Dietro gli occhi - rassegna stampa

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RASSEGNA STAMPA

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rassegna stampa sui quotidiani nazionali

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RASSEGNASTAMPA

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Corrieredel MezzogiornoV_di 27 AprIle 2012 117HA

Dai Settantaai Novanta

NapoliAl!Pan gli scattidel fotografocompagno dit stradadegN speFimentatmi

di STEFANO DE STEFANO

è un'altra fotografia,quella che pur consape-, vole di-tutti i suoi mezziespressivi si mette però

a diposizìone <Uun secondo lin-guaggio altrimenti destinato al-l~afasiadella, testimonianza, aWas-senza <Utracce visive, all'impossi-biIità dj,frasmettere alle generazio-ni"successive il valere della pre-prìa esperienza Perché il teatro, sisa, è l'arte dell'assolutamente irti-petibile, del suo stesso vivere solonell'atto del suo compiersi, inquel luogo e in quel momento. Edecco allora nascere un binomiopressocché indìssolubiìe, quellofra lo scatto della macchina e il ge-sto dell'attore, il taglio della luce,l'atmosfera <Uun'azione scenica.Quasi fino a diventare un tut-t'uno, un'interazione che ha sueregole, sue specificità, sue impre-scindibìli relazioni. Lo sa bene Ce-sare Accetta che <Uquesta seiuzìo-ne ehimìcartra.teatro e\fotegrafia èuno degli 'interpreti: italianìpìù co-erenti ed apprezzati. Come <Urne-stra la mostra curata da Maria Sa-varese' ed allilsivamente 'intìtolata«Dietro gli occhi», che si ,inauguraoggi pomeriggio alle 18.30 al Paned in cui attraverso l'abilità delsuo sguardo emerge nitido il rac-conto <Uuna certa contemporanei-tà napoletana, quella del teatro <Uricerca compreso fra gli anni Set-tanta e i Novanta E <Ucni CesareAccetta è stato fedele compagno<Ustrada, diventandone con il suoobiettivo in qualche modo prota-gonista. Iniziando circa 35 anni faa lavorare come fotografo <Uscena

«Dietro gli occhi» .Accetta e iformidabilitrcnt'anni del teatro'

prepno-eon i gruppi della speri-mentasìone, a partire dal' 'FeatreInstabììe.di Napolile a seguire conformazioni della Nuova Spettaco-larità, tutta gesto e suono new wa-ve come Falso Movimento di Ma-rio Martone, o di, un'etica visioneneogrotowskiana come il Teatrodei Mutamenti di Antonio NeiwiI-ler, un teatro del silenzio e dellamemoria, antidoto alla «barbarie»edonistica e consumistica degli an-ni 'So. Anni in cni Accetta - comeil flusso di immagini proposte aPa1azzo Roccella d lascia intende-re in un percorse che è dello spiri-to ancor prima che della storia -approfondirà questo rapporto in

unai sarta' dl, sìmbìosi, analìtìca edesìstenzìalet E,così'gì'azi.e'a-questeImmagìnì' è"pòs~lbile riportare, al-. la 'ihen~ - per .chi le ha vissute- o veder e'per la-prima volta se siè più giovani; i vari passaggi diqueste percotso, ritornato' sor-prendentemente di attual.ità negliultimi mesi, con libri, mostre econvegni, Dai 1976 - anno dellastòrica rassegna «Incentro Situa-zioné 76" al, San Ferdinando, unvero e proprio censìmento deiprìncipali gruppi teatral.i di speri-mentazìone - fino al' 1996. Ed1ec-co' allora gli scatti sugli spettacolìdel Teatro Aifredl'Jany di:Mario eMaria' Luisa Santella, di Spazio, lli-

,"

bero di Vittorio Lucariello, delPlay Studio di Arturo Morfino, delTINdi Michele del Grosso, di Libe-ra Ensemble di Gennaro Vitiellopoi diretto da Renato Carpentieri

t e Lello Serao. E ancora IIIGalleriaToledo di,Laura AngiuIIi, illTeatroNuovo di Angelo Montella e IgìnaDi'Napoli, illTeatroStudio di caser-ta di ronì Servìllo, FalsoMovimen-to (!!ioMario Martone e la NuovaDrammaturgia napoletana di En-zo Moscato e Annibale Ruccella; iTeatri Uniti capaci mettere insie-me le esperienze di Falso Movi-mento, Teatro Studio e Mufamen-ti, e infine lo straordinario ruoloavuto in quegli anni nella ricom-posizione fra teatro «alto e basso»operata da Leo De Berardinis. Ma.in questo viaggio non mancanonemmeno ospiti non napoletanima fondamentali anche nell'evolu-zione della sperimentazione parte-nopea come il,teatro di Remondi eCaporossi, i Magazzini. Criminalidi Federico Tiezzi e Sandro Lom-bardi, La Gaia Scienza di Gi\;)rgio-Barberìo Corsettì, e così via, owìa-mente la sezione monografìcanon poteva che.essere affettuosa~mente dedicata proprio a NewiI-. ler, il cni lavoro Accetta ha testi-moniato con particolllre e poeticaanaIiticità. Da ricordare poi che lamostra ospiterà, in occasione del-. IIIpresentazione del catalogo, an-che un convegno intorno al teatrodi ricerca tra gli anni Settanta eNo-vanta, con la presenza di alcunidei prìncìpali protagonisti dei mo-vimenti di allora e dìioggi, nonchédi quelle figure critiche anch'esseprotagoniste di.quelresperienza,

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54 Napoli Cultura. Società Venerdi27apllle20l2 ~.DMattino T

Lamo$tra

Dietro gliocchìdel teatro di'ricerca.AlParr trent'anni delle foto di CesarèAcceìta da Falso Movménto a Ruccelìo e NeiWiller

, ..... '...., - - .

EnricoFiore

Napolieìlraccon-

. ', . to della sua«. .contempc ..ranei. tà.Iìteatre-dì rì-. . . ~rca 'a N,apo~. " fra.gli annì.Set-

tanta eglianni !'!ovantanella fotografiadiCe-sare Accetta». Questo,il sottotitolo dellemo-stra"l!1.lr3ta'da~'Savarese,lches'inaugu.l'aalie'18.30dloggialJ;>an:eriguardal;!Sujier·.'fìcìedell'evento, ossia iconténutidell' esposi-zione individuati sotto il profilo storìco, Madellacnestra'è'àssal'pìù importante intitolo,".metro.gli occli»>: perché riguarda. insieme,ilprogettomela~irael·ideacheilsuoarte· .ficehadali·~opresoinesame •.petl'ap-punto ll teatroe;.in partìcolare.dlteatro di rì-cerca. .insomma. la mostra di Accettapotrebbe,

· e ben a ragìone.assumere.come epigrafe ilprezìoso iifo~IÌlache'per«IIlib", deglì'amì-~deftòHbfmaruìsthal:,<BiSognanasconde·re la ptOfOl\dit,à.Dove? Alla superficie». E

"rron.a.casod'altronde, lo stesso Cesare Ac-;·'ttètta,diGe:,t<ll"pr(!)getto,della,mòstra"stilmio

archìvio.di foto di.tèatrosi pone fuori daun'im-postazione documenta-.>isticà, 'al, servìzìo dellacronaea .degli eventi,rna piunosto.qualetrac-aia di un tempo e 4i un ..fermento.facendosìsog-genodìrieercaeriììéssio-nesullafotografìà, rìper-correndo emotìvamen-,te vent'anni del. téatrod'autore, napoletano eoltre».Due parole. di ~uesta

dichiarazione, soiio as-solutamente significan.ti: td'ermento»ed«emoti-

varnentes.La.prìma concerne'la-natura delteatro sperìmentale, me· conosce solo l'op·zìone deì.presente'e, dunque, contempora-nearneritevive e muore (ciò che; giusto, èproprìodellarìcerca) nelmomento stesso incui si fa:j~eja-secerrda concerne il rapportocheconqueltiIlP'diteatrostabilisO>n.olefoto·~e di Accetta. Ancora non a caso, infatti,lamostra,s'ih!itol. come là performance frateatro e.fotografìa me nel"92 l'autorerealìz-zò alla Galierilmiledo insieme con Alessan-dra'D'Blìae Andrea Renzì. .

Le Immaglnì.esposte al Pan rìguàrdano,,~to pei- faré solo qualche nome" il~Teatro

. .AlfredJarrydiMaribe Maria LuisaSanteIla, il· Libera Scena Epsemble di Gennaro Vitiello,10Spazioti!JeiodiVittorioLucarialio,.ilNuo.Ve di lgìna Di Napoli e Angelo'Montella, ilTeatro Studio di CasertaguidatodaToni Ser-'ville, Falso Movimento eli Mario Martone,

. " Ruccello, Moscato, .Remondi e Caporossì, i· MagaxzIDiCriniinalicliFederico'l'ie:z:zieSan.· dro Lombardi, la Gaia Scienza di BarberioCorsettì e.naruraìmente, Leo de Berardinis.E conclude ìlpercorso espositivo una sezi~-

L'autoreCesare AccetJ:ae,il racconto

: dil'Japolie.dellacontèmpotan~ita

-I,.'omaggioPoesia, nasce 'larivistà«L:.eliar:iia»

· Nasce a NaPoli unanuova riviSta dipoesla ..Si1htltola '«LevanNJ,1Qn .omaggiQ a~rgioSolmi.che negli anni· ,Clnquanllir;lelsecolo Scorsopubblleòu1:tlibro,conques\oiiiolol"èdire\ta da EOgenl.oLucrezi'ed è edl\a daLa clttà'del sole,1

· promotori di .!cl.:evania))·§onoun

, fo~o gruppò di alrtorie Intellettw!Ji .napoletani,';pro,venienti daesperienzediVerse esi dicono «animatidallafldu"ianell'energiayivtflcanteenellaf0l'Zll.dl .slgnlficazlone della

· parola poetica».la nuova ,pubblicazione èstata p~sentéita nelgiorni séorsl nellasto-rica saJetta rossadellà libreiia Guida aPort·AI&a... -,

I vofUAmtonio,NèiwiUèr f0.t~gràfat0 da.,C'esarà'AçGeJtai~,«Black~ub.'=~~~~:~:~~~~~~=~L~-~a-r~as"':"'s~e-gna--.~-'-_'-:'_-';"""-----~~-ho' anticipato, conta Soprattutto l'(aspetto»dìqueste foto,' ,.~,Iccrpìeivoltìappaionosempresulpunto

d'essere Inghiottiti dal buìo.circcstante: w-.. di.~i;fa!'eunsoloesempio,que!!i(P:eIs:!un-ta sfoeati~del.Leo.eideìla Pèj;la,Pèra!l1lllo,di«AVfta~muri'»,Jo spenacolo/non spettacoloche ~in linea con.quanto ho detto sopra -sprìgìonava una tremenda vitalità propriomentre.~ava.la fìne de!)a'fondarrientaleesperìenzacostìtuita dal T~trò di Mariglìa-no. Ma ilsommario elenco Qj nomi egriIppiproposto come slntesl.della mostra confer-ma, aìiresì, ciò che Cesare Aecettaaveva anonuncìato; lui. pur dedicando il massimodell'attenzione a Napoli, non trascura 4ispin&ersioltre, Ein questascelta, che bandì-sce ogni miope chiusura eampanìlìstìca, sta,poi. lasìgìa definitiva, ed alta. deìl'operazìo-ne nelsùo complesso,

LosguardodiAccetra- negandosiallano-stalgia.e alia sterile consolazìone . diventaquello stesso dei grandi eantcrì della «ììnìs .A,l!striae» che contemplavano Vìenna.dall'altura dello Steinhof: E ·viene in menteche ilteatro ritratto nellefotodi cuiparliamopossiede l'identica caratteriStica della poe-sia di Trald: è una fiammella che guizza sulciglio estremo dell' oscurità e, proprio perquesto, brilla della sua luce più intensa.

CRlPRODVZIONE RISERVATA

~<PtJlcjNeliaMenfe» eH teatro scuòlaNel manifèsto Lucio Dallàdisegnatoéla FoTra'I&,yi.cìnanze'Istitl!ziOrfall:an.9~ra'una volta prin1é99iaquella ~I Presidente dellaRepubblica. Giorgio Napoll\ano;cl\e, ha destinato à~,PulcìNeliaMente» guc:rtbòmedaglle·premlo. Aliçhe ilgoyémo1ha,voluto tesllmonlé!lreattenzlo~ e Interesse per-larasseqnadlteatre-scuola,attraverso Ilsottosegretario al·miniStero all!lstruzlone,~MarcoRossi moria, che preserizlerà alla·cerimonia di chiusura del 6maggio prossimo.Quattro le 5e.zloni di concorso:qal teatro al:cortométraggl.Passando perle perfomanceartistiche di vario genere e per Ilavori d~lIa sezlone.Artetecafinalizzati alla yalorizzaiione'. dell'artiglanato locale,1Imantfesto delta quattOrdicesimaedizione. dedicata a Lucio Dalla,èflrma(o dal premio No6e1 Dario

Fo:CIre.i SQI"scuolelnconcorso, oltre60 gli eventiirn;er.ltinel earteUj)I18dellaraSS!!9na.al.vla oggi a "c'S\lnt~ArP.ino"clttadina In'; .;provincia di Caserta scrtasunerovine demantica AteHa nota nelmondojetterarto per aver~dato I~1I'al,ieatro l!allco con·làccf~buleatelÌ8ne».11festival è0f'T1lét1 diventato un vero eprçprìocontenìtore, la cui offertaè'spalmata lun,gotutto t'anno,come stenne-a dimostrare glisva~ incontri che si S9Il9sus~guiti già Inquesto primoscoreio·di'201'2.1ira I pr.~n1iati diqu~st'anno, Mariano'Rigillo; .Arrigo Levi, Francesco .Paolantoni, Andrea ~enzi.Aiessandro O'Alatri;,EmestoMahieux, Edoardo ae Angeli s, Ilvalicar\ista delTg1 Aldo MariaValli. ilgiornalista del Tg2 BrunoGambàcorta.

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Miranda. ..'vita di unmatematiconapoletano .." ...E t0. ns.ìderato una specie di

, «p1j!1re fondatore». n.o~scien-zìàto che-ha creato una vera

eproprìascuolatmatematìçamapo .letana.Bfu.luì a formare-schìere dialììevì chéhsnno poi lavorato'in tut-te le Unlversità, in particolare nel

midallana-à'd€ofdatotariiatia, in

v[a"iMezzbcàrinone, con Wla:mam-festazìone che avrà inizio alle 9';'30.L'appuntamento scientifico suì te-ma.«l recenti sviluppi dell'analisimatematìcas saràapertodall'ìnter-vento dì 'Guido-Ttcmbettì, 'WlO"de-gli exallìevìdì'Mìranda, f«Carlo-Miranda è stato Innanzi- .

tutto un grandìssìmo scienziatoohehadatocontrìbutìfondamenta-liallosvìluppc dell'analìslmatema- .rica - osserva Trombètti . "Ave:vauna cura .metìeolosa -degìì allieviche riceveva ruttezle.settìmane-perdìsciìtère pro-blemi,ootregge-re l~vorii'f~e di-mostrazìonì, lsuoi corsi diMa-tematìchesupe-riori eranò.unafonte mesaurì-bile di idee esuggestiQiliMe-morabili dezìo-ni: ehenonera-no seguite 501-tanto dagli sru-denti ma anéhedatuttìdrìcerca-tori dell'Istitutodi Matematica.Avevaunegran-de considera-zione perìa.dì-dattica. Facevalezioni moltosemplici 'aglistudenri di prì-mo e secondo anno senza miP..i dicomai, saltarne una». Per Carlo Sbor-done, ·ex. presidente delrÙtiioneMatematìcaltalìana e socio dell' Ac·cademiaNazionaledeiLineei«€ar·lo 'Miranda ha rappresentato unesempìò raro m.grande scìenzìato ~maestro. Persona equilibrata, dota-ta di senso pratico e generosa». Ol-tre a Trombetti, tra i suoi *evi ci .stino Cillberto, Greco, 'FÌarenza,Avantaggìetì, Troisi, Canfora, M,ata·rasso, Alvino. Professori dìrnatema-tica che hanno occupato le cattedreunìversìtane da Catania, a 'Bari, aSalerno, a Napoli.

JlçonvegnoAll'AccademiaPontananailric0rdod~II!D'$.l~nziatoliremlaetìi'«Un grandemaestro- _. :

r&.CU.

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TULLIO SOLENGHI, DOPO MOLTE ESPERIENZE NEL TEATRO E NEL CABARET, SI RISCOPRE BRILLANTE PRESENTATORE

In scena da sempre: un attore specialePROTAGONISTI

di Giuliana Gargiulo

el giocodelle tra-

sformazioni èmaestro. Non acaso con il Trio“Solenghi-Mar-chesini-Lopez-ha incantatoplatee televisive e teatrali trasfor-mandosi di volta in volta in buonoe cattivo, fanciulla e tiranno, can-tante e impresario, in una moltipli-cazione di sé che ha sfidato i gran-di del passato. Tullio Solenghi, ter-minata l’esperienza e i trionfi deltrio, è ritornato al teatro di prosa edi anno in anno ha continuato conaltri ruoli, altri partner, altre storie.Quando poi è comparso sul grandepalcoscenico dell’Auditorium di viadella Conciliazione, per condurre laserata dei Premi David di Donatel-lo, (per l’Italia veri e propri Oscarche in passato hanno incoronato di-vi e divine come Elisabeth Taylor eSofia Loren, Marcello Mastroiannie Federico Fellini, Lina Wertmullere Mariangela Melato… servirebbe-ro più pagine per elencare i vinci-tori), tutti abbiamo capito che, au-tentico enterteiner alla maniera an-glosassone, il ruolo del presentato-re era nelle sue corde. Con ironia ecultura, informazione e narrazione,è stato egualmente brillante al Tea-tro San Carlo, per la consegna del-le Maschere del teatro, il premioideato da Luca de Fusco. Ed è conserietà, che si allenta soltanto nel-la risata, come è nella tradizione deigrandi comici, che comincia l’in-tervista.

NCom’era da ragazzino? C’eraqualcosa che lasciava prevede-re tanta versatilità?«Ero un bambino pieno di fantasia,ancora tenuto a freno dai genitori,papà professore di architettura,mamma casalinga, che mi consi-deravano un po’ il tutore dei fratel-lino minore, come primogenito de-legato a dare l’esempio, in una fa-miglia tranquilla in cui i genitori sisono amati per tutta la vita. Sononato a Genova e, pur vivendo in gi-ro da anni, mi considero genovese». Quando il teatro entrò nellesue scelte?«Già a diciassette anni mi ero iscrit-to alla scuola del Piccolo teatro diGenova, dove poi ho debuttato e la-vorato con i più grandi attori delteatro italiano».Ha il ricordo di chi le ha inse-gnato di più?«I grandi del teatro e soprattutto Li-na Volonghi, con la quale ho de-buttato in “Madre coraggio” diBrecht e Alberto Lionello, attore bril-lante che mi insegnò l’arte dellacommedia».Ha fatto molta gavetta, che leè stata utile o ha significato unperiodo difficile o faticoso?«La gavetta serve sempre e fortifica.Non deve essere a vita, in un lavo-ro difficile come quello dello spet-tacolo che è sempre precario, per-ché non è mai continuativo. Ho fat-to sette/otto anni di gavetta tosta.Dopo tanto teatro serio, condivisocon attori di grande qualità, non misentivo abbastanza valorizzato… Eallora decisi di scrivere un testo dicabaret. Radunai una trentina diamici e con il loro consenso debut-

tai al “Refettorio con Beppe Grillo”.Nel 1978 fui visto da Pippo Baudo,per merito del quale iniziò la gran-de avventura televisiva che feceesplodere il Trio. Fu una lettura tra-sversale per età cultura e che con-quistò tre generazioni di spettato-ri, una stagione felice condivisa conAnna Marchesini e Massimo Lopezdurata fino al 1982».Che cos’è per lei l’ironia?«C’è una bellissima definizione diGiovanni Guareschi che suggeriscedi” ridere di se stessi vivendo l’og-gi e non dopo”. L’ironia deve esse-re riflessiva, e includere la capacitàdi non prendersi mai sul serio«.Che cosa è stato realmenteostico nel suo percorso di atto-re?«Il momento più difficile l’ho dovu-to affrontare nel 1977 quando misono inventato la nuova pelle delcabaret. Stavo dubitando di poter-cela fare. Anche perchè non trova-

vo le occasioni, che in quegli anninon davano la possibilità di farsi va-lere. Genova era decentrata e lecombinazioni negative da affronta-re erano tante… Ho dovuto prepa-rarmi più del necessario»È stato forte? C’è l’ha fatta dan-do fondo alle sue sicurezze?«Sicuramente posso avere, ed hoavuto, momenti di depressionema…durano un’ora! Ricominciosempre da capo. Mi venne voglia diinventare, di fare cose nuove, di far-mi vedere dagli altri dando fondoalle mie capacità. Ripensando alpassato fu un bel coraggio».Quali sono gli aspetti principalidel suo carattere e come sentedi essere?«Certamente ho una componentenarcisistica. Poi sono istintivo, pas-sionale…Lo dico in maniera mode-sta, ma tutte le mie idee nel cas-setto hanno avuto come veicolo ilTrio e il successo che ne è derivato.

Mi piace la parodia e la possibilitàdi confrontarmi con gli altri, mi pia-ce scambiare le idee. Il Trio ha avu-to per tutti e tre lo stesso rigore, lastessa matrice teatrale, che ci hafatto trattare la comicità con i guan-ti. Certo abbiamo dovuto lottare perimporre le nostre scelte, che nonerano proprio facili e tante volte inanticipo per provocazione. Dopo “Ipromessi sposi”, realizzato in seipuntate e con tredici milioni di te-lespettatori, con la conferenzastampa di chiusura mi ritrovai dasolo. La nostra fortuna era stata To-rino dove avevamo registrato “I pro-messi sposi”, ma per tutti e tre co-minciava un nuovo percorso».Come è stata la vita all’internodel Trio?«Mai un momento di tensione. Cisiamo sempre scelti come amici emai come colleghi. Ci ha tenuti uni-ti il lato e la componente umana.Quando la stanza del cazzeggio ri-mase muta, allora, ad un certo pun-to, vennero a mancare le idee. Mas-simo Lopez è stato il primo ad ave-re voglia di indipendenza. Ma è ve-ro che nessun produttore ci ha mes-so insieme o ci ha diviso».Dal 2003 un nuovo passaggionella sua carriera, diventa pre-sentatore per l’Eti in occasionedella consegna dei Premi Olim-pici e poi all’Auditorium per iPremi David di Donatello e direcente al Teatro San Carlo perle Maschere del teatro… Comepresentatore un godimento diallegria, ironia e intelligenza…«È un lavoro che mi viene facile.Penso di usare la giusta dose di co-noscenza e di ironia».

L’ambizione fa parte del suomodo di essere?«Il giusto. Mai avuto invidie per glialtri . Mi piace quanto basta. Misento commisurato a quanto so fa-re. E’ una mia adrenalina, che miappartiene».Ha mai avuto paure professio-nali o umane?«Ne ho avute ma adesso sempremeno. Credo di avere la paura di re-sistere o anche quella di scompari-re. Quando si sciolse il Trio, i corvi,molti, pronosticarono la nostra fine!È stato fondamentale che ciascunodei tre avesse un suo personale ta-lento. Ho sempre cambiato di sta-gione in stagione e sono andatoavanti».Quali sono le cose che non lepiacciono e le pesano?«Il pressapochismo di questo me-stiere che non ha mai avuto un ri-conoscimento della professionali-tà».E cosa le piace?«Parafrasando Eduardo: “Gli esaminon finiscono mai,” perché è veroche, come le passioni, non finisco-no mai. E questo continuo ricambiodi finire e ricominciare è vitale!».La vita com’è?«Mi sento positivo e solare. Ho vis-suto e avuto i miei tradimenti maalla fine tiro fuori le unghie e vadoavanti».Un progetto?«Che tutto funzioni e vada avanti ilpiù a lungo possibile tanto da potercontinuare a vivere le mie passio-ni. Ho sempre dato importanza al-la mia famiglia. Le mie figlie e miamoglie Laura sono la mia ancora disalvezza».

CHIAMATO DA DACIA MARAINI

Premio Elsa Morante,in giuria il nipote della scrittrice

iù morantiani di così èdifficile esserlo. Il Premio

Elsa Morante per il 2012, annodel centenario della sua musaispiratrice, mette in campo unaserie di iniziative cheprenderanno forma a partire dalprossimo Premio MoranteRagazzi, che vedrà sulpalcoscenico del Teatro di Cortedi Palazzo Reale di Napoli,grande letteratura e grandinomi, musicisti ed artisti el’allegria a cui ci ha abituatiquesta vivace manifestazionededicata ai più giovani. La primagrande novità è l’ingresso ingiuria di David Morante, nipotedi Elsa e fratello dell’attriceLaura. Il diplomatico, già ConsoleGenerale d'Italia a Londra e

P Membro della Direzione per laPromozione e la CooperazioneCulturale Mae, con gioia eslancio ha accettato l’invito dellaPresidente di giuria DaciaMaraini. «Sono felice di tornare aquesto Premio proprio nell’annodei cento anni dalla nascita dimia zia Elsa, - dichiara DavidMorante - e spero che ciò sia dibuon auspicio per il Premio e peril lavoro intorno ai libri che sonoonorato di poter fare d’ora in poiinsieme a nomi così autorevolidella cultura italiana. Ho grandestima di questa manifestazioneletteraria che ho seguito peranni, e che da sempre è votataalla diffusione della cultura delnostro Paese, la cui attività èriconosciuta anche all’estero».

“DIETRO GLI OCCHI”, LE FOTOGRAFIE DI CESARE ACCETTA

Obiettivo puntato sul teatro sperimentaleAL PAN

di Christian Gemei

era una volta a Napoli un tea-tro che si faceva nei sotterra-

nei e negli scantinati dei vecchi pa-lazzi padronali, in luoghi che unavolta ospitavano depositi o serviva-no da pozzi ma che, una volta libe-rati ed allestiti, diventavano palco-scenici perfetti per piccole rappre-sentazioni, magari grazie alla loroacustica avvolgente o alle forme in-solite e sug-gestive dei lo-ro spazi. Era-no chiamatiteatri ‘dellecave’, peranalogia con iteatri ‘dellecantine’ sortinello stessoperiodo nellacapitale e,dagli anniSessanta inavanti, le loromura hannovisto nasceree crescere ilteatro di ricer-ca parteno-peo. Un movi-mento artisti-co che pren-deva le di-stanze dal teatro classico, cercandouna nuova libertà dal testo. Lo rac-conta attraverso le sue immaginiCesare Accetta, fotografo di scenapartenopeo che quel movimento loha vissuto intensamente. “Dietro gli occhi”, la sua mostraospitata nelle sale del Pan Palazzodelle Arti Napoli, visitabile fino al 27giugno, ripercorre vent’anni di quel-la, forse irripetibile, stagione di ri-

’C

rivivere incontri con personaggi chehanno contribuito alla mia forma-zione. Il titolo evoca un importantespettacolo del 1992 alla Galleria To-ledo, protago-nisti gli attoriAlessandraD’Elia e An-drea Renzi, incui fondevo illinguaggio delteatro a quellodella fotografia.il teatro è statoil primo sog-getto della miaricerca fotogra-fica. Una dellemie prime mostre, “Nero sensibile”,era dedicata appunto al teatro e an-che quella volta raccontavo una fa-se della mia vita artistica. Il rappor-to col teatro non si è interrotto nem-meno quando, a metà anni ‘90, hointrapreso la strada della direzionedi fotografia cinematografica. Aquesto punto lo spazio dedicato al-la fotografia pura è diventato sem-

cerca teatrale: dal 1976 – anno del-la storica rassegna “Incontro Situa-zione 76” al Teatro San Ferdinando,vero e proprio censimento dei prin-cipali gruppi ‘di sperimentazione’,fino al 1996. Molte le esperienze rac-contate in questi scatti: dal TeatroAlfred Jarry di Mario e Maria LuisaSantella a Spazio Libero di VittorioLucariello; dal Play Studio di Anto-nio Morfino al Tin di Michele DelGrosso, al Libera Ensemble di Gen-

naro Vitiello,condotto suc-cessivamenteda RenatoCarpentieri eLello Serao. Eancora: il Tea-tro dei Muta-menti di An-tonio Neiwil-ler; il Tea-tro/GalleriaToledo di Lau-ra Angiulli; ilTeatro Nuovo,il Teatro Stu-dio di Casertadi Tony Servil-lo, Falso Mo-vimento diMario Marto-ne. Enzo Mo-scato, Anni-bale Ruccello,

Leo De Bernardinis e ancora altrerealtà e personalità non meno si-gnificative. «In questa mostra – ha sottolineatol’assessore Antonella Di Nocera –c’è la riflessione di un’epoca. Cesa-re è una figura d’eccellenza dellacultura e quegli anni rappresentanoun unicum nella storia europea». «”Dietro gli occhi” – spiega l’artista– è un viaggio nella memoria, che fa

pre più personale. La mostra di og-gi è un percorso storico ma ancheemotivo, in cui ricorre costante-mente la figura di Antonio Neiwil-

ler, a cui ho de-dicato la sezio-ne monografica.Purtroppo diAntonio rimanepoco di docu-mentato e noiamici e collabo-ratori cerchia-mo sempre oc-casioni per farloconoscere, ri-cordarlo. Perchétutte le persone

che hanno avuto la fortuna di lavo-rarci insieme o anche di fare con luisoltanto due chiacchiere ne conser-vano un ricordo forte». Scomparsonel 1993 Neiwiller rimane tra gliesponenti più originali di quell’in-tensa stagione mai abbastanza con-siderata, in cui – conclude Accetta- «l’energia giovanile si convogliavanegli atti creativi».

artedì, i musei Duca di Martina,Capodimonte e Sant’Elmo

resteranno aperti fino alle 19,30 alcosto simbolico di 1 euro, per la Festadei Lavoratori.Tra i Monumenti e i Siti di Terra DiLavoro che saranno, eccezionalmente,visitabili, spiccano l’Anfiteatro, ilMitreo (nella foto) e il Museo di SantaMaria Capua Vetere nell’ottica di unamaggiore fruizione delle ricchezzearcheologiche dell’Antica Capua.Grazie, infatti, alla decisione dellaSoprintendenza competente per

Territorio i tre “gioielli” resteranno aperti nella seguente maniera:l’Anfiteatro e il Mitreo dalle ore 9 continuativamente ad una oraprima del tramonto; mentre il Museo sarà visitabile dalle 9 alle19,30. Anche qui, in questa particolare giornata, il biglietto diingresso cumulativo costerà solo 1 euro.

M

CULTURA

Tullio Solenghi

Cesare Accetta: Alessandra DʼElia e Andrea Renzi; in basso, Licia Maglietta; a sinistra, Neiwiller

PER LA FESTA DEI LAVORATORI

Primo maggio: musei apertiIl biglietto costa 1 euro

23domenica 29 aprile 2012 [email protected]

Page 5: Dietro gli occhi - rassegna stampa

IaRepubblkaVENERDì 27 APRILE 2012NAPOU

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LA PROTAGONISTAL'attrice

Alessandra Borgia

Va inscena da domani al Teatro Orazio il monologo "Napoli ... profumi di donne"L'unìverso femminile letto da Alessandra BorgiaSCHERMAGI.l Ed' amore in una città d'altri tempi.A ricostruirleèAlessandra Borgia nel hrillantemo-nolcgc "Napoli.; profumi di donne", in scena do-mani alle 21 al teatro Orazio, nell'omonima via aPosillipo. L'attrice si misurerà con una serie di per-sonaggi dal carattere ben definito, partoriti dallamente di autori come Eduardo De Filippo, Raffae-le Viviani, Libero Bovio e Annibale Ruccello. «Ac-compagnerò il pubblico in un viaggio neil'unìver-so femminile, con Ioni a volte comici e a volte grot-

teschi», dice la Borgia. ((AItempo stesso farò assa-parare quelle atmosfere poetiche di una Napolisparita». Protagoniste della narrazione sono don-nechesi confrontano con l'altro sesso nella peren-nericercadell' amore. Per ciascun personaggio l'o-biettivo è ricco di imprevisti. Le musiche originalidello spettacolo sono flrrnate da Plerpaolo Borgia.

, Biglietti da lO a 15 euro. TelefonoOB! 0494260.(a. v.)

OlllP<lOOUlJONERlSEllVA'A

Al Panmemorie in bianco e nerosul teatro di ricerca fra i '70ei '90Lefoto di Cesare Accetta nella mostra "Dietrogli occhi"MARIO FRANCO

SIINAUGURA.alle 18, alPan, Pa-lazzo delle arti. via dei Mille, lapersonalediCesareAccetta "Die-tro gli occhi", aperta al pubblicofino al 27 giugno. Il titolo dellamostra era il titolo di una perfor-mance ideata e realizzata da Ac-cetta insieme ad Alessandra D'E-lia eAndrca Renzi eandata insce-na a Galleria Toledo nel 1992 conl'intento di creare un momentodi riflessione sul mezzo fotografi-co utilizzando il linguaggio tea-trale, trasformando il palcosce-nico in una sona di ideale came-raoscura.

Nell'esposizione attuale, a cu-ra di Maria Savarese e promossa

dal Comunee dalla Regione, Ce-sare Accetta presenta fotografiedi grande formato (120 cm di al-tezza) trattedalsuo archlvto. par-tendodal1976,annodellastorica

Dtitolo deUapel'So:nalec_anche Utitolodi -apellfonnancedel 1992

rassegna "Incontro Situazione76" al San Ferdinando, un censi-mento dei gruppi teatrali di spe-rimentazione. Si tratta, quindi, diopere che sollecitano ricordo e

memoria, un passato che si inve-ra in una immagine presente, se-condo un processo che portail ri-cordo (come dato cronologico)nell'attualità del contempora-neo. L'immagine fotografica-ein generale quella artistica - èsempre racchiusa in un "frame",unacornicechedelimitauncam-po. una inquadratura che mostraun'azione che è frammento dispazio e di tempo. Proprio perquesto essa è sempre raddoppia-ta, come ci ricordano Deleuze eGuattari,da un "fuori campo", in-teso come possibilità di istituireun rapporto virtuale con il passa-to e l'ambiente circostante. El'ambiente era la stagione artisti-ca teatrale di ricerca di queglian-

ni, "Il teatro di ricerca a Napoli frai '70 e i '90", maanche la moltepli-cità di iniziative che tra arte, mu-sica, teatro, cinema, giornalismo,tv pubblica e neonate tv private,politica e movimenti, si fondeva-no in una visione contraddittoriae totalizzante. Un fiorire spessoeffimero di creatività e generosodispendio d'energie tra macroe-venti e microeventi che segnava-no la vita di una città martoriatadal terremoto e da un post-terre-moto che culminò negli scandalipolitici. Questocontesto non puònonvenireallamcntcguardandole splendide sequenze in bianco enero che vanno dal Teatro AlfredJarry di Mario e Maria Luisa San-tella a Spazio Libero di Vittorio

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Antonio Neiwiller in uno scatto di Cesare Accetta

Lucariello: dal Play Studio di AI-turo Morfina al l'in di Michele delGrosso; dal Libera Ensemble diGennaro Vitìello, poi condotto daRenato Carpentieri e Lello Serao

Da Maria LuisaSanteUaaRucceUoe poi DeBerardizUsSell'Villo,Manoneetanti altri

alla Galleria Toledo di Laura An-giulli; ed ancora, il Teatro Nuovodi Angelo Montella e Igina Di Na-poli; il Teatro Studio di Caserta diToni Servìllo; Falso Movimento

di Mario Martone; Enzo Mosca-to;AnnibaleRucceUo;TcatriUni-ti; la Compagnia '86 di MariannaTroise: il teatro di Remondi e Ca-parassi; Magazzini Criminali diPederlco Tlezzl e Sandra Lom-bardi; La Gaia Scienza di GiorgioBarberio Corsetrì: Leo De 8erar-dinìs. Nei neri più neri di Accetta,squarciati dall'occhio di bue del-la luce teatrale, si inserisce il ri-cordo affettuoso ed empatico diAnto nio Neiwiller e del Teatro deiMutamenti, una vera e propriasezione monografica, dedicataall'amico e compagno di lavorocon ilquale Cesare divise l'appar-tamento-studio a palazzo Mari-gliano.

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