DIOCESI DI POZZUOLI Sportello Eccomi. “Partire dall’ascolto per pensare un cambiamento” “...
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31 marzo
DIOCESI DI POZZUOLI Sportello Eccomi
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“Partire dall’ascolto per pensare un cambiamento”
“Alcuni dicono che quando è detta, la parola muore.
Io dico invece che proprio quel giorno comincia a vivere”
Emily Dickinson
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Cosa influenza il nostro modo di ascoltare
RicordiValoriInteressiIpotesiSentimenti PregiudiziAspettativeEsperienzeConvinzioni
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I livelli di ascolto
IGNORARE → ascolto solo per dovereINTERROMPERE → è più importante ciò che soDIALOGO INTERNO → peso già a ciò che diròASCOLTO SELETTIVO → ascolto ciò che mi interessaASCOLTO CON FILTRO → giudizio e pregiudizioASCOLTO ATTIVO → apertura al messaggio
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Diversi tipi di ascoltoPASSIVO: è una forma di silenzio accettante,
utile al fine di rendere fluida la conversazione. L’altro non può dirci cosa lo preoccupa se siamo noi a parlare.
ATTIVO: richiede la riformulazione di messaggi. Offre la garanzia di una ricezione corretta del messaggio
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A cosa fare attenzione:Contatto oculareEspressione faccialeTono della vocePosturaProssemicaGestualità Le abilità di comunicazione non verbali vanno
integrate con capacità di comunicazione verbale: ascolto, accoglimento e espressioni facilitanti.
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ASCOLTO ATTIVO
Significa essere attenti e presenti,riconoscere e rispondere, non lasciarsi distrarre, fare attenzione all’intera comunicazione di chi parla, essere aperti al messaggio che l’altro ci sta portando.
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COMUNICARECON EMPATIA
COMUNICAREEMPATIA
Mettersi nei panni dell’altro
per sentire: le parole che dice
le emozioni che prova
Comunicare all’altro la propria
attenzione attraverso: atteggiamento aperto messaggi di conferma
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DOMANDE CHIUSE O APERTEDomande chiuse– Suggeriscono risposte secche (Si/N0)– Costringono a rispondere con poca
partecipazione, non facilitano la comunicazione e la raccolta di informazioni
Domande aperte– favoriscono risposte continue e lunghe e
stimolano il destinatario a fornire più informazioni
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PARAFRASARERiassumere con parole vostre quanto vi è
appena stato detto …– Crea empatia e favorisce la relazione con
l’altro, in quanto dimostra che avete ascoltato e compreso
– Aiuta a chiarire il contenuto di quanto comunicatoEsempio: “mi sta dicendo che…?” Oppure “Lei sostiene che…”
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RISPECCHIARERipetere in forma interrogativa l’ultima
parola o frase del soggetto– Fornisce un feedback sull’esattezza– Sollecita ulteriori informazioni senza
influenzarne la direzione Questa tecnica del rispecchiare …– Dimostra che state ascoltando– Induce l’altro a continuare nella
comunicazione
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CHIARIRE E RIASSUMEREChiarire: si chiede conferma del messaggio
inviato: “Intende dire che? ”…Riassumere: ricapitolare quanto detto dal
soggetto, la sua storia.. le sue sensazioniEs. “ Bene, quello che mi ha detto finora è …dunque lei si sente? Ho capito bene?
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I MESSAGGI IN PRIMA PERSONA
Consentono di far sapere al soggetto come ci fa sentire
– Quando lei (comportamento) – mi sento (l’emozione che sentite) – perché (motivo)
Esempio:– “Quando lei urla con me, mi sento frustato
perché questo mi impedisce di continuare ad ascoltarla
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INOLTREIl messaggio Io è assertivo in quanto è:– Diretto. Frasi come:“ Molti pensano che”,
oppure: “ Non è normale che tu ti comporti così”, ecc.? Non esprimono uno stile assertivo
– Quindi le frasi: “Molti pensano che” si trasforma in “Io penso che”, e “Non è normale che … “ diventa: “ Non sono d’accordo col tuo modo di comportarti”.
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Assertività“è la capacità del soggetto di utilizzare,
in ogni contesto relazionale, modalità di comunicazione che rendano altamente probabili reazioni positive dell'ambiente e annullino o riducano la possibilità di reazioni negative".
Libet e Lewinsohn