in comunicazione con il dio. 8cco come la ritualit1 bacchica siconfigura al di l1 della coscienza umana, dando sfogo alle pressioni della dimensione più ribollentee nascosta dell;interiorit1 umana. La danza ha inoltre una caratteristica singolare nella fisicit1 di

    colei che vi si dedica$ la testa è innaturalmente portata indietro, tesa verso l;alto, e i capelli, sciolti,sono lanciati all;indietro, a formare nel movimento continui viluppi e riccioli sfuggenti,

    H  &odds, ppendice #, "enadismo, pag. ss

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    simbolicamente legati all;inafferrabilit1 di &ioniso.

    La stessa dimensione di sfuggevolezza e di contorsione segnalata dai capelli mossi nella danza si presenta forse ancor più prepotente nell;attributo dell;edera e del serpente collegabili al culto bacchico$ entrambi sono significativamente visti nell;immaginario comune come capaci diavvilupparsi, di creare spire, di sfuggire alla presa umana )per avvicinare l;edera alla capigliatura

     basta osservare l;epiteto κισσοκοόμης+. Ina affinit1 tra i due attributi sta anche nel fatto che sonoentrambi portatori di unφαόρμακον$ il serpente è letale, mentre l;edera viene spesso avvicinata alla

    μανιόα, ma di tipo profetico$ ingerire edera in piccole quantit1 era comunemente considerato unmodo per ricevere il dono della preveggenza. 8ssendo il culto bacchico misterico, non è datoconoscere se anche l;edera possa essere all;origine del furor telestico. Guttavia è significativo cheessa faccia parte del corredo simbolico dionisiaco e spesso affiancata al vino )-lutarco, Questioniconviviali, ### H+.

    isulta poi necessario sottolineare la componente più ;materiale; della ritualit1, ovvero la tipologiadi oggetti e di vestiti legati al fedele che celebra &ioniso. -rima di tutto la baccante indossa una

    nebride, ovvero una pelle non acconciata di cerbiatto$ essa proviene da un animale selvatico ed èricollegabile alla dimensione ferina, animalesca del dionisismo che, rifiutando l;opera dellatessitura, usa il prodotto di un;azione primitiva )uccisione e scuoiatura dell;animale+ e si cala in unadimensione di bestialit1, anche attraverso una certa immedesimazione )basti pensare alle scene diallattamento da parte di donne di cuccioli selvatici o a quella dell;assassinio di -enteo+. ltrooggetto fondamentale è il tirso coronato d;edera$ se è dunque chiaro il ruolo di questa, per il primola questione risulta più complessa, in quanto rientra ancora nell;idea di una comunione con la naturae di primitivismo nella sua rozza semplicit1, ma è gi1 ben definito come utensile, oggetto d;uso,cosa assai lontana dalla dimensione naturale, propria delle potenzialit1 tanto intellettive quantofisiche dell;uomo. Guttavia esso non è propriamente un;arma$ viene usato nella danza, al suo tocco lerocce fanno sgorgare vino o latte o acqua, ma nel momento della violenza ferina del rito sembra

     passare in secondo piano. Lo σπαραγμοόςavviene attraverso il semplice uso delle mani, chelacerano e scagliano le carni delle vittime, mentre il tirso appare più che altro come manifestazionetangibile dell;aiuto divino nel combattimento )?accanti vv. B@H67+, perdendo la funzione distrumento e divenendo invece epifania della natura divina del furor bacchico.

    #nfine si considerino la dimensione dinamica del dionisismo e la sua apoteosi nello σπαραγμοόςe

    nell; μοφαγιόαὠ $ l;ossessione della danza e la sua pervasivit1 contagiosa )notata da studiantropologici anche in fenomeni affini+ viene significativamente sottolineata dal pastore6messaggero del terzo episodio delle ?accanti, il quale afferma che nulla v;era che fosse κιόνητο(ς)ἀ)BHB+, poco prima del momento culminante della stessa nello σπαραγμοός. La dimensione

    dinamica, infatti, viene in esso accentuata dall;inseguimento delle prede e dal feroce dilaniamento,che porta i brandelli di carne a volare letteralmente, scagliati dalle mani delle baccanti e ainsanguinare l;ambiente e le fedeli stesse.

    (trettamente legati a questo momento di assoluto trascendimento dell;umano sono anche alcuniriferimenti che il pastore6messaggero fa riguardo alle ?accanti$ interessante è il suo stupore per l;immane forza fisica che le ?accanti )donne, da notarsiP+ dimostrano nell;atto di cacciare, catturaree smembrare le bestie, tale che egli sottolinea come

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    9ertamente, infatti, la forza fisica è incarnazione di quella natura ambigua del dio, il quale si puAmostrare femmineo, pacato, dolce agli uomini attraverso il φαόρμακον6vino, ma anche violento,

    dinamico fino al parossismo, doloroso come un φαόρμακον6veleno% ugualmente il fuoco ha unavalenza media, perché portatore di calore, cottura, civilt1, ma anche di distruzione. 8sso inoltre puAsignificativamente avvicinare &ioniso alla figura di -rometeo$ entrambi, l;uno attraverso il vino,l;altro attraverso il fuoco, si fanno vicini ai mortali più di tutti gli altri dei o titani% entrambi, perA,

     possiedono quella natura ambigua, sfuggente, astuta che il fuoco, con i suoi guizzi, la sua apparenzainforme e la sua variet1 di colori, bene simboleggia.

    Dioniso nelSimposio

    #l Simposio di -latone è interamente posto “sotto il segno di ioniso”  )Grombino+. #nnanzituttoinfatti l;occasione della festa è la vittoria di gatone negli agoni tragici del 72@ ed il legame tra&ioniso ed il teatro è ben noto% inoltre la dimensione del simposio come atto materiale e del vinoentra pienamente nel testo stesso.

    L;idea filosofica in esso esposta infine non è poi immune dall;influenza dionisiaca, soprattutto nellavisione dell; ροςἔ  di &iotima e lcibiade, legata agli aspetti più irrazionali dell;esistenza ed anchealle dimensioni contrastanti dell;amore stesso. Qualcuno ha persino proposto un;interpretazionecomplessiva del Simposio in quest;ottica, ovvero come continua lotta tra apollineo e dionisiaco,contemplazione pura della bellezza )e quindi dell;idea di bello+ e passionalit1 della vita, che è perAanche all;origine della ricerca filosofica, anch;essa contraddittoria.

    Il simposio e il baccanale, due esperienze di religiosità dionisiaca

    -er mettere a confronto i riti del baccanale e il simposio, si deve partire da una premessa forseovvia, ma necessaria$ entrambe queste due occasioni, sicuramente di matrice completamentediversa, ma con alcuni aspetti comuni, nascono da una dimensione fortemente legata al sacro. 9omeil baccanale, infatti, è un rito destinato alla celebrazione del dio e alla comunione con esso, cosJanche il simposio partecipa dell;ambito sacrale in quanto ritrovo degli ταροιἑ ῖ  intorno ad un altare.9onferma di questa considerazione si trova facilmente in (enofane7, il quale sottolinearipetutamente anzitutto l;esigenza di purezza per accostarsi al simposio, sia esteriore )

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    momenti in cui i più giovani possono accostarsi al dionisismo secondo più o meno formati ritiiniziatici. &a queste considerazioni si possono anche capire alcuni riferimenti spaziali importanti$ ilsimposio, infatti, in quanto ritrovo di eterie, rimanda alla dimensione della circolarit1 comeespressione delκοινοόν, ovvero di quell;uguaglianza )gi1 omerica+ tra pares che rende l;istituzionedel simposio assolutamente democratica al suo interno, ma all;esterno si mostra come uno spaziochiuso, aristocratico, inaccessibile% il baccanale, invece, non si caratterizza per tale aspetto, ma

    lascia la libert1 alla collettivit1 e all;individuo di convivere in un rapporto dialettico e privo dilimitazioni$ le baccanti, infatti, che non hanno un;origine comune, ma provengono da mondi anchemolto distanti )libere e schiave, sposate e nubili, vecchie e fanciulle+, non si organizzano in unastruttura, bensJ si muovono ispirate dal dio, indipendentemente dalle altre oppure obbedendo ad unsentimento comune.

    #n secondo luogo puA essere interessante confrontare i diversi tipi di irrazionale$ anzitutto nel rito bacchico esso ha una portata più consistente e fondativa che nel simposio, essendo la μανιόαunelemento imprescindibile del dionisismo, mentre nel simposio risulta una conseguenza possibile,ma non necessaria )(enofane, ad esempio, richiede esplicitamente di bere con misura+. -oi, nel rito

     bacchico, l;irrazionale deriva dalla danza, dal canto e, attraverso di essi, dalla divinit1 che si faimmanente )le ?accanti, sottolinea 8uripide, non sono ubriache5% v. @4B+, mentre il simposionecessita dello ;strumento; vino, che rimanda sicuramente alla figura di &ioniso, ma non in manieracosJ diretta da poterne considerare le conseguenzeμανιόαdivina, prima che semplice effetto di unabuso )se infatti il giudizio delle ?accanti è uniformemente positivo sulla propria condizione diinvasamento, perché espressione di una medesima ispirazione, l;ubriachezza non è ugualmenteapprovata o condannata dai partecipanti al momento conviviale+.

    #n terzo luogo va sottolineato il fatto che il simposio, pur nella sua complessit1, si presentacomunque in maniera chiara, definita e limpida, mentre il baccanale, che anche in questo partecipadella natura del dio, dimostra un grado di ambiguit1, contraddittoriet1 e indefinitezza sicuramente

    superiori. #nfatti nel baccanale suonano come stridenti fra loro il silenzio rituale e l;ossessionesuccessiva della danza, la delicatezza di certe azioni con la ferinit1 di cui partecipano)l;allattamento, ma di belve+, l;affinit1 con la natura e l;esatto capovolgimento dello σπαραγμοός.L;unico elemento con cui il simposio si rapporta in maniera ambigua, d;altro canto, è proprio quelloche più di tutti gli altri rimanda al dionisismo, ovvero il vino, nella sua ambiguit1 diφαόρμακον.

    #n quarto luogo si puA riflettere sui destinatari specifici di ognuno dei due momenti$ il simposio sirivolge esclusivamente al mondo maschile e, ancor più strettamente, ad un gruppo ben definito diesso. Le restrizioni che il contesto comporta, dunque, giustificherebbe una maggiore intimit1 tra i

     partecipanti% invece l;ambiente molto più esteso della ritualit1 bacchica non si chiude nemmeno a

    mondi diversi dall;umano, permettendo tanto la trascendenza verso il divino, tanto l;abbassamentoverso il ferino. 8ppure parrebbe che l;intervento di &ioniso sia garante di quella unione intima eindiscussa che le menadi dimostrano$ la comunione con il divino, infatti, crea una particolaredialettica tra la molteplicit1 degli individui che si riuniscono e l;unica dimensione trascendente cuiafferiscono, ovvero l;Ino6dio.

    Mangiare Dio: Dioniso e Cristo

    In possibile punto di saldatura, dunque, dell;istituzione6simposio con la ritualit1 bacchica puAessere trovato nella presenza del vino che, appunto, si qualifica come elemento ricco di significati e

    rimandi alla sfera del divino. 8ntrambe le occasioni, infatti, vedono in esso e nella dimensione del5 (i consideri anche che, come testimoniano altre fonti, il giusto momento per l;ubriacatura sacra è la primavera, in cui

    ad esempio si celebrava la festa delle coppe nelle ntesterie.

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     banchetto un momento chiave per la comprensione dell;obiettivo aggregante loro sotteso$ ilsimposio ha la chiara funzione di riunire la comunit1 di ταροιἑ ῖ  in un contesto loro riservato,mentre il baccanale si prefigge lo scopo di portare, appunto, alla comunione tra uomo e dio.Quest;ultimo aspetto in particolare puA essere ben compreso se, nell;intento di dare una possibilelettura globale al problema delle relazioni tra banchetto, vino e dionisismo, si cercano aspetticomuni tra il rituale bacchico e la natura, la produzione e la consumazione del vino, elemento

    cardine del simposio. "uovendo, infatti, da analisi antropologiche e di storia delle religioni )cfr. anMott+ diviene possibile motivare questa identificazione con il divino attraverso l;azione delmangiare dio per entrare in comunione con esso, affiancandola proprio all;atto del bere il vino.9ollegandosi, infatti, al mito di &ioniso e dei Gitani, dove il dio6bambino venne fatto a pezzi e lesue carni mangiate )poi ricomposte e fatte rivivere da tena e ea+, è facile riconoscere come laritualit1 delloσπαραγμοόςrimandi all;antico mito$ le baccanti, facendo a pezzi e mangiando lecarni di animali, in realt1, non fanno altro che riproporre la medesima azione, come se la stesseroancora compiendo con il corpo stesso di &ioniso. -erché dover nuovamente straziare il corpo di&ioniso in un rito a lui legato e poi cibarseneR S proprio qui che si nota il legame strettissimo fra ildivino e il cibo6bevanda$ anche quest;ultimo, per divenire fruibile cioè entrare in contatto conl;umano, deve passare attraverso la violenza della macinazione% questa implicazione sacrale del vinonon è sicuramente esclusa dal rituale simposiaco, ma, anzi, ne è probabilmente il principaleelemento religioso. -er approfondire ulteriormente, invece, la problematica in modo da spiegare ilsenso dello smembrare e cibarsi dell;uva dome del dio, si puA fare riferimento non solo alla culturagreca, bensJ al preciso corrispondente presente in quella cristiana. &odds, nella sua introduzione alle?accanti, parla, infatti, di della mito di &ioniso bambino$ #l fatto che quandoera giovane fu dilaniato dai figli di Ce indica la raccolta dei frutti da parte degli agricoltori la bollitura dellemembra è la rappresentazione mitica del fatto che la maggior parte degli uomini fanno bollire il vino emescolandolo ne rendono pi* profumata e migliore la qualità )?iblioteca, ###, @H, B, trad. "arta :orat+

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     passione che da una parte è subita, mentre dell;altra, si potrebbe dire, quasi ;agita; volontariamente%infine il fatto che la vicenda delle ?accanti pare allontanare cielo e terra nella terribile presa dicoscienza della crudelt1 di &ioniso, mentre la figura di 9risto ne diventa

  • 8/19/2019 Dioniso: Simposio, Vino e Baccanale nel mondo greco

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    Siti "eb consultati

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       accanti ? :aboratorio teatrale 6hiasos D :iceo 0lassico @. 4olta di 0olle di 4al d)5lsa

    #esti di riferimento

     

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    9ompton H334  9allimaco, #nni )trad. 'iovan ?attista &;lessio+$ #nni 5pigrammi 5cale @itia Ciambi

     9rammenti elegiaci minori 9rammenti di sede incerta, ?I H33B  &iodoro (iculo, :a biblioteca storica, Orsa "aggiore  8uripide, accanti )trad. 0incenzo &i ?enedetto+$ 8uripide, 6ragedie, ?I H33*  8siodo, :e opere e i giorni )trad. ristide 9olonna+$ 8siodo, Apere, IG8G 2*BB  Orazio, Adi )trad. 8nzo "andruzzato+$ Orazio , Adi ed epodi, ?I H323  -indaro, 9rammenti )trad. oberta (evieri+, La vita felice H323  -latone, :eggi )trad. 8nrico -egone+$ -latone, 6utte le opere, /eUton 9ompton H323  0irgilio, Ceorgiche )trad. lessandro ?archiesi+, "ondadori H33*