Dichiarazione di Voto Referendum

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DICHIARAZIONE DI VOTO SULL’INDIZIONE REFERENDUM PER CAMBIO REGIONE GRUPPO CONSIGLIARE “RINNOVAMENTO DEMOCRATICO” Come si evince dalla notifica di convocazione del consiglio comunale del 17.11.2010, al primo punto all’ordine del giorno, questa giunta comunale ha deciso di inserire l’avviamento delle procedure tecnico amministrative per indire un referendum popolare per il passaggio di Magliano Sabina alla Regione Umbria. Con questa decisione, preannunciata attraverso internet, prima ancora che ai consiglieri di minoranza, e alla vigilia dell’importante manifestazione di sabato 13 novembre, che ha visto protagonisti il Comitato “Salviamo il Marini”, tutte le forze politiche, sociali e sindacali, e che ha convogliato a Magliano i rappresentanti della provincia, dei comuni e moltissimi cittadini della Sabina; il gruppo di minoranza di Rinnovamento Democratico ritiene che si stia cercando di spostare l’attenzione su un problema, il referendum, anziché concentrarsi sul reale obiettivo che è quello del ritiro del decreto. Tutto ciò in un momento politicamente e strategicamente inopportuno, il quale rischierebbe di lasciarci isolati dalle istituzioni provinciali e dalle comunità che con noi in questo momento stanno condividendo la battaglia. Facendoci anche portavoce di sentimenti di buona parte della popolazione, siamo convinti che non sia il momento per avviare questo procedimento, è un errore che in questo momento non possiamo permetterci. Per cosa dovrebbero combattere i cittadini di Magliano e quelli della bassa Sabina ormai consapevoli dell’intenzione di abbandonare questo territorio? Come potrebbero essere ripagati gli sforzi di quanti hanno aderito al Comitato “Salviamo il Marini” e alle manifestazioni di lotta, dai più giovani a tanta altra gente comune, al personale ospedaliero, agli anziani che si sono mobilitati con tenacia? Cosa ne sarebbe sopratutto della credibilità di questo paese agli occhi di chi finalmente ha recepito il messaggio che il nostro ospedale non è patrimonio di Magliano, ma di tutta la sanità della Sabina?

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DICHIARAZIONE DI VOTO SULL’INDIZIONE REFERENDUM PER CAMBIO REGIONE – GRUPPO CONSIGLIARE “RINNOVAMENTO DEMOCRATICO”

Come si evince dalla notifica di convocazione del consiglio comunale del 17.11.2010, al primo punto all’ordine del giorno, questa giunta comunale ha deciso di inserire l’avviamento delle procedure tecnico amministrative per indire un referendum popolare per il passaggio di Magliano Sabina alla Regione Umbria.

Con questa decisione, preannunciata attraverso internet, prima ancora che ai consiglieri di minoranza, e alla vigilia dell’importante manifestazione di sabato 13 novembre, che ha visto protagonisti il Comitato “Salviamo il Marini”, tutte le forze politiche, sociali e sindacali, e che ha convogliato a Magliano i rappresentanti della provincia, dei comuni e moltissimi cittadini della Sabina; il gruppo di minoranza di Rinnovamento Democratico ritiene che si stia cercando di spostare l’attenzione su un problema, il referendum, anziché concentrarsi sul reale obiettivo che è quello del ritiro del decreto. Tutto ciò in un momento politicamente e strategicamente inopportuno, il quale rischierebbe di lasciarci isolati dalle istituzioni provinciali e dalle comunità che con noi in questo momento stanno condividendo la battaglia.

Facendoci anche portavoce di sentimenti di buona parte della popolazione, siamo convinti che non sia il momento per avviare questo procedimento, è un errore che in questo momento non possiamo permetterci.

Per cosa dovrebbero combattere i cittadini di Magliano e quelli della bassa Sabina ormai consapevoli dell’intenzione di abbandonare questo territorio? Come potrebbero essere ripagati gli sforzi di quanti hanno aderito al Comitato “Salviamo il Marini” e alle manifestazioni di lotta, dai più giovani a tanta altra gente comune, al personale ospedaliero, agli anziani che si sono mobilitati con tenacia? Cosa ne sarebbe sopratutto della credibilità di questo paese agli occhi di chi finalmente ha recepito il messaggio che il nostro ospedale non è patrimonio di Magliano, ma di tutta la sanità della Sabina?

E’ stato convocato questo consiglio comunale con urgenza, un’urgenza che non trova giustificazioni visti anche i termini lunghissimi dell’iter burocratico del referendum.Riflettiamo tutti insieme; avviare ora le procedure, mettendo a repentaglio, ne siamo sicuri, l’unione del territorio, significherebbe compromettere tutti gli sforzi messi in campo fino ad oggi. E’ per questo che in questi giorni abbiamo richiesto lo spostamento a data futura di questo punto all’odg, senza però venire ascoltati. La lista di Rinnovamento Democratico unitamente al PD di Magliano, in quanto per definizione “democratici”, non sono assolutamente contrari all’opportunità di consultare direttamente la cittadinanza, ma vogliamo ribadire come sia più utile continuare a dar vita a manifestazioni di protesta e di proposta come quella di sabato lungo la Via Flaminia, prima ancora di effettuare una scelta così radicale. Avviare un referendum comporta necessariamente informare i cittadini su quali saranno le nostre reali possibilità una volta cambiata regione, su quelli che sono i costi e i tempi di questo referendum, e su quello, ci auguriamo ci sia, che è il progetto futuro per Magliano una volta giunti in Umbria. Occorre un progetto, perché sarebbe un

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suicidio decidere di cambiare regione andando allo sbaraglio, come solo gesto di pressione politica.

Forse è questo che un’amministrazione che si professa democratica e partecipativa avrebbe dovuto fare con i cittadini e con i membri di minoranza, discuterne seriamente prima di prendere ogni decisione.Tali metodi ci ricordano quelli usati dalla Presidente Polverini in cui prima si taglia poi si convocano i sindaci e le parti sociali per la discussione dei contenuti e degli obiettivi.Per i motivi sopra esposti, il gruppo di minoranza di Rinnovamento Democratico decide di astenersi dalla votazione di questo punto all’ordine del giorno.