Digital Press Music #2 | Febbraio 2016

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Dal 1994 Press Music è il punto di riferimento per i locali e le band che propongono musica live in Veneto.

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Press Music è davvero una fucina di idee e di inven-zioni fuori dal comune che vedrete, per la gioia dei vostri occhi, materializzarsi nei prossimi mesi. La straordinarietà di quello che inventa questa no-stra stupenda e creativa redazione è reso possibile solo dalla sua infinita passione per la musica. Sono orgoglioso di capitanare questa squadra di professionisti, che mettono continuamente da par-te interessi personali, ma dubito ne abbiano mai avuti, per offrire ai musicisti un contenitore aperto e accessibile da chiunque voglia mettere in vetrina il proprio lavoro.

Chi sono i Recattivo? Ve lo dice MarioTio nel suo Materiale Resistente di questo mese raccontan-dovi la loro storia, con tanto di intervista realizza-ta in esclusiva per PM. I Recattivo sono una rock band di origini padovane che ha da poco pubblicato il terzo album, 13000 giorni sulla Terra: un la-voro originale e interessante che sancisce, ancora una volta, quanto il nostro Veneto sia pieno di veri talenti.

Una donna dal canto stupendo, una voce a cui, fin dal primo ascolto, ci si affeziona… Sono convinto che la dote più importante in una cantante sia la personalità, il colore della sua voce, ciò che riesce a trasmettere danzando sulle note e piroettando sulle emozioni dell’ascoltatore; la tecnica è, invece, un bagaglio importantissimo ma accessorio, che si valorizza solo se esiste la prima condizione.Gli articoli di Alessandra Scalabrin sulle singer che hanno fatto la storia della musica e che leggo sempre con molto interesse, hanno rafforzato la mia idea che le cantanti straordinarie sono spesso anche delle donne per lo meno “strane”.Intimamente celano un mondo meraviglioso e colo-ratissimo dominato dalle emozioni, pieno d’amore e di tenerezza, che spesso relegano in un angolino della loro essenza fino a non sentirlo più. Il perché è l’incapacità di rapportarlo con l’esperienza quoti-diana, vale a dire che non trovando alcun riscontro nelle persone incontrate durante la loro vita, pre-feriscono chiudersi, uniformandosi alla pochezza

di contenuti di chi gli ruota attorno. Possono apparire donne decise, forti e intraprendenti, perfino scherzose e allegre, ma in fondo ai loro occhi c’è sempre un’ombra di tristezza e spessissimo imbocca-no la strada dell’autodistruzione.È un po’ quello che è successo all’indimenticabile Whitney Houston, morta proprio un dì di febbra-io di quattro anni fa e che Alessandra ci racconta magistralmente nell’articolo di questo mese.

Dopo la pausa del mese scorso, in cui ve li abbiamo presentati, Elisa Morello e Massimo Bertolini continuano il loro prezioso lavoro per immagini, che documenta la vita di notte nei locali veneti. Le loro fotografie valorizzano l’impegno che gli esercenti riversano quotidianamente nella propria attività, per offrire momenti di intrattenimento a coloro cui piace vivere in compagnia e ascoltare della buona musica. Il Southern Cross Pub di Piazzola sul Brenta è il locale “preso d’assalto” dai nostri arrem-banti fotografi per PressLook di febbraio, mentre i musicisti che vi hanno trovato a entusiasmare il numeroso pubblico sono i Wild Wings con Anna Perentin. Vi ricordo che l’album completo della se-rata lo trovate nella nostra pagina Facebook.

PressStage vi regala l’ottava scheda da collezione con protagonisti i rodigini Under Fire. Un gruppo hard rock di giovani talenti decisi ad affermare il proprio sound, per certi aspetti molto raffinato e curato dal punto di vista melodico e mai eccessiva-mente duro, che lo fa apprezzare ad un pubblico dai gusti musicali molto variegati.

Una band che ha contribuito senza ombra di dub-bio a diffondere il metal in Italia, è quella dei White Skull, la Band del mese che trovate nel bellissimo e suggestivo poster centrale. All’attivo hanno ben nove dischi, tutti di pregevole qualità, e un consenso di pubblico e critica che li celebra da oltre vent’anni. La loro musica è un power metal in cui la voce della bravissima Federica, accompagnata dalla potenza e dalla melodia di “musicisti baciati da Apollo”, concor-rono a togliervi il respiro senza un attimo di tregua.

Augurandovi una buona lettura vi dò appuntamen-to al prossimo numero ma, se nel frattempo ne ave-te voglia, vi aspetto a spasso nel Web.

Roberto [email protected] su www.pressmusic.it

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RovigoÜBERMENSCH | Tributo RammsteinBowling Club

Mirano | VESKIN&BONES | Tributo Foo FightersFabbrica di Pedavena

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Riviera Life | Tributo Caro Emerald

San Martino di Lupari | PDLA BASE - Live Factory | 347.9437631Battisti Project | Tributo a Lucio Battisti

Solesino | PDSPINO BAR | 329.2130396Nazareth Dj

UdinePOSITIVA | Rock’n’roll, RockabillyPilutti’s Pub

PadovaROCK WOMENOsteria Barabba

Fossona | PDVICARIOUS | Tributo ToolBrus Bar

Isola Mantegna - Piazzola sul Brenta | PDSOUTHERN CROSS PUB | 348.5683516Thunder Godzilla | Musica propria

Oriago | VEPOSITIVA | Rock’n’roll, RockabillyFermo Posta

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Dirty Roll

San Martino di Lupari | PDLA BASE - Live Factory | 347.9437631Festa di Carnevale con Tributo Italiano

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Butch Dj Selection

Pegolotte di Cona | VEBAR LE TENTAZIONIRelics | Tributo Pink Floyd

San Martino di Lupari | PDLA BASE - Live Factory | 347.9437631Übermensch | Tributo Rammstein

Fiesso d’Artico | VEOFF THE MAP | Tributo RHCPOpen Gate

Papozze | ROÜBERMENSCH | Tributo RammsteinTeatro Caruso

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Alpha | Tributo Beatles

San Martino di Lupari | PDLA BASE - Live Factory | 347.9437631Alex Sure | Tributo AC/DC

Schio | VEMASHUPPERS | Rock, hard rock, popRubik Caffè

Solesino | PDSPINO BAR | 329.2130396Undergound Dance Music con S. Ravara + M.T.M.

VeneziaPOSITIVA | Rock’n’roll, RockabillyAl Pescatore

Capriccio di Vigonza | PDTHE TRASH MODE | Tributo Depeche ModeDakota pub

Isola Mantegna - Piazzola sul Brenta | PDSOUTHERN CROSS PUB | 348.5683516Lizard King | Tributo The Doors

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Limena | PDRED HOT CHILI CRAKERS | Tributo RHCPSuite Café

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Nebraska Slim | Tributo Jimi Hendrix

San Martino di Lupari | PDLA BASE - Live Factory | 347.9437631Slick Steve & The Gangsters | Swing, Rock’n Roll

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Butch Dj Selection

Pegolotte di Cona | VEBAR LE TENTAZIONIVelvet Dress | Tributo U2

San Martino di Lupari | PDLA BASE - Live Factory | 347.9437631San Valentino con Jess Lab

Piovene Rocchette | VIMASHUPPERS | Rock, hard rock, popBar La Torre

Codroipo | UDÜBERMENSCH | Tributo RammsteinFunky Go

Noventa Padovana | PDPOSITIVA | Rock’n’roll, Rockabilly100trent’1

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Poker | Female Rock

San Martino di Lupari | PDLA BASE - Live Factory | 347.9437631See The Lights | tributo ai Simple Minds

Solesino | PDSPINO BAR | 329.2130396Music Afro New Generation con Dj Tokyo

Chioggia | VEFEEDBACK TRIO ACUSTICO | RockNew Antigua

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Carmignano di Brenta | PDPOSITIVA | Rock’n’roll, RockabillyPrince

Isola Mantegna - Piazzola sul Brenta | PDSOUTHERN CROSS PUB | 348.5683516Armonight | Hard rock

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Orion | Tributo Metallica

San Martino di Lupari | PDLA BASE - Live Factory | 347.9437631Frenetika | Musica italiana

Scandiano | REÜBERMENSCH | Tributo RammsteinCorallo Disco

TriesteBLADES RAMPAGE | MetalRock Out Music Bar

Pegolotte di Cona | VEBAR LE TENTAZIONI

Rotti x Caso | Tributo 883Torta gigante offerta dal bar!!!

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Butch Dj Selection

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Positiva | Happy Bday Mauretto

Santa Maria di Sala | VEFEEDBACK | Concerto rockVoodoo Child Pub

Battaglia Terme | PDPOSITIVA | Rock’n’roll, RockabillyBaccanale

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Isola Mantegna - Piazzola sul Brenta | PDSOUTHERN CROSS PUB | 348.5683516Undersound+Wreck Lessyears | Musica propria

Piove di Sacco | PDCIVICO 8Dirty Sandwich | Hard rock

San Martino di Lupari | PDLA BASE - Live Factory | 347.9437631Silvia On The Waves | Tributo Elisa

Sindacale di Concordia Saggittaria | VEOFF THE MAP | Tributo RHCPBar Dal Fiosso

Solesino | PDSPINO BAR | 329.2130396Marco Bellini, Diego B., M.T.M.

Tezze sul Brenta | VIHOUSTON ROCKERS | Classic RockBoston Square

TrevisoNOPLACE | tributo The CranberriesWishing Wells

Isola Mantegna - Piazzola sul Brenta | PDSOUTHERN CROSS PUB | 348.5683516Hot Leggings | Tributo The Darkness

Piove di Sacco | PDCIVICO 817 Crash+Colors Void | Glam Rock Night

San Martino di Lupari | PDLA BASE - Live Factory | 347.9437631O.I. & B. | Tributo Zucchero

Torri di Quartesolo | VIPOSITIVA | Rock’n’roll, RockabillyThe Big

Piove di Sacco | PDCIVICO 817 Re | Tributo Litfiba

Pegolotte di Cona | VEBAR LE TENTAZIONIFrenetika | Musica itali

OGNI DOMENICA 20.05 - 20.45RADIO COOPERATIVA PADOVA

MarioTio insieme ad Alessia ed Elena con tutte le principali novità del panorama hard & heavy.

Gli ospiti di febbraio sono:il 7 gli emiliani Logical Terror con il loro con-temporaneo e avveniristico metal contamina-to da elettronica;il 14 i metal heads trevigiani Burning Black che proporranno uno speciale show acustico in diretta;il 21 Fatal Destiny, band molto promettente dalla provincia di Verona;infine il 28 i veneziani Return from the Gra-ve che presenteranno il loro ultimo lavoro uscito per la Argonauta Records.

Restate sintonizzati e buon ascolto!

Per essere pubblicati su PressRoad i musicisti e le band iscritti al sito, devono pubblicare i loro eventi entro il giorno 20 del mese precedente l’uscita del magazine.

PRESSROADè in continuo aggiornamento.Per essere sempre informato

sugli eventi vista il sitowww.pressmusic.it

oppure la nostra paginaFacebook

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Carissimi lettori, in questo numero di febbraio vi pre-sento una rock band padovana estremamente interes-sante i Recattivo.La band, inizialmente con il nome Sliver, si forma come trio nel 1997 con Tommaso Filippi voce / chitarra e i fratelli gemelli Francesco e Martino, il primo al basso e il secondo alla batteria e violino. Il genere proposto è un rock grunge fortemente influenzato da quel sound che ha fatto avvicinare molti giovani al rock nella secon-da metà degli anni Novanta. Il primo promo dal titolo “Internal Bleeding” esce nel 2000 ed è seguito nel 2004 da “Spin me, You Fly, Rockin’ Queen Trittico”. La line-up rimane stabile fino al 2007 quando la voce di Tom, per motivi stilistici, viene sostituita dall’ecletti-co polistrumentista padovano Simone Pittarello. La band con questa formazione fa uscire una nuova ver-sione del precedente lavoro che poi viene ripubblicato con il titolo “Spin me, You Fly, Rockin’ Queen Trittico Reloaded”. Nei due anni successivi la band tra live show nei principali pubs e clubs della nostra scena pubblica: nel 2008 “Sliver Full Lenght” e nel 2009 “Red Roots” insieme al live in studio “Soul Has Got a Price”.La svolta del nome “Recattivo” avviene nel 2010 quando il quartetto decide di iniziare a comporre canzoni con testo in italiano. Nell’anno successivo esce l’omonimo album. Nel 2014 la band realizza ben due dischi live in studio: nel primo propone per intero il primo promo degli Sliver che viene intitolato “In-ternal Bleeding Reloaded” nel secondo, dal titolo

“Eroi di niente”, i pezzi nuovi.A fine 2015 i Recattivo realizzano il terzo album dal titolo “13000 gior-ni sulla Terra”. I pezzi dell’album sono un mix di varie sfumature di rock dal melodico al più dinamico, a tratti ancora influenzato dal Seattle sound degli anni Novanta, nello stesso tempo arricchito da ar-rangiamenti molto contemporanei che li rendono freschi e originali. Per Press Music ho contattato la band e ho fatto queste quattro domande.Quale è stato il motivo per cui avete deciso di cam-biare nome e iniziare a fare canzoni in Italiano?Fin dagli albori noi abbiamo composto musica originale, scrivendo testi in inglese... Questo avvenne anche suc-cessivamente, con l’arrivo di Simone alla voce... Finché, una sera, in pizzeria, durante una delle nostre storiche riunioni, la band decise di intraprendere una strada mai percorsa... quella di utilizzare la lingua italiana per com-porre i testi... Il motivo è semplice: noi abbiamo sempre amato avere il ventaglio di possibilità aperto davanti a noi e non chiuso... da qui l’esigenza di cambiare il nome alla band per segnare con chiarezza la nuova strada... Anche se per noi, Sliver e Recattivo si fondono in un’u-nica band. Dal vivo, infatti, suoniamo sempre le nostre storiche canzoni in inglese.Come è cambiato il processo compositivo dall’in-glese all’italiano?Il nostro processo compositivo non è schiavo delle paro-le, quindi non ha ricevuto scossoni... In più, fra le frecce a disposizione del nostro arco, vi è quella di avere un cantante che ha rapporti stretti con la lingua italiana. La nuova via si è presentata agevole da percorrere.Quali sono le vostre maggiori fonti di ispirazione?Nel nostro cuore rimarranno sempre le bands che ci hanno estasiato fin da giovanissimi. Alcune provenienti dal filone metal come Metallica e Iron Maiden ed altre dal grunge come Pearl Jam, Sound Garden, Silver Chair.Quali sono i vostri progetti futuri?Combattere perché qui è un Far West..!! Per fare un paragone calcistico... Se per Boniperti vincere non è im-portante... è l’unica cosa che conta... Per noi far dischi e suonarli dal vivo non è importante... è l’unica cosa che conta! Quindi, uscito il nostro nuovo disco, l’imperativo è suonare dal vivo!

MATERIALERESISTENTE

Altre info:www.materialeresistente.it facebook/materialeresistente [email protected]

[email protected] su www.pressmusic.it

© Max Di Gangi Photographer

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I Wild Wings in azione con Anna Perentin

Sorpresa! Tra il pubblico “scoperta” una festa di compleanno

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Lo staff del Southern Cross Pub, da sinistra: Pietro (titolare), Fabio, Alessandro, Sara e Lilli

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PressLook #4 - Musica da vedere, a cura diElisa Morello e Massimo [email protected]

PressLook racconta per immagini un evento che si è svolto durante il mese precedente l’uscita di questo numero, in uno dei tanti locali che propon-gono musica live. L’idea non è quella di sceglie-re un concerto perché “migliore” degli altri, né quello di dare una qualsiasi valutazione tecnica sull’esibizione degli artisti, ma esclusivamente di fissare per immagini situazioni e atmosfere che riteniamo comunque significative. Il significato, a nostro avviso, sta nel potere aggregante che ha ancora oggi la musica e come essa realizzi, al di là del genere, importanti momenti di socializza-zione. PressLook è anche il desiderio di valoriz-zare tutti quei locali che continuano a proporre la musica come elemento importante, non solo di promozione, ma anche per i connotati culturali e artistici che possiede.In queste pagine potete ammirare una selezione tra le migliori immagini della serata; l’album com-pleto lo trovate nella nostra pagina Facebook.

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Gli Under Fire sono un gruppo musicale nato nel 2011 di ispirazione hard rock, con una line-up che si è consolidata in via definitiva solo nel 2015.Precedentemente, infatti, la band aveva visto alcuni avvicendamenti soprattutto nel ruolo alla batteria, sostituendo ben tre batteristi nel giro di pochi anni. Fabrizio (voce e chitarra), Matteo (chitarra), Alessio (basso) e Marco (batteria) hanno saputo riversare negli Un-der Fire attuali, nella più totale comunione di intenti, le rispettive sensibilità e influenze musicali, creando uno stile molto personale e immediatamente riconoscibile.

La loro musica attraversa l’hard rock e l’alter-native rock, con una scelta melodica e armo-nica mai eccessivamente “dura” e fruibile con soddisfazione da un pubblico con gusti musi-cali molto variegati.Nel loro repertorio è preponderante la presen-za di brani propri con alcune cover riarrangiate a fare da contorno, che evidenziano alcune delle loro influenze artistiche più marcate: Metallica, Audioslave, Alter Bridge, Led Zep-pelin, Black Sabbath.Sweet Silent Slavery è un disco-demo, pub-blicato a inizio 2015 contenete 3 tracce inedite e la cover del celebre Children of the Grave dei Black Sabbath, preludio al loro primo EP che vedrà la luce proprio a marzo di quest’anno e reso disponibile anche in digitale sugli Web store più importanti.Band molto apprezzata dal pubblico e dalla critica, richiestissima nei locali del Veneto per l’ottima preparazione tecnica e la loro capa-cità, in situazioni live, di attirare il consenso e l’attenzione dell’ascoltatore.

PressStage - Band Collection #8, a cura diAlessandra Scalabrin e Andrea [email protected]

Nome: Under Fire - With FellowLuogo di origine: Rovigo - ItaliaGenere: Hard rock, alternative rockInizio attività: 2011

Sito ufficiale:www.underfirewithfellow.comFacebook: underfirewithfellowContatti:[email protected]

Line-UpFabrizio “Quattro” Vindigni RiccaVoce, chitarraAlessio “Apple3” Pomaro | BassoMatteo “Pole” Polelli | ChitarraMarco Gazzetta | Batteria

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Cari lettori, in questo mese ricorre la morte di una grande artista celebre in tutto il mondo. Era l’11 febbraio 2012 quando una delle più belle voci afro-americane, conosciuta anche come “The voice”, ci ha lasciato. Il suo successo è stato planetario ed è stata la donna più premiata nella storia della musica con 415 premi, tra cui 6 Grammy Awards, 2 Emmy Awards, 31 Billboard Music Awards, 22 Ame-rican Music Awards. I suoi album sono stati tra i più venduti nella storia della musica e hanno dominato le classifiche mondiali per molto tempo. È la prima e unica donna ad aver piazzato sette singoli conse-cutivi al numero uno nella Billboard Hot 100, bat-tendo anche il record dei The Beatles di sei singoli. Miei preziosi lettori, in questo nuovo numero di Press Music, diamo il benvenuto alla regina del pop, Whitney Houston.

Whitney Elizabeth Houston nasce nel 1963 nel New Jersey; figlia di Emily Drinkard Houston, me-glio conosciuta come Cissy, una cantante gospel e corista molto apprezzata, inizia presto ad amare il canto e già a undici anni diventa solista del coro della chiesa. L’adolescenza la vide ben presto de-buttare come cantante di sostengo nella Michael’s Zager Band, che le propose un primo contratto. La madre, tuttavia, insistette molto perché la figlia così giovane non sacrificasse la scuola e l’offerta fu declinata, come molte altre a seguire.La sua bellezza, evidente già a quindici anni, la portò a lavorare come modella e dopo il diploma venne motivata dai genitori a proseguire la carrie-ra firmando un contratto con la Tara Productions, con cui cominciò ad aggiudicarsi le copertine dei principali magazine americani.Nel 1983 il suo futuro manager, Clive Davis la sentì cantare, rimanendone talmente estasiato da proporle senza esitazioni lo sviluppo della carriera a livello mondiale.Nel 1985 esce il suo album solista d’esordio, che por-ta il suo stesso nome, Whitney Houston; l’album entrerà nella classifica americana posizionandosi al

primo posto e rimanen-dovi per circa quattordi-ci settimane consecu-tive: con questo album da cantante esordiente, entrerà nel Guinnes dei primati con la bellezza di ventinove milioni di copie vendute. Un vero e proprio prodigio nella storia della musica, pre-miato con il primo Grammy Award, cui ne seguirono molti altri e una serie incredibile di successi con nu-merosi brani, tra cui spicca l’indimenticabile I Will Always love you, scritta da Dolly Parton e colonna sonora del film The Bodyguard, che la vide come protagonista. Si afferma anche come attrice e produttrice del grande schermo e la sua vita sarà costellata da grandi successi diventando una delle artiste donna di maggior affermazione di tutti i tempi. Whitney ha venduto più di 140 milioni di album in tutto il mondo e la rivista Rolling Stone la annovera tra le 100 più grandi cantanti di sempre. Il suo nome è legato anche ad un evento quasi unico nel suo ge-nere e nella storia del Festival di Sanremo: era il 1987, salì sul palco del festival condotto da Pippo Baudo per cantare All At Once e l’entusiasmo del pubblico dell’Ariston per la sua voce fu tale, che il conduttore le chiese di ripetere l’esibizione con la platea in delirio. Questa era la prima volta che un bis veniva richiesto a un’artista internazionale da parte del pubblico sanremese, dopo di lei solo Mireille Matthieu, Michael Bolton e Asaf Avidan.Whitney aveva una voce possente e un’animo fra-gile, aveva talento e genialità, ma aveva anche un lato oscuro che la portò ad un periodo di declino e di disperazione insieme a gravi problemi familiari di droga e di alcol. In un’intervista disse: “Nessuno mi fa fare qualcosa che non voglio fare. È una mia decisione. Quindi il mio più grande demone sono io. Sono il mio miglior amico o il mio peggior ne-mico”. Agli inizi della sua carriera, attorno agli anni ottan-ta, rivendicava la sua immagine di brava ragazza di chiesa e solo verso la fine degli anni novanta ci fu un cambiamento radicale nel suo modo di compor-tarsi. Il suo primo amore fu la star del football ame-ricano Randall Cunningham e in seguito si legò all’attore Eddie Murphy. Ma il suo cambiamento più marcato avvenne nel 1989, quando conobbe il cantante R&B Bobby Brown che, nonostante il dissenso dei familiari e degli amici, sposò nel 1992. Da questa unione devastante nascerà, nel 1993,

WHITNEY HOUSTON

Alessandra [email protected] su www.pressmusic.it

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Bobbi Kristina Houston Brown recentemente scomparsa. Bobby Brown è sempre stato un uomo violento e burrascoso; già in passato aveva avuto guai con la giustizia e anche dopo sposato conti-nuò ad averne. Nel 2003, durante un litigio, Brown picchiò Whitney e la polizia dovette usare la scos-sa elettrica per fermarlo e arrestarlo. Infine, dopo scandali per infedeltà, arresti per droga e alcol, nel 2006 si separò da Brown e chiese il divorzio. Durante questo periodo infelice, era il 2002, Whit-ney fu coinvolta in una causa legale con il padre e manager, John Houston, che le aveva fatto causa per 100 milioni di dollari, affermando che la figlia non gli aveva pagato quanto gli spettava per averla aiutata nella sua carriera e nelle controversie degli ultimi anni; entrambi apparvero in TV sostenendo le loro posizioni. John Houston morì nel 2003; la sentenza fu emessa nel 2004 a favore di Whitney, in quanto l’erede legale della società di John Hou-ston non riuscì a prendere parte alle udienze per le indagini preliminari. Alla sua morte, John Houston aveva divorziato dalla madre di Whitney da più di vent’anni.Whitney Houston morirà nel febbraio del 2012 all’età di quarantotto anni. Il suo corpo verrà trova-to esanime nella vasca da bagno dell’hotel Beverly Hilton a Los Angeles. La causa del decesso viene attribuita a un collasso cardiaco, causato proba-bilmente dal noto e prolungato abuso di droga, farmaci e alcol.Miei carissimi lettori anche questa volta è arrivato il momento di salutarci e il mio desiderio è quello di sempre: essere riuscita a incuriosirvi ad appro-fondire la vita di questa donna e artista molto spe-ciale. Il brano che ho scelto per voi è stato scritto da Jud Friedman e Allan Rich nel 1992 e si intitola

Run To You, una splendida canzone che Whitney Houston con la sua indimenticabile voce ha ma-gnificamente interpretato.

CORRERE DA TE | Whitney Houston

So che quando mi guardici sono molte cose che non riesci a vederema se solo ti prendessi un po’ di temposo che nel mio cuore tu troverestiuna ragazza che a volte è spaventatache non è sempre fortenon riesci a vedere quanto sono stata ferita?mi sento così sola

Voglio correre da tevoglio correre da temi stringeresti tra le tue bracciae mi manterresti al sicuro dal dolore?voglio correre da tema se vengo da tedimmi, resterai o scapperai via?

Ogni giorno, ogni giorno recito la parte diqualcuno che abbia sempre tutto sotto controlloma la notte torno a casa e giro la chiavenon ci trovo nessuno lì, nessuno si prende cura di me

Qual è il senso di provare duramente a trovare i tuoi sognise non hai accanto qualcuno con cui condividerli?dimmi, che senso ha?

Voglio correre da tevoglio correre da temi stringeresti tra le tue bracciae mi manterresti al sicuro dal dolore?voglio correre da tema se vengo da tedimmi, resterai o scapperai via?

Ho bisogno di te quiho bisogno di te qui ad asciugarmi le lacrimea portar via le paure con un baciose solo tu sapessi quanto iovoglio correre da tevoglio correre da temi stringeresti tra le tue bracciae mi manterresti al sicuro dal dolore?voglio correre da tema se vengo da tedimmi, resterai o scapperai via?

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Pubblicazione mensileAnno XXIII - Numero 2 (256) - Febbraio 2016

Autorizzazione del tribunale di Padova n. 1404 del 24 febbraio 1994. Una pubblicazione di Ideal Look. Redazione e direzione: Ideal Look, viale del-la Scienza, 25, 45100 Rovigo, [email protected], www.pressmusic.it. Stampa: Tipografia Artestam-pa, Rovigo. Distribuzione gratuita.

Direttore responsabile Marco Crimi Direttore edito-riale Roberto Pratt Redazione Andrea Messidor (coordinamento), Alessandra Scalabrin (diret-tore artistico), Collaboratori Francesco Vettore, Mario Tiozzo, Monia Chinaglia, Livio Nicola, Nicola Polato, Paolo Semenzin, Raffaele Smal-done Fotografi Elisa Morello, Massimo Berto-lini Grafica e impaginazione Mattia Iommi Web editor Valentina Hilgert Distribuzione province di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Vicenza.

Linea diretta

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Ventisei anni di attività, nove album di succes-so, consenso di pubblico e di critica invidiabile, un sound potente e coinvolgente, una voglia inconte-nibile di suonare e di esibirsi sul palco: signore e si-gnori, questo mese vi presentiamo i White Skull!Nati nel 1990 nel vicentino, la band si distingue per la qualità e la ricercatezza stilistica della loro musi-ca, riscontrabile fin dal primo demo-tape realizzato nel 1991, che ottiene ottimi consensi da parte del pubblico e della stampa specializzata, permetten-do alla band di crescere in situazioni live e aumen-tare così la propria notorietà.

Andrea Messidor e Alessandra [email protected] su www.pressmusic.it

Gli anni successivi sono un crescendo di successi e rico-noscimenti anche a livello mondiale, con una produzione discografica abba-stanza costante: nel 1995 esce il pri-mo album, I Won’t Burn Alone; nel 1997 Embittered, che li porterà a girare l’Europa partecipando a concerti e festival; nel 1999 pubblicano l’EP Ascard e a seguire, Ta-les From The North, un concept album sulla mi-tologia vichinga e dei Nibelunghi; nel 2000 quello che viene considerato da molti la perla nella pro-duzione dei Teschi, Public Glory, Secret Agony; nel 2002 The Dark Age ambientato nel periodo dell’inquisizione; nel 2004 The XIII Skull; nel 2006 The Ring Of The Ancients basato sulle storie dell’antico popolo dei Celti; Nel 2009 Fore-ver Fight; nel 2012 Under This Flag. Nove album da sogno, tutti qualitativamente eccellenti, che hanno accompagnato la storia dei White Skull, fatta anche di abbandoni e di ritorni, come quello dell’eccezionale voce Federica “Sister” De Boni, che lascia la band nel 2001 per ritornare a dar lu-stro ai Teschi nove anni dopo. La line-up subisce nel tempo diversi cambiamenti, ma la qualità e la perizia nei loro lavori rimane sempre la stessa. I Teschi, infatti, mettono tecnica e cuore in tutta la loro produzione, non hanno fretta di pubblicare un

Nome: White SkullLuogo di origine: Vicenza - ItaliaGenere musicale: Power metalInizio attività: 1990Sito ufficiale: www.whiteskull.itSocial:Facebook, MySpace, YouTubeContatti:[email protected] - [email protected]

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Nome: Federica De BoniNick: SisterEtà: 43Strumento: VoceMi piace:Musica, gli animalie Spirit ScienceDicono di me: Sono un ragazzoContatto personale: [email protected]

Nome: Danilo BarNick: ManEtà: 36Strumento: ChitarraMi piace:Studiare, guardare film, collezionare e mangiareDicono di me: Sono un simpatico umoristaContatto personale: [email protected]

Nome: Tony FontòNick: Captain MadEtà: Highlander età indefinitaStrumento: ChitarraMi piace:Musica, la mia moto, arti marziali, escursioni in montagnaDicono di me: Sei il CapitanoContatto personale: [email protected]

nuovo disco se non ne sono completamente con-vinti, curano ogni aspetto nei minimi particolari e il risultato è sempre perfetto.Sono tutte queste qualità che hanno contribuito ad allargare la loro notorietà e a essere apprezzati oltre i confini nazionali fin dagli inizi, meritandogli diversi tour in alcuni paesi europei, come Germania e Svizzera.

In questi quasi quattro anni dal vostro ulti-mo album, Under This Flag, uscito nel maggio 2012, a cosa avete lavorato?In questo periodo ci siamo dedicati molto all’atti-vità live e nei momenti di pausa abbiamo iniziato a scrivere le nuove song che andranno a comporre il prossimo album della band, il decimo della nostra carriera. A livello compositivo l’album è quasi pron-to, stiamo curando nei minimi dettagli la preprodu-zione. Nel frattempo stiamo lavorando anche ad un nuovo show che porteremo in giro a breve, ci man-cano i live e visto che la strada per il nuovo disco è ancora lunga faremo un giro di concerti.

Come definireste i White Skull e la loro filoso-fia dal punto di vista della ricerca musicale e della comunicazione?Siamo dei fottuti rockers e ci piace la vita On The Road… In ogni modo ci teniamo aggiornati sui vari sviluppi del metal ma rimaniamo legati al nostro genere aggiungendo parti più moderne con mode-razione e gusto. Per quanto riguarda la comunica-zione con il pubblico utilizziamo i live show e i vari media popolari in questi anni.

Il vostro lavoro, dalla musica alla stesura dei testi, come si sviluppa? È un processo collet-tivo o qualche membro in particolare descri-ve le linee guida su cui poi lavorano anche tutti gli altri?Solitamente si scrivono delle idee suonando tutti assieme in sala prove, poi iniziamo a consolidarle e in base al mood del brano Federica scrive il testo che sente più adatto a quel brano legandolo alla storia che vogliamo raccontare, infine, si iniziano a registrare le idee in modo da poter sentire se tutto gira per il verso giusto.

Il metal come genere ha ancora qualcosa da esprimere in termini di novità, pur mantenen-do i principi originari, oppure, si sta evolven-do in qualcosa di diverso?La musica è libertà di espressione e ogni band è li-

bera di farsi contaminare da altri generi; questo ha dato vita a tanti sottogeneri nel metal stesso. I gruppi originari sono rimasti sempre fedeli alla loro linea e anche noi siamo fedeli alla nostra pro-posta musicale, molto in linea con il classico del metal. L’evoluzione fa parte della vita, ma anche essere conservatori nel genere non è sbagliato e

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penso che ciò che si esprime è sempre una novità, una canzone nuova è una novità.

Under This Flag è certamente un disco in li-nea con i principi del metal, anche dal punto di vista testuale. Volete spiegare ai lettori da dove nasce il vostro pessimismo?Non concordiamo si tratti di un disco pessimista e che abbiamo del pessimismo, forse fai riferimen-to ad altri filoni tipo il grunge, non nel power metal che rievoca atti storici o fantastici. Non direi che siamo pessimisti, semplicemente il disco trat-ta temi inerenti alla guerra e parla di fatti storici reali, sicuramente non un tema allegro. Un tema del passato e allo stesso tempo attuale che fa riflettere su tutte le atrocità dei giorni nostri, un messaggio di pace da chi ha studiato la guerra e non la vuole. Ad esempio la title track evoca il punto di ritrovo della band ed un inno alla longe-vità e grinta della stessa, mentre in Bottled Mind è la libertà di pensiero in una situazione di totale sottomissione.

Nome: Jo RaddiNick: MozzoEtà: 34Strumento: BassoMi piace:Musica, arti marziali, birraDicono di me: Sei bellissimo e sei come Lupin, incorreggibileContatto personale: [email protected]

Nome: Alex MantieroNick: VecioEtà: Fratello dell’Highlander con età indefinitaStrumento: BatteriaMi piace:Il passero femminaDicono di me:Irrecuperabilmente malato e figoContatto personale: [email protected]

Cosa rappresenta per voi la musica e quali sono gli ambiti che prediligete per esprimer-vi: studio o live?Il live è il luogo che preferiamo, il contatto umano con il pubblico, lo scambio di energie che si svilup-pa è qualcosa di veramente bello e grande e ci fa stare bene… Purtroppo non possiamo solo suonare live, esiste anche la parte dello studio, qui ci diver-tiamo a sperimentare senza mai strafare o uscire dai nostri binari.

Che peso hanno nella vostra attività la critica e il pubblico. In qualche modo condizionano le vostre scelte?Ascoltiamo molto le critiche e i consigli, sopratutto se sono costruttivi. Ti dirò che al di là di chi critica il genere perché lo reputa sorpassato non abbiamo ricevuto critiche che hanno condizionato le nostre scelte, noi ci sentiamo liberi di scrivere e suonare ciò che ci piace in linea con il nostro stile.

Qual è il vostro parere sullo stato di salute della musica underground in generale e nel Veneto in particolare, descritta molto spesso difficile per qualsiasi band emergente?Nel passato Internet non c’era ed era molto più dif-ficile emergere dall’underground per le band che proponevano musica propria, perché in Italia non esisteva una grande cultura musicale che incenti-vava le band e che dava loro la possibilità di espri-mere la propria musica, soprattutto nel metal. Molti gestori dei locali preferivano le cover band perché guardavano più al lato economico che a quello arti-stico. Oggigiorno per una band che propone la pro-pria musica è più facile emergere e grazie ai supporti mediatici di Internet, che offrono uno spazio infinito, hanno più possibilità di farsi conoscere.

Parlateci dei vostri progetti attuali e futuri. Come intendete sviluppare la vostra attività?Come dicevo rispondendo alla prima domanda il pro-getto futuro principale è il nuovo album e cercheremo di svilupparlo, pubblicarlo e promuoverlo nel miglio-re dei modi come abbiamo sempre fatto. Il progetto attuale, invece, è un nuovo tour, al quale stiamo già lavorando e che prenderà presto il via. Ci è stato chie-sto dai nostri fan di tornare On The Road e per questo stiamo mettendo a punto un nuovo show.

A voi l’ultima parola…Speriamo di vedervi numerosi e carichi ai prossimi show… See ‘ya on the Road...

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