Dichiarazione Ambientale 2014 - 2016 - AcegasApsAmga...Codice NACE rev.2: 38.21 - 38.22 - 35.11 N...

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Aggiornamento dati a Dicembre 2013 Secondo i requisiti del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS) IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE SAN LAZZARO Viale della Navigazione Interna, 34 - PADOVA Dichiarazione Ambientale 2014 - 2016

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  • Aggiornamento dati a Dicembre 2013 Secondo i requisiti del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS)IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE SAN LAZZARO Viale della Navigazione Interna, 34 - PADOVA

    Dichiarazione Ambientale 2014 - 2016

  • I dati di seguiti riportati sono riferiti a dicembre 2013 quando la ragione sociale dell’azienda era AcegasAps.

    Dal 1 luglio 2014 la ragione sociale è cambiata in AcegasApsAmga.

  • Rev. 0 del 23/05/2014

    Numero Registro IT-000089

    Dichiarazione Ambientale 2014 – 2016

    Aggiornamento dati a Dicembre 2013 - Secondo i requisiti del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS) -

    IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE SAN LAZZARO Viale della Navigazione Interna, 34 - PADOVA

    Approvata da Ing. Massimo Giacomini _______________________________

    Ing. Sebastiano Pinat _______________________________

  • INDICE

    Pag.

    1 Oggetto della registrazione Emas (Reg. CE 1221/09) 5

    2 Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente di AcegasAps 6

    3 Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente dei termovalorizzatori di AcegasAps

    8

    4 Introduzione ad AcegasAps – società del Gruppo Hera 10 4.1 Storia e sviluppi di AcegasAps – anno 2013 10

    5 ACEGAS-APS S.p.A: dati salienti 11 5.1 Struttura Organizzativa di AcegasAps 12

    5.2 Struttura organizzativa Direzione Servizi Ambientali 13

    6 Comunicazione con l’esterno 15

    7 L’impianto di termovalorizzazione 17

    7.1 Accettazione e controllo dei rifiuti in ingresso 17

    7.2 Schema impianto di termovalorizzazione 17

    7.3 Monitoraggio e controllo ambientale 21

    8 Individuazione e valutazione degli aspetti/impatti ambientali 22

    8.1 Aspetti/impatti ambientali diretti 23

    8.1.1 Emissioni in atmosfera impianto 8.1.1.1 Superamenti dei valori limite di emissione

    24 31

    8.1.2 Risorse idriche e scarichi nelle acque 32

    8.1.3 Rifiuti conferiti e trattati dall’impianto 34

    8.1.4 Rifiuti prodotti dall’impianto 37

    8.1.5 Risorse energetiche 8.1.5.1 Efficienza energetica

    39 42

    8.1.6 Consumi di reagenti 43

    8.2 Aspetti e impatti ambientali indiretti 44

    8.2.1 Ricaduta dei microinquinanti emessi in atmosfera 44

    8.2.2 Comportamenti ambientali degli appaltatori, subappaltatori e fornitori 46

    9 Sicurezza ed emergenze ambientali 47

    9.1 Sicurezza 47

    9.2 Emergenze 49

    10 Obiettivi, traguardi e programmi ambientali di miglioramento 51

    10.1 Obiettivi di miglioramento per il triennio 2014 – 2016 51

    11 Formazione del personale 54

    12 Convalida della Dichiarazione Ambientale 56

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    Allegato 1: Dati di esercizio e formule 57

    Allegato 2: Termini e definizioni 60

    Allegato 3: Elenco principali leggi applicabili alla data di convalida e provvedimenti autorizzativi di riferimento connessi con la trattazione degli aspetti ambientali

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    1. Oggetto della registrazione EMAS (Reg. CE 1221/09)

    “Trattamento e smaltimento dei rifiuti e produzione di energia elettrica” La Dichiarazione Ambientale è lo strumento che fornisce al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sugli impatti e sulle prestazioni ambientali dell’organizzazione nonché sul continuo miglioramento delle stesse. Il presente documento, convalidato secondo il Regolamento (CE) 1221/09 “EMAS” e relativo alla registrazione IT-000089, costituisce il primo aggiornamento del quarto rinnovo della Dichiarazione Ambientale relativa all’impianto di termovalorizzazione San Lazzaro di Padova, composto da tre linee di smaltimento. La prima registrazione EMAS per le Linee 1 e 2 è stata ottenuta il 7 giugno 2002; l’estensione alla Linea 3, entrata in esercizio nel mese di maggio 2010, è stata ottenuta nel mese di dicembre 2010. La validazione da parte dell’Ente terzo dei dati contenuti nella presente Dichiarazione Ambientale è avvenuta nel mese di maggio 2014. I dati relativi all’impianto sono i seguenti:

    Sede Impianto Termovalorizzazione Viale Navigazione Interna n. 34 – 35127 Padova

    Settore di appartenenza: Trattamento e smaltimento dei rifiuti e produzione di energia elettrica

    Codice NACE rev.2: 38.21 - 38.22 - 35.11

    N° dipendenti Impianto di Termovalorizzazione 54

    Il percorso per ottenere la prima Registrazione EMAS del termovalorizzatore fu intrapreso nel 2001 dalla Direzione dell’allora APS SpA. Esisteva, infatti, una particolare sensibilità ambientale verso l’impianto sia per la sua posizione, nella prima zona industriale della città, sia perché era l’unico impianto percepito come critico tra le attività dell’Azienda. Da allora sono rimasti immutati l’impegno e la radicata sensibilità verso le tematiche sociali e ambientali che hanno contribuito a mantenere e rinnovare la Registrazione EMAS. La Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente di AcegasAps e in particolare la Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambientale specifica per i termovalorizzatori di AcegasAps evidenziano chiaramente quali sono gli obiettivi ambientali che l’Azienda si pone per il sito.

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    In conformità al regolamento EMAS, poiché il presente documento è un aggiornamento annuale della Dichiarazione Ambientale, non vengono riportati, in quanto non modificati rispetto alla versione precedente intitolata “Dichiarazione Ambientale 2014 – 2016” con aggiornamento dati a giugno 2013 e convalidata il 18/12/2013, i capitoli di seguito elencati:

    Introduzione ad AcegasAps – Società del Gruppo Hera, relativamente ai paragrafi: o Bilancio intregrato o Storia e sviluppi del Gruppo AcegasAps (dal 1864 al 2012)

    Informazioni sul sito, relativamente ai paragrafi: o Storia del termovalorizzatore di Padova o Vincoli ambientali o Inquadramento urbanistico – territoriale o Inquadramento geologico e idrogeologico o Inquadramento meteorologico

    L’impianto di termovalorizzazione, relativamente ai paragrafi: o Descrizione del processo di termovalorizzazione o Sistemi di monitoraggio delle emissioni in atmosfera – SME o Trattamento reflui

    Aspetti/impatti ed emergenze ambientali o Individuazione e valutazione degli aspetti/impatti ambientali (non è riportata la procedura di

    valutazione) o Aspetti e impatti ambientali diretti, relativamente ai sottoparagrafi:

    Biodiversità Rumore

    o Aspetti e impatti ambientali indiretti, relativamente al sottoparagrafo: Raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti all’impianto

    Il Sistema di Gestione Ambientale Aggiornamento legislativo

    Le Dichiarazioni Ambientali precedenti, le cui pubblicazioni sono state autorizzate dal Comitato EMAS, sono consultabili nel sito internet di AcegasAps. 2. Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente di AcegasAps AcegasAps ha fatto propria la Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente del Gruppo Hera, proponendosi di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo comune, ovvero quello di diventare la migliore multiutility italiana per i propri clienti, lavoratori e azionisti. Tale documento è stato approvato e firmato durante il Consiglio di Amministrazione tenutosi in data 10 dicembre 2013.

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    3. Politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente dei termovalorizzatori di AcegasAps AcegasAps ha redatto una politica specifica per i termovalorizzatori San Lazzaro ed Errera di seguito riportata:

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    4. Introduzione ad AcegasAps - società del Gruppo Hera

    Il sito che viene registrato EMAS ha la gestione delle proprie attività nell’ambito di un’attività ben più ampia, che è quella di AcegasAps, società del Gruppo Hera dal 1° gennaio 2013. AcegasAps era nata il 19 dicembre 2003 a seguito dell’operazione di scissione totale mediante trasferimento dell’intero patrimonio di Azienda Padova Servizi S.p.A. alla triestina Acegas S.p.A. ed alla Finanziaria APS S.p.A., secondo quanto stabilito dalle rispettive assemblee degli azionisti. Con l’aggregazione fra AcegasAps ed Hera, operativa dal 1° gennaio 2013, nasce la seconda multi utility italiana per dimensioni e fatturato, una realtà industriale caratterizzata da peculiarità territoriali e socio-culturali, ma allo stesso tempo animata da una forte propensione allo sviluppo economico e dalla sensibilità alle tematiche sociali e ambientali. La sostenibilità ambientale si esplica attraverso il rispetto per l’equilibrio ambientale, la gestione sostenibile delle risorse e l’impegno a ridurre l’impatto ambientale delle attività dell’Azienda. La salvaguardia dell’ambiente diventa la linea politica strategicamente prioritaria per puntare ad uno sviluppo aziendale che implichi, al contempo, una crescita economica compatibile. L'attenzione continua all'ambiente non è però un generico principio di orientamento. Per ciascuna delle Direzioni che fanno capo ad AcegasAps, la responsabilità ambientale trova la sua realizzazione concreta nelle azioni di monitoraggio e analisi degli aspetti ambientali delle attività e, principalmente, nel costante lavoro di controllo, manutenzione e rinnovo degli impianti, nell'applicazione di tecnologie innovative e nell'impiego di materiali di prima qualità, al fine di ridurre il grado di impatto ambientale e garantire la buona gestione delle risorse. In questo contesto appare naturale la certificazione ambientale ISO 14001 conseguita per tutti i servizi di AcegasAps sia per la sede di Trieste sia per la sede di Padova, contesto in cui si inserisce la Registrazione EMAS dell’impianto di termovalorizzazione San Lazzaro.

    4.1 Storia e sviluppi di AcegasAps

    2013 Il 1° gennaio avviene il perfezionamento della fusione per incorporazione di AcegasAps Holding S.r.l. in Hera S.p.A.. Con l’aggregazione fra AcegasAps ed Hera nasce la seconda multiutility italiana per dimensioni e fatturato, nonché la ventesima realtà industriale del nostro Paese. Per Trieste e Padova si tratta di una grande opportunità che mantiene inalterato il livello occupazionale, rafforza il rapporto con il territorio, contiene e razionalizza maggiormente costi e impieghi, potenzia l’investimento della e per la collettività innalzando il livello dei servizi forniti.

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    5. ACEGAS-APS S.p.A.: dati salienti al 31/12/2013

    Sede Legale: Via Del Teatro 5 – 34121 TRIESTE Sede Amministrativa di Padova: Corso Stati Uniti, 5/a – 35127 PADOVA

    Consiglio di amministrazione Presidente BORGNA Giovanni Vice-Presidente TOMMASI DI VIGNANO Tomaso Amministratore Delegato PILLON Cesare Consiglieri BARILLI Roberto

    CHIARINI Maurizio COSTA Domenico MALAGUTI Massimo MORONI Luca VENIER Stefano

    Collegio Sindacale

    Presidente BOSCOLO Pompeo Sindaci Effettivi SANTI Sergio VENTURINI Antonio

    Società di revisione di bilancio

    PRICEWATERHOUSECOOPERS S.p.A. Via Monte Rosa, 91 20100 MILANO (MI)

    Direttore Generale GASPARETTO Roberto

    Direttore Direzione Servizi Ambientali

    DAL MASO Paolo

    Responsabile Qualità, Sicurezza e Ambiente

    PINAT Sebastiano

    Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

    COLUSSI Francesco

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    5.1 Struttura organizzativa di AcegasAps

    La definizione di ruoli e responsabilità del personale delle funzioni è stabilita dalla Direzione Generale attraverso comunicazioni interne (ordini di servizio, comunicazioni al personale interessato). L’attuale assetto funzionale di AcegasAps è:

    L’organigramma evidenzia come la struttura di AcegasAps sia suddivisa in:

    servizi di staff al Presidente (Internal Auditing) Servizi di staff all’Amministratore Delegato (Relazioni Esterne, Legale e Societario,

    Amministrazione, Finanza e Controllo) Servizi di staff al Direttore Generale (RSPP, Personale e Organizzazione, Sistemi Informativi,

    Corporate Social Responsability, Pianificazione, Controllo Operativo e Integrazione, Acquisti, Logistica e Servizi Generali, Qualità, Sicurezza e Ambiente)

    Direzioni operative (Servizi Ambientali, Acqua, Energia, Illuminazione Pubblica). Infine Il Direttore Generale ha anche la funzione di Gestore Indipendente, la figura che rappresenta il soggetto a cui AcegasAps affida l’amministrazione delle attività di distribuzione e misura dell’energia elettrica e del gas in ottemperanza a quanto previsto dalla Delibera n. 11/07 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas in materia di Unbundling. L’impianto di Termovalorizzazione fa parte della Direzione Servizi Ambientali.

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    5.2 Struttura organizzativa Direzione Servizi Ambientali

    L’organigramma della Direzione Servizi Ambientali emesso dalla Direzione Personale e Organizzazione è di seguito riportato. In verde è evidenziata la parte di organigramma specifica per il termovalorizzatore di Padova.

    Le attività di gestione dell’impianto di termovalorizzazione si possono così suddividere:

    A. Responsabile Impianti Direzione Servizi Ambientali; B. Responsabile Tecnico Impianto Termovalorizzazione; C. Responsabile Impianto Termovalorizzazione; D. Responsabile Gestione e Controllo Flussi; E. Responsabile Sviluppo e Manutenzione Impianti; F. Gestione ambientale; G. Gestione amministrativa.

    A. Responsabile Impianti Direzione Servizi Ambientali

    La responsabilità della gestione, del funzionamento e della manutenzione nonché degli adempimenti degli obblighi relativi alla sicurezza del lavoro dell’impianto di termovalorizzazione è attribuita al Responsabile Impianti Direzione Servizi Ambientali.

    B. Responsabile Tecnico Impianto Termovalorizzazione

    Il Responsabile Tecnico è responsabile delle scelte di natura tecnica, progettuale e gestionale, le quali devono garantire il rispetto delle norme a tutela ambientale e sanitaria, con particolare riferimento alla qualità del prodotto e della prestazione realizzata e del mantenimento dell’idoneità dei beni strumentali utilizzati. Il Responsabile Tecnico, in collaborazione con il Responsabile Qualità, Sicurezza e Ambiente di

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    AcegasAps e il Direttore della Direzione Servizi Ambientali, riferisce all’Alta Direzione sulle prestazioni ambientali dell’impianto e coordina le comunicazioni e i rapporti con gli Enti di Controllo.

    C. Responsabile Impianto Termovalorizzazione

    Il Responsabile Impianto ha la responsabilità della gestione tecnica che consiste nella conduzione dell’impianto e nella sua manutenzione ordinaria e straordinaria, ovvero nella gestione del processo di termovalorizzazione dei rifiuti, dall’accettazione e combustione degli stessi fino alla depurazione dei fumi e delle acque, e comprende la gestione della sicurezza. La gestione tecnica riguarda la gestione di tutti quei documenti che sono richiesti dalla legislazione vigente (ad esempio registri di carico/scarico, formulari di trasporto o documenti equivalenti, MUD, ecc.). I Coordinatori conduzione/esercizio, manutenzione, presidio di processo e pesa riferiscono al Responsabile Impianto le attività svolte nell’impianto e le eventuali anomalie riscontrate. Il personale di conduzione/esercizio e manutenzione è organizzato in turni consecutivi e avvicendati di 8 ore (3 turni/ giorno). Il Coordinatore della Pesa verifica l’aggiornamento delle autorizzazioni per il trasporto e/o lo smaltimento dei rifiuti, gestisce i documenti amministrativi (formulario, registro di carico/scarico) e coordina gli addetti alla pesa. Il Coordinatore del Presidio di Processo monitora l’andamento le concentrazioni di inquinanti nelle emissioni a camino e negli scarichi idrici.

    D. Responsabile Gestione e Controllo Flussi

    Il Responsabile Gestione e Controllo Flussi pianifica i conferimenti dei rifiuti a seguito della contrattualizzazione offerte a cura del Servizio Strategie e sviluppo Commerciale.

    E. Responsabile Sviluppo e Manutenzione Impianti

    Il Responsabile Sviluppo e Manutenzione Impianti pianifica, in collaborazione con il Responsabile Impianto, gli interventi di manutenzione e di sviluppo e coordina e armonizza politiche manutentive e di sviluppo.

    F. Gestione Ambientale

    Le attività di gestione ambientale sono in capo al Responsabile Qualità, Sicurezza e Ambiente di AcegasAps che dipende direttamente dal Direttore Generale e riferisce all’Alta Direzione sul grado di attuazione, di efficacia e di efficienza del sistema di gestione al fine di consentirne il miglioramento, in conformità alla propria politica ambientale, agli obiettivi e traguardi ambientali fissati. La Direzione Qualità, Sicurezza e Ambiente sviluppa e mantiene attivo il Sistema di Gestione Ambientale e verifica, sia dal punto di vista gestionale che da quello operativo, la gestione dell’impianto. Tale attività consiste nel:

    svolgere un costante controllo e monitoraggio degli aspetti/impatti ambientali tramite gli indicatori ambientali;

    valutare le prestazioni ambientali dell’impianto di termovalorizzazione in collaborazione con il Responsabile Impianto e il Direttore della Direzione Servizi Ambientali;

    monitorare lo stato di avanzamento dei programmi ambientali di miglioramento; eseguire audit periodici a tutte le funzioni coinvolte.

    G. Gestione Amministrativa

    La gestione amministrativa consiste nel controllo operativo di tutti gli aspetti amministrativi e contabili, nonché della gestione del personale e degli strumenti informatici.

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    6. Comunicazione con l’esterno Oltre alla pubblicazione e alla divulgazione annuale del Bilancio Integrato, AcegasAps, tramite il Servizio Relazioni Esterne, avvia periodiche campagne di sensibilizzazione dei cittadini relative alla raccolta differenziata dei rifiuti e al corretto utilizzo dell’acqua attraverso opuscoli informativi, cortometraggi e spot pubblicitari. Inoltre, all’interno del periodico trimestrale “iServizi” distribuito alle utenze, è riservato un apposito spazio per la comunicazione ambientale di dati, innovazione tecnologica e processi sperimentali. Particolare attenzione è riservata alle scuole, per le quali vengono organizzate visite guidate agli impianti dell’Azienda, tra i quali l’impianto di termovalorizzazione, seguendo un calendario fissato dall’Assessorato all’Istruzione, Soprattutto per i bambini delle scuole elementari e medie vengono inoltre messi a disposizione “I Quaderni” e le schede didattiche che contribuiscono in maniera divertente a diffondere tra i giovani cittadini una mentalità ecologicamente responsabile, diffondendo informazioni per un uso intelligente e rispettoso delle risorse dell’ambiente in cui viviamo, L’importanza attribuita dall’intera Azienda alla comunicazione con il pubblico si concretizza anche nell’attivazione e mantenimento di una serie di modalità operative finalizzate a raccogliere segnalazioni ed eventuali reclami provenienti dall’esterno tramite call center, fax, lettera o posta elettronica e a darne risposta nel più breve tempo possibile, come descritto nelle specifiche procedure. Anche nel 2013, così come nel 2012, il maggior numero dei reclami ricevuti riguardano i servizi di Raccolta a seguito dell’avvio del servizio porta a porta che necessita inevitabilmente di un periodo di rodaggio. Per quanto riguarda il termovalorizzatore di Padova, sul sito internet, sono consultabili le Relazioni Trimestrali e la Relazione Annuale previste dal Piano di Monitoraggio e Controllo, oltre ad altra documentazione di interesse tra cui la Dichiarazione Ambientale che viene aggiornata annualmente e che riporta dati ambientali non più vecchi di sei mesi. Dal 2011 è inoltre disponibile una pagina web in cui sono pubblicati in tempo reali i valori delle emissioni a camino per ciascuna linea di combustione dei parametri monitorati confrontandoli con i limiti previsti dalla normativa (D. Lgs. 133/2005) e dall’Autorizzazione Integrata Ambientale in vigore. I dati monitorati 24 ore su 24 dai sistemi di controllo presenti diventano così facilmente consultabili da parte di chiunque, con rapidità ed in qualsiasi momento. Tale strumento informativo contribuisce alla trasparenza gestionale, esprime l'attenzione all'innovazione tecnologica e conferma, su base oggettiva, il rispetto della normativa che tutela l'ambiente. A seguito dell’avvio della terza linea dell’impianto, al fine di rispondere ai quesiti dei cittadini, sono stati indetti degli incontri aperti al pubblico nei quali la Direzione di AcegasAps ha mostrato le modalità di gestione e conduzione dell’impianto. Allo scopo di intraprendere quindi un “dialogo aperto” con i cittadini è stato istituito un Osservatorio Ambientale sull’impianto, formalizzato da un Protocollo d’Intesa tra il Comune di Padova, il Comune di Noventa Padovana e AcegasAps. Tale Osservatorio ha la finalità di:

    raccogliere dati, studi, relazioni, indagini, compresi gli esiti del monitoraggio delle ricadute dell’impianto di termovalorizzazione;

    esaminare tali dati; favorire la divulgazione più ampia possibile dei dati in forma accessibile e comprensibile a tutto il

    pubblico; indagare la fattibilità di una rete di teleriscaldamento che utilizzi in parte il calore ricavabile dalla

    combustione dei rifiuti.

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    Ulteriori informazioni sono disponibili alle seguenti pagine del sito www.acegas-aps.it: progetto della Linea 3 Padova: http://www.acegas-aps.it/cms.php?sz=650 pagina emissioni: http://www.gruppo.acegas-aps.it/cms.php?sz=786 dove sono accessibili al

    pubblico i seguenti dati: dati emissioni medie dell’ultimo giorno per ogni linea di incenerimento; dati emissioni medie dell’ultima mezzora per ogni linea di incenerimento; tutti i report trimestrali e annuali, nonchè le dichiarazioni ambientali a partire dall’anno

    2010

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    7. L’impianto di termovalorizzazione

    Il termovalorizzatore San Lazzaro è gestito con l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) definitiva rilasciata dalla Regione Veneto con Decreto n. 10 del 31/01/2014 che comprende le seguenti autorizzazioni:

    esercizio delle operazioni di smaltimento individuate come incenerimento di rifiuti (D10); utilizzo di rifiuti come combustibile o altro mezzo per produrre energia (R1); emissioni in atmosfera; scarico in fognatura.

    7.1 Accettazione e controllo dei rifiuti in ingresso

    L’impianto di Termovalorizzazione è autorizzato a ricevere le seguenti tipologie di rifiuti: 1. rifiuti urbani: provenienti da attività domestiche del Bacino di Padova 2, di Padova 4 (da gennaio

    2012) e di Padova 1 (da luglio 2012), conferiti nell’impianto sia dagli automezzi di raccolta di AcegasAps che da terzi (D. Lgs. 152/06);

    2. rifiuti speciali non pericolosi: provenienti da attività produttive e commerciali senza distinzione territoriale, conferiti nell’impianto dagli stessi produttori o da trasportatore autorizzato;

    3. rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo: provenienti da attività ospedaliere e che non presentino tra i costituenti le sostanze pericolose elencate nell’allegato 2 della Direttiva 91/689/CEE.

    4. farmaci: provenienti da attività ospedaliere. La compatibilità del rifiuto speciale con i criteri di accettazione viene attestata dal produttore con analisi chimiche effettuate da specifico laboratorio possibilmente accreditato. È facoltà di AcegasAps eseguire controlli specifici sulla rispondenza dei rifiuti a quanto dichiarato dal produttore. È in funzione un portale radiometrico attraverso il quale devono transitare tutti i rifiuti in ingresso all’impianto al fine di verificare o meno la presenza di sorgenti radioattive. Nel caso in cui si riscontri un’anomalia radiometrica dovuta a radionuclidi di origine medicale, con emivita inferiore a 75 giorni, o a radionuclidi di origine non medicale contenuti in oggetti quali bussole, vecchi quadranti di orologi ecc, si procede secondo l’istruzione operativa “Gestione delle anomalie radiometriche presenti nei rifiuti in ingresso al termovalorizzatore”. Questa procedura prevede l’intervento di un Esperto Qualificato che, una volta identificata la sorgente radioattiva, provvede all’opportuna bonifica del carico di rifiuti.

    7.2 Schema impianto di termovalorizzazione

    Di seguito si riporta lo schema dell’impianto di termovalorizzazione con indicate le fasi del processo di termodistruzione.

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    7.3 Monitoraggio e controllo ambientale In sede di rilascio dell’autorizzazione all’esercizio (AIA definitiva – Decreto n.10 del 31/01/2014) è stato approvato il “Piano di Monitoraggio e Controllo” redatto ai sensi del D. Lgs 59/2005 e della L. Reg. Veneto 3/2000 (art. 26 comma 7) al fine di garantire che: tutte le sezioni impiantistiche assolvano alle funzioni per le quali sono progettate in tutte le condizioni

    operative previste; siano adottati tutti gli accorgimenti per ridurre i rischi per l'ambiente ed i disagi per la popolazione; sia assicurato un tempestivo intervento in caso di imprevisti; sia garantito l'addestramento costante del personale impiegato nella gestione; sia garantito l'accesso ai principali dati di funzionamento nonché ai risultati delle campagne di

    monitoraggio. All'esecuzione del programma si provvede tramite l’impiego di personale qualificato e indipendente. In particolare, i controlli ambientali previsti sono eseguiti da parte di: personale dell’impianto di termovalorizzazione; strutture esterne qualificate a cui è affidato l’incarico della verifica della corretta applicazione del

    “Programma di Controllo”; laboratori accreditati.

    La corretta attuazione del processo di termovalorizzazione è garantita sia da un sistema di controllo automatico dei più importanti parametri di processo sia dalla supervisione diretta degli operatori secondo quanto definito dal sistema di procedure e istruzioni del Sistema di Gestione Ambientale. L’impianto è dotato di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni al camino (SME) che segnala agli operatori in tempo reale il valore delle concentrazioni di inquinanti in emissione. Vengono inoltre effettuate misurazioni periodiche per verificare la presenza di metalli, diossine ed idrocarburi policiclici aromatici (IPA), come previsto dal D.Lgs 133/05 allegato 1 lettera D. L’efficacia del processo di termovalorizzazione e la corretta attuazione di quanto previsto dal “Piano di Monitoraggio e Controllo”, dalle procedure/istruzioni in essere e dalla normativa vigente viene verificato con: verifiche periodiche (almeno trimestrali) da parte del Controllore Indipendente dell’efficacia e

    dell’adeguatezza del “Piano di Monitoraggio e Controllo”; verifiche effettuate dalle Autorità di controllo (ultima verifica effettuata dall’ARPAV nel mese di dicembre

    2013 dove sono state campionate e analizzate le emissioni in atmosfera delle tre Linee); audit ambientali e qualità (almeno annuali) secondo le modalità previste dalle norme ISO 14001, ISO

    9001 e dal Regolamento EMAS. Ogni tre mesi viene redatto un rapporto di verifica da parte del Controllore Indipendente che contiene le valutazioni sul rispetto delle normative di legge vigenti e sull’efficienza tecnica e ambientale dell’impianto di termovalorizzazione; inoltre, in tale ambito, sono formulate proposte di intervento per il miglioramento complessivo della gestione d’impianto.

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    8. Individuazione e valutazione degli aspetti/impatti ambientali

    L’Azienda individua e valuta gli aspetti/impatti ambientali diretti e indiretti correlati alle proprie attività e servizi secondo le modalità descritte nella procedura “Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali”. Sono presi in considerazione i seguenti aspetti diretti:

    Emissioni in atmosfera Emissioni atmosferiche convogliate Emissioni atmosferiche diffuse Sostanze lesive della fascia di ozono o gas florurati ad effetto serra

    Scarichi nelle acque Scarichi idrici Limitazione, riciclaggio, riutilizzo, trasporto, smaltimento rifiuti

    Rifiuti in ingresso

    Produzione di rifiuti

    Uso delle risorse naturali e delle materie prime

    Consumo di risorse idriche Consumo di energia Consumo di materie prime, materiali e imballaggi

    Uso e contaminazione del suolo, sottosuolo e falda

    Stoccaggio e deposito di sostanze pericolose/ Reagenti

    PCB - PCT

    Questioni locali

    Rumore Vibrazioni Elettrosmog/Campi elettromagnetici Sorgenti radioattive Impatto visivo Odori Polveri Richiamo animali e insetti

    Altro Amianto e fibre ceramiche

    Questioni di trasporto Traffico

    Effetti sulla biodiversità Biodiversità

    Rischio di incidenti ambientali e di impatti sull’ambiente conseguenti o potenzialmente conseguenti a incidenti e situazioni di potenziale emergenza

    e i seguenti aspetti indiretti: aspetti ambientali dei servizi gestiti da AcegasAps correlabili all’impianto; ricaduta dei microinquinanti emessi in atmosfera;

    comportamenti ambientali degli appaltatori, subappaltatori e dei fornitori;

    Una volta individuati gli aspetti ambientali presenti, si procede a valutarne la loro significatività al fine di determinare i livelli di priorità di intervento per individuare i possibili obiettivi ambientali.

  • Pagina 23

    8.1 Aspetti/impatti ambientali diretti

    A seguito dell’analisi svolta sulla base dei criteri espressi all’interno della Procedura “Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali”, gli aspetti ambientali sono stati valutati:

    “NON PRESENTI” (PCB/PCT, amianto e fibre ceramiche);

    “NON SIGNIFICATIVI” (emissioni atmosferiche convogliate, (eccetto il CO, COT e l’HCl in condizioni di emergenza), emissioni atmosferiche diffuse, sostanze lesive della fascia di ozono o gas florurati ad effetto serra, gli scarichi nelle acque, i rifiuti prodotti, l’uso di risorse naturali e materie prime, l’uso e contaminazione del suolo, sottosuolo e falda, questioni locali (eccetto il rumore in condizioni di emergenza), questioni di trasporto e gli effetti sulla biodiversità.);

    “SIGNIFICATIVI” (emissioni atmosferiche convogliate di CO, COT e HCl, rifiuti in ingresso e rumore in condizioni emergenza e il rischio di incidenti ambientali e di impatti sull’ambiente conseguenti o potenzialmente conseguenti a incidenti e situazioni di potenziale emergenza ).

    Nella tabella seguente si riporta un estratto del Registro Aspetti/Impatti ambientali contenete gli aspetti significativi.

    ASPETTO IMPATTO INDICATORI D/I N/A/E LIVELLO DI SIGNIFICATIVITÀ

    Emissioni in atmosfera Emissioni

    atmosferiche convogliate

    CO mg/Nm3 D E significativo

    COT mg/Nm3 D E significativo

    HCl mg/Nm3 D E significativo

    Limitazione, riciclaggio, riutilizzo,

    trasporto, smaltimento rifiuti

    Rifiuti in ingresso

    Tipologia e quantità t D E significativo

    Questioni locali Rumore Rumore

    ambientale al perimetro

    dB D E significativo

    Rischio di incidenti ambientali e di impatti sull’ambiente conseguenti o

    potenzialmente conseguenti a incidenti e situazioni di potenziale

    emergenza

    Incendio o terremoto (o

    grandi catastrofi)

    D E significativo

    D= aspetto Diretto; I= aspetto Indiretto; N= condizioni Normali; A= condizioni Anomale; E= condizioni di Emergenza

    Gli aspetti classificati come “significativi” sono tenuti sotto controllo tramite procedure operative, controlli strumentali/analitici e azioni di sorveglianza.

    Si riporta di seguito l’andamento dei principali indicatori chiave che consentono di comprendere il processo e valutare i principali aspetti ambientali presenti, quali emissioni in atmosfera, scarichi idrici, produzione di rifiuti, consumi di risorse naturali ed energetiche e consumi di reattivi. Come spiegato nel capitolo 1, gli aspetti relativi alla biodiversità e al rumore non sono riportati

  • GESTIONE AMBIENTALEVERIFICATA IT-000089

    Pagina 24

    Si precisa che non ci sono, alla data del presente documento, in materia ambientale, né procedimenti legali in corso né altri provvedimenti delle Autorità (diffide, sanzioni, avvisi di garanzia) a carico dell’impianto di termovalorizzazione.

    8.1.1 Emissioni in atmosfera

    Sulla base di quanto previsto dalle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e da quanto indicato nel D. Lgs. 133/2005, è stata predisposta la Procedura “Gestione situazioni a rischio di superamento dei valori limite di emissione dei parametri misurati in continuo - Termovalorizzatore San Lazzaro”, revisionata a seguito del rilascio dell’AIA definitiva (Decreto n. 10 del 31/01/2014)”, che definisce i criteri, le soglie di preallarme e le manovre da eseguire nella conduzione dell’impianto in situazioni a rischio di superamento dei valori limite di emissione. Il personale tecnico che gestisce gli SME provvede quotidianamente alla validazione informatica dei valori semiorari e giornalieri delle emissioni. Tutti i dati sono quindi comunicati per via telematica all’ARPAV. Nel caso di superamento della media semioraria o giornaliera, il gestore del complesso IPPC o suo delegato predispone la comunicazione da inviare alle Autorità Competenti indicando la tipologia del superamento e la linea interessata.

    Nei grafici “Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite” vengono riportati i dati delle emissioni dell’impianto relativi alle 3 Linee di termovalorizzazione registrati dal 2011 al 2013, confrontati con i limiti imposti dalla normativa ambientale applicabile per le principali sostanze inquinanti rilevate (CO, COT, HCl, NH3, NOx, SO2, HF, Hg, Polveri). Nei grafici i dati sono espressi in percentuale rispetto al valore limite di legge, che durante il normale esercizio dell’impianto deve essere sempre rispettato, mentre nelle relative tabelle si riportano le concentrazioni delle sostanze espresse come media annuale di tutte le medie giornaliere rilevate dai sistemi di monitoraggio in continuo (SME).

    I valori delle emissioni risultano al di sotto dei limiti di legge. Si fa presente che i valori limite da rispettare nel 2013 erano ancora quelli prescritti dall’AIA provvisoria (DGR n. 4139 del 29/12/2009). Nel 2014, a seguito dell’emissione dell’AIA definitiva i limiti saranno più restrittivi.

    Si ricorda che la Linea 3 è stata avviata nel mese di maggio 2010. Per l’anno 2011 si riportano i valori dei primi tre trimestri separatamente dai valori del quarto trimestre: dal mese di ottobre 2011, infatti, l’impianto marcia in configurazione finale, avendo completato le modifiche impiantistiche previste dall’autorizzazione, tra cui la separazione dei camini delle Linee 1 e 2.

  • Pagina 25

    Concentrazione media sostanze emesse (CO, COT, HCl) espressa in percentuale rispetto al limite

    CO (mg/Nm3) COT (mg/Nm3) HCl (mg/Nm3)

    Limite 50 10 10

    2011

    I – III tr L1+L2 3,1 0,14 0,25

    IV tr L1 4,9 1,3 2,1 IV tr L2 10,5 1,2 0,9

    L3 11,8 0,4 1,1

    2012

    L1 5,0 1,0 0,9 L2 5,5 0,6 0,7 L3 7,4 0,4 1,6

    2013

    L1 4,4 0,9 1,0 L2 5,4 0,6 0,6 L3 7,4 0,5 1,6

    Come si può vedere anche dal grafico, nel 2011 la concentrazione di CO nei fumi della Linea 3 si è abbassata in quanto, completate le fasi di avviamento e messa a punto peculiari di un nuovo impianto, si è raggiunta una situazione di combustione ottimale. Analizzando sempre il parametro CO, si nota un apparente peggioramento per la Linea 1 e la Linea 2; i valori registrati nel 2012 sono però tipici dell’assetto dell’impianto ottenuto con le modifiche migliorative: la maggior concentrazione di CO è infatti compensata da una minore portata di effluente emesso e dai maggiori rendimenti delle linee. Nel 2013 sulle tre Linee si confermano le performance ambientali già attestate su ottimi livelli.

    0%

    10%

    20%

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    100%

    2011 2012 2013CO

    2011 2012 2013COT

    2011 2012 2013HCl

    Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

    60%

    70%

    80%

    90%

    100%

    2010 2011 2012CO

    2010 2011 2012COT

    2010 2011 2012HCl

    Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite

    Linea1 + Linea2

    Linea1

    Linea2

    Linea3

  • GESTIONE AMBIENTALEVERIFICATA IT-000089

    Pagina 26

    Concentrazione media sostanze emesse (NH3, NOx, SO2) espressa in percentuale rispetto al limite

    NH3 (mg/Nm3) NOx (mg/Nm3) SO2 (mg/Nm3)

    Limite 50* 200 50

    2011

    I – III tr L1+L2 7,7 134,7 2,1

    IV tr L1 0,6 106,5 0,2

    IV tr L2 1,5 70,9 1,7

    L3 0,3 70,0 0,6

    2012

    L1 1,8 91,4 0,1

    L2 0,6 65,4 1,0

    L3 0,3 64,9 0,8

    2013

    L1 2,2 85,2 0,6

    L2 0,6 60,1 0,4

    L3 0,3 71,3 0,6

    * Nel 2013 non sono presenti limiti per l’ammoniaca né nel D. Lgs. 133/2005 né nell’AIA provvisoria, pertanto si è adottato come limite di riferimento quello presente nel precedente provvedimento autorizzativo rilasciato dalla Provincia di Padova.

    La Linea 1, nonostante non sia provvista di un reattore catalitico SCR per l’abbattimento degli ossidi di azoto, consegue comunque risultati confrontabili con le Linee 2 e 3. Questi risultati sono ottenuti grazie ad un sistema sperimentale, impiegato per la prima volta nell’impianto di Padova, che utilizza per i filtri speciali maniche catalitiche che consentono l’abbattimento degli NOx e delle diossine. La prescrizione autorizzativa che richiedeva di allineare le emissioni di ammoniaca delle Linee 1 e 2 ai valori previsti dalle BAT europee (limite pari a 10 mg/Nm3) è stata ampiamente soddisfatta. Per la Linea 3 i parametri relativi a NH3, NOx e SO2 si attestano su valori molto rassicuranti e con un andamento piuttosto costante.

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

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    70%

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    90%

    100%

    2011 2012 2013NH3

    2011 2012 2013NOx

    2011 2012 2013SO2

    Concentrazione media sostanze emesse espressain percentuale rispetto al limite

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

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    100%

    2010 2011 2012CO

    2010 2011 2012COT

    2010 2011 2012HCl

    Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite

    Linea1 + Linea2

    Linea1

    Linea2

    Linea3

  • Pagina 27

    Concentrazione media sostanze emesse (HF, Hg, Polveri) espressa in percentuale rispetto al limite

    HF (mg/Nm3) Hg (mg/Nm3) Polveri (mg/Nm3)

    Limite 1 0,05 10

    2011

    I – III tr L1+L2 0,03 0,0010 0,6

    IV tr L1 0,10 0,0004 0,1

    IV tr L2 0,01 0,0001 0,1

    L3 0,10 0,0004 0,6

    2012

    L1 0,10 0,0006 0,1

    L2 0,01 0,00001 0,3

    L3 0,10 0,0002 0,7

    2013

    L1 0,01 0,0007 0,9

    L2 0,001 0,00006 0,6

    L3 0,10 0,0004 0,7

    Nel 2013 si assiste ad un leggero aumento delle concentrazioni di polveri della Linea 1 causato dal deterioramento delle maniche filtranti, che pertanto sono state sostituite nel mese di giugno 2013. Tra i metalli monitorati come previsto nell’allegato 1 paragrafo 3 del Decreto Legislativo n. 133, al mercurio è dedicata particolare attenzione ed è per questo che dal 2010 viene misurato in continuo. Il completamento delle modifiche impiantistiche apportate alle Linee 1 e 2 ha migliorato ulteriormente le prestazioni nell’abbattimento del mercurio grazie al doppio stadio di filtrazione in serie.

    0%

    10%

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    2011 2012 2013HF

    2011 2012 2013Hg

    2011 2012 2013Polveri

    Concentrazione media sostanze emesse espressain percentuale rispetto al limite

    0%

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    2010 2011 2012CO

    2010 2011 2012COT

    2010 2011 2012HCl

    Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite

    Linea1 + Linea2

    Linea1

    Linea2

    Linea3

  • GESTIONE AMBIENTALEVERIFICATA IT-000089

    Pagina 28

    Concentrazione media PCDD/PCDF emessi

    PCDD/PCDF (ng/Nm3) Limite 0,1

    2011

    I – III tr L1+L2 0,012 IV tr L1 0,0018 IV tr L2 0,0007

    L3 0,0008

    2012

    L1 0,0025 L2 0,0010 L3 0,0019

    2013

    L1 0,0031 L2 0,0021 L3 0,0022

    Nel grafico “Concentrazione media di PCDD e PCDF emessi” sono rappresentati gli andamenti delle concentrazioni medie registrate al camino delle 3 Linee dal 2011 al 2013 relativamente ai parametri dei Policlorodibenzodifenili (PCDD) e dei Policlorodibenzofurani (PCDF) rilevati sulla base di campionamenti trimestrali al camino della durata di otto ore e di analisi effettuate da un laboratorio di analisi chimiche accreditato ISO 17025. Nel grafico viene indicato il limite imposto dal D.Lgs. 133/05 per i PCDD (Policlorodibenzodifenili) e PCDF (Policlorodibenzofurani) ossia 0,1 ng/Nm3 (nanogrammi/Normalmetrocubo) e i valori rilevati dalle analisi effettuate, che risultano nettamente inferiori attestandosi a livelli del fondo ambientale. È importante evidenziare che i valori dei microinquinanti si mantengono sotto il limite di legge con ampi margini di sicurezza. Inoltre, dall’ultimo trimestre del 2011 si nota un ulteriore abbassamento delle concentrazioni di PCDD e PCDF a seguito dei lavori di adeguamento delle Linee 1 e 2 già descritti precedentemente. Tali concentrazioni si confermano nel 2012 e nel 2013.

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

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    100%

    2010 2011 2012CO

    2010 2011 2012COT

    2010 2011 2012HCl

    Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite

    Linea1 + Linea2

    Linea1

    Linea2

    Linea3

    0,00

    0,01

    0,02

    0,03

    0,04

    0,05

    2011 2012 2013 PCDD/PCDF

    Concentrazione media di PCDD/PCDF emessi

    Limite D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3

    ng/N

    m3

  • Pagina 29

    Nei grafici “Quantità sostanze emesse (kg) per tonnellate di rifiuti trattati” si riportano i fattori di emissione relativi ai parametri COT, HCl, polveri, Hg e NOx per tonnellata di rifiuto trattato che si considerano rappresentativi delle emissioni dell’impianto. Tali dati sono stati desunti moltiplicando la media delle concentrazioni delle sostanze emesse, espresse in kg/Nm3, per la relativa portata oraria e per i giorni di funzionamento rapportando il prodotto ottenuto alle tonnellate di rifiuti trattati. Le quantità di rifiuti smaltiti in tonnellate e i giorni di funzionamento sono riportate nell’allegato 1. Quantità sostanze emesse (CO, COT, HCl) per tonnellata di rifiuti trattati

    CO (kg/t) COT (kg/t) HCl (kg/t)

    2011

    I – III tr L1+L2 0,013 0,006 0,011

    IV tr L1 0,029 0,008 0,012 IV tr L2 0,064 0,007 0,005

    L3 0,104 0,004 0,009

    2012

    L1 0,034 0,007 0,006 L2 0,031 0,003 0,004 L3 0,058 0,003 0,013

    2013

    L1 0,030 0,006 0,007 L2 0,032 0,004 0,003 L3 0,057 0,004 0,012

    0,000

    0,020

    0,040

    0,060

    0,080

    0,100

    2011 2012 2013CO

    2011 2012 2013COT

    2011 2012 2013HCl

    kg/t

    Quantità di dostanze emesse (CO, COT, HCl) per tonnellata di rifiuti trattato

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

    60%

    70%

    80%

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    2010 2011 2012CO

    2010 2011 2012COT

    2010 2011 2012HCl

    Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite

    Linea1 + Linea2

    Linea1

    Linea2

    Linea3

  • GESTIONE AMBIENTALEVERIFICATA IT-000089

    Pagina 30

    Quantità sostanze emesse (Polveri, SO2, Hg) per tonnellata di rifiuti trattati

    Polveri (kg/t) SO2 (kg/t) Hg (kg/t)

    2011

    I – III tr L1+L2 0,0023 0,009 0,000004

    IV tr L1 0,0006 0,001 0,000002 IV tr L2 0,001 0,010 0,000001

    L3 0,006 0,006 0,000004

    2012

    L1 0,0006 0,001 0,000004 L2 0,0017 0,005 0,0000001 L3 0,005 0,006 0,000002

    2013

    L1 0,0059 0,004 0,000005 L2 0,0035 0,002 0,0000004 L3 0,0052 0,004 0,000003

    0,000

    0,005

    0,010

    0,015

    0,020

    0,025

    2010 2011 2012Polveri

    2010 2011 2012SO2

    2010 2011 2012Hg

    kg/t

    Quantità di sostanze emesse (Polveri, SO2, Hg) per tonnellata di rifiuti tattati

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

    60%

    70%

    80%

    90%

    100%

    2010 2011 2012CO

    2010 2011 2012COT

    2010 2011 2012HCl

    Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite

    Linea1 + Linea2

    Linea1

    Linea2

    Linea3

  • Pagina 31

    Quantità sostanze emesse (NOx) per tonnellata di rifiuti trattati

    NOx (kg/t)

    2011

    I – III tr L1+L2

    0,572

    IV tr L1 0,620 IV tr L2 0,431

    L3 0,619

    2012

    L1 0,627 L2 0,367 L3 0,506

    2013

    L1 0,584 L2 0,354 L3 0,552

    8.1.1.1 Superamenti dei valori limite di emissione In tema di superamento dei valori limite di emissione, la durata cumulativa del funzionamento dell’impianto in condizione di superamento dei valori limite di emissione deve essere inferiore a 60 ore all’anno. La durata di sessanta ore si applica alle linee dell'intero impianto che sono collegate allo stesso dispositivo di abbattimento degli inquinanti dei gas di combustione (D. Lgs. 133/05, art. 16, comma 3). Nel 2013 si sono verificati 21 superamenti semiorari, 5 per il CO (Linea 1), 8 per il COT (5 in Linea 1, 1 in Linea 2, 2 in Linea 3), 4 per l’HCl (3 in Linea 2, 1 in Linea 3), 3 per l’HF (Linea 1) e 1 per le polveri (Linea 1),per un totale di 10,5 ore. A ciascun evento di superamento è seguita idonea comunicazione alle Autorità competenti.

    0,000

    0,200

    0,400

    0,600

    0,800

    2011 2012 2013NOx

    kg/t

    Quantità di sostanze emesse (NOx) per tonnellata di rifiuto trattato

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

    60%

    70%

    80%

    90%

    100%

    2010 2011 2012CO

    2010 2011 2012COT

    2010 2011 2012HCl

    Concentrazione media sostanze emesse espressa in percentuale rispetto al limite

    Linea1 + Linea2

    Linea1

    Linea2

    Linea3

  • GESTIONE AMBIENTALEVERIFICATA IT-000089

    Pagina 32

    8.1.2 Risorse idriche e scarichi nelle acque Nel grafico seguente “Consumo risorse idriche suddivise per tipologia” si riportano i quantitativi relativi ai consumi di risorsa idrica suddivisi per fonte di approvvigionamento nel periodo compreso tra il 2011 e il 2013. Non sono riportate le acque prelevate dal canale Piovego per il raffreddamento dei condensatori, poiché esse vengono inviate allo scarico in acque superficiali immutate per qualità e quantità.

    Consumo di risorse idriche suddivise per tipologia

    I consumi di risorse idriche nel 2012 si mantengono allineati a quelli degli anni precedenti, evidenziando una leggera diminuzione grazie all’ottimizzazione dei cicli. Nel 2013 l’emungimento dell’acqua di falda è stato interrotto, utilizzando al suo posto l’acqua di spurgo derivante dai processi di produzione dell’acqua demineralizzata. Il grafico seguente mostra inoltre come il consumo specifico per tonnellata di rifiuto trattato non subisca marcate variazioni grazie ad una maggiore efficienza dell’impianto. Consumo specifico di risorse idriche per tonnellata di rifiuto trattato

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

    0,00

    0,50

    1,00

    1,50

    2,00

    2,50

    3,00

    3,50

    4,00

    2011 2012 2013

    1,17

    1,08 1,11

    Consumo risorse idriche per tonnellata rifiuti trattato

    m3 /t

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

  • Pagina 33

    Le acque in uscita dal depuratore dell’impianto di termovalorizzazione vengono convogliate nella fognatura pubblica. Nei grafici “Concentrazione media annua sostanze scaricate espressa in percentuale rispetto al limite” si riportano le concentrazioni medie annue dei parametri che maggiormente caratterizzano la tipologia di scarico dell’acqua dell’impianto di depurazione nel sistema fognario: cloruri, solfati, azoto ammoniacale, nitriti, nitrati, cromo totale, ferro, manganese, nichel, mercurio. Si fa presente che, seppur scaricando in fognatura, l’AIA impone che le concentrazioni delle acque di scarico rispettino i limiti stabiliti dal D. Lgs 152/06, allegato 5, tab. 3 colonna scarico in acque superficiali: i valori di concentrazione risultano al di sotto dei limiti imposti. Concentrazione media annua sostanze scaricate (cloruri, solfati) espressa in percentuale rispetto al limite

    Cloruri (mg/L) Solfati (mg/L) Limite di legge 1200 1000

    2011 321 532 2012 333 534 2013 345 285

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

    60%

    70%

    80%

    90%

    100%

    Cloruri Solfati

    Concentrazione media annua sostanze scaricate espressa in percentuale rispetto al limite

    2011

    2012

    2013

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

  • GESTIONE AMBIENTALEVERIFICATA IT-000089

    Pagina 34

    Concentrazione media annua sostanze scaricate (Azoto ammoniacale, nitriti, nitrati) espressa in percentuale rispetto al limite

    Azoto ammoniacale (mg/L)

    Nitrati (mg/L) Nitriti (mg/L)

    Limite di legge 15 20 0,6 2011 4,64 1,6 0,27 2012 1,76 1,9 0,27 2013 1,42 2,9 0,25

    A seguito degli interventi di manutenzione al depuratore, terminati nel mese di febbraio 2010, le concentrazione di sostanze scaricate sono in genere notevolmente diminuite. Il conseguente processo di ottimizzazione nella gestione del depuratore ha comportato una marcata riduzione di acido solforico.

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

    60%

    70%

    80%

    90%

    100%

    Azoto ammoniacale Nitrati Nitriti

    Concentrazione media annua sostanze scaricate espressa in percentuale rispetto al limite

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

  • Pagina 35

    Concentrazione media annua sostanze scaricate (Cromo totale, ferro, manganese, nichel, mercurio) espressa in percentuale rispetto al limite

    Cr tot (mg/L) Fe (mg/L) Mn (mg/L) Ni (mg/L) Hg (mg/L) Limite di legge

    2 2 2 2 0,005

    2010 0,03 0,23 0,055 0,006 0,0003 2011 0,03 0,36 0,075 0,006 0,0005 2012 0,05 0,25 0,107 0,008 0,0004 2013 0,02 0,08 0,012 0,005 0,0002

    I controlli, eseguiti con cadenza mensile da un laboratorio accreditato, hanno sempre rispettato quanto previsto dalla normativa di riferimento. Dai dati gestionali dell’impianto risulta che i limiti di attenzione non sono mai stai raggiunti e/o superati, a dimostrazione della costanza delle prestazione in termini di efficienza dell’impianto di depurazione. Per Cloruri, Azoto ammoniacale e Nitriti vengono di seguito riportati, su scala logaritmica, i valori dell’indicatore che esprime la quantità media rilevata allo scarico, risultante dal prodotto tra la media annuale in uscita allo scarico e i litri totali scaricati in fognatura, rapportata alla quantità totale di rifiuti inceneriti durante l’anno preso in esame. Concentrazione media annua sostanze scaricate per tonnellata di rifiuto trattato

    0%

    10%

    20%

    30%

    40%

    50%

    60%

    70%

    80%

    90%

    100%

    Cr tot Fe Mn Ni Hg

    Concentrazione media annua sostanze scaricate espressa in percentuale rispetto al limite

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

    1

    10

    100

    1.000

    Cloruri (g/ton) Azoto ammoniacale (g/ton) Nitriti (mg/ton)

    174

    3

    145191

    1

    157222

    1

    159

    Concentrazione media annua sostanze scaricate per tonnellata di rifiuto trattato

  • GESTIONE AMBIENTALEVERIFICATA IT-000089

    Pagina 36

    8.1.3 Rifiuti conferiti e trattati dall’impianto All’impianto di termovalorizzazione di Padova viene conferita la frazione secca non riciclabile del rifiuto urbano, rifiuti speciali non pericolosi, rifiuti ospedalieri e farmaci. Nel grafico seguente vengono riportate le quantità di rifiuti conferiti all’impianto dal 2011 al 2013 suddivise per tipologia e desunte dal registro di carico/scarico dell’impianto. Quantità e tipologia di rifiuti conferiti all’impianto

    L’unità di misura delle prestazioni dell’impianto è la quantità di rifiuti trattati. Il grafico seguente si riferisce ai dati rilevati nell’intervallo di tempo compreso tra il 2011 e il 2013. I rifiuti trattati vengono desunti dal sistema si pesatura delle benne che alimentano le tramogge delle tre Linee. A seguito dell’avvio della terza linea, avvenuto il 28 maggio 2010, con inizio del conferimento dei rifiuti in fossa il 10 maggio, nel 2010 sono stati trattati circa 146.000 tonnellate di rifiuti con un incremento di circa l’81% rispetto all’anno precedente. Dal 2011 la Linea 3 marcia a regime e sono quindi ulteriormente aumentati i rifiuti smaltiti nell’impianto, arrivando a quasi 173.000 tonnellate nel 2011 e a circa 184.000 tonnellate nel 2012, dato che si riconferma anche nel 2013.

    0

    25.000

    50.000

    75.000

    100.000

    125.000

    150.000

    175.000

    200.000

    225.000

    Rifiuti urbani+ speciali

    Rifiuti sanitari pericolosi a rischio

    infettivo

    Farmaci Totale

    170.

    781

    1.88

    8

    176

    172.

    846

    182.

    842

    1.29

    1

    49

    184.

    182

    185.

    485

    1.16

    9

    39

    186.

    693

    t

    Quantità e tipologia di rifiuti conferiti

    anno 2011

    anno 2012

    anno 2013

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

  • Pagina 37

    Quantità di rifiuti trattati dall’impianto

    Tonnellate di rifiuti trattati al giorno

    8.1.4 Rifiuti prodotti dall’impianto

    Attualmente, dall’attività di termovalorizzazione, l’impianto di Padova ha prodotto le seguenti tipologie di rifiuti: scorie derivanti dal processo di combustione (CER 190112 – rifiuto non pericoloso) inviate al recupero

    presso terzi; ceneri (polveri, PSR e PCR) derivanti dal processo di depurazione fumi (CER 190113* – rifiuto pericoloso)

    inviate allo smaltimento o a recupero presso terzi; fanghi da depurazione (CER 190107* – rifiuto pericoloso) inviati allo smaltimento presso terzi. Dal 2014 i

    fanghi saranno identificati con il codice CER 190813* in linea con quanto avviene al termovalorizzatore di Trieste.

    0

    20.000

    40.000

    60.000

    80.000

    100.000

    120.000

    140.000

    160.000

    180.000

    200.000

    anno 2011 anno 2012 anno 2013

    172.661184.297 184.097

    Quantità di rifiuti trattati nell'impianto

    t

    0

    100

    200

    300

    400

    500

    600

    anno 2011 anno 2012 anno 2013

    556561 561

    Tonnellate di rifiuti trattati al giorno

    t/gg

  • GESTIONE AMBIENTALEVERIFICATA IT-000089

    Pagina 38

    Le modalità della corretta gestione di tali rifiuti sono espresse all’interno di specifiche procedure e istruzioni operative del Sistema di Gestione Ambientale. Le quantità di rifiuti prodotti sono desunte dal registro di carico/scarico dell’impianto. Tonnellate di rifiuti prodotti dall’impianto

    Rifiuti prodotti/Rifiuti trattati

    Le modifiche impiantistiche realizzate hanno comportato l’utilizzo della calce idrata per l’abbattimento dei gas acidi; la calce, più economica del bicarbonato, ma meno reattiva è caratterizzata da un peso molecolare più alto e quindi incide sui rifiuti prodotti aumentandone la quantità. Nel 2013 sono stati ottimizzati i consumi di reagenti ed è stato condotto un esperimento utilizzando una tipologia di calce a maggior superficie specifica che ha quindi comportato una minore produzione di polveri da trattamento fumi. Per completezza di informazione il grafico relativo alle tonnellate di rifiuti prodotti su rifiuti trattati riporta anche i fanghi da depurazione, sebbene siano un impatto non significativo.

    0

    5.000

    10.000

    15.000

    20.000

    25.000

    30.000

    35.000

    40.000

    45.000

    Scorie ceneri, polveri, PSR, PCR fanghi

    35.6

    42

    8.66

    4

    166

    37.9

    86

    9.47

    5

    117

    38.7

    66

    8.36

    0

    182

    Rifiuti prodotti/Rifiuti trattati

    anno 2011

    anno 2012

    2013

    t

    0,000

    0,050

    0,100

    0,150

    0,200

    0,250

    0,300

    Scorie ceneri, polveri, PSR, PCR fanghi

    0,20

    6

    0,05

    0

    0,00

    1

    0,20

    6

    0,05

    1

    0,00

    1

    0,21

    1

    0,04

    5

    0,00

    1

    Rifiuti prodotti/Rifiuti trattati

    anno 2011

    anno 2012

    2013

    t/t

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

  • Pagina 39

    8.1.5 Risorse energetiche Il bilancio energetico offre una sintesi dell’andamento della produzione e del consumo di risorse energetiche degli impianti di termovalorizzazione negli ultimi anni. In particolare il bilancio energetico consente di confrontare il contributo (in MWh) delle diverse risorse impiegate e di valutare quindi la produzione netta di energia elettrica per la cessione a una società di intermediazione che provvede poi a vendere l’energia al pubblico mercato. I fattori di conversione sono desunti dalla circolare del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato n. 219/F del 2/03/1992. Bilancio energetico (MWh)

    L’avviamento della Linea 3 ha contribuito ad un aumento della produzione di energia e dell’efficienza globale dell’impianto. Anche le modifiche impiantistiche apportate alle Linee 1 e 2 hanno comportato un ulteriore aumento delle prestazioni, ancora più evidente nel corso del 2012. Nel 2013 la produzione lorda di energia è calata, nonostante la quantità di rifiuti trattata resti in linea con quella dell’anno precedente, in quanto nel mix di rifiuti sono aumentati quelli di origine urbana, caratterizzati da un potere calorifico inferiore rispetto ai rifiuti speciali. I lavori di adeguamento delle Linee 1 e 2 hanno inoltre portato all’eliminazione dei bruciatori a gasolio, come sostegno alla combustione, in favore dei bruciatori a metano. Il consumo di gasolio registrato nel 2013 è dovuto all’entrata in funzione, nel mese di febbraio, del gruppo elettrogeno a seguito di un black out della linea Enel 20kV che ha causato la fermata di emergenza delle Linee 1 e 2. Dal 2013 sono inseriti anche i consumi di gasolio derivanti dal funzionamento della caldaia servizi.

    95.374

    -229

    -43

    -24.996

    120.642

    97.917

    -247

    0

    -25.034

    123.198

    92.128

    -150

    -407

    -22.334

    115.019

    -40.000 -20.000 0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000

    Produzione netta di energia (sottratti i consumi di gasolio,

    metano, EE) (MWh)

    Metano (MWh)

    Gasolio (MWh)

    Energia elettrica consumata (MWh)

    Produzione lorda di EnergiaElettrica (MWh)

    Bilancio energetico (MWh) - impianto di Padova

    0

    50.000

    100.000

    150.000

    200.000

    250.000

    300.000

    Acquedotto (m3) Falda (m3) Totale (m3)

    156.

    109

    45.1

    92

    201.

    301

    168.

    928

    30.4

    53

    199.

    381

    204.

    929

    0

    204.

    929

    Consumo risorse idriche

    2011

    2012

    2013

    m3

  • GESTIONE AMBIENTALEVERIFICATA IT-000089

    Pagina 40

    Produzione di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato

    Produzione di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato per Linea

    L’installazione degli economizzatori e del sistema di pulizia meccanica nella caldaia della Linea 2 è stata eseguita nel mese di ottobre 2011. Dal 2012 infatti si nota un incremento della produzione di energia in rapporto alla quantità di rifiuto trattato. Il dato si riconferma anche nel 2013.

    0,000

    0,100

    0,200

    0,300

    0,400

    0,500

    0,600

    0,700

    0,800

    Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013

    0,666 0,668 0,655

    Produzione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato

    MW

    h/t

    -

    0,10

    0,20

    0,30

    0,40

    0,50

    0,60

    0,70

    0,80

    0,90

    Linea 1 Linea 2 Linea 3

    0,37

    0,40

    0,90

    0,42

    0,5

    1

    0,84

    0,43

    0,50

    0,81

    MW

    h/t

    2011

    2012

    2013

  • Pagina 41

    Cessione di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato Consumi di risorse energetiche per tonnellata di rifiuto trattato

    0,000

    0,100

    0,200

    0,300

    0,400

    0,500

    0,600

    0,700

    0,800

    Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013

    0,541 0,536 0,524

    Cessione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato

    MW

    h/t

    0,000

    0,100

    0,200

    0,300

    0,400

    0,500

    0,600

    0,700

    0,800

    Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013

    0,133 0,137 0,137

    Consumo specifico di risorse energetiche per tonnellata di rifiuto trattato

    MW

    h/t

  • GESTIONE AMBIENTALEVERIFICATA IT-000089

    Pagina 42

    8.1.5.1 Efficienza energetica

    Per gli impianti di incenerimento, la Direttiva Europea 2008/98/CE (Direttiva quadro sui rifiuti) ha introdotto e regolamentato il concetto di Efficienza Energetica. La determinazione di tale efficienza identifica il comportamento virtuoso dell’impianto e permette un confronto rispetto alle altre realtà. Sono stati quindi fissati dei valori di soglia al di sopra dei quali gli impianti di incenerimento possono essere legittimamente definiti impianti di “recupero”.

    Per gli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani tali soglie minime sono:

    0,60 per gli impianti funzionanti e autorizzati in conformità della normativa comunitaria applicabile anteriormente al 1 gennaio 2009,

    0,65 per gli impianti autorizzati dopo il 31 dicembre 2008.

    Con l’emanazione del Decreto Ministeriale del 7 agosto 2013, è stato introdotto un fattore che tiene conto della collocazione geografica dell’impianto e misura l’influenza della situazione climatica. È stato infatti dimostrato che climi più rigidi, tipicamente nordici, contribuiscono a favorire l’incremento delle rese energetiche. È quindi ora possibile confrontare gli impianti di termovalorizzazione di tutta l’Europa, indipendentemente dalla loro latitudine.

    Durante il collaudo funzionale eseguito sull’impianto di Padova è stata determinata l’Efficienza globale pari a 0,62 che moltiplicata per il fattore climatico (pari a 1,382) risulta essere uguale a 0,86.

    L’impianto di Padova è pertanto largamente superiore alle soglie minime; è stato quindi richiesto all’Ente competente (con lettera prot. n. 48594 del 28/06/2013), che l’impianto venisse autorizzato anche al Recupero di rifiuti.

    Con Decreto n. 10 del 31/01/2014 (AIA definitiva) il termovalorizzatore San Lazzaro è stato quindi autorizzato anche per l’utilizzo di rifiuti come combustibile o altro mezzo per produrre energia (classificato con codice R1), oltre che allo smaltimento di rifiuti (classificato con codice D10).

  • Pagina 43

    8.1.6 Consumi di reagenti Di seguito si riportano i dati relativi al consumo di reagenti dal 2011 al 2013 desunti dalle bolle di consegna merci.

    Reagenti per depurazione fumi (kg) anno 2011 anno 2012 anno 2013

    Bicarbonato 1.253.100 1.784.440 1.641.000 Carbone attivo 227.370 147.958 94.200 Urea 194.980 41.360 170.220 Calce 2.480.850 1.718.010 1.366.370 Ammoniaca 24% 264.510 369.390 371.950 Sorbalit 82.720 1.435.250 605.690 Reagenti per depurazione

    acque (kg) anno 2011 anno 2012 anno 2013

    Acido solforico 98.600 138.040 63.330 Idrossido di sodio 97.670 112.670 87.920 Acido cloridrico 6.890 - - Cloruro ferrico 18.420 9.700 8.280 Ipoclorito di sodio 303.630 303.570 106.622 Solfato ferroso 47.210 21.850 47.040 Acido sulfammico 47.090 49.630 81.530

    Dal 2012 è stato dismesso l’uso di acido cloridrico in quanto per demineralizzare l’acqua si utilizza un impianto a osmosi inversa e non più un impianto a resine a scambio ionico. Dal IV trimestre 2011, a seguito delle modifiche impiantistiche apportate, nelle Linee 1 e 2 viene utilizzato un nuovo reagente costituito da una miscela di calce e carbone attivo (sorbalit), che ha comportato una riduzione del consumo di bicarbonato. Inoltre, avendo messo in esercizio il reattore SCR sulla Linea 2 e il filtro con maniche catalitiche sulla Linea 1, dal IV trimestre 2011 si nota una notevole riduzione del consumo di urea per l’abbattimento degli ossidi di azoto. Attualmente l’urea è impiegata nella Linea 1 per effettuare una pre-riduzione del NOx nello stadio SNCR. Nella Linea 2 e per la correzione finale nella Linea 1, viene impiegata la stessa soluzione di ammoniaca utilizzata per la Linea 3. Dal 2012 si nota un aumento del consumo di NH3 e un primo valore significativo nel consumo di sorbalit. Il continuo perfezionamento degli assetti degli impianti di depurazione fumi, nella ricerca dell’ottimizzazione delle performance tecnico-economiche, ha comportato nel 2013 un’ulteriore riduzione dei consumi dei reagenti bicarbonato, calce, carbone attivo e sorbalit. Per contenere la concentrazione di solfati nello scarico delle acque del depuratore, provenienti esclusivamente dall’utilizzo del reagente acido solforico, dal I semestre 2013 si è cercato di ridurre il consumo di quest’ultimo. Per garantire le stesse performance del depuratore chimico-fisico, si è aumentato il consumo di acido sulfammico in sostituzione al solforico. Nel 2013 è iniziata la sperimentazione di un diverso reagente caustico in sostituzione alla calce idrata standard. Questo reagente (Sorbacal SP®) (marchio registrato) costituisce un’evoluzione tecnologica delle normali calci per la depurazione fumi. Si sono notati dei benefici in termini di consumi del reagente. Sono ancora in fase di valutazione gli effettivi benefici economici derivanti da questo nuovo reagente.

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    Pagina 44

    8.2 Aspetti/impatti ambientali indiretti L’Azienda ha individuato gli aspetti ambientali indiretti cioè quegli aspetti/impatti correlati alle attività, prodotti e servizi su cui l’organizzazione non ha un diretto controllo. In caso di aspetti ambientali indiretti il criterio per definire la significatività si basa sul controllo che l’azienda ha su di essi. La tabella seguente riporta la capacità di controllo da parte dell’azienda.

    A Impatto parzialmente sotto controllo. Non tutto il processo decisionale è sotto il controllo dell’azienda, tuttavia l’azienda

    può intervenire sulle modalità operative o nei processi. B Impatto non sotto controllo.

    L’azienda può esercitare la sua funzione di controllo esclusivamente sugli aspetti classificati come A. Le azioni intraprese possono essere:

    1. predisposizione di documentazione (presenza/assenza dei documenti contrattuali, procedure interne);

    2. possibilità di esercitare una sorveglianza;

    3. attività di comunicazione (ad esempio predisposizione di campagne di sensibilizzazione, ecc.) Gli aspetti e impatti ambientali indiretti dell’impianto di termovalorizzazione valutati sono connessi a:

    1. raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti all’impianto (paragrafo non riportato in quanto invariato rispetto alla “Dichiarazione Ambientale 2014 - 2016”;

    2. ricaduta dei microinquinanti emessi in atmosfera; 3. comportamenti ambientali degli appaltatori, subappaltatori e dei fornitori;

    Non sono stati individuati aspetti ambientali indiretti che abbiano un impatto non sottocontrollo da parte dell’azienda. 8.2.1 Ricaduta dei microinquinanti emessi in atmosfera

    AcegasAps ha installato e messo in esercizio nel 2001 due centraline collocate in posizioni prefissate dalla Provincia: centralina “Internato Ignoto” e centralina “Giotto”, gestite da ARPAV, che raccolgono i dati via modem. Per la rilevazione dei dati dell'aria viene utilizzato anche un mezzo mobile appositamente attrezzato. La stazione mobile viene impegnata per 100 giorni complessivi all’anno, da distribuire nel periodo invernale e nel periodo estivo, posizionandola, secondo un piano di localizzazione definito da ARPAV, nel Comune di Padova, nel Comune di Noventa Padovana e nei comuni limitrofi interessati dalle ricadute del termovalorizzatore. I dati in continuo, compresi quelli dei misuratori automatici di PM10/PM2.5, acquisiti da AcegasaAps, sono giornalmente validati da ARPAV con le stesse modalità seguite per la propria rete di monitoraggio, garantendo quindi la piena confrontabilità dei dati prodotti. Nel mese di marzo 2014 è stato rinnovato l’accordo a scadenza biennale, stipulato nel 2001, con l’Agenzia Regionale per la Protezione e la Prevenzione Ambientale del Veneto (ARPAV), il Comune e la Provincia di Padova e il Comune di Noventa Padovana con il quale AcegasAps si è impegnata a monitorare gli inquinanti tradizionali (SO2, NOx, CO, O3) in modo continuativo e a monitorare il PM10/PM2.5 con metodo automatico (assorbimento beta) avvalendosi delle due stazioni fisse e di quella mobile sopra citate di proprietà di AcegasAps. L’accordo stabilisce che è compito di ARPAV eseguire sui campioni di PM10/PM2.5 le analisi dei metalli pesanti (As, Ni, Cd, Pb), degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), secondo quanto previsto dal D. Lgs. n. 155 del 13 agosto 2010, e della componente ionica. ARPAV inoltre si impegna ad effettuare, sui terreni di quattro siti individuati con Comune e Provincia, le analisi dei metalli pesanti, degli idrocarburi policiclici aromatici e dei PCDF, PCDD e PCB e ad eseguire misure di rumore

  • Pagina 45

    ambientale in almeno cinque postazioni individuate dal Comune di Padova, tenendo conto anche di eventuali esposti trasmessi dalla cittadinanza. Gli oneri per le prove rumore sono a carico di AcegasAps. Sulla base dell’accordo valido nel biennio 2011 - 2013, nel mese di settembre 2013 (prot. entrata n. 96366 del 13/12/2013), ARPAV ha predisposto un documento con i risultati della campagna dei prelievi al suolo al fine della ricerca dei parametri previsti. Il primo prelievo è stato effettuato in data 28 marzo 2012, mentre il secondo a distanza di un anno, il 15 marzo 2013, al fine di valutare eventuali variazioni dei valori misurati nella prima campagna. I parametri ricercati sono stati:

    - parametri inorganici: arsenico, nichel, cadmio, mercurio e piombo; - parametri organici: IPA, PCDF, PCDD, PCB.

    Di seguito si riportano le considerazioni di ARPAV sugli esiti del monitoraggio dei terreni in corrispondenza di cinque aree identificate e aventi caratteristiche indispensabili per ottenere risultati attendibili. PCDD/PCDF: I valori rilevati rispettano i limiti di concentrazione soglia di contaminazione con riferimento alla tabella 1, colonna A, All. 5, parte IV del D. Lgs 152/06. I valori sono in linea con quello osservati nell’ambito del monitoraggio regionale. Nella prima campagna di analisi, si evidenzia tuttavia che per per due siti i valori, in termini di tossicità equivalente, si pongono nell’intervallo percentilico 75° - 95°. Negli altri siti i valori riscontrati sono spesso prossimi al limite di rilevabilità. Nella seconda campagna alcuni valori si presentano un po’ più alti, anche se la variazione è in parte compresa nell’intervallo di incertezza della misura. Più in dettaglio, analizzando in valore assoluto i singoli congeneri, l’incremento riguarda quasi esclusivamente i furani. PCB: I valori rilevati rispettano i limiti di concentrazione soglia di contaminazione con riferimento alla tabella 1, colonna A, All. 5, parte IV del D. Lgs 152/06. I valori sono nella quasi totalità dei casi sotto il limite di rilevabilità in entrambe le campagne di misura. IPA: I valori rilevati rispettano i limiti di concentrazione soglia di contaminazione con riferimento alla tabella 1, colonna A, All. 5, parte IV del D. Lgs 152/06. I valori sono nella quasi totalità dei casi sotto il limite di rilevabilità. Solo un campione prelevato nella prima campagna presenta valori dei singoli composti più elevati rispetto a quelli che si riscontrano nel territorio regionale. METALLI: è stato effettuato un confronto con i valori di fondo calcolati per l’unità de posizionale del fiume Brenta riferiti al suolo superficiale, area che si ritiene più idonea per un confronto dei dati. Dalla prima campagna di analisi si sono quindi evidenziati superamenti del limite di contaminazione per i suoli a uso residenziale (tabella 1, colonna A, All. 5, parte IV del D. Lgs 152/06) solo per il rame e lo stagno, spiegabili da fenomeni di apporto diffuso (rame utilizzato nei vigneti) o fondo naturale (stagno). I valori di piombo in un sito e i valori di mercurio in due siti, pur non superando i limiti normativi, sono tendenzialmente superiori alla media dei valori dell’area di riferimento (area de posizionale del fiume Brenta). Dalla seconda campagna di analisi si rileva che tutti i metalli ricercati, eccetto il rame per un solo sito, presentano valori molto al di sotto dei limiti. Rispetto alla prima campagna, si riscontrano valori più alti per il piombo e per il nichel, ma comunque sempre inferiori ai limiti normativi. Per lo stagno si riscontra un netto decremento, probabilmente attribuibile alla diversa sensibilità degli strumenti utilizzati. Per i restanti metalli non ci sono variazioni significative. A fronte dei risultati ottenuti nei due anni di monitoraggio, per poter definire una tendenza, ARPAV continuerà il monitoraggio nel tempo dei siti in esame. Sempre sulla base dell’accordo, nel mese di novembre 2013 (prot. entrata n. 96319 del 13/12/2013) ARPAV ha predisposto un documento di valutazione modellistica del contributo del termovalorizzatore ai livelli di inquinamento atmosferico confrontando le ricadute dell’impianto con quelle delle altri sorgenti emissive nell’area circostante l’impianto. Tali sorgenti comprendono le emissioni stradali e residenziali oltre ad alcune sorgenti industriali. Per

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    effettuare un confronto realistico è stato inoltre considerato anche il contributo delle sorgenti non inserite esplicitamente nel modello, equiparato alle concentrazioni rilevate dalla stazione di qualità dell’aria di background urbano di Padova-Mandria; tale concentrazione, sommata al contributo delle sorgenti modellizzate ha costituito il termine di confronto delle ricadute del termovalorizzatore. Il confronto tra i valori medi (Long Term) eha evidenziato un contributo trascurabile delle ricadute dell’impianto dia per gli NOx che per il PM10; per quest’ultimo esso è dell’ordine di una frazione di percento, mentre per gli NOx solo nel semestre caldo supera l’1%. Il confronto sui singoli (peggiori) episodi di ricaduta (Short Term) ha invece evidenziato per gli NOx un contributo significativo del termovalorizzatore, che risulta compreso tra il 10% e il 50%, mentre per il PM10 il contributo è risultato sempre poco significativo, dell’ordine dell1%. AcagasAps e ARPAV si impegnano a fornire al Comune tutti i dati ambientali a loro disposizione al fine di soddisfare le richieste dell’Osservatorio ambientale, istituito presso il CdQ3, per la produzione, raccolta e divulgazione dei dati relativi alle emissioni dell’impianto di incenerimento. Anche l’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri ha pubblicato, nel febbraio 2013, la “Valutazione dello stato di qualità della componente aria nel comune di Padova e nel comune di Noventa Padovana e relativo contributo dell’emissioni aeriformi immesse nell’ambiente dall’impianto acegasAps di Padova” dalla quale risulta che il l’impianto contribuisce al’’inquinamento atmosferico in quantità generalmente comprese tra 10-9 ng/m3 e 25 µg/m3, valori che sono relativamente bassi rispetto ai valori ambientali riscontrati dai monitoraggi di qualità dell’aria, incidendo in percentuali mediamente inferiori al 2%. Nel mese di luglio 2013 è stata condotta, sempre dall’istituto Mario Negri, un’approfondita campagna di misura delle polveri ultrafini (nano particelle) emesse dai camini del termovalorizzatore. Per eseguire queste misure sono state adottate varie tecniche che permetteranno poi anche un confronto tra di esse. La campagna di misura ha previsto caratterizzazione delle emissioni e la tracciatura delle ricadute, valutando per confronto la situazione dell’atmosfera cittadina. I risultati di questa campagna di misura sono ancora in fase di elaborazione, ma i primi risultati grezzi indicano che le concentrazioni ed i pesi del particolato emesso sono in completa analogia a quanto già presente in atmosfera, e quindi l’emissione dei camini è completamente ininfluente.

    8.2.2 Comportamenti ambientali degli appaltatori, subappaltatori e dei fornitori

    AcegasAps si riserva la facoltà di eseguire audit di seconda per verificare i comportamenti ambientali dei proprio appaltatori, subappaltatori e fornitori.

    Il 6 agosto 2013 è stato eseguito un audit di seconda parte in collaborazione con Hera al Consorzio CEREA, trasportatore e smaltitore dei rifiuti prodotti dal Termovalorizzatore, in cui si sono verificate le modalità di trattamento di tali rifiuti e le autorizzazioni in essere.

    Il 6 novembre 2013 è stato invece effettuato un audit di seconda parte all’impianto sloveno Termit al fine di valutare le modalità di gestione dell’impianto di recupero scorie (CER 190112) e il possesso dei requisiti minimi richiesti dalle procedure di AcegasAps per la valutazione dei fornitori.

  • Pagina 47

    9. Sicurezza ed emergenze ambientali 9.1 Sicurezza L’Azienda applica ed esegue un monitoraggio costante nell’applicazione dei requisiti delle norme sulla salute, sulla sicurezza dei lavoratori e sulla prevenzione incendi (valutazione dei rischi, valutazione del rischio chimico e certificato di prevenzione incendi). AcegasAps ha provveduto all'informazione, alla formazione, all'addestramento e all'equipaggiamento di coloro che lavorano all’impianto come previsto dalla normativa vigente.

    L’impianto di termovalorizzazione S. Lazzaro è registrato come impianto soggetto a Certificato Prevenzione Incendi con pratica n. 7928 rilasciata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Padova in data 11/08/2010 con validità fino al 10/08/2013 e successiva Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio presentata in data 13/08/2013 che sposta la validità del CPI alla data del 10/08/2018. Con riferimento al CPI con validità dal 11/08/2010 fino al 10/08/2013, l’impianto era caratterizzato dalle attività di Forno Inceneritore corrispondente al n.91 dell’elenco di cui al previgente D.M. 16 febbraio 1982 e comprendente anche le attività indicate nel decreto medesimo ai nn. 15-17-63-64-95. Con riferimento all’Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio, presentata in data 13/08/2013 con scadenza10/08/2018, l’impianto risulta caratterizzato dalle attività di Forno Inceneritore corrispondente al n.74 dell’elenco di cui al vigente DPR 1 agosto 2011 e comprendente anche le attività indicate nel decreto medesimo ai nn. 12-48-49. Nella seguente tabella riepilogativa, si riportano i riferimenti numerici delle attività presenti, indicandone a fianco i valori massimi effettivi delle rispettive grandezze significative, per le quali sono previsti valori di soglia:

    Att. n. DM 16 febbraio1982

    Att. n. DPR 1 agosto 2011 Descrizione installazione

    15 15 - Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili per uso industriale, agricolo, artigianale e privato: - per capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 mc. - per capacità geometrica complessiva superiore a 25 mc

    12 Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3

    serbatoio combustibile (gasolio) a servizio del bruciatore di avviamento forno inceneritore della capacità di m3 15 (linea 1 e 2): e’ stato svuotato e dichiarato non piu’ in esercizio, in quanto le linee 1 e 2 sono attualmente alimentate a gas di rete.

    15 15 - Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili per uso industriale, agricolo, artigianale e privato: - per capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 mc. - per capacità geometrica complessiva superiore a 25 mc

    12 Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3

    serbatoio di gasolio per autotrazione a servizio del gruppo elettrogeno con capacità massima di 2,5 m3 (linea 3);

    15 15 - Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili per uso industriale, agricolo, artigianale e privato: - per capacità geometrica complessiva da 0,5 a 25 mc. - per capacità geometrica complessiva superiore a 25 mc

    12 Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3

    Att. n. 15: serbatoio di gasolio per autotrazione a servizio del gruppo elettrogeno con capacità massima di 2 m3 (linea 1 e 2);

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    Att. n. DM 16 febbraio1982

    Att. n. DPR 1 agosto 2011 Descrizione installazione

    17 Depositi e/o rivendite di oli lubrificanti, di oli diatermici e simili per capacità superiore ad 1 mc

    12 Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3

    depositi oli lubrificanti con quantità complessiva inferiore a 25 m3.

    63 Centrali termoelettrich