DICHIARAZIONE AMBIENTALE Anni 2008 - 2010 · 1. Introduzione La presente Dichiarazione Ambientale...

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DICHIARAZIONE AMBIENTALE

Anni 2008 - 2010

Aggiornamento dati al 31 luglio 2009

INFORMAZIONE CONVALIDATA

REG. N° IT-000563

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Indice

1. Introduzione ............................................................................................................................... 4

2. Politica ambientale ..................................................................................................................... 5

3. Descrizione del Sistema di Gestione Ambientale ..................................................................... 7

4. Informazioni generali e storiche sull’azienda ............................................................................ 9

4.1 Aggiornamento dei dati .................................................................................................................. 11

5. L’attività dell’azienda .............................................................................................................. 13

6. Sede operativa di via del Dinazzano, 2 loc. Prato .................................................................... 16

6. 1 Contesto territoriale della sede di via Dinazzano, 2 ................................................................. 19

7. Sede legale e logistica di via Fosdondo, 48 ............................................................................. 21

7. 1 Contesto territoriale della sede di via Fosdondo, 48 ................................................................ 22

8. Il processo produttivo ............................................................................................................... 23

9. Aspetti ambientali delle attività............................................................................................... 27

9.1 Aspetti ambientali della sede di via Fosdondo, 48 ................................................................... 28

Gestione rifiuti ........................................................................................................ 30 Impatto acustico ...................................................................................................... 31

Qualità dell’aria ....................................................................................................... 31

Scarichi idrici ........................................................................................................... 32

Prodotti chimici ....................................................................................................... 32

Comportamento dei fornitori ................................................................................ 33

9.2 Aspetti ambientali delle attività di cantiere .............................................................................. 33

Consumo di carburante .......................................................................................... 34

Consumo di materiali e prodotti ............................................................................ 35

Qualità dell’aria ....................................................................................................... 35

Rifiuti prodotti ......................................................................................................... 36

Impatto acustico ...................................................................................................... 36

Sostanze chimiche ................................................................................................... 36

Comportamenti dei fornitori .................................................................................. 36

9.3 Aspetti ambientali di Via Dinazzano, 2 ................................................................................... 37

SETTORE ............................................................................................................................... 37

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Consumi di risorse .................................................................................................. 38

Qualità dell’aria ....................................................................................................... 42

Scarichi idrici .......................................................................................................... 44

Suolo e sottosuolo ................................................................................................... 45

9.4 Indicatori ambientali ................................................................................................................ 46

Indicatori sulla tendenza al recupero dei rifiuti ...................................................... 46

Altri indicatori ambientali sede di Prato ................................................................. 48

Indicatori ambientali sede di Fosdondo .................................................................. 49

10. Emergenze naturali e rischio incendio ..................................................................................... 49

11. Conformità normativa .............................................................................................................. 50

12. Incidenti pregressi .................................................................................................................... 51

13. Obiettivi e programma ambientale ........................................................................................... 51

13.1 Obiettivi principali raggiunti nel triennio precedente: ............................................................. 52

14. Elenco delle leggi di riferimento .............................................................................................. 53

15. Pianificazione per la presentazione della successiva dichiarazione ambientale ...................... 54

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1. Introduzione La presente Dichiarazione Ambientale è stata predisposta in conformità al Regolamento CE 761/2001

per fornire a tutti i soggetti interessati le informazioni e i dati sulle prestazioni e sugli impatti

ambientali delle attività della Nial Nizzoli S.r.l.

Con questo documento si intendono trasmettere le informazioni sulle iniziative ambientali ed i

progetti che la Direzione dell’azienda intende mettere in atto al fine di concretizzare una politica di

controllo su tutti gli aspetti ambientali - diretti ed indiretti - delle attività.

Dati generali dell’azienda

Sito Indirizzo, telefono e fax Addetti Attività

Sede legale e

logistica

Via Fosdondo 48

42015 Correggio (RE)

Tel. 0522 637575

Fax: 0522 637565

E-mail:[email protected]

E-mail:[email protected]

22 Attività amministrative, di coordinamento,

tecniche e logistiche (ricovero mezzi e

attrezzature, magazzino)

Sede

operativa

Via Dinazzano, 2 loc. Prato

42015 Correggio (RE) 5

Codice NACE: 38.32 “Recupero di materiali

suddivisi per categorie” - Trasporto e stoccaggio

di rifiuti pericolosi e non (D15-R13).

Trattamento (macinazione R5) rifiuti speciali non

pericolosi. Trattamento meccanico-biologico

(R3) di terre contaminate.

Cantieri

mobili e

temporanei

Vari 21

Codice NACE 43.11: “ Demolizioni degli

edifici e di altre strutture; movimenti di terra”

Codice NACE 41.20 “Costruzione di edifici

residenziali e non residenziali”

Codice NACE 39.00: “Attività di bonifica e

altri servizi di gestione dei rifiuti”.

REALIZZAZIONE A CURA DI:

NIAL NIZZOLI S.r.l.

via Fosdondo n. 48

42015 CORREGGIO (RE)

Tel. 0522 637575

Fax: 0522 637565

Responsabile Ambientale e preposta ai contatti con il pubblico:

Dott.ssa Giovanna Ghisolfi

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2. Politica ambientale Per guidare efficacemente le proprie attività verso il miglioramento continuo, la Direzione dell’azienda

ha stabilito un suo impegno specifico di Politica Integrata Qualità – Ambiente – Sicurezza, di seguito

esposta.

Visione

Nial Nizzoli S.r.l. garantisce al cliente il raggiungimento di standard qualitativi elevati nelle attività svolte che

riguardano prevalentemente l’edilizia, i trasporti e la gestione del ciclo dei rifiuti. Il miglioramento dell’ambiente

e la prevenzione dell’inquinamento sono il risultato tangibile dell’attività svolta, in condizioni operative che

garantiscono la sicurezza e la salute dei lavoratori, collaboratori e delle altre persone coinvolte.

Missione

Nial Nizzoli persegue il continuo miglioramento del proprio Sistema di Gestione per la Qualità, l’Ambiente e

la Sicurezza, coinvolgendo attivamente tutti i livelli aziendali e i subfornitori. In tale processo si tutelano gli

interessi del Cliente, al quale devono essere forniti servizi e prodotti conformi ai requisiti contrattuali e alle

esigenze esplicite ed implicite. Al contempo deve essere garantita la tutela dell’ambiente, ottimizzando il

rendimento delle risorse naturali utilizzate e riducendo gli impatti negativi delle proprie attività, che devono

invece portare ad un generale miglioramento dell’ambiente esterno. Oltre ai rischi ambientali anche quelli per

la salute e la sicurezza del personale e delle altre persone presenti sui luoghi di lavoro devono essere

controllati e tenuti sotto controllo. La Direzione Aziendale si avvale del Sistema Integrato per governare tutti i

processi aventi influenza su Qualità, Ambiente e Sicurezza, e raggiungere gli obiettivi nel seguito descritti.

La politica integrata della qualità rappresenta il quadro di riferimento per definire e riesaminare gli obiettivi di

miglioramento. La Direzione Generale mette in atto tutte le azioni perché la suddetta politica sia compresa,

attuata e sostenuta a tutti i livelli aziendali e sia esposta in luoghi che ne garantiscano la disponibilità al

pubblico.

La politica è rivolta ad ogni collaboratore di Nial Nizzoli affinché possa contribuire con la propria competenza

ed esperienza ad un migliore funzionamento del sistema.

Obiettivi per l’Ambiente

Nial Nizzoli, nella persona del suo amministratore Sig. Auro Nizzoli, e con il contributo del

Responsabile Gestionale dott.ssa Giovanna Ghisolfi, si impegna ad adottare e sostenere i seguenti

obiettivi :

Garantire il rispetto delle disposizioni legislative e dei regolamenti in materia

ambientale;

Coinvolgere il personale dell’azienda e i fornitori sul rispetto delle procedure

Ambientali per ottenere una maggiore partecipazione al Sistema;

Migliorare l’utilizzo delle risorse naturali, quali carburanti ed energia elettrica;

Mantenere nei limiti l’inquinamento acustico nei cantieri dove si effettua la

macinazione;

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Applicare tecnologie innovative per il recupero dei rifiuti e per la riduzione

dell’inquinamento;

Migliorare gli indici di recupero dei rifiuti gestiti direttamente, con l’obiettivo di

ottenere laddove possibile nuovi materiali dai rifiuti, oppure di destinarli a centri di

recupero;

Mettere a disposizione del pubblico i dati del sistema di gestione ambientale, nel

quadro di un dialogo aperto con le autorità e gli enti pubblici e privati impegnati nelle

attività di tutela dell’ambiente.

Affinare il monitoraggio ambientale rendendolo una pratica sempre più automatizzata;

Ampliamento del centro di gestione rifiuti a Prato, con avvio dell’attività di trattamento

di terreni contaminati (biopila);

Correggio, 18 maggio 2009

Per Nial Nizzoli Srl: Auro Nizzoli

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3. Descrizione del Sistema di Gestione Ambientale

La Nial Nizzoli S.r.l. ha elaborato un Sistema di Gestione Ambientale, sulla base del regolamento

CE n° 761/2001 e successive modifiche, che definisce:

- le responsabilità degli addetti

- le procedure/istruzioni a cui gli addetti devono attenersi

- gli obiettivi di miglioramento e i programmi ambientali, nel rispetto della politica ambientale.

I soggetti coinvolti nel Sistema di Gestione Ambientale sono:

- la Direzione Generale (Rappresentante della Direzione), che ha la responsabilità di elaborare la politica ambientale, eseguire il riesame annuale, approvare gli obiettivi, le priorità e i

programmi ambientali;

- il Direttore, che supervisiona le attività dell’azienda e controlla la realizzazione della politica e

degli obiettivi definiti;

- il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, che deve fare rispettare tutte le

norme ai fini della sicurezza delle persone;

- il Responsabile della Gestione Ambientale, che ha compiti di gestione, organizzazione,

supervisione e coordinamento di tutte le attività dell’azienda inerenti la gestione ambientale.

Rende operativo il sistema, gestisce ed emette la documentazione del sistema, attiva piani

annuali di controllo e stabilisce l’esecuzione degli audit ambientali;

- il Responsabile della Gestione della Sicurezza (anche RSPP), che ha il compito di supervisione

e coordinamento delle attività inerenti la gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

- i Responsabili dei settore rifiuti, edilizia e noleggio e trasporto, che hanno la responsabilità di

preparare tutta la documentazione necessaria al cantiere e di supervisionarne le attività

durante la loro esecuzione;

- il Responsabile della Gestione dei mezzi e delle risorse umane, che è il responsabile della

gestione delle risorse dell’azienda;

- il Responsabile del Controllo di Fabbrica garantisce l’attuazione e il rispetto di tutti i requisiti

di conformità indicati nelle norme inerenti la marcatura CE;

- i Direttori tecnici di cantiere, che sono responsabili della gestione delle attività che si

svolgono in cantiere o nelle sedi operative dell’azienda.

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(Environmental Management Audit Scheme) del Parlamento Europeo e del Consiglio

Responsabile del Servizio

di Prevenzione e

Protezione

(RSPP) Responsabile Gestione

Ambiente e Qualità

(RGQ)

Responsabile

Amministrazione Direttore

Commerciale

Responsabile

Gestione Rifiuti

Responsabile

Settore Edilizia

Responsabile

Centro Gestione

Rifiuti

Responsabile Settore

Noleggio e Trasporti Responsabile Mezzi e

Risorse

Direttori

Tecnici di

Cantiere

Responsabile Controllo

di Fabbrica

Responsabile dei Servizi

in Subappalto Responsabile del

Magazzino

Direzione

generale

Responsabile della

Manutenzione delle

Infrastrutture

Responsabile

della Produzione

Medico Competente

(MC)

Rappresentante dei

Lavoratori per la

Sicurezza

(RLS)

Responsabile di Gestione

della Sicurezza

(RGS)

Figura 1. Organigramma Aziendale

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Redatta secondo i requisiti del Regolamento CE n. 761/01 - EMAS

(Environmental Management Audit Scheme) del Parlamento Europeo e del Consiglio

Il Sistema di Gestione Ambientale è definito nel Manuale del Sistema di Gestione Ambientale e nelle

procedure che hanno lo scopo di:

definire le modalità di identificazione degli aspetti ambientali delle attività e di identificazione degli

impatti ambientali significativi;

definire le modalità di aggiornamento del registro delle disposizioni legislative e regolamentari;

definire le modalità di definizione, verifica, attuazione e aggiornamento degli obiettivi di

miglioramento e dei programmi;

identificare le necessità di informazione e formazione del personale dell’azienda e definire le modalità per attuare tale informazione e formazione, in modo da assicurare la corretta gestione

degli impatti ambientali significativi;

analizzare e individuare le modalità di gestione delle non-conformità interne ed esterne ai siti;

definire le modalità di gestione delle risorse umane e tecnologiche nell’eventualità che si

verifichino incidenti o situazioni di emergenza, in modo da prevenire e/o limitare gli impatti

sull’ambiente;

definire principi, criteri e modalità di sorveglianza sui principali fornitori, per garantire che

rispettino la legislazione vigente e che, quando operano all’interno, adeguino il loro

comportamento alla politica ambientale dell’azienda;

richiedere alle aziende fornitrici dei servizi d’analisi tutte le informazioni che garantiscono

l’affidabilità delle misure effettuate: modalità di campionamento, metodiche di analisi e affidabilità

degli strumenti di misura;

definire la pianificazione e le modalità di conduzione delle verifiche ispettive interne;

riesaminare e valutare periodicamente il Sistema di Gestione Ambientale, per individuare le

opportunità di miglioramento e garantire che sia rispettata la politica ambientale e che il Sistema

di Gestione Ambientale sia adeguato alla realtà dell’azienda;

predisporre delle istruzioni operative relative alla gestione di: depuratore, rifiuti, emergenze ambientali.

4. Informazioni generali e storiche sull’azienda

Nel 1985 Nizzoli William ed i figli Auro e Luca hanno dato origine all’impresa famigliare le cui attività

principali erano la demolizione di fabbricati e i trasporti stagionali di prodotti agricoli.

L’azienda nel 1996 diventa una società a responsabilità limitata, ampliando le attività e investendo

nell’acquisto di mezzi per affrontare le attività richieste dal mercato in cui opera.

La sede è sempre stata in comune di Correggio. Nel corso degli anni è stata realizzata la nuova

palazzina uffici presso la sede legale di via Fosdondo 48, ed è stato realizzato il centro di gestione

rifiuti (pericolosi e non) in via Dinazzano, 2 Località Prato.

Tale centro è attualmente oggetto di un importante progetto di ampliamento e di implementazione

delle attività, anche a seguito della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata nel 2009.

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L’azienda è in possesso delle seguenti iscrizioni all’Albo Nazionale delle Imprese che effettuano la

gestione dei rifiuti:

Categoria Classe Iscrizione Scadenza

1 (raccolta e trasporto R.U.R.A ) D BO/0593 del 24/02/2009 24/02/2014

2 (raccolta e trasporto di rifiuti non

pericolosi avviati al recupero)

C BO/0593/O/S del 06/02/2006 06/02/2008

4 (raccolta e trasporto di rifiuti non

pericolosi prodotti da terzi)

C BO/0593/O/S del 20/10/2008 20/10/2013

5 (raccolta e trasporto di rifiuti

pericolosi)

C BO/0593/O/S del 11/02/2002 05/02/2012

9 (bonifica di siti) E BO/0593/O/S del 16/10/06 16/10/2011

10 B (attività di bonifica di beni

contenenti amianto in matrice incoerente)

C BO/0593/O/S del 28/08/2006 28/08/2011

Tabella 1:Classi e categorie di iscrizione all’albo nazionale delle imprese che gestiscono rifiuti

L'iscrizione alla cat. 2 è stata lasciata decadere in quanto non più necessaria essendo la ditta già dotata

di iscrizione alla categoria 4 ed in base alla Circolare n. 1555 del 27 luglio 2007 dell’Albo Nazionale

Gestori Rifiuti la quale prevede che le imprese iscritte in forma ordinaria possano conferire i rifiuti

anche con destinazione ad impianti autorizzati con procedura semplificata.

Il personale è in possesso delle abilitazioni necessarie. In particolare diversi tecnici sono in possesso

dell’attestato del corso gestionale previsto per la rimozione amianto (50 ore) e molti operai hanno

frequentato il corso operativo per la rimozione amianto (30 ore) ex art. 10 L. 257/92.

L’azienda ha ottenuto la certificazione del Sistema di Gestione della Qualità secondo le norme

internazionali UNI EN ISO 9001:2000 in data 31/10/03.

La certificazione è stata recentemente rinnovata fino al 2012.

Il Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001:2004 ha ottenuto una

prima certificazione in data 5 ottobre 2005 e revisione il 29 dicembre 2006 (certificato CERT-1347-

2005-AE-BOL-SINCERT emesso da DNV).

La Dichiarazione Ambientale è stata convalidata il 5 ottobre 2005. Il 25 novembre 2008 è stata

effettuata la più recente convalida. La Registrazione EMAS da parte del Comitato Ecolabel – Ecoaudit

è avvenuta il 19 dicembre 2006 con il numero IT 000563 e con successivo rinnovo Prot. 323/Emas del 30 marzo 2009.

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Entrambe le certificazioni ambientali si riferiscono a tutti i siti gestiti dall'azienda, e alle seguenti

attività:

o Recupero di inerti e altri materiali;

o Demolizione di edifici e sistemazione del terreno;

o Edilizia e genio civile (ristrutturazioni);

o Raccolta e smaltimento di rifiuti, incluso il trasporto di rifiuti speciali e l'attività di bonifica

amianto e siti contaminati.

L'azienda è dotata di attestazione SOA n. 3596/43/01 rilasciata il 22/04/2005 e rinnovata il

29/02/2008.

La Gestione della Sicurezza sul Lavoro è organizzata come previsto dalle normative vigenti (D. Lgs.

81/2008) anche mediante l'ausilio delle procedure integrate Qualità / Ambiente e mediante

l'aggiornamento dei documenti di valutazione dei rischi. E’ stato avviato nel corso del 2009 il

percorso per dotare l’azienda del Sistema di Gestione della Sicurezza in base alla norma OHSAS

18001:2007.

I mezzi ed attrezzature dell’azienda sono costituiti da oltre 60 fra autocarri e cassoni scarrabili,

escavatori, pale gommate, due macinatori trasportabili per le macerie e altre macchine operatrici e da

cantiere.

I frantumatori mobili sono:

- modello OMTRACK APOLLO, autorizzato con prot. 35353 del 7 maggio 2008;

- modello OMTRACK GIOVE, autorizzato con protocollo n. 31981 del 17/04/03 dalla Provincia di

Reggio Emilia.

Quest'ultimo da aprile 2008 non è più utilizzato nei cantieri della ditta, ma solo nel centro di

stoccaggio ed è sfruttato come mezzo fisso, pertanto non è stata rinnovata la relativa autorizzazione

per l’utilizzo in sede mobile.

Con tali attrezzature l’azienda effettua il recupero delle macerie da demolizione e la separazione del

materiale metallico dal resto degli inerti.

L’idoneità tecnica dei mezzi è garantita dalla manutenzione meccanica periodica e dalla perizia tecnica

prescritta dall’Albo gestori rifiuti.

4.1 Aggiornamento dei dati

I dati presentati relativi alla gestione rifiuti sono aggiornati al 31 luglio 2009 in quanto si è voluto dare

un’immagine il più possibile completa ed esauriente della situazione aziendale. Per quanto riguarda i

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dati sui consumi è stato necessario riportare il dato aggiornato al 30 giugno 2009 in quanto si tratta

dei valori consolidati più recenti.

Dove disponibili sono stati inoltre riportati anche alcuni valori relativi ad adempimenti annuali (es.

analisi acque di scarico) anche se eseguiti in data successiva al 31.VII.2009.

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5. L’attività dell’azienda Negli ultimi cinque anni l’attività dell’azienda è stata la seguente:

attività svolte Unità di

misura 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Primi 7 mesi

Trasporto rifiuti ton 63.340 71.042 58.165 63.190 47.643 32.388

Rifiuti trattati (R5) ton 78.188 30.300 65.516 61.094 71.856 74.963

Rifiuti in ingresso nel

Centro Gestione

Rifiuti

ton Non attivo 50.579 104.029 89.169 104.472 115.758

Di cui rifiuti pericolosi ton Non attivo 3.650 4.548 6.678 11.397 7.645

n. cantieri bonifica

terreni

numero 1 5 5 2 11 3

n. cantieri rimozione

amianto

numero 112 77 251 197 195 146

n. cantieri

demolizione

numero 83 33 38 25 22 19

Tabella 2 - Attività dell’azienda nell’ultimo quinquiennio

Nota sugli arrotondamenti: i dati contenuti in questa ed in altre tabelle sono arrotondati in maniera da

evitare ridondanze e consentire una lettura più agevole, ad esempio in questo caso alla tonnellata o in altri casi

al decimo di tonnellata (105 g). Gli arrotondamenti sono effettuati sia sul singolo dato, sia sulla loro somma,

pertanto la somma dei dati arrotondati può differire dall’arrotondamento della loro somma.

Nota sui dati relativi alla gestione rifiuti: i dati sulla gestione rifiuti vengono estratti dal programma di

gestione registri e formulari mediante apposite interrogazioni, i cui risultati vengono archiviati sotto forma di

foglio elettronico in una apposita cartella archiviata insieme alla Dichiarazione Ambientale. Eventuali statistiche

ulteriori vengono ricavate a partire da tali fogli elettronici come spiegato in corrispondenza del dato

presentato.

Il centro di via del Dinazzano è stato attivato nel corso del 2005. I trattamenti dei rifiuti non

pericolosi sono riferiti per il primo periodo alla sola macinazione e vagliatura e successivamente

anche ad attività di selezione che possono comportare la creazione di nuovi rifiuti con codice CER

diverso oltre che materie prime secondarie.

Si riporta nel seguito una schematizzazione grafica dell’andamento temporale dei parametri più

significativi:

* trasporto rifiuti;

* rifiuti trattati;

* rifiuti gestiti al centro di gestione rifiuti;

* n. cantieri totali di bonifica (terreni + amianto).

Il valore stimato per l’anno 2009 consiste semplicemente nel moltiplicare per 12/7 il valore dei primi

7 mesi, ed è inserito per rendere più esaustivo il trend delle attività senza pretese di completezza.

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Figura 2 - Andamento del trasporto rifiuti

Si osserva una tendenza alla progressiva riduzione nella quantità di rifiuti trasportati, cosa che sta a

segnalare la modifica dell’attività aziendale verso lo stoccaggio ed il trattamento più che per il

trasporto con mezzi propri, ma anche un calo nel 2008 nel settore delle demolizioni e trasporti

conto terzi. In realtà va tenuto conto anche del fatto che vengono sempre più frequentemente

utilizzati vettori esterni di fiducia per le fasi di trasporto. Nel 2009 il trend presenta una lieve ripresa.

Figura 3 - Andamento del trattamento rifiuti

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L’attività di trattamento, già in espansione nel 2008, ha già raggiunto nei primi 7 mesi del 2009 valori

superiori a quelli conseguiti negli anni precedenti (escluso il 2004), con la possibilità concreta di

superare ampiamente alla fine dell’anno il traguardo delle 100.000 tonnellate. Il rapporto fra rifiuti

trattati e quelli trasportati tende ad aumentare, e potrebbe essere pari o superiore a 2 nel 2009.

rapporto rifiuti trattati / rifiuti trasportati

1,23 0,43 1,13 0,98 1,51 2,03

2004 2005 2006 2007 2008 2009 (stima)

Tabella 3 - Rapporto rifiuti trattati / rifiuti trasportati

Figura 4 - Andamento rifiuti gestiti a Prato

Dopo un 2008 in cui si sono raggiunti i livelli del 2006, il 2009 ha registrato una forte espansione delle

attività che dovrebbero portare a superare ampiamente le 150.000 t/anno di rifiuti entrati nel centro.

Anche i quantitativi di rifiuti pericolosi sono aumentati in maniera proporzionale.

Infine il grafico riportante l’evoluzione nelle attività cantieristiche di bonifica (compresa la rimozione

amianto) mostra una forte espansione nel 2006 rispetto al biennio precedente, a cui è seguito un

assestamento negli anni seguenti. Nel 2009, nonostante la congiuntura sfavorevole, si è registrata una

tendenza ad un lieve incremento che confermerebbe quello del 2008.

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Figura 5 - Andamento attività di cantieri con bonifiche

6. Sede operativa di via del Dinazzano, 2 loc. Prato

Il centro di gestione rifiuti è stato autorizzato dalla Provincia di Reggio Emilia, con atto n. 24192 del

22 marzo 2005 ai sensi dell’art. 28 del D. Lgs. n. 22/97, e successivamente ha ottenuto la

Autorizzazione Integrata Ambientale con atto n. 78356 del 30 ottobre 2007 della Provincia di Reggio

Emilia. Con atto n. 31367 del 27 aprile 2009 è stata effettuata una modifica non sostanziale consistente

nella variazione della quantità di stoccaggio annuale di alcune tipologie di rifiuto, mantenendo

inalterato il quantitativo complessivo istantaneo ed annuo.

Attualmente le attività sono condotte nel rispetto dell’AIA n. 78356 come successivamente

modificata.

Nel frattempo era stato avviato un progetto di ampliamento che ha richiesto una nuova valutazione di

impatto ambientale, la procedura di VIA ha avuto esito positivo con Delibera della Giunta Provinciale

n. 200 del 26/05/2009.

La nuova AIA susseguente a questo progetto è stata rilasciata il 22 settembre 2009 con protocollo

59154/09 a seguito di pratica integrata AIA-VIA. Con la nuova autorizzazione la ditta ha ottenuto la

possibilità di:

realizzare e gestire un impianto dove eseguire le attività di trattamento (R3) mediante

metodi meccanico-biologici (biopila) di terreni contaminati;

realizzare un progetto di ampliamento e adeguamento dell’impianto comprendente l’impermeabilizzazione dell’area con asfaltatura del suolo, la realizzazione di box e piazzole

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atte a contenere tipologie omogenee di rifiuti, ampliare i sistemi di intercettazione,

convogliamento e scarico delle acque meteoriche;

inserire nelle attività nuovi codici CER.

La nuova autorizzazione sarà operativa a tutti gli effetti una volta perfezionata la nuova

fidejussione.

La fase di cantiere è esercita secondo le prescrizioni della VIA e della nuova AIA citate.

Con la nuova autorizzazione l’area comprenderà le seguenti strutture:

Zona 1 – Aree di deposito per rifiuti pericolosi:

A- rifiuti pericolosi (contenenti amianto, isolanti, calce depurazione fumi); è composta da due tensostrutture per lo stoccaggio al coperto e da un’area in cemento

(stoccaggio istantaneo massimo 600 t);

B – rifiuti speciali pericolosi; composta da una piazzola pavimentata in cemento per lo

stoccaggio di rifiuti (anche RAEE) raccolti in contenitori chiusi o cassoni scarrabili

coperti (stoccaggio istantaneo massimo 400 t – n° 25 cassoni);

Zona 2 – Aree di deposito per rifiuti speciali non pericolosi:

C – area di deposito per rifiuti speciali non pericolosi (fra cui RAEE) composta da una piazzola pavimentata in cemento per lo stoccaggio di rifiuti raccolti in cassoni scarrabili

(stoccaggio massimo 100 contenitori Roll-pack o ceste oppure 10 cassoni scarrabili;

D – area di deposito per rifiuti speciali non pericolosi, fra cui alcune tipologie derivanti

dalle operazioni di selezione dei rifiuti effettuate nel Fabbricato “A” (carta, imballaggi

ecc.) composta da un’area asfaltata con stoccaggio istantaneo massimo di 40 cassoni

scarrabili;

Zona 3 – Deposito e selezione rifiuti speciali non pericolosi:

Fabbricato “A” costituito da tettoia parzialmente tamponata su tre lati per la selezione di rifiuti speciali derivanti da cantieri edili e simili, per separare alcune tipologie di rifiuti

recuperabili (carta e cartone, plastica, legno);

T – area adiacente al “fabbricato A”

Zona 4 – Fabbricato “B”: tettoia parzialmente tamponata su tre lati per

deposito fanghi e terreni inquinati, così suddivisa:

E – area per il deposito di terreni pericolosi (stoccaggio istantaneo massimo 500 t) destinati alla biopila;

F - area per il deposito di terreni non pericolosi (stoccaggio istantaneo massimo 900 t)

destinati alla biopila;

G – area separata con muretto dalle due precedenti e destinata al deposito di fanghi a base inorganica, con stoccaggio istantaneo massimo 2000 t)

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Zona 5 – Aree di deposito per rifiuti non pericolosi destinati ad attività di

recupero, aree asfaltate fra loro separate e delimitate su tre lati da muri di

contenimento:

H – per ceneri da biomasse (stoccaggio istantaneo massimo 3500 t);

I – per terre/sabbie da fonderia (stoccaggio istantaneo massimo 3500 t);

L – per materiali abrasivi (stoccaggio istantaneo massimo 1500 t);

M – per deposito temporaneo di varie tipologie di rifiuti da verificare o mettere in sicurezza (stoccaggio istantaneo massimo 500 t);

N – per mole di scarto (stoccaggio istantaneo massimo 500 t);

Zona 6 – Area di deposito di rottami da cantieri edili e simili, con relativa area

per vagliatura e macinazione:

O – area asfaltata per stoccaggio di rottami edili e stradali e similari, con stoccaggio

massimo istantaneo di 3500 t;

Area adiacente usata per le operazioni di vagliatura e macinazione con impianti mobili;

Zona 7 – Area di deposito terre/rocce da scavo e terreni decontaminati con

trattamento di biopila

P – area asfaltata per il deposito delle terre/rocce da scavo da sottoporre ad attività di

recupero (stoccaggio massimo istantaneo di 5000 t);

Q – area asfaltata separata dalla precedente per il deposito di terre decontaminate pronte per il riutilizzo (stoccaggio massimo istantaneo di 800 t);

Zona 8 – Area di trattamento e deposito terreni inquinati tramite biopile

BIOPILE – n. 4 aree asfaltate separate da muretti divisori, che costituiscono le celle di

trattamento delle biopile;

IMPIANTI TECNICI DI SUPPORTO (impianto interrato di raccolta e ricircolo acqua, impianto ventilazione e depurazione aria ecc.);

R – area esterna per lo stoccaggio di terreni trattati con esito non adeguato al

riutilizzo come terre decontaminate (stoccaggio massimo istantaneo di 400 t);

Zona 9 – Impianti di lavaggio automezzi e trattamento acque reflue – zona

vicina all’ingresso dedicata ad impianti tecnologici, vasche di raccolta acque

ecc.

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Zona 10 – Area di deposito Materie Prime Seconde derivanti dalle attività di

recupero R5:

S – area come sopra descritta.

Il centro di gestione rifiuti è attualmente sottoposto, con la nuova autorizzazione ai seguenti limiti

massimi:

Trattamento R5 non pericolosi = 200.000 t/anno Trattamento R3 non pericolosi = 3.600 t/anno

Trattamento R3 pericolosi = 2.700 t/anno

Messa in riserva + Deposito preliminare (R13+D15) rifiuti non pericolosi = 200.000 t/anno con

stoccaggio istantaneo massimo 20.000 t

Messa in riserva + Deposito preliminare (R13+D15) rifiuti pericolosi = 35.000 t/anno con

stoccaggio istantaneo massimo 1.500 t

6. 1 Contesto territoriale della sede di via Dinazzano, 2 Il centro di gestione rifiuti si trova nel Comune di Correggio, che appartiene alla fascia della Media

Pianura Padana appenninica, al confine con il Comune di Reggio Emilia.

La Nial Nizzoli S.r.l. detiene la proprietà dell’area (39.300 mq), che in base al progetto autorizzato ed

in corso di realizzazione porterà ad avere un totale di:

31797 mq di superfici impermeabili (fra cui 1799 mq di tetti e coperture piane)

7536 mq di superfici permeabili (aree verdi, ghiaiate e in autobloccanti drenanti).

Attualmente l’area (secondo l’autorizzazione vigente) è così configurata:

Area esterna con parcheggio (circa 2900 mq);

Area coperta stoccaggio amianto (400 mq);

Edificio con ufficio, spogliatoi e servizi igienici (130 mq);

Pesa a ponte (54 mq);

Vasca lavaggio ruote (27 mq);

Due piazzole di stoccaggio per rifiuti pericolosi (totale = 1950 mq);

Tettoia “A” da 390 mq;

Tettoia “B” da 800 mq;

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Area di esondazione di 2450 mq;

Piazzale asfaltato o cementato presso la zona di ingresso per 5.060 mq;

Piazzali non impermeabili per una superficie di 17.400 mq circa.

Il centro ha una capacità istantanea di stoccaggio autorizzata di 375 tonnellate (375 mc) per i

rifiuti speciali pericolosi, mentre per i non pericolosi si hanno le seguenti limitazioni:

R13 – (messa in riserva preliminare al recupero) = 7000 t (3940 mc)

D15 – (deposito preliminare prima di operazioni di smaltimento) = 900 t (600 mc)

La somma di R13 + D15 non deve comunque superare i limiti stabiliti per R13

R5 – (riciclo/recupero di sostanze inorganiche esclusi i metalli o composti metallici) = 18.650 t

(21.280 mc).

Il sito non è ancora dotato di allacciamento alle reti gas ed acqua, nonché alla telefonia fissa.

L’espansione della zona industriale situata immediatamente ad ovest lungo via Tirelli (la strada situata

in comune di Reggio Emilia che conduce all’impianto) lascia prevedere in tempi brevi la possibilità di

avere accesso a queste utenze.

L’acqua necessaria è reperita mediante:

- Pozzo aziendale dotato di regolare concessione;

- Recupero delle acque meteoriche sottoposte a depurazione per la bagnatura durante le

lavorazioni;

- Cisterna riempita di acqua potabile a cura di autobotte.

Il sistema fognario è anch’esso totalmente privato, ed è costituito da due condotte fognarie separate.

La prima di esse raccoglie le acque nere (servizi igienici), che sono trattate da un depuratore

biologico presente nel sito e successivamente scaricate nel Cavo Fiumicello.

La seconda condotta raccoglie le acque meteoriche delle aree coperte e del piazzale asfaltato e

pavimentato; esse sono raccolte in una vasca di sedimentazione primaria, poi convogliate nel

disoleatore. Dopo i trattamenti, che interessano in particolar modo le acque di prima pioggia, le

acque sono preferibilmente destinate al riutilizzo (per il lavaggio del piazzale e degli automezzi, e per

tenere umidi i cumuli di materiale polveroso), e quindi raccolte in un sistema di vasche interrato che

è stato recentemente ampliato; le acque eccedenti confluiscono con uno scarico separato nel Cavo

Fiumicello.

Tutti gli scarichi sono sottoposti a monitoraggio qualitativo e al controllo periodico del

funzionamento dei depuratori e dei sistemi fognari annessi, comprese le paratoie di emergenza che

consentono di bloccare eventuali spandimenti indesiderati (es. perdite di oli dalle macchine

operatrici) e di convogliarle in vasche a tenuta. I collettori fognari hanno dimensioni tali da garantire

anche l’accumulo di acque meteoriche in caso di forti precipitazioni, compensando in questo modo la

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perdita della capacità di infiltrazione causata dalla impermeabilizzazione del sito, necessaria per

impedire eventuali percolazioni verso le acque sotterranee

L’allacciamento alla rete elettrica è avvenuto successivamente all’apertura del centro (fino al 2007 ha

operato un gruppo elettrogeno) e la potenza impegnata è attualmente di 70 kW.

Nel corso del 2009 è entrato in funzione un impianto fotovoltaico con capacità produttiva di 21,6

kWp.

E' inoltre presente un serbatoio GPL fuori terra che alimenta un impianto di riscaldamento (caldaia

murale). Per questo deposito è presente il Certificato di Prevenzione Incendi (pratica n. 40318)

rilasciato il 2 settembre 2009 (scadenza 25 agosto 2015).

Fanno parte del sito i seguenti impianti tecnologici:

Impianto di trattamento delle acque civili

Impianto di trattamento acque di prima pioggia

Lavaggio ruote e lavaggio autocarri

Impianto di addolcimento con deferrizzatore acque del pozzo

Impianto di produzione fotovoltaica

Impianto di bagnatura cumuli rifiuti inerti e materie prime secondarie

Sarà attivato in futuro:

Impianto di areazione e depurazione a carboni attivi biopile

7. Sede legale e logistica di via Fosdondo, 48 La sede di via Fosdondo n. 48, è ubicata nell’omonima località, sita circa 3 Km a Ovest del centro di

Correggio e oltre 7 Km a Nord del centro di gestione rifiuti. E’ costituita da una palazzina di tre piani

per gli uffici, da un magazzino - per ricovero mezzi e attrezzature - e da un piazzale per la

movimentazione degli autocarri.

La superficie totale ammonta a 3.000 mq, di cui 600 mq per gli uffici, 1.000 mq per il magazzino e

1.400 mq per il piazzale.

Il sito confina ad ovest con un’azienda meccanica e sugli altri lati con terreni e fondi di proprietà del

Sig. Auro Nizzoli ed in parte con la strada e ad ovest con una azienda meccanica. Vi è una rete idrica

per gli usi civili alimentata dall’acquedotto comunale e da un pozzo denunciato al servizio Provinciale

Difesa del Suolo dell’Emilia Romagna il 2 luglio 2001, che alimenta l’impianto di lavaggio dei mezzi.

Il sito ha tre condotte fognarie: le acque nere di tipo domestico sono inviate alla fognatura pubblica di

Via Fornacelle, che a sua volta confluisce nel depuratore di Reggio Emilia. La seconda condotta

raccoglie le acque meteoriche del tetto e del piazzale e le scarica nel fosso stradale di Via Fornacelle.

Infine esiste una condotta che raccoglie le acque del lavaggio dei mezzi, che viene anch’essa inviata

nella fognatura pubblica, previo trattamento in un disoleatore. Gli scarichi del sito sono stati

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autorizzati dal Comune di Correggio (RE) con prot. 19237 del 12 luglio 2005 e successivo rinnovo

del 30 giugno 2009.

Per l’illuminazione dei locali viene utilizzata energia elettrica, fornita da linee ENEL (potenza installata

50 KW).

Nel sito esistono i seguenti impianti e depositi:

Impianto termico

E' presente una centrale termica in locale appositamente attrezzato da 71 KW, oltre a una caldaia

murale da 26,5 KW nel blocco spogliatoi.

Impianto di depurazione acque di scarico (decantazione+disoleatore)

Impianto aria compressa

Un serbatoio fuori terra di gasolio da 9 mc

Viene utilizzato per lo stoccaggio del gasolio per i mezzi dell’azienda. E’ situato nel piazzale ed è

dotato di tutti i dispositivi previsti dalla normativa e prescritti dai Vigili del Fuoco. Il CPI è stato

rilasciato il 3 ottobre 2005 e ha scadenza nel 2011.

Deposito oli (inferiore a 1000 litri)

7. 1 Contesto territoriale della sede di via Fosdondo, 48 Il sito si trova nel Comune di Correggio (RE) ad un’altitudine di circa 32 m s.l.m. in area pianeggiante

anche se contraddistinta dalla presenza di dossi. Le aree circostanti sono in buona parte agricole, con

un buon drenaggio delle acque superficiali. L’area non è soggetta a fenomeni di esondabilità.

Il sottosuolo dell’area è caratterizzato dalla presenza di una falda ai livelli profondi, alimentata

direttamente per infiltrazione superficiale e per interscambio con i corsi d’acqua.

La sismicità dell’area non è da considerarsi un fattore di rischio rilevante come dimostrato dal fatto

che il Comune di Correggio in base alla nuova Ordinanza P.C.M. n° 3274 del marzo 2003 il Comune

di Correggio è stato classificato in zona 3.

A ovest del sito sono presenti insediamenti produttivi, oltre i quali si trova l’area residenziale di

Fosdondo. Altre case sparse sono localizzate lungo la viabilità.

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8. Il processo produttivo

1 Bonifica amianto

Le attività di rimozione dell’amianto compatto o friabile vengono

eseguite nei cantieri secondo il piano approvato dall’autorità

competente, che prevede le modalità di trattamento e imballaggio

da eseguirsi in cantiere. L’amianto rimosso viene posto su pallet e

protetto con imballaggi tipo big bag in materiale impermeabile e

antistrappo o, nel caso di lastre intere, viene trattato con sigillanti e

avvolto in teli di polietilene per impedire qualsiasi rilascio di fibre nell’ambiente. Viene poi inviato al

centro di stoccaggio della Nial Nizzoli S.r.l. e posizionato al coperto, per proteggerlo dagli agenti

atmosferici. I tempi di sosta sono quelli necessari al raggiungimento del quantitativo utile per

predisporre un pieno carico di un autocarro verso lo smaltimento finale in discarica autorizzata.

2 Bonifica dei siti contaminati

L’attività prevede una iniziale analisi del terreno, al fine di individuare

la tipologia e l’entità dell’inquinamento e lo smaltitore.

Il terreno rimosso dai siti contaminati viene inviato alla discarica o al

centro di trattamento come previsto dalla normativa vigente.

A fine attività sarà effettuata un’analisi del terreno del sito per

verificare se i parametri sono nei limiti previsti dalla legge. Nel caso di

esito positivo si procede alla chiusura del cantiere; in caso contrario

si procede ad ulteriore rimozione fino a quando si avranno esiti delle

analisi nei limiti previsti dalla legge (D.M. 471 del 25/10/99 e successive modifiche e dal D. lgs n°152

del 03/04/2006).

3 Demolizione dei fabbricati

In questa attività l’azienda opera le demolizioni di fabbricati sia con

mezzi meccanici che manualmente. I materiali prodotti sono costituiti

da calcinacci, scarti di ceramica, mattoni e mattonelle e altro materiale

da costruzione, pietrisco, rifiuti misti da costruzione e demolizione,

cemento e mattoni, ecc… Essi vengono recuperati mediante

macinatura nel cantiere fatta con mezzi mobili di frantumazione

autorizzati , oppure trasportati al centro di stoccaggio della Nial

Nizzoli S.r.l.

Le fasi meccaniche di macinazione delle macerie, effettuate direttamente

nei cantieri con macchine della Nial Nizzoli S.r.l., prevedono la

separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate al fine

di ottenere materiale di varia granulometria pronto ad essere utilizzata

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come materia prima per attività di riempimento, in conformità al D.M. 5/02/98 e s.m.i. Dopo la

macinazione, l’inerte viene sottoposto periodicamente a “test di cessione” e avviato all’utilizzo finale. I

rifiuti prodotti vengono inviati al centro di stoccaggio dell’azienda.

4 Restauro immobili e altre attività edili

In questa attività l’azienda effettua degli interventi di ristrutturazione degli immobili che possono

prevedere attività di scrostamento dei vecchi calcinacci, sostituzione di parti decadenti e

predisposizione delle condotte della luce, gas, acqua, sia con attività in proprio, che utilizzando degli

artigiani. In tutte le fasi di lavorazione i rifiuti prodotti sono raccolti in appositi container e consegnati

o al centro di stoccaggio della Nial Nizzoli S.r.l. o direttamente presso smaltitore autorizzato.

Altre attività edili che vengono svolte dalla ditta riguardano la realizzazione di nuove coperture, in

sostituzione di quelle in cemento-amianto precedentemente rimosse. Su tali coperture possono

venire installati impianti fotovoltaici (attività svolta facendo ricorso a subappaltatori specializzati).

5 Gestione dei rifiuti nel centro di gestione rifiuti di via Dinazzano

Le attività di gestione dei rifiuti prodotti da terzi sono diversificate in base alla natura del rifiuto e alla

possibilità o meno di recuperarlo in tutto o in parte.

In ogni caso le richieste di conferimento rifiuti vengono accettate solo se viene chiarita la provenienza

del rifiuto e la sua tipologia. Non solo quindi il CER ma anche il processo produttivo (es. demolizione

edile, fonderia ecc.). In particolare per terreni, terre di fonderia, ceneri da biomassa viene richiesto il

processo di “Omologa”.

Se il produttore non è conosciuto e quindi non si fa riferimento ad una tipologia e ad una prassi

consolidata, vengono richieste informazioni dettagliate sulla composizione e sulla pericolosità dei

rifiuti; tali informazioni comprendono nei casi più semplici (es. macerie da demolizione):

Stato fisico;

Umidità e pezzatura;

Classificazione CER;

Presenza di eventuali impurezze e loro stima;

Omogeneità e frazioni merceologiche prevalenti;

Nel caso di rifiuti pericolosi o comunque di tipologie meno “banali”, viene richiesto un certificato di

analisi.

Viene compilata una apposita SCHEDA DI PRENOTAZIONE da parte del produttore.

La possibilità di sottoporre i rifiuti a determinati trattamenti (meccanici o meccanico-biologici) è

valutata se ne ricadono le condizioni in base alle autorizzazioni in possesso e alle caratteristiche dei

vari processi; in particolari vengono applicati i trattamenti disponibili alle seguenti categorie:

Frantumazione meccanica:

Materiali inerti da cantiere e simili

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Cernita manuale:

Rifiuti non pericolosi contenenti frazioni non omogenee la cui selezione comporti un aumento

di valore o comunque un più facile avvio al recupero

Vagliatura:

Sabbie e terre di fonderia, rifiuti inerti o altri non pericolosi contenenti impurezze facilmente vagliabili e non contaminanti (es. frammenti di legno, plastica, ferro o materiali di

granulometria non omogenea che è preferibile separare per il riutilizzo)

Nel caso di situazioni che esulino dalla normalità (es. rifiuti non pienamente caratterizzati e per i quali

non sono disponibili analisi adeguate) viene condotta un’azione attiva di campionamento ed analisi.

Nell’ambito del Sistema di Gestione Ambientale viene tenuta sotto controllo la capacità di

ricevimento rifiuti, confrontata con i limiti imposti dalle autorizzazioni.

Quando il quantitativo massimo stoccabile nell’impianto si avvicina ai limiti autorizzati la verifica

diventa quotidiana. Questo avviene al raggiungimento del 80 % della capacità massima di stoccaggio

istantaneo. In tal caso la pre-accettazione può essere bloccata per quantità elevate, e viene avvisato il

conferente.

PROCEDURA DI ACCETTAZIONE ALL’INGRESSO

Se la capacità massima di stoccaggio viene raggiunta o comunque la differenza si riduce a meno di 10 tonnellate

rispetto ai limiti imposti dall’autorizzazione, vengono prese misure al fine di mantenere la conformità ad

esempio viene bloccata l’ulteriore accettazione di rifiuti all’ingresso, oppure si aumentano i conferimenti dei

rifiuti in stoccaggio.

I rifiuti che si presentano all’ingresso dell’impianto possono essere accettati qualora ricadano le seguenti

condizioni:

Preavviso sull’arrivo dei rifiuti (mediante la SCHEDA DI PRENOTAZIONE e

CARATTERIZZAZIONE) salvo i rifiuti da demolizione provenienti da cantieri gestiti da Nial Nizzoli;

Presenza di documentazione di accompagnamento (formulario) e coerenza quantitativa e qualitativa

con quanto dichiarato (a seguito di controllo visivo e pesatura del mezzo in ingresso);

Tipologia del rifiuto coerente con quelle autorizzate e accettate normalmente nell’impianto; in caso di

dubbi il responsabile dell’impianto deve confermare l’esito della procedura di pre-accettazione che

garantisca positivamente;

Al controllo visivo il rifiuto deve comunque presentarsi sufficientemente omogeneo e non difforme da

quanto previsto per quanto riguarda il contenuto in acqua, la pezzatura e la presenza di impurezze;

Deve infine essere individuabile già al momento dell’ingresso la destinazione del rifiuto (trattamento

meccanico, cernita, stoccaggio per successivo smaltimento ...)

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Oltre alla registrazione dei formulari, accompagnati dove necessario da analisi e test di cessione, può essere

necessario raccogliere altra documentazione, come riferimenti a piani di bonifica (per terreni contaminati) e

piani di rimozione amianto.

Qualora l’esame documentale e visivo non venga superato, previa eventuale verifica del responsabile tecnico

dell’impianto, il rifiuto non viene accettato. La mancata accettazione viene annotata sulla scheda di

prenotazione nell’apposito spazio. Il rifiuto non accettato può essere semplicemente respinto, oppure può

essere stoccato temporaneamente in area appositamente identificata per essere sottoposto a successive analisi

previa campionamenti.

Il controllo visivo del materiale in entrata deve essere appropriato alla specifica situazione e all’origine del

rifiuto. Il controllo può prevedere l’esame anche dopo che il rifiuto è stato ribaltato.

I rifiuti sono raccolti e trasportati con autocarri e in cassoni scarrabili. I mezzi in ingresso al centro

accedono alla pesa dove avviene il controllo di tutti i dati (tipologia di rifiuto, provenienza,

trasportatore, ecc..), per verificare la conformità dei documenti e della tipologia dei rifiuti consegnati.

In caso di esisto positivo i rifiuti vengono scaricati dagli automezzi tramite gli organi di presa presenti

sui veicoli o altre attrezzature idonee, in caso contrario sono adottati i necessari provvedimenti, ad

esempio la resa del carico al mittente o la variazione della gestione del rifiuto. I mezzi in uscita dopo

lo scarico vengono ripesati, per calcolare il peso netto e per regolarizzare il formulario di

accettazione.

Il carico dei cassoni sugli automezzi per il trasporto dei rifiuti allo smaltimento o al recupero avviene

seguendo le stesse modalità dello scarico.

Per registrare e gestire la movimentazione dei rifiuti viene utilizzato il software gestionale

“WinWaste”.

Oltre alla gestione di tutti i dati relativi alla produzione, stoccaggio, smaltimento e trasporto dei

rifiuti, il programma permette la preparazione automatica e la stampa del Modello Unico di

Dichiarazione ambientale (MUD) secondo la normativa vigente. Il software è costantemente

aggiornato e sono attualmente in corso modifiche per migliorare ulteriormente la gestione.

Per le elaborazioni statistiche, i dati del registro possono essere esportati su fogli elettronici, sulla cui

base è possibile operare mediante un sistema di filtri e ricavare i dati desiderati; in particolare i dati

sui quantitativi di rifiuti inseriti nella presente dichiarazione ambientale sono tutti ricavati da queste

esportazioni.

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9. Aspetti ambientali delle attività L’Analisi Ambientale Iniziale, in conformità a quanto richiesto dal Regolamento EMAS, è stata

effettuata prendendo in esame tutti gli aspetti ambientali diretti (cioè riguardanti gli aspetti che

l’organizzazione ha sotto il suo controllo diretto) ed indiretti (cioè riguardanti gli aspetti che

l’organizzazione non ha sotto il proprio controllo diretto, ma sui quali può esercitare un’azione o

un’influenza mediante interventi che possono modificare il comportamento dei soggetti responsabili

degli impatti ambientali veri e propri), che possono essere presenti nel sito della sede di Fosdondo

48, nel centro di gestione rifiuti di Via Dinazzano e nei cantieri.

Si è quindi proceduto all’attribuzione di una classe di significatività “alta”, “media”, “bassa” e “lieve”,

sulla base di due fattori opportunamente combinati:

probabilità che si verifichi, o che si torni a verificare, tale impatto ambientale;

intensità dell’impatto, definita dalla sua reversibilità e dalla tossicità più o meno grave per

l’ambiente e per l’uomo.

Nell’identificazione degli aspetti ambientali, la Direzione dell’azienda tiene inoltre conto delle

condizioni operative, che possono essere normali, anomale o di emergenza.

P = Probabilità dell’impatto

Valore Criteri

1 Il verificarsi dell’impatto ipotizzato susciterebbe incredulità nell’azienda, poiché non sono note situazioni d’eventi simili verificatisi in precedenza

La situazione rilevata genererebbe impatto solo in concomitanza di più eventi a loro volta improbabili

2 Il verificarsi dell’impatto ipotizzato susciterebbe sorpresa in azienda, poiché sono note segnalazioni di rarissimi (da 1 a 2) eventi simili verificatisi negli ultimi 5 anni

La situazione rilevata genererebbe impatto o violazione di legge solo in situazioni d’emergenza o legate a sfortunate coincidenze

3

Nell’arco degli ultimi 5 anni si sono verificati da 3 a 5 eventi della stessa natura che hanno avuto un impatto sull’ambiente, e quindi esiste la possibilità che si ripetano

La situazione rilevata genererebbe impatto e violazione di legge in condizioni normali o anomale di svolgimento dell’attività, anche se non direttamente e in modo automatico

4 Nel corso degli ultimi 5 anni si sono verificati 6 o più eventi della stessa natura e di questi almeno 2 si sono verificati nell’ultimo anno, quindi esiste alta probabilità che si ripetano in futuro

Esiste una correlazione diretta fra la situazione rilevata e il verificarsi dell’impatto, sia in condizioni di normale svolgimento dell’attività che in condizioni anomale e di emergenza

I = Intensità dell’impatto

Valore Criterio

1 L’alterazione ambientale conseguente all’impatto non provoca alcuna forma di tossicità o danni per l’ambiente

2 L’alterazione ambientale conseguente all’impatto provoca bassa tossicità o/e danni che sono assorbiti dall’ambiente in una settimana

3 L’alterazione ambientale conseguente all’impatto provoca media tossicità o/e danni che sono assorbiti dall’ambiente in un mese

4 Le alterazioni ambientali conseguenti all’impatto possono provocare tossicità letale o/e danni irreversibili o che sono assorbiti dall’ambiente in un periodo che va oltre il mese

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Tabella 4: Criteri di valutazione della significatività degli impatti

Nell’attribuzione del valore del livello di probabilità, occorre che corrispondano alla realtà entrambi i

criteri previsti per ogni livello; in caso contrario viene considerato il livello superiore. La classe di

criticità dell’impatto viene calcolata come risultato di probabilità x intensità, mediante una scala che

va da 1 a 16, definita in base alla tabella sottostante.

Valori Tipo di criticità

1 e 2 Lieve

3 e 4 Bassa

6 e 8 Media

9,12,16 Alta

Tabella 5: Tipo di criticità degli impatti ambientali

In presenza della classe di criticità media o alta, l’impatto viene considerato significativo e vengono

definite azioni di adeguamento o di miglioramento delle prestazioni ambientali nel breve o medio

termine. Nel caso di classe di significatività bassa e lieve l’impatto non è considerato significativo e

verranno definite azioni correttive o migliorative da programmare solo per migliorare situazioni di

partenza già soddisfacenti in sé.

9.1 Aspetti ambientali della sede di via Fosdondo, 48

SETTORE

ASPETTO AMBIENTALE DELLE ATTIVITA’

IMPATTO P I S Sign. Cond,

Uffici

Utilizzo di carta e toner esauriti e tubi al neon per

l’illuminazione (D)

Inquinamento per

rifiuti

2 2 4 Bassa N

Utilizzo di acqua per usi civili (D) Consumo di risorse 2 2 4 Bassa N

Utilizzo di gas metano ed energia elettrica per il

condizionamento dei locali (D) Consumo di risorse

2 3 6 Media N/E/A

Accettazione

dei materiali Produzione di rifiuti da imballaggio (D) Inquinamento di rifiuti

2 1 2 Lieve N

Impianti e

strutture in

dotazione al

sito.

Attività di

manutenzione

Utilizzo di energia elettrica per l’illuminazione

e per le attività di manutenzione dei mezzi e di

acqua per il lavaggio dei mezzi (D)

Consumo di risorse

2 2 4 Bassa N

Acquisto di prodotti eco-compatibili (D) Consumo di risorse 2 2 4 Bassa N

Rumore ai confini del sito (D) Inquinamento acustico 2 2 4 Bassa N

Emissioni in atmosfera dell’impianto di

riscaldamento (D) Inquinamento dell’aria

2 2 4 Bassa N

Scarichi civili in pubblica fognatura (D) Inquinamento

dell’acqua

2 2 4 Bassa N

Scarichi nel fosso stradale delle acque piovane

(D)

Inquinamento

dell’acqua

2 2 4 Bassa N

Eventuali sversamenti di sostanze chimiche: olio

per la lubrificazione e gasolio per i mezzi. (D)

Inquinamento del

terreno

2 2 4 Bassa N/E

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SETTORE

ASPETTO AMBIENTALE DELLE ATTIVITA’

IMPATTO P I S Sign. Cond,

Sostanze dannose per lo strato di ozono (D) Danni per l’ozono 2 2 4 Bassa N

Emergenza per incendio (D) Pericolo di incendio 2 3 6 Media E

Produzione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi:

Oli esausti, filtri esauriti, l’acqua di condensa e i

fanghi (D)

Inquinamento da

rifiuto

2 2 4 Bassa N

Comportamento dei fornitori nelle manutenzioni

degli impianti e dei mezzi (I)

Inquinamento da

rifiuto

2 3 6 Media N/E/A

Movimentazio

ne dei mezzi e

consegne

Circolazione dei mezzi (D)

Traffico indotto 2 2 4 Bassa N

(D): aspetto diretto (I): aspetto indiretto P: Probabilità I: Intensità S.: Significatività

Cond.: Condizioni A.: Anomale N.: Normali E.: Emergenza

Tabella 6: Aspetti ambientali della sede

Nei paragrafi seguenti si riporta un compendio dei dati quantitativi relativi agli impatti ambientali.

Consumi di risorse

I quantitativi di energia elettrica consumati dall’azienda sono i seguenti:

Anno kWh

2005 64.681

2006 63.741

2007 62.664

2008 72.021

2009 (primi 6 mesi) 36.035

Tabella 7: Consumi di energia elettrica presso la sede – fonte: fatture di acquisto

Da quando è stata inaugurata la nuova palazzina uffici i consumi sono abbastanza stazionari salvo un

aumento verificatosi nel 2008, da mettere forse in relazione con l’aumento del personale presente

(compresi collaboratori esterni). Nel corso del 2008 si è registrato un picco nel mese di novembre

(7886 kWh) che ha superato i mesi estivi. Nel 2009 il valore massimo si è finora registrato a giugno

(7645 kWh).

A seguito di questo aumento è stato deciso di introdurre uno specifico indicatore ambientale che

viene descritto e analizzato nel Cap. 9.4.

I quantitativi di metano consumati dall’azienda sono i seguenti:

Anno mc

2005 9.983

2006 9.818

2007 9.035

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2008 7.922

2009 (primi 5 mesi) 3.474

Tabella 8: Consumi di gas presso la sede – fonte: fatture di acquisto

Per questo dato sono più evidenti le variazioni legate all’andamento climatico. Anche in questo caso è

stato inserito uno specifico indicatore.

I quantitativi di acqua consumati dall’azienda sono ricavati dal valore indicato nelle fatture di Enia, la

quale effettua letture annuali del contatore, sia pure a cavallo fra due anni; vista la limitata rilevanza

ambientale dei consumi non si ritiene opportuno effettuare letture interne.

Anno Mc

2006 162

2007 184

2008 176

2009 140

Tabella 9: Consumi di acqua potabile presso la sede – fonte: dato stimato da ENIA sulla base di letture effettuate

periodicamente

E’ inoltre presente un pozzo aziendale per il lavaggio dei mezzi e per le irrigazioni, il consumo è

superiore a quello da acquedotto, ed è determinato da letture annuali:

Anno Letture (mc) Data

lettura

Differenza

(mc)

Consumi

(mc/anno)

2006 874 31-XII

2007 1270 31-XII 396 396

2008 1624 31-XI 354 354

2009 2102 16-IX 478 675

Tabella 10: Prelievi di acqua da pozzo presso la sede (letture e consumi)

L’aumento significativo verificatosi fra le ultime due letture è legato alla aumentata necessità di lavare

gli autocarri interessati da trasporti di materiale imbrattante.

Gestione rifiuti

L’azienda ritiene che il miglior modo di gestire i rifiuti sia di limitarne la produzione al minimo. Fermo

restando questo proposito generale, alcune attività dell’azienda generano rifiuti che possono essere

“pericolosi” o “non pericolosi”.

Di seguito sono esposti i quantitativi dei rifiuti prodotti, estratti dalla dichiarazione annuale MUD. I

rifiuti pericolosi sono indicati con la lettera “P”, gli altri con “NP”.

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I rifiuti pericolosi erano costituiti in particolare da oli e filtri derivanti dalla manutenzione mezzi;

attualmente tali rifiuti sono registrati come prodotti dalle ditte di manutenzione.

Fra i rifiuti non pericolosi prevalgono quelli assimilabili agli urbani (carta e toner derivanti dalle attività

d’ufficio e simili). Inoltre l’officina di manutenzione può produrre piccole quantità di rottami metallici.

Sono inoltre presenti i fanghi di depurazione delle fosse settiche, sia quelli di origine biologica

(scarichi di tipo domestico) sia quelli derivanti dal disoleatore e dalla vasca di sedimentazione per lo

scarico di tipo produttivo.

Impatto acustico

Nel 2005 sono stati effettuati da un Tecnico Competente in Acustica Ambientale alcuni monitoraggi

acustici che hanno dimostrato l’assenza di emissioni/immissioni sonore superiori ai limiti di legge.

Vista la situazione questo tipo di monitoraggio non viene ripetuto periodicamente, ma è previsto solo

nel caso di modifiche della situazione del sito o dei ricettori circostanti.

Il traffico indotto è costituito da circa 20 auto dei dipendenti e da 15 autocarri in arrivo alla sera e in

partenza al mattino. Si ritiene che l’impatto non sia significativo per il numero limitato dei mezzi in

circolazione e perché non esistono recettori sensibili nelle vicinanze.

Qualità dell’aria

L'azienda effettua annualmente la manutenzione ed i controlli sull'impianto di riscaldamento (analisi

fumi ed efficienza di combustione).

Le prestazioni sono monitorate annualmente dal manutentore come segue:

Parametri Unità di

misura

2005 2006 2007 2008

CO nei fumi secchi ppm 0 0 0 3

CO nei fumi secchi senz'aria ppm 0 0 0 1

Rendimento di combustione % (+-2) 91,5 91,8 93 92,9

Tabella 11: prove fumi e rendimento centrale termica

Le verifiche più recenti sono state effettuate il 2 ottobre 2008 e anche nel 2009 dovrebbero essere

effettuate nello stesso periodo.

Vengono inoltre effettuate verifiche periodiche sull’impianto di condizionamento, che è stato dotato

del libretto di manutenzione al fine di verificare nel corso del tempo eventuali perdite di gas

criogenici climalteranti (gas ecologico R410 A).

Le verifiche annuali vengono effettuate alla fine della stagione di funzionamento degli impianti.

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Scarichi idrici

Gli scarichi, provenienti dall’area lavaggio mezzi, confluiscono nella pubblica fognatura, previo

trattamento di disoleazione. Nel 2005, essendo l’impianto di recente installazione e autorizzazione

non si disponeva di dati esaustivi circa la qualità dello scarico mentre a partire dal 2006 si è

provveduto ad effettuare un controllo più approfondito sui principali parametri.

Parametri Unità

di

misura

Limiti di

legge

Anno

2005

Anno

2006

Anno

2007

Anno

2008

Anno

2009

pH 55,,55--99,,55 7,50 8,2 7,5

Materiali totali in sospensione mg/l ≤≤220000 100 42 35 56

BOD5 mg/l ≤≤225500 41 97 52 8

COD mg/l ≤≤550000 50 300 463 144 71

NH4+ mg/l ≤≤3300 15 0,01 2,2 <0,5 0,11

Fosforo totale mg/l ≤≤1100 4,10 1,58 1,25 0,41

Grassi ed oli mg/l ≤≤4400 18

Tensioattivi mg/l ≤≤44 0,5 1,2

Tensioattivi anionici (M.B.A.S.) mg/l 0,25

Tensioattivi non ionici mg/l 0,95

Rame (Cu) mg/l ≤≤00,,44 0,03 0,024 0,017 0,013

Piombo (Pb) mg/l ≤≤00,,33 < 0,001 0,01

Cadmio (Cd) mg/l ≤≤00,,0022 < 0,001

Mercurio (Hg) g/l ≤≤55 0,50

Nichel (Ni) mg/l ≤≤44 0,008 0,009

Zinco (Zn) mg/l ≤≤11 0,38 0,24 0,333

Oli Minerali mg/l ≤≤1100 2,50

Cromo mg/l ≤≤44 0,007

Cloruri mg/l ≤≤11220000 10

Tabella 12: Analisi delle acque pozzetto disoleatore di Via Fosdondo, 48 – fonte: analisi di laboratorio

Le analisi effettuate sono sempre risultate pienamente conformi ai limiti di legge.

L'impianto idrico prevede anche la presenza di un addolcitore, il quale, effettuando periodicamente il

lavaggio delle resine, causa lo scarico di sostanze saline in precedenza trattenute dalle resine stesse.

Tale scarico non modifica sostanzialmente la qualità dello scarico delle acque domestiche.

Prodotti chimici

Al fine di tutelarsi quanto più possibile dalle conseguenze di un eventuale sversamento accidentale di

sostanze e preparati chimici (oli, gasolio ecc.), i contenitori sono dotati di vasche di contenimento e i punti di stoccaggio sono ubicati in aree protette ed impermeabili all’interno dei siti.

La manipolazione dei prodotti chimici avviene nel pieno rispetto delle prescrizioni impartite dalle

schede tecniche di sicurezza, la cui esistenza e aggiornamento sono controllate dal Responsabile del

Sistema di Gestione Ambientale.

I quantitativi utilizzati negli anni sono i seguenti:

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Sostanze chimiche 2004 2005 2006 2007 2008

2009

I semestre

Bombole di ossigeno m3

218 202 321 517 268 143

Bombole di acetilene kg 26 55 39 72 74 9

Olio motore l 1891 1041 0 2000 0 1020

Olio idraulico kg 1000 1700 2000 1050 2205 0

Vernici incapsulanti l/kg 2970 2343 3000 4178 5855 820

Tabella 13: Consumi di sostanze chimiche – fonte: fatture di acquisto con arrotondamento all’unità. Per le vernici

viene considerata l’equivalenza 1l = 1 kg

Gli oli mostrano un andamento oscillante legato alla possibilità di stoccare in magazzino il

quantitativo necessario per diversi mesi, con la conseguenza che gli acquisti possono essere molto

diversi da un anno all’altro. L’incremento nei consumi di vernici incapsulanti è connessa all’aumento

dell’attività di rimozione dell’amianto.

L’azienda non ricade negli adempimenti previsti dal D. L.gs 238/2005 (Direttiva Seveso 3) e successive

integrazioni; infatti non sono presenti sostanze pericolose in quantitativi superiori alle soglie previste

dalla norma, né sono effettuate le produzioni previste per questi adempimenti.

Comportamento dei fornitori I fornitori che sono coinvolti nelle attività di manutenzione degli impianti o dei mezzi dell’azienda

devono essere in sintonia con le linee guida della politica ambientale, in merito alle prestazioni

ambientali delle attività.

I rapporti con tali aziende sono regolati da apposite procedure del Sistema di Gestione Ambientale e

della Sicurezza. In esse sono definiti i sistemi annuali di qualificazione e di sorveglianza dei fornitori,

finalizzati a verificare le modalità di fornitura, il rispetto delle procedure del Sistema di Gestione

Ambientale e della Politica Ambientale. Particolare attenzione è stata rivolta ai trasportatori e

smaltitori di rifiuti, affinché garantiscano il rispetto della legislazione vigente.

9.2 Aspetti ambientali delle attività di cantiere Nelle attività di bonifica ambientale, ristrutturazione di immobili, demolizione di fabbricati, svolte nei

cantieri vengono intraprese delle azioni che, se non tenute adeguatamente sotto controllo, possono

portare da un lato ad uno scarso rendimento delle attività e dall’altro ad impatti ambientali anche

significativi.

Non essendo possibile definire in questa sede un’analisi ambientale di validità assoluta, in quanto ogni

cantiere risulta essere specifico per tipo di attività, condizioni operative, materiali utilizzati, ecc., si

procederà ad un’analisi riassuntiva di ciò che si può presentare sui siti, tenendo conto delle normali

condizioni operative, di quelle anomale prevedibili e delle possibili situazioni di emergenza e/o

incidenti.

In particolare, generalizzando le condizioni in cui ci si può trovare ad operare e considerando solo gli

aspetti più significativi, le attività di cantiere possono avere i seguenti impatti ambientali.

Settori Aspetto ambientale delle attività Impatto P I S Signific. Cond.

Trasporto

con mezzi

aziendali

Utilizzo del carburante (gasolio) per i

mezzi aziendali (D)

Consumo di

risorse

2 2 4 Bassa N

Emissioni in atmosfera dei fumi dei

mezzi di trasporto (D)

Inquinamento

atmosferico

2 2 4 Bassa N

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Settori Aspetto ambientale delle attività Impatto P I S Signific. Cond.

Preparazio

ne dei

cantieri

Produzione di rifiuti quali sfridi di

materiali vari(D)

Inquinamento da

rifiuti

2 2 4 Bassa N

Utilizzo di materiali per le recinzioni e

la cartellonistica (D)

Consumo di

risorse

2 2 4 Bassa N

Arrivo dei

materiali

Traffico indotto dei mezzi di cantiere

(I)

Inquinamento da

traffico

2 2 4 Bassa N

Produzione di rifiuti per gli imballaggi

dei materiali (D)

Inquinamento da

rifiuti

2 2 4 Bassa N

Attività di

rimozione

amianto,

bonifiche

terreni,

demolizio

ni ,

Macinazio

ne delle

macerie ed

attività di

edilizia in

generale

Acquisto di prodotti e materiali (D) Consumo di

risorse 2 2 4 Bassa N

Utilizzo di risorse: sabbia, calcestruzzo

ghiaia, legname ecc. (D)

Consumo di

risorse naturali

2 2 4 Bassa N

Produzione di rumori ai confini del sito

(D)

Inquinamento

acustico

2 3 6 Media N/A/E

Produzione di rifiuti (sfridi vari,

legname, inerti, ecc.) (D)

Inquinamento da

rifiuti

2 2 4 Bassa N

Utilizzo di sostanze chimiche, quali

incapsulante per il trattamento delle

lastre di amianto, vernici e pitture per le

attività di cantiere (D)

Inquinamento da

sostanze

pericolose

2 2 4 Bassa N

Emissioni delle polveri nella

macinazione delle macerie ( D)

Inquinamento

atmosferico

2 3 6 Media N/A/E

Comportamento dei fornitori ( I) Inquinamento da

rifiuto

2 3 6 Media N/A/E

Chiusura

cantiere

Produzione di rifiuti (D) Inquinamento da

rifiuti

2 2 4 Bassa N

(D): aspetto diretto (I): aspetto indiretto P: Probabilità I: Intensità S.: Significatività

Cond.: Condizioni A.: Anomale N.: Normali E.: Emergenza Signif: Significatività

Tabella 14: Aspetti ambientali delle attività di cantiere

Consumo di carburante

Il carburante è utilizzato per alimentare le macchine operatrici e i mezzi di trasporto. I consumi negli

ultimi anni sono stati i seguenti:

Anno l gasolio

2004 581.623

2005 544.716

2006 550.891

2007 484.500

2008 419.500

2009 (primi 6 mesi) 226.500

Tabella 15: Consumo di gasolio – fonte: fatture di acquisto

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Nel corso degli anni si è verificato che l’andamento dei consumi è abbastanza stabile; le variazioni

sono correlate all’incremento o diminuzione delle attività.

Un indicatore significativo che può essere preso in considerazione consiste nel consumo di gasolio

per massa di rifiuto trasportato, anche se solo una parte del gasolio per autotrazione viene impiegato

nell’attività di trasporto rifiuti e si tratta pertanto di un dato “grezzo”.

Indicatore Unità di

misura

2004 2005 2006 2007 2008

2009

I semestre

Litri di gasolio impiegati per tonnellata

di rifiuto trasportato L /t 9,2 7,7 9,5 7,7 8,8 8,2

Tabella 16: Rapporto fra consumi di gasolio e trasporto di rifiuti

Per l’anno 2009 il valore di rifiuti trasportati è stato rapportato al primo semestre essendo già

disponibili i dati per 7 mesi.

Consumo di materiali e prodotti

La Tabella 17 riporta i quantitativi di materie prime utilizzate negli ultimi anni.

Tipologia U.M. 2004 2005 2006 2007 2008 2009 I sem

Calcestruzzo mc 1496 912 1209 864 1064 183

Cemento kg 4825 61719 30920 14130 93350 27700

Calce kg 0 14650 5100 2125 1600 0

Sabbia, ghiaia e altri inerti t 60800 43056 25658 18224 13546 6362

Ferro kg 21125 14764 8481 6221 15636 1160

Legname

mc 37 43 40 29 55 31

mq 940 316 106 - 262 0

ml 904 815 406 2080 1020 288

Imballaggi (big-bag) Unità Non contabilizzato 1000 2000 0

Tabella 17: Materiali utilizzati nelle attività di cantiere – fonte: fatture di acquisto arrotondate all’unità

I quantitativi di ogni materiale evidenziano andamenti alterni, dovuti alla diversa tipologia dei lavori

effettuati ogni anno.

La forte riduzione negli acquisti di inerti può essere sicuramente collegata alla tendenza ad utilizzare

sempre di più materiali derivanti dal recupero di macerie (e quindi prodotti in proprio) al posto di

materie prime vergini.

Infatti contestualmente gli acquisti di leganti, ferro e legname manifestano solo in parte una tendenza

al calo

Qualità dell’aria

Sui mezzi di proprietà dell’azienda (automobili e autocarri) vengono eseguiti i controlli annuali e le

manutenzioni periodiche finalizzate a tenere sotto controllo le emissioni di inquinanti nell’aria e

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Rifiuti prodotti

La maggior parte dei rifiuti prodotti nei cantieri viene avviata ad attività di trattamento e recupero,

oppure a smaltimento se si tratta di tipologie non idonee ad altri sistemi. In molti casi i rifiuti vengono

portati al centro di gestione aziendale, ma ciò dipende naturalmente dalla localizzazione dei cantieri.

L’andamento dei rifiuti prodotti è il seguente:

RIFIUTI PRODOTTI DA CANTIERI (tonnellate)

2006 2007 2008 2009

(al 31/7)

PERICOLOSI 0 1523 2027 676

NON PERICOLOSI 8,6 2038 16666 7760

TOTALE 8,6 3561 17694 8436

Tabella 18: Andamento rifiuti da cantieri, arrotondati all’unità – fonti: Registri rifiuti elaborati con sistema informatico

Nella maggior parte dei casi questi rifiuti vengono già selezionati in cantiere, separati per tipologia e

conferiti presso il centro di stoccaggio. Per gli imballaggi misti viene attuata l’attività di selezione e

cernita per poterli avviare al recupero (legno, cartone ed eventualmente plastica), spingendo

ulteriormente il livello di separazione dei rifiuti. In alcuni casi i rifiuti possono essere destinati anche ad altri centri.

L’andamento risente delle modalità di gestione dei cantieri oltre che della loro tipologia e numero.

Impatto acustico

All’apertura del cantiere, se presente un recettore sensibile, l’azienda chiederà alle autorità

competenti l’autorizzazione in deroga per attività temporanee in base alla L. 447/95 e alla delibera

della Giunta regionale dell’Emilia Romagna n° 45 del 21 gennaio 2002.

In base ai livelli di pressione sonora misurati durante il funzionamento delle principali macchine

operatrici è possibile conoscere preventivamente se per qualche cantiere esiste il rischio di

superamento dei limiti di zona o differenziali ed è pertanto necessario presentare richieste di

autorizzazioni in deroga.

Sostanze chimiche La manipolazione dei prodotti chimici, quali incapsulanti per l’amianto, vernici ed altri prodotti

chimici, avviene nel pieno rispetto delle prescrizioni impartite dalle schede tecniche di sicurezza, la cui

esistenza e aggiornamento sono controllate dal Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale.

Comportamenti dei fornitori

Le aziende artigiane che a volte intervengono nei cantieri in qualità di fornitori devono essere in

sintonia con le linee guida della politica ambientale dell’azienda, in merito alle prestazioni ambientali

delle attività.

I rapporti con tali aziende sono regolati da apposite procedure del Sistema di Gestione Ambientale.

In esse sono definiti i sistemi annuali di qualificazione e di sorveglianza dei fornitori, finalizzati a

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verificare le modalità di fornitura, il rispetto delle procedure del Sistema di Gestione Ambientale e

della Politica Ambientale, nonché l’aggiornamento delle autorizzazioni prescritte dalla legislazione

vigente. Particolare attenzione è stata rivolta ai trasportatori e smaltitori di rifiuti, affinché

garantiscano il rispetto della legislazione vigente.

Nial Nizzoli organizza periodicamente incontri con i principali fornitori al fine di sensibilizzarli sulla

gestione degli aspetti ambientali nei cantieri oltre che sul rispetto delle norme in materia di sicurezza.

9.3 Aspetti ambientali di Via Dinazzano, 2 Gli aspetti ambientali del centro di stoccaggio rifiuti sono stati esaminati già in fase di progettazione e

di presentazione delle prime pratiche per l’apertura, successivamente sono stati aggiornati anche

tenendo conto delle modifiche intercorse (ampliamenti e nuove attività).

La valutazione è stata aggiornata a seguito delle modifiche avviate nel 2009 (ampliamento

dell’impianto).

SETTORE ASPETTO AMBIENTALE DELLE ATTIVITA’ IMPATTO

P I S Sign. Cond,

Ufficio

Produzione di carta. toner esauriti e tubi al neon

per l’illuminazione (D)

Inquinamento da

rifiuti

2 1 2 Lieve N

Utilizzo di risorse naturali, energia elettrica, GPL

(I) Consumo di risorse

2 2 4 Bassa N

Accettazione,

stoccaggio e

trasporto dei

rifiuti e

macinazione

delle macerie

Traffico indotto dei mezzi in circolazione (I) Inquinamento per

traffico indotto

2 2 4 Bassa N

Utilizzo di risorse naturali quali acqua per usi

civili ed industriale (D) Consumo di risorse

2 2 4 Bassa N

Produzione di rumore ai confini del sito (D) Inquinamento acustico 2 2 4 Bassa N

Presenza di rifiuti con tracce di radiazioni

ionizzanti (D)

Inquinamento da

radiazioni ionizzanti

1 2 2 Lieve N

Emissioni delle polveri della macinazione (D) Inquinamento

atmosferico

2 3 6 Media N

Produzione di rifiuti della macinazione (D)

Inquinamento da

rifiuti

2 2 4 Bassa N

Attività di

trattamento

biologico-

meccanico

(biopila) - R3

Utilizzo di energia elettrica, acqua, ammendanti Consumo di risorse 2 2 4 Bassa N

Produzione di acque inquinate da trattare (D) Inquinamento acque

superficiali

1 3 3 Bassa A/E

Produzione di rumori (D) Inquinamento

acustico

1 1 1 Lieve N

Emissioni in atmosfera di sostanze organiche (D) Inquinamento

atmosferico

2 2 4 Bassa N

Produzione di rifiuti: terreni che dopo il

trattamento devono essere smaltiti in discarica

(D)

Inquinamento del

suolo

2 1 2 Lieve N/A

Impianti

tecnologici di

supporto

Utilizzo di acqua ed energia elettrica per le

attività di gestione rifiuti (D) Consumo di risorse

2 1 2 Lieve N

Scarichi civili e delle acque di prima pioggia (D) Inquinamento acque

superficiali

2 2 4 Bassa N

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SETTORE ASPETTO AMBIENTALE DELLE ATTIVITA’ IMPATTO

P I S Sign. Cond,

Percolazioni e altre emissioni di inquinanti sul

suolo (D)

Inquinamento acque

sotterranee

1 3 3 Bassa N/A

Sversamenti di sostanze pericolose quali olio o

gasolio (D)

Inquinamento del

terreno

2 1 2 Lieve N/E

Produzione di rifiuti: fanghi del disoleatore e

depuratore, oli esausti e filtri della manutenzione

(D)

Inquinamento per

rifiuti

2 2 4 Bassa N

Aspetto visivo della struttura del centro (D) Impatto visivo 2 2 4 Bassa N

Tabella 19: Aspetti ambientali del centro di stoccaggio

Consumi di risorse

Nel corso del 2007 il consumo di energia elettrica è stato pari a 12.704 kWh, va rilevato che

l’allacciamento è stato realizzato nel corso dell’anno (luglio). Nel 2008 si è avuto un consumo di oltre

32.000 kWh. Il consumo comprende due utenze diverse, in questa sede non viene considerata

l’utenza relativa all’illuminazione del parcheggio pubblico esterno (5430 kWh nel 2008) che non

rientra fra le attività di diretta competenza del centro.

Anno kWh

2007 (da luglio) 12.704

2008 32.116

2009 (primi 6 mesi) 21.540

Tabella 20: Consumi elettrici presso il centro gestione rifiuti (fonte: bollette ENEL)

Il consumo di gas liquido viene valutato in base alle fatture di acquisto, come risulta dalla tabella

seguente. Il GPL serve non solo per il riscaldamento ma anche per il funzionamento dell’impianto di

climatizzazione.

Anno Litri (data)

2008 2300 (25-II)

2009 2200 (3-III)

Tabella 21: Acquisti di GPL presso il centro gestione rifiuti (fonte: fatture SOCOGAS)

Il consumo annuale è stimabile in circa 2200 litri all’anno.

Il prelievo di acqua dal pozzo è stato valutato in oltre 2000 mc/anno sulla base delle letture disponibili

e tenendo conto che il pozzo è in funzione da circa 4 anni.

Data Lettura

(mc)

Consumi nell’intervallo

temporale

8/8/2008 3860

5/9/2008 4041 181

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Data Lettura

(mc)

Consumi nell’intervallo

temporale

19/3/2009 5471 1430

21/09/2009 7053 1582

Tabella 22: Prelievi di acqua da pozzo presso il centro gestione rifiuti (letture contatore)

Confrontando le letture di settembre 2008 e settembre 2009 si osserva una differenza di 3012 mc in

poco più di un anno, segno di un aumento sensibile dei consumi nell’ultimo periodo. Fra l’altro le

differenze fra i consumi invernali ed estivi sono risultate limitate.

Produzione elettrica

L’impianto fotovoltaico è entrato in esercizio il 7 luglio 2009 ed è stata completata la procedura di

allacciamento alla rete. Vista la recente attuazione dell’opera non si ritiene opportuno fornire per il

momento statistiche di produzione.

Traffico indotto

Il traffico indotto del centro di stoccaggio di via Dinazzano è costituito da automezzi per il trasporto

e la movimentazione di cassoni scarrabili, su percorsi a fondo in stabilizzato.

Il flusso dei mezzi pesanti in ingresso/uscita al centro è stimato in circa 30 mezzi/giorno concentrati

negli orari e nei giorni di apertura del centro.

I veicoli scaricano i rifiuti nella zona di stoccaggio e frequentemente vengono utilizzati per il trasporto

in uscita di altri cassoni. Si tratta di un sistema di ottimizzazione della logistica finalizzato alla riduzione

dei rischi di incidente e delle emissioni inquinanti. La zona di riferimento risulta inoltre poco sensibile

(zona ad alto traffico veicolare, vista la vicinanza della tratta autostradale A1).

Impatto acustico

Già prima della costruzione del centro (2003) la Direzione aveva effettuato una valutazione

previsionale dell’impatto acustico ai sensi del 447/95 art. 8 comma 2. In base alla zonizzazione acustica

(approvata con Delibera C.C. Comune di Correggio n. 42 del 27/2/2004) i limiti previsti per il sito

sono stati definiti in 70 dB(A) per le attività diurne in quanto trattasi di “zona prevalentemente

industriale”. Le abitazioni sparse presenti nel territorio circostante, a distanza comunque di qualche

centinaio di metri dall’impianto, appartengono invece al comune di Reggio Emilia, il quale non ha

ancora ufficializzato la propria classificazione acustica. Il limite di immissione diurna è pertanto quello

definito dal DPCM 1/3/1991 per tutto il territorio nazionale ad eccezione delle aree di tipo A e B

secondo la classificazione urbanistica (zonizzazione provvisoria), pari sempre a 70 dBA.

Tuttavia è opportuno prendere in considerazione un valore limite assoluto di 60 dBA in quanto si

ritiene certo che in base alla normativa vigente tali aree agricole vengano inserite nella Classe III.

Non sono presi in considerazioni i valori notturni in quanto il centro non è operativo fra le 22 e le 6.

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Il rumore prodotto è fluttuante in base al tipo di attività svolta e alla posizione delle macchine

operatrici, inoltre le operazioni più rumorose (frantumazione e vagliatura di macerie) non sono svolte

tutti i giorni ma approssimativamente solo nel 40-50 % delle giornate lavorative.

Le macchine necessarie per lo svolgimento della attività sono l’impianto di macinazione mobile

OMTRACK APOLLO, autocarri di trasporto merci e pale meccaniche.

Nel 2005 e successivamente il giorno 8 agosto 2008 sono stati effettuati rilievi acustici per verificare il

mantenimento delle condizioni di compatibilità acustica inizialmente previste.

Il ricettore più vicino potenzialmente interessato per gli effetti acustici è posto a circa 500 m dal

centro di stoccaggio, in direzione Sud (via Degli Azzarri, 58) ed è indicato come posizione di misura n.

P5. Presso tale abitazione il livello di pressione sonora durante il periodo diurno è stato valutato con

misure dirette pari a circa 45 dBA in assenza di attività del centro.

In particolare nel 2008, nelle condizioni di massimo esercizio dell’impianto, vale a dire con lo

svolgimento di attività di frantumazione macerie, si sono riscontrati i seguenti risultati, relativi a 4

postazioni di misura all’interno dell’impianto (nella zona maggiormente interessata dal fenomeno

acustico) e le postazione P5 corrispondente al ricettore di via degli Azzarri n. 58.

Si riportano di seguito i risultati sintetici del monitoraggio, più estesamente riportati in una relazione

tecnica predisposta da un tecnico abilitato. Le sorgenti sonore in funzione oltre al macinatore già

citato erano rappresentate dagli spostamenti interni di autocarri nel centro e da attività di

manutenzione dei mezzi, inoltre si svolgevano attività di selezione manuale dei rifiuti.

Risultati delle misure:

I risultati ottenuti dai rilievi sono inferiori ai limiti di zona. Inoltre in P5 la differenza fra rumore

ambientale e rumore residuo è risultata inferiore a 5 dBA e pertanto viene rispettato anche il criterio

differenziale.

E’ prevista la ripetizione del monitoraggio al termine del collaudo degli interventi di ampliamento che

interessano attualmente il sito.

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Figura 6 - Ubicazione punti di misura sul confine impianto

Figura 7 - Ubicazione misura P5 presso il ricettore, in posizione tale da evitare disturbi provenienti dallo stesso

P1

P2

P3

P4

P5

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Postazione Tipo misura Ora inizio TM LAeq

(dBA)

P1 Ambientale

Confine 10:25 20’ 64,5

P2 Ambientale

Confine 10:47 16’ 67,0

P3 Ambientale

Confine 11:05 16’ 66,9

P4 Ambientale

Confine 11:23 15’ 64,0

P5 Ambientale

Ricettore 11:55 10’ 49,2

P5 Residuo

ricettore 12:05 30’ 47,5

Tabella 23 - Risultati del monitoraggio dei livelli sonori

Qualità dell’aria

L’attività di macinazione di macerie inerti produce la dispersione nell’ambiente di polveri, che

vengono tenute sotto controllo mediante un impianto di bagnatura, comprendente diffusori di acqua

nebulizzata anche in prossimità della zona di macinazione stessa. Vengono inoltre bagnate

periodicamente le piste di transito delle macchine operatrici.

La Direzione Aziendale ha ritenuto opportuno monitorare la concentrazione di polveri sia in

prossimità delle postazioni di lavoro, sia al confine dell’impianto, in modo da valutare

quantitativamente l’effetto di tali lavorazioni.

Nel mese di luglio 2007 sono stati pertanto effettuati monitoraggi della concentrazione di PM-10 con

prelievi di 24 ore l’uno nelle seguenti situazioni operative;

a) in una giornata lavorativa in cui è stata effettuata esclusivamente movimentazione di

materiale;

b) in una giornata lavorativa in cui è stata effettuata macinazione di materiali inerti;

c) in una giornata non lavorativa.

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Figura 8 – Ubicazione dell’insediamento produttivo ed indicazione della postazione di monitoraggio

E’ doveroso sottolineare che, per motivazioni logistiche e per la possibilità di alterazioni della misura,

non è stato possibile posizionare il campionatore all’esterno dell’insediamento produttivo o al suo

confine ma all’interno dello stesso.

I risultati delle misure hanno mostrato una concentrazione di circa 79 g/m3 durante la giornata in cui

si è effettuata l’attività di macinazione, 26 g/m3 durante l’altra giornata di lavorazioni e 43 g/m3 durante una giornata in cui il centro era chiuso.

Tutte e tre le giornate sono state caratterizzate da assenza di precipitazioni e velocità media del

vento di circa 1,5 m/s.

Secondo i dati di letteratura le medie annuali nelle principali città italiane sono comprese fra 45 e 60

g/m3.

Il rapporto fra le concentrazioni nelle situazioni “giornata lavorativa” e “giornata non lavorativa” è

pari a 1,8 (con attività di macinazione) e a 0,6 (con attività di movimentazione).

In sostanza vista la collocazione dell’impianto solo nel caso di attività di macinazione si ha una

produzione di polveri tale da creare un sensibile aumento della concentrazione di polveri, che

altrimenti è condizionata dal traffico sull’autostrada. Presso i ricettori sono prevedibili valori molto

inferiori.

Valutando i risultati di questi campionamenti la Provincia di Reggio Emilia, in sede di rilascio di nuova AIA, ha

prescritto di verificare annualmente le immissioni di polveri e di COV, generati dalla macinazione ma anche dalla attività di biopila. Il primo monitoraggio di questa serie sarà attuato al termine della fase di messa a

regime. Altro aspetto ambientale da considerare, sia pure di minore portata, riguarda i controlli

periodici dell’impianto termico (caldaia degli uffici) che sono sottoposti a regolare manutenzione ed

analisi periodiche.

La caldaia è stata installata nel mese di ottobre del 2006, nel marzo del 2007 è stato registrato un

primo controllo. Il 10 marzo del 2008 è stata effettuata attività di pulizia dell’impianto.

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Va inoltre detto che il libretto originario è andato perso.

Ad oggi non sono disponibili analisi dei fumi (quelle del 2006 erano appunto nel libretto originale

smarrito), che verranno effettuate nel corso del 2010, in quanto come da Allegato L del D. Lgs.

311/2007, le verifiche di rendimento energetico sono imposte con una frequenza di 4 anni trattandosi

di impianti a gas di potenza inferiore a 35 kW, con anzianità di installazione inferiore a 8 anni.

Scarichi idrici Il refluo civile degli scarichi viene verificato con cadenza annuale da un laboratorio. Le analisi finora

eseguite indicano il rispetto dei limiti indicati dalla legislazione in vigore.

Sono qui riportati gli esiti delle analisi delle acque nere secondo i principali parametri e i limiti

tabellari, previsti dalla legislazione vigente, a partire dall’anno 2005

Parametri Unità di

misura Limite D.

Lgs. 152/06 Anno 2005

Anno 2006

Anno 2007

Anno 2008

pH 5,5 – 9,5 9,30 7,7 7,8 7,8

Materiali totali in sospensione mg/l <80 3 29 <4 75

BOD5 mg/l <40 3 3 5 36

COD mg/l <160 48 75 35 150

NH4+ mg/l <15 3,2 <0,01 2,7 13

Fosforo totale mg/l <10 0,04 0,44 0,52 7

Grassi ed oli mg/l <22 0,1 <0,1 <0,1 1,3

Tabella 24: Analisi delle acque reflue – fonte: analisi di laboratorio anni 2005/2008

A seguito delle analisi 2008 si è determinato di migliorare l’efficienza della flora batterica presente nel

depuratore utilizzando periodicamente o in seguito a ispezioni prodotti quali enzimi e nutrienti.

Per quanto riguarda le acque del disoleatore si sono ottenuti i seguenti valori:

Parametri Unità di misura

Limite legge 152/06

Anno

2005

Anno 2006 Anno 2007 Anno

2008

Anno 2009

pH 5,5 – 9,5 9,20 8,00 7,3 8,5 8,7

Materiali totali in sospensione mg/l <80 40 75 <4 35 4,0

BOD5 mg/l <40 9 10 5 11 10

COD mg/l <160 27 95 25 73 74

Rame mg/l <0,4 0,03 0,04 <0,001 0,028 0,015

Piombo mg/l <0,3 0,001 0,002 <0,001 <0,01 <0,01

Cadmio mg/l <0,02 0,001 0,006 <0,001 0,001 <0,001

Mercurio mg/l <0,005 0,00026 0,00012 <0,001 <0,001 0,0005

Nichel mg/l <2 0,008 0,10 0,001 0,014 0,025

Zinco mg/l <0,5 0,45 0,40 0,15 0,031 0,04

Oli Minerali mg/l <5 4,2 4,0 <0,01 <0,1 0,4

NH4+ mg/l <15 2,1 0,01 0,7 2,1 4,7

Fosforo totale mg/l <10 0,09 1,5 <0,01 0,39 1,5

Grassi ed oli animali e vegetali mg/l <20 2 4,2 <0,1 1,5 0,9

Tabella 25: Analisi delle acque del piazzale – fonte: analisi di laboratorio anni 2005/2009

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Le analisi effettuate sono sempre risultate pienamente conformi ai limiti di legge e non hanno mai

fatto riscontrare situazioni di preoccupazione; si rileva in ogni caso la possibilità di variazioni

significative dei parametri in quanto lo scarico delle acque di piazzale è discontinuo.

Per l’anno 2009 non sono presenti riscontri di analisi di laboratorio in quanto sono programmate per

il mese di ottobre.

Rifiuti

I rifiuti prodotti nel centro sono:

* fanghi del depuratore smaltiti come rifiuti da fornitore qualificato;

* carta, toner esauriti e tubi al neon non più utilizzabili;

* altri rifiuti non pericolosi e residui dalle attività di recupero.

Considerando non significativi i rifiuti da attività di ufficio, si riportano solamente i dati relativi alla

produzione di fanghi da depuratore e una rappresentazione dei maggiori flussi dei rifiuti provenienti

da trattamenti.

CER DENOMINAZIONE 2007 2008 2009

(al 31/7)

200304 Fanghi da fosse settiche 3100 1300 0

1704** Metalli (principalmente ferrosi) 243.400 241.230 146.520

1705** Terre, rocce e simili 12.153.500 6.580.000 17.664.530

1912**

Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti (in prevalenza legno, plastica, rifiuti misti)

1.558.500 1.213.120 381.130

Tabella 26: Produzione di rifiuti considerati significativi nel centro di stoccaggio (kg)

La maggior parte del quantitativo prodotto nei primi 7 mesi del 2009 (oltre 17.000 tonnellate) è

costituita da terre e rocce, seguono rifiuti a base di legno (340 t), ferro e acciaio (circa 145 t) e imballaggi

misti (circa 120 t).

L’andamento della produzione dei rifiuti è strettamente legata all’andamento e tipologia delle attività

nei cantieri, e, più in generale, dalle richieste di mercato.

Suolo e sottosuolo Le aree del sito che ospitano rifiuti risultano pavimentate e dotate di idonee reti fognarie per le acque

meteoriche. Eventuali sversamenti di sostanze inquinanti sono raccolti su spazi pavimentati e

intercettati dal sistema fognario dotato di disoleatore. Per quanto esposto si esclude qualsiasi

contaminazione del suolo.

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Impatto visivo

L’impatto sul paesaggio viene contenuto mediante la presenza di siepi verdi (già abbastanza cresciute

in altezza su alcuni lati) e altre essenze vegetali, che verranno ulteriormente accresciute negli ultimi

anni.

9.4 Indicatori ambientali

Indicatori sulla tendenza al recupero dei rifiuti

Per valutare in maniera sintetica le attività di gestione rifiuti possono essere creati diversi indicatori

sintetici. In particolare si è deciso di focalizzare l’attenzione sugli aspetti legati al recupero, in quanto

si ritiene che per la qualità ambientale sia importante che la maggior parte dei rifiuti in ingresso sia

avviata a recupero. Alcune tipologie di rifiuti fra quelli in ingresso al Centro Gestione Rifiuti vengono

avviati a recupero senza alcun trattamento, altri previa macinazione e vagliatura, altri ancora previa

attività di selezione.

Si è ritenuto di tenere distinti i rifiuti avviati a recupero ESTERNAMENTE ALL’IMPIANTO da quelli che

sono avviati al TRATTAMENTO (R5).

L’analisi è stata limitata effettuata sul totale dei rifiuti, pericolosi e non pericolosi.

Gli indici proposti sono i seguenti:

INDICE DI RECUPERO ESTERNO (IRext) = Rapporto fra rifiuti avviati al recupero all’esterno e

rifiuti in ingresso in un determinato arco temporale

IRext = (Totale rifiuti avviati a recupero esterno) / (Totale rifiuti in ingresso)

INDICE DI RECUPERO INTERNO (IRint) = Rapporto fra rifiuti avviati al recupero mediante

trattamento (R5) e rifiuti in ingresso

INDICE DI RECUPERO TOTALE (IRtot) = IRext+IRint

Per quest’ultimo indicatore occorre precisare che si tratta di un indice apparente: poiché una parte dei rifiuti

avviati a trattamento generano dei nuovi rifiuti (es. rottami metallici che vengono selezionati nel processo di

lavorazione delle macerie edili) una frazione piccola ma non trascurabile viene contabilizzata sia come

recupero interno, sia come recupero esterno: per questo motivo il recupero totale è sovradimensionato di

alcuni punti rispetto al reale.

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Contestualmente, per definire meglio le tendenze in atto, viene definito anche il

RAPPORTO RECUPERO / SMALTIMENTO (RRS) = Rapporto fra rifiuti avviati al recupero (interno

o esterno) e rifiuti avviati allo smaltimento in un determinato arco temporale

RRS = (Totale rifiuti avviati a recupero) / (Totale rifiuti avviati allo smaltimento)

Questi due indicatori possono essere computati sul totale dei rifiuti gestiti dall’impianto. Lo scopo

degli indicatori è di rappresentare una tendenza, pertanto possono essere presenti dei limiti nel loro

uso di cui occorre essere coscienti. Ad esempio in un determinato arco temporale i rifiuti che escono

dall’impianto o che vanno a recupero possono essere superiori al totale degli ingressi, e questo

determina un’anomalia nel calcolo di IR che può assumere valori anche superiori all’unità. Se l’arco

temporale è sufficientemente lungo (almeno un semestre) il rischio di situazioni anomale si va a

ridurre, salvo che l’impianto non presenti una fase in cui la giacenza venga sostanzialmente modificata

(ad esempio se venisse ampliata la capacità di stoccaggio è normale che per un certo periodo IR

tenda ad abbassarsi in quanto la quantità di rifiuti in giacenza potrebbe aumentare).

Gli indici sono stati calcolati per la prima volta nell’anno 2008 e verranno in futuro aggiornati

annualmente per avere sotto controllo l’andamento temporale.

ANNO

∑ input (somma

ingressi)

∑ →Rext (somma

avviati a

recupero

esterno)

∑ →Rint (somma

avviati a

recupero

interno)

∑ →D (somma

avviati a

smaltiment

o)

IRext (%)

(indice

recupero

esterno)

IRint (%) (indice

recupero

interno)

IRtot (%) (indice

recupero

totale)

RRS (rapporto

recupero /

smaltimento)

2008 104471,633

22661,514 71855,723 2298,72 21,7% 68,8% 90,5% 41,1

2009

(fino a luglio)

115758,277 35447,946

74963,339 6489,271 30,6% 64,8% 95,4% 17,0

Tabella 27 – Tabella indicante gli indicatori sulla tendenza al recupero dei rifiuti non pericolosi.

Come si può osservare dalla tabella precedente nella prima parte del 2009 si è verificato un ulteriore

lieve aumento della tendenza al recupero. Al contempo i rifiuti avviati a smaltimento sono aumentati

per il maggior flusso in ingresso come D15 (in particolare materiali contenenti amianto).

La serie storica degli indicatori non è ancora tale da consentire un’analisi approfondita.

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Altri indicatori ambientali sede di Prato

Anche prendendo spunto dalla nuova Autorizzazione Integrata Ambientale, e dal relativo Piano di

Monitoraggio, sono stati introdotti alcuni nuovi indicatori per l’efficienza ambientale del Centro di

Gestione Rifiuti.

Essi sono:

Flusso di massa specifico di emissioni in atmosfera per l’attività di biopila:

E’ calcolato a partire dal flusso di massa degli inquinanti (polveri e COV) ottenuto moltiplicando la

concentrazione dei singoli inquinanti in mg/m3 per la portata in m3/h. Tale valore (mg/h) viene

trasformato in mg/anno moltiplicandolo per il numero di ore di attività della biopila (stimato o

misurato). Infine viene trasformato in flusso specifico in mg/kg dividendolo per il numero di kg di

materiale in ingresso nella biopila.

L’indicatore sarà attivato al momento della messa a regime dell’impianto.

Consumi idrici specifici:

Il prelievo annuale delle acque di pozzo e il prelievo delle acque dalla vasca di riutilizzo vengono divisi per il

numero di tonnellate di rifiuti lavorati in R5, in modo da avere due valori espressi in l/t: Consumo idrico

specifico acqua di pozzo (CISp); Consumo idrico specifico da vasca di riutilizzo (CISre).

Mentre il contatore in uscita dalla vasca di riutilizzo non è ancora stato installato / appena installato,

per quanto riguarda l’indicatore CISp il valore relativo all’anno 2008 viene stimato in:

2.677.000 litri : 71.856 t = 37,3 litri/tonnellata

(il prelievo da pozzo è stimato non essendo presenti letture effettuate prima del 2008).

Indicatori specifici energetici:

Consumo elettrico per unità di rifiuto (EER) = Il consumo annuale di energia elettrica prelevata

(KWh) viene suddiviso per il quantitativo di rifiuti gestiti nel centro, in modo da ottenere un valore specifico

(kWh/t). L’indicatore è disponibile dal 2008 in quanto l’utenza ENEL è stata avviata a metà nel 2007.

Anno kWh Rifiuti gestiti EER

2008 32.116 104471,633 0,307

Tabella 28: Consumi elettrici per unità di rifiuto

Energia termica per quantità di rifiuto (ETR) = Il quantitativo di gasolio consumato nel centro

viene anch’esso suddiviso per il quantitativo di rifiuti gestiti. Il valore ottenuto è in l/t, ma viene convertito in

kWh termici per tonnellata.

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Questo indicatore verrà attivato non appena sarà avviata la contabilità del gasolio trasferito al

centro.

Indicatori ambientali sede di Fosdondo

A partire dall’anno 2008 vengono considerati due indicatori di tipo energetico, così definiti:

Consumo specifico di energia elettrica per ore lavorate (EElav) – definito come il consumo

annuo di energia elettrica di rete diviso per il numero totale di ore lavorate dagli impiegati nella sede.

Unità di misura = kWh/ora

Anno kWh Ore lavorate

dagli impiegati

EElav

2006 63.741 32538 1,96

2007 62.664 33035 1,90

2008 72.021 34100 2,11

Tabella 29: Consumi elettrici per ora lavorata

Consumo specifico di energia termica per ore lavorate (ETlav) – definito come il consumo

annuo di energia termica (ricavato dal consumo annuo di metano) diviso per il numero totale di ore lavorate

dagli impiegati nella sede.

Unità di misura = kWhth/ora

(1 Smc di metano = 9,029 kWhth)

Anno Smc metano kWth Ore lavorate

dagli impiegati

ETlav

2006 9818 88646,72 32538 2,72

2007 9035 81577,02 33035 2,47

2008 7922 71527,74 34100 2,10

Tabella 30: Consumi termici per ora lavorata

Mentre il consumo specifico di energia termica è in calo risulta in lieve aumento quello di energia

elettrica, e nel 2008 i due valori sono risultati equivalenti.

10. Emergenze naturali e rischio incendio Le emergenze di tipo naturale (terremoti, alluvioni, frane) hanno una probabilità di accadimento

bassa, perché il terreno è morfologicamente stabile, in area non sismica e a basso rischio idraulico.

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L’azienda è soggetta a prevenzione incendi e ad obbligo di CPI in relazione alla presenza del

contenitore di gasolio nel sito di Fosdondo, 48 Correggio ( RE).

E’ stato ottenuto il rilascio del CPI n. 38015 in data 24/10/2005.

Per quanto riguarda il centro di Prato, esso è soggetto a CPI per la presenza del deposito GPL. Il CPI

ha scadenza 25 agosto 2015.

Per entrambe le sedi sono stati predisposti i piani di gestione delle emergenze, e sono stati formati

regolarmente lavoratori in numero sufficiente a garantire la copertura per le squadre antincendio e

primo soccorso. Gli addetti sono stati formati e addestrati anche per affrontare situazioni legate a

danni ambientali (es. sversamento di sostanze pericolose).

Anche per quanto riguarda i cantieri mobili sono stati formati gli addetti all’emergenza e sono

predisposte (e aggiornate alle singole situazioni) le procedure di emergenza.

I principali materiali combustibili stoccati nei siti dell’azienda sono: oli, grassi lubrificanti, pneumatici,

gasolio e legname.

Dalla valutazione effettuata il rischio d’incendio è basso nella palazzina uffici, medio nel centro di

stoccaggio rifiuti e nel magazzino presso la sede legale. Nei cantieri è normalmente basso, medio in

alcune situazioni (es. grandi cantieri, ristrutturazioni con difficoltà di evacuazione, bonifiche con

presenza di lavorazioni a rischio o significative quantità di sostanze infiammabili presenti).

Nel caso di sversamenti accidentali di prodotti con potere inquinante si procederà secondo le

seguenti modalità:

- nel centro di stoccaggio, qualora i prodotti entrino in fognatura vengono attivate le misure di emergenza (attivazione delle paratoie di entrata/uscita) per bloccare i reflui, che confluiranno

in una apposita vasca, da dove verranno prelevati per lo smaltimento. Nel caso gli sversamenti

avvengano su terreno non impermeabilizzato si provvederà a decontaminare la zona inquinata.

- nel caso di sversamenti di sostanze chimiche allo stato solido o liquido, normalmente stoccate nei locali dotati di pavimentazione e completamente impermeabilizzati, si provvede a

circoscrivere lo spandimento con adeguati kit di emergenza e materiale assorbente per la

raccolta delle perdite e a smaltire il rifiuto.

Presso entrambe le sedi vengono svolte periodicamente prove di emergenza relativamente al

pericolo di incendio (prove di evacuazione) e allo sversamento di sostanze pericolose (manovre di

sicurezza delle paratoie).

11. Conformità normativa Le prassi introdotte dal Sistema di Gestione Ambientale consentono all’azienda il costante

aggiornamento normativo relativamente alle leggi nazionali e regionali di carattere ambientale

mediante la consultazione di appositi siti internet e banche dati, anche mediante l’utilizzo di consulenti

di fiducia.

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Le procedure interne garantiscono il rispetto delle condizioni autorizzative (es. quantitativi massimi di

rifiuti trattati o stoccati) e delle scadenze previste dalla legge (es. monitoraggi periodici e

registrazione dei controlli).

12. Incidenti pregressi Nel corso dell’ultimo triennio (2006 – 2008) non si sono rilevate infrazioni di natura ambientale.

13. Obiettivi e programma ambientale L’azienda, come esplicitamente contemplato nella Politica Ambientale, è motivata e fortemente

intenzionata a migliorare continuamente le prestazioni ambientali.

A tal fine stabilisce i seguenti gli obiettivi aziendali da realizzarsi nel triennio 2008 – 2010, prendendo

in considerazione gli aspetti ambientali significativi.

OBIETTIVI TRAGUARDI PROGRAMMI Risorse Responsabile Termine

Applicare

tecnologie

innovative nel

recupero dei rifiuti

Ottimizzare gli

impianti e le

tecnologie del

centro di

stoccaggio rifiuti

Avviare e mettere a

regime impianto

“biopila” per

trattamento di

terreni contaminati

da idrocarburi

€ 50.000 Direzione

Aziendale

Dicembre 2009

per costruzione

+ 4 mesi per

messa a regime

Completamento

strutture del Centro

di Stoccaggio

(impermeabilizzazion

e totale e altri

interventi).

€ 800.000 Direzione

Aziendale

Dicembre 2009

Disponibilità di

impianto di

trattamento rifiuti

contenenti

amianto

Ottenimento

autorizzazioni per

avvio di almeno di un

impianto da parte di

azienda collegata.

Direzione

Aziendale

Dicembre 2009

Ridurre

l’inquinamento dei

rifiuti

Aumentare di 5

punti l’indice di

recupero dei

rifiuti rispetto ai

valori del 2008

Migliorare la

separazione e la

gestione dei rifiuti

che giungono

all’interno del centro

di stoccaggio.

Risorse

interne

Direzione Dicembre 2009

Adozione sistema di

gestione della

sicurezza

Certificazione

OHSAS

18001:2007

Completare sistema

di gestione sicurezza

€ 15.000 Direzione

Aziendale

Dicembre 2010

Implementazione di

software per la

gestione rifiuti e

Moduli aggiuntivi sul

programma di

gestione rifiuti, anche

per la gestione RAEE

Direttore Dicembre 2009

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OBIETTIVI TRAGUARDI PROGRAMMI Risorse Responsabile Termine

relative statistiche

Inserimento di

codice a barre sui

formulari rifiuti per

rendere più rapide e

sicure le operazioni

di registrazione

Direzione

Aziendale Novembre 2009

Miglioramento del

sistema dei controlli

ambientali

Secondo nuova AIA Direzione

Aziendale

Dicembre 2009

Tabella 31: Obiettivi aziendali

Tra gli obiettivi riportati in tabella, assume una particolare rilevanza la riorganizzazione del sistema di

trattamento dei rifiuti, in primo luogo mediante il potenziamento dell’impianto di Prato, che mediante

il progetto già autorizzato è in grado di aumentare la propria capacità di stoccaggio e di trattamento e

al contempo potrà migliorare la propria gestione anche dal punto di vista della definizione delle aree

destinate alle diverse attività, contenendo al meglio gli effetti ambientali. Il progetto prevede anche una maggiore copertura dei rifiuti.

In secondo luogo, per evitare la necessità di trasporti transfrontalieri dei rifiuti contenenti amianto,

l’azienda, mediante società collegate, sta avviando le pratiche per fare partire impianti di trattamento

termico in altre province. Tali siti, una volta avviati, verranno supportati da un Sistema di Gestione

Ambientale.

Altri obiettivo a breve termine dell’azienda è il completamento del quadro organizzativo con

l’ottenimento della certificazione OHSAS 18001 per la gestione della sicurezza e salute sul lavoro.

Il sistema dei controlli ambientali è infine in via di evoluzione in modo da evolversi alla nuova

Autorizzazione Integrata Ambientale.

13.1 Obiettivi principali raggiunti nel triennio precedente:

1. Ottenimento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (2007);

2. Realizzazione dell’allacciamento ENEL al centro di stoccaggio;

3. Avvio riduzione concreta dei consumi energetici;

4. Riduzione del rumore emesso all’esterno dei cantieri grazie a pratiche migliorative (uso

come barriera dei cumuli di inerti);

5. Avvio progetto “biopila” per gestire terreni inquinati da trattare presso il Centro di

Stoccaggio;

6. Avvio della nuova pratica AIA per ampliamento impianto.

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7. Realizzazione locale uffici in muratura e seconda tettoia per copertura rifiuti nel centro di

stoccaggio;

8. Sperimentazione con impianto prototipo del sistema di trattamento rifiuti contenenti

amianto in matrice cementizia;

9. Avvio della produzione di materie prime secondarie con utilizzo di rifiuti inerti trattati e

vagliati;

10. Coinvolgimento di fornitori esterni e di personale interno nelle procedure del Sistema di

Gestione Ambientale;

11. Installazione di un impianto fotovoltaico presso centro gestione rifiuti di Prato (2009).

14. Elenco delle leggi di riferimento L’azienda provvede a mantenere costantemente aggiornato il registro delle leggi di riferimento

provvedendo a verificare l’applicabilità delle nuove norme alle proprie attività.

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15. Pianificazione per la presentazione della successiva

dichiarazione ambientale

La Nial Nizzoli S.r.l. aggiornerà la Dichiarazione Ambientale entro un anno (settembre 2010). In caso

di eventuali disposizioni regolamentari si provvederà ad anticipare la prossima Dichiarazione

Ambientale. Inoltre l’azienda provvederà alla convalida e all’aggiornamento annuale dei dati

riguardanti i principali aspetti connessi all’attività dei siti.

La Nial Nizzoli S.r.l. dichiara che i dati contenuti all’interno del presente documento sono veritieri.

Responsabilità

Amministratore Delegato

Sig. Auro Nizzoli

Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale

Dott. ssa Giovanna Ghisolfi

Il verificatore ambientale accreditato che ha controllato la corrispondenza di questa Dichiarazione

Ambientale alla Politica Ambientale dell’azienda e agli obiettivi ambientali, convalidandola ai sensi del

Regolamento CE 761/01, è:

Det Norske Veritas Italia

Centro Direzionale Colleoni

V.le Colleoni, 9 – P.zo Sirio, 2 20041 Agrate Brianza (MI)

(DNV: n. IV-003).