Differenti procedure di profilassi nel paziente in trattamento ortodontico
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Igiene orale in ortodonzia
�Autore di riferimento. via Andrea Doria 40 - 80125 Napoe-mail: [email protected] (L. Bellia).
Ricevuto:20 giugno 2008Accettato:6 novembre 2008Disponibile online:30 Marzo 2009
0393-9960/$ - see front matter & 2009 Elsevier Srl. Tutti i diritti ridoi:10.1016/j.pad.2008.11.001
Differenti procedure di profilassi nel pazientein trattamento ortodontico
Different prophylaxis procedures in orthodontic treatmentpatient
L. Belliaa,�, D. Robertib, G.M. Nardic, R. Vallettad
aCoordinatrice CLID, Universita degli Studi Federico II, NapolibIgienista DentalecRicercatore, Universita degli Studi La Sapienza, RomadProfessore Associato Universita degli Studi Federico II, Napoli
Disponibile online su
www.sciencedirect.com
RiassuntoObiettivi: Gli autori hanno condotto una valutazione comparativa
di due polveri, una a base di bicarbonato di sodio, l’altra a base di
glicina, applicata con Prophy-Jet, in pazienti ortodontici affetti da
gengivite.
Materiali: Sono stati utilizzati i seguenti indici parodontali:
indice di placca (VPI) e gengivale (GBI). Sono stati selezionati 15
pazienti che sono stati sottoposti a trattamento:
� di tutti i quadranti con ablatore ultrasonico piezoelettrico;
� del primo quadrante con Prophy-Jet e bicarbonato di sodio;
� del secondo quadrante con Prophy-Jet e glicina.
Risultati: Nel II quadrante gli indici parodontali hanno eviden-
ziato una moderata riduzione rispetto al I quadrante, mentre la
differenza e risultata notevole rispetto al III e IV quadrante
considerati gruppo controllo.
Conclusioni: L’associazione del Prophy-Jet, all’ablatore ultraso
nico piezoelettrico ha mostrato un’azione significativamente
superiore al trattamento con il solo ablatore ultrasonico piezoelet-
trico, nella risoluzione delle infiammazioni gengivali nei pazienti
in terapia ortodontica fissa. L’applicazione della polvere alla
glicina ha mostrato notevoli proprieta d’impiego nella terapia
dell’infiammazione gengivale in pazienti ortodontici.
& 2009 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati.
li.
servati.
AbstractObjectives: The aim of this work was to compare the use of two
different powders, one composed of sodium bicarbonate and the
other made of glycine, applied with ‘‘Prophy-Jet’’ in orthodontic
patients suffering from gum disease.
Materials: Fifteen patients aged 13–18 nearly to orthodontic
were selected on the bases of a plaque index VPI X 35% (O’Leary
et al.) and gingival bleeding index GBI (Ainamo and Bay) X30%.
Some patients were selected and subjected to:
� periodontal treatment of all four squares;
� treatment of the first square with ‘‘Prophy-Jet’’ and sodium
bicarbonate;
� treatment of the second square with ‘‘Prophy-Jet’’ and glycine.
Results: The comparison between starting and last values
showed a reduction, in the shortest time, of VPI and GBI in
second square with Prophy-Jet’’ and glycine.
Conclusions: Clinical results demonstrated that Prophy-Jet
associated to traditional periodontal therapy reduce significantly
periodontal index. The application of glicine powder has also
displayed multiple uses in the healing process.
& 2009 Elsevier Srl. All rights reserved.
Parole chiave: Gengivite, Igiene orale, Trattamento ortodontico
Keywords: Gengivitis, Oral hygiene, Orthodontic treatmentIntroduzione
L a popolazione microbica del cavo orale e complessa,
delle oltre 300 specie che la compongono, da un minimo
di 10 a un massimo di 30, possono essere considerate quelle
che compartecipano all’eziologia delle parodontopatie in
soggetti con predisposizione o fattori di rischio. La
definizione di questi microrganismi e ostacolata da nume-
rosi fattori. Quasi costantemente l’infezione e sostenuta da
una popolazione polimicrobica nella quale potenti sinergi-
smi patogenetici possono innescare eventi difficili da
7
Prevenzione & Assistenza Dentale 2009;35:7–13L. Bellia et al.
riprodurre in vitro (1). I siti gengivali coinvolti non hanno un
sincronismo di espressione anatomopatologica talche il
campionamento di una zona puo fornire risultati colturali
molto diversi. Analoga considerazione vale per i tempi di
prelievo e per le loro modalita. In ogni caso il quadro ormai
accettato e che alte cariche di patogeni orali, con valori di
conta superiori a 106–108 nelle tasche gengivali vengono,
nelle lesioni, ad associarsi agli usuali consorzi esistenti nel
biofilm normale. I microrganismi virulenti sono in grado di
produrre fattori chimici assai differenziati che sollecitano la
comparsa di profondi stati infiammatori locali accompa-
gnati dall’induzione di alti livelli anticorpali specifici. La
progressione della malattia e arrestata o rallentata, alla
stregua di quanto accade in altre infezioni, solo dall’elimi-
nazione o dalla concomitante riduzione del numero di
questi batteri.
Il cavo orale gia dalla nascita dell’individuo, viene colonizzato
da specie diverse di microrganismi.
Le piu comuni affezioni di denti e tessuti parodontali sono
la conseguenza dell’esposizione dei tessuti duri e/o molli del
cavo orale all’azione di tossine prodotte da batteri.
In alcuni casi, soprattutto in presenza di abitudini alimentari
favorenti, la placca, ove non rimossa, tende a costituire un
ecosistema ove possono trovare opportunita di sviluppo ceppi
batterici anche cariogeni (2).
Non e possibile impedire la formazione della placca, ma e
possibile contrastarne l’accumulo, con la sua regolare
disgregazione e asportazione. E importante quindi motivare
il paziente e fornirgli istruzioni di igiene orale.
In particolare, il trattamento ortodontico induce modifi-
che nella microflora salivare e aumento di microrganismi
cariogeni nella placca e nella saliva.
Sia gli apparecchi ortodontici fissi sia mobili possono
trattenere particelle di cibo e rendere piu difficile l’asporta-
zione della placca dai denti. E molto importante che il
portatore di apparecchio ortodontico, sia fisso sia mobile,
effettui una corretta igiene orale (3).
Questo compito e affidato all’igienista dentale che, insieme
con l’ortodontista, collabora al successo della terapia orto-
dontica.
Igiene orale e trattamento ortodontico
Nonostante si possa osservare, nell’ambito dei Paesi
occidentali, una generale tendenza al miglioramento dei
livelli di igiene orale, molto resta ancora da fare e per molti
soggetti un’ottimale stato di salute parodontale, rimane un
obiettivo da raggiungere (4).
8
Numerose ricerche condotte negli anni ‘60–’70 hanno
ampiamente dimostrato l’importanza del controllo di placca
nell’ambito della prevenzione della malattia parodontale e,
soprattutto, nella terapia delle gengiviti.
Studi condotti su animali hanno infatti dimostrato che, in
condizioni di assoluta assenza di placca, non e possibile
indurre lo sviluppo della gengivite (5).
Questi studi hanno anche evidenziato che, alla rimozione
dalla placca mediante corrette procedure di igiene orale
professionale, faceva seguito la completa risoluzione del
processo infiammatorio.
La letteratura scientifica in campo parodontale ha
ripetutamente evidenziato che e possibile ottenere risultati
clinici positivi con varie procedure terapeutiche, sia chirurgi-
che sia non chirurgiche, solo a condizione che venga
osservato un regolare e corretto controllo domiciliare della
placca da parte del paziente (6).
Il paziente ortodontico richiede maggior assistenza
professionale e istruzioni per una rigorosa igiene personale
domiciliare a causa della presenza, protratta nel tempo, dei
dispositivi ortodontici fissi, che sono potenziali fattori locali,
predisponenti e aggravanti le patologie del cavo orale. In
particolare essi (7):
�
riducono i meccanismi fisiologici di auto detersione;�
favoriscono la ritenzione e l’accumulo di placca, in quantoi componenti di questi dispositivi offrono maggior
superficie di adesione, creando anche maggior difficolta
di detersione;
�
possono causare danni ai tessuti molli (recessioni) e aitessuti duri (abrasioni), per esempio, elementi di soste-
gno come ganci e molle;
�
creano difficolta oggettive all’esecuzione delle quoti-diane tecniche di igiene orale, che richiedono una forte
motivazione del paziente per essere efficaci.
Alcuni studi hanno dimostrato un aumento significativo
dei lattobacilli (bastoncelli gram+), dello Streptococcomutans e degli Stafilococchi proporzionale al numero di
bande applicate (8).
Sara compito dell’igienista procedere a integrare e modifi-
care le metodiche di igiene orale alla nuova situazione.
Alcuni presidi e metodiche restano invariati e devono
continuare a essere utilizzati come gia avviene; altri,
specifici, vengono presentati al paziente:
�
rivelatore di placca: da utilizzare per le prime duesettimane dopo la prima igiene, poi, successivamente,
una volta alla settimana per verificare la qualita delle
manovre di igiene orale domiciliare;
�
spazzolino normale e ortodontico: il paziente ortodonti-co, se non istruito all’igiene orale, tende a trascurare
Differenti procedure di profilassi nel paziente in trattamento ortodontico
l’igiene della zona tra bracket e gengive. A questo
scopo e stato progettato uno spazzolino specifico per i
pazienti ortodontici allo scopo di rendere piu efficace e
semplice l’operazione di spazzolamento. Esso e carat-
terizzato da setole multilivellate, con la zona centrale
piu bassa, per adattarsi alle sporgenze dei bracket e per
raggiungere il terzo cervicale e occluso-incisale delle
corone dei denti (9).
Obiettivi
Obiettivo del lavoro e valutare l’efficacia dell’associazione
del Prophy-Jet con due diverse polveri (bicarbonato di sodio
e glicina), nella risoluzione delle infiammazioni gengivali nei
pazienti in terapia ortodontica fissa.
Il trattamento con ablatore ultrasonico piezoelettrico e
stato utilizzato come controllo d’efficacia dei due protocolli
attuati.
Materiali
Sono stati selezionati 15 pazienti in terapia ortodontica fissa,
tra i 13 e i 18 anni, scelti in base ai seguenti criteri:
1) Criteri di inclusione
�
trattamento ortodontico fisso per il periodo dellostudio;
�
presenza minima di 24 denti;�
presenza di infiammazione gengivale;�
buono stato di salute generale;�
presenza di un indice di placca (VPI) X35% e disanguinamento gengivale (GBI) X30%.
2) Criteri di esclusione
�
presenza di patologie sistemiche;�
presenza di patologie respiratorie;�
presenza di restauri dentali.Durante il primo appuntamento sono stati raccolti tutti i
dati riguardanti i pazienti che, precedentemente, erano gia
stati esaminati dall’ortodontista per una anamnesi generale
con la raccolta di notizie riguardanti lo stato di salute
generale.
E stato inoltre effettuato un esame clinico, con valuta-
zioni riguardanti le mucose del cavo orale e lo stato di salute
parodontale.
Durante questa fase definita tempo 0 (T0) e stata
effettuata anche una documentazione fotografica del caso
e compilata la cartella pedodontica, utilizzando una sonda
Williams, per registrare sia il VPI sia il GBI e verificare il
margine gengivale; i pazienti sono stati istruiti circa le
tecniche di igiene orale.
Nel secondo appuntamento (T1), i pazienti sono stati
sottoposti alla seduta d’igiene che ha previsto:
�
uno sciacquo allo 0,2% di clorexidina per un minuto;�
il trattamento con ablatore ultrasonico piezoelettrico ditutti i quadranti;
�
il trattamento del I quadrante con Prophy-Jet ebicarbonato di sodio;
�
il trattamento del II quadrante con Prophy-Jet e glicina.Sono poi stati prescritti ai pazienti gli strumenti per
l’igiene domiciliare ed e stata loro illustrata la tecnica di
spazzolamento adeguata e i presidi assegnati.
I controlli sono stati effettuati a 1, 2 e 3 mesi dal T1;
nell’ultimo controllo (T2), e stata nuovamente effettua-
ta la documentazione fotografica e sono stati nuova-
mente raccolti gli indici per la compilazione della
cartella pedodontica.
Trattamento con Prophy-Jet
Il Prophy-Jet sfrutta l’azione pulente di un getto di acqua e
polvere (bicarbonato di sodio e glicina, nello studio) sotto
pressione.
Il sistema viene azionato a pedale e la quantita di acqua e
di polvere sono regolabili.
Il Prophy-Jet e uno strumento introdotto nel campo
odontoiatrico alla fine del 1970 per la rimozione delle pigmen-
tazioni estrinseche e dei depositi molli dalle superfici dentali.
L’utilizzo del Prophy-Jet e risultato sicuro sullo smalto
integro, anche dopo ripetuta esposizione sperimentale (10),
rispetto alla lucidatura con coppetta di gomma e pasta
abrasiva e risultato meno abrasivo su smalto, cemento e
dentina (11).
Il getto abrasivo puo creare microtraumi al tessuto
gengivale, provocandone il sanguinamento, ma questi effetti
non sono clinicamente significativi, in quanto dopo solo due
giorni dal trattamento, il trauma non e piu visibile (12).
Le fasi operative per l’utilizzo del Prophy-Jet prevedono:
(1)
selezione e preparazione del paziente;(2)
preparazione dell’operatore;(3)
applicazione della tecnica.Dopo aver revisionato l’anamnesi medica e ispezionato i
tessuti orali, si illustra verbalmente al paziente la procedura
a cui verra sottoposto per una sua migliore collaborazione:
�
risciacquo con collutorio a base di clorexidina per unminuto, al fine di abbattere la carica batterica orale
diminuendo il rischio di contaminazione crociata (13,14);
9
Figura 1. Indice di placca (VPI).
Figura 2. Indice di sanguinamento (GBI).
Prevenzione & Assistenza Dentale 2009;35:7–13L. Bellia et al.
10
�
Tabella 1il paziente deve indossare mantellina plastificata e
occhiali protettivi;
Risultati statistici�
Indice di placca (VPI) BaselineT0(%)Follow upT 2(%)
si consiglia la rimozione delle lenti a contatto, vista la
quantita di aerosol prodotti.
Gruppo test 1 (sodio) 38,7571,8 7,3570,9Gruppo test 2 (glicina) 37,8571,8 2,4671,4Gruppo controllo 35,4571,6 16,9670,6p-value p40,05 po0,05*
Indice di sanguinamento (GBI) BaselineT0(%)
Follow upT 2(%)
Gruppo test 1 (sodio) 31,2471,1 3,5970,6
L’operatore oltre alle universali barriere protettive
(divisa, guanti, mascherina con potere filtrante 75–98%,
occhiali protettivi o visiera), dovrebbe indossare cuffia,
camice monouso e utilizzare l’aspirazione ad alta velocita
(15). Quando possibile, l’aiuto di un assistente per l’aspira-
zione puo ridurre notevolmente la quantita di aerosol
prodotti.
Gruppo test 2 (glicina) 30,3570,8 1,2571,1Gruppo controllo 30,6471,8 9,4671,4p-value p40,05 po0,05*Nota: I raffronti segnati con l’asterisco hanno differenza statisticamente significativa
Tecnica(po0.05).
Posizionamento del paziente
La corretta posizione di paziente e operatore permette di
ottenere la visione diretta e un buon accesso all’area di
lavoro, favorendo cosı l’aspirazione dello spray. Quest’ulti-
mo punto e importante non solo per limitare gli aerosol
contaminati prodotti, ma anche per creare meno disagio al
paziente.
Doppia aspirazione
�
La testa del paziente va mantenuta piegata da un lato,nel verso dove verra posizionato l’aspiratore, le guance
e le labbra dovranno essere tenute in modo da creare
un’ansa per raccogliere e trattenere gli spruzzi che
verranno aspirati.
�
La cannula di aspirazione ad alta velocita deve esseremantenuta in prossimita del getto e in azione durante
tutta la procedura.
Angolazioni di lavoro
L’impugnatura del manipolo e a penna, modificata con uno
stabile punto d’appoggio. Prima di azionare lo spray si
posiziona correttamente il beccuccio del manipolo in modo
da dirigere il getto al centro della superficie da lucidare, con
un’angolazione verso il margine incisale, di circa 601 per i
denti anteriori, 801 per i posteriori e 901 per le superfici
occlusali, avendo cura di non indirizzare il getto all’interno
del solco o della tasca.
La distanza tra spray e superficie dentale deve essere di
almeno 5 mm. Durante la lucidatura il getto deve essere
mantenuto in costante movimento e mai piu di 5 secondi
sulla stessa zona.
Fine del trattamento
Al termine dell’utilizzo del Prophy-Jet, i residui di bicarbo-
nato o glicina, rimasti sui denti sono stati rimossi con uno
Figura 3. Immagine frontale con rivelatore di placca prima deltrattamento.
Figura 4. Immagine frontale dopo il trattamento con ablatore ultra-sonico piezoelettrico.
Figura 5. Immagine laterale sinistra con rivelatore di placca prima deltrattamento.
Figura 6. Immagine laterale sinistra dopo il trattamento con polvere allaglicina.
Differenti procedure di profilassi nel paziente in trattamento ortodontico
sciacquo abbondante e il filo interdentale. L’applicazione
professionale di paste fluorate apporta un ripristino di
minerali allo smalto, asportati dal getto abrasivo.
Polvere al bicarbonato di sodio
La polvere al bicarbonato di sodio (NaHCO3) utilizzata per il
trattamento del I quadrante esercita sia un’azione selettiva
e delicata nella pulizia dei denti e nella rimozione della
patina dentale (16), sia un’azione basica e osmotica (17).
L’azione basica della polvere air-flow protegge dalla carie,
neutralizzando la produzione acida nel cavo orale, causata
dai batteri; combatte le infiammazioni con reazione acida,
nonche la placca con reazione acida in seguito all’accumulo
di substrato.
L’azione osmotica della polvere air-flow decongestiona i
tessuti e ha un effetto germicida.
11
Figura 8. Immagine laterale destra dopo il trattamento con bicarbonatodi sodio.
Figura 7. Immagine laterale destra con rivelatore di placca prima deltrattamento.
Prevenzione & Assistenza Dentale 2009;35:7–13L. Bellia et al.
Polvere alla glicina
La polvere utilizzata per il trattamento del II quadrante e
una polvere a base di glicina amminoacida, biocompatibile,
solubile in acqua e con abrasivita minimale (Clinpro Prophy
Powders, 3 M). I granuli hanno dimensioni molto piccole
(meno di 63 u’. ). Studi recenti hanno dimostrato che e
estremamente efficace nella rimozione della placca sotto-
gengivale e che, in tasche da 3 a 5 mm, dia risultati migliori
rispetto alle curette (18). All’utilizzo della polvere di glicina e
associata una riduzione dei batteri parodontali e una
riduzione della profondita di tasca. Questa polvere e meno
abrasiva rispetto al bicarbonato di sodio normalmente
utilizzato nelle apparecchiature air-flow (19,20).
Risultati
Il confronto tra i valori iniziali e finali delle due variabili
cliniche utilizzate ha evidenziato una notevole riduzione del
VPI (21) (fig. 1) e del GBI (22) (fig. 2) dopo tre mesi.
L’indice di placca (VPI) ha rivelato una diminuzione
(tabella 1):
12
�
dal 38,75% al 7,35% nel I quadrante (trattato conablatore ultrasonico piezoelettrico e Prophy-Jet con
bicarbonato di sodio);
�
dal 37,85% al 2,46% nel II quadrante (trattato conablatore ultrasonico piezoelettrico e Prophy-Jet con
glicina);
�
dal 35,45% al 16,96% nel III e IV quadrante (trattati conablatore ultrasonico piezoelettrico).
L’indice di sanguinamento gengivale GBI e stato ridotto
(tabella 1):
� dal 31,24% al 3,59% nel I quadrante (trattato conablatore ultrasonico piezoelettrico e Prophy-Jet con
bicarbonato di sodio);
�
dal 30,35% all’1,25% nel II quadrante (trattato conablatore ultrasonico piezoelettrico e Prophy-Jet con
glicina);
�
dal 30,64% al 9,46% nel III e IV quadrante (trattati conablatore ultrasonico piezoelettrico).
Conclusioni
Lo studio ha dimostrato che l’efficacia dei trattamenti, in cui
e stato associato il Prophy-Jet all’ablatore ultrasonico
piezoelettrico, e significativamente superiore al trattamento
con il solo ablatore ultrasonico piezoelettrico, sia nella
rimozione della placca, sia nella risoluzione delle infiamma-
zioni gengivali nei pazienti in terapia ortodontica fissa.
Il Prophy-Jet si e dimostrato efficace anche nel manteni-
mento della salute gengivale, poiche, supportato da corrette
manovre di igiene orale, ha rallentato la riformazione di
placca e di infiammazione gengivale (sanguinamento),
rispetto al trattamento di controllo (ablatore ultrasonico).
E stata inoltre riscontrata una maggior praticita d’utilizzo
del Prophy-Jet rispetto all’ablatore, in quanto, con il primo
presidio, e stato possibile trattare siti difficilmente raggiun-
gibili per la presenza dei dispositivi ortodontici, mentre con
il secondo, tali siti non sono stati adeguatamente detersi
Differenti procedure di profilassi nel paziente in trattamento ortodontico
(figg. 3–8). Inoltre, sono state riscontrate ulteriori differenze
d’efficacia tra le due polveri. L’impiego della polvere alla
glicina, ha mostrato proprieta pulente, lucidante e levigante
maggiore, rispetto all’utilizzo della polvere al bicarbonato di
sodio.
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